12-04-2010

aprile 13, 2010 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

PRESIDENTIAL CYCLING TOUR OF TURKEY
Il tedesco André Greipel (Team HTC – Columbia) si è imposto anche nella seconda tappa, Kusadasi – Turgutreis, percorrendo 181 Km in 4h40′33″, alla media di 38,709 Km/h. Ha preceduto allo sprint gli italiani Angelo Furlan (Lampre-Farnese Vini) e Claudio Cucinotta (De Rosa – Stac Plastic). Greipel conserva la maglia di leader, con 16″ sullo statunitense Van Garderen e 19″ sul polacco Bodnar. Miglior italiano Tiziano Dall’antonia (Liquigas-Doimo), 9° a 26″.

CAMPIONATI CONTINENTALI ASIATICI
Disputati a Sharjah (Emirati Arabi Uniti), tra il 10 e il 12 aprile i campionati continentali asiatici. La prova più attesa, la gara su strada degli elite, è stata conquistata dall’iraniano Mehdi Sohrabi che ha percorso 162 Km in 3h27′21″, alla media di 46,877 Km/h. Ha preceduto di 1′26″ il giapponese Miyazawa e l’iraniano Nateghi.
Si sono inoltre laureati campioni asiatici la coreana You Jina (strada donne), il kazako Alexey Lutsenko (strada junior uomini ), la coreana Kim Hyunji (strada junior donne ), il kazako Andrey Mizurov (crono uomini elite), la coreana Eun Ju Son (crono donne elite), il coreano Park Sanghoon (crono junior elite) e la kazaka Tatyana Ulbrikht (crone donne elite)

BIS DI GREIPEL SULLA PELLE DEGLI ITALIANI

aprile 13, 2010 by Redazione  
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Masticano amaro gli italiani in scena al Giro di Turchia che si sono dovuti accontentare dei gradini più bassi del podio nella seconda frazione. Sul traguardo di Turgutreis è giunto per primo il leader della corsa Greipel che, dopo la vittoria a sorpresa nella crono di Istanbul, si è trovato di fronte un traguardo tarato sulle sue consuete misure. Il velocista tedesco ha avuto la meglio su due atleti di casa nostra, il Lampre Furlan e il De Rosa Cucinotta, mentre, a parziale consolazione, dobbiamo notare che nei primi dieci di giornata ben sei sono italiani: Mattia Gavazzi è 4°, Merlo è 6°, Brambilla è 8° e Gatto chiude la “top ten” col 10° posto.

Foto copertina: la volata con la quale Greipel ha giustiziato i nostri connazionali (foto Tour of Turkey)

È cambiato lo scenario, è cambiata la tipologia della tappa, ma il vincitore è sempre lo stesso, Andrè Greipel. Il portacolori della HTC Columbia, ben supportato dalla squadra, si è imposto nella volata di gruppo che ha messo fine alla tappa di ieri, la Kusadasi-Turgutreis di 178 km, raggiungendo così l’ottava vittoria di stagione.
Il percorso vallonato, pur con le consuete fughe nella prima parte di gara, non ha provocato l’auspicata selezione, facendo così buon gioco al tedesco, che ha regolato in volata gli italiani Furlan, Cuccinotta e Mattia Gavazzi.
In classifica generale Greipel continua a occupare con merito il primo posto, con un vantaggio di 16” sul compagno di squadra statunitense Van Garderen e 19” sul polacco Bodnar. Primo degli italiani è sempre Dell’Antonia, 9°, a 26”, tallonato a un secondo da Giovanni Visconti.
Il secondo posto di Furlan ha portato un po’ di allegria in casa Lampre, dopo la défaillance di Cunego ai Paesi Baschi.
“Greipel ha uno spunto davvero veloce, ma Furlan ha comunque ben figurato – ha commentato il ds Vicino – L’unico modo per provare a impensierire il tedesco sarebbe stato quello di riuscire a prendergli la ruota, ma purtroppo Furlan ha trovato qualche traiettoria chiusa e ha dovuto rimontare sul lato del gruppo, proponendo comunque una bella volata. Note positive vengono da Malori, corridore di classe che ha pedalato molto bene in una tappa ventosa come quella di oggi, e da Spilak, il quale ha mostrato di possedere una buona condizione rientrando dal gruppo su una delle fughe che hanno caratterizzato la prima parte della tappa”.
Oggi la presenza di alcune salite più “vere” potrebbe cambiare volto alla classifica, ma in casa HTC sono molto fiduciosi poiché il secondo in classifica Van Garderen potrebbe subentrare al proprio capitano, mantenendo la questione “classifica” una faccenda tutta loro.

Mario Prato

LA TAPPA DI OGGI
La terza giornata di gara del Presidential Tour of Turkey scatterà nel cuore di Bodrum, ovvero l’antica Alicarnasso, città celebre per la tomba del satrapo Mausolo (donde il nome di mausoleo), della quale rimangono pochi resti e che fu annoverata tra le sette meraviglie del mondo antico. Oggi è divenuta una delle principali località turistiche della nazione, soprattutto grazie agli sforzi del romanziere Cevat Şakir – infatti, noto col soprannome di “Pescatore di Alicarnasso” – che s’innamorò di questi luoghi dopo che vi era stato condannato a vivervi per tre anni in esilio. È, inoltre, il paese natale del filosofo greco Erodoto e dell’ammiraglio turco Dragut, comandante della flotta ottomana dopo il ritiro del celebre Khayr al-Dīn (Ariadeno) Barbarossa. Dopo 166 Km di gara, la frazione si concluderà a Marmaris, altro rilevante centro turistico, il cui piccolo porto si affaccia sullo specchio di Mediterraneo nel quale si trova l’isola greca di Rodi.
Il tracciato sul quale si gareggerà sarà lo stesso sul quale si sono disputate due frazioni nelle edizioni più recenti della corsa, vinte dall’italiano Matteo Priamo nel 2008 e da Daryl Impey nel 2009, nel corso dell’edizione conquistata dallo stesso corridore sudafricano, nonostante la brutta caduta che lo aveva visto coinvolto nel finale della tappa conclusiva.
Il percorso può essere pressapoco paragonato a quello della frazione precedente, ma stavolta i velocisti, che negli ultimi anni hanno dimostrato di non temere simili finali (come testimonia il successo di Impey l’anno passato, anche se ci furono parecchi distacchi in quell’ordine d’arrivo), avranno qualche grattacapo in più e non è detto che si arrivi al traguardo tutti assieme, più o meno appassionatamente. La marcia d’avvicinamento al traguardo sarà più impegnativa rispetto a quanto visto andando verso Turgutreis. Infatti, bisognerà giungere sino a 725 d’altezza quando si scollinerà il primo GPM di giornata, classificato di prima categoria e caratterizzato da una salita di quasi 16 Km, con i tratti più esigenti entro i primi 7 Km, inclinati al 6,5% e con pendenze fino al 15%. 52 Km più avanti si affronterà un altro gran premio, nettamente più facile e collocato a 49 Km dall’arrivo. Questo, infine, sarà preceduto di 6,5 Km dalla cima dell’ultimo scoglio, ascesa che svetta a 255 metri sul livello del mare (al quale finirà la tappa) e che comporterà 3,7 Km d’arrampicata al 5,6%, conditi da uno strappo al 13%.

Laltimetria della terza tappa (www.tourofturkey.org)

L'altimetria della terza tappa (www.tourofturkey.org)

Mauro Facoltosi

PICCOLE CORSE CRESCONO

aprile 12, 2010 by Redazione  
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Si corre dal 1968 ed è stata per lungo tempo una corsa secondaria, nota quasi esclusivamente ai corridori asiatici. Solamente nelle ultime edizioni il Presidential Tour of Turkey ha scalato i vertici del calendario internazionale e nel giro di due anni è passata dall’anonimato alla categoria 2.1 prima e a quella 2.HC poi, per intederci la stessa del Critérium International e dell’Amgen Tour of California, un gradino sotto corse del calibro della Parigi – Tours, del Giro dell’Emilia e della Tre Valli Varesine, per limitarsi a qualche nome prestigioso.
Testimoniano l’importanza acquisita da questa competizione un campo partenti di tutto rispetto, anche se privo di nomi di spicco. Risalta in particolar modo la presenza di ben 36 italiani, quasi il 30% dell’intero gruppo.
La 46a edizione, poi, è partita col botto perché nessuno si aspettava il successo di Andrè Greipel nel prologo: è vero che il tedesco è forse il nome più celebre schieratosi al via, ma eravamo abituati a vedere il suo nome spiccare sugli ordini d’arrivo di tappe per velocisti, non certo in occasione di una prova a cronometro. Sorprese a parte, oggi per lui non dovrebbe essere difficile difendere la leadership acquisita a Istanbul nella prima frazione in linea.

Foto copertina: Tiziano Dall’Antonia, migliore tra gli italiani in gara, sfreccia sotto la Basilica di Santa Sofia, principale monunento di Istanbul (foto Franck Nataf).

È partito il Presidential Tour of Turkey, è partito nel nome di Andrè Greipel.
È stato, infatti, il tedesco “seconda scelta” di casa HTC Columbia ad aggiudicarsi il cronoprologo di 5,8 km a Istanbul, con il tempo di 8’40”45.
La corsa a tappe turca, 1257 km distribuiti in otto frazioni, è giunta alla sua 46a edizione, ma l’aver raggiunto l’assegnazione 2.HC gli ha dato una rilevanza internazionale, prova ne è la ricca e molto italiana starting list.
Infatti, sono presenti in Turchia la Liquigas e la Lampre tra le ProTour e poi la Carmiooro-NGC, la Colnago-CSF inox, la De Rosa-Stack Plastic e la ISD-Neri. In totale si sono schierati al via da Istanbul 36 ciclisti italiani, vale a dire il 33% del gruppo, forte di 110 unità.
Insomma molta Italia, ma il primo podio di giornata parla straniero, con Greipel primo, il compagno di squadra statunitense Van Garderen secondo e il polacco della Liquigas Bodnar terzo. Primo degli nostri è Tiziano Dell’Antonia, un altro portacolori della Liquigas, decimo a 16”, che ha fatto meglio di un secondo dell’ISD Visconti.

Mario Prato

La premiazione di Greipel (foto Jean-François Quénet)

La premiazione di Greipel (foto Jean-François Quénet)

LA TAPPA DI OGGI
Oggi il Presidential Tour lascerà la Turchia Europea per passare nel continente asiatico, dove si disputeranno tutte le altre frazioni in linea.
La prima di queste prenderà le mosse da Kuşadası (nome che significa letteralmente “isola degli uccelli”), importante località turistica affacciata sul Mar Egeo e molto nota per la vicinanza ai siti archeologici di Efeso e Mileto e al sito naturale di Pamukkale, iscritto nella lista dei patrimoni dell’umanità dell’UNESCO. L’arrivo, dopo 181 Km di gara, sarà aggiudicato a Turgutreis, il secondo centro per grandezza della penisola di Bodrum, nonché importante centro commerciale soprattutto per l’agricoltura (vasti frutteti e orti) e meta vacanziera, che attrae gli amanti del turismo balneare con la sua sabbiosa spiaggia lunga quasi 5 Km.
Il tracciato predisposto tra i due centri turchi è molto meno impegnativo di quanto lascino intedere le altimetrie ufficiali, caratterizzate da una grafica piuttosto “compressa”. I saliscendi non mancheranno, ma saranno piuttosto diluiti lungo l’intero percorso e separati da ampi tratti pianeggianti. L’unica vera insidia per gli sprinter sarà rappresentata da una salita di circa 2,7 Km, inclinata al 4,4% con un picco del 10%, che dovrà essere scavalcata a 8 Km dal traguardo, a sua volta preceduto di circa 1500 metri da uno zampellotto che costituirà l’ultima difficoltà di giornata.

Mauro Facoltosi

Laltimetria della prima tappa (www.tourofturkey.org)

L'altimetria della prima tappa (www.tourofturkey.org)

11-04-2010

aprile 12, 2010 by Redazione  
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PARIGI – ROUBAIX
Lo svizzero Fabian Cancellara (Team Saxo Bank) si è imposto nella classica francese, percorrendo 259 Km in 6h35′10″, alla media di 39,325 Km/h. Ha preceduto di 2′00″ il norvegese Hushovd e lo spagnolo Flecha Giannoni. Miglior italiano Filippo Pozzato (Team Katusha), 7° a 3′46″.

PARIGI – ROUBAIX JUNIORS
Il belga Jasper Stuyven si è imposto nella versione destinata ai juniors, percorrendo 122,4 Km in 3h21′55″, alla media di 36,371 Km/h. Ha preceduto allo sprint il britannico Mclay e lo statunitense Craddock. Miglior italiano Eric Ravaioli, 33° a 3′43″.

La volata che ha concluso la versione juniors della Parigi - Roubaix (www.nordeclair.fr)

La volata che ha concluso la versione juniors della Parigi - Roubaix (www.nordeclair.fr)

PRESIDENTIAL CYCLING TOUR OF TURKEY
Il tedesco André Greipel (Team HTC – Columbia) si è imposto nella prima tappa, cronometro di Istanbul, percorrendo 5,8 Km in 8′40″, alla media di 40,154 Km/h. Ha preceduto di 6″ lo statunitense Van Garderen e di 9″ il polacco Bodnar. Miglior italiano Tiziano Dall’antonia (Liquigas-Doimo), 10° a 16″.

CIRCUIT DES ARDENNES INTERNATIONAL (Francia)
Due tappe disputate nell’ultima giornata di gara.
Il mattino, il francese Paul Poux (Sojasun Espoirs ACNC) si è imposto nella terza tappa, circuito a cronometro di Charleville-Mézières, percorrendo 14 Km in 17′27″, alla media di 48,137 Km/h. Ha preceduto di 2″ e 6″ i connazionali Simon e Baldo. Il russo Mikhail Antonov (Itera-Katusha) conserva la testa della classifica, con 57″ sul francese Rostollan e 1′21″sul norvegese Stake Laengen.
Il pomeriggio, il francese Florian Vachon (Bretagne – Schuller) si è imposto nella quarta ed ultima tappa, circuito di Revin, percorrendo 110 Km in 2h45′48″, alla media di 39,807 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Morizot e l’olandese Keizer. Il russo Antonov si impone con 57″ sul francese Rostollan e 2′35″su Morizot.

La premiazione del russo Antonov (foto Hervé Dancerelle)

La premiazione del russo Antonov (foto Hervé Dancerelle)

CINTURON CLISTICA INTERNACIONAL A MALLORCA
Il tedesco Nikias Amdt (Lkt Team Brandemburg) si è imposto nella quarta ed ultima tappa, circuito di S’Arenal de Llucmajor, percorrendo 144 Km in 3h04′44″, alla media di 46,770 Km/h. Ha preceduto allo sprint il britannico Bibby e il tedesco Klein. Unico italiano in gara, Fabio Ursi (Team Bürgi -Fidi BC) si è piazzato 42°.
Lo spagnolo Sergio Mantecón Gutiérrez (Hosteleria de Cañete-Nagares) si impone con 1″ sul connazionale Belda Garcia e 34″ sul tedesco Kraub. Ursi è 77° a 17′52″.

DWARS DOOR DRENTHE
L’italiano Enrico Rossi (Ceramiche Flaminia – Bossini Docce) si si è imposto nella corsa olandese, percorrendo 178,7 Km in 4h04′56″, alla media di 43,775 Km/h. Ha preceduto gli olandesi Van Groen (allo sprint) e Vermeltfoort (di 32″).

Successo di Enrico Rossi (fratello di Vania, la compagna di Riccò) nella Dwars door Drenthe (foto Bert Geerts/dcp-bertgeerts@xs4all.nl)

Successo di Enrico Rossi (fratello di Vania, la compagna di Riccò) nella Dwars door Drenthe (foto Bert Geerts/dcp-bertgeerts@xs4all.nl)

KLASIKA PRIMAVERA
Lo spagnolo Samuel Sánchez (Euskaltel – Euskadi) si è imposto nella corsa spagnola, percorrendo 171 Km in 4h04′19″, alla media di 41,994 Km/h. Ha preceduto di 5″ il connazionale Anton e il lussemburghese Franck Schleck. Miglior italiano Mauro Finetto (Liquigas-Doimo), 6°.

Il successo del campione olimpico di Pechino 2008 ad Amorebieta (www.as.com)

Il successo del campione olimpico di Pechino 2008 ad Amorebieta (www.as.com)

BOONEN, IL PENDOLINO TE L’HA FATTA

aprile 11, 2010 by Redazione  
Filed under 4) PARIGI - ROUBAIX, News

Cancellara lascia Boonen, e il resto del gruppo, a 50km dall’arrivo e per lo svizzero è un trionfo, la gara per il podio vede Hushovd superare in volata Flecha, a tre minuti Boonen chiude quinto dietro a Hammond e davanti a Leukemans e Pozzato. Per il belga una Parigi-Rubaix corsa davvero male.

Foto copertina: Cancellara prende il volo (foto Luca Bettini)

Una standig ovation per Cancellara all’ingresso solitario del velodromo, un ultimo giro corso senza mani sul manubrio a godersi il trionfo, un festeggiamento che inizia bel prima dell’ingresso tempio del ciclismo, quando nessuno si sognerebbe di distogliere lo sguardo dalla strada stremato per le fatiche del paves. Ma in realtà oggi la gara si è chiusa 50km prima del previsto, quando Boonen capitola per evidenti lacune tattiche e palese inferiorità fisica.

Siamo certi di poter dire che il pendolino di Berna avrebbe vinto ugualmente anche senza l’aiuto del belga, tale era la condizione dell’elvetico: stratosferica. Ma sicuramente senza la fretta e la voglia di strafare di Boonen, Cancellara non avrebbe avuto la vita così facile. Troppe energie sprecate in continui inutili attacchi su cui gli avversari hanno sempre ricucito. Poi una fatale disattenzione: si porta in coda al gruppo per bere e il danno è fatto, Cancellara lo vede, non ci pensa e scatena tutta la sua potenza, in due chilometri lascia i primi e va a riprendere il terzetto di testa, pochi secondi per rifiatare e ancora un’accelerazione per scrollarsi di dosso tutti, Leukemans è l’ultimo che, eroicamente, resta attaccato con le unghie per tutto il 13° tratto di paves ma poi anche lui è costretto a mollare e rientrare nel gruppo inseguitore per giocarsi il secondo posto.

In pochi chilometri l’unico avversario di Cancellara rimane la sfortuna, ma oggi l’elvetico aveva già pagato con una foratura alla bestia nera che spesso decide gli ordini d’arrivo di gare così particolari, nulla comunque in confronto a quello che paga Devolder, contro cui la jella si accanisce in più di un epicodio.

Dunque la gara, davanti, si chiude a 50km dal traguardo, ma la bagarre per il podio è ben distante dall’essere chiusa, anzi forse non si è ancora accesa. I migliori, escluso Cancellara, sono tutti insieme: Boonen, Pozzato, Hushovd, Hammond, Hinault, Hoste, Leukemans, Flecha, forse manca solo Knaven che oggi ha corso per il record di 16 Parigi-Rubaix concluse consecutivamente: per lui obiettivo raggiunto.

Il problema tra gli inseguitori è che non si instaura nessun tipo di collaborazione a tutto vantaggio del trenino di Berna che gestisce in maniera ottima la sua crono solitaria di 50km, si avete capito bene 50km in solitaria su strade difficili, per usare un eufemismo, come quelle belga.

Per Boonen grande delusione e tanto rammarico, tanto da perdersi anche la lotta per il secondo posto, quella del terzo e di chiudere addirittura quinto battuto in volata da Roger Hammond.

A sorprendere il belga sono Flecha e Hushovd che nell’ordine lasciano il gruppetto inseguitore dove si segnalava un Pozzato in grande difficoltà, ma l’italiano chiude stoicamente la gara nonostante i postumi di un’influenza che lo aveva colpito nei giorni passati aggiudicandosi il trofeo in onore del defunto Franco Ballerini, onorato con settimo posto.

La volata per la seconda piazza finisce in favore di Hoshovd con Flecha, francamente senza grosse speranze, che si limita ad applaudire mentre fanno l’ingresso nel velodromo gli ultimi componenti del gruppo dei big, Leukemans senza chanches tira la volata al duo Hammond-Boonen con il primo che, come detto, si aggiudica la medaglia di legno.

Una giornata davvero storta per il belga che avrà molto da recriminare soprattutto per quanto riguarda il suo modo di correre, troppo dispendioso prima e distratto poi, poco supportato da una squadra che “vive” per le classiche del nord non può fare molto quando si ritrova a dover inseguire, da riconoscere alla Saxo Bank la capacità di tenere otto uomini su otto in testa alla corsa fino al momento decisivo, anche se il loro unico merito alla fine è quello di aver contenuto il vantaggio dei primi fuggitivi. Ad un Cancellara così non serve nemmeno una squadra perché è in grado di fare tutto da solo come ha dimostrato ampiamente con la dopietta Fiandre-Rubaix, certo che se poi si mette anche una netta superiorità di tutta la squadra per il resto dei contendenti rimangono solo le briciole.

Andrea Mastrangelo

GOAL DALL’HORNER

aprile 11, 2010 by Redazione  
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È stato un vero e proprio goal dal calcio d’angolo quello che ha messo la parola fine alla 50a edizione del Giro dei Paesi Baschi. Sembrava che la fortuna stesse per volgere la faccia all’americano Horner ma, nel finale della crono di Orio, lo sfidante Valverde ha messo in campo non solo le proprie gambe ma anche il cuore per recuperare il terreno perduto. Non è bastato, la dea bendata non ha aiutato lo spagnolo che ha potuto sparare le sue ultimissime cartucce in uno spigolo di secondi, issandosi sul vertice della classifica per appena 7”, in un finale rocambolesco, che ha ricordato l’epilogo al fulmicotone del Tour del 1989, conquistato da Lemond con soli 8” di vantaggio di Fignon.

Foto copertina: Christopher Horner impegnato allo spasimo nel finale della crono di Orio (foto Susi Goetze/ www.cyclinginside.com)

L’ultimo atto dei Paesi Baschi, quello decisivo, non solo ha messo fine alle fatiche dei ciclisti, ma ha soprattutto decretato il vincitore dell’edizione del 2010. Non è stato, però, un duello uomo contro uomo, ma un classico del thrilling formato ciclismo, la dura legge del tictac. Quando l’uomo è solo con la sua bicicletta, la sua fatica e il suo saper andare oltre la soglia del dolore, senza poter vedere l’avversario in faccia, fidandosi solo delle proprie gambe, della propria testa e dei “consigli” che vengono dall’ammiraglia.
Alejandro Valverde doveva difendere il suo misero secondo di vantaggio su Horner ma già al passaggio all’intertempo di mezza gara l’americano aveva colmato il gap. La seconda parte di gara, la più impegnativa, diventava così decisiva. Solo 11 km contro il cronometro per decidere una corsa di 6 tappe e 908 km complessivi.
L’aver raggiunto l’avversario, seppur ancora virtualmente, deve aver messo li turbo all’americano che al Km 13,5 vantava un vantaggio di 7 secondi sull’iberico, scavalcandolo così in classifica. Strada facendo il vantaggio saliva a 20 secondi e, quando si cominciava a parlare dell’americano come nuovo vincitore del Giro dei Paesi Baschi, cominciava il recupero dell’orgoglioso spagnolo ma l’arrivo di Orio metteva la parola fine alla rimonta, rendendola così infruttuosa per l’inezia di 8 secondi.
L’americano della RadioSchack grazie al tempo conclusivo di 32’33” si aggiudicava in un sol colpo l’ultima tappa e s’installava definitivamente sul primo gradino del podio, scalzando l’iberico che forse in questi 6 giorni di gara è stato carente di quell’istinto killer che gli avrebbe permesso di”uccidere” la gara nei giorni precedenti, per non affidarsi così all’ultima spiaggia della cronometro conclusiva.
Terzo posto di giornata per il campione belga a cronometro Monfort, mentre Michael Rogers, a lungo in prima posizione, ha fatto registrare il quarto tempo. Marco Pinotti, primo degli italiani, ha chiuso la tappa al settimo posto, a 25” da Horner.
In classifica generale dietro alla coppia che ha monopolizzato l’attenzione, troviamo il basco Intxausti, lo spagnolo Rodriguez, il francese Peraud e l’italiano Marco Pinotti sesto. Il vincitore della scorsa edizione, il campione olimpico Samuel Sanchez ha terminato la corsa all’ottavo posto, staccato di quasi due minuti.

Mario Prato

10-04-2010

aprile 11, 2010 by Redazione  
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VUELTA CICLISTA AL PAIS VASCO
Lo statunitense Christopher Horner (Team Radioshack) si è imposto nella sesta ed ultima tappa, circuito a cronometro di Orio, percorrendo 22 Km in 32′33″, alla media di 40.553 Km/h. Ha preceduto di 8″ lo spagnolo Valverde e di 13″ il belga Monfort. Miglior italiano Marco Pinotti (Team HTC – Columbia), 7° a 25″.
Horner si impone con 7″ e 58″ sugli spagnoli Valverde e Intxausti. Miglior italiano Pinotti, 6° a 1′18″.

CIRCUIT DES ARDENNES INTERNATIONAL (Francia)
L’olandese Tom-Jelte Slagter (Rabobank Continental) si è imposto nella seconda tappa, Rimogne – Signy le Petit, percorrendo 165,3 Km in 3h51′33″, alla media di 42,833 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Jeannin e danese Ostergaard-Nielsen. Il russo Mikhail Antonov (Itera-Katusha) conserva la testa della classifica, con 2″ sul norvegese Stake Laengen e 27″ sul francese Rostollan.

CINTURON CLISTICA INTERNACIONAL A MALLORCA
Lo spagnolo David Belda Garcia (Guerola – Valencia Terra i Mar) si è imposto nella terza tappa, Palma – Castell de Bellver, percorrendo 91,9 Km in 2h20′51″, alla media di 39,148 Km/h. Ha preceduto allo sprint il tedesco Käb e lo spagnolo Sergio Mantecón Gutiérrez (Hostería De Cañete – Nagares). Unico italiano in gara, Fabio Ursi (Team Bürgi -Fidi BC) si è piazzato 90° a 14′09″.
Mantecón Gutiérrez è il nuovo leader della corsa, con 1″ su Belda Garcia e 34″ sul tedesco Kraub. Ursi è 81° a 17′52″.

Il successo di David Belda Garcia a Castell de Bellver (foto Manu Mielniezuk)

Il successo di David Belda Garcia a Castell de Bellver (foto Manu Mielniezuk)

ALBERT ACHTERHES PROFRONDE VAN DRENTHE
L’italiano Alberto Ongarato (Vacansoleil Pro Cycling Team) si è imposto nella corsa olandese, percorrendo 203,4 Km in 4h48′32″, alla media di 42,296 Km/h. Ha preceduto di 2″ il belga Cappelle e di 4″ il polacco Golas.

La vittoria di Ongarato nella Albert Achterhes Profronde van Drenthe (foto Bert Geerts/dcp-bertgeerts@xs4all.nl)

La vittoria di Ongarato nella Albert Achterhes Profronde van Drenthe (foto Bert Geerts/dcp-bertgeerts@xs4all.nl)

GIRO DELLE FIANDRE ESPOIRS (U23)
Lo sloveno Marko Kump (Slovenia) si è imposto nella versione U23 della classica belga, percorrendo 167 Km in 4h26′10″, alla media di 37,645 Km/h. Ha preceduto di 10″ l’australiano Matthews e il belga Vandousselaere.

Il successo di Kump a Oudenaarde (www.cyclismactu.net)

Il successo di Kump a Oudenaarde (www.cyclismactu.net)

PAESI BASCHI: LA MEZZ’ORA DELLA VERITA’

aprile 10, 2010 by Redazione  
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Tanto durerà, all’incirca, la crono di 22 Km che oggi decreterà il vincitore del 50° Giro dei Paesi Baschi, un’edizione che festeggia mezzo secolo di vita con una classifica forse mai così incerta. Alla vigilia della frazione conclusiva, i 24 attaccanti della prima ora si sono ridotti a soli due uomini, separati dall’inezia di un secondo. Proprio ieri alle spalle dei due litiganti s’è insediato Joaquin Rodriguez, lo spagnolo recente vincitore del Giro di Catalagna, tornato al successo sul traguardo di Orio. È stato anche il giorno del ritiro di Damiano Cunego, delibitato da noie gastrointestinali.

Foto copertina: Joaquin Rodriguez all’attacco sulla salita dell’Alto de Aia (foto Susi Goetze/ www.cyclinginside.com)

La tappa Eibar-Orio di 170 km, pur se con 6 GPM non sembrava una frazione in grado di sconvolgere la classifica generale, ma qualche scossone l’ha dato, soprattutto in vista della cronometro conclusiva.
Innanzitutto onore allo scalatore della Katusha Joaquin Rodriguez che ha colto una fantastica vittoria in solitaria attaccando nell’ultima delle cinque salite in programma. Da quel punto, quando mancavano 13,5 Km al traguardo, la sua squadra ha preso in mano le redini del gruppo, mantendendo fino alla fine il controllo delle operazioni.
Pur provato dalla fatica, il vincitore ha commentato così la sua vittoria: “Questa mattina ero triste perché pensavo di andare meglio nella tappa di ieri. Mi sono sentito bene fino all’ultima salita, ma nel finale ho pagato lo sforzo e mi sono staccato. Oggi ho reagito come volevo, stavo bene e alla fine ho conquistato questa bella vittoria. Ora sono felice! Domani ci sarà una crono individuale non facile, con una salita impegnativa da affrontare. Ora spero tanto di riuscire a difendere il podio”. Infatti, grazie a questo successo Rodriguez si è portato al terzo posto della generale.
Dopo l’arrivo trionfale dell’iberico, sono passati 14” prima di vedere transitare sotto lo striscione di Orio il trio formato da Samuel Sanchez, Alejandro Valverde e Christopher Horner, che continua a francobollare sia in gara sia in classifica il capitano della Caisse d’Epargne. È uscito dai giochi di classifica, invece, l’olandese Gesink, che ieri ha perduto per strada quasi un minuto dai migliori, scivolando all’ottavo posto della generale.
Il primo degli italiani ad arrivare è stato Francesco Gavazzi, 6° a 20”. Un buon piazzamento il suo, conseguito nel giorno del ritiro di Damiano Cunego che, pur debilitato, (dissenteria e disturbi gastrici non gli avevano consentito di dormire tranquillamente), si è presentato regolarmente alla partenza della tappa per provare a verificare durante la corsa le proprie condizioni di salute, ma è stato costretto ad alzare bandiera bianca dopo 25 chilometri di gara.
In classifica generale Alejandro Valverde continua a indossare i colori del primato, seguito a 1” solamente da Horner, mentre grazie al distacco odierno Joaquin Rodriguez è salito sul terzo gradino del podio a 34”. Seguono Peraud e Intxausti a 38”, Andy Schleck a 45” e, primo degli italiani, Marco Pinotti, che con Gesink staziona a 54”.
Chissà se la cronometro di domani sorriderà al campione italiano della specialità.

Mario Prato

09-04-2010

aprile 10, 2010 by Redazione  
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VUELTA CICLISTA AL PAIS VASCO
Lo spagnolo Joaquin Rodriguez (Team Katusha) si è imposto nella quinta tappa, Eibar – Orio, percorrendo 170 Km in 4h07′52″, alla media di 41,151 Km/h. Ha preceduto di 14″ i connazionali Samuel Sánchez e Alejandro Valverde (Caisse d’Epargne). Miglior italiano Francesco Gavazzi (Lampre-Farnese Vini), 6° a 20″.
Valverde conserva la testa della classifica, con 1″ sullo statunitense Horner e 34″ su Rodriguez. Miglior italiano Marco Pinotti (Team HTC – Columbia), 7° a 54″.

CIRCUIT CYCLISTE SARTHE – PAYS DE LA LOIRE
Il francese Anthony Ravard (Ag2R La Mondiale) si è imposto nella quarta ed ultima tappa, Abbaye de l’Epau – Sille-Le-Guillaume, percorrendo 171 Km in 4h14′04″, alla media di 40,383 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo spagnolo Luis Leon Sanchez (Caisse d’Epargne) e il francese Simon. Miglior italiano Manuel Belletti (Colnago – CSF Inox), 16°. Lo spagnolo Sanchez si impone con 14″ sul portoghese Machado e 15″ su Simon. Miglior italiano Marco Frapporti (Colnago – CSF Inox), 54° a 8′30″.

Il successo del francese Ravard nella tappa conclusiva (Fabrice Lambert/sportbreizh.com)

Il successo del francese Ravard nella tappa conclusiva (Fabrice Lambert/sportbreizh.com)

CIRCUIT DES ARDENNES INTERNATIONAL (Francia)
Il russo Mikhail Antonov (Itera-Katusha) si è imposto nella prima tappa, circuito di Juniville, percorrendo 176 Km in 4h11′53″, alla media di 41,924 Km/h. Ha preceduto allo sprint il norvegese Stake Laengen e di 21″ il francese Rostollan.

CINTURON CLISTICA INTERNACIONAL A MALLORCA
Il tedesco Sven Kraub (Team Halanke.de-Öschelbronn) si è imposto nella seconda tappa, circuito di Port de Pollença, percorrendo 136,9 Km in 3h22′31″, alla media di 40,560 Km/h. Ha preceduto di 3″ gli svizzeri Lang e Wolf. Unico italiano in gara, Fabio Ursi (Team Bürgi -Fidi BC) si è piazzato 53° a 3′36″.
Kraub si è portato al comando della classifica, con 2″ e 3″ sugli spagnoli Escobar Roure e Salgueiro Alonso. Ursi è 73° a 3′53″.

Il successo del tedesco Kraub a Port de Pollença (foto Guillem Bosch)

Il successo del tedesco Kraub a Port de Pollença (foto Guillem Bosch)

08-04-2010

aprile 9, 2010 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

VUELTA CICLISTA AL PAIS VASCO
Lo spagnolo Samuel Sánchez (Euskaltel – Euskadi) si è imposto nella quarta tappa, Murguia Zuia – Eibar (Arrate), percorrendo 160 Km in 4h05′16″, alla media di 39,141 Km/h. Ha preceduto di 2″ il connazionale Alejandro Valverde (Caisse d’Epargne) e l’olandese Gesink. Miglior italiano Damiano Cunego (Lampre-Farnese Vini), 7° a 40″.
Valverde si è riportato in testa alla classifica, che comanda con 1″ sullo statunitense Horner e su Gesink. Miglior italiano Cunego, 6° a 39″.

CIRCUIT CYCLISTE SARTHE – PAYS DE LA LOIRE
Il francese Samuel Dumoulin (Cofidis, Le Credit En Ligne) si è imposto nella terza tappa, Angers – Pre-En-Pail, percorrendo 181,1 Km in 4h50′42″, alla media di 37,378 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Simon e lo spagnolo Florencio. Miglior italiano Marco Frapporti (Colnago – Csf Inox), 36° a 1′02″. Lo spagnolo Luis Leon Sanchez (Caisse d’Epargne) conserva la testa della corsa, con 8″su Machado e 13″ su Simon. Miglior italiano Federico Canuti (Colnago – CSF Inox), 57° a 6′17″.

Lo sprint che ha premiato il francese Dumoulin (foto Fabrice Lambert/sportbreizh.com)

Lo sprint che ha premiato il francese Dumoulin (foto Fabrice Lambert/sportbreizh.com)

GRAN PRIX PINO CERAMI
Lo sloveno Jure Kocjan (Carmiooro NGC) si è imposto nella corsa belga, percorrendo 189,7 Km in 4h31′32″, alla media di 41,197 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’olandese Van Dijk e l’italiano Marco Marcato (Vacansoleil Pro Cycling Team).

Il successo di Kocjan a Frameries  (foto AFP)

Il successo di Kocjan a Frameries (foto AFP)

CINTURON CLISTICA INTERNACIONAL A MALLORCA
Il britannico Ian Bibby (nazionale britannica) si è imposto nella prima tappa, circuito a cronometro di Playa de Muro, percorrendo 2,3 Km in 2′41″, alla media di 50,981 Km/h. Ha preceduto di 1″ gli spagnoli Tauler Llull e Muntaner Juaneda. Unico italiano in gara, Fabio Ursi (Team Bürgi -Fidi BC) si è piazzato 122° a 20″.

La premiazione di Ian Bibby, vincitore della cronometro dapertura (Foto Cortesía Gilberto Chocce)

La premiazione di Ian Bibby, vincitore della cronometro d'apertura (Foto Cortesía Gilberto Chocce)

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