MONDIALE 2023: LE PAGELLE
agosto 8, 2023 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Le pagelle del mondiale conquistato dal belga Mathieu van der Poel
MATHIEU VAN DER POEL: Il fenomeno olandese si porta a casa meritatamente il mondiale su strada in una stagione che lo ha visto primeggiare più volte conquistando, tra le altre corse, la Sanremo e la Roubaix: un Campionissimo!. Da troppi e tanti anni l’Olanda non vinceva la maglia iridata, digiuno terminato grazie a Mathieu che, con una condotta di gara stupenda e nonostante una caduta, è riuscito a salire sul tetto del mondo sbarazzandosi con facilità dei rivali. Corre un Tour de France sornione dove lo si vede solo nelle trenate per tirare qualche volata a Jasper Philipsen, si pensava fosse fuori forma e invece aveva in testa solo i mondiali, sia su strada,.sia nella mountain bike. Fenomeno assoluto, capace di puntare gli obiettivi come nessuno e in 6 ore e 7 minuti di corsa ad annichilire e di ridurre a nani giganti del pedale del calibro di Pogacar e Van Aert e regalando il titolo mondiale all’Olanda trentotto anni dopo Joop Zoetemelk, una delle leggende del ciclismo mondiale. VOTO: 10
TADEJ POGACAR: Il fuoriclasse sloveno lo trovi su ogni terreno, è un corridore universale, pazzesco. Quando corre non si risparmia mai, c’è sempre. Reduce dalle fatiche del Tour de France fa quel che può centrando il gradino più basso del podio. VOTO: 7,5
MADS PEDERSEN: Quando le corse diventano difficilI da leggere spunta sempre lui. Con la Danimarca ben attiva dalla prima parte di corsa era subito chiaro che avrebbe detto la sua, lui che un mondiale l’ha già vintop. Lotta con i denti e con astuzia ma si deve arrendere allo sprint per il bronzo contro Pogacar. VOTO: 7
MATTHEW DINHAM: Il giovane australiano entra nella prima fuga del mattino e non si stacca più. Il 23enne corridore Team Dsm – Firmenich chiuderà il suo primo Mondiale al settimo posto. Chapeau. VOTO: 7
WOUT VAN AERT: Secondo posto per il belga che conquista un ottimo argento, peccato che di secondi posti ne abbia ormai troppi. Il Belgio aveva un grande team ai nastri di partenza rispetto a molti diretti concorrenti e perde malamente l’ennesimo scontro diretto con Van der Poel. VOTO: 6,5
ALBERTO BETTIOL: Il corridore toscano sa bene che contro quei mostri sacri o ti inventi il numero della vita o non vincerai mai. Prova a sorprendere tutti da lontano ma non riesce a prendere quel vantaggio tale da permettergli di lottare almeno per una medaglia. Finirà la corsa al decimo posto. VOTO: 6
MATTEO TRENTIN: Il trentino prova a fare un numero entrando in una fuga quando al traguardo mancano 90 km. Una caduta gli porta via i sogni di gloria. VOTO: 6
FILIPPO BARONCINI: L’iridato under 23 di due anni fa si butta nella mischia con coraggio e dedizione finchè non viene coinvolto in una caduta. VOTO: 6
STEFAN KUNG: Un altro piazzamento per il passistone svizzero, purtroppo però i trionfi sono altro e anche stavolta la strada per vittoria è lontana. VOTO: 6
VALENTIN MADOUAS: Si ritrova capitano della Francia in un mondiale spettacolare, un ruolo troppo grande per lui in un contesto spettacolare. VOTO: 5,5
REMCO EVENEPOEL: Senza le fatiche del Tour de France ci aspettavamo tutti una grande prestazione a Glasgow, cosa che non avviene. Remco è il grande battuto del mondiale, come il suo Belgio che con una squadra spaziale viene sbaragliato da Van der Poel. VOTO: 4
Luigi Giglio
AGOSTO 2023, RITORNA IL MONDIALE D’ESTATE
luglio 29, 2023 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Il 2023 passerà alla storia del ciclismo come l’anno del ritorno del mondiale ad agosto. Si tratterà di una soluzione temporanea “una tantum”, per la precisione una volta ogni quattro anni, e nell’occasione il mondiale diventerà “super”, perché saranno assegnate tutte le medaglie del ciclismo, dalla strada alla pista, dalla mountain-bike alla bmx. Per questo motivo tutte le gare del mese slitteranno in avanti di una settima e così bisognerà attendere il 26 agosto per vedere prendere il via l’ultima grande corsa a tappe stagionale, il Giro di Spagna.
Gli appassionati di ciclismo che hanno superato gli “anta” e qualcuno che si sta avvicinando a questo particolare traguardo sono oramai gli unici che si ricordano di quando il mondiale di ciclismo si disputava alla fine d’agosto. Dopo il 1994 l’UCI optò per uno stravolgimento del calendario, spostando la Vuelta da aprile ad agosto e “rimandando” di un mese la rassegna iridata, ma quest’anno ci sarà un temporaneo ritorno al passato. Il nome del campione del mondo lo conosceremo il 6 agosto – una ventina di giorni prima rispetto alla data un tempo tradizionale – in occasione di quello che è stato già ribattezzato il “supermondiale” perché una volta ogni quattro anni (nel 2024 si tornerà alla solita data di fine settembre) in questa speciale occasione saranno assegnate nella medesima località e nel medesimo periodo tutte le maglie iridate possibili e immaginabili del ciclismo, non solo i titoli su strada e a cronometro ma anche quelli relativi a pista, mountain-bike, bmx e atleti paralimpici.
È inevitabile che l’anticipo del mondiale abbia provocato un piccolo terremoto in calendario – il Giro di Spagna, per esempio, slitterà avanti di una settimana – mentre non si sono spostati di una virgola i tradizionali appunti World Tour d’inizio agosto. Il 29 luglio si correrà così la Classica di San Sebastian in Spagna e lo stesso giorno prenderà il via il Giro di Polonia (tappa conclusiva il 4 agosto), la cui 80a edizione – che dovrebbe vedere come favorito per la vittoria finale il portoghese João Almeida – sarà caratterizzata dal ritorno nel tracciato dell’arrivo in salita a Karpacz, presenza fissa della corsa polacca fino al 2007, che prenderà il posto della tradizionale e spesso decisiva frazione collinare di Bukowina Tatrzańska, un classico delle edizioni più recenti. La prima maglia di leader della classifica la vestirà un velocista al termine della frazione d’apertura di Poznań, 184 Km prevalentemente pianeggianti con il circuito finale da percorrere sulla pista di un autodromo. La tappa con traguardo a Karpacz, piccola stazione di sport invernali dei Monti Sudeti, sarà la seconda e prevederà la partenza da Leszno e un paio di poco impegnative colline di seconda categoria subito prima dell’ascesa finale, 3700 metri al 6.9% con le inclinazioni più forti nel tratto iniziale di 1.6 Km che presenta una pendenza media del 9.5% e che è stato ribattezzato dai cicloamatori del posto con il soprannome di “Muro del pianto”. In vetta a un’altra piccola verticale sarà collocato l’arrivo della successiva Wałbrzych – Duszniki-Zdrój, la frazione caratterizzata dal dislivello complessivo più elevato (3067 metri) e dal traguardo fissato presso la Tauron Duszniki Arena, dove si giungerà dopo aver superato un muro di 400 metri al 12.4%. Dopo la facile Strzelin – Opole, seconda delle tre occasioni pensate per gli sprinter, un terzo muro sarà affrontato nel mezzo della cammino della Pszczyna – Bielsko-Biała, anche se i 2 Km all’11.4% dell’ascesa di Ochodzita dovranno essere affrontati molti lontani dal traguardo, anche questo posto al termine di un tratto in salita (2.3 Km al 4%) che dovrà essere ripetuto quattro volte nel finale di una frazione che ha in serbo un’altra bella scorpacciata di metri di dislivello, poco più di 3000 metri. Chiuderà i giochi di classifica la cronometro dell’indomani a Katowice, 16.6 Km pianeggianti su di un percorso che ricalca in parte quello sul quale nel 2021 s’impose il francese Rémi Cavagna alla media di 51.66 km/h, poi la conclusiva Zabrze – Cracovia rappresenterà la solita passerella a favore dei velocisti, con il circuito finale tracciato attorno al parco Błonia.
Sarà la cittadina scozzese di Glasgow il cuore del “supermondiale”, 10 giorni di gare iridate concentrate tra il 3 e il 13 agosto, con la data del 6 già circolettata di rosso sulle agende degli appassionati. È nella prima domenica del mese che si correrà, infatti, la gara più attesa, il campionato del mondo elite maschile, prevista sulla distanza di 272 Km con raduno di partenza a Edimburgo e un enigmatico circuito finale di 14.3 Km che dovrà essere ripetuto nove volte. Visto sulla carta sembra molto semplice, in concreto sarà molto complicato, sia sotto l’aspetto altimetrico, sia e soprattutto per quanto concerne la planimetria. Sulla prima si evidenziano sei microscopi strappi, talvolta ripidi, come il muro di 200 metri al 20% di pendenza massima che s’imbocca uscendo da una curva a gomito. E proprio le curve rappresentano la principale insidia del circuito perché in ciascuna tornata se ne dovranno ben 66 (una media di 4 al chilometro, con il rettilineo più lungo che misura 800 metri). Per quanto riguarda le prove “cadette”, quelle relative a Under23 e donne, le date da segnarsi saranno quelle del 12 e del 13 agosto, mentre nei giorni precedenti saranno assegnati i titoli a cronometro, con i professionisti che scenderanno in campo l’11 a Stirling, cittadina situata una quarantina di chilometri a nord di Gaslgow attorno alla quale è stato individuato un tracciato di 48 Km pianeggiante fino allo strappo in pavé di 800 metri al 5.5% al termine del quale sarà collocato l’arco d’arrivo.
Il prossimo grande appuntamento stagionale sarà il Giro di Spagna (al via il 26 agosto) e in previsione diversi tra i corridori che puntano alla maglia rossa andranno a disputare la Vuelta a Burgos (15 – 19 agosto), l’unica delle corse a tappe brevi del mese espressamente adatta agli scalatori, anche se quest’anno è stata reintrodotta nel tracciato una cronometro a squadre, disputata l’ultima volta nel 2016. Altra novità sarà la cancellazione dell’arrivo sullo strappo del castello di Burgos, che era divenuto una consuetudine: la città titolare della corsa ospiterà comunque l’arrivo della prima tappa, una frazione che prenderà le mosse da Villalba de Duero e sarà l’unica riservata ai velocisti. Il secondo giorno sarà quello della cronosquadre, da pedalare su di un tracciato atipico per questo tipo di prove e che ricorda quello della tappa di Plumelec del Tour del 2015: lasciata la rampa di lancio di Oña i primi 11 Km si snoderanno in pianura, poi quando mancheranno 2500 metri al traguardo di Poza de la Sal la strada inizierà dolcemente a salire, incontrando nel tratto conclusivo una pendenza media del 4.8%. La terza tappa proporrà il Picón Blanco, l’impegnativa salita di 8 Km al 9.2% che nel 2021 ha ospitato un arrivo in salita del Giro di Spagna (vittoria dell’estone Rein Taaramäe) e che in quest’occasione sarà affrontata come GPM di passaggio, piazzata a 36 Km dall’arrivo della frazione che scatterà da Sargentes de La Lora per concludersi a Villarcayo, stesso traguardo dove dodici mesi fa il corridore francese d’origini russe (ma con natali italiani) conquistò la maglia di leader della Vuelta a Burgos al termine di una tappa dal finale fotocopia. Chi rimpiangerà la cancellazione dell’arrivo al castello di Burgos non ne rimarrà deluso perché sarà rimpiazzato dal finale, anche più impegnativo, della successiva Santa Gadea del Cid – Pradoluengo, che si concluderà con l’ascesa al Bosque del Calcetín, 1.4 Km metri al 6.7% e un muro finale di 400 metri al 6.7%. Si disputerà come al solito all’ultimo giorno la tappa regina della corsa che, dopo la partenza da Golmayo e 160 Km da percorrere, si chiuderà con la salita simbolo della Vuelta a Burgos, l’arrampicata di 12 Km al 6.2% verso i 1870 metri delle Lagunas de Neila.
I velocisti che intenderanno far bella figura al Giro di Spagna potrebbero, invece, optare per la partecipazione al Giro di Danimarca, in calendario negli stessi giorni della Vuelta a Burgos. Non avranno vita facilissima, comunque, perché nei finali delle tappe a loro dedicate sono state spesso inserite piccole difficoltà altimetriche che daranno una bella scremata al gruppo, come i due strappi – il primo di 500 metri al 7.6% e il secondo di 600 metri al 5.9% – che spezzeranno la pianura del circuito finale di Aalborg, sede di partenza e arrivo della prima frazione. Stesso discorso per la tappa numero due, che da Kjellerup condurrà a Silkeborg e il cui traguardo sarà collocato 3 Km dopo la cima di un dente di 800 metri al 6.4% che dovrà essere ripetuto tre volte. La terza tappa sarà, invece, fuori dalla portata degli sprinter perché la Vejen – Vejle proporrà 2100 metri di dislivello e un mare di brevi ma insidiose collinette sulle quali spicca il muro del “mulino a vento”, 300 metri al 12.7% di pendenza media che termineranno in corrispondenza dello striscione dell’ultimo chilometro. Solo al penultimo giorno di gara i velocisti troveranno una tappa perfettamente calzante ai loro standard, perché non saranno previsti dislivelli sensibili nel circuito che chiuderà la Kalundborg – Bagsværd. Il nome del successore nell’albo d’oro del francese Christophe Laporte sarà sancito solo l’indomani, dopo che si sarà effettuata la conclusiva cronometro di Helsingør, 16 Km pianeggianti con l’esclusione di una lieve rampetta iniziale di circa 700 metri al 2.2%.
Ancora più a nord nel medesimo periodo, tra il 17 e il 20 agosto, si correrà l’Arctic Race of Norway, che quest’anno festeggerà il traguardo della decima edizione riportando la corsa a Capo Nord, dove già si era arrivati nel 2014 quando all’estremità settentrionale del continente europeo si era imposto, nomen omen, il corridore di casa Lars Petter Nordhaug. Quattro i giorni di gara, equamente distribuiti tra velocisti e uomini di classifica, con gli sprinter che avranno dalla loro parte le prime due tappe, anche se come in Danimarca si troveranno a gestirsi su percorsi non semplicissimi: sia il traguardo di Alta, sia quello del giorno seguente ad Hammerfest saranno, infatti, posti al termine di brevi rampe e in particolare quella della seconda frazione (900 metri al 6.1%) potrebbe dare parecchio filo da torcere ai diretti interessati alla vittoria. In salita sarà anche il finale della terza tappa a Havøysund, ma stavolta ci si troverà a fare i conti con pendenze importanti, quella di una verticale di 2 Km al 10% medio e un troncone intermedio di 500 metri al 13%. Il nome del vincitore lo conosceremo tra questo traguardo e quello dell’indomani a Capo Nord, dove si giungerà dopo aver affrontato a ridosso dell’arrivo le ultime due ascese della corsa norvegese, quelle di Skipsfjord (4.6 Km al 4.6%) e di Vestfjordellet (3 Km al 7%), con questa da scavalcare a circa 6500 metri dalla mitica meta.
Tra il 23 e il 27 del mese altre due brevi corse a tappe si disputeranno a ridosso della partenza della Vuelta, il Renewi Tour e il Giro di Germania. La prima corsa, che ha adottato questa dominazione proprio quest’anno, è la gara che nelle ultime due edizioni si è chiamata Benelux Tour e ancora prima BinckBank Tour ed Eneco Tour. La 18a edizione si svolgerà quasi interamente in territorio belga, con una sola capatina in Olanda per la seconda frazione, una cronometro di poco più di 14 Km disegnata nei dintorni di Sluis, mentre la precedente frazione d’apertura si correrà in totale pianura tra Blankenberge e Ardooie, traguardo “fisso” della corsa nordeuropea sin dal 2008 e che avrebbe dovuto essere sede d’arrivo anche lo scorso anno, quando il Benelux Tour fu cancellato per decisione degli organizzatori, che ritenevano il calendario troppo affollato al punto da pregiudicare la qualità della starting list. Anche il traguardo di Geraardsbergen è una costante di questa corsa, proposto per la prima volta nel 2012, ma stavolta sarà “retrocesso” dall’ultimo al terzo giorno di gara, al termine della tappa altimetricamente più complicata per la presenza del mitico Muro di Grammont (1.1 Km al 7.3% con tratti fino al 20%), in vetta al quale è previsto un solo passaggio, quando mancheranno poco più di 30 Km all’arrivo. Totalmente pianeggianti saranno le due conclusive frazioni di Peer e Bilzen che, considerato il complessivo disegno poco impegnativo del Renewi Tour, potrebbero anche rivelarsi determinati per il successo finale a causa dei numerosi abbuoni che saranno attribuiti lungo la strada, in particolare quelli assegnati in corrispondenza del “chilometro d’oro”, tratto di mille metri che prevede tre traguardi volanti in rapida successione, a distanza di 500 metri l’uno dall’altro.
La 37a edizione del Giro di Germania, la quinta organizzata dopo il ritorno della corsa in calendario dopo dieci anni d’assenza, si aprirà con un breve cronoprologo tracciato sulle strade di Sankt Wendel, 2 Km e 200 metri pianeggianti ma non velocissimi a causa delle numerose curve che si dovranno affrontare. Le sorti della corsa si decideranno tra questa cronometro d’avvio e le due successive frazioni in linea, la prima della quali proporrà 178 Km da percorrere alla volta di Merzig, dove la corsa tedesca è arrivata anche nel 2018 e come in quell’occasione si dovrà affrontare nel circuito finale – stavolta da inanellare due volte – la salita della Kreuzbergkapelle (1700 metri al 6.3%). La tappa più difficile sarà la terza, caratterizzata da un percorso di media montagna che proporrà nel finale l’ascesa di Altastenberg e l’arrivo in salita – comunque non particolarmente difficile – a Winterberg. A meno di clamorose sorprese, i palcoscenici delle ultime due tappe a Essen e Brema dovrebbero invece calcate dalle ruote dei velocisti.
Nel mese di agosto si accenderanno i riflettori anche sulle future leve del professionismo grazie alla 59a edizione del Tour de l’Avenir, la “special edition” della Grande Boucle riservata agli Under23 e che da quest’anno sarà affiancata da una corsa riservata alle donne. L’edizione 2023, in calendario tra il 20 e il 27 agosto, inizierà con una tappa di 140 Km destinata ai velocisti disegnata tra la nota località bretone di Carnac e La Gacilly, poi il giorno successivo gli sprinter avranno la seconda e ultima opportunità di vittoria sul traguardo della Nozay – Chinon. Una prima manica della maglia gialla finale sarà messa in palio il terzo giorno nella prima tappa “chiave”, una cronometro a squadre di 21 Km che si disputerà sui pianeggianti rettilinei che collegano Vatan a Issoudun. Seguiranno due frazioni collinari, la prima caratterizzata dal semplice arrivo in salita nella località termale di Evaux-les-Bains (2.6 Km al 5.1%), la seconda dal traguardo fissato al termine dell’ultima discesa di giornata, sulle sponde del lago di Aiguebelette. Costituiranno l’antipasto alle ultime quattro tappe di montagna, da affrontare in tre giorni, tutte caratterizzate da distanze brevissime, come i 65 Km che si dovranno percorrere tra il raduno di partenza della sesta tappa, previsto a Méribel, e l’approdo ai 2304 metri del Col de la Loze, che si affronterà da un versante diverso e più impegnativo (18.6 Km al 7,7%) rispetto a quello del tappone di Courchevel dell’ultimo Tour, con il quale ha in comune gli ultimi, durissimi 5 Km, nei quali la pendenza media schizza al 9.8% e si raggiunge un picco massimo del 18%. Sarà prevista una fatica doppia il giorno dopo poiché si correrà una frazione divisa in due semitappe, con la mattutina cronoscalata alla stazione di sport invernali di Les Karellis (11 Km all’8.2%) e la pomeridiana ripartenza dalla stessa località per raggiungere in 70 Km il comune di Val-Cenis, dove il traguardo sarà collocato lungo la strada che conduce verso il confine con l’Italia, circa 5 Km dopo aver superato la cima del famoso Passo del Moncenisio (quasi 10 Km al 7%). I 13 Km al 7.4% dell’ascesa ai 2770 metri del Col de l’Iseran, il valico stradale più alto della catena alpina (lo Stelvio è di 12 metri più basso), costituiranno il piatto forte della conclusiva tappa di Sainte-Foy-Tarentaise, che successivamente proporrà anche l’ascesa a Le Moulins (8.6 Km al 5.9%) e infine quella che condurrà all’ultimo traguardo del Tour de l’Avenir, 4800 metri all’8.7% per mettere i sigilli alla corsa transalpina.
Poi spazio alla “Vuelta Maxima”
Mauro Facoltosi
I SITI UFFICIALI DELLE CORSE CITATE NELL’ARTICOLO
Classica di San Sebastian
Giro di Polonia
Campionati del mondo di ciclismo Glasgow 2023
Vuelta a Burgos
Giro di Danimarca
https://postnorddanmarkrundt.dk
Arctic Race of Norway
www.arctic-race-of-norway.com/en
Renewi Tour
Giro di Germania
www.deutschland-tour.com/en/home
Tour de l’Avenir

L'arcobaleno iridato spicca sul cielo di Glasgow (www.afr.com)
LA FOTO RICOGNIZIONE DEL MONDIALE DI GLASGOW 2023 – 3a parte
luglio 28, 2023 by Redazione
Filed under Approfondimenti
La ricognizione del circuito di Glasgow si conclude con l’esame degli ultimi 4.6 Km, che riportano la corsa nel centro della cittadina scozzese. Le curve continueranno a rappresentare una grande insidia assieme all’ultima difficoltà altimetrica, la salita di Montrose Street (200 metri al 7.1%)
Curva a sinistra a 4.6 Km dall’arrivo
Curva a destra a 4.5 Km dall’arrivo
Curva a sinistra a 4.3 Km dall’arrivo
Curva a destra a 4.2 Km dall’arrivo
Inizio tratto di 300 metri suddiviso in due corsie (si percorre prima quella di sinistra e poi quella di destra) a 3.9 Km dall’arrivo
Curva a sinistra a 3.7 Km dall’arrivo (tratto suddiviso in due corsie)
Curva a destra a 3.3 Km dall’arrivo
Curva a destra a 3.2 Km dall’arrivo,
Curva a sinistra a 3 Km dall’arrivo, dopo la quale inizia un rettilineo di 100 metri in discesa in lastricato
Il rettillineo in discesa lastricato
Curva a destra a 2.9 Km dall’arrivo
Curva a sinistra a 2.8 Km dall’arrivo
Leggera curva a sinistra a 2.5 Km dall’arrivo
Curva a destra a 2.3 Km dall’arrivo
Curva a destra a 2.2 Km dall’arrivo
Curva a sinistra a 2.1 Km dall’arrivo
Curva a destra a 2.1 Km dall’arrivo
Curva a sinistra a 2 Km dall’arrivo
Curva a sinistra a 1.9 Km dall’arrivo
Curva a destra a 1.6 Km dall’arrivo, all’inizio della salita di Montrose Street
Salita di Montrose Street (200 metri al 7.1%)
Curva a sinistra a 1.4 Km dall’arrivo, al culmine della salita
Seconda curva a sinistra a 1.4 Km dall’arrivo
Curva a destra a 1.3 Km dall’arrivo (è il tratto di 300 metri suddiviso in due corsie, si transiterà sul lato sinistro)
Curva a sinistra a 1.1 Km dall’arrivo
Il rettilineo in discesa di 200 metri a metà del quale sarà collocato lo striscione dell’ultimo chilometro
Curva a destra a 900 metri dall’arrivo
“Esse” a 700 metri dall’arrivo (verso sinistra) per aggirare la chiesa di St George’s Tron
“Esse” a 600 metri dall’arrivo
Curva a sinistra a 500 metri dall’arrivo
Curva a sinistra a 400 metri dall’arrivo
Rettilineo d’arrivo
Vista dal traguardo
LA FOTO RICOGNIZIONE DEL MONDIALE DI GLASGOW 2023 – 2a parte
luglio 27, 2023 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Seconda parte della fotoricognizione del circuito dopo saranno assegnate le maglie iridate su strada. Ora prendiamo in esame il settore centrale del tracciato, che prevede la salita più lunga tra le cinque inserite (mezzo chilometro al 4.3%) e un ripidissimo muro di 200 metri al 10%, con un picco al 20%
Curva a sinistra a 9.2 Km dall’arrivo
“Esse” a 8.8 Km dall’arrivo
Curva a destra a 8.5 Km dall’arrivo
Curva a destra a 8.2 Km dall’arrivo
Lo strappo all’uscita dalla curva (200 metri all’8.2%)
Curva a destra a 7.9 Km dall’arrivo
Curva a sinistra a 7.8 Km dall’arrivo
Rettilineo in discesa all’uscita dalla curva
Curva a destra a 7.4 Km dall’arrivo per superare i cancelli del Kelvingrove Park
Tornante a 7.3 Km dall’arrivo, subito dopo aver superato i cancelli del parco
Curva a destra a 7.2 Km dall’arrivo – Curva a destra a 7.1 Km dall’arrivo Curva a sinistra a 7 Km d’arrivo
FOTO NON PRESENTI
“Esse” per andare ad imboccare il cancello d’uscita dal Kelvingrove Park (inquadrata dalla prospettiva opposta rispetto alla direzione di marcia). Culmine della salita più lunga del circuito (500 metri al 4.3%)
“Esse” (verso destra) a 6.8 Km dall’arrivo, per entrare nella Park Circus Place
“Esse” a 6.7 Km dall’arrivo, per uscire dalla Park Circus Place
“Esse” a 6.6 Km dall’arrivo
Curva a destra a 6.3 Km dall’arrivo
Curva a destra a 6.2 Km dall’arrivo
Curva a sinistra a 6.1 Km dall’arrivo
Curva a sinistra a 5.6 Km dall’arrivo
Il piccolo muro all’uscita dalla curva (200 metri al 10%, pendenza massima 20%)
Curva a destra a 5.4 Km dall’arrivo, al termine del muro
Curva a destra a 5.3 Km dall’arrivo
Curva a sinistra a 4.9 Km dall’arrivo
LA FOTO RICOGNIZIONE DEL MONDIALE DI GLASGOW 2023 – 1a parte
luglio 26, 2023 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Ecco a voi la fotoricognizione del circuito (14.3 Km da ripetere 9 volte) del mondiale elite del 6 agosto prossimo. Sarà suddivisa in tre pubblicazioni (le due successive nei prossimi giorni): oggi vi presentiamo i primi 5 Km, caratterizzati da 23 delle 66 curve complessive e da uno strappo di 200 metri al 7.9% di pendenza media.
Curva a destra a 14.2 Km dall’arrivo (100 metri dopo il passaggio dal traguardo)
Curva a destra a 14.1 Km dall’arrivo
Curva a sinistra a 14 Km dall’arrivo
Curva a destra a 13.8 Km dall’arrivo
Curva a destra a 13.6 Km dall’arrivo
Curva a sinistra a 13.4 Km dall’arrivo
Curva a destra a 13.1 Km dall’arrivo
Curva a sinistra a 13 Km dall’arrivo
Curva a destra a 12.7 Km dall’arrivo
Lo strappo in uscita dalla curva (200 metri al 7.9%)
Curva a destra a 12.3 Km dall’arrivo
Curva a sinistra a 11.8 Km per imboccare il ponte
Curva a destra all’uscita dal ponte
Curva a sinistra a 11.7 Km dall’arrivo, dopo la quale inizia il tratto in rettilineo più lungo del circuito (800 metri)
Il rettilineo più lungo del circuito
Curva a destra a 10.9 Km dall’arrivo
Curva a destra a 10.6 Km dall’arrivo
Curva a sinistra a 10.5 Km dall’arrivo
Curva a destra a 10.4 Km dall’arrivo
Curva a sinistra a 10.3 Km dall’arrivo, dopo la quale inizia un tratto di 200 metri nel quale la strada tende sempre leggermente a curvare verso sinistra
Curva a destra a 10.2 Km dall’arrivo
Curva a destra a 10 Km dall’arrivo (si tratta della strada oltre i paletti)
Curva a destra a 9.9 Km dall’arrivo
Curva a destra a 9.6 Km dall’arrivo
Curva a sinistra a 9.5 Km dall’arrivo
TOUR DE FRANCE 2023: LE PAGELLE DE ILCICLISMO.IT
luglio 25, 2023 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Appena terminata l’edizione n° 110 ecco le pagelle del secondo Tour de France targato Vingegaard
JONAS VINGEGAARD: La prima volta non si scorda mai, ma la seconda è sempre la più difficile. Il danese partiva da favorito rispetto allo scorso anno e con tanta pressione addosso: nonostante ciò vince questa edizione del Tour de France in maniera netta, perentoria. Arriverà a Parigi con più di 7 minuti su Pogacar e con la vittoria nella cronometro di Combloux che resterà negli annali della corsa francese, uno dei suoi massimi capolavori. VOTO 9,5
JASPER PHILIPSEN: Il velocista belga è il re delle volate nel Tour de France 2023. Ben quattro le vittorie conquistate in terra transalpina, altre due sfiorate e in più la Maglia Verde di leader della classifica a punti. Tour da ricordare in casa Alpecin. VOTO: 8
SEPP KUSS: Lo scalatore americano è l’uomo in più della Jumbo Visma, team chge ha raccolto 6 grandi giri tra il 2019 e il 2023: tre Vuelte, un Giro e due Tour. Sempre presente quando la strada sale e c’è da lavorar sodo. VOTO 8
TADEJ POGACAR: Reduce dal brutto infortunio subito alla Liegi lo sloveno combatte come un mastino fino al Col de la Loze, sul quale crolla pesantemente. Corridore sempre spettacolare, nonostante i due mesi di inattività riesce a chiudere sul secondo gradino del podio e a trionfare nelle tappe montane di Cauterets-Cambasque e Le Markstein. VOTO 7,5
FELIX GALL: Il corridore austriaco sboccia in questo Tour de France correndo in modo propositivo, centrando una top ten in classifica generale e la vittoria nel tappone di Courchevel. Una delle sorprese più belle in questa edizione della Grande Boucle. VOTO: 7,5
ADAM YATES: Senza tante pressioni riesce a lavorare per il capitano Pogacar e a salire sul gradino più basso del podio. Spettacolari i duelli col gemello Simon, sia in alcune tappe (come a Bilbao, dove trionfa e conquista la prima maglia gialla), sia che nella classifica generale. VOTO 7
CARLOS RODRIGUEZ: Il corridore della Ineos tiene alta la bandiera del team britannico terminando al quinto posto in classifica generale nonostante le cadute. Ciliegina sulla torta la vittoria a Morzine. A ventidue anni è un mastino dal futuro roseo. VOTO 7
PELLO BILBAO: Con Landa lontano in classifica diventa il leader della Bahrein. Lotta per la classifica e raccoglie un buon sesto posto con la vittoria nella tappa di Issoire da conservare gelosamente nel cassetto dei ricordi. VOTO: 7
KASPER ASGREEN e MATEJ MOHORIC: Da due ciclisti talentuosi come loro si ci aspetta sempre qualcosa e loro non tradiscono mai le attese vincendo una tappa a testa. VOTO: 7
SIMON YATES: Lotta per il podio ma lo perde per per un minuto e mezzo. Riesce, però, ad infiammare il Tour grazie ai duelli con il gemello Adam. VOTO: 6,5
GIULIO CICCONE: Il nostro corridore abruzzese riporta in Italia la Maglia a Pois. Era dai tempi di Claudio Chiappucci che un italiano non vinceva la classifica scalatori, leadership conquista fuga dopo fuga, montagna dopo montagna. VOTO: 6,5
MATHIEU VAN DER POEL: Il treno olandese della Alpecin Deceuninck è l’arma in più per Philipsen, una freccia nel treno che non lascia scampo a nessuno. VOTO: 6,5
JORDI MEEUS: Il ciclista della Bora riesce a timbrare il cartellino nella sfilata parigina, ottimo risultato per lui. VOTO: 6,5
MADS PEDERSEN: Il danese è un vero combattivo, prende una vittoria e tanti piazzamenti, sempre a correre su più terreni. VOTO: 6,5
VICTOR LAFAY: Il francese è la prima sorpresa del Tour de France, mentre i big si guardavano lui trionfava a San Sebastian. VOTO: 6,5
ION IZAGIRRE: Non vinceva una tappa al Tour de France dal 2016, ci riesce a Belleville-en-Beaujolais facendo gioire una Cofidis protagonista in patria. VOTO:6,5
MICHEL WOODS: A trentasei anni riesce ancora a vincere una tappa nella Grande Boucle. Il canadese dosa bene le forze e riesce a raccogliere il massimo col minimo sforzo. VOTO: 6
JAI HINDLEY: Il vincitore del Giro d’Italia 2022 finisce il Tour de France lontano dal podio. Timbra il cartellino con una vittoria a Laruns, ma per la classifica generale le distanze sono lunghissime e si ci aspettava qualcosa di più dall’australiano. VOTO: 6
DAVID GAUDU: La squadra era stata costruita su di lui, con polemiche annesse per aver lasciato a casa Démare, eppure non va oltre al nono posto a ben 23 minuti dalla Maglia Gialla. Lontano anche dal vincere una tappa, per lui un Tour de France insufficiente. VOTO 5,5
ALBERTO BETTIOL: Prova solo una volta ad entrare nella fuga di giornata ma non combina nulla. A Glasgow potrebbe giocare da prima punta, ma i segnali arrivato dal Tour sono poco incoraggianti. VOTO: 5
BINIAM GIRMAY: Ce lo aspettavamo più combattivo e presente in qualche finale di tappa adatto alle sue caratteristiche, invece corre un Tour de France sottotono. Fa lavorare l’Intermarché più giorni ma di stoccate nessuna. Solo un terzo posto conquistato nella tappa di Bordeaux. VOTO: 5
MIKEL LANDA: Il basco esce subito di classifica perdendo i gradi di capitano in casa Bahrain Victorious. Cerca e trova la fuga in diverse occasioni, non riuscendo mai ad azzeccare la stoccata decisiva. Per lui il miglior risultato è il quinto posto nella tappa di Saint-Gervais Mont Blancx, troppo poco. VOTO: 5
THIBAUT PINOT: L’esperto corridore transalpino non riesce a centrare nessun obiettivo, non lotta per la Maglia Gialla o una top ten in classifica generale, non va vicino a vincere una tappa ed è lontano anche dalla vetta della classifica degli scalatori. VOTO: 5
JULIAN ALAPHILIPPE: Il fuoriclasse francese attacca e partecipa più volte nelle fughe di giornata, purtroppo la gamba non è più quella di qualche anno fa e di risultati nemmeno l’ombra. VOTO: 4,5
Luigi Giglio
LA GRANDE BOUCLE CHE VERRÀ: TOUR DE FRANCE 2024 (e altro ancora)
luglio 24, 2023 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Gli organizzatori del Tour stanno già da tempo tessendo la trama dell’edizione 2024 della corsa francese. In attesa della presentazione ufficiale dell’intero percorso, prevista a ottobre, già è stato annunciato ufficialmente che l’anno prossimo la Grande Boucle scatterà dall’Italia e che l’arrivo dell’ultima tappa sarà eccezionalmente a Nizza (e a cronometro) e non nella tradizionale Parigi
Il Tour est fini, vive le Tour!
Per un Tour che finisce, c’è n’è già un altro in dirittura d’arrivo. Il tracciato dell’edizione 2024 della corsa francese sarà definito solamente nei prossimi mesi per poi essere svelato nella sua integrità ad ottobre, in occasione della tradizionale cerimonia di presentazione che si terrà in autunno al Palazzo dei Congressi di Parigi. Ben cinque tappe del percorso del prossimo Tour, però, sono note da tempo perchè lo stesso gruppo organizzatore le ha svelate ufficialmente in anticipo con due cerimonie distinte, la prima tenutasi il 21 dicembre 2023 e la seconda il 13 marzo successivo. Nella prima occasione sono stati svelati i dettagli dello storico Grand Départ dall’Italia, un evento storico perchè in 110 edizioni il Tour aveva preso il via da dieci stati europei tra i quali tutti quelli direttamente confinanti con la Francia e di questi ultimi all’appello mancavano solo il piccolo principato d’Andorra e la nostra nazione. Forse anche per colmare questa lacuna non si è badati a spese nel imbastire il programma del via del Tour 2024 e non ci stiamo riferendo tanto al numero di tappe previste (3 e mezza) quando alla mano pesantina con la quale si è tracciato la prima frazione, che tra Firenze e Rimini vedrà in 205 Km i corridori affrontare ben sette salite (i metri di dislivello saranno quasi 3800), tra le quali spiccano il difficile Barbotto (5.5 Km al 7.6% e un picco del 18%) e quelle poco conosciute di San Leo (4.6 Km al 7.7%) e di Montemaggio (4.2 Km al 6.6%) mentre l’ultima sarà quella di San Marino da scavalcare a 25 Km dall’arrivo). Non sarà uno scherzo l’avvio del Tour 2024, così come non lo è stata quest’anno la partenza dai Paesi Baschi, anche se la tappa di Bilbao non era difficile quanto quella che si affronterà il giorno d’apertura della prossima edizione. E anche la tappa numero 2, 200 Km da Cesenatico a Bologna, non sarà una passeggiata perchè nel finale dovrà essere ripetuto per due volte la micidiale rampa di quasi 2 Km al 10.6% che conduce al santuario della Madonna di San Luca; come nell’edizione appena terminata i velocisti per far sfoggio delle loro doti dovranno attende la terza frazione, che si disputerà in quasi totale pianura tra Piacenza e Torino, superando anche in questa occasione – per 25 Km per la precisione – il tetto dei 200 Km di gara. Infine, anche non è stato ancora ufficializzato, sarà la vicina Pinerolo a ospitare la partenza l’indomani per la tappa che porterà il Tour in patria e giocoforza si dovrà subito attraversare la catena alpina. Le stesse Alpi sarà le protagoniste del gran finale della corsa perchè in occasione del successivo evento del 13 marzo sono stati mostrati in anteprime le altimetrie delle ultime due tappe, una frazione d’alta montagna che scatterà da Nizza in direzione dei 1678 metri del Col de la Couillole (salita di 16 Km al 7% preceduta da altri tre interminabili ascesa delle Alpi Marittime) e una cronometro di 35 Km che – su di un tracciato per nulla favorevole agli specialisti per la presenza delle salite di La Turbie e del Col d’Èze – si snoderà tra Monaco e Nizza, dove il lungomare della Promenade des Anglais sostituirà per un anno lo storico approdo finale sugli Champs-Élysées , “in panchina” a causa delle Olimpiadi che pochi giorni più tardi saranno inaugurate nella capitale francese.
RASSEGNA STAMPA
Pogi, è uno show da 10 e lode. Bettiol-Ciccone, il finale è da 8 – Meeus, il vincitore che non t’aspetti nel giorno dell’immenso Vingegaard
Gazzetta dello Sport – Italia
Det oser langt væk af en fremtidig storhed, som vi endnu ikke har set grænserne for – En overraskelse tramper sig ind i overskrifterne på Vingegaards store festdag – Denne Tour har bevist, at den gamle udgave af Jonas Vingegaard ikke findes mere – Jonas Vingegaard kalder turen op ad Champs-Élysées for større end sidste år – Jonas Vingegaard må leve med et åg fra fortiden – Pogacar tog sig selv i at beskrive Vingegaard som sin partner, men pointen var et opløftende budskab til cykelverdenen
Politiken – Danimarca
Vingegaard ostaja Pogačarjev največji izziv – Jordi Meeus je presenetil vse in zmagal na zadnji etapi Toura
Delo – Slovenia
Vingegaard gewinnt überlegen die Tour de France!
Kronen Zeitung – Austria
Vingegaard completes second triumph as Meeus takes final stage
The Guardian – Regno Unito
Vingegaard les salue tous
L’Équipe – Francia
Pogacar juguetea en el segundo reinado de Vingegaard
AS – Spagna
Wat een apotheose! Jordi Meeus klopt Jasper Philipsen op de Champs-Elysées en heeft eerste Tourzege beet
Het Nieuwsblad – Belgio
Vingegaard ongenaakbaar – Meeus wint laatste Tour-etappe op Champs-Élysées; Vingegaard nu officieel eindwinnaar
De Telegraaf – Paesi Bassi
Eine Würdigung der spektakulären Tour de France 2023 – Zweiter Triumph für Vingegaard – Deutsches Team jubelt dank Meeus in Paris
Kicker – Germania
Danish rider Jonas Vingegaard wins the Tour de France for 2nd straight year
The Washington Post – USA
Jonas Vingegaard, bicampeón del Tour de Francia – El belga Jordi Meeus sorprende a Philipsen en la última etapa del Tour 2023
El Espectador – Colombia
TOURALCONTRARIO
L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.
Ordine d’arrivo della ventunesima tappa, Saint-Quentin-en-Yvelines – Parigi
1° Adrien Petit
2° Rui Costa s.t.
3° Marc Soler a 32″
4° Julian Alaphilippe a 1′11″
5° Frederik Frison s.t.
Miglior italiano: Alberto Bettiol, 53° a 3′42″
Classifica generale finale
1° Michael Mørkøv
2° Cees Bol a 9′27″
3° Yevgeniy Fedorov a 10′34″
4° Frederik Frison a 11′51″
5° Alex Edmondson a 22′32″
Miglior italiano Gianni Moscon, 16° a 43′12″
Maglia nera: Jonas Vingegaard, 150° a 6h07′11”
STRAFALGAR SQUARE
Martini: “Dopo Chiappucci Ciccone, mancavano 30 anni in Italia” (sono 31 anni che un corridore italiano non vinceva la maglia a pois)
De Luca: “La montagna lo sosteneva e tifava per lui”
De Luca: “Andiamo a rivederla ancora questo finale di tappa”
Garzelli: “La grande velocità che pedalano i corridori”
Pancani: “La maglia bianca è andato all’attacco”
Pancani: “Il successo, grazie all’aiuto del fotofinish, di Jordi Meeus”
Televideo: “Philpsen” (Philipsen)
CASA RICORDI: TOUR DE FRANCE 1971 – LA CADUTA DI OCAÑA
Ieri abbiamo terminato il racconto, attraverso i titoli del quotidiano “La Stampa”, dell’edizione del Tour vinta da Luis Ocaña nel 1973. Oggi ci congediamo con un ricordo che porta la data del 12 luglio 1971, la giornata della storica e sfortunata caduta sui Pirenei che costrinse lo “spagnolo di Francia” al ritiro da un Tour che a una settimana dalla conclusione stava dominando con 7′23″ di vantaggio su Merckx, un distacco molto simile a quello patito da Pogacar nel confronti di Vingegaard
12 LUGLIO 1971 – 14a TAPPA: REVEL – LUCHON (214.5 Km)
OCAÑA ALL’OSPEDALE, VIA LIBERA AD EDDY – MERCKX RIFIUTA LA MAGLIA GIALLA
Tour: è finita in modo drammatico la lotta tra i due assi – Un gesto sportivo del campione (accettato dalla giuria)
Durante una violenta grandinata – Una caduta in discesa ha frenato lo spagnolo – Eddy sbanda in curva, dietro di lui la Maglia gialla finisce a terra – Si rialza e gli piomba addosso Zoetemelk – Trasportato in elicottero a Saint-Gaudens – Solo contusioni – Anche Pettersson costretto al ritiro – Sconvolto da una crisi nervosa, Merckx voleva abbandonare la corsa – “Non è così – ha detto – che desidero riconquistare il primo posto” – Oggi ripartirà senza il segno del primato in omaggio al rivale – Lo spagnolo racconta la paurosa avventura
LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): SAINT-QUENTIN-EN-YVELINES – PARIGI (CHAMPS-ÉLYSÉES)
luglio 23, 2023 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Il Tour è arrivato al suo tradizionale atto conclusivo sulle strade di Parigi, un finale di corsa che ritroveremo nel 2025 perchè è già stato annunciato che il prossimo anno la Grande Boucle terminerà a Nizza
Siamo arrivati all’ultimo capitolo del Tour de France, un capitolo che si aprirà all’insegna delle Olimpiadi che l’anno prossimo si terranno nella capitale francese. Quale location del via della frazione conclusiva gli organizzatori hanno infatti scelto il velodromo nazionale di Saint-Quentin-en-Yvelines, che tra dodici mesi ospiterà le gare su pista della rassegna a cinque cerchi. Lasciato l’ultimo raduno di partenza si dovranno percorrere una cinquantina di chilometri prima di giungere sulle strade della “Ville Lumière”, superando poco prima l’ultimo dei 70 Gran Premi della Montagna inseriti sul percorso del Tour, la Côte du Pavé des Gardes, ascesa non proprio semplicissima perchè i suoi 1300 metri al 5.9% prevedono un tratto di 500 metri al 9%. Lambita l’isola della Citè – sulla quale si trova la cattedrale di Notre-Dame – e attraversati i due cortili del Louvre, attorno al 60° Km di gara ci sarà il primo passaggio dal traguardo, dopodichè inizieranno gli otto giri – di 6.8 Km ciasciuno – del tradizionale circuito degli Champs-Élysées, anello non banalissimo per la presenza dei sampietrini e per il rettilineo in leggera salita che punta verso l’Arco di Trionfo. A meno di clamorose sorprese – come quando nel 1979 Hinault e Zoetemelk, i primi due della classifica, tagliarono il traguardo con più di 2 minuti sul gruppo – difficilmente si “scapperà” dal ferreo controllo delle squadre dei velocisti, che ci tengono da matti a fare bella figura su uno dei traguardi più prestigiosi del movimento. Un traguardo che ritroveramo nel 2025 perchè l’organizzazione ha già da tempo annunciato che l’anno prossimo il Tour terminerà a Nizza a causa delle troppa vicinanza con l’inizio delle Olimpiadi: la tappa conclusiva della 111° edizione – che, come già sappiamo, scatterà dall’Italia – sarà, infatti, prevista domenica 21 luglio, soli 5 giorni prima della cerimionia d’apertura (prevista al Trocadéro) e si è scelto di non dare troppo stress ad una metropoli già in fermento per l’imminente evento sportivo.
METEO TOUR
Saint-Quentin-en-Yvelines: poco nuvoloso, 23°C (percepiti 25°C), vento forte da SO (25 – 53 Km/h), umidità al 52%
Parigi – 1° passaggio (Km 60.6): cielo coperto, 25°C (percepiti 26°C), vento moderato da SO (24 – 45 Km/h), umidità al 45%
Parigi – arrivo : poco nuvoloso, 24°C (percepiti 26°C), vento moderato da SO (22 – 45 Km/h), umidità al 46%
GLI ORARI DEL TOUR
16.00: inizio diretta su Eurosport
16.40: partenza da Saint-Quentin-en-Yvelines
17.15: inizio diretta su RAI2
17.40-17.50: GPM della Côte du Pavé des Gardes
17.50-18.00: ingresso in Parigi
18.05-18.20: primo passaggio dal traguardo
18.30-18.40: traguardo volante dell’Haut des Champs
19.25-19.50: arrivo a Parigi
RASSEGNA STAMPA
Tour, 20ª tappa: vince Pogacar in volata. Domani passerella a Parigi per Vingegaard – La maglia a pois torna in Italia: 31 anni dopo Chiappucci, a Parigi sulle spalle di Ciccone
Gazzetta dello Sport – Italia
Pogacar rejste sig, men det var manden med de smukke nederlag, som kørte med folkets hjerter
Politiken – Danimarca
Tadeju Pogačarju zadnji gorski ples Toura
Delo – Slovenia
Überragend! Felix Gall auf vorletzter Etappe Zweiter
Kronen Zeitung – Austria
Vingegaard to win again as Pogacar takes stage 20
The Guardian – Regno Unito
Pogacar s’impose, Vingegaard presque sacré
L’Équipe – Francia
Una despedida gloriosa
AS – Spagna
Een deugddoende overwinning: Tadej Pogacar haalt het van Vingegaard in prestigesprint in de Vogezen
Het Nieuwsblad – Belgio
Pogacar revancheert zich met ritzege, Vingegaard kan tweede Tour-winst bijna niet meer ontgaan
Tadej Pogacar viert zijn tweede ritwinst – Rel in Tour na uitspraak Plugge over ’bierdrinkende renners’
De Telegraaf – Paesi Bassi
“Ich bin wieder ich selbst”: Pogacar schlägt Vingegaard im Sprint
Kicker – Germania
Pogačar wins Stage 20 but Vingegaard is virtually assured of Tour de France win
The Washington Post – USA
Tour de Francia: Pogacar le ganó el mano a mano a Vingegard y se quedó con la etapa
El Espectador – Colombia
TOURALCONTRARIO
L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.
Ordine d’arrivo della ventesima tappa, Belfort – Le Markstein (Fellering)
1° Jonas Rickaert
2° Søren Kragh Andersen s.t.
3° Dylan Groenewegen s.t.
4° Luka Mezgec s.t.
5° Jordi Meeus s.t.
Miglior italiano: Matteo Trentin, 21°
Classifica generale
1° Michael Mørkøv
2° Cees Bol a 9′27″
3° Yevgeniy Fedorov a 10′34″
4° Frederik Frison a 12′19″
5° Alex Edmondson a 22′32″
Miglior italiano Gianni Moscon, 16° a 43′12″
STRAFALGAR SQUARE
De Luca: “Andiamo a seguire l’arrivo del Gran Premio della Montagna”
Garzelli: “Il settimo posto è Jai Hindley”
De Luca: “Profilo totale” (dislivello)
Garzelli: “E’ stato per tanti anni la sparanza francese”
Garzelli: “Superare questo panico che qualche corridore è venuto in discesa”
De Luca: “L’ha detto Felice Gimondi, compianto con Merckx” (Merckx è ancora in vita e già si sta toccando)
Garzelli: “Vingegaards”
Televideo: “Le Markenstein” (Le Markstein)
Televideo: “Gaal” (Gall)
Televideo: “Jason Vingegaard” (oramai è un vizio!!!)
Televideo: “Costroviejo” (Castroviejo”
CASA RICORDI: TOUR DE FRANCE 1973
A 50 anni dalla vittoria di Luis Ocaña, riviviamo attraverso i titoli del quotidiano “La Stampa” l’edizione del Tour vinta dallo “spagnolo di Francia”
22 LUGLIO 1973 – 20a TAPPA; 1a SEMITAPPA: CIRCUITO DI VERSAILLES (cronometro individuale, 16 Km); 2a SEMITAPPA: VERSAILLES – PARIGI (89 Km)
OCAÑA ERA IL SOLO BIG ED HA FATTO IL VUOTO – BARONCHELLI, GIOVANE DAL GRANDE AVVENIRE
Tour: le conferme di un campione e di un astro nascente

Il velodromo nazionale di Saint-Quentin-en-Yvelines e l’altimetria dell’ultima tappa (www.paris2024.org)
LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): BELFORT – LE MARKSTEIN (Fellering)
luglio 22, 2023 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Alla vigilia della passerella sugli Champs-Élysées si disputa sulle strade dei Vosgi un’ultima tappa di montagna. Si preannuncia un’altra bella indigestione di salite, con una considerevole mole di metri di dislivello da ingurgitare tra il via da Belfort e il traguardo fissato nella stazione di sport invernali di Le Markstein
Non si è mai vista una penultima tappa così dura al Tour. Negli ultimi anni è stata spesso inserita una frazione di montagna alla vigilia della tappa conclusiva di Parigi ma, alla luce del lungo trasferimento verso la capitale francese, si è sempre puntato su percorsi caratterizzati da chilometraggi brevi e da una o al massimo due salite da affrontare. Non sarà così quest’anno perchè, se è stata rispettata la prassi della breve distanza da percorrere, si è decisamente infarcito il percorso di difficoltà, proponendo anche oggi quasi 3500 metri di dislivello da superare, mentre le salite saranno ben otto. Si prenderà per la prima volta l’ascensore a pedali a soli 12 Km dalla partenza, quando i corridori si troveranno ai piedi della più celebre ascesa della tappa, il mitico Ballon d’Alsace, 11.5 Km al 5.3% per raggiungere 1172 metri di quota. Seguirà una fase centrale di una sessantina di chilometri movimentata da una serie di salite secondarie che traghetterà la corsa verso gli ultimi 35 Km, nei quali si affronteranno in rapida successione i due colli più impegnativi. Il primo sarà il Petit Ballon, che non è così “piccolo” come sembra suggerire il nome perchè i suoi 9 Km e rotti presentano una pendenza media dell’8.1%. Terminata la discesa subito si tornerà a puntare verso l’alto con i 7 Km all’8.3% del Col du Platzerwasel, quasi un arrivo in salita considerati i soli 8 Km che dopo lo scollinamento si dovranno percorrere per andare al traguardo, tratto che prevede un ulteriore strappo di quasi 1000 metri al 7.4% e poi strada in lievissima discesa verso la stazione di sport invernali di Le Markstein.
METEO TOUR
Belfort : nubi sparse, 24°C (percepiti 25°C), vento moderato da O (17 – 40 Km/h), umidità al 36%
Ballon d’Alsace (GPM – Km 24): nubi sparse, 20°C, vento moderato da O (18 – 43 Km/h), umidità al 42%
La Bresse (Km 61.3): poco nuvoloso, 22°C (percepiti 25°C), vento moderato da O (20 – 45 Km/h), umidità al 34%
Munster (Km 97.3): nubi sparse, 25°C, vento moderato da O (17 – 42 Km/h), umidità al 34%
Le Markstein (Fellering): nubi sparse, 18°C, vento moderato da O (19 – 49 Km/h), umidità al 43%
GLI ORARI DEL TOUR
13.00: inizio diretta su Eurosport
13.45: partenza da Belfort
14.15-14.20: GPM del Ballon d’Alsace
14.30-14.40: traguardo volante di Fresse-sur-Moselle
14.45: inizio diretta su RAI2
15.00-15.10: GPM del Col de la Croix des Moinat
15.10-15.25: GPM del Col de Grosse Pierre
15.30-15.45: GPM del Col de la Schlucht
15.50-16.05: inizio salita del Petit Ballon
16.15-16.35: GPM del Petit Ballon
16.25-16.45: inizio salita del Col du Platzerwasel
16.35-16.55: GPM del Col du Platzerwasel
16.50-17.20: arrivo a Le Markstein
RASSEGNA STAMPA
Beffa Asgreen, al fotofinish la tappa è di Mohoric. Vingegaard sempre maglia gialla
Gazzetta dello Sport – Italia
Asgreens vanvittige etape bliver afgjort af få centimeter og målfoto
Politiken – Danimarca
Na neverjetni etapi zmagal neverjetni Matej Mohorič
Delo – Slovenia
Sprintsieg für Mohoric – Gall weiter Gesamt-8.!
Kronen Zeitung – Austria
Mohoric wins stage 19 after photo-finish
The Guardian – Regno Unito
Mohoric prive Asgreen d’un doublé – Plugge: «Les cétones, Jonas les refuse»
L’Équipe – Francia
Mohoric da el golpe de riñón
AS – Spagna
Nét geen twee op twee voor Kasper Asgreen in de Tour: medevluchter Matej Mohoric klopt Deen op de streep
Het Nieuwsblad – Belgio
Jumbo-baas Plugge pareert ‘dopingaanval’ in Tour – Mohoric de beste, geen verschuivingen in het klassement
De Telegraaf – Paesi Bassi
Mohoric im Fotofinish knapp vor Asgreen – Politt im Pech
Kicker – Germania
Mohorič sheds happy tears after winning Tour de France 19th stage as Vingegaard protects lead
The Washington Post – USA
Tour de Francia: el foto finish declaró ganador a Matej Mohoric en la etapa 19
El Espectador – Colombia
TOURALCONTRARIO
L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.
Ordine d’arrivo della diciannovesima tappa, Moirans-en-Montagne – Poligny
1° Jonas Rickaert
2° Gianni Moscon s.t.
3° Peter Sagan s.t.
4° Maxim Van Gils s.t.
5° Marc Soler s.t.
Classifica generale
1° Michael Mørkøv
2° Cees Bol a 9′27″
3° Yevgeniy Fedorov a 10′34″
4° Frederik Frison a 11′06″
5° Axel Zingle a 17′02″
Miglior italiano Gianni Moscon, 14° a 36′21″
STRAFALGAR SQUARE
De Luca: “E’ stato raggiunto da un gruppo di corridoi”
Garzelli: “Davanti ci sono nove uomini che tutti hanno già vinto”
Garzelli: “Cancellare” (Cancellara)
Garzelli: “Pensiamo alla stanchezza di tutto il Tour”
Garzelli: “Andremo a vediere”
Garzelli: “Crampi dovuto alla grande fatica”
De Luca: “Tappa che dovrà vivere ancora 21 Km”
De Luca: “La telecamera fissa schiaccia i 9 all’inseguimento”
De Luca: “Attendiamo l’esito della vittoria”
Pancani: “La regia internazionale vuole fare arrivare prima i migliori della classifica”
Televideo: “Il campione del mondo Alaphilippe” (Alaphilippe è stato campione del mondo, l’attuale è Remco Evenepoel)
Televideo: “Andrea Bettiol” (Alberto)
Televideo: “Jason Vingegaard” (e ridaglie!! Jonas!!! JONAS!!!)
CASA RICORDI: TOUR DE FRANCE 1973
A 50 anni dalla vittoria di Luis Ocaña, riviviamo attraverso i titoli del quotidiano “La Stampa” l’edizione del Tour vinta dallo “spagnolo di Francia”
21 LUGLIO 1973 – 19a TAPPA: BOURGES – VERSAILLES (233.5 Km)
OCANA IN “GIALLO, OGGI VERSO PARIGI – BARONCHELLI CORRERÀ A FIANCO DI MERCKX
Si conclude il Tour de France
La tappa di Versailles all’inglese Hoban – Nell’Avvenire è sempre leader – All’inizio della prossima stagione passerà professionista

Le Markstein e l’altimetria della ventesima tappa (wikipedia)
LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): MOIRANS-EN-MONTAGNE – POLIGNY
luglio 20, 2023 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Sulla carta quella odierna è un’altra tappa appetibile ai velocisti. Stavolta, però, il tracciato si prensenta più complicato e per le loro formazioni sarà più difficile tenere sotto controllo la fuga di giornata
Un altro arrivo in volata si prospetta all’orizzonte, anche se oggi il percorso si annuncia più complicato rispetto a quello sul quale si è gareggiato ieri e che ha visto i velocisti preceduti per un’inezia dal gruppetto dei fuggitivi. Nei primi 100 Km l’altimetria è un costante saliscendi fatto di pendenzine tenere che ricorda molto il tracciato della tappa di Champagnole del Tour del 2020, località dalla quale si transiterà proprio al termine di questo tratto e dove pure quel giorno la fuga riuscì a prevalere sul gruppo, giunto al traguardo dopo quasi otto minuti. Nel 40 Km successivi al passaggio da Champagnole il percorso si fa più snello per poi arrivare ai piedi della principale difficoltà altimetrica della tappa, la Côte d’Ivory, salita di 2300 metri al 6% con un tratto di 100 metri al 7.6% che a 28 Km dall’arrivo non fa certo paura agli sprinter, ma va ancora rimarcato il fatto che si sta correndo a tutta da 19 giorni e le loro squadre potrebbe ancora una volta faticare a tenere sotto controllo la fuga. Stavolta giocheranno a loro favore gli ultimi 8 Km che, con l’esclusione di una leggera curva a sinistra a 1800 metri dal traguardo, saranno in perfetto rettilineo, con la strada che tende leggermente a salire nel finale.
METEO TOUR
Moirans-en-Montagne : cielo sereno, 25°C (percepiti 26°C), vento moderato da NO (9 – 28 Km/h), umidità al 45%
Sarrogna (Km 42.5): nubi sparse, 26°C, vento moderato da NO (11 – 28 Km/h), umidità al 42%
Ney (traguardo volante – Km 97.7): nubi sparse, 24°C (percepiti 25°C), vento moderato da O (13 – 32 Km/h), umidità al 47%
Côte d’Ivory (GPM – Km 144.8): poco nuvoloso, 24°C (percepiti 25°C), vento moderato da NO (11 – 30 Km/h), umidità al 47%
Poligny : poco nuvoloso, 24°C (percepiti 25°C), vento moderato da NO (10 – 28 Km/h), umidità al 45%
GLI ORARI DEL TOUR
13.00: inizio diretta su Eurosport
13.30: partenza da Moirans-en-Montagne
14.00-14.05: GPM della Côte du Bois de Lionge
14.45: inizio diretta su RAI2
15.35-15.50: traguardo volante di Ney
16.35-16.55: GPM della Côte d’Ivory
17.10-17.35: arrivo a Poligny
RASSEGNA STAMPA
La fuga beffa il gruppo: Asgreen resiste e vince in volata. Vingegaard sempre in giallo
Gazzetta dello Sport – Italia
Sådan forløb 18. etape, som endte med dansk sejr
Politiken – Danimarca
V igri mačke z mišjo je zmagala miš
Delo – Slovenia
Asgreen holt 18. Etappe – Gall bestätigt Top-Form
Kronen Zeitung – Austria
Asgreen claims stage 18 victory as break proves too strong
The Guardian – Regno Unito
Asgreen piège les sprinteurs
L’Équipe – Francia
Asgreen tumba el esprint
AS – Spagna
Dan toch prijs voor Soudal-Quick-Step in de Tour, met dank aan Lotto-Dstny: Kasper Asgreen blijft net spurtend peloton voor
Het Nieuwsblad – Belgio
Vluchters verrassen sprinters in Tour: Asgreen net sneller dan Eenkhoorn
De Telegraaf – Paesi Bassi
Attacke der Sprinter kommt zu spät: Ausreißer Asgreen gewinnt in Bourg-en-Bresse
Kicker – Germania
Asgreen holds on to win 18th stage of Tour. Vingegaard protects big lead
The Washington Post – USA
Tour de Francia: la fuga sorprendió a los “esprinters” y Asgreen ganó la etapa
El Espectador – Colombia
TOURALCONTRARIO
L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.
Ordine d’arrivo della diciottesima tappa, Moûtiers – Bourg-en-Bresse
1° Quinten Hermans
2° Kevin Vermaerke s.t.
3° Victor Lafay s.t.
4° Tony Gallopin s.t.
5° Christopher Juul-Jensen s.t.
Miglior italiano Alberto Bettiol, 26° a 7′45″
Classifica generale
1° Michael Mørkøv
2° Cees Bol a 9′27″
3° Yevgeniy Fedorov a 10′34″
4° Frederik Frison a 11′06″
5° Axel Zingle a 17′02″
Miglior italiano Gianni Moscon, 16° a 36′21″
STRAFALGAR SQUARE
Garzelli: “Potrebbe andrare a influenzare il risultato finale”
Garzelli: “5000 metri di salita di dislivello”
De Luca: “Nel 1860 è diventuto territorio francese”
De Luca: “Non ha vinto le tappe e i risultati”
Garzelli: “Vingegaard era una squadra piccolina”
Garzelli: “Trentotto all’oro”
De Luca: “Davide Braimati” (Bramati)
Saronni: “Taddej” (Tadej Pogacar)
Televideo: “Eengkoorn” (Eenkhoorn)
Televideo: “Jason Vingegaard” (Jonas)
CASA RICORDI: TOUR DE FRANCE 1973
A 50 anni dalla vittoria di Luis Ocaña, riviviamo attraverso i titoli del quotidiano “La Stampa” l’edizione del Tour vinta dallo “spagnolo di Francia”
20 LUGLIO 1973 – 18a TAPPA: BRIVE-LA-GAILLARDE – PUY-DE-DÔME (216.5 Km)
OCANA DA SOLO – BARONCHELLI SEMPRE PRIMO
Giri di Francia: la maglia gialla non cambia padrone – La tappa vinta dallo svizzero Thalmann – Flamini (2°) a 48 secondi

La chiesa di Notre-Dame de Mouthier-le-Vieillard a Poligny e l’altimetria della diciannovesima tappa (www.jura-tourism.com)