GIRO DI TURCHIA, TERZO SIGILLO DI TOBIAS LUND ANDRESEN E POI CHIUSURA ANTICIPATA
Ancora una vittoria per Tobias Lund Andresen al Presidential Cycling Tour of Türkiye. Il danese ha così messo in carniera la terza vittoria nelle ultima 4 tappe disputate. Podio di giornata per Dupont e Peñalver. Primo italiano Zanoncello, settimo. Topten anche per Pinazzi, nono. Tutto questo è accaduto ieri, mentre oggi il maltempo ha costretto gli organizzatori a neutralizzare l’ultima tappa. La vittoria finale è così andata a Frank van den Broek, vincitore della frazione regina.
Le ultime notizie arrivate dalla Turchia fanno sapere che il Presidential Cycling Tour of Türkiye si è concluso con la settima tappa di ieri. L’ottava in programma oggi è stata neutralizzata per la pioggia che si sta abbattendo su Istanbul e che ha convinto la giuria a far percorrere ai corridori solo uno dei cinque giri previsti a velocità controllata, senza ordine d’arrivo e dunque senza nè vincitori, nè vinti.
Tornando alla corsa “vera”, ieri c’è stata la terza vittoria in quattro tappe per il danese del Team Dsm-Firmenich PostNL Tobias Lund Andresen. Il ventunenne di Taastrup si sta dimostrando un velocista di spessore, visto come sta monopolizzando le ultime volate di questo Giro di Turchia
Ieri a fare da corona al suo terzo successo – al termine della Cesme – Smirne di 125.4 Km si sono piazzati nell’ordine Timothy Dupont (Tarteletto – Isorex), Manuel Peñalver (Team Polti Kometa), Sasha Weemaes (Bingoal WB), Sergey Rostovtsev (Sakarya BB Pro Team), Fabio Jakobsen (Team Dsm-Firmenich PostNL), Enrico Zanoncello (VF Group – Bardiani CSF – Faizanè), Marcin Budziński (Mazowsze Serce Polski), Mattia Pinazzi (VF Group – Bardiani CSF – Faizanè) e Sebastian Nielsen (TDT – Unibet Cycling Team)-
Con la neutralizzazione della tappa odierna, nulla è cambiato in classifica generale che vede Frank van den Broek (Team Dsm-Firmenich PostNL), vincitore della frazione regina di venerdì, primeggiare con un vantaggio di 4″ su Merhawi Kudus (Terengganu Cycling Team) e 9″ su Paul Double (Team Polti Kometa). Primo italiano è Manuele Tarozzi (VF Group – Bardiani CSF – Faizanè), dodicesimo a 45″.
Mario Prato

La tripletta di Andresen sulle strade turche (www.yeniasir.com.tr)
CARAPAZ VINCE A LEYSIN,CARLOS RODRIGUEZ NUOVA MAGLIA GIALLA
La tappa più dura del Giro di Romandia 2024 vede gli uomini di classifica battersi senza lesinare colpi sull’ultima salita finale. Richard Carapaz (Team EF Education EasyPost) sceglie il momento giusto per attaccare ed andare a vincere sul traguardo di Leysin mentre Juan Ayuso (UAE Team Emirates) deve cedere la maglia gialla a Carlos Rodriguez (Team INEOS Grenadiers)
Anche se verrà affrontato per primo, dei cinque gpm in programma nella penultima tappa del Giro di Romandia, quello di Ovronnaz è certamente il più impegnativo con gli ultimi 5 dei 9 km da scalare con una pendenza media che supera l’11%. Se qualche squadra si metterà a fare un ritmo ‘pazzo’, in cima resterà non più di una trentina di ciclisti – forse anche meno – e con quattro gpm ancora da percorrere, di cui l’ultimo che termina sul traguardo di Leysin, ne vedremo delle belle. Juan Ayuso (UAE Team Emirates) è la nuova maglia gialla e parte con i gradi di favorito ma mai dire mai in una corsa che finora non ha mostrato un chiaro favorito visto che il simbolo del primato è passato sempre di spalla in spalla alla fine ciascuna tappa. Oggi sicuramente sapremo chi vincerà al 99% l’edizione 2024 della breve corsa svizzera. Alla partenza da Saillon si segnalavano i ritiri di Sylvain Moniquet (Team Lotto Dstny) e di Patrick Gamper (Team BORA Hansgrohe). Dopo una decina di km si avvantaggiava un terzetto formato da Raul Garcia Pierna (Team Arkea B&B Hotels), Nelson Oliveira (Team Movistar) e Bart Lemmen (Team Visma Lease a Bike). IL portoghese si aggiudicava il primo traguardo volante di Aproz posto al km 17.5. Poco prima dell0inizio della salita di Ovronnaz raggiungevano la testa della corsa anche Juri Hollmann (Team Alpecin Deceuninck), Dorian Godon (Team Decathlon AG2R La Mondiale) e Josef Cerny (Team Soudal Quick Step). Lemmen scollinava in prima posizione sul gpm di Ovronnaz posto al km 44.7. L’olandese si ripeteva sul successivo gpm di La Rasse posto al km 79.1. Nel gruppo maglia gialla le squadre più attive all’inseguimento dei fuggitivi erano l’UAE Team Emirates ed il Team INEOS Grenadiers. Nel frattempo Clement Berthet (Team Decathlon AG2R La Mondiale) aveva raggiunto la testa della corsa ed aveva scollinato per primo sul gpm di Les Rives posto al km 100.1. Bertheth si aggiudicava anche il successivo gpm di Les Giettes posto al km 106.8 mentre il forcing dell’UAE e dell’INEOS iniziava a dare i suoi frutti visto che il gruppo maglia gialla iniziava ad allungarsi e si segnalava nelle retrovie Lucas Plapp (Team Jayco AlUla), settimo in classifica generale. Berthet vinceva il secondo traguardo volante di Monthey posto al km 118.3. Dopo l’inizio dell’ultima salita verso l’arrivo il gruppo dei favoriti si riduceva all’osso ed in difficoltà sembrava essere proprio la maglia gialla Ayuso che non riusciva a rispondere agli attacchi degli altri. Richard Carapaz (Team EF Education EasyPost) attaccava a circa 3 km dall’arrivo. Florian Lipowitz (Team BORA Hansgrohe) e Carlos Rodriguez (Team INEOS Grenadiers) in un primo momento cercavano di stargli vicino ma Rodriguez perdeva le ruote degli altri due. Nella volata a due in salita Carapaz vinceva davanti a Lipowitz mentre Rodriguez giungeva in terza posizione a 10 secondi di ritardo. Enric Mas (Team Movistar) era quarto a 14 secondi di ritardo da Carapaz mentre Aleksandr Vlasov (Team BORA Hansgrohe) chiudeva la top five. Ayuso non faceva meglio dell’undicesima posizione a 44 secondi di ritardo da Carapaz che ottiene la terza vittoria stagionale. Quel che più importa però è che la maglia gialla passa sulle spalle di Carlos Rodriguez che ora potrà gestire 7 secondi di vantaggio su Vlasov nell’ultima tappa di domani, per la maggior parte da percorrersi all’interno del circuito di Vernier, nel quale si dovrà affrontare per quattro volte il facile gpm di Dardagny. Le squadre dei velocisti possono avere delle chance di vittoria ma i 7 secondi che separano Rodriguez e Vlasov potrebbero rendere la tappa molto interessante.
Antonio Scarfone

Richard Carapaz vince a Leysin (foto: Luc Claessen/Getty Images)
AL GIRO DI TURCHIA LA MONTAGNA INCORONA FRANK VAN DEN BROEK
La tappa Regina del Presidential Cycling Tour of Türkiye è andata a Frank van den Broek, che ha regolato in uno sprint a due l’eritreo Kudus. Terzo Double. Italiani tutti fuori dalla TopTen con Valerio Conti dodicesimo.
Cambio della guardia in casa Team Dsm-Firmenich PostNL. Dopo le due vittorie consecutive e relativa ledership conquistate da Tobias Lund Andresen, oggi a salire alla ribalta è stato Frank van den Broek, andato a fare la classica doppietta, tappa e maglia. Sul traguardo in salita del monte Spil l’olandese ha regolato in uno sprint a due l’eritreo Merhawi Kudus, che dopo otto anni nel World Tour è approdato al Terengganu Cycling Team, squadra continentale malese. Terzo a 3″ si è piazzato il britannico Paul Double (Team Polti Kometa), molto attivo nelle fasi finali, ma ormai troppo stanco per tenere le ruote dei due corridori lanciati verso la vittoria. Più indietro sono giunnti gli altri componenti della TopTen di giornata: a 13” è transitata la coppia formata da Metkel Eyob (Terengganu Cycling Team) e Harold Martín López (Astana Qazaqstan Team), a 16″ un quartetto composto da Mario Aparicio (Burgos – BH), Lander Loockx (TDT – Unibet Cycling Team), Carl Fredrik Hagen (Q36.5 Pro Cycling Team) e Alexander Hajek (BORA – hansgrohe); a 34″ si è piazzato Vadim Pronskiy (Astana Qazaqstan Team), che ha chiuso la TopTen di giornata precedendo il monegasco Victor Langellotti (Burgos – BH). Primo degli italiani è stato Valerio Conti (Team Corratec – Vini Fantini), 12° a 36″.
La tappa odierna era quella più importante, perchè prevedeva l’arrivo posto al termine di una salita di 14 Km al 7% di pendenza media, e lo si è capito anche dalle attenzioni che il gruppo ha riservato ad ogni fase di gara. La prima squadra a muovere le acque è stata, fin dalle prime pedalate, l’Astana Qazaqstan, che ha mandato all’attacco Davide Ballerini e Nicolas Vinokourov. I due dopo solo 10 km dal via avevano già un vantaggio di 40″. Hanno provato a chiudere sui fuggitivi Jonas Rickaert (Alpecin-Deceuninck) e Andreas Nielsen (TDT-Unibet), ma prima che la situazione potesse diventare pericolosa per gli inseguitori il gruppo ha chiuso il gap. La fase successiva è stata caratterizzata da un susseguirsi di attacchi con vari atleti impegnati, tra cui nuovamente Ballerini, questa volta in compagnia di Martijn Budding (TDT-Unibet). Più fortuna l’ha avuta il tentativo di Timothy Dupont e Mauro Verwilt (Tarteletto-Isorex), la cui “libera uscita” è durata un po’ di più; ma anche su di loro si è riportato il gruppo, prima che scattasse la prima ora di gara. Quando mancavano poco più di 110 Km al termine è nata la fuga “buona”, portata via dal già citato Rickaert, Negasi Haylu Abreha (Q36.5 Pro Cycling), Petros Mengs (Beykoz Belediyesi Spor Türkiye), Norbert Banaszek (Mazowsze Serce Polski) e Feritcan Samli (Spor Toto Cycling). La loro azione è proseguita andando a sfiorare i 4′ di vantaggio, stabilizzandosi intorno ai 3′10″ in prossimità di metà gara. I saliscendi che precedevanio il gran finale hanno ridotto le energie degli attaccanti e così il gruppo di testa perdeva pezzi strada facendo, fino a ridursi a tre corridori in prossimità dell’inizio dell’ascesa finale, quando il loro vantaggio era sceso a 1′30″.
All’inizio della fase finale e decisiva i team più attivi erano ancora l’Astana Qazaqstan e la Polti-Kometa, ma la prima azione che poteva far saltare il banco è stata portata dalla Q36.5, che ha lanciato Filippo Conca, capace di riportarsi sul compagno di squadra Negasi Haylu Abreha, ormai rimasto solo a condurre la corsa. Le scarse energie rimaste all’etiope ben poco potevano servire alla causa di Conca, che ha proseguito in solitudine. Su di lui si è riportato Samuele Zoccarato (Vf Group-Bardiani Csf-Faizanè) e i due hanno proseguito di comune accordo, con la Caja Rural-Seguros Rga a prendere in mano la situazione in testa al gruppo. Ai meno otto, con Zoccarato rimasto solo in testa, si è mosso Harold Martin Lopez (Astana Qazqastan), che di fatto ha dato il via alla lotta per la vittoria. Le successive azioni – prima quella di Double, che forza l’andatura del gruppo, e poi quella di Kudus, che riesce ad involarsi – stoppano l’azione dell’ecuadoriano. Sull’eritreo solo al comando si sono, però, riportati ai meno 3 Double e Frank van den Broek, che così’ vanno a formare il terzetto che si è andato a giocare la vittoria di tappa.
In ottica classifica fenerale la tappa odierna ho premiato il vincitore, che si è insediato al comando con un vantaggio di 4″ secondi sul Kudus e 9″ su Double, mentre per trovare il primo nome italiano bisogna scendere fino al 12° posto, occupato da Manuele Tarozzi (VF Group – Bardiani CSF – Faizanè).
Domani con la Cesme – Sminre di 125,4 km si tornerà in pianura: la tappa presenta poche difficoltà altimetriche nella prima metà di gara quindi, salvo sorprese, dovrebbe essere di nuovo protagonisti i velocisti.
Mario Prato

Frank van den Broek vince al tappa regina del Giro di Turchia (foto Tommaso Pelagalli / SprintCyclingAgency)
LA RIVOLUZIONE DI ORON. A MCNULTY LA TAPPA, AD AYUSO LA MAGLIA
La cronometro individuale di Oron, disturbata nella seconda parte da violenti scrosci di pioggia, vede la vittoria di Brandon McNulty (UAE Team Emirates) mentre Juan Ayuso (UAE Team Emirates) è la nuova maglia gialla con buona pace degli altri presunti pretendenti
La cronometro individuale di Oron, lunga 15.5 km, servirà a definire meglio la classifica generale che già ieri ha visto alcuni interessanti cambiamenti nella sua parte alta. Thibau Nys (Team Lidl Trek) è la nuova maglia gialla ed oggi cercherà di mantenere il simbolo del primato anche se la concorrenza è accanita e di livello. Al di là dei soliti noti (Ayuso, Yates, Carapaz, ecc…) da segnalare la ‘vicinanza’ di Lucas Plapp (Team Jayco AlUla) es Ilan van Wilder (Team Soudal Quick Step), due ottimi cronomen che resistono anche in salita e che oggi minacceranno da vicino Nys. Ma la pioggia, prevista nella seconda parte della cronometro, è arrivata ed ha rivoluzionato prima di tutto la classifica parziale, con Brandon McNulty (UAE Team Emirates) che si è giovato della corsa sull’asciutto e che ha fatto segnare il miglior tempo sia all’intertempo che sul traguardo finale. Lo statunitense chiude con il tempo di 20 minuti e 7 secondi facendo meglio di Magnus Sheffield (Team INEOS Grenadiers), secondo a 13 secondi di ritardo mentre sale sul gradino più basso del podio un insospettabile Felix Großschartner (UAE Team Emirates). Il dominio della squadra emiratina è completato dal quarto posto di Juan Ayuso, favorito della vigilia, che chiude in 20 minuti e 21 secondi, recuperando posizioni su posizioni dopo una parte di percorso al di sotto del suo livello. Completa la top five Bruno Armirail (Team Decathlon AG2R La Mondiale) con il tempo di 20 minuti e 23 secondi. Damiano Caruso (Team Bahrain Victorious) è il miglior italiano al traguardo con un ritardo di 55 secondi da McNulty. E’ la quinta vittoria stagionale per McNulty mentre la pavenatta rivoluzione in classifica generale vede Ayuso nuova maglia gialla con 7 secondi di vantaggio su Van Wilder e 10 secondi di vantaggio su Aleksandr Vlasov (Team BORA Hansgrohe). Domani è in programma la penultima tappa del Giro di Romandia 2024, quella più impegnativa dal punto di vista altimetrico. Si parte da Saillon e si arriva a Leysin dopo 159.2 km. Sono cinque i gpm da affrontare, con quelli di Ovronnaz e di Leysin che sono i più lunghi e i più duri. Assisteremo all’ultima vera battaglia tra gli uomini di classifica per vincere la breve corsa svizzera.
Antonio Scarfone

Brandon McNulty vince la cronometro di Oron (foto: Luc Claessen/Getty Images)
GIRO DI TURCHIA: TOBIAS LUND ANDRESEN… ANCORA LUI
Doppietta per il danese Andersen che anche oggi ha conquistato il successo nella corsa turca.Seconda piazza per il compagno di squadra Jacobsen, terzo il portoghese Leitao. Primo italiano Lonardi, settimo.
Ancora tu… Anche a Kuşadasi, sede d’arrivo della quinta tappa, il più veloce è stato il danese Tobias Lund Andresen (Team Dsm-Firmenich PostNL). Il leader della classifica generale ha preceduto sul traguardo il compagno di squadra Fabio Jakobsen e Iúri Leitão (Caja Rural – Seguros RGA), che sono saliti con lui sul podio di giornata. Nella TopTen si sono piazzati nell’ordine Martijn Budding (TDT – Unibet Cycling Team), Jensen Plowright (Alpecin – Deceuninck), Reinardt Janse van Rensburg (China Glory – Mentech Continental Cycling Team), Giovanni Lonardi (Team Polti Kometa), Danny van Poppel (BORA – hansgrohe), Andrea Peron (Team Novo Nordisk) e Rory Townsend (Q36.5 Pro Cycling Team). Fuori di un nulla dal novero dei migliori dieci di giornata si sono piazzati Davide Persico (Bingoal WB), 11°, Filippo Magli (VF Group – Bardiani CSF – Faizanè), 12°, e Davide Ballerini (Astana Qazaqstan Team), 15°.
Dopo un avvio abbastanza tranquillo la corsa ha preso la sua quasi definitiva fisionomia con l’attacco di Antonio Polga (Team Novo Nordisk), Mauro Verwilt (Tarteletto-Isorex), Oliver Mattheis (BIKE AID), Jacob Scott (REMBE Pro Cylcing Team Sauerland), Genki Yamamoto (Kinan Racing Team), Michal Pomorski e Konrad Czabok (Mazowsze Serce Polski). Ai sette ha provato ad accodarsi il turco Tahir Yigit (Spor Toto Cycling Team), ma la sua azione non ha avuto fortuna. I fuggitivi, grazie ad un vantaggio di circa sei minuti, hanno avuto la possibilità di andare a fare raccolta di premi ai vari traguardi volanti e GPM di giornata.
Con il passare dei chilometri la situazione è cambiata e davanti i fuggitivi si sono ridotti a due coppie, poi ricompattate, formate da Mattheis e Czabok la prima e da Scott e Verwilt la seconda. L’andatura del gruppo inseguitore ha, peròm continuato a salire e il gap in maniera definitiva si è chiuso ai meno 5, quando Mattheis, ultimo reduce delle fuga, è stato raggiunto, giusto in tempo perchè i treni dei velocisti si organizzarino per lanciare sul traguardo le proprie ruote veloci.
Domani il Giro di Turchia e vivrà la sua tappa decisiva, che prevede l’arrivo in salita al monte Spil, percorsa un’ascesa finale di 14 km al 7% di pendenza media.
Mario Prato

Tobias Lund Andresen (Getty Images)
NYS VINCE A LES MARECOTTES, È IL NUOVO LEADER DEL ROMANDIA
Al Giro di Romandia va di scena il primo arrivo in salita a Les Marécottes e Thibau Nys, fuggitivo della prima ora, riesce a resistere al ritorno del gruppo con i big ed a sprintare in una volata ristretta davanti ad Andrea Vendrame (Team Decathlon AG2R La Mondiale) ed a Lucas Plapp (Team Jayco AlUla). Il giovane belga è la nuova maglia gialla
Con una classifica generale ancora cortissima la seconda tappa in linea del Giro di Romandia servirà a diradare i primi dubbi sulle vere forze in campo. Si parte da Friburgo e si arriva a les Marécottes dopo 171 km. Gli ultimi 70 saranno i più impegnativi con i gpm de Les Mosses e soprattutto quello de Les Maeécottes, in cima al quale è posta la linea d’arrivo. Quest’ultima salita è lunga 7.6 km ed ha una pendenza media del 7.5%. Molte squadre sulla carta hanno due o anche più capitani per cui ci attendiamo diversi attaccanti sulla salita finale e la maglia gialla di Dorian Godon (Team Decathlon AG2R La Mondiale) è concretamente in pericolo anzi diciamo che il francese ha poche se non nulle possibilità di conservarla. La fuga di giornata partiva dopo una ventina di km grazie all’azione di Andrea Vendrame (Team decathlon AG2R La Mondiale), Thybau Nys (Team Lidl Trek), Roger Adrià (Team BORA Hansgrohe), Xandro Meurisse (team Alpecin Deceuninck), Nikias Arndt (Team Bahrain Victorious), Sean Flynn (Tea DSM – Firmenich PostNL) e Xabier Mikel Azparren (Team Q36.5 Pro Cycling). Il vantaggio dei sette fuggitivi cresceva rapidamente nonostante i soli 12 secondi che sia Vendrame che Nys dovevano recuperare alla maglia gialla. Dopo 35 secondi i sette battistrada avevano 5 minuti e 30 secondi di vantaggio sul gruppo maglia gialla. Vendrame vinceva il primo traguardo volante di Enney posto al km 83.2. All’inizio del primo gpm di Les Mosses il vantaggio dei sette fuggitivi era sceso a meno di 4 minuti. Nell’avanguardia del gruppo maglia gialla era moltoi attiva l’EF Education EasyPost, una delle squadre che aveva in Richard Carapaz il capitano unico per questa edizione del Giro di Romandia. Vendrame scollinava in prima posizione sul gpm di Le Mosses posto al km 115.2. Nel frattempo dal gruppo di testa si erano staccati Arndt e Flynn. A 30 km dalla conclusion eil gruppo maglia gialla doveva recuperare 2 minuti e 20 secondi ai cinque battistrada. A 20 km dalla conclusione il vantaggio dei cinque uomini di testa era nuovamente aumentato a 3 minuti. Vendrame vinceva il secondo traguardo volante di Vernayaz posto al km 158.5. La fuga iniziava l’ultima salita verso l’arrivo di Les Marécottes con 2 minuti e 40 secondi di vantaggio sul gruppo maglia gialla tirato da INEOS Grenadiers, EF Education EasyPost e Groupama FDJ. Azparren era il primo ad alzare bandiera bianca tra i cinque battistrada. Anche Adrià si sfilava ai meno 4. Nel gruppo piombava nelle retrovie anche la maglia gialla Godon che doveva dire addio ai sogni di gloria. Lucas Plapp (Team Jayco AlUla) scattava a circa 3 km dalla conclusione seguito da Florian Lipowitz (Team BORA Hansgrohe). L’australiano era il primo a riprendere Vendrame e Nys. Il terzetto di testa, con Plapp costantemente in prima posizione, aumentava il vantaggio sul gruppo ormai esploso. Vendrame anticipava la volata in salita ma Nys era abile a non cedere ed anzi ad affiancare l’italiano ed a vincere sul traguardo di Les Marécottes. Secondo era Vendrame mentre terzo era Plapp a 4 secondi di ritardo. Lipowitz era quarto a 14 secondi di ritardo mentre il drappello più copioso degli uomini di classifica veniva regolato da Juan Ayuso (UAE Team Emirates) in quinta posizione a 16 secondi di ritardo da Nys. Il ventunenne ciclista belga ottiene la prima vittoria stagionale e balza al comando in classifica generale con 4 secondi di vantaggio su Vendrame e 22 secondi di vantaggio su Plapp. Domani è in programma la cronometro individuale di Oron. Saranno 15.5 km che si percorreranno in senso antiorario con una parte iniziale che prevede quasi 2 km al 6.5%. Saranno favoriti quegli atleti che esprimono grande potenza ed hanno anche ottime capacita di guida anche perchè sul tracciato sono presenti una ventina di curve a 90° ma anche a gomito che potrebbero spezzare il ritmo.
Antonio Scarfone

Thibau Nys vince a Les Marécottes (foto: Luc Claessen/Getty Images)
GIRO DI TURCHIA: VITTORIA E LEADERSHIP PER TOBIAS LUND ANDRESEN, TIZZA DECIMO
Cambio al vertice al Presidential Cycling Tour of Türkiye. Il danese Andresen conquista la quarta tappa e balza in vetta alla classifica. Seconda piazza di giornata per Van Poppel, terzo Uhlig. Primo italiano Marco Tizza, decimo.
È durato solo un giorno l’interregno di Giovanni Lonardi. Il veronese della Polti Kometa è stato spodestato dal danese Tobias Lund Andresen (Team Dsm-Firmenich PostNL) che, imponendosi nella tappa odierna, è salito in testa alla classifica con un vantaggio di 4” sull’italiano e sul tedesco Henri Uhlig (Alpecin – Deceuninck), entrambi con tre piazzamenti nella topten delle quattro tappe finora disputate.
La frazione di oggi ha visto un primo attacco di Negasi Haylu Abreha (Q36.5 Pro Cycling), Lennert Teugels (Bingoal WB), Andreas Miltiadis (Terengganu), Robbe Claeys (Tarteletto – Isorex) e Yago Aguirre (Rembe). La loro libertà è durata poco; meglio è andata a James Whelan (Q36.5), Calum Johnston (Caja Rural), Manuele Tarozzi (VF Group – Bardiani CSF – Faizanè), Owen Geleijn (TDT Unibet), Gianni Marchand (Tarteletto – Isorex), Petros Mengs (Beykoz), Samet Bulut (Beykoz) e Vinzent Dorn (BikeAid), che hanno avuto più libertà. Il loro vantaggio si è attestato sui due minuti e la corsa si è così spezzata in due scenari diversi, con quelli davanti interessati a raccogliere bottino nei vari GPM e traguardi volanti e il gruppo inseguitore che eseguiva una semplice opera di controllo. Con il passare dei chilometri il gruppetto di testa ha cominciato a perdere qualche elemento, mentre dietro si incomincia a vedere un po’ più di organizzazione nel portare avanti l’inseguimento. Ai meno 15 davanti sono rimasti in 5 con una trentina di secondi di vantaggio sul gruppo inseguitore, che aveva perso strada facendo alcune ruote veloci. Questa situazione si prolunga fino ai meno 5, quando davanti incominciano ad assaporare la possibilità di giocarsi la tappa con relativi salti di cambio e rallentamenti.
A far saltare il banco ci prova con convinzione Tarozzi, ma i suoi due allunghi però hanno fortuna e la conclusione è così stata la volata vincente di Andresen davanti a Danny van Poppel (BORA – hansgrohe), Uhlig, Sebastian Nielsen (TDT – Unibet Cycling Team), Matyáš Kopecký (Team Novo Nordisk), Max Kanter (Astana Qazaqstan Team), Thomas Joseph (Tarteletto – Isorex), Lander Loockx (TDT – Unibet Cycling Team), Merhawi Kudus (Terengganu Cycling Team) e Marco Tizza (Bingoal WB).
Domani si proseguirà con la quinta tappa da Bodrum a Kuşadai di 177,9 km. Il tracciato segue la falsariga delle tappe precedenti in attesa della frazione di giovedì, quando l’arrivo in salita al monte Sipylos delineare la classifica generale finale.
Mario Prato

Tobias Lund Andresen (Getty Images)
GODON SI IMPONE NELLA VOLATA DI FRIBURGO ED E’ LA NUOVA MAGLIA GIALLA
A Friburgo la prima tappa in linea del Giro di Romandia vede la vittoria in volata di Dorian Godon (Team Decathlon AG2R La Mondiale) che precede il compagno di squadra Andrea Vendrame e Gianni Vermeersch (Team Alpecin Deceuninck). Godon è la nuova maglia gialla
La prima tappa del Giro di Romandia parte da Château d’Oex e termina a Friburgo dopo 165.7 km. Sono sei i gpm che i ciclisti dovranno affrontare lungo il percorso. In particolare quelli di Arconciel e di Lorette, che si dovranno percorrere rispettivamente tre e due volte all’interno del circuito finale, potrebbero animare la tappa che dovrebbe vedere all’arrivo di Friburgo una volata di un gruppo piuttosto compatto. Bisognerà comunque capire quali saranno le intenzioni delle squadre dei big, prime fra tutte UAE Team Emirates e INEOS Grenadiers le quali in caso di corsa dura potrebbero far fuori la maggior parte dei velocisti. Maikel Zijlaard (Team Tudor Pro Cycling) veste a sorpresa la maglia gialla e vedremo se al termine della tappa sarà ancora sua. La fuga di giornata veniva inaugurata con un’accelerazione di Fausto Masnada (Team Soudal Quick Step) a cui rispondevano Juri Hollmann (Team Alpecin Deceuninck), Patrick Gamper (Team BORA Hansgrohe), Raul Garcia Pierna (Team Arkea B&B Hotels), Rune Herregodts (Team Intermarchè Wanty) e Joey Rosskopf (Team Q36.5 Pro Cycling). Rosskopf si aggiudicava il primo traguardo volante di Corbières posto al km 39.3 mentre Hollmann scollinava in prima posizione sul primo gpm di Sorens posto al km 49.5. Il tedesco scollinava in prima posizione anche sul successivo gpm di Lorette posto al km 89.1. Hollman faceva il pieno aggiudicandosi anche i successivi gpm di Arconciel e di Lorette posti rispettivamente al km 116.2 ed al km 129.4. A circa 35 km dalla conclusione attaccavano David Gaudu (Team Groupama FDJ), Richard Carapaz (Team EF Education EasyPost) e Jan Christen (UAE Team Emirates) ma questo terzetto aveva vita breve perchè il gruppo maglia gialla rispondeva ed annullava la sua iniziativa dopo alcuni km. A 18 km dalla conclusione i fuggitivi della prima ora avevano una cinquantina di secondi di vantaggio sul gruppo tirato a turno dagli uomini della Movistar, della Lidl Trek e dell’Intermarchè Wanty. Julian Alaphilippe (Team Soudal Quick Step) scattava sull’ultimo gpm di Arconciel ed era il primo a raggiungere i fuggitivi tra cui era Masnada a scollinavare in prima posizione. La Movistar faceva comunque buona guardia ed il gruppo si compattava a 9 km dalla conclusione. A 4 km dall’arrivo attaccava Andreas Kron (Team Lotto Dstny) ma anche questa volta la Movistar ricuciva agevolmente sul ciclista danese. Volata doveva essere e volata sarebbe stata con la Decathlon AG2R La Mondiale attivissima nell’ultimo km con Dorian Godon che tirava la volata ad Andrea Vendrame ma quest’ultimo, forse a causa della strada in leggera discesa, non riusciva a superare il compagno. Godon vinceva così davanti a Vendrame mentre terzo era Gianni Vermeersch (Team Alpecin Deceuninck). Chiudevano la top five Milan Menten (Team Lotto Dstny) in quarta posizione e Kasper Asgreen (Team Soudal Quick Step) in quinta posizione. Per Godon è la vittoria stagionale dopo alcuni piazzamenti, il più prestigioso dei quali nella settima tappa del Giro di Cataligna, quando giunse secondo alle spalle di un certo Tadej Pogačar. Godon è anche la nuova maglia gialla con 6 secondi di vantaggio su Vermeersch e 9 secondi di vantaggio su Alaphilippe. Domani è in programma la seconda tappa da Friburgo a Les Marécottes di 171 km. Sarà una tappa importante per le sorti della classifica generale visto che l’arrivo è posto su una salita di 7.6 km con una pendenza media del 7.5%. In alcuni tratti si supererà il 10% per cui si inizieranno a delineare le vere forze in campo con prevedibili ripercussioni in classifica generale.
Antonio Scarfone

Dorian Godon vince a Friburgo (foto: Luc Claessen/Getty Images)
VAN POPPEL DECLASSATO IN TURCHIA, A LONARDI TAPPA E MAGLIA
Successo italiano al Presidential Cycling Tour of Türkiye nella terza tappa. Dopo il declassamento di Danny van Poppel la vittoria è stata assegnata a Giovanni Lonardi, che si è anche insediato in vetta alla classifica generale. Seconda piazza per Enrico Zannoncello, terzo Max Kanter.
Una manovra scorretta di Danny Van Poppel (Bora Hansgrohe), primo a passare sotto il traguardo di Marmaris, ha consegnato la vittoria e la leadership in classifica generale a Giovanni Lonardi (Team Polti Kometa). Il successo dei nostri colori è stato altresì rafforzato dalla seconda posizione di Enrico Zanoncello (VF Group Bardiani CSF Faizané), che ha preceduto Max Kanter (Astana Qazaqstan Team), salito sull’ultimo gradino del podio.
La TopTen di giornata è stata completata da Matyáš Kopecký (Team Novo Nordisk), Iúri Leitão (Caja Rural – Seguros RGA), Henri Uhlig (Alpecin – Deceuninck), Sebastián Mora (Burgos – BH), Kenneth Van Rooy (Bingoal WB), Merhawi Kudus (Terengganu Cycling Team), Rory Townsend (Q36.5 Pro Cycling Team).
Come già detto, il vincitore odierno è anche il nuovo leader della classifica poichè il portacolori della Polti Kometa ha un vantaggio di 4” secondi sulla coppia formata da Zanoncello e Henri Uhlig (Alpecin – Deceuninck); seguono a sei secondi Tobias Lund Andresen (Team dsm-firmenich PostNL) e a sette secondi Filippo Conca (Q36.5 Pro Cycling Team).
La tappa odierna si può riassumere in poche righe. Dopo una partenza caratterizzata da vari attacchi che non hanno avuto fortuna, al cinquantesimo chilometri di gara si avvantaggiano Conca, Willie Smit (hina Glory – Mentech Continental Cycling Team), Antoine Berlin (Bike Aid) e Konrad Czabok (Mazowsze Serce Polski). La loro azione prosegue fino ai meno 40, quando l’italiano del gruppetto di testa ha provato l’azione solitaria. Per il lecchese non c’è stata molta fortuna, poichè sull’ultima ascesa di giornata è stato raggiunto da Zoccarato, Berlin, Lennert Teugels (Bingoal WB), Burak Abay (Sakarya BB Pro Team) e Ryan Cavanagh (Kinan Racing Team). Ma il gruppo aveva già iniziato le operazioni che precedono la volata e per i fuggitivi non c’è stato nulla da fare.
Nella giornata di lunedì si è disputata la seconda tappa (Kemer – Kaş, 190.6 Km) che ha visto il successo di Max Kanter, terzo oggi, su Henri Uhlig, Tobias Lund Andresen (Team Dsm-Firmenich PostNL), Davide Ballerini (Astana Qazaqstan Team), Lonardi e il resto del gruppo.
Oggi il Giro di Turchia proseguirà con la quarta tappa, che da Marmaris condurrà a Bodrum in 137,9 km.
La frazione presenta un menù che potrebbe risultare indigesto ad alcuni velocisti, anche se i due GPM in programma non sono ostacoli ostici da superare.
Mario Prato

Giovanni Lonardi veste la maglia verde di leader della classifica (Getty Images)
MAI DIRE MAIKEL. ZIJLAARD VINCE IL PROLOGO DI PAYERNE
Nel breve cronoprologo di Payerne, Mikel Zijlaard (Team Tudor Pro Cycling) sorprende cronomen e uomini di classifica e indossa inaspettatamente la prima maglia gialla del Giro di Romandia. Edoardo Zambanini primo italiano all’arrivo
Il Giro di Romandia 2024 si apre con uno dei prologhi a cronometro più brevi degli ultimi anni in una corsa di ciclismo di una settimana. La partenza e l’arrivo coincidono con la località di Payerne e la lunghezza del percorso non raggiunge i 2 km e 300 metri. Spalmati lungo le strade della ridente cittadina svizzera contiamo dieci curve a 90 gradi più altre cinque o sei semicurve che spezzeranno il ritmo dei ciclisti. Per la conformazione e la brevità del percorso può vincere anche un ciclista non avvezzo alle corse contro il tempo. Ed infatti tra la sorpresa generale a vincere è Maikel Zijlaard (Team Tudor Pro Cycling) che ferma le lancette a 2 minuti e 55 secondi. A 1 secondo di ritardo si piazza Cameron Scott (Team Bahrain Victorious) mentre terzo è un redivivo Julian Alaphilippe (Team Soudal Quick Step) a 2 secondi di ritardo. Chiudono la top five Dorian Godon (Team Decathlon AG2R La Mondiale) e Ivo Oliveira (UAE Team Emirates), entrambi a 3 secondi di ritardo. Tra gli uomini di classifica quello messo meglio pare essere Ilan van Wilder (Team Soudal Quick Step), che chiude con il tempo di 2 minuti e 59 secondi, a 4 secondi di ritardo da Zijlaard. Edoardo Zambanini è il primo italiano all’arrivo con il tempo di 3 minuti e 2 secondi, a 7 secondi di ritardo da Zijlaard. Il 24enne olandese di Rotterdam ottiene la sua prima vittoria in una corsa WT ed è naturalmente la prima maglia gialla con 1 secondo di vantaggio su Scott e 2 secondi di vantaggio su Alaphilippe. Domani è in programma la seconda tappa da Château d’Oex a Friburgo di 165.7 km. Dopo i primi 70 km nei quali spicca il gpm di Sorens (4.2 km al 7.5%), si entra nel circuito finale caratterizzato dai due muri di Arconciel e di Lorette. Il primo è lungo 1.8 km ed ha una pendenza media del 7.3%, il secondo è lungo 700 metri con una pendenza media del 12.7%. Vedremo le prime scaramucce tra gli uomini di classifica e la maglia gialla potrà già cambiare spalle.
Antonio Scarfone

Maikel Zijlaard vince il cronoprologo di Payerne (foto: Luc Claessen/Getty Images)