TRITTICO LOMBARDO, FINALE IN BELLETTI

agosto 20, 2010 by Redazione  
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Il trittico lombardo si è concluso con l’effettuazione della Coppa Bernocchi, l’unica delle tre gare a presentare un tracciato appetibile ai velocisti, nonostante le cinque ascese al Piccolo Stelvio, sul quale la corsa si è come sempre infiammata. Tutto secondo copione, dunque, anche se un po’ a sorpresa – ma non troppo, considerate le sue doti di velocista – il successo è andato a Manuel Belletti, che sul rettilineo di Legnano ha avuto ragione di due navigati “mammasantissima” dello sprint del calibro di Danilo Hondo e Mark Cavendish. Gioia anche per Francesco Gavazzi, vincitore l’altro giorno della Agostoni e premiato con un preziosissimo diamante per essersi imposto nella classifica finale della challenge lombarda.

Foto copertina: Belletti fulmina allo sprint i più quotati velocisti (foto Bettini)

Vittoria a sorpresa di Manuel Belletti (CSF) nella Coppa Bernocchi, terza e ultima prova del Trittico Lombardo. Il romagnolo, già vincitore della tappa di Cesenatico al Giro d’Italia, ha beffato gli sprinter più quotati sfrecciando sul traguardo di Legnano davanti al tedesco Danilo Hondo (Lampre) e al britannico Marc Cavendish (HTC).
Il classico percorso con partenza e arrivo a Legnano e nel mezzo il circuito della Valle Olona, con lo strappo del Piccolo Stelvio da ripetere 5 volte, strizzava l’occhio ai velocisti, che si sono presentati in massa alla partenza: oltre a Cavendish e Hondo c’erano infatti il vincitore del 2009 Luca Paolini (Acqua & Sapone), l’aretino Daniele Bennati (Liquigas) in cerca di riscatto dopo l’ennesima stagione sfortunata, il suo compagno Jacopo Guarnieri e soprattutto il recente vincitore di Amburgo Tyler Farrar (Garmin). Da segnalare anche il ritorno di Ivan Basso e Vincenzo Nibali che non avevano preso parte alla Coppa Agostoni e la presenza in casa Miche del danese Michael Rasmussen, che cerca faticosamente di ritrovarsi dopo l’esclusione in maglia gialla dal Tour 2007.
I primi ad andarsene sono stati il belga Jerome Baugnies (Vlandeeren), sorprendente terzo alla Tre Valli Varesine, e il croato Juraj Ugrinic (Meridiana) che hanno accumulato fino a 9′20” di margine ma sono stati ripresi già nel circuito della Valle Olona; ben più incisivo il tentativo nel terzo passaggio sul Piccolo Stelvio di Nibali cui si sono aggregati il suo giovane e talentuosissimo compagno Peter Sagan, il campione italiano Giovanni Visconti (ISD) che si è rimesso dopo la sciatalgia accusata alla Coppa Agostoni, il sempre più positivo Diego Ulissi (Lampre) e i due della Ceramica Flaminia Cristiano Fumagalli e Luca Celli.
I 7 sono riusciti a guadagnare 2′50” ma, una volta tornati in pianura, il gruppo tirato da HTC, Garmin e Carmiooro ha aumentato la velocità e annullato rapidamente il gap; anche Ivan Basso, una volta ripresi i suoi compagni, si è fatto spesso vedere in testa al gruppo. Inevitabile dunque la volata malgrado i tentativi di Manuele Boaro (Carmiooro) e Giairo Ermeti (De Rosa): sul rettilineo finale Murilo Fischer (Garmin) ha provato a lanciare Farrar che però si è immediatamente piantato ed è stato Manuel Belletti (CSF) a partire lungo ai 200 metri e a vincere resistendo al ritorno di Danilo Hondo (Lampre) e Marc Cavendish (HTC); 4° e 5° Daniele Colli (Ceramica Flaminia) e Daniele Bennati (Liquigas) mentre Farrar ha dovuto accontentarsi della 6a piazza. Il valtellinese Francesco Gavazzi (Lampre) grazie al successo nella Coppa Agostoni e ai piazzamenti nelle altre due prove si aggiudica il trofeo del Trittico Lombardo e con esso il diamante del valore di 10.000 euro messo in palio dalla Regione Lombardia.
Il calendario italiano prosegue ora sabato 21 agosto con il Trofeo Melinda, ultimo collaudo per quei corridori come Vincenzo Nibali che preparano la Vuelta; seguiranno poi il Giro del Veneto il 28 in coincidenza con la partenza della corsa iberica, il Giro di Romagna il 5 settembre, il Gran Premio Città di Modena – Memorial Viviana Manservisi il 18, il GP Industria & Commercio di Prato il 19, il Memorial Marco Pantani il 25 e il Giro della Toscana il 26, a soli 3 giorni dall’apertura della rassegna iridata australiana.

Marco Salonna

18-08-2010

agosto 19, 2010 by Redazione  
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COPPA AGOSTONI

L’italiano Francesco Gavazzi (Lampre-Farnese Vini) si è imposto nella classica brianzola, percorrendo 191 Km in 4h42′15″, alla media di 40,602 Km/h. Ha preceduto allo sprint gli italiani Mauro Santambrogio (BMC Racing Team) e Luca Paolini (Acqua & Sapone).

ENECO TOUR

L’australiano Robbie McEwen (Team Katusha) si è imposto nella prima tappa, Steenwijk – Rhenen, percorrendo 178 Km in 4h16′34″, alla media di 41,626 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’argentino Lucas Sebastian Haedo e l’australiano Davis. Miglior italiano Francesco Chicchi (Liquigas-Doimo), 4°. Il canadese Svein Tuft (Garmin – Transitions) conserva la testa della corsa, con 5″ e 6″ sugli olandesi Van Emden e Boom. Miglior italiano Adriano Malori (Lampre-Farnese Vini), 16° a 15″.

TOUR DU LIMOUSIN

Lo svedese Gustav Larsson (Team Saxo Bank) si è imposto nella seconda tappa, circuito a cronometro di Saint Amand Montrond, percorrendo 45,1 Km in 53′30″, alla media di 44,208 Km/h. Ha preceduto di 20″ l’olandese Langeveld e di 43″ il francese Vogondy. Miglior italiano Dario David Cioni (Sky Professional Cycling Team), 10° a 1′45″. Larsson si porta in testa alla classifica con 20″ su Langeveld e 43″ su Vogondy. Miglior italiano Cioni, 9° a 1′45″.

GAVAZZI TIENE ALTO IL COGNOME DI “FAMIGLIA”

agosto 18, 2010 by Redazione  
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Non è parente del celebre Pierino e del figlio Mattia, ma con i due corridori bresciani ha in comune, oltre che al “casato”, anche le doti di velocista ed è grazie a queste prerogative che il valtellinese Francesco Gavazzi ha fatto sua la 64a edizione di una rinnovata Coppa Agostoni, che ha rinunciato allo storico Lissolo per lasciar strada al non meno nobile Ghisallo. Le difficoltà più distanti dal traguardo hanno impedito la solita selezione, che comunque si è verificata tra Ghisallo e Colle Brianza, passato il quale davanti sono rimasti una ventina di corridori. Ottimamente pilotato dal compagno Ponzi, Gavazzi ha regolato Santambrogio allo sprint, ponendo il suo terzo successo stagionale, dopo quelli visti in primavera sulle strade di Sardegna e dei Paesi Baschi.

Foto copertina: la volata vincente di Francesco Gavazzi (foto Riccardo Scanferla)

Secondo successo stagionale per Francesco Gavazzi (Lampre) che, dopo aver vinto una tappa al Giro di Sardegna e un’altra al Giro dei Paesi Baschi e dopo un Tour corso al servizio di Alessandro Petacchi , si aggiudica in quel di Lissone una rinnovata Coppa Agostoni precedendo in una volata ristretta Mauro Santambrogio e Luca Paolini.
Grosse novità nel percorso di questa edizione, con Colma di Sormano, Ghisallo, Colle Brianza e Sirtori da affrontare prima degli ultimi 35 km in pianura verso Lissone mentre sono stati soppressi i passaggi sul Lissolo, salita simbolo di questa corsa; pochi cambiamenti, invece, rispetto alla Tre Valli Varesine per quanto riguarda la starting list con Roman Kreuziger che prende il posto di Ivan Basso e Vincenzo Nibali in casa Liquigas e Alessandro Ballan che non prende il via per la BMC, come pure il leader dell’Acqua & Sapone Stefano Garzelli, che si è procurato una doppia frattura agli zigomi nella caduta sulle strade di Varese.
Come di consueto ha preso il largo una fuga da lontano con protagonisti Marco Cattaneo (De Rosa), Alessandro Bertolini (Diquigiovanni), lo statunitense John Murphy (BMC), lo svizzero Michael Albasini (HTC) e l’ex vincitore di un Giro baby Giuseppe Muraglia (CDC-Cavaliere), partiti al km 49; il gruppo non ha comunque lasciato più di 5′ ai battistrada e, sotto la spinta della CSF di Domenico Pozzovivo, ha annullato il gap già prima del Ghisallo. Sulla storica ascesa del Giro di Lombardia il lucano, conscio di non avere possibilità nel finale pianeggiante, ha fatto il diavolo a quattro selezionando un gruppo di una quarantina di corridori (di cui non faceva più parte il campione italiano e vincitore della Coppa Agostoni 2009 Giovanni Visconti, ritirato per una sciatalgia) e andandosene in vista del Gpm insieme all’onnipresente Daniel Martin (Garmin), a Fortunato Baliani (Miche) e a un Francesco Masciarelli (Acqua & Sapone) finalmente pimpante dopo i problemi fisici che l’avevano costretto al ritiro al Giro d’Italia.
L’allungo dei quattro non ha comunque avuto esito e in discesa il gruppo dei big si è ricompattato, per spezzarsi in maniera definitiva sul Colle Brianza, quando in seguito a un allungo di Mauro Santambrogio (BMC) sono rimasti davanti in 19, mentre venivano tagliati fuori Damiano Cunego (Lampre) e Roman Kreuziger (Liquigas) nonchè Pozzovivo e Martin. Il gruppetto di testa era composto da Santambrogio, Ivan Santaromita (Liquigas), Francesco Gavazzi, Simone Ponzi e Marco Marzano della Lampre, Ryder Hesjedal (Garmin), Marco Pinotti e Kanstantin Siutsou della HTC, Leonardo Bertagnolli e Michele Scarponi della Diquigiovanni), Massimo Codol e Luca Paolini dell’Acqua & Sapone, Leonardo Giordani (Ceramica Flaminia), Cristiano Salerno (De Rosa), Andrea Tonti (Carmiooro), Enrico Zen (CSF), Serafin Martinez (Xacobeo), Branislav Borisov (Amore & Vita) e da Miguel Angel Rubiano Chavez (Meridiana).
Sulla carta Gavazzi e Paolini erano nettamente i più veloci allo sprint ed è per questo che i loro compagni Marzano e Codol hanno tirato ininterrottamente il gruppetto fino ai 2 km dal traguardo, quando finalmente Pinotti, che già aveva tentato un’azione simile alla Tre Valli, ha acceso la miccia. Il tentativo del bergamasco è stato subito rintuzzato, come quello successivo di Tonti, da un bravissimo Ponzi, che era rimasto a ruota in precedenza e che ha lanciato la volata a Gavazzi: il valtellinese della Lampre ha impostato lo sprint in testa e ha resistito per un soffio al ritorno finale di Santambrogio che, come nella passata edizione, ha dovuto accontentarsi del 2° posto. Sul gradino più basso del podio sale Paolini cui è mancato qualcosa ngli ultimi metri, quarto il colombiano Rubiano Chavez e quinto Bertagnolli in una gara che ha dato diverse indicazioni positive al neo-ct della nazionale Paolo Bettini.

Marco Salonna

17-08-2010

agosto 18, 2010 by Redazione  
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TRE VALLI VARESINE

L’irlandese Daniel Martin (Garmin – Transitions) si è imposto nella classica varesina, percorrendo 199,1 Km in 4h51′20″, alla media di 41,004 Km/h. Ha preceduto di 6″ l’italiano Domenico Pozzovivo (Colnago – CSF Inox) e di 12″ il belga Baugnies.

ENECO TOUR

Il canadese Svein Tuft (Garmin – Transitions) si è imposto nel prologo, circuito di Steenwijk, percorrendo 5,2 Km in 6′19″, alla media di 49,393 Km/h. Ha preceduto di 5″ e 6″ gli olandesi Van Emden e Boom. Miglior italiano Daniel Oss (Liquigas-Doimo), 31° a 17″.

TOUR DU LIMOUSIN

Il francese Jérémie Galland (Saur – Sojasun) si è imposto nella prima tappa, Limoges – Boussac, percorrendo 193,1 Km in 4h42′49″, alla media di 40,966 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo spagnolo Rojas Gil e il danese Morkov. Miglior italiano Luca Mazzanti (Team Katusha), 13°. La prima classifica vede in testa Galland con 1″ sul connazionale Auge e 4″ su Rojas Gil. Mazzanti 14° a 10″.

GP STAD ZOTTEGEM

L’olandese Stefan Van Dijk (Verandas Willems) si è imposto nella corsa belga, percorrendo 192,3 Km in 4h25′42″, alla media di 43,425 Km/h. Ha preceduto allo sprint il lussemburghese Drucker e il belga Vangenechten. Due italiani in gara: Marco Marcato (Vacansoleil Pro Cycling Team) si è piazzato 10°, Cesare Benedetti (Team Netapp) 82° a 1′10″.

GARA CICLISTICA MONTAPPONE

Il russo Ilya Gorodnichev (Gragnano Sporting Club) si è imposto nella corsa marchigiana, percorrendo 156 Km in 4h07′, alla media di 37,895 Km/h. Ha preceduto allo sprint il kazako Shushemoin e di 26″ il russo Sintsov. Miglior italiano Maurizio Anzalone (Palazzago Elledent Rad), 4° a 43″.

MARTIN AUTOGRAFA UNA TRE VALLI GRANDI FIRME

agosto 18, 2010 by Redazione  
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L’irlandese Martin, reduce dal successo al Giro di Polonia, appone la sua firma anche sulla Tre Valli Varesine, al termine d’una edizione che ha schierato al via, forse come mai si era visto, diversi tra i grandi nomi del ciclismo. Tra i tanti c’erano Basso e Nibali, l’ex campione del mondo Ballan e Scarponi, un Cavendish proiettato alla Bernocchi e Cunego che, col suo quinto posto finale, è stato il migliore di questo “parterre de roi”. L’azione decisiva, che ha avuto tra i coautori lo stesso veronese, Nibali ed il lucano Pozzovivo, si è completata a 1 Km dalla meta, quando sulla salita verso Varese è scattato Daniel Martin.

Foto copertina: L’arrivo di Martin sul traguardo di Varese (foto Bettini)

Daniel Martin beffa i big italiani e si impone nella Tre Valli Varesine, prima prova del Trittico Lombardo, che torna ad essere appannaggio di uno straniero dopo il successo di Fabian Wegmann nell’edizione del 2004. L’irlandese della Garmin, nipote di Stephen Roche, ha confermato il grande stato di forma che gli ha consentito di imporsi recentemente nel Giro di Polonia staccando nelle ultime centinaia di metri Domenico Pozzovivo (CSF), con il quale si era avvantaggiato sullo strappo finale verso Bobbiate.
Proprio il finale era la novità di questa edizione; dopo i primi 132 km in linea da Campione d’Italia a Varese, caratterizzati dagli strappi di Brezzo di Bedero e del Brinzio, il percorso prevedeva infatti 6 giri di un circuito di 9,6 km per le vie di Varese, con gli ultimi 2,2 km in salita con una pendenza intorno al 6% verso Bobbiate, lungo un tratto che era stato percorso in senso inverso in occasione dei Mondiali del 2008. Il campo partenti era di prima qualità con l’idolo di casa Ivan Basso (Liquigas) reduce dal successo nel GP Carnago, il suo compagno Vincenzo Nibali che sta affinando la preparazione per la Vuelta, il vincitore della corsa iridata Alessandro Ballan (BMC) e il suo compagno Mauro Santambrogio vincitore uscente della Tre Valli, il campione italiano Giovanni Visconti (ISD), il veronese Damiano Cunego (Lampre) a caccia del primo successo stagionale, l’altro varesino Stefano Garzelli (Acqua & Sapone), il quarto del Giro d’Italia Michele Scarponi (Diquigiovanni) che ha recentemente firmato per la Lampre e anche i due velocisti Marc Cavendish (HTC) e Tyler Farrar (Garmin) che preparano la Coppa Bernocchi, corsa ben più adatta alle loro caratteristiche.
La prima parte della corsa è vissuta sulla lunga fuga del promettente statunitense Peter Stetina (Garmin) e dell’australiano Cameron Wurf (Diquigiovanni), sui quali si sono riportati prima Pasquale Muto (Miche), già in evidenza al Brixia Tour, e poi Sergio Laganà (De Rosa) e lo stagista belga Pieter Serry (Vlandeeren): il gruppo non ha comunque lasciato spazio e sotto la spinta della ISD i battistrada sono stati ripresi poco oltre l’ingresso del circuito finale. Nei chilometri seguenti si è assistito a diversi scatti e controscatti; in particolare la Liquigas, con Santaromita, Zaugg e Agnoli, ha cercato di rendere dura la corsa ma molto attivi sono stati anche Manuele Mori (Lampre), Leonardo Bertagnolli (Diquigiovanni), Emanuele Sella (Carmiooro) e i ragazzi della CSF con Pozzovivo, Brambilla e Stortoni; ci hanno infine provato, al termine del penultimo giro, Davide Torosantucci (CDC-Cavaliere) e Maxime Monfort (HTC) ma nessuno di questi scatti ha avuto esito.
L’allungo che ha dato un’impronta alla gara è stato quello di Vincenzo Nibali a 10 km dalla conclusione, in cima all’ascesa di Bobbiate affrontata per la penultima volta; sul siciliano si sono portati prima Damiano Cunego e Domenico Pozzovivo e in seguito altri 13 corridori, tra cui Daniel Martin, Giovanni Visconti e Marco Pinotti (HTC) che si sono giocati la vittoria, tagliando fuori il resto del gruppo in cui sono rimasti Basso, Ballan e Scarponi tra gli altri; il pluricampione italiano a cronometro ha poi tentato l’allungo solitario a 3 km dall’arrivo ed è stato ripreso all’inizio dell’ultimo strappo da Bertagnolli e Cunego, molto attivo nel finale, ma l’allungo vincente è stato quello di Pozzovivo e Martin che a circa 1 km dalla conclusione ha piazzato una potente progressione contro cui nulla ha potuto il lucano, che ha dovuto accontentarsi del 2° posto. 3° e 4° i due sorprendenti belgi della Vlandeeren Jerome Baugnies e Kristof Vandewalle, 5° Cunego, 6° il danese Brian Vandborg (Liquigas) e a seguire Visconti, Santambrogio, Francesco Gavazzi e Finetto con Nibali a chiudere il gruppo dei migliori al 16° posto. Da segnalare, purtroppo, le brutte cadute di Stefano Garzelli e di Alessandro Vanotti che rischiano di compromettere il prosieguo della loro stagione.
Domani si replica con una Coppa Agostoni rivoluzionata nel percorso; sparisce, infatti, il circuito del Lissolo, che aveva caratterizzato le precedenti edizioni, verranno affrontati la Colma di Sormano, il Ghisallo, il Colle Brianza e lo strappo di Sirtori, mentre non cambia l’arrivo, che rimane quello classico di Lissone.

Marco Salonna

1980 – IL GIRO DI HINAULT I

agosto 17, 2010 by Redazione  
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Tappe mancanti: prologo.
Della 6a è presente la planimetria

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1979 – IL GIRO DI SARONNI I

agosto 17, 2010 by Redazione  
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Tappe mancanti: prologo

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altgen

16-08-2010

agosto 17, 2010 by Redazione  
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GP CAPODARCO

L’italiano Enrico Battaglin (Zalf Désirée Fior) si è imposto nella classica marchigiana per dilettanti, percorrendo 180 Km in 4h28′, alla media di 40,298 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Stefano Locatelli (Colpack De Nardi Bergamasca) e il colombiano Arredondo Moreno di 4″.

IL DOUBLE DI TYLER

agosto 17, 2010 by Redazione  
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A distanza di dodici mesi il capitano della Garmin-Transitions centra la doppietta nella classica di Amburgo e può pensare a diventare davvero un corridore completo. E’ vero che vince nelle grandi corse a tappe, non sempre, ma è anche vero che qualche colpo in canna nelle gare di un giorno sembra avercelo davvero. E poco hanno potuto sia Boasson Hagen che Greipel, nonostante fossero i grandi favoriti. Non troppo bene nemmeno Daniele Bennati ma, purtroppo, non è più una novità.

Foto copertina: lo sprint vincente di Farrar sul traguardo di Amburgo (foto AFP)

Tyler Farrar che vince una volata non è, onestamente, una notizia. Farrar che vince in Germania, ancora meno. Un po’ di più se diciamo che non è in nessuna gara a tappe, ma in una in linea, che si snoda su di un circuito e che ha una salitella nel mezzo, il Waseberg, messa lì per fare selezione soprattutto negli ultimi giri e per togliere dal novero dei possibili vincitori i velocisti.
Invece anche l’edizione 2010 della Vattenfall Cyclassic di Amburgo non ha lasciato niente all’improvvisazione ma ha ripetuto lo stesso copione degli ultimi anni. Ad essere precisi, il copione dell’ultimo, visto che il vincitore è sempre lo stesso, vale a dire Farrar.
Tralasciata la fuga del mattino, a scombinare i piani di HTC Columbia, Team Sky e Garmin ci ha provato Philippe Gilbert, capitano di una squadra come l’Omega Pharma che è in deficit di successi da una vita e che a questo punto aspetta soltanto la fine di questo 2010 per godersi un 2011 si spera più ricco (magari con Greipel?), che sull’ultimo Waseberg ha aperto il gas come Valentino dei giorni migliori, portandosi dietro un attento Pozzato e Sagan che sta ritrovando la condizione della primavera. L’attacco, unito all’inizio di una pioggerellina fine, ha mandato in escandescenze soprattutto il Team Sky che cercava di tenere unita la corsa per far vincere Boasson Hagen, già trionfatore il giorno prima al Dutch Food Classic, riuscendoci. Se si arriva in volata, è soprattutto merito di Hayman e Flecha che, quasi da soli, riescono a chiudere sui capitani di Lotto e Katusha.
A quel punto si capisce che sarà senz’altro volata e l’Italia ci crede visto che all’ultimo chilometro in testa ci sono Lampre-Farnese (per Petacchi) e Liquigas-Doimo (per Bennati). Ma AleJet non ha tutte le turbine al proprio posto e si perde quando è Sky ad andare al comando, mentre Bennati si ritrova quasi a lanciare la volata a Greipel prima di finire al quinto posto.
Ma il vincente sarà proprio Farrar che guadagna il centro strada, sfrutta un millimetrico ritardo di BH a lanciare la volata e si mangia tutti gli avversari a partire da quel Greipel che avrà anche vinto 18 gare fino a questo momento, ma che in quella che più gli farebbe piacere non ha ancora alzato le braccia al cielo.
Per l’americano della Garmin è doppietta, per il norvegese di Sky una amara sconfitta, per il vice-capitano dell’Htc una giornata da dimenticare.
Però, all’inizio parlavamo di qualcosa. Ah sì, gara in linea, circuito, salitella nel mezzo, velocisti presenti in quantità industriali. La stessa scena che verosimilmente rivedremo ai Mondiali di Melbourne. Con Farrar che li ha già messi nel mirino e con Pippo Pozzato che magari spera in qualche aiuto di Gilbert (ma non solo) per provare la sorpresa. Per quello, potrebbe senz’altro chiedere a Bettini come si fa: il ct saprà certo rispondergli.

Saverio Melegari

15-08-2010

agosto 16, 2010 by Redazione  
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VATTENFALL CYCLASSICS

Lo statunitense Tyler Farrar (Garmin – Transitions) si è imposto nella classica tedesca, percorrendo 216 Km in 5h02′36″, alla media di 42,829 Km/h. Ha preceduto allo sprint il norvegese Boasson Hagen e il tedesco Greipel. Miglior italiano Daniele Bennati (Liquigas-Doimo).

VUELTA A COLOMBIA
Lo spagnolo Oscar Sevilla (Indeportes Antioquia-IDEA-FLA-Lotería de Medellín) si è imposto nella quattordicesima ed ultima tappa, circuito a cronometro di Medellín, percorrendo 34 Km in 41′56″, alla media di 48,648 Km/h. Ha preceduto di 1′03″ il colombiano Perez e di 1′04″ il venezuelano Rujano. In classifica si impone il colombiano Sergio Luis Henao (Ind Ant-Idea-Fla-Lot De Medellin) con 1′49″ su Sevilla e 3′02″ su Rujano.

VOLTA A PORTUGAL EM BICICLETA
Il portoghese Candido Barbosa (Palmeiras Resort – Tavira) si è imposto nella decima ed ultima tappa, Sintra – Lisbona, percorrendo 154,2 Km in 3h59′40″, alla media di 38,603 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’ucraino Kostyuk e il portoghese Ribeiro. Miglior italiano Daniele Ratto (Carmiooro – NGC), 5°.
In classifica si impone lo spagnolo David Blanco (Palmeiras Resort – Tavira), con 37″ e 1′49″ sui connazionali Bernabeu e Pardilla. Miglior italiano Alfredo Balloni (Lampre – Farnese Vini), 17° a 6′10″.

TOUR DE LA GUADELOUPE
Il francese Edwin Nicolson (Gillette Fusion UVN) si è imposto nella nona ed ultima tappa, Gosier – Pointe-à-Pitre, percorrendo 125,8 Km in 2h51′03″, alla media di 44,127 Km/h. Ha preceduto allo sprint i connazionali Exfort e Claudeon. Si impone in classifica lo spagnolo Francisco Mancebo (Heraklion Kastro-Murcia), con 44″ sul francese Carene e 1′41″ sul colombiano Sanchez Anzola

MI-AOUT BRETONNE (Francia)
Il francese Vincent Ragot si è imposto nella quarta ed ultima tappa, circuito di Guerlesquin, percorrendo 176 Km in 4h19′33″, alla media di 40,685 Km/h. Ha preceduto allo sprint i connazionali Brenterch e Guillemois. In classifica si impone il francese Jean-Luc Delpech (BSC), con 3″ sul connazionale Lalouette e 5″ sul britannico House.

ANTWERPSE HAVENPIJL
Il belga Rob Goris (Palmans – Cras), si è imposto nella corsa belga, percorrendo 181,4 Km in 4h08′44″, alla media di 43,758 Km/h. Ha preceduto di 11″ il francese Boucher e di 25″ il belga Amorison.

PUCHAR UZDROWISK KARPACKICH
Il polacco Marek Rutkiewicz (Mroz Active Jet) si è imposto nella corsa polacca, percorrendo 162,1 Km in 3h59′10″, alla media di 40,666 Km/h. Ha preceduto di 17″ i connazionali Marczynski e Morajko.

CAMPIONATO NAZIONALE BELGA A CRONOMETRO
Il belga Stijn Devolder (Quick Step) si è imposto nel campionato nazionale a cronometro, percorrendo 46 Km in 1h00′45″, alla media di 45,432 Km/h. Ha preceduto di 40″ Rosseler e di 52″ Hoste.

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