MARTIN UBER ALLES
E’ stato per davvero il “deutscher” sopra tutti: Tony Martin ha fatto valere tutte le sue prerogative di cronoman nei 17 Km scarsi che hanno messo la parola fine alla Volta ao Algarve, ribaltando la classifica riscritta quarantottore prima sull’arrivo in salita di Malhao. Non solo ha fatto registrare un tempo che nessuno è riuscito a superare, ma ha scavato un bel solco tra lui e il resto del gruppo. Scomparsi come neve al sole gli avversari più accreditati, che hanno accusato condizioni non ottimali (Contador) e postumi di cadute (Cummings).
Foto copertina: Tony Martin lanciato verso la sua terza corsa a tappe della carriera (foto João Dias)
Colpo doppio di Tony Martin alla Volta ao Algarve. Il tedesco dell’HTC vince secondo pronostico la crono di 17,2 km da Lagoa a Portimao e, con un tempo di 20′53”, supera di 5” il sorprendente olandese Westra (Vacansoleil) e di 26” il portoghese Machado (RadioShack) ma, soprattutto, si aggiudica anche la vittoria finale della corsa a tappe lusitana con 32” sul compagno Van Garderen e 39″ su Westra. Nulla da fare per Cummings (Sky) e Contador (Saxo Bank), primo e secondo in classifica alla vigilia, autori di una prova deludente e rimasti fuori dal podio finale.
Il primo a far segnare un tempo significativo è stato il belga Rosseler (Quick Step) che ha fermato il cronometro a 21′24”, facendo nettamente meglio di specialisti del calibro di Larsson (Saxo Bank), del promettente olandese Van Emden (Rabobank) e di Millar (Garmin) mentre Rogers (Sky) addirittura non è partito. In seguito è stato il neozelandese Sergent (RadioShack), medaglia d’argento nell’inseguimento su pista agli ultimi mondiali, a fare meglio con un tempo di 21′20”.
Il tempo di Sergent è rimasto imbattuto fino all’arrivo di Westra, 17° in classifica generale prima della partenza, che ha fermato il cronometro a 20′58”. Hanno in seguito realizzato buone prove anche Luis Leon Sanchez (Rabobank) con 21′23” e Machado (RadioShack) con 21′19” ma sono stati comunque superati da Westra in classifica generale, come pure Kreuziger (Astana) ed Hesjedal (Garmin) che hanno fatto segnare tempi molto alti.
Il primo a superare Westra in classifica generale è stato Van Garderen (HTC) il cui tempo di 21′23” gli ha consentito di mantenere 7” di vantaggio sull’olandese. Immediatamente dopo è giunto al traguardo Martin ed è stato subito chiaro che il suo tempo di 20′53” sarebbe stato difficilmente battibile, da Contador e da Cummings che, infatti, entrambi penalizzati rispettivamente da una condizione ancora non ottimale e dalla caduta del giorno prima, non sono riusciti a fare meglio di 21′38” e 21′56”, rimanendo giù dal podio finale.
Per Martin si tratta del terzo successo in carriera in una classifica generale di una corsa a tappe dopo quelli conseguiti nell’Eneco Tour 2010 e nell’Internationale Thuringen-Rundfahrt nel 2006. Il tedesco ha preceduto di 32” Van Garderen, di 39″ Westra, di 41″ Contador, di 46″ Kloeden (RadioShack) e di 47″ un Machado che si può mangiare le mani per gli 8” persi nella terza tappa, a causa di un buco in volata. Cummings è precipitato all’8° posto a 53”, davanti a Taaramae (Cofidis) 9° a 59” e a Sanchez 10° a 1′04”. Poca gloria per i quattro italiani in gara, il migliore dei quali è stato Matteo Tosatto (Saxo Bank), giunto 61° a 7′54”.
Marco Salonna
CAVENDISH (FINALMENTE) CHIUDE IL SIPARIO SULL’OMAN
L’ultima frazione va all’inglese della HTC, che quest’anno era ancora rimasto a bocca asciutta, accumulando finora solo sfortune su sfortune. Galimzyanov e Guardini completano il podio di tappa. Nessuna sorpresa nella generale dove Gesink porta a termine la sua missione.
Foto copertina: sprint vincente di Cavendish sul lungomare di Mattrah (AFP)
La passerella finale, come prevedibile, non ha portato sorprese per la classifica generale, ma stava per averne per quanto riguarda la classifica di tappa. Infatti, la scontatissima volata conclusiva è stata incerta fino a pochi chilometri dal traguardo quando hanno alzato bandiera bianca Serry, Krivtsov, Ratto, Cassidy e Burghardt
I cinque, partiti al mattino e giunti ad avere 4′ sul gruppone, hanno cominciato a crederci davvero e nella seconda parte di gara il plotone, guidato da Trek, HTC e Farnese-Vini, ha dovuto faticare molto più del previsto per assicurare la volata ai loro capitani.
Il ricompattamento è arrivato a ridosso del traguardo, ma prima della volata c’è stato ancora il tempo per vedere Kondrut e Bale finire a terra, mandando a monte i progetti della Lampre. Col gruppo frazionato Cavendish ha trovato lo spunto giusto per battere Galimzyanov e Guardini allo sprint, raggiungendo quel successo che inseguiva dall’inizio della stagione, finora per lui caratterizzata da diversi capitomboli, come quello collezionato nel cronoprologo del Tour del Qatar. Ancora un buon piazzamento per i colori italiani, l’ennesimo dopo le prestazioni di Bennati: oggi è finito terzo il mattatore della Malesia, quell’Andrea Guardini che sembra sulla via per divenire uno dei più forti velocisti del gruppo.
Cala quindi il sipario sull’edizione 2011 del Tour of Oman con Gesink che si aggiudica la generale su Boasson-Hagen e Visconti. L’olandese conquista anche la classifica dei giovani, mentre al norvegese va quella a punti. Infine, i piazzamenti di Bennati non sono proprio stati invani, poichè hanno parmesso alla sua squadra, la Leopard Trek dei fratelli Schleck, si è aggiudicata la classifica dedicata ai team.
Andrea Mastrangelo
20-02-2011
febbraio 21, 2011 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
TOUR OF OMAN
Il britannico Mark Cavendish (HTC-Highroad) si è imposto nella sesta ed ultima tappa, Qurayyat – Mattrah Seafront, percorrendo 157 Km in 3h39′58″, alla media di 42,824 Km/h. Ha preceduto il russo Galimzyanov e l’italiano Andrea Guardini (Farnese Vini – Neri Sottoli). L’olandese Robert Gesink (Rabobank Cycling Team) si impone in classifica con 1′13″ sul norvegese Boasson Hagen e 1′19″ sull’italiano Giovanni Visconti (Farnese Vini – Neri Sottoli).
VOLTA AO ALGARVE (Portogallo)
Il tedesco Tony Martin (HTC-Highroad) si è imposto nella quinta ed ultima tappa, cronometro Lagoa – Portimão, percorrendo 17,2 Km in 20′53″, alla media di 49,417 Km/h. Ha preceduto di 5″ l’olandese Westra e di 26″ il portoghese Machado. Miglior italiano Dario David Cioni (Sky Procycling), 63° a 1′55″. Martin si impone in classifica con 32″ sullo statunitense Van Garderen e 39″ su Westra. Miglior italiano Matteo Tosatto (Saxo Bank Sungard), 61° a 7′54″.
VUELTA A ANDALUCIA – RUTA CICLISTA DEL SOL
Il francese Jimmy Engoulvent (Saur – Sojasun) si è imposto nella prima tappa, circuito a cronometro di Benahavís, percorrendo 6,8 Km in 9′28″, alla media di 43,098 Km/h. Ha preceduto lo spagnolo Irizar Aramburu (stesso tempo) e di 1″ il belga Van Den Broeck. Miglior italiano Matteo Carrara (Vacansoleil-DCM Pro Cycling Team), 47° a 27″.
TOUR CYCLISTE INTERNATIONAL DU HAUT VAR
Il francese Julien Antomarchi (Velo-Club La Pomme Marseille) si è imposto nella seconda ed ultima tappa, circuito di Draguignan, percorrendo 207 Km in 5h14′07″, alla media di 39,539 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Thomas Voeckler (Team Europcar) e di 29″ lo spagnolo Rojas Gil. Miglior italiano Rinaldo Nocentini (AG2R La Mondiale), 7° a 29″. Voeckler si impone in classifica con 8″ su Antomarchi e 28″ su Nocentini.
TOUR OF SOUTH AFRICA
La seconda tappa, circuito di Montecasino (163 Km), è stata interrotta ed annullata per problemi di traffico e sicurezza dei corridori.
Rimane leader della classifica il britannico Kristian House (Rapha Condor Sharp), davanti al sudafricano Fouche e al ceco Kadlec.
VUELTA INDEPENDENCIA NACIONAL (Repubblica Dominicana)
Il dominicano Augusto Sánchez Beriguete (Aro y Pedal) si è imposto nella prima tappa, circuito di Santo Domingo, percorrendo 125 Km in 2h40′48″, alla media di 46,641 Km/h. Ha preceduto allo sprint il venezuelano Ubeto e il kazako Lutsenko, distanziati di 1″ e 3″ nella prima classifica generale.
SULTANO GESINK
L’olandese, già leader della generale, si aggiudica la cronometro e mette la definitiva ipoteca sulla classifica generale. Un sorprendente Visconti chiude alle sue spalle e il podio lo completa un altro italiano, Pinotti. Cancellara e Boasson Hagen giungono a quasi 30”
Foto copertina: Gesink soddisfatto dopo la tappa a cronometro (foto Stephen Farrand)
Doveva difendersi, ma ha colto nel segno il significato del detto “la miglior difesa è l’attacco!”. Gesink non era certo il favorito per la tappa odierna, ma alla fine l’olandese ha sfruttato al massimo le sue caratteristiche per attaccare anche su un terreno a lui non certo congeniale. Lungo i 18 km vallonati della cronometro di Al Jissah la forza della maglia di leader ha permesso all’olandese di non farsi avvicinare ma, anzi, di allontanare l’avversario più insidioso, quel Boasson-Hagen che aveva l’occasione importantissima di mangiare gran parte dei 40” che lo dividevano dalla testa della generale.
Gesink, invece, ha dato vita ad una prova straordinaria che gli ha permesso di superare non solo il norvegese ma anche Cancellara, Pinotti, Boom, Albasini, insomma tutti gli avversari! Ha completato la prova in poco più di 29 minuti, lasciandosi alle spalle un’altra grande sorpresa, Giovanni Visconti. Il podio lo ha poi completato un altro italiano, decisamente più quotato del primo, il campione italiano in carica della specialità Marco Pinotti. L’Italia si rivede al sesto posto con l’ottimo piazzamento di Adriano Malori, giunto con 35” di ritardo e finoto alle spalle di due mostri sacri come Cancellara e Boasson-Hagen, ma davanti ad Albasini e Boom.
Insomma tanta Italia anche nel giorno che sancisce, di fatto, la vittoria di Gesink in questa edizione del Tour of Oman, in attesa della passerella finale destinata a concludersi in volata. Riponiamo quindi tutte le nostre speranze su Davide Bennati e sulla conquista di quella vittoria mancata dall’Italia in almeno tre occasioni!
Andrea Mastrangelo
PIETROPOLLI, TUTTO IN UN CHILOMETRO
Ha costruito la vittoria in un solo chilometro, l’ultimo, dopo che parevano per lui sfumate tutte le possibilità di vittoria. Dopo una gara interpretata assieme ai migliori del gruppo, a sette dalla meta si era visto scappare sotto il naso altrettanti corridori e per lui pare finita. Invece, la strada aveva messo al suo fianco due uomini, Amorison e Baliani, che gli hanno consentito di rientrare sugli uomini di testa a mille metri dalla fine. Risparmiate le energie nelle operazioni di rientro, è così riuscito ad intrufolarsi tra i “giochi di volata”, ad avere la meglio su chi lo aveva precedentemente staccato e a scrivere il proprio nome e cognome sull’albo d’oro del Trofeo Laigueglia: Daniele Pietropolli.
Foto copertina: Pietropolli primo a Laigueglia (foto Bettini)
Prova di forza di Daniele Pietropolli in un’avvincente edizione del Trofeo Laigueglia, che ha visto darsi battaglia tutti i big del nostro ciclismo. Dopo essere sempre rimasto nel vivo della corsa in precedenza, il veronese della Lampre-ISD sembrava tagliato fuori dai giochi per il successo, quando nel finale altri 7 corridori si sono avvantaggiati, ma è rientrato a 1 Km dall’arrivo e ha avuto la forza di sprintare battendo Simone Ponzi (Liquigas) e lo spagnolo Angel Vicioso (Androni) e conquistando il terzo successo stagionale dopo una tappa e la classifica generale del Challenge Calabria.
Al via di quella che, fino a qualche anno fa, era la tradizionale corsa di apertura del calendario italiano si sono presentate 20 squadre per un totale di 159 partenti. Tra questi spiccavano la presenza di Basso e dello slovacco Sagan (Liquigas), di Di Luca (Katusha), di Cunego, Gavazzi, Petacchi e Pietropolli (Lampre), di Pozzovivo (Colnago-CSF), del basco Vila (De Rosa), del tedesco Schumacher (Miche), del campione del mondo di Varese Ballan (BMC) e del vincitore delle edizioni 2009 e 2010 della corsa ligure Ginanni (Androni) insieme ai compagni Sella, Serpa e Rujano, rientrato quest’anno alla corte di Giovanni Savio. Il percorso di 183,8 km prevedeva in avvio il Passo del Balestrino e nella parte centrale le ascese quelle del Passo del Ginestro, di San Damiano (novità di questa edizione) e di Cima Paravenna prima degli ultimi 31 km in discesa e pianura. In particolare le ultime due salite presentavano tratti con pendenze superiori al 10%.
Dopo appena 7 km è nata la fuga che ha caratterizzato la corsa con i nostri Fioretti (Ora Hotels), Borchi (De Rosa), e Caddeo (Colnago), il francese Goddaert (AG2R), il russo Brutt (Katusha) e il colombiano Sarmiento (Acqua & Sapone) che hanno accumulato un vantaggio massimo di 6 minuti. Sul Ginestro Brutt e Sarmiento hanno staccato gli altri ma sul San Damiano anche loro hanno dovuto arrendersi al ritorno del gruppo, guidato a forte andatura dalla Liquigas.
Lungo l’ascesa di Cima di Paravenna un Ivan Basso apparso già in ottima condizione ha fatto il diavolo a quattro con i soli Cunego (Lampre), Baliani (D’Angelo & Antenucci), Taborre (Acqua & Sapone) e Serpa (Androni) in grado di rimanergli a ruota. Immediatamente dopo lo scollinamento sono rientrati anche Gavazzi e Pietropolli (Lampre), Di Luca (Katusha), Sella (Androni) e Ballan (BMC) ma i 10 corridori non hanno trovato l’accordo e sono stati raggiunti da altri 24 atleti a 10 km dall’arrivo.
Proprio il campione del mondo di Varese ha dato il via all’azione decisiva partendo quando mancavano 7 km; sul veneto si sono portati inizialmente Ponzi e un sempre attivissimo Basso (Liquigas), lo spagnolo Vicioso (Androni), Taborre e Ciavatta (Acqua & Sapone) e un bravissimo Brutt, malgrado le energie spese nella lunga fuga; a poco più di 1 km dalla conclusione anche il belga Amorison (Landbouwkrediet), Baliani e Pietropolli sono riusciti a chiudere il gap mentre tutti gli altri sono rimasti fuori dai giochi. Basso ha tirato la volata a Ponzi che è partito ai 200 metri ma è stato superato nel finale da Pietropolli che ha vinto con circa mezza bici di vantaggio sul bresciano mentre Vicioso, sulla carta il più veloce, ha dovuto accontentarsi della terza piazza. 4° è giunto Taborre davanti a Brutt, Baliani, Ballan, Amorison, Ciavatta e Basso hanno concluso nell’ordine mentre Sagan ha vinto la volata del gruppo davanti a Gavazzi.
Bilancio alla fine positivo per quasi tutti i big italiani che da Basso a Cunego, da Ballan a Di Luca, da Sella a Gavazzi, sono stati grandi protagonisti; unico a mancare all’appello è stato Ginanni che è ancora lontano dalla forma migliore e ha presto abbandonato la corsa. Il prossimo appuntamento del calendario italiano sarà il Giro di Sardegna, in programma dal 22 al 26 febbraio.
Marco Salonna
CUMMINGS TREMA, OGGI SI DECIDE
Ha passato un brutto quarto d’ora il leader Cummings quando, a 15 Km dalla fine, si è trovato a terra con buona parte del gruppo. Coadiuvato dai compagni di squadra, il britannico è però riuscito a rientrare in un gruppo che, appena ripresi i fuggitivi di giornata, era impegnato nelle grandi manovre per la volata, che ha visto primeggiare Greipel. Un piccolo incidente di percorso che farà inevitabilmente innervosire il corridore della Sky a poche ore dalla tappa decisiva: la classifica è ancora corta, in quattro posso giocarsi la vittoria finale. Martin su tutti.
Foto copertina: col cuore in gola, ecco Cummings tagliare il traguardo di Tavira (foto João Dias)
Andre Greipel centra finalmente il bersaglio conquistando la prima vittoria stagionale. Il tedesco dell’Omega Pharma, che nella prima frazione era stato anticipato dal compagno Gilbert e nella seconda è rimasto tagliato fuori dallo sprint, si è aggiudicato in volata la 4a tappa della Volta ao Algarve precedendo sul traguardo di Tavira l’australiano Matthews (Rabobank) e il francese Ravard (AG2R). Immutata la classifica generale con il britannico Cummings (Sky) che, malgrado una caduta nel finale, conserva il primato in attesa della crono di 17,2 km che concluderà la competizione.
La gara, 167,3 km da Albufeira a Tavira, è stata caratterizzata da pioggia e forte vento ed è vissuta sulla fuga di Fonte (Barbot), Ista (Cofidis), Coenen (Topsport-Vlandeeren), Lagutin (Vacansoleil), Rast (RadioShack) e Sobrino (Caja Rural), che hanno accumulato un vantaggio massimo di 4′20” e sono stati raggiunti a 15 km dall’arrivo. Immediatamente dopo c’è stata la caduta di massa nella quale è stato coinvolto Cummings ma, grazie al lavoro dei compagni di squadra, il britannico della Sky è riuscito a rientrare in vista del traguardo. In volata Greipel ha preso immediatamente la testa e ha avuto la meglio su Matthews e su Ravard, già brillante protagonista all’Etoile de Bessèges. Solo 4° un Farrar (Garmin) che non sembra avere l’esplosività della passata stagione mentre 5° è giunto Allan Davis (Astana) davanti al vincitore della seconda tappa Degenkolb (HTC), a Ciolek (Quickstep), a Van Poppel (UnitedHealtCare), a Bozic (Vacansoleil) e a Cooke (Saxo Bank), che ha chiuso la top ten.
In classifica generale Cummings ha mantenuto i 6” di vantaggio su Contador, i 10″ su Martin e i 12″ su Van Garderen e tutto si deciderà nella crono di 17,2 km da Lagoa a Portimao, lungo un percorso sostanzialmente pianeggiante. Tutti e quattro hanno dimostrato in passato grandi qualità nelle corse contro il tempo ma il favorito, anche alla luce della condizione ancora non al top di Contador, sembra essere Martin che, su distanze analoghe, in passato è stato in grado di battere anche sua maestà Cancellara.
Marco Salonna

Il successo di Greipel (foto João Dias)
19-02-2011
febbraio 20, 2011 by Redazione
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TROFEO LAIGUEGLIA
L’italiano Daniele Pietropolli (Lampre – ISD) si è imposto anche nella classica ligure, percorrendo 183,8 Km in 4h42′20″, alla media di 39,060 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Simone Ponzi (Liquigas-Cannondale) e lo spagnolo Vicioso Arcos. In gara anche Damiano Cunego (Lampre – ISD), 26° a 52″.
TOUR OF OMAN
L’olandese Robert Gesink (Rabobank Cycling Team) si è imposto anche nella quinta tappa, circuito a cronometro di Al Jissah, percorrendo 18,5 Km in 29′21″, alla media di 37,819 Km/h. Ha preceduto di 16″ e 24″ gli italiani Giovanni Visconti (Farnese Vini – Neri Sottoli) e Marco Pinotti (HTC-Highroad). Gesink consolida il suo primato in classifica, con 1′13″ sul norvegese Boasson Hagen e 1′19″ su Visconti.
VOLTA AO ALGARVE (Portogallo)
Il tedesco André Greipel (Omega Pharma-Lotto) si è imposto nella quarta tappa, Albufeira – Tavira, percorrendo 167,3 Km in 3h56′55″, alla media di 42,369 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’australiano Matthews e il francese Ravard. Miglior italiano Matteo Tosatto (Saxo Bank Sungard), 82° a 24″. Il britannico Stephen Cummings (Sky Procycling) conserva la testa della corsa, con 6″ sullo spagnolo Contador e 10″ sul tedesco Martin. Miglior italiano Tosatto, 64° a 6′01″.
TOUR CYCLISTE INTERNATIONAL DU HAUT VAR
Il francese Samuel Dumoulin (Cofidis, Le Credit En Ligne) si è imposto nella prima tappa, La Croix Valmer – Grimaud, percorrendo 168,8 Km in 4h00′05″, alla media di 42,185 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Rinaldo Nocentini (AG2R La Mondiale) e di 1″ il francese Voeckler.
CAMPIONATI ASIATICI
Nell’ultimo giorno di gara assegnati i titoli su strada per le categorie junior donne ed elite uomini. Per le prime si è imposta la cinese Bo Yee Leung, per i “professionisti” il giapponese Yukiya Arashiro.
TOUR OF SOUTH AFRICA
Il britannico Kristian House (Rapha Condor Sharp) si è imposto nella prima tappa, Menlyn Park Shopping Centre – Montecasino, percorrendo 154 Km in 3h42′03″, alla media di 41,612 Km/h. Ha preceduto di 2′22″ il sudafricano Fouche e il ceco Kadlec. Miglior italiano Bernardo Riccio (D’Angelo & Antenucci – Nippo), 13° a 2′22″.
SHOW A META’ PER CONTADOR
Contador non ce l’ha fatta (per adesso), ma ci è andato vicino ed è già un bel risultato per un corridore che, fino a tre giorni prima, non sapeva ancora se avrebbe potuto ritornare in gruppo. Per appena 6″ gli si è negata la maglia di una corsa che ha già vinto due volte, tale è il gap che lo separa dal britannico Cummings, il trionfare sull’Alto do Malhao. Ora tra lui è il ritorno al successo c’è solo la crono di domani, ma non sarà per lui una formalità, poichè dovrà vedersela con almeno quattro diretti rivali, racchiusi in un fazzoletto di appena 12″. E tra questi c’è un altro corridore ben equipaggiato contro il tempo, il tedesco Martin, campione nazionale in carica della specialità.
Foto copertina: Alberto Contador in azione sull’ascesa finale (foto João Dias)
Riesce solo a metà l’atteso show di Alberto Contador sull’Alto do Malhao. Il madrileno della Saxo Bank ha tentato l’attacco nel finale ma ha dovuto accontentarsi del terzo posto dietro al sorprendente britannico Stephen Cummings (Sky), che ha anche strappato la maglia di leader a Gilbert (Omega Pharma), e allo statunitense Tejay Van Garderen (HTC), che insieme ai due corridori citati e al tedesco Tony Martin domani si giocherà il successo finale della Volta ao Algarve.
La terza tappa, 196 km da Tavira all’Alto de Malhao, presentava continui saliscendi e ben cinque gpm nella parte centrale del percorso, ma era chiaro fin dalla partenza che la battaglia tra i big sarebbe stata rimandata agli ultimi 3 km in ascesa al 7%. Per questo motivo, il gruppo ha dato ampio spazio ai fuggitivi di giornata Maaskant (Garmin), Sergent (Radioshack), Ravard (AG2R), Clarke (Leopard), Salomein (Topsport) e Martinez (Caja Rural). Evasi al km 12, sono poi stati riacciuffati sotto l’impulso della Saxo Bank di Contador, della Garmin di Danielson ed Hesjedal e della Radioshack di Machado, 2° nel 2010 sull’Alto de Malhao.
La salita finale è stata presa a mille dagli uomini di Riis con il solito Navarro in evidenza. Il suo forcing ha disintegrato il gruppo facendo staccare, tra gli altri, il leader Gilbert, atteso ad una resistenza maggiore. A un chilometro dall’arrivo Contador ha tentato l’attacco guadagnando qualche metro in compagnia di Van Garderen, ma i due sono stati raggiunti in seguito dall’estone Taaramae (Cofidis), da Machado, Martin e Cummings, nato come pistard ma decisamente migliorato in salita nelle ultime stagioni. Proprio il britannico ne ha avute più di tutti nello sprint finale regolando nell’ordine Van Garderen, Contador, Taaramae mentre Machado è giunto 6° a 6” e Gerrans (Sky) 7° a 16” davanti a Kreuziger (Astana), Kloeden (RadioShack) e Hesjedal che ha chiuso la top ten. Tra gli altri corridori più attesi Luis Leon Sanchez (Rabobank) ha chiuso 15° a 26”, Danielson e Chavanel (Quick Step) 20° e 22° a 40”, Gilbert e Rogers (Sky) 50° e 51° a 1′45” e Roche (AG2R) 54° a 2′10”.
In classifica generale Cummings è il nuovo leader con 6” su Contador, 10 su Martin, 12 su Van Garderen, 18 su Taaramae e 26 su Kloeden, Hesjedal e Gerrans; la lotta per la vittoria finale sembra comunque ristretta ai primi quattro e potrebbe essere il tedesco ad avere qualcosa in più degli altri nella crono conclusiva di 17,2 km. La quarta tappa, 167,3 km da Albufeira a Tavira, sarà invece dedicata ai velocisti ma offrià diverse chanches anche agli attaccanti di giornata e ai finisseur alla Gilbert.
Marco Salonna

Cummings si impone sull'Alto do Malhao (www.cyclingweekly.co.uk)
18-02-2011
febbraio 19, 2011 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
TOUR OF OMAN
L’olandese Robert Gesink (Rabobank Cycling Team) si è imposto nella quarta tappa, Sultan Qaboos University – Jabal al Akhdhar (Green Mountain), percorrendo 157 Km in 4h03′58″, alla media di 38,612 Km/h. Ha preceduto di 47″ il norvegese Boasson Hagen e di 51″ il bega Devenyns. Miglior italiano Giovanni Visconti (Farnese Vini – Neri Sottoli), 4° a 53″. Gesink è il nuovo leader della classifica, con 44″ su Boasson Hagen e 57″ su Devenyns. Miglior italiano Visconti, 5° a 1′03″.
VOLTA AO ALGARVE (Portogallo)
Il britannico Stephen Cummings (Sky Procycling) si è imposto nella terza tappa, Tavira – Malhao (Loulè), percorrendo 196 Km in 4h56′19″, alla media di 39,687 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo statunitense Van Garderen e lo spagnolo Contador Velasco. Miglior italiano Francesco Reda (Quickstep Cycling Team), 64° a 3′19″. Cummings è il nuovo leader della corsa, con 6″ su Contador e 10″ sul tedesco Martin. Miglior italiano Reda, 58° a 3′37″.
CAMPIONATI ASIATICI
Assegnati i titoli su strada per le categorie junior uomini ed elite donne. Per i primi si è imposto il coreano Sang Hoon Park, per le donne la taiwanese Mei Yu Hsiao.
GESINK SULLA VETTA DELL’OMAN
Ancora un olandese vincitore al Tour of Oman, ma stavolta il colpo è di quelli sonanti: Gesink stacca tutti nella tappa regina e conquista la vetta della generale. Giungendo secondo, Boasson Hagen andrà a costituire la minaccia più grande per l’olandese capoclassifica nella crono di domani, tappa che il norvegese fece sua nell’edizione dello scorso anno. Dietro il terzo posto di Devenyns, si segnala il nostro Giovanni Visconti, campione nazionale in carica.
Foto copertina: Gesink taglia solitario il traguardo della “Green Mountain” (Lloyd Images/ Muscat Municipality)
Anche la tappa regina del Tour of Oman, l’unica con arrivo in salita, parla olandese. Per la terza volta in quattro tappe è un corridore dei Paesi Bassi e della medesima formazione, la Rabobank, ad alzare le braccia al cielo sotto il traguardo dello Jabal al Akhdhar. Questa volta è Gesink ad aggiudicarsi la tappa staccando tutti lungo l’ultima salita di 6 chilometri.
Tutti si sarebbero aspettati di vedere un Joaquim Rodriguez all’attacco dopo tutto il lavoro fatto dai suoi compagni per ricucire il gap di 3 minuti sulla fuga di giornata. Invece, una volta ripresi Vaitkus, Kump, Ladagnous, De Kort, Van Hecke e McNally, a partire è stato proprio Robert Gesink che, fin da subito, è riuscito a guadagnare un discreto margine sugli inseguitori.
L’unico a tenere il passo è stato Boasson Hagen – che è comunque giunto al traguardo con 47” di ritardo – mentre l’attesissimo spagnolo è naufragato nel gruppo finendo fuori dalla top ten.
Poco dietro al norvegese sono poi arrivati alla spicciolata Devenyns, Visconti e Vande Velde.
La classifica generale vede chiaramente il vincitore odierno favorito per portarsi a casa la maglia di leader, ma per farlo dovrà però riuscire però a difendere, lungo i 18 km contro il tempo previsti per sabato, il suo vantaggio nei confronti del più adatto norvegese che lo tallona a breve distanza.
Per il resto del gruppo, salvo ribaltoni inaspettati, non ci sarà più nulla da fare se non concentrarsi nei successi di tappa che dovrebbero essere riservati a cronoman e velocisti, per i quali è approntata la conclusiva passerella di domenica. In quanto alla crono di domani, si annuncia impegnativa e poco adatta ai passisti, a causa della presenza della doppia scalata al GPM di Al Jissah. Dodici mesi fa, su di un tracciato molto simile a questo (una sola scalata ad Al Jissah), il più veloce fu proprio il norvegese attualmente secondo in classifica, che ebbe ragione del favoritissimo Cancellara per 17″.
Andrea Mastrangelo