TRATNIK SHOW IN BELGIO, LO SLOVENO INAUGURA LA CAMPAGNA DEL NORD
Lo sloveno Jan Tratnik vince l’edizione 2024 della Omloop Het Nieuwsblad, la classica d’apertura della Campagna del Nord
L’Omloop Het Nieuwsblad 2024 viene dominata dal Team Visma in versione super.
La squadra belga ci ha provato in tutti i modi a far sua la corsa e alla fine a vincere è stato il corridore che aveva attaccato di meno, Jan Tratnik. Lo sloveno ha battuto in uno sprint a due Nils Politt (UAE Team Emirates), con il quale si era avvantaggiato negli ultimi 9 km, dopo lo scollinamento sull’ultimo muro, il Bosberg. A conquistare il terzo posto, distanziato di qualche secondo, è Wout Van Aert (Visma), che vince la volata del gruppo, forte di circa 30 unità. Primo degli italiani è Matteo Trentin (Tudor), nono e tra i protagonisti fin dai primi chilometri.
La fuga di giornata partiva dopo una decina di chilometri grazie a Samuele Battistella (Astana Qazaqstan Team), Manlio Moro (Movistar Team), Lars Boven (Alpecin – Deceuninck), Alexis Gougeard (Cofidis), Sander De Pestel (Decathlon AG2R La Mondiale Team), Sean Flynn (Team Dsm-Firmenich PostNL), Frank van den Broek (Team Dsm-Firmenich PostNL), Elias Maris (Team Flanders – Baloise) e Jelle Vermoote (Bingoal WB). La gara dei big esplodeva già a circa 120 km dall’arrivo, grazie al Team Visma. Le azioni del team di Van Aert spezza il gruppo e davanti rimanevano solo 23 corridori, che si riportavano senza fatiche sui 9 battistrada. A 100 km dall’arrivo il primo gruppo di ciclisti era composto da Van Aert, Christophe Laporte, Tiesj Benoot, Matteo Jorgenson ed Edoardo Affini (Team Visma), Jasper Philipsen, Michael Gogl e Lars Boven (Alpecin-Deceuninck), Kasper Asgreen e Gianni Moscon (Soudal-QuickStep), Samuele Battistella (Astana Qazaqstan Team), Alexis Gougeard (Cofidis), Sander De Pestel (Decathlon-AG2R), Tom Pidcock, Connor Swift, Luke Rowe e Ben Turner (Ineos Grenadiers), Alex Kirsch, Jonny Milan, Toms Skujiņš e Tim Declercq (Lidl Trek), Manlio Moro (Movistar Team), Sean Flynn e Frank Van den Broek (Dsm-Firmenich PostNL), Arnaud De Lie e Jasper De Buyst (Lotto Dstny), Elias Maris (Flanders-Baloise), Kenneth Van Roo e Jelle Vermote (Bingoal WB), Krists Neilands e Riley Pickrell (Israel-Premier Tech) e Stian Fredheim (Uno-X), mentre il gruppo principale si manteneva costantemente a 40″ di distacco.
La Visma accelerava ancora sul Wolvenberg, dove selezionavano ulteriormente il gruppo degli attaccanti. Nell’ultimo quarto di corsa per i calabroni ci provano a ripetizione Laporte, Van Aert e Jorgenson, ma o loro tentativi venivano stoppati da Skujiņš e da De Lie. A 20 km dell’arrivo, sul Bosberg, tutti gli occhi erano puntati su Van Aert, che però non aveva la gamba per fare la differenza. A questo punto la Visma calava il jolly Jan Tratnik, che scattava a 9 km dall’arrivo portandosi dietro Politt, con il quale riusciva a tirare dritto fino al traguardo. Inutile il tentativo della Lotto Dstny per De Lie e della Uno-X per Alexander Kristoff di chiudere il gap.
Luigi Giglio

Tratnik inaugura la Campagna del Nord imponendosi nella Omloop Het Nieuwsblad (Getty Images)
VINGEGAARD, PROVE DI CANNIBALISMO. SECONDA VITTORIA CONSECUTIVA IN GALIZIA
Jonas Vingegaard (Team Jumbo Visma Lease a Bike) sembra già inarrestabile e vince, anzi domina, la terza tappa dell’O Gran Camiño, dopo aver già vinto la seconda tappa di ieri. Al Castelo de Ribadavia il suo è un assolo finale degno delle più belle pagine del ciclismo e domani a meno di clamorose sorprese vincerà la sua prima corsa a tappe del 2024
La Xinzo de Limia – Castelo de Ribadavia di 173.2 km è la terza tappa dell’O Gran Camiño che ieri con la vittoria di Jonas Vingegaard (Team Jumbo Visma Lease a Bike) sembra essersi già indirizzata verso la vittoria finale per il vincitore degli ultimi due Tour de France. Anche oggi, come ieri, il percorso della tappa è abbastanza impegnativo con la presenza di quattro gpm, non durissimi ma certamente capaci di movimentare la corsa. Proprio Vingegaard prendeva l’iniziativa all’inizio della tappa con un attacco deciso che aveva come risultato un primo allungo del gruppo. Nel drappello che si avvantaggiava sul gruppo principale erano presenti, oltre a Vingegaard, Wilco Kelderman (Team Jumbo Visma Lease a Bike), Egan Bernal e Joshua Tarling (Team INEOS Grenadiers), Richard Carapaz e Neilson Powless (Team EF Education EasyPost), David Gaudu (Team Groupama FDJ), Jefferson Cepeda (Team Caja Rural Seguros RGA), Pablo Castrillo (Team Kern Pharma) e Joan Bou (Team Euskaltel Euskadi). Vingegaard scollinava per primo sull’Ato de Estivadas, primo gpm in programma posto al km 14.5. Vingegaard si aggiudicava anche il successivo traguardo volante di Verin posto al km 26.2. Dopo una quarantina di km percorsi a ritmo indiavolato, il gruppo inseguitore si riportava sul drappello di testa proprio all’inizio del secondo gpm dell’Alto Albergueria. Era David De La Cruz (Q36.5 Pro Cycling Team) a scollinare per primo. Lo spagnolo inaugurava un secondo tentativo di fuga insieme ad Andrea Piccolo (Team EF Education EasyPost), Joaquim Silva (Team Efapel Cycling), Victor Langellotti (Team Burgos BH), Asier Etxeberria (Team Euskaltel – Euskadi), Jokin Murguialday (Team Caja Rural – Seguros RGA) e Pablo Castrillo. Piccolo transitava in prima posizione sull’Alto O Castro de Beiro posto al km 120.7. Il ciclista italiano vinceva anche il secondo traguardo volante di Ourense posto al km 131.7. Il drappello di testa si allungava e perdeva pezzi sul quarto gpm dell’Alto do Couso, mentre dal gruppo inseguitore attaccava ancora, tanto per cambiare, uno scatenato Vingegaard. Castrillo scollinava in prima posizione seguito da De LA Cruz ma alle loro spalle si faceva sempre più minacciosa la sagoma di Vingegaard che raggiungeva in discesa i due spagnoli davanti a lui e li seminava quasi impietosamente. Il danese allungava ancora negli ultimi 5 km andando a vincere in solitaria sul traguardo di Castelo de Ribadavia. Carlos Canal (Team Movistar) regolava il gruppo a 29 secondi di ritardo mentre Quentin Pacher (Team Groupama FDJ) completava il podio di giornata. Chiudevano la top five Gotzon Martin (Team Euskaltel Euskadi) in quarta posizione e Guillermo Thomas Silva (Team Caja Rurala Seguros RGA) in quinta posizione. Gianluca Brambilla (Q36.5 Pro Cycling Team) era ottavo e primo degli italiani. Vingegaard ottiene la seconda vittoria consecutiva e scava un solco in classifica generale sul secondo, Egan Bernal (Team INEOS Grenadiers), che sprofonda a 1 minuto e 13 secondi di ritardo, seguito a 2 secondi di ritardo da Jefferson Cepeda. Domani nella quarta ed ultima tappa da Ponteares a Tui di 158.1 km sarà poco più di una formalità per il campione danese vincere la sua prima corsa del 2024, e probabilmente vorrà farlo a modo suo andando a vincere la terza tappa, visto che l’arrivo è al termine di una impegnativa salita di 7 km all’8% di pendenza media.
Antonio Scarfone

Jonas Vingegaard vince al Castelo de Ribadavia (foto: Getty Images)
MERLIER, E SONO TRE. GRANDE VOLATA DEL BELGA, VINE RESTA IN MAGLIA ROSSA
Nella sesta e penultima tappa dell’UAE Tour si arriva ancora in volata e Tim Merlier (Team Soudal Quick Step) fa tris dimostrando di essere tra i velocisti più in forma in questo inizio di stagione. Battuti Arvid De Kleijn (Tudor Pro Cycling Team) e Phil Bauhaus (Team Bahrain Victorious). Jay Vine mantiene la maglia rossa alla vigilia della decisiva tappa di Jebel Hafeet
La sesta tappa dell’UAE Tour da Louvre Abu Dhabi Museum ad Abu Dhabi Breakwater di 138 km è l’ultima occasione per i velocisti. Tim Merlier (Team Soudal Quick Step) è alla ricerca del tris e ieri è arrivato a pochi millimetri dal conquistarlo, battuto soltanto da Olav Kooij (Team Jumbo Visma Lease a Bike). Gli uomini di classifica trascorreranno un altra giornata tranquilla prima della resa dei conti finale di domani a Jebel Hafeet. Alla partenza non si presentava Mark Cavendish (Team Astana Qazaqstan). La fuga di giornata si formava già dopo 1 km grazie all’azione di Eddy Finé (Team Cofidis), Marco Murgano (Team Corratec Vini Fantini) e Juan Pedro Lopez (Team Lidl Trek). Proprio quest’ultimo si aggiudicava il primo traguardo volante di Yas Marina Circuit posto al km 29.5. Dopo un inseguimento durato circa 20 minuti riuscivano a raggiungere la testa della corsa Jonas Rickaert ed Henri Uhlig (Team Alpecin Deceuninck). I cinque uomini di testa erano agevolmente controllati dal gruppo maglia rossa ed il loro vantaggio dopo il km 30 non superava mai i 2 minuti. Lopez si aggiudicava anche il secondo traguardo volante di Sorbone University Abu Dhabi posto al km 107.9. La fuga veniva infine ripresa a 12 km dalla conclusione. Le squadre dei velocisti preparavano il terreno per i propri capitani. Tra le squadre attive in testa al gruppo negli ultimi km si segnalavano l’Astana Qazaqstan e la Tudor Pro Cycling. Proprio Arvid De Kleijn (Tudor Pro Cycling Team) sembrava trovare il varco giusto dopo due secondi posti nella prima e nella quarta tappa ma Tim Merlier era abile a superarlo sulla destra nelle ultime decine di metri ed ad imporsi sull’olandese mentre terzo era Phil Bauhaus (Team Bahrain Victorious). Chiudevano la top five Milan Fretin (Team Cofidis) in quarta posizione e Gleb Syritsa (Team Astana Qazaqstan) in quinta posizione mentre il primo italiano all’arrivo era Simone Consonni (Team Lidl Trek) in quinta posizione. Merlier trova la terza vittoria di tappa ed ipoteca la vittoria nella classifica a punti mentre in classifica generale resta tutto invariato con Jay Vine (UAE Team Emirates) in maglia rossa davanti a Ben O’Connor (Team Decathlon AG2R La Mondiale) e Brandon McNulty (UAE Team Emirates). Domani è in programma il gran finale dell’UAE Tour con la sesta tappa da Al Ain a Jebel Hafeet di 161 km. La salita finale, 11 km a quasi il 7% di pendenza media, scatenerà la battaglia tra gli uomini di classifica. Vine parte in pole position davanti a O’Connor ma la vittoria di quest’ultimo a Jebel Jais lascia apertissimo il pronostico su chi sarà il vincitore della breve corsa mediorientale, non trascurando eventuali terzi incomodi.
Antonio Scarfone

Tim Merlier vince ad Abu Dhabi Breakwater (foto: Getty Images)
O GRAN CAMIÑO, VINGEGAARD DETTA SUBITO LA SUA LEGGE
Il vincitore degli ultimi due Tour de France e della passata edizione della breve gara a tappe spagnola ha trionfato in solitaria nella seconda tappa (Taboada – Chantada, 151 km), staccando sulla salita finale dell’Alto de San Pedro de Licora tutti gli avversari, a partire da Egan Bernal (Ineos-Grenadiers) e Jefferson Cepeda (Caja Rural – Seguros RGA).
Poca pianura e tantissima pioggia lungo il percorso della seconda frazione del Giro di Galizia, caratterizzata anche da una fuga con ben dodici componenti: gli italiani Davide Bais e Andrea Pietrobon (Polti-Kometa), i fratelli Enekoitz Azparren (Euskaltel-Euskadi) e Xabier Mikel Azparren (Q36.5 Pro Cycling Team), José Manuel Diaz (Burgos – BH), Sebastian Berwick (Caja Rural – Seguros RGA), Tiago Antunes (Efapel Cycling), Diego Uriarte (Equipo Kern Pharma), Jorge Arcas (Movistar Team), Frederico Figueiredo (Sabgal/Anicolor), Embret Svestad – Bårdseng (Arkea – B&B Hotels – Continentale) e Alex Molenaar (Illes Balears – Arabay Cycling). Questo plotoncino ha scollinato i due GPM prima di iniziare a scremarsi grazie all’azione, inizialmente solitaria, di Xabier Mikel Azparren.
Il basco verrà poi raggiunto da Molenaar e i due proseguono in coppia fino all’attacco dell’Alto de San Pedro de Licora. La Visma – Lease a Bike lavora per il suo capitano Jonas Vingegaard grazie a Wilco Kelderman e Cian Uijtdebroeks; al ricongiungimento con gli ultimi autori della fuga, il danese scatta. Si accodano a lui Bernal e Cepeda, ma il ritmo del vincitore degli ultimi due Tour è troppo forte e se ne va da solo, senza essere più raggiunto. Bernal vince la volata per il secondo posto a 24” da Vingegaard, mentre si segnala un ottimo Matteo Fabbro, ottavo a 46”.
Domani si correrà la terza tappa, 173 km tra Xinzo de Limia a Ribadavia con quattro GPM da scavalcare, nessuno dei quali pare particolarmente impegnativo.
Andrea Giorgini

Vingegaard all'attacco sotto l'acquazzone nella seconda tappa della O Gran Camiño (Dario Belingheri / Getty Images))
KOOIJ TARPA LE ALI A MERLIER E GLI NEGA IL TRIS. VINE RESTA IN MAGLIA ROSSA
Nella volata della quinta tappa dell’UAE Tour, Olav Kooij (Team Jumbo Visma Lease a Bike) vince per una questione di millimetri davanti a Tim Merlier (Team Soudal Quick Step). Jai Vine (UAE Team Emirates) conserva la maglia rossa
La quinta tappa dell’UAE Tour 2024 parte da Al Aqah e termina ad Umm Al Quwain dopo 182 km. I velocisti si preparano alla terza volata su cinque tappe e Tim Merlier (Team Soudal Quick Step) assapora il tris. Dopo la caduta nel corso della tappa di ieri, Rainer Kleppinger (Team Bahrain Victorious) si fratturava il polso destro ed era l’unico ciclista non partente oggi. La fuga di giornata vedeva l’azione di tre ciclisti ovvero Jacopo Mosca (Team Lidl Trek), Lennert van Eetvelt e Harm van Houcke (Team Lotto Dstny). Partiti dopo una decina di km e lasciati andare dal gruppo maglia rossa, i tre battistrada mantenevano un ritmo costante ed incrementavano a poco a poco il vantaggio sul gruppo inseguitore. Dopo 40 km il vantaggio dei fuggitivi sfiorava i 6 minuti. Van Eetvelt vinceva il primo traguardo volante di Al Saadi Roundabout posto al km 60.3. Erano in particolar modo Team Jumbo Visma Lease a Bike e Team Soudal Quick Step a dettare i tempi dell’inseguimento. Dopo qualche km, anche gli uomini del Team Jayco AlUla facevano capolino nelle prime posizioni del gruppo. Van Eetvelt vinceva anche il secondo traguardo volante di Al Lebsa posto al km 119.4. A 60 km dalla conclusione la coppia Lotto Dstny si rialzava e Mosca restava da solo in testa alla corsa finchè il gruppo non lo riprendeva a 40 km dalla conclusione. Non succedeva più nulla fino agli ultimi 5 km quando il ritmo aumentava in vista della volata finale. Olav Kooij (Team Jumbo Visma Lease a Bike) sprintava alla perfezione tenendosi sulla destra della carreggiata e riusciva a mettere la ruota davanti a quella di Tim Merlier (Team Soudal Quick Step) per una questione di millimetri, tanto che era necessario il photofinish per dissipare i dubbi. In terza posizione si classificava Sam Wlsford (Team BORA Hansgrohe) mentre chiudevano la top five Simone Consonni (Team Lidl Trek) in quarta posizione e Milan Fretin (Team Cofidis) in quinta posizione. Dopo aver vinto la Clasica de Almeria lo scorso 11 febbraio, Kooij ottiene la sua seconda vittoria stagionale. In classifica generale rimane tutto invariato con Jai Vine (UAE Team Emirates) in maglia rossa davanti a Ben O’Connor (Team Decathlon AG2R La Mondiale) e Brandon McNulty (UAE Team Emirates). Domani è in programma la sesta tappa dal Louvre Abu Dhabi Museum ad Abu Dhabi Breakwater per un totale di 138 km. Il percorso, completamente pianeggiante, vedrà l’ultima volata a ranghi compatti dell’UAE Tour 2024 prima della tappa decisiva di domenica quando si scalerà la salita finale di Jebel Hafeet che deciderà il vincitore della breve corsa mediorientale.
Antonio Scarfone

Olav Kooij vince a Umm Al Quwain (foto: Getty Images)
IL VENTO COMPLICA LA CRONOMETRO INAUGURALE DEL “GRANDE CAMMINO”
Prima tappa della corsa spagnola “neutralizzata” dal vento. Il britannico Joshua Tarling, vincitore della crono d’apertura, potrà comunque vestire la maglia di leader domani mentre il favoritissimo per la vittoria finale Jonas Vingegaard ha affrontato la crono senza pensare al tempo di gara e chiundendo con un tempo piuttosto alto.
Le forti raffiche che si sono abbattute su La Coruña nelle prime ore di oggi hanno costretto l’organizzazione e la giuria della “O Gran Camiño”, corsa a tappe in programma fino a domenica nella regione spagnola della Galiziua, a rendere valida la cronometro individuale d’apertura soltanto per la vittoria di tappa. Non sono stati così conteggiati i distacchi per la classifica generale, mentre i corridori hanno disputato la prova esclusivamente con le bici da strada.
Al termine dei 14.8 Km in programma il miglior tempo è stato di 18′22”, siglato dal campione europeo della specialità, il britannico Joshua Tarling (Ineos-Grenadiers), che ha staccato di 42” l’irlandese Darren Rafferty (EF Education – EasyPost) e di 48” l’iberico Pablo Castrillo (Kern-Pharma). Il campione uscente Jonas Vingegaard (Team Visma | Lease a Bike) ha terminato la prova molto più indietro, classificandosi solo 45° a 2′26”. Andrea Piccolo, compagno di squadra di Rafferty, è stato il migliore italiano, ottavo a 1′08”.
La seconda tappa in programma domani, 151 Km da Taboada a Chantada, presenta un’altimetria con pochissima pianura e salite insidiose. L’ultima di queste, l’Alto de San Pedro de Lincora, scollina a circa tre chilometri dall’arrivo e ha una pendenza pedia superiore al 6%.
Andrea Giorgini

Joshua Tarling in azione nell'inutile crono d'apertura del Gran Camiño (Dario Belingheri / Getty Images)
MERLIER RICAMA UN’ALTRA VIOLATA DA APPLAUSI A DUBAI HARBOUR. VINE RESTA IN MAGLIA ROSSA
Nella quarta tappa dell’UAE Tour Tim Merlier (Team Soudal Quick Step) vince con autorità davanti ad Arvid De Kleijn (Tudor Pro Cycling Team) ed Olav Kooiv (Team Jumbo Visma Lease a Bike). Quinto Jakub Mareczko (Team Corratec – Vini Fantini). Jai Vine (UAE Team Emirates) conserva agevolmente la maglia rossa
Con il ritiro di Adam Yates (UAE Team Emirates) e la nuova maglia rossa sulle spalle di Jay Vine (UAE Team Emirates) cambiano un poco, ma non di molto, le prospettive dell’UAE Tour 2024. La squadra di casa è ancora favorita per la vittoria finale visto che Vine è un ottimo scalatore ma la vittoria di ieri di Ben O’Connor (Team Decathlon AG2R La Mondiale) non può far dormire sonni del tutto tranquilli allo squadrone di casa visto che i due australiani sono separati di soli 11 secondi in cg. Sarà decisiva la settima ed ultima tappa di domenica 25 Febbraio quando la salita finale di sarà deciderà la corsa senza più appello. Nel frattempo ci sono tre tappe completamente pianeggianti dove torneranno di scena i velocisti. Oggi si parte da Dubai Police Officer’s Club e si arriva a Dubai Harbour dopo 175 km. La fuga di giornata ha visto l’azione della coppia formata da Harm Vamhoucke (Team Lotto Dstny) e Mark Stewart (Team Vini Fantini Corrateca), quest’ultimo abbonatissimo alle fughe in questo UAE Tour. Stewart si aggiudicava il primo traguardo volante di Dubai Hills Golf Club posto al km 50.6. Il ciclista britanico si ripeteva sul successivo traguardo volante di Al Qudra Cycle Track posto al 86.8 km dopodichè rialzava venendo ripreso dal gruppo. A 60 km dalla conclusione il vantaggio di Vanhoucke sul gruppo maglia rossa era sceso a 50 secondi. Una volta ripreso il battistrada erano le squadre dei velocisti a lavorare per la volata conclusiva. Quelle più attive erano Alpecin Deceuninck e Soudal Quick Step. Proprio quest’ultima era la più efficace nel lanciare al meglio Tim Merlier, favorito principale, che riusciva a districarsi bene nei metri conclusivi prima di piazzare l’affondo decisivo con una volata di grande potenza. Il ciclista belga metteva la sua ruota davanti a quella di Arvid De Kleijn (Tudor Pro Cycling Team) mentre Olav Kooiv (Team Jumbo Visma Lease a Bike), partito troppo tardi e rimasto un po’ attardato, riusciva a risalire ed a sprintare in terza posizione. Chiudevano la top five Stanislav Aniolkowski (Team Cofidis) in quarta posizione ed un discreto Jakub Mareczko (Team Corratec – Vini Fantini) in quinta posizione. Merlier ottiene la seconda vittoria di tappa all’UAE Tour e la quarta stagionale, allungando anche nella speciale classifica a punti dove si fa minaccioso alle spalle di Stewart. In classifica generale Vine resta in maglua rossa davanti ado O’Connor ed a Brandon McNulty (UAE Team Emirates). Domani è in programma la quinta tappa da Al Aqah ad Umm Al Quwain di 182 km. Salvo sorprese, lo spartito tattico ricalcherà a grandi linee quello di oggi con la fuga di giornata che verrà ripresa dal gruppo ed i velocisti che si giocheranno la terza vittoria di tappa di questo UAE Tour 2024.
Antonio Scarfone

Tim Merlier vince a Dubai Harbour (foto: Getty Images)
BEN O’ CONNOR VINCE IN SALITA A JEBEL JAIS
Ben O’ Connor (Decathlon-Ag2R La Mondiale Team) con uno scatto nel finale di tappa vince l’arrivo in salita a Jebel Jais, terza frazione dell’UAE Tour 2024; secondo Jay Vine (UAE Team Emirates) che si consola con il prmato in classifica generale grazie agli abbuoni, terzo Brandon McNulty (UAE Team Emirates).
La terza tappa dell’UAE Tour 2024 può già essere decisiva per il prosieguo della corsa mediorientale, visto che l’arrivo in salita di Jebel Jais metterà l’uno contro l’altro i pretendenti alla vittoria finale. E, classifica generale alla mano, lo scontro più interessante potrebbe avvenire paradossalmente all’interno stesso dell’UAE Team Emirates, che ha tre suoi ciclisti – McNulty, Vine e Bjerg – nelle prime tre posizioni, con Adam Yates, capitano designato alla vigilia, che insegue a 28 secondi di ritardo da McNulty, attuale maglia rossa. Dopo la partenza scattavano immediatamente Mark Stewart (Team Corratec – Vini Fantini) e Silvan Dillier (Team Alpecin – Deceuninck). Stewart vinceva il primo traguardo volante di Ras-al-Khaimah posto al km 24.1. La corsa si animava intorno al km 80 quando il gruppo maglia rossa aumentava il ritmo. Anche il vento ci metteva del suo favorendo i ventagli. Una volta raggiunta la coppia di testa il gruppo rallentava leggermente e questo favoriva il ricompattamento dei gruppetti rimasti indietro. Stewart attaccava nuovamente insieme a Jonas Rickaers (Team Alpecin Deceuninck). Quest’ultimo restava in testa insieme al britannico per una decina di km prima di rialzarsi. A 47 km dalla conclusione una caduta coinvolgeva Adam Yates (UAE Team Emirates). Dopo un inseguimento di 5 km, Yates riusciva a rientrare in gruppo con l’aiuto dei suoi compagni. Apparentemente il ciclista britannico non sembrava aver riportato particolari problemi fisici dopo la caduta. Stewart, rimasto da solo in testa, vinceva anche il secondo traguardo volante posto al km 140.6. Il gruppo maglia rossa annullava la fuga a 29 km dal termine. Iniziava così la salita finale ed ovviamente i primi a staccarsi erano i velocisti. Il primo attacco vero e proprio lo portava Einer Rubio (Team Movistar) a 12 km dalla conclusione. Yates, evidentemente segnato dalla caduta, si staccava a 11 km dall’arrivo. Addirittura, dopo aver messo piede a terra, il ciclista britannico affiancava l’ammiraglia e decideva di ritirarsi (nel dopotappa si scoprirà che aveva riportato una commozione cerebrale). A questo punto la strada era spianata per MnCnulty e Vine, sempre molto attenti nelle prime posizioni del gruppo. Mikkel Bjerg (UAE Team Emirates) tirava il gruppo che perdeva sempre più pezzi. A 7 km dalla conclusione si muovevano anche gli uomini dell’INEOS in testa al gruppo dei migliori, forte di una trentina di corridori. Poco dopo il primo allungo era messo in atto da Jan Hirt (Soudal-QuickStep) con a ruota Bjerg e dopo da Nicolas Prodhomme (Decathlon-Ag2R) che provava a dare maggior accelerazione alla corsa, il francese si spostava lasciando così l’azione ancora a Bjerg ma da dietro un grande allungo di Valentin Paret-Peintre era l’assist ideale per favorire lo scatto di Ben O’Connor (Decathlon-Ag2R) riusciva subito a guadagnare secondi preziosi e mantenere la testa della corsa fin sotto lo striscione di arrivo, imprendibile anche per il connazionale Jay Vine (UAE Team Emirates), che doveva accontentarsi della seconda posizione ma grazie agli abbuoni va a piazzarsi al comando della nuova classifica generale proprio sul vincitore di tappa, terzo all’arrivo invece Brandon McNulty (UAE Team Emirates) stessa posizione in classifica generale. Domani è il programma la quarta tappa di 175 km da Dubai Police Officer’s Club a Dubai Harbour. Un percorso completamente pianeggiante sul quale torneranno a battersi per la vittoria, a meno di sorprese, i velocisti.
Giuseppe Scarfone

Ben O' Connor (Decathlon-Ag2R) vince in salita a Jebel Jais la terza tappa dell'UAE Tour 2024
MCNULTY, IL TRIPUDIO NELLA TRIPLETTA UAE. TAPPA E MAGLIA PER LO STATUNITENSE
Brandon McNulty (UAE Team Emirates) vince la cronometro di Al Hudayriyat Island davanti ai compagni di squadra Jay Vine e Mikkel Bjerg. Lo statunitense è la nuova maglia rossa di una corsa che sembra già aver imboccato la strada immaginata alla vigilia. Unico dubbio: cosa farà adesso Adam Yates ?
La seconda tappa dell’UAE Tour 2024 è una cronometro individuale di 12 km sul circuito di Al Hudayriyat Island. La classifica generale acquisirà un fisionomia più delineata dopo la prima tappa adatta ai velocisti che vede in maglia rossa Tim Merlier (Team Soudal Quick Step). Non mancano ai nastri di partenza autentici protagonisti della specialità come Brandon McNulty e Mikkel Bjerg (UAE Team Emirates), Tobias Foss (Team INEOS Grenadiers), Remi Cavagna (Team Soudal Quick Step) e Bruno Armirail (Team Decathlon AG2R La Mondiale). La distanza non eccessivamente esigente potrà comunque favorire anche attesi uomini di classifica come Ilan van Wilder (Team Soudal Quick Step), Adam Yates (UAE Team Emirates), Pello Bilbao (Team Bahrain Victorious) e Ben O’Connor (Team Decathlon AG2R La Mondiale). Che la UAE team portava uno squadrone nella corsa di casa era risaputo e la testimonianza di ciò si rivelava in tutta la sua evidenza proprio nella cronometro odierna. McNulty vinceva con il tempo di 13 minuti e 27 secondi. A due secondi di ritardo il compagno di squadra Jay Vine. A 4 secondi di ritardo, l’altro compagno Mikkel Bjerg. Una dimostrazione di forza significativa del valore dell’UAE Team Emirates, che lasciava le briciole agli altri ciclisti. Chiudevano la top five Tobias Foss (Team INEOS Grenadiers), quarto a 14 secondi di ritardo da McNulty e Rainer Kleppinger (Team Bahrain Victorious), quinto a 16 secondi di ritardo da McNulty. Il primo ciclista italiano era Lorenzo Milesi, addirittura ventesimo a 32 secondi di ritardo da McNulty. Adesso McNulty non solo è la nuova maglia rossa, ma all’interno dell’UAE Team Emirates dovrà decidersi il ruolo di Adam Yates, che segue a ben 28 secondi di ritardo dallo statunitense e che ha davanti a lui anche Bjerg e Vine, quest’ultimo ottimo scalatore. Yates partiva con i gradi di capitano, ma a questo punto non escludiamo che possa ripiegare al ruolo di gregario di lusso. E già domani avremo una sicura risposta nella terza tappa da Al Marjan Island a Jebel Jais, il primo arrivo in salita della breve corsa mediorientale. Saranno 19 km finali al 5.6% con gli ultimi 3 km, quelli più duri, al 7% di pendenza media. In questo momento la lotta per la maglia rossa sembra una questione a due tra McNulty e Vine e vedremo chi può essere il o i guastafeste dei ciclisti UAE.
Antonio Scarfone

Brandon McNulty vince la cronometro di Al Hudayriyat Island (foto: Getty Images)
MERLIER SI LEVA TUTTI DALLA RUOTA, VOLATA VINCENTE E PRIMA MAGLIA ROSSA PER IL BELGA ALL’UAE TOUR 2024
Nella volata della prima tappa dell’UAE Tour, condizionata da una caduta di una decina di ciclisti, Tim Merlier (Team Soudal Quick Step) non dà scampo agli avversari e vince con autorità la volata sul traguardo di Liwa Palace. Il belga, prima maglia rossa, precede Arvid De Kleijn (Tudor Pro Cycling Team) e Jakub Mareczko (Team Corratec – Vini Fantini)
L’UAE Tour è l’ultima corsa dell’anno che si corre in Medio Oriente ed essendo anche corsa WT raccoglie le squadre migliori in circolazioni e vede ai nastri di partenza ciclisti di grande livello. Tra tutti spicca il nome di Adam Yates, recente vincitore del Tour of Oman, che capitanerà la squadra di casa alla vittoria. Il ciclista britannico è il chiaro favorito della corsa che vede, su complessive sette tappe, tre frazioni decisive: la cronometro della seconda tappa da affrontare sul circuito di Al Hudayriyat Island e gli impegnativi arrivi in salita della terza e della settima tappa, rispettivamente Jebel Jais e Jebel Hafeet. Le altre quattro tappe in linea sono completamente pianeggianti ma il vento del deserto è sempre in agguato e bisognerà fare molta attenzione ai ventagli. Yates potrebbe avere il rivale più insidioso all’interno della propria squadra, visto che nell’UAE Team Emirates è presente anche Brandon McNulty. Lo stanutitense è tra i ciclisti più in forma in questo inizio di stagione e potrebbe addirittura dividere i gradi di capitano con Yates. La prima tappa parte da Madinat Zayed e termina a Liwa Palace dopo 141 km. La fuga di giornata partiva soltanto dopo una trentina di km grazie all’azione di Mark Stewart e Marco Murgano (Team Corratec – Vini Fantini). Stewart si aggiudicava il primo traguardo volante di Liwa posto al km 53.9. La coppia di testa raggiungeva il vantaggio massimo rispetto al gruppo intorno al km 45, qualdo il gruppo principale inseguiva a circa 4 minuti di ritardo tirato dal Team Jumbo Visma Lease a Bike. Oltre alla squadra olandese, si faceva viva nelle prime posizioni del gruppo anche la BORA Hansgrohe e la Lidl Trek. Stewart riusciva a vincere anche il secondo traguardo volante posto al km117.5 prima di essere ripreso definitivamente dal gruppo insieme a Murgano a 20 km dalla conclusione. Era ormai tutto apparecchiato per la volata finale con le squadre dei velocisti che mantenevano a turno la testa della corsa anche se il ritmo si era leggermente placato. L’andatura aumentava decisamente negli ultimi 5 km grazie alla decisa accelerazione in testa di Jumbo Visma Lease a Bike, Soudal Quick Step e BORA Hansgrohe. La volata premiava un ottimo Tim Merlier (Team Soudal Quick Step) che scatenava tutta la sua potenza su un arrivo leggermente in pendenza. Alle sue spalle si piazzava Arvid De Kleijn (Tudor Pro Cycling Team) mentre terzo e primo degli italiani era Jakub Mareczko (Team Corratec – Vini Fantini). Chiudevano la top five Fabio Jacobsen (Team dsm-firmenich PostNL) in quarta posizione e Sam Welsford (Team BORA Hansgrohe) in quinta posizione. Nella top ten si segnalava l’ottavo posto di Simone Consonni (Team Cofidis) mentre la maggior parte dei ciclisti raggiungeva il traguardo alla spicciolata a causa di una maxi caduta negli ultimi 200 metri. Merlier, dopo aver già vinto due tappe all’AlUla Tour), centra la terza vittoria stagionale e veste la prima maglia rossa di leader della classifica generale. Il ciclista belga ha 4 secondi di vantaggio su De Kleijn e Welsford. Domani come già anticipato si correrà la cronometro individuale di 12 km tutta compresa sul circuito di Al Hudayriyat Island. La classifica generale acquisirà una nuova fisionomia e potremo già farci una prima idea dei ciclisti che aspirano alla vittoria finale.
Antonio Scarfone

Tim Merlier vince a Liwa Palace (foto: Getty Images)