COPPI & BARTALI: ULTIMA TAPPA A BERKMOES, A BOUWMAN LA CLASSIFICA GENERALE
L’ultima tappa della Settimana Internazionale di Coppi e Bartali ha visto il successo di Jenno Berckmoes. Sul podio di giornata anche Nerurkar e De Pretto. Successo finale in classifica generale per Koen Bouwman.
L’atto conclusivo della Settimana Internazionale di Coppi e Bartali ha visto il successo di Jenno Berckmoes. Il belga della Lotto Dstny si è imposto nel velodromo di Forlì sul gruppo dei migliori. A salire sul podio di giornata oltre al vincitore sono stati Lukas Nerurkar (EF Education – EasyPost) e Davide De Pretto (Jayco-AlUla), che ha superato Giovanni Carboni (JCL Team Ukyo). Questa tappa non prevvedeva abbuoni per i primi arrivati e così la classifica generale è rimasta invariata. Al primo posto ha così Koen Bouwman (Visma | Lease a Bike) seguito da Archie Ryan (EF Education – EasyPost), a nove secondi, e Diego Ulissi (UAE Team Emirates), terzo a dieci secondi. Quarto a 17″ si è piazzato De Pretto davanti al vincitore di giornata, che chiude questa “Coppi e Bartali” con un ritardo di 18″ dalla vetta della classifica.
L’ultima tappa è stata abbastanza combattuta, costringendo il team del capoclassifica a tenere le orecchie ritte per evitare agguati ed imboscate.
I primi a muoversi con successo sono stati Alessandro Monaco (Team corratec-Vini Fantini) e Nariyuki Masuda (JCL Team UKYO), che vengono presto raggiunti da Manuele Tarozzi (VF Group-Bardiani CSF-Faizanè), Alessandro Fancellu (Q36.5 Pro Cycling Team), Germán Darío Gómez (Polti-Kometa) e Francesco Carollo (Mg.K Vis Colors for Peace). Quest’ultimo ha qualche difficoltà a seguire il ritmo degli altri e perde contatto, venendo poi raggiunto da Sébastien Reichenbach (Tudor Pro Cycling Team). I due di comune accordo riescono così a riportarsi sui battistrada.
Con il passare dei chilometri il vantaggio dei fuggitivi che aumenta e diminuisce a seconda di quanto decida la squadra del leader, la situazione in testa cambia. Fancellu e Masuda allungano, con l’italiano rimasto da solo al comando poco dopo. Nel frattempo Sjoerd Bax (UAE Team Emirates) e Carl Frederik Hagen (Q36.5 Pro Cycling), usciti dalle retrovie, si riportano sul gruppetto rimasto ad inseguire i fuggitivi. Con ancora troppi chilometri da affrontare Fancellu si rialza, facendosi raggiungere dai primi inseguitori, sperando così di aumentare le probabilità di portare la fuga al traguardo.
Il sogno si infrange con l’approssimarsi dell’arrivo, poi ai meno 17 nel gruppo esplode la bagarre a causa dei molteplici tentativi di che spera e tenta di scrivere il proprio nome nell’ordine d’arrivo di quest’ultima tappa. Tutti i tentativi si rivelano infruttuosi e si arriva così all’epilogo, dove un gruppo di una trentina di corridori si gioca la tappa nella volata che ha visto primeggiare il belga Berckmoes
Mario Prato

Il podio della Settimana Internazionali Coppi e Bartali (foto Massimo Fulgenzi/SprintCyclingAgency)
POGI, ALTRO SHOW A QUERALT. LA MAGLIA GIALLA E’ ORMAI UNA FORMALITA’
Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) vince la sua terza tappa del Giro di Catalogna dimostrando di essere già pronto per il Giro d’Italia. Il campione sloveno parte sulla Collada de Sant Isidre e gli altri lo rivedono solo al traguardo. Maglia gialla sempre più sua
Con Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) saldamente al comando della classifica generale, la sesta e penultima tappa del Giro di Catalogna avrebbe potuto avere uno spartito tattico completamente diverso ma non potrà offrire, a meno di impensabili cataclismi, più della lotta per il secondo posto. Il percorso attira attacchi di media o di lunga gittata con cinque gpm ben posizionati e con gli ultimi tre molto impegnativi. Ma con un Pogacar in questa condizione straripante, la fantasia è l’unica cosa a cui un appassionato di ciclismo può aggrapparsi. Si parte da Belga e si arriva a Queralt dopo quasi 155 km. L’immediato attacco della coppia formata da Hugh Carthy (Team EF Education EasyPost) e Bauke Mollema (Team Lidl Trek) andava bene al gruppo che lasciava andare la fuga. Carthy si aggiudicava il primo traguardo volante di Borredà posto al km 17.6. L’australiano si aggiudicabva anche i due successivi gpm del Col de la Batallola e del Collet de Cal Ros posti rispettivamente al km 29.7 e 57.1. Il temibile Coll de Pradell, con una pendenza media negli ultimi 6 km vicina all’11%, stuzzicava le sqyadre degli uomini di classifica che sotto l’impulso del Team Jumbo Visma Lease a Bike annullava la fuga poco prima dell’inizio della salita. Un timido attacco di Esteban Chaves (Team EF Education Easy Post) innescava la reazione del gruppo che si sfaldava grazie al forcing di una volenterosa Jumbo Visma Lease a Bike. Era Marc Soler (UAE Team Emirates) a scollinare in prima posizione. A 30 km dalla conclusione attaccava tanto per cambiare Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) nell’ascesa della Collada de Sant Isidre, quarto gpm in programma. Lo sloveno scollinava in prima posizione con un minuto di vantaggio circa su Mikel Landa (Team Soudal Quick Step). Pogacar vinceva il traguardo volante di Berga posto al km 148.9. L’assolo dello sloveno continuava senza sosta anche sul quinto ed ultimo gpm di Queralt, anche arrivo di tappa. Pogacar dava un’altro saggio del suo dominio incontrastato vincendo la sua terza tappa al Giro di Catalogna. Secondo era Egan Bernal (Team INEOS Grenadiers) a 57 secondi di vantaggio mentre Landa era terzo con lo stesso tempo di Bernal. Chiudevano la top five Enric Mas (Team Movistar), quarto a 2 minuti e 14 secondi di ritardo da Pogacar e Chris Harper (Team Jayco ALUla), a 2 minuti e 16 secondi di ritardo da Pogacar. Nella top ten si segnalavano il sesto posto di Antonio Tiberi (Team Bahrain Victorious) ed il nono posto di Lorenzo Fortunato (Team Astana Qazaqstan), rispettivamente a 2 minuti e 16 secondi di ritardo e 2 minuti e 34 secondi di ritardo da Pogacar. Il campione sloveno è sempre più primo in classifica generale con 3 minuti e 31 secondi di vantaggio su Landa e 4 minuti e 53 secondi di vantaggio su Bernal. Domani pasarella finale o quasi nell’ultima tappa da Barcellona a Barcellona, con il consueto circuito finale di sei giri nel quale svetta l’Alt del Castell de Montjuic, con gli ultimi 800 metri all’11% di pendenza media. Molto probabilmente assisteremo ad un altro show di Pogacar.
Antonio Scarfone

Tadej Pogacar vince a Queralt (foto: Getty Images)
COPPI & BARTALI: STOCCATA VINCENTE DI ARCHIE RYAN, BOUWMAN ANCORA LEADER
Archie Ryan si impone nella quarta tappa della Settimana Internazionale di Coppi e Bartali. Seconda piazza per Jenno Berckmoes; terzo Adam Ťoupalík, seguito dagli altri autori di un inseguimento che non ha portato frutti. Tra di loro c’erano anche gli italiani De Pretto e Ulissi, quinto e sesto, mentre Bouwman, settimo, mantiene la leadership. Nona piazza di tutto rispetto per il giovane Sergio Meris.
Un allungo portato sfruttando l’ultimo strappo di giornata ha permesso a Archie Ryan (EF Education – EasyPost) di andare a conquistare la quarta tappa della Settimana Internazionale Coppi e Bartali. A nulla è valso l’inseguimento di Jenno Berckmoes (Lotto Dstny), Adam Ťoupalík (TDT – Unibet Cycling Team), Lukas Nerurkar (EF Education – EasyPost), Davide De Pretto (Team Jayco AlUla), Diego Ulissi (UAE Team Emirates), Koen Bouwman (Team Visma | Lease a Bike), Sylvain Moniquet (Lotto Dstny), Sergio Meris (Team MBH Bank Colpack Ballan), che sono transitati nell’ordine sotto il traguardo con lo stesso tempo del vincitore. Decimo Paul Double (Team Polti Kometa), giunto dopo 4”, che ha regolato un piccolo gruppetto comprendenti gli italiani Giovanni Carboni (JCL Team UKYO), Giulio Pellizzari, Domenico Pozzovivo e Luca Covili (VF Group – Bardiani CSF – Faizanè).
Il percorso favoriva condotte di gara garibaldne e così è stato. Il primo attacco, favorito dalla partenza in salita, è stato portato da Marco Brenner (Tudor Pro Cycling Team), Harm Vanhoucke (Lotto Dstny), Milan Vader (Visma | Lease a Bike) e Sjoerd Bax (UAE Team Emirates), ma ha avuto poca fortuna.
Maggior fortuna l’hanno avuta Alec Segaert (Lotto Dstny), Matteo Malucelli (JCL Team UKYO), José Ramon Muñiz (Petrolike), Hartthijs De Vries (TDT-Unibet), Jeferson Armando Ruiz Acuña (GW Erco Shimano), Emanuele Ansaloni (Team Technipes #inEmiliaRomagna), Filippo D’Aiuto e Marco Palomba (General Store-Essegibi-F.Lli Curia). Sulla seconda ascesa al Monticino si sono riportati sui battistrada Gianluca Brambilla (Q36.5 Pro Cycling Team) e Brenner, nuovamenta all’attacco.
La “libertà” concessa ai fuggitivi dal plotone, nonostante la presenza di nei battistrada di Brambilla – che vanta un ritardo di 23” in classifica – ha permesso loro di guadagnare quasi 3 minuti, un vantaggio che, però, viene mal sfruttato dai battistrada. La coesione tra i fuggitivi, infatti, viene meno e dopo una frattura dovuta all’alta velocità si ha il tentativo in solitaria di Segaert, che mette una ventina di secondi tra sè e De Vries, Brenner e Palomba, i primi inseguitori. Con il passare dei chilometri anche Brenner, molto attivo, riesce a portarsi sul fuggitivo. Non soddisfatto, prova successivamente l’affondo in solitaria, che gli riesce. Intanto nelle retrovie è un continuo susseguirsi di cambiamenti tra chi porta avanti l’inseguimento.
Questo ennesimo tentativo dello scatenato Brenner ha fine quando mancavano solo 7 km al termine. È stato in quel momento che è salito alla ribalta Archie Ryan (EF Education – EasyPost), che scollina il Valico di Rio Chiè con una manciata di secondi di vantaggio, aumentati nella successiva discesa. Lo strappetto finale non ha inciso sulle sue velleità di vittoria ed è riuscito a mantenere alle sue spalle gli inseguitori che ormai lo avevano messo nel mirino e che di fatto lo hanno raggiunto solo sulla linea d’arrivo.
Oggi è in programma la quinta tappa in circuito attorno a Forlì per quasi 158 km, con un percorso ricco di saliscendi. Alla partenza Koen Bouwman (Team Visma | Lease a Bike) sarà sempre al comando della classifica generale con 9″ di margine su Ryan e 10″ su Ulissi.
Mario Prato

L'irlandese Ryan vince la tappa di Brisighella della Settimana Internazionale Coppi e Bartali (foto SprintCyclingAgency)
VAN DER POEL, ASSOLO VINCENTE ALLA E3 SAXO CLASSIC
Mathieu van der Poel attacca sul Paterberg subito dopo la caduta che estromette dal discorso vittoria Wout van Aert. Il campione del mondo accelera e lo rivedono solo al traguardo. Secondo posto per Jasper Stuyven (Team Lidl Trek) mentre Van Aert è terzo
Dopo la preparazione in altura Wout van Aert torna all’E3 Saxo Bank per provare a fare la tripletta consecutiva dopo i successi del 2022 e del 2023. A contendere la vittoria al campione belga sarà Mathieu van der Poel (Team Alpecin Deceuninck), che ha già mostrato un’ottima gamba alla Milano – Sanremo. Il ciclista olandese sfoggia la maglia di campione del mondo ma sulla carta ha una squadra più debole rispetto alla Jumbo Visma Lease a Bike, che oltre a Van Aert può shierare gente del calibro di Jan Tratnik, Tiesj Benoot, Matteo Jorgenson e Dylan van Baarle. Tra i ciclisti che possono insidiare Van Aert e Van der Poel per la vittoria citiamo Tim Wellens (UAE Team Emirates), Mads Pedersen (Team Lidl Trek), Alberto Bettiol (Team EF Education EasyPost), Stefan Kung (Team Groupama FDJ), per dirne alcuni. La corsa parte da e si conclude ad Harelbeke dopo oltre 207 km. Dopo la partenza si segnalava al km 14 una caduta che coinvolgeva ben 14 ciclisti tra cui Dylan van Baarle ed Alberto Bettiol. Il primo vero attacco veniva portato da una decina di ciclisti intorno al km 30. Gli attaccanti rispondevano ai nomi di Fran Miholjevic (Team Bahrain Victorious), Marco Haller (Team BORA Hansgrohe), Edvald Boassn Hagen e Jordan Labrosse (Team Decathlon AG2R La Mondiale), Julius van den Berg (Team SDM-Firmenich PostNL), Luke Durbridge (Team Jayco AlUla), Rasmus Bogh Wallin (Team Uno X Mobility), Jelle Vermote (Team Bingoal WB), Jakob Fuglsang (Team Israel Premier Tech), Jasper De Buyst (Team Lotto Dstny). Il gruppo, tirato dal Team Jumbo Visma Lease a Bike, non dava molto spazio a questi attaccanti. A circa 90 km dalla conclusione si facevano veddre Team Lidl Trek e Team ALpecin Deceuninck che allungavano il gruppo mentre Bettiol era costretto a ritirarsi a causa dei postumi della caduta. Seguiva una serie di attacchi di tutti i ciclisti più attesi, tra cui Van der Poel, Van Aert, Pedersen, Kung e Jorgenson. Benoot era vittima di una caduta insieme a Marc Hirschi (UAE team Emirates) quando mancavano 4 km alla conclusione. Il colpo di scena della corsa avveniva a circa 45 km dal termine quando all’imbocco del Paterberg Van der Poel scivolava dando così il la all’attacco di Van der Poel che allungava sul gruppo dei migliori. Il campione del mondo si involava tutto solo e andava vincere in solitaria con 1 minuto e 31 secondi di vantaggio su Jasper Stuyven (Team Lidl Trek) e 1 minuto e 34 secondi di vantaggio su Van der Poel, a cui va comunque dato il merito di non essersi arraso dopo la caduta onorando la corsa e riuscendo a salire sul gradino più basso del podio. Chiudevano la top five Welens in quarta posizione e Jorgenson in quinta posizione, rispettivamente a 1 minuto e 48 secondi e 1 minuto e 50secondi di ritardo da Van der Poel. Nella top ten si segnalava il nono posto di Vincenzo Albanese (Team Arkéa B&B Hotels). Ritroveremo Van der Poel dopodomani in alla Gand Wevelgem. Dopo aver vinto la sua prima E3 Saxo Bank Classic il campione del mondo vorrà vincere per la prima volta anche quest’altra corsa ?
Antonio Scarfone

Mathieu van der Poel vince la E3 Saxo Bank (foto: Getty Images)
A VILADECANS VINCE LAURENCE. POGACAR RESTA IN MAGLIA GIALLA
La quinta tappa del Giro di Catalogna vede ancora una volta protagonisti i velocisti che si giocano la vittoria in volata, anche se il gruppo non è numerosissimo. A spuntarla è Axel Laurance (Team Alpecin Deceuninck) davanti a Marijn van den Berg (Team EF Education EasyPost) e Bryan Coquard (Team Cofidis)
La quinta tappa del Giro di Catalogna parte da Altafulla e termina a Viladecans dopo 163.7 km. E’ una tappa che non dovrebbe sfuggire ai velocisti che hanno un’altra opportunità per giocarsi la vittoria. Dopo una serie di attacchi e contrattacchi ben controllati dal gruppo, soltanto ad un’ottantina di km dalla conclusione si formava la fuga di giornata grazie all’azione di cinque ciclisti ovvero Oscar Rodriguez (Team INEOS Grenadiers), Jacopo Mosca (Team Lidl Trek), Enzo Paleni (Team Groupama FDJ), Georg Steinhauser (Team EF Education Easy Post) e Christopher Juul-Jensen (Team Jayco AlUla). Le squadre dei velocisti controllavano comunque la situazione ed in particolare si facevano vedere in testa al gruppo gli uomini del Team Cofidis. A 50 km dalla conclusione il vantaggio della fuga sul gruppo maglia gialla era di 1 minuto e 50 secondi. A 30 km dalla conclusione restavano in testa Steinhauser e Rodriguez ma per poco visto che sotto l’impulso del Team Israel Premier Tech i due ciclisti venivano ripresi poco dopo lo scollinamento dell’Alt de la Creu d’Aragall. Il gruppo si allungava e ricominciavano scatti e controscatti che vedevano protagonisti altri sette ciclisti ovvero Chris Harper (Team Jayco AlUla), Marc Soler (UAE Team Emirates), Patrick Konrad (Team Lidl Trek), Laurens De Plus (Team INEOS Grenadiers), William Junior Lecerf (Team Soudal Quick Step), Javier Romo ed Einer Rubio (Team Movistar). Le squadre dei velocisti riuscivano a chiudere sugli attaccanti, anche se il gruppo aveva perso già numerosi ciclisti. Nella volata Axel Laurance (Team Alpecin Deceuninck) aveva la meglio su Marijn van den Berg (Team EF Education EasyPost) e Bryan Coquard (Team Cofidis) mentre chiudevano la top five Orluis Aular (Team Caja Rural Seguros RGA) in quarta posizione e Stephen Williams (Team Israel Premier Tech). Per Laurance è la seconda vittoria stagionale dopo aver già vinto la seconda tappa dell’Etoile de Begìsseges lo scorso 1 Febbraio. In classifica generale resta tutto immutato con Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) in maglia gialla con 2 minuti e 27 secondi di vantaggio su Mikel Landa (Team Soudal Quick Step) e 2 minuti e 55 secondi di vantaggio su Aleksandr Vlasov (Team BORA Hansgrohe). Domani è in programma la sesta tappa da Berga a Queralt di 154.7 km. Sarà una tappa movimentata perchè i ciclisti dovranno affrontare cinque gpm, con gli ultimi tre davvero impegnativi visto che sono uno di hors categorie e due di prima categoria. Pogacar vorrà ancora una volta sorprendere e dilatare ulteriormente il vantaggio già ampio che ha sugli inseguitori? Vedremo.
Antonio Scarfone

Axel Laurance vince a Viladecans (foto: Getty Images)
COPPI & BARTALI: TAPPA E MAGLIA PER KOEN BOUWMAN A RICCIONE
Koen Bouwman imponendosi sul traguardo di Riccione diviene il nuovo leader della classifica alla Settimana Internazionale di Coppi e Bartali. Seconda piazza per Louka Matthys, autore dell’attacco che ha portato i due a giocarsi la vittoria. Terzo Jenno Berckmoes, che ha regolato il gruppo degli inseguitori.
È durato un giorno solo il regno di Diego Ulissi. Il toscano della UAE Team Emirates, vincitore ieri, è stato spodestato dall’esperto olandese della Visma Koen Bouwman, che ha fatto suo il traguardo di Riccione, sede d’arrivo della terza tappa della Settimana Internazionale di Coppi e Bartali.
Il nuovo leader della classifica è stato bravo a rispondere all’attacco portato ai meno 17 da Louka Matthys (Bingoal WB). I due sono stati capaci di resistere al rientro del plotone e ad andarsi a giocare la tappa nel più classico dei duelli ciclistici.
Dopo 13” il gruppo sopraggiungente è stato regolato da Jenno Berckmoes (Lotto Dstny) che ha preceduto nella volata valida solo per l’ultimo gradino del podio Giovanni Carboni (JCL Team UKYO), Gianluca Brambilla (Q36.5 Pro Cycling Team), Davide De Pretto (Team Jayco AlUla), Adam Ťoupalík (TDT – Unibet Cycling Team), Sylvain Moniquet (Lotto Dstny), Thomas Pesenti (JCL Team UKYO) e Mathys Rondel (Tudor Pro Cycling Team U23), ultimo della TopTen.
Oltre ai due protagonisti dell’attacco vincente la tappa odierna ha visto un susseguirsi di azioni, anche grazie all’orografia che permetteva attacchi anche da lontano.
Gli assoluti protagonisti sono stati in primis Alessandro Fancellu (Q36.5 Pro Cycling Team), Matteo Scalco (VF Group-Bardiani CSF-Faizanè), Milan Donie (Lotto Dstny), Alex Martin Polti-Kometa) e Lorenzo Nespoli (Team MBH Bank Colpack Ballan), raggiunti dopo breve tempo da Harm Vanhoucke (Lotto Dstny) e successivamente anche da Milan Vader (Visma | Lease a Bike) e Sébastien Reichenbach (Tudor Pro Cycling Team). Strada facendo si è rialzato Donie, mentre Adrien Maire (TDT-Unibet) si è riportato sui fuggitivi, ma questo cambio tra gli otto in fuga non ha impedito che il plotone chiudesse il gap quando mancavano meno di 50 km al termine.
Ai meno 30 sono partiti Jefferson Cepeda e Archi Ryan (EF Education – EasyPost), Giovanni Carboni e Paul Double (Team Polti Kometa), raggiunti dopo un paio di chilometri da Johannes Staune-Mittet (Visma|Lease a Bike) e Domenico Pozzovivo (VF Group Bardiani CSF Faizanè). Anche questo tentativo non ha avuto fortuna e la situazione si è di nuovo rimescolata, con la UAE di Ulissi a corto di uomini e le intenzioni “bellicose” di Matthys e Bouwman, quest’ultimi capaci di far saltare il banco e, almeno per quanto riguarda l’olandese, anche di mettere le mani sulla maglia di leader.
La situazione in classifica ora vede il vincitore odierno al comando con un vantaggio di 10” su Ulissi e di 13” su Matthys. Nella TopTen della Generale troviamo anche De Pretto 4° a 17”, Brambilla 6° a 23” e Pozzovivo 10° a 28”.
Domani la Settimana Internazionale di Coppi e Bartali ripartirà con la Brisighella-Brisighella di 150,7 Km, tappa che si dipanerà su due circuiti. Il primo anello, di 36,9 chilometri, verrà affrontato tre volte ed è caratterizzato dalla salita di Monticino. Il secondo, di 20,5 chilometri, si percorrerà due volte e porterà i ciclisti al traguardo finale, posto in cima ad una rampa di 400 metri. Oltre all’ascesa di Monticino, l’ultimo circuito comprende anche il Valico di Rio Chiè, sul quale si scollinerà ai meno 5 km e che è caratterizzato da un tratto di 500 metri al 10%.
Mario Prato

Bouwman vince la terza tappa della corsa intitolata a Fausto Coppi e Gino Bartali (foto Massimo Fulgenzi / SprintCyclingAgency)
MARIJN VAN DE BERG SPICCA IL VOLO ALLA VOLTA A CATALUNYA; VITTORIA IN VOLATA
Marijn van den Berg è il più forte dei velocisti rimasti alla Volta a Catalunya 2024, il ciclista della EF Education – EasyPost si toglie tutti di ruota e vince nettamente su Arne Marit (Intermarché-Wanty) ed Emils Liepins (Team dsm-firmenich PostNL). In classifica generale non cambia niente.
Quarta tappa della Volta a Catalunya 2024 che porta i ciclisti a Lleida, dopo le fatiche di ieri in montagna quest’oggi frazione che strizza l’occhio alle ruote veloci; nonostante ciò la classica fuga della prima ora prende il via grazie all’azione di uno specialista ovvero Thomas De Gendt (Lotto Dstny). Al belga risponde Urko Berrade (Equipo Kern Pharma) e successivamente Idar Andersen (Uno-X Mobility). I tre in testa alla corsa vanno di comune accordo tanto che non riesco ad essere agganciati dalla coppia Jokin Murguialday (Caja Rural-Seguros RGA) e Luis Angel Maté (Euskaltel-Euskadi) i quali si vedono il gruppo alle spalle e vengono quindi ripresi.La fuga raggiunge un vantaggio massimo di 3’20”, a questo punto lavorano sia i Burgos-BH sia i Cofidis, quando arriva anche l’Alpecin-Deceuninck l’inseguimento prende il giusto impulso. Il terreno è favorevole a chi insegue e le squadre si alternano in testa al gruppo, è la volta del contributo della EF Education-EasyPost, Intermarché-Wanty e Team Jayco AlUla, grazie a ciò il tempo da recuperare alla testa della corsa scende a a 2’30”. Il terzetto in testa arriva ai piedi della salita che porta a Port d’Ager con poco più di 2’, superata la salita il gruppo in discesa non corre rischi e dà respiro alla fuga che torna a 3’25” di vantaggio. Una volta in pianura, come spesso accade, il rilevamento cronometrico poco dopo è a favore di chi insegue in pianura e così nella seconda ora di corsa il gruppo riprende prima Berrade che alza bandiera bianca, poi i più coriacei De Gendt e Andersen. Si aspetta la volata con le squadre dei velocisti che ai meno 7 dall’arrivo sfrecciano ad altissima velocità, in vista del traguardo volante allunga Erica Mas (Movistar) ma viene scavalcato da Wout Poels (Bahrain-Victorious) davanti al compagno Antonio Tiberi e Sepp Kuss (Visma|Lease a Bike), abbuoni per loro. Nel riorganizzarsi, prova a sorprendere tutti Luis Angel Maté (Euskaltel Euskadi) guadagnando rapidamente 15 secondi, ma il gruppo si riporta subito sotto e si viaggia tutti insieme sotto l’arco dell’ultimo chilometro. La Cofidis prende la testa, poco dopo passano i Lotto Dstny che lanciano la volata, ancora un Cofidis ovvero Bryan Coquard (Cofidis) si lancia in volata ma è troppo presto, il francese viene superato Marijn van den Berg (EF Education-EasyPost) che si porta a centro strada e vince nettamente la volata, secondo è Arne Marit (Intermarché-Wanty) ed Emils Liepins (Team dsm-firmenich PostNL). In classifica generale non cambia nulla, Pogacar resta saldamente al comando. Domani quinta tappa con l’arrivo a Viladecans, frazione ondulata con due GPM di seconda categoria all’inizio ed a 30 chilometri dall’arrivo può, vista la classifica, essere stata segnata con il circoletto rosso dai cacciatori di tappe.
Antonio Scarfone

Marijn van den Berg vince a Llleida (Image credit: David Ramos/Getty Images)
PHILIPSEN INSAZIABILE: DOPO LA SANREMO TRIONFA NELLA BRUGGE-DE PANNE
Ad appena 4 giorni di distanza dallo sprint vincente che gli ha consegnato la 115a edizione della Classicissima, Jasper Philipsen si conferma in stato di grazia facendo sua anche la Brugge-De Panne. Il fiammingo della Alpecin-Deceuninck ha conquistato il secondo successo consecutivo nella semiclassica belga prevalendo al termine di uno sprint a ranghi compatti in cui ha messo in fila molti degli sprinter più forti del mondo. Alle sue spalle il connazionale Tim Merlier (Soudal-Quick Step), vincitore dell’edizione 2022, Danny Van Poppel (Bora-Hansgrohe), Jason Tesson (TotalEnergies) e l’ottimo Simone Consonni (Lidl-Trek).
La corsa che ha raccolto l’eredità della ben più affascinante Drieedaagse De Panne, presenteva un percorso molto distante dall’accattivante piccola gara a tappe che si disputava nell’arco di tre giornate fino al 2017 e anticipava le grandi classiche del nord. I 198,9 km previsti non proponevano infatti nè muri nè tratti di pavè, lasciando come unica possibile insidia il vento laterale che spesso i corridori incontrano nei pressi del famigerato passaggio di De Moeren. Il menù di giornata prevedeva un primo tratto in linea di 67 km che portava i corridori dallo splendido capoluogo delle Fiandre occidentali verso ovest fino a giungere a De Panne, sulle coste del Mare del Nord. A quel punto iniziava un circuito di circa 55 km da ripetere tre volte e che prevedeva il passaggio a De Moeren posto a poco meno di 10 km dal traguardo. Il circuito, caratterizzato da un tracciato tortuoso, era piatto come un tavolo da biliardo.
Al contrario di quanto accaduto nel recente passato, stavolta la sorte ha riservato delle condizioni metereologiche ben più miti e perciò si è capito ben presto che la corsa sarebbe stata indirizzata verso uno scontato epilogo dello sprint a ranghi compatti.
Pronti via e dopo una manciata di km sono evasi dal plotone in tre: i Belgi Luca De Meester (Bingoal-WB) e Victor Vercouille (Team Flanders Baloise) e il neoprofessionista Francese Thomas Gachignard (TotalEnergies). Inutile dire che il gruppo ha lasciato subito andare i tre coraggiosi fuggitivi di giornata che hanno ben presto guadagnato un margine rilevante, arrivando fino ad un vantaggio massimo superiore agli 8′ minuti. Per sfortuna dei 3 battistrada però il terreno era molto favorevole al gruppo inseguitore che, come dal più scontato dei copioni, superata meta gara ha iniziato a ridurre il gap, in particolare dopo il passaggio ai – 60 km dall’arrivo a seguito di una prima significativa accelerazione.
Ai -24, quando il plotone si era già avvicinato pericolosamente, Gachignard ha salutato la compagnia dei due belgi e ha provato un’eroica azione in solitaria nel disperato tentativo di resistere al ritorno del gruppo. L’azione del coraggioso transalpino si è però esaurita ai -10. A quel punto, una volta passati per la terza ed ultima volta da De Moeren, sono iniziate le classiche operazioni di preparazione della volata. Dopo una serie di avvicendamenti in testa al plotone sono emersi i treni dei due principali favoriti, ovvero quello della Alpecin-Deceuninck per Jasper Philispen e l’altro della Soudal-Quick Step che portava l’altro fiammingo Tim Merlier. A lanciare la volata è stato però un altro belga ovvero Edward Theuns (Lidl-Trek) oggi messosi al servizio del compagno Simone Consonni. Il fiammingo si è spostato ai -250 lasciando al vento l’olandese Danny Van Poppel (Bora-Hansgrohe) che si era posto alla sua ruota e che di conseguenza e suo malgrado si è ritrovato a a fare da lead-out per i due favoriti di giornata: Tim Merlier e Jasper Philipsen. I due, ex-compagni di squadra quando militavono entrambi alla Alpecin, sono ritrovati spalla a spalla a duellare lungo le transenne. Merlier per evitare la caduta ha dovuto cedere il passo al più giovane connazionale che ha sfruttato al meglio la scia offerta da Van Poppel lanciandosi verso la vittoria e batterndo nettamente Merlier. Van Poppel si è invece dovuto accontentare del gradino più basso del podio precedendo Jason Tesson (TotalEnergies), Simone Consonni (Lidl-Trek), Stian Fredheim (Uno-X Mobility), Juan Sebastian Molano (UAE Team Emirates), Phil Bauhaus (Bahrain-Victorius), Emiliena Jeanniere (TotalEnergies) e Luca Mozzato (Arkea-B&B Hotels).
La campagna del nord prosegue venerdì con l’ormai classico appuntamento della E3 Saxo Bank Classic che vedrà impegnati sui muri fiamminghi tutti i principali big del pavè.
Pierpaolo Gnisci
SEMPRE LUI, SEMPRE POGACAR: L’INCONTENIBILE SLOVENO IPOTECA LA VITTORIA AL GIRO DI CATALOGNA
E due. Senza rivali Pogacar, ancora un assolo vincente al secondo arrivo in salita della Volta a Catalunya 2024, lo sloveno saluta tutti e si prende la seconda vittoria in tre tappe, corsa in pratica in tasca, al secondo posto chiude un redivivo Mikel Landa (Soudal-QuickStep), terzo Antonio Tiberi (Bahrain Victorious).
Pronti via, e la fuga si forma subito grazie all’azione di uno che in fuga ci sta bene infatti è Bauke Mollema (Lidl-Trek) a scattare in faccia al gruppo, l’olandese è raggiunto subito dopo prima da Florian Lipowitz (Bora – hansgrohe) e poi da Javier Romo (Movistar Team), l’avventura dei tre dura poco perchè dopo 25 chilometri il gruppo riappare alle loro spalle. La fuga viene annullata poco prima della prima salita di giornata che porta al Port de Toses, qui c’è da registrare un tentativo di attacco di Steven Kruijswijk (Team Visma | Lease A Bike) e William Junior Lecerf (Soudal Quick-Step) raggiunti poco dopo da Jesús Peña (Team Jayco AlUla) e Jack Haig (Bahrain – Victorious), anche per loro però la sorte è la stessa, il gruppo va a chiudere grazie al lavoro della EF Education – Easypost, ci riprova ancora Javier Romo (Movistar Team) ma il gruppo controlla, è a questo punto la volta di Hugh Carthy (EF Education – Easypost), Mauri Vansevenant (Soudal Quick-Step), Andreas Kron (Lotto Dstny), Juan Pedro López (Lidl-Trek), Christopher Juul-Jensen (Team Jayco AlUla) e Nicolas Prodhomme (Decathlon Ag2r La Mondiale Team), che riescono a guadagnare una ventina di secondi, gli immediati inseguitori evasi ancora dal gruppo sono Harold Tejada (Astana Qazaqstan Team), Ethan Hayter (Ineos Grenadiers) Jack Haig (Bahrain – Victorious) e Andreas Leknessund (Uno-X Mobility). Tutti riescono a raggiungere la testa della corsa e così a formare il gruppetto in fuga reso ancora più numerose con il ricongiungimento di Iván Ramiro Sosa (Movistar Team), Alex Baudin (Decathlon Ag2r La Mondiale Team), Amanuel Ghebreigzabhier (Lidl-Trek) e Stephen Williams (Israel – Premier Tech). Dietro, invece, il gruppo dei migliori lascia fare con la UAE Team Emirates a fare comunque buona guardia. In questa fase della corsa c’è molto nervosismo in testa infatti la fuga non va via in modo lineare tanto che allo scollinamento transitano in undici e sono: Mauri Vansevenant (Soudal Quick-Step), Juan Pedro López (Lidl-Trek), Hugh Carthy (EF Education – Easypost), Iván Ramiro Sosa (Movistar Team), Christopher Juul-Jensen (Team Jayco AlUla), Nicolas Prodhomme (Decathlon Ag2r La Mondiale Team), Harold Tejada (Astana Qazaqstan Team), Andreas Kron (Lotto Dstny), Stephen Williams (Israel – Premier Tech) e Andreas Leknessund (Uno-X Mobility). Il gruppo passa con 26” di ritardo, Hayter riesce a riportarsi in testa mentre Juul-Jensen è vittima di una foratura e viene riassorbito dal gruppo principale che fa l’elastico e lascia andare via la fuga a 1’:15”. Al traguardo volante passa per primo Carthy, subito dopo è la Visma-Lease ad imprimere una forte accelerata tanto che a meno 65 chilometri dall’arrivo la fuga viene annullata, inizia subito dopo la salita del Port de Cantò, al GPM il gruppo dei migliori si assottiglia a circa 40 unità, si arriva così al traguardo volante di Rialp dove passa per primo Aleksandr Vlasov (Bora-hansgrohe), che guadagna 3” di abbuono, dopo un leggero falsopiano inizia la salita d’arrivo di tappa che è presa in testa da Victor de la Parte (Euskaltel-Euskadi) subito ripreso dagli onnipresenti compagni di squadra di Pogacar, a tenere alto il ritmo è anche la Soudal-QuickStep è il preludio allattaco di Mikel Landa che scatta a 7 chilometri dal traguardo. Allo spagnolo risponde Tadej Pogačar (UAE Team Emirates) che prima si mette a ruota e poi mette giù uno scatto che stronca ogni azione di recupero di Landa, lo sloveno è ancora una volta irraggiungibile per tutti e come ieri va tutto solo a prendersi la vittoria di tappa e, di fatto, ipotecare la corsa; arriva Landa a 48” dopo che era stato raggiunto da Sepp Kuss (Visma|Lease a Bike) e da Chris Harper (Jayco-AlUla), ma lo spagnolo è riuscito a prendersi la seconda posizione, terzo in gran recupero è Antonio Tiberi (Bahrain Victorious) quarto il compagno di squadra, Wout Poels quinto chiude Kuss. In classifica generale Pogacar guida con 2’:27” su Mikel Landa (Soudal-QuickStep) e 2’:55” su Aleksandr Vlasov (Bora-hansgrohe). Domani quarta tappa con arrivo a Lleida è occasione di vittoria per le ruote veloci.
Antonio Scarfone

L'esultanza di Tadej Pogacar alla Volta a Catalunya 2024 (Photo: Getty Images)
COPPI & BARTALI, DIEGO ULISSI VINCE LA SECONDA TAPPA E SALE AL PRIMO POSTO DELLA CLASSIFICA
Diego Ulissi firma la prima vittoria del 2024 nella seconda tappa della Coppi & Bartali. Dietro il toscano si piazzano De Pretto e Ryan, autori di una stoccata ai meno 1500, ma superati quando mancavano 200 metri al traguardo. Anche Brambilla, Pozzovivo e Carboni nei primi 10.
Tappa e maglia per Diego Ulissi alla Settimana Internazionale di Coppi e Bartali. Il toscano della UAE Team Emirates con il successo odierno, grazie ai tre secondi di distacco, è salito in vetta alla classifica generale e alle sue spalle – sia nell’ordine d’arrivo sia nella generale – si collocano Davide De Pretto (Team Jayco AlUla) e Archie Ryan (EF Education-EasyPost), autori di un attacco ai meno 1500 e in seguito superati ai meno 200 dal vincitore. Benché raggiunti dagli inseguitori sono riusciti comunque a salire sul podio di giornata, conquistando le stesse posizione in classifica. A seguire si sono piazzati Sylvain Moniquet (Lotto Dstny), Milan Vader (Team Visma | Lease a Bike), Koen Bouwman (Team Visma | Lease a Bike), Gianluca Brambilla (Q36.5 Pro Cycling Team), tutti con lo stesso ritardo dei due saliti sul podio. A seguire completano la TopTen di giornata Adam Ťoupalík (TDT – Unibet Cycling Team), arrivato 7″ dopo il vincitore e i due italiani Domenico Pozzovivo (VF Group – Bardiani CSF – Faizanè) e Giovanni Carboni (JCL Team UKYO), che hanno chiuso la tappa rispettivamente 8″ e 10″ dopo Ulissi.
Caratterizzata da ben cinque ascese al traguardo di Sogliano al Rubicone più quella finale, nella fasi iniziali la tappa è stata innanzitutto caratterizzata dalla fuga di giornata, iniziata dopo un avvio scoppiettante da Giosuè Epis (Arkéa – B&B Hôtels), Nicolò Garibbo (Team Technipes #inEmiliaRomagna) e Lorenzo Ginestra (Work Service – Vitalcare – Dynatek), raggiunti dopo poco da Davide Bauce (Mg.K Vis – Colors for Peace) e Jeferson Armando Ruiz Acuña (GW Erco Shimano). In seguito l’ulteriore arrivo di Joey Rosskopf (Q36.5), Lennert Teugels (Bingoal WB) e Manuele Tarozzi (VF Group – Bardiani CSF – Faizanè) ha formato il gruppo definitivo che ha animato la tappa.
I più resistenti nell’avanguardia sono stati Teugels, Tarozzi e Garibbo, raggiunti dai contrattaccanti Carl Fredrik Hagen (Q36.5 Pro Cycling Team) e Darren Van Bekkum (Visma | Lease a Bike). Con la fine di questo tentativo è iniziata una sarabanda di attacchi più o meno concreti, ma sia la Tudor del capoclassifica Marco Brenner, sia la UAE hanno tenuto alta l’andatura per ricucire sugli attaccanti di turno.
L’attacco più concreto e meritevole di miglior fine è stato quello portato ai meno 1500 da Ryan e De Pretto. I due sembravano destinati ad arrivare sul traguardo, ma la classe di Diego Ulissi ha avuto la meglio e ha anche ripagato il lavoro svolto dai compagni di squadra.
Domani la Coppi & Bartali proporrà una tappa disegnata in circuito per 132 Km nell’entroterra di Riccione, salendo fino al Passo San Marco, “Cima Coppi” della corsa, San Leo, Montemaggio e San Marino, ricalcando un lungo tratto della prima tappa del prossimo Tour de France, che si concluderà nella vicina Rimini. Dopo il rientro in Italia i ciclisti dovranno affrontare gli strappi di Albereto e di Via Ca’ di Bacchino, quest’ultimo a soli 18 km al traguardo.
Mario Prato

Ulissi conquista la vittoria a Sogliano al Rubicone (foto Sprint Cycling Agency)