1955 – IL TOUR DI BOBET III
Tappe mancanti: tutte tranne la 17a e la 18a
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1954 – IL TOUR DI BOBET II
Tappe mancanti: dalla 3a alla 8a, dalla 11a alla 23a.
1a TAPPA: AMSTERDAM (NL) – ANVERSA (BEL)
2a TAPPA: ANVERSA (BEL) – LILLA
9a TAPPA: ANGERS – BORDEAUX
10a TAPPA: ROUBAIX – BAYONNE
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Raduno di partenza ad Amsterdam (senza audio)
Bobet commenta la tappa Grenoble – Briancon (filmato del 1972)
11-08-2009
agosto 12, 2009 by Redazione
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VOLTA A PORTUGAL
Lo spagnolo Antonio Piedra (Andalucía – Cajasur) ha vinto la quinta tappa, Felgueiras – Fafe, percorrendo 184,6 Km in 4h34′33″, alla media di 40,342 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Lopez e di 3″ la volata del gruppo, regolata dall’italiano Mauro Santambrogio (Lampre – N.G.C). Damiano Cunego (Lampre – N.G.C.), è 45° a 20″. Il portoghese Nuno Ribeiro (Liberty Seguros) conserva la testa della classifica, con 2″ sul connazionale Cabreira e 46″ sullo spagnolo Bernabeu. Miglior italiano Cunego, 13° a 2′05″.
TOUR DE L’AIN
Due semitappe disputate nella terza giornata di gara.
Il mattino, il francese Ludovic Turpin (AG2R La Mondiale) ha vinto la prima semitappa, circuito di Lelex Mont Jura, percorrendo 103,2 Km in 2h38′17″, alla media di 39,119 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo statunitense Horner e il francese Moncoutie. Miglior italiano Davide Malacarne (Quick Step), 17° a 2′14″. Turpin passa in testa alla classifica con 2″ su Horner e 4″ su Moncoutie. Malacarne 17° a 2′20″.
Il pomeriggio, il kazako Alexandre Vinokourov (Kazakhstan) ha vinto la seconda semitappa, circuito a cronometro di St-Genis-Pouilly, percorrendo 8,8 Km in 09′50″, alla media di 53,694 Km/h. Ha preceduto di 10″ l’olandese Elijzen e di 13″ lo statunintense Horner. Miglior italiano Dario Cataldo (Quick Step), 8° a 27″. Christopher Horner (Astana) passa in testa alla classifica con 19″ su Turpin e 20″ su Moncoutie. Davide Malacarne (Quick Step) 17° a 2′47″
GP CITTA’ DI FELINO
L’australiano Richard Julian Porte (Bedogni/Grassi/Natalini/Gr. Praga) ha vinto la corsa emiliana, percorrendo 159 Km in 3h51′40″, alla media di 41,179 Km/h. Ha preceduto di 31″ gli italiani Balloni e Mucelli.
TOUR OF EAST JAVA (Indonesia) – SECONDA TAPPA (disputata il 10)
Il kazako Andrey Mizurov (Petrochemical Tabriz Cycling Team) ha vinto la seconda tappa, Candi Tikas – Jombang. Preceduti agli iraniani Mizbani Iranagh (allo sprint) e Askari (di 1′14″). Mizurov passa in testa alla classifica con 4″ e 1′17″ su Mizbani Iranagh e Askari
TOUR OF EAST JAVA (Indonesia) – TERZA TAPPA (disputata l’11)
L’algerino Abdelbaset Hannachi (Doha Team) ha vinto la terza ed ultima tappa, circuito di Jombang, percorrendo 77 Km in 1h54′, alla media di 40,526Km/h. Preceduti allo sprint l”iraniano Sohrabi e il russo Kudentsov. Mizurov vince con 10″ e 1′23″ su Mizbani Iranagh e Askari.
DE GOUDEN PIJL – EMMEN
Il lussemburghese Andy Schleck (Team Saxo Bank) ha vinto il criterium olandese. Preceduti allo sprint gli olandesi Gesink e Timmer
1952 – IL TOUR DI COPPI II
1a TAPPA: BREST – RENNES
2a TAPPA: RENNES – LE MANS
3a TAPPA: LE MANS – ROUEN
4a TAPPA: ROUEN -ROUBAIX
5a TAPPA: ROUBAIX – NAMUR (BEL)
6a TAPPA: NAMUR (BEL) – METZ
7a TAPPA: METZ – NANCY (cronometro individuale)
9a TAPPA: MULHOUSE – LOSANNA (SUI)
10a TAPPA: LOSANNA (SUI) – ALPE D’HUEZ
11a TAPPA: BOURG D’OISANS – SESTRIERE (ITA)
12a TAPPA: SESTRIERE (ITA) – MONACO (MC)
13a TAPPA: MONACO (MC) – AIX-EN-PROVENCE
14a TAPPA: AIX-EN-PROVENCE – AVIGNON
15a TAPPA: AVIGNON – PERPIGNAN
16a TAPPA: PERPIGNAN – TOLOSA
17a TAPPA: TOLOSA – BAGNÈRES-DE-BIGORRE
18a TAPPA: BAGNÈRES-DE-BIGORRE – PAU
19a TAPPA: PAU – BORDEAUX
20a TAPPA: BORDEAUX – LIMOGES
21a TAPPA: LIMOGES – PUY DE DÔME
22a TAPPA: CLERMONT-FERRAND – VICHY (cronometro individuale)
23a TAPPA: VICHY – PARIGI
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1a Tappa Brest – Rennes (con audio)
Tappa Losanna – Alpe d’Huez (senza audio)
La vittoria di Fausto Coppi all'Alpe d'Huez (in tedesco)
Tappa Bourg d’Oisans – Sestriere (senza audio)
Tappa Sestriere – Monaco (senza audio)
Vittoria di Jan Nolten a Monaco (in tedesco)
Tappa Monaco – Aix en Provence (senza audio)
Tappa Aix en Provence – Avignone (senza audio)
Giorno di riposo a Tolosa (senza audio)
Tappa Limoges – Puy de Dome (senza audio)
Ultima tappa Vichy – Parigi (senza audio)
1951 – IL TOUR DI KOBLET
Tappe mancanti: dalla 1a alla 8a, 11a, 12a, 16a, 18a, dalla 21a alla 24a.
9a TAPPA: LIMOGES – CLERMONT FERRAND
10a TAPPA: CLERMONT FERRAND – BRIVE LA GAILLARDE
13a TAPPA: DAX – TARBES
14a TAPPA: TARBES – LUCHON
15a TAPPA: LUCHON – CARCASSONNE
17a TAPPA: MONTPELLIER – AVIGNONE
19a TAPPA: MARSIGLIA – GAP
20a TAPPA: GAP – BRIANCON
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Preparativi prima della partenza ufficiale (senza audio)
Prima tappa Metz – Reims (senza audio)
Tappa Brive – Agen(senza audio)
Tappa Dax – Tarbes, vinta da Serafino Biagioni (senza audio)
Caduta di Wim Van Est (Dax – Tarbes; senza audio)
Tappa Tarbes – Luchon (senza audio)
Tappa Montpellier – Avignone (senza audio)
Tappa Briançon – Aix Les Bains (senza audio)
Pubblicità francese dello zucchero. il “doping dell’epoca”, creata in occasione del Tour del 1951
10-08-2009
agosto 11, 2009 by Redazione
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VOLTA A PORTUGAL
Giornata di riposo.
TOUR DE L’AIN
Lo spagnolo Jose Joaquin Rojas Gil (Caisse d’Epargne) ha vinto la seconda tappa,Trevoux – Oyonnax, percorrendo 146,5 Km in 3h18′05″, alla media di 44,375 Km/h. Ha preceduto allo sprint il belga Van Avermaet e il francese Bouet. Miglior italiano Dario Cataldo (Quick Step), 4°. Invariatga la classifica, con il francese Mickaël Buffaz (Cofidis, Le Credit En Ligne) in testa con 4″ sul connazionale Cusin e 8″ sull’olandese Goesinnen. Miglior italiano Davide Malacarne (Quick Step), 7° a 47″.
TOUR OF EAST JAVA (Indonesia)
risultati non pervenuti
09-08-2009
agosto 10, 2009 by Redazione
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VUELTA A BURGOS
Lo spagnolo Ezequiel Mosquera (Xacobeo Galicia) ha vinto la quinta ed ultima tappa, Vilviestre del Pinar – Lagunas de Neila, percorrendo 155 Km in 4h00′52″, alla media di 38,610 Km/h. Preceduti di 6″ il connazionale Tondo Volpini e di 9″ l’italiano Francesco Masciarelli (Acqua & Sapone – Caffe Mokamo). Si impone in classifica lo spagnolo Alejandro Valverde (Caisse d’Epargne) con 10″ sul connazionale Tondo Volpini e 12″ sullo statunitense Danielson. Miglior italiano Masciarelli, 6° a 1′16″.
VOLTA A PORTUGAL
Il portoghese Joäo Cabreira (Centro Cilismo De Loule – Louletano) ha vinto la quarta tappa, Trancoso – Mondim de Basto, percorrendo 158,1 Km in 4h09′07″, alla media di 38,078 Km/h. Preceduti i connazionali Ribeiro (allo sprint) e Cardoso (di 39″). Miglior italiano Damiano Cunego (Lampre – N.G.C.), 9° a 1′25″. Il portoghese Nuno Ribeiro (Liberty Seguros) passa in testa alla classifica, con 2″ su Cabreira e 46″ sullo spagnolo Bernabeu. Miglior italiano Cunego, 9° a 1′48″. Oggi riposo.
TOUR DE L’AIN
Il francese Mickaël Buffaz (Cofidis, Le Credit En Ligne) ha vinto la prima tappa, Bourg-en-Bresse – St. Denis les Bourg, percorrendo 146,5 Km in 3h18′58″, alla media di 44,178 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Cusin e di 2″ l’olandese Goesinnen. Miglior italiano Davide Malacarne (Quick Step), 8° a 37″. La prima classifica vede Buffaz in testa con 4″ su Cusin e 8″ su Goesinnen. Malacarne 8° a 47″.
VUELTA CICLISTICA INTERNACIONAL DE CAMPOS (Brasile)
Tappa conclusiva conquistata dal cileno Luis Mansilla (Selecion del Chile). Secondo l’uruguayano Aguillar, terzo il brasiliano França.
TOUR OF EAST JAVA (Indonesia)
risultati non pervenuti
08-08-2009
agosto 9, 2009 by Redazione
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GIRO DI POLONIA
Il tedesco André Greipel (Team Columbia – HTC) ha vinto la settima ed ultima tappa, Rabka Zdrój – Cracovia, percorrendo 136,5 Km in 2h55′39″, alla media di 46,626 Km/h. Preceduti allo sprint l’australiano Sutton e il belga Weylandt. Miglior italiano Danilo Napolitano (Team Katusha), 6°. Si impone in classifica l’italiano Alessandro Ballan (Lampre – N.G.C.), precedendo di 10″ lo spagnolo Moreno e di 11″ il norvegese Boasson Hagen. Vincitori di tappa sono stati lo sloveno Bozic, il norvegese Boasson Hagen (due volte) e gli italiani Furlan e Guarnieri, oltre allo stesso Ballan, primo a Krynica Zdrój.
GP CAMAIORE
L’italiano Vincenzo Nibali (Liquigas) ha vinto la corsa toscana, percorrendo 188,1 Km in 4h21′29″, alla media di 43,161 Km/h. Preceduti di 9″ Bertagnolli e Giunti.
VUELTA A BURGOS
Lo statunitense Tom Danielson (Garmin – Slipstream) ha vinto la quarta tappa, circuito a cronometro di Ribera del Duero, percorrendo 15 Km in 17′09″, alla media di 52,478 Km/h. Preceduti di 10″ il connazionale Pate e di 16″ il russo Markov. Miglior italiano Stefano Garzelli (Acqua & Sapone – Caffe Mokambo), 10° a 33″. Danielson spodesta il belga Ben Hermans (Topsport Vlaanderen – Mercator) dalla testa della classifica, che ora guida con 4″ su Pate e 5″ sullo spagnolo Valverde. Miglior italiano Garzelli, 5° a 26″. Oggi la conclusione con l’arrivo in salita a Lagunas de Neila; le tappe precedenti sono state conquistate dagli spagnoli Fernández e Rodríguez Oliver e dal belga Maes.
VOLTA A PORTUGAL
Il tedesco Patrik Sinkewitz (PSK Whirlpool – Author) ha vinto la terza tappa, Fundão – Gouveia, percorrendo 164,3 Km in 4h07′12″, alla media di 39,878 Km/h. Preceduti di 9″ l’ucraino Pidgornyy e il portoghese Machado. Miglior italiano Mauro Santambrogio (Lampre – N.G.C.), 10° a 13″. Cunego è 41° a 27″. Il portoghese Candido Barbosa (Palmeiras Resort / Tavira) conserva la testa della classifica, con 12″ sul tedesco Hondo e 15″ sullo spagnolo Guerra. Miglior italiano Santambrogio, 6° a 20″, Cunego è 23° a 49″. Oggi quarta tappa; le frazioni precedenti sono state conquistate da Barbosa (prologo e seconda tappa) e dal connazionale Cardoso.
VUELTA CICLISTA A LEON
L’italiano Luca Zanasca (Centri della Calzatura) ha vinto la quinta ed ultima tappa, La Bañeza – Ponferrada, percorrendo 161,1 Km in 3h56′21″, alla media di 40,896 Km/h. Preceduti allo sprint il colombiano Montaña e lo spagnolo David Belda (Boyaca Es Para Vivirla). Questi si impione in classifica con 30″ su Montaña e 37″ su Zanasca. Vincitori delle precedenti frazioni sono stati lo stesso Belda, l’olandese Van Winden, il belga Van Staeyen e il colombiano Montaña.
VUELTA CICLISTICA INTERNACIONAL DE CAMPOS (Brasile)
Il brasiliano Bruno Tabanez (São Lucas Saude/UAC/Americana) ha vinto la seconda tappa, circuito di Travessão, percorrendo 116,5 Km in 2h46′, alla media di 42,108 Km/h. Preceduti allo sprint l’argentino Crespo e il brasiliano Motta. Il brasiliano Breno Sidoti (Scott/Marcondes Cesar/Fadenp/SJC), conserva la maglia di leader, con 7″ e 1′03″ sui connazionali Ruiz e Motta. Oggi la conclusione, la prima tappa era stata vinta dallo stesso Sidoti.
TOUR OF EAST JAVA (Indonesia)
Il russo Sergey Kudentsov (Polygon Sweet Nice Team) ha vinto la prima tappa, circuito di Jombang, percorrendo 203,8 Km in 4h52′22″, alla media di 42,108 Km/h. Preceduti allo sprint l’algerino Hannachi e l’iraniano Sohrabi. La prima classifica vede in testa Kudentsov con 2″ su Hannachi e 6″ su Sohrabi
GIRO DI POLONIA: IL RITORNO DI BALLAN
Il Campione del Mondo trova finalmente il successo in maglia iridata, conquistando tappa e maglia nella 5a frazione, e conservando la leadership sino alla conclusione. 2° lo spagnolo Moreno, 3° Boasson Hagen, vincitore di due tappe. Successi parizali anche per Bozic, Greipel e i nostri Guarnieri e Furlan. Poco convincente il percorso, con ben 5 tappe su velocisti su 7 complessive; non molte, pertanto, le indicazioni sui corridori in preparazione per la Vuelta, tra cui Ivan Basso.
.: foto di copertina tratta dal sito ufficiale della corsa (www.tourdepologne.pl)
Sette tappe per un chilometraggio complessivo di 1262 km, partenza da Varsavia e conclusione a Cracovia, nessuna cronometro, tanto spazio per i velocisti e due tappe, la 5a e la 6a, per modificare sensibilmente la classifica: questo il menù scelto dagli organizzatori per il Giro di Polonia 2009, corsa eletta da molti, Ivan Basso in cima, come preparazione ideale per la Vuelta, che prenderà via da Assen il 29 agosto. Volendo azzardare un paragone extraciclistico, la lista di partenza assomiglia a quella di un buon meeting di atletica di inizio stagione: lotto di partecipanti più che buono, ma in condizioni di forma tutte da verificare. Oltre a Basso, hanno infatti scelto il Giro di Polonia per preparare una Vuelta da capitani Valjavec, Cobo e, azzardiamo, il beniamino di casa Sylvester Szmyd, il cui eccellente Giro d’Italia potrebbe portarlo ad ambire a qualcosa di più di un ruolo da gregario di lusso del nostro varesino. Eccellente soprattutto il parterre dei velocisti, comprendente Rojas, Furlan, Gasparotto, Gavazzi, Davis, Lorenzetto, Brown, Hutarovich, Forster, Greipel e Goss. Prestigiose, e, alla luce del percorso, significative anche in ottica successo finale, le presenze di Hoste, Nuyens, Boasson Hagen, Albasini, Gilbert e, soprattutto, del campione del mondo Alessandro Ballan, uscito bene da un Tour comunque piuttosto opaco. Assente il vincitore della passata edizione, Jens Voigt, a causa della tremenda caduta nella discesa del Piccolo San Bernardo alla Grande Boucle.
La prima tappa, costituita da nove giri di un facile circuito di 12 km a Varsavia, ha subito proposto il primo nome nuovo: Borut Bozic, 28enne sloveno della Vacansoleil, campione nazionale 2008. Lo sprinter della Vacansoleil, al terzo successo stagionale dopo le due tappe consecutive a Giro del Belgio, ha preceduto sul traguardo della capitale niente meno che Andre Greipel, vincitore della tappa di Locarno dello scorso Giro d’Italia, nonché ex apripista di Mark Cavendish. Terzo e primo degli italiani il 5° classificato dell’edizione 2008, Francesco Gavazzi, partito con il piede giusto per un nuovo bel piazzamento in classifica generale.
Il successo di tappa ha portato in dote a Bozic anche la prima maglia di leader della corsa, maglia che è rimasta sulle spalle dello sloveno anche dopo la seconda frazione, 219 km da Serock a Bialystock. Un traguardo che sembra avere qualcosa di magico per Angelo Furlan, quest’anno trionfatore a Digione al Delfinato, che lo scorso anno tornò a vincere proprio nel capoluogo del voivodato di Podlachia una corsa di prestigio internazionale, quattro anni dopo la Coppa Bernocchi 2004. Dodici mesi fa era la 3a tappa, quest’anno la 2a, ma la sostanza è rimasta identica: Furlan ha vinto nettamente, precedendo con apparente facilità il 23enne belga Jurgen Roelandts e l’argentino Haedo, issandosi così al 2° posto in classifica generale, a pari merito con Bozic, rimasto leader in virtù di un 17° posto che gli ha lasciato 4 lunghezze su Furlan nella classifica a punti.
Da un atleta che con la vittoria ha ritrovato finalmente un buon feeling, e che sembra averne uno particolare con il Giro di Polonia, ad uno che mai aveva alzato le braccia prima. La Bielsk Podlaski – Lublin, altra corposa iniezione di pianura (225 km con appena qualche dente nel finale, su cui nemmeno l’Olaf Pollack dei tempi d’oro sarebbe riuscito a staccarsi), è stata infatti teatro della prima vittoria da professionista di Jacopo Guarnieri, non ancora 22ennne sprinter della Liquigas, che al GP Costa degli Etruschi era stato beffato dal solo Alessandro Petacchi. Dopo una tappa dal copione già scritto, con lunga fuga riassorbita poco prima dei -10, quando già si percorreva il circuito per le vie della città tristemente nota come centro di raccolta per lo sterminio di massa nazista durante la Seconda Guerra Mondiale (200 sopravvissuti su una comunità ebraica di 34.000), il Team Columbia ha preso in mano la situazione, impostando un treno non dissimile da quello che ha fruttato a Cavendish sei vittorie all’ultimo Tour. Cannonball e il pur buon Greipel non sono però esattamente intercambiabili, e così Guranieri, con autorità stupefacente per un neo-pro, si è infilato tra il tedesco e il rimontante Allan Davis, battendoli di una bicicletta. A completare l’eccellente giornata del pedale azzurro ci ha pensato un Danilo Napolitano finalmente in posizioni che gli competono, 4°, che ha compensato la non-volata di Angelo Furlan. Per via del gioco degli abbuoni, la maglia è passata sulle spalle di Greipel, il cui tempo coincideva però con quello dello stesso Guarnieri, di Bozic e di Furlan.
Altra tappa e, alla vigilia delle prime montagne, altri 239 km dal profilo non molto dissimile da quello di un tavolo da biliardo. Quello che doveva essere semplicemente il quarto sprint consecutivo si è però rivelato quanto meno “pepato”, sia pure in maniera non propriamente sportiva. La caotica volata di Rzeszow (fortunatamente per iscritto non siamo chiamati ad azzardare pronunce) è stata animata dapprima da Weylandt, mezzo filibustiere dello sprint, non di rado protagonista di azioni “spregiudicate”, per essere diplomatici, che ha provato a scombinare i piani della Columbia quando Boasson Hagen era in procinto di lanciare il capoclassifica Greipel. Provando a lanciare Davis (con successo, peraltro), il belga ha finito però per posticipare ai 250 metri la messa in moto del poderoso motore del norvegese, che ha a quel punto pensato di giocare le proprie carte.
L’idea del vincitore della Gand – Wevelgem di mettersi in proprio non ha però entusiasmato il velocista designato della Columbia, che a 80 metri dal traguardo ha perso la testa, e, non trovando spazio per passare, se lo è ricavato da solo, spostando a mano il fastidioso Davis. Inseguito dagli improperi dell’australiano della Quick Step, Greipel ha tentato una furiosa rimonta su compagno di squadra, fallita per un pugno di centimetri. Il 2° posto sarebbe comunque stato utile al tedesco per rafforzare la propria leadership, ma i giudici, con una decisione non proprio sorprendente, hanno declassato il manesco Greipel all’ultimo posto del plotone, privandolo del piazzamento (ma quelli che ha accumulato finora sono comunque sufficienti a consacrarlo ad Hector Cuper del Giro di Polonia 2009) e soprattutto della maglia di capoclassifica, passata sulle spalle dell’altro regolarista Roelandts (ma le ambizioni di partenza erano molto diverse), promosso dalla giuria al 2° posto di tappa, e dunque nuovo leader con 6’’ su Greipel, Boasson, Furlan, Bozic e Guarnieri.
Finalmente, alla 5a tappa, è giunto il momento delle montagne. Nulla a che vedere con il Mortirolo o il Gaibier, ma il circuito comprendente le salite di Jakubik e Koplcowa, l’ultima delle quali a 4 km dal traguardo di Krynica Zdroj, rappresentava comunque un motivo per essere ottimisti circa lo spettacolo cui avremmo potuto assistere. Ad offrirlo, questo spettacolo, è stato forse l’atleta che da italiani, ad un mese e mezzo dal Mondiale, più attendevamo: Alessandro Ballan, capace di sbriciolare il gruppo ad una decina di chilometri dal traguardo, con un’accelerazione cui il solo Szmyd è riuscito a resistere. Per Reda, Weening, Moreno e Rutkiewicz è stata invece necessaria la discesa per ritrovare le ruote del duo di testa, mentre il resto del gruppo ha potuto al più contenere il distacco ad una quindicina di secondi (27 per Ivan Basso). Lo sprint non ha avuto storia, con il Campione del Mondo che ha divorato gli avversari senza nemmeno alzarsi sui pedali, andando così a cogliere il primo successo dopo i magici 3 km finali del 28 settembre 2008. L’abbuono e il vantaggio guadagnato sulla strada hanno permesso al veneto di dover piacevolmente rinunciare a vestire d’arcobaleno, sostituendo la tenuta iridata con quella di capoclassifica, con 4’’ su Moreno e 6’’ su Weening.
Venerdì 7 agosto doveva essere la giornata del tappone, con qualcosa come 10 GPM da affrontare. Nella sostanza, Zakopane continuerà ad essere conosciuta per le gare della Coppa del Mondo di salto con gli sci che ospita annualmente che non come teatro di un grande spettacolo ciclistico. Le tante salite in programma, sconosciute a quasi tutti e pertanto da molti sopravvalutate alla vigilia, hanno infatti prodotto una selezione risibile, malgrado un tentativo molto interessante sin dalle prime difficoltà, comprendente Rutkiewicz, che ha determinato un’andatura sostenuta per tutta la giornata. Sull’ultima vetta di giornata sono poi stati Lastras e lo stesso Rutkiewicz a provarci, ma le modeste pendenze hanno consentito loro soltanto di scremare il drappello buono, sul traguardo composto da 19 unità. Superata per l’ultima volta l’ascesa di Murzasichle, posta ai -8, i migliori sono planati su Zakopane come da queste parti erano soliti veder fare dal trampolino ad Adam Malysz, beniamino del pubblico polacco e secondo nella storia per vittorie in Coppa del Mondo. Il presunto tappone si è così mestamente concluso con uno sprint a 20 uomini, il cui vincitore, data la presenza nel drappello di Boasson Hagen, non era neppure particolarmente incerto. Il norvegese non ha infatti avuto difficoltà a bissare il successo di due giorni prima, issandosi al 3° posto in classifica generale, a 1’’ da Moreno, 2°, e 11’’ da un eccellente Alessandro Ballan, capace di chiudere subito alle spalle del corridore della Columbia.
L’unico pericolo per l’iridato, prima di poter gioire per il successo finale, era dunque rappresentato dagli abbuoni, che, cosa che a nostro giudizio mai dovrebbe accadere in una corsa di più di 3-4 giorni, minacciavano di decidere la corsa in favore di Boasson Hagen. Il norvegese si è però dovuto rendere conto dell’impossibilità di ribaltare la corsa già ben prima del traguardo, quando ha dovuto dire addio ai secondi di abbuono previsti ai traguardi volanti. Ballan ha così potuto guardare con tranquillità agli ultimi chilometri di questo Giro di Polonia, in cui la Columbia, rassegnata, ha scelto di puntare alla vittoria di tappa con Andre Greipel, peraltro riuscito, a Cracovia, a coronare l’inseguimento ad un successo parziale che pareva stregato.

Ballan festeggia la vittoria nel Giro di Polonia (www.tvn24.pl)
Ballan è così diventato il terzo italiano nella storia a vincere il Giro della Polonia, dopo Locatelli (1949) e Fondriest (1994). Più della vittoria, ciò che è stato importante per il veneto è stato però il definitivo ritorno ad altissimi livelli, preannunciato dall’azione della tappa di Aubenas dell’ultimo Tour, e reso evidente in terra polacca. Con ancora Amburgo, Parigi – Tours, Giro di Lombardia, Vuelta e, soprattutto, Campionato del Mondo, un Ballan in queste condizioni ha ancora tutto il tempo di salvare una stagione in maglia iridata partita nel peggiore dei modi. Considerate le squalifiche di Rebellin e Di Luca, e con un Cunego che alla luce dei risultati del 2009 dà poche garanzie in ottica Mendrisio, Alessandro può anche aspirare legittimamente ad un ruolo da capitano in occasione della prova iridata,magari con una funzione non troppo dissimile da quella di Varese 2008 (ossia quella di attaccare ripetutamente per rendere la corsa selettiva, con Cunego, più veloce, coperto).
Paradossalmente, malgrado la maggiore distanza dalla corsa polacca, è proprio in prospettiva Mondiale che la gara appena conclusasi ha fornito indicazioni importanti, più che in ottica Vuelta (d’altro canto, con un percorso del genere, Basso, Szmyd, Valjavec & co. hanno avuto davvero poche opportunità di mostrare la loro condizione). Si è capito che, come detto, il Campione del Mondo potrebbe fare il bis, che Boasson Hagen potrebbe essere un cliente pericoloso anche a Mendrisio (e guai a portarlo in volata), che Bruseghin, spesso preziosissimo per Ballan, malgrado un numero di giorni di gara nelle gambe spaventoso, potrebbe essere una locomotiva importante anche in Svizzera. Non è molto, probabilmente; ma per fornire qualche indicazione in più, sarebbe magari stato utile non dedicare 5 tappe su 7 ai velocisti.
Matteo Novarini
AGOSTO: MESE GINANNI
Il pistoiese riprende da dove aveva lasciato, dopo la tripletta dello scorso anno alle classiche agostane si ripresenta in grandissima forma al GP Carnago aggiudicandosi la prima gara di avvicinamente ai mondiali di Mendrisio su Callegarin e Visconti.
Un anno era al primo successo di alto livello, quest’oggi è la conferma che siamo di fronte ad un campione, uno che si risveglia con le classiche agostane e fino a fine stagione fa scorpacciate di vittorie e piazzamenti lungo tutta la penisola. Stiamo parlando di Francesco Ginanni (Diquigiovanni), pistoiese di 24 anni che quest’anno aveva già messo il sigillo al Laigueglia e all’ Insubria nel mese di febbraio.
Ad animare l’inizio della gara un’attivissima Centri della Calzatura che riuscirà ad aggiudicarsi la seconda piazza con Daniele Callegarin: ci provano prima Hasanovic, seguito dal duo Kump (Adria Mobil) Duma (Ceramica Flaminia), quindi Sobal con a ruota da Belhovosciks (Betonexpressz), il duo arriva ad avere un vantaggio massimo al termine del secondo giro con 6’ sul gruppo guidato dalla Diquigiovanni completamente votata alla causa Ginanni. Dopo il ricongiungimento è il momento degli attacchi decisivi, Borisov (Amore e Vita) passa solo in testa al suono della campana dell’ultimo giro, Ginanni cerca di tener vivo il gruppo per non farsi scappare il russo e con quattro uomini rientra sulla testa della corsa quando mancano meno di venti chilometri, lentamente davanti rinvengono diversi uomini fino a costituire un gruppetto di quaranta atleti con tutti i favoriti di giornata a comporlo, l’allungo di Enrico Rossi (Ceramica Flaminia) produce grande scompiglio in gruppo, costringendo le squadre di Ginanni e Visconti (ISD) ad uno sforzo supplementare per riportare davanti i loro capitani, riassorbito il fuggitivo è il torinese della ISD a prendere la gara di petto anche se l’azione decisiva è quella prodotta da Torosantucci e il suo compagno Callegarin (Centri della Calzatura) che in contropiede portano via il quartetto che andrà a giocarsi la vittoria con Ginanni e Baliani (CSF). Rimasto sorpreso dall’allungo, Visconti tenta di sorprendere i quattro al comando con una volata lunghissima partita a 500m dallo striscione d’arrivo, il ragazzo di torino, otto giorni in rosa nella passata stagione, risale come un treno riassorbendo Torosantucci e Baliani senza, però, riuscire nell’impresa di scalzare dai primi posti del podio Ginanni e Callegarin, che nell’ordine tagliano il traguardo davanti all’ISD colpevole di essersi fatto sorprendere sull’ultimo GPM buttando al vento una vittoria quasi certa vista la sua condizione e lo scatto finale sotto il traguardo.
Come lo scorso anno inizia in maniera fantastica l’avvicinamento al mondiale per Ginanni che, in questo clima di grande confusione e poche certezze, soprattutto nella nazionale italiana orfana del “Grillo”, potrebbe regalargli la seconda maglia azzurra e magari non solo come gregario.
Andrea Mastrangelo