NON SBAGLIA MAI UN COLPO!

aprile 30, 2011 by Redazione  
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Nella quarta frazione del Romandia, Alexandre Vinokourov si impone staccando nel finale Cherel e Tony Martin e si issa al secondo posto della generale, anche se Brutt rimane ancora lontano. Cunego in gruppo, oggi la crono decisiva con Evans favorito.

Foto copertina: “Vino” lanciato a tutta sul traguardo di Neuchatel (foto AFP)

Se non ci fosse bisognerebbe inventarlo Alexandre Vinokourov. Ma, visto che c’è, ce lo teniamo ben stretto senza pensieri particolari. Il capitano-leader-padrone dell’Astana vince con la consueta classe, come già gli era capitato anche ai Paesi Baschi, una bella tappa al Giro di Romandia dando segnali importanti sul suo stato di forma.
165 chilometri per raggiungere Neuchatel con tanti piccoli strappetti (ma due soli Gpm), ed il primo scatto convinto è quello di Sorensen (Saxo Bank) al quale si aggiungono Cousin, Konovalovas e Kuchynski che riescono a prendersi un margine massimo di 4’45”. La fuga viaggia di comune accordo ed il gruppo non si danna certo l’anima per riprenderli, anche quando in testa rimangono in tre visto che per Cousin la salita dell’Enges è fin troppo dura, mentre non ha gli stessi problemi Sorensen (l’ha vinta lui la tappa del Terminillo dello scorso anno, vuoi che faccia fatica in salita?) che stacca i compagni di fuga e prova ad andare avanti da solo, anche se ai meno dieci il suo vantaggio sul gruppo è di soli 28”. Ed, infatti, viene ripreso ai meno sette proprio in concomitanza con l’allungo di Westra (Vacansoleil) che però non va da nessuna parte ed il gruppo si prepara all’ultimo strappo, -3 alla fine.
Appena la strada sale, il primo a dare l’accelerata è Tony Martin (HTC-Columbia) che non fa le prove per la crono ma vuol provare a vincerla questa tappa: il suo affondo fa male e se ne accorgono Cherel e, soprattutto, Vino che si mettono alla ruota del tedesco per l’azione che decide la tappa.
Ma i colpi di scena non sono finiti visto che tutti conoscono la scaltrezza del corridore kazako: partita la volata non sembra avere lo scatto dei tempi migliori e così, quando vede con la coda dell’occhio che il francese dell’AG2R gli vuole fare le scarpe, Vino tende leggermente a chiuderlo fino a costringere Cherel a tirare i remi in barca ed alzare il braccio destro al cielo in segno di protesta nei confronti della giuria. Che, però, conferma subito l’ordine d’arrivo con Tony Martin terzo ed il gruppo, che però viene accreditato dello stesso tempo, che trova Ben Swift pronto a sprintare davanti a Freire e Vigano. Cunego non ci ha provato e rimane nella pancia del gruppo.
Il successo di tappa consente a Vinokourov di guadagnare 10” di abbuono issandosi al secondo posto della generale a 32” da Brutt, con Cunego sempre terzo ed Evans quarto. Ma è quest’oggi che si decide la corsa con i 20 chilometri a cronometro da Aubonne a Signal-de-Bougny: favorito numero Evans, ovviamente per la maglia gialla, visto che Brutt contro il tempo rischia di pagare molto in termini di secondi. Per l’Italia, invece, si spera in un exploit di Marco Pinotti, anche perché sarà dura per Damiano Cunego rimanere sul podio.

Saverio Melegari

29-04-2011

aprile 30, 2011 by Redazione  
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TOUR DE ROMANDIE
Il kazako Alexandre Vinokourov (Pro Team Astana) si è imposto nella terza tappa, Thierrens – Neuchatel, percorrendo 165,7 Km in 3h47′55″, alla media di 43,621 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Cherel e il tedesco Martin. Miglior italiano Davide Viganò (Leopard Trek), 6°. Il russo Pavel Brutt (Katusha Team) ha conservato la testa della classifica, con 32″ su Vinokourov e 38″ sull’italiano Damiano Cunego (Lampre – ISD).

PRESIDENTIAL CYCLING TOUR OF TURKEY
Il tedesco André Greipel (Omega Pharma-Lotto) si è imposto nella sesta tappa, Fethiye – Finike, percorrendo 184 Km in 4h27′02″, alla media di 41,343 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo spagnolo Garcia Echeguibel e il polacco Huzarski. Miglior italiano Andrea Noè (Farnese Vini – Neri Sottoli), 7°. Il russo Alexander Efimkin (Team Type 1 – Sanofi Aventis) è il nuovo leader della classifica, con 1′13″ sul kazako Zeits e 1′33″ sul francese Pinot. Miglior italiano Riccardo Chiarini (Androni Giocattoli), 9° a 11′23″.

LE TOUR DE BRETAGNE CYCLISTE – TROPHEE DES GRANITIERS

Il francese Maxime Mederel (Big Mat – Auber 93) si è imposto nella quinta tappa, Fouesnant – Morlaix, percorrendo 175,1 Km in 4h21′07″, alla media di 40,235 Km/h. Ha preceduto allo sprint i connazionali Harbonnier e Berthou. Ritirati i due italiani in gara, Ermanno Capelli e Carlo Scognamiglio, entrambi del Team Vorarlberg. L’ungherese Peter Kusztor (Atlas Personal) ha conservato la testa della classifica, con 8″ sul francese Mandri e 38″ sul lituano Siskevicius.

VUELTA ASTURIAS JULIO ALVAREZ MENDO
Seconda tappa strutturata in due semitappe.
Il mattino, il tedesco Robert Förster (UnitedHealthcare Pro Cycling) si è imposto nella prima semitappa, Gijón – Avilés, percorrendo 82,9 Km in 2h06′01″, alla media di 39,471 Km/h. Ha preceduto allo sprint il russo Shilov e lo spagnolo Anton. Miglior italiano Roberto Cesaro (Miche – Guerciotti), 9°. Lo spagnolo Ruben Jimenez Ventosa (Burgos 2016 – Castilla y León), giunto primo a causa di un errore di percorso, è stato retrocesso all’ultimo posto, accreditato dello stesso tempo dei primi. Il tedesco Stefan Schumacher (Miche – Guerciotti) ha conservato la testa della classifica, con 3″ e 6″ sugli spagnolo Zaballa Gutierrez e Gutierrez Gutierrez. Miglior italiano Pasquale Muto (Miche – Guerciotti), 8° a 10″.
Il pomeriggio, il tedesco Schumacher si è imposto nella seconda semitappa, circuito a cronometro di Piedras Blancas, percorrendo 14 Km in17′27″, alla media di 48,137 Km/h. Ha preceduto di 4″ lo spagnolo Gutierrez Palacios e di 8″ l’australiano Sutherland. Miglior italiano Fabio Felline (Geox-TMC), 17° a 44″. Schumacher (Miche – Guerciotti) ha consolidato la sua posizione in classifica ed ora ha 18″ su Sutherland e 24″ sullo spagnolo Herrada Lopez. Miglior italiano Muto, 24° a 1′38″.

PENSAVAMO DI AVERLE VISTE TUTTE

aprile 30, 2011 by Redazione  
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La vittoria a della seconda tappa della Vuelta Asturias si decide a tavolino dopo l’errore degli apripista. Forster viene accreditato della vittoria dopo aver vinto la volata di gruppo, ma prima di lui era giunto Ruben Jimenez, l’ultimo dei fuggitivi di giornata ad essere rimasto in testa prima dell’errore di percorso, poi declassato in ultima posizione. Nel pomeriggio il tedesco Schumacher si impone nella cronometro e consolida la sua leadership.

Foto copertina: Forster vince sul traguardo di Aviles (www.lavueltaasturias.com)

La vittoria alla fine è andata ad un altro tedesco, ex compagno del capoclassifica Schumacher, Robert Forster.
Di certo, però, la semitappa mattutina non sarà ricordata per la sua vittoria, o solo per quello almeno.
A cinque chilometri dall’arrivo, infatti, la Guardia Civil che faceva da apripista ha sbagliato percorso, causando ai quattro battistrada – unici reduci di un gruppo di sei unità scattato nei primi chilometri – e al gruppo che inseguiva con circa 20” un incoveninte che ha fatto perdere alla carovana circa 15 minuti.
La beffa – non tanto per Oyarzun, Oroz, Toribio e Sveshniskov (i quattro fuggitivi rimasti in testa che, con quei miseri venti secondi non avrebbero resistito a lungo), ma per i velocisti presenti in gruppo – è arrivata quando Ruben Jimenez, il più lontano dei ritardari che aveva seguito correttamente il percorso, è giunto sul traguardo a braccia alzate.
Il gruppo avvelenato si è poi giocato la volata per il secondo posto, dominata dal portacolori della United Healthcare Robert Forster. Alle sue spalle si è classificato Shilov, più indietro lo spagnolo Marin.
Dopo qualche minuto di battibecchi e proteste rivolte all’organizzazione per la scarsa qualità del loro lavoro, la direzione di corsa ha deciso di prendere carta e penna e riscrivere l’ordine d’arrivo: è così che la vittoria è andata al tedesco Forster seguito da Shilov, Marin, Martinez e Ribeiro, i primi cinque della volata di gruppo. Nessuna gloria per Ruben Jimenez, declassato ad un ultimo posto, addolcito dal fatto di essere stato accreditato del tempo del gruppo.

Nella cronometro del tardo pomeriggio, seconda semitappa di giornata, il successo è andato nuovamente a Stefan Schumacher, già vincitore ieri. Il tedesco rafforza così il suo primato battendo lo spagnolo Gutierrez, che per lunghi tratti di gara sembrava potesse avere la meglio. A 4” dal secondo posto e a 8” dal vincitore è giunto Sutherland, mentre per Zaballa, compagno di Schumacher e secondo in generale fino al mattimo, i secondi di ritardo sono 29” e gli valgono il nono posto parziale.

Andrea Mastrangelo

Schumacher si impone nella cronometro di  Piedras Blancas (www.lavueltaasturias.com)

Schumacher si impone nella cronometro di Piedras Blancas (www.lavueltaasturias.com)

28-04-2011

aprile 29, 2011 by Redazione  
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TOUR DE ROMANDIE
L’italiano Damiano Cunego (Lampre – ISD) si è imposto nella seconda tappa, circuito di Romont, percorrendo 171,8 Km in 4h10′53″, alla media di 41,086 Km/h. Ha preceduto di 2″ l’australiano Evans e il kazako Vinokourov. Il russo Pavel Brutt (Katusha Team) ha conservato la testa della classifica, con 38″ su Cunego e 42″ su Evans.

PRESIDENTIAL CYCLING TOUR OF TURKEY
L’italiano Matteo Rabottini (Farnese Vini – Neri Sottoli) si è imposto nella quinta tappa, Denizli – Fethiye, percorrendo 218,6 Km in 5h51′25″, alla media di 37,323 Km/h. Ha preceduto allo sprint il russo Efimkin e di 3″ l’italiano Enrico Magazzini (Lampre – ISD). Lo statunitense Thomas Peterson (Team Garmin-Cervelo) è il nuovo leader della classifica, con 27″ sull’australiano Wurf e 29″ su Efimkin. Miglior italiano Riccardo Chiarini (Androni Giocattoli), 8° a 11′52″.

LE TOUR DE BRETAGNE CYCLISTE – TROPHEE DES GRANITIERS
Il francese Paul Poux (Saur – Sojasun) si è imposto nella quarta tappa, Saint Avé – Fouesnant, percorrendo 158,9 Km in 3h36′26″, alla media di 44,050 Km/h. Ha preceduto di 8″ i connazionali Demare e Kneisky. Miglior italiano Ermanno Capelli (Team Vorarlberg), 40° a 8″. L’ungherese Peter Kusztor (Atlas Personal) ha conservato la testa della classifica, con 8″ sul francese Mandri e 18″ sul lituano Siskevicius. Miglior italiano Carlo Scognamiglio (Team Vorarlberg), 87° a 1′52″.

VUELTA ASTURIAS JULIO ALVAREZ MENDO
Il tedesco Stefan Schumacher (Miche – Guerciotti) si è imposto nella prima tappa, Oviedo – Gijón, percorrendo 162,2 Km in 3h46′35″, alla media di 42,951 Km/h. Ha preceduto allo sprint gli spagnoli Zaballa Gutierrez e Gutierrez Gutierrez. Miglior italiano Pasquale Muto (Miche – Guerciotti), 9°. Schumacher è il primo leader della classifica, con 3″ su Zaballa Gutierrez e 6″ su Gutierrez Gutierrez. Muto 9° a 10″.

SCHUMACHER SFRECCIA A GIJÓN

aprile 29, 2011 by Redazione  
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La prima tappa della corsa spagnola va al tedesco della Miche che batte in volata il compagno Zaballa e David Gutierrez.

Foto copertina: Schumacher vince in volata la prima tappa del Giro delle Asturie (www.lavueltaasturias.com)

Si è chiusa in volata la prima frazione di questa Vuelta Asturias, anche se le previsioni davano ampio credito ad un arrivo con gruppo frazionato, a causa dei numerosi saliscendi presenti sul percorso.
Per lunga parte della giornata il gruppo viaggiava preceduto da otto unità: Muto, Wegelius, Infantino, Fonte , Cazaux, Gutierrez, Pimienta e Cuesta in rappresentanza di sette diverse squadre (gli ultimi due appartengono entrambi alla Caja Rural). I fuggitivi evadono dal gruppo nelle prime fasi della corsa e proseguono in solitaria fino alle ultime asperità di giornata.
Le carte si rimescolano però dopo l’ultimo scollinamento: in avanscoperta era rimasto il solo Infantino che era riuscito a staccare tutti i compagni d’avventura, ma anche lui, a quindici chilometri dal traguardo, ha dovuto abbandonare ogni sogno di vittoria quando è stato ripreso dal gruppo tirato a tutta dalla Movistar.
Negli ultimi dieci chilometri hanno poi preso in mano le redini della corsa le squadre dei principali velocisti in gara: Caja Rural, Barbot e Miche. Proprio l’ultima è riuscita a centrare un importante risultato aggiudicandosi primo e secondo posto con Stefan Schumacher e Costantino Zaballa, il quale ha tirato la volata al vincitore. Al terzo posto si è quindi inserito Gutierrez, della Geox, mentre Barbot e Caja Rural si sono dovuti accontentare rispettivamente di quarto e quinto posto con Perez e Moreno.
Per il tedesco ex-Gerolsteiner si tratta della prima vittoria dopo la squalifica per doping avvenuta proprio quando vestiva la maglia della formazione teutonica.

Andrea Mastrangelo

ALLORA SAI SEMPRE VINCERE!

aprile 29, 2011 by Redazione  
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Nella seconda frazione in linea del Giro di Romandia, il successo va ad uno strepitoso Damiano Cunego che sull’erta finale di Romont stacca tutti e vince per distacco la volata su Evans e Vinokourov. Il leader Brutt resiste, perde 1’20” ma è sempre in testa alla generale.

Foto copertina: Cunego esulta sul traguardo di Romont (foto AFP)

Parliamoci chiaro: una vittoria in una frazione del Giro di Romandia non potrà certo cancellare di botto la deludente “Settimana Santa” nelle Ardenne di Damiano Cunego, ma andare a prendersi una vittoria fa sempre bene. Se poi arriva il giorno seguente ad una tappa dove in salita aveva già dimostrato di essere il più veloce e nello sprint finale si mette dietro un iridato come Cadel Evans ed un fenomeno come Vinokourov, allora il successo del capitano della Lampre-Isd a Romont assume ancora maggiore significato.
Una frazione, questa seconda del Romandia, nemmeno fin troppo lunga, ma piena di colpi a sorpresa e di scatti. I primi a provarci, agevolati da un percorso che non è da tappa alpina ma dove ci sono salitele e strappetti a non finire, sono Seeldrayers, Rolland, Gusev e Perez ma il gruppo li tiene sott’occhio e al 70° chilometro sono di nuovo tutti uniti.
A fare la differenza ci pensa la discesa di Esmonts con Kern che riesce nell’allungo seguito quasi subito da Bouet: i due trovano l’accordo, dietro Katusha e Lampre non si spremono più di tanto per inseguire, ed a cinquanta dalla fine trovano il massimo vantaggio con 2’55”. Un po’ di caldo ed una condizione non ottimale costano la fuga alla coppia al comando che viene ripresa ai meno venti dalla fine e, sulla salita del Gibioux, si scatena la bagarre quando il gruppo capisce che la maglia gialla Pavel Brutt, come ampiamente prevedibile, va in difficoltà sulle prime rampe insidiose. Il primo a metterlo alla prova, allora, è Tony Martin inseguito da Szmyd ed in cima alla salita il leader della generale, scortato da Karpets, ha già 48” di ritardo ma, dalla sua, ha 16 chilometri di pianura che gli consentono di rientrare.
Negli ultimi sette chilometri, a ripetizione, ci provano un po’ tutti da Cioni a Danielson, passando per Txurruka ed anche Cunego. Ed è proprio Cioni, assieme a Rui Costa, Millar e Cherel a dare la sensazione che ai meno quattro la tappa si possa decidere, soprattutto quando lo scozzese della Garmin saluta la compagnia e prova ad involarsi verso Romont. Ma l’erta finale respinge quasi tutti, in modo che il gruppetto con i più forti possa rientrare su Millar e quando, una volta di nuovo insieme, è Cadel Evans a forzare il ritmo non sembrano esserci chance per gli altri.
Ma, nonostante un Vinokourov generoso come al solito, il più in forma è il Piccolo Principe che si alza sui pedali come ai bei tempi, recupera qualche metro di svantaggio e salta proprio nel finale Evans staccandolo addirittura di 2” nello sprint conclusivo e cogliendo il secondo successo stagionale dopo la tappa “liberatoria” al Giro di Sardegna. Sul gradino più basso del podio Vinokourov che apre la strada al gruppetto che ha chiuso a 2” dal capitano della Lampre con il quarto posto di Rui Costa, il nono di Menchov ed il 17° di Marco Pinotti, mentre Basso chiude a 30” e va decisamente peggio al leader Pavel Brutt che lascia per strada 1’20” nei confronti di Damiano Cunego. Per sua fortuna, però, sull’arrivo di Leysin ne aveva guadagnati ancora di più e per un altro giorno la maglia di leader rimane in casa Katusha, con il russo che adesso ha 38” di vantaggio sull’uomo di Cerro Veronese, 42” su Evans e Vinokourov che precedono Gorka Verdugo a chiudere la top-5.
Domani terza tappa con arrivo a Neuchatel dopo una nuova giornata sulle montagne russe. Per ora Cunego ha detto che lui e la squadra sono contenti così, ma a questo punto visto che tanto il Giro d’Italia lo guarderà in televisione perché tirarsi indietro: la Lampre lo deve aiutare per provare a vincere questo Giro di Romandia che, visto l’attuale stato di forma, può davvero essere alla sua portata.

Saverio Melegari

BRUTT MA VINCENTE A LEYSIN, IL GRUPPO SI SVEGLIA TARDI

aprile 28, 2011 by Redazione  
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Secondo successo stagionale per il russo della Katusha che approfitta del troppo spazio lasciato dal plotone e sull’ascesa finale stacca i compagni di fuga Kvachuk, Samoilau e Bobridge e ipoteca il Giro di Romandia conquistando la maglia gialla di leader con oltre 2′ di vantaggio su tutti gli uomini di classifica regolati da un brillante Cunego. Bene in ottica Giro d’Italia Pinotti e Menchov, in ritardo Basso e Kreuziger

Foto copertina: Brutt solo al traguardo di Leysin (foto AFP)

Secondo successo stagionale per il russo della Katusha che approfitta del troppo spazio lasciato dal plotone e sull’ascesa finale stacca i compagni di fuga Kvachuk, Samoilau e Bobridge e ipoteca il Giro di Romandia conquistando la maglia gialla di leader con oltre 2′ di vantaggio su tutti gli uomini di classifica regolati da un brillante Cunego. Bene in ottica Giro d’Italia Pinotti e Menchov, in ritardo Basso e Kreuziger

La seconda tappa, la più dura di questo Giro di Romandia con l’arrivo in salita a Leysin dove si erano imposti nel 2006 Contador e nel 2002 Zuelle, è stata caratterizzata dal maltempo che ha causato diverse cadute, la più grave delle quali quella di Daniele Bennati che ha subito una frattura della clavicola destra e sarà dunque costretto a saltare il Giro d’Italia. Al km 6 è nata la fuga che ha caratterizzato la tappa con l’australiano Bobridge (Garmin), l’ucraino Kvachuk (Lampre), il russo Brutt (Katusha) e il bielorusso Samoilau (Movistar) che hanno guadagnato fino a 12′ rispetto a un gruppo tirato senza troppa convinzione dalla BMC di Evans e Morabito, recentemente 4° al Giro del Trentino, dall’Astana di Vinokourov e Kreuziger e dalla Liquigas di Basso e Szmyd mentre erano assenti dalle prime posizioni gli Euskaltel della maglia gialla Castroviejo. In vetta al Col du Pillon, ascesa non durissima anche se contrassegnata come GPM di 1a categoria che terminava a 22 km dalla conclusione, il vantaggio dei 4 battistrada, tra cui Bobridge iniziava a dare segni di cedimento, era ancora di 5′ ed è apparso evidente che non sarebbero più stati ripresi viste le qualità in salita di Samoilau, spesso nei 10 in tappe di montagna del Giro, e dello stesso Brutt molto cresciuto in questa stagione.
All’inizio della salita finale verso Leysin proprio Samoilau, fin lì rimasto a lungo sulle ruote, ha tentato quella che sembrava l’azione decisiva ma è stato raggiunto e superato dapprima da Brutt che si è involato verso il successo e nel finale anche da Kvachuk, giunto al traguardo 2° a 56” con il bielorusso 3° a 1′15” e Bobridge 4° a 1′23”. Dietro si accendeva finalmente la battaglia tra i big dapprima con un timido tentativo di Gerdemann (Leopard) e poi con il forcing della BMC che ha lanciato Morabito cui hanno risposto brillantemente Intxausti (Movistar) e Cunego che ha tentato anche di andarsene in prima persona. Non c’è stata in ogni caso grande selezione e al traguardo si è presentato un gruppetto di 21 corridori regolato dal corridore di Cerro Veronese che nel finale ha guadagnato qualche metro sugli altri chiudendo 5° a 1′59” con Intxausti 6° a 2′01”, un Evans inatteso a questi livelli al suo rientro 7° a 2′03” e il britannico Froome 8° a 2′05” insieme ad altri atleti tra cui il campione uscente Spilak (Lampre), Vinokourov, Morabito, Zaugg (Leopard), Brajkovic (Radioshack), Gadret (AG2R) e i ritrovati Pinotti (HTC) e Menchov (Geox) che lanciano segnali importanti in vista del Giro dopo aver deluso nel prologo. Per quanto riguarda gli altri uomini di classifica Cioni (Sky) ha chiuso 26° a 2′17”, Gerdemann 30° a 2′36” in compagnia di Martin (HTC) e Kashechkin (Lampre), Castroviejo e Possoni (Sky) 39° e 40° a 2′47”, un Basso comunque già annunciato in non buone condizioni di forma 47° a 3′03”, Zubeldia (Radioshack) 49° a 3′07”, Porte (Saxo Bank) 57° a 3′28”, Karpets (Katusha) 65° a 3′38” e Kreuziger (Astana), che probabilmente ha scelto di non forzare per via del maltempo, addirittura 79° a 5′31” in un gruppetto di cui facevano parte anche Wiggins (Sky) e Roche (AG2R): la notizia peggiore per il ceco è però il ritiro del compagno Kiserlovski che soffre ancora per i postumi di una caduta alla Parigi-Nizza e sarà probabilmente costretto a saltare anche il Giro d’Italia.
In classifica generale Brutt comanda con 1′ su Kvachuk, 1′22” su Samoilau, 1′31” su Bobridge, 2′04” su Vinokourov e Verdugo (Euskaltel), 2′06” su Evans, 2′08” su Morabito e Cunego e 2′09” su Intxausti, Zaugg e Weening (Rabobank). La seconda tappa, 171,8 km da Romont a Romont con il Col de Gibioux a 16 km dalla conclusione e l’ultimo km in salita con una pendenza del 7%, dovrebbe vedere nuovamente gli uomini di classifica darsi battaglia e un Cunego con buone chances di centrare il terzo successo stagionale.

La seconda tappa, la più dura di questo Giro di Romandia con l’arrivo in salita a Leysin dove si erano imposti nel 2006 Contador e nel 2002 Zuelle, è stata caratterizzata dal maltempo che ha causato diverse cadute, la più grave delle quali quella di Daniele Bennati che ha subito una frattura della clavicola destra e sarà dunque costretto a saltare il Giro d’Italia. Al km 6 è nata la fuga che ha caratterizzato la tappa con l’australiano Bobridge (Garmin), l’ucraino Kvachuk (Lampre), il russo Brutt (Katusha) e il bielorusso Samoilau (Movistar) che hanno guadagnato fino a 12′ rispetto a un gruppo tirato senza troppa convinzione dalla BMC di Evans e Morabito, recentemente 4° al Giro del Trentino, dall’Astana di Vinokourov e Kreuziger e dalla Liquigas di Basso e Szmyd mentre erano assenti dalle prime posizioni gli Euskaltel della maglia gialla Castroviejo. In vetta al Col du Pillon, ascesa non durissima anche se contrassegnata come GPM di 1a categoria che terminava a 22 km dalla conclusione, il vantaggio dei 4 battistrada, tra cui Bobridge iniziava a dare segni di cedimento, era ancora di 5′ ed è apparso evidente che non sarebbero più stati ripresi viste le qualità in salita di Samoilau, spesso nei 10 in tappe di montagna del Giro, e dello stesso Brutt molto cresciuto in questa stagione.
All’inizio della salita finale verso Leysin proprio Samoilau, fin lì rimasto a lungo sulle ruote, ha tentato quella che sembrava l’azione decisiva ma è stato raggiunto e superato dapprima da Brutt che si è involato verso il successo e nel finale anche da Kvachuk, giunto al traguardo 2° a 56” con il bielorusso 3° a 1′15” e Bobridge 4° a 1′23”. Dietro si accendeva finalmente la battaglia tra i big dapprima con un timido tentativo di Gerdemann (Leopard) e poi con il forcing della BMC che ha lanciato Morabito cui hanno risposto brillantemente Intxausti (Movistar) e Cunego che ha tentato anche di andarsene in prima persona. Non c’è stata in ogni caso grande selezione e al traguardo si è presentato un gruppetto di 21 corridori regolato dal corridore di Cerro Veronese che nel finale ha guadagnato qualche metro sugli altri chiudendo 5° a 1′59” con Intxausti 6° a 2′01”, un Evans inatteso a questi livelli al suo rientro 7° a 2′03” e il britannico Froome 8° a 2′05” insieme ad altri atleti tra cui il campione uscente Spilak (Lampre), Vinokourov, Morabito, Zaugg (Leopard), Brajkovic (Radioshack), Gadret (AG2R) e i ritrovati Pinotti (HTC) e Menchov (Geox) che lanciano segnali importanti in vista del Giro dopo aver deluso nel prologo. Per quanto riguarda gli altri uomini di classifica Cioni (Sky) ha chiuso 26° a 2′17”, Gerdemann 30° a 2′36” in compagnia di Martin (HTC) e Kashechkin (Lampre), Castroviejo e Possoni (Sky) 39° e 40° a 2′47”, un Basso comunque già annunciato in non buone condizioni di forma 47° a 3′03”, Zubeldia (Radioshack) 49° a 3′07”, Porte (Saxo Bank) 57° a 3′28”, Karpets (Katusha) 65° a 3′38” e Kreuziger (Astana), che probabilmente ha scelto di non forzare per via del maltempo, addirittura 79° a 5′31” in un gruppetto di cui facevano parte anche Wiggins (Sky) e Roche (AG2R): la notizia peggiore per il ceco è però il ritiro del compagno Kiserlovski che soffre ancora per i postumi di una caduta alla Parigi-Nizza e sarà probabilmente costretto a saltare anche il Giro d’Italia.
In classifica generale Brutt comanda con 1′ su Kvachuk, 1′22” su Samoilau, 1′31” su Bobridge, 2′04” su Vinokourov e Verdugo (Euskaltel), 2′06” su Evans, 2′08” su Morabito e Cunego e 2′09” su Intxausti, Zaugg e Weening (Rabobank). La seconda tappa, 171,8 km da Romont a Romont con il Col de Gibioux a 16 km dalla conclusione e l’ultimo km in salita con una pendenza del 7%, dovrebbe vedere nuovamente gli uomini di classifica darsi battaglia e un Cunego con buone chances di centrare il terzo successo stagionale.

Marco Salonna

27-04-2011

aprile 28, 2011 by Redazione  
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TOUR DE ROMANDIE
Il russo Pavel Brutt (Katusha Team) si è imposto nella prima tappa, Martigny – Leysin, percorrendo 172,6 Km in 4h27′41″, alla media di 38,687 Km/h. Ha preceduto di 56″ l’ucraino Kvachuk e di 1′15″ il bielorusso Samoilau. Miglior italiano Damiano Cunego (Lampre – ISD), 5° a 1′59″. Brutt è il nuovo leader della classifica, con 1′00″ su Kvachuk e 1′22″ su Samoilau. Miglior italiano Cunego, 9° a 2′08″.

PRESIDENTIAL CYCLING TOUR OF TURKEY
L’italiano Alessandro Petacchi (Lampre – ISD) si è imposto nella quarta tappa, Marmaris – Pamukkale, percorrendo 207 Km in 5h36′26″, alla media di 36,916 Km/h. Ha preceduto allo sprint il polacco Bartosz Huzarski (Team Netapp) e di 1″ il russo Efimkin. Huzarski è il nuovo leader della classifica, con 3″ sull’australiano Sulzberger e 7″ sull’italiano Riccardo Chiarini (Androni Giocattoli)

LE TOUR DE BRETAGNE CYCLISTE – TROPHEE DES GRANITIERS
L’olandese Jetse Bol (Rabobank Continental Team) si è imposto nella terza tappa, Guérande – Saint Avé, percorrendo 151 Km in 3h25′44″, alla media di 44,037 Km/h. Ha preceduto di 1″ i francesi Cherruault e Halleguen. Miglior italiano Ermanno Capelli (Team Vorarlberg), 85° a 22″. L’ungherese Peter Kusztor (Atlas Personal) è il nuovo leader della classifica, con 8″ sul francese Mandri e 18″ sul lituano Siskevicius. Miglior italiano Carlo Scognamiglio (Team Vorarlberg), 90° a 1′52″.

CLAMOROSO A MARTIGNY, VINCE CASTROVIEJO

aprile 27, 2011 by Redazione  
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Tutti si attendevano i vari Martin, Wiggins e Porte e invece è il 24enne dell’Euskaltel, noto soprattutto per le sue qualità di scalatore anche se in stagione era stato 8° nella crono della Tirreno-Adriatico, a imporsi nel prologo del Giro di Romandia. Sul podio di tappa altri due giovanissimi, lo statunitense classe 1990 Phinney e l’australiano classe 1989 Howard, mentre finiscono lontani dai primi gli uomini che puntano al Giro d’Italia.

Foto copertina: Castroviejo in azione nel cronoprologo (foto EFE)

Si è aperta con un tortuoso prologo di 3,5 km a Martigny la 65a edizione del Giro di Romandia, corsa che tradizionalmente vede confrontarsi atleti che chiudono qui la prima parte di stagione e che punteranno al Tour de France e altri che rifiniscono la preparazione in vista del Giro d’Italia: tra i primi sono quest’anno al via l’irlandese Roche (AG2R), gli australiani Evans (BMC), al rientro dopo i problemi al ginocchio che l’hanno costretto a saltare le classiche delle Ardenne, e Porte (Saxo Bank), il tedesco Martin (HTC), il russo Karpets (Katusha), il kazako Vinokourov (Astana), lo spagnolo Luis Leon Sanchez (Rabobank), il danese Chris Soerensen (Saxo Bank), il britannico Wiggins (Sky), il basco Zubeldia (Radioshack) e i nostri Basso (Liquigas) e Cunego (Lampre); tra i secondi il francese Gadret (AG2R), il russo Menchov (Geox), lo svizzero Zaugg (Leopard), il polacco Szmyd (Liquigas), il ceco Kreuziger (Astana), i nostri Pinotti (HTC) e Carrara (Vacansoleil) e lo sloveno Spilak (Lampre) vincitore dell’edizione del 2010. Saranno questi gli uomini che si giocheranno la classifica generale mentre per quanto riguarda le volate i protagonisti dovrebbero essere i nostri Chicchi (QuickStep) e Bennati (Leopard), l’australiano Renshaw (HTC), lo spagnolo Freire (Rabobank) e il tedesco Ciolek (QuickStep).
Il miglior tempo del prologo è stato a lungo detenuto da Leigh Howard (HTC), ennesimo prodotto della scuola australiana e già tre volte campione del mondo su pista ultima delle quali ad Apeldoom nel madison in compagnia di Cameron Meyer, davanti al francese Lequatre (Radioshack) e all’olandese Van Winden (Rabobank) finchè non è giunto al traguardo il basco Castroviejo (Euskaltel) che ha resistito al comando fino al termine tremando solo quando al traguardo è giunto lo statunitense Phinney (BMC), astro nascente del ciclismo a stelle e strisce, che gli è finito alle spalle per 0,27 secondi, mentre il ritardo di Howard è stato di 0,73 secondi. A 1” di distacco è giunto Lequatre, a 2” Millar (Garmin) e Van Winden, a 3” il giovane tedesco Gretsch e l’australiano Renshaw, che completano l’ottima prova di squadra dell’HTC, e il kazako Vinokourov e al 10° posto a 4” il nostro Bennati, non nuovo a ottime prestazioni nei prologhi. Per quanto riguarda gli altri Porte ha accusato un ritardo di 5”, Zubeldia e un positivo Evans di 7”, Roche, Zaugg e uno spento Martin, già apparso in calo al Giro dei Paesi Baschi e poi alla Liegi, di 8”, Kreuziger di 10”, Spilak di 11”, Pinotti, che si era imposto nel 2010 nel prologo di Porrentruy, e un deludentissimo Wiggins di 12”, Cunego e Luis Leon Sanchez di 13”, Karpets di 14”, Brajkovic di 15”, Basso di 16” e Menchov, non al top dopo i problemi fisici che ne hanno condizionato il rendimento al Giro di Catalogna, addirittura di 20”: in generale tutti coloro che parteciperanno al Giro non sono apparsi brillanti, probabilmente per una preparazione finalizzata ad acquisire il fondo in vista delle tre durissime settimane in Italia e non adatta per un prologo di 3,5 km. Da segnalare infine una caduta dello statunitense Talansky (Garmin), che senz’altro poteva dire la sua, giunto al traguardo ultimo a 1′02” da Castroviejo.
La prima tappa in linea, 172,6 km da Martigny a Leysin, sarà già decisiva per la classifica generale: l’arrivo è infatti posto al termine di una salita di circa 9 km e in precedenza verrà scalato anche il Col du Pillon, altra ascesa di prima categoria con la vetta a 22 km dal traguardo.

Marco Salonna

26-04-2011

aprile 26, 2011 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

TOUR DE ROMANDIE
Lo spagnolo Jonathan Castroviejo Nicolas (Euskaltel-Euskadi) si è imposto nel prologo, circuito di Martigny, percorrendo 3,5 Km in 3′40″, alla media di 57,273 Km/h. Ha preceduto di 27 centesimi lo statunitense Phinney e di 73 centesimi l’australiano Howard. Miglior italiano Daniele Bennati (Leopard Trek), 10° a 4″.

PRESIDENTIAL CYCLING TOUR OF TURKEY
L’italiano Manuel Belletti (Colnago – CSF Inox) si è imposto nella terza tappa, Bodrum – Marmaris, percorrendo 166 Km in 4h22′24″, alla media di 37,957 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Roberto Ferrari (Androni Giocattoli) e l’australiano Sulzberger. Belletti è il nuovo leader della classifica, con 4″ su Ferrari e 6″ su Sulzberger.

LE TOUR DE BRETAGNE CYCLISTE – TROPHEE DES GRANITIERS
L’estone Rene Mandri (Endura Racing) si è imposto nella seconda tappa, Rennes – Guérande, percorrendo 193,1 Km in 4h21′08″, alla media di 44,368 Km/h. Ha preceduto allo sprint il lituano Siskevicius e di 2″ l’ungherese Kusztor. Miglior italiano Carlo Scognamiglio (Team Vorarlberg), 60° a 1′25″. Mandri è il nuovo leader della classifica, con 10″ su Siskevicius e 15″ su Kusztor. Miglior italiano Scognamiglio, 87° a 1′44″.

GP PALIO DEL RECIOTO
L’austriaco Georg Preidler (Tyrol Team) si è imposto nella corsa italiana, percorrendo 145,3 Km in 3h48′58″, alla media di 38,075 Km/h. Ha preceduto di 10″ e 13″ gli italiani Salvatore Puccio e Stefano Locatelli.

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