A VILADECANS VINCE LAURENCE. POGACAR RESTA IN MAGLIA GIALLA

marzo 22, 2024 by Redazione  
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La quinta tappa del Giro di Catalogna vede ancora una volta protagonisti i velocisti che si giocano la vittoria in volata, anche se il gruppo non è numerosissimo. A spuntarla è Axel Laurance (Team Alpecin Deceuninck) davanti a Marijn van den Berg (Team EF Education EasyPost) e Bryan Coquard (Team Cofidis)

La quinta tappa del Giro di Catalogna parte da Altafulla e termina a Viladecans dopo 163.7 km. E’ una tappa che non dovrebbe sfuggire ai velocisti che hanno un’altra opportunità per giocarsi la vittoria. Dopo una serie di attacchi e contrattacchi ben controllati dal gruppo, soltanto ad un’ottantina di km dalla conclusione si formava la fuga di giornata grazie all’azione di cinque ciclisti ovvero Oscar Rodriguez (Team INEOS Grenadiers), Jacopo Mosca (Team Lidl Trek), Enzo Paleni (Team Groupama FDJ), Georg Steinhauser (Team EF Education Easy Post) e Christopher Juul-Jensen (Team Jayco AlUla). Le squadre dei velocisti controllavano comunque la situazione ed in particolare si facevano vedere in testa al gruppo gli uomini del Team Cofidis. A 50 km dalla conclusione il vantaggio della fuga sul gruppo maglia gialla era di 1 minuto e 50 secondi. A 30 km dalla conclusione restavano in testa Steinhauser e Rodriguez ma per poco visto che sotto l’impulso del Team Israel Premier Tech i due ciclisti venivano ripresi poco dopo lo scollinamento dell’Alt de la Creu d’Aragall. Il gruppo si allungava e ricominciavano scatti e controscatti che vedevano protagonisti altri sette ciclisti ovvero Chris Harper (Team Jayco AlUla), Marc Soler (UAE Team Emirates), Patrick Konrad (Team Lidl Trek), Laurens De Plus (Team INEOS Grenadiers), William Junior Lecerf (Team Soudal Quick Step), Javier Romo ed Einer Rubio (Team Movistar). Le squadre dei velocisti riuscivano a chiudere sugli attaccanti, anche se il gruppo aveva perso già numerosi ciclisti. Nella volata Axel Laurance (Team Alpecin Deceuninck) aveva la meglio su Marijn van den Berg (Team EF Education EasyPost) e Bryan Coquard (Team Cofidis) mentre chiudevano la top five Orluis Aular (Team Caja Rural Seguros RGA) in quarta posizione e Stephen Williams (Team Israel Premier Tech). Per Laurance è la seconda vittoria stagionale dopo aver già vinto la seconda tappa dell’Etoile de Begìsseges lo scorso 1 Febbraio. In classifica generale resta tutto immutato con Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) in maglia gialla con 2 minuti e 27 secondi di vantaggio su Mikel Landa (Team Soudal Quick Step) e 2 minuti e 55 secondi di vantaggio su Aleksandr Vlasov (Team BORA Hansgrohe). Domani è in programma la sesta tappa da Berga a Queralt di 154.7 km. Sarà una tappa movimentata perchè i ciclisti dovranno affrontare cinque gpm, con gli ultimi tre davvero impegnativi visto che sono uno di hors categorie e due di prima categoria. Pogacar vorrà ancora una volta sorprendere e dilatare ulteriormente il vantaggio già ampio che ha sugli inseguitori? Vedremo.

Antonio Scarfone

Axel Laurance vince a Viladecans (foto: Getty Images)

Axel Laurance vince a Viladecans (foto: Getty Images)

COPPI & BARTALI: TAPPA E MAGLIA PER KOEN BOUWMAN A RICCIONE

marzo 21, 2024 by Redazione  
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Koen Bouwman imponendosi sul traguardo di Riccione diviene il nuovo leader della classifica alla Settimana Internazionale di Coppi e Bartali. Seconda piazza per Louka Matthys, autore dell’attacco che ha portato i due a giocarsi la vittoria. Terzo Jenno Berckmoes, che ha regolato il gruppo degli inseguitori.

È durato un giorno solo il regno di Diego Ulissi. Il toscano della UAE Team Emirates, vincitore ieri, è stato spodestato dall’esperto olandese della Visma Koen Bouwman, che ha fatto suo il traguardo di Riccione, sede d’arrivo della terza tappa della Settimana Internazionale di Coppi e Bartali.
Il nuovo leader della classifica è stato bravo a rispondere all’attacco portato ai meno 17 da Louka Matthys (Bingoal WB). I due sono stati capaci di resistere al rientro del plotone e ad andarsi a giocare la tappa nel più classico dei duelli ciclistici.
Dopo 13” il gruppo sopraggiungente è stato regolato da Jenno Berckmoes (Lotto Dstny) che ha preceduto nella volata valida solo per l’ultimo gradino del podio Giovanni Carboni (JCL Team UKYO), Gianluca Brambilla (Q36.5 Pro Cycling Team), Davide De Pretto (Team Jayco AlUla), Adam Ťoupalík (TDT – Unibet Cycling Team), Sylvain Moniquet (Lotto Dstny), Thomas Pesenti (JCL Team UKYO) e Mathys Rondel (Tudor Pro Cycling Team U23), ultimo della TopTen.
Oltre ai due protagonisti dell’attacco vincente la tappa odierna ha visto un susseguirsi di azioni, anche grazie all’orografia che permetteva attacchi anche da lontano.
Gli assoluti protagonisti sono stati in primis Alessandro Fancellu (Q36.5 Pro Cycling Team), Matteo Scalco (VF Group-Bardiani CSF-Faizanè), Milan Donie (Lotto Dstny), Alex Martin Polti-Kometa) e Lorenzo Nespoli (Team MBH Bank Colpack Ballan), raggiunti dopo breve tempo da Harm Vanhoucke (Lotto Dstny) e successivamente anche da Milan Vader (Visma | Lease a Bike) e Sébastien Reichenbach (Tudor Pro Cycling Team). Strada facendo si è rialzato Donie, mentre Adrien Maire (TDT-Unibet) si è riportato sui fuggitivi, ma questo cambio tra gli otto in fuga non ha impedito che il plotone chiudesse il gap quando mancavano meno di 50 km al termine.
Ai meno 30 sono partiti Jefferson Cepeda e Archi Ryan (EF Education – EasyPost), Giovanni Carboni e Paul Double (Team Polti Kometa), raggiunti dopo un paio di chilometri da Johannes Staune-Mittet (Visma|Lease a Bike) e Domenico Pozzovivo (VF Group Bardiani CSF Faizanè). Anche questo tentativo non ha avuto fortuna e la situazione si è di nuovo rimescolata, con la UAE di Ulissi a corto di uomini e le intenzioni “bellicose” di Matthys e Bouwman, quest’ultimi capaci di far saltare il banco e, almeno per quanto riguarda l’olandese, anche di mettere le mani sulla maglia di leader.
La situazione in classifica ora vede il vincitore odierno al comando con un vantaggio di 10” su Ulissi e di 13” su Matthys. Nella TopTen della Generale troviamo anche De Pretto 4° a 17”, Brambilla 6° a 23” e Pozzovivo 10° a 28”.
Domani la Settimana Internazionale di Coppi e Bartali ripartirà con la Brisighella-Brisighella di 150,7 Km, tappa che si dipanerà su due circuiti. Il primo anello, di 36,9 chilometri, verrà affrontato tre volte ed è caratterizzato dalla salita di Monticino. Il secondo, di 20,5 chilometri, si percorrerà due volte e porterà i ciclisti al traguardo finale, posto in cima ad una rampa di 400 metri. Oltre all’ascesa di Monticino, l’ultimo circuito comprende anche il Valico di Rio Chiè, sul quale si scollinerà ai meno 5 km e che è caratterizzato da un tratto di 500 metri al 10%.

Mario Prato

Bouwman vince la terza tappa della corsa intitolata a Fausto Coppi e Gino Bartali (foto Massimo Fulgenzi / SprintCyclingAgency)

Bouwman vince la terza tappa della corsa intitolata a Fausto Coppi e Gino Bartali (foto Massimo Fulgenzi / SprintCyclingAgency)

MARIJN VAN DE BERG SPICCA IL VOLO ALLA VOLTA A CATALUNYA; VITTORIA IN VOLATA

marzo 21, 2024 by Redazione  
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Marijn van den Berg è il più forte dei velocisti rimasti alla Volta a Catalunya 2024, il ciclista della EF Education – EasyPost si toglie tutti di ruota e vince nettamente su Arne Marit (Intermarché-Wanty) ed Emils Liepins (Team dsm-firmenich PostNL). In classifica generale non cambia niente.

Quarta tappa della Volta a Catalunya 2024 che porta i ciclisti a Lleida, dopo le fatiche di ieri in montagna quest’oggi frazione che strizza l’occhio alle ruote veloci; nonostante ciò la classica fuga della prima ora prende il via grazie all’azione di uno specialista ovvero Thomas De Gendt (Lotto Dstny). Al belga risponde Urko Berrade (Equipo Kern Pharma) e successivamente Idar Andersen (Uno-X Mobility). I tre in testa alla corsa vanno di comune accordo tanto che non riesco ad essere agganciati dalla coppia Jokin Murguialday (Caja Rural-Seguros RGA) e Luis Angel Maté (Euskaltel-Euskadi) i quali si vedono il gruppo alle spalle e vengono quindi ripresi.La fuga raggiunge un vantaggio massimo di 3’20”, a questo punto lavorano sia i Burgos-BH sia i Cofidis, quando arriva anche l’Alpecin-Deceuninck l’inseguimento prende il giusto impulso. Il terreno è favorevole a chi insegue e le squadre si alternano in testa al gruppo, è la volta del contributo della EF Education-EasyPost, Intermarché-Wanty e Team Jayco AlUla, grazie a ciò il tempo da recuperare alla testa della corsa scende a a 2’30”. Il terzetto in testa arriva ai piedi della salita che porta a Port d’Ager con poco più di 2’, superata la salita il gruppo in discesa non corre rischi e dà respiro alla fuga che torna a 3’25” di vantaggio. Una volta in pianura, come spesso accade, il rilevamento cronometrico poco dopo è a favore di chi insegue in pianura e così nella seconda ora di corsa il gruppo riprende prima Berrade che alza bandiera bianca, poi i più coriacei De Gendt e Andersen. Si aspetta la volata con le squadre dei velocisti che ai meno 7 dall’arrivo sfrecciano ad altissima velocità, in vista del traguardo volante allunga Erica Mas (Movistar) ma viene scavalcato da Wout Poels (Bahrain-Victorious) davanti al compagno Antonio Tiberi e Sepp Kuss (Visma|Lease a Bike), abbuoni per loro. Nel riorganizzarsi, prova a sorprendere tutti Luis Angel Maté (Euskaltel Euskadi) guadagnando rapidamente 15 secondi, ma il gruppo si riporta subito sotto e si viaggia tutti insieme sotto l’arco dell’ultimo chilometro. La Cofidis prende la testa, poco dopo passano i Lotto Dstny che lanciano la volata, ancora un Cofidis ovvero Bryan Coquard (Cofidis) si lancia in volata ma è troppo presto, il francese viene superato Marijn van den Berg (EF Education-EasyPost) che si porta a centro strada e vince nettamente la volata, secondo è Arne Marit (Intermarché-Wanty) ed Emils Liepins (Team dsm-firmenich PostNL). In classifica generale non cambia nulla, Pogacar resta saldamente al comando. Domani quinta tappa con l’arrivo a Viladecans, frazione ondulata con due GPM di seconda categoria all’inizio ed a 30 chilometri dall’arrivo può, vista la classifica, essere stata segnata con il circoletto rosso dai cacciatori di tappe.

Antonio Scarfone

Marijn van den Berg vince a Llleida (Image credit: David Ramos/Getty Images)

Marijn van den Berg vince a Llleida (Image credit: David Ramos/Getty Images)

PHILIPSEN INSAZIABILE: DOPO LA SANREMO TRIONFA NELLA BRUGGE-DE PANNE

marzo 21, 2024 by Redazione  
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Ad appena 4 giorni di distanza dallo sprint vincente che gli ha consegnato la 115a edizione della Classicissima, Jasper Philipsen si conferma in stato di grazia facendo sua anche la Brugge-De Panne. Il fiammingo della Alpecin-Deceuninck ha conquistato il secondo successo consecutivo nella semiclassica belga prevalendo al termine di uno sprint a ranghi compatti in cui ha messo in fila molti degli sprinter più forti del mondo. Alle sue spalle il connazionale Tim Merlier (Soudal-Quick Step), vincitore dell’edizione 2022, Danny Van Poppel (Bora-Hansgrohe), Jason Tesson (TotalEnergies) e l’ottimo Simone Consonni (Lidl-Trek).

La corsa che ha raccolto l’eredità della ben più affascinante Drieedaagse De Panne, presenteva un percorso molto distante dall’accattivante piccola gara a tappe che si disputava nell’arco di tre giornate fino al 2017 e anticipava le grandi classiche del nord. I 198,9 km previsti non proponevano infatti nè muri nè tratti di pavè, lasciando come unica possibile insidia il vento laterale che spesso i corridori incontrano nei pressi del famigerato passaggio di De Moeren. Il menù di giornata prevedeva un primo tratto in linea di 67 km che portava i corridori dallo splendido capoluogo delle Fiandre occidentali verso ovest fino a giungere a De Panne, sulle coste del Mare del Nord. A quel punto iniziava un circuito di circa 55 km da ripetere tre volte e che prevedeva il passaggio a De Moeren posto a poco meno di 10 km dal traguardo. Il circuito, caratterizzato da un tracciato tortuoso, era piatto come un tavolo da biliardo.

Al contrario di quanto accaduto nel recente passato, stavolta la sorte ha riservato delle condizioni metereologiche ben più miti e perciò si è capito ben presto che la corsa sarebbe stata indirizzata verso uno scontato epilogo dello sprint a ranghi compatti.
Pronti via e dopo una manciata di km sono evasi dal plotone in tre: i Belgi Luca De Meester (Bingoal-WB) e Victor Vercouille (Team Flanders Baloise) e il neoprofessionista Francese Thomas Gachignard (TotalEnergies). Inutile dire che il gruppo ha lasciato subito andare i tre coraggiosi fuggitivi di giornata che hanno ben presto guadagnato un margine rilevante, arrivando fino ad un vantaggio massimo superiore agli 8′ minuti. Per sfortuna dei 3 battistrada però il terreno era molto favorevole al gruppo inseguitore che, come dal più scontato dei copioni, superata meta gara ha iniziato a ridurre il gap, in particolare dopo il passaggio ai – 60 km dall’arrivo a seguito di una prima significativa accelerazione.

Ai -24, quando il plotone si era già avvicinato pericolosamente, Gachignard ha salutato la compagnia dei due belgi e ha provato un’eroica azione in solitaria nel disperato tentativo di resistere al ritorno del gruppo. L’azione del coraggioso transalpino si è però esaurita ai -10. A quel punto, una volta passati per la terza ed ultima volta da De Moeren, sono iniziate le classiche operazioni di preparazione della volata. Dopo una serie di avvicendamenti in testa al plotone sono emersi i treni dei due principali favoriti, ovvero quello della Alpecin-Deceuninck per Jasper Philispen e l’altro della Soudal-Quick Step che portava l’altro fiammingo Tim Merlier. A lanciare la volata è stato però un altro belga ovvero Edward Theuns (Lidl-Trek) oggi messosi al servizio del compagno Simone Consonni. Il fiammingo si è spostato ai -250 lasciando al vento l’olandese Danny Van Poppel (Bora-Hansgrohe) che si era posto alla sua ruota e che di conseguenza e suo malgrado si è ritrovato a a fare da lead-out per i due favoriti di giornata: Tim Merlier e Jasper Philipsen. I due, ex-compagni di squadra quando militavono entrambi alla Alpecin, sono ritrovati spalla a spalla a duellare lungo le transenne. Merlier per evitare la caduta ha dovuto cedere il passo al più giovane connazionale che ha sfruttato al meglio la scia offerta da Van Poppel lanciandosi verso la vittoria e batterndo nettamente Merlier. Van Poppel si è invece dovuto accontentare del gradino più basso del podio precedendo Jason Tesson (TotalEnergies), Simone Consonni (Lidl-Trek), Stian Fredheim (Uno-X Mobility), Juan Sebastian Molano (UAE Team Emirates), Phil Bauhaus (Bahrain-Victorius), Emiliena Jeanniere (TotalEnergies) e Luca Mozzato (Arkea-B&B Hotels).

La campagna del nord prosegue venerdì con l’ormai classico appuntamento della E3 Saxo Bank Classic che vedrà impegnati sui muri fiamminghi tutti i principali big del pavè.

Philipsen fa sua la Brugge-De Panne (fonte:Getty Images)

Philipsen fa sua la Brugge-De Panne (fonte:Getty Images)

Pierpaolo Gnisci

SEMPRE LUI, SEMPRE POGACAR: L’INCONTENIBILE SLOVENO IPOTECA LA VITTORIA AL GIRO DI CATALOGNA

marzo 20, 2024 by Redazione  
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E due. Senza rivali Pogacar, ancora un assolo vincente al secondo arrivo in salita della Volta a Catalunya 2024, lo sloveno saluta tutti e si prende la seconda vittoria in tre tappe, corsa in pratica in tasca, al secondo posto chiude un redivivo Mikel Landa (Soudal-QuickStep), terzo Antonio Tiberi (Bahrain Victorious).

Pronti via, e la fuga si forma subito grazie all’azione di uno che in fuga ci sta bene infatti è Bauke Mollema (Lidl-Trek) a scattare in faccia al gruppo, l’olandese è raggiunto subito dopo prima da Florian Lipowitz (Bora – hansgrohe) e poi da Javier Romo (Movistar Team), l’avventura dei tre dura poco perchè dopo 25 chilometri il gruppo riappare alle loro spalle. La fuga viene annullata poco prima della prima salita di giornata che porta al Port de Toses, qui c’è da registrare un tentativo di attacco di Steven Kruijswijk (Team Visma | Lease A Bike) e William Junior Lecerf (Soudal Quick-Step) raggiunti poco dopo da Jesús Peña (Team Jayco AlUla) e Jack Haig (Bahrain – Victorious), anche per loro però la sorte è la stessa, il gruppo va a chiudere grazie al lavoro della EF Education – Easypost, ci riprova ancora Javier Romo (Movistar Team) ma il gruppo controlla, è a questo punto la volta di Hugh Carthy (EF Education – Easypost), Mauri Vansevenant (Soudal Quick-Step), Andreas Kron (Lotto Dstny), Juan Pedro López (Lidl-Trek), Christopher Juul-Jensen (Team Jayco AlUla) e Nicolas Prodhomme (Decathlon Ag2r La Mondiale Team), che riescono a guadagnare una ventina di secondi, gli immediati inseguitori evasi ancora dal gruppo sono Harold Tejada (Astana Qazaqstan Team), Ethan Hayter (Ineos Grenadiers) Jack Haig (Bahrain – Victorious) e Andreas Leknessund (Uno-X Mobility). Tutti riescono a raggiungere la testa della corsa e così a formare il gruppetto in fuga reso ancora più numerose con il ricongiungimento di Iván Ramiro Sosa (Movistar Team), Alex Baudin (Decathlon Ag2r La Mondiale Team), Amanuel Ghebreigzabhier (Lidl-Trek) e Stephen Williams (Israel – Premier Tech). Dietro, invece, il gruppo dei migliori lascia fare con la UAE Team Emirates a fare comunque buona guardia. In questa fase della corsa c’è molto nervosismo in testa infatti la fuga non va via in modo lineare tanto che allo scollinamento transitano in undici e sono: Mauri Vansevenant (Soudal Quick-Step), Juan Pedro López (Lidl-Trek), Hugh Carthy (EF Education – Easypost), Iván Ramiro Sosa (Movistar Team), Christopher Juul-Jensen (Team Jayco AlUla), Nicolas Prodhomme (Decathlon Ag2r La Mondiale Team), Harold Tejada (Astana Qazaqstan Team), Andreas Kron (Lotto Dstny), Stephen Williams (Israel – Premier Tech) e Andreas Leknessund (Uno-X Mobility). Il gruppo passa con 26” di ritardo, Hayter riesce a riportarsi in testa mentre Juul-Jensen è vittima di una foratura e viene riassorbito dal gruppo principale che fa l’elastico e lascia andare via la fuga a 1’:15”. Al traguardo volante passa per primo Carthy, subito dopo è la Visma-Lease ad imprimere una forte accelerata tanto che a meno 65 chilometri dall’arrivo la fuga viene annullata, inizia subito dopo la salita del Port de Cantò, al GPM il gruppo dei migliori si assottiglia a circa 40 unità, si arriva così al traguardo volante di Rialp dove passa per primo Aleksandr Vlasov (Bora-hansgrohe), che guadagna 3” di abbuono, dopo un leggero falsopiano inizia la salita d’arrivo di tappa che è presa in testa da Victor de la Parte (Euskaltel-Euskadi) subito ripreso dagli onnipresenti compagni di squadra di Pogacar, a tenere alto il ritmo è anche la Soudal-QuickStep è il preludio allattaco di Mikel Landa che scatta a 7 chilometri dal traguardo. Allo spagnolo risponde Tadej Pogačar (UAE Team Emirates) che prima si mette a ruota e poi mette giù uno scatto che stronca ogni azione di recupero di Landa, lo sloveno è ancora una volta irraggiungibile per tutti e come ieri va tutto solo a prendersi la vittoria di tappa e, di fatto, ipotecare la corsa; arriva Landa a 48” dopo che era stato raggiunto da Sepp Kuss (Visma|Lease a Bike) e da Chris Harper (Jayco-AlUla), ma lo spagnolo è riuscito a prendersi la seconda posizione, terzo in gran recupero è Antonio Tiberi (Bahrain Victorious) quarto il compagno di squadra, Wout Poels quinto chiude Kuss. In classifica generale Pogacar guida con 2’:27” su Mikel Landa (Soudal-QuickStep) e 2’:55” su Aleksandr Vlasov (Bora-hansgrohe). Domani quarta tappa con arrivo a Lleida è occasione di vittoria per le ruote veloci.

Antonio Scarfone

Lesultanza di Tadej Pogacar alla Volta a Catalunya 2024 (Photo: Getty Images)

L'esultanza di Tadej Pogacar alla Volta a Catalunya 2024 (Photo: Getty Images)

COPPI & BARTALI, DIEGO ULISSI VINCE LA SECONDA TAPPA E SALE AL PRIMO POSTO DELLA CLASSIFICA

marzo 20, 2024 by Redazione  
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Diego Ulissi firma la prima vittoria del 2024 nella seconda tappa della Coppi & Bartali. Dietro il toscano si piazzano De Pretto e Ryan, autori di una stoccata ai meno 1500, ma superati quando mancavano 200 metri al traguardo. Anche Brambilla, Pozzovivo e Carboni nei primi 10.

Tappa e maglia per Diego Ulissi alla Settimana Internazionale di Coppi e Bartali. Il toscano della UAE Team Emirates con il successo odierno, grazie ai tre secondi di distacco, è salito in vetta alla classifica generale e alle sue spalle – sia nell’ordine d’arrivo sia nella generale – si collocano Davide De Pretto (Team Jayco AlUla) e Archie Ryan (EF Education-EasyPost), autori di un attacco ai meno 1500 e in seguito superati ai meno 200 dal vincitore. Benché raggiunti dagli inseguitori sono riusciti comunque a salire sul podio di giornata, conquistando le stesse posizione in classifica. A seguire si sono piazzati Sylvain Moniquet (Lotto Dstny), Milan Vader (Team Visma | Lease a Bike), Koen Bouwman (Team Visma | Lease a Bike), Gianluca Brambilla (Q36.5 Pro Cycling Team), tutti con lo stesso ritardo dei due saliti sul podio. A seguire completano la TopTen di giornata Adam Ťoupalík (TDT – Unibet Cycling Team), arrivato 7″ dopo il vincitore e i due italiani Domenico Pozzovivo (VF Group – Bardiani CSF – Faizanè) e Giovanni Carboni (JCL Team UKYO), che hanno chiuso la tappa rispettivamente 8″ e 10″ dopo Ulissi.
Caratterizzata da ben cinque ascese al traguardo di Sogliano al Rubicone più quella finale, nella fasi iniziali la tappa è stata innanzitutto caratterizzata dalla fuga di giornata, iniziata dopo un avvio scoppiettante da Giosuè Epis (Arkéa – B&B Hôtels), Nicolò Garibbo (Team Technipes #inEmiliaRomagna) e Lorenzo Ginestra (Work Service – Vitalcare – Dynatek), raggiunti dopo poco da Davide Bauce (Mg.K Vis – Colors for Peace) e Jeferson Armando Ruiz Acuña (GW Erco Shimano). In seguito l’ulteriore arrivo di Joey Rosskopf (Q36.5), Lennert Teugels (Bingoal WB) e Manuele Tarozzi (VF Group – Bardiani CSF – Faizanè) ha formato il gruppo definitivo che ha animato la tappa.
I più resistenti nell’avanguardia sono stati Teugels, Tarozzi e Garibbo, raggiunti dai contrattaccanti Carl Fredrik Hagen (Q36.5 Pro Cycling Team) e Darren Van Bekkum (Visma | Lease a Bike). Con la fine di questo tentativo è iniziata una sarabanda di attacchi più o meno concreti, ma sia la Tudor del capoclassifica Marco Brenner, sia la UAE hanno tenuto alta l’andatura per ricucire sugli attaccanti di turno.
L’attacco più concreto e meritevole di miglior fine è stato quello portato ai meno 1500 da Ryan e De Pretto. I due sembravano destinati ad arrivare sul traguardo, ma la classe di Diego Ulissi ha avuto la meglio e ha anche ripagato il lavoro svolto dai compagni di squadra.
Domani la Coppi & Bartali proporrà una tappa disegnata in circuito per 132 Km nell’entroterra di Riccione, salendo fino al Passo San Marco, “Cima Coppi” della corsa, San Leo, Montemaggio e San Marino, ricalcando un lungo tratto della prima tappa del prossimo Tour de France, che si concluderà nella vicina Rimini. Dopo il rientro in Italia i ciclisti dovranno affrontare gli strappi di Albereto e di Via Ca’ di Bacchino, quest’ultimo a soli 18 km al traguardo.

Mario Prato

Ulissi conquista la vittoria a Sogliano al Rubicone (foto Sprint Cycling Agency)

Ulissi conquista la vittoria a Sogliano al Rubicone (foto Sprint Cycling Agency)

DALLE STRADE BIANCHE ALLE CIME CATALANE È SEMPRE “POGI SHOW”: LO SLOVENO VINCE LA PRIMA TAPPA DI MONTAGNA

marzo 19, 2024 by Redazione  
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Alla Volta a Catalunya 2024 va di scena l’ennesimo show di Tadej Pogacar (UAE Team Emirates), al primo arrivo in salita l’attacco secco che gli consente di conquistare la tappa e passare al comando della classifica generale, restano sole briciole a Mikel Landa (Soudal-QuickStep), arrivato secondo, mentre chiude in terza posizione Aleksandr Vlasov (Bora-hansgrohe).

Tappa importante della Volta a Catalunya 2024 con l’arrivo in salita a Vallter, pronti via e va in porto la fuga con dentro Jimmy Janssens (Alpecin-Deceuninck), Kevin Colleoni (Intermarché – Wanty), Samuel Fernández (Caja Rural-Seguros RGA), Álex Jaime (Equipo Kern Pharma), Jambaljamts Sainbayar (Burgos-BH) e Xabier Isasa (Euskaltel-Euskadi). Il gruppetto in avanscoperta riesce in soli 15 chilometri a guadagnare ben 6’30” sul gruppo. Lo scossone da dietro arriva a sorpresa grazie a Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) che tutto solo scatta portandosi dietro il compagno di squadra Domen Novak, i due immediati ed insoliti inseguitori verranno però ripresi una decina di chilometri dopo. In testa al gruppo si portano Israel – Premier Tech e UAE Team Emirates per cercare di iniziare a recuperare tempo ai fuggitivi che intanto guadagnano ancora arrivando ad avere un vantaggio massimo di 7’, tempo che scende a poco più di 5’ quando si arriva a Girona con il traguardo volante vinto da Isasa. Ai meno 60 chilometri dall’arrivo il gruppo è ancora in netta rimonta portandosi a 3’:20 dai fuggitivi, mentre al successivo sprint intermedio di Olot passa ancora per primo Isasa. Quando la corsa arriva alla salita verso il Col de Coubet inizia a piovere ma nulla scoraggia il grande lavoro degli uomini della UAE Team Emirates che forti dei propri mezzi si portano per la prima volta sotto i 3’ di ritardo dal gruppetto in fuga. A poco meno di 5 chilometri dal GPM è ancora Isasa a rendersi protagonista con un allungo a cui rispondono presente sia Fernández e Janssens, ma poco dopo Isasa si pianta ed i due restano da soli al comando della corsa scollinando con 40” sugli immediati inseguitori e circa 3’ sul gruppo dei migliori. La corsa entra nella fase calda, la discesa resa insidiosa dalla sede stradale bagnata viene affrontata con prudenza sia dalla coppia l comando sia dal gruppo che, una volta in pianura riprende a spingere per annullare la fuga, riassorbendo in pratica tutti gli ex uomini che ve ne facevano parte. La coppia al comando ha soli 2’ di vantaggio, Janssens si prende il terzo ed ultimo sprint intermedio e poco dopo Camprodom Fernández alza bandiera bianca. Resta da affrontare la salita conclusiva verso Vallter, Janssens la inizia con 50” di vantaggio, il gruppo è tirato sempre dagli uomini di Pogacar che è chiaramente intenzionato a vincere la tappa. Ai meno 9 dal traguardo il gruppo riprende Janssens, intanto una caduta a centro gruppo taglia fuori Lorenzo Fortunato, il ritmo sale sempre di più con la formazione emiratina a mettere tutti alla frusta, è il preludio allo scatto di Pogacar che avviene a 6,5 chilometri dall’arrivo a cui nessuno riesce a risponder. Mentre Pogacar in un baleno guadagna circa 1’, da dietro Mikel Landa (Soudal-QuickStep), Aleksandr Vlasov (Bora-hansgrohe) e Lenny Martinez (Groupama-FDJ) cercano di organizzare un inseguimento a cui poco dopo si uniscono Egan Bernal (Ineos Grenadiers), Chris Harper (Team Jayco AlUla) e João Almeida (UAE Team Emirates) passivo in fondo al gruppetto. Davanti Pogacar transita sotto il triangolo rosso dell’ultimo chilometro con 1’:15”, lo sloveno è scatenato e tutto solo va a prendersi tappa e maglia; al secondo posto chiude Landa a 1’:23”, terzo è Vlasov con un secondo in più, poi Almeida a 1’:38” che stacca tutti gli altri rimasti a sancire la netta superiorità della UAE Team Emirates. La classifica generale rispecchia l’ordine di arrivo con il quarto, Almeida dentro i 2’. Domani terza tappa con ancora montagne e ancora un interessante arrivo in salita a Port Ainè, vistp quanto accaduto oggi non sarà facile contrastare lo strapotere di Tadej Pogacar.

Antonio Scarfone

Tadej Pogacar trionfa a Vallter alla Volta a Catalunya 2024 (Photo: Getty Images)

Tadej Pogacar trionfa a Vallter alla Volta a Catalunya 2024 (Photo: Getty Images)

SETTIMANA INTERNAZIONALE COPPI & BARTALI, ACUTO DI MARCO BRENNER A PESARO

marzo 19, 2024 by Redazione  
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La corsa emiliano-romagnola parte dal capoluogo marchigiano con una breve tappa in linea di 109 km caratterizzata dalla salita del Monte della Cesana e dallo strappo di Gabicce Monte. Frazione altimetricamente mossa e finalizzata con un bell’attacco da finisseur da parte del tedesco del Tudor Pro Cycling Team. Il gruppo viene regolato da Matteo Malucelli (JCL Team Ukyo) in volata sul belga Jenno Berckmoes (Lotto – Dstny).

La fuga del giorno è partita poco dopo il via, avvenuto alle ore 14 da Pesaro, e ha visto protagonisti Manuele Tarozzi (VF Group – Bardiani – CSF – Faizanè), James Whelan (Q36.5 Pro Cycling Team), Erik Fetter (Team Polti – Kometa) e Luc Wirtgen (Tudor Pro Cycling Team). Sul GPM di Monte della Cesana ha la meglio Tarozzi, che conquista anche quello di Gabicce Monte. Fetter molla la compagnia degli altri tre e si stacca, ma la fuga viene raggiunta in seguito da Paul Double, compagno di squadra dell’ungherese. Il gruppo torna compatto poco prima dei -10 all’arrivo, ma il terreno a saliscendi favorisce i finisseur e Marco Brenner (Tudor Pro Cycling Team) ne approfitta: il tedesco guadagna quanto basta per andare a prendersi la tappa con un solo secondo di vantaggio sul gruppo dei migliori, regolato allo sprint da Matteo Malucelli (JCL Team UKYO). Nella top 10 di tappa si piazzano anche altri tre italiani, Davide De Pretto (Team Jayco AlUla, 6°), Diego Ulissi (UAE Team Emirates, 7°) e Kristian Sbaragli (Corratec Vini Fantini, 8°).
Per Marco Brenner, ventunenne bavarese di Augsburg, si tratta della prima vittoria tra i professionisti.

Domani si corre la seconda tappa, Riccione – Sogliano al Rubicone di 156.5 Km, su di terreno ancora selettivo e favorevole ad attacchi grazie il circuito finale che prevede di ripetere quattro volte la salita di 3.3 Km al 6.1% che condure al traguardo, lo stesso sul quale nel 2021 si era imposto un giovanissimo e ancora sconosciuto Jonas Vingegaard

Andrea Giorgini

Brenner vince la prima tappa della Settimana Internazionale Coppi & Bartali (foto Sprint Cycling)

Brenner vince la prima tappa della Settimana Internazionale Coppi & Bartali (foto Sprint Cycling)

SCHULTZ, ATTACCO VINCENTE A SANT FELIU DE GUIXOLS. TAPPA E MAGLIA PER L’AUSTRALIANO

marzo 18, 2024 by Redazione  
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Nick Schultz (Team Israel Premier Tech), ex velocista che si è ritagliato una buona carriera come finisseur, sfrutta l’incertezza delle squadre dei big che non chiudono sul suo attacco a circa 2 km dall’arrivo. L’australiano dà tutto negli ultimi 800 m in salita e vince dopo tre anni di digiuno. Secondo Tadej Pogacar (UAE Team Emirates), che ci riproverà sicuramente domani su a Vallter 2000

La prima tappa del Giro di Catalogna 2024 ha come sede di partenza e di arrivo Sant Feliu de Guíxols. Il percorso, lungo complessivamente 173.9 km, strizza l’occhio ai velocisti, anche se il terzo ed ultimo gpm dell’Alt de Sant Grau, a circa 20 km dalla conclusione, può ingolosire l’attacco di qualche finisseur ma soprattutto di Tadej Pogacar (UAE Team Emirates), che ha candidamente dichiarato di essere venuto in Catalogna per vincere, dopo la mezza delusione della Milano – Sanremo. La fuga di giornata si formava dopo 16 km grazie all’azione di cinque ciclisti ovvero Simone Petilli (Team Intermarchè Wanty), Kenny Elissonde (Team Cofidis), Adne Holter (Team Uno X Mobility), Alex Baudin (Team Decathlon AG2R La Mondiale) e Mikel Bizkarra (Team Euskaltel Euskadi). Elissonde transitava in prima posizione sul primo gpm dell’Alt de la Ganga posto al km 29.8. Era invece Bizkarra ad imporsi sul primo traguardo volante di La Bisbal d’Empordà posto al km 40.3. L’UAE Team Emirates controllava la corsa e non lasciava che il vantaggio della fuga lievitasse eccessivamente. Elissonde si aggiudicava anche il secondo gpm dell’Alt dels Àngels posto al km 55. 3. Bizkarra vinceva il secondo traguardo volante di Cassà de la Selva posto al km 75.8. A 50 km dalla conclusione il vantaggio della fuga sul gruppo inseguitore era di 1 solo minuto. In testa al gruppo si erano affiancate altre squadre a dar man forte all’UAE Team Emirates. Bizkarra era il primo dei fuggitivi a rialzarsi a 42 km dal termine. Grazie ad una decisa accelerazione dell’INEOS Grenadiers, in vista del terzo ed ultimo targuardo volante, la fuga veniva ripresa a 33 km dalla conclusione. Proprio Egan Bernal (Team INEOS Grenadiers) vinceva il terzo traguardo volante di Llagostera posto al km 143.3, sopravanzando per di più proprio Pogacar. Sull’ultima salita dell’Alt de Sant Grau il ritmo elevato del gruppo metteva in croce alcuni velocisti ed uno dei primi a staccarsi era Bryan Coquard (Team Cofidis). Marc Soler (UAE Team Emirates) scollinava in prima posizione sull’Alt de Sant Grau posto al km 154. Anche Joao Almeida (UAE Team Emirates) tirava in testa al gruppo affiancando Soler. Nella discesa verso il traguardo il gruppo formava una lunga fila, segno dell’elevata velocità. A 3 km dalla conclusione era l’Israel Premier Tech a mettersi in testa ed a lanciare Nick Schultz, che riusciva con una grande progressione a evadere dal gruppo ed a sprintare negli ultimi 800 metri in progressiva ascesa, mentre nelle fasi concitate del finale una caduta coinvolgeva Egan Bernal, Damiano Caruso e Wout Poels (Team Bahrain Victorious). Schultz riusciva a imporsi sul traguardo per pochi metri davanti a Pogacar che a sua volta aveva accelerato negli ultimi 200 metri ma non era riuscito a riprendere il ciclista australiano. In terza posizione si classificava Stephen Williams (Team Israel Premier Tech) mentre chiudevano la top five Dorian Godon (Decathlon AG2R La Mondiale Team) in quarta posizione ed Axel Laurance (Team Alpecin Deceuninck) in quinta posizione. Schultz, la cui ultima vittoria risaliva alla seconda tappa dello Sazka Tour 2021, ottiene la prima vittoria stagionale e veste la prima maglia gialla con 2 secondi di vantaggio su Pogacar e 6 secondi di vantaggio su Williams. Domani la seconda tappa da Matarò a Vallter 2000 sarà già uno spartiacque del Giro di Catalogna 2024. Dopo una prima metà di tappa completamente pianeggiante si inizierà a salire prima sul Coll de Coubet, gpm di prima categoria posto al km 139, mentre successivamente si affronterà òa scalata finale verso una delle salite simbolo della Catalogna. Vallter 2000 è lunga 11.4 km ed ha una pendenza media del 7.5%. Una salita ideale per Pogacar che sembra in pole position per diventare la nuova maglia gialla.

Antonio Scarfone

Nick Schultz vince a Sant Feliu de Guixols (foto: Getty Images)

Nick Schultz vince a Sant Feliu de Guixols (foto: Getty Images)

LA SANREMO TORNA A UNO SPRINTER, PHILIPSEN TRIONFA IN VIA ROMA

marzo 16, 2024 by Redazione  
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Battuto il record di velocità media di Bugno, la Sanremo è volata via ad oltre 46 di media, la fuga non ha mai avuto spazio e, nel finale, i tentativi di anticipare la volata, comunque ristretta, sono naufragati. Il vincitore uscente si è sacrificato per permettere all’uomo più adatto ad un finale del genere di giocare le proprie carte al meglio.

Sarebbe stata la prima volta per entrambi. Per i due grandi favororiti della vigilia. Per Pogacar una prima volta personale, la prima vittoria alla Classicissima; per Van der Poel, che la Sanremo l’ha vinta lo scorso anno, sarebbe stata la prima vittoria della Sanremo da parte di un corridore all’esordio stagionale, traguardo che anche quest’anno è rimasto ancora inviolato.
Pogacar ha provato due volte e la prima non ha sortito grandi effetti, nonostante abbia provato uno scatto violento, ma troppo era il controllo degli avversari e troppo breve era il tratto con una pendenza di un certo rilievo. Più efficace è stato il secondo allungo, avvenuto un po’ a sorpresa da dietro, con un Van der Poel che però è riuscito molto bene a chiudere il buco e ad accodarsi allo sloveno nella discesa.
La Sanremo, si sa, è difficilissima da interpretare, aperta a tantissimi scenari, vinta da corridori con le caratteristiche più diverse, da un velocista puro come Mario Cipollini ad uno scalatore specialista degli attacchi da lontano come Claudio Chiappucci.
Quest’anno purtroppo, con una decisione scellerata, la corsa non è partita dalla città di Milano bensì da Pavia, con una riduzione del chilometraggio.
Vegni si è giustificato accusando l’amministrazione di Milano di non aver particolare interesse ad una corsa, pur così importante, come la Classicissima e probabilmente ha ragione. Questa circostanza però deve far riflettere su una situazione in cui – nonostante si promuova una mobilità dolce, della quale la bicicletta è non solo l’antesignana, ma anche la protagonista e nonostante Milano voglia proporsi come città in prima linea in questa battaglia – l’amministrazione preferisce non dar fastidio agli automobilisti e allontanare la corsa dalla città che l’ha resa grande.
Come si diceva, le medie sono state molto alte e la fuga di 10 uomini (Davide Baldaccini, Valerio Conti e Kyrylo Tsarenko del Team Corratec – Vini Fantini, Sergio Samitier del Movistar Team, Romain Combaud del Team Dsm-Firmenich PostNL, Davide Bais, Mirco Maestri e Andrea Pietrobon del (Team Polti-Kometa), Alessandro Tonelli e Samuele Zoccarato del VF Group-Bardiani CSF- Faizanè) che ha caratterizzato la corsa non ha mai avuto un grande spazio, raggiungendo un vantaggio massimo di 3 minuti
C’è stata, invece, grande attenzione da parte dei più attesi protagonisti che, sin dai tre storici capi dell’Aurelia hanno controllato, cercando di rimanere nelle prime posizioni e mantenendo la squadra sugli scudi. In questa fase si staccano due grossi nomi del calibro di Alexander Kristoff (Uno-X Mobility) e Christophe Laporte (Team Visma)
Come era prevedibile, sulla Cipressa sono stati gli uomini della UAE ad imporre un ritmo in grado di assottigliare il gruppo, ma anche gli uomini della Ineos e della EF Education si sono dimostrati attivi. Diversi commentatori avevano previsto un tentativo di attacco di Tadej Pogacar (UAE) sulla Cipressa, attacco che non c’è stato.
Indubbiamente la Cipressa è molto più adatta rispetto al Poggio per provare a fare la differenza, però non si può non considerare che i chilometri da percorrere sull’Aurelia prima di andare a prendere il Poggio sono un suicidio sportivo se percorsi da soli ed anche lo stesso Poggio presenta pendenze che favoriscono l’inseguimento di un gruppo, con la sola eccezione del breve passaggio all’8%.
Il lavoro dei compagni di squadra del campione sloveno ha effettivamente assottigliato il gruppo, ma nei chilometri pianeggianti per andare a prendere il Poggio è rientrato un folto gruppo guidato da Jonathan Milan (Lidl – Trek), che poi è andato subito in testa al servizio del capitano Mads Pedersen. Nel frattempo lungo le rampe della Cipressa il gruppo di testa si è sgretolato e davanti sono rimasti solo Samitier, Maestri e Bais, con i primi due messi fuori gioco da una caduta nella successiva discesa. Bais non si è arreso e una volta ripreso dal gruppo è ripartito all’attacco, riuscendo a fare qualche chilometro allo scoperto.
Sul Poggio le prime squadre a condurre le operazioni sono Ineos e Lidl, ma è l’accelerazione di Tim Wellens (UAE) ad annunciare il primo vero attacco, quello di Pogacar. Lo scatto è violento ma non fa male sia perché a resistere sono in tanti, sia perché lo sloveno si è rialzato dopo aver visto che non era riuscito a fare il vuoto e che Mathieu Van der Poel (Alpecin – Deceuninck) non era interessato a dargli il cambio, si è rialzato.
Si è quindi formato un drappello di testa, con tutti i migliori: Pogacar, Van Der Poel, Alberto Bettiol (EF Education – EasyPost), Filippo Ganna (Ineos Grenadiers), Pedersen, Michael Matthews (Team Jayco-AlUla), Tom Pidcock (Ineos Grenadiers), Jasper Stuyven (Lidl-Trek), Matteo Sobrero (Bora-hansgrohe), Jasper Philipsen (Alpecin-Deceuninck), Julian Alaphilippe (Soudal-QuickStep) e Maxim Van Gils (Lotto Dstny).
Per il secondo attacco Pogacar decide di provare a sorprendere gli avversari e parte secco da dietro. Stavolta riesce a guadagnare qualche metro, ma Van der Poel è lesto a chiudere e gli si accoda in discesa. Philipsen è molto vicino e a quel punto, diviene lui il favorito per la vittoria, viste le sue doti di velocista.
Il campione del mondo, infatti, non collabora con lo sloveno, consentendo il rientro di diversi corridori, tra cui non solo Philipsen, ma anche Matej Mohoric (Bahrain – Victorious), che proprio alla fine della discesa parte secco. Ganna, invece, sembra pedalare bene, ma viene bloccato lungo la discesa da un incidente meccanico che gli fa perdere la scia dei migliori.
Mohoric prova l’azione da finisseur, ma gli avversari sono troppo vicini e Van der Poel chiude poco prima del triangolo rosso dell’ultimo chilometro. L’ultimo tentativo è di Sobrero, sulla cui ruota salta Pidcock che prova ad anticipare lo sprint.
Stavolta è Stuyven, vincitore nel 2021, a chiudere per lanciare lo sprint di Pedersen che però non è brillante. Sono Matthews e Philipsen che se la giocano al fotofinish con la vittoria del secondo, ma un ottimo Tadej Pogacar partecipa alla volata e coglie il terzo gradino del podio.
Nelle interviste del post gara, il capitano della UAE sembra molto contrariato, ma in realtà un terzo posto in uno sprint pure ristretto, ma popolato da uomini molto più veloci di lui, dimostra che, dopo 290 chilometri di gara, serve una brillantezza che in pochi riescono a conservare per disputare uno sprint all’altezza della situazione.
Stavolta il Poggio non ha fatto la differenza, ma un significativo ruolo nella vicenda lo ha avuto il campione del mondo. Decidendo giustamente di non collaborare con Pogacar, ha permesso il rientro del compagno di squadra velocista e di altri atleti che probabilmente non sarebbero rientrati in caso di una collaborazione per andare a tutta fino al traguardo.
In questo caso Van der Poel ha sacrificato una buona occasione perché, sulla carta, sarebbe arrivato avvantaggiato in una volata a due con Pogacar; tuttavia, come si diceva poc’anzi, in una volata dopo 290 km di corsa un corridore all’esordio stagionale potrebbe anche non avere il colpo di pedale adatto per affrontare un avversario che, sebbene meno veloce, è sempre tra i più temibili su ogni terreno.
La Classicissima non ha tradito le attese, il fascino intramontabile di questa corsa sta nella sua imprevedibilità, nella difficoltà di lettura per scegliere la strategia migliore, nello spettacolo offerto dal caos totale e convulso che il finale offre sempre. Una corsa sempre da gustare fino in fondo e che si spera tornerà presto a partire dalla sua naturale sede di partenza.

Benedetto Ciccarone

Philipsen vince allo sprint la Milano-Sanremo 2024 (Getty Images)

Philipsen vince allo sprint la Milano-Sanremo 2024 (Getty Images)

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