06-05-2011

maggio 7, 2011 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

4 JOURS DE DUNKERQUE

Il tedesco Marcel Kittel (Skil – Shimano) si è imposto anche nella terza tappa, Caudry – Le Cateau Cambresis, percorrendo 171,2 Km in 3h46′49″, alla media di 45,287 Km/h. Ha preceduto allo sprint il bielorusso Hutarovich e il russo Galimzyanov. Miglior italiano Giacomo Nizzolo (Leopard Trek), 5°. Kittel conserva la testa della corsa con 30″ sul lituano Kruopis e sul francese Claude. Miglior italiano italiano Nizzolo, 6° a 32″.

GIRO DELLA REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA

L’australiano Patrick Lane (Team Jayco A.I.S.) si è imposto nella terza tappa, Fagagna – Tarvisio, percorrendo 153,6 Km in 3h36′58″, alla media di 42,476 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Bardet e l’australiano McCarthy. Miglior italiano Consolato Panto’ (Gragnano Sporting Club), 4°. L’italiano Matteo Busato (Zalf Désirée Fior) è il nuovo leader della classifica, con 29″ sull’italiano Patrick Facchini (Trevigiani Dynamon Bottoli) e lo sloveno Polanc.

FIVE RINGS OF MOSCOW
Il russo Sergey Firsanov (Itera – Katusha) si è imposto nella prima tappa, circuito di Kosygina, percorrendo 148 Km in 3h32′39″, alla media di 41,759 Km/h. Ha preceduto di 2″ il serbo Ivan Stevic e di 46″ il lettone Becis. Firsanov è il nuovo leader della corsa, con 23″ su Stevic e 50″ sul russo Solomennikov.

SZLAKIEM GRODÒW PIASTOWSKICH (Polonia)
Il ceco Jiri Hochmann (ASC Dukla Praha) si è imposto nella prima tappa, Jawor – Legnica, percorrendo 191,3 Km in 4h58′21″, alla media di 38,471 Km/h. Ha preceduto allo sprint il polacco Janiaczyk e il tedesco Baumann. Miglior italiano Alessandro Malaguti (Ora Hotels Carrera), 18°. Nella prima classifica Hochmann comanda con lo stesso tempo di Baumann e 2″ su Janiaczyk.

CAMPIONATI PANAMERICANI
Disputate le gare a cronometro. Successi per la canadese Clara Hughes nella gara donne, l’argentino Leandro Messineo nella gara elite e il panamese Ramón III Carretero nella gara U23.

VENARIA REALE – TORINO: AVANTI GIRINI!!!

maggio 7, 2011 by Redazione  
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Presentato il Giro, scatta la corsa nella corsa de ilciclismo.it, con i consueti capitoli della Grande Guida. Ovviamente cominciamo con la cronosquadre d’apertura, 21,5 Km che presenteranno due estremi di grande fascino: la reggia di Venaria Reale farà da quinta alle operazioni di partenza, mentre il caldo abbraccio di Palazzo Reale stringerà il traguardo della prima frazione. In mezzo, un tracciato scorrevole e filante, spezzato da una ventina di curve e da due brevi zampelotti poco incisivi. Buona lettura.

Lanciato il grido di guerra, tratta la rotante spada, dalla rampa di Venaria Reale i battaglianti girini si appresteranno a lanciarsi il guanto della sfida lungo i quasi 3500 Km della corsa rosa, tra le sconfinate (e rare) lande delle pianure prima e le trincee di colli e aspre montagne poi: è giunta l’ora del Giro del Centocinquantenario! Le truppe marceranno compatte lungo i primi 21500 metri di corsa, una parata militare da percorrere già ad armi sfoderate poiché la prima giornata di gara non sarà la passeggiata d’un prologo: dopo un anno d’assenza, infatti, la cronometro a squadre tornerà ad essere tappa d’apertura, com’era successo alla Maddalena nel 2007, a Palermo nel 2008 e a Venezia nel 2010. La prova collettiva torinese ricorderà molto quella disputata sulle rive della laguna per la sua scioltezza, nonostante la ventina di curve previste, quasi una al chilometro. In mezzo a questi cambi di direzione, però, si procederà per lunghi viali, ampi e filanti, percorrendo i quali le squadre protranno lanciarsi a passo di carica verso la prima maglia rosa. Rispetto a Venezia non dovrebbe sussistere – se non in maniera meno marcata – l’insidia del vento perché i palazzoni del centro di Torino dovrebbero riparare dalle folate (sempre che queste non s’incanalino sul percorso di gara, peggio se contro il senso di marcia), mentre non dovrebbero costituire problemi i due modesti zampellotti che interverranno a spezzare la pianura. Forse l’ultimo, che inizierà a circa 1500 metri dal traguardo, potrebbe sorprendere e disunire quelle formazioni che si presenteranno nei chilometri conclusivi ridotte nei ranghi. Ricordiamo che in prove del genere il tempo della squadra è preso nel momento del passaggio del quinto corridore, mentre la maglia rosa è assegnata al primo corridore della squadra vincente a tagliare la linea d’arrivo: generalmente questo privilegio è concesso al capitano, con quale eccezione (vedi Cavendish a Venezia) e anche con qualche distrazione, come alla Maddalena quando Gasparotto si dimenticò di rallentare, facendo infuriare capitan Di Luca.
I primi colpi di pedale saranno sparati sul viale che introduce la reggia di Venaria Reale, la più vasta delle quattordici residenze sabaude iscritte nell’elenco dei patrimoni dell’umanità dell’UNESCO. Costruita tra il 1658 e il 1679 su progetto dell’architetto Amedeo Cognengo di Castellamonte, fu concepita come luogo per la pratica della caccia (l’”arte venatoria”, dalla quale ne trasse il nome), ma dopo i 117 giorni dell’Assedio di Torino del 1706 e le distruzioni causate dall’esercito franco-spagnolo, che stabilì il quartier generale all’interno del complesso, i Savoia le preferirono la nuova palazzina di Stupinigi, iniziata nel 1729 all’altro capo dell’allora neocapitale del Regno di Sardegna (fino a nove anni era stabilita in Cagliari). Il definito declino della Venaria come luogo di svago avvenne sotto la dominazione napoleonica (il periodo della cosiddetta Repubblica Cisalpina), quando la reggia fu trasformata in caserma, destinazione d’uso poi confermata dopo la Restaurazione e il ritorno al potere dei Savoia e, di fatto, mantenuta fino al 1978. Vent’anni dopo sono partiti gli imponenti lavori di restaurato che hanno ridonato la perduta lucentezza al gioello che darà uno spettacolare start alla 94a edizione della corsa rosa.
Percorsi i primi 3 Km, le formazioni in gara entreranno nel territorio comunale di Torino fiancheggiando il cantiere della “Juventus Arena”, che sarà agibile fin dalla prossima estate, in tempo per il debutto del campionato 2011-2012, e che sorgerà sul luogo dove fino al 2009 si trovava lo Stadio delle Alpi.
Si attraverserà quindi l’ex quartiere industriale di Lucento, divenuto un sobborgo residenziale dopo il trasferimento delle aziende che vi si trovavano (tra queste vi era la tristemente famosa ThyssenKrupp) e che vanta la più vasta area verde del capoluogo piemontese, il Parco della Pellerina (quasi 84 ettari).
Varcata la Dora Riparia, a 8 Km dalla partenza si giungerà alle porte del centro di Torino, lambendone il quartiere di Valdocco, il “rione della carità” della prima capitale d’Italia. Qui nel 1846 si trovava la modesta tettoia Pinardi, il luogo nel quale San Giovanni Bosco fondò il primo oratorio, oggi trasformatosi nel grande complesso salesiano imperniato attorno alla basilica di Maria Ausiliatrice. Poco distante, nel confinante quartiere Aurora, si trovano le sedi della Piccola Casa della Divina Provvidenza (il celebre istituito d’assistenza fondato nel 1828 da San Giuseppe Benedetto Cottolengo) e del Serming, l’”Arsenale della Pace” voluto dallo scrittore Ernesto Olivero.
A questo punto inizierà il tratto più veloce di questa prima frazione, un rettifilo quasi ininterotto di 4,6 Km, spezzato solo alcune modeste curvette, una sorta di chicane e da una lunga ma morbidissima curva che si potrà affrontare tranquillamente a tutta velocità. Proprio all’inizio si dovrà superare il primo zampellotto, 400 metri di strada al 2,2% che condurrannno le squadre in Piazza Statuto. Procedendo dritti come un fuso verso sud si sfilerà di fronte all’ex stazione ferroviaria di Torino Porta Susa, la seconda per importanza del capoluogo, oggi sostituita da una struttura sotterranea, già in attività anche se sarà completata solo nel 2012. Dopo la “chicane” si costeggerà il complesso edilizio del Politecnico, presso il quale si è svolto il raduno di partenza della Torino – Arenzano del Giro del Centenario (2009), finora l’ultima frazione della corsa rosa ad aver toccato la città della Mole (è giusto ricordare che l’autore monumento simbolo della città, l’architetto Alessandro Antonelli, fu studente proprio in codesto istituto).
Il rettilineo intrapreso quasi 5 Km prima terminerà, dopo aver lambito il Parco Cavalieri di Vittorio Veneto (creato nel 1974 sul luogo dove un tempo sorgeva la piazza d’armi), e affrontando una sorta di giro di boa nel tratto di strada antistante lo Stadio Olimpico, trasformazione del precedente Stadio Comunale Vittorio Pozzo, resasi necessaria in vista delle Olimpiadi Invernali del 2006.
Il rientro verso il centro città inizierà imboccando Corso Unione Sovietica, una delle principali strade torinesi, aperta nel XVIII secolo per collegare direttamente i palazzi del potere con la nuova residenza di Stupinigi. Altro lungo troncone perfettamente dritto (1200 metri) e poi, giunti in Largo Turati, si svolterà seccamente a destra in direzione del Po. Mille metri più avanti un’altra curva a 90° introdurrà le squadre in Corso Massimo D’Azeglio. Percorrendo il viale intitolato ad uno dei grandi protagonisti del Risorgimento (è D’Azeglio che pronunciò la celebre frase “Abbiamo fatto l’Italia ora dobbiamo fare gli italiani”), si lambirà il Parco del Valentino, il più noto di Torino, conosciuto anche agli appassionati di ciclismo poiché al suo interno terminarono alcune edizioni della Milano-Torino e del Giro del Piemonte, oltre che la frazione a cronometro vinta da Ivan Basso al Giro del 2005. Vi è possibile ammirarvi l’omonimo castello e il borgo medioevale, in realtà un “falso”, una sorta di “fiction in costume artistico” innalzata dal nulla per l’Esposizione Generale Italiana del 1884 mediante la ricostruzione, in scala naturale, di alcuni edifici presenti sul territorio del Piemonte e della vicina Valle d’Aosta.
Per circa 800 metri si pedalerà poi in riva al Po, sul lato interno alla città, opposto a quello sul quale la “Montagna di Torino” si infrange sul fiume con la bassa elevazione del Monte dei Cappuccini, sul quale si trovano la chiesa di Santa Maria del Monte e l’attiguo convento che oggi ospita il C.A.I. (Torino è la prima storica sede del club, del quale nel 2013 si festeggerà il 150° anniversario della fondazione) e il Museo Nazionale della Montagna “Duca degli Abruzzi”.
Voltate le spalle al “re dei fiumi italiani” e alla neoclassica chiesa della Gran Madre di Dio, inizieranno gli ultimi 1500 metri di gara. Attraversata Piazza Vittorio – una delle più grandi d’Europa, una delle poche caratterizzate dalla mancanza di un monumento centrale – si attaccherà la seconda ed ultima difficoltà altimetrica prevista dal tracciato della cronosquadre, un’ascesa lunga quasi un chilometro che si snoderà per intero lungo Via Po, in direzione del cuore della città, Piazza Castello. Le pendenze più impegnative s’incontreranno subito all’inizio, entro i primi 500 metri (media del 4%), mentre nella seconda metà si pedalerà in falsopiano. Terminato questo tratto mancheranno 400 metri al traguardo, per lo più da percorrere girando attorno a Palazzo Madama, uno degli edifici più antichi e carichi di storia della città, residenza dei duchi di Savoia fino al XVI secolo, quando i regnanti si trasferirono nel vicino Palazzo Reale. In fondo alla Piazzetta Reale, l’abbraccio dell’antica corte sabauda avvilupperà il Giro che, con una delle gare più unitarie che il ciclismo conosca, quella cronosquadre dove l’unione fa la forza, renderà il suo roseo omaggio al genetliaco della nazione più bella del mondo.

Mauro Facoltosi

MODIFICHE AL PERCORSO
Il tracciato originariamente previsto è stato in gran parte stravolto a seguito delle richieste del comune di Torino ed anche per evitare ai corridori i disagi delle rotaie del tram, come quelle che si sarebbero incontrate nel rettilineo di Via Po. Per questo motivo, per esempio, si è deciso di anticipare il traguardo da Piazza Castello a Piazza Vittorio Veneto. Il nuovo percorso misura complessivamente 19,3 Km.

FOTOGALLERY

Foto copertina: Vittorio Emanuele II a capo dell’esercito del regno (www.comune.jesi.an.it)

Reggia di Venaria Reale (teatroacorte.it)

Reggia di Venaria Reale (teatroacorte.it)

Il progetto della Juventus Arena (wikipedia)

Il progetto della Juventus Arena (wikipedia)

Basilica di Maria Ausiliatrice (panoramio)

Basilica di Maria Ausiliatrice (panoramio)

Piazza Statuto (ridersnest.net)

Piazza Statuto (ridersnest.net)

Stadio Olimpico e Corso Unione Sovietica (torino.cronacacity.com)

Stadio Olimpico e Corso Unione Sovietica (torino.cronacacity.com)

Castello del Valentino (www.flickr.com)

Castello del Valentino (www.flickr.com)

Scorcio del Borgo Medioevale (www.provincia.torino.it)

Scorcio del Borgo Medioevale (www.provincia.torino.it)

Monte dei Cappuccini e fiume Po (www.montagna.tv)

Monte dei Cappuccini e fiume Po (www.montagna.tv)

Chiesa della Gran Madre (www.fotografieitalia.it)

Chiesa della Gran Madre (www.fotografieitalia.it)

Via Po

Via Po

Palazzo Madama (mariodesantis.blog.deejay.it)

Palazzo Madama (mariodesantis.blog.deejay.it)

Palazzo e Piazzetta Reale (www.a-torino.com)

Palazzo e Piazzetta Reale (www.a-torino.com)

TRIS-KITTEL: IL TEDESCO VOLA

maggio 7, 2011 by Redazione  
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Tre su tre, è l’impressionante tabella di marcia del velocista tedesco Kittel che ha vinto tutte e tre le tappe disputate finora. Questa volta il secondo posto è toccato a Hutarovich seguito dal pluripiazzato Galimzyanov. In generale comanda sempre il tedesco, ora con mezzo minuto sui rivali più vicini.

Foto copertina: Kittel, non c’è il due senza il tris (foto AFP)

Uno, due e tre. In genere è il coro che si sente allo stadio dopo che una squadra se ne va con tre gol sul groppone. Quest’oggi lo ha “intonato” Kittel andando a cogliere il terzo successo nelle prime tre tappe della Quattro Giorni di Dunkerque, nome che ogni giorno di più sembra suonare come Quattro Giorni di Kittel.
Il velocista tedesco si è imposto nella terza frazione, 171 km da Caudry a Le Cateau-Cambresis, che ha avuto uno svolgimento del tutto simile a quello della seconda tappa, con una fuga da lontano di cinque unità (Terpstra, Delage, Le Bon, Goddaert e Daeninck). Il gruppetto è stato, però, tenuto sempre a vista dal plotone che non ha mai concesso più di 2′ ai battistrada, i quali già a cinquanta chilometri dal traguardo si sono visti riassorbire dal gruppo. Immediatamente è partito un plotoncino di contrattaccanti tra i quali spiccavano Cappelle e Bessy. Per loro il vantaggio massimo raggiunto è stato quasi doppio rispetto ai fuggitivi della prima ora, quasi 4′; l’epilogo, però, è stato lo stesso di chi li aveva preceduti. Proprio come ieri il gruppo, tirato dai treni dei velocisti, ha ripreso gli attaccanti giusto in tempo per la volata da dove è ancora uscito vincitore il tedesco Kittel, portacolori della Skil-Shimano. Alle sue spalle è giunto Hutarovich, in crescendo da inizio corsa, terzo Galimzyanov, piazzato nella prima tappa e sfortunato ieri quando ha dovuto fermarsi per una foratura.
In generale ora Kittel guida con 30” sull’inseguitore più prossimo, Kruopis della Landbowcrediet, che detiene lo stesso tempo di Claude, Europcar. Un secondo più indietro Keizer, Vacansoleil, quindi Van Staeyen, Topsport, a 32”. Fuori dalla top five Nizzolo, accreditato dello stesso tempo del belga, esce addirittura dai primi dieci Borchi dopo gli abbuoni ottenuti nella fuga della prima frazione.

Andrea Mastrangelo

GIRO VS TOUR. STAVOLTA SI SFIDANO I GT

maggio 6, 2011 by Redazione  
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Il percorso di crescita del Giro sulla ribalta mondiale continua. Prima sono arrivati i percorsi più innovativi e spettacolari, poi la competizione si è fatta via via più appassionante. E così, per la prima volta, nel 2010 la corsa italiana ha strappato al Tour il titolo di GT migliore, secondo i lettori della più importante e internazionale rivista online di ciclismo: quest’anno anche la lista dei contendenti sembra in grado di competere con quella transalpina.

Foto servizio e copertina di Giuseppe De Socio

La gara tra le gare: quella che intercorre tra Giro e Tour è una rivalità storica, capace di dividere i tifosi di ciclismo quasi più che le sfide tra gli atleti che su quelle strade si rincorrono.
Il Giro, c’è poco da dire, insegue. Si opina se insegua dappresso o da lontano: epoche diverse hanno visto le distanze assottigliarsi o viceversa farsi incolmabili; tuttavia, a radicale differenza di quanto accada nel ciclismo pedalato, in questa gara chi sta in testa non prende il vento in faccia, anzi! Similmente a quanto si verifica in molte altre gare dell’esistenza, in questa competizione chi domina gode pure di una rendita difficile da erodere. Il Tour è più grande perché è più ricco, è più ricco perché è più grande. In definitiva, e per meglio dire, il Tour è più grande perché è più grande.
Tuttavia anche in questa sfida, e qui sì c’è affinità con le battaglie tra atleti, la sorte interviene a sparigliare le carte, e se l’astuzia umana carpisce l’occasione la gara può riaprirsi.

Il Giro ha cominciato pian piano a proporre percorsi più peculiari, soprattutto venendo incontro al gusto più istintivo e talora superficiale del pubblico: a breve il Tour si è trovato costretto a giocare di rimessa, a imitare se non proprio a inseguire, scoprendosi gregario delle tendenze che venivano impostate sul lato italico delle Alpi.
Ecco allora sorgere una prima settimana più vivace, a discapito dell’ormai cristallizzato e quasi rituale susseguirsi ininterrotto di tappe per velocisti: un’istituzione che il Tour propinava con sovrana arroganza, e che aveva il suo effetto tecnico nello sfinimento dei corridori più leggeri prima ancora delle prime salite, a vantaggio dunque di una ben precisa tipologia di atleti.
Arrivano le tappe con difficoltà specifiche ad aumentare tasso tecnico e imprevedibilità strategica, gli sterrati (assimilabili al pavé della Roubaix integrato al Tour nel 2010) o i settori assai battuti dal vento.
Infine un aumento delle tappe di salita, e una contestuale riduzione via via sempre più netta delle tappe a cronometro. Se per il Giro però questo significava rafforzare la propria impronta tecnica (recentemente, va detto, esagerando in questo senso), per il Tour questa opzione implicava abdicare a un altro dei propri capisaldi ritenuti immutabili. A vantaggio degli spettatori e, molto probabilmente, della gara stessa. Un gesto d’intelligenza, oltretutto, perché questo tipo di difesa tutela da improvvisi anche se improbabili sorpassi da parte del Giro: marcando stretti l’avversario non si rischiano sorprese; tuttavia viene certamente meno una “supremazia culturale” che determinava qualità e preparazione degli atleti di punta nei GT.

In un modo o nell’altro, è suppergiù un lustro che il Giro finisce per esprimere contenuti tecnici di maggior rilievo e interesse rispetto al Tour. E bisogna ribadire “tecnici” perché dal punto di vista della godibilità si potrebbe anche dire che gli ultimi due Tour di Armstrong siano stati meno emozionanti che i Giri vinti da Cunego prima e poi da Savoldelli, però il livello tecnico espresso era ancora inconfrontabile.
Un livello tecnico che non si concretizza unicamente e ottusamente nella “forza” dell’atleta che vince l’una o l’altra gara, e men che meno nella domanda se chi vince qua vincerebbe anche là o viceversa: competizioni che, per fortuna, hanno ancora una natura intrinsecamente diversa mal si prestano a questi paragoni (anche perché “sulla carta” o “in teoria” tutto sembra ovvio: nella realtà della strada invece, ogni volta per motivi svariati, i campioni del Tour non sempre in Italia hanno fatto gli sfracelli che si sarebbe previsto).
Livello tecnico vuol dire anche complessità strategica, agonismo e combattività, imprese memorabili e gioco di squadra. Il solo 2007 vede il Tour tutto sommato “competitivo”, benché la vittoria di un Contador ancora “pulcino” dopo l’assurda espulsione del “pollo” Rasmussen non ingioielli certo quelle settimane, per di più macchiate dal ritiro dell’Astana. Dopo tutto la presenza nella top ten di Kirchen, Zubeldia, Astarloza, Popovych (e un Leipheimer già stagionato sul podio) non fa sfigurare troppo l’emergente Andy Schleck, e Pellizotti, Simoni o Arroyo; senza dire del fatto che il bello di quel Giro fu più sul “come” che sul “chi”. Al di là di quella stagione, comunque, sul 2006 non c’è lotta, così come sul 2008: e non parliamo del 2010. Il 2009 d’altro canto pur avendo offerto un Giro dal percorso “minore” ha regalato un duello ad altissima tensione tra Menchov e Di Luca, con rivali quali Basso o Sastre, mentre il Tour si impaludava nelle minacce di Armstrong per tener bassi i ritmi e nei giochetti di famiglia sul Mont Ventoux, insulto incancellabile e imperdonabile al monumento del ciclismo.

Inevitabile che lungo questa inerzia finisse per spostarsi anche l’equilibrio del livello dei partecipanti, che essendo fortemente vincolato a fattori economici e mediatici è sempre rimasto il principale punto di forza del Tour. La via dell’internazionalizzazione – che per il Giro è stata oltre che una politica consapevole anche una ricaduta positiva (una delle poche!) del pasticcio chiamato Pro Tour – si è dimostrata vincente, e così la lista dei partenti si va facendo di tutto rispetto.
Sulla qualità media complessiva con ogni probabilità il Tour prevarrà ancora, ma per quanto riguarda i principali protagonisti raramente si vedrà un confronto pari come quest’anno: complici giri di fortuna (come abbiamo anticipato poco sopra) quali il declassamento della Geox o le vicende giudiziarie di Contador, il Giro “più duro che mai” sulla carta, presenta anche una “carta”, nel senso di menù, con pretendenti di primissimo ordine. Proviamo a confrontarli con quelli – necessariamente presunti – del Tour in uno “scontro diretto”.

I FAVORITI: CONTADOR E ANDY SCHLECK

Nonostante un avvio di stagione meno luccicante del solito – da scontare pure un inverno più turbolento dell’ausicabile – Alberto Contador è il favorito principe del Giro.
Diverse spanne sopra tutti gli altri nei grandi giri, la sofferta prova del Tour 2010 depone ancor più a favore della sua netta superiorità sul rivale Schleck: pur ritrovandosi con parecchi fattori contro (catena di Andy esclusa…), vinse.
Non dimentichiamo che l’esito finale è scaturito perfino da un incrocio di destini estremo nel giorno della decisiva cronometro, quando Alberto ha sfoderato una prestazione ben al di sotto dei propri standard mentre Andy si è inventato d’emblée mago delle lancette. Difficile dire se quella di Andy fosse una “giornata sì” o una “naturale” evoluzione tecnica: correndo pochissimo, il lussemburghese non offre molti riscontri, ma di certo non lo si è visto né prima né dopo offrire altre prove convincenti contro il tempo. Contador invece, pur meno dirompente, ha dimostrato anche recentemente che l’affinità con questa specialità non è venuta meno, e che quindi quella fu proprio una tappa storta. Ad ogni modo i palmarés parlano chiaro: certo, gli albi d’oro sono quanto di meno “aureo” si possa usare per valutare campioni e corse, ma non si può dire che Andy abbia fatto chissà che cosa per smentire i propri dati, che raccontano di un corridore a cui “manca sempre qualcosa”. Per sua fortuna sembra che al Tour 2011 quello che gli mancherà sarà… un rivale all’altezza.
Su questo piano il Giro stravince: il candidato a conquistare il Tour è un “perdente”, per quanto extralusso. A favore del Tour invece c’è da dire che Andy “dovrebbe” arrivarvi nelle condizioni migliori, mentre il Contador del Giro patirà un avvicinamento, comunque sia, travagliato.

I “VECCHI” E I “GIOVANI” (CON VIRGOLETTE D’OBBLIGO)

Nomi illustri, alcuni tra i quali hanno vivacizzato il Giro 2010, hanno deciso di puntare sul Tour proprio per approfittare della probabile assenza di Contador: o – nella migliore delle ipotesi per lo spagnolo – per affrontarlo già affaticato da un Giro mostruosamente esigente. Tra loro Basso, campione rosa in carica, Vinokourov e Evans. Vinokourov naturalmente ha già dichiarato di non puntare alla vittoria finale, ma solo ad indossare la maglia gialla in qualche occasione. Basso ed Evans invece tenteranno di agguantare il proprio sogno di una vita, sfuggito sempre all’uno e all’altro per cause disparate. Escludendo i corridori d’anteguerra, fin qui è ancora Bartali a detenere il record di corridore ad aver vinto il Tour in età più avanzata: basti dire che Evans gli strapperebbe questo titolo, mentre Basso lo avvicinerebbe di molto (per soli quattro mesi…). Il “vecchio” Riis vinse trentaduenne.

Da questa particolare prospettiva colpisce osservare come, al contrario, due dei giovani corridori più promettenti affacciatisi alla top ten del Tour de France negli ultimi anni abbiano stavolta optato per il Giro d’Italia: primo fra tutti Nibali, che l’anno scorso con il podio al Giro e il trionfo alla Vuelta si è dimostrato pronto ad attestarsi su una dimensione diversa. In seconda battuta Kreuziger, il giovane più regolare ad alto livello al Tour negli ultimi anni, escludendo ovviamente Andy Schleck.
In questa categoria al Giro si sente la mancanza forte del solo Robert Gesink, atleta che per caratteristiche senz’altro sarebbe stato più adatto per il Giro, dirottato però verso il Tour dalla sua formazione, olandese quanto lui stesso, nell’orgogliosa speranza nazionalistica di infilarsi nel vuoto di potere lasciato (almeno si pensa) da Contador. Dopo un’apertura di stagione in cui si intravidero strabilianti progressi a cronometro e in discesa, Robert si è espresso nella campagna delle Ardenne ad un livello veramente infimo e deludente. C’è da augurarsi, per il bene del Tour, che questa tendenza non debba continuare, in una spirale di problemi fisici e psicologici chissà se dovuti proprio alla responabilità totale affidatagli.
Nel gioco dei rovesciamenti speculari, tuttavia, dobbiamo allora nominare il “vecchietto terribile” Sastre, presente al Giro: il suo 2010 è stato arduo… ma correre tre GT in un anno non è nemmeno tanto facile! Ed è riuscito pure a portare a casa due top ten, nonostante i guai alla schiena. Correndo in maniera anonima, forse, ma allora ricordiamoci che solo nel 2009 il buon Carlos fece sprizzare classe sulle salite del Giro.

I PRINCIPALI CONTENDENTI

A questa elegante simmetria tra “vecchi leoni” e “giovani emergenti” va affiancata una distribuzione pressoché equa di corridori giunti alla maturità, tra i 28 e i 32 anni diciamo, che si trovano al culmine delle proprie potenzialità per arricchire il proprio palmarés.
Il pezzo forte del Giro qui si chiama Menchov, presumibilmente oggi l’atleta da GT più forte dopo Contador ed Andy Schleck: dove l’onore concesso ad Andy di sopravanzare il russo è legato al risultato sul campo dell’anno scorso, perché le affermazioni concretamente ottenute sono di altro segno. Dall’altro lato delle Alpi correranno invece Samuel Sanchez e Van den Broeck, grandi campioni dimostratisi recentemente attenti e in forma sulle Ardenne, il cui limite è – in quello che sembra il leit motiv di questo confronto – apparire più dei piazzati che dei vincenti, corridori da primi cinque quasi garantiti, che però non abbiano ancora apposto il loro graffio sul primato di un GT.
Lo stesso discorso vale per Frank Schleck o Joaquin Rodriguez, anche se va detto che il secondo – ascritto per quest’anno al Giro – ha corso fino ad oggi come gregario, e svincolato da quel compito si è dimostrato subito nettamente più convinto, “cattivo” e competitivo che il buon Frank, spesso mera comparsa o zavorra nella sua pur onestissima carriera da “uomo a tappe” inventato dal nulla.
Eterno incompiuto, per malasorte o discontinuità, è Igor Anton, che vedremo al Giro non si sa con quanta voglia, ma con un percorso potenzialmente tagliato su misura: la sua dimensione internazionale è garantita non solo dalle ovvie premesse di ibericità, ma pure dalle belle esibizioni che fece sulle Ardenne. Ammesso che non si sia perso nel frattempo.

L’ago della bilancia potrebbe essere la prestazione di Wiggins: se il campione prelevato dalla pista dovesse confermarsi ad alto livello (fin qui non ne ha proprio dato l’impressione, ma le occasioni sono state poche) sarebbe un pezzo validissimo per impreziosire le gerarchie del Tour, che pure come percorso non sembra venirgli affatto incontro. Se invece i suoi risultati nello strano Tour 2009 dovessero rimanere “una tantum”, la sua presenza in Francia non aggiungerebbe nulla al livello tecnico della lotta per la maglia gialla.
In questo senso sembra offrire garanzie ben diverse, in senso positivo, Scarponi per il Giro: rispetto agli altri che abbiamo nominato va detto che la dimensione di Michele è più legata alla nostra penisola, ma alcuni confronti ad alto livello sia in tempi recenti sia nel passato paiono indicare che senza la cesura della squalifica l’atleta marchigiano avrebbe risultati più rispondenti al suo potenziale, a confermare che la sua presenza possa senz’altro qualificare la lotta per la rosa ben più di quanto in Francia non facciano molti mediocri habitué del Tour.

NUMERI, NUMERI, NUMERI

Un dato è impressionante: dei sette corridori (in grado di correre quest’anno) che abbiano già vinto un GT nell’era post-Armstrong, ben cinque saranno al Giro. E se vogliamo dire che Di Luca o Sastre non hanno reali opzioni di vittoria – ma sarà così? – pur a malincuore lo stesso discorso andrebbe fatto per Vinokourov. Eppure, anche tolti di mezzo questi tre, il ristrettissimo club dei vincenti “veri”, sul campo, continua ad opporre il solo Basso a Nibali, Contador e Menchov.
Un’altra statistica è veramente sorprendente, specialmente se si tiene conto di quanto enunciato in apertura sulla difficoltà per il GT che “insegue” di “rubare campioni” al fratello maggiore, più roboante, più titolato (anche nel senso dei titoli sui giornali), soprattutto molto ma molto più danaroso: ebbene, tanto osservando la top ten francese del 2009, quanto considerando quella del 2010, in entrambi i casi si nota che il 40% di quegli atleti si è spostato sul Giro.
Si dirà magari che Le Mével non è un campione di prim’ordine, ma d’altro canto la top ten è stata il verdetto del Tour stesso, e oltretutto lo stesso giudizio severo varrebbe per altri atleti di quelle classifiche rimasti “fedeli” al Tour, come Hesjedal o Vande Velde. Armstrong oltretutto si è frattanto ritirato… e tra i decrepiti si notano anche Kloeden (basti pensare che la sua occasione per vedere Parigi in giallo è probabilmente questa!) oppure l’incredibile Horner. Se Lovkvist trovasse solidità li varrebbe tranquillamente, anche se lo svedese potrebbe appartenere alla triste categoria degli atleti bruciati dalla HTC, squadra spremiagrumi che sembra far sfavillare i giovani per poi lasciarli infarciti di problemi fisici e psicologici.

IN CONCLUSIONE

Se proprio non vogliamo dire che il Giro quest’anno partirà con un parco di contendenti più qualificato, bisogna riconoscere che – incredibilmente – non si possa affermarlo nemmeno in merito al Tour. La differenza la potranno certamente fare seconde linee più forti portate al Tour, oppure i soliti fenomeni “scoperti” di punto in bianco da HTC, Garmin, Radioshack… Però per adesso, almeno sulla carta, almeno per quanto riguarda i grossi nomi, il Giro comanda di un’incollatura. La fortuna ci ha messo lo zampino, inutile negarlo: e non è detto che i campioni rispondano alle attese; quest’ultimo problema però vale da entrambi i versanti delle Alpi.

Uscendo, per concludere, dallo scherzo su cui si è retto tutto questo articolo, da appassionati di ciclismo dobbiamo dire che ci interessa la gara tra i corridori, e non quella tra le corse.
E per quanto riguarda le gare vere e proprie, una situazione come quella verificatasi quest’anno è davvero ideale, con due GT – ciascuno con le proprie stimolanti specificità – entrambi assiepati di un buon numero di atleti assai validi e tra loro diversificati, in modo da assicurare la battaglia più articolata e di alto livello possibile. Certo, il sogno sarebbe che gli stessi – e quindi tutti parimenti “già affaticati” – lottassero in tutte le corse, o quasi: evidentemente però le epoche passano e quei tempi non ci sono più. Anche i tempi attuali però, visti così, non sono tanto male, e certamente promettono meglio che il soporifero settennato di re Lance.

APPENDICE: UN OCCHIO A…

Purtroppo abbiamo dovuto sorvolare su una serie di nomi, non perché non li consideriamo più che papabili per una discreta se non eccellente classifica al Giro, ma perché mal si conciliavano, per giovane età o per squadra di appartenenza, al paragone tra la corsa italiana e il Tour.
Vogliamo allora ricordare velocemente alcuni tra questi possibili protagonisti del Giro imminente non rientrati nel “focus” dell’articolo.

* Pozzovivo, un Giro fatto apposta per lui? Forse troppe discese. Ma questo deve essere un anno di “risposte definitive”. O quasi. Perché i numeri ci sono, e chissà che la compagnia così simile a quella del suo Giro più brillante, con Contador e Menchov a battagliare sulla Marmolada, non gli riaccendano la miccia.

* F. Masciarelli, un ruolo da gregario o da battitore libero? Forse deciderà la strada. Stagioni difficili per lui dopo l’apparizione alla ribalta, finalmente l’abbiamo rivisto in qualche lampo isolato. Questo Giro ha molto terreno per consentirgli di tornare a brillare.

* Tiago Machado, lo si direbbe il capitano della Radioshack assistito da chioccia Popovych. Un’incognita, anche se le qualità non gli mancano e la squadra che lo supporta ama le “missioni impossibili”.

* Richie Porte, gregario di Contador, oppure? Le dichiarazioni che fece sullo spagnolo non promettono niente di buono, ma Riis dovrebbe sapersi imporre. A meno che lo stesso Riis non lo abbia portato come “paracadute”.

* Fabio Duarte, il giovane colombiano della Geox ci ha davvero impressionato sia al Trentino sia ai Paesi Baschi. Potrebbe essere in calo, ma se non lo è regalerà scintille.

* Scalatori tascabili, come Rujano o Gadret: altissima quota… in classifica? Probabilmente no. Spettacolo? Probabilmente sì!

* Virgulti: due coppie di due squadre diverse, nelle quali (senza offesa per Garzelli o Weening) questi atleti costituiscono il motivo principale di attenzione. Due colombiani nell’Acqua e Sapone: Sarmiento (1987) e Betancur (1989); due olandesi nella Rabobank, Kruijswijk (1987) e Slagter (1989). Potenziale entusiasmo nella lotta per la maglia bianca, che con queste età sarebbe davvero più bianca del bianco.

* Diego Ulissi, il nostro diarista!!!


Gabriele Bugada

05-05-2011

maggio 6, 2011 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

4 JOURS DE DUNKERQUE

Il tedesco Marcel Kittel (Skil – Shimano) si è imposto anche nella seconda tappa, Douai – Iwuy, percorrendo 166 Km in 3h48′24″, alla media di 43,607 Km/h. Ha preceduto allo sprint il lituano Kruopis il belga Van Staeyen. Miglior italiano Giorgio Brambilla (De Rosa – Ceramica Flaminia), 12°. Kittel conserva la testa della corsa con 20″ su Kruopis e sul francese Ravard. Miglior italiano italiano Giacomo Nizzolo (Leopard Trek), 6° a 22″.

GIRO DELLA REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA

L’italiano Massimo Graziato (Trevigiani Dynamon Bottoli) si è imposto nella seconda tappa, Azzano Decimo – Pordenone, percorrendo 166,8 Km in 3h51′04″, alla media di 43,312 Km/h. Ha preceduto allo sprint gli italiani Stiven Fanelli (Gallina S.Inox Tonoli) e Andrea Magrin (Cycling Team Friuli). Graziato è il nuovo leader della corsa, con lo stesso tempo di Busato e Magrin.

FIVE RINGS OF MOSCOW
Il russo Andrey Solomennikov (Itera – Katusha) si è imposto nel prologo, circuito di Krylatskoe, percorrendo 4,2 Km in 4′46″, alla media di 52,867 Km/h. Ha preceduto di 1″ e 5″ i connazionali Kosyakov e Rudaskov.

GIRO D’ITALIA 2011 – IL VADEMECUM

maggio 5, 2011 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Gli orari di passaggio, se non vorrete farvi trovare in ritardo all’appuntamento col Giro d’Italia; le “generalità” dei GPM, per farvi un’idea generica sulla tappa del giorno; le vie di passaggio, per scegliervi il posto più comodo per assistere al passaggio dei “girini”; i luoghi del rifornimento, se siete cacciatori di souvenir e vorrete cogliere l’occasione per riuscire a mettere nel vostro palmares di tifosi qualche borraccia…. Tutto questo è il vademecum, il bigino della corsa rosa targato ilciclismo.it

Sito ufficiale del Giro d’Italia: www.gazzetta.it/Speciali/Giroditalia/2011/it/

1a TAPPA: VENARIA REALE – TORINO (cronometro a squadre – 19,3 Km)

PARTENZA PRIMA SQUADRA: ore 15.50, Corte d’Onore (Reggia di Venaria Reale)
MEDIE PREVISTE: 51 – 55 Km orari
RILEVAMENTO TEMPI INTERMEDI: quadrivio Corso Regina Margherita (Km 9,1)
ARRIVO: l’arrivo dell’ultima squadra è previsto a Torino, in Piazza Vittorio Veneto, alle ore 17.45 circa. Previsti circa 22 minuti di gara.
PERCORSI INTERNI: Venaria Reale (Via Mensa, Viale Buridani, Via Salvemini, Via Guarini, Corso Puccini, Via Petrarca, Via Druento),Torino (Strada Comunale di Altessano, C orso Toscana, Corso Potenza, Corso Lecce, Corso Trapani, Corso Carlo e Nello Rosselli, Corso Lione, Corso Mediterraneo, Corso Castelfidardo, Corso Vittorio Emanuele II, Corso Cairoli, Lungo Po Armando Diaz, Piazza Vittorio Veneto)
QUARTIERTAPPA: Centro Conservazione Restauro (c/o Reggia di Venaria Reale; da mercoledì 4 a venerdi 6 maggio); Cavallerizza Reale (Torino, Via Verdi, 9, sabato 7 maggio)
SITI DEDICATI: www.comune.venariareale.to.it/IT/Page/t04/view_html?idp=484


2a TAPPA: ALBA – PARMA (244 Km)

RADUNO DI PARTENZA: piazzale stabilimento Ferrero
VIA VOLANTE: ore 11.10, Corso Asti (SS 231)
MEDIE PREVISTE: 38 – 42 Km orari
T.V.: Salsomaggiore Terme (Km 202,6), tra le 15.59 e le 16.26
ZONA RIFORNIMENTO: Casteggio, tra i Km 109 e 112
GPM: Tabiano Castello (315m – 4a cat. – 3 Km al 5,8% – Km 210,4) tra le 16.10 e le 16.42
ARRIVO: a Parma, in Stradone Martiri della Libertà, tra le 16.58 e le 17.35
QUARTIERTAPPA: Centro Congressi, parco Ex-Eridania (via Toscana)
PERCORSI INTERNI: Castello d’Annone (Via Novello, Via Roma), Alessandria (Spalto Borgoglio, Spalto Gamondio), Tortona (Corso Cavour, Corso Romita), Voghera (Corso Fratelli Rosselli, Via Emilia), Piacenza (Stradone Farnese), Salsomaggiore Terme (Viale Matteotti), Noceto (Via IV Novembre), Parma (via Emilia Ovest, Viale Gramsci, Strada Massimo d’Azeglio, Strada Mazzini, Strada della Reppublica, Viale San Michele, Stradone Martiri della Libertà)
QUARTIERTAPPA: Centro Congressi (Parco Eridania)
SITI DEDICATI: www.comune.parma.it/notizie/news/BENESSERE+E+STILI+DI+VITA/2011-04-26/Parma-in-fermento-si-prepara-allarrivo-del-Giro-dItalia.aspx


3a TAPPA: REGGIO EMILIA – RAPALLO (173 Km)

RADUNO DI PARTENZA: Piazza Martiri del 7 luglio
VIA VOLANTE: ore 12.55, Via Teggi
MEDIE PREVISTE: 38 – 42 Km orari
T.V.: Chiavari (Km 160,1), tra le 16.43 e le 17.07
ZONA RIFORNIMENTO: Borgo Val di Taro, tra i Km 90 e 93
GPM: Passo del Bocco (957m – 3a cat. – 6 Km al 4% – Km 133,3) tra le 16.05 e le 16.25; Madonna delle Grazie (183m – 4a cat. –2,6 Km al 6,9% – Km 164) tra le 16.49 e le 17.13
ARRIVO: a Rapallo, in Piazza IV Novembre, tra le 17.02 e le 17.28
QUARTIERTAPPA: Casa della Gioventù, Via Lamarmora, 20
PERCORSI INTERNI: Rapallo (Via Aurelia Levante, Via Montebello, Lungomare Vittorio Veneto, Piazza IV Novembre)

4a TAPPA: GENOVA QUARTO DEI MILLE – LIVORNO (216 Km)

RADUNO DI PARTENZA: Porto Antico di Genova
VIA VOLANTE: ore 12, Quarto dei Mille (Genova), SP 1
MEDIE PREVISTE: 39 – 43 Km orari
T.V.: Lido di Camaiore (Km 144,9), tra le 15.22 e le 15.42
ZONA RIFORNIMENTO: Ceparana-Carpena, tra i Km 100 e 103
GPM: Passo del Bracco (613m – 3a cat. – 15,8 Km al 3,8% – Km 62) tra le 16.05 e le 16.25; Castellaccio (288m – 4a cat. – 4,6 Km al 6% – Km 200,5) tra le 16.39 e le 17.08
ARRIVO: a Livorno, in Viale Italia, tra le 17.01 e le 17.32
PERCORSI INTERNI: Rapallo (Via Aurelia Levante, Via Montebello, Lungomare Vittorio Veneto, Piazza IV Novembre), Sarzana (Via Cisa, Via Sobborgo Spina, Via Sobborgo Emiliano, Via Neri), Lido di Camaiore (Viale Colombo), Livorno (Via Firenze, Viale Nievo, Viale Alfieri, Viale Petrarca, Viale Boccaccio, Via dell’Ardenza, Via Mondolfi, Via di Montenero, Santuario di Montenero, Via Byron, Via di Castellaccio, Via di Quercianella, Via del Littorale, Via Pigafetta, Viale Vespucci, Viale di Antignano, Viale Italia)

5a TAPPA: PIOMBINO – ORVIETO (191 Km)

RADUNO DI PARTENZA: Piazza Bovio
VIA VOLANTE: ore 12.25, Loc. Gagno (SP 23)
MEDIE PREVISTE: 37 – 41 Km orari
T.V.: Arcidosso (Km 106,6), tra le 15.01 e le 15.17
ZONA RIFORNIMENTO: SP 64 – bivio di Montenero, tra i Km 90 e 93
GPM: Saragiolo (930m – 3a cat. – 6,6 Km al 3,7% – Km 120,4) tra le 15.21 e le 15.40; Croce di Fighine (732m – 3a cat. – 3 Km al 5,5% – Km 154) tra le 16.10 e le 16.34
ARRIVO: a Orvieto, in Piazza Cahen, tra le 17.04 e le 17.34
QUARTIERTAPPA: Centro Studi Città di Orvieto, piazza Duomo
PERCORSI INTERNI: Piombino (Piazza Bovio, Viale del Popolo, Via G. Bruno, Piazza Verdi, Corso Italia, Via C. Lombroso, Via della Repubblica, Via F. Petrarca, Piazza Costituzione, Via Vivaldi, Via G. Amendola, Viale Matteotti, Viale Unità d’Italia, Loc. Gagno), Santa Fiora (Via Martiri di Niccioleta, Via Marconi), Orvieto (Via Adige, Strada della Stazione, Piazza Cahen)
SITI DEDICATI: www.comune.piombino.li.it/pagina1121_giro-ditalia-2011.html

6a TAPPA: ORVIETO – FIUGGI (216 Km)

RADUNO DI PARTENZA: Piazza Duomo
VIA VOLANTE: ore 11.50, Loc. Acquafredda (SR 205)
MEDIE PREVISTE: 38 – 42 Km orari
T.V.: Cave (Km 159,8), tra le 15.38 e le 16.02
ZONA RIFORNIMENTO: Fiano Romano, tra i Km 97 e 100
GPM: Soriano nel Cimino (450m – 4a cat. – 4,5 Km al 4,2% – Km 41,7) tra le 12.49 e le 12.55
ARRIVO: a Fiuggi, in Via IV Giugno, tra le 16.58 e le 17.31

7a TAPPA: MADDALONI – MONTEVERGINE DI MERCOGLIANO (110 Km)

RADUNO DI PARTENZA: ore 14.15, Largo Pietro Coletta
VIA VOLANTE: ore 14.25, via Ponti della Valle (SP 335-I)
MEDIE PREVISTE: 36 – 40 Km orari
T.V.: Avellino (Km 89), tra le 16.38 e le 16.53
GPM: Serra della Strada (705m – 2a cat. – 9,5 Km al 5,3% – Km 66,1) tra le 16.04 e le 16.15; Montevergine di Mercogliano (1260m – 2a cat. – 17,1 Km al 5% – arrivo)
ARRIVO: a Montevergine di Mercogliano, tra le 17.10 e le 17.28
QUARTIERTAPPA (a Mercogliano): Scuola Media Guido Dorso, Via Matilde Serao 9
PERCORSI INTERNI: Maddaloni (Largo Colletta, via Serao, , via Libertà, via Mercorio, via Santacroce, via Marconi, Piazza Umberto I°, Piazza Matteotti, ingresso Villaggio dei Ragazzi, uscita su via Bixio, via Altomari, Piazza della Pace, via Capillo, via S. Francesco d’Assisi, via Ponte Carolino, via Ponti della Valle), Avellino (Piazza Libertà, Corso Italia), Mercogliano (Via Nazionale Torrette, Via Nicola Santangelo, Via Loreto, Via Ramiro Marcone,Via Michele Santangelo, Via Santo Stefano, Piazza Silvati e Morelli, Via Partenio)
SITI DEDICATI: www.comune.maddaloni.caserta.it,
www.comunemercogliano.it/sito/news.php?id=285&op=dettagli

8a TAPPA: SAPRI – TROPEA (217 Km)

RADUNO DI PARTENZA: Lungomare
VIA VOLANTE: ore 11.40, Via San Giorgio (SS 18)
MEDIE PREVISTE: 37 – 41 Km orari
T.V.: Vibo Valentia Marina (Km 192), tra le 16.20 e le 16.51
ZONA RIFORNIMENTO: SS 18 – svincolo di Paola, tra i Km 102 e 105
ARRIVO: a Tropea, in Largo Fleming, tra le 16.57 e le 17.31
QUARTIERTAPPA: Istituto Professionale per i Servizi Alberghieri e Ristorazione
PERCORSI INTERNI: Vibo Valentia Marina (Via Santa Venere, Viale Parodi), Tropea (Via Ierocades, Via Marina Vescovado, Discesa Belisario, Discesa Vescovado, Via Umberto I°, Via Libertà, Via Annunziata, Largo Fleming)

9a TAPPA: MESSINA – ETNA (169 Km)

RADUNO DI PARTENZA: Piazza Unione Europea
VIA VOLANTE: ore 12.10, Via Consolare Valeria, Loc. Contesse
MEDIE PREVISTE: 35 – 39 Km orari
T.V.: Acireale (Km 122,7), tra le 15.18 e le 14.40
ZONA RIFORNIMENTO: Zafferana Etnea, tra i Km 105 e 108
GPM: Etna – La Lenza (1631m – 1a cat. – 18 Km al 6,1% – Km 90,2) tra le 14.28 e le 14.44; Etna – Rifugio Sapienza (1892m – 1a cat. – 19,4 Km al 6,2% – arrivo)
ARRIVO: sull’Etna, Rifugio Sapienza, tra le 16.30 e le 16.59
PERCORSI INTERNI: Taormina (Via Garipoli, Via Pirandello), Calatabiano (Via Duomo, Via Umberto I°), Acireale (Corso Umberto I°, Via Vigo)

Lunedì 16 maggio – giorno di riposo
QUARTIERTAPPA: Municipio di Termoli

10a TAPPA: TERMOLI – TERAMO (159 Km)

RADUNO DI PARTENZA: Piazzale del Porto
VIA VOLANTE: ore 13.30, Via Pertini
MEDIE PREVISTE: 40 – 44 Km orari
T.V.: Pescara (Km 97,9), tra le 15.43 e le 15.56
ZONA RIFORNIMENTO: Stazione di Tollo-Canosa Sannita, tra i Km 81 e 83
GPM: Vasto (123m – 4a cat. – 2,1 Km al 5,6% – Km 30,9) tra le 14.12 e le 14.16
ARRIVO: a Teramo, alla Porta Reale, tra le 17.06 e le 17.28
QUARTIERTAPPA: Parco della Scienza, via Tripoti
PERCORSI INTERNI: Vasto (Via Donizetti, Corso Mazzini), Pescara (Corso Vittorio Emanuele II), Teramo (Viale Europa, Viale Crispi, Ponte San Ferdinando, Porta Reale)
SITI DEDICATI: www.provincia.teramo.it/giro-ditalia-2011, www.comune.teramo.it/comune/banner.asp?ca=6


11a TAPPA: TORTORETO LIDO – CASTELFIDARDO (144 Km)

RADUNO DI PARTENZA: Lungomare Sirena
VIA VOLANTE: ore 13.35, SS 16
MEDIE PREVISTE: 37 – 41 Km orari
T.V.: Recanti (Km 129,7), tra le 16.44 e le 17.05
GPM: Monte-Ripaberarda (486m – 4a cat. – 13,7 Km al 3% – Km 48,9) tra le 14.46 e le 14.54; Monte Vidon Combatte (393m – 4a cat. – 2,6 Km al 8,6% – Km 73,1) tra le 15.21 e le 15.33; Rapagnano (326m – 4a cat. – 5,1 Km al 3,8% – Km 91,3) tra le 15.48 e le 16.03; Morrovalle (249m – 4a cat. – 4,2 Km al 4,4% – Km 115,9) tra le 16.24 e le 16.42
ARRIVO: a Castelfidardo, in Via Donizetti, tra le 17.05 e le 17.28
PERCORSI INTERNI: Castelfidardo (Via Marx, Via Brandoni, Via Murri, Via Rossini, Via Donizetti)
QUARTIERTAPPA: Scuola elementare “Dalla Chiesa”, località Fornaci
SITI DEDICATI: www.provincia.teramo.it/giro-ditalia-2011, www.comune.castelfidardo.an.it/giro2011

12a TAPPA: CASTELFIDARDO – RAVENNA (184 Km)

RADUNO DI PARTENZA: Via XXV Aprile
VIA VOLANTE: ore 12.55, Via della Stazione
MEDIE PREVISTE: 40 – 44 Km orari
T.V.: Cesenatico (Km 134,1), tra le 15.57 e le 16.16
ZONA RIFORNIMENTO: SS 16 – svincolo di Cattolica, tra i Km 90 e 93
ARRIVO: a Ravenna, in Via di Roma, tra le 17.05 e le 17.31
PERCORSI INTERNI: Castelfidardo (Via XXV Aprile, Via Colombo, Via Dante, Via Marconi, Piazza della Repubblica, Via XVIII Settembre, Via Matteotti, Via della Stazione), Ancona (Piazza Italia, Via Flaminia), Pesaro (Viale della Vittoria, Viale Fiume), Rimini (Lungomare Tintori, Viale Principe Amedeo), Cesenatico (Via Saffi, Viale Mazzini), Ravenna (Sant’Apollinare in Classe, Via Romea Sud, Viale Europa, Circonvallazione Canale Molinetto, Viale dei Navigatori, Punta Marina, Lungomare Colombo, Viale della Pace, Via Trieste, Viale Europa, Via Destra Canale Molinetto, Via Bellucci, Circonvallazione Piazza d’Armi, Via Darsena, Circonvallazione alla Rotonda dei Goti, Via Sant’Alberto, Via di Roma)
SITI DEDICATI: www.comune.castelfidardo.an.it/giro2011, www.comune.ra.it/Eventi/Ravenna-e-il-Giro-d-Italia


13a TAPPA: SPILIMBERGO – GROSSGLOCKNER (223 Km)

VIA VOLANTE: ore 12.45, Via Gaio
MEDIE PREVISTE: 35 – 39 Km orari
T.V.: Arta Terme (Km 56,4), tra le 14.11 e le 14.21
ZONA RIFORNIMENTO: Kötschach, tra i Km 90 e 93
GPM: Passo di Monte Croce Carnico (1336m – 2a cat. – 10,4 Km al 4,9% – Km 79,6) tra le 14.47 e le 15.01; Gailbergsattel (981m – 3a cat. – 6,8 Km al 4,1% – Km 99) tra le 15.17 e le 15.34; Iselsbergpass (1209m – 2a cat. – 8,5 Km al 6,5% – Km 127,5) tra le 16.01 e le 16.23; Kasereck (1908m – 1a cat. – 13,6 Km al 6,3% – Km 159,8) tra le 16.50 e le 17.18
ARRIVO: sul Grossglockner, alla Glocknerhaus, tra le 17.01 e le 17.31
PERCORSI INTERNI: Arta Terme (Via Carducci, Via Marconi)
SITI DEDICATI: www.felbertauernstrasse.at/de/aktuelles/95-giro-ditalia.html, www.dolomitensport-lienz.com/giro-d-italia.html

14a TAPPA: LIENZ – MONTE ZONCOLAN (210 Km)

VIA VOLANTE: ore 11.10, Pustertaler Strasse
MEDIE PREVISTE: 33 – 37 Km orari
T.V.: Villa Santina (Km 139,9), tra le 14.56 e le 15.24
ZONA RIFORNIMENTO: Forni di Sopra, tra i Km 105 e 108
GPM: Passo di Monte Croce Comelico (1636m – 3a cat. – 5,8 Km al 5,1% – Km 54) tra le 12.37 e le 12.48; Passo di Sant’Antonio (1476m – 3a cat. – 4,8 Km al 5,3% – Km 69,6) tra le 13.02 e le 13.16; Passo della Mauria (1298m – 2a cat. – 12,1 Km al 4,7% – Km 96,2) tra le 13.46 e le 14.04; Monte Crostis (1982m – 1a cat. – 14 Km al 10,1% – Km 172,8) tra le 15.50 e le 16.24; Monte Zoncolan (1730m – 1a cat. – 10,1 Km al 11,9% – arrivo)
ARRIVO: sul Monte Zoncolan (culmine salita), tra le 16.50 e le 17.31
QUARTIERTAPPA: Rifugio Aldo Moro, Monte Zoncolan (zona impianti)
PERCORSI INTERNI: Rovigo (Via Circonvallazione Ovest), Padova (Via Battaglia, Via Adriatica, Via Goito, Via Cernaia), Asolo (loc. Casella, Via Castellana, Via Schiavonea-Marosticana, Viale Tiziano Vecellio / traguardo, Via Foresto Nuovo, Via Browning, Piazza Garibaldi / traguardo volante, Via Canova, Via Foresto Casonetto)
SITI DEDICATI: www.dolomitensport-lienz.com/giro-d-italia.html, www.giroitaliabelluno.it


15a TAPPA: CONEGLIANO – GARDECCIA / VAL DI FASSA (229 Km)

VIA VOLANTE: ore 10.40, SS 13 (sottopasso A 27)
MEDIE PREVISTE: 33 – 37 Km orari
T.V.: Rocca Pietore (Km 190,4), tra le 15.48 e le 16.26
ZONA RIFORNIMENTO: Mezzocanale, tra i Km 100 e 103
GPM: Piancavallo (1290m – 1a cat. – 13,7 Km al 8,3% – Km 43,3) tra le 11.50 e le 11.58; Forcella Cibiana (1530m – 2a cat. – 10,2 Km al 7% – Km 123,1) tra le 13.59 e le 14.23; Passo Giau (2236m – CIMA COPPI – 15,9 Km al 6,5% – Km 171,8) tra le 15.18 e le 15.52; Passo Fedaia (2057m –1a cat. – 13,4 Km al 7,9% – Km 201,4) tra le 16.06 e le 16.46; Rifugio Gardeccia (1948m – 1a cat. – 6,2 Km al 10% – arrivo)
ARRIVO: al Rifugio Gardeccia, tra le 16.51 e le 17.36
SITI DEDICATI: www.fassa.com/IT/News–Val-di-Fassa–Gardeccia-la-15a-tappa-del-94o-Giro-d-Italia-e-vicina/?s=45, www.giroitaliabelluno.it

Lunedì 23 maggio – giorno di riposo

16a TAPPA: BELLUNO – NEVEGAL (cronometro individuale – 12,7 Km)

PARTENZA PRIMA CORRIDORE: ore 13.20, Piazza dei Martiri
MEDIE PREVISTE: 24-28 Km orari
RILEVAMENTO TEMPI INTERMEDI: Caleipo (Km 5,3)
GPM: Nevegal (1047m – 1a cat. – 7,3 Km al 8,2% – arrivo)
ARRIVO: quello dell’ultimo corridore è previsto al Nevegal, in Piazzale Nevegal , alle ore 17.15 circa. Previsti circa 29 minuti di gara.
QUARTIERTAPPA: Centro Le Torri, Piazzale Nevegal
PERCORSI INTERNI: Belluno (Piazza dei Martiri, Piazza Castello, Via San Lucano, Via del Piave, Via Rugo, Via Uniera dei Zater, Ponte della Vittoria, Via Monte Grappa, Via Col Cavalier, Via De Amicis, Via San Cipriano, Via Nevegal, Piazzale Nevegal)
SITI DEDICATI: www.giroitaliabelluno.it

17a TAPPA: FELTRE – TIRANO (230 Km)

VIA VOLANTE: ore 11.20, via Culiada (SS 50)
MEDIE PREVISTE: 37 – 41 Km orari
T.V.: Edolo (Km 195,9), tra le 16.06 e le 16.37
ZONA RIFORNIMENTO: Dermulo, tra i Km 116 e 119
GPM: Passo del Tonale (1883m – 2a cat. – 15,2 Km al 6% – Km 166,2) tra le 15.23 e le 15.49; Aprica (1173m – 3a cat. – 15,4 Km al 3,1% – Km 211,5), tra le 16.29 e le 17.02
ARRIVO: a Tirano, in Piazza Marinoni, tra le 16.56 e le 17.32
PERCORSI INTERNI: Levico Terme (Corso Centrale, Via Claudia Augusta), Trento (Piazza Venezia), Villa di Tirano (Stazzona, Via Giambonelli, Via San Bernardo), Tirano (Lungo Adda IV Novembre, Lungo Adda Quinto Alpini, Via dell’Artigianato, Via alla Polveriera, Via Sondrio, Madonna di Tirano, Viale Italia, Piazza Marinoni)
SITI DEDICATI: www.giroitaliabelluno.it

18a TAPPA: MORBEGNO – SAN PELLEGRINO TERME (151 Km)

RADUNO DI PARTENZA: Piazza Sant’Antonio
VIA VOLANTE: ore 13.30, Via Valeriana
MEDIE PREVISTE: 38 – 42 Km orari
T.V.: Bergamo (Km 91,8), tra le 15.41 e le 15.54
ZONA RIFORNIMENTO: Ponte San Pietro, tra i Km 80 e 83
GPM: Passo di Ganda (1060m – 2a cat. – 9,2 Km al 7,3% – Km 120,9) tra le 16.22 e le 16.40
ARRIVO: a San Pellegrino Terme, in Viale Papa Giovanni XXIII, tra le 17.05 e le 17.28
QUARTIERTAPPA: Casinò Municipale
PERCORSI INTERNI: Bergamo (Via Longuelo, Via San Martino della Pigrizia, Via Borgo Canale, Largo di Porta Sant’Alessandro, Largo Colle Aperto, Viale delle Mura, Porta San’Agostino, Viale Vittorio Emanuele II, Via Francesco Petrarca, Via Verdi, Via San Giovanni, Via Cesare Battisti, Via Borgo Santa Caterina, Via Corridoni, Via Trento), San Pellegrino Terme (Via De Medici, Via Moro, Viale Papa Giovanni XXIII)
SITI DEDICATI: www.promoeventisport.it/GIROITALIA2011/default.htm

19a TAPPA: BERGAMO – MACUGNAGA (209 Km)

RADUNO DI PARTENZA: Via Sentierone
VIA VOLANTE: ore 12,25, Via per Grumello (SS 525)
MEDIE PREVISTE: 34 – 38 Km orari
T.V.: Ornavasso (Km 165), tra le 15.45 e le 16.16
ZONA RIFORNIMENTO: Sesto Calende, tra i Km 95 e 98
GPM: Mottarone (1341m – 1a cat. – 13,8 Km al 6,2% – Km 135,3) tra le 14.58 e le 15.23; Macugnaga (1360m – 3a cat. – 28,2 Km al 3,9% – arrivo)
ARRIVO: a Macugnaga, in località Pecetto, tra le 16.55 e le 17.33
PERCORSI INTERNI: Brembate (Via Bergamo, Via San Vittore), Monza (Via Boccaccio, Villa Reale, Viale Battisti), Saronno (Via Roma, Via Marconi, Via Caduti della Liberazione, Via Carcano, Corso Italia, Via Primo Maggio, Via Novara), Gallarate (Viale Milano, Via Luigi Borghi, Via 20 Settembre, Via Roma, Corso Sempione)
SITI DEDICATI: www.comune.macugnaga.vb.it/ComAppuntamentiDettaglio.asp?Id=29831

20a TAPPA: VERBANIA – SESTRIERE (242 Km)

RADUNO DI PARTENZA: Palazzo della Provincia del Verbano Cusio Ossola, Viale dell’Industria
VIA VOLANTE: ore 10.45, Via Turati
MEDIE PREVISTE: 35 – 39 Km orari
T.V.: Torino (Km 97,9), tra le 14.26 e le 14.52
ZONA RIFORNIMENTO: Cigliano, tra i Km 102 e 105
GPM: Colle delle Finestre (2178m – 1a cat. – 18 Km al 7,1% – Km 214,4) tra le 16.14 e le 16.52; Sestriere (2035m – 2a cat. – 6,2 Km al 6,4% – arrivo)
ARRIVO: a Sestriere, in Piazza Agnelli, tra le 16.57 e le 17.39
QUARTIERTAPPA: Palazzetto dello Sport
PERCORSI INTERNI: Omegna (Via Fratelli Di Dio, Lungolago Buozzi), Borgomanero (Corso Garibaldi, Corso Mazzini), Torino (Corso Grosseto)
SITI DEDICATI: www.comune.verbania.it/Turismo/Calendario-Eventi/Settimana-in-Rosa-in-occasione-del-Giro-d-Italia,


21a TAPPA: MILANO – MILANO ( cronometro individuale – 31,5 km)

PARTENZA PRIMA CORRIDORE: ore 13.30, Castello Sforzesco
MEDIE PREVISTE: 48 – 52 Km orari
RILEVAMENTO TEMPI INTERMEDI: Fiera di Milano (Km 11,6), Piazza Giulio Cesare (21 Km)
ARRIVO: quello dell’ultimo corridore è previsto a Milano, in Piazza Duomo, alle ore 17.30 circa. Previsti circa 37 minuti di gara.
PERCORSI INTERNI: Milano (Castello Sforzesco, viale Gadio, via Legnano, via Douhet, Corso Sempione, via Emanuele Filiberto, Piazzale Damiano Chiesa, via Colonna, PIazzale Accursio, via Gallarate), Pero (Via Sempione, Fiera di Milano, via Papa Giovanni XXIII, via Sempione), Milano (Molino Dorino, via Luigi Rizzo,
viale Alcide De Gasperi, viale Lodovico Scarampo, viale Eginardo, Piazza Giovanni Amendola, via Michelangelo Buonarroti, via Giotto, via del Burchiello, Piazza della Conciliazione, Piazzale Aquileia, viale Papiniano, Porta Ticinese, viale Gian Galeazzo, Porta Romana, viale Emilio Caldara, Porta Vittoria, viale Bianca Maria, Porta Monforte, viale Luigi Maino, Porta Venezia, Corso Venezia, Piazza San Babila, Corso Europa, via Larga, via Palazzo Reale, via Pecorari, via Rastrelli, via Mazzini, Piazza Duomo.

a cura di Mauro Facoltosi

BIS KITTEL: SEMPRE PIU’ LEADER

maggio 5, 2011 by Redazione  
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Il tedesco s’impone ancora in volata, anche se il pavè presente nel circuito finale ha animato la corsa negli ultimi chilometri. Nulla da fare, però, per i tredici attaccanti tra i quali spiccavano i nomi di Pozzato, Paolini e Hinault.

Foto copertina: il bis allo sprint di Kittel (foto AFP)

Gara intensa, incerta, fino alla fine quando si è risolta nuovamente in volata e, come ieri, a trionfare è stato il tedesco Kittel.
Fin dai primi chilometri dei 166 previsti, si è formato un gruppetto di quattro unità in avanscoperta – El Fares, Mortesen, Keizer e Ravard – che ha mantenuto un discreto vantaggio fino a circa 10 km dal primo passaggio per il traguardo di Iwuy, dove era posto un insidioso pavè che ha di fatto azzerato il vantaggio. A quel punto è partito in solitaria Keizer, ma la sua azione aveva il destino segnato in partenza e in meno di un giro l’attaccante era già stato riassorbito dal plotone.
E’ a due giri dal termine, dei quattro previsti, che la corsa si è animata. Proprio il tratto di ciottolato ha favorito l’attacco di un nutrito gruppo di tredici attaccanti, tra i quali spiccavano Hinault, Pozzato, Guesdon e Paolini, oltre a Bacon, Stybar, Van Leijen, Saramotins, Claude, Jorgensen, Docker, Habeaux e Kneisky.
L’arrivo in volata sembrava scongiurato, grazie anche al fatto che la Katusha vantava due uomini davanti; inoltre, sarebbe mancato il loro apporto in testa al gruppo per preparare la volata. La sfortuna, però, si è accanita con la squadra russa che in breve ha perso sia Paolini che Galimzyanov, l’uomo delle volate e secondo ieri, a causa di forature.
Il momento di sbandamento ha ridotto il vantaggio ad appena 30”, gap che le squadre dei velocisti hanno ricucito non appena terminato il tratto di pavè: volata dunque, come ieri, e come ieri il vincitore è stato il tedesco Kittel, sempre più leader della corsa a tre tappe dal termine.
Alle sue spalle i due giovani Kruopis e Van Staeyen, un belga molto interessante che si era già messo in mostra al Giro di Danimarca.
Kruopis è salito ora al secondo posto in compagnia di Ravard, nella classifica generale. Keizer, grazie agli abbuoni, si infila al quarto posto precedendo proprio Van Staeyen.

Andrea Mastrangelo

KITTEL APRE IL SIPARIO SULLA 4 GIORNI DI DUNKERQUE

maggio 5, 2011 by Redazione  
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Il tedesco Kittel vince la sua seconda gara stagionale nella tappa di apertura della 4 giorni di Dunkerque. In volata il portacolori della Skil-Shimano precede Galimzyanov e l’italiano Nizzolo.

Foto copertina: Kittel si impone sul traguardo di Orchies (foto AFP)

Si apre il sipario sulla Quattro giorni di Dunkerque, profilo quasi piatto per la prima tappa che porta i corridori dalla città che da il nome alla corsa fino al traguardo di Orchies. Primi ottanta chilometri molto tirati, media alta e nessuno che riesce a evadere dal gruppo. Solo a cento chilometri dall’arrivo va in fuga l’italiano Borchi (De Rosa), ma in solitaria le possibilità di arrivare in fondo sono davvero risicate.
Il tentativo del portacolori De Rosa dura, infatti,solo un’ottantina di chilometri e a sedici dal traguardo il gruppo annulla definitivamente i 7′ minuti di vantaggio dell’italiano. In quel momento, in testa al gruppo si ritrovano Shimano, Leopard e Katusha che organizzano la volata per i loro capitani.
Sul traguardo è stata poi decisiva la miglior forma di Kittel (Shimano), uscito in crescendo dopo la Rund un Frankfurt dove è arrivato secondo, che ha superato Galimzyanov, messo nelle migliori condizioni dalla Katusha. Chiude il podio l’italiano Nizzolo (Trek) che ha finito la gara davanti a Casper (Saur) e Hutarovich (FDJ).
Leader della generale è ovviamente Kittel, novità rispetto all’ordine d’arrivo Voekler e Borchi, rispettivamente quarto e quinto a 13” grazie agli abbuoni ottenuti durante la tappa.

Andrea Mastrangelo

04-05-2011

maggio 5, 2011 by Redazione  
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4 JOURS DE DUNKERQUE

Il tedesco Marcel Kittel (Skil – Shimano) si è imposto nella prima tappa, Dunkerque – Orchies, percorrendo 180 Km in 4h14′52″, alla media di 42,375 Km/h. Ha preceduto allo sprint il russo Galimzyanov e l’italiano Giacomo Nizzolo (Leopard Trek), distanziati di 10″ e 12″ nella prima classifica generale.

GIRO DELLA REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA

L’italiano Marino Palandri (Gragnano Sporting Club) si è imposto nella prima tappa, Udine – Motta di Livenza, percorrendo 157,3 Km in 3h13′25″, alla media di 48,796 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Massimo Graziato (Trevigiani Dynamon Bottoli) e il tedesco Bercz.

CHIUSURA A ZABALLA, MAGLIA A MORENO

maggio 3, 2011 by Redazione  
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Altra vittoria per la Miche Guerciotti, Zaballa si aggiudica la tappa di chiusura dopo aver tentato di ribaltare la classifica: niente da fare, Moreno lo segue a ruota e gli lascia solo la vittoria. Terzo Wegelius che ha provato a sorprendere la coppia in lotta.

Foto copertina: il successo di Zaballa sulla cima dell’Alto del Naranco (www.lavueltaasturias.com)

Alla fine la Miche-Guerciotti non riesce a portare a casa la classifica generale nonostante tre vittorie due capitani come Shumacher e Zaballa. Nell’ultima tappa, caratterizzata a lungo da una fuga a tre: Infantino, Izagirre e Sveshniskov che sono rimasti in testa alla gara fino ad una manciata di chilometri dall’arrivo.
Appena ripresi però la corsa tra i big si è infiammata con Zaballa che non ci stava a perdere la corsa per appena 13”. Lo spagnolo della Miche ha atteso la salita posta a circa cinque chilometri dal traguardo per consumare la sua ultima cartuccia, niente da fare però per “Tino” che non è riuscito a sganciarsi dal leader della generale, Moreno, che lo ha seguito assieme ad un piccolo drappello.
Persa ogni speranza per la generale, Zaballa ha rischiato di veder svanire anche il sogno di chiudere a braccia alzate questo giro delle Asturie, vissuto da protagonista, quando Wegelius ha cercato, seguendo la legge del terzo incomodo, di lasciare al palo i due litiganti.
Niente da fare per il britannico che si è visto riprendere in un attimo da Zaballa e Moreno che sul traguardo ha lasciato la vittoria al rivale secondo l’antico, eroico, patto non scritto “a me la maglia a te la tappa”.
Il portacolori della United Healthcare ha poi chiuso terzo a 4”, mentre dietro di loro il gruppo arriva molto sfilacciato a causa delle accelerazioni del finale.

Andrea Mastrangelo

Il podio della 55a Vuelta a Asturias (www.lavueltaasturias.com)

Il podio della 55a Vuelta a Asturias (www.lavueltaasturias.com)

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