A FARRAR L’ULTIMO ATTO DELLA VUELTA DI NIBALI

settembre 19, 2010 by Redazione  
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L’americano della Garmin precede Cavendish e Davis sul traguardo di Madrid al termine della passerella finale della Vuelta 2010. Il britannico della HTC conserva comunque la testa della classifica a punti, davanti a Farrar e Nibali. Nessuna difficoltà nella giornata di chiusura per il siciliano, che conclude in gruppo e conquista il primo GT in carriera, davanti a Mosquera e Velits.

Foto copertina: Tyler Farrar festeggia il secondo successo di tappa in questa Vuelta, dopo quello di Lorca (foto Reuters)

Passerella doveva essere e passerella è stata. Nessun colpo di scena ha animato la frazione conclusiva della Vuelta 2010, appena 85 km di sola pianura da San Sebastian de los Reyes a Madrid, buoni soprattutto per dare modo a Nibali, Cavendish e Moncoutié di sfoggiare le maglie di leader delle rispettive graduatorie (generale, punti e montagna), mentre Mosquera prendeva in affitto dal siciliano quella della combinata. Solamente nella seconda metà di gara alcuni tentativi hanno costretto il gruppo ad un certo lavoro per tenere cucita la corsa, con il quintetto Roels – Ramirez – Kaisen – Van Goolen – Rabunal in grado di guadagnare poco più di 1’ attorno ai 40 km dal termine. L’ultima offensiva è arrivata da Greg Van Avermaet, evaso ai -3 dalla conclusione, senza però riuscire mai a guadagnare realmente un qualche margine nei confronti del plotone, pilotato dagli uomini HTC.
Il treno bianco e giallo ha preso il controllo delle operazioni nel finale, ma con meno autorità rispetto al solito, tanto da concedere a tratti a uomini Quick Step e Milram la testa del gruppo all’interno degli ultimi 1000 metri. Benché Goss sia poi riuscito ad installarsi al comando per lanciare Cavendish, la velocità cui lo sprint è stato lanciato è stata più bassa del solito, concedendo a Farrar e Davis la possibilità di anticipare Cannonball sul lato opposto della strada; e se il britannico è riuscito sul filo di lana a contro-sorpassare l’australiano, nulla ha potuto nei confronti dell’americano della Garmin, uscito con una condizione notevolissima da questa Vuelta. Un finale in crescendo che potrebbe lanciare Farrar tra i grandi favoriti del Mondiale di Geelong, anche e soprattutto in virtù del secondo posto di Toledo, giunto su un traguardo posto su una breve ascesa, come il rettilineo conclusivo della prova iridata.
Il successo non è comunque bastato allo statunitense per sfilare a Cavendish la maglia verde, fissando il punteggio finale del duello sul 156-149 per il britannico. 3° in questa graduatoria, a quota 119, Vincenzo Nibali, per il quale questo risultato è comunque l’ultima delle notizie in ordine di importanza. Ciò che conta è infatti l’aver riportato in Italia una corsa che mancava da 20 anni, anche a causa di una poco spiegabile scarsa considerazione dei nostri uomini di punta nei confronti del terzo GT stagionale, spesso disertato o interpretato come semplice preparazione al campionato del mondo. Cosa forse ancor più importante è poi l’aver finalmente trovato un grande corridore da corse a tappe, in grado di colmare, eventualmente insieme a Riccardo Riccò, i vuoti lasciati da Gilberto Simoni, Stefano Garzelli, Damiano Cunego – ormai non considerabile come uomo da tre settimane – e, fra qualche anno, da Ivan Basso.
Se la sfida tra Nibali e il contingente spagnolo, capeggiato inizialmente da Igor Anton, quindi da Joaquin Rodriguez e infine da Ezequiel Mosquera, è stato il piacevolissimo leitmotiv delle tre settimane spagnole, non meno importante sarà vedere come questa Vuelta avrà inciso sulle gambe degli aspiranti al titolo mondiale. Detto di un Farrar in grande condizione, restano in cima alla lista dei papabili iridati Mark Cavendish, logico favorito in caso di volata allargata, e Philippe Gilbert, principale indiziato per un assolo vittorioso e più che competitivo in caso di sprint più ristretto. Meno appariscente ma comunque capace di raccogliere un buon 3° posto nell’ultima tappa nervosa, a Toledo, il leader della spedizione azzurra in Australia, Filippo Pozzato. A parità di condizione, il confronto con questo Gilbert sarebbe impietoso, ma la sensazione è che il belga sia ora come ora ad uno stato di preparazione più avanzato; cosa che, ad ancora due settimane dall’appuntamento iridato, potrebbe non essere necessariamente uno svantaggio per il corridore della Katusha. Al di là dei soliti noti, sono probabilmente quelli di Roche e Velits i nomi nuovi emersi quali possibili outsider, anche se il non eccelso (specie per lo slovacco) team di supporto potrebbe essere un handicap notevole.
Con la Liquigas incoronata regina dei GT in questo 2010 (vittoria a Giro e Vuelta, più il 3° posto di Nibali nella Corsa Rosa), si chiude pertanto la stagione delle grandi corse a tappe. Per ingannare gli 8 mesi di attesa prima del via del Giro 2011, oltre al finale di stagione e alle corse di primavera del prossimo anno, i più accaniti fan delle tre settimane potranno iniziare a fantasticare sull’anno che verrà a partire dal prossimo 19 ottobre, quando verrà svelato il tracciato del prossimo Tour de France. Un Tour al quale, dopo la rinuncia quasi forzata di questa stagione, prenderà molto probabilmente parte anche Vincenzo Nibali. Un Nibali che si presenterà in Francia con la fiducia di chi, dopo questa Vuelta, sa come si conquista un grande giro.

Matteo Novarini

18-09-2010

settembre 19, 2010 by Redazione  
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VUELTA A ESPAÑA

Lo spagnolo Ezequiel Mosquera (Xacobeo Galicia) si è imposto nella ventesima tappa, San Martín de Valdeiglesias – Bola del Mundo, percorrendo 172,1 Km in 4h45′28″, alla media di 36,172 Km/h. Ha preceduto di 1″ l’italiano Vincenzo Nibali (Liquigas-Doimo) e di 23″ lo spagnolo Rodriguez. Nibali conserva la testa della corsa con 41″ sullo spagnolo Mosquera e 3′02″ sullo slovacco Peter Velits.

GRAN PREMIO CITTA’ DI MODENA – MEMORIAL VIVIANA MANSERVISI

L’italiano Francesco Chicchi (Liquigas-Doimo) si è imposto nella corsa emiliana, percorrendo 199,8 Km in 4h25′34″, alla media di 45,141 Km/h. Ha preceduto allo sprint gli italiani Manuel Belletti (Colnago-CSF) e Elia Viviani (Liquigas-Doimo).

TOUR OF CHINA
Il neozelandese Rico Rogers (Giant Asia Racing Team) si è imposto nella sesta tappa, criterium di Shijiazhuang, percorrendo 119,8 Km in 1h46′23″. Ha preceduto allo sprint l’australiano Kemps e il corridore di Honk Kong Wong. Il tedesco Dirk Muller (Team Nutrixxion Sparkasse) conserva la testa della classifica, con 34″ sull’australiano Tanner e 41″ sullo statunitense Summerhill.

TOUR DE HOKKAIDO (Giappone)
Il giapponese Miyataka Shimizu (Bridgestone Anchor) si è imposto nella seconda tappa, circuito di Hirafu, percorrendo 186 Km in 4h55′22″, alla media di 37,783 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Sano e di 9″ il sudcoreano Choi Jong. Unico italiano in gara, Vincenzo Garofolo (Team Nippo), si è piazzato 29° a 6′59″. Shimizu è il nuovo leader della classifica, con 5″ su Sano e 14″ su Choi Jong. Garofolo è 30° a 7′11″.

TOUR OF BRITAIN
Il tedesco André Greipel (Team HTC – Columbia) si è imposto nell’ottava ed ultima tappa, circuito di Londra, percorrendo 100 Km in 1h57′07″, alla media di 51,230 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’argentino Lucas Sebastien Haedo e il britannico Hammond. Miglior italiano Marco Frapporti (Colnago – CSF Inox), 9°. L’elvetico Michael Albasini (Team HTC – Columbia) si impone in classifica, con 1′05″ sullo sloveno Bozic e 1′10″ sul neozelandese Henderson. Miglior italiano Frapporti, 10° a 3′31″.

CAMPIONATI NAZIONALI USA
Taylor Phinney (Trek Livestrong U23) si è imposto nella prova a cronometro, percorrendo 33,3 Km in 41′02″, alla media di 48,692 Km/h. Ha preceduto di 14″ Leipheimer e di 1′12″ Van Ulden.

TOUR OF BULGARIA
Il bulgaro Krassimir Koev Vasilev si è imposto nell’ottava tappa, Gabrovo – Troyan, percorrendo 158 Km in 3h50′22″, alla media di 41,152 Km/h. Ha preceduto di 1′13″ il bulgaro Gerganov e il russo Ignatenko. Koev Vasilev è il nuovo leader della classifica, con 56″ sul portoghese Mestre e 1′07″ sullo spagnolo Mancebo Pérez.

CHICCHI DI GIOIA

settembre 19, 2010 by Redazione  
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È stato un arrivo a ranghi compatti quello che ha riscritto il nome di Francesco Chicchi in testa ad un ordine d’arrivo. Il ragazzo di Camaiore si è imposto su Belletti e Viviani dopo una
corsa che ha scongiurato l’arrivo della fuga a due chilometri dal traguardo.

Foto copertina e gallery di Giuseppe Di Socio

Potremmo definirla l’immagine della felicità quella impressa sul volto di Francesco Chicchi sul traguardo di Modena. Da tre mesi non scriveva il suo nome prima di tutti su un ordine d’arrivo, è riuscito a farlo oggi battendo in una volata a ranghi compatti Manuel Belletti e il compagno Elia Viviani. Un arrivo meno scontato di quanto si sarebbe immaginato vedendo il percorso.
Una prima parte pianegiante che ha favorito l’allungo di cinque corridori che hanno viaggiato davanti al gruppo per 190km, venendo ripresi ad appena due dal traguardo. Dopo ottanta chilometri si entrava nel vivo della corsa con un circuito da ripetersi quattro volta che presentava l’ascesa di Levizzano Rangone, la parte impagnativa terminava al km 160 e da li le squadre dei velocisti hanno dovuto spingere davvero a tutta per recuperare lo svantaggio superiore ai 7’ nei confroni di Dmytry Krivtsov, Yuriy Krivtsov, Solari, Maserati e Margutti, negli ultimi 40km completamente pianeggianti.
A sobbarcarsi l’onere di recuperare sono state principalmente Lampre-Farnese e Liquigas con la seconda che è riuscita a valorizzare sicuramente meglio il lavoro fatto conquistando primo e terzo posto, mentre la Lampre si è dovuta accontentare del nono posto di Ponzi.
Gara divertente, affascinante anche se giovane e di certo ci riserve ottime gare in futuro, soprattutto se riusciranno a ridurre quei 40km di pianura nel finale. Difficilmente con un mondiale più duro avremmo visto tra i partenti i nazionali Paolini, Oss, Tonti.

Andrea Mastrangelo


“CHICCHI” DI MODENA

Alcuni spiragli del trionfo di Chicchi a Modena, negli scatti di Giuseppe De Socio

ALMANACCO DEL DOPOTAPPA: QUI BOLA DEL MUNDO

settembre 19, 2010 by Redazione  
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Anche durante la Vuelta ilciclismo.it vi proporrà il giornaliero almanacco – contenitore, con la rassegna stampa, i commenti dei tifosi (in arrivo un tifoso d’eccezione), le previsioni del tempo e la presentazione della tappa che verrà.

Foto copertina: La Bola del Mundo sotto una coltre di neve

PROCESSO ALLA TAPPA
Ecco le impressioni degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

telesport: Salita pro-mosquera?

gibosimoni: Vista anche la tappa forse sì, ma non da 50″ su Nibali (penso e spero).

Alefederico: Il Navacerrada è abbastanza conosciuto. Un classico. I migliori non si staccano. Chiaro che i chilomtri successivi sono tutta un altra storia. Di per se la tappa non può fare sfracelli ma il distacco è talmente risicato che…

HOTDOGBR: Beh oddio nel 2004 sul Navacerrada, al di là di quanto successo dopo, Santiago Perez staccò Heras e quasi andò a vincere la Vuelta, e nel 2003 al contrario Heras staccò Nozal e gli guadagnò 1′15” che furono determinanti insieme al distacco della crono all’Alto de Abantos, ora che i secondi di distacco di Mosquera sono 50 e non più 38 è facile che non attenda gli ultimi 3 km.

Alefederico: Grandissima prova di Nibali. Si è difeso ed ha addirittura annullato lo scalatore Spagnolo. Bravissimo e complimenti.

Salitepuntocià: Grandissimo Nibali, pareva che al primo km di salita cedeva… invece è stato calmo e ha praticamente raggiunto Mosquera all’arrivo.

n@po: Vince Enzo….. ma lascia la tappa a Mosquera… un gentleman.

Alefederico: Non sono mica sicuro. Secondo me l’ultimo respiro lo ha riservato per annullare il distacco e finirgli a ruota. Non ne aveva per passarlo anche perchè il traguardo era proprio lì davanti.
Quello di Nibali è stato un gesto atletico da applausi. Una difesa lucida e crudele (per Mosquera) del primato.
Abbiamo finalmente trovato il corridore da corse a tappe che (da tanto) cercavamo.

telesport: Siamo tutti Nibali!

HOTDOGBR: E’ andata come doveva andare, il duello Mosquera-Nibali ha ricordato per certi versi quello tra Galdos e Bertoglio sullo Stelvio nel 1975 anche se allora l’azzurro rimase costantemente a ruota dello spagnolo, l’impressione è che Vincenzo avrebbe potuto saltare Mosquera negli ultimi metri ma giustamente ha lasciato la tappa al rivale; dietro ai due big abbiamo visto ancora protagonista Rodriguez che mi auguro torni l’anno prossimo al Giro per vincerlo piuttosto che al Tour per arrivare 5°.

Jack.ciclista: Gran bel duello !

Mosquera ne aveva di più sulle pendenze estreme, ma Nibali non è mai stato in affanno, ne di nervi ne di gambe, ed appena le pendenze sono tornate pedalabili in un attimo ha ricucito il buco.
Bravo davvero.

Salitepuntocià: Il duello mi ha ricordato quello fra Bertoglio e Galdos, ma anche pntani-tonkov a montecampione 98, insomma abbiamo assistito a un duello storico, i primi 2 di un GT che si sfidano e staccano gli altri sull’ultima salita è particolare…
Indipendentemente dagli assenti,che cmq alla vuelta sempre ci sono assenze,essendo il 3°GT per importanza,abbiamo assistito a un duello tu per tu e la bola mi è piaciuta come paesaggio lunare,penso che la rifaranno in futuro
Una grande Vuelta sarebbe colla sierra nevada a quota 3000, colla Bola, coll’Angliru, con una tappa sui colli pirenaici del tour, e un tappone ad andorra arrivo a Els Cortals, con una crono di 40km nella prima settimana, e una di 50 la terza settimana.

fiatogrosso: Secondo me Mosquera ha più propensione alla salita non prolungata, le sue prestazioni si riducono man mano aumenta il kilometraggio della salita. Nibali mi pare più regolare, costante nella salita anche se non brilla nelle pendenze estreme.
Non vorrei peccare di eresia, ma potrebbe avere in salite le caratteristiche di un Indurain, regolare come un cronometro svizzero.

con la collaborazione degli utenti del Forum dello Scalatore (www.salite.ch)

VUELTA A ESPAÑA, VUELTA DEL MUNDO

Nibali re della Vuelta. La gioia al traguardo(Gazzetta dello Sport)

Cavendish poised to take green jersey (The Daily Telegraph)

No fue posible(AS)

Mosquera gana la etapa decisiva pero Nibali de lleva la Vuelta a Espana(Marca)

Nibali resiste y sentencia(El Mundo Deportivo)

Fränk Schleck attackiert vergeblich (Luxemburger Wort / La Voix du Luxembourg)

Italiener Nibali vor Sieg bei Spanien-Rundfahrt (Tageblatt)

Velits obsadil v najnáročnejšej etape 8. miesto, celkovo skončí tretí! (Pravda)

Nibali, quel panache!(L’Equipe)

La Vuelta est promise à Nibali qui a contenu l’assaut de Mosquera (Le Soir)

Mosquera remporte l’étape, Nibali triomphe! (La Dernière Heure/Les Sports)

Mosquera pakt rit, Nibali Vuelta (De Standaard)

Vuelta: Mosquera remporte la 20e étape, Nibali reste leader (L’Avenir)

Vuelta: Nibali enterre la fogue de Mosquera (Sud Presse)

LA TAPPA CHE VERRA’
Dopo l’ultima grande fatica in montagna, che ha di fatto incoronato Vincenzo Nibali quale vincitore della Vuelta 2010, la stagione dei Grandi Giri si chiuderà con una giornata di relativo riposo per i corridori, che si troveranno quest’oggi davanti una passerella in piena regola. Gli appena 85 km da San Sebastian de los Reyes a Madrid non presenteranno infatti alcuna asperità altimetrica, né gli abbuoni in palio sembrano poter invogliare qualcuno ad inscenare improbabili azioni a sorpresa: la 1a posizione di Nibali, la 2a di Mosquera e la 3a di Velits non sarebbero a rischio nemmeno se il più diretto inseguitore conquistasse tappa e traguardi volanti.
Pressoché certo, dunque, che si vada verso la tradizionale sfida tra velocisti, con ovviamente Mark Cavendish – che ha trovato in Goss un più che valido sostituto di Mark Renshaw – quale favorito d’obbligo. Farrar, brillantissimo 2° a Toledo, Haedo e Bennati sono i principali indiziati a provare a contendere allo sprinter dell’Isola di Man il successo. Una lotta che potrebbe risultare decisiva anche per la classifica a punti, benché i dodici punti di vantaggio del britannico sull’americano rappresentino un margine di discreta sicurezza.

RADUNO DI PARTENZA: ore 13.20, Recinto Ferial, Avenida de Navarrondán) (partenza ore 14.15)
VIA VOLANTE: ore 15.10, Avenida de Europa
MEDIE PREVISTE: 32 – 36 Km orari
SPRINT: Madrid – 3° passaggio (Km 33,7), tra le 16.06 e le 16.13; Madrid – 8° passaggio (Km 62,2), tra le 16.53 e le 17.06
ARRIVO: a Madrid, in Plaza de Cibeles, tra le 17.31 e le 17.49

METEO VUELTA
San Sebastián de los Reyes: previsioni non disponibili
Madrid: cielo sereno, temperatura 20,5°C, venti moderati da ENE (14 Km/h), umidità al 64%

ARCHIVIO ALMANACCO
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NIBALI IN CIMA AL MUNDO

settembre 18, 2010 by Redazione  
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Il corridore della Liquigas resiste alla grande agli attacchi di Ezequiel Mosquera sull’ultimo, temutissimo arrivo in salita della Vuelta 2010, ai 2247 metri di Bola del Mundo, riacciuffandolo sul traguardo, dopo avergli concesso un margine massimo di una quindicina di secondi. 3° al traguardo Joaquin Rodriguez, staccato di 23’’. Peter Velits conserva la 3a posizione in classifica generale, chiudendo 8° a 52’’ dal vincitore.

Foto copertina: Vincenzo Nibali in maglia rossa di leader della Vuelta; una maglia che ormai nessuno, a meno di clamorosi imprevisti, potrà più strappargli (foto Roberto Bettini)

I 12’’ sorprendentemente guadagnati a Toledo, alla fine, non sono neppure serviti. Per salvare la maglia rossa dagli assalti di Ezequiel Mosquera, a Vincenzo Nibali sono bastate le gambe, evidentemente arrivate a questo finale di Vuelta in condizioni migliori rispetto a quanto avessero fatto intendere il tappone di Cotobello e la cronometro di Peñafiel, e una testa che è indubbiamente quella di un campione, che gli ha consentito di prodursi nella migliore scalata delle tre settimane nell’occasione più importante, su una salita non propriamente fra le più adatte alle sue caratteristiche, a dispetto della pressione derivante dalle non esaltanti prove degli ultimi giorni. Soltanto per un istante Vincenzo ha dato l’impressione di poter cedere a tal punto da mettere a rischio la sua leadership, all’imbocco del tanto temuto tratto in cemento di 3 km e spiccioli che presentava le pendenze più impegnative della scalata, allorché Mosquera, dopo essersi visto raggiungere una prima volta dal siciliano, è riuscito nuovamente a distanziarlo sul primo vero muro, guadagnando rapidamente una decina di secondi di margine. Un divario però sostanzialmente fossilizzatosi fino all’ultimo chilometro di salita, quando il messinese si è addirittura concesso il lusso di prodursi in un’ultima accelerazione, fino ad agganciare il rivale a pochi metri dalla linea bianca. Uno sforzo forse non necessario, ma che ha suggellato nel migliore dei modi un successo lievemente sporcato – peraltro senza nessuna responsabilità da parte del siciliano – solamente dal ritiro del rivale più forte, Igor Anton.
Ad impreziosire ulteriormente la grande prestazione di Nibali ha provveduto poi l’andatura estremamente elevata della giornata, caratterizzata da una numerosissima fuga che ha visto protagonisti Bakelandts, Gilbert, Péraud e Hoste (Omega Pharma), Gallopin (Cofidis), Jerome e Tschopp (Bbox), Cuesta (Cervélo), Cesar (Xacobeo), Hondo (Lampre), Plaza (Caisse d’Epargne), Gusev e Caruso (Katusha) e Toribio (Andalucia). Un drappello al quale il gruppo, trascinato soprattutto dalla Xacobeo di Mosquera, al fine di evitare che eventuali fuggitivi della prima ora potessero fare razzia di abbuoni al traguardo, non ha mai concesso più di 4’ circa, riportandosi a meno di 2’ già ai piedi del Puerto de Navacerrada, lungo le cui rampe i battistrada hanno iniziato a sgretolarsi. Moncoutié, Txurruka, Cherel, Neive e Kolobnev hanno tentato dei poco fortunati contrattacchi lungo la salita, prima che tutti i fuggitivi venissero raggiunti, lungo l’ascesa finale, da un gruppo ormai lanciato verso il testa a testa decisivo della Vuelta 2010.
Sono stati ancora una volta gli uomini Xacobeo a fare l’andatura sull’ultimo colle di questa Vuelta, anche se ad un passo tutt’altro che insostenibile. Ci è voluta un’accelerazione di Frank Schleck a 6 km circa dal traguardo, seguita ad un’effimera azione in coppia di Pujol e Nieve, perché il numero di elementi del plotone scendesse al di sotto della ventina, e soltanto la successiva progressione di Mosquera, con pronta replica di Vincenzo Nibali, ha ridotto la corsa ad un confronto tra i migliori. Al secondo e più deciso affondo del galiziano, il siciliano ha poi deciso di non rispondere immediatamente, proseguendo invece del suo passo per alcune centinaia di metri, prima di rifarsi sotto con una progressione che ha portato al ricongiungimento all’inizio del tratto più selettivo, lasciando indietro tutti gli altri.
Detto in apertura del momento di difficoltà del messinese sul successivo allungo di Mosquera, ci preme rimarcare l’ottima gestione dello sforzo da parte del capitano Liquigas, probabilmente memore degli errori commessi ad Andorra e, in misura minore, a Peña Cabarga. Nibali, superata la fase di appannamento, ha infatti resistito alla tentazione di provare subito a raggiungere un rivale rimasto sempre a vista, conscio del vantaggio in classifica, e del fatto che il 2° posto virtuale avrebbe limitato ad appena 8’’ la differenza di abbuoni. Soltanto all’ultimo chilometro, quando già una lieve rimonta era stata avviata e lo stesso Mosquera era palesemente affaticato, Vincenzo ha accelerato con decisione, arrivando ad affiancare il galiziano a poche decine di metri dallo striscione d’arrivo.
Difficile dire se, a quel punto, sia stata una nuova accelerazione di Mosquera, l’effetto dell’acido lattico su un Nibali provato dalla rimonta o un’indurainiana volontà del siciliano di concedere la tappa al degnissimo rivale di questo finale di Vuelta a fare sì che, alla fine, il galiziano riuscisse comunque a mettere la propria ruota davanti al capoclassifica, guadagnando anche un lievissimo margine, generosamente quantificato dai cronometristi in 1’’. Di certo, Nibali ha così legittimato un successo guadagnato con una costanza di rendimento sicuramente superiore rispetto agli avversari; altrettanto certamente, la strenua resistenza della maglia rossa eviterà perlomeno a Mosquera di dover rimpiangere la colossale dormita di Toledo.
Più indietro, Joaquin Rodriguez è andato a conquistare il 3° posto di tappa e il 4° in classifica generale, distanziando un Frank Schleck, 4° all’arrivo e 5° in graduatoria, che si propone comunque per un grande finale di stagione, avendo chiuso in netto crescendo questa Vuelta. A precedere entrambi, in classifica, l’altro grande trionfatore di giornata, Peter Velits, 8° al traguardo a 52’’ dal vincitore, capace in questo modo di difendere ampiamente la 3a piazza in classifica generale, a 3’02’’ da Nibali. Tondo, Roche, Sastre, Danielson e Luis Leon Sanchez chiudono una top 10 che soltanto dei cataclismi nella passerella da San Sebastian de los Reyes a Madrid, in programma domani, potranno modificare. Una passerella tanto corta (85 km) quanto altimetricamente facile, che non consentirebbe a Mosquera di sopravanzare Nibali neppure vincendo la tappa e conquistando entrambi i traguardi volanti. Un epilogo che, soprattutto, rappresenta l’ultimo ostacolo – ammesso che così sia lecito chiamarla – lungo la via che riporterà la Vuelta in Italia, a vent’anni dal trionfo di Marco Giovannetti.

Matteo Novarini

ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI TOLEDO

settembre 18, 2010 by Redazione  
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Anche durante la Vuelta ilciclismo.it vi proporrà il giornaliero almanacco – contenitore, con la rassegna stampa, i commenti dei tifosi (in arrivo un tifoso d’eccezione), le previsioni del tempo e la presentazione della tappa che verrà.

Foto copertina: vista panoramica di Toledo

PROCESSO ALLA TAPPA
Ecco le impressioni degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

83pirata: Gilbert e Pozzato decisamente in forma mondiale. E anche Farrar sta molto bene, per cui bisogna impostare fin dall’inizio la corsa dura a Melbourne in modo che nessuno sprinter puro arrivi a giocarsi la volata alla fine. Ottimi per Nibali quegli 11 secondi guadagnati su Mosquera…sembrano pochi, ma nell’incertezza del pronostico sono molto molto pesanti. La salita di domani può fare distacchi notevoli vista la lunghezza e la durezza degli ultimi 2 Km, ma credo che solo incappando in una grossa crisi Nibali rischi di perdere più di 50 secondi.
Impressionante comunque la regolarità di Mosquera nelle ultime 4 edizioni della Vuelta…assolutamente anonimo fino a 31 anni, dal 2007 è diventato un eccellente scalatore da terza settimana che sa difendersi pure a crono.

Alefederico: Quegli 11″ pesano come macigni. Bravo Nibali.

con la collaborazione degli utenti del Forum dello Scalatore (www.salite.ch)

VUELTA A ESPAÑA, VUELTA DEL MUNDO

Vuelta, tappa a Gilbert. Nibali aumenta il vantaggio(Gazzetta dello Sport)

Gilbert wins uphill finish in Toledo (The Daily Telegraph)

Más difícil aún para Mosquera(AS)

La Bola del Mundo decide la Vuelta (Marca)

La Bola del Mundo decide (El Mundo Deportivo)

19. etapu vyhral Gilbert, P. Velits došpurtoval piaty (Pravda)

Fränk Schleck nun auf Platz 5 (Luxemburger Wort / La Voix du Luxembourg)

Gilbert mit zweitem Sieg – Nibali baut Führung aus (Tageblatt)

Nibali, l’opportuniste (L’Equipe)

la deuxième victoire de Philippe Gilbert
(Le Soir)

Gilbert gagne avec la manière! (La Dernière Heure/Les Sports)

Philippe Gilbert pakt tweede ritzege in Vuelta (De Standaard)

Gilbert, cet autre aigle de Tolède (L’Avenir)

Philippe Gilbert s’offre une deuxième étape (Sud Presse)

LA TAPPA CHE VERRA’
Forse non sarà la tappa più dura in assoluto della Vuelta 2010, ma la 20a frazione dell’ultimo GT stagionale, 172,1 km da San Martin de Valdeiglesias a Bola del Mundo, può senza dubbio fregiarsi del titolo di più attesa delle tre settimane spagnole. A renderla tale è infatti la salita finale, nettamente la più dura della corsa; un’ascesa ben nota a pubblico e corridori – il Puerto de Navacerrada -, con un’appendice di 3 km e spiccioli, la cui pendenza media supera il 12%, con picchi che sfiorano il 20%. Terreno ideale per uno scalatore puro come Ezequiel Mosquera, che potrebbe avere dalla sua anche i 20” di abbuono con cui compensare la clamorosa dormita di Toledo e i 12” regalati a Vincenzo Nibali.
Difficile che possa muoversi molto in precedenza, dal momento che né il Puerto de la Cruz Verde (5,1 km al 7,1%), né l’Alto del Leòn (7,8 km al 6,9%), né il Puerto de Navacerrada (7 km al 7,5%) – affrontato una prima volta ai -52 dall’arrivo – sembrano in grado di stimolare la fantasia degli uomini di classifica. Più probabile che tutto risolva lungo i 21,6 km al 6,3% dell’ascesa conclusiva, con quegli ultimi 3 km letali, su fondo in cemento e con pendenze degne di Angliru e Mortirolo. 3 km che saranno gli ultimi, inappellabili giudici della Vuelta 2010.

RADUNO DI PARTENZA: ore 11.30, Castillo, Calle del Doctor Félix Rodríguez de la Fuente (partenza ore 12.25)
VIA VOLANTE: ore 12.37, Avenida de Marcial Llorente (Pelayos de la Presa)
MEDIE PREVISTE: 32 – 36 Km orari
SPRINT: La Granja de San Ildefonso (Km 103,6), tra le 15.29 e le 15.51; Alpedrete (Km 149), tra le 16.45 e le 17.16
ZONA RIFORNIMENTO: attorno al 81° Km
GPM: Puerto de la Cruz Verde (1260m – 3a cat. – 5,1 Km al 7% – Km 31,2) tra le 13.29 e le 13.35; Alto del León (1515m – 1a cat. – 7,8 Km al 6,8% – Km 63) tra le 14.22 e le 14.35; Puerto de Navacerrada (1860m – 1a cat. – 7 Km al 7,5% – Km 120,4) tra le 15.57 e le 16.22; Bola del Mundo (2247m – 21,6 Km al 6,2% – arrivo in salita)
ARRIVO: sulla Bola del Mundo, tra le 17.23 e le 17.59
ULTIMO CHILOMETRO: rettilineo di 200 metri in salita, curve a sinistra e destra in 100 metri, rettilineo di 200 metri, curve dolci a sinistra e destra in 100 metri e rettilineo di 400 metri in salita al 10,5%, con rampe al 12%, 14% e 16%.

METEO VUELTA
San Martín de Valdeiglesias: cielo sereno, temperatura 22,6°C, venti deboli da E (6 Km/h), umidità al 46%
El Escorial (41,6 Km): cielo sereno, temperatura 20,5°C, venti deboli da NE (5 Km/h), umidità al 48%
San Ildefonso (103,6 Km): cielo sereno, temperatura 19,4°C, venti deboli da N (4 Km/h), umidità al 45%
Bola del Mundo: previsioni non disponibili

ARCHIVIO ALMANACCO
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QUELLA SPORCA DOZZINA (DI SECONDI)

settembre 18, 2010 by Redazione  
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Philippe Gilbert piazza la sua personale doppietta in questa Vuelta e si dimostra ancora una volta uno dei corridori più in forma in questo finale di stagione, forse il favorito numero uno per il mondiale australiano. Ma l’arrivo di Toledo ci ha consegnato anche un pimpante Vincenzo Nibali che negli ultimi chilometri è riuscito a guadagnare altri 12” nei confronti di Ezequiel Mosquera e oggi a Bola del Mundo dovrà difendersi per l’ultima volta prima di poter dire di aver conquistato la “roja”.

Foto copertina: l’arrivo di Gilbert a Toledo (foto Bettini)

Primo avviso ai naviganti: Philippe Gilbert fa tremendamente sul serio e vorrebbe riportare in Belgio quell’iride che manca dal 2005 con il trionfo di Boonen a Madrid.
Secondo avviso ai naviganti: Vincenzo Nibali è in palla ed anche in una tappa in apparenza interlocutoria riesce a distanziare Mosquera che adesso veleggia con 50” di ritardo. Per carità, nulla di che visto che si dovrà salire per più di 21km per arrivare a Bola del Mundo (con terra battuta finale annessa), ma intanto lo “Squalo dello Stretto” si è iniettato ulteriore morale in vista del giorno decisivo per provare a riportare la Vuelta in Italia dopo due decenni esatti (l’ultimo fu Marco Giovannetti, anche lui pistoiese come Nibali, anche se il capitano Liquigas lo è di adozione).
Ma andiamo con ordine e partiamo dal primo punto.
Gli ultimi chilometri della frazione di Toledo erano senz’altro interessanti e c’era da aspettarselo un Gilbert in testa a sgambettare (ci aveva provato anche nel finale di Salamanca), visto lo strappo a cinque chilometri dalla fine e gli ultimi 800 metri leggermente in salita.
Lui è stato il protagonista indiscusso, al pari senz’altro di un Matthew Goss che, ora dopo ora, sta dimostrando di poter essere la vera mina vagante del prossimo Mondiale: sganciato da ogni responsabilità di apripista nei confronti di Cavendish, l’australiano si è dannato l’anima per provare a vincere questa tappa, ma alla fine si è dovuto accontentare del quarto posto. Ha comunque dato indicazioni molto positive che fanno ben sperare tutti i tifosi australiani in vista dell’iride casalingo.
La tappa. Ovviamente all’inizio scappa la fuga, questa volta a quattro con Florencio (ogni tanto riappare), Jufre, Ortega e Roels (habitue degli scatti in questa Vuelta). I fuggitivi raggiungono un vantaggio massimo superiore ai 10’ prima che il gruppo inizi a svegliarsi sotto l’impulso di Omega Pharma, Katusha (per Pozzato) e Footon-Servetto per un Cardoso che sembra essere abbastanza in palla.
Successivamente queste tre squadre saranno aiutate da HTC, Lampre e Liquigas con soprattutto gli uomini in blu-fucsia determinati a portare nelle posizioni che contano Grega Bole. La corsa si infiamma ai meno cinque dall’arrivo sullo strappetto sopracitato ed il primo affondo interessante è quello di Weylandts seguito come un ombra da Leon Sanchez e Goss. I tre ci provano ma non viene concessa loro la strada che servirebbe per andare al successo e così bisogna aspettare l’ultimo dentello per capire chi potrebbe vincere. Meersman all’ultimo chilometro cerca di sorprendere tutti ma di fatto va a tirare la volata agli altri con Farrar (fino a quel momento nascosto, un po’ alla Freire) ed il più audace Bole. Ma, a quel punto, è scoccata l’ora di Gilbert che ingrana la quinta e dalle retrovie supera tutti a velocità doppia e va a vincere abbastanza agevolmente, visto che Farrar prova a stargli a ruota ma non riesce mai ad uscire dalla traiettoria del vallone per provare ad impensierirlo. Alle loro spalle, nel finale, sbuca anche un bravo Pippo Pozzato che riesce a conquistare il 3° posto.
La classifica. Nibali (6° alla fine) è rimasto sempre in testa aiutato anche da un Bennati (9°) che prima ha provato a vedere cosa poteva fare in volata ma, poi, capito l’andazzo ha visto che era meglio dare una mano al suo capitano, anche perché dietro lo Squalo era stranamente scomparsa la figura del capitano della Xacobeo, rimasto attardato di 12”. Adesso il divario fra i due è di 50” (Peter Velits che è terzo sembra un po’ tagliato fuori) e la salita di Bola del Mundo ci dirà chi dei due sarà il più forte. Difficilmente, invece, vedremo davanti Gilbert ma lui ha già prenotato la prima fila per il 3 di ottobre. Lì siamo certi che non mancherà.

Saverio Melegari

17-09-2010

settembre 17, 2010 by Redazione  
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VUELTA A ESPAÑA

Il belga Philippe Gilbert (Omega Pharma-Lotto) si è imposto nella diciannovesima tappa, Piedrahita – Toledo, percorrendo 231,2 Km in 5h43′41″, alla media di 40,363 Km/h. Ha preceduto lo statunitense Farrar e l’italiano Filippo Pozzato (Team Katusha). L’italiano Vincenzo Nibali (Liquigas-Doimo) conserva la testa della corsa con 50″ sullo spagnolo Mosquera e 1′59″ sullo slovacco Peter Velits.

TOUR OF CHINA
oggi riposo

TOUR DE HOKKAIDO (Giappone)
Il sudcoreano Sung Baek Park (KSPO) si è imposto nella prima tappa, Hokuto – Suttsu, percorrendo 218 Km in 5h30′05″, alla media di 39,626 Km/h. Ha preceduto allo sprint il giapponese Miyazawa e il corridore di Taipei Hsin Hsiao. Unico italiano in gara, Vincenzo Garofolo (Team Nippo), si è piazzato 25°. Baek Park è il nuovo leader della classifica, con 3″ sul giapponese Miyazawa e 5″ su Hsin Hsiao. Garofolo è 42° a 13″.

TOUR OF BRITAIN
Lo sloveno Borut Bozic (Vacansoleil Pro Cycling Team) si è imposto nella settima tappa, Bury St Edmunds – Colchester, percorrendo 152,3 Km in 3h24′15″, alla media di 44,739 Km/h. Ha preceduto allo sprint il neozelandese Henderson e di 3″ l’australiano Porte. Miglior italiano Pierpaolo De Negri (ISD – Neri Giambenini), 4°. L’elvetico Michael Albasini (Team HTC – Columbia) conserva la testa della corsa, con 1′05″ su Bozic e 1′14″ su Porte. Miglior italiano Marco Frapporti (Colnago – CSF Inox), 10° a 3′31″.

KAMPIOENSCHAP VAN VLAANDEREN
L’australiano Leigh Howard (Team HTC – Columbia) si è imposto nella corsa belga, percorrendo 180 Km in 4h09′, alla media di 43,373 Km/h. Ha preceduto allo sprint il lituano Kruopis e il francese Romain Feillu. Tre italiani in gara: Marco Velo (Quick Step) 64°, Cesare Benedetti (Team NetApp), 116° a 1′50″, Mauro Santambrogio (BMC Racing Team), 122° a 2′45″.

GRAND PRIX DE LA SOMME
L’elvetico Martin Elmiger (Ag2R La Mondiale) si è imposto nella corsa francese, percorrendo 191 Km in 4h38′38″, alla media di 41,129 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo svedese Stevenson e di 6″ il francese Ravard.

TOUR OF BULGARIA
Settima tappa disputata in due semitappe.
Il mattino, il bulgaro Evgeni Gerganov (Hemus 1896 – Vivelo) si è imposto nella prima semitappa, Razgrad – Veliko Tarnovo, percorrendo 110 Km in 2h33′13″, alla media di 43,076 Km/h. Ha preceduto di 13″ e 19″ i tedeschi Heider e Mohs. Il ceco Tomas Buchacek (PSK Whirlpool – Author) ha conservato la testa della corsa con 4″ sul colombiano Diaz Corrales e sullo spagnolo Mancebo Perez.
Il pomeriggio, il Petr Ignatenko (Itera-Katusha) si è imposto nella seconda semitappa, Veliko Tarnovo – Gabrovo, percorrendo 70 Km in 1h40′02″, alla media di 41,986 Km/h. Ha preceduto di 55″ l’ucraino Lagkuti e di 4′44″ il kazako Abdulmanov. Invariate le prime piazze della classifica

EL “TRIPLETE” PIU’ VELOCE CHE CI SIA

settembre 17, 2010 by Redazione  
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Sul traguardo di Salamanca, Mark Cavendish impone di nuovo la sua legge e si porta a casa la quart’ultima tappa della Vuelta, la terza della sua avventura spagnola. Delle tre, quella odierna, è stata forse quella più facile da portare a casa e l’inglese deve ringraziare ancora una volta Goss. Ci ha provato nel finale anche Gilbert, ma è stato tutto inutile. A Toledo per il poker?

Foto copertina: Mark Cavendish alza le braccia al termine dello sprint vittorioso di Salamanca (foto AFP)

Cinque al Tour, tre alla Vuelta. In totale fa otto e sinceramente, visto l’importanza di queste due corse, hanno più peso specifico otto vittorie in confronto, e non ce ne voglia, alle 20 conquistate da Andrè Greipel da inizio dell’anno. Cavendish, infatti, si dimostra ancora una volta il più forte di tutti e soltanto dal 1° gennaio 2011, quando la lotta interna all’HTC finirà e i due si scorneranno realmente, vedremo chi ne avrà davvero di più.
Intanto ci godiamo un Mark che in una delle tappe più corte di questa Vuelta, 148km da Valladolid a Salamanca, piazza il suo terzo acuto mettendosi alle spalle, o meglio lasciando indietro, gli avversari di giornata che rispondono al nome di Haedo, Cardoso e Farrar, quest’ultimo comunque lontanissimo dal vertice.
Ovviamente, nonostante l’esito di questa frazione fosse piuttosto scontato, qualche coraggioso ci ha provato lo stesso ad andare in fuga anche se le squadre dei velocisti non hanno lasciato, come logico, tanto margine. Così, sono evasi in otto: Estrada, Toribio, Urtasun, Benitez, Pichot, il nostro Pietropolli, Roels (non nuovo oramai) e Kaisen che arriva a cinque fughe (complimenti!).
Come detto, margine ridottissimo (pensare una fuga che non va oltre i 2’10”, neanche se fosse scattato Mosquera!) con HTC e Garmin in testa a tirare a causa anche del forte vento: una sorta di precauzione per non rischiare brutte sorprese. Così, con l’andatura più che vivace in testa al gruppo di queste due squadre, Nibali e la Liquigas-Doimo si sono presi un giorno di ferie per ricaricare un po’ le pile.
Il gruppo tiene sempre gli otto a bagnomaria (18” ai -15) ed è in quei metri che Kaisen prova a dare una scrollata al gruppetto portandosi dietro solo due volenterosi, Toribio e Benitez, ma il suo blitz è durato soltanto quattro chilometri.
La fuga rientra nei ranghi, ma ai -9 l’attacco è ben diverso: la staffilata porta la firma di Philippe Gilbert che vorrebbe regalare un’altra gioia alla propria squadra, visto che Van Avermaet in volata non dà ampie garanzie. In quel frangente, però, un po’ a sorpresa si muove la Liquigas: non per Nibali, ci mancherebbe altro, ma per Bennati che sembra stare bene e che, informato via radio di un Cavendish in leggera difficoltà, vuole mandarlo alla deriva. Una volta ripreso Gilbert, però, tutti si stanno a guardare, l’andatura rallenta e così Cavendish rientra sui primi.
A quel punto le strategie cambiano di nuovo ed in testa ci vanno Quick-Step (molto bravo Tosatto) e Milram, ma sembrano svolgere lavoro per altri. Ai 600 in testa c’è Stauff che in quel frangente si gira e non vede compagni di squadra. Giustamente si rialza e alle sue spalle c’era già Goss che, nonostante il gruppo fosse ancora a mezzo chilometro dalla fine, si fa coraggio ed inizia ad aumentare l’andatura, soprattutto quando vede che Bennati sta cercando di anticipare tutti quanti. Goss, invece, prende il centro della strada e dà il là all’ennesimo show di Cavendish che non lascia scampo a nessuno, relegando Jose Haedo alla piazza d’onore e Cardoso al gradino più basso del podio.
Oggi 19° tappa, la più lunga della Vuelta con 231km da coprire fra Piedrahita e Toledo: un Gpm di 2° categoria in avvio per mandare via la fuga e poi tanti strappetti che non danno punti ma che potrebbero dare indicazioni in vista di Melbourne con l’ultimo, a sette chilometri dalla fine, che potrebbe essere un trampolino di lancio ideale per le ambizioni dei vari Pozzato, Gilbert, Cancellara e, magari, anche lo stesso Goss.

Saverio Melegari

ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI SALAMANCA

settembre 16, 2010 by Redazione  
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Anche durante la Vuelta ilciclismo.it vi proporrà il giornaliero almanacco – contenitore, con la rassegna stampa, i commenti dei tifosi (in arrivo un tifoso d’eccezione), le previsioni del tempo e la presentazione della tappa che verrà.

Foto copertina: Salamanca vista dalla riva del fiume Tormes

VUELTA A ESPAÑA, VUELTA DEL MUNDO

Vuelta, tris di Cavendish. Nibali resta maglia rossa ‎(Gazzetta dello Sport)

Cavendish wins stage-18 sprint (The Daily Telegraph)

Cavendish gana al sprint en Salamanca (AS)

Cavendish ya tiene su trilogía al sprint (Marca)

Cavendish se lleva la etapa (El Mundo Deportivo)

Cavendish si vyšpurtoval už tretí triumf, v závere ho ťahal Velits (Pravda)

Fränk Schleck kommt mit den Topfavoriten ins Ziel (Luxemburger Wort / La Voix du Luxembourg)

Dritter Vuelta-Etappensieg für Cavendish (Tageblatt)

Le triplé pour Cavendish(L’Equipe)
Cavendish remporte sa 3e étape
(Le Soir)

18e étape: victoire de Cavendish, Nibali leader (La Dernière Heure/Les Sports)

Cavendish pakt derde ritzege in Vuelta (De Standaard)

Cavendish fait la passe de trois (L’Avenir)

Mark Cavendish, jamais deux sans trois (Sud Presse)

Cavendish Credits Teammate For Tour De Spain Stage Win (The New York Times)

Cavendish wins 2nd successive Spanish Vuelta stage (USA Today)

LA TAPPA CHE VERRA’
Alla vigilia della frazione più attesa la Vuelta trascorrerà un’altra giornata tranquilla, dove l’unico problema sarà rappresentato dalla mole di chilometri da affrontare: i 231 Km e bruscolini che collegheranno Piedrahita a Toledo rappresenteranno il “non plus ultra” per questa edizione ed un’eccezione per quel che riguarda la corsa spagnola, che negli ultimi anni ha cercato di ridurre i chilometraggi, sia quelli parziali, sia quelli complessivi, inferiori di circa 300-400 Km rispetto a quelli di Giro e Tour. La notevole distanza da percorrere non si sposerà, però, ad un tracciato di gara che possa definirsi impegnativo, se non negli ultimi 10 Km, che potrebbero dare qualche grattacapo agli sprinter. Si affronteranno due strappetti consecutivi, l’ultimo dei quali culminerà a 200 metri dal traguardo, che sicuramente scompagineranno le file del gruppo, come avvenuto in occasione della tappa toledana del 2008, terminata con uno sprint inquinato dalla presenza di diversi finisseur, che poi andarano ad occupare le prime tre piazze dell’ordine d’arrivo: primo giunse l’attuale ct azzurro Bettini, secondo il belga Gilbert, terzo lo spagnolo Valverde e solo alle due posizioni successivi s’incontrarono i nomi dei velocisti (4° Freire e 5° Bennati).
Succederà così anche stavolta?

RADUNO DI PARTENZA: ore 10.30, Plaza Nueva de la Villa (partenza ore 11.25)
VIA VOLANTE: ore 11.45, AV-P 507 (direzione Villafranca de la Sierra)
MEDIE PREVISTE: 37 – 41 Km orari
SPRINT: El Barraco (Km 67), tra le 13.23 e le 13.33; Aldea del Fresno (Km 126,6), tra le 14.50 e le 15.10
ZONA RIFORNIMENTO: attorno al 105° Km
GPM: Puerto de Chía (1670m – 2a cat. – 8 Km al 5,5% – Km 14) tra le 12.05 e le 12.07
ARRIVO: a Toledo, in Calle del Cardenal Tavera, tra le 17.23 e le 17.59
ULTIMO CHILOMETRO: 100 metri in pavè, rettilineo di 500 in leggera discesa, rotatoria a sinistra e salita al 6,2% per 500 metri, curva a destra e rettilineo d’arrivo di 200 metri pianeggiante.

METEO VUELTA
Piedrahita: piogge deboli (0,3 mm), temperatura 17,1°C, venti deboli da NNE (6-8 Km/h), umidità al 78%
San Martin de Valdeiglesias (96,5 Km): temporale con precipitazioni abbondanti (9 mm), temperatura 17,7°C, venti deboli da ENE (5-10 Km/h), umidità al 88%
Illescas (174,4 Km): alternanza di piogge deboli (1,2 mm) e schiarite, temperatura 21°C, venti deboli da E (3-4 Km/h), umidità al 73%
Toledo: alternanza di piogge deboli (1,4 mm) e schiarite, temperatura 20,7°C, venti moderati da E (4-6 Km/h), umidità al 75%

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