04-04-2011

aprile 5, 2011 by Redazione  
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VUELTA CICLISTA AL PAIS VASCO
Lo spagnolo Joaquin Rodriguez Oliver (Katusha Team) si è imposto nella prima tappa, circuito di Zumarraga, percorrendo 151,2 Km in 4h02′42″, alla media di 37,379 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Sanchez Gonzalez e il tedesco Klöden. Miglior italiano Damiano Cunego (Lampre – ISD), 6° a 6″.

PRINCESS MAMACKAKRI SIRINDHON’S CUP – TOUR OF THAILAND
Il sudcoreano Ho-Sung Cho (Seoul Cycling Team) si è imposto anche nella terza tappa, Rayong – Chanthaburi. Ha preceduto allo sprint il corridore di Honk Kong Yeung e il sudcoreano Park. Il tedesco Tobias Erler (Tabriz Petrochemical Team) ha conservato la testa della corsa con 14″ sull’australiano Hall e 18″ sul malaysiano Fahrullah Alias.

HEL VAN HET MERGELLAND, COLNAGO BEFFATA DA PIM LIGTHART

aprile 4, 2011 by Redazione  
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Va al giovanissimo olandese della Vacansoleil, classe 1988, la corsa olandese, davanti al nostro Federico Canuti e al francese Samuel Dumoulin. La Colnago ha controllato la corsa nel finale per mettere l’azzurro in condizione di sprintare per il successo, venendo però beffata dallo spunto del padrone di casa, che ha coronato il lungo inseguimento che la Vacansoleil, assieme alla Farnese-Neri di Visconti, aveva compiuto per assicurare lo sprint a ranghi compatti.

Foto copertina: Ligthart alza le braccia sul traguardo di casa (foto Elmar Krings)

Nonostante il grande impegno, gli uomini della Colnago CSF non sono riusciti ad aggiudicarsi la Het van het Mergelland, tradizionale corsa olandese. La gara è stata caratterizzata dalla fuga di Filippo Savini e di Johannes Fröhlinger, corridore del team Shimano, che sono rimasti davanti fino ad un chilometro dal traguardo aiutati anche da un percorso adatto ai tentativi da lontano per via delle numerose curve. Grazie all’ottimo lavoro della Vacansoleil e della Farnese-Neri, tutta davanti per aiutare Giovanni Visconti, il gruppo è ritornato compatto e allo sprint finale il corridore belga è riuscito a battere Federico Canuti. Al terzo posto si è piazzato il francese Samuel Dumoulin della Cofidis, mentre il campione d’Italia Visconti si è dovuto accontentare della sesta piazza.

Carlo Gugliotta

SAMUEL SANCHEZ ”ESTELLA” DEL GP INDURAIN

aprile 4, 2011 by Redazione  
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Il campione olimpico si aggiudica la corsa dedicata al campione navarro e si candida al ruolo di principale favorito al Giro dei Paesi Baschi in programma dal prossimo lunedì. Il capitano dell’Euskaltel, al primo successo stagionale, ha fatto la differenza sullo strappo conclusivo della Basilica del Puy e sul traguardo di Estella ha preceduto il russo Kolobnev e il tedesco Wegmann, che aveva vinto nel 2006 e nel 2008.

Foto copertina: Sanchez, Kolobnev e Wegmann sul podio (foto Rafael Gomez Alonso)

La gara presentava al via una start list di primo livello con il vincitore della passata edizione Rodriguez e Kolobnev (Katusha), Hesjedal (Garmin), Samuel Sanchez e Anton (Euskaltel), Arroyo, Bruseghin, Kiriyenka e Tondo (Movistar), il vincitore nel 2007 Nocentini (AG2R) e Andy e Frank Schleck (Leopard), e si è svolta lungo un impegnativo tracciato di 179,3 km caratterizzato da 5 GPM tra cui l’Alto de Guirgulliano di 1a categoria al km 123 e lo strappo di 900 metri all’8% circa di pendenza che conduceva al traguardo.
La corsa è stata movimentata fin dall’avvio con anche uomini importanti come Tondo e Andy Schleck in evidenza ma la fuga ha avuto il via libera del gruppo solo al km 90 quando gli spagnoli Txurruka (Euskaltel), Lastras (Movistar) e Belda (Burgos 2016) hanno preso il largo; il plotone guidato dalla Leopard non ha comunque lasciato troppo spazio annullando il gap a 20 km dalla conclusione ma Lastras e Belda ne hanno comunque approfittato per aggiudicarsi rispettivamente la classifica degli sprint intermedi e quella degli scalatori.
Sulla penultima ascesa di giornata, l’Alto de Eraul la cui vetta era posizionata a 9 km dal traguardo, si sono mossi gli uomini della Movistar dapprima con Arroyo e poi con Kiriyenka, reduce dal 2° posto al Criterium International. Il bielorusso è riuscito a scollinare da solo in vetta ma è stato ripreso ai piedi dello strappo conclusivo sotto l’impulso degli uomini dell’Euskaltel Anton, Velasco e Verdugo, e Samuel Sanchez ha finalizzato il lavoro dei compagni di squadra facendo il vuoto e giungendo a braccia alzate sul traguardo di Estella con 2” su Kolobnev (Katusha) e 7 su Wegmann (Leopard), che nella volata per il terzo posto ha avuto la meglio su Hesjedal (Garmin), Madrazo (Movistar), Gomez (Columbia es Pasion), Moreno (Caja Rural) e Le Mevel (Garmin). Buoni segnali in prospettiva Giro d’Italia da parte di Rodriguez 9° a 13”, Arroyo 13° a 19, Anton 18° a 33 e Bruseghin 19° a 37 mentre i primi italiani sono stati Nocentini (AG2R) e Bellotti (Liquigas) 10° e 11° a 16”; in ritardo i fratelli Schleck giunti in un gruppetto a 1′38” dal vincitore. L’attenzione si sposta ora sul Giro dei Paesi Baschi in programma da lunedì a sabato lungo un percorso decisamente più impegnativo rispetto a quello delle ultime edizioni.

Marco Salonna

Il “PURITO”… MA COL BRIVIDO

aprile 4, 2011 by Redazione  
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Nella prima tappa del Giro dei Paesi Baschi, Joaquin Rodriguez si impone a Zumarraga dopo un bel forcing sull’ultima salita a tre chilometri dall’arrivo. Per lui buona volata ma esulta troppo presto e per un paio di centimetri Samuel Sanchez non lo beffa. Molto bene anche Chris Horner, si salva Damiano Cunego.

Foto copertina: Joaquin Rodriguez esultante sul traguardo di Zumarraga (foto Reuters)

Per un attimo Joaquin Rodriguez sembrava Erik Zabel e Samuel Sanchez aveva le parvenze di Oscarito Freire. Ed invece che in un grigio paesotto dei Paesi Baschi sembrava via Roma a Sanremo. Quando il tre volte campione del mondo sbucò da dietro la ruota di Zabel che stava già esultando e fu bruciato proprio sul traguardo.
Stava per ripetersi la stessa cosa anche in questa prima tappa di un Giro dei Paesi Baschi che si preannuncia interessante, con tanti protagonisti pronti ad entrare in battaglia fra di loro, salite brevi ma ripide, distacchi minimi, ed almeno una buona dozzina di corridori pronti a contendersi tappe maglia gialla finale.
Prima frazione abbastanza corta, 151 chilometri, tutta nei dintorni di Zumarraga anche per favorire chi si è sciroppato il viaggio dal Belgio e dai muri del Fiandre per prendere il via alla corsa a tappe spagnola. Gara caratterizzata dalla fuga a tre con Tankink (Rabobank), Perget (AG2R-La Mondiale) e Rovny (Team RadioShack). Il trio riesce a raggiungere anche sette minuti di vantaggio ma i sei Gpm di giornata sono abbastanza per metterli in difficoltà. Il gruppo, almeno fino ai -45 è guidato dagli uomini Euskaltel per tenere davanti Samuel Sanchez.
Dopo il terzo Gpm di giornata, Perget si dimostra poco abile in discesa ed ha grosse difficoltà in quanto viene staccato dagli altri due ma, dopo tre chilometri quando la strada torna a salire, riesce a ricucire il divario.
Ma già da l’Alto de Barbaris, -29 dal traguardo, con andatura dei fuggitivi che cala il gruppo è tirato dagli uomini Leopard-Trek per favorire Frank Schleck visto che Fuglsang e Andy sono in testa a menar le danze. La fuga viene ripresa a meno tredici dalla fine e tocca alla locomotiva Jens Voigt scremare il gruppo. Si va sull’ultima salita, l’Alto de Antigua, e i gregari Leopard si levano di mezzo è bagarre totale con Schleck che però rimane piantato e gli italiani, Di Luca, Cunego e Basso in controllo.
E così il primo a mettere fuori il naso è Hoogerland (Vacansoleil) seguito come un ombra da Chris Horner (RadioShack): il vincitore del “Pais Vasco” 2010 sembra rimanere lontano ma poi recupera e supera l’olandese che si pianta. Dietro si vede bene Cunego che rimane intorno alla 4°-5° posizione prima di mollare la presa ed allora Horner allunga e solo nel finale gli ritorna sotto sia Joaquin Rodriguez che Samuel Sanchez.
Scollinato con pochissimi secondi (mentre i più attardati sono costretti ad andare a piedi) in discesa, poi, quasi subito rientra anche Kloden mentre tutti gli altri perdono quei 4-5 secondi determinanti. Horner tira per tutto l’ultimo chilometro per incrementare il vantaggio, cerca di partire d’anticipo Kloden ma Rodriguez chiude la strada, prende l’ultima curva in testa e resiste per un paio di centimetri alla rimonta sul colpo di reni di Sanchez. Terzo Kloden e quarto Horner (distanziato di un secondo) mentre il secondo gruppetto arriva a 6” ed è regolato da Hesjedal davanti ad un buon Cunego. Scompaiono nel finale, invece, sia Basso che Di Luca.

Saverio Melegari

03-04-2011

aprile 4, 2011 by Redazione  
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GIRO DELLE FIANDRE
Il belga Nick Nuyens (Saxo Bank Sungard) si è imposto nella classica belga, percorrendo 256,8 Km in 6h01′20″, alla media di 42,642 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Sylvain Chavane e l’elvetico Cancellara. Miglior italiano Alessandro Ballan (BMC Racing Team), 12° a 9″.

LE TRIPTYQUE DES MONTS ET DES CHATEAUX (Belgio)
Il belga Tosh Van Der Sande (Omega Pharma-Lotto-Davo) si è imposto nella terza ed ultima tappa, Château de Beloeil – Tournai, percorrendo 162,8 Km in 4h00′54″, alla media di 40,548 Km/h. Ha preceduto allo sprint i connazionali Jans e Van Genechten. In classifica si impone l’olandese Tom Dumoulin (Rabobank Continental Team), con 23″ sul belga Dufrasnes e 25″ sul norvegese Stake Laengen.

FLECHE D’EMERAUDE – SAINT MALO
Il francese Tony Gallopin (Cofidis, Le Credit En Ligne) si è imposto nella corsa francese, percorrendo 182,6 Km in 3h55′29″, alla media di 46,525 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo sloveno Kocjan e l’italiano Francesco Ginanni (Androni Giocattoli).

GRAND PRIX DE LA VILLE DE NOGENT SUR OISE
Il russo Alexey Tsatevitch (Itera – Katusha) si è imposto nella corsa francese, percorrendo 178,8 Km in 3h55′25″, alla media di 45,570 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’olandese Markus e il greco Tamouridis.

PRINCESS MAMACKAKRI SIRINDHON’S CUP – TOUR OF THAILAND
Il sudcoreano Ho-Sung Cho si è imposto nella seconda tappa, circuito di Rayong. Ha preceduto allo sprint il russo Kudentsov e l’australiano Repacholi. Il tedesco Tobias Erler (Tabriz Petrochemical Team) ha conservato la testa della corsa con 14″ sull’australiano Hall e 18″ sul malaysiano Fahrullah Alias.

TOUR DE MAROC
L’italiano Leonardo Pinizzotto (Miche – Guerciotti) si è imposto nella decima ed ultima tappa, Témara – Casablanca, percorrendo 120 Km in 2h41′36″, alla media di 44,554 Km/h. Ha preceduto di 1′13″ il marocchino Chaoufi e il sudafriano Brown. In classifica si impone il marocchino Mouhssine Lahsaini (nazionale marocchina), con 1″ sui sudafricani Impey e Rabie. Miglior italiano Gianluca Randazzo (Miche – Guerciotti), 6° a 40″.

TROFEO PIVA – BANCA POPOLARE DI VICENZA
L’australiano Richard Lang (Team Jayco – AIS) si è imposto nella corsa italiana, percorrendo 171 Km in 4h28′20″, alla media di 38,236 Km/h. Ha preceduto allo sprint gli italiani Sonny Colbrelli (Zalf Désirée Fior) e Michele Simoni (Lucchini Maniva Ski)

LA PRIMAVERA DA SOGNO DI NUYENS

aprile 3, 2011 by Redazione  
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Tutti guardavano Cancellara e, invece, sotto il naso di tutti, e dell’elvetico in primis, è scappato un Nuyens galvanizzato da una primavera stratosferica. Quest’anno la campagna del nord l’avevo già visto trionfare nella Dwars door Vlaanderen, sorta di Giro delle Fiandre in miniatura, ed ora è arrivato un successo ancor più prestigioso e monumentale. Poche briciole da beccare per gli italiani, con Ballan solo dodicesimo.

Il Giro delle Fiandre 2011 sarà ricordato tra gli appassionati di ciclismo per le innumerevoli emozioni che si sono succedute durante i 258 Km di corsa. Alla partenza dalla mitica piazza di Brugge un solo nome, quello di Cancellara, riecheggiava nell’aria come il possibile vincitore. E lui, Fabian, tanto aveva fatto capire di voler, con tutta la determinazione che è abituato a dare in questo tipo di corse, concedere il bis dopo la splendida e roboante vittoria di un anno fa. Ma spesso, si sa, i favori del pronostico vengono disattesi, e se questo accade in una corsa come il Fiandre, allora lo spettacolo è assicurato. A riuscirci è stato Nick Nuyens, già protagonista una decina di giorni fa a la Dwars door Vlaanderen, trionfando quest’oggi in uno sprint ridotto a tre su uno strepitoso Chavanel ed un inesauribile Cancellara.
Alla partenza, nella piazza del mercato, il sole, il clima mite e piacevole accolgono la numerosa folla ed i circa 200 ciclisti in gara. Si parte verso i primi muri, 18 quest’anno, 3 in più dell’edizione 2010, giusto per rendere ancor più dura e maestosa una corsa dal fascino leggendario. La classica fuga della prima ora parte intorno al chilometro 50, composta da 5 atleti: Van Dijk, Hunt, Hammond, Turgot e Docker. Il quintetto raggiungerà un vantaggio massimo di poco superiore ai 7’ con quattro muri, Tiengeberg, Nokeremberg, Rekelberg e Kaperfil percorsi in testa. Proprio su quest’ultimo vi è un contrattacco dal gruppo da parte di Tjallingii il quale si porta con sé altri 18 atleti. Tra di loro spicca la presenza di Boasson Hagen, Kroon e Marcato. L’azione non piace alla Leopard di Cancellara, ed è per questo che in circa una ventina di chilometri l’azione viene riassorbita dal gruppo dei migliori. In vista del Paterberg, sull’ Oude-Kwaremont è Sylvain Chavanel ad andarsene tutto solo. Si muove quindi la Quick Step di Tom Boonen, mentre in testa al gruppo i Garmin del trio Hushovd, Haussler, Farrar, e gli Omega di Gilbert iniziano ad innalzare ulteriormente l’andatura. Si entra nel vivo della corsa, con le squadre organizzate nell’intento di voler sfiancare il detentore Cancellara. A lanciare un primo serio affondo allo svizzero, sul Paterberg, è Gilbert che scollina in testa seguito da Boonen. Stassa azione del vallone sui 600 metri del Koppenberg, il muro più ripido della giornata posto ai meno 70 chilometri dal traguardo di Ninove. Gilbert pare essere il più forte sulle pendenze del Koppenberg, la sua azione frammenta il grosso del gruppo ormai ridotto ad una cinquantina di unità. Riescono a rimanere agganciati alla scia di Gilbert ancora una volta Boonen, Cancellara, Leukemans, Flecha ed un sorprendente Voeckler. Tra gli italiani appare più in palla Pozzato, con Ballan che invece insegue, un po’ in affanno, le ruote dei migliori. E’ la volta di Boom che grazie ad un progressione fatta sul 12° muro di giornata, l’Eikenberg, riesce a portarsi prima su Boaason Hagen e poi su Chavanel. Il gruppo è segnalato a poco più di 20”. Per la Leopard di Cancellara diventa necessario evitare ulteriori scatti dal gruppo dei migliori ed è così che grazie al prezioso lavoro di Posthuma il gruppo viaggia veloce in fila indiana sul tratto di pavè che precede il Molenberg. Proprio su questo muro nel 2010 andò in scena l’azione con cui Cancellara si tolse di ruota Boonen. Il piano pare possa ripetersi visti i pochi secondi di distacco tra gli uomini di testa ma invece è proprio Chavanel a forzare e così scongiurare il ricongiungimento. Dietro tutti si guardano o meglio tutti guardano Cancellara e nessuno forza più tanto. Ed è così che il vantaggio del francese aumenta fin oltre il minuto. E’ nel successivo tratto in pavè ad Haaghoek a 43 Km dall’arrivo, dopo allungo di Hushovd, che accade ciò che non ti aspetti: Boonen in prima persona risponde allo scatto del campione del mondo scaricando sul pavè un misto di forza e rabbia, ripensando forse alle edizioni 2008 e 2009 in cui Devolder, suo compagno alla Quick Step, andò a vincere con un’azione simile a quella odierna. E’ la goccia che fa traboccare l’effimero vaso custode della strategia di casa Quick Step. Il belga si porta dietro Pozzato e Cancellara. Si avvicina il 14° muro di giornata, il Leberg. E’ qui che è giunta l’ora che tutti aspettavano: l’affondo deciso e risolutore di Cancellara. Avviene. E sembra come al solito quello decisivo, Boonen non ce la fa, Pozzato neanche. Il treno svizzero è partito e sui suoi vagoni non è riuscito a “salire” nessuno. Il destino di Chavanel, ai meno 40 Km da Ninove, appare segnato ed aggravato ancor di più dagli ultimi quattro muri da affrontare. Riprendere Chavanel è un attimo, lo svizzero ed il francese ai meno 30 dal traguardo viaggiano con circa 40 secondi di vantaggio su Van Avermaet, Boom, Boasson Hagen e Leukemans che intanto hanno raggiunto Pozzato e Boonen. Là davanti Chavanel non dà nessun cambio a Cancellara e nostante ciò il loro vantaggio assume proporzioni importanti, superiore ad un minuto. Tra il Valkenberg ed il Tenbosse dietro al duo di testa rientrano intanto Gilbert, vittima di una foratura prima del Leberg, Hushovd e ben sette BMC con Ballan ed Hincapie. Sono gli uomini in rosso a riuscire ad organizzare un valido inseguimento in vista del leggendario Kapelmuur portando così gli inseguitori a soli 10” di distacco da Cancellara e Chavanel. Rientrano in gioco molti big, l’azione di Cancellara e Chavanel sta per essere annullata dalla riscossa di Gilbert che scollina in terza posizione seguito da un ritrovato Ballan. Seguono Nuyens, Flecha e Boonen. Resta l’ultimo muro di giornata il Bosberg ai meno 13,5 da Ninove. Sui 400 metri del Bosberg è Gilbert a provare, ancora una volta, l’azione solitaria. Nessuno riesce ad accodarsi al vallone, Cancellara mostra per la prima volta segni di cedimento, Ballan è l’ultimo a mollare scollinando in seconda posto. Gilbert riesce, ai meno 12, a guadagnare fino a 12”. Pochi troppo pochi per andare tutto solo nella pianura che lo dividono dl traguardo. Decide quindi di rialzarsi e così, su di lui, si riportano Cancellara, ripresosi da un attimo di crisi, il nostro Ballan, Leukemans, l’instancabile Chavanel e la sorpresa del giorno Scheirlinckx. Poco dopo si accodano ai sei uomini di testa Boonen, Flecha, Langeveld, Nuyens, Geraint Thomas ed Hincapie. Le forze sono al lumicino, si susseguono brevi azioni individuali. Ci prova prima Ballan, ai meno 6, ma subito Langeveld ricuce il buco per provare poi egli stesso a sorprendere tutti quando ormai mancano soli 4 km alla fine di un’ancora incertissimo Fiandre. I dodici ciclisti rimasti si frazionano di qualche metro, disgregandosi ancor di più quando a concedere un altro scatto, ai meno 3,5, è il redivivo Cancellara. Solo Chavanel e Nuyens, indubbiamente il meno affaticato dei due, riescono ad incollarsi alla sua ruota. I tre guadagnano qual tanto che basta da giocarsi la vittoria finale nell’ultimo chilometro con il solo Boonen che cerca disperatamente di riacciuffare i tre con una volata infinita. Ma sarà quarto. Cancellara si alza sui pedali, vuole il bis, lo cerca a tutti i costi, anche Chavanel sui pedali verso lo striscione di una corsa che ti consacra, stesso sforzo per Nuyens. E proprio Il belga a trionfare. Bravo Nuyens a condurre una gara attenta e poco dispendiosa di energie nei confronti degli immediati battuti. A marzo per Nick la Dwars door Vlaanderen, considerata il piccolo Giro delle Fiandre, oggi la Regina delle corse belghe. I sogni spesso possono avverarsi.

Antonio Scarfone

02-04-2011

aprile 3, 2011 by Redazione  
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GRAN PREMIO MIGUEL INDURAIN
Lo spagnolo Samuel Sanchez Gonzalez (Euskaltel-Euskadi) si è imposto nella corsa spagnola, percorrendo 179,3 Km in 4h42′47″, alla media di 38,043 Km/h. Ha preceduto di 2″ il russo Kolobnev e di 7″ il tedesco Wegmann. Miglior italiano Rinaldo Nocentini (AG2R La Mondiale), 10° a 16″.

LE TRIPTYQUE DES MONTS ET DES CHATEAUX (Belgio)
Seconda tappa strutturata su due semitappe.
Il mattino, lo statunitense Lawson Craddock (nazionale statunitense) si è imposto nella prima semitappa, circuito a cronometro di Chièvres, percorrendo 8 Km in 10′07″, alla media di 47,446 Km/h. Ha preceduto di 9″ il belga Vandenbogaerde e di 12″ lo statunitense Warbasse. Nuovo leader della classifica è l’olandese Tom Dumoulin (Rabobank Continental Team), con 8″ sul belga Dufrasnes e 16″ sul norvegese Stake Laengen.
Il pomeriggio, il danese Rasmus Guldhammer (nazionale danese) si è imposto nella seconda semitappa, Estaimpuis – Mont de l’Enclus, percorrendo 120,7 Km in 2h46′18″, alla media di 43,548 Km/h. Ha preceduto di 2″ il belga Van Genechten e di 3″ l’elvetico Fumeaux. Dumoulin ha conservato la testa della corsa, con 23″ su Dufrasnes e 25″ su Stake Laengen.

HEL VAN HET MERGELLAND
L’olandese Pim Ligthart (Vacansoleil-DCM Pro Cycling Team) si è imposto nella corsa olandese, percorrendo 196 Km in 5h00′39″, alla media di 39,115 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Federico Canuti (Colnago – CSF Inox) e il francese Dumoulin

PRINCESS MAMACKAKRI SIRINDHON’S CUP – TOUR OF THAILAND (prologo – disputato il 01/04)
Il tedesco Tobias Erler (Tabriz Petrochemical Team) si è imposto nel prologo, circuito di Pattaya. Ha preceduto di 5″ l’iraniano Alizadeh e di 8″ il coreano Baek Park.

PRINCESS MAMACKAKRI SIRINDHON’S CUP – TOUR OF THAILAND (1a tappa – disputata il 02/04)
Il malaysiano Ahmad Fahrullah Alias si è imposto nella prima tappa, Chonburi – Rayong. Ha preceduto allo sprint l’australiano Hall e il tedesco Erler, che ha conservato la testa della corsa con 14″ su Hall e 18″ sul giapponese Shimizu.

TOUR DE MAROC
Il sudafricano Arran Brown (MTN Qhubeka) si è imposto nella nona tappa, Meknès – Rabat, percorrendo 140 Km in 3h08′23″, alla media di 44,590 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Day e l’argentino Gomez. Miglior italiano Leonardo Pinizzotto (Miche – Guerciotti), 24°. Il marocchino Mouhssine Lahsaini (nazionale marocchina) ha conservato la testa della classifica, con 1″ sui sudafricani Impey e Rabie. Miglior italiano Gianluca Randazzo (Miche – Guerciotti), 6° a 40″.

01-04-2011

aprile 2, 2011 by Redazione  
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ROUTE ADELIE DE VITRE’
Il francese Renaud Dion (Bretagne – Schuller) si è imposto nella corsa francese, percorrendo 197,8 Km in 4h47′15″, alla media di 41,315 Km/h. Ha preceduto allo sprint il belga Meersman e di 3″ il francese Tronet.

LE TRIPTYQUE DES MONTS ET DES CHATEAUX (Belgio)
Il belga Tosh Van Der Sande (Omega Pharma-Lotto-Davo) si è imposto nella prima tappa, Vieux-Condé (Francia – Quevaucamps, percorrendo 170,2 Km in 3h56′10″, alla media di 43,240 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’olandese Dumoulin e il belga Oerlemans, distanziati di 7″ e 8″ nella prima classifica generale.

TOUR DE MAROC
Il marocchino Mouhssine Lahsaini (nazionale marocchina) si è imposto nell’ottava tappa, Fès – Meknès, percorrendo 120 Km in 2h29′21″, alla media di 48,209 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo slovacco Jurco e di 58″ il turco Kemal. Miglior italiano Gianluca Randazzo (Miche – Guerciotti), 11° a 3′36″. Lahsaini è il nuovo leader della corsa, con 1″ sui sudafricani Rabie e Impey. Miglior italiano Randazzo, 6° a 40″.

LA ROUTE DE DION

aprile 1, 2011 by Redazione  
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Un’azione di forza nel finale e da sette si sono ridotti in due. Sotto i colpi del francese Dion hanno ceduto tutti gli attaccanti e nulla ha potuto nemmeno l’unico ardimentoso rimasto agganciato all’uomo di testa: è stato il transalpino ad imporsi nella 16a edizione della “piccola” corsa francese, gara immersa tra i più blasonati impegni della “settimana santa” del ciclismo.

Foto copertina: l’arrivo del francese Dion sul traguardo di Vitrè (foto Fabrice Lambert)

Anche se l’attenzione è rivolta alla cosiddetta “settimana santa” del ciclismo, si pedala anche altrove, con starting list che, purtroppo per gli appassionati, non sono di primo piano.
Nulla toglie, però, agli sforzi degli organizzatori e alla fatica dei protagonisti.
Oggi, per esempio, nei dintorni di Vitré (Francia) si è disputata la 16a edizione della Route Adélie de Vitré, gara che in passato è stata conquistata anche dall’italiano Daniele Contrini e da corridori di primo pian come il francese Laurent Brochard.
La starting list non comprendeva le cosiddette stelle di prima grandezza, ma presentava comunque alcuni interessanti interpreti dello sport del pedale e qualche reduce del Critérium International.
La conclusione della giornata ciclistica ha visto la vittoria di Renaud Dion (Bretagne Schuller) che ha avuto la meglio nel duello a due con Gianni Meersman (FDJ), presentatisi insieme sulla linea d’arrivo.
Il terzo posto del podio è stato occupato da Steven Tronet (Roubaix Lille Métropole), giunto dopo 3” dai primi e con un margine di 2” su un terzetto formato da Nicolas Vogondy (Cofidis), Guillaume Levarlet (Saur Sojasun) e Mathieu Drujon (Big Mat Auber 93).
La prova francese si snodava su un percoso di poco inferiore ai 200 Km, strutturato su due circuiti, Il primo di 21,1 km da ripetere 6 volte e il secondo di 8,9 Km da ripetere 10 volte.
In questa arena, con il numeroso pubblico transalpino a contatto dei protagonisti, i primi ad avere l’onore della cronaca sono stati Oleg Chuzhda (Caja Rural), Johan Chaves Rubio (Colombia es Pasion), Evaldas Siskevicius (La Pomme Marseille), Martial Roman (Atlas Personal) et Morten Knudsen (Team Differdange), capaci di involarsi dopo pochi chilometri e di guadagnare fino a un massimo di 7’ prima di vedersi risucchiati da un gruppo di contrattaccanti formato da Julien Loubet (AG2R), Cyril Bessy (Saur), Julien Fouchard (Cofidis), Laszlo Bodrogi (Type 1), Gianni Meersman (FDJ), Tony Hurel (Europcar), Johan Mombaerts (Big Mat), Julien Antomarchi (La Pomme Marseille) e Wilco Kelderman (Rabobank).
Dopo questo congiungimento e il grosso del plotone ancora a tiro dei fuggitivi, la corsa è continuata su questa falsariga con il gruppetto in testa che ora aumentava e ora diminuiva arrivando nelle fasi finali forte di 7 unità: Renaud Dion (Bretagne Schuller), Guillaume Levarlet e Jean-Marc Marino (Saur Sojasun), Nicolas Vogondy (Cofidis), Gianni Meersman (FDJ), Mathieu Drujon (Big Mat Auber 93), Steven Tronet (Roubaix Lille Métropole).
Questo drappello si è disgregato sotto l’azione del vincitore, autore di una prova di forza negli ultimissimi chilometri e capace anche di recuperare sul gruppo di testa quando mancavano poco più di 45km al termine.

Mario Prato

31-03-2011

aprile 1, 2011 by Redazione  
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KBC-DRIEDAAGSE DE PANNE – KOKSIJDE
Ultima tappa strutturata in due semitappe.
Il mattino, l’italiano Jacopo Guarnieri (Liquigas-Cannondale) si è imposto nella prima semitappa, circuito di De Panne, percorrendo 111 Km in 2h32′11″, alla media di 43,763 Km/h. Ha preceduto allo sprint il russo Galimzyanov e il francese Casper. Il belga Bert De Backer (Skil – Shimano) si è portato in testa alla classifica, con 2″ e 4″ sugli olandesi Westra e Van Groen, Miglior italiano Manuel Quinziato (BMC Racing Team), 23° a 10″.
Il pomeriggio, il belga Sébastien Rosseler (Team RadioShack) si è imposto nella seconda semitappa, circuito a cronometro di De Panne, percorrendo 14,7 Km in 18′31″, alla media di 47,632 Km/h. Ha preceduto di 14″ Westra e il polacco Kwiatkowski. Miglior italiano Federico Canuti (Colnago – CSF Inox), 13° a 51″. In classifica si impone Rosseler, con 6″ su Westra e 14″ su Kwiatkowski. Miglior italiano Manuel Quinziato (BMC Racing Team), 16° a 1′04″.

TOUR DE MAROC
Il sudafricano Daryl Impey (MTN Qhubeka) si è imposto nella settima tappa, Khénifra – Fès, percorrendo 164 Km in 3h49′13″, alla media di 42,929 Km/h. Ha preceduto allo sprintil marocchino Chaoufi e il turco Ismail. Miglior italiano Giuseppe Di Salvo (Miche – Guerciotti), 5°. Il sudafricano Johann Rabie (Team Bonitas) ha conservato la testa della corsa, con lo stesso tempo di Impey e del marocchino Jelloul. Miglior italiano Gianluca Randazzo (Miche – Guerciotti), 5° a 39″.

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