VOSS BATTEZZA LA CATALOGNA GRANDI FIRME

marzo 22, 2010 by Redazione  
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Il tedesco Voss si è imposto nel breve cronoprologo che ha dato il la al Giro della Catalogna, corsa che festeggia la sua 90a edizione con un parterre de roi di tutto rispetto: in gara corridori della stazza di Basso, Sastre, i fratelli Schleck, Leipheimer, Kloden, Luis Leon Sanchez e Cavendish. Il varesino, però, è incappato subito in una giornata negativa, perdendo 6 secondi al chilometro nella breve cronometro di Lloret de Mar. Il migliore dei big è stato il compagno di formazione di Armstrong, che per l’inezia di 1” ha fallito la conquista della prima maglia di leader.

Foto copertina: Paul Voss in azione nel cronoprologo di Lloret de Mar (foto Efe / Toni Albir)

Neanche il tempo di metabolizzare la “Sanremo” di Freire e della 51a vittoria straniera in riva al mar Ligure che il circo del ciclismo targato ProTour si sposta in terra iberica per la 90a edizione della Volta Ciclista a Catalunya.
Appuntamento quindi a Lloret de Mar per il cronoprologo che ha dato il via alla manifestazione che si concluderà il 28 p.v. sul circuito del Montmelò, pista che di solito vede impegnati ben altri mezzi. Ai nastri di partenza si sono visti corridori del calibro di Basso, Sastre, i fratelli Schleck, Leipheimer, Kloden, Luis Leon Sanchez, Cavendish e altri bei rappresentanti del gotha ciclistico.
Nella rinomata stazione turistica catalana il cronoprologo di 3,6 km ha visto il successo del tedesco in maglia Milram Paul Voss con il tempo di 4’57”, una prestazione che gli ha permesso di fare meglio di 1” dell’americano Leipheimer e di 2” del tedesco Kloden, entrambi della RadioShack. Quarto a 4” si è piazzato un altro tedesco della Milram, Dominik Nerz. Il primo italiano è stato Davide Malacarne, rappresentante della QuickStep, arrivato 6°, pure a 4”, lo stesso ritardo patito anche da Mark Cavendish, l’inglese tanto atteso sabato a Sanremo e, a quanto pare, sulla buona strada per il ritorno ai fasti dell’anno scorso.
Ivan Basso, il ciclista italiano di maggior spicco in gara nella corsa spagnola, non ha brillato e ha chiuso 105° con il tempo di 5’20” e un passivo di 23”.
Per la formazione latteo/casearia Milram ha così vissuto una giornata da leoni, come sottolineano le parole del direttore sportivo Pietro Algeri: “Un risultato fantastico per noi oggi, Paul Voss e Dominik Nerz sono stati una sorpresa davvero enorme. Nonostante la pioggia e le condizioni difficili, entrambi hanno fatto un fantastico lavoro. Questo è un grande giorno per il Team Milram.”
Considerate le caratteristiche della prova odierna, la classifica generale rispecchia fedelmente l’ordine d’arrivo.
Domani è in programma la tappa Salt-Banyoles di 182,6 km, frazione adatta ai velocisti caratterizzata un colle di 1a categoria piazzato a una sessantina di chilometri dalla partenza e da un pianegginate circuito finale di circa 9 Km da ripetere quattro volte.

Mario Prato

LE PAGELLE DELLA CLASSICISSIMA: MODOLO IL MIGLIORE DOPO FREIRE

marzo 22, 2010 by Redazione  
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A spuntarla, per la terza volta in carriera, è stato l’iberico Oscar Freire Gomez che, sul lungomare Italo Calvino, ha regolato in volata un gruppetto composto da una trentina di unità. Piazzati, nell’ordine, Boonen e Petacchi. Ma tra i due quotati litiganti per il piazzamento la figura migliore l’ha fatta un giovane, il neoprofessionista Sacha Modolo, autore di quarto piazzamento che ha del prodigioso: sentiremo ancora parlare di lui.

Foto copertina: Sacha Modolo in azione nella 101a edizione della Milano – Sanremo (foto Bettini)

OSCAR FREIRE GOMEZ. Campione di scaltrezza ma anche di umiltà. Conosce alla perfezione i propri mezzi e, grazie a questa consapevolezza di sé, lo spagnolo riesce a sfruttare a proprio vantaggio le varie situazioni che si sviluppano durante la corsa. Bravissimo “limatore”, non lo si nota mai nelle prime posizioni, a differenza dei suoi avversari più quotati, salvo poi palesarsi tra i primi negli ultimi mille metri di gara. Le numerose curve presenti sul lungomare Italo Calvino non favoriscono, inoltre, quelle volate lanciate tanto care ai velocisti più potenti. Freire non fa parte di quest’ultima categoria e ha, conseguentemente, potuto impostare uno sprint, quello a lui più congeniale, basato maggiormente su accelerazioni repentine che non su progressioni maestose. VOTO: 10

TOM BOONEN. Il dominatore delle classiche fiamminghe degli ultimi anni non sembra trovare il giusto feeling con la Classicissima. Eppure la pioggia che si è abbattuta sui corridori nelle prime fasi della gara avrebbe dovuto favorire gli uomini del Nord, quelli come Boonen. Sempre nelle prime posizioni sui Capi, già sulla Cipressa appare affaticato e, infatti, alleggerisce il rapporto per salvare la gamba in vista degli ultimi chilometri. Sul Poggio paga lo scatto, per quanto timido, di Gilbert e nel finale non riesce, quindi, a sprintare con la potenza necessaria per trionfare. VOTO: 8


ALESSANDRO PETACCHI.
Il velocista spezzino pedala vigorosamente su tutte le asperità del percorso (forse come mai nella sua carriera), sul Poggio resiste stoicamente a Gilbert e Pozzato scollinando nelle primissime posizioni. Nel finale non è supportato dalla squadra e coglie un terzo posto che gli lascia l’amaro in bocca. Deve, invece, essere soddisfatto della sua prestazione perchè non sono tanti i velocisti, e i ciclisti in generale, che possono vantare un terzo posto alla Sanremo a trentasei anni suonati. Bisogna, poi, ricordare che Petacchi non ha mai amato, a differenza di Freire, i finali troppo insidiosi. VOTO: 8

SACHA MODOLO. Il neoprofessionista della Colnago corre alla Freire, sempre nascosto. Imposta una volata da una posizione arretrata ma, grazie a una rimonta sublime, agguanta un quarto posto che ha dell’incredibile. Ne sentiremo ancora parlare. VOTO: 9

FILIPPO POZZATO. Il campione italiano mette alla frusta la squadra sin dalle Manie, corre con autorevolezza, ma al vento, tutta la corsa. Quando Gilbert scatta sul Poggio Pippo lo passa con facilità, tuttavia non intuisce che quello è il momento buono e non dà continuità all’azione. Ci prova anche dopo la discesa ma una corsa interpretata troppo dispendiosamente, non gli permette di resistere più di cinquecento metri al rientro del gruppetto inseguitore. Con una condizione del genere, non sarebbe stato meglio giocarsi le proprie carte in volata? VOTO: 7


DANIELE BENNATI.
Non ci siamo. L’aretino gestisce male se stesso e la squadra. Incomprensibili i tentativi di Nibali, Kreuziger e Pellizotti che non fanno altro che appesantire le gambe già affaticate del capitano. Sul Poggio, Daniele si salva col rapportino e, anche se pilotato da un ottimo Oss, in volata s’incurva, sbuffa e non riesce a mulinare come dovrebbe. Se vorrà trionfare, in futuro, dovrà cambiare più mentalità che preparazione. VOTO: 5,5


FRANCESCO GINANNI
. Molto attivo, il giovane toscano, specialmente in discesa. Corre con intelligenza e, al momento opportuno, sa prendersi dei rischi come ci aveva già abituato, in passato, Mirko Celestino. In effetti, come caratteristiche, ricorda molto il ligure che adesso si dedica alla mountain bike. In futuro farà sua la corsa: ci è già andato molto vicino. VOTO: 7,5

STEFANO GARZELLI. Il recente vincitore della Corsa dei Due Mari corre tutta la Classicissima in funzione del compagno di squadra Paolini. Encomiabile il lavoro del varesino che sul Poggio traina il gruppo con grinta e caparbietà. Purtroppo, le trenate di Stefano stancano sia i velocisti sia Paolini, che taglia il traguardo nell’anonimato. Peccato. VOTO: 7

FABIAN CANCELLARA. Abbiamo ancora negli occhi la sparata che ha permesso all’elvetico di vincere l’edizione 2008. Anche quest’anno appare tirato ma la condizione, evidentemente, non c’è. VOTO: 4


MARK CAVENDISH
. Quest’anno non ha finto, alla Tirreno, di staccarsi in salita. La gamba non gira davvero e già le Manie lo escludono dal lotto dei possibili vincitori. Si rifarà. VOTO: 4

Francesco Gandolfi

21-03-2010

marzo 22, 2010 by Redazione  
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CHOLET – PAYS DE LOIRE
Il colombiano Leonardo Duque (Cofidis, le crédit en ligne) si è imposto nella classica francese, percorrendo 200 Km in 4h52′33″, alla media di 41,018 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Ladagnous e il belga Lodewyck. Miglior italiano Andrea Piechele (Carmiooro – NGC), 10°.
Nella gara riservata alla donne si è imposta la francese Christel Ferrier-Bruneau (Vienne Futuroscope), che ha percorso 84 Km in 2h18′52″, alla media di 36,294 Km/h. Ha preceduto allo sprint la lussemburghese Majerus e la francese Bravard.

La volata vincente del colombiano Duque (foto Isabelle Duchesne)

La volata vincente del colombiano Duque (foto Isabelle Duchesne)

LA ROUE TOURANGELLE REGIONE CENTRE
Il francese Yann Guyot (Sojasun Ac Noyal C) si è imposto nella corsa francese, percorrendo 186 Km in 4h13′01″, alla media di 44,108 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Baldo e di 1″ il russo Samokhvalov.

GP SAN GIUSEPPE
L’italiano Enrico Battaglin (Zalf Desirèe Fior) si è imposto nella corsa italiana per elite e U23, percorrendo 167 Km in 4h05′02″, alla media di 40,892 Km/h. Ha preceduto allo sprint i connazionali Maurizio Gorato (Brunero Pedalando in Langa) e Giuseppe Di Salvo (G.S. Maltinti).

ENECO RONDE VAN HET GROENE HART
L’olandese Jens Mouris (Vacansoleil Pro Cycling Team) si è imposto nella corsa olandese, percorrendo 207,4 Km in 4h27′42″, alla media di 46,485 Km/h. Ha preceduto di 11″ i belgi Eeckhout e Vanmarcke. Unici italiani in gara, Fabio Felline ed Ermanno Capelli, entrambi della Footon-Servetto, si sono rispettivamente piazzati 48° (a 2′06″) e 77° (a 6′04″).

Il podio della corsa olandese (foto DCP/Bert Geerts)

Il podio della corsa olandese (foto DCP/Bert Geerts)

ISTARSKO PROLJECE – ISTRIAN SPRING TROPHY (Croazia)
Il croato Radoslav Rogina (Loborika) si è imposto nella terza ed ultima tappa, Pazin – Zelena Laguna, percorrendo 141 Km in 2h58′57″, alla media di 47,275 Km/h. Ha preceduto allo sprint gli sloveni Furdi e Tratnik. Miglior italiano Rino Zampilli (Hemus 1896 – Vivelo), 6° a 29″.
Lo sloveno Robert Vrecer (Perutnina Ptujtorna) si impone con 18″ Furdi e 24″ su Rogina. Miglior italiano Barla, 15° a 1′55″.

Il podio dellIstarsko Proljece - Istrian Spring Trophy (foto Ivo Rilovic)

Il podio dell'Istarsko Proljece - Istrian Spring Trophy (foto Ivo Rilovic)

20-03-2010

marzo 21, 2010 by Redazione  
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MILANO – SANREMO
Lo spagnolo Oscar Freire Gomez (Rabobank) si è imposto nella classica italiana percorrendo 298 Km in 6h57′28″, alla media di 42,829 Km/h. Ha preceduto allo sprint il belga Boonen e l’italiano Alessandro Petacchi (Lampre-Farnese Vini)

TOUR DE TAIWAN
ll malaysiano Rizuan Zainal (Malaysia National Team) si è imposto nella settima ed ultima tappa, Taipei Criterium, percorrendo 60 Km in 1h21′26″, alla media di 44,208 Km/h. Ha preceduto allo sprint il giapponese Fukushima e l’australiano Windsor.
L’irlandese David McCann (Giant Asia Racing Team) si impone, con 8″ sullo statunitense Gaimon e 11″ sull’australiano Clarke.

Volata vincente del malaysiano Zainal  nella giornata conclusiva del Tour de Taiwan (Lin Hung/PhotoSport International)

Volata vincente del malaysiano Zainal nella giornata conclusiva del Tour de Taiwan (Lin Hung/PhotoSport International)

CLASSIC LOIRE ATLANTIQUE
Il francese Laurent Mangel (Saur-Sojasun) si è imposto nella corsa francese, percorrendo 168 Km in 4h09′41″, alla media di 40,371 Km/h. Ha preceduto di 4″ connazionali Dion e Fedrigo.

La vittoria di Mangel nella Classic Loire Atlantique (foto Isabelle Duchesne)

La vittoria di Mangel nella Classic Loire Atlantique (foto Isabelle Duchesne)

ISTARSKO PROLJECE – ISTRIAN SPRING TROPHY (Croazia)
Lo sloveno Robert Vrecer (Perutnina Ptuj) si è imposto nella seconda tappa, Vrsar – Motovun, percorrendo 157 Km in 3h46′26″, alla media di 41,601 Km/h. Ha preceduto di 21″ il croato Rogina e il russo Argueles. Miglior italiano Luca Barla (Team Nippo), 12° a 35″.
Vrecer torna in testa alla classifica, che comanda con 25″ sul connazionale Furdi e 34″ sull’olandese Kelderman. Miglior italiano Barla, 17° a 1′24″.

Lo sloveno Vercer a pochi passi dal successo sul traguardo di Motovun  (foto Ivo Rilovic)

Lo sloveno Vercer a pochi passi dal successo sul traguardo di Motovun (foto Ivo Rilovic)

PIOMBO ROVENTE: FACCE DA NORD PER IL MONDIALE DI PRIMAVERA

marzo 20, 2010 by Redazione  
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Tripla Sanremo per il triplo campione mondiale: Freire lavora di lima ed è il più brillante e bruciante in fondo a una gara tirata, col gruppo stiracchiato e spezzato ma infine ricomposto per una volata quasi ristretta. Smorfie infangate, vento in faccia, trionfa il più forte.

Foto copertina: il tris di Freire alla classicissima (foto Bettini)

Gara bagnata, anche se non inzuppata come previsto: la primavera di Sanremo sembra belga, dalla nebbia del Turchino sbucano tre attaccanti: Caccia per la ISD che intuisce di non potersi fidare di Visconti, squagliato nel finale; Piemontesi per la Androni che cerca la gara dura; Ratti per una Carmiooro che cerca qui – come può – di giustificare la propria presenza in corsa. Vantaggio massimo di venti minuti, e nessuna speranza, ma tanto basta per un avvio veloce e cattivo nel quale Freire racconterà di aver intravisto le premesse del proprio successo.
Giù dal Turchino l’Acqua & Sapone pesta sull’acceleratore coadiuvata dalla Katusha, chiarendo subito che non sarà una giornata amena e amica allo sbocciare di giovani virgulti come fu l’anno scorso. Il gruppo si spacca in due tronconi, e dietro resta subito Cavendish, appesantito, con un Cunego abbastanza provato. Cade Fischer, ed è una pessima notizia per la Garmin che con un Farrar smarrito svanisce completamente dalla competizione. Sulle Mànie la Katusha lavora di prepotenza con Ivanov e Kolobnev, i velocisti più quotati reggono bene, premurandosi di presidiare le prime posizioni (Petacchi, Boonen, Bennati) ma le tossine si accumulano. In fondo alle Mànie, però, la collaborazione resta troppa ridotta, l’Acqua & Sapone ha il solo Failli da giocare e Pozzato ordina di ammainare le vele: il gruppo si ricompone, e ha spazio una nuova azione interlocutoria pressoché esclusivamente televisiva nei propri fini in attesa della Cipressa, dentro la quale segnaliamo Bouet (Ag2R) che la inizia, Grabovsky (ISD) che la protrae più a lungo, e Monfort (HTC) come nome “di spicco”, se così lo possiamo ancora definire. Mori e Mazzanti bravissimi stopper per Lampre e Katusha.
La stanchezza pesa, sfianca e viene a galla lungo la Cipressa su visi straniti, sporchi, tesi, l’Androni alza il ritmo con uno scalpitante Ginanni, la Liquigas fa rullare a tutto ritmo Kreuziger; in fondo alla discesa, disegnata tutta camminando sulle corde da Ginanni, il gruppo sembra rompersi ma si opta invece per il ricompattamento: Offredo della FdJ riempie la casella obbligatoria dell’attaccante alla cieca, mentre dietro si va a pieni giri in un peloton che arriva a stento alle quaranta unità.
Le energie sono quindi al lumicino non solo nei serbatoi dei singoli, ma anche in quelli delle squadre, decimate. Il Poggio è macinato da un encomiabile Garzelli, in un estremo tentativo della A&S che però non finalizzerà con un Paolini non in vena. Si fan vedere davanti anche Gilbert e Pozzato, inevitabilmente, ma il vento fortissimo è andato ad aggiungersi al cocktail da Fiandre di questa giornataccia: la dimostrazione più evidente ne è il tentativo di Rogers, letteralmente schiantatosi contro una muraglia di aria che lo schiaffeggia e lo inchioda. Impressionante, letteralmente impressionante, un Petacchi che non sente la catena e non molla mai le prime quattro posizioni del gruppo allineato e in apnea. Giù dal Poggio è Nibali che prova le proprie doti da discesista, in compagnia del solito Ginanni e di Hushovd.
Si arriva all’ultimo paio di chilometri, l’adrenalina è alle stelle e Nibali allunga ancora, Pozzato lo aggancia e lo salta, ma la muta sparuta di mastini inseguitori non molla. Il finale è all’insegna di un monumentale Oss, che col suo fisico statuario rompe il vento per tutti i sopravvissuti trascinando coi denti Bennati fino agli ultimi duecento metri. Bennati però, nonostante l’impresa del compagno, è decisamente troppo avanti: una volata così interminabile sarebbe anche nelle sue corde, ma non certo dopo una gara così che lo aveva visto al gancio già lungo il Poggio.
Alla ruota di Bennati è comparso Freire. Senza squadra, mai in vista per tutta la gara: è vero, con tre vittorie in questo avvio di stagione, ma parse arrivare così, quasi per caso; tant’è che la stampa specializzata non lo metteva nemmeno sul podio dei favoriti. Ma questo è Freire, questa è da sempre la sua storia. Un assassino da delitto perfetto, l’ennesimo capolavoro del 34enne che si conferma uno dei pochi grandi veri campioni dell’ultimo decennio: per lui una Sanremo ogni tre anni. Freire vince praticamente per distacco, con uno scatto al fosforo che incenerisce Boonen, il quale peraltro era perfettamente piazzato alla sua ruota ed era parso pimpante e a proprio agio su ogni salita. Petacchi è buon terzo, quarto il vispo e giovanissimo Modolo, l’unica baby-face in un ordine d’arrivo per gente ruvida “da barba incolta”. Bennati scivola al numero cinque, seguito da Hushovd e Ginanni.
Bella Sanremo, grigia come il piombo nei cromatismi climatici ma arroventata da un’alta tensione costante: la vince un fenomenale proiettile arancione. Bene Petacchi, forse tradito dalle proprie ottime sensazioni: stare in terza o quarta posizione quando il vento è contrario comunque logora. Bene Boonen, gara perfetta, ma la Sanremo assume per il belga sempre più il connotato di “classica maledetta”. Eccellente Modolo; grande protagonista l’arrembante Ginanni, forse non abbastanza supportato da Scarponi e dalla squadra in generale: chissà se non avrebbe potuto raccogliere di più con un’azione singola al 110%. La Liquigas come spesso le accade fa e disfa, presente, attiva, competitiva, ma le tante idee sono confuse… con Nibali che a posteriori sarebbe stato meglio impiegato come vagone supplementare del treno: il messinese sta sbagliando spesso i tempi, e se non mette a punto il proprio “orologio interiore” di gara rischia, mancando di spunto veloce, di vedersi limitato nelle corse in linea (l’attiva partecipazione alle quali è di per sé titolo di merito per un atleta da GT). Pozzato forse l’uomo più in gamba oggi, la sua formazione l’ha appoggiato più che degnamente, ma lui pure ha forse pagato il medesimo dazio che Petacchi: in queste condizioni l’essere sempre in prima linea comporta dei costi che quando si sta bene non si avvertono… fino a che non sia troppo tardi. Comunque il vicentino è stato punito oltremisura, soprattutto a causa dell’impossibilità di agire sul Poggio a causa del vento. Buona prestazione collettiva dell’A&S, smussata dalla giornata no di Paolini. Delude Gasparotto per l’Astana, si conferma sveglio e attento Iglinsky. Disperso Boasson Hagen, solo Flecha ammicca qua e là per un impalpabile Sky (in volata lo spagnolo fa perfino involontariamente “il buco” a danno di Petacchi), Garmin a zero, Columbia a zero virgola uno con Cavendish che c’è giusto per onor di firma – e qualcosa è – più un volenteroso (ma solo quello) Rogers; galleggiano ma senza incisività alcuna Cancellara e Breschel per la Saxo; ridicolo se non vergognoso a questo punto l’invito alla RadioShack (team fantasma anche BMC, BBox, Euskaltel, Caisse: per una delle gare con più partecipata del calendario – non solo la più lunga – qualche riflessione sugli inviti si impone).

Gabriele Bugada

19-03-2010

marzo 20, 2010 by Redazione  
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TOUR DE TAIWAN
ll polacco Tomasz Smolen (CCC Polsat Polkowice) si è imposto nella sesta tappa, Taipei City – Shihsanhan, percorrendo 131,7 Km in 3h10′17″, alla media di 41,527 Km/h. Ha preceduto allo sprint il britannico Downing e il giapponese Ayabe.
L’irlandese David McCann (Giant Asia Racing Team) conserva la testa della corsa, con 8″ sullo statunitense Gaimon e 11″ sull’australiano Clarke.

La volata che incoronato vincitore il polacco Smolen (foto Lin Chien Hung)

La volata che incoronato vincitore il polacco Smolen (foto Lin Chien Hung)

GIRO DO INTERIOR DE SAO PAULO (Brasile)
Il brasiliano Nilceu Dos Santos (Scott – Marcondes Cesar Sao Jose Dos Campos) si è imposto nella quarta ed ultima tappa, circuito di Barra Bonita, percorrendo 65 Km in 1h06′19″. Ha preceduto i connazionali Pinheiro Silva (allo sprint) e Ruiz (di 2″).
Il brasiliano Renato Seabra (DataRo/Unilance) si impone, con 14″ sul connazionale Pereira Alves e 25″ sull’argentino Pulini.

ISTARSKO PROLJECE – ISTRIAN SPRING TROPHY (Croazia)
Lo sloveno Blaz Furdi (Sava) si è imposto nella prima tappa, Poreć – Labin, percorrendo 131 Km in 3h03′45″, alla media di 42,775 Km/h. Ha preceduto di 3″ il croato Rogina e di 6″ lo sloveno Gnezda. Miglior italiano Nicola d’Andrea (Meridiana Kamen Team), 17° a 13″.
Furdi è il nuovo leader della classifica, con 4″ sul connazionale Vrecer e l’olandese Kelderman. Miglior italiano D’Andrea, 8° a 17″.

Larrivo solitario dello sloveno Furdi (foto Ivo Rilovic)

L'arrivo solitario dello sloveno Furdi (foto Ivo Rilovic)

18-03-2010

marzo 19, 2010 by Redazione  
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TOUR DE TAIWAN
ll britannico Dean Downing (Rapha Condor Sharp) si è imposto nella quinta tappa, Miaoli circuit, percorrendo 157,3 Km in 3h49′34″, alla media di 41,112 Km/h. Ha preceduto allo sprint i giapponesi Miyazawa e Suzuki.
L’irlandese David McCann (Giant Asia Racing Team) conserva la testa della corsa, con 8″ sullo statunitense Gaimon e 11″ sull’australiano Clarke.

La premiazione del vincitore (foto Lin Chien Hung)

La premiazione del vincitore (foto Lin Chien Hung)

GIRO DO INTERIOR DE SAO PAULO (Brasile)
Il brasiliano Geraldo Silva Júnior (São Lucas/Giant/Americana) si è imposto nella terza tappa, circuito di Igaraçu do Tietê, percorrendo 168 Km in 3h56′44″, alla media di 42,579 Km/h. Ha preceduto allo sprint i connazionali Pinheiro e Rodrigues.
Il brasiliano Renato Seabra (DataRo/Unilance) si porta in testa alla classifica, con 14″ sul connazionale Pereira Alves e 28″ sull’argentino Pulini.

La volata vincente di Geraldo Silva (Ivan Storti, CBC)

La volata vincente di Geraldo Silva (Ivan Storti, CBC)

ISTARSKO PROLJECE – ISTRIAN SPRING TROPHY (Croazia)
Lo sloveno Robert Vrecer (Perutnina Ptuj) si è imposto nel prologo, Mandalenčići – Marcani, percorrendo 2,7 Km in 3′51″, alla media di 42,078 Km/h. Ha preceduto di 3 centesimi l’olandese Kelderman e di 2″ il tedesco Schulze.
Miglior italiano Nicola d’Andrea (Meridiana Kamen Team), 7° a 8″.

Robert Vrecer in azione nel cronoprologo (foto Ivo Rilovic)

Robert Vrecer in azione nel cronoprologo (foto Ivo Rilovic)

UOMINI E… FATTI: MICHELE DANCELLI

marzo 18, 2010 by Redazione  
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Nei giorni di vigilia della Milano – Sanremo è possibile visitare a Castenedolo una mostra dedicata a Michele Dancelli, colui che il 19 marzo del 1970 riuscì a spezzare l’egemonia straniera nella classicissima. È l’occasione per andare a rileggere pagine comunque mai dimenticate del ciclismo, che provocheranno un pizzico di nostaglia tra i tifosi più attempati e la voglia di salire sulla macchina del tempo alle nuove generazioni, per rivivere gli anni che videro il nascera della sfida Gimondi – Merckx.

Foto copertina: Michele Dancelli taglia per primo il traguardo di Via Roma. E’ la Sanremo del 1970.

E’ stata inaugurata domenica scorsa, preso la sala civica dei Disciplini di Castenedolo, la mostra dedicata a Michele Dancelli in occasione del quarantesimo anniversario della vittoria alla Milano- Sanremo.
La mostra, organizzata con grande passione dall’Associazione Culturale “Carmagnola”, in collaborazione con l’associazione Michele Dancelli e il Comune di Castenedolo, rappresenta un doveroso omaggio alla prestigiosa carriera dell’indimenticato campione bresciano.
Alla cerimonia inaugurale, svoltasi alla presenza di un numeroso pubblico, hanno partecipato molti campioni del passato quali – tra gli altri- Felice Gimondi, Gianni Motta, Italo Zilioli, Dino Zandegù, Francesco Moser e il fratello Aldo, Davide Boifava, Pierfranco Vianelli, Mario Anni, Renato Bongioni, Pierino Gavazzi, Renato Giusti e Giorgio Albani che, quel 19 marzo del ’70, era sull’ammiraglia della Molteni, direttore sportivo dello scatenato Michele.
Ognuno di loro ha ricordato con parole di stima e di affetto un atleta che ha lasciato il segno nella storia del ciclismo.
Era palpabile la nostalgia per un periodo d’oro dello sport del pedale, un’epoca nella quale l’avversario era anche un amico. Come Zandegù, ad esempio, che ha raccontato da par suo alcuni aneddoti divertenti. O Gianni Motta, l’amico di sempre, che ancora lo ringrazia per averlo aiutato a conquistare il Giro d’Italia del 1966.
Neppure Dancelli, forse, si aspettava una tale partecipazione, sincera e commossa.
Eppure, come ha ricordato Gimondi, se la meritava tutta e non solo perché aveva saputo infrangere il tabù della Sanremo.
La Classicissima ha rappresentato solo il sigillo a un palmares nel quale figurano, tra i successi più belli, la Freccia Vallone del ‘66 e tutte le più importanti classiche nostrane: tre Giri dell’Appennino e due del Lazio, due Giri del Veneto e altrettanti Trofei Laigueglia, due Giri della Provincia di Reggio Calabria e dell’Emilia, due G.P. Industria e Commercio, oltre alla Coppa Sabatini, alla Placci e al Giro di Campania. Senza contare, poi, i due titoli nazionali e le due medaglie di bronzo conquistate ai mondiali, le 11 tappe al Giro d’Italia, il successo al Tour e le maglie rosa.
Un campione che sapeva vincere sia in volata, sia in salita e che amava le fughe da lontano: se solo avesse saputo controllare la sua esuberanza, il palmares sarebbe ancora più ricco, ma probabilmente non sarebbe il Dancelli che abbiamo conosciuto e apprezzato e che ancora oggi affascina con i suoi ricordi, la sua umanità e la sua simpatia.
Ci sono così tanti trofei alla mostra che non basta una teca a contenerli tutti: spiccano la coppa della Sanremo – senza manici perché strappati via dai tifosi – il pavè della Freccia, il San Silvestro d’oro.
E, ancora, tantissime foto, giornali dell’epoca, tutte le maglie indossate durante la carriera, lo spazio dedicato alla famiglia e agli amori e persino le biglie con le figurine dei corridori.
Un vero e proprio viaggio a ritroso nel tempo, che incuriosisce i più giovani e regala più di un brivido a chi ha qualche capello bianco.
La mostra, che resterà aperta sino a domenica 21 marzo (sabato e domenica con orario 8-12 /15-20; dalle 20 alle 22 nei giorni feriali) prevede anche una serie d’iniziative collaterali: sabato prossimo la diretta della Milano Sanremo e la proiezione d’immagini storiche degli anni ‘60 e ‘70 e, il giorno successivo, uno speciale annullo filatelico commemorativo, la presentazione di cartoline autografate da Dancelli, e un’intervista curata dal giornalista Sergio Isonni.
I bibliofili potranno arricchire la loro collezione con la nuova, elegante edizione del libro “Ciclismo bresciano. Uomini e… fatti: Michele Dancelli”, scritto da Giuseppe Bresciani, il presidente del Team Brixia che organizza anche l’omonima corsa professionistica.
Un’occasione da non perdere, quindi, per scoprire (o riscoprire) uno straordinario campione.

Mario Silvano

17-03-2010

marzo 18, 2010 by Redazione  
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NOKERE-KOERSE
ll belga Jens Keukeleire (Cofidis) si è imposto nella corsa belga, percorrendo 192,9 Km in 4h’35′, alla media di 42,087 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Boeckmans e l’olandese Traksel. In gara due italiani della Quickstep, Dario Cataldo e Mauro Facci, piazzatisi rispettivamente al 70° (15″ di ritardo) e al 128° posto (1′25″).

La vittoria di Keukeleire nella Nokere Koerse (foto Nokere Koerse)

La vittoria di Keukeleire nella Nokere Koerse (foto Nokere Koerse)

TOUR DE TAIWAN
ll giapponese Takashi Miyazawa (Japan National Team) si è imposto anche nella quarta tappa, Taichung circuit , percorrendo 123,4 Km in 2h’43′22″, alla media di 45,321 Km/h. Ha preceduto allo sprint il polacco Bartlomiej e il giapponese Shimizu.
L’irlandese David McCann (Giant Asia Racing Team) conserva la testa della corsa, con 11″ sull’australiano Clarke e sullo statunitense Gaimon.

Seconda vittoria consecutiva per il giapponese Miyazawa (foto Lin Chien Hung)

Seconda vittoria consecutiva per il giapponese Miyazawa (foto Lin Chien Hung)

GIRO DO INTERIOR DE SAO PAULO (Brasile)
Il brasiliano Renato Seabra (Clube DataRo de Ciclismo) si è imposto nella seconda tappa, circuito di Bocaina, percorrendo 116 Km in 2h51′03″, alla media di 40,689 Km/h. Ha preceduto i connazionali Wagner Pereira Alves di 2″ e Pulini di 8″.
Seabra si porta in testa alla classifica, con 14″ su Pereira Alves e 28″ su Pulini.

Il successo di Seabra sulle strade di Bocaina (wp.clicrbs.com.br)

Il successo di Seabra sulle strade di Bocaina (wp.clicrbs.com.br)

16-03-2010

marzo 17, 2010 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

TIRRENO – ADRIATICO
Il norvegese Edvald Boasson Hagen (Sky Professional Cycling Team) si è imposto nella settima ed ultima tappa, Civitanova Marche – San Benedetto del Tronto, percorrendo 164 Km in 3h52′36″, alla media di 42,304 Km/h. Ha preceduto allo sprint gli italiani Alessandro Petacchi (Lampre-Farnese Vini) e Sacha Modolo (Colnago – CSF Inox).
L’italiano Stefano Garzelli (Acqua & Sapone) si impone nella classifica finale, facendo registrare lo stesso tempo di Michele Scarponi (Androni Giocattoli). Terzo l’australiano Evans, a 12″.

TOUR DE TAIWAN
ll giapponese Takashi Miyazawa (Japan National Team) si è imposto nella terza tappa, Chang Hua circuit, percorrendo 136 Km in 3h’13′28″, alla media di 42,178 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Suzuki e il britannico Downing.
L’irlandese David McCann (Giant Asia Racing Team) conserva la testa della corsa, con 11″ sull’australiano Clarke e sullo statunitense Gaimon.

GIRO DO INTERIOR DE SAO PAULO (Brasile) – PROLOGO (disputato il 15-03-2010)
L’argentino Jorge Giacinti (Scott – Marcondes Cesar Sao Jose Dos Campos) si è imposto nel prologo, circuito di Barra Bonita, percorrendo 5 Km in 8′22″, alla media di 35,856 Km/h. Ha preceduto i brasiliani Cardoso Santos (di 469 centesimi di secondo) e França Sidoti (di 6″).

Il primo podio della corsa brasiliana (prologo.uol.com.br)

Il primo podio della corsa brasiliana (prologo.uol.com.br)

GIRO DO INTERIOR DE SAO PAULO (Brasile) – 1a TAPPA (disputata il 16-03-2010)
Il brasiliano Antonio Xavier Nascimento (GRCE Memorial-Santos-Giant) si è imposto nella prima tappa, circuito di Barra Bonita, percorrendo 107 Km in 2h39′18″, alla media di 40,301 Km/h. Ha preceduto di 7″ i connazionali Motta e Nilceu Dos Santos.
L’argentino Giacinti conserva la maglia di leader davanti al brasiliano Cardoso Santos.

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