ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI ABETONE

maggio 13, 2015 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Anche quest’anno ilciclismo.it, proporrà, poche ore dopo la conclusione della tappa, l’oramai tradizionale almanacco zeppo di golosità: cominceremo dalla rassegna stampa internazionale, passando poi il parere dei tifosi, la colonna sonora del giorno, le previsioni del tempo per la tappa successiva, le “perle” dei telecronisti, il Giro d’Italia rivisto alla “rovescia” e il ricordo di un Giro passato (abbiamo scelto il 1975, nel 40° anniversario della vittoria di Fausto Bertoglio).

GIRO D’ITALIA, GIRO DEL MONDO

Italia

Polanc spiana l’Abetone. Contador già in maglia rosa (Gazzetta dello Sport)

Giro, Contador maglia rosa. Benissimo Aru: secondo a 2’’ (Corriere della Sera)

Slovenia

Giro: Jan Polanc z etapno zmago in uspehom kariere (Delo)

Gran Bretagna

Jan Polanc wins stage five as trio outline Giro d’Italia title intentions (The Times)

Francia

Contador prend le pouvoir – Reverberi: «Le cyclisme ne crée plus de personnages» (L’Equipe)

Spagna

Contador ya es líder del Giro – Contador: “Nada cambia, el objetivo es ser líder en Milán” – Contador es uno de los 16 españoles con la maglia rosa (AS)

Contador se viste de rosa. Polanc ganó la 5ª etapa – Contador: “Estoy contento, pero el rosa hay que lucirlo en Milán”- (Marca)

Contador ya viste de rosa – Contador: “Estamos sólo al principio” (El Mundo Deportivo)

Belgio

Contador pakt roze trui (De Standaard)

Giro: Jan Polanc vainqueur, Contador en rose (L’Avenir)

Tour d’Italie: Polanc s’impose, Contador en rose (La Dernière Heure/Les Sports)

Tour d’Italie: victoire en solitaire du Slovène Jan Polanc, Alberto Contador retrouve le rose (Sudinfo.be)

Paesi Bassi

Contador pakt roze in Giro (De Telegraaf)

Germania

Contador übernimmt Rosa Trikot – Polanc gewinnt Etappe (Berliner Zeitung)

Stati Uniti

Polanc Wins First Mountain Stage of Giro (The New York Times)

Colombia

Polanc ganó la quinta etapa; Contador, nuevo líder del Giro (El Tiempo)

Los colombianos sufren en la llegada a Abetone (El Espectador)

Australia

Contador takes Giro lead (The Age)

Porte powers to third in Giro (Herald Sun)

BOX POPULI

Ogni giorno qui troverete i commenti degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

Mauro Facoltosi: Previsioni sulla tappa, alla luce della frazione della Spezia?

Alefederico: Difficile che succeda qualcosa. Penso che i big si muoveranno al massimo ai 3 km dall’arrivo. Forse Porte piazzerà lo scatto Sky-disumano per poi guadagnare una manciata di secondi. Forse fuga da lontano (lontano….), insomma, sulla carta non mi entusiasma e penso che sino a Campitello Matese il gruppo prenderà fiato.

DOPO L’ARRIVO

Nisky: Diciamo con le pinzette che a giocarsi il giro ci saranno tre buoni corridori! Porte si conferma in buono stato anche se lui la giornata storta di solito ce l’ha! Vedremo, intanto i tre stan dimostrando il più che onesto livello dei pretendenti al podio

In collaborazione con il Forum dello Scalatore

DISCOGIRO: la colonna sonora della tappa del Giro scelta per voi da ilciclismo.it

“Get the party Started” (Pink)

a cura di DJ Jorgens

METEO GIRO
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della tappa Montecatini Terme – Castiglione della Pescaia

Montecatini Terme: cielo coperto, 24,9°C (percepiti 21°), vento moderato da WSW (21-29 Km/h), umidità al 58%
Peccioli (Km 50,1): cielo coperto, 24,1°C (percepiti 21°), vento moderato da WSW (17-20 Km/h), umidità al 51%
Pomarance – GPM (Km 90,3): cielo coperto, 24,2°C (percepiti 22°), vento moderato da SW (13-17 Km/h), umidità al 46%
Ribolla – traguardo volante (Km 148,9): cielo coperto, 23,8°C (percepiti 19°), vento moderato da SSE (21-23 Km/h), umidità al 45%
Castiglione della Pescaia: cielo coperto, 22,4°C (percepiti 17°), vento moderato da SSE (24-28 Km/h), umidità al 67%

I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa

Giro Mattina: “Assirelli era un suo compagno di scuola” (squadra)
De Stefano: “Lo scatto di Rigoberto” (si riferiva allo scatto di Aru ieri a La Spezia)
De Stefano: “Andiamo a fare buon pomeriggio”
Lelli: “Qui siamo a Lima e inizia la salita dell’Abetone” (La Lima…. a meno che la ricognizione non sia partita dal Perù)
Martinello: “Dopo essere discesi per la prima parte della discesa”
Pancani: “Chi potrebbe non vincerlo la maglia rosa a Milano”
Pancani: “Da domani il tempo si rompe”
Pancani: “Una saluta di 17 Km”
Pancani: “Due gran premi volanti”
Marco Marzano (direttore sportivo Lampre-Merida): “Le gambe… sta bene”
Martinello: “La pendenza di chi sta guidando la corsa”
Reverberi: “Kruzigher” (Kreuziger)
L’Avenir (quotidiano belga): “Le Polonais remporte la cinquième étape du Giro” (Polanc non è polacco ma sloveno)

IL GIRO DI GOMEZ
In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!

Ordine d’arrivo della quinta tappa, La Spezia – Abetone

1° Luca Paolini
2° Axel Maximiliano Richeze a 1′00″
3° Michael Matthews a 1′37″
4° Oscar Gatto s.t.
5° Marco Bandiera s.t.

Classifica generale

1° Matteo Pelucchi
2° Aleksejs Saramotins a 2′20″
3° Manabu Ishibashi a 2′36″
4° Marco Coledan a 3′21″
5° Roger Kluge a 11′49″

IL GIRO DI BERTOGLIO
Tuffo nella storia del Giro del 1975, nel quarantesimo anniversario della vittoria di Fausto Bertoglio e della fantastica conclusione dell’ultima tappa al Passo dello Stelvio. Ci condurranno indietro di 40 anni i titoli del quotidiano “L’Unità”

21 MAGGIO 1975 – 5a TAPPA: CAMPOBASSO – BARI

PROCESSO ALLA SQUADRA DI BATTAGLIN
A Bari vince Van Linden e Galdos è sempre in «rosa» – Un certo Gimondi ha qualcosa da dire
L’ha condotto il direttore sportivo della Jollyceramica, Fontana, interrogando i vari Bertoglio, Bergamo e Gavazzi che sono riusciti a produrre attenuanti ritenute «convincenti» – Oggi la corsa arriva a Castrovillari

ARCHIVIO ALMANACCO
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Raduno di partenza
1a tappa: San Lorenzo al Mare – Sanremo
2a tappa: Albenga – Genova
3a tappa: Rapallo – Sestri Levante
4a tappa: Chiavari – La Spezia

Il velocista tedesco Andrè Greipel al foglio firma del via da La Spezia (foto Bettini)

Il velocista tedesco Andrè Greipel al foglio firma del via da La Spezia (foto Bettini)

ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI LA SPEZIA

maggio 13, 2015 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Anche quest’anno ilciclismo.it, proporrà, poche ore dopo la conclusione della tappa, l’oramai tradizionale almanacco zeppo di golosità: cominceremo dalla rassegna stampa internazionale, passando poi il parere dei tifosi, la colonna sonora del giorno, le previsioni del tempo per la tappa successiva, le “perle” dei telecronisti, il Giro d’Italia rivisto alla “rovescia” e il ricordo di un Giro passato (abbiamo scelto il 1975, nel 40° anniversario della vittoria di Fausto Bertoglio).

GIRO D’ITALIA, GIRO DEL MONDO

Italia

Piccolo grande Formolo. A 22 anni infiamma il Giro (Gazzetta dello Sport)

Giro, impresa di Formolo: stacca tutti e vince da solo. L’australiano Clarke maglia rosa (Corriere della Sera)

Gran Bretagna

Davide Formolo claims maiden stage win as Simon Clarke takes lead in Giro d’Italia (The Times)

Francia

Premier coup de force d’Astana – Pozzovivo va sortir de l’hôpital (L’Equipe)

Spagna

Formolo gana, Clarke es líder y Fabio Aru apretó a Contador – Richie Porte duerme en una caravana “para evitar el estrés” (AS)

Clarke roba el liderato a Mathews – Pozzovivo se da un mes para volver (Marca)

El gran debut de Formolo en el Giro (El Mundo Deportivo)

Belgio

Tour d’Italie: l’Italien Davide Formolo remporte la 4e étape (Le Soir)

Toptalent Formolo pakt ouderwets uit in de Giro (De Standaard)

L’Italien Davide Formolo remporte la 4e étape du Tour d’Italie (L’Avenir)

Giro: Formolo prend l’étape, Aru met déjà le feu (La Dernière Heure/Les Sports)

Si Clarke, deuxième, a levé les bras au ciel, Formolo remporte bel et bien la quatrième étape du Tour d’Italie (Sudinfo.be)

Paesi Bassi

Formolo wint met kippenvel (De Telegraaf)

Germania

Formolo gewinnt vierte Giro-Etappe – Clarke in Führung (Berliner Zeitung)

Stati Uniti

Italian Formolo Takes Surprise Win in Giro (The New York Times)

Colombia

Esteban Chaves, segundo en la general (El Tiempo)

Esteban Chaves, segundo en la general tras la cuarta etapa del Giro (El Espectador)

Australia

Clarke red-faced after early celebration (The Age)

Clarke wins overall at Giro d’Italia (The Australian)

Aussie Clark is new Giro leader (Herald Sun)

BOX POPULI

Ogni giorno qui troverete i commenti degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

Mauro Facoltosi: Stupenda vittoria in solitaria del giovane Formolo (22 anni), giunto al traguardo con 22 su un gruppetto ristretto comprendente Aru e Contador. Clarke nuova maglia rosa. Da segnalare che Contador è rimasto senza uomini all’inizio della salita finale, a differenza di Aru, che aveva ancora diversi corridori al suo fianco. Uran perde una quarantina di secondi da Aru e Contador.

Commenti?

Nebe1980: Bellissima tappa, spettacolare ed emozionante (come doveva esser anche ieri). Uran si era visto in sordina già al Romandia come avevo anche scritto, certo bisogna vedere come arriverà alla cronometro, certo che se comincia a perdere in tappe come oggi l’Abetone e Campitello potrebbero tagliargli le gambe specialmente se qualcuno decide di fare corsa dura come l’Astana oggi. Contador è rimasto solo è vero però non è che Contador abbia tutto questo bisogno di uomini che lo aiutino in salita. Il punto non è isolarlo, il punto è metterlo in difficoltà quando è da solo. Oggi però si è visto un Aru bramoso di dar battaglia e credo che lo faccia anche perchè teme la maxicrono. Domani sull’abetone chissa cosa può succedere…

In collaborazione con il Forum dello Scalatore

DISCOGIRO: la colonna sonora della tappa del Giro scelta per voi da ilciclismo.it

“Piccoli già grandi” (Gerardina Trovato)

a cura di DJ Jorgens

METEO GIRO
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della tappa La Spezia – Abetone

La Spezia: poco nuvoloso, 24,7°C (percepiti 23°), vento moderato da S (12-17 Km/h), umidità al 50%
Foce Carpinelli – GPM (Km 57,6): poco nuvoloso, 22°C (percepiti 17°), vento moderato da SW (19-25 Km/h), umidità al 40%
Barga – traguardo volante (Km 97,1): poco nuvoloso, 23,1°C (percepiti 19°C), vento moderato da WSW (20-24 Km/h), umidità al 40%
Abetone: cielo sereno, 18°C (percepiti 13,5°C), vento moderato da WSW (21-22 Km/h), umidità al 40%

I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa

Telegiornale: “Traumo cranico”
Martinello: “L’Astana è l’unica formazione che ha Zeits” (non li hanno ancora inventati i corridori in multiproprietà)
Martinello: “Una dozzina di quindici corridori”
De Luca: “Prendere le code del gruppo”
Garzelli: “Tanti corridori molto forte”
De Stefano: “Il Giro ha tirato un respiro con l’intervista a Pozzovivo”
Pancani: “Nel gruppo di testa continuano gli stacchi” (scatti)
Professor Fagnani: “Le Cinque Terre sono una vetrina perfetta per le nostre telecamere”
De Luca: “Panorama fantastici”
Pancani: “Primo passaggio dalla linea del traguardo, a Spezia”
Pancani: “Particolarmente vittoria”
Conti: “E’ andato via sul Tre Termini” (oggi si scalava il Passo del Termine; e poi Formolo è partito sulla salita di Biassa)
De Stefano: “Davide Pozzovivo”
Televideo: “Impresa Davide Formolo a La Spezia” (Srl?)
Televideo: “Impresa del 23enne Davide Formolo” (ne ancora 22)
Televideo: “Nel gruppo classifica scatta Aru”
Televideo: “Yonatan Monsalve” (Jonathan)
Televideo: “Amainel Moinaro” (Amaël Moinard)
Televideo: “Siotsou” (Siutsou)

IL GIRO DI GOMEZ
In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!

Ordine d’arrivo della quarta tappa, Chiavari – La Spezia

1° Manabu Ishibashi
2° Eduard Michael Grosu a 37″
3° Kévin Reza s.t.
4° Aleksejs Saramotins s.t.
5° Davide Malacarne s.t.

Classifica generale

1° Matteo Pelucchi
2° Aleksejs Saramotins a 2′20″
3° Manabu Ishibashi a 2′36″
4° Marco Coledan a 3′21″
5° Roger Kluge a 11′45″

IL GIRO DI BERTOGLIO
Tuffo nella storia del Giro del 1975, nel quarantesimo anniversario della vittoria di Fausto Bertoglio e della fantastica conclusione dell’ultima tappa al Passo dello Stelvio. Ci condurranno indietro di 40 anni i titoli del quotidiano “L’Unità”

20 MAGGIO 1975 – 4a TAPPA: TERAMO – CAMPOBASSO

BATTAGLIN FORA E CADE NEL FINALE: GALDOS MAGLIA ROSA
Giro d’Italia: De Vlaeminck vince in volata a Campobasso – Perché Bertoglio ha “tradito”? – Abbandonano sei della GBC Frisol
Lo spagnolo ora precede l’italiano di 23” – In evidenza Felice Gimondi, che si è classificato quarto alle spalle del vincitore preceduto da Gavazzi e Marcello Bergamo – Oggi la Campobasso-Bari

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Raduno di partenza
1a tappa: San Lorenzo al Mare – Sanremo
2a tappa: Albenga – Genova
3a tappa: Rapallo – Sestri Levante

Unaltra istantanea dal raduno di partenza: lex maglia rosa Matthews sui rulli (foto Bettini)

Un'altra istantanea dal raduno di partenza: l'ex maglia rosa Matthews sui rulli (foto Bettini)

ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI SESTRI LEVANTE

maggio 11, 2015 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Anche quest’anno ilciclismo.it, proporrà, poche ore dopo la conclusione della tappa, l’oramai tradizionale almanacco zeppo di golosità: cominceremo dalla rassegna stampa internazionale, passando poi il parere dei tifosi, la colonna sonora del giorno, le previsioni del tempo per la tappa successiva, le “perle” dei telecronisti, il Giro d’Italia rivisto alla “rovescia” e il ricordo di un Giro passato (abbiamo scelto il 1975, nel 40° anniversario della vittoria di Fausto Bertoglio).

GIRO D’ITALIA, GIRO DEL MONDO

Italia

A Sestri vince Matthews: Felline bruciato in volata – Pozzovivo, attimi di terrore. Cade in discesa, “Ora è lucido e cosciente” (Gazzetta dello Sport)

Giro, Pozzovivo cade e sbatte la faccia sull’asfalto: «ferito ma cosciente» – A Sestri vince la maglia rosa Matthews (Corriere della Sera)

Regno Unito

Michael Matthews retains lead but Domenico Pozzovivo’s crash mars stage (The Times)

Pozzovivo crashes out of Giro d’Italia (The Daily Telegraph)

Francia

Matthews conforte son maillot rose – Pozzovivo chute lourdement(L’Equipe)

Spagna

Tremenda caída de Pozzovivo – Matthews gana de rosa en el sprint de Sestri Levante (AS)

Matthews refuerza su maglia rosa – Grave caída de Pozzovivo (Marca)

Matthews gana el sprint vestido de rosa (El Mundo Deportivo)

Belgio

Troisième étape du Tour d’Italie: Philippe Gilbert arrive troisième (Le Soir)

Matthews sprint naar zege, Pozzovivo valt zwaar (De Standaard)

LTour d’Italie : Michael Matthews remporte au sprint la 3e étape (L’Avenir)

Tour d’Italie: La terrible chute de Pozzovivo, la victoire de Matthews (La Dernière Heure/Les Sports)

Giro: l’Australien Matthews remporte la 3e étape, marquée par la terrible chute de l’Italien Pozzovivo, Philippe Gilbert 3e (Sudinfo.be)

Paesi Bassi

Paniek in Giro door val (De Telegraaf)

Germania

Spitzenreiter Matthews gewinnt 3. Giro-Etappe (Berliner Zeitung)

Stati Uniti

Matthews Wins in Pink as Pozzovivo Crashes Out of Giro – Pozzovivo Conscious After Giro Horror Crash (The New York Times)

Colombia

Michael Matthews ganó la etapa y es más líder (El Tiempo)

Esteban Chaves, el mejor colombiano tras la tercera etapa del Giro – Domenico Pozzovivo fuera de peligro tras sufrir una fuerte caída (El Espectador)

Australia

Matthews retains pink jersey (Herald Sun)

BOX POPULI

Ogni giorno qui troverete i commenti degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

Mauro Facoltosi: Vittoria allo sprint di Matthews, che conserva la maglia rosa. Bruttissima caduta di Pozzovivo nella discesa da Barbagelata, costretto al ritiro. Commenti?

Garda Bike: Personalmente voglio solo porgere i miei più sinceri auguri di rapida guarigione a Domenico Pozzovivo, le immagini viste in diretta tv per un attimo hanno fatto temere il peggio.

Nebe1980: Commenti pessimi, speravo in qualcosa di meglio rispetto ad uno sprint con tutti i velocisti, una fuga poteva anche starci, domani il GPM di Biassa è più vicino all’arrivo… speriamo altrimenti aveva ragione il povero Pantani quando disse: “ci siamo ridotti a sprintare anche in salita”

Howling Wolf14: Se sulla salita di Biassa si danno battaglia, in discesa di sicuro non rientrano più. La salita è piuttosto ripida (ci sono punte del 14%), se ci danno dentro i velocisti saranno tutti tagliati fuori, compresi quelli che spesso non mollano, tipo Matthews. Se invece decidono che non è il momento di sfidarsi potranno arrivare, come oggi, anche in 60.

In collaborazione con il Forum dello Scalatore

DISCOGIRO: la colonna sonora della tappa del Giro scelta per voi da ilciclismo.it

Bling è il soprannome di Matthews

“Bling Bling ” (Christopher Dorsey “B.G.”)

a cura di DJ Jorgens

METEO GIRO
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della tappa Chiavari – La Spezia

Chiavari : cielo sereno, 26,9°C (percepiti 28°C), vento debole da S (5 Km/h), umidità al 49%
Borghetto di Vara – traguardo volante (Km 55,2): cielo sereno, 29,9°C (percepiti 29°C), vento debole da SSW (10 Km/h), umidità al 36%
Levanto – traguardo volante (Km 91,7): poco nuvoloso, 25,7°C (percepiti 27°C), vento debole da SSW (8-9 Km/h), umidità al 52%
La Spezia: poco nuvoloso, 28,1°C, vento debole da SW (8-12 Km/h), umidità al 45%

I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa

Giromattina: “Siamo quasi pronti per il gran finale” (la tappa era partita da pochi minuti)
De Stefano: “Sestri Levante, dove transiterà una tappa particolarmente rilevante” (non proprio un passaggio)
Anteprima Giro: “E’ una delle salute più dure della zona”
Lelli: “E’ un tratto che la strada sale”
Pancani: “Salvatore Puccio, l’anno scorso maglia rosa per un giorno” (è successo nel 2013)
De Stefano: “Non ci sono trauma”
Dottor Tredici: “La macchina medico”
De Stefano: “Una bici si è inserita nel gruppo e ha causato una volata”
De Stefano: “La priorità ha la cronaca”
Garzelli: “E’ andato giù senza potersi proteggere con il viso”
Televideo: “Una ventina di corridori si stacca”
De Stefano: “Domani, la tappa integrale” (non fa ingrassare?)

IL GIRO DI GOMEZ
In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!

Ordine d’arrivo della terza tappa, Rapallo – Sestri Levante

1° Robert Wagner
2° Marco Coledan s.t.
3° Matteo Pelucchi s.t.
4° Aleksejs Saramotins s.t.
5° Gianni Meersman a 7′48″

Classifica generale

1° Matteo Pelucchi
2° Aleksejs Saramotins a 2′20″
3° Manabu Ishibashi a 3′35″
4° Marco Coledan a 3′21″
5° Roger Kluge a 9′59″

IL GIRO DI BERTOGLIO
Tuffo nella storia del Giro del 1975, nel quarantesimo anniversario della vittoria di Fausto Bertoglio e della fantastica conclusione dell’ultima tappa al Passo dello Stelvio. Ci condurranno indietro di 40 anni i titoli del quotidiano “L’Unità”

19 MAGGIO 1975 – 3a TAPPA: ANCONA – PRATI DI TIVO

BATTAGLIN SOLO A PRATI DI TIVO È MAGLIA ROSA
Con l’arrivo in salita è venuta la prima vittoria italiana –Il giovane leone si è ridestato
Alle spalle del vincitore gli spagnoli Galdos (a 21”) e Lasa (a 1’53”), poi Fabbri e Bergamo a 2’14”, Bitossi, Conti, Gimondi e Baronchelli a 2’16”

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Raduno di partenza
1a tappa: San Lorenzo al Mare – Sanremo
2a tappa: Albenga – Genova

Boonen saluti i suoi tifosi al raduno di partenza di Rapallo (foto Getty Images Sport)

Boonen saluti i suoi tifosi al raduno di partenza di Rapallo (foto Getty Images Sport)

ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI GENOVA

maggio 10, 2015 by Redazione  
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Anche quest’anno ilciclismo.it, proporrà, poche ore dopo la conclusione della tappa, l’oramai tradizionale almanacco zeppo di golosità: cominceremo dalla rassegna stampa internazionale, passando poi il parere dei tifosi, la colonna sonora del giorno, le previsioni del tempo per la tappa successiva, le “perle” dei telecronisti, il Giro d’Italia rivisto alla “rovescia” e il ricordo di un Giro passato (abbiamo scelto il 1975, nel 40° anniversario della vittoria di Fausto Bertoglio).

GIRO D’ITALIA, GIRO DEL MONDO

Italia

Fantastico Viviani a Genova. La maglia rosa a Matthews (Gazzetta dello Sport)

Giro, Viviani sprinta e vince. La maglia rosa a Matthews (Corriere della Sera)

Regno Unito

Viviani sprints to stage victory for Sky (The Times)

Francia

Viviani comme chez lui – Chavanel: «Pourquoi pas une étape?» – Pozzovivo, ça commence mal (L’Equipe)

Spagna

Viviani (Sky) gana en Génova y Matthews, nuevo líder – Dayer Quintana, entre los afectados por las caídas (AS)

Elia Viviani ya es grande (Marca)

Viviani gana y Matthews, nuevo líder del Giro (El Mundo Deportivo)

Belgio

Viviani wint eerste sprint in Giro (De Standaard)

L’Italien Elia Viviani remporte au sprint la 2e étape du Giro (L’Avenir)

Giro: Viviani règle le sprint, Michael Matthews nouveau leader (La Dernière Heure/Les Sports)

Tour d’Italie: Viviani remporte au sprint la quatrième étape (Sudinfo.be)

Paesi Bassi

Lindeman pakt bergtrui in Giro – Viviani dacht aan zege Hofland (De Telegraaf)

Germania

Greipel übt Selbstkritik – Matthews beim Giro in Rosa (Berliner Zeitung)

Stati Uniti

Inside Knowledge Helps Viviani Take Giro Second Stage (The New York Times)

Colombia

Viviani ganó la segunda etapa del Giro de Italia – A Urán le llegó la hora de ganar el Giro (El Tiempo)

Australia

Matthews in pink jersey in Giro d’Italia (The Age)

Matthews replaces Gerrans in pink (The Australian)

Matthews seizes Giro pink jersey (Herald Sun)

DISCOGIRO: la colonna sonora della tappa del Giro scelta per voi da ilciclismo.it

Dedicata al primo successo al Giro di Elia Viviani

“La prima cosa bella” (Malika Ayane)

a cura di DJ Jorgens

METEO GIRO
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della tappa Rapallo – Sestri Levante

Rapallo : cielo sereno, 26,7°C, vento debole da WSW (7 Km/h), umidità al 43%
Torriglia – traguardo volante (Km 57,1): cielo sereno, 22,2°C, vento debole da SW (7 Km/h), umidità al 44%
Montebruno – traguardo volante (Km 84,6): poco nuvoloso, 24,8°C, vento debole da SW (6-8 Km/h), umidità al 45%
Sestri Levante: cielo sereno, 26,6°C, vento debole da WSW (9 Km/h), umidità al 44%

I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa

Pancani: “Da oggi comincia il Giro d’Italia vero e proprio” (ieri erano su “Scherzi a parte”)
Martinello: “Le previsioni che i corridori stanno affrontando”
Pancani: “Conquista il primo GPM di giornata” (ce ne era uno solo)
De Luca: “Enrico Barbin, coinvolto nella caduta della Bardiani” (la Bardiani è la squadra di Barbin)
Professor Fagnani: “Tour gastronautici”
Martinello: “Attenziona, c’è una caduta”
Pancani: “Secondo e ultimo passaggio sulla linea del traguardo, tra poco comincia l’ultimo giro”
Martinello: “Nessuno riesce ad affrancare Matteo Tosatto”
Televideo: “Andre Greipel” (Andrè)
Televideo: “Davide Apollonio” (Appollonio)

IL GIRO DI GOMEZ
In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!

Ordine d’arrivo della seconda tappa, Albenga – Genova

1° Manabu Ishibashi
2° Matteo Pelucchi a 10′34″
3° Aleksejs Saramotins s.t.
4° Roger Kluge s.t.
5° Marco Coledan a 11′55″

Classifica generale

1° Manabu Ishibashi
2° Matteo Pelucchi a 9′01″
3° Roger Kluge a 11′12″
4° Aleksejs Saramotins a 11′21″
5° Tiziano Dall’Antonia a 12′07″

IL GIRO DI BERTOGLIO
Tuffo nella storia del Giro del 1975, nel quarantesimo anniversario della vittoria di Fausto Bertoglio e della fantastica conclusione dell’ultima tappa al Passo dello Stelvio. Ci condurranno indietro di 40 anni i titoli del quotidiano “L’Unità”

18 MAGGIO 1975 – 2a TAPPA: MODENA – ANCONA

OGGI IL GIRO ALL’ESAME DELLA PRIMA SALITA-VERITÀ – LIMPIDO SPRINT DI SERCU – KNUDSEN SEMPRE “ROSA”
Sul traguardo di Ancona secondo successo degli stranieri – Sul traguardo di Prati di Tivo il più atteso è Baronchelli
Caduta di Bitossi a Pesaro – Polemica tra Basso e Gualazzini sulle scorrettezze nelle volate – La giuria deve prevenire i pericoli e punire i fuorilegge – Osler in testa al Campionato delle regioni – Il bollettino medico: Bitossi, niente di preoccupante

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Raduno di partenza

1a tappa: San Lorenzo al Mare – Sanremo

In attesa dellalmanacco del dopo tappa.... lavanti tappa in casa BMC (foto Tim de Waele/TDWSport.com)

In attesa dell'almanacco del dopo tappa.... l''avanti tappa'' in casa BMC (foto Tim de Waele/TDWSport.com)

ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI SANREMO

maggio 9, 2015 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Anche quest’anno ilciclismo.it, proporrà, poche ore dopo la conclusione della tappa, l’oramai tradizionale almanacco zeppo di golosità: cominceremo dalla rassegna stampa internazionale, passando poi il parere dei tifosi, la colonna sonora del giorno, le previsioni del tempo per la tappa successiva, le “perle” dei telecronisti, il Giro d’Italia rivisto alla “rovescia” e il ricordo di un Giro passato (abbiamo scelto il 1975, nel 40° anniversario della vittoria di Fausto Bertoglio).

GIRO D’ITALIA, GIRO DEL MONDO

Italia

La cronosquadre all’Orica. Gerrans prima maglia rosa – (Gazzetta dello Sport)

Giro, Gerrans in rosa – In 5 si contendono la vittoria (Corriere della Sera)

Regno Unito

Porte must step up into leading role as Sky enter new era (The Independent)

Contador sets his sights on Giro and Tour – (The Times)

Francia

Gerrans premier maillot rose (L’Equipe)

Spagna

Contador pega primero a sus rivales y Orica gana la crono (AS)

Contador empieza con ventaja (Marca)

Gerrans, primer líder del Giro con Contador a 7” (El Mundo Deportivo)

Belgio

Tour d’Italie: victoire de l’équipe Orica, Gerrans en rose (Le Soir)

Gerrans eerste leider in Giro, Contador op de afspraak (De Standaard)

Giro: l’équipe Orica remporte la 1ère étape, Gerrans en rose (L’Avenir)

Tour d’Italie – 1re étape: victoire de l’équipe Orica Greenedge dans le CLM par équipes, Gerrans en rose(Sudinfo.be)

Paesi Bassi

Weening op Giro-podium – Contador geeft signaal af (De Telegraaf)

Germania

Giro-Auftakt: Orica gewinnt Team-Zeitfahren (Berliner Zeitung)

Stati Uniti

Gerrans All Smiles at Last With Giro Pink Jersey – Bennett Pulled Out of Giro by Team Over Cortisol Problem (The New York Times)

Colombia

Especial del Giro: Orica y Chaves ganaron la contrarreloj; Urán fue 27 (El Tiempo)

Orica ganó la primera etapa del Giro de Italia 2015 (El Espectador)

Australia

Gerrans in pink after Giro opener (The Age)

Gerrans in the pink after start of Giro (Herald Sun)

BOX POPULI

Ogni giorno qui troverete i commenti degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

Mauro Facoltosi: Vittoria dell’Orica con 7″ sulla Tinkoff e 13″ sull’Astana. Prima maglia rosa all’australiano Gerrans. Commenti?

Garda Bike: Gli australiani hanno vinto come da pronostico. Sono contento per Aru e l’Astana, partiti nel migliore dei modi. La Sky ha decisamente deluso le aspettative, ma siamo solo all’inizio. Lo scenario spettacolare della Riviera di Ponente ha reso altrettanto molto interessante questa cronosquadre sulla pista ciclabile.

In collaborazione con il Forum dello Scalatore

DISCOGIRO: la colonna sonora della tappa del Giro scelta per voi da ilciclismo.it

Dedicata a Gerrans, che ha Sanremo ha preso la maglia rosa e ha vinto l’edizione 2012 della Classicissima

“Perchè Sanremo è Sanremo” (Pippo Caruso, Maurizio Lauzi)

a cura di DJ Jorgens

METEO GIRO
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della tappa Albenga – Genova

Albenga: sole e caldo, 31,1°C (percepiti 30°), vento moderato da E (11 Km/h), umidità al 22%
Villanova d’Albenga (Km 51,9): sole e caldo, 31,4°C (percepiti 30°), vento moderato da ESE (10 Km/h), umidità al 21%
Savona – traguardo volante (Km 102,1): cielo sereno, 29,1°C (percepiti 28°), vento debole da ESE (9 Km/h), umidità al 30%
Genova : cielo sereno, 24,7°C, assenza di vento, umidità al 49%

I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa

Giro Mattina: “La pedana che lancerà le formazioni”
Bartoletti “Foglio firme”
Giro Mattina: “In 25 minuti abbondanti avremo in mano il Giro”
Sgarbozza: “La prima coppia parte” (squadra)
Sgarbozza: “Francè de jè” (Française des Jeux)
Giro Mattina: “Pista ciclabile lungomare”
Bartoletti “Titolo che si può attanagliare a quello che potrebbe accadere oggi”
Pancani: “Tempo della strana” (Astana)
Garzelli: “Sono due tappe che potrebbero arrivare davanti”
Tifosa: “Montador”
Bergonzi: “Crono di Treviso Valdobbiadene”
Televideo: “Chavez Rubio” (Chaves Rubio)

IL GIRO DI GOMEZ
In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!

Ordine d’arrivo della prima tappa, San Lorenzo al Mare – Sanremo (cronometro a squadre)

1° Androni-Sidermec
2° Lampre-Merida a 4″
3° Nippo-Vini Fantini a 6″
4° Team Cannondale-Garmin a 10″
5° Southeast a 11″

Classifica generale

1° Ramon Carretero
2° Sander Armée a 22″
3° Iljo Keisse a 25″
4° Fabio Sabatini s.t.
5° Gang Xu a 32″

IL GIRO DI BERTOGLIO
Tuffo nella storia del Giro del 1975, nel quarantesimo anniversario della vittoria di Fausto Bertoglio e della fantastica conclusione dell’ultima tappa al Passo dello Stelvio. Ci condurranno indietro di 40 anni i titoli del quotidiano “L’Unità”

17 MAGGIO 1975 – 1a TAPPA: MILANO – FIORANO MODENESE

KNUDSEN MAGLIA ROSA A FIORANO MODENESE
Conclusa in volata la prima tappa del Giro d’Italia
Battuti nell’ordine Van Linden, Poppe, Sercu e Bertoglio – Oggi si corre la Modena-Ancona di 249: il percorso è pianeggiante ed è probabile una nuova conclusione allo sprint

ARCHIVIO ALMANACCO
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Raduno di partenza

Una squadra affronta la lunga galleria posta allinizio della cronosquadre di Sanremo (foto Tim de Waele/TDWSport.com)

Una squadra affronta la lunga galleria posta all'inizio della cronosquadre di Sanremo (foto Tim de Waele/TDWSport.com)

ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI SAN LORENZO AL MARE

maggio 8, 2015 by Redazione  
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Anche quest’anno ilciclismo.it, proporrà, poche ore dopo la conclusione della tappa, l’oramai tradizionale almanacco zeppo di golosità: cominceremo dalla rassegna stampa internazionale, passando poi il parere dei tifosi, la colonna sonora del giorno, le previsioni del tempo per la tappa successiva, le “perle” dei telecronisti, il Giro d’Italia rivisto alla “rovescia” e il ricordo di un Giro passato (abbiamo scelto il 1975, nel 40° anniversario della vittoria di Fausto Bertoglio).

GIRO D’ITALIA, GIRO DEL MONDO

Italia

Giro d’Italia: cronosquadre, il via alle 15.10: apre la Lampre-Merida, Fdj ultima – Giro d’Italia, rey Contador è tornato: “Prepararmi meglio era impossibile” (Gazzetta dello Sport)

98° Giro d’Italia, ci siamo – Guida alle 9 tappe decisive – Una maglia rosa per 5: i favoriti(Corriere della Sera)

Regno Unito

Giro d’Italia: We predict the best bits – Richie Porte leads Team Sky’s Giro d’Italia bid(The Times)

Porte can be the toast of this year’s Giro d’Italia (The Daily Telegraph)

Francia

Alberto Contador a «confiance» – Peut-on croire au défi de Contador? – Tinkov en voiture derrière Contador (L’Equipe)

Spagna

“Necesitaba este reto Giro-Tour para motivarme al 100%” – “Queremos estar en el top-ten y ganar una etapa del Giro” – Fabio Aru: “Tengo grandes rivales: Contador, Urán y Porte” – Oleg Tinkov dirigirá al equipo de Contador desde el coche(AS)

Un Giro para disfrutar – Contador : “No podía venir mejor preparado al Giro”(Marca)

Contador: “Mejor no podía venir preparado al Giro” (El Mundo Deportivo)

Belgio

Contador, l’homme à battre du Giro (Le Soir)

Ploegentijdrit in Giro wordt gekkenwerk (De Standaard)

Tom Boonen veut aider Rigoberto Uran à conquérir le maillot rose (L’Avenir)

Klaas Lodewyck doit renoncer au Giro en raison de problèmes cardiaques – Monfort: le Giro pour aller au Tour – Van den Broeck: “Je n’ai rien à prouver” (La Dernière Heure/Les Sports)

Jurgen Van den Broeck annonce la couleur en affirmant qu’il vise le top 10 (Sudinfo.be)

Paesi Bassi

Weerprotocol, primeur in Giro – Slagter begint aan derde Giro – Astana met kopman Aru naar Giro(De Telegraaf)

Germania

Contador: «Giro und Tour gleichbedeutend» – Ruhe bei Astana nach Lizenz-Turbulenzen- Greipel-Kritik (Berliner Zeitung)

Colombia

El Giro de Italia busca nuevo campeón: Urán y Contador en la pelea – Colombia va con tres ‘primíparos’ al Giro de Italia – Dáyer está para fortalecer al equipo y finalizar el Giro’: Izagirre (El Tiempo)

Sebastián Henao: mi objetivo es aportar todo a Richie Porte – Rigoberto Urán, uno de los rivales a batir para Contador en el Giro de Italia (El Espectador)

Australia

Simon Gerrans to ride Giro d’Italia – Porte geared to show his best in Giro d’Italia – Bling wants to be sprint king in stages (The Age)

Sky’s the limit for Porte – The sobering truth Richie Porte needed to hear – Porte primed for Giro assault(The Australian)

Sky isn’t the limit for Richie Porte (Herald Sun)

BOX POPULI

Ogni giorno qui troverete i commenti degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

A partire dalla prima tappa

DISCOGIRO: la colonna sonora della tappa del Giro scelta per voi da ilciclismo.it

“Grande Amore” (Il volo)

a cura di DJ Jorgens

METEO GIRO
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della cronosquadre di Sanremo

San Lorenzo al Mare – partenza prima squadra: nuvole sparse, 27,3°C, vento debole da S (8 Km/h), umidità al 32%
San Lorenzo al Mare – partenza ultima squadra: nuvole sparse, 27,2°C (percepiti 26°), vento moderato da SSW (12 Km/h), umidità al 32%
Sanremo – arrivo prima squadra: nuvole sparse, 23,9°C (percepiti 23°), vento debole da SW (9 Km/h), umidità al 58%
Sanremo – arrivo ultima squadra: poco nuvoloso, 23,9°C (percepiti 21,5°), vento moderato da SW (13 Km/h), umidità al 58%

I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa

Televideo RAI: “Partenza ogni 5′”
Televideo RAI: “Si prevede un tempo velato”
Televideo RAI: “Juergen Van den Broeck” (Jurgen)
Televideo RAI: “Michael Rod-Gers” (Rogers)

IL GIRO DI GOMEZ
In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!

Così finì il Giro nel 2014, secondo Gomez Addams

1° Jetse Bol
2° Svein Tuft a 9′35″
3° Michael Hepburn a 11′31″
4° Christopher Sutton a 22′30″
5° Michel Koch a 32′43″

Miglior italiano: Eugenio Alafaci, 6° a 32′59″
Maglia nera: Nairo Quintana, 156° a 5h15′19″

IL GIRO DI BERTOGLIO
Tuffo nella storia del Giro del 1975, nel quarantesimo anniversario della vittoria di Fausto Bertoglio e della fantastica conclusione dell’ultima tappa al Passo dello Stelvio. Ci condurranno indietro di 40 anni i titoli del quotidiano “L’Unità”

16 MAGGIO 1975 – RADUNO DI PARTENZA: MILANO

SENZA MERCKX CHE GIRO SARÀ?
Comincia l’avventura rosa: oggi la prima tappa da Milano a Fiorano Modenese (165 Km)
Il campione belga, afflitto da angina, è rimasto a Bruxelles – Torrioni gli aveva messo a disposizione un aereo privato per il trasferimento in extremis, ma è stata fatica inutile – Salgono così le quotazioni di Baronchelli – « La rosa » dei favoriti per il successo finale è comunque assai vasta – Baronchelli e Gimondi: «Siamo
tutti danneggiati dal forfait» – Ma Battaglin esclama: «Meglio, così diventa un ciclismo alla pari»

Per festeggiare larrivo del Giro a Milano si è messo labito rosa anche la celebre fontana che svetta in fondo al rettilineo di Via Roma della Milano-Sanremo (www.riviera24.it)

Per festeggiare l'arrivo del Giro a Milano si è messo l'abito rosa anche la celebre fontana che svetta in fondo al rettilineo di Via Roma della Milano-Sanremo (www.riviera24.it)

GIRO 2014 VS GIRO 2015 – LE SQUADRE AL VIA

maggio 8, 2015 by Redazione  
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Mettiamo a confronto i roster delle formazioni che si schierano al via del prossimo Giro d’Italia con quelli della scorsa edizione. Purtroppo, come sempre avviene negli ultimi anni, molti big rinunciano alla corsa rosa in quanto, secondo la concezione in voga in quest’era storica del ciclismo, ciò comprometterebbe la preparazione per l’obiettivo principe della stagione, il Tour de France. L’eccezione in tal senso è rappresentata da Alberto Contador che torna al Giro come l’uomo da battere e avrà in Richie Porte, dominatore delle brevi corse a tappe di questa stagone, Rigoberto Urán e Fabio Aru, sul podio un anno fa alle spalle di Nairo Quintana, i principali avversari. Ci sarà comunque un intrigante mix tra i big vecchi e nuovi del ciclismo italiano (con l’eccezione di Vincenzo Nibali), giovani emergenti, atleti in cerca di rilancio e anche chi come Tom Boonen e Sylvain Chavanel assaggia per la prima volta, ormai a fine carriera, le strade della corsa rosa. Ecco dunque a confronto le start list dell’ultimo Giro e di quello ai nastri di partenza in quel di Sanremo

ASTANA 2014: Michele Scarponi, Valerio Agnoli, Fabio Aru, Janez Brajkovic, Enrico Gasparotto, Borut Bozic, Mikel Landa, Paolo Tiralongo, Andrey Zeits
ASTANA 2015: Fabio Aru, Dario Cataldo, Tanel Kangert, Mikel Landa, Davide Malacarne, Diego Rosa, Luis Leon Sánchez, Paolo Tiralongo, Andrey Zeits.

Nella formazione di un anno fa vi erano due leader per la classifica generale, Scarponi e Aru, che però non davano complete garanzie, il primo perchè atleta a fine carriera e il secondo perchè, al contrario, corridore ancora da scoprire. Dei due è rimasto solo Aru che è cresciuto e ha come obiettivo minimo il podio; consideriamo inoltre che la formazione del 2014 con Bozic e Gasparotto aveva qualcosa in più nelle frazioni meno impegnative mentre quella attuale con Kangert, Rosa e Sánchez ha qualcosa in più in montagna. Alla fine dei conti possiamo stabilire un’approssimativa parità

AG2R 2014: Domenico Pozzovivo, Davide Appollonio, Julien Bérard, Maxime Bouet, Axel Domont, Hubert Dupont, Patrick Gretsch, Matteo Montaguti, Alexis Vuillermoz
AG2R 2015: Domenico Pozzovivo, Julien Bérard, Carlos Betancur, Axel Domont, Hubert Dupont, Patrick Gretsch, Hugo Houle, Matteo Montaguti, Rinaldo Nocentini

Non vi sono molti cambiamenti nella struttura della formazione transalpina, con Pozzovivo che rimane capitano unico (puntando a un comunque difficile podio) e gli altri al suo servizio. Al suo fianco in montagna rimane Dupont mentre Vuillermoz e Bouet vengono rimpiazzati da Nocentini e Betancur: se il colombiano fosse nella sua forma migliore la formazione attuale sarebbe superiore, ma se è quello visto nell’ultimo anno e mezzo la preferenza va a quella del 2014

ANDRONI 2014: Franco Pellizotti, Manuel Belletti, Marco Frapporti, Yonder Godoy, Johnny Hoogerland, Marco Bandiera, Jackson Rodriguez, Diego Rosa, Emanuele Sella
ANDRONI 2015: Franco Pellizotti, Davide Appollonio, Marco Bandiera, Tiziano Dall’Antonia, Marco Frapporti, Oscar Gatto, Simone Stortoni, Serghei Tvetcov, Gianfranco Zilioli

Il leader di questa compagine, che rispetto a un anno fa ha perso la sua anima venezuelana, rimane Pellizotti, probabilmente più per i successi parziali che per una top ten nella generale. Avrà al suo fianco in montagna Zilioli, Stortoni e l’incognita Tvetcov al posto di Rosa, Sella, Rodriguez e della mina vagante Hoogerland, mentre a livello di cacciatori di tappe possiamo mettere sullo stesso piano Gatto e Belletti. Nel complesso il giudizio è di parità tra le due formazioni

BARDIANI-CSF 2014: Stefano Pirazzi, Enrico Battaglin, Nicola Boem, Francesco Manuel Bongiorno, Marco Canola, Sonny Colbrelli, Enrico Barbin, Nicola Ruffoni, Edoardo Zardini
BARDIANI-CSF 2015: Francesco Manuel Bongiorno, Enrico Barbin, Enrico Battaglin, Nicola Boem, Luca Chirico, Sonny Colbrelli, Stefano Pirazzi, Nicola Ruffoni, Edoardo Zardini

In quella che è la formazione più italiana del Giro non ci sono grossi cambiamenti ma la differenza è che le aspettative sono cresciute per quanto riguarda Bongiorno, Zardini e Pirazzi in montagna, Battaglin nelle tappe intermedie e Ruffoni nelle volate. Pertanto la formazione attuale è superiore

BELKIN 2014: Wilco Kelderman, Jetse Bol, Rick Flens, Marc Goos, Martijn Keizer, Steven Kruijswijk, David Tanner, Maarten Tjallingii, Jos Van Emden
LOTTO-JUMBO 2015: Steven Kruijswijk, George Bennett, Rick Flens, Moreno Hofland, Martijn Keizer, Bert-Jan Lindeman, Maarten Tjallingii, Nick Van Der Lijke, Robert Wagner

In quella che una volta era la Rabobank il leader un anno fa era Kelderman, atleta da cui ci si attendeva una top ten nella generale come poi è arrivata, e il numero due in montagna era Kruijswijk, che si ritrova ora a essere il capitano senza però che abbia raggiunto il livello del suo più giovane connazionale. In entrambe le occasioni il supporting cast non è granchè (se si eccettua Hofland, capace di buone cose nelle volate) ma l’assenza di Kelderman fa sì che la preferenza vada alla formazione del 2014

BMC 2014: Cadel Evans, Brent Bookwalter, Yannick Eijssen, Ben Hermans, Steve Morabito, Daniel Oss, Manuel Quinziato, Samuel Sánchez, Danilo Wyss
BMC 2015: Philippe Gilbert, John Darwin Atapuma, Brent Bookwalter, Marcus Burghardt, Damiano Caruso, Silvan Dillier, Stefan Kueng, Amaël Moinard, Rick Zabel

La formazione svizzera si presenta completamente rinnovata rispetto a un anno fa, con il solo Bookwalter a essere confermato. Nel 2014 vi erano Evans e Sánchez che puntavano rispettivamente al podio e alla top ten mentre ora ci sono Caruso e Atapuma che, complessivamente, valgono qualcosa in meno anche se il siciliano è atleta emergente e il colombiano è in grado di stupire. In compenso, la formazione attuale presenta un astro nascente come Küng e un big delle classiche, anche se sembra essersi lasciato alle spalle gli anni migliori, come Gilbert: per tutte queste ragioni diamo una lievissima preferenza al roster attuale

FDJ 2014: Nacer Bouhanni, Sébastien Chavanel, Arnaud Courteille, Murilo Antonio Fischer, Alexandre Geniez, Johan Le Bon, Francis Mourey, Laurent Pichon, Jussi Veikkanen
FDJ 2015: Alexandre Geniez, Arnaud Courteille, Kenny Elissonde, Murilo Antonio Fischer, Francis Mourey, Cédric Pineau, Kévin Réza, Anthony Roux, Jussi Veikkanen

Non vi sono moltissimi cambiamenti nella storica formazione transalpina con Geniez e in seconda battuta Mourey deputati a un discreto piazzamento nella generale o a cercare un successo parziale nelle frazioni più impegnative. Il principale cambiamento è quello della mancanza di un velocista vincente come Bouhanni, che viene rimpiazzato da uno scalatore talentuoso ma discontinuo come Elissonde. Per questo la formazione del 2014 era superiore

GARMIN 2014: Ryder Hesjedal, André Cardoso, Thomas Dekker, Tyler Farrar, Koldo Fernández, Nathan Haas, Daniel Martin, Dylan Van Baarle, Fabian Wegmann
CANNONDALE-GARMIN 2015: Ryder Hesjedal, Janier Alexis Acevedo, Nathan Brown, André Cardoso, Thomas Danielson, Davide Formolo, Alan Marangoni, Tom-Jelte Slagter, Davide Villella

Accomuniamo queste due formazioni perchè in quella che è stata la fusione tra la Cannondale e la Garmin è stata quest’ultima a mantenere la maggior parte dei propri effettivi. Un anno fa vi erano due atleti da top ten come Hesjedal e Daniel Martin, quest’ultimo anche eccellente cacciatore di tappe, mentre ora rimane il canadese che, sebbene non abbia brillato fin qui in stagione, è capace di trasformarsi lungo le tre settimane. Nel complesso con Danielson, Acevedo, Villella e Formolo, che può essere la grande rivelazione, la compagine attuale ha qualcosa in più in montagna, senza dimenticare un discreto cacciatore di tappe come Slagter, mentre quella del 2014 poteva contare su un buon velocista, anche se non più vincente come in passato, come Farrar, supportato da Fernández. In considerazione di tutto questo possiamo stabilire un giudizio di parità tra i due roster

LAMPRE-MERIDA 2014: Damiano Cunego, Winner Anacona, Matteo Bono, Mattia Cattaneo, Roberto Ferrari, Manuele Mori, Przemyslaw Niemiec, Jan Polanc, Diego Ulissi
LAMPRE-MERIDA 2015: Diego Ulissi, Roberto Ferrari, Tsgabu Grmay, Sacha Modolo, Manuele Mori, Przemyslaw Niemiec, Jan Polanc, Ariel Richeze, Gang Xu

L’unica squadra italiana rimasta nel World Tour si presenta quest’anno con una formazione decisamente più votata alle tappe, con Modolo e Richeze ad affiancare Ferrari nelle volate, che alla classifica generale, in cui il solo Niemiec potrebbe dire la sua (anche se è più probabile che punti ai successi parziali). Certamente le defezioni di Anacona e soprattutto Cunego pesano e, inoltre, a differenza di un anno fa Ulissi arriva al Giro con una preparazione approssimativa. Dal momento, però, che Modolo è atleta in grado di vincere, assegniamo comunque una parità tra le due formazioni

LOTTO BELISOL 2014: Maxime Monfort, Lars Ytting Bak, Kenny Dehaes, Gert Dockx, Adam Hansen, Sander Armée, Tosh Van Der Sande, Tim Wellens, Dennis Vanendert
LOTTO SOUDAL 2015: Jurgen Van Den Broeck, Sander Armée, Lars Ytting Bak, Stig Broeckx, André Greipel, Adam Hansen, Gregory Henderson, Maxime Monfort, Louis Vervaeke

A differenza che in altre occasioni la formazione belga si presenta al Giro con un roster di tutto rispetto, a cominciare da Greipel – che avrà anche il supporto di Henderson ed è forse il velocista più quotato presente in quest’edizione della corsa rosa – e da un Van Den Broeck che, per quanto visto al Romandia, può puntare quantomeno alla top ten, relegando Monfort (che un anno fa era il leader per quanto riguarda la classifica generale) al ruolo di luogotenente. Considerando che il Wellens del 2014 era un talento emergente ma nulla più e che, per il resto, non ci sono grossi cambiamenti, è netta la superiorità della formazione del 2015

MOVISTAR 2014: Nairo Quintana, Andrey Amador, Igor Anton, Eros Capecchi, Jonathan Castroviejo, José Herrada, Gorka Izagirre, Fran Ventoso, Adriano Malori
MOVISTAR 2015: Beñat Intxausti, Andrey Amador, Igor Anton, Rubén Fernández, Jesús Herrada, Ion Izagirre, Juan José Lobato, Dayer Quintana, Giovanni Visconti

Come sempre la formazione che è l’erede della storica Banesto si presenta al Giro per far bene con Intxausti, che è atleta da top ten della generale, Ion Izagirre, che sembra poter fare anche meglio alla luce del salto di qualità compiuto in questa stagione, Visconti, che se in giornata è capace di qualsiasi impresa, Lobato, che è un velocista emergente, e Quintana jr. che può stupire in montagna. Tuttavia l’assenza del vincitore uscente Quintana sr. (uno dei quattro corridori più forti al mondo per i grandi Giri insieme a Contador, Froome e Nibali), che aveva comunque atleti piuttosto validi al suo fianco, fa sì che la preferenza non possa che essere assegnata alla formazione del 2014

NERI SOTTOLI 2014: Matteo Rabottini, Giorgio Cecchinel, Ramon Carretero, Francesco Chicchi, Daniele Colli, Andrea Fedi, Mauro Finetto, Yonathan Monsalve, Simone Ponzi
SOUTHEAST 2015: Manuel Belletti, Matteo Busato, Elia Favilli, Mauro Finetto, Ramon Carretero, Francesco Gavazzi, Yonathan Monsalve, Alessandro Petacchi, Eugert Zhupa

Cambio di denominazione per la formazione che aveva fino a un anno fa in Luca Scinto il direttore sportivo, rimpiazzato ora da Serge Parsani. L’obiettivo saranno ancora una volta i successi parziali con Petacchi e Belletti che rimpiazzano Chicchi e Colli per quanto riguarda le volate, mentre per quanto riguarda le tappe intermedie troviamo da una parte Favilli e Gavazzi e dall’altra Ponzi e Rabottini, quest’ultimo capace anche di buone cose in montagna. Proprio la defezione dell’abruzzese in seguito a una vicenda di doping fa sì che la formazione del 2014 abbia qualcosa in più

OMEGA-QUICKSTEP 2014: Rigoberto Urán, Gianluca Brambilla, Thomas De Gendt, Iljo Keisse, Serge Pauwels, Alessandro Petacchi, Wouter Poels, Pieter Serry, Julien Vermote
ETIXX-QUICKSTEP 2015: Rigoberto Urán, Tom Boonen, Maxime Bouet, Gianni Meersman, David De La Cruz, Iljo Keisse, Fabio Sabatini, Pieter Serry, Petr Vakoc

Dopo i due podi consecutivi del 2013 (quando militava nel Team Sky) e del 2014 Urán si presenta al Giro per ripetersi e potrà nuovamente contare su una squadra tutta al suo servizio, ad eccezione di Tom Boonen che fa il debutto alla corsa rosa quando, però, ha ormai alle spalle gli anni migliori della carriera. Per il resto Meersman è un buon cacciatore di tappe, Bouet e De La Cruz due discreti scalatori e Vakoc un atleta emergente, ma le assenze di Brambilla, del cavallo pazzo De Gendt e soprattutto di Poels, più che di un Petacchi che era al via un anno fa non tanto per le volate quanto per essere regista in corsa, sono decisamente pesanti e fanno sì che la compagine schierata un anno fa fosse chiaramente superiore

ORICA GREENEDGE 2014: Ivan Santaromita, Luke Durbridge, Michael Hepburn, Brett Lancaster, Michael Matthews, Cameron Meyer, Mitchell Docker, Svein Tuft, Pieter Weening
ORICA GREENEDGE 2015: Michael Matthews, Sam Bewley, Johan Esteban Chaves, Simon Clarke, Luke Durbridge, Simon Gerrans, Michael Hepburn, Brett Lancaster, Pieter Weening

La formazione australiana è tradizionalmente votata alle frazioni meno impegnative (oltre che alla cronosquadre di apertura), ma questa volta potrà dire la sua anche in montagna, non solo con il riconfermato Weening quanto soprattutto con Chaves, che forse non è ancora in grado di lottare per una top ten nella generale ma certamente nelle singole frazioni è capace di grandi imprese più di quanto non lo fosse Santaromita un anno fa. Se poi consideriamo che Matthews ha raggiunto la piena maturità e che Gerrans, sebbene arrivi in Liguria non al top della condizione, è uno di quelli che se ha l’occasione di vincere una tappa non se la lascia sfuggire, è evidente come il roster del 2015 sia chiaramente superiore

GIANT-SHIMANO 2014: Marcel Kittel, Bert De Backer, Simon Geschke, Tobias Ludvigsson, Luka Mezgec, Georg Preidler, Tom Stamsnijder, Albert Timmer, Tom Veelers
GIANT-ALPECIN 2015: Luka Mezgec, Nikias Arndt, Bert De Backer, Caleb Fairly, Simon Geschke, Chad Haga, Cheng Ji, Tobias Ludvigsson, Tom Stamsnijder

Anche la formazione tedesca è tradizionalmente votata, prima di tutto, alle frazioni meno impegnative e in tal senso Mezgec ha dimostrato un anno fa proprio al Giro di essere anche capace di vincere e Arndt è a sua volta un ottimo sprinter ma chiaramente non può esserci paragone con Kittel, che si è presentato alla scorsa edizione della corsa rosa con le credenziali di miglior velocista del mondo. Se poi consideriamo che non vi sono nel roster attuale scalatori neppure discreti, come lo era Preidler in quello del 2014, è evidente la netta superiorità di quest’ultimo

KATUSHA 2014: Joaquim Rodríguez, Maxim Belkov, Giampaolo Caruso, Vladimir Gusev, Alberto Losada, Daniel Moreno, Luca Paolini, Angel Vicioso, Eduard Vorganov
KATUSHA 2015: Luca Paolini, Maxim Belkov, Sergei Chernetckii, Sergey Lagutin, Alexander Porsev, Pavel Kochetkov, Yuri Trofimov, Anton Vorobyev, Ilnur Zakarin

Un’unica conferma rispetto a un anno fa, ovvero l’intramontabile Paolini per la formazione russa che quest’anno avrà come leader per la generale Zakarin, esploso praticamente dal nulla proprio in questa stagione e pertanto atleta di cui non conosciamo i limiti. L’emergente russo, fresco vincitore del Giro di Romandia, non può però essere messo sullo stesso piano di un big come Rodriguez e, analogamente, Trofimov non vale Moreno e non si vede nemmeno un numero tre per la montagna che sia all’altezza di Caruso e anche di Losada, sebbene Chernetckii sia un altro talento in ascesa. Il roster del 2014 non può dunque che farsi largamente preferire

TEAM SKY 2014: Dario Cataldo, Edvald Boasson Hagen, Philip Deignan, Bernhard Eisel, Sebastián Henao, Chris Sutton, Salvatore Puccio, Kanstantis Siutsou, Ben Swift
TEAM SKY 2015: Richie Porte, Sebastián Henao, Vasil Kiryienka, Leopold Koenig, Bernhard Eisel, Mikel Nieve, Salvatore Puccio, Kanstantin Siutsou, Elia Viviani

Non è cambiata rispetto a un anno fa la filosofia della corazzata britannica che schiera un cacciatore di tappe come Viviani al posto di Swift (più completo ma meno vincente del veronese nel 2014), affiancato dai riconfermati Eisel e Puccio. Per il resto, se si eccettua un comunque declinante Boasson Hagen nel roster di un anno fa, è interamente votata alla classifica generale ma è lampante la differenza di qualità con Porte che, qualora riuscisse finalmente a proiettare lungo le tre settimane quanto di buono fa nelle brevi corse a tappe, potrebbe giocarsi anche la maglia rosa di Milano, Koenig che sarebbe capitano in quasi tutte le altre formazioni di questo Giro e lo stesso Nieve, che al top della condizione è superiore a Cataldo che era il leader un anno fa. Aggiungiamoci il più giovane degli Henao, che ha dimostrato – se in giornata – di poter rimanere con i migliori in montagna ed è pertanto netta la superiorità del roster attuale

TINKOFF-SAXO 2014: Nicolas Roche, Christopher Juul-Jensen, Rafal Majka, Evgeni Petrov, Pawel Polianski, Ivan Rovny, Chris Anker Sørensen, Jay McCarthy, Michael Rogers
TINKOFF-SAXO 2015: Alberto Contador, Ivan Basso, Manuele Boaro, Christopher Juul-Jensen, Roman Kreuziger, Sérgio Paulinho, Michael Rogers, Ivan Rovny, Matteo Tosatto

Dopo il successo del 2011, sebbene negli albi d’oro compaia il nome di Scarponi a seguito della controversa vicenda del clenbuterolo, Contador torna al Giro per vincere e solo il suo nome basterebbe a far sì che il roster attuale sia preferibile. Ma, accanto a lui, ci saranno altri big come Rogers, che proprio nella passata stagione ha dimostrato sia in Italia che al Tour di poter essere in grado anche di vincere pur essendo ormai al di là con gli anni, Kreuziger che, al pari di Majka nel 2014, potrebbe tranquillamente entrare nei primi 5 qualora avesse l’occasione di correre per sè e Basso che, sebbene in fase calante, è comunque ancora in grado di dire la sua nelle frazioni più impegnative come lo era Roche un anno fa. Per tutto questo il roster del 2015 è nettamente superiore

TREK 2014: Robert Kiserlovski, Eugenio Alafaci, Julián David Arredondo, Fabio Felline, Danilo Hondo, Giacomo Nizzolo, Boy Van Poppel, Fumiyuki Beppu, Riccardo Zoidl
TREK 2015: Giacomo Nizzolo, Eugenio Alafaci, Fumiyuki Beppu, Marco Coledan, Fabio Felline, Fábio Silvestre, Boy Van Poppel, Kristof Vandewalle, Calvin Watson

La formazione americana non ha mai puntato granchè sul Giro, privilegiando il Tour de France, e questa tendenza appare quanto mai spiccata in questa stagione in particolare per quanto riguarda le frazioni più impegnative, in cui nessuno tra coloro che compongono il roster attuale è in grado neppure di avvicinare le prestazioni che potevano garantire Kiserlovski e Arredondo un anno fa. Vero è che Felline ha compiuto il salto di qualità e che Nizzolo potrebbe farlo proprio in quest’edizione della corsa rosa, dopo che nel 2014 ha colto ben 4 secondi posti. Però, non si può che assegnare una netta preferenza alla formazione di un anno fa

CANNONDALE 2014: Ivan Basso, Oscar Gatto, Beat Koch, Paolo Longo Borghini, Alan Marangoni, Moreno Moser, Daniele Ratto, Davide Villella, Elia Viviani
NIPPO-VINI FANTINI 2015: Damiano Cunego, Giacomo Berlato, Alessandro Bisolti, Daniele Colli, Pier Paolo De Negri, Eduard Michael Grosu, Manabu Ishibashi, Alessandro Malaguti, Riccardo Stacchiotti

Scegliamo di mettere a confronto queste due formazioni in quanto entrambe italiane e in quanto sui rispettivi leader, ovvero Basso e Cunego, si era creato un dualismo ormai diversi anni fa e, da questo punto di vista, sebbene il veronese abbia fatto molto bene nelle corse in aprile, le sue ultime esperienze nei grandi Giri sono state negative e pertanto in chiave classifica generale offre sulla carta qualche garanzia in meno rispetto a quelle che dava il varesino un anno fa. Per il resto, la Cannondale schierava un velocista vincente come Viviani, un atleta talentuoso anche se discontinuo come Moser, uno scalatore emergente come Villella e un buon cacciatore di tappe come Gatto. Sebbene Colli e Grosu in volata siano discreti e lo stesso discorso valga per Berlato e Bisolti in salita, non possono essere messi sullo stesso piano ed è evidente pertanto la superiorità della Cannondale

TEAM COLOMBIA 2014: Fabio Duarte, Rodolfo Andres Torres, Edwin Avila, Robinson Chalapud, Leonardo Duque, Jarlinson Pantano, Carlos Quintero, Jeffry Romero, Miguel Angel Rubiano
CCC SPRANDI POLKOWICE 2015: Maciej Paterski, Grega Bole, Jaroslaw Marycz, Bartlomiej Matysiak, Nikolay Mikhaylov, Lukasz Owsian, Marek Rutkiewicz, Branislau Samoilau, Sylvwester Szmyd

Scegliamo di mettere a confronto queste due formazioni in quanto entrambe rappresentano nazioni abbastanza “esotiche” per il ciclismo come la Colombia da un lato e soprattutto la Polonia dall’altro. Come da tradizione la prima è decisamente più votata alla montagna con Duarte come elemento principe e gli altri meno conosciuti, se si eccettua il veterano Duque (peraltro più votato alle volate, ma comunque con del potenziale quando la strada sale); la CCC schiera, invece, atleti già sperimentati con caratteristiche varie, ancorchè in gran parte nella fase calante della carriera, come Szmyd, Samoilau, Rutkiewicz, Bole e quel Paterski che, al contrario, sta vivendo la sua miglior stagione. Tutto sommato, possiamo assegnare una sia pure lieve preferenza alla formazione polacca

EUROPCAR 2014: Pierre Rolland, Yukiya Arashiro, Angelo Tulik, Tony Hurel, Davide Malacarne, Maxime Mederel, Perrig Quéméneur, Romain Sicard, Bjorn Thurau
IAM CYCLING 2015: Sylvain Chavanel, Clément Chevrier, Stef Clement, Heinrich Haussler, Roger Kluge, Matteo Pelucchi, Jérome Pineau, Sebastien Reichenbach, Aleksejs Saramotins

Scegliamo, infine, di mettere a confronto queste due formazioni in quanto rappresentanti di due nazioni storiche del ciclismo, la Francia da un lato e la Svizzera dall’altro, a maggior ragione considerando che nella IAM militano diversi atleti transalpini, il più quotato dei quali è Chavanel, che fa il suo debutto al Giro. Certamente la Europcar con Rolland, al di là del fatto che era difficile pronosticarlo ai piedi del podio a Trieste, aveva qualcosa in più per quanto riguarda la generale, anche grazie al supporto di Malacarne e Sicard, sebbene dall’altra parte Reichenbach abbia già fatto bene nelle brevi corse a tappe. D’altro canto, però, la IAM è più completa con corridori come Haussler, Pelucchi e il già citato Chavanel, oltre a un cronoman che tiene bene in salita come Clement, tutti in grado di andare a caccia di successi parziali. In ogni caso attribuiamo un’approssimativa parità tra i due roster

Marco Salonna

Una fotoricordo del Giro 2014 in Irlanda (www.bbc.com)

Una ''fotoricordo'' del Giro 2014 in Irlanda (www.bbc.com)

PREVIEW SANREMO: CAMERA CON VISTA SULLA CLASSICISSIMA

marzo 20, 2015 by Redazione  
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Alla vigilia della 106a edizione della Milano-Sanremo vi spalanchiamo la finestra sui partecipanti alla classicissima, prensentandovi i corridori più quotati al via e le loro possibilità di successo sul ritrovato rettilineo di Via Roma, a partire da quelle del britannico Cavendish giù giù fino ai nomi di qualche possibile “outsider”.

Ormai ci siamo, è primavera… è Sanremo! Ci siamo arrivati un po’ in sordina perché tutta l’attenzione converge sugli attesi protagonisti dei Grandi Giri, quindi già si spiano le chance di Contador nel suo tentativo di doppietta Giro-Tour, le mirabilie freak di Froome, gli attacchi innevati di Quintana o i ritardi nella forma di Nibali.

Inoltre, una miscela infausta di malasorte e malafede organizzativa hanno addolcito il percorso oltre ogni dire, togliendo di mezzo l’importantissima salite delle Manie, che aveva ridato un senso alla corsa pur trovandosi a 10 0km dalla fine. Vero è che e stato riavvicinato il traguardo al Poggio, 1 km in meno per gli attaccanti, di nuovo in via Roma, però le frane, reali o presunte, hanno mutilato buona parte dell’altimetria, portandosi via anche la Pompeiana, che dove essere la grande novità della scorsa edizione e che, invece, non ci sarà nemmeno quest’anno.
Basterà tornare in via Roma?

E perché malafede, poi? Il sospetto è che si sia voluto a tutti i costi rimettere in gioco Cavendish, un nome che a RCS piace da sempre: come a dire, se tra dubbi e frane volata deve essere, che sia di un nome grosso! E l’unico nome davvero grosso negli sprint, almeno in termini di marketing, a oggi è proprio il Cav, oltre a Kittel che però non ha speranze di resistere alle impervie rampe del Poggio o di qualche altro cavalcavia (tant’è che non si schiera nemmeno alla partenza).

Poco importa che ci sia invece tutta una nidiata di “sprinter resistenti”, quindi anche molto più “nobili”, se vogliamo; personaggi, tanto per dire, capaci pure di vincere in cima a una salita, sia pure pedalabile, come Matthews e Bouhanni, oppure di arrivare nei primi cinque delle grandi classiche del Nord (e parliamo di Fiandre e Roubaix, non delle semiclassiche che strizzano l’occhio ai velocisti), come Kristoff, vincitore della scorsa Sanremo, poi quinto al Fiandre, o Degenkolb, secondo nell’ultima Roubaix. Macché, in nome del destefaniano “chiccazzè”, qui ci vuole la vedette, quale che sia la qualità del percorso. Contenti loro!

Il jolly sarebbe naturalmente Sagan, mediatico al punto giusto, ma Sagan se la gioca sempre, come che sia il percorso; se la gioca, direbbero i maligni, nel senso che arriverà secondo. Suppergiù una ventina di secondi posti negli ultimi mesi e solo una vittoria, colta in extremis proprio l’altro giorno in quel di Porto Sant’Elpidio, sono un viatico un po’ minaccioso. Emblematico quanto accaduto ad Arezzo, sempre durante la testé conclusasi Tirreno-Adriatico: Sagan riuscì a fare secondo dietro a Greg Van Avermaet, un altro fenomeno del piazzamento, capace di fare secondo al Fiandre, all’Het Volk, alle Strade Bianche, al Giro del Piemonte etc. etc. ma ancora, fino ad Arezzo appunto, digiuno di vittorie nel World Tour. Tanto per dire!
Comunque Peter resta in prima fila, vediamo se sbloccarsi sul traguardo marchigiano gli darà una spinta psicologica in più (e, già che ci siamo, occhio pure allo stesso Van Avermaet: magari vale lo stesso discorso, e in più avrà al fianco il sempre minaccioso, per quanto ultimamente opaco, Philippe Gilbert).

In primissima fila, naturalmente, pure Cancellara, che, parlando di secondi posti, ne ha accumulati fin troppi in questa gara (tre negli ultimi 4 anni), che pure vinse nel 2008. Ora vuole proprio bissarla e la forma c’è tutta. Vedansi i chilometri finali delle crono durante la Tirreno, percorsi a più di 60km/h di media, compensando con queste lunghissime accelerazioni conclusive la minor velocità media rispetto a Malori, ad esempio. Trasmutatosi in mezzo velocista, Cancellara dovrebbe comunque trovarsi di mezzo qualcuno più rapido: ma dopo 300 km non è sempre così detto. E la sparata da finisseur non gli è così desueta.

Chi tenere d’occhio, poi? Insomma, la Sanremo è la tipica gara che “chiunque può vincere”, quindi la lista è lunghissima (e giocoforza incompleta).

Di particolare interesse è la formazione Lotto: i belgi hanno un Tony Gallopin in grandissima forma, se non appagato dalla vittoria di tappa in quel di Nizza, col vantaggio di poter giocare con la copertura di Greipel in agguato per la volata. Veloce in sprint ristretti, resistente in salita, abile discesista, la chiave potrebbe essere il “diritto a non tirare” in virtù della presenza, in gruppo, del gorilla tedesco.
Stesso discorso in casa Omega Pharma: Cavendish potrebbe anche fare da specchietto per le allodole, cedendo il passo alla pericolosissima coppia offensiva formata dal ceco Stybar, fenomeno del ciclocross passato alla strada e recente trionfatore a Siena nella Strade Bianche, assieme al giovane polacco Kwiatkowski, in maglia iridata. Entrambi sono in gran forma e godono di bella esplosività unita a una guida fenomenale del mezzo, che, specie se piove, giù dal Poggio giova.

Giovani opzioni, entrambi sprinter spuri ma con ottimo fondo e tenuta sulle salitelle, degni di nota più di altri a causa degli squadroni che avranno a proteggerli: l’inglese Swift della Sky e lo spagnolo Lobato della Movistar, quest’ultimo supportato da (o a supporto di) Rojas, un vecchio volpone di questi arrivi. E, attenzione attenzione, l’ultima ora è che si aggrega alla festa Valverde, l’uomo che può fare podio in qualunque ma proprio qualunque gara in qualsiasi momento dell’anno. Vincere, beh, non così spesso!
Gioco di squadra tra due baldi giovani con un enorme futuro dietro le spalle in casa MTN-Qhubeka, il primo team africano a vincere la Sanremo, due anni fa. Torna Ciolek, spalleggiato ora da Boasson Hagen (e dall’italiano Sbaragli, che temo farà da gregario).

Parlando di tricolore, quali le speranze per gli italiani, di cui forse si sarà colta una certa assenza nelle abbondanti righe che precedono? Caschiamo male, ma non malissimo: abbiamo anche noi tutta una sfilza di “velocisti resistenti” ormai giunti alla maturità o che ad essa si affacciano. Il problema, per loro, è l’essere nati in concomitanza di una generazione cui appartengono svariati atleti di caratteristiche affini… ma davvero molto forti!
Possiamo comunque puntare – temo più per un piazzamento che altro – su Cimolai della Lampre, visto in buona forma, che si giocherà le stellette di capitano con il piccoletto terribile Bonifazio. Li si vedrebbe bene tutti e due nella top 20, però magari nessuno a podio! Stesso discorso, ma scalando in giù le posizioni, per i Bardiani: i predestinati Battaglin e Colbrelli, la promessa Ruffoni… a differenza dei Lampre sembrano davvero giù di forma, dopo una Sanremo 2014 strepitosa. Per Colbrelli problemi fisici da recuperare.
C’è poi l’indefettibile Nizzolo, espertissimo collezionista di camionate di piazzamenti (ma proprio all’ultimo momento ha conquistato il primo successo stagionale al GP Nobili), che corre con Cancellara.
Tanti corridori fatti un po’ con lo stampino, selezionati evidentemente da un mondo di gare giovanili avido di vittorie da buttare sul piatto a mucchi (corridori quindi veloci) nel selettivo panorama di gare italiane, sempre mosse (necessaria pertanto la resistenza). Peccato, come detto, che i fenomeni di questa combinazione, perfetta per la Sanremo, siano nati altrove.
Altro discorso per Guardini, velocissimo ma allergico alle ascese (un po’ come, per ora, il francese Démare): va segnalato solo in virtù dell’addolcimento del tracciato, ma le speranze sono relative.

In chiave tricolore non possiamo dimenticare, ovviamente, le piissime illusioni: quest’anno portano i nomi di Nibali e Pozzato. Il secondo compare in questa lista più che per il quarto posto aretino, per un motivo meramente economico: è in scadenza di contratto, quindi magari si tira a lucido, perché se no sai la fatica di cercarsi un nuovo team in cui accucciarsi? Quindi avanti, la gamba gira, Twitter anche (lamentele a pioggia per la neve del Terminillo, da lui affrontata in completo estivo alla faccia delle previsioni), le premesse per un tardivo bis ci sono tutte!
Quanto a Nibali, è chiaro che la forma è scarsotta, per usare un eufemismo. Il carattere però c’è, e l’arrabbiatura del siculo per l’esclusione delle salite delle Manie e della Pompeiana lascia intuire che qualche pensierino a una bella prestazione l’aveva fatto. L’anno scorso realizzò un’azione tanto suicida quanto entusiasmante, e la gamba era ancora peggiore di quella odierna. Per vincere ha bisogno di una congiunzione astrale che avrebbe del miracoloso, qualcuno che lo accompagni nella fuga kamikaze, e che poi sparisca all’atto di giocarsi la gara in volata ristretta, senza che chicchessia rientri da dietro. Alla vigilia della Sanremo, che dire?, tutto può essere!

Concludo, in omaggio alla De Stefano e ai volponi di RCS, con un bel pokerissimo di “chiccazzè” che, se pescassero il jolly, impartirebbero almeno agli organizzatori la lezione per cui, togliendo qualità al tracciato, non è detto che l’effetto sia quello voluto, del vincitore di nome, perché la lotteria è sempre dietro l’angolo. Questi sono validi, e se la corsa non è troppo selettiva possono mettere il naso fuori: l’irlandese Bennett, il lituano Navardauskas, o il kazako Lutsenko.

Gabriele Bugada

COSI’ L’ANNO SCORSO

1 Alexander Kristoff (Nor) Team Katusha 6:55:56
2 Fabian Cancellara (Swi) Trek Factory Racing
3 Ben Swift (GBr) Team Sky
4 Juan Jose Lobato Del Valle (Spa) Movistar Team
5 Mark Cavendish (GBr) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team
6 Sonny Colbrelli (Ita) Bardiani CSF
7 Zdenek Stybar (Cze) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team
8 Sacha Modolo (Ita) Lampre-Merida
9 Gerald Ciolek (Ger) MTN – Qhubeka
10 Peter Sagan (Svk) Cannondale
11 Ramunas Navardauskas (Ltu) Garmin Sharp
12 Salvatore Puccio (Ita) Team Sky
13 Philippe Gilbert (Bel) BMC Racing Team
14 Sebastian Langeveld (Ned) Garmin Sharp
15 Lars Petter Nordhaug (Nor) Belkin-Pro Cycling Team
16 Yoann Offredo (Fra) Fdj.fr
17 Francisco José Ventoso Alberdi (Spa) Movistar Team
18 Daniele Bennati (Ita) Tinkoff-Saxo
19 Grégory Rast (Swi) Trek Factory Racing
20 Fabio Felline (Ita) Trek Factory Racing
21 Sylvain Chavanel (Fra) IAM Cycling
22 Davide Cimolai (Ita) Lampre-Merida
23 Jurgen Roelandts (Bel) Lotto Belisol
24 André Greipel (Ger) Lotto Belisol
25 Greg Van Avermaet (Bel) BMC Racing Team
26 Alexandre Pichot (Fra) Team Europcar 0:00:06
27 Fabian Wegmann (Ger) Garmin Sharp 0:00:07
28 Davide Appollonio (Ita) AG2R La Mondiale 0:00:34
29 Edvald Boasson Hagen (Nor) Team Sky
30 Filippo Pozzato (Ita) Lampre-Merida 0:00:40
31 Thomas Leezer (Ned) Belkin-Pro Cycling Team 0:00:54
32 Nicki Sörensen (Den) Tinkoff-Saxo
33 Luca Paolini (Ita) Team Katusha 0:01:12
34 Arnaud Demare (Fra) Fdj.fr 0:01:22
35 Tony Gallopin (Fra) Lotto Belisol
36 Mauro Finetto (Ita) Yellow Fluo
37 Bauke Mollema (Ned) Belkin-Pro Cycling Team 0:01:33
38 Martijn Maaskant (Ned) Unitedhealthcare Professional Cycling Team 0:01:35
39 John Degenkolb (Ger) Team Giant-Shimano 0:01:54
40 Lloyd Mondory (Fra) AG2R La Mondiale 0:02:09
41 Maarten Tjallingii (Ned) Belkin-Pro Cycling Team 0:02:38
42 Adam Hansen (Aus) Lotto Belisol
43 Enrico Battaglin (Ita) Bardiani CSF 0:03:14
44 Vincenzo Nibali (Ita) Astana Pro Team 0:03:15
45 Jan Bakelants (Bel) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team
46 Oscar Gatto (Ita) Cannondale
47 Rinaldo Nocentini (Ita) AG2R La Mondiale 0:03:22
48 Manuel Quinziato (Ita) BMC Racing Team 0:03:36
49 Daryl Impey (RSA) Orica GreenEdge 0:03:50
50 Kristian Sbaragli (Ita) MTN – Qhubeka 0:04:10
51 Andriy Grivko (Ukr) Astana Pro Team
52 Yaroslav Popovych (Ukr) Trek Factory Racing 0:05:08
53 Marc Demaar (Ned) Unitedhealthcare Professional Cycling Team
54 Simon Geschke (Ger) Team Giant-Shimano
55 Jack Bauer (NZl) Garmin Sharp 0:05:23
56 Thor Hushovd (Nor) BMC Racing Team 0:05:29
57 Robert Förster (Ger) Unitedhealthcare Professional Cycling Team
58 Dayer Uberney Quintana Rojas (Col) Movistar Team
59 Francesco Chicchi (Ita) Yellow Fluo
60 Mickael Delage (Fra) Fdj.fr 0:05:34
61 Marco Marcato (Ita) Cannondale 0:06:03
62 Alessandro De Marchi (Ita) Cannondale 0:06:06
63 Franco Pellizotti (Ita) Androni Giocattoli 0:06:20
64 Manuel Belletti (Ita) Androni Giocattoli 0:06:23
65 Bernhard Eisel (Aut) Team Sky
66 Diego Rosa (Ita) Androni Giocattoli
67 Cesare Benedetti (Ita) Team Netapp – Endura
68 Heinrich Haussler (Aus) IAM Cycling
69 Nikolay Trusov (Rus) Tinkoff-Saxo
70 Hayden Roulston (NZl) Trek Factory Racing
71 Nicolas Roche (Irl) Tinkoff-Saxo
72 Sébastien Hinault (Fra) IAM Cycling 0:07:49
73 Reinardt Janse Van Rensburg (RSA) Team Giant-Shimano
74 Borut Bozic (Slo) Astana Pro Team 0:07:51
75 Aliaksandr Kuchynski (Blr) Team Katusha 0:10:04
76 Pavel Brutt (Rus) Team Katusha
77 Kiel Reijnen (USA) Unitedhealthcare Professional Cycling Team
78 Michael Matthews (Aus) Orica GreenEdge
79 Klaas Lodewyck (Bel) BMC Racing Team
80 Koen De Kort (Ned) Team Giant-Shimano
81 Robert Wagner (Ger) Belkin-Pro Cycling Team
82 Johan Le Bon (Fra) Fdj.fr
83 Maximiliano Ariel Richeze (Arg) Lampre-Merida
84 Jos Van Emden (Ned) Belkin-Pro Cycling Team
85 Matthieu Ladagnous (Fra) Fdj.fr
86 Dries Devenyns (Bel) Team Giant-Shimano
87 Bob Jungels (Lux) Trek Factory Racing
88 Jaco Venter (RSA) MTN – Qhubeka
89 Svein Tuft (Can) Orica GreenEdge
90 Roy Curvers (Ned) Team Giant-Shimano 0:11:42
91 Jan Barta (Cze) Team Netapp – Endura
92 Marcel Sieberg (Ger) Lotto Belisol
93 Roger Kluge (Ger) IAM Cycling
94 Luke Durbridge (Aus) Orica GreenEdge
95 Yukiya Arashiro (Jpn) Team Europcar
96 Alessandro Bazzana (Ita) Unitedhealthcare Professional Cycling Team
97 Marco Coledan (Ita) Bardiani CSF
98 Johan Van Summeren (Bel) Garmin Sharp
99 Karsten Kroon (Ned) Tinkoff-Saxo
100 Simon Clarke (Aus) Orica GreenEdge
101 David Boucher (Fra) Fdj.fr 0:14:33
102 Bartosz Huzarski (Pol) Team Netapp – Endura
103 Sylvester Szmyd (Pol) Movistar Team
104 Merhawi Kudus Ghebremedhin (Eri) MTN – Qhubeka
105 Tom Jelte Slagter (Ned) Garmin Sharp 0:17:59
106 Kenny Robert Van Hummel (Ned) Androni Giocattoli
107 Christopher Juul Jensen (Den) Tinkoff-Saxo
108 Rick Flens (Ned) Belkin-Pro Cycling Team
109 Christopher Jones (USA) Unitedhealthcare Professional Cycling Team
110 Rafael Andriato (Bra) Yellow Fluo
111 Laurent Didier (Lux) Trek Factory Racing
112 Guillaume Bonnafond (Fra) AG2R La Mondiale
113 Eugenio Alafaci (Ita) Trek Factory Racing
114 Hugo Houle (Can) AG2R La Mondiale

Il ritrovato traguardo di Via Roma e, in trasparenza, laltimetria della Milano-Sanremo

Il ritrovato traguardo di Via Roma e, in trasparenza, l'altimetria della Milano-Sanremo

STAGIONE 2015: NIZZA – TIRRENO, UNA SFIDA A TUTTO TONDO

marzo 6, 2015 by Redazione  
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Non è solo una sfida prettamente agonistica, è anche una gara “diplomatica” che, da diversi anni a questa parte, vede l’Italia surclassare nettamente la Francia. Il terreno di gara sono le due tradizionali corse a tappe di preparazione alla Milano-Sanremo, la Parigi-Nizza e la Tirreno-Adriatico. Prima che i corridori scendano in campo, a sfidarsi sono gli organizzatori, pronti a sfornare percorsi che attraggano i campioni. E, mai come quest’anno, la “corsa dei due mari” sfoggia una starting list luccicante, resa tale dai nomi dei più grandi campioni del momento.

Nel mondo del ciclismo non ci sono solo le sfide tra i grandi campioni. Esistono, infatti, tenzoni tra i grandi organizzatori nell’allestire la corsa dall’aspetto più appettitoso, in grado di accaparrarsi una starting list migliore dell’altra. La più sentita tra queste sfide è quella che contrappone gli organizzatori di Giro (RCS Sport) e Tour (ASO), ma non riguarda le loro gare di punta – nelle quali da sempre è netto il predominio, soprattutto per prestigio, della Grande Boucle – bensì le due tradizionali corse a tappe di preparazione alla Milano-Sanremo, la Tirreno-Adriatico e la Parigi-Nizza, “gara” a colpi di percorso che, in questi ultimi anni, ha visto un netto sorpasso dell’Italia, nonostante una mossa all’apparenza controproducente, quella cioè di confezionare tracciati decisamente più impegnativi della corsa francese e non certo tarati sulle note della “classicissima”, gara nota per la sua facilità altimetrica, la stessa che negli ultimi anni è stata adottata proprio alla Parigi-Nizza. I tentativi francesi si sono, però, rivelati vani poiché non solo è continuata la “diaspora” dei grandi nomi verso l’Italia, ma nell’ultimo decennio il nome del vincitore della Sanremo è quasi sempre stato quello di un corridore che aveva scelto di schierarsi al via della Tirreno.
Così, quest’anno gli uomini di Prudhomme hanno pensato di correre ai ripari e predisporre un tracciato un pochino più intrigante di quello proposto nel 2014, insipido e letteralmente ridotto all’osso per la scelta di fare a meno delle cronometro e di salite in grado di garantire un po’ di selezione.
Contemporaneamente, Vegni e soci hanno compiuto un passo indietro poiché l’edizione 2015 della “Corsa dei due mari” appare un gradino sotto gli standard visti negli ultimi anni, ma non si tratta, in questo caso, di una volontà di alleggerire il percorso, ma da squisite questioni tecniche che hanno costretto gli uomini di RCS a levare una salita, quella del Monte San Vicino, che era prevista nel tracciato originario della Tirreno, svelato a dicembre. Una modifica che non ha impedito alla Gazzetta di sventolare sotto il naso dei francesi un elenco partenti decisamente luccicante di stelle, tra le quali rifulgono quelle di Contador, Froome, Nibali e Quintana e, per quanto riguarda i velocisti che puntano alla Sanremo, quelle di Cavendish e Kittel.
Passiamo ora a svelare i dettagli delle due gare che, come tradizione, si svolgono quasi contemporanente essendo la Nizza in calendario dall’8 al 15 Marzo, mentre la Tirreno scatterà l’11 per terminare il 17.

PARIGI-NIZZA

La 73a edizione della “Course au soleil” – com’è soprannominata questa gara, disputata per la prima volta nel 1933 – scatterà alle 13.35 di domenica 8 Marzo, quando scenderà dalla rampa di lancio il primo corridore che andrà ad affrontare i 6,7 Km del veloce cronoprologo disegnato sulle veloci strade di Maurepas (prima parte in dolcissima discesa, modesto zampellotto e piattone negli ultimi 2,5 Km), comune del dipartimento degli Yvelines situato 30 Km a ovest della capitale francese.
Assegnata la prima maglia di leader della classifica, gialla come quella del Tour, l’indomani si ripartirà da Saint-Rémy-lès-Chevreuse per la prima delle quattro frazioni destinate ai velocisti, che terminerà dopo 196,5 Km a Contres e che, tolta la facilissima ascesa della Côte de Bel Air (1,2 Km al 5%), da affrontare subito dopo il via, non presenterà altre difficoltà altimetriche.
Rivincita il giorno dopo, al termine dei 172 Km della Zooparc de Beauval (Saint-Aignan) – Saint-Amand-Montrond, tappa che si concluderà con circuito di 45 Km nel corso del quale si dovrà superare un’altra salitella modestissima, la Côte de la Tour (2,1 Km al 4,2%, a 41 Km dall’arrivo). È una frazione che, a dispetto dell’incosistenza altimetrica del tracciato, dovrà comunque essere temuta e affrontata con circospezione poiché le strade che si percorreranno nel finale sono le stesse della storica tappa dei ventagli del Tour del 2013, nella quale lo spagnolo Valverde, complice anche un incidente meccanico, accusò quasi 10 minuti di ritardo, un distacco irrecuperabile in montagna e ancor più su un tracciato come quello della Parigi-Nizza.
La terza tappa si snoderà tra Saint-Amand e Saint-Pourçain-sur-Sioule e presenterà un tracciato di 179 Km più movimentato rispetto alle due frazioni precedenti, anche se sarà ancora “affaire” per i velocisti, poiché le tre salite ufficiali in programma sono tutte pedalabili e collocate a distanza dal traguardo, al quale si giungerà 61 Km dopo aver scollinato gli 1,6 Km al 5,8% della Côte de Vicq, preceduta dal “tetto della tappa”, i 702 metri del Col de La Bosse (2,4 Km al 5,1%), e dalla Côte de la Croix du Chêne (2,1 Km al 4,1%).
La musica cambierà decisamente il giorno successivo, quando si disputerà la tappa “regina”, sia sotto l’aspetto della distanza da coprire (204 Km), sia sotto l’aspetto altimetrico, “forte” dei sette GPM che punteggeranno la marcia d’avvicinamento da Varennes-sur-Allier al colle della Croix de Chaubouret, in cima al quale sarà collocato il traguardo. Sono tutti pedalabili ma di certo – in particolare gli ultimi 5 – rimarranno nelle gambe al momento d’affrontare l’ascesa finale, lunga 10 Km e caratterizzata da una pendenza media del 6,7%: non si tratta d’inclinazioni estreme, ma a Marzo – con il clima ancora rigido e le condizioni di molti non ancora al top – possono bastare per far selezione.
Non ci sarà una replica il giorno successivo poiché la quinta tappa sarà un’altra occasione, l’ultima, offerta agli sprinter, la più impegnativa per loro. Partenza da Saint-Etienne, l’arrivo sarà a Rasteau dopo 192,5 Km e aver affrontato una facile “côte” a 8,5 Km dall’arrivo e, soprattutto, la breve ed egualmente pedalabile salitella che condurrà al traguardo e che potrebbe respingere qualche velocista.
Se l’ascesa verso la Croix de Chaubouret avrà lasciato la classifica ancora molto fluente il momento buono per rimescolarla, alla vigilia della crono conclusiva, potrebbe arrivare nel corso della penultima tappa. È un classico tracciato di media montagna quello che condurrà il gruppo da Vence a Nizza, affrontando sei colli in 180 Km. Anche oggi le pendenze che si incontreranno non saranno insormontabili (il non plus ultra saranno i 6,6 Km al 6,8% della Côte de Peille, a 26 Km dall’arrivo) ma se prenderà il via un attacco serio, complice anche la tortuosità del tracciato, ci saranno i margini per cambiare i connotati alla Parigi-Nizza, come accadde nella famosa tappa di Fayence del 2009, quando Contador crollò dopo aver conquistato, con ampio margine, la maglia di leader il giorno prima sulla Montagne de Lure.
Visto nel complesso il disegno della Parigi-Nizza, la tappa decisiva dovrebbe, quindi, essere la tradizionale cronoscalata al Col d’Èze dell’ultimo giorno, 9600 metri variopinti, che debuttano impegnativi, per poi addolcirsi, riprendere piglio e infine tornare morbidi, divenendo addirittura quasi pianeggianti in vista del traguardo: continue variazioni di ritmo in grado di far naufragare le speranze di qualcuno in dirittura d’arrivo.

TIRRENO-ADRIATICO

L’11 Marzo, mentre alla Parigi-Nizza sarà in corso la frazione di Saint-Pourçain-sur-Sioule, a quasi 800 Km di distanza scatterà la 50° edizione della Tirreno-Adriatica, corsa nata nel 1966, su iniziativa del compianto Franco Mealli, per proporre un’alternativa italiana alla Parigi-Nizza, fino allora unica corsa a tappe prepatoria della Sanremo, gara nella quale i successi italiani latitavano da ben 13 anni.
La corsa avrebbe dovuto aprirsi con una cronometro a squadre di una ventina di chilometri, disegnata sul litorale della Versilia, ma il maltempo che ha colpito la zona di Forte dei Marmi negli scorsi giorni ha costretto gli organizzatori a rivederne il tracciato all’ultimo momento, limitandolo al solo territorio di Lido di Camaiore, dove già erano previste la partenza e l’arrivo della tappa, e cambiandone la “natura”, trasformandola in una prova individuale lunga poco più di 5 Km, una sorta di cronoprologo che assegnerà la prima maglia azzurra di leader della classifica.
I traguardi delle prime due frazioni in linea saranno i medesimi della scorsa edizione e vedranno il gruppo far scalo a Cascina il 12 Marzo e ad Arezzo il giorno successivo. Si tratta, in entrambi i casi, di tappe destinate ai velocisti, anche se presenteranno tipologie differenti di finale. La prima è una classica frazione per sprinter lunga 153 Km che, dopo aver affrontato in partenza la doppia ascesa al Monte Pitoro (tributo al GP di Camaiore, che quest’anno non si svolgerà), non presenterà ulteriori difficoltà altimetriche sin sul traguardo, dove si dovranno effettuare due tornate di un circuito di 20,6 Km. La terza tappa, 203 Km per andare da Cascina ad Arezzo, avrà una struttura simile (tratto in linea con qualche collina e poi un circuito di 11 Km da ripetere cinque volte) ma presenterà un finale più ostico perché il traguardo sarà collocato in vetta ad una rampetta in lastricato di un chilometro, in cima alla quale lo scorso anno s’impose lo slovacco Sagan, precedendo allo sprint un gruppetto ridotto a otto unità, con dentro anche velocisti del calibro di Impey, Greipel e Bennati. Sarebbe un finale sul quale sarebbe andato a “nozze” uno sprinter del calibro del tedesco Degenkolb, che ha dimostrato di saperci fare nei finali più ardui al recente Dubai Tour, ma che ha scelto di preparare la Sanremo sulle strade francesi.
Il week end di mezza Tirreno ospiterà le due giornate di montagna, quelle destinate a dar costume alla classifica generale, introdotte dalla tappa che dalla frazione aretina di Indicatore condurrà nelle Marche dove, dopo 226 Km (sarà la frazione più lunga delle sette previste), si farà traguardo a Castelraimondo. Era la frazione che prevedeva l’ascesa ai 1210 metri del Monte San Vicino, tolto da un percorso che, invece, conferma il valico precedente (Poggio San Romualdo, 934 metri, 10,8 Km al 6,4%) e raddoppia l’ascesa finale a Crispiero, che nel tracciato originario dovea essere affrontata una sola volta. Quest’ultima è un aguzzo dente di 3 Km, vero e proprio canino tagliente con la sua pendenza medai del 9,3%, la massima del 15% e la sede stradale stretta, da superare l’ultima volta quando mancheranno poco più di 4 Km alla linea d’arrivo.
La frazione regina sarà quella di domenica 15 Marzo, che scatterà da Esanatoglia per raggiungere un traguardo inedito per la Tirreno-Adriatico ma ben conosciuto al mondo del ciclismo perché, dopo 197 Km di gara, lo striscione sarà collocato ai 1675 metri di Campoforogna, sul Terminillo. Quella alla “Montagna di Roma” è una classica ascesa da prima settimana di Giro d’Italia, che alla “corsa rosa” viene inserita più che altro per dare una prima scremata alla classifica, ma in questo caso vale lo stesso discorso fatto per la tappa della Croix de Chaubouret. Aspettiamoci, dunque, una selezione più netta di quella che si vedrebbe a Maggio, anche perché 16,1 Km al 7,3% non sono comunque una passeggiata e, altro particolare da tenere presente, questo sarà l’arrivo più alto della storia della “corsa dei due mari”.
Spenti i riflettori sul Terminillo, se la classifica sarà ancora traballante questi si riaccenderanno sulla cronometro individuale finale, prima della quale si disputerà una penultima tappa poco impegnativa, tracciata per 210 Km tra Rieti e Porto Sant’Elpidio, attraversando la nervosa geografia delle colline marchigiane, solitamente terreno di gara di frazioni altimetricamente “nevrasteniche”. Stavolta s’è scelto un percorso poco impegnativo, che offrirà ai velocisti la terza e ultima opportunità di dare libero sfogo alle loro potenzialità, aiutati anche da un facile circuito finale di 14,4 Km, da inanellare due volte, che allontanerà dal traguardo le poche e facili salite presenti lungo la strada.
L’atto di chiusura, come detto, sarà contro il tempo, e si disputerà sul tracciato di 10 Km spaccati che caratterizza stabilmente l’ultimo giorno della Tirreno dal 2011. Si snoderà in andata-ritorno sul bel lungomare ombreggiato dalle palme che danno nome all’omonima riviera, con giro di boa al passaggio da Porto d’Ascoli, altimetria piatta come un biliardo e l’unica insidia del vento, sempre in agguato negli ambienti rivieraschi.

Mauro Facoltosi

Tra Tirreno-Adriatico e Parigi-Nizza, la volata per la Sanremo è lanciata... (genova.repubblica.it)

Tra Tirreno-Adriatico e Parigi-Nizza, la volata per la Sanremo è lanciata... (genova.repubblica.it)

STAGIONE 2015: GRANDI NOMI AL CALDO DELLE TRE CORSE D’ARABIA

febbraio 4, 2015 by Redazione  
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Al caldo del Golfo Persico si disputano una dopo l’altra, nello spazio di 18 giorni, le prime tre grandi corse a tappe del 2015. Prima il Dubai Tour, poi i giri del Qatar e dell’Oman consentiranno ai grandi nomi del gruppo di preparare la gamba in vista del debutto nelle prime importanti corse europee, con un pensiero anche al successo finale, in particolare in Oman, dove si affronterà la tradizionale e durissima salita alla Green Mountain, sulla quale negli ultimi anni è stato grande mattatore Froome. Tantissimo spazio per i velocisti, che “vedono” all’orizzonte anche la possibilità di mettere in cascina il successo finale in classifica a Dubai e in Qatar.

Sono le prime tre grandi corse a tappe della stagione 2015 per la qualità dei corridori che vi si schiereranno ai nastri di partenza. I giri di Dubai, del Qatar e dell’Oman, elencati in ordine cronologico d’effettuazione, vedranno in scena campioni del calibro degli spagnoli Valverde e Rodríguez, dello slovacco Sagan, del belga Gilbert, dell’elvetico Cancellara, del britannico Wiggins e, soprattutto, del nostro Vincenzo Nibali, di certo grande favorito per la vittoria nell’unica delle tre gare mediorientali idonea alle sue caratteristiche di scalatore, quella prevista sulle strade dell’Oman. Sarà l’occasione per tastare lo stato di forma dei “grandi” al caldo del Golfo Persico, mentre avranno parecchie occasioni di mettersi in mostra i velocisti – in particolare nelle prime due gare – tra i quali vedremo anche un figlio d’arte, Rick Zabel, passato professionista nel mese di giugno dello scorso anno e che dovrà vedersela con virtuosi dello sprint come il connazionale Kittel, i francesi Bouhanni e Démare, il norvegese Bouhanni, gli italiani Modolo e Guardini, lo spagnolo Ventoso, i fratelli olandesi Van Poppel per rimanere in tema di figli d’arte e, per finire, il belga Boonen, autentico “emiro” del Qatar in virtù delle 4 vittorie conseguite nelle 13 edizioni finora disputate, affermazioni alle quali ha affiancato ben 7 vittorie nella classifica a punti.
Vediamo ora nel dettaglio le tre corse arabiche che si succederanno nello spazio di 18 giorni, tra il 4 e il 22 febbraio.

DUBAI TOUR

L’unica delle tre corse organizzata da mano italiana (RCS Sport) consterà di 4 frazioni, come la scorsa edizione, quella del debutto in calendario di questa gara. Ci saranno delle novità e la prima e più rilevante sarà la cancellazione della tappa a cronometro, che lo scorso anno era risultata determinante per il successo finale dello statunitense Taylor Phinney ma che, proposta come tappa d’apertura, aveva agonisticamente “ammazzato” la corsa, risultata noiosa nelle rimanenti tre frazioni, tutte terminate allo sprint. Stavolta saranno i velocisti i grandi favoriti per il successo finale (su tutti Cavendish, che non prenderà il via al Giro del Qatar), nonostante l’inserimento nel tracciato – seconda novità – di un arrivo posto in vetta ad un muro arcigno ma brevissimo, sul quale gli sprinter potranno contenere l’inevitabile distacco, rimediabile grazie agli abbuoni previsti sugli altri traguardi e agli sprint intermedi. Mercoledì 4 febbraio la prima tappa (The Westin Dubai Stage) scatterà, come tutte le altre, dal Dubai International Marine Club per concludersi dopo 145 Km non distante dall’Union Flag House, l’edificio simbolo dell’indipendenza degli Emirati Arabi Uniti, dopo aver affrontato 4 tornate di un velocissimo circuito di 8,2 Km, anello caratterizzato da due rettifili di uno stesso viale, raccordati da due curve ad U, l’ultima piazzata a circa 3,5 Km dal traguardo. A parte questa prima frazione dal finale inedito, le rimamenti riproporranno gli stessi traguardi della scorsa edizione, a partire da quello previsto il 5 febbraio sull’isola artificiale di Palm Jumeirah dove si impose il tedescone Kittel. Per giungere di fronte all’hotel Atlantis, traguardo della frazione, bisognerà percorrere i 187 Km della “Nakheel Stage”, totalmente pianeggianti come quelli della prima e dell’ultima tappa, ma più insidiosi poiché gli ultimi 11 Km, quelli tracciati sulle strade di Palm Jumeirah, si snoderanno praticamente in “mare aperto”, con tutte le problematiche legate al vento e al rischio di ventagli. La successiva sarà la tappa “regina” del Dubai Tour 2005, ed avrà il traguardo fissato ad Hatta, cittadina situata in un’exclave dell’emirato collocata a ridosso del confine con il sultanato dell’Oman, dove dodici mesi fa pure vinse Kittel, che quest’anno non sarà della partita e che non avrebbe comunque avuto la possibilità di bissare il successo. Alla ricerca di un finale alternativo alla volata, infatti, gli organizzatori hanno deciso di spostare il traguardo dal centro di Hatta alla soprastante diga, dove si arriverà dopo aver percorso i 205 Km della “Dubai Silicon Oasis Authority Stage”, che proporranno tre salitelle intermedie non particolarmente rivelanti (anche se non sono uno scherzo i 2,6 Km all’8,8% dell’ascesa verso il Khalba Road Tunnel, da affontare però a 43 Km dall’arrivo) e, soprattutto, un muro finale di appena 200 metri, con inclinazioni fino al 17% che faranno gola ai finisseur (in primis Philippe Gilbert). Come detto, la brevità dello sforzo e il tracciato in precedenza non troppo duro dovrebbero consentire ai velocisti di non perdere troppi secondi e poi, l’indomani, di giocarsi la corsa nella conclusiva “Burj Stage”, 123 Km per emulare Kittel, che l’anno passato segnò uno strepitoso tris ai piedi degli 830 metri del Burj Khalifa, il grattacielo più alto del mondo, che anche stavolta svetterà sull’ultimo traguardo del Dubai Tour.

TOUR OF QATAR

Neanche il tempo di “smaltire” il Dubai Tour e, ventiquattrore dopo, scatterà l’edizione n° 18 del Giro del Qatar, vera e propria riserva di caccia esclusiva per i velocisti grazie alla totale assenza di salite sul territorio dell’emirato. Nemmeno la tappa a cronometro di 11 Km potrà impensierirli più di tanto, sia per i pochi chilometri da percorrere, sia per gli abbuoni che, come al Dubai Tour, saranno assegnati sia agli arrivi di tappa, sia ai traguardi volanti, previsti in numero di 2 in ciascuna delle 5 frazioni in linea. I problemi più rilevanti potrebbe darli solo il vento che, complice proprio l’assenza di elevazioni, ha “carta bianca” per spazzare il territorio del Qatar, con tutte le problematiche connesse.
Preceduto di qualche giorno dalla gara riservata alla donne, il Tour of Qatar 2015 scatterà domenica 8 febbraio con una tappa di 136 km che taglierà nel mezzo la penisola collegando le località balneari di Dukhan e Sealine Beach, tradizionale sede di partenza (sarà così anche quest’anno) della frazione conclusiva. La seconda frazione, la più lunga dall’alto dei suoi 194 Km, si snoderà tra altre due località costiere, Al Wakra e Al Khor Corniche, percorrendo in gran parte le strade che attraversano il cuore geografico dello stato. Ora, al terzo giorno di gara, si disputerà la tappa più temuta dagli sprinter, la cronometro individuale tracciata per 11 Km quasi spaccati all’esterno del circuito motoristico del Losail, sullo stesso percorso sul quale si era gareggiato individualmente l’anno scorso (vinse l’austrialiano Michael Hepburn) e a squadre nel 2012 (successo della formazione statunitense Garmin – Barracuda) e che presenta 9 rettilinei raccordati da 7 curve. L’indomani si ripercorreranno a ritroso le rotte della seconda frazione, pedalando per 165 km da Al Thakhira a Mesaieed, alla vigilia di quella che, probabilmente, sarà la giornata più insidiosa. La quinta e penultima tappa si disputerà, infatti, all’estremità settentrionale della penisola, zona per la sua posizione particolarmente esposta alla forza del vento: in programma 153 Km tra la fortezza di Al Zubarah, unico monumento del Qatar iscritto nella lista dei patrimoni dell’umanità dell’UNESCO, e la località di Madinat Al Shamal, dove la tappa si concluderà affrontando un circuito di 13,4 Km che dovrà essere inanellato 3 volte. L’atto conclusivo, venerdì 13 febbraio, sarà una passerella di 113 Km in perfetto stile ultima tappa di un grande giro, con la partenza dal Sealine Beach Resort, una prima parte in linea e quindi il circuito finale di 5,7 Km disegnato sulla “corniche” della capitale Doha.

TOUR OF OMAN

Tutt’altra musica suonerà sulle strade dell’Oman, la cui corsa prenderà il via il 17 febbraio, quattro giorni dopo la conclusione del Giro del Qatar. La porzione della penisola arabica in cui è collocato il sultanato, infatti, è decisamente più montagnosa e, a partire dalla seconda edizione (2011), il Giro dell’Oman ha strizzato l’occhio agli scalatori proponendo come principale ghiottoneria l’arrivo in salita sulla “Montagna Verde”, che sempre si è rivelato determinante per la classifica finale e che è stato conquistato anche da Vincenzo Nibali (2012), mentre l’autentico mattatore di questa montagna è stato l’anglo keniota Froome, due volte vincitore in vetta e una volta secondo. Strutturato in sei frazioni come il Tour del Qatar, oltre alla tappa di montagna il Tour dell’Oman proporrà tre chanches per i velocisti mentre i finisseur avranno un traguardo tarato sulle loro corde e ci sarà una frazione di media montagna che sicuramente vedrà ancora sugli scudi gli uomini di classifica. Si partirà con un tappa altimetricamente tranquilla che, totalmente sgombra di dislivelli sensibili, condurrà il gruppo dal castello di Bayt al Naman ad Al Wutayyah, dopo aver percorso 161 Km e un dolce rampetta negli ultimi 400 metri che potrebbe dar qualche noia ai velocisti meno resistenti. Il giorno dopo da un altro castello, quello di Al Hazm, salperà la tappa dedicata ai finisseur, che troveranno pane per i loro denti negli ultimi 25 dei 195 Km in programma per arrivare ad Al Bustan, nel corso dei quali si dovranno affrontare due brevi salite, valide anche per la classifica dei GPM. La più interessante per inscenare una “sparata” è l’ultima, quella di Al Jissah, collocata a soli 5 Km dal traguardo, ma non durissima (2,8 Km al 5%), il che potrebbe far pensare anche ad un arrivo allo sprint a ranghi un po’ più ridotti, ricordando il finale quello della Milano-Sanremo. La terza frazione sarà, invece, la più semplice di tutte, non solo sotto l’aspetto altimetrico ma anche per la planimetria, che disegna due circuiti partendo dall’Al-Musannah Sports City per ritornarvi dopo aver percorso 158 Km e superato insignificanti falsipiani nell’entroterra. Questa facilissima tappa precederà di ventiquattrore il momento più atteso, l’arrivo sulla Green Mountain (o Jabal Al Akhdar, per dirlo all’araba), che i corridori raggiungeranno partendo dalla grande moschea voluta da Qabus dell’Oman, sultano dell’Oman dal 1970. e percorrendo 189 Km sostanzialmente privi di dislivelli significativi fino ai piedi dell’ascesa finale, lunga 5,7 Km e caratterizzata da una pendenza media importante, del 10,5%. Se ai 1235 metri della “Montagna Verde” i giochi non dovrebbero essersi chiusi a derimere definitivamente la questione sarà la tappa di media montagna prevista il giorno successivo tra la località balneare di Al Sawadi Beach e la sede del “Ministry of Housing”, 151 Km che presentaranno il momento clou negli ultimi 60 Km, nel corso dei quali dovrà essere superata per quattro volte la salita di Bousher Alamrat, anch’essa dotata di pendenze interessanti e che sarà scalata alternativamente da due versanti differenti (3 Km al 9,7% e 2,7 Km al 7,8%). Dopo l’ultima scalata bisognerà percorrere 12 Km per andare al traguardo, ricalcando il finale della quarta frazione della scorsa edizione del Giro dell’Oman, che non tradì le attese con il successo dello slovacco Peter Sagan allo sprint sul colombiano Urán mentre Nibali giunse 3° a 2 secondi.
Come in Qatar, anche la tappa conclusiva avrà l’aspetto della passerella, un pelino più complicata rispetto al solito poiché, dopo la partenza dalla sede della compagnia aerea Oman Air, nel corso dei 133 Km che condurranno alla località portuale di Matrah dovranno essere nuovamente superate le due salitelle che avevano punteggiato il finale della seconda frazione, stavolta meno insidiose per i velocisti perché più lontane dal traguardo, collocato a 27 Km dalla cima di Al Jissah e al termine di un circuito cittadino di 7 Km che dovrà essere percorso due sole volte.

Mauro Facoltosi

Lo spettacolare scenario della diga di Hatta, traguardo della tappa regina del Dubai Tour (wikipedia)

Lo spettacolare scenario della diga di Hatta, traguardo della tappa ''regina'' del Dubai Tour (wikipedia)

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