DUE VITTORIE FACILI FACILI
Più che un corridore è sembrato una cavalletta, ma a Burgos Mark Cavendish ha regalato senz’altro l’immagine più bella del 2010 del ciclismo: vincere in volata in scioltezza e tagliare il traguardo con la bicicletta a qualche centimetro da terra. Hushovd (secondo) e Bennati (terzo) hanno potuto soltanto guardare.
Foto copertina: Cavendish lanciato verso il bis (foto Bettini)
Fino ad oggi era il velocista più forte del mondo, l’uomo dell’Isola di Man, il britannico più forte che c’è, super-Cave. Chiamatelo come volete, ma da oggi Mark Cavendish è anche “L’inglese volante”. Eh si perché non è da tutti fare quello che lui ha fatto sul traguardo di Burgos. Nel pieno della volata, a venti metri dall’arrivo quando ha capito che nessuno lo avrebbe ripreso non si è messo seduto ed ha esultato come sempre indicando il nome del suo sponsor, ma si è accucciato sulla bicicletta e tutti avranno pensato: ma cosa fa?
Nemmeno il tempo di dirlo ed ecco che Cavendish dà uno strattone al manubrio, si tira su e fa volare la sua bici per aria. Un paio di secondi, il tempo di passare davanti al fotofinish “tre metri sopra il cielo” e ridire a tutti, per l’ennesima volta, che il più forte è sempre e soltanto lui.
E menomale che i sensori del fotofinish non sono annegati nell’asfalto, altrimenti non avrebbero registrato il passaggio del capitano dell’HTC e magari avrebbe anche perso la volata.
Questo è tutto quello che c’è da dire sulla tredicesima tappa della Vuelta, forse la più noiosa di tutta la corsa fino a questo momento, e che non è stata ravvivata nemmeno dalla fuga di giornata, pur animata da due italiani come Mori e Cheula, ripresi ed aiutati poi da Allan Davis (cosa ci fa in fuga un velocista?), Kaisen e Terpstra.
I cinque hanno sempre viaggiato di comune accordo, arrivando ad un vantaggio massimo di poco inferiore agli otto minuti, prima che l’HTC in primis iniziasse le operazioni di recupero. A differenza del giorno prima (quando la fuga fu ripresa ai -23), questa volta il gruppo se l’è presa con maggiore calma ed ha dovuto aspettare soltanto gli ultimi 4000 metri per riconsiderarsi compatto, dopo che sia Kaisen che Terpstra avevano provato ad evadere per tentare una vittoria impossibile.
E così c’è stato spazio per tutti i treni del mondo (escluso quello Lampre): Katusha, Garmin e Quick-Step. Tutti tranne l’HTC che navigava a vista con Cavendish che si è ritrovato come scudiero il solo Goss (ma visto quello che aveva fatto a Lleida andava più che bene) con l’inglese che forse ha dato ordine alla squadra di lasciarlo lavorare in ottica mondiale quando non avrà Goss a tirarlo e forse nemmeno nessuno e si dovrà un po’ “Freirezzare”.
All’ultimo chilometro, però, l’asse Katusha Pozzato-Galimzyanov va a farsi benedire, gli altri li seguono a ruota e tutto viene scombussolato. Di questo ne approfitta l’inglese che nel suo solito punto di non ritorno parte e per gli altri è notte fonda. Nel mentre lui mette in scena la magia dell’anno, dietro Hushovd e Bennati si scornano per i piazzamenti sul podio e l’aretino inizia a dare segni di ripresa piuttosto incoraggianti (è il secondo podio in questa Vuelta). Nella generale nulla è cambiato e nulla, onestamente, poteva cambiare. Igor Anton si gode ancora il suo primato con i 45” di vantaggio su Vincenzo Nibali. Oggi però Cavendish si farà da parte, per la quattordicesima tappa: si arriva a Pena Cabarga dopo un breve strappo ma durissimo. Sembra il terreno adatto per Joaquin Rodriguez, ma tutti gli altri dovranno stare in campana.
Saverio Melegari
10-09-2010
settembre 11, 2010 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
VUELTA A ESPAÑA
Il britannico Mark Cavendish (Team HTC-Columbia) si è imposto anche nella tredicesima tappa, Rincón de Soto – Burgos, percorrendo 196 Km in 4h50′18″, alla media di 40,510 Km/h. Ha preceduto allo sprint il norvegese Hushovd e l’italiano Daniele Bennati (Liquigas-Doimo). Lo spagnolo Igor Anton (Euskaltel-Euskadi) conserva la testa alla corsa con 45″ sull’italiano Vincenzo Nibali (Liquigas-Doimo) e 1′04″ sullo spagnolo Tondo Volpini.
GRAN PRIX CYCLISTE DE QUEBEC
Il francese Thomas Voeckler (Bbox Bouygues Telecom) si è imposto nella corsa ProTour canadese, percorrendo 189 Km in 4h35′27″, alla media di 41,169 Km/h. Ha preceduto di 1″ il norvegese Boasson Hagen e l’olandese Gesink. Miglior italiano Alessandro Ballan (BMC Racing Team), 6°.
TOUR DE L’AVENIR
Il tedesco John Degenkolb (nazionale tedesca) si è imposto nella quinta tappa, Vals-les-Bains – Loriol-sur-Drome, percorrendo 153 Km in 4h01′13″, alla media di 38,057 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo spagnolo Herrada Lopez e di 1″ il portoghese Oliveira. Il belga Yannick Eijssen (nazionale belga) conserva la testa della classifica, con 17″ sul francese Bardet e sul colombiano Pantano Gomez.
GIRO DEL FRIULI VENEZIA GIULIA
L’australiano Adam James Semple (Brisot Cardin Bibanese) si è imposto nella terza tappa, Maniago – Forni di Sopra, percorrendo 174,3 Km in 4h34′34″, alla media di 38,089 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Mattia Cattaneo (U.C. Trevigiani Dynamon Bottoli) e lo svizzero Schelling. Il norvegese Vegard Stake Laengen (nazionale norvegese) è il nuovo leader della classifica, con 45″ sul brasiliano Manarelli e 1′28″ sull’ìtaliano Matteo Busato (Zalf Desiree Fior).
TOUR OF CHINA
Il tedesco Dirk Müller (Team Nutrixxion Sparkasse) si è imposto nella prologo, circuito di Xi’an, percorrendo 3,4 Km in 4′03″, alla media di 50,370 Km/h. Ha preceduto di 4″ il connazionale Erler e di 8″ l’australiano Tanner.
ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI LLEIDA
settembre 10, 2010 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Anche durante la Vuelta ilciclismo.it vi proporrà il giornaliero almanacco – contenitore, con la rassegna stampa, i commenti dei tifosi (in arrivo un tifoso d’eccezione), le previsioni del tempo e la presentazione della tappa che verrà.
Foto copertina: panoramica notturna di Lleida, con sullo sfondo la cattedrale gotica
PROCESSO ALLA TAPPA
Ecco le impressioni degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.
COMMENTI SU ANTON E NIBALI
Salitepuntocià: Ha a disposizione altre 4 tappe piu dure di ieri , mentre nibali ha solo una crono
perdere 23″ sul pal in 2km… la cabarga,covadonga e cotobello salite piu dure adatte agli spagnoli
Voglio sbagliarmi … ma basta che arriva con 2′ di vantaggio su nibali prima della crono… e nel caso nibali gli da 2′ in 46km, c’e’ la bola du mundo… e gli abbuoni,… quindi anton 62% nibali 38%
che ne pensate?
N@po: Che se Nibali regge sul Covadonga, poi, nella tappa successiva, con tre salite vere (e anche discese), può anche guadagnare tempo.
Hotdogbr: mah, il ciclismo non è una scienza esatta, abbiamo visto Nibali tenere il passo di Basso e Scarponi sul Mortirolo e il giorno dopo sul Tonale, teoricamente più adatto a lui, andare in difficoltà ed essere superato nel finale anche da Arroyo, ieri il siciliano ha perso 23” ma se avesse corso come ha fatto Anton ne avrebbe persi 10; i prossimi arrivi in salita hanno tutti caratteristiche differenti, corto ma duro stile Xorret de Catì quello di Pena Cabarga, lungo e duro ma al termine di una tappa pianeggiante quello di Covadonga (dove comunque mai ci sono stati distacchi esagerati in passati), lungo e di media durezza al termine di una tappa impegnativa quello di Cotobello (dove in discesa succederà poco, troppi km di pianura tra una salita e l’altra), lungo ma veramente duro solo negli ultimi 3 km quello sulla Bola del Mundo. Teoricamente di questi arrivi quelli più adatti ad Anton sono i primi due ma anche Nibali a Xorret de Catì è andato benissimo, staremo a vedere e ci sono anche gli altri a partire da Mosquera passando per Sastre e F.Schleck
Salitepuntocià: Ma infatti ho messo 62% anton contro 38%di nibali, mica 99% e 1%
gli altri per me son fuori
Howling Wolf14: Sono più o meno d’accordo con Salitepuntocià, ma vorrei porre l’accento sul fatto che la terza settimana di corsa non è come la prima. E neanche come la seconda. Subentrano altri elementi che possono condizionare in rendimento. Anche in salita. In linea teorica direi che la valutazione di Puntocià è aderente alla realtà, però a volte – come ha giustamente sottolineato qualcuno – il ciclismo si rivela una scienza non esatta. Del rendimento di Igor Anton nella terza settimana di gara non abbiamo tantissimi riscontri, quindi, se stiamo dalla parte di Nibali, qualche speranza la possiamo covare. Ad Andorra Nibali ha beccato mica male, ha avuto un cedimento netto all’ultimo km, meno male che la corsa è finita lì perché se ci fossero stati altri 2 chilometri avrebbe preso più di un minuto. Poi è stato ripreso addirittura da Schleck. Speriamo si riprenda. Rodriguez non lo vedo come possibile vincitore. Mosquera tanto meno. Non è da escludere che alla distanza riemerga Schleck. Oppure che Sastre s’inventi qualcosa partendo da lontano. Anche Roche sta facendo una bella Vuelta: molto regolare. Potrebbe arrivare nei primi 5. Menchov è fuori senz’appello. Tondo non credo possa reggere nella terza settimana. Bruseghin salterà quando le pendenze andranno oltre il 15%. Non vedo molte alternative, insomma, ad Anton e Nibali, con l’iberico in vantaggio. Soltanto Schleck e Sastre, ma solo se sapranno inventarsi qualcosa. Forza Nibali, comunque.
con la collaborazione degli utenti del Forum dello Scalatore (www.salite.ch)
VUELTA A ESPAÑA, VUELTA DEL MUNDO
Cavendish vince anche alla Vuelta. Lo spagnolo Anton resta leader (Gazzetta dello Sport)
Surgió Cavendish(AS)
La curva de la felicidad de Cavendish (Marca)
Cavendish otra vez (El Mundo Deportivo)
Cavendish triumphs in Spain to become only second Briton to claim tour treble (The Indipendent)
Cavendish completes grand tour set
(The Daily Telegraph)
Riis rechtfertigt sich für Rauswurf vor(Luxemburger Wort / La Voix du Luxembourg)
Cavendish feiert ersten Vuelta-Etappensieg(Tageblatt)
Cavendish haut la main(L’Equipe)
Cavendish gagne son premier sprint sur la Vuelta 2010 (Le Soir)
Mark Cavendish heeft rit beet (De Standaard)
Mark Cavendish enfin vainqueur (L’Avenir)
Cavendish gagne son 1er sprint, Anton toujours leader (Sud Presse)
Cavendish wins 12th stage of Spanish Vuelta(USA Today)
LA TAPPA CHE VERRA’
D’estate vanno di moda le repliche… anche alla Vuelta. Oggi chi avrà l’opportunità di seguire in video l’arrivo della tappa di Burgos assisterà molto probabilmente al “remake” del finale di ieri, con i velocisti a contendersi il successo nella tredicesima frazione. Altimetricamente il tracciato è più impervio rispetto a quello della tappa terminata a Lleida e, ad una prima lettura dei dati tecnici, le altitudini dei due GPM previsti tra i -60 e i -36 Km all’arrivo (1260 metri il primo e 1200 spaccati il secondo) potrebbero far pensare ad un finale non facile. In realtà le due ascese si annunciano corte e pedalabili (la più dura è l’Alto de Padrilla, 5,9 Km al 5,6%) anche perchè verranno prese già in quota, partendo da un altopiano situato a circa 900 metri, più o meno la stessa quota di Burgos. Che non si tratti di un finale proibitivo per gli sprinter lo dimostrano gli ordini d’arrivo della terzultima e dell’ultima frazione giunta a Burgos e che presentavano un finale identico a quello di oggi, con gli stessi GPM: nel 2005 si impose Petacchi, mentre due anni fa il successo arrise a Freire.
RADUNO DI PARTENZA: ore 11.45, Avenida de la Rioja (partenza ore 12.40)
VIA VOLANTE: ore 12.54, LR-115
MEDIE PREVISTE: 39 – 43 Km orari
SPRINT: Calahorra (Km 8,4), tra le 13.05 e le 13.06; Villasur de Herreros (Km 171), tra le 16.52 e le 17.17
ZONA RIFORNIMENTO: Nájera, attorno al 92° Km
GPM: Alto de Pradilla (1260m – 3a cat. – 5,9 Km al 5,6% – Km 136,5) tra le 16.04 e le 16.24; Alto de Valmala (1200m – 3a cat. – 4 Km al 5% – Km 159,9) tra le 16.37 e le 17.00
ARRIVO: a Burgos, in Calle de Vitoria, tra le 17.27 e le 17.55
ULTIMO CHILOMETRO: rettilineo di 500 metri pianeggiante, curva a destra e rettilineo d’arrivo di 500 metri pianeggiante.
METEO VUELTA
Rincon de Soto: cielo sereno, temperatura 23,4°C, venti moderati da NW (12-13 Km/h), umidità al 29%
Najera (91,4 Km): cielo sereno, temperatura 21,6°C, venti deboli da ESE (2-3 Km/h), umidità al 35%
Burgos: cielo sereno, temperatura 23,7°C, venti deboli da NNE (2 Km/h), umidità al 30%
ARCHIVIO ALMANACCO
Selezionare la voce “Vuelta 2010″ nel menù “Reparto Corse” (in home, sopra la copertina)
HARDY VA A LES BAINS…
…ma i benefici della tappa odierna gratificano anche il compagno d’avventura Bardet. Ancora una fuga ha caratterizzato l’elettrizzante edizione 2010 del Tour de l’Avenir, che ieri ha rischiato di assistere al quarto avvicendamento al vertice della corsa. Anche se con fatica, il leader Eijssen è riuscito a tenere a bada il tentativo di giornata, salvando la maglia gialla per 17” dalle mire del francese Bardet, mentre il connazionale Hardy trovava il successo sul traguardo di Vals-les-Bains. Oggi il gruppo è atteso da un’altra frazione che si annuncia foriera di sorprese, prima di tornare a pedalare sulle salite vere.
Foto copertina: l’arrivo della tappa di Vals-les-Bains (ASO/P.Perreve)
Se il Tour de l’Avenir che si sta disputando sulle strade francesi in questi giorni è l’anteprima di quello che si vedrà sulle strade del ciclismo prossimo venturo, ci aspettano anni di interessante agonismo.
Anche oggi, infatti, la fuga è stata la protagonista assoluta e indiscussa della quarta tappa, i 183 che hanno portato il plotone da Ambert a Vals-les-Bains.
L’onore di scaldare l’entusiasmo degli appassionati transalpini è andato dei coraggiosi che nei primissimi chilometri di gara accendono la bagarre: i francesi Hardy, Barbas e Bardet – coadiuvati dal colombiano Chaves e dagli spagnoli De la Cruz Melgarejo ed Herrada – “decollano” e cominciano a mettere terreno tra loro e gli inseguitori.
Ai fuggitivi riesce ad accodarsi solo il tedesco Rosch mentre, per colpa di una caduta, le avanguardie perdono De la Cruz Melgarejo, costretto al ritiro.
Le cose davanti procedono di comune accordo mentre nel plotone, nonostante l’impegno della maglia gialla e dei suoi uomini, il gap rimane quasi costante.
Quando mancano una quarantina di chilometri all’arrivo, il gruppetto di testa si spezza sotto l’azione di Hardy, Bardet e Rosch che, di comune accordo, cercano di andare a guadagnare la vittoria facendo anche un pensierino alla maglia gialla.
Dal canto suo, il belga Ejissen non ci sta a farsi sfilare la “sua” maglia gialla.
L’accordo tra i tre prosegue ben oltre la ”flame rouge” dell’ultimo chilometro e si interrompe giusto con l’affondo prematuro di Rosch ai meno 300. Hardy è il più lesto a seguirlo e a saltarlo per andarsi ad aggiudicare la tappa davanti a Bardet e al tedesco.
L’arrivo dopo 2’06” della maglia gialla è sufficiente al belga per mantenere la leadership per 17” sul secondo di oggi, il francese Bardet, e sul colombiano Pantano Gomez.
Oggi la tappa Vals-les-Bains – Loriol-sur-Drôme (153 km) non dovrebbe riservare sorprese ma, considerato quello che si è visto fino ad ora, non si può escludere nulla, anche perché la Côte des Roberts, ultimo dei 3 GPM previsti, è collocata a solo 13 km dal traguardo e ha tutte le caratteristiche del trampolino perfetto.
Mario Prato
FINALMENTE ANCHE “CAV” FA IL DOUBLE
Dopo averlo chiamato più e più volte nelle prime due settimane della Vuelta, finalmente Mark Cavendish si è imposto piuttosto agevolmente nella dodicesima frazione della corsa spagnola battendo un Farrar mai pericoloso, mentre il suo apripista Goss ha completato il podio. Niente cambia nella generale.
Foto copertina: il “Cav” fa suo il traguardo di Lleida (foto Bettini)
Thor Hushovd, Alessandro Petacchi, Tyler Farrar. Da ieri, accanto a questi tre nomi che sono senz’altro il “gotha” delle volate, ci va inserito anche il numero uno, vale a dire Cavendish. Sono loro i magnifici quattro che in questa stagione si sono imposti per almeno una volta in due Grandi Giri. E peccato che a nessuno sia riuscito il “triplete”, forse per colpa della mancata presenza al Giro di Ale-jet e super Mark.
Ed è un successo che ci voleva anche per l’HTC-Columbia che, sul traguardo di Lleida, ha fatto le cose per bene, pilotando al meglio il suo capitano e mettendo in mostra un Matthew Goss che sarà uno da tenere in grossa considerazione a Melbourne.
Tappa priva di spunti di nota sul lato altimetrico, ma ovviamente la fuga va via lo stesso. Dopo 15 chilometri dal via ecco sgambettare davanti sei uomini: Bak (HTC), Piedra (Andalucia), Cesar Veloso (Xacobeo), Eichler (Milram), Quemeneur (Bouygues) e Kadri (AG2R).
La giornata si anima sull’unico vero Gpm di tappa, Col de Boixsols, dove altri tre uomini, non proprio di secondo piano, riescono a riportarsi sui sei in fuga, vale a dire Marzano, Rodriguez e David Garcia, quello più pericoloso in classifica con un ritardo di 5’ da Anton.
Tocca all’Euskaltel, obbligatoriamente, mettersi in testa a tirare per non lasciare troppo spazio a questa fuga: obiettivo che riesce, visto che da quel punto in avanti la fuga non riuscirà mai più ad andare oltre i tre minuti di vantaggio.
E, oltre all’Euskaltel, in gruppo c’è voglia di volata e quindi anche tutti gli altri team si mettono a collaborare tant’è che, a differenza della tradizione, la fuga viene ripresa quando all’arrivo mancano ancora 23km.
L’ultimo chilometro viene preso in testa dalla Lampre che non ha più Petacchi da far scattare ma c’è sempre Danilo Hondo, e anche Giorgio Furlan, che potrebbero dire la loro. Ma, negli ultimi 1000 metri, oltre a stare attenti a chi parte per primo, c’è da stare attenti anche alle curve. Per la precisione due. La prima non crea particolari scossoni, se non quello di allungare un po’ il gruppo, la seconda invece si. Ed è lì che si decide la tappa: curva secca a 90° e Matthew Goss si infila dentro come un razzo con attaccato alla ruota Cavendish. Farrar prova a ricucire ma sul breve rettilineo finale oramai i giochi sono fatti: l’inglese vince e anche Goss che arriva a braccia alzate si fa soffiare il secondo posto da Tyler sul colpo di reni. Ma poco importa. Dopo questi tre, spunta di nuovo la faccia del russo Galimzyanov che in questa Vuelta sta facendo vedere ottime cose, poi Hushovd e “Oscarito” Freire che riappare da un oblio che dura oramai da diversi mesi (che sia un segnale?). Male gli italiani con Furlan 11° e 12° Bennati.
Oggi tredicesima tappa, da Rincon de Soto a Burgos: due Gpm di 3° categoria con il primo di essi, l’Alto de Pardilla senz’altro interessante (siamo a 1.260 metri d’altezza) e arrivo quasi in discesa a Burgos. Le squadre dei velocisti ci proveranno senz’altro a tenere unita la gara, ma sarà tutt’altro che semplice. La fuga potrebbe arrivare piuttosto tranquillamente.
Saverio Melegari
09-09-2010
settembre 10, 2010 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
VUELTA A ESPAÑA
Il britannico Mark Cavendish (Team HTC-Columbia) si è imposto nella dodicesima tappa, Andorra la Vella – Lleida, percorrendo 172,5 Km in 4h00′30″, alla media di 43,035 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo statunitense Farrar e l’australiano Goss. Miglior italiano Angelo Furlan (Lampre-Farnese Vini), 11°. Lo spagnolo Igor Anton (Euskaltel-Euskadi) conserva la testa alla corsa con 45″ sull’italiano Vincenzo Nibali (Liquigas-Doimo) e 1′04″ sullo spagnolo Tondo Volpini.
TOUR DE L’AVENIR
Il francese Romain Hardy (France A) si è imposto nella quarta tappa, Ambert – Vals-les-Bains, percorrendo 183 Km in 4h33′53″, alla media di 40,090 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Bardet e il tedesco Rosch. Il belga Yannick Eijssen (nazionale belga) conserva la testa della classifica, con 17″ su Bardet e sul colombiano Pantano Gomez.
GIRO DEL FRIULI VENEZIA GIULIA
Il brasiliano Carlos Alexandre Manarelli (Marchiol Pasta Montegrappa Orogild) si è imposto nella seconda tappa, Codroipo – Pordenone, percorrendo 152,1 Km in 3h34′26″, alla media di 42,558 Km/h. Ha preceduto di 43″ gli italiani Enrico Battaglin (Zalf Desiree Fior) e Matteo Trentin (Marchiol Pasta Montegrappa Orogild). Manarelli è il nuovo leader della corsa, con 43″ su Trentin e sull’italiano Matteo Busato (Zalf Desiree Fior).
ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI ANDORRA / PAL
settembre 9, 2010 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Anche durante la Vuelta ilciclismo.it vi proporrà il giornaliero almanacco – contenitore, con la rassegna stampa, i commenti dei tifosi (in arrivo un tifoso d’eccezione), le previsioni del tempo e la presentazione della tappa che verrà.
Foto copertina: il villaggio di Pal (www.mtholyoke.edu)
PROCESSO ALLA TAPPA
Ecco le impressioni degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.
Hotdogbr: mi aspetto pochino, arriverà un gruppetto di 6-7 corridori insieme e gli altri con poco distacco, l’unico che potrebbe accendere la miccia fin dalle prime rampe di Pal è Sastre
Garda Bike: Sul televideo rai c’era scritto che l’arrivo in quota è preceduto da TANTA montagna…ma non ne vedo sinceramente! Si decide tutto sull’erta finale
Telesport: Se ci fosse tanta montagna Nibali si starebbe staccato a 75 km dal traguardo.
Hotdogbr: è stata una tappa molto strana, i tre che hanno fatto inizialmente la differenza, vale a dire Mosquera, Rodriguez e Nibali, hanno chi più chi meno pagato dazio e non si sono capiti i reali valori in campo, ad esempio Anton ha vinto ma non mi ha impressionato anche se ora gode di una posizione invidiabile in classifica e Nibali se fosse salito con il suo passo sarebbe finito quantomeno con Tondo; bisognerà capire se quella del siciliano è stata una giornata no, e del resto ne ha avute al Giro sullo Zoncolan ma anche sul Tonale, oppure se è in calo di condizione. Per il resto Menchov ormai tagliato fuori ma si era già capito, Rodriguez dovrebbe saltare definitivamente nei prossimi giorni, Sastre anonimo in una giornata in cui avrebbe dovuto guadagnare, Bruseghin ancora ottimo ma che rischia di pagare dazio sulle dure pendenze delle prossime tappe di montagna, F.Schleck in crescita ma non abbastanza per puntare al podio, Mosquera che potrebbe di nuovo far esplodere la corsa nei prossimi giorni.
Ceemo: Ho visto gli ultimi km e l’impressione è che Nibali abbia solo fatto un fuorigiri e abbia pagato per questo. Il più forte in salita mi sembra Mosquera, e poco sotto Anton, bravissimo a gestirsi, e Nibali. Il siciliano però ha dalla sua migliori doti a cornometro e lo vedo ancora come favorito.
Alefederico: Ho l’impressione che sia meglio non rispondere a Mosquera. Guardate che fine ha fatto Rodriguez…
Per me Nibali è messo molto bene ed ha buone gambe. Forse è mal supportato dalla squadra. La Liquigas mi pare evanescente, non possono lasciarlo così solo su una salita così!
MirkoBL: Anche Mosquera ha patito nel finale il suo stesso scatto.
Anton è stato il più intelligente nel gestirsi.
con la collaborazione degli utenti del Forum dello Scalatore (www.salite.ch)
VUELTA A ESPAÑA, VUELTA DEL MUNDO
Andorra sorride ad Anton. Nibali lo insegue in classifica (Gazzetta dello Sport)
Igor Antón va en serio(AS)
Antón pone la Vuelta al rojo vivo (Marca)
Antón recupera el maillot rojo(El Mundo Deportivo)
Anton back on top in the Pyrenees (The Indipendent)
Anton takes back red jersey
(The Daily Telegraph)
Anton in Rot – Fränk Schleck rückt vor(Luxemburger Wort / La Voix du Luxembourg)
Spanier Anton holt sich Führung bei Vuelta zurück(Tageblatt)
Anton reprend son bien(L’Equipe)
La fiesta d’Andy Schleck tourne court (Le Monde)
Anton s’impose à Andorre et redevient leader (Le Soir)
Igor Anton reprend le pouvoir (La Dernière Heure/Les Sports)
Igor Anton grijpt macht in Vuelta (De Standaard)
Anton fait coup double (L’Avenir)
Anton s’impose à Andorre et reprend le maillot rouge (Sud Presse)
Anton reclaims Spanish Vuelta lead with stage win(USA Today)
O’Grady, Schleck dumped from tour (The Age)
Ridden off? Not the way I ride (Herald Sun)
LA TAPPA CHE VERRA’
Dopo quasi una settimana di digiuno forzato oggi torneranno sulla ribalta i velocisti. A meno di sorprese, sempre da mettere in conto, difficilmente il gruppo lanciato a 70 orari mancherà all’appuntamento col traguardo di Lleida, al termine di una tappa non particolarmente impegnativa. Strada facendo dovranno essere scavalcate due salite, la prima delle quali considerata GPM di seconda categoria, ma la loro notevole distanza dal rettilineo d’arrivo metterà al riparo il gruppo da sorprese dell’ultimo momento.
RADUNO DI PARTENZA: ore 12.20, Parc Central (partenza ore 13.15)
VIA VOLANTE: ore 13.34, confine di stato
MEDIE PREVISTE: 40 – 44 Km orari
SPRINT: Figuerola d’Orcau (Km 82), tra le 15.26 e le 15.37; Balaguer (Km 146), tra le 16.53 e le 17.13
ZONA RIFORNIMENTO: Figuerola d’Orcau, attorno al 83° Km
GPM: Coll de Bóixols (1370m – 2a cat. – 15,8 Km al 5% – Km 54,3) tra le 14.48 e le 14.55
ARRIVO: a Lleida, in Avinguda de Tortosa, tra le 17.29 e le 17.52
ULTIMO CHILOMETRO: rettilineo di 100 metri pianeggiante, curva a sinistra e rettilineo di 600 metri pianeggiante, curva a destra e rettillineo d’arrivo di 310 metri pianeggiante.
Siti dedicati: www.paeria.es/cat/ajuntament/noticies.asp?Detall=True&IdNoticia=11579
METEO VUELTA
Andorra La Vella: poco nuvoloso, temperatura 16,8°C, venti moderati da NW (12-19 Km/h), umidità al 40%
Balaguer(146,6 Km): cielo sereno, temperatura 27°C, venti moderati da WNW (18-20 Km/h), umidità al 30%
Lleida: cielo sereno, temperatura 27°C, venti moderati da WNW (18-20 Km/h), umidità al 30%
ARCHIVIO ALMANACCO
Selezionare la voce “Vuelta 2010″ nel menù “Reparto Corse” (in home, sopra la copertina)
LA MONTAGNA DETTA LEGGE ALL’AVENIR
Era prevista selezione e si è verificata. Sono bastati i non impossibili 13,3 Km al 6,5% del Col du Béal per scombinare la classifica generale del Tour de l’Avenir. Spazzati via i velocisti e i corridori che si erano innalzati in vetta grazie al prologo, i piani alti oggi sono occupati dagli scalatori, a cominciare dal belga Eijssen, vincitore della tappe e nuovo inquilino dell’attico. Sensibili, pur senza essere irrecuperabili, i distacchi con 5 corridori racchiusi in un minuto e 10 radunati in due minuti.
Foto copertina: la vittoria che ha cambiato il volto al Tour de l’Avenir 2010 (foto ASO/P.Perreve)
Il pedalare in montagna, con il nastro d’asfalto che scorre lentamente sotto i tubolari e la strada che guarda inesorabilmente verso l’alto. Questo è l’essenza stessa del ciclismo e questo è quello che si è visto oggi durante la terza tappa del Tour de l’Avenir.
La Saint Pourçain sur Sioule – Col du Béal prevedeva nelle fasi finali prima l’ascesa e la conseguente discesa del Col du Chansert e, infine, la salita al Col du Béal, in vetta al quale era posto il traguardo: insomma, una opportunità succosa per chi ambiva a ottenere il massimo sul traguardo finale di Risoul domenica prossima.
Le aspettative al raduno di partenza erano molte e già poco dopo il via il belga Gaëtan Bille – seguito dal francese Paiani, dall’australiano King, dallo sloveno Tratnik e dal kazako Ishanov – rompeva gli indugi provando a anticipare i big.
Pur navigando bene e con un buon margine nella tratta vallonata della tappa, Il tentativo dei cinque è naufragato prima di giungere sulle rampe del Col du Chansert.
E, con tutto il rispetto per i 5 fuggitivi, è stato a quel punto che si è cominciato a fare sul serio.
Il gruppo esplode e il GPM di seconda categoria vede passare sotto lo striscione il colombiano Chaves, con 27’’ di vantaggio sul colombiano Pantano, lo statunitense Talansky, il francese Bonnin, l’altro colombiano Quintanarojas e il costaricano Brenes.
Nella discesa il gruppo si ricompatta, ma è in quel momento che il belga Yannich Eijssen gioca le sue carte e, sfruttando la legge di gravità, sferra l’attacco decisivo.
Ci provano in tanti a inseguirlo, sia in discesa, sia lungo la salita che conduce al traguardo. Ogni tentativo, però, riesce solo a sgranare il gruppo inseguitore e a far sprofondare chi aveva chiesto troppo al proprio fisico.
Il belga prosegue la sua azione, oramai destinata ad un successo pieno, cosa che viene sancita quando transita sotto lo striscione e deve aspettare 21” per vedere chi era stato l’ultimo a mollare nell’inseguimento, il colombiano Atapuna. Terzo posto per lo statunitense Talansky, giunto a 26” dal vincitore.
L’impresa odierna è valsa al belga anche la conquista della maglia gialla, che indossa con un vantaggio di 17” sul colombiano Pantano – oggi molto attivo nei momenti caldi e arrivato 4° – e 54” sull’olandese Slagter, oggi 5°.
Una bella giornata di sport, che purtroppo, per scelta “politica”, non ha visto tra i protagonisti i colori azzurri. E proprio il Presidente Renato Di Rocco, che ringraziamo, ci ha ricordato che “per il 2010 abbiamo deciso di non partecipare con la squadra nazionale alle prove di Coppa delle Nazioni, con esclusione della prova che si svolgeva in Italia (Giro delle Regioni), lasciando libera la partecipazione alle squadre di club”.
Oggi la tappa Ambert -Vals-les-Bains di 183km, pur con 6 GPM (ma di 3a e 4a categoria), non dovrebbe riservare sorprese. L’unica insidia, soprattutto in caso di maltempo (effettivamente sono previste lievi precipitazioni), potrebbe essere rappresentata dalla lunga discesa, quasi una sessantina di chilometri 58km, che caratterizzerà tutto il finale di gara.
Mario Prato
08-09-2010
settembre 9, 2010 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
VUELTA A ESPAÑA
Lo spagnolo Igor Anton (Euskaltel-Euskadi) si è imposto nell’undicesima tappa, Vilanova i la Geltrú – Andorra, percorrendo 208,4 Km in 5h25′44″, alla media di 38,387 Km/h. Ha preceduto di 3″ e 10″ gli spagnoli Mosquera e Tondo Volpini. Miglior italiano Marzio Bruseghin (Caisse d’Epargne), 4° a 15″. Anton ritorna in testa alla corsa con 45″ sull’italiano Vincenzo Nibali (Liquigas-Doimo) e 1′04″ su Tondo Volpini.
TOUR DE L’AVENIR
Il belga Yannick Eijssen (nazionale belga) si è imposto nella terza tappa, Saint-Pourçain-sur-Sioule – Col du Béal, percorrendo 157 Km in 4h11′48″, alla media di 37,410 Km/h. Ha preceduto di 21″ il colombiano Atapuma e di 26″ lo statunitense Talansky. Eijssen è il nuovo leader della classifica, con 17″ sul colombiano Pantano Gomez e 54″ sull’olandese Jelte Slagter.
MEMORIA RIK VAN STEENBERGEN
Il belga Michael Van Staeyen (Topsport Vlaanderen – Mercator) si è imposto nella corsa belga, percorrendo 195,9 Km in 4h15′10″, alla media di 46,064 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’australiano McEwen e il belga Roelandts.
Miglior italiano Enrico Rossi (Ceramica Flaminia), 5°.
GIRO DEL FRIULI VENEZIA GIULIA
L’italiano Matteo Trentin (Marchiol Pasta Montegrappa Orogildo) si è imposto nella prima tappa, Gorizia – Fagagna, percorrendo 152 Km in 3h26′, alla media di 44,272 Km/h. Ha preceduto allo sprint gli italiani Matteo Busato (Zalf Desiree Fior) e Claudio Zanotti (Delio Gallina S.Inox a.s.d.)
LA VUELTA TROVA IL SUO FAVORITO: TAPPA E MAGLIA AD ANTON
Lo scalatore della Euskaltel si impone ad Andorra – Pal al termine di una bellissima rimonta, andando a raggiungere e staccare via via Joaquin Rodriguez, Nibali e Mosquera, avvantaggiatisi in un primo tempo. 2° posto per il leader Xacobeo, staccato di 3’’. 3° Tondo, anch’egli autore di un grande recupero, a 10’’. Nibali cede 23’’, superato nel finale anche da Uran. Si difendono Schleck e Sastre, paga molto Rodriguez, che accusa alla fine 1’ circa dal vincitore. Crolla definitivamente Menchov, ormai fuori classifica.
Foto copertina: Igor Anton sul podio dell’11a tappa (foto www.as.com)
La Vuelta che per 10 tappe ha vissuto su una classifica generale cortissima e su scaramucce per guadagnare briciole di secondi e conquistare la leadership, trova il suo favorito nell’unica tappa con arrivo fuori dai confini spagnoli, ad Andorra – Pal. La non durissima ascesa finale, pur non producendo distacchi particolarmente consistenti, e non escludendo quasi nessuno dei favoriti dalla lotta alla maglia rossa, ha infatti indicato in Igor Anton quello che sembra essere lo scalatore più forte del lotto in questo momento, riconsegnando al 27enne di Galdakao le insegne del primato che aveva ceduto a Rodriguez appena 24 ore fa. Non soltanto, ma il corridore della Euskaltel ha brillato anche per la sua gestione dello sforzo, decisamente la più azzeccata tra i pretendenti al podio.
Neutralizzata la fuga di Cherel e Tschopp, capaci di raggiungere un vantaggio massimo intorno al quarto d’ora, e annullati i contrattacchi di Fofonov e Vogondy, era stata la Katusha del capoclassifica Rodriguez a smuovere le acque, mandando in avanscoperta Vladimir Karpets. JRo non ha però avuto neppure il tempo di passare all’azione in prima persona, poiché, non appena ripreso il russo, Ezequiel Mosquera ha piazzato una perentoria accelerazione, cui solamente la maglia rossa e Vincenzo Nibali hanno avuto la forza e il coraggio di replicare. Anton, che aveva approcciato l’ascesa finale in un’ultima posizione che aveva autorizzato a pensare ad una giornata negativa per lui, ha provato a rientrare in un secondo momento, inizialmente in compagnia di Frank Schleck, riuscendo però a portarsi al più a pochi metri dal trio di testa.
Un trio che è rimasto però tale solamente per poco più di un chilometro, prima che Joaquin Rodriguez cedesse di schianto, consegnando la leadership virtuale in graduatoria al siciliano della Liquigas. Anche quest’ultimo è stato però costretto a piegarsi al forcing di Mosquera, riuscendo però a gestire la difficoltà molto meglio dell’uomo Katusha, tanto da limitare alla fine i danni a poco più di 20’’, contro il minuto del rivale. Anton, raccolti per strada i due ex battistrada, ha quindi puntato con decisione anche Mosquera, a sua volta in affanno nei due chilometri finali, riuscendo a raggiungerlo e a staccarlo con una sparata secca in vista del triangolo rosso.
Lo stesso basco, una volta rimasto solo al comando, ha pagato lo sforzo profuso nella rimonta, non riuscendo ad incrementare sensibilmente il margine nei confronti del leader Xacobeo, capace di limitare il gap a tre miseri secondi. 3°, nonché nettamente uomo più veloce sul percorso negli ultimi 2 km, è stato Xavier Tondo, a questo punto davvero capitano della Cervélo. Uran è riuscito a sua volta a sopravanzare Nibali nell’ultimo chilometro, chiudendo a 16’’ dal vincitore, 7 in meno rispetto al messinese. Frank Schleck, 7° con lo stesso tempo del capitano Liquigas e di Moncoutié, ha dato segnali di ripresa rispetto alle deludenti prove della prima settimana, mentre i piazzamenti in top 10 di Cuesta e Sastre lasciano pensare che di qui a Madrid possa essere la Cervélo la principale animatrice delle frazioni di montagna.
Come detto in apertura, Anton ha ripreso il comando della classifica generale, e può ora gestire 45’’ nei confronti di un Nibali che avrà non poco da rammaricarsi per una condotta fin troppo spregiudicata, anche se resta da applaudire la sua intraprendenza. Un distacco che Vincenzo verosimilmente colmerebbe con gli interessi nella prova contro il tempo di Penafiel, ma che minaccia di crescere nei tre arrivi in quota che ancora si frappongono tra i corridori e la cronometro, senza dimenticare l’inedita scalata a La Bola del Mundo il penultimo giorno. Tondo, 3° a 1’04’’, si inserisce fra i pretendenti al podio, al pari di Mosquera, ora 5° a 1’29’’, dietro un Rodriguez che non ha passato l’esame della prima lunga salita. Resta ancora in corsa un Frank Schleck in ripresa, ora 9° a 2’30’’.
A favore del lussemburghese potrebbero giocare anche le prossime due giornate interlocutorie, con i traguardi per velocisti – fughe permettendo – di Lleida e Burgos. Due frazioni facili che potrebbero dar modo al leader Saxo Bank di migliorare ulteriormente la propria condizione, prima dei tre arrivi in salita consecutivi e della cronometro che decideranno l’80% della Vuelta 2010. Una Vuelta che non vedrà quasi certamente protagonista un Denis Menchov anche oggi in forte ritardo, che ha dovuto dire addio alle residue speranze di un risultato positivo. Un pretendente in meno per una corsa che oggi ha forse trovato finalmente una sua fisionomia.
Matteo Novarini