ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI BORDEAUX

luglio 24, 2010 by Redazione  
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Torna la rubrica giornaliera che ci aveva accompagnato durante il Giro d’Italia, caratterizzata dagli stessi appuntamenti: la rassegna stampa, i pareri dei tifosi, lo spazio umoristico, le previsioni meteo, gli strafalcioni dei telecronisti. In aggiunta la presentazione della tappa del giorno dopo e, in occasione delle frazioni di montagna, il commento tecnico di un ex professionista di “lusso”, che proprio sulle strade di Francia ci offrì un successo particolarmente “palpitante”

Foto copertina: scorcio di Bordeaux (www.ophorus.com)

PROCESSO ALLA TAPPA
Ecco le impressioni degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

Lancestrong>: non siamo sulla costa ma la zona è sicuramente ventosa. Prevedo qualche uomo della Casse D’Epargne in fuga con marcamento a uomo dei RadioShack. Poi arrivo in volata con maglia verde che torna a Petacchi

Telesport: Ha vinto Cavendish e Petacchi in maglia verde, ma Hushvod ha dalla sua la tappa di Parigi…

Vedo23: Perchè mai scusa?

Hotdogbr: Cavendish diventa una minaccia visto che Petacchi non è più al top e visto che potrebbe prendere punti anche negli sprint intermedi verso Parigi

Howling Wolf14: Nella tappa di Parigi Petacchi e Hushovd partono alla pari. Petacchi ha però un vantaggio di 10 punti in classifica. Se a Parigi Hushovd dovesse vincere la tappa a Petacchi basterebbe arrivare 2° o 3° per conquistare definitivamente la maglia verde. Se Hushovd finisce 2°, Petacchi può arrivare 3° o 4° o 5°. Se Hushovd non va più in là del 3° posto a Petacchi basta arrivare nei primi nove. Non mi pare messo male.
La Lampre dovrà cercare di alimentare fughe da lontano per sottrarre a Cavendish e Hushovd i piazzamenti ai traguardi volanti. Cavendish deve recuperare 16 punti: se resta a secco negli sprint intermedi, deve vincere ai Campi Elisi (35 punti) e sperare che Petacchi non si piazzi nei primi sei (20 punti al 6°). Se Alejet non s’addormenta credo che per l’inglese sia un po’ velleitario pensare alla maglia verde.

Vedo23: Anche perchè lo sanno tutti e lui e la Lampre sono motivati. Tanto che s’è visto davanti a tirare per un po’ nel finale della tappa di oggi persino Cunego.
La maglia verde sarebbe un bel regalo di Petacchi innanzitutto per se stesso, dopo tutti i polveroni e le accuse un po’ ridicole che continuano a rivolgergli.

Howling Wolf14: Domenica, prima di avvicinare Parigi, dovranno cercare di darsi da fare, se non ci sono già fughe in atto in prossimità dei traguardi volanti, Ballan e Gavazzi per fare in modo di promuovere un’offensiva con almeno 3 corridori in maniera tale che il gruppo non abbia punti disponibili. Poi, credo che sui Campi Elisi a Petacchi basterà francobollare Cavendish e dare un’occhiata a Hushovd. Malori, Da Dalto, Lorenzetto e Bole potranno essergli utili, ma credo che la squadra sarà importante nella strategia in vista degli sprint intermedi. Perdere la maglia verde sarebbe un peccato. Forza Ale!

MirkoBl: Si è visto come in una volata di gruppo Cavendish e Petacchi siano nettamente superiori a Hushovd.
La lotta per la maglia verde è ridotta, secondo me, ai primi due, con l’italiano di molto favorito.
Oggi, comunque, altra grande volata di Cavendish che vince per distacco. Ha steccato le prime due, ma poi ha dimostrato di essere attualmente il velocista più forte al mondo.

Vedo23: Sarei stato però curioso di vedere Petacchi tirato da un buon treno… Oggi ha dovuto prima restare semi-esposto al vento vicino agli Sky e poi gettarsi in anticipo sulla sinistra della strada (non appena ha visto un BMC partito lungo), allungando sia la sua traiettoria sia restando esposto molto più di Mark.
Ai Campi Elisi non darei così scontata la vittoria all’inglese, specie se ci sarà meno confusione là davanti.

Salitepuntocià: Sarebbe un gran colpo per un normale Petacchi (che non è quello stratosferico di anni fa!!!)la maglia verde a Parigi,al tour le classifiche intermedie contano,e darebbe un senso al Tour di LAMPRE e degli italiani

con la collaborazione degli utenti del Forum dello Scalatore (www.salite.ch)

TOUR DE FRANCE, TOUR DU MONDE

Tour, poker di Cavendish. Petacchi 3° e maglia verde (Gazzetta dello Sport)

Tour, tappa a Cavendish. Petacchi maglia verde (Corriere dello Sport – Stadio)

Entscheidung – Andy Schleck will kämpfen (Luxemburger Wort / La Voix du Luxembourg)

Cavendish siegt in Bordeaux (Tageblatt)

Cavendish back in the groove with fourth win(The Times)

Cavendish dash keeps the green jersey within sight (The Independent)

Cavendish wins his fourth stage with ease
(The Daily Telegraph)

Cavendish 4, sans suspense(L’Equipe)

Et de quatre pour Cavendish à Bordeaux !(Le Monde)

La hora de Contador(AS)

La crono de la confirmación(Marca)

‘Cav’ aplasta en su cuarto sprint (El Mundo Deportivo)

Cavendish gagne au sprint la 18e étape(Le Soir)

Petacchi fait main basse sur le vert(La Dernière Heure/Les Sports)

Kan Schleck stunten? (De Standaard)

Petacchi encore très vert, mais quatre pour Cavendish (actu24.be)

Andy Schleck: “ le jour le plus important de ma vie ” (Sud Presse)

Stunt Schleck in tijdrit? (Het Nieuwsblad)

Tour Comes Down to Final Time Trial (The New York Times)

Mark Cavendish wins Tour de France stage; Contador leads (USA Today)

Schleck’s race against time to win tour (The Age)

Alberto Contador tightens grip on yellow jersey in the Tour de France (Herald Sun)

Cavendish dedicates win to Renshaw (The Australian)

Cavendish wins 18th stage (The Daily Telegraph – Australia)

LA TAPPA CHE VERRA’
Si diceva che, se il Tour si fosse presentato a Bordeaux con una classifica apertissima, questa sarebbe stata la tappa decisiva. Così si è verificato ma così non sarà, perché gli 8 secondi che attualmente separano Contador da Schleck sicuramente si dilateranno al termine di questa classica cronometro lunga da Tour. Lo spagnolo è più attrezzato del lussemburghese nelle prove contro il tempo e lo testimonia l’ordine d’arrivo della tappa di Annecy del Tour 2009, che vide il vincitore del Tourmalet distanziato di ben 1’45”. Il contesto è mutato, questo Tour è stato soprattutto una guerra di nervi tra i due pretendenti alla maglia gialla e lo stress accumulato potrebbe influire in negativo sulla prestazione di Contador, ma difficilmente il capitano dell’Astana andrà in perdita. Al massimo gli sfuggirà il successo di giornata, per il quale il naturale favorito è lo svizzero Cancellara. Letteralmente sparito dai piani alti della classifica dopo la prima tappa di montagna, il corridore elvetico ha vissuto le frazioni pirenaiche nella famosa “rete”, accumulando volutamente ogni giorno sonanti distacchi (adesso si trova a quasi 3 ore e mezza dalla maglia gialla) e avendo come unico pensiero questa cronometro che ben si addice alle sue caratteristiche. Dalla sua parte avrà non solo il chilometraggio ma anche l’altimetria pianeggiante e un tracciato filante, caratterizzato da poche curve. Contro di lui giocheranno la fatica accumulata – capita sovente che nell’ultima crono non si riescano ad imprimere grandi velocità – e le brezze che spireranno sul tracciato nella seconda metà del tracciato, quando si procederà parallelamente alla Gironda, l’ampio estuario dei fiumi Garonna e Dordogna. Queste, però, dovrebbero essere più sensibili nelle ore serali, quando Cancellara avrà concluso la sua prova da un bel pezzo e si troveranno per strada i primi della classifica generale.

RADUNO DI PARTENZA: Place des Quinconces
PARTENZA PRIMO CORRIDORE: ore 10.25, Quai Louis XVIII
MEDIE PREVISTE: 48-49 Km orari
RILEVAMENTO TEMPI INTERMEDI: Le-Pian-Medoc (Km 18), Arcins-en-Medoc (Km 36,5)
RIFORNIMENTO: Cantenac (Km 28)
ARRIVO: quello dell’ultimo corridore è previsto a Pauillac, in Quai de la Grave, alle ore 17.06 circa. Previsti circa 65 minuti di gara.
Siti dedicati: www.etape-medoc.com

METEO TOUR
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della frazione Bordeaux – Pauillac

Bordeaux – 1a partenza: cielo coperto, temperatura 20,9°C, venti deboli da W (4 – 6 Km/h), umidità al 71%
Bordeaux – ultima partenza: nuvole sparse, temperatura 25°C, venti moderati da WNW (14 – 15 Km/h), umidità al 52%
Pauillac – 1o arrivo : cielo coperto, temperatura 21,3°C, venti deboli da W (4 – 6 Km/h), umidità al 72%
Pauillac – ultimo arrivo : poco nuvoloso, temperatura 24,3°C, venti moderati da WNW (19 – 21 Km/h), umidità al 53%, possibilità di debolissimi piovaschi (meno di 0,1 mm)

I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Pancani: “Ultima tappa con la consueta passerella di Milano”
Pancani: “Le voci di radiociclismo per quanto riguarda il mercato” (nuovo canale rai dedicato allo sport delle due ruote?)

ARCHIVIO ALMANACCO
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CAVENDISH CALA IL POKER

luglio 23, 2010 by Redazione  
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Il velocista britannico straccia la concorrenza sul traguardo di Bordeaux, precedendo nettamente Julian Dean e Alessandro Petacchi in uno sprint senza storia. Lo spezzino riconquista la maglia verde, approfittando del pessimo 14° posto di Hushovd. Bel tentativo nel finale di Daniel Oss, evaso ai -15 dal gruppetto di testa, con 30’’ di vantaggio, e riassorbito soltanto a 3 km e mezzo dall’arrivo. Invariata la classifica generale, alla vigilia dell’ultima cronometro.

Foto copertina: Mark Cavendish festeggia la quarta volata vincente in questo Tour de France (foto AFP)

14 tappe in tre Tour, mai meno di 4 vittorie per edizione dal 2008 in poi, numero pari alle volate vinte consecutivamente dopo le due delusioni iniziali nella Grande Boucle 2010. Sono queste solo alcune delle impressionanti cifre di Mark Cavendish, capace oggi di dimostrare definitivamente una supremazia che finora, a dispetto delle tre vittorie, non aveva mai espresso così chiaramente. Forse il motivo era unicamente da ricercarsi nell’animo di tifoso che alberga in chiunque scriva di ciclismo, e che voleva vedere in Petacchi un antagonista più temibile di quanto non fosse realmente; forse ci erano rimasti impressi fin troppo distintamente i primi due sprint di questo Tour, con altrettante nette affermazioni di Alejet. In ogni caso, fino ad ora ci era sempre piaciuto pensare – supportati da qualche indizio che avevamo forse troppo ottimisticamente tramutato in prova – che in condizioni ideali il velocista spezzino avrebbe potuto seriamente impensierirlo. Ma se è vero che neppure oggi Petacchi ha intrapreso la sua progressione nelle condizioni migliori – ha dovuto recuperare parecchie posizioni all’ultimo chilometro e ha preso un po’ troppo vento prima di lanciarsi -, altrettanto vero è che la facilità con cui Cavendish ha rimontato il tentativo di anticipo dello spezzino, per poi saltarlo a velocità doppia a 150 metri dal traguardo, senza neppure doverne sfruttare per un istante la scia, non può lascare dubbi circa i rapporti di forza in gioco.
Non solo, ma l’assenza di Mark Renshaw, formidabile apripista di Cannonball fino allo scambio di cortesie con Julian Dean, che ha costretto il britannico ad impostare diversamente la volata – questa volta lanciata da Lancaster in funzione di Thor Hushovd – rende ancora più significativa la sua affermazione: Cavendish ha dimostrato di poter vincere quasi da solo, andando in caccia della ruota giusta come chiunque non disponga di una corazzata come la HTC, con la stessa facilità con cui si impone se pilotato dal treno in bianco e giallo. Soltanto la forma certamente in calo di Petacchi, scavalcato nettamente nel finale anche da Julian Dean, e l’assenza del suo storico antagonista Tyler Farrar, apparso in crescita prima del ritiro, ridimensionano lievemente la portata della progressione inarrestabile di oggi.
A dispetto della netta sconfitta di Alejet, la giornata è comunque complessivamente positiva per i colori italiani, decisamente a secco di soddisfazioni dopo le due affermazioni del velocista Lampre nella prima settimana. Petacchi ha infatti ripreso possesso della maglia verde, approfittando della modestissima 14a piazza di Thor Hushovd, e può ora gestire 10 lunghezze di margine sul norvegese. Supponendo che nessun velocista vada a punti domani, nella cronometro di Pauillac, la minaccia maggiore per lo spezzino sembra non venire tanto dal vichingo,con il quale si è scambiato la maglia per tutto il Tour, quanto piuttosto dallo stesso Mark Cavendish, staccato ora di 16 lunghezze, divario che i due traguardi volanti in programma nella frazione conclusiva minacciano di far calare già prima dello sprint conclusivo. Fatto forse ancor più importante, il grande protagonista della giornata, prima dell’ennesimo show di Cannonball, è stato senz’altro Daniel Oss, 23enne trentino, facente parte della fuga della prima ora assieme a Breschel (Saxo Bank), Vaugrenard (Française des Jeux) e Pineau (Quick Step). Il giovane della Liquigas è stato l’ultimo ad arrendersi al ritorno del gruppo, trainato da HTC, Milram e Lampre, evadendo dal quartetto a 15 km scarsi dall’arrivo, quando il margine era già sceso ad appena 33’’, e riuscendo a resistere fino a 3700 metri dalla linea bianca, spaventando il gruppo per almeno 6-7 km (ai -10 il margine era ancora bloccato a 33’’).
Nulla è cambiato, naturalmente, in classifica generale, con Contador che si presenterà dunque alla crono di domani con 8’’ di margine su Andy Schleck, destinati quasi certamente a salire, a dispetto della fiducia del lussemburghese, dichiaratosi convinto di poter ancora dire la sua per la maglia gialla. 3’32’’ il ritardo di Samuel Sanchez, 3’53’’ quello di Denis Menchov, il più vicino in classifica fra coloro che sulla carta potrebbero fare meglio del leader Astana nei 52 km contro il tempo. Proprio la lotta fra l’asturiano della Euskaltel e il russo della Rabobank sarà probabilmente – per quel che concerne la classifica generale – il piatto forte della giornata di domani, che dovrebbe per il resto vivere soprattutto sulla lotta per il successo parziale (anche se con Cancellara logico favorito) e affiancare virtualmente Alberto Contador a Philippe Thys, Louison Bobet e Greg LeMond quale tri-vincitore del Tour. Dopo di che, sarà tempo di passerella e titoli di coda, con giusto il tempo di applaudire, verosimilmente, una ennesima dimostrazione di superiorità da parte di Cannonball.

Matteo Novarini

POZZOVIVO, IPOTECA SUL BRIXIA?

luglio 23, 2010 by Redazione  
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Lo scalatore lucano ha selezionato il gruppo in gara al Brixia affrontando l’aspra ascesa del Monte Poffe. Difficilmente gli avversari, anche i più diretti, riusciranno ad impensierlo domani, sul più pedalabile arrivo del Passo Maniva: Huzarski deve recuperargli 27”, Possoni 39” e Marzano 59”. L’unica possibilità, quantomeno per avvicinarlo, è quella di cercare di sorprenderlo oggi, attaccandolo sullo strappo che si dovrà superare a 2 Km dal traguardo di Pisogne.

Foto copertina: la premiazione di Domenico Pozzovivo (foto Bettini)

Colpo doppio del lucano Domenico Pozzovivo nella seconda tappa del Brixia Tour. Lo scalatore della CSF ha ritrovato la migliore condizione dopo le cadute che l’avevano costretto al ritiro al Giro d’Italia e ha fatto il vuoto lungo la dura ascesa finale verso Cima Poff, strappando la maglia di leader a Giovanni Visconti e ipotecando il successo finale nella corsa a tappe lombarda.
La frazione di 160,4 km che ha preso il via da Brescia-Buffalora è vissuta su una lunga fuga a 4 dell’ex vicecampione mondiale tra gli under 23 Simone Ponzi (Lampre), di Giorgio Brambilla (De Rosa), dell’olandese Joost Van Leijsen (Vacansoleil) e del britannico Ben Swift (Sky). Il gruppo, del quale non faceva più parte Michele Scarponi (costretto ad abbandonare per problemi gastrointestinali), non ha però lasciato troppo spazio ai battistrada – ripresi al km 111 – e anche le scaramucce nella fase successiva si sono risolte in un nulla di fatto, se non quello di mettere in difficoltà il leader Giovanni Visconti, ancora lontano dalla miglior condizione. Tutto si è dunque deciso negli ultimi impegnativi 6 km, con Daniel Martin (Garmin) che è stato il primo ad accendere la miccia ma ha dovuto alzare bandiera bianca di fronte al contrattacco di Domenico Pozzovivo (CSF), che si è involato verso il successo rifilando pesanti distacchi a tutti gli avversari giunti alla spicciolata sul traguardo: al 2° posto è giunto a 39” il sorprendente Pasquale Muto, suo malgrado tagliato fuori in classifica generale a causa di un errore di percorso della sua Miche nella cronosquadre; seguono il bergamasco Morris Possoni (Sky), 3° a 46”, il polacco Huzarski (ISD), 4° a 54”, il giovane abruzzese Fabio Taborre (ISD), 5° a 1′03” e lo scalatore della Lampre Marco Marzano, 6° a 1′07” ed in cerca di riscatto dopo una stagione fin qui deludente. Da segnalare in positivo anche la prova del suo compagno Diego Ulissi, che a 21 anni compiuti da pochi giorni è giunto 10° a 2′02”, confermando i progressi mostrati al Giro di Svizzera. Nulla da fare, invece, per i vari Carrara, Francesco Masciarelli, Giampaolo Caruso, Cobo Acebo, Niemec, Kashechkin e Bruseghin, che hanno accusato distacchi più o meno pesanti al traguardo.
In classifica generale Pozzovivo è saldamente al comando con 27” su Huzarski, 38” su Possoni, 59” su Marzano e 1′16” su Taborre. Alla luce della sua superiorità quando la strada sale, difficilmente, potrà perdere questo Brixia Tour, che domani proporrà il classico arrivo in salita al Passo Maniva. La frazione odierna, da Pisogne a Pisogne con un circuito da ripetere 4 volte per complessivi 154 km, si presta comunque alle imboscate con uno strappo che sarà affrontato per l’ultima volta a soli 2 km dall’arrivo.

Marco Salonna

Pozzovico taglia per primo il traguardo del Monte Poffe (foto Bettini)

Pozzovico taglia per primo il traguardo del Monte Poffe (foto Bettini)

22-07-2010

luglio 23, 2010 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

TOUR DE FRANCE

Il lussemburghese Andy Schleck (Team Saxo Bank) si è imposto nella diciassettesima tappa, Pau – Col du Tourmalet , percorrendo 174 Km in 5h03′29″, alla media di 34,400 Km/h. Ha preceduto gli spagnoli Alberto Contador Velasco (Astana, allo sprint) e Rodriguez (di 1′18″). Miglior italiano Damiano Cunego (Lampre-Farnese Vini), 11° a 3′. Armstrong 17° a 4′12″, Basso 69° a 16′28″.
Contador conserva la maglia gialla, con 8″ su Andy Schleck e 3′32″ sullo spagnolo Sánchez Gonzalez. Miglior italiano Damiano Cunego (Lampre-Farnese Vini), 29° a 51′56″.
Armstrong 23° a 37′58″, Basso 30° a 53′46″.

BRIXIA TOUR

L’italiano Domenico Pozzovivo (Colnago – CSF Inox) si è imposto nella seconda tappa, Brescia Buffalora – Lumezzane/Cima Poffe, percorrendo 160,4 Km in 3h46′33″, alla media di 42,480 Km/h. Ha preceduto di 39″ e 46″ gli italiani Pasquale Muto (Miche) e Morris Possoni (Sky Professional Cycling Team). Pozzovivo è il nuovo leader della corsa, con 27″ sul polacco Huzarski e 38″ su Possoni.

TOUR OF QINGHAI LAKE (Cina)
L’iraniano Mehdi Sohrabi (Tabriz Petrochemical Cycling Team) si è imposto nella sesta tappa, Qinghai Lake – Bird Island, percorrendo 152,4 Km in 3h07′01″, alla media di 48,894 Km/h. Ha preceduto allo sprint il serbo Kozomara e di 3″ l’iraniano Hossein Askari (Tabriz Petrochemical Cycling Team). Miglior italiano Davide Frattini (Team Type 1), 9° a 2′20″. Salvatore Mancuso (ISD – Neri), 83° a 13′58″, Pier Paolo De Negri (ISD – Neri), 84°.
L’iraniano Askari è il nuovo leader della corsa con 44″ sul croato Rogina e 1′25″ sullo statunitense Reijnen. Migliore italiano Frattini, 51° a 38′49″. Mancuso 66° a 46′10″, De Negri 94° a 1h03′54″.

CENTRAL EUROPEAN TOUR GYOMAENDROD
Il ceco Alois Kankovsky si è imposto nella corsa ungherese percorrendo 94,3 Km in 2h12′23″, alla media di 42,739 Km/h. Ha preceduto allo sprint il tedesco Schulze e lo sloveno Poljanec.

TOUR OF SZEKLERLAND (Romania)
L’ucraino Vitaliy Popkov (ISD Continental Team) si è imposto nella prima tappa, Lunca de Jos – Pasul Pongrácz. Ha preceduto allo sprint il bulgaro Gerganov e il colombiano Pedraza Morales. Miglior italiano Bruno Rizzi (Tusnad Cycling Team), 4° a 6″.

A TUTTO TOURBO

luglio 23, 2010 by Redazione  
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Giuseppe Guerini commenta per noi la frazione più attesa del Tour de France, pronosticando Contador e Schleck come protagonisti principi anche delle edizioni a venire. Nessun dubbio su chi vestirà la maglia gialla a Parigi, poichè la corsa è saldamente in mano allo spagnolo. Commenti positivi per Cunego, Ballan e, soprattutto, per Petacchi.

a cura di Andrea Mastrangelo

Foto copertina: Giuseppe Guerini festeggia, sul traguardo di Le Puy-en-Velay, il secondo successo in carriera al Tour de France (foto Robert Laberge/Getty Images Sport)

Il verdetto del Tourmalet è più importante di quello che si possa pensare. La gara più attesa, non dico la più bella, ha sancito che il Tour era un affare a due e ora è in mano a Contador, mentre al secondo posto chiuderà Schleck. Ma ancora più importante ci dice che i due si equivalgono e sarà un gioco a due ancora per qualche anno, Contador poi ha qualcosa in più nelle prove contro il tempo, ma sono convinto che i duelli dei prossimi anni si decideranno con degli episodi, proprio come il salto di catena per il lussemburghese.
Oggi, anche la classifica, dimostra che i due campioni non hanno avversari, fino a ieri la posizione di Menchov poteva impensierire, oggi il russo può ambire al terzo posto, anzi credo che sia il favorito per chiudere il podio sui Campi Elisi dal momento che a cronometro è di gran lunga superiore a S.Sanchez che vanta appena 20” di vantaggio in generale: troppo pochi.
Schleck oggi ha corso nell’unico modo possibile, per vincere doveva attaccare da lontano, poi Contador era al suo livello e nulla ha potuto, ma ha corso in modo veramente intelligente. Stessa cosa per lo spagnolo, ha messo la testa in quello che faceva e non ha perso un metro, perché qui se perdi un metro hai perso il Tour, non lo recuperi più. Ha fatto quello scatto intimidatorio per far innervosire l’avversario, segno che forse aveva paura, poi ha lasciato la vittoria al rivale con il quale Contador si è scusato per l’episodio di due giorni fa quando attaccò subito dopo il problema tecnico del lussemburghese, dimostrando di essere un signore come pensavo.
Il Tour è quindi virtualmente chiuso, passata l’ultima tappa di montagna possiamo fare un bilancio per gli italiani, positive le prestazioni di Cunego e Ballan anche se non hanno trovato la vittoria, negative le prestazioni in montagna, non abbiamo nessuno che possa competere in un Tour di alto livello e vista la giovane età dei due in testa questa situazione permarrà per qualche anno. Solo Nibali potrà inserirsi nella lotta per podio a mio avviso, non una bella prospettiva.
Positivo soprattutto Petacchi, che però dubito possa portare a casa la maglia verde, Hushovd è specialista, domani ci sarà una fuga e i punti a disposizione diminuiscono, a Parigi è una passerella dove si buttano in mezzo tutti e sarà difficile vincere, però due vittorie sono un bel bottino, vedremo.

Giuseppe Guerini

ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI TOURMALET

luglio 23, 2010 by Redazione  
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Torna la rubrica giornaliera che ci aveva accompagnato durante il Giro d’Italia, caratterizzata dagli stessi appuntamenti: la rassegna stampa, i pareri dei tifosi, lo spazio umoristico, le previsioni meteo, gli strafalcioni dei telecronisti. In aggiunta la presentazione della tappa del giorno dopo e, in occasione delle frazioni di montagna, il commento tecnico di un ex professionista di “lusso”, che proprio sulle strade di Francia ci offrì un successo particolarmente “palpitante”

Foto copertina: la salita al Tourmalet (www.lesamisduvelo.org)

PROCESSO ALLA TAPPA
Ecco le impressioni degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

Gibosimoni: Ho sentito Pancani (commentatore Rai) e ha detto che si sta beccando una bella acquata, e che durante tutta la distanza del Col du Tourmalet ci sarà pioggia e temperatura inferiore alla media (non voglio utilizzare il termine freddo) nelle ore pomeridiane. Questo avvantaggia Andy Schleck, che predilige questo tempo, e visto la tensione di ieri di Contador – rifiuta la conferenza stampa – è un fattore in più per stare incollati di fronte alla Tv nelle ore dalle 16 alle 18. Spero che Basso ce la faccia ad arrivare al traguardo, e soprattutto di vedere bello spettacolo e ribaltoni di classifica.

Lancestrong: visto il tempo, oggi armastrong vince il suo secondo mondiale (come a oslo).
Prevedo un basso sull’orlo del ritiro e una buona prova di Hejsedal. Ulteriore naufragio per Sastre
Difficoltà sensibili per sanchez e rodriguez con un menchov brillante. Contador le busca da Andy ma rimetterà le cose a posto (di poco) nella crono (motorini permettendo)

Mauro Facoltosi: Secondo ilmeteo.it all’arrivo non dovrebbe piovere, almeno alle 5

Lancestrong: forse abbiamo assistito al suicidio sportivo di sastre…. ora è a metà tra battistrada e gruppo.

Scattista: Grande Damiano !!!!!!!!! Ha preso solo 3′, se non sbaglio! Dovrebbe anche aver racimolato qualche punto per la pois, o sbaglio?

MirkoBl: Non penso, non so se sia entrato nei 10, ma, anche se fosse, la maglia a pois è andata a Charteau.

Scattista: Non ci sono punti oltre ai primi 10? Damiano non è nei 10. Peccato, mi sono entusiasmato troppo presto.
L’ho visto tagliare l’arrivo a non troppa distanza dai primi, ma un pò di gente davanti ce l’aveva. Non ci resta che sperare negli Champs Elysees… !

Telesport: OGGI I FRANCESI SONO STATI MEGLIO DELLA RAI NELLA TAPPA DEL TONALE!!!!

Vedo23: A parte il fatto che la tappa s’articolata a quasi 1000m di quota in media di meno… Oggi ha fatto qualche goccia sulla corsa e c’era un po’ di foschia, niente di più!
Non mi sembra poi che le riprese siano state qualcosa di eccezionale oggi… anzi!

Vedo23: Corsa ancora una volta noiosa, purtroppo.
Sastre ha provato a fare il numero, ma non c’è riuscito e ha pagato sonoramente. Ammirevole però, se non altro, il coraggio.
Coraggiose Lotto e Rabobank, ma i loro capitani han pagato la brusca accelerazione di Andy.
Finalmente s’è rivisto Cancellara, anche se avrà tirato per un chilometro, quando in un recente passato faceva gran forcing anche in salita e a lungo… Mah!
Ancora equilibrio tra i big, ma osserverei: questa era la tappa regina?!?! Con un colle ridicolo all’inizio e poi tre colli non esattamente in successione? Mah…
E poi anche questo Tourmalet… 1400 in 19 Km? Sai che salitona… Per fare la differenza tra Andy e Contador servivano rampe over 10%: a circa 5 Km dall’arrivo lo spagnolo era al gancio… Poi la strada ha mollato un attimo e Andy ha capito che era inutile insistere troppo, tanto così non lo scattava.
Io ho preso attorno a 52:30m di scalata per i big, cioè 1600 di VAM… Tra l’altro sarei curioso di vedere in realtà quanto Contador abbia lasciato vincere Andy e quanto invece ne avesse… Per me perdeva comunque e ha tentato di fare il brillante per “recuperare”.

MirkoBl: Io non so se Contador fosse al gancio, a volte spingeva anche più lungo di Schleck. Secondo me, se avesse voluto, negli ultimi 2 km se ne sarebbe andato.

Vedo23: Non so.. Quando è scattato ha guadagnato subito per l’effetto sorpresa (Andy s’era girato), ma poi è stato ripreso facilmente. Poco prima aveva una faccia…

Pincopallino2005: oddio quando è partito Contador ha rifilato qualche metro a Andy in poche pedalate… Cmq concordo, tappa deludente e quel furbo di Schleck pensava di staccare Contador arrivando al risparmio sull’ultima salita? se voleva il colpaccio doveva attaccare sulle altre salite e prendersi il rischio eventualmente di saltare (si vede che si accontenta del secondo posto).

Lancestrong: mi guarderò la tappa questa sera per cui non sò come fossero messi i due sull’ultima salita, però ci sono sempre 8 secondi tra i due e io se fossi in contador non mi sentirei così tranquillo.
Se ne avesse avuto avrebbe dovuto provare a distanziare ancora un pò Andy perchè gli basterebbe qualche inconveniente nelle prossime 2 tappe (non a parigi), per perdere la prima posizione.
Pensandoci bene a contador è andato tutto bene (nessuna caduta e nessuninconveniente meccanico), e se gli capitasse qualcosa nella crono?
Una caduta a 5km dal traguardo della tappa inlinea di domani….non voglio tirargliela, ma se oggi ne avesse avuto per prendersi 1 minutino avrebbe almeno dovuto provarci.

Bed69: Mi sembra che nella tappa di Arenberg sia arrivato staccato perchè nel finale aveva un raggio rotto della ruota posteriore e sia giunto al traguardo con la ruota tutta scentrata che toccava il telaio.

Gibosimoni: Non mi è piaciuto per niente l’occhiolino maligno al traguardo fra i due, Andy doveva cercare di buttare il cuore oltre l’ostacolo, e avrebbe fatto miglior figura, invece di fare queste pseudo-acellerazioni.
Se non ne aveva, non doveva patteggiare la tappa, ci provava una volta, due, tre, fino a non averne, tanto il podio l’aveva assicurato al 99%.
Il Tour lo vince chi va forte a cronometro e si difende bene in salita – se poi ti chiami Contador è un giochetto da ragazzi – e non il contrario, ma gli ultimi 2 Km li hanno fatti a passerella finale senza infamia e senza lodi, e questo ha nociuto allo spettacolo e allo sport.
Corridori che mettevano il cuore e l’anima nella bici anche oltre le gambe – uno su tutti Pantani – non si rivedono più, anche se tanto di cappello a Schleck che ha dato 2 minuti a tutti. Il Lussemburghese ha fatto il compitino (ripeto, bene, ha fatto selezione, ma non basta per la vittoria), senza cercare appunto di fare il Pirata.
Mi pareva di rivedere Montecapione: Pantani-Tonkov, scatti a ripetizione e niente: poi però ho capito chi era Pantani e chi è Schleck.
L’uno – Marco – ha guardato in faccia l’avversario e ha detto “o vinco o salto, o la va o la spacca, ma ci provo fino in fondo a costo di schiantare” l’altro ha detto “meglio prendersi il tourmalet del centenario con tutto ciò che ne deriva, soldi fama e sponsor, ma da sparagnino e senza gloria”.
Anche se rimane sempre uno tra i più forti in salita, ma non ha avuto il coraggio di rischiare di saltare. Questo penso.

Vittorio P: Concordo con Gibosimoni. Il finale mi ha ricordato il duello Tonkov-Pantani, ma lì lo spettacolo è stato di tutt’altro livello.
Comunque la mia considerazione è un’altra.
Sicuramente i valori sono più livellati rispetto al passato; un Tourmalet scalato due volte fa zero distacchi la pima volta e poco più la seconda (con arrivo).
Secondo me il problema è la lunghezza delle tappe. Per vedere che tra i due era più forte, occorreva un vero tappo (vedi Sestriere Chiappucci 1992… 252 km).
Insomma, dopo 170 km arrivare sul Tourmalet è un conto, dopo 250 km è un altro. Da un po’ di tempo al Gio e al Tou mancano TAPPONI: non mi riferisco alle pendenze stratosferiche, ma a salite lunghe, ampio disdlivello e grande chilometraggio.
Dopo 8 ore in sella le forze sono al lumicino e vince il più forte.
Secondo me almeno una tappa così per grande giro (a parte la Vuelta, che è di seie C) ci vuole.

Salitepuntocià: Tappa deludente e pur non considerando dure le salite del Tour, la colpa non è stata della pedalabilita’ delle salite, secondo me c’è stato un livellamento verso il basso di tutti i corridori. L’anno prima su pendenze simili a Verbier, Contador fece spettacolo, idem ad arcalis e non fu male la tappa dell’aubisque di rasmussen……..

C’è anche da dire che contador umano ha gestito alla “saronni” o “indurain” la tattica, cioè “non riesco a staccare in salita,mi difendo dall’unico rivale,e lo supero a cronometro”, non è il contador dell’angliru o quello del romme
Comunque inutile perndersela cogli organizzatori, il tour è questo e le salite sono e saranno queste, le stesse mont du chat e colombis, pur dure delle solite pirenaiche e alpine, non sono il mortirolo e zoncolan… al massimo ne vedremo una ogni tanto e quindi secondo me per vedere più selezione bisognerebbe tornare ai tapponi di 230km e oltre e anche alle crono lunghe PRIMA dei tapponi… io non sono un cronometrofilo pero’ io le metto persino nei miei fantagiri, son delle mazzate nelle gambe e sulle salite poi si sentono! pensate a una crono a pau di 60 km e il gg dopo la pau-superbagneres, con aubisque, tourmalet, horquette d’ancizan, azet, peyeresourde e superbagneres farebbe altri distacchi che dopo una tappa di pianura.

Hotdogbr: ieri il percorso non è che consentisse granchè, troppa pianura tra il Marie Blanque e il Soulor e poi tra il Soulor e il Tourmalet, ora mentre ad Ax 3 Domaines ho puntato il dito verso A.Schleck questa volta lo punto contro Contador (mentre il lussemburghese ieri più di quello che ha fatto non poteva fare) che non ha attaccato e gli ha lasciato la tappa, e lo punto per tre ragioni: 1)Contador di tappe in questo Tour non ne ha ancora vinte; 2)fossi stato in lui cercherei di vincere il Tour con almeno 40” di vantaggio per dimostrare che l’avrei vinto anche senza il problema meccanico di A.Schleck sul Balès; 3)Contador è un ottimo cronoman ma non è Indurain e in una prova contro il tempo nella terza settimana cambiano tante cose, non escludo che con soli 8” di ritardo A.Schleck possa clamorosamente farcela

Alefederico: Andy Schleck ha deciso di lanciare la sfida sulla potenza in salita. Non poteva farcela. Già sulla Madeleine si ea capito che Contador non si sarebbe mai staccato. Ci sarebbe voluta più fantasia. Il duello finale è stato soporifero.

Gibosimoni: E’ esattamente ciò che ho detto più su: Schleck non poteva pensare che partendo da davanti, nella posizione meno azzeccata, potesse con queste simil-acellerazioni staccare uno scattista puro come Contador. Doveva tentare qualcos’altro: si, ci ha provato per 7/8 Km, ma ha avuto poca fantasia, ha acellereato 1,2,3,4,5,6 volte ma a ritmo blando (per Contador). Quando ha visto che non si staccava doveva rallentare fino a fermarsi, magari girarsi, e nel momento di distrazione fare una fiammata – come quella di Contador ai -4 -.

Ceemo: A me sembra che Schleck sia salito a tutta fino ai -2;e lo dimostra il distacco dato a tutti gli altri in pochi km. La sua tattica di ieri è stata corrtta in quanto ritengo molto più difficile staccare §Contador scattando che con un ritmo molto elevato. Perciò nella tappa di ieri ha fatto quello che doveva fare. Il problema è stata la mancanza di fantasia tattica nelle tappe precedenti.

Lancestrong: l’occhiolino di contador a andy a fine tappa e quei buffetti ripetuti dello spagnolo sulla guancia del poppante mi hanno lasciato sconcertato.
Siamo all’asilo o im uno sport con deiprofessionisti?
Ci può stare che il viziato Andy si debba fare, e sotto la guida di Frank e di Armstrong potrebbe crescere bene, ma contador mi sembra veramente il babbeo dei babbei.

Vedo23: Bruttissima scena!! Contador s’è dimostrato di una sfacciata ed arrogante strafottenza vergo gli altri corridori…
Altro che uomo immagine!! Fossi la Sidi eviterei di girare tutti quegli spot ridicoli e fossi la Sky ritirerei ogni offerta verso un ciclista del genere (per non parlare del passato ombroso e dei sospetti… non solo di doping “biologico”, ma anche “meccanico”…)

Gibosimoni: Vogliamo parlare dei 4 Milioni che prende dall’Astana?? Cose inconcepibili.
Non sono d’accordo sul ritmo, hanno fatto una VAM “ridicola” – la facessi io! – rispetto al Contador 2009 o anche al Basso Zoncolan e Mortirolo:

Contador

2009 Verbier (8,5 Km 7,5 %) 1850
2010 Tourmalet 1669 – 375 Watt stimati (6,14 watt/kg)

Basso 2010

Zoncolan 1777
Mortirolo 1769

E con tutto il rispetto il ritmo di Basso sul Mortirolo Contador poteva tenerlo benissimo.

Vedo23: Tieni però presente che le salite del Giro sono più favorevoli a picchi di VAM elevati rispetto a quelle del Tour. In particolare, Mortirolo e Zoncolan sono 6/7 Km più corti del Tourmalet. Quest’ultimo poi ha una pendenza media del 7,5%, quando per avere dati elevati di VAM è indicata una pendenza tra il 10 e il 12%.
Resta il fatto che a questo Tour Contador era più umano che in passato. Spero che, se non altro ora, sia pulito.

Gibosimoni: Ok, tutto bene.. Ma allora non si spiega veramente il 1850 di Verbier, che era 8,5 Km al 7.5 %.
Basti considerare che Basso ha fatto il Grappa in 1636, salita della distanza simile al Tourmalet ma con pendenze più facili, nemmeno transitando per primo, mentre Contador negli ultimi 10 Km ha tenuto un 1600.

Vedo23: Sono appunto 8,5 Km, non 19! Cambia eccome!

Salitepuntocià: il grappa ha pendenze piu difficili e non piu facili del tourmalet

Gibosimoni: Appunto, era per segnalare che:

- Contador a Verbier – una salita che può essere QUASI paragonabile allo Zoncolan anche se lo Zoncolan ha una pendenza più favorevole a fare ottime VAM – fece 1850, mentre Basso sullo Zoncolan ha fatto 1777;

- Basso sul Grappa (stessa distanza del Tourmalet seppur abbia pendenze più dure) ha fatto una VAM di 1636 mentre Contador sul Tourmalet ha fatto una VAM di 1600 negli ultimi 10 Km, ovvero nel periodo dove ha “risposto” a Schleck.

Conclusioni:
Contador è andato molto più piano del 2009;
Il ritmo di Schleck non è per niente impossibile;
Non ci sono più attaccanti che hanno coraggio da vendere.

Hotdogbr: Contador ha attaccato quasi all’inizio della salita di Verbier mentre i primi 10 km del Grappa sono stati fatti ad andatura sostenuta ma regolare con davanti Szmyd, per il Tourmalet boh, evidentemente la pioggia e il freddo di quel giorno e il caldo di quelli precedenti hanno lasciato il segno, poi io la VAM non la ritengo attendibilissima, meglio confrontare i tempi su ciascuna salita in annate diverse

con la collaborazione degli utenti del Forum dello Scalatore (www.salite.ch)

TOUR DE FRANCE, TOUR DU MONDE

Schleck sul Tourmalet, Contador sul Tour(Gazzetta dello Sport)

Schleck doma il Tourmalet, Contador ipoteca il Tour (Corriere dello Sport – Stadio)

Andy Schleck: „Noch ist die Tour nicht vorbei“ (Luxemburger Wort / La Voix du Luxembourg)

Andy Schleck ist der König des Tourmalet (Tageblatt)

Contador keeps Schleck in check on Tourmalet (The Times)

Schleck fails to shake Contador in ascent of gruelling drama (The Independent)

Mark Cavendish prepares final tilt at green jersey
(The Daily Telegraph)

Contador : «Plus conservateur»(L’Equipe)

Schleck l’intox(Le Monde)

Y tan contentos(AS)

Sastre: “Estamos haciendo del ciclismo una patraña de niñatos” (Marca)

Amigos para siempre (El Mundo Deportivo)

Victoire d’Andy Schleck, Contador toujours en jaune (Le Soir)

Schleck-Contador, un vrai combat des chefs (La Dernière Heure/Les Sports)

Contador geeft geen krimp (De Standaard)

Victoire de Schleck, Contador en jaune (actu24.be)

Schleck l’emporte, Contador dans sa roue (Sud Presse)

Schleck: ‘Tour nog niet gedaan’ (Het Nieuwsblad)

Two Leaders Engage in a Lung-Defying Duel (The New York Times)

Contador keeps gap over Schleck at Tour(USA Today)

Alberto Contador doggedly clings to Tour lead (The Age)

Don’t count me out yet – Schleck (Herald Sun)

Schleck declares he can still win (The Australian)

Contador weathers Schleck assault (The Daily Telegraph – Australia)

LA TAPPA CHE VERRA’
Dopo quattro tappe di montagna consecutive, le ultime tre frazioni del Tour 2010 saranno il regno quasi incontrastato della pianura e della velocità. Oggi, viaggiando verso Bordeaux, il gruppo incontrerà qualche zampellotto nei primi 35 Km, ma nessuno sarà coronato da GPM per la decisione dell’organizzazione di chiudere i giochi per la maglia a pois in cima al Tourmalet, come si era stabilito di fare anche l’anno scorso dopo il Ventoux. Sicuramente qualcuno cercherà di sfruttare quei trampolini per lanciare in una fuga: è una delle ultime occasioni che offre il Tour 2010 ma, difficilmente, il tentativo andrà in porto. Le squadre dei velocisti, infatti, avranno gioco facile nel rientrare sugli attaccanti, complice una seconda parte di tracciato disegnata non solo su strade piatte ma anche particolarmente filanti, caratterizzati come sono da frequenti e interminabili rettilinei.

RADUNO DI PARTENZA: place Jeanne d’Albret, ore 12.55
VIA VOLANTE: ore 13.00, D 430
MEDIE PREVISTE: 42 – 46 Km orari
SPRINT: Castelnau-Chalosse (Km 29,5), tra le 13.38 e le 13.42; Hostens (Km 150,5), tra le 16.16 e le 16.35
ZONA RIFORNIMENTO: Sabres, attorno al 91° Km
ARRIVO: a Bordeaux, in Quai Louis XVIII, tra le 17.05 e le 17.37
Siti dedicati: www.salies-de-bearn.fr/fr-les_actualites_municipales-fiche-1029.html

METEO TOUR
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della frazione Salies-de-Béarn – Bordeaux

Salies-de-Béarn: cielo coperto, temperatura 20,8°C, venti moderati da WNW (16 – 17 Km/h), umidità al 80%, possibilità di deboli piovaschi (0.2 mm)
Bordeaux: cielo poco nuvoloso, temperatura 22,7°C, venti moderati da WNW (21 – 25 Km/h), umidità al 58%

I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Tg Sport La7 (ieri): “Andy Schek”
De Luca: “Anche quest’oggi stiamo seguendo la 17a tappa” (le altre le hanno abolite tutte, si corre tutti i giorni la tappa del Tourmalet)
Pancani: “Col de Marie Claire” (vabbuò…. Claire, Blanque…. sempre quel colore è)
De Stefano: “Ma io credo che secondo me”
Conti: “Gli uomini di Andy Sleck in maglia bianca” (tre errori al prezzo di uno: il solito Sleck, la maglia bianca sta indosso al solo Schleck, gli altri hanno quella della Saxo Bank)
Cassani: “fra qualche anno si possa parlare dell’impresa di Andy Sleck nel 2009, nel 2010, nel 2011″ (nel 2009 non se ne ricordano, almeno al Tour…. e gliel’ha tirata anche per il 2010…. quindi Contador (o chi sarà in giallo) anche nel 2011)
De Stefano, a proposito della presenza di Sarkozy: “Tradizione dei presidenti sul Tour de France”
Pancani: “La cronometro di Bordeaux” (Pauillac)
Pancani: “Cambiata sbagliata” (cambio sbagliato, episodio di Schleck sul Bales)

ARCHIVIO ALMANACCO
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CONTADOR, MANI SUL TOUR

luglio 22, 2010 by Redazione  
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Andy Schleck attacca sul Tourmalet, ma lo spagnolo non cede al forcing del lussemburghese e conserva la leadership, lasciando la tappa al rivale. Distacchi non eccessivi per gli altri big, con Rodriguez, Hesjedal, Sanchez, Menchov, Gesink, Horner e Van den Broeck raccolti in 30’’, fra 1’18’’ e 1’48’’ dalla coppia di testa. In classifica, Contador guida sempre con 8’’ su Schleck, mentre Sanchez porta a 21’’ il margine su Menchov nella lotta al podio.

Foto copertina: Andy Schleck celebra il secondo successo di tappa in questo Tour, in vetta al Tourmalet (foto AFP)

Finalmente un testa a testa vero. Dopo due settimane e mezzo di distacchi molto modesti o occasionali (guai sul pavé per l’uno, salti di catena per l’altro), scatti brevi e senza seguito e accordi di collaborazione (si pensi alla Madeleine o agli ultimi chilometri della tappa di Ax-3-Domaines), Andy Schleck e Alberto Contador hanno finalmente dato vita al tanto atteso corpo a corpo, sull’ascesa più dura e temuta del Tour: quel Col du Tourmalet che, come spesso accade ad ascese così pubblicizzate ed attese, non ha alla fine prodotto i paventati sconquassi. Perché ve ne fossero, sarebbe stata necessaria ben altra animosità su Marie-Blanque e Soulor, affrontati invece ad andatura molto blanda dal gruppo. Ci sarebbe poi voluto qualche uomo di medio-alta classifica desideroso di rischiare da lontano, e invece fra i sei fuggitivi della prima ora – Burghardt (BMC), Pauriol (Cofidis), Perez (Euskaltel), Koren (Liquigas), Flecha e Boasson Hagen (Sky) – il meglio piazzato era Pauriol, 36° in classifica a 52’.
È stato dopo poco meno di 30 km che la corsa avrebbe potuto prendere un’altra piega, allorché Carlos Sastre, 15° in generale a 9’, dopo aver mandato in avanscoperta Konovalovas, è evaso dal plotone, riagganciandosi poco dopo al compagno di squadra. La sorte non è però stata favorevole al trionfatore della Grande Boucle 2008, il cui tentativo, chiaramente già pianificato da tempo, è partito proprio nel momento della caduta di Samuel Sanchez. Un capitombolo fortunatamente senza conseguenze, ma che, alla luce degli oltre 2’ impiegati dall’asturiano per rimettersi in sella, ha indotto il gruppo a rallentare, e ha dissuaso chiunque dall’unirsi all’azione del leader Cervélo, ritrovatosi così, ai piedi del Marie-Blanque, con oltre 3’ da recuperare in salita al drappello di testa, onde evitare di ritrovarsi tutto solo nei 40 km pianeggianti successivi: impresa terribilmente complicata, fallita per circa 1’.
Con Sastre che, dopo aver toccato un margine massimo di 7’, che lo collocava virtualmente al 4° posto in classifica, sperperava energie e perdeva terreno nei tratti in fondovalle prima di Soulor e Tourmalet, la Astana ha così potuto controllare agevolmente la situazione, impostando un ritmo tutt’altro che proibitivo sui primi due colli di giornata, coadiuvata a tratti dalla Saxo Bank di Andy Schleck – ormai deciso a giocarsi il tutto per tutto sull’ultima grande montagna del Tour – e della Omega Pharma-Lotto di Van den Broeck. Soltanto ad una quarantina di chilometri dal traguardo il ritmo del gruppo si è impennato, con Rabobank e Saxo Bank, sostituitesi alla formazione di Contador, impegnate a riportare sotto i propri leader, desiderosi di poter almeno compensare con un successo parziale di prestigio un eventuale piazzamento non all’altezza delle attese (leggasi: 4° per Menchov, 2° per Schleck) in classifica generale. Il margine dei battistrada è così crollato dagli 8’ del vantaggio massimo ai 3’ con cui hanno approcciato il Tourmalet, destinato a divenire preda degli uomini più attesi.
Come ampiamente preventivabile, è stata la Saxo Bank a prendere in mano la situazione sulle prime rampe dell’ascesa finale, con O’Grady, Cancellara, Sorensen e Fuglsang che non hanno comunque prodotto grossa selezione in un gruppo maglia gialla che, a 10 km e mezzo dal traguardo, contava ancora almeno una ventina di unità. È stato allora che Andy Schleck è entrato in azione in prima persona, lanciandosi all’inseguimento di Carlos Barredo – appena scattato – e rilanciando poi in prima persona. Contador è stato il più pronto ad incollarsi alla sua ruota, imitato da Joaquin Rodriguez e Menchov. Ai capitani di Katusha e Rabobank sono però bastate poche centinaia di metri per rendersi conto che era meglio non tentare di reggere il ritmo dei due aspiranti vincitori del Tour, lasciandosi così riassorbire da Sanchez, Gesink, Kreuziger, Horner, Hesjedal e Van den Broeck, saliti con passo più regolare.
Rispetto a quanto visto sulle ascese di Avoriaz, della Madeleine e del Balès, il lussemburghese ha optato per un drastico cambiamento tattico: niente più scatti a ripetizione intramezzati da bruschi rallentamenti, ma fiondata iniziale seguita da un forcing reiterato, spalmato su diversi chilometri. Difficile dire se senza questo cambio di rotta verso una condotta tattica che ha ricordato a tratti quella di alcune giornate di gloria di Marco Pantani (Alpe d’Huez 1997 e Plan di Montecampione 1998 in particolare) le cose sarebbero cambiate, come potrebbe far pensare il precedente di lunedì scorso, quando Contador era parso in difficoltà nel replicare all’ennesima accelerazione del lussemburghese, prima del salto di catena. Di certo, il ritmo sempre elevato ma mai proibitivo della maglia bianca non ha mai dato l’impressione di poter fiaccare più di tanto la resistenza dello spagnolo, che non ha concesso un metro al rivale neppure in occasione dei più decisi rilanci di andatura. È stato anzi proprio il capoclassifica, a 4 km dall’arrivo, a dare per un attimo l’illusione di potersene andare in solitaria, con una fucilata a scopo palesemente intimidatorio alla quale Schleck ha replicato con non pochi patemi. Sparata che, pur senza permettere al madrileno di fare il vuoto, ha comunque raggiunto l’obiettivo minimo, dal momento che l’azione di Andy si è fatta da quel momento meno incisiva, come testimoniato dalla rinuncia ad ulteriori aumenti di ritmo nel finale e dalla lieve rimonta degli altri uomini di classifica, scivolati fino a 1’47’’ e risaliti ad 1’ e mezzo circa.
Con l’avvicinarsi del traguardo, e l’evidente impossibilità per Schleck di distanziare il rivale, ci si attendeva, in virtù dello scatto di Contador ai -4, un ulteriore testa a testa per il successo di tappa. Come lasciato presagire da un colloquio fra i due a 300 metri dalla linea bianca, invece, l’iberico ha deciso di non contendere all’avversario un successo di tappa che, alla luce di quanto visto nei chilometri precedenti, avrebbe a nostro giudizio probabilmente colto. Una rinuncia resa forse leggermente più sofferta dal fatto che lo spagnolo ancora attende, in questo Tour, un successo di tappa che a questo punto potrebbe non arrivare mai, ma ampiamente compensata dall’ormai quasi acquisita certezza di riconfermare il successo del 2009. Non solo, ma la grande difesa di oggi dovrebbe consentire all’iberico di portare la maglia gialla a Parigi con un margine superiore ai 39’’ guadagnati a Bagnères-de-Luchon, togliendo ai detrattori la possibilità di bollare l’ormai probabile successo come frutto più di un salto di catena che di una superiorità tecnica.
Alle loro spalle, gli altri big hanno tagliato il traguardo alla spicciolata, ma raccolti in appena 30’’, con distacchi compresi fra 1’18’’ e 1’48’’: Joaquin Rodriguez a 1’18’’, Hesjedal a 1’27’’, Sanchez a 1’32’’, Menchov e Gesink a 1’40’’, Horner a 1’45’’, Van den Broeck a 1’48’’. Solamente Kreuziger ha pagato qualcosa di più, chiudendo comunque a 2′14’’. Distacchi complessivamente contenuti, che non hanno sconvolto la situazione nei duelli più accesi ed importanti di questo Tour: invariati gli 8’’ fra Contador e Schleck, passati da 13 a 21 i secondi di margine di Sanchez su Menchov nella lotta per il terzo gradino del podio. E anche se sarebbe compito di chi scrive di sport mantenersi completamente al di sopra delle parti, non possiamo fare a meno di sorridere di fronte all’ottima prova del campione olimpico di Pechino, che ha fatto in questo modo pagare ai suoi avversari l’immobilismo su Tourmalet e Aubisque nella giornata di martedì, quando l’asturiano aveva dato segnali di cedimento sulle pur non proibitive rampe dell’Aspin.
Dando un’occhiata al resto della classifica, balza subito all’occhio come, se non altro, la tappa di oggi abbia fatto emergere i reali valori in gioco in questo Tour. I primi dieci al traguardo (appena fuori dai quali si colloca un ottimo Damiano Cunego, 11°) occupano infatti anche le prime dieci posizioni in classifica generale: detto dei primi quattro, la top 10 è completata da Van den Broeck, Gesink, Rodriguez, Hesjedal, Kreuziger e Horner. A memoria, ricordiamo un episodio più o meno analogo nel 1996, nella frazione di Pamplona (allora 8 su 8). Allora, finiva l’era di un fuoriclasse spagnolo; oggi, un altro campione iberico ha fatto chiaramente capire di essere ancora ben distante dall’abdicare.

Matteo Novarini

21-07-2010

luglio 22, 2010 by Redazione  
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TOUR DE FRANCE

Oggi riposo

BRIXIA TOUR

La ISD – Neri si è imposta nella prima tappa, cronosquadre di Palazzolo sull’Oglio, percorrendo 16,5 Km in 18′30″, alla media di 53,513 Km/h. Ha preceduto di 9″ la Vacansoleil e di 17″ la Lampre. La prima classifica vede in testa Giovanni Visconti (ISD – Neri) davanti al polacco Huzarski e al tedesco Sinkewitz.

TOUR OF QINGHAI LAKE (Cina)
L’ucraino Yuriy Metlushenko (Amore & Vita – Conad) si è imposto nella quinta tappa, Qinghai Lake – Bird Island, percorrendo 120,5 Km in 2h52′36″, alla media di 41,888 Km/h. Ha preceduto allo sprint il russo Shpilevskiy e il kazako Tleubayev. Miglior italiano Pier Paolo De Negri (ISD – Neri), 4°. Davide Frattini (Team Type 1) 23°, Salvatore Mancuso (ISD – Neri), 82° a 1′04″.
Il croato Radoslav Rogina (Loborika) conserva la maglia di leader con 41″ sullo statunitense Reijnen e 44″ sull’irlandese McCann. Migliore italiano Mancuso, 55° a 33′48″. Frattini 61° a 38′05″, De Negri 93° a 51′32″.

IL TRICOLORE SVENTOLA SUL BRIXIA TOUR

luglio 22, 2010 by Redazione  
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E’ il campione italiano Giovanni Visconti il primo leader del Brixia Tour 2010. La sua ISD si è imposta nella veloce cronosquadre di Palazzolo (oltre 53 Km la media finale) e, avendo lui tagliato per il primo il traguardo, è formalmente diventato il primo leader della corsa, pari tempo con i suoi compagni d’avventura. Ora dovrà difendersi dagli attacchi degli scalatori presenti in gruppo, che oggi troveranno pane per i loro denti nel durissimo finale del Monte Poffe.

Foto copertina: la ISD-Neri in azione della cronosquadre di Palazzolo sull’Oglio (foto Bettini)

Si è aperta con una cronosquadre di 16,5 km nei dintorni di Palazzolo sull’Oglio la 10a edizione del Brixia Tour, appuntamento divenuto ormai tradizionale per quei corridori italiani che non prendono parte al Tour de France e che sulle strade bresciane iniziano la seconda parte di stagione, dopo la lunga pausa susseguente al Giro d’Italia e al campionato nazionale. Tra i protagonisti di quest’edizione troviamo il neo-tricolore Giovanni Visconti (ISD), il 4° del Giro Michele Scarponi (Diquigiovanni), il bergamasco Matteo Carrara (Vacansoleil) – reduce dal successo al Giro del Lussemburgo e da un ottimo Giro di Svizzera – , il neoacquisto della Lampre Andrey Kashechkin che rientra alle corse dopo la lunga squalifica per doping e tre uomini in cerca di riscatto dopo un Giro sfortunato: il vincitore della scorsa 2009 Giampaolo Caruso (Katusha), l’abruzzese Francesco Masciarelli (Acqua & Sapone) e il lucano Domenico Pozzovivo (CSF).
La cronosquadre è andata alla ISD di Visconti, con il corridore siciliano che, avendo tagliato per primo il traguardo, indossa anche la maglia di leader. Gli uomini di Luca Scinto hanno portato a termine la prova con 9” di vantaggio sulla Vacansoleil, 17” sulla Lampre, 20” sulla Katusha, 21” sulla Sky e 25” sulla Garmin, formazioni queste ultime che hanno in Morris Possoni e nell’irlandese Daniel Martin gli uomini di punta in gara.
I distacchi fatti registrare nella prova contro il tempo saranno comunque difficilmente decisivi in un Brixia Tour che strizza l’occhio agli scalatori, a iniziare dalla prossima tappa di 160,4 km che partirà da Brescia-Buffalora e si concluderà ai 1044 metri del Monte Poffe, sopra Lumezzane, al termine di un’ascesa di 6 km con pendenze superiori al 10%: sarà indubbiamente questa salita, insieme a quella ormai tradizionale del Passo Maniva su cui si concluderà la 4a tappa, a decidere la classifica generale.

Marco Salonna

La premiazione di Giovanni Visconti (foto Bettini)

La premiazione di Giovanni Visconti (foto Bettini)

20-07-2010

luglio 21, 2010 by Redazione  
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TOUR DE FRANCE

Il francese Pierrick Fedrigo (Bbox Bouygues Telecom) si è imposto nella sedicesima tappa, Bagneres-de-Luchon – Pau, percorrendo 199,5 Km in 5h31′43″, alla media di 36,085 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Casar e lo spagnolo Plaza Molina. Miglior italiano Damiano Cunego (Lampre-Farnese Vini), 4°. Armstrong 6°, Andy Schleck 21° a 6′45″, Contador 22°, Basso 111° a 34′48″.
Lo spagnolo Alberto Contador Velasco (Astana) conserva la maglia gialla, con 8″ sul lussemburghese Andy Schleck e 2′00″ sullo spagnolo Sánchez Gonzalez. Miglior italiano Ivan Basso (Liquigas-Doimo), 27° a 37′18″.
Armstrong 25° a 33′46″, Cunego 33° a 48′56″.

TOUR OF QINGHAI LAKE (Cina)
Il serbo Ivan Stevic (Partizan Srbija) si è imposto nella quarta tappa, Xining (Duoba) – Qinghai Lake, percorrendo 118 Km in 2h50′12″, alla media di 41,598 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’ucraino Metlushenko e il russo Shpilevskiy. Miglior italiano Pier Paolo De Negri (ISD – Neri), 10°. Davide Frattini (Team Type 1) 14°, Salvatore Mancuso (ISD – Neri), 98°.
Il croato Radoslav Rogina (Loborika) conserva la maglia di leader con 34″ sullo sloveno Gazvoda e 44″ sullo statunitense Reijnen. Migliore italiano Mancuso, 56° a 32′44″. Frattini 67° a 38′05″, De Negri 99° a 51′32″.

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