LAFAY INFILZA I BIG A SAN SEBASTIAN. ADAM YATES RESTA IN GIALLO

luglio 3, 2023 by Redazione  
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Dopo l’avvio scoppiettante della frazione di Bilbao, anche la seconda tappa della Grand Boucle ha riservato un finale frizzante e divertente. A spuntarla sul traguardo di San Sebastian è stato un bravissimo Victor Lafay, abile a cogliere il momento giusto e a mettere nel sacco tutti i grandi big del Tour. Il corridore della Cofidis, che avevo già stupito ieri reggendo le accelerazioni del duo Pogacar-Vingegaard lungo le durissime rampe dell’Alto de Pike, ha anticipato tutti favoriti del Tour piazzando il suo allungo all’ultimo chilometro e resistendo poi al ritorno del gruppetto dei big regolato da un Wout Van Aert (Jumbo-Vismo) condannato all’ennesimo secondo posto della sua carriera e visibilmente contrariato per un supporto forse non ottimale da parte dei compagni di squadra. Terza posizione per il ’solito’ Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) che anche oggi è riuscito a guadagnare qualche secondo d’abbuono al termine dell’ennesimo duello con un brillantissimo Jonas Vingegaard (Jumbo-Visma). Adam Yates (UAE Team Emirates) conserva la maglia gialla conquistata a Bilbao.

La seconda frazione del Tour 2023, anch’essa interamente disegnata all’interno dei Paesi Baschi così come la tappa d’apertura, presentava un percorso decisamente interessante e destinato a stuzzicare la fantasia sia degli uomini di classifica che di finisseur e cacciatori di tappa. La Vitoria-Gasteiz – San Sebastian (208,9 km) proponeva infatti un classico saliscendi per le impervie strade basche caratterizzato da diversi strappetti. L’ultimo di questi era il famoso Alto de Jaizkibel, salita simbolo della Clasica de San Sebastian, la cui cima era posta a poco più di 15 km dall’arrivo.

La fuga di giornata si è formata dopo neanche 10 km dal via ed è stata promossa dall’attacco di Edvald Boasson Hagen (TotalEnergies). Al norvegese si sono poi accodati il leader della classifica dei gran premi della montagna, Neilson Powless (EF Education-EasyPost), in cerca di altri punti per la maglia a pois e il francese Remi Cavagna (Soudal-Quick Step). I tre battistrada non hanno trovato molta resistenza da parte del gruppo, ma al contempo non sono mai riusciti a guadagnare un margine di sicurezza (vantaggio massimo di 5′) che potesse garantire la buona riuscita del tentativo. Powless si è così concentrato sulla ricerca dei punti per la maglia a pois transitando per primo al gpm del Puerto de Udana (km 81), quindi sull’Alto de Atziria (km 87) e poi sull’Alto de Alkiza (km 141). Proprio su questo strappo il terzetto di testa si è ridotto ad una coppia vista la defaillance di Remi Cavagna. Il gruppo nel frattempo era tirato dal danese Mikkel Bjerg (UAE Team Emirates) e aveva ridotto il gap a circa 2 minuti.

Ai -35 Boasson Hagen è stato staccato da Powless che è quindi transitato per primo anche sul 4° gpm di giornata, l’Alto de Gurutze ed ha poi tirato dritto alla ricerca dell’impresa in solitaria. Il gruppo, tirato prima dalla UAE e poi anche dalla Jumbo, ha iniziato a rosicchiare qualche secondo approcciando l’Alto de Jaizkibel (8,1 km al 5,2%) con un gap inferiore al minuto e mezzo. L’inevitabile ricongiugimento si è consumato quando alla vetta della famosa salita basca mancavano poco più di 2 km. A quel punto il gruppo maglia gialla, tirato da uno scatenato Rafal Majka (UAE Team Emirates), era ridotto a non più di 20 corridori. La battaglia vera e propria si è però scatenata a poche centinaia di metri dal gpm che aveva ingolosito i big vista la presenza degli abbuoni (rispettivamente 8″, 5″ e 3″): una volta esaurito il lavoro del corridore polacco e dopo una ulteriore accelerazione della maglia gialla Adam Yates, è stato l’altro gemello, Simon Yates (Team Jayco-Alula) a provare l’anticipo. Jonas Vingegaard (Jumbo-Visma) ha colto la palla al balzo e ha lanciato il suo sprint venendo poi superato in extremis solo da Tadej Pogacar (UAE Team Emirates). I due grandi favoriti per la conquista della maglia gialla finale si sono ritrovati da soli in testa alla corsa ma sono stati successivamente ripresi (-12) lungo la discesa vista la volontà del danese di non collaborare col fuoriclasse sloveno.

A quel punto il gruppetto di testa era composto da circa 20 unità e comprendeva praticamente tutti i big di classifica, oltre al solito Wout Van Aert (Jumbo-Visma). Ai -10 Pello Bilbao (Bahrain-Victorius) ha piazzato il suo allungo provando a sorprendere il resto della compagnia. Il basco non è però riuscito a guadangare un margine sufficiente ed è stato riassorbito ai -5,5 grazie al lavoro profuso da due corridori della Jumbo, ovvero Wilco Kelderman e Tiesj Benoot. Subito dopo è partito in contropiede Emanuel Buchmann (Bora-Hasngrohe), ma anche sul tedesco hanno chiuso i due uomini della Jumbo. Ai -3 è stato il turno di Thomas Pidcock (Ineos Grenadiers), sul quale è intervenuto in prima persona proprio Van Aert. Il belga poco dopo è stato costretto a ripetersei anche sul campione danese Mattias Skjelmose (Trek-Segafredo). Gli attacchi non erano però finiti e così proprio in corrispondenza dello striscione dell’ultimo chilometro è partito il francese Victor Lafay (Cofidis) che ha subito fatto il vuoto. Kelderman e Benoot hanno provato a ricucire, ma ormai non avevano più tante forze e non sono riusciti a riportarsi sotto il francese che ha tagliato il traguardo a braccia alzate. Seconda piazza per un delusissimo Wout Van Aert che non ha fatto niente per nascondere il proprio disappunto. Terza piazza per Tadej Pogacar che ha così colto altri 4″ d’abbuono. Seguono Thomas Pidcock (Ineos Grenadiers), Pello Bilbao (Bahrain-Victorius), Michael Woods (Israel-Premier Tech), Romain Bardet (Team DSM), Dylan Teuns (Isreal-Premier Tech), Jai Hindley (Bora-Hansgrohe) e Steff Cras (TotalEnergies), tutti giunti a parti tempo col vincitore.

La classifica generale vede sempre in testa Adam Yates (UAE Team Emirates) che ora guida con 6″ su Pogacar e sul fratello Simon Yates. Seguono Lafay a 12″, Van Aert a 16″ e Vingegaard a 17″. Quindi troviamo Michael Woods, Jai Hindley, Mikel Landa (Bahrain-Victorius), Cristian Rodriguez (Ineos Grenadiers), Mattias Skjelmose, David Gaudu e Wilco Kelderman a 22″.

Domani è in programma la terza tappa, 193 km da Amorebieta a Bayonne. I corridori troveranno ancora qualche strappo nella parte iniziale della frazione caratterizzato da ben 4 gpm (3 di terza categoria, 1 di quarta). Una volta transitati per San Sebastian ed entrati in territorio francese, troveranno un percorso decisamente più semplice che potrebbe favorire il primo arrivo a ranghi compatti di questo Tour de France.

Pierpaolo Gnisci

Lafay infilza i big a San Sebastian (fonte:Getty Images)

Lafay infilza i big a San Sebastian (fonte:Getty Images)

GIRO DONNE: A MODENA VOLATA VINCENTE PER LA CAMPIONESSA EUROPEA

luglio 2, 2023 by Redazione  
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Dopo la Campionessa del Mondo è la volta della Campionessa Europea a imporsi in una tappa del Giro Donne. Prima italiana Rachele Barbieri, quinta. Caduta a pochi metri dal traguardo per la Letizia Paternoster.

“E siamo qui… a Modena…” cantava anni fa Antonello Venditti in una delle sue canzoni più nostalgiche e tristi. “Sono qui… a Modena!” lo ha gridato invece a pieni polmoni e allegramente Lorena Wiebes (Team SD Worx) al termine della terza tappa del Giro Donne, imponendosi nella prima volata di questa edizione del Giro Donne, suo ottavo successo in stagione.
La campionessa europea ha conquistato la vittoria davanti alla veterana Marianne Vos (Team Jumbo-Visma) e Chloe Dygert (Canyon//SRAM Racing), che salgono sul podio di giornata. Prima italiana sul traguardo è Rachele Barbieri (Liv Racing TeqFind), ottava si è piazzata Chiara Consonni (UAE Team ADQ) e decima Silvia Zanardi (Bepink). Caduta a pochi metri dal traguardo, invece, per Letizia Paternoster, (Team Jayco AlUla) che aveva francobollato la ruota della Vos all’ingresso nel rettilineo conclusivo. Per la trentina fatale un contatto con la ruota posteriore di Maria Martins (Fenix-Deceuninck), che le ha fatto imbizzarrire la bicicletta.
La tappa odierna, che non presentava particolari difficoltà altimetriche, si può tranquillamente dividere in tre atti. Nel primo, dalla partenza all’unico GPM di giornata, la scena è stata monopolizzata dalla fuga di Matilde Vitillo (Bepink) e Iris Monticolo (Top Girls Fassa Bortolo), raggiunte dopo una decina di chilometri da Noemi Lucrezia Eremita (Isolmat-Premac-Vittoria) e dalla spagnola Sofia Rodríguez (Bizkaia Durango). Il GPM ha sancito la fine della loro fuga e ha messo in luce Fem van Empel (Team Jumbo-Visma), che ha scollinato per prima. Con questo breve assolo della campionessa del mondo di ciclocross si è chiuso il primo atto.
Nel successivo la ritrovata pianura ha permesso il formarsi di una nuova fuga. A cercarla e ad animarla sono state Giorgia Vettorello (Bepink), Asia Zontone (Isolmat-Premac-Vittoria) e Alice Palazzi (Top Girls Fassa Bortolo), con quest’ultima ad aggiudicarsi il traguardo volante di Castelfranco Emilia, posizionato vicino alla casa natale di Alfonsina Strada, pioniera del ciclismo femminile. La loro avventura si è conclusa ai meno 12. È così iniziato il terzo ed ultimo atto con le squadre delle velociste a monopolizzare e a gestire la testa del plotone.
Domani la quarta tappa da Fidenza a Borgo Val di Taro salvo sorprese dovrebbe essere ancora “cosa” per velociste, anche se il finale collinare inevitabilmente scremerà il gruppo.

Mario Prato

Lorena Wiebes vince la tappa di Modena del Giro Donne (Getty)

Lorena Wiebes vince la tappa di Modena del Giro Donne (Getty)

IL TOUR PARTE SOTTO IL SEGNO DEI GEMELLI: ADAM YATES CONQUISTA TAPPA E MAGLIA DAVANTI AL FRATELLO SIMON

luglio 1, 2023 by Redazione  
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Il Tour de France si apre con una prima tappa spettacolare sullo sfondo dei Paesi Baschi. Nel finale, dopo il duro gpm della Cote di Pike, restano in testa Adam Yates e Simon Yates. I due ciclisti si danno cambi regolari e si giocano la vittoria di tappa con Adam che allunga negli ultimi 400 metri al 6% e che va a vincere e indossare la prima maglia gialla

Il Tour de France 2023 apre le danze con una tappa già impegnativa e nella quale dovrebbero uscire subito i veri valori in campo. Sono 182 i km da Bilbao a Bilbao con cinque gpm da affrontare, l’ultimo dei quali è la cote de Pike, lunga 2 km ma con un tratto centrale da far strabuzzare occhi e gambe con pendenze vicine al 20%. Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) e Jonas Vingegaard (Team Jumbo Visma), i grandi favoriti della vigilia, avranno già pane per i loro denti. La tappa è stata caratterizzata dalla fuga di cinque ciclisti: Simon Guglielmi (Team Arkea Samsic), Pascal Eenkhoorn (Team Lotto Dstny), Jonas Gregaard (Uno X Pro Cycling Team), Valentin Ferron (Team TotalEnergies) e Lilian Calmejane (Team Intermarchè Circus Wanty). Il vantaggio massimo della fuga si è registrato intorno al km 15, quando i cinque di testa avevano 3 minuti sul gruppo. Quest’ultimo ha tenuto la fuga sotto controllo e sui primi tre gpm (Cote de Laukiz, Cote de San Juan de Gaztelugatxe e Cote de Morga) i fuggitivi si sono divisi i primi punti per la classifica gpm, Eenkhoorn in particolare si aggiudicava anche il traguardo volante di Gernika-Lumo posto al km 88.2. La tappa si accendeva sul penultimo gpm della Cote de Vivero, con il forcing della Jumbo Visma e dell’UAE Team Emirates che annullava la fuga e rendeva il gruppo dei migliori sempre meno numeroso. Era Neilson Powless (Team EF Education EasyPost) a scollinare in prima posizione. Nella discesa si aveva la prima sorpresa del Tour, con lae cadute di Richard Carapaz e di Erric Mas, capitani designati rispettivamente per il Team EF Education EasyPost e per il Team Movistar. Mas era addirittura costretto al ritiro, mentre Carapaz risaliva in bici dolorante ma sarebbe giunto al traguardo con un pesante ritardo dai primi. Sull’ultima salita della Cote de Pike si avvantaggiavano Tadej Pogacar, Jonas Vingegaard e Vistor Lafay (Team Cofidis). Sul terzetto di testa rientrava Simon Yates (Team Jayco AlUla) e dopo lo scollinamento, era proprio quest’ulyimo ad allungare seguito come un’ombra dal gemello. La coppia in testa si dava cambi regolari quando mancavano meno di 9 km alla conclusione mentre il primo gruppo inseguitore formato da una decina di ciclisti inseguiva a circa 10 secondi. Nonostante in questo gruppo gli uomini della Jumbo Visma fossero in superiorità numerica, il vantaggio della coppia di testa aumentava ed i due fratelli si giocavano così la vittoria della prima tappa e soprattutto della prima maglia gialla. Nell’ultimo km la strada risaliva al 6% e Adam Yates scattava il fratello negli ultimi 400 metri, andando a vincere sul traguardo di Bilbao con 4 secondi di vantaggio su Simon Yates e 12 secondi di vantaggio su Pogacar, che regolava il drappello degli inseguitori. Chiudevano la top five Thibaut Pinot (Team Groupama FDJ) in quarta posizione e Michael Woods (Team Israel Premier Tech) in quinta posizione. Adam Yates è la prima maglia gialla del Tour de France 2023 con 8 secondi di vantaggio su Simon Yates e 18 secondi di vantaggio su Tadej Pogacar. Domani è in programma la seconda tappa va Vitoria-Gasteiz a San Sebastian e saranno di nuovo cinque i gpm da scalare. L’ultimo di questi è il ben noto Alto de Jaizkibel, asperità principale della Clasica di San Sebastian, sul quale ci si attende ancora spettacolo e battaglia tra i big della classifica.

Antonio Scarfone

Adan Yates vince a Bilbao (foto: Getty Images)

Adan Yates vince a Bilbao (foto: Getty Images)

GIRO DONNE: DOPO LA PIOGGIA SPUNTA L’ARCOBALENO DI ANNEMIEK VAN VLEUTEN

luglio 1, 2023 by Redazione  
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Successo in solitaria per la Campionessa del Mondo Annemiek van Vleuten a Marradi nella seconda tappa del Giro Donne 2023. Per lei è la centesima vittoria in carriera. Podio di giornata per Cecilie Uttrup Ludwig e Juliette Labous. Quarta Elisa Longo Borghini

Dopo l’annullamento della prima tappa di ieri oggi il Giro Donna è ripartito e lo ha fatto alla grande.
La frazione odierna poteva, infatti, essere insidiosa per chi ambisce a dire la propria in questo Giro e le “prime della classe” hanno subito risposto presente.
Anche oggi la pioggia è stata compagna di viaggio delle ragazze impegnate sul tracciato di gara da Bagno a Ripoli a Marradi, soprattutto quando il gruppo ha approcciato il GPM del Passo della Colla, che di fatto è stato decisivo per l’esito della tappa.
La salita aveva acceso le speranze della Lidl Trek con Elisa Longo Borghini e Gaia Realini decise a rendere la vita difficile alla campionessa del mondo Annemiek van Vleuten. Ma da campionessa qual’è l’olandese del Team Movistar fasciata dall’iride ha avuto la meglio sia sulle dirette avversarie, sia sul maltempo. È, infatti, scollinata in solitudine e ha sfruttato la discesa per aumentare il distacco sulle inseguitrici.
Sul traguardo di Marradi dopo la pioggia è così spuntato l’arcobaleno della Van Vleuten, che ha ottenuto anche la 100a vittoria in carriera. 45” dopo Cecilie Uttrup Ludwig (FDJ – SUEZ) ha regolato il gruppo inseguitore avendo la meglio su Juliette Labous (Team dsm-firmenich), Elisa Longo Borghini (Lidl – Trek) e a tutte le altre. Top10 anche per altre due italiane; Marta Cavalli (FDJ – SUEZ) e Erica Magnaldi (UAE Team ADQ), rispettivamente 7a e 8a.
Domani il Giro Donne si trasferirà nella vicina Emilia Romagna, dove è prevista la terza tappa, la Formigine-Modena di 118,2km. Il traguardo dovrebbe dovrebbe vedere per la prima volta in questa edizione della corsa le velociste alla ribalta per giocarsi il successo di tappa.

Mario Prato

La Van Vleuent brinda alla vittoria numero 100 in carriera sul traguardo di Marradi (Getty Images Sport)

La Van Vleuent brinda alla vittoria numero 100 in carriera sul traguardo di Marradi (Getty Images Sport)

GIRO DONNE: PRIMA TAPPA SOSPESA PER MALTEMPO

giugno 30, 2023 by Redazione  
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A causa di un forte temporale che si è abbattuto sul tracciato, la cronometro inaugurale della Giri d’Italia femminile è stata annullata.

Inizio sfortunato per il Giro Donne 2023 che prevede oggi a Chianciano Terme il suo avvio con una prova a cronometro di 4,4 km. Appena mezz’ora dopo il via della prima atleta la giuria si è vista obbligata a sospendere la prova a causa di un temporale, condito da una grandinata, che ha colpito la nota località termale toscana. La pausa è durata una ventina di minuti, ma poi alle 14.15, un nuovo temporale ha costretto la giuria prima a sospendere nuovamente la prova e successivamente a annullarla visto il perdurare della condizioni meteo avverse.
Il Giro Donne riprenderà domani con la seconda tappa da Bagno a Ripoli a Marradi di 102,1 km, una frazione che potrebbe già delineare la classifica perchè nel finale è prevista la salita verso la Colla di Casaglia, seguita dalla successiva discesa che terminerà sotto lo striscione d’arrivo.

Mario Prato

La danese Cecilie Uttrup Ludwig affronta sotto lacquazzone la cronometro dapertura del Giro Donne (foto Dario Belingheri / Getty Images)

La danese Cecilie Uttrup Ludwig affronta sotto l'acquazzone la cronometro d'apertura del Giro Donne (foto Dario Belingheri / Getty Images)

VELASCO E I SUOI FRATELLI

giugno 27, 2023 by Redazione  
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Al termine dei campionati nazionali appena conclusi passiamo in rassegna le maggiori nazioni per offrire un riepilogo di coloro che vestiranno l’ambita maglia, partendo dall’Italia con la bella affermazione di Simone Velasco (Team Astana Qazaqstan) qualche giorno fa a Comano Terme.

L’Italia del ciclismo ha in Simone Velasco (Team Astana Qazaqstan) il proprio campione nazionale; l’atleta emiliano si è imposto in modo netto in volata sbarazzandosi di Lorenzo Rota (Intermarché – Circus – Wanty) e Simone Sbaragli (Alpecin-Deceuninck).
In Belgio, invece, dopo la caduta nella prova a cronometro, Remco Evenepoel (Soudal – Quick Step) conquista il campionato nazionale in volata battendo, dopo che Van Aert (Team Jumbo Visma) aveva provato a sorprendere tutti con una azione da lontano, Alec Sagaert (Team Lotto Dstny).
In Slovenia il titolo nazionale è preso da Tadej Pogačar (UAE Team Emirates). Dopo aver vinto anche la prova a cronometro, Tadej ha piegato la resistenza di Luka Mezgec (Team Jayco AlUla) e Matej Mohoric (Team Bahrain Victorious); lo sloveno per chi non lo avesse ancora capito è prontissimo per l’assalto al Tour de France e grazie alla vittoria del titolo nazionale porta a 60 le vittorie in carriera con 12 in questa fantastica stagione.
In Danimarca un nome che sentiremo spesso al termine delle corse, perché dal Giro di Svizzera che ha vinto ha dimostrato ancor di più tutta la sua forza e determinazione, è quello di Mattias Skjelmose Jensen (Team Trek-Segafredo); il ventiduenne va forte a crono e sa difendersi in salita e nel prossimo Tour De France bisognerà fare i conti anche con lui. Suo il titolo nazionale danese.
In Germania Emmanuel Buchmann (Team BORA-Hansgrohe) vince il titolo nazionale per distacco sui compagni di squadra Nico Denz e Maximilian Schachmann.
In Francia su di un percorso molto ben disegnato si laurea campione nazionale Valentin Madouas (Team Groupama – FDJ) anche qui per distacco sul proprio compagno di squadra Rudy Molard.
In Spagna invece, forse un po’ a sorpresa dopo quanto visto al Giro di Svizzera, fa sua la maglia di campione nazionale Oier Lazkano (Movistar Team) su Juan Ayuso (UAE Team Emirates) che proprio in Svizzera aveva mostrato una condizione ottima: a Lazkano era sfuggito il titolo a crono per soli 3” vinto invece da Jonathan Castroviejo (Ineos Granadiers) qualche giorno prima.
In Olanda Dylan Van Baarle (Jumbo-Visma) vince nettamente per distacco sul compagno di squadra Olav Kooij. La netta superiorità numerica degli uomini Visma mette all’angolo Mathieu van der Poel (Team Alpecin Deceuninck) che non riesce a rispondere ai numerosi attacchi dei gialloneri.
In Gran Bretagna Fred Wright (Team Bahrain Victorious) mantiene le attese della vinìgilia e vince da favorito davanti a John Knox (Team Soudal Quick Step) e Stephen Williams (Team Israel Premier Tech).
Dando un rapidissimo sguardo oltreoceano, è degna di nota la vittoria dei Campionati Nazionali USA da parte di Quinn Simmons (Team Trek Segafredo). Il talentuoso ventiduenne di Durango vince a Knoxville davanti a Tyler Williams (Team L39ion of Los Angeles) e Tyler Stytes (Team Echelon Racing) e si prepara per un Tour de France all’attacco.
Infine per le nazionali “minori” Attila Valter (Jumbo-Visma) è campione nazionale ungherese, Ben Healy (Team EF Education EasyPost) in Irlanda, Alexei Lutsenko (Team Astana Qazaqstan) in Kazakistan, Alex Kirsch (Team Trek Segafredo) in Lussemburgo, Mathias Vacek (Team Trek Segafredo) è campione in Repubblica Ceca, Matus Stocek (Team ATT Investments) in Slovacchia con Peter Sagan (Team TotalEnergies) fuori dai giochi per una caduta, Fredrik Dversnes (Uno X Pro Cycling Team) in Norvegia con il compagno di squadra Alexander Kristoff che si piazza in seconda posizione, Ivo Oliveira (UAE Team Emirates) batte il gemello Rui (UAE Team Emirates) in Portogallo, Dusan Alan Banaszec (Team Human Powered Health) sorprende Filip Maciejuc (Team Bahrain Victorious) in Polonia.

Antonio Scarfone

Remco Evenepoel campione nazionale belga 2023 (foto: Getty Images)

Remco Evenepoel campione nazionale belga 2023 (foto: Getty Images)

LONGO BORGHINI E TREK SEGAFREDO, ALL IN IN TRENTINO

giugno 25, 2023 by Redazione  
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A Comano una favolosa Elisa Longo Borghini vince in una volata ristretta davanti a Silvia Persico e Marta Cavalli due giorni dopo aver vinto la prova a cronometro ed è campionessa italiana in linea per la quarta volta in carriera. Gaia Realini campionessa italiana Under 23

Il Campionato Italiano su strada donne elite si dipana su un percorso di 148 km totali che presenta una prima parte mossa, con le salite del Passo del Ballino e di Brusino, per poi affrontare il circuito finale da ripetere quattro volte e che coincide con quello affrontato ieri dagli uomini. Come per la prova maschile, non sarà alla partenza la campionessa italiana in carica Elisa Balsamo, ai box dopo un incidente patito in Gran Bretagna. Il primo tentativo di allungo, nella discesa dal Passo del Ballino, era portato da Barbara Guarischi (Team SD Works), ma il gruppo rientrava prontamente sulla ciclista lombarda. Al km 33 partiva la fuga di giornata grazie all’azione di Elena Cecchini (Fiamme Azzurre), Gaia Masetti (Team Ag Insurance Soudal Quick Step) ed Elena Pirrone (Fiamme Oro). Dopo 50 km il vantaggio del terzetto di testa sul gruppo inseguitore sfiorava i 2 minuti e che veniva tirato a turno dal Team Trek Segafredo, dal Team Top Girls Fassa Bortolo e dal Team UAE Adq. All’inizio del circuito finale da ripetere quattro volte, le tre battistrada avevano 2 minuti e 20 secondi di vantaggio su Barbara Guarischi (Ceratizit WNT Pro Cycling Team), che nel frattempo era evasa dal gruppo, mentre quest’ultimo inseguiva a 3 minuti e 15 secondi. Il tentativo della Guarischi si concludeva pochi km più tardi, mentre il gruppo inseguitore pur essendo sempre meno numeroso, continuava a spingere per ricucire sulla testa della corsa. A 40 km dalla conclusione il terzetto di testa aveva ancora 1 minuto e 35 secondi di vantaggio sul gruppo. Con una poderosa accelerazione, in particolare del Team Trek Segafredo, il gruppo annullava la fuga a 31 km dalla conclusione. A 27 km dal termine in testa alla corsa si formava un drappello di sei cicliste: Elisa Longo Borghini e Gaia Realini (Team Trek Segafredo), Marta Cavalli ed Elena Pirrone (Fiamme Oro), Barbara Malcotti (Team Human Powered Health) e Silvia Persico (Team UAE Adq). Pirrone, dopo aver lavorato per la Cavalli, si rialzava a circa 20 km dal traguardo. A questo punto le due atlete della Trek Segafredo, in superiorità numerica, potevano utilizzare la tattica per ‘sbarazzarsi’ delle altre tre. Dopo alcuni scatti a turno di Longo Borghini e Realini, la Malcotti si staccava definitivamente. A 13 km Realini accelerava e metteva tra sé e le altre tre cicliste una decina di secondi di margine. Al termine del tratto in salita, la Realini veniva ripresa e si fiondavano in discesa Longo Borghini e Persico. Sotto il forcing della Cavalli, quest’ultima e Realini ritornavano sulla coppia di testa a 4 km dalla conclusione. Nella volata ristretta, la Longo Borghini, avvantaggiata dall’uscita in curva in prima posizione, manteneva la testa e batteva di poco Persico, mentre Cavalli concludeva in terza posizione e Realini in quarta. Elisa Longo Borghini ottiene così un prestigioso bis tricolore vincendo la prova su strada due giorni dopo aver vinto quella a cronometro, così come era già accaduto nel 2020 e nel 2021. La ciclista piemontese inoltre si conferma una delle atlete italiane più forti di sempre, visto che quello del 2023 è il suo undicesimo titolo tricolore, per un totale di quattro in linea e sette a cronometro. Da sottolineare infine anche il titolo Under 23 per Gaia Realini.

Antonio Scarfone

Elisa Longo Borghini campionessa italiana in linea 2023 (foto: Getty Images)

Elisa Longo Borghini campionessa italiana in linea 2023 (foto: Getty Images)

VITTORIA IN UNO SPRINT RISTRETTO: VELASCO INDOSSA IL TRICOLORE

giugno 25, 2023 by Redazione  
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Simone Velasco è il nuovo campione italiano. Il portacolori emiliano dell’Astana si è aggiudicato la prova maschile elite, battendo in uno sprint ristretto gli altri cinque uomini che, dopo una girandola di capovoglimenti di fronte, si erano presentati prima di tutti sotto lo striscione dell’arrivo

Un bel circuito impegnativo e aperto a molte soluzioni.
Queste le cose che si erano dette alla vigilia del campionato italiano, guardando il tracciato della prova valevole per la maglia tricolore.
La prova dei fatti non ha tradito le attese perché la corsa è stata un continuo di colpi di scena con il formarsi e il dissolversi di drappelli che si inseguivano tra loro.
Alla fine dal rimescolamento generale è venuto fuori un gruppo di sette uomini, poi ridotti a sei a meno 3 a causa di una foratura.
E’ comunque venuta fuori una prova molto incerta ed emozionante.
La salita di Cavrasto non era durissima e ha permesso a corridori come Kristian Sbaragli (Alpecin-Deceuninck), non proprio un provetto scalatore, di giocarsi le proprie carte. In ogni caso, si trattava comunque di una asperità di 5 km da percorrere nove volte.
Il vincitore Simone Velasco (Alpecin-Deceuninck) del resto si era già dimostrato competitivo su questo tipo di percorsi andando a vincere nel 2019 il Trofeo Laigueglia, corsa che, per caratteristiche tecniche e difficoltà, può essere paragonata alla prova odierna.
Sono mancati alcuni protagonisti come il campione uscente Filippo Zana (Team Jayco AlUla.), fermato da un infortunio, e Giulio Ciccone (Trek – Segafredo) che non si è mai visto all’attacco benché il tracciato fosse abbastanza adatto alla sue caratteristiche.
In ogni caso, Velasco ha dovuto comunque affrontare avversati di grande blasone, come Matteo Trentin (UAE Team Emirates) che è uno che di corse come quella odierna se ne intende e che è stato supportato nel finale da un altro corridore importante come Davide Formolo (UAE Team Emirates), potendo anche beneficiare di una superiorità numerica che però non è stata sufficiente a portarlo sul podio a causa di un errore nel posizionamento al momento dello sprint.
Velasco ha quindi conquistato una vittoria di prestigio anche perché, nell’obiettiva confusione creata dai continui attacchi, era davvero difficile imbroccare l’azione giusta e avere poi ancora la lucidità per disputare uno sprint brillante, quale è stato quello di Velasco che ha vinto nettamente.
La corsa è partita ad alte andature e ci sono voluti trenta chilometri perché potesse formarsi una azione di attacco composta da Mirco Maestri (Green Project-Bardiani Csf-Faizané), Andrea Pietrobon (Eolo-Kometa), Manuele Tarozzi (Green Project-Bardiani Csf-Faizané), Matteo Amella (Corratec-Selle Italia), Samuele Zambelli (Team Corratec – Selle Italia) ed Emanuele Ansaloni (Technipes-In Emilia Romagna). Una quindicina di chilometri dopo si uniscono ai battistrada anche Luca Colnaghi (Green Project-Bardiani Csf-Faizané), Filippo Magli (Green Project-Bardiani Csf-Faizané) e Andrea Colnaghi (Onec Team Parma).
Il gruppo non ha mai concesso più di quattro minuti ai fuggitivi e ha poi iniziato a recuperare terreno una volta entrati nel circuito finale.
I vari passaggi sulla salita hanno fatto selezione in testa, mentre dal gruppo sono evasi Lorenzo Rota (Intermarché-Circus-Wanty), Samuele Zoccarato (Green Project-Bardiani Csf-Faizané) e Mattia Bais (Eolo-Kometa), che si sono riportati sulla testa, mentre in gruppo è soprattutto la Trek con Mosca a condurre l’inseguimento. In testa, continua la selezione e solo Tarozzi e Magli riescono a stare con i tre contrattaccanti. Proprio Tarozzi aiuta Samuele Battistella (Astana Qazaqstan Team) a riportarsi sulla testa della corsa e poco dopo si stacca insieme a Bais. Davanti restano quindi Battistella, Magli, Zoccarato e Rota, mentre dal gruppo si lanciano al contrattacco Trentin, Filippo Baroncini (Trek-Segafredo) e Matteo Sobrero (Jayco-AlUla)
Al penultimo passaggio sulla salita il gruppo inseguitore a è ridotto a circa quindici unità, mentre davanti perde contatto Zoccarato, che viene ripreso dai contrattaccanti. In gruppo ci sono continui attacchi e alla fine vengono fuori Andrea Garosio (Eolo-Kometa), Filippo Fiorelli (Green Project-Bardiani Csf-Faizané) e Filippo Conca (Q36.5), che vengono raggiunti da Formolo, Sbaragli, Daniel Oss (TotalEnergies), Marco Frigo (Israel Premier Tech) e Andrea Piccolo (EF Education EasyPost). L’unico a proseguire nell’azione è Sbaragli, che si lancia all’inseguimento del primo gruppo inseguitore, dal quale si staccano Zoccarato e Sobrero.
Sia in testa, sia tra i contrattaccanti continuano gli attacchi, davanti attacca Rota con Battistella che si stacca e Magli che cerca di resistere, mentre tra i contrattaccanti Sbaragli è molto attivo insieme a Baroncini, con Trentin che punta a gestirsi.
Dal gruppo nasce un’azione perentoria di Formolo alla cui ruota si incolla Velasco che non collabora avendo Battistella davanti. I due riprendono tutti i vari drappelli e arrivano alle spalle di Rota solitario al comando, portandosi dietro tutti quelli che riprendono lungo la strada e che hanno ancora energie.
Rota ha a quel punto 21 secondi, mentre dietro Baroncini, Battistella, Magli, Formolo, Sbaragli e Velasco bisticciano un po’, cosa che favorisce il rientro di Trentin. A quel punto, la UAE si ritrova in superiorità numerica e prende in mano le operazioni con Formolo si mette al servizio di Trentin andando a chiudere su Rota ai -6.
Nel tratto finale si staccano Battistella per crampi e Baroncini per una foratura. Il finale è allo sprint con Velasco che trova lo spunto vincente e Trentin che rimane chiuso da una manovra di Rota e Sbaragli che provoca le ire del corridore di casa, che mostra il dito medio agli avversari.
La giuria dopo il controllo delle immagini stimerà regolare la manovra, andando così a confermare il podio con Velasco in maglia tricolore, Rota in seconda posizione e Sbaragli sul gradino più basso del podio.

Benedetto Ciccarone

Samuele Velasco con la maglia tricolore conquistata ieri a Comano Terme (www.gazzetta.it)

Samuele Velasco con la maglia tricolore conquistata ieri a Comano Terme (www.gazzetta.it)

ELISA LONGO BORGHINI SIGNORA DEL TEMPO

giugno 23, 2023 by Redazione  
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La ciclista piemontese, grande favorita della vigilia, non delude e vince per la quarta volta consecutiva i Campionati Italiani a Cronometro. Sul podio anche Marta Cavalli e Alessia Vigilia. Sabato e domenica le prove su strada maschili e femminili

Dopo la prova di ieri riservata agli uomini, oggi sullo stesso percorso di Sarche, lungo 25.7 km, si è svolta la prova femminile a cronometro dei Campionati Italiani di Ciclismo. Elisa Longo Borghini (Team Trek Segafredo) ha vinto abbastanza nettamente, rifilando 47 secondi a Marta Cavalli (FDJ Suez), unica atleta a scendere sotto il minuto di ritardo. In terza posizione si è classificata Alessia Vigilia (Team Top Girls Fassa Bortolo) a 1 minuto e 10 secondi di ritardo, mentre hanno chiuso la top five Vittoria Guazzini (Team FDJ Suez) ed Elena Pirrone (Team Israel Premier Tech Roland), rispettivamente quarta e quinta a 1 minuto e 28 secondi di ritardo ed a 1 minuto e 51 secondi di ritardo dalla Longo Borghini. La ciclista piemontese ha mantenuto le aspettative di favorita della prova contro il tempo, vincendo per la quarta volta consecutiva. Concluse le prove a cronometro, nel week end si chiudono i Campionati Italiani con le prove su strada. Toccherà prima agli uomini sabato 24 con il clou degli uomini elite su un percorso di 224 km caratterizzati da un doppio circuito – il primo da ripetere due volte e d il secondo nove volte – che parte e arriva a Comano Terme. Domenica toccherà alle donne elite con partenza e arrivo da Comano Terme per un percorso totale di 148 km. Dopo un primo tratto di 82.5 km in cui spiccano le asperità del Passo del Ballino e di Brusino, si entra nel circuito finale – lo stesso affrontato il giorno prima dagli uomini – che si dovrà ripetere quattro volte. La Longo Borghini non parte favorita come per la prova a cronometro ma potrà sicuramente competere per un prestigioso bis.

Antonio Scarfone

Elisa Longo Borghini vince i Campionati Italiani a Cronometro 2023 (foto: Getty Images)

Elisa Longo Borghini vince i Campionati Italiani a Cronometro 2023 (foto: Getty Images)

GANNA TRICOLORE, SUO IL CAMPIONATO NAZIONALE A CRONOMETRO

giugno 22, 2023 by Redazione  
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Filippo Ganna (Ineos) ha conquistato la maglia del campione italiano a cronometro nella prova disputata a Sarche sbaragliando tutti gli altri partecipanti sui 25,7 chilometri del percorso, completano il podio Mattia Cattaneo (Saudal-QuickStep) e Matteo Sobrero (Jayco_AlUla).

Sono entrati nel vivo quest’oggi i Campionati Italiani di ciclismo con la prova contro il tempo su un percorso misto a Sarche, in Trentino, in gara venti atleti con gli occhi puntati su Filippo Ganna (Ineos) che ha i favori del pronostico dopo aver conquistato la maglia tricolore per ben tre volte. Ed è proprio l’uomo di riferimento per la speciale prova contro il tempo a fermare le lancette in 32’:49” ad una media di 47,01 Km/h, distanziati sia Mattia Cattaneo (Soudal-QuickStep) e Matteo Sobrero (Jayco-AlUla), rispettivamente secondo a 24 secondi e terzo a 30 secondi a completare il podio odierno; più distanziati Simone Velasco (Astana Qazaqstan Team) che chiude a 1’:01” e Antonio Tiberi con il tempo di 1’:02” (Bahrain Victorious).

Filippo Ganna (Ineos Grenadiers) impegnato in una recente prova contro il tempo alla Tirreno-Adriatico (Image credit: Getty Images Sport)

Filippo Ganna (Ineos Grenadiers) impegnato in una recente prova contro il tempo alla Tirreno-Adriatico (Image credit: Getty Images Sport)


Antonio Scarfone

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