MARTIN RE DEL BENELUX

agosto 25, 2010 by Redazione  
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Un trionfo assoluto e senza rivali quello del tedesco della HTC che conquista la maglia di leader dell’Eneco Tour dopo quattro giorni e con relativa tranquillità la porta a spasso per tutto il Benelux. Sono 31 i secondi che lo dividono da Moerenhout secondo; ben più ampio il distacco dal gradino più basso del podio, conquistato da Boasson Hagen con 1’46” di ritardo.

Foto copertina: il podio finale della 6a edizione dell’Eneco Tour (foto EPA)

I 1250 km su e giù per le côtes del Benelux hanno consacrato il tedesco Tony Martin re dell’Eneco. Non una vittoria schiacciante nei distacchi, ma una vittoria di carattere ed esperienza: sempre attento e mai in difficoltà, la situazione sempre sotto controllo. Nessuna energia sprecata e un solo attacco, quello giusto, nella tappa più impegnativa, con arrivo a Ronse, poi vinta da Moerenhout, secondo in generale. Una sola vittoria, nella crono finale e in mezzo tanti chilometri corsi in testa al gruppo senza mai lasciare spazio agli avversari.

Nemmeno il norvegese Boasson Hagen, in ottima condizione e col numero 1 sulle spalle, simbolo del vincitore della passata edizione, è riuscito a impensierire l’ex compagno di squadra. Il portacolori della Sky ha chiuso la classifica finale in terza posizione, staccato di 1’46”. Il norvegese ha corso una gara anonima, con tanti piazzamenti anche nei cinque, ma mai un acuto che gli desse la possibilità di competere per la vittoria, cosa che nessuno ha comunque dato l’impressione di poter fare.

Vita facile quindi per Martin che ha iniziato sottotono la breve corsa a tappa perdendo 7” nel prologo iniziale di Steenwijk vinto dal canadese Tuft che, giunto in ritardo tra i prof, ora si sta togliendo diverse soddisfazioni.

Il vincitore dell’edizione 2010 si è poi “eclissato” per due tappe, che hanno visto i velocisti farla da padrone. Sul traguardo di Rhenen è stato il sempreverde McEwen ad alzare le braccia al cielo su Haedo, Davis e Chicchi. Nella seconda tappa in linea l’australiano si è dovuto inchinare però a Greipel.

Si è quindi giunti alla tappa più attesa con Tuft in posizione di leader e Boasson Hagen a rincorrere con soli 4” di ritardo. I muri che caratterizzavano la seconda parte della corsa non hanno deluso le aspettative e il duo Martin-Moerenhout ha guadagnato fin da subito un discreto margine sui diretti inseguitori Boom, Devolder e Boasson Hagen che però presto cedono il passo. All’arrivo Martin lascia la vittoria al compagno di avventura e indossa la maglia bianca, mentre il gruppo, regolato da Davis su Boasson Hagen, giunge al traguardo con 1’24”.

Da qui in poi nessuno poteva immaginare che la corsa fosse finita. Dopotutto mancavano ancora diverse tappe mosse e, nonostante fosse a 50 km dal traguardo della penultima tappa, nessuno pensava che il Mur de Huy non avrebbe creato sfracelli. Così, mentre tutti pensano a come impensierire Martin nella sesta tappa, scivolano via senza grandi spunti di cronaca, se non per una brutta caduta di Knees, la quarta e la quinta frazione.

A Roermond è Henderson che dovrebbe tirare la volata a Boasson Hagen ed invece è proprio lui ad alzare le braccia sul traguardo. Il suo capitano giunge terzo, sopravanzato da Van Hummel, e perde secondi preziosi per la generale. Nella tappa successiva, che ricordava vagamente l’Amstel, con alcune delle principali ascese della classica olandese dissemitate lungo il percorso, va a vincere un certo Jack Bobridge, campione del mondo a crono U23, abile in pista e classe ’89: ne sentiremo di certo parlare! L’australiano non s’è nemmeno alzato sui pedali per lasciare i compagni di fuga, una potenza micidiale scaricata sui pedali e quando perdi venti metri da uno così, o sei un treno, oppure puoi correre per il secondo posto. Così è stato per Ruben Perez, De Gent, Van Stayen, Gardeyn e Nerz.

Tra i big si muovono un po’ tutti, ma alla fine non succede nulla. Boasson Hagen ci prova sul Doodeman, ma il suo tentativo è bloccato sul nascere da Martin. Sul Cauberg è il turno di Porte e Boom, ma anche per loro nessuna fortuna.

Si arriva quindi all’ultima tappa in grado di stravolgere la classifica, posto che negli ultimi 16 km contro il tempo Martin non ha davvero rivali. Tra Bilzen ed Heers, cittadina di appena 7.000 abitanti, va di scena una riproposizione più o meno fedele della Freccia Vallone: a spiccare nell’altimetria sono i muri di Huy e di Amay, che tutto sembrano fuorchè innocui. Invece alla fine a vincere è Greipel su Roelandts e Boasson Hagen ancora una volta con le pive nel sacco. Un vecchio detto dice “tanto fumo e poco arrosto”: a niente son valsi i tentativi di fuga. Il leader della generale rimane solo e viene attaccato da Machado. Il portoghese prende qualche metro, ma è poca cosa. Anche sul muro di Amay succede poco; o meglio, è tutto un gran trambusto, un tentativo dietro l’altro e la diretta conseguenza è che il gruppo diventa una lunga fila indiana di gente che scatta uno dietro l’altro. In cima è nuovamente un nulla di fatto, si formano numerosi gruppetti ma tutti distanziati di qualche secondo.

Dopo la discesa dall’Amay Martin potrebbe già festeggiare, ma gli manca ancora la vittoria di tappa. Poca cosa, la crono di Genk sembra messa li a posta: il tedesco lascia a 6” Tjallingii e a 9” Alex Rasmussen, Richie Porte e Moerenhout giungono entrambi a 20” davanti a Boasson Hagen che, coi 24” presi nella cronometro, chiude addirittura a 1’46”.

Il tedesco corona così all’ultima giornata un successo dovuto più che alle gambe, in ottima condizione, alla testa e all’esperienza. Ora si preparerà per la Vuelta, corsa che non sarebbe nuova a delle sorprese.
E allora, che costa sperare per il tedesco?

Andrea Mastrangelo


FOTOGALLERY

Prologo di Steenwijk: vittoria del canadese Svein Tuft (foto Bert Geerts/dcp-bertgeerts@xs4all.nl)

Prologo di Steenwijk: vittoria del canadese Svein Tuft (foto Bert Geerts/dcp-bertgeerts@xs4all.nl)

1a tappa, Steenwijk - Rhenen: successo allo sprint di McEwen (foto Bettini)

1a tappa, Steenwijk - Rhenen: successo allo sprint di McEwen (foto Bettini)

2a tappa: St. Willebrord - Ardooie: la volata è di Greipel (foto Bettini)

2a tappa: St. Willebrord - Ardooie: la volata è di Greipel (foto Bettini)

3a tappa, circuito di Ronse: Moerenhout vince la tappa decisiva (www.ispaphoto.com)

3a tappa, circuito di Ronse: Moerenhout vince la tappa decisiva (www.ispaphoto.com)

4a tappa, St-Lievens-Houtem - Roermond: vittoria a testa bassa di Henderson (www.ispaphoto.com)

4a tappa, St-Lievens-Houtem - Roermond: vittoria a testa bassa di Henderson (www.ispaphoto.com)

5a tappa,  	Roermond - Sittard: oggi il successo premia Bobridge (www.ispaphoto.com)

5a tappa, Roermond - Sittard: oggi il successo premia Bobridge (www.ispaphoto.com)

6a tappa, Bilzen - Heers: il bis di Greipel (www.ispaphoto.com)

6a tappa, Bilzen - Heers: il bis di Greipel (www.ispaphoto.com)

7a tappa, circuito a cronometro di Genk: Martin in azione nella conclusiva prova contro il tempo (ispaphoto.com)

7a tappa, circuito a cronometro di Genk: Martin in azione nella conclusiva prova contro il tempo (ispaphoto.com)

VALLE D’AOSTA, E’ GIA’ SELEZIONE

agosto 25, 2010 by Redazione  
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Non era certo una frazione di montagna la tappa che ha aperto la 47° edizione del Giro della Valle d’Aosta-Mont Blanc, prestigiosa gara del calendario U23-U25, forse ancor più del Giro d’Italia. Ma alla fine, sul traguardo di Quart si sono registrati distacchi interessanti, anche se il grosso dei favoriti è giunto tutto assieme, con un ritardo che non sarà difficile recuperare, considerate le difficoltà previste nelle tappe a venire e che hanno il nome di Colle San Carlo, Covarey e di Joux Plane, la tremenda ascesa sovente affrontata al Tour de France. Nella movimentata tappa d’apertura a segno è andata l’azione del siciliano Gazzara, che si è imposto davanti al compagno di squadra Sgrinzato.

Foto copertina: Michele Gazzara primo sul traguardo di Quart (foto Riccardo Scanferla)

Mentre l’Italia pallonara è distratta dalle consuete “bufale di mercato” di fine Agosto o dallo sfortunato preliminare di Champions League della Sampdoria, il movimento ciclistico del futuro vive uno dei suoi momenti clou. Si è svolta, infatti, a Quart la prima tappa del Giro della Valle d’Aosta-Mont Blanc, gara riservata alle categorie under 23 ed elite under 25.La corsa a tappe valdostana, giunta alla 47a edizione, ha nel prestigio e nel calendario una valenza e una “importanza” forse superiore anche al Giro d’Italia.
Erano 113, divisi in 23 squadre, i ciclisti che hanno preso il via nella prima tappa. Nelle fasi preliminari di lunedì ci sono stati alcuni forfait, come quelli della squadra belga PWS e delle nazionali colombiana e austriaca che, per un motivo o per l’altro, hanno dovuto rinunciare.
La prima tappa, un circuito di 147,6 km con partenza e arrivo a Quart e sei colli di seconda e terza categoria da scavalcare, era terreno adatto a tendere trappole e imboscate.
E così è stato.
Subito dopo il via si sono avvantaggiati una quarantina di elementi, mettendo così alla prova la capacità di tenere in mano la corsa delle formazioni più blasonate.
Con il passare dei chilometri il gruppo fuggitivo, che aveva creato non pochi problemi agli inseguitori, è ricondotto alla “ragione”.
Ma è sulla seconda salita di giornata, che la prima tappa ha cambiato volto. Gazzara (Trevigiani), Mammini (Mastromarco) e il francese Turgis hanno portato l’attacco che si è rivelato decisivo.
Collaborando di buona lena i tre hanno cominciato a scavare un divario “importante” sugli inseguitori, fino a quando Gazzara è scattato sul penultimo Gran Premio della Montagna e non è più stato ripreso.
Alle sue spalle, la bagarre tra i più immediati inseguitori ha portato l’altro portacolori della Trevigiani, Mario Sgrinzato, ad aggiudicarsi in solitudine la seconda posizione, mentre terzo è giunto il francese Jerome Mainard.
Il gruppo con i favoriti di questo Giro della Valle d’Aosta ha invece accumulavo 1′45” di ritardo.
Soddisfatto il siciliano, padovano d’adozione, “Al mattino le gambe non erano un granchè, poi sono entrato nella prima fuga e le sensazioni sono migliorate. Sul secondo Gran Premio della Montagna siamo partiti bene insieme a Mammini e al francese Turgis, dietro non hanno reagito e siamo riusciti a prendere un vantaggio di sostanza. Nel finale di tappa ho visto i miei avversari un po’ in difficoltà e li ho attaccati sulle rampe più dure del Grand Brissogne. Ho tenuto duro e ce l’ho fatta”.
Nella seconda frazione, che si disputerà a Morgex, Gazzara potrà ancora dire la sua, anche se il tremendo Colle San Carlo nel finale (ricordate la tappa di La Thuile del Giro d’Italia 2006?) costituirà un durissimo banco di prova per il corridore in maglia Trevigiani Dynamon Bottoli. “Oggi ho vinto, domani vedremo come andrà. Non ho ambizioni di classifica, ma se le gambe risponderanno cercherò di fare bene anche domani”.

Mario Prato

24-08-2010

agosto 25, 2010 by Redazione  
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ENECO TOUR

Il tedesco Tony Martin (Team HTC – Columbia) si è imposto nella settima ed ultima tappa, circuito a cronometro di Genk, percorrendo 16,9 Km in 20′24″, alla media di 49,706 Km/h. Ha preceduto di 6″ l’olandese Tjallingii e di 9″ il danese Alex Rasmussen. Miglior italiano Adriano Malori (Lampre-Farnese Vini), 14° a 43″. In classifica si impone Martin con 31″ sull’olandese Moerenhout e 1′46″ sul norvegese Boasson Hagen. Miglior italiano Daniel Oss (Liquigas-Doimo), 14° a 3′06″.

GIRO CICLISTICO DELLA VALLE D’AOSTA MONT BLANC

L’italiano Michele Gazzara (Trevigiani Dynamon Bottoli) si è imposto nella prima tappa, circuito di Quart, percorrendo 147,6 Km in 3h51′32″, alla media di 38,249 Km/h. Ha preceduto di 53″ l’italiano Mario Sgrinzato (Trevigiani Dynamon Bottoli) e di 1′03″ il francese Mainard.

TOUR INTERNATIONAL DU POITOU CHARENTES

Il francese Anthony Roux (Francaise des Jeux) si è imposto nella prima tappa, Chalais – Royan, percorrendo 186,3 Km in 4h24′57″, alla media di 42,189 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Daniele Colli (Ceramica Flaminia) e il francese Lemarchand, distanziati in classifica di 9″ e 11″.

GRAND PRIX DES MARBRIERS

Il canadese Kevin Lacombe (Spidertech powered by Planet Energy) si è imposto nella corsa francese precedendo di 1″ il francese Lalouette e di 4″ il belga Claeys.

23-08-2010

agosto 24, 2010 by Redazione  
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ENECO TOUR

Il tedesco André Greipel (Team HTC – Columbia) si è imposto nella sesta tappa, Bilzen – Heers, percorrendo 205,6 Km in 5h12′25″, alla media di 39,485 Km/h. Ha preceduto allo sprint il belga Roelandts e il norvegese Boasson Hagen. Miglior italiano Elia Viviani (Liquigas-Doimo), 4°. Il tedesco Tony Martin (Team HTC – Columbia) conserva la testa della classifica, con 11″ sull’olandese Moerenhout e 1′22″ su Boasson Hagen. Miglior italiano Daniel Oss (Liquigas-Doimo), 10° a 1′45″.

22-08-2010

agosto 23, 2010 by Redazione  
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ENECO TOUR

L’australiano Jack Bobridge (Garmin – Transitions) si è imposto nella quinta tappa, Roermond – Sittard, percorrendo 204 Km in 4h45′38″, alla media di 42,852 Km/h. Ha preceduto di 4″ lo spagnolo Perez Moreno e il belga De Gendt. Miglior italiano Daniel Oss (Liquigas-Doimo), 25° a 15″. Il tedesco Tony Martin (Team HTC – Columbia) conserva la testa della classifica, con 10″ sull’olandese Moerenhout e 1′24″ su Boasson Hagen. Miglior italiano Daniel Oss (Liquigas-Doimo), 10° a 1′43″.

GP OUEST FRANCE – PLOUAY
L’australiano Matthew Harley Goss (Team HTC – Columbia) si è imposto nella classica francese percorrendo 248,3 Km in 6h37′53″, alla media di 37,443 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo statunitense Farrar e il francese Offredo. Miglior italiano Mauro Santambrogio (BMC Racing Team), 6°.

TROFEO MELINDA (disputato il 21-08)
L’italiano Vincenzo Nibali (Liquigas-Doimo) si è imposto nella classica trentina percorrendo 194 Km in 4h49′, alla media di 40,277 Km/h. Ha preceduto allo sprint il russo Borisov e l’italiano Giovanni Visconti (ISD – Neri)

FESTNINGSRITTET (Norvegia)

Il danese Troels Rønning Vinther (Glud & Marstrand-LRØ) si è imposto nella terza ed ultima tappa, Charlottenberg – Kongsvinger, percorrendo 171,4 Km in 3h50′17″, alla media di 44,658 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo statunitense Jesse Anthony (Kelly Benefit Strategies) e l’olandese Lindeman. In classifica si impone Anthony con 3″ su Lindeman e 6″ sul tedesco Kittel

PLOUAY COLONIA AUSTRALIANA

agosto 22, 2010 by Redazione  
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Dopo il successo di Simon Gerrans nella passata stagione, il GP Ouest-France 2010 va a Matthew Goss, sprinter HTC – Columbia. L’australiano ha regolato un drappello di una sessantina di corridori, precedendo a sorpresa Tyler Farrar, naturale favorito dell’epilogo a ranghi compatti, partito troppo lungo, e il padrone di casa Yoann Offredo. Migliore degli italiani Santambrogio, 5°. Protagonista nel finale Daniel Martin, ripreso all’ultimo chilometro.

Foto copertina: Matthew Goss brucia Tyler Farrar sul traguardo di Plouay (foto www.ouest-france.fr)

Non è bastato aggiungere un giro ai dodici tradizionali del percorso perché il Grand Prix de Ouest France di Plouay si discostasse dagli epiloghi degli anni passati, premiando maggiormente gli obiettivamente non moltissimi attaccanti. All’opposto, a dispetto dei 19 km e delle tre salitelle in più, mai come in questo 2010 la corsa ha visto gli sprinter grandi protagonisti, con due velocisti puri o quasi a giocarsi la vittoria in uno sprint folto come non mai. Addirittura una cinquantina i corridori arrivati compatti sulla linea d’arrivo, fra i quali un Tyler Farrar fresco di successo ad Amburgo, e pertanto da considerarsi necessariamente come il più che logico favorito. Forse i quasi 250 km nelle gambe e certamente una gestione della volata decisamente rivedibile hanno però scombinato i piani dell’americano, troppo audace nel lanciare la sua progressione. Il più bravo – anzi l’unico – ad approfittare dell’inusuale avventatezza dello yankee è stato Matthew Goss, già vincitore quest’anno della frazione di Cava de’ Tirreni al Giro d’Italia, capace di rimontare e scavalcare nettamente lo sprinter Garmin nei metri finali, andando a cogliere la quarta affermazione stagionale. Il padrone di casa Yoann Offredo, classe 1986 come il vincitore, ha conquistato il gradino più basso del podio, mentre quattro italiani – Santambrogio, Gavazzi, Marcato e Apollonio – si collocavano in top 10, rispettivamente al 5°, 7°, 8° e 10° posto.
Certo, detto della scarsa incidenza della tornata supplementare, a favorire lo sprint di massa ha provveduto anche la scarsissima belligeranza dei favoriti della vigilia, fra i quali spiccavano i nomi di Damiano Cunego, Philippe Gilbert, Samuel Sanchez e Sylvain Chavanel, mai apparsi davvero determinati a combattere. Solamente l’alfiere Quick Step si è reso autore di un timido tentativo sul finire del penultimo giro, ritornando poi nell’anonimato dopo il prevedibile rientro del plotone. Cunego e Gilbert si sono invece accontentati di far lavorare le rispettive formazioni in occasione del penultimo passaggio sulla Cote de Ty-Marrec, consentendo lo sganciamento di un drappello di una ventina di corridori subito rientrato poi nei ranghi. A prendersi la scena sono stati così uomini meno attesi (fra gli altri i nostri Mori, all’attacco ad una settantina di chilometri dal traguardo, e Gavazzi, sganciatosi per alcuni chilometri fra il penultimo e l’ultimo giro), che hanno sì reso la corsa vivace, ma senza mai dare l’impressione di poter sventare la volata.
L’unica reale minaccia alle formazioni degli sprinter è stata portata in occasione dell’ultimo transito sull’ascesa di Ty-Marrec, allorché Daniel Martin, il corridore più caldo di questo agosto ciclistico, già vincitore di una tappa e della classifica finale del Giro di Polonia e della Tre Valli Varesine, ha replicato ad un attacco di Davide Apollonio, andandosene tutto solo a meno di 5 km dalla conclusione. Quello che per l’irlandese, capace di guadagnare sulle ali dell’entusiasmo alcune centinaia di metri di vantaggio, sarebbe stato il quarto successo del mese è però sfumato in corrispondenza della flame rouge dell’ultimo chilometro, momento in cui il gruppo si è riportato su di lui, avviandosi alla volata di cui si diceva in apertura.
A pochi giorni dal via della Vuelta, da sottolineare come quasi nessun favorito per l’ultimo GT della stagione abbia scelto di prendere parte alla corsa, e fra questi nessuno ha provato a mettersi in luce. Un nulla di fatto che sta benissimo a Vincenzo Nibali, che il suo guanto di sfida lo ha già gettato con la perentoria affermazione al Trofeo Melinda. Per quel che concerne la sua condizione, gli unici dubbi potrebbero essere legati alla possibilità di mantenere questo stato di forma fino a Madrid, interrogativi sui quali i precedenti primaverili inducono all’ottimismo. Per le prime certezze, basterà attendere poco più di una settimana, quando la Vuelta targata ASO prenderà le mosse da Siviglia con una cronosquadre.

Matteo Novarini

21-08-2010

agosto 22, 2010 by Redazione  
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ENECO TOUR

Il neozelandese Greg Henderson (Sky Professional Cycling Team) si è imposto nella quarta tappa, St-Lievens-Houtem – Roermond, percorrendo 214,4 Km in 4h46′46″, alla media di 44,859 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’olandese Van Hummel e il norvegese Boasson Hagen. Miglior italiano Elia Viviani (Liquigas-Doimo), 8°. Il tedesco Tony Martin (Team HTC – Columbia) conserva la testa della classifica, con 10″ sull’olandese Moerenhout e 1′24″ su Boasson Hagen. Miglior italiano Daniel Oss (Liquigas-Doimo), 10° a 1′43″.

FESTNINGSRITTET (Norvegia)

Il tedesco Marcel Kittel (Thüringer Energie Team81) si è imposto nella seconda tappa, circuito di Kongsvinger, percorrendo 197,4 Km in 4h49′37″, alla media di 40,895 Km/h. Ha preceduto di 1″ lo statunitense Anthony e di 3″ l’olandese Lindeman. Kittel si porta in testa alla classifica, con 1″ su Anthony e 4″ su Lindeman.

LO SQUALO PRENOTA IL MONDIALE

agosto 22, 2010 by Redazione  
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Quando tutto sembrava sorridere a Giovanni Visconti pronto a festeggiare la doppietta al “Melinda”, lo “Squalo dello Stretto” è uscito dall’acqua, ha messo nel mirino il capitano dell’ISD-Neri e ha aperto il gas a manetta. Vincenzo Nibali vince il Trofeo “Melinda” che lo proietta nel migliore dei modi verso una Vuelta che lo dovrà vedere protagonista ma, soprattutto, gli garantisce certamente una maglia azzurra per Melbourne. Dove non dovrà fare la semplice comparsa.

Foto copertina: l’arrivo di Vincenzo Nibali a Fondo (foto di Andrea Giorgini)

Nella vita ci sono treni che non passano proprio tutti i giorni e quando sai di essere un vincente devi salirci sopra per forza e sperare che quel treno non faccia delle fermate inaspettate. Quando, però, hai la gamba ed il terreno adatto per provare a portare a termine il tuo obiettivo, è difficile che qualcosa vada storto, anche se di fronte hai un avversario (o per meglio dire un amico di allenamenti) determinato e assatanato di successi.
Dopo il terzo posto al Giro ed una buona prestazione al Gran Premio di Camaiore, Vincenzo Nibali piazza la zampata al “Trofeo Melinda-Val di Non” figurando il 19° vincitore di questa classica trentina di mezz’estate che fornisce sempre importanti indicazioni al ct della Nazionale.
E pensare che tutto sembrava pronto per il trionfo di Giovanni Visconti che spianava la salita finale dopo l’affondo del suo compagno di squadra Patrick Sinkewitz in caccia di gloria personale.
Ma, a decidere le sorti di questa gara, è stato proprio il momento del ricongiungimento dei due uomini del ds Scinto: Visconti attraversa un passaggio a vuoto, nel frattempo dietro Nibali prova a rinvenire e quando capisce che il suo corregionale è in crisi apre gas a manetta, lo raggiunge, mette la freccia e lo ritroverà soltanto dopo la linea del traguardo.
Alla fine la benzina per Visconti era proprio finita, tanto che negli ultimi metri ha perso anche il secondo posto a discapito del russo Vladimir Borisov, già campione nazionale russo nel 2007.
“Per me andare alla Vuelta con una vittoria del genere, in una gara così impegnativa, è tutta un’altra cosa – le parole di Nibali – E’ l’ennesimo episodio positivo di una stagione davvero molto importante per me”. E noi saremo ben felici di rivederlo alla Vuelta, magari davanti insieme a tutti gli spagnoli pronti a prendersi la maglia amarillo confidando che un italiano possa tornare a far sognare anche sulle strade iberiche.
Sorride il ct Bettini, che molto si aspettava dal corridore dalla Liquigas. “Ma sono i fatti che parlano per lui – commenta – Basta vederlo in corsa, basta leggere i suoi risultati per capire quale sia l’affidabilità di questo corridore”.

Saverio Melegari

20-08-2010

agosto 21, 2010 by Redazione  
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ENECO TOUR

L’olandese Koos Moerenhout (Rabobank) si è imposto nella terza tappa, circuito di Renaix, percorrendo 191,8 Km in 4h35′51″, alla media di 41,718 Km/h. Ha preceduto allo sprint il tedesco Tony Martin (Team HTC – Columbia) e di 1′24″ l’australiano Davis. Miglior italiano Daniel Oss (Liquigas-Doimo), 8°. Martin è il nuovo leader della classifica, con 10″ su Moerenhout e 1′26″ sul canadese Tuft. Miglior italiano Oss, 11° a 1′43″.

TOUR DU LIMOUSIN

L’italiano Davide Appollonio (Cervelo Test Team) si è imposto nella quarta ed ultima tappa, Ambazac – Limoges, percorrendo 180,8 Km in 4h18′, alla media di 42,046 Km/h. Ha preceduto di 2″ lo spagnolo Rojas Gil e il francese Dumoulin. In classifica si impone lo svedese Gustav Larsson (Team Saxo Bank) con 20″ sull’olandese Langeveld e 43″ sul francese Vogondy. Miglior italiano Dario David Cioni (Sky Professional Cycling Team), 9° a 1′50″.

FESTNINGSRITTET (Norvegia)

Il danese Troels Rønning Vinther (Glud & Marstrand-LRØ) si è imposto nella prima tappa, Kongsvinger – Arvika, percorrendo 139,9 Km in 3h05′55′, alla media di 45,149 Km/h. Ha preceduto di 1″ lo svedese Stevenson e l’olandese Posthuma.

19-08-2010

agosto 20, 2010 by Redazione  
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COPPA BERNOCCHI

L’italiano Manuel Belletti (Colnago – CSF Inox) si è imposto nella classica legnanese, percorrendo 199,3 Km in 4h43′35″, alla media di 42,167 Km/h. Ha preceduto allo sprint il tedesco Hondo e il britannico Cavendish.

ENECO TOUR

Il tedesco André Greipel (Team HTC – Columbia) si è imposto nella seconda tappa, St. Willebrord – Ardooie, percorrendo 198,5 Km in 4h46′50″, alla media di 41,522 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’australiano McEwen e il norvegese Boasson Hagen. Miglior italiano Francesco Chicchi (Liquigas-Doimo), 8°. Il canadese Svein Tuft (Garmin – Transitions) conserva la testa della corsa, con 3″ su Boasson Hagen e 4″ su Greipel. Miglior italiano Adriano Malori (Lampre-Farnese Vini), 16° a 15″.

TOUR DU LIMOUSIN

Il russo Alexandre Botcharov (Team Katusha) si è imposto nella terza tappa, Uzerche – Mansac, percorrendo 191,5 Km in 4h38′04″, alla media di 41,321 Km/h. Ha preceduto allo sprint i francesi Romain Feillu e Loubet. Miglior italiano Davide Appollonio (Cervelo Test Team), 12° a 6″. Lo svedese Gustav Larsson (Team Saxo Bank) conserva la testa della classifica con 20″ sull’olandese Langeveld e 43″ sul francese Vogondy. Miglior italiano Dario David Cioni (Sky Professional Cycling Team), 8° a 1′50″.

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