WILLIAMS, ACUTO SUL MOUNT LOFTY. L’INGLESE CHE NON TI ASPETTI VINCE IL TOUR DOWN UNDER 2024

gennaio 21, 2024 by Redazione  
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Stephen Williams (Israel Premier Tech) vince la tappa decisiva di Mount Lofty con un’accelerazione dirompente negli ultimi 50 metri precedendo Jhonatan Narvaez (Team INEOS Grenadiers) ed Isaac Del Toro (UAE team Emirates). Il ciclista inglese si aggiudica la sua prima corsa a tappe WT della sua carriera mentre Simon Yates (Team Jayco Alula), favorito della vigilia, delude e conclude nelle retrovie

La sesta ed ultima tappa del Tour Down Under 2024 con la triplice scalata del Mount Lofty svelerà il vincitore della breve corsa australiana. Stephen Williams è la nuova maglia ocra e dovrà difendersi dagli attacchi che gli verranno portati inevitabilmente visto che la classifica generale è ancora molto corta. La tappa si accendeva immediatamente visto che dopo la partenza si scalava Windy Point, il primo gpm di giornata posto al km 3.8. Era Chris Harper (Team Jayco AlUla) a scollinare in prima posizione con Luke Burns (Nazionale Australiana) secondo ed ormai ad un passo dalla conquista della vittoria nella speciale classifica dei gpm. Dopo alcuni attacchi e allunghi in testa al gruppo si formava la fuga di giornata grazie all’azione di sette ciclisti: Jacopo Mosca (Team Lidl Trek), Stefan De Bod (Team ED Education EasyPost), Gil Gelders (Team Soudal Quick Step), Franck Bonnamour (Decathlon AG2R La Mondiale Team), Antonio Morgado (UAE Team Emirates), Maurice Ballerstedt (Team Alpecin Deceuninck) e Simon Geschke (Team Cofidis). A 90 km dalla conclusione il vantaggio dei sette battistrada nei confronti del gruppo tirato dall’Israel Premier Tech era di 3 minuti. Ballerstedt si aggiudicava il primo traguardo volante di Mylor posto al km 56.1. Gelders transitava in prima posizione sul primo passaggio del Mount Lofty al km 69.5 mentre Mosca vinceva il secondo traguardo volante di Uraidla posto al km 79.9. Il vantaggio della fuga iniziava a diminuire anche perchè le squadre degli uomini di classifica avevano accelerato in testa al gruppo. Gelders scollinava in prima posizione sul secondo passaggio sul Mount Lofty. La fuga veniva ripresa definitivamente a 4 km dalla conclusione. Un gruppo molto allungato si avvicinava alla salita finale a forte velocità. A 1 km e 400 metri dalla conclusione uno scatto secco di Isaac Del Toro (UAE Team Emirates) inaugurava la serie di attacchi e contrattacchi finali. Alle ruote del ciclista messicano si portavano Jhonatan Narvaez (Team INEOS Grenadiers), Bart Lemmen (Team Jumbo Lease a Bike), Laurence Pithie (Team Groupama FDJ) e la maglia ocra Stephen Williams. I cinque attaccanti acceleravano ed andavano a giocarsi la vittoria di tappa e non solo. Pithie attaccava a circa 400 metri dal traguardo ma era ancora Del Toro a rispondere al francese e lanciarsi in volata. Il messivano vedeva la linea del traguardo sempre più vicina ma veniva superato da Williams che con una progressione inarrestabile andava a vincere la tappa e soprattutto la sua prima corsa WT. In seconda posizione si piazzava Narvaez mentre Del Toro doveva accontentarsi della terza piazza. Chiudevano la top five Lemmen in quarta posizione e Pithie in quinta posizione a 3 secondi di ritardo da Williams. Nella top ten si segnalava l’ottavo posto di Christian Scaroni (Team Astana Qazaqstan) che giungeva nel gruppo dei battuti a 10 secondi di ritardo da Williams che sulla carta non era certamente l’inglese favorito per la vittoria finale. Ogni riferimento a Simon Yates è puramente casuale. Per quanto riguarda le altre classifiche Sam Welsford (Team BORA Hansgrohe) vince quella a punti, Luke Burns (Nazionale Australiana) vince quella della montagna, Isaac Del Toro (UAE Team Emirates) vince quella dei giovani ed infine la Decathlon AG2R La Mondiale Team vince quella a squadre. L’Australia sarà ancora protagonista in questo fine mese di gennaio con due corse in linea: la Surf Coast Classic e la Cadel Evans Great Ocean Road Race, quest’ultima anche corsa WT.

Antonio Scarfone

Stephen Williams vince sul Mount Lofty (foto: Getty Images)

Stephen Williams vince sul Mount Lofty (foto: Getty Images)

A VALENCIA DYLAN GROENEWEGEN RITROVA IL SUCCESSO

gennaio 21, 2024 by Redazione  
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L’avvio del calendario europeo ha visto il successo di Groenewegen. È stato proprio il portacolori del Team Jayco AlUla a ritrovare il successo primeggiando su Coquard e Teutenberg. Quarto Oldani.

Si è disputata oggi la Clàssica Comunitat Valenciana 1969 – Gran Premi València, la corsa spagnola che ha l’onere e l’onore di dare il via al calendario europeo del ciclismo professionistico su strada. La corsa si è disputata sui 200 Km con un percorso completamente cambiato rispetto a quello che degli anni scorsi.
Un cambiamento che aveva tutte le carte in regola per favorire le ruote veloci. La partenza era a La Nucía e subito è stato affrontato il Coll de Rates, un colle di 2ª categoria di 14.2 km al 4.6%. Dopo poco più di 60 km di gara cominciava l’ascesa verso l’Alto de Barx, un 3ª categoria di 3.2 km al 6.8%. Scollinato questo GpM le difficoltà altimetriche erano di fatto terminate. Gli ultimi 60 Km di gara erano, infatti, completamente pianeggianti.
Ovviamente c’è stato il tempo per la classica fuga di giornata, forte di ben 16 unità, tra le quali anche l’italiano in maglia Cofidis, Stefano Oldani. Proprio il milanese, in compagnia di Valentin Retaillea (Decathlon AG2R La Mondiale Team) e Liam Slock (Lotto Dstny), ha saputo tenere duro fino ai meno 14, quando il plotone ha messo fine alla loro “libera uscita”.
Dopo aver annullato il tentativo dei sopravissuti della fuga di giornata la strada è diventata proprietà e terreno di caccia dei vari treni al servizio dei velocisti presenti in gruppo. Con tanti che ci provano, però, a vincere è solo uno e oggi in quel di Valencia è stato Dylan Groenewegen. L’olandese del Team Jayco AlUla si è messo alles spalle Bryan Coquard (Cofidis) e Tim Torn Teutenberg (Lidl – Trek Future Racing), mentre quarto si è piazzato l’italiano Davide Cimolai, da quest’anno alla Movistar. Chiude la topfive Gleb Syritsa (Astana Qazaqstan Team).
Con il successo odierno Groenewegen ha ritrovato la vittoria dopo più di 200 giorni di digiuno. Non vinceva, infatti, dal 15 giugno della scorso anno quando ad Ormož, davanti a Moschetti e Bauhaus, aveva conquistato la seconda tappa del Giro di Slovenia

Mario Prato

Dylan Groenewegen vince la prima corsa europea del 2023 (Getty Images)

Dylan Groenewegen vince la prima corsa europea del 2023 (Getty Images)

WILLUNGA HILL CHIAMA, ONLEY RISPONDE. WILLIAMS E’ LA NUOVA MAGLIA OCRA

gennaio 20, 2024 by Redazione  
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Sulla salita simbolo del Tour Down Under, Oscar Onley (DSM-Firmenich PostNL) vince in una volata ristretta davanti a Stephen Williams (Team Israel Premier Tech), nuova maglia ocra e Jhonatan Narvaez (Team INEOS Grenadiers). Deludono Simon Yates (Team Jayco ALUla) ed i ciclisti di casa. Domani sul Mount Lofty si deciderà il vincitore della breve corsa australiana

Il Tour Down Under 2024 giunge alla quinta tappa, una delle più attese, se non la più attesa, con la doppia ascesa di Willunga Hill, salita simbolo della breve corsa australiana. Si parte da Christies Beach e dopo quasi 130 km sapremo se Isaac Del Toro (UAE Team Emirates) riuscirà a mantenere la maglia ocra di leader della classifica generale. Dopo la partenza partiva immediatamente un primo attacco di otto ciclisti: Johan Jacobs (Team Movistar), Samuele Battistella (Team Astana Qazaqstan), Jacopo Mosca (Team Lidl – Trek), Ryan Mullen (Team BORA Hansgrohe), Casper Pedersen (Team Soudal Quick Step), Luke Burns (Nazionale Australiana), Michael Hepburn (Team Jayco ALUla), Pavel Bittner (Team DSM – Firmenich PostNL). Il gruppo tirato dall’INEOS Grenadiers annullava questo primo tentativo di fuga dopo un paio di km. Nonostante ciò, Battistella, Jacobs, e Pedersen attaccavano nuovamente, e questa volta il gruppo dava via libera alla fuga di giornata. A tre (ria)attaccanti si univa Luke Walsh (Nazionale Australiana). Era proprio quest’ultimo ad aggiudicarsi il primo traguardo volante di Willunga posto al km 22. Il gruppo inseguiva a 1 minuto e 50 secondi di ritardo tirato dagli uomini dell’UAE Team Emirates e Jayco AlUla. Era invece Jacobs a transitare per primo sul successivo traguardo volante di Aldinga Beach posto al km 80.1. Il ritardo del gruppo era salito a 3 minuti. La prima scalata verso Willunga Hill si avvicinava ed il gruppo aumentava il ritmo. Pedersen, rimasto da solo in fuga, affrontava l’inizio della salita con una quarantina di secondi di vantaggio sul gruppo maglia ocra in forte rimonta. Era la Nazionale Australiana a tirare negli ultimi metri della salita per Luke Burns, leader della classifica gpm. Pedersen veniva ripreso a circa 100 metri dallo scollinamento e con uno scatto deciso Burns riusciva a transitare in prima posizione, consolidando il primato nella speciale classifica. Dopo una velocissima discesa ed un altrettanto veloce tratto in pianura il gruppo tirato dall’UAE Team Emirates si ripresentava ai piedi della seconda e decisiva salita di Willunga Hill. Jayco ALUla ed Israel Premier Tech erano le formazioni più attive in testa con il gruppo che si scremava sempre di più nei 3 km finali, tutti in salita. Laurens de Plus (Team INEOS Grenadiers) e Chris Harper (Team Jayco ALUla) tiravano per Jhonatan Narvaez e Simon Yates. Sotto lo striscione dell’ultimo km il drappello di testa era formato da una quindicina di ciclisti. Yates e Narvaez partivano a circa 800 metri dalla conclusione scremando ancora di più gli uomini di testa. In vista della linea d’arrivo Oscar Onley (Team DSM-firmenich PostNL) trovava il pertugio giusto per accelerare e andare a vincere in una volata a tre davanti a Stephen Williams (Team Israel Premier Tech) e Jhonatan Narvaez (Team INEOS Grenadiers). A 3 secondi di ritardo si piazzava Julian Alaphilippe (Team Soudal Quick Step) che precedeva Bart Lemmen (Team Visma Lease a Bike), mentre solo sesto era Yates. Onley a 21 anni vince la sua prima corsa WT in carriera, come tra l’altro era capitato tre giorni fa a Isaac Del Toro, il quale è soltanto ottavo al traguardo e adesso deve cedere la maglia ocra a Stephen Williams che conduce davanti a Onley con lo stesso tempo e Narvaez, quest’ultimo staccato di 5 secondi. Considerando che tra la maglia ocra Williams ed Axel Mariault (Team Cofidis), decimo in classifica generale, ci sono 24 secondi e altri otto ciclisti, la tappa di domani con il Mount Lofty da affrontare tre volte sarà determinante per la vittoria del Tour Down Under 2024. La salita del Mount Lofty è lunga 1 km e 600 metri ed ha una pendenza del 6.5% e vista la classifica molto corta i ciclisti probabilmente si daranno battaglia anche nei due traguardi volanti con abbuono di Mylor ed Uraidla, collocati rispettivamente prima e dopo la prima ascesa di Mount Lofty. Sarà così un finale di Tour Down Under davvero interessante con molti ciclisti ancora in lizza per la vittoria finale.

Antonio Scarfone

Oscar Onley vince a Willunga Hill (foto: Getty Images)

Oscar Onley vince a Willunga Hill (foto: Getty Images)

WELSFORD, E SONO TRE. L’AUSTRALIANO VINCE ANCORA A PORT ELLIOT

gennaio 19, 2024 by Redazione  
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La quarta tappa del Tour Down Under 2024, la più facile dal piunto di vista altimetrico, non poteva che concludersi in volata e per la terza volta su quattro Sam Welsford (Team BORA Hansgrohe) sbaraglia la concorrenza vincendo nettamente davanti a Biniam Girmay (Team Intermarchè Circus Wanty) e Lars Boven (Team Alpecin Deceuninck). Isaac Del Toro (UAE Team Emirates) dovrà ora difendere la sua maglia ocra dagli attacchi che gli verranno inevitabilmente portati nelle ultime due tappe, le più difficili della breve corsa australiana

La quiete prima della tempesta. Questo dovrebbe essere il riassunto della quarta tappa del Tour Down Under 2024, la Murray Bridge – Port Elliot di 136,2 km. Perchè dopo questa tappa, adatta ancora una volta ai velocisti, si svolgeranno le ultime due tappe della breve corsa australiana in cui, sabato con Willunga Hill e domenica con Mount Lofty, si deciderà il vincitore finale. Tra i papabili alla vittoria finale dobbiamo cancellare purtroppo Luke Plapp che ieri ha fatto la conoscenza dell’asfalto australiano ad una decina di km dal termine, riportando una brutta contusione al gomito sinistro, alla caviglia sinistra, nonché evidenti abrasioni sulla schiena. Oggi il ciclista della Jayco AlUla non è partito da Murray Bridge e adesso il Team Jayco AlUla punterà tutto su Simon Yates. La tappa è stata caratterizzata dalla fuga di Jackson Medway (Nazionale Australiana) e Vinicius Rangel (Team Movistar). LA coppia di testa si è equamente spartita la vittoria dei due traguardi volanti. Su quello di Langhorne Creek, posto al km 66.7, è transitato in prima posizione Medway, mentre su quello successivo di Strathalbyn posto al km 82.2, è transitato per primo Rangel. Il ciclista brasiliano si aggiudicava anche l’unico gpm della tappa, quello di Gemmel Hill, posto al km 88.3. Il gruppo maglia ocra ha avuto un ritardo massimo sulla testa della corsa di circa 3 minuti che sono stati recuperati progressivamente nella seconda metà della tappa. La fuga è stata annullata definitivamente a 11 km dalla conclusione. Le squadre più attive in vista del traguardo sono state quelle dei velocisti e citiamo tra le altre Bahrain Victorious per Phil Bauhaus, INEOS Grenadiers per Elia Viviani, Jayco ALUla per Caleb Ewan e BORA Hansgrohe per Sam Welsford, quest’ultimo alla ricerca della terza vittoria di tappa proprio nel giorno del suo compleanno. Ancora una volta tirato alla perfezione da Danny Van Poppel, proprio Welsford si alzava sui pedali negli ultimi 100 metri, complice anche una strada che saliva del 2-3% e con una progressione irresistibile andava a vincere davanti a Bibiam Girmay (Team Intermarchè Circus Wanty) e Lars Boven (Team Alpecin Deceuninck). Chiudevano la top five Milan Fretin (Team Cofidis) in quarta posizione e Laurence Pithie (Team Groupama FDJ) in quinta posizione. Welsford ipoteca la vittoria della maglia azzurra della classifica a punti mentre la classifica generale non cambia al vertice con Isaac Del Toro (UAE Team Emirates) sempre primo ed in maglia ocra davanti a Bibnan Girmay e Corbin Strong (Team Israel Premier Tech), scaccati rispettivamente di un secondo e di due secondi. Domani è in programma la quinta tappa da Christies Beach a Willunga Hill lunga poco più di 129 km e con la doppia scalata di Willunga Hill che darà la prima vera setacciata tra i contendenti per la vittoria finale.

Antonio Scarfone

Sam Welsfors vince la terza tappa del Tour Down Under (foto: Getty Images)

Sam Welsfors vince la terza tappa del Tour Down Under (foto: Getty Images)

A CAMPBELLTOWN LA CAMPANA SUONA ANCORA PER WELSFORD, VIVIANI E’ SECONDO

gennaio 18, 2024 by Redazione  
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A Campbelltown tornano di scena i velocisti e Sam Welsford (Team Jayco AlUla) vince con autorità davanti ad Elia Viviani (Team INEOS Grenadiers) e Daniel McLay (Team Arkea – B&B Hotels). Welsford ottiene la seconda vittoria di tappa mentre Isaac Del Toro (UAE Team Emirates) resta in maglia ocra

Isaac Del Toro (UAE Team Emirates) parte in maglia ocra da Tea Tree Gully nella terza tappa del Tour Down Under 2024. E’ lui il nome nuovo del ciclismo internazionale? Ovviamente è ancora presto per dirlo ma nella sparata nel km conclusivo della tappa di ieri erano presenti molte qualità che un campione deve possiedere : classe, potenza, coraggio, furbizia ed anche un pizzico di incoscienza. Il ciclista messicano a vent’anni vince in un modo così clamoroso una tappa di una corsa WT e a questo punto potrebbe già essere una mina vagante per la classifica generale finale. La tappa di oggi come detto parte da Tea Tre Gully e termina a Campbelltown dopo 145.3 km. Le insidie altimetriche si riassumono nei due gpm di Tea Tree Gully Hill e di Whispering Wall Climb che i ciclisti affronteranno nella prima metà della tappa. A meno di fughe vincenti o di ‘fagianate’ stile Del Toro, la tappa questa volta sembra favorire sulla carta i velocisti. Complice la partenza in salita ed il primo gpm posto dopo soli 2 km, dopo la partenza scattava immediatamente Luke Burns (Nazionale Australiana), leader della classifica di riferimento. Era proprio Burns a scollinare in prima posizione. A fargli compagnia in questa azione era il compagno di squadra Tristan Saunders. Ai due battistrada si univano dopo pochi km Axel Mariault (Team Cofidis) e Stefan De Bod (Team EF Education Easy Post). Burns scollinava in prima posizione anche sul successivo gpm di Whispering Wall Climb posto al km 34.6. Il gruppo maglia ocra inseguiva a 3 minuti di ritardo tirata dagli uomini della BORA Hansgrohe e della Jayco AlUla. Mariault si aggiudicava i due traguardi volanti di Lyndoch e di Mount Pleasant, posti rispettivamente al km 46.8 ed al km 83.6. La fuga veniva annullata definitivamente a 31 km dalla conclusione. Una caduta a 13 km dall’arrivo metteva fuori gioco Luke Plapp (Team Jayco AlUla), tra i ciclisti papabili per la vittoria della classifica generale. Insieme a lui cadevano anche i tre ciclisti italiani dell’Astana Qazaqstan, ovvero Samuele Battistella, Christian Scaroni e Michele Gazzoli. Nella volata a ranghi compatti Danny Van Poppel (Team Jayco AlUla) lanciava alla perfezione Sam Welsford che vinceva con una certa facilità sul traguardo di Campbelltown, bissando così il successo della prima tappa. Welsford anticipava sulla linea del traguardo Elia Viviani (Team INEOS Grenadiers) e Daniel McLay (Team Arkea – B&B Hotels). Chiudevano la top five Laurence Pithie (Groupama FDJ) in quarta posizione e Max Kanter (Team Astana Qazaqstan). In classifica generale Isaac Del Toro (UAE Team Emirates) resta in maglia ocra con 2 secondi di vantaggio su Corbin Strong (Team Israel Premier Tech) e 5 secondi di vantaggio su Axel Mariault (Team Cofidis). Domani è in programma la quarta tappa da Murray Bridge a Port Elliot per un totale di 136.2 km. Superata metà tappa si scalerà al km 84 l’unico gpm di giornata, Gemmell Hill, lungo 4 km al 4% di pendenza media. Dopo lo scollinamento al km 88, i restanti km fino all’arrivo di Campbelltown sono quasi completamente pianeggianti per cui i velocisti avranno un’altra chance per giocarsi la vittoria di tappa.

Antonio Scarfone

Sam Welsford vince a Campbelltown (foto: Getty Images)

Sam Welsford vince a Campbelltown (foto: Getty Images)

DEL TORO PRENDE IL GRUPPO PER LE CORNA. VITTORIA A SORPRESA DEL MESSICANO IN AUSTRALIA

gennaio 17, 2024 by Redazione  
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Un’irresistibile allungo nell’ultimo km della seconda tappa consente a Isaac Del Toro (UAE Team Emirates) di fare il colpo groppo nella seconda tappa del Tour Down Under 2024. Il ventenne ciclista messicano, all’esordio stagionale con l’UAE Team Emirates, vince la tappa resistendo al ritorno del gruppo ed è la nuova maglia ocra, simbolo del primato

La seconda tappa del Santos Tour Down Under 2024 parte da Norwood e termina a Lobenthal dopo 142 km. Sono tre i gpm da scalare, quello iniziale di Ashton al km 10 ed i due successivi di Fox Creek Climb da affrontare rispettivamente al km 63.5 ed al km 98.5. Una terza scalata di quest’ultima asperità, non categorizzata come gpm, sarà affrontata ad una decina di km dall’arrivo. La tappa in sé non è impossibile ma la salita di Fox Creek Climb, che misura quasi 2 km ed ha pendenze che arrivano in doppia cifra, può scatenare la bagarre tra gli uomini di classifica. Vedremo se la maglia ocra Sam Welsford (Team BORA Hansgrohe) riuscirà a tenere il simbolo del primato. Dopo la partenza da Norwood si saliva subito verso il primo gpm di giornata di Ashton. Erano Jardi Van der Lee (Team EF Education Easy Post) e Luke Burns (Nazionale Australiana) ad accendere le micce ed involarsi in testa alla corsa. LA coppia di testa raggiungeva in breve tempo un vantaggio superiore al minuto e mezzo e Van der Lee scollinava era il primo a scollinare sul gpm predetto. Al successivo traguardo volante di Woodside posto al km 30.7 era ancora Van der Lee ad avere la meglio su Burns, mentre il gruppo inseguiva ad oltre 5 minuti di ritardo. Erano principalmente BORA Hansgrohe e Jayco ALUla a tirare in testa al gruppo che iniziava ad allungarsi su un percorso non completamente pianeggiante. Burns scollinava in prima posizione sul primo passaggio del gpm di Fox Creek Climb posto al km 63.5. Il gruppo inseguiva ad oltre 4 minuti di ritardo ed affrontava la successiva discesa a forte velocità, accorciando sempre di più sui due battistrada. A 70 km dalla conclusione il vantaggio di Van der Lee e Burns era sceso a 3 minuti e 30 secondi. Van der Lee si aggiudicava il traguardo volante di Lobenthal posto al km 71.7. Burns scollinava in prima posizione sul secondo gpm di Fox Creek Climb posto al km 98.4. Il gruppo inseguitore, tirato sempre da Jayco ALUla e BORA Hansgrohe aveva ridotto ulteriormente il suo ritardo ed ora era segnalato a 2 minuti dalla coppia di testa. Anche l’INEOS Grenadiers dava una mano in testa al gruppo e la fuga veniva definitivamente annullata a 20 km dalla conclusione. Il gruppo affrontava compatto la terza salita di Fox Creek Climb – questa volta non categorizzata come gpm – ed iniziavano immediatamente gli attacchi tra gli uomini di classifica o presunti tali. Tra di questi, i più attivi erano Jhonatan Narvaez (Team INEOS Grenadiers), Isaac Del Toro e Fin Fisher-Black (UAE Team Emirates) e Luke Plapp (Team Jayco AlUla). In particolare Plapp e Narvaez si avvantaggiavano in discesa su un gruppo allungato e composto da una cinquantina di ciclisti. La coppia di testa veniva ripresa a poco meno di 6 km dalla conclusione. Era l’Israel Premier Tech a farsi vedere nelle prime posizioni del gruppo. A poco più di 4 km dalla conclusione attaccava Quinn Simmons (Team Lidl Trek). Il primo a portarsi sulle ruote del campione USA era Bastien Tronchon (Team DecathlonAG2R ). La nuova coppia di testa veniva ripresa a poco più di 1 km dalla conclusione da Isaac del Toro che proseguiva nell’azione personale e aumentava il vantaggio sul gruppo tirato ancora una volta dagli uomini dell’Israel Premier Tech. Il ventenne ciclista messicano, all’esordio da pro con la nuova maglia dell’UAE Team Emirates, resisteva fin sulla linea del traguardo andando a cogliere una vittoria clamorosa davanti alla coppia dell’Israel formata da Corbin Strong e Stephen Williams. Chiudevano la top five Biniam Girmay (Team Intermarchè Circus Wanty) in quarta posizione e Caleb Ewan (Team Jayco AlUla) in quinta posizione. Del Toro, alla prima vittoria stagionale, balza in testa alla classifica generale e veste la maglia ocra con 2 secondi di vantaggio su Strong e 7 secondi di vantaggio su Girmay. Domani è in programma la terza tappa da Tea Tree Gully a Campbelltown di 146 km. Sono due i gpm da affrontare, il Tea Tree Gully Hill al km 2 ed il Whispering Wall Climb al km 34,5, entrambi posti nella parte iniziale della tappa e tali da non poter impensierire più di tanto i velocisti, che al 99% torneranno a darsi battaglia per la vittoria di tappa.

Antonio Scarfone

Isaac Del Toro vince la seconda tappa del Tour Down Under 2024 (foto: Getty Image)

Isaac Del Toro vince la seconda tappa del Tour Down Under 2024 (foto: Getty Image)

WELSFORD PROFETA IN PATRIA. L’AUSTRALIANO VINCE LA PRIMA TAPPA DEL TOUR DOWN UNDER 2024

gennaio 16, 2024 by Redazione  
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Nella prima tappa del Tour Down Under 2024, Sam Welsford (Team BORA Hansgrohe) vince in volata davanti a Phil Bauhaus (Team Bahrain Victorious) e Biniam Girmay (Team Intermarchè Circus Wanty). Il ventisettenne di Subiaco è la prima maglia ocra della corsa a tappe che apre la stagione ciclistica su strada

La tanto attesa stagione ciclistica su strada ricomincia con il consueto Tour Down Under, tra l’alto corsa WT, in programma dal 16 al 21 Gennaio. La torrida estate australiana farà da sfondo alla lotta per la prima affermazione stagionale di rilievo, con la schiera dei padroni di casa pronta a dare filo da torcere a tutti i ciclisti di diversa nazionalità ed il fatto che essi tengano molto a questa corsa è confermato dai ventidue podi finali su ventitre edizioni totali in cui è presente almeno un ciclista australiano. Sono invece 14 le affermazioni di un ciclista di casa – nell’ordine Stuart O’Grady nel 1999 e nel 2001, Michael Rogers nel 2002, Patrick Jonker nel 2004, Simon Gerrans nel 2006, 2012, 2014 e 2016, Allan David nel 2009, Cameron Meyer nel 2011, Rohan Dennis nel 2015, Richie Porte nel 2017 e nel 2020 e Jay Vine nel 2023. La prima delle sei tappe, lunga complessivamente 144 km, consta di un circuito da percorrere tre volte attorno alla località di Tanunda con il dentello di Menglers Hill che sarà l’asperità principale della tappa e che verrà affrontato anch’esso tre volte ma che non dovrebbe preoccupare più di tanto i velocisti. Dopo la partenza da Tanunda e i primi scatti per portar via la fuga di giornata, la prima vera azione che caratterizzava la tappa si sviluppava per merito di Louis Barrè (Team Arkea Samsic) che partiva tutto solo al km 4. Il gruppo però rispondeva all’attacco del ciclista francese e tornava compatto soprattutto grazie all’accelerazione dell’Israel Premier Tech. Fin Fisher-Black (UAE Team Emirates) si aggiudicava il primo traguardo volante di Angaston posto al km 24.5. Dopo il transito dal primo traguardo volante, era ancora una volta Barrè ad attaccare, seguito questa volta da Georg Zimmermann (Team Intermarchè Circus Wanty). Barrè si aggiudicava il primo GPM di Menglers Hill posto al km 32. Il gruppo alle spalle dei battistrada scollinava con un ritardo di 2 minuti e 20 secondi. Al primo passaggio dall’arrivo la coppia di testa aveva 2 minuti e 50 secondi di vantaggio sul gruppo tirato da Jayco AlUla e BORA Hansgrohe. Zimmermann si aggiudicava il secondo traguardo volante di Angaston posto al km 73.9 mentre Barrè transitava nuovamente in prima posizione sul secondo GPM di Menglers Hill posto al km 81.3. Gli sforzi dei due uomini di testa terminavano nella successiva discesa, quando il gruppo annullava la fuga e tornava compatto ad una cinquantina di km dalla conclusione. Tra i ciclisti si respirava già l’aria della volata finale e le squadre dei velocisti erano già schierate in prima fila per proteggere i capitani di giornata. Anche alcuni uomini di classifica, tra i quali Luke Plapp (Team Jayco ALUla) si impegnavano a tirare in testa al gruppo. Era la BORA Hansgrohe a lavorare alla perfezione per Sam Welsford che andava a vincere con una progressione finale imperiosa davanti a Phil Bauhaus (Team Bahrain Victorious) e Binian Girmay (Team Intermarchè Circus Wanty). Chiudevano la top five Cale Ewan (Team Jayco AlUla) in quarta posizione e Jhonatan Narvaez (Team INEOS Grenadiers) in quinta posizione mentre non si segnalavano ciclisti italiani nella top ten. Welsford inizia così nel migliore dei modi la sua stagione con la nuova squadra e si conferma come uno dei velocisti da seguire anche se non è più giovanissimo visto che compierà 27 anni fra tre giorni. Intanto il ciclista australiano veste la prima maglia ocra davanti a Bauhaus e Girmay, staccati rispettivamente di 4 e di 6 secondi. Domani è in programma la seconda tappa da Norwood a Lobenthal di 141 km. Il percorso sulla carta sembra un po’ più impegnativo con la salita iniziale di Ashton che incoraggerà i fuggitivi di giornata. Successivamente si entrerà nel circuito di Lobenthal da ripetere tre volte e nel quale spiccano le tre ascese di Fox Creek Climb – le prime due delle quali categorizzate come gpm – la cui pendenza che sfiora il 9% potrebbe dare il la per i primi attacchi tra coloro che aspirano alla vittoria della maglia ocra.

Antonio Scarfone

Sam Welsford vince la prima tappa del Tour Down Under (foto: Getty Images)

Sam Welsford vince la prima tappa del Tour Down Under (foto: Getty Images)

LA SAGA(N) DI PETER – CAPITOLO FINALE: TOUR DE SUISSE 2022

gennaio 15, 2024 by Redazione  
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Ricorderete che nei mesi scorsi, prima di cominciare il racconto della saga ciclistica di Peter Sagan, avevamo ripercorso la carriera di un altro corridore che ha appeso la bici al chiodo al termine della stagione 2023, il francese Thibaut Pinot. Il destino ha voluto che entrambi ottenessero l’ultima vittoria in carriera nella medesima corsa e nella medesima stagione: così al Giro di Svizzera del 2022 Pinot alzerà per l’ultima volta le braccia al cielo nel tappone di Malbun mentre Sagan si congederà dalle vittorie di strada imponendosi quattro giorni prima sul traguardo di Grenchen. Abbiamo parlato, nel caso di Sagan, di vittorie su strada perchè il campione slovacco, in realtà, continuerà a gareggiare anche nel 2024 ma non lo rivedremo più nelle corse tradizionali, avendo deciso di chiudere definitivamente la carriera sulle “ruote grasse” della mountain bike.
Grazie di tutto Thibaut, grazie di tutto Peter.

SAGAN RINASCE A GRENCHEN. VITTORIA IN VOLATA DELLO SLOVACCO, WILLIAMS RESTA IN GIALLO

A Grenchen nella volata a ranghi compatti – probabilmente l’unica del Giro di Svizzera 2022 – Peter Sagan (Team TotalEnergies) vince davanti a Bryan Coquard (Team Cofidis) ed Alexander Kristoff (Team Intermarchè Wanty Gobert). Lo slovacco torna alla vittoria dopo quasi un anno e prova a voltare pagina dopo una prima parte di 2022 deludente. Stephen Williams (Team Bahrain Victorious) resta in maglia gialla.

La terza tappa del Giro di Svizzera 2022 è altimetricamente quella più semplice e dove i velocisti hanno le maggiori chances di arrivare a giocarsi la vittoria in volata. Una volata che però dovranno conquistarsi perché la tappa presenta comunque quattro GPM non durissima ma comunque da scalare ed anche altre salitelle, specialmente nei primi 70 km , sulle quali potrà partire la fuga di giornata. Si parte da Aesch e si arriva a Grenchen dopo 177 km. La partenza subito in salita favoriva gli attacchi nel gruppo. Si formava un gruppo di sei ciclisti costituito da Manuele Boaro (Team Astana Qazaqstan), Stefan Bissegger (Team EF Education EasyPost), Philippe Gilbert (Team Lotto Soudal), Quinn Simmons (Team Trek Segafredo), Joey Rosskopf (Team Human Powered Health) e Mathias Reutiman (Nazionale Svizzera). Nicolas Prodhomme (Team AG2R Citroen) provava a rientrare sulla fuga ma dopo una ventina di km al suo inseguimento si rialzava e veniva riassorbito dal gruppo maglia gialla. Simmons scollinava in prima posizione sul primo GPM della Cote au Bouvier posto al km 82.9. Il gruppo maglia gialla inseguiva ad oltre 2 minuti di ritardo. Simmons si aggiudicava anche il successivo GPM di Bellelay posto al km 112.7. Dopo la buona volata ottenuta ieri, seppur per posizioni di rincalzo dietro Andreas Leknessund (Team DSM), era il Team Intermarchè Wanty Gobert a tirare il gruppo confidando nelle possibilità di Andrea Pasqualon, che oggi condivideva i gradi di capitano insieme ad Alexander Kristoff. Reutimann vinceva il primo traguardo volante di Tavannes posto al km 122. A 50 km dall’arrivo i fuggitivi avevano 1 minuto e 50 secondi di vantaggio nei confronti del gruppo. Sul successivo GPM di Vauffelin, dal gruppo di testa si staccavano Boaro e Reutimann. Simmons scollinava in prima posizione. Anche il Team TotalEnergies tirava in testa al gruppo, a completa disposizione di Peter Sagan, finora decisamente in ombra nel 2022 tra malattie e ritiri. Bissegger allungava in un tratto in discesa e sfruttando le sue capacità di passista restava da solo in testa quando mancavano meno di 30 km all’arrivo. A 20 km dall’arrivo Bissegger aveva 50 secondi di vantaggio sul gruppo maglia gialla, che ormai teneva nel mirino lo svizzero. Bissegger scollinava per primo sul GPM di Lommiswil posto al km 159.9, pochi km prima di essere ripreso dal gruppo. Il gruppo riprendeva Bissegger a 11 km dall’arrivo. Geraint Thomas (Team INEOS) transitava in prima posizione sul traguardo volante di Bellach, posto al km 165.6. Nelle prime posizioni del gruppo si facevano vedere gli uomini dell’UAE Team Emirates. A 4 km dall’arrivo una caduta metteva fuori gioco Maximilian Schachmann (Team BORA Hansgrohe). La volata vedeva prevalere Peter Sagan davanti a Bryan Coquard (Team Cofidis) ed Alexander Kristoff (Team Intermarchè Wanty Gobert). Chiudevano la top five Thomas Pidcock (Team INEOS) in quarta posizione ed Alex Aranburu (Team Movistar) in quinta posizione. Nella top ten si segnalavano il sesto posto di Matteo Trentin (UAE Team Emirates) ed il decimo posto di Alberto Bettiol (Team EF Education EasyPost). Sagan ottiene la prima vittoria stagionale è vede forse per la prima volta una luce fuori dal tunnel in cui era entrato da almeno un anno a questa parte. L’ultima vittoria dello slovacco tre volte campione del mondo risaliva infatti al 20 Giugno 2021 quando vinse i Campionati Nazionali su Strada. Per quanto riguarda la classifica generale, Stephen Williams (Team Bahrain Victorious) resta in maglia gialla con 6 secondi di vantaggio su Andreas Kron (Team Lotto Soudal) e 7 secondi di vantaggio su Geraint Thomas. Domani è in programma la quarta tappa da Grenchen a Brunnen per un totale di 191 km. I ciclisti dovranno affrontare due GPM, il primo dopo una trentina di km ed il secondo, quello di Sattel, con pendenze anche di una certa difficoltà, a soli 15 km dall’arrivo. A meno di una fuga vincente, ci aspettiamo un arrivo che favorisca una volata ristretta di ciclisti, tra cui quelli che ambiscono alla classifica generale.

Antonio Scarfone

Peter Sagan vince a Grenchen )foto: Vincent Kalut/PN/SprintCyclingAgency)

Peter Sagan vince a Grenchen )foto: Vincent Kalut/PN/SprintCyclingAgency)

LA SAGA(N) DI PETER – CAPITOLO LXIII: GIRO D’ITALIA 2021

gennaio 14, 2024 by Redazione  
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Sagan torna alla Corsa Rosa per la seconda volta in carriera con l’obiettivo di vincere ancora una tappa e, soprattutto, di affiancare le sette maglie verdi conquistate al Tour quella ciclamino della classifica punti del Giro. L’anno prima gli era sfuggita per una cinquantina di punti ed era finita sulle spalle del francese Arnaud Démare, che nel 2021 esce ben presto di scena finendo fuori tempo massimo nella tappa appennica di Campo Felice. È proprio nella tappa successiva, quella che Sagan fa sua imponendosi allo sprint in quel di Foligno, che lo slovacco riesce a fasciarsi il busto di ciclamino, sbandierando l’insegna della classifica a punti fin sul traguardo finale di Milano.

9a tappa: L’AQUILA – FOLIGNO

SAGAN, CLASSE E POTENZA A FOLIGNO. BERNAL CONSERVA LA MAGLIA ROSA

A Foligno, in una volata priva di alcuni velocisti staccatisi sul Valico della Somma, Peter Sagan (Team Bora Hansgrohe) vince con autorità sfruttando al meglio il lavoro della sua squadra. Lo slovacco batte Fernando Gaviria (UAE Team Emirates) e Davide Cimolai (Team Israel StartUp Nation). Domani primo giorno di riposo in attesa di mercoledì, quando le strade bianche nei dintorni di Siena faranno da sfondo ad una delle tappe più spettacolari del Giro 2021.

Dopo l’appassionante tappa di Campo Felice in cui Egan Bernal (Team INEOS Grenadiers) si è vestito di rosa, il Giro 2021 riparte da L’Aquila e risale verso l’Umbria, con l’arrivo di Foligno dopo 139 km che dovrebbe arridere alle ruote veloci. Ma ci sono due ostacoli non indifferenti: il Valico della Somma, GPM di quarta categoria posto a 40 km dall’arrivo. Ed il vento, che sarà presente durante tutta la tappa anche con raffiche superiori ai 40 km/h. Ventagli e attacchi di finisseur potrebbero quinti caratterizzare questa tappa e sia velocisti che uomini di classifica dovranno tenere gli occhi aperti prima del giorno di riposo in programma martedì. Dopo la partenza da L’Aquila si formava immediatamente la fuga di giornata grazie all’azione di cinque ciclisti: Simon Pellaud (Team Androni Giocattoli), Umberto Marengo (Team Bardiani CSF), Samuela Rivi (Team EOLO Kometa), Taco van der Hoorn (Team Intermarchè Wanty Gobert) e Kobe Goossens (Team Lotto Soudal). Dopo 10 km la fuga aveva 2 minuti e 10 secondi di vantaggio sul gruppo. Rivi si aggiudicava il traguardo volante di Santa Rufina posto al km 46.9. Il gruppo manteneva la fuga nel mirino e la annullava a 42 km dall’arrivo, poco prima dell’inizio dell’ascesa verso il Valico della Somma. Era in particolare il Team Bora Hansgrohe a tirare il gruppo. L’andatura imposta dal team tedesco metteva fuori gioco la maglia ciclamino Tim Merlier (Team Alpecin Fenix). Anche Giacomo Nizzolo (Team Qhubeka ASSOS) sembrava in difficoltà e veniva scortato dai propri compagni di squadra. Dopo lo scollinamento sul GPM di Valico della Somma, sul quale transitava in prima posizione Giovanni Aleotti (Team Bora Hansgrohe) era in particolare Victor Campenaerts (Team Qhubeka ASSOS) a guidare il campione europeo in un disperato inseguimento sul gruppo maglia rosa, in testa al quale si erano portati anche gli uomini dell’Israel StartUp Nation per Davide Cimolai. A 26 km dall’arrivo Nizzolo si arrendeva e rinunciava all’inseguimento. E così la volata si sarebbe disputata senza velocisti del calibro di Nizzolo, Merlier ed anche Dylan Groenewegen (Team Jumbo Visma), già staccatosi in precedenza. Al secondo traguardo volante di Campello su Clitunno transitava per primo Jonathan Narvaez (Team INEOS Grenadiers). L’avvicinamento a Foligno non faceva segnalare rilevanti note di cronaca se non la preparazione della volata da parte delle squadre dei velocisti. Il lavoro della Bora Hansgrohe, sempre attenta e vigile nelle prime posizioni, permetteva a Sagan di sprintare alla perfezione e raccogliere una meritata vittoria. Il ciclista slovacco aveva la meglio su Fernando Gaviria (UAE Team Emirates) e Davide Cimolai, mentre chiudevano la top five Stefano Oldani (Team Lotto Soudal) e Gianni Vermeersch (Team Alpecix Fenix). Sagan vince la prima tappa al Giro 2021 e veste anche la maglia ciclamino, suo obiettivo dichiarato. In classifica generale Egan Bernal (Team INEOS Grenadiers) resta in maglia rosa davanti a Remco Evenepoel (Team Deceuninck Quick Step) ed Aleksandr Vlasov (Team Astana).Dopo il primo giorno di riposo di domani, il Giro riparte mercoledì con l’attesissima tappa da Perugia a Montalcino lunga 162 km. Oltre a due GPM di terza categoria negli ultimi 40 km, i ciclisti dovranno attraversare nella seconda metà del tracciato anche quattro settori di strade bianche, per un totale di 35 km. Lo spettacolo è garantito ed i big di classifica sono pronti a farci divertire.

Giuseppe Scarfone

LA SAGA(N) DI PETER – CAPITOLO LXII: TOUR DE ROMANDIE 2021

gennaio 13, 2024 by Redazione  
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Dopo la prima volta dell’anno precedente Peter Sagan ha messo nuovamente nel suo programma il Giro d’Italia, anche perchè è uscito definitivamente di scena il conteporamento Tour of California, corsa a lui particolarmente cara. Per affinare la preparazione in vista della Corsa Rosa, lo slovacco sceglie di schierarsi al via del Tour de Romandie, la cui tappa conclusiva si corre il 2 maggio, appena sei giorni prima del via del Giro da Torino. La partecipazione alla corsa elvetica è positiva per Sagan perchè riesce ad andare a segno nella tappa con arrivo a Martigny

1a TAPPA: AIGLE – MARTIGNY

LA PRIMAVERA DI SA(GA)N MARTIGNY, ASPETTANDO L’ESTATE…

Torna a vincere Peter Sagan (Bora – Hansgrohe) e lo fa a modo suo con una volata che non lascia scampo agli avversari, sua la vittoria nella prima tappa in linea al Giro di Romandia, battuto Sonny Colbrelli (Bahrain – Victorious) che anticipa la volata ma che deve arrendersi al talento slovacco che così conquista il secondo successo stagionale. Chiude il podio odierno in terza posizione Patrick Bevin (Israel Start-Up Nation) mentre Rohan Dennis (Team INEOS Grenadiers) resta in maglia gialla.

Il Giro di Romandia riparte da Aigle verso Martigny con la prima tappa in linea di 168 Km dopo il cronoprologo di apertura. Intorno al Km 13 di gara da segnalare il primo scatto in testa al gruppo per portare via la fuga buona ad opera di Filippo Conca (Lotto Soudal) e Joel Suter (Swiss Cycling). La coppia viene subito raggiunta da Manuele Boaro (Astana – Premier Tech), Alexis Gougeard (Ag2r Citroen), Thymen Arensman (Team DSM) e successivamente da Rob Power (Qhubeka-Assos). Si va così a formare un sestetto che caratterizzerà lo sviluppo della tappa con la fuga che arriverà ad avere poco più di 6’ di vantaggio. In testa al plotone l’onere dell’inseguimento è demandato alla Ineos Granadiers del leader Rohan Dennis, i britannici riesco in pratica da soli a dimezzare lo svantaggio prima fino a 60 Km dal traguardo. In testa Joel Suter intanto riusciva a transitare per primo su ben 7 Gpm dei 9 previsti con le brevi ascese in rapida successione di Produit e Chamoson, successive a quella iniziale di La Rasse. Davanti è sempre il giovane svizzero a mettersi in mostra perché dopo l’ultimi GPm allunga e si porta da solo al comando della corsa. Il gruppo da dietro, visto anche il cuore del circuto con le due asperità, è intanto riuscito a guadagnare terreno con un ritardo adesso di 2’:30”. Dallo scollinamento all’arrivo è un lungo rettilineo che non lascia spazio alla fuga, troppi i 21 Km da coprire con le squadre dei velocisti che iniziano a fare capolino in testa e così dar man forte al ricongiungimento grazie al lavoro della Bora – Hansgrohe e del Team BikeExchange che si conclude a 20 Km dall’arrivo. I due strappi sono rimasti indigesti a molti uomini veloci, la selezione è venuta da dietro e a farne le spese segnaliamo soprattutto Elia Viviani (Cofidis) e Matteo Moschetti (Trek-Segafredo). Situazione di gruppo compatto e corsa che cambia scenario con un allungo di Remi Cavagna (Deceuninck-QuickStep) ma che ha vita breve. Il francese riprova a scattare qualche chilometro dopo questa volta con la collaborazione del compagno di squadra Mattia Cattaneo da Stefan Kung e Sebastien Reichenbach (Groupama-FDJ) e Damien Howson (BikeExchange). Si forma così un gruppetto interessante al comando che mette alla frusta il gruppo e guadagna subito 1’ complice anche il vento laterale che ha inizialmente sorpreso il grosso del plotone. Da dietro intanto anche la Bahrain-Victorious, la Lotto Soudal e l’Israel Start-Up Nation davano il proprio contributo al nuovo inseguimento che andava a concludersi a 8,2 Km da Martigny. Bisognava solo aspettare, a questo punto, la volata finale nel lungo rettilineo d’arrivo dove gli uomini di Sonny Colbrelli prendevano la testa della corsa fin dentro l’ultimo chilometro con Jan Tratnik a rilanciare infine l’andatura per il capitano designato che partiva a 250m dalla linea d’arrivo. Ma era troppo presto perché Peter Sagan (Bora – Hansgrohe) prendeva la ruota dell’italiano, affiancandolo e sorpassandolo a centro strada con le braccia alzate subito dopo aver tagliato il traguardo; terzo si piazzava Patrick Bevin (Israel Start-Up Nation), quarto Andrea Pasqualon (Intermarché-Wanty), quinto Alessandro Covi (UAE-Emirates). In classifica generale non cambia nulla con l’australiano Rohan Dennis (Ines Granadiers) al comando con buona guardia dei compagni di squadra Geraint Thomas e Richie Porte. Domani la seconda tappa da La Neuveville a Saint-Imier di 165.7 km, con la salita di La Vue-des-Alpes posta a quota 1281 m s.l.m, pendenza media del 6,8% e massima dell’8,4% a soli 17 km dal traguardo, andrà a ridisegnare la classifica generale chiamando allo scoperto gli uomini che puntano al successo finale.

Antonio Scarfone

La vittoria di Peter Sagan a Martigny (Foto: Getty Images Sport)

La vittoria di Peter Sagan a Martigny (Foto: Getty Images Sport)

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