AD EIBAR FA FESTA CARLOS RODRIGUEZ, JUAN AYUSO VINCE IL GIRO DEI PAESI BASCHI 2024

aprile 6, 2024 by Redazione  
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Scoppiettante ultima tappa della corsa basca che vede prima una maxi fuga prendere il largo salvo poi il recupero degli uomini di classifica con protagonista Juan Ayuso (UAE Team Emirates) che attacca sull’ultima salita insieme a Carlos Rodriguez (Team INEOS Grenadiers). A Rodriguez la tappa, ad Ayuso la maglia e la vittoria finale

La sesta ed ultima tappa del Giro dei Paesi Baschi è sicuramente quella più impegnativa dal punto di vista altimetrico con ben sette gpm che caratterizzano il percorso con partenza e arrivo ad Eibar. In particolare il quarto ed il sesto gpm – Krabelin ed Izua – hanno le pendenze più cattive con tratti che arrivano al 17%. La classifica generale è ancora molto corta e la maglia gialla Matthias Skjelmose Jensen (Team Lidl Trek) non può dormire sonni tranquilli visto che ha Maximilian Schachmann (Team BORA Hansgrohe) e Juan Ayuso (UAE Team Emirates) che lo braccano alle spalle, avendo rispettivamente 2 e 4 secondi di ritardo sul ciclista danese. Tra il primo gpm di Elkorrieta ed il secondo gpm di Azurki si formava la prima fuga di giornata composta da 22 ciclisti. Quello messo meglio in classifica generale era Brandon Smith Rivera (Team INEOS Grenadiers), che aveva 1 minuto e 21 secondi di ritardo da Skjelmose Jensen. Altri ciclisti presenti nella fuga che potevano insidiare la leadership del ciclista danese erano Milan Vader (Team Visma Lease a Bike), Esteban Chaves (Team EF Education EasyPost), Lucas Hamilton (Team Jayco AlUla) e David De La Cruz (Team Q36.5 Pro Cycling), tutti e quattro a meno di 3 minuti di ritardo da Skkelmose Jensen. La fuga scollinava sul terzo gpm in programma di Gorla, posto al km 45, con 3 minuti e 15 secondi di vantaggio sul gruppo maglia gialla. Sul successivo gpm di Krabelin, probabilmente la salita più dura del Giro dei Paesi Baschi 2024, il gruppo dei fuggitivi si sfaldava sotto l’azione di Chaves e restavano in testa, oltre al colombiano, Igor Arrieta (UAE Team Emirates), James Shaw (Team EF Education EasyPost), Bauke Mollema (Team Lidl Trek), Oscar Onley (Team DSM-Firmenich PostNL), Gregor Muhlberger (Team Movistar), Sepp Kuss e Steven Kruijswijk (Team Jumbo Lease a Bike). Chaves vinceva il primo traguardo volante di Markina-Xemein posto al km 82.9 . All’inizio del successivo gpm di Trabakua il vantaggio degli otto battistrada sul gruppo era di un minuto. Il forcing della Bora Hansgrohe e della Lidl Trek aveva raccolto i suoi frutti. Marc Soler (UAE Team Emirates) e Lucas Hamilton rientravano sul gruppo di testa a 43 km dalla conclusione. Proprio Soler era adesso la maglia gialla virtuale avendo in classifica generale 47 secondi da recuperare a Skjelmose Jensen. Il ciclista spagnolo vinceva anche il secondo traguardo volante di Eibar posto al km 103.7. Sul gpm di Izua una decisa accelerazione del gruppo maglia gialla riduceva il distacco sui battistrada finchè Juan Ayuso (UAE Team Emirates) e Matthias Skjelmose Jensen si impegnavano in prima persona per ricucire sui primi. Una volta raggiunti, veniva affrontato l’ultimo gpm in programma di Urkaregi. Ayuso sferrava il suo attacco a 17 km dalla conclusione. Gli rispondeva soltanto Carlos Rodriguez (Team INEOS Grenadiers) che aveva nel frattempo raggiunto i battistrada. La coppia di testa aumentava metro dopo metro il suo vantaggio nei confronti di Skjelmose Jensen, Onley e Soler. Ayuso e Rodriguez erano ormai irraggiungibili e nel più classico dei copioni Rodriguez andava a vincere la tappa mentre Auyso si accontentava del secondo posto ma soprattutto della maglia gialla. Soler chiudeva in terza posizione a 41 secondi da Rodriguez mentre Skjelmose Jensen era quarto e Onley quinto a chiudere la top five. Per Rodriguez è la prima vittoria stagionale mentre Ayuso vince un Giro dei Paesi Baschi decapitato dai ritiri contemporanei di Vingegaard, Ayuso ed Evenepoel. Rodriguez è secondo a 42 secondi di ritardo mentre Skjelmose Jensen è trezo a 43 secondi di ritardo. Per quanto riguarda le altre classifiche Alex Aranmuru (Team Movistar) vince quella a punti, Sepp Kuss (Team Visma Lease a Bike) quella dei gpm e Juan Ayuso quella dei giovani. Infine l’UAE Tea Emirates vince la classifica a squadre.

Antonio Scarfone

Carlos Rodrigue vince a Eibar (foto: Getty Images)

Carlos Rodrigue vince a Eibar (foto: Getty Images)

ROMAIN GREGOIRE VINCE IN VOLATA AD AMOREBIETA-ETXANO. SKJELMOSE JENSEN RESTA IN GIALLO

aprile 5, 2024 by Redazione  
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La quinta tappa del Giro dei Paesi Baschi si accende nella seconda parte con la doppia salita di Muniketagaina che riduce il gruppo di testa ad una trentina di unità. Nella volata ristretta Romain Gregoire (Team Groupama FDJ) ha la meglio su Orluis Aular (Team Caja Rural Seguros RGA). Domani la sesta ed ultima tappa di Eibar sarà decisiva per le sorti della classifica generale finale

Dopo la brutta caduta della quarta tappa che ha messo fuori gioco una buona parte degli uomini di classifica come Vingegaard, Roglic, Evenepoel e Vine, oltre ad altri sfortunati ciclisti come Cras, Tesfatsion e Quinn, il ciclismo e il Giro dei Paesi Baschi prova a ripartire dalla quinta tappa da Vitoria-Gasteiz ad Amorebieta-Etxano di 175.9km. Sono tre i gpm da affrontare con il circuito finale della località d’arrivo da percorrere due volte e nel quale spicca la doppia scalata del gpm di Muniketagaina. Matthies Skjelmose Jensen (Team Lidl Trek) parte con la maglia di leader della classifica generale ed ha a questo punto ottime chance di vittoria finale, anche se i suoi avversari non sono lontani in classifica generale, primo fra tutti Juan Ayuso (UAE Team Emirates) a 4 secondi di ritardo. Nonostante qualche timido attacco nei primi km della tappa, subito sventato dal gruppo principale, i primi veri tentativi di fuga o presunti tali si avevano soltanto poco prima gpm di Urkiola, posto al km 87.8. Ad evadere dal gruppo erano Mauro Schmid (Team Jayco AlUla) ed Enekoitz Azparren (Team Euskaltel Euskadi). Il gruppo però reagiva immediatamente e annullava l’azione dei due battistrada. Il gruppo pedalava compatto anche lungo la predetta salita. Proprio in corrispondenza dello scollinamento Seppa Kuss (Team Visma Lease a Bike) ed Isaac Del Toro (UAE Team Emirates) acceleravano in testa al gruppo mentre erano costretti al ritiro a causa di una caduta precedente Gil Gelders (Team Soudal Quick Step), Mikel Landa (Team Soudal Quick Step), Pelayo Sanchez (Team Movistar) e Gonzalo Serrano (Team Movistar). L’iniziativa dei due attaccanti sembrava in un primo tempo scuotere il gruppo che accelerava a sua volta a e si sfilacciava vistosamente. All’inseguimento di Kuss e Del Toro restavano per il momento circa 30 ciclisti. I due attaccanti venivano ripresi a 63 km dall’arrivo. Riprendevano così gli scatti e i controscatti che caratterizzavano la prima scalata verso il gpm di Muniketagaina. Era Santiago Buitrago (Team Bahrain Victorious) a scollinare in prima posizione. A poco meno di 30 km dall’arrivo ci riprovavano Michal Kwiatkowski (Team INEOS Grenadiers), Johannes Staune-Mittet (Team Jumbo Lease a Bike), Rémy Rochas (Team Groupama FDJ), Ibon Ruiz (Team Kern Pharma) e Mark Donovan (Team Q36.5 Pro Cycling). L’intesa del quintetto di testa era buona tanto che nel giro di un paio di km raggiungeva i 30 secondi di vantaggio sul gruppo maglia gialla. La squadra maggiormente impegnata all’inseguimento era il Team Lidl Trek. I cinque battistrada iniziavano la seconda scalata di Muniketagaina con 20 secondi di vantaggio sul gruppo. L’elevata andatura del gruppo accorciava ulteriormente il distacco degli uomini di testa tanto che si formava un altro drappello di contrattaccanti formato tra gli altri da un sempre presente Del Toro e da Maximilian Schachmann (Team BORA Hansgrohe), che tra l’altro scollinava in prima posizione. Nella discesa verso il traguardo il gruppo si ricompattava e l0ultimo ciclista a tentare la sortita solitaria era Brandon McNulty (UAE Team Emirates), anch’esso ripreso a circa 5 km dalla conclusione. La volata ristretta di una trentina di ciclisti premiava Romain Gregoire (Team Groupama FDJ) che precedeva per questione di cm Orluis Aular (Team Caja Rural – Seguros RGA) e Schachmann. Quarto era Quentin Pacher (Team Groupama FDJ) mentre chiudeva la top five Alex Aranburu (Team Movistar). Nella top ten si segnalava la nona posizione di Samuele Battistella (Team Astana Qazaqstan). Gregoire ottiene la prima vittoria stagionale dopo un secondo posto alla Faun-Ardèche Classic che risale allo scorso 24 Febbraio. In classifica generale Matthias Skjelmose Jensen (Team Lidl Trek) resta in prima posizione ma il vantaggio sul secondo si riduce visto che Schachmann grazie agli abbuoni conquistati è ora secondo a 2 secondi. Domani è in programma la sesta ed ultima tappa da Eibar ad Eibar di 137.8 km Saranno sette i gpm in programma e vedremo molti attacchi visto che la classifica generale è ancora decisamente corta con 23 ciclisti racchiusi in un minuto. Chi vince domani a Eibar potrebbe essere anche il vincitore del Giro dei Paesi Baschi 2024.

Antonio Scarfone

Romain Gregoire vince ad Amorebieta-Etxano (foto: Getty Images)

Romain Gregoire vince ad Amorebieta-Etxano (foto: Getty Images)

ECATOMBE NEI PAESI BASCHI, I TRE FAVORITI PER LA VITTORIA CADONO E SI RITIRANO

aprile 4, 2024 by Redazione  
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I ritiri di Vingegaard, Roglic ed Evenepoel sono la notizia più saliente della quarta tappa del Giro dei Paesi Baschi, sconvolta dalla terribile caduta che ha coinvolto una decina di ciclisti nella discesa di Olaeta. Vince Louis Meintjes (Team Intermarchè Wanty) ma dopo la caduta di Van Aert nella Dwars door Vlaanderen gli appassionati passano un’altra brutta giornata

Il percorso della quarta tappa del Giro dei Paesi Baschi 2024 ricalca a grandi linee quello del giorno prima ma il finale è sicuramente più esplosivo con la salita di Leintz-Gatzaga che sarà molto probabilmente decisiva per la vittoria di tappa e non solo. I big di classifica si daranno battaglia su pendenze che arrivano al 18% e Primoz Roglic (Team BORA Hansgrohe) dovrà difendere la maglia gialla dopo le botte rimediate nella caduta di ieri a 40 km dalla conclusione. Per la verità bisogna monitorare anche la situazione di Juasn Ayuso (UAE Team Emirates) e di Matthias Skjelmose Jensen (Team Lidl Trek), caduti a loro volta nel concitato finale della terza tappa. La fuga di giornata si formava dopo ripetuti attacchi e contrattacchi intorno al km 30. Erano sei i ciclisti che riuscivano ad evadere dal gruppo maglia gialla ovvero Louis Meintjes (Team Intermarchè Wanty), Reuben Thompson (Team Groupama FDJ), Mathieu Burgaudeau (Team TotalEnergies), Mikel Retegi (Team Kern Pharma), Joseba Lopez (Team Caja Rural Seguros RGA) e Karel Vacek (Team Burgos BH). Meintjes scollinava in prima posizione sul primo gpm di Opakua posto al km 40.8 mentre Lopez si aggiudicava il primo traguardo volante di Legutio posto al km 107.4. Il vantaggio della fuga sul gruppo maglia gialla era di 4 minuti quando mancavano 50 km alla conclusione. Il gruppo aumentava l’andatura grazie al lavoro in testa di diverse squadre tra cui si segnalavano la Soudal Quick Step, La Jumbo Lease a Bike e la Bahrain Victorious. Il plotone dei fuggitivi si sgranava sul successivo gpm di Olaeta sul quale scollinava in prima posizione Meintjes mentre il gruppo inseguitore era segnalato a 2 minuti e 50 secondi di ritardo. Nella discesa dal gpm di Olaeta una caduta nel gruppo coinvolgeva tra gli altri Jonas Vingegaard (Team Jumbo Lease a Bike), Remco Evenepoel (Team Soudal Quick Step) e Primoz Roglic (Team BORA Hansgrohe). La corsa veniva immediatamente neutralizzata ed i ciclisti fermati per permettere a medici e ambulanze di soccorrere i ciclisti caduti. Una volta terminati i soccorsi, la corsa riprendeva ma l’organizzazione decideva di neutralizzare i tempi all’arrivo e di annullare gli abbuoni temporali. In particolare si prendeva la decisione di far continuare a correre soltanto i sei ciclisti di testa mentre il resto del gruppo veniva scortato verso gli autobus, A vincere. Dopo un bell’assolo, era Meintjes. Alle sue spalle giungeva Thompson mentre terzo era Vacek. Chiudevano la top five Retegi in quarta posizione e Burgaudeau in quinta posizione. Meintjes ottiene la prima vittoria stagionale, anche se in condizioni eccezionali, e spezza un digiuno che durava dal 2022, quando vinse la nona tappa della Vuelta a Espana. Matthias Skjelmose Jensen (Team Lidl Trek) è la nuova maglia gialla davanti a Juan Ayuso (UAE Team Emirates) e Kevin Vauquelin (Team Arkea B&B Hotels). Domani è in programma la quinta tappa da Vitoria-Gasteiz ad Amorebieta-Etxano di 175.9km. Nel finale la doppia scalata del gpm di Muniketagaina – 3.4 km al 7.3% – potrà offrire nuove possibilità di attacco agli uomini di classifica anche se dopo la tapa di oggi saranno un po’ di meno.

Antonio Scarfone

I corridori a terra dopo la caduta avvenuta durante la quarta tappa (Eurosport)

I corridori a terra dopo la caduta avvenuta durante la quarta tappa (Eurosport)

TIM MERLIER VINCE LO SCHELDEPRIJS 2024

aprile 3, 2024 by Redazione  
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Il 112° Scheldeprijs vede una volata trionfale da parte di Tim Merlier (Team Soudal Quick Step) che stacca tutti dalla sua ruota e vince con autorità davanti a Jasper Philipsen (Team Alpecin Deceuninck) e Dylan Groenewegen (Team Jayco AlUla)

Lo Scheldeprijs giunge alla sua 112° edizione e conferma il record di essere la corsa più longeva delle Fiandre. Jasper Philipsen (Team Alpecin Deceuninck) insegue la terza vittoria in quattro anni ma gli avversari non mancano a cominciare dal connazionale Tim Merlier (Team Soudal Quick Step). Le speranze azzurre ricadono su Luca Mozzato (Team Arkea B&B Hotels), secondo al Giro delle Fiandre la scorsa domenica. Il percorso è identico a quello dello scorso anno con partenza da Terneuzen in Olanda ed arrivo a Schoten in Belgio dopo 205.3 km. Le prime fasi di corsa vedevano subito un attacco da parte di cinque ciclisti ovvero Liam Slock (Team Lotto Dstny), Tord Gudmestad (Team Uno X Mobility), Mirko Bozzola (Team Q26.5 Pro Cycling), Bram Dissel (Team BEAT Cycling Club) e Peder Dahl Strand (Team Tarteletto Isorex). Una caduta dopo 16 km coinvolgeva la coppia dell’Intermarchè Wanty formata da Arne Marit e Gerben Thijssen. Entrambi erano costretti al ritiro. Nell’avvicinamento al confine tra Olanda e Belgio iniziavano i ventagli ed i battistrada venivano ripresi dalla prima parte del gruppo. All’inseguimento del primo gruppo di testa era segnalato un secondo gruppo all’interno del quale erano presenti Edward Theuns (Team Lidl Trek) e Sam Welsford (Team BORA Hansgrohe), due velocisti in predicato di lanciarsi nella prevedibile volata finale. Le cose si normalizzavano con l’entrata della corsa in Belgio quando il gruppo si ricompattava e partiva la vera fuga di giornata formata da cinque ciclisti ovvero Axel Huens (Team TDT Unibet Cycling Team), Vincent van Hamelen (Team Flanders Baloise), Liam Slock (Team Lotto Dstny), Baptiste Planckaert (Team Intermarchè Wanty) e Stijn Appel (Team BEAT Cycling Club). Il gruppo controllava la situazione finchè iniziava ad imprimere un ritmo più elevato. I fuggitivi venivano risucchiati dal gruppo ad uno ad uno fino a Slock, ultimo degli attaccanti ad essere ripreso a 7 km dall’arrivo. Gli ultimi 5 km vedevano le squadre dei velocisti tirare a turno per mantenere una elevata velocità. Nella volata finale Tim Merlier era protagonista di una volata superlativa con cui addirittura staccava tutti dalla sua ruota. Merlier vinceva nettamente davanti a Philipsen, che era partito tardi ma che aveva comunque dimostrato di essere inferiore a Merlier. Terzo era Dylan Groenewegen (Team Jayco ALUla) mentre chiudevano la top five Cees Bol (Team Astana Qazaqstan) in quarta posizione ed Hugo Hofstetter (Team Israel Premier Tech) in quinta posizione. Nella top ten si segnalava la presenza di Matteo Moschetti (Team Q36.5 Pro Cycling) e di Matteo Trentin (Team Tudor Pro Cycling), rispettivamente ottavo e decimo. Merlier ottiene la settima vittoria stagionale dimostrando di essere uno dei velocisti più in forma del momento.

Antonio Scarfone

Tim Merlier vince lo Scheldeprijs 2024 (foto: Getty Images)

Tim Merlier vince lo Scheldeprijs 2024 (foto: Getty Images)

HERMANS VINCE AD ALTSASU. ROGLIC RESTA IN MAGLIA GIALLA NONOSTANTE UNA CADUTA

aprile 3, 2024 by Redazione  
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Quintens Hermans (Team Alpecin Deceuninck) già ci aveva prova to ieri ma oggi trova lo spunto giusto per vincere in volata la terza tappa del Giro dei Paesi Bassi davanti a Edoardo Zambanini (Team Bahrain Victorious). Primoz Roglic (Team BORA Hansgrohe) cade a circa 40 km dall’arrivo e nonostante vistosi graffi sanguinanti sul fianco destro del corpo riesce a tornare in gruppo ed a restare in maglia gialla

La terza tappa del Giro dei Paesi Baschi parte da Ezpeleta e si conclude ad Altsasu dopo 191 km. Saranno sei i gpm da affrontare ed inizieranno così le prime vere difficoltà altimetriche. L’ultimo gpm di Lizarrusti è posizionato a poco meno di 20 km dalla conclusione ed anche se le pendenze non sono proibitive potrebbe scatenare la bagarre tra i big di classifica. Finora la maglia gialla Primoz Roglic e la BORA Hansgrohe hanno agevolmente controllato la situazione ed oggi sarà una di quelle tappe in cui l’attenzione dovrà essere massima. Da Ezpeleta non partivano Ben Tulett (Team INEOS Grenadiers) e David Gaudu (Team Groupama FDJ). Il primo attacco, dopo circa 5 km, era portato da un sestetto formato da Felix Engelhardy (Team Jayco AlUla), Reuben Thompson (Team Groupama FDJ), Txomin Juaristi (Team Euskaltel Euskadi), Jon Agirre (Team Kern Pharma), Jason Osborne (Team Alpecin Deceuninck) e Carl Fredrik Hagen (Team Q.36.5 Pro Cycling), ma il gruppo stoppava subito questa azione. Louis Meintjes (Team Intermarchè Wanty) scollinava per primo sul primo gpm di Otsondo posto al km 8.5. Il ciclista sudafricano continuava nella sua azione e trainava con sé Filippo Conca (Team Q36.5 Pro Cycling) e Quinten Hermans (Team Alpecin Deceuninck), ma anche questo tentativo veniva annullato dal gruppo il quale iniziava a ranghi compatti il secondo gpm di Usategieta Gaina. Dopo circa 60 km ci riprovavano Tom Paquot (Team Intermarchè Wanty), Alan Jousseaume (Team TotalEnergies) ed Eric Antonio Fagundez (Team Burgos BH). Jousseaume scollinava per primo sul gpm di Usategieta Gaina. Il ciclista francese si ripeteva sul successivo gpm di Uitzi posto al km 70.1. Era invece Fagundez a scollinare per primo sul gpm di Zuarrarte posto al km 85.8. Dopo un lungo inseguimento James Fouchè (Team Euskaltel Euskadi) riusciva a raggiungere i tre battistrada prima del traguardo volante di Altsasu, che vinceva davanti a Paquot er Jousseaume. Il gruppo maglia gialla, tirato dagli uomini del Team BORA Hansgrohe, annullava la fuga a 42 km dal termine. Paquot era l’ultimo dei fuggitivi ad arrendersi. Il gruppo affrontava a tutta velocità i km che precedevano la scalata verso il gpm di Olaberria ma prima dell’imbocco della salita una caduta di alcuni ciclisti coinvolgeva tra gli altri la maglia gialla Primoz Roglic (Team BORA Hansgrohe). Il ciclista sloveno ripartiva scortato da un paio di compagni di squadra ma per lui il Giro dei Paesi Baschi sembrava ormai compromesso. Il gruppo però non ne approfittava anzi rallentava prima dell’ultima salita di Lizarrusti, permettendo così a Roglic di rientrare a 26 km dal termine. Meintjes scattava a circa 1 km dalla vetta e scollinava per primo sul gpm di Lizarrusti posto al km 172.5. Meintjes veniva ripreso a poco più di 15 km dalla conclusione. Remco Evenepoel (Team Soudal Quick Step) vinceva il traguardo volante di Etxarri-Aranatz posto al km 181.5. Successivamente evadevano dal gruppo Gorka Izagirre (Team Cofidis), Marc Soler (UAE Team Emirates) e Nelson Oliveira (Team Movistar) che raggiungevano un vantaggio massimo di una decina di secondi salvo poi essere raggiunti dal gruppo maglia gialla a circa 3 km dalla conclusione. Un’altra caduta di una decina di ciclisti a circa 1 km e mezzo dal termine coinvolgeva Juan Ayuso (UAE Team Emirates). La volata di un gruppo piuttosto spezzettato premiava Quinten Hermans (Team Alpecin Deceuninck) che aveva la meglio su Edoardo Zambanini (Team Bahrain Victorious) ed Alex Aranburu (Team Movistar). Chiudevano la top five Davide De Pretto (Team Jayco AlUla) in quarta posizione e Nikias Arndt (Team Bahrain Victorious) in quinta posizione. Hermans ottiene la prima vittoria stagionale mentre Roglic resta in maglia gialla. Domani è in programma la quarta tappa da Etxarri Aranatz a Legutio di 157.5 km, il cui tracciato ricalca grosso modo quello della tappa odierna con la presenza di quattro gpm. Sarà il quarto ed ultimo gpm di Leintz-Gatzaga a scompaginare le carte e gli attacchi saranno concentrati probabilmente in quel punto. La predetta salita è lunga 3 km ed ha una pendenza media dell’8.5% con punte del 18%. Molto probabilmente saranno i big di classifica a giocarsi la vittoria.

Antonio Scarfone

Quinten Hermans vince ad Artsasu (foto: Tim De Waele/Getty Images)

Quinten Hermans vince ad Artsasu (foto: Tim De Waele/Getty Images)

LAPEIRA VINCE A CAMBO-LES-BAINS. ROGLIC RESTA IN MAGLIA GIALLA

aprile 3, 2024 by Redazione  
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Nella seconda tappa del Giro dei Paesi Baschi Paul Lapeira (Team Decathlon AG2R La Mondiale) vince in volata a Cambo-les-Bains davanti a Samuele Battistella (Team Astana Qazaqstan) e Louis Vervaeke (Team Soudal Quick Step). Qualche caduta di troppo nel finale ma tutti i big di classifica restano nel gruppo di testa

Dopo una prima tappa intensa che ha offerto diversi spunti di cronaca dall’inizio alla fine – riassumendo brevemente la caduta di Tom Pidcock (Team INEOS Grenadiers) nella ricognizione della cronometro ed il successivo ritiro, la scivolata di Remco Evenepoel (Team Soudal Quick Step) nelle curve del centro storico di Irun, la strada sbagliata da Primoz Roglic (Team BORA Hansgrohe) a pochi metri dal traguardo e per finire la grandinata finale che ha privato Ethan Hayter (Team INEOS Grenadiers) di poter competere per la vittoria con il già citato Roglic – il Giro dei Paesi Baschi riparte con la seconda tappa da Irun a Cambo-les-Bains, località termale francese ai piedi dei Pirenei Atlantici. I ciclisti dovranno affrontare un solo gpm di terza categoria dopo una ventina di km per cui a meno di grosse sorprese saranno i velocisti presenti in gruppo a giocarsi la vittoria di tappa. Dopo la partenza da Irun la fuga di giornata si formava intorno al km 7 grazie all’azione di Alexis Vuillermoz (Team TotalEnergies), Enekoitz Azparren (Team Euskaltel Euskadi), Ivam Cobo (Team Kern Pharma), Jetse Bol (Team Burgos BH) e Xabier Azparren (Team Q36.5 Pro Cycling). Bol scollinava in prima posizione sul gpm di Saint-Ignace posto al km 19.5 mentre il gruppo maglia gialla era segnalato a quasi 3 minuti di ritardo. Prima del passaggio dal traguardo volante di Cambo-les-Bains, si registrava una caduta che coinvolgeva Ion Izagirre (Team Cofidis), vincitore del Giro dei Paesi Baschi 2023. Il ciclista basco risaliva in bici e ritornava in gruppo apparentemente senza problemi. A vincere il predetto traguardo volante era Vuillermoz. Cobo era il primo dei fuggitivi ad alzare bandiera bianca ed a venire ripreso dal gruppo a 91 km dalla conclusione. A 45 km dall’arrivo il vantaggio dei quattro battistrada sul gruppo maglia gialla era sceso a 2 minuti e 30 secondi. Era la BORA Hansgrohe a mantenere la testa del gruppo ed ad impegnarsi nell’inseguimento sotto una pioggia abbastanza insistente, in attesa che facessero la loro apparizione le squadre dei (pochi) velocisti presenti. Il gruppo annullava la fuga a 13 km dall’arrivo. La velocità del gruppo aumentava ulteriormente nell’avvicinarsi al secondo traguardo volante di Ezpeleta posto al km 151. Era Isaac Del Toro a transitare in prima posizione. Una caduta a circa 4 km dalla conclusione metteva fuori gioco Tao Geoghegan Hart (Team Lidl Trek) e in una successiva curva era vittima di una caduta anche Romain Gregoire (Team Groupama FDJ). Il gruppo di testa si componeva di una trentina di unità ed affrontava gli ultimi km a forte velocità. Nella volata ad avere la meglio era Paul Lapeira (Team Decathlon AG2R La Mondiale) davanti a Samuele Battistella (Team Astana Qazaqstan) e Louis Vervaeke (Team Soudal Quick Step). Chiudevano la top five Pau Miquel (Team Kern Pharma) in quarta posizione ed Alex Aranburu (Team Movistar) in quinta posizione. Per Lapeira è la terza vittoria stagionale, la prima in una corsa a tappe, dopo aver già vinto la Classic Loire Atlantique e la Cholet Agglo Tour. La classifica generale vede Primoz Roglic (Team BORA Hansgrohe) sempre in maglia gialla con 10 secondi di vantaggio su Matthia Skjelmose Jensen (Team Lidl Trek) e 11 secondi di vantaggio su Remco Evenepoel (Team Soudal Quick Step). Domani è in programma la terza tappa da Ezpeleta ad Altsasu di 190.9 km e iniziano le prime vere difficoltà della breve corsa basca visto che sul percorso sono presenti sei gpm. Su quello conclusivo di Lizarrusti, a circa 20 km dalla conclusione, potremo assistere a qualche schermaglia tra i big di classifica ed in particolare a Jonas Vingegaard (Team Jumbo Visma Lease a Bike) ed a Remco Evenepoel che devono recuperare più di 10 secondi a Roglic in classifica generale.

Antonio Scarfone

Vittoria di Lapeira nella seconda giornata della corsa basca (foto Tim de Waele/Getty Images)

Vittoria di Lapeira nella seconda giornata della corsa basca (foto Tim de Waele/Getty Images)

ROGLIC, RISCATTO A IRUN. VITTORIA DELLO SLOVENO NELLA CRONOMETRO D’APERTURA DEI PAESI BASSI

aprile 3, 2024 by Redazione  
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Dopo un inizio stagionale che deludente è dir poco – il riferimento alla Parigi – Nizza è del tutto casuale – Primoz Roglic sforna una prestazione da incorniciare nella cronometro della prima tappa del Giro dei Paesi Baschi e indossa subito la prima maglia gialla

La 63° edizione del Giro dei Paesi Baschi parte da Irun con una cronometro individuale di 10 km che già ci dirà quali sono le forze in campo. Il duello sembra immediatamente circoscritto a Jonas Vingegaard (Team Jumbo Visma Lease a Bike) e Remco Evenepoel (Team Soudal Quick Step) e la voglia di rivalsa delle loro due squadre di appartenenza dopo un Giro delle Fiandre da dimenticare metterà ancora più pepe alla tenzone. Il percorso favorisce certamente i cronomen più forti ma sulla salitella iniziale in pavè del Calle Fueros e sul il successivo gpm di terza categoria di Olaberria – quasi 2 km di ascesa al 5.1 % – possono fare bene anche i passisti scalatori. Altri nomi interessanti da seguire per la vittoria di tappa saranno quelli di Juan Ayuso, Jai Vine e Brandon McNulty (UAE Team Emirates), Matteo Sobrero e Primoz Roglic (Team BORA Hansgrohe), Mattias Skjelmose Jensen (Team Lidl Trek), Kevin Vauquelin (Team Arkea B&B Hotels), Ethan Hayter (Team INEOS Grenadiers), Pello Bilbao (Team Bahrain Victorious), Ion Izagirre (Team Cofidis) e Simon Yates (Team Jayco ALUla). Proprio Roglic, che sembrava poco più di un outsider di lusso dopo una deludentissima Parigi – Nizza, torna a dettare legge con una prestazione impeccabile, facendo fermare le lancette a 12 minuti e 34 secondi. A 7 secondi di ritardo si classifica Jai Vine (UAE Team Emirates) che a questo punto può dire la sua in ottica classifica generale e comandare le gerarchie della sua squadra davanti ad Ayuso e McNulty. Terzo a 10 secondi di ritardo da Roglic si piazza Matthias Skjelmose Jensen che fa meglio di cinque secondi del connazionale Vingegaard, che a questo punto deve già recuperare 15 secondi da Roglic. Il bicampione del Tour è quinto, dietro anche a Remco Evenepoel, giunto quarto a 11 secondi di ritardo da Roglic. Matteo Sobrero, primo italiano, è soltanto ventunesimo a 30 secondi di ritardo da Roglic che ottiene con autorità la prima vittoria stagionale e veste subito la prima maglia gialla davanti a Vine e Skjelmose Jensen. Domani è in programma la seconda tappa, la prima in linea da Irun a Cambo-les-Bains di 160 km. Si sconfina in Francia ed il percorso è abbastanza vallonato anche se è presente l’unico gpm di Saint-Ignace dopo 19 km. Sarà probabilmente una delle poche occasioni per ottenere la vittoria da parte dei velocisti in gruppo.

Antonio Scarfone

Roglic vince la crono dapertura del Giro dei Paesi Baschi (Getty Images)

Roglic vince la crono d'apertura del Giro dei Paesi Baschi (Getty Images)

JORGENSON VINCE LA DWARS DOOR VLAANDEREN E ALLEVIA LA TRISTEZZA PER LA CADUTA DI VAN AERT

marzo 27, 2024 by Redazione  
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Matteo Jorgenson offre un altro saggio del suo talento e brilla nell’universo stellato del Team Jumbo Visma scosso dalla brutta caduta di Wout van Aert a poco meno di 70 km dalla conclusione. Lo statunitense ottiene la prima vittoria in carriera sul pavè e si pone come valida alternativa a Mathieu van der Poel al Giro delle Fiandre di domenica 31 Marzo

La Dwars door Vlaanderen altrimenti detta Attraverso le Fiandre fa da antipasto al ben più atteso Giro delle Fiandre di domenica 31 Marzo ma è comunque corsa WT. Pur non essendo presente il campione del mondo Mathieu van der Poel (Team Alpecin Deceuninck), la starting list è comunque di alto profilo visto che a darsi battaglia da Roeselare a Waregem ci saranno tra gli altri Wout van Aert e Matteo Jorgenson, i ciclisti più forti di una sempre valida Jumbo Visma Lease a Bike, Jasper Philipsen (Team Alpecin Deceuninck), Mads Pedersen, Jonathan Milan e Jasper Stuyven (Team Lidl Trek), Yves Lampaert, Kasper Asgreen e Julian Alaphilippe (Team Soudal Quick Step), Tim Wellens (UAE Team Emirates), Stefan Kung (Team Groupama FDJ), Biniam Girmay (Team Intermarchè Eanty), Alberto Bettiol (Team EF Education EasyPost) e Oier Lazkano (Team Movistar). Lungo i quasi 189 km che i ciclisti dovranno percorrere non mancheranno le insidie dei muri in pavè per un totale di 12 e dei tratti in pavè per un totale di otto, per non dimenticare l’insidia forse più grande di tutte, ovvero il vento che dovrebbe generare raffiche di discreta forza e che potrebbe essere un importante fattore nello svolgimento della corsa. La fuga di giornata partiva solamente dopo una quarantina di km dalla partenza grazie all’azione di undici ciclisti ovvero Casper Pedersen (Team Soudal Quick Step), Dries De Pooter (Team Intermarchè Wanty), Mathias Norsgaard (Team Movistar), Donavan Grondin (Team Arkéa B&B Hotels), Dries De Bondt (Team Decathlon AG2R La Mondiale), Niklas Markl (Team Team DSM-Firmenich PostNL), Amund Grøndahl Jansen (Team Jayco AlUla), Pascal Eenkhoorn (Team Lotto Dstny), Jonas Abrahamsen (Team Uno X Mobility), Thomas Gachignard (Team TotalEnergies) e Victor Vercouillie (Team Flanders Baloise). Dopo una settantina di km si segnalava il ritiro di Jan Tratnik (Team Jumbo Visma Lease a Bike). Van Aert perdeva così un prezioso gregario nella squadra olandese, già priva di pezzi da novanta come Christophe Laporte e Dylan van Baarle. La fuga iniziava la scalata del Knokteberg, uno dei primi punti chiave della corsa, con 2 minuti di vantaggio sul gruppo inseguitore. Il gruppo si allungava subito dopo dopo lo scollinamento con l’accelerazione del Team Groupama FDJ e del del Lidl Trek, mentre proprio Laurence Pithie (Team Groupama FDJ) era vittima di un problema meccanico ed era costretto a fermarsi a bordo strada in attesa dell’ammiraglia. A 77 km dalla conclusione si facevano vedere in testa al gruppo anche gli uomini del Team INEOS Grenadiers. Markl era il primo dei fuggitivi ad essere ripreso a 75 km dalla conclusione. Sul Berg Ten Houte attaccava Magnus Sheffield (Team INEOS Grenadiers), seguito da Stefan Kung (Team Groupama FDJ), ma alle loro spalle il gruppo restava abbastanza compatto con Jumbo Visma Lease a Bike e Lidl Trek a controllare la situazione. Anche Victor Campenaerts (Team Lotto Dstny) si faceva vedere nelle prime posizioni del gruppo mentre Yves Lampart (Team Soudal Quick Step) era invischiato nelle retrovie. Sul forcing del Team Jumbo Visma Lease a Bike il gruppo si spezzava in più tronconi quando mancavano 68 km alla conclusione. Una successiva semicurva esposta al vento verso destra causava una maxicaduta nel primo gruppo inseguitore che coinvolgeva tra gli altri Wout van Aert, Jasper Stuyven, Mads Pedersen (Team Lidl Trek) e Biniam Girmay (Team Intermarchè Wanty). Per tutti questi ciclisti la Dwars door Vlaanderen finiva qui. I più doloranti sembravano proprio Stuyven e Van Aert, quest’ultimo con una vistosa ferita tra spalla e schiena. All’inseguimento del gruppo di testa restavano Matteo Jorgenson e Tiesj Benoot (Team Jumbo Visma Lease a Bike), Alberto Bettiol e Michael Valgren (Team EF Education EasyPost) e Stefan Kung, che nel frattempo avevavo riassorbito Grondin e Vercouille. Dopo un inseguimento di qualche km, rientrava sul secondo gruppo inseguitore anche Joshua Tarling (Team INEOS Grenadiers). A 48 km dall’arrivo il sestetto di testa aveva 25 secondi di vantaggio sul primo gruppo inseguitore e 1 minuto di vantaggio sul secondo gruppo inseguitore, quest’ultimo un po’ più folto e nel quale tiravano Alpecin Deceuninck e Lidl Trek. A 39 km dalla conclusione il primo gruppo inseguitore raggiungeva il sestetto di testa. Adesso i nuovi battistrada erano dodici con la superiorità numerica del Team Jumbo Visma e del Team EF Education Easy Post, entrambi con due ciclisti. Una violenta accelerazione di Kung scremava il gruppo di testa che a 25 km dalla conclusione era formato, oltre che dallo svizzero, da Bettiol, Tarling, Abrahamsen, De Bondt, Benoot e Jorgenson. Bettiol si arrendeva ai crampi a 19 km dalla conclusione. A 7 km dalla conclusione partiva some una scheggia Jorgenson. Nessuno era in grado di rispondere al ciclista statunitense e i pochi scatti dei vari Tarling, Abrahamsen e Kung erano ben contenuti da Benoot in versione gregario di lusso. Jorgenson andava a vincere in solitaria la sua prima classica del pavè mentre nella volata per la seconda posizione a 29 secondi di ritardo Abrahamsen aveva la meglio su Kung, con Benoot in quarta posizione e Tarlin in quinta posizione a 44 secondi di ritardo. Il gruppo dei ritardatari veniva regolato da Jonathan Milan (Team Lidl Trek) a 1 minuto e 47 secondi di ritardo da Jorgenson. Il Team Jumbo Visma Lease a Bike pur continuando a mietere vittorie un po’ ovunque molto probabilmente si presenterà all’appuntamento del Giro delle Fiandre di domenica senza Van Aert e a questo punto proprio Jorgenson potrà essere investito dei gradi di capitano per provare a contrastare il campione del mondo Mathieu van der Poel.

Antonio Scarfone

Matteo Jorgenson vince la Dwars door Vlaanderen (foto: Getty Images)

Matteo Jorgenson vince la Dwars door Vlaanderen (foto: Getty Images)

PEDERSEN SONTUOSO. IL DANESE BATTE VAN DER POEL E CONQUISTA LA SUA SECONDA GAND-WEVELGEM

marzo 24, 2024 by Redazione  
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Con una prestazione sontuosa Mads Pedersen (Lidl-Trek) porta a casa un’edizione spettacolare della Gand-Wevelgem battendo in una volata a due nientepopodimenoche il Campione del Mondo in carica, Mathieu Van der Poel (Alpecin-Deceuninck) al termine di una corsa vibrante e combattuta sin dalle sue fasi inziali. L’alfiere della Lidl-Trek ha approfittato del gioco di squadra per mettere in difficoltà Van der Poel che, al contrario di quanto avvenuto venerdì ad Harelbeke, non è riuscito a fare la differenza sui muri. Terzo posto per Jordi Meeus (Bora-Hansgrohe) bravo a vincere lo sprint dei battuti davanti a Jasper Philipsen (Alpecin-Deceuninck) e ad un fantastico Jonathan Milan (Lidl-Trek) già protogonista dell’azione decisiva.

Il percorso proposto dalla prestigiosa classica fiamminga ricalcava in buona sostanza quello dello scorso anno, anche se con qualche chilometro in meno (253 contro i 261 del 2023). I primi 100 km erano quasi completamente piatti e presentavano come unica ipotetica difficoltà il famigerato passaggio di De Moeren, spesso battuto dal vento proveniente dal vicino Mare del Nord. Pochi chilometri più avanti i corridori erano attesi da due tratti in pavè non troppo difficoltosi, vale a dire il Beauvoordestraat (km 108) e il Veurnestraat (km 112). Quindi vi erano altri 40 km pianeggianti a fare da prologo alla prima rapida sequenza di muri composta da Scherpenberg (km 154), Baneberg (km 159), Monteberg (km 165) e dal primo passaggio sul Kemmelberg, versante Belvedere (km 167). Terminato il primo passaggio sui muri, vi erano i tre tratti di Plugstreets posti tra i km 181 e 185: Hill 63, Christmas Truce e The Catacombs. Pochi chilometri di terreno prevalmentemente piatto e si ritornava a scalare nuovamente i muri con la sequenza composta da Monteberg (km 198), Kemmelberg (sempe dal Belvedere, km 200), Scherpenberg (km 207), Baneberg (km 212) e dal terzo ed ultimo passaggio sul Kemmeberg, questa volta dal versante dell’Ossario (km 217). Gli ultimi 35 km erano formati da un lungo ‘piattone’ che portava i corridori nella cittadina di Wevelgem.

La corsa si è accesa non appena dopo il via ufficiale ed ha visto consumarsi diversi attacchi prima che, poco dopo il km 15, iniziasse a prender forma la fuga di giornata promossa da 6 corridori: Michael Morkov (Astana Qazaqstan Team), Johan Jacobs (Movistar Team), Kelland O’Brien (Team Jayco-Alula), Hugo Houle (Israel-Premier Tech), William Blume Levy (Uno-X Mobility), Cyrus Monk (Q36.5 Pro Cycling Team). Poco dopo (intorno km 30) dal gruppo sono evasi prima Dries De Bondt (Decathlon Ag2r La Mondiale) e quindi Mathis Le Berre (Arkea – B&B Hotels). Nel giro di qualche centinaia di metri il francese ha ripreso il fiammingo e si è così formata una coppia di inseguitori che ha poi raggiunto gli altri 6 fuggitivi poco dopo il km 40. Il vantaggio degli 8 battistrada ha rapidamente superato i 4 minuti e ha continuato poi lentamente a salire (5′30″ ai -160).

La situazione è improvvisamente mutata di lì a poco: in prossimità dell’attraversamento di De Moeren, i corridori hanno trovato vento a 35 km/h e come conseguenza sono iniziate le cadute (tra i coinvolti Jan Tratnik poi costretto al ritiro) e i ventagli. Nel giro di pochi chilometri all’inseguiemento degli otto fuggitivi è rimasto un gruppo di una trentina di corridori che vedeva la presenza di molti dei grandi favoriti della vigilia: Olav Kooij, Tosh Van der Sande e Mick Van Dijke (Visma-Lease a Bike), Mathieu Van der Poel, Gianni Vermeesrch e Jasper Philipsen (Alpecin-Deceuninck), Madis Mihkels, Laurenz Rex, Adrien Petit e Mike Teunissen (Intermarchè-Wanty), Tim Merlier (Soudal-Quick Step), Luca Mozzato (Arkea-B&B Hotels), Jordi Meus e Danny Van Poppel (Bora-Hansgrohe), Alexis Renard (Cofidis), Stefan Bisseggen (EF Education-EasyPost), Stefan Kung e Lewis Askey (Groupama-FDJ), Ben Turner (Ineos Grenadiers), Mads Pedersen, Jonathan Milan e Jasper Stuyven (Lidl-Trek), Fernando Gaviria e Davide Cimolai (Movistar Team), John Degenkold e Nils Eekhoff (Team DSM-Firmenich – PostNL), Juan Sebastian Molano (UAE Team Emirates), Max Walscheid (Team Jayco-Alula) e Matteo Trentin (Tudor Pro Cycling Team). Il gap dai fuggitivi del mattino è rapidamente crollato (2′10″ ai -145; 50″ ai -130) fino ad arrivare al prevedibile ricongiungimento avvenuto quando mancavano 120 km al traguardo. A quel punto il folto drappello di testa formato da 36 corridori (si era nel frattempo staccato Rex vittima di un guaio meccanico) vantava circa 50″ di vantaggio sul gruppo principale.
Nel gruppo di testa però non si è mai trovato un vero accordo e nei chilometri successivi si sono alternati diversi attacchi, il più significativo dei quali quello di Max Walscheid partito tutto solo ai -95, poco dopo il primo passaggio sul Scherpenberg. Il tedesco ha rapidamente guadagnato una quindicina di secondi sul gruppetto dei migliori che a quel punto era stato notevolmente avvicinato dal gruppo principale. Sul successivo muro, il Baneberg, Walscheid è stato ripreso da Jacobs mentre alle loro spalle si consumava il ricongiungimento tra i due gruppi. La nuova coppia di testa ha così scollinato con appena una dozzina di secondi su un plotone decisamente allungato e che di lì a poco si sarebbe rientrato sui due nuovi battistrada.

La corsa è nuovamente scoppiata al primo passaggio sul Kemmelberg (-84), quando Mathieu Van der Poel ha piazzato la sua accelerazione proprio nel tratto in pavè. Gli unici a resistergli a ruota sono stati i due della Lidl-Trek, Pedersen e Milan, mentre poco dietro c’era un quartetto formato da Stuyven, Tim Van Dijke (Visma-Lease a Bike), Laurence Pithie (Groupama-FDJ) e Rasmus Tiller (Uno-X Mobility). Lungo la successiva discesa i due grupetti si sono ricongiunti, ma subito dopo è parito in contropiede Jonathan Milan. Alle sue spalle i due compagni di squadra, Stuyven e Pedersen, insieme a Van der Poel, Van Dijke, Pithie e Tiller inseguivano a circa 10″ mentre il grosso del gruppo pagava oltre 35″.
Il vantaggio del giovane friulano è cresciuto nei successivi chilometri grazie anche alla presenza passiva dei due compagni di squadra nel sestetto inseguitore: ai -75 Milan vantava 25″ sul drappello dei 6 tirato principalmente da Van der Poel, mentre il primo gruppo inseuguitore tirato da Kasper Asgreen (Soudal-Quick Step) era scivolato a 50″. Lungo il primo tratto di plugstreet, Van der Poel ha dato vita all’ennesima accelerazione che ha messo in difficoltà Tiller e Tim Van Dijke, subito staccati. Stessa sorte è poi toccata a Stuyven vittima di una foratura in un momento molto delicato della corsa. All’uscita del terzo ed ultimo tratto di sterrato Milan aveva circa 20″ sul terzetto Van der Poel-Pedersen-Pithie mentre il gruppo, formato da una trentina di corridori e che nel frattempo avveva riassorbito Stuyven, Tiller e Van Dijke, era scivolato a 45″. Le trenate di Van der Poel hanno man mano riavvicinato Milan che è stato poi ripreso ai -63. Subito in contropiede è ripartito Pedersen, ma stavolta il campione del mondo ha immediatamente chiuso.

Nei chilometri successivi il vari gruppi inseguitori si sono ricompattati organizzando l’inseguimento. Ai -55 il gap era sceso sotto i 30″ e così davanti sono ricominciati gli attacchi della coppia Lidl-Trek: prima Pedersen (-55) e poi Milan (-54) hanno provato l’allungo. Al secondo passaggio sul Kemmelberg (-52) è partito nuovamente Pedersen. L’attacco del campione del mondo del 2019 ha messo in difficoltà il compagno Milan, poi ripreso dal gruppo inseguitore ormai molto vicino alla testa della corsa, mentre Van der Poel pur resistendo insieme a Pithie ha dato i primi segnali di stanchezza. Proprio dopo il Kemmelberg, dal gruppo è partito tutto solo Matteo Trentin evidentemente intenzionato a rientrare in solitaria sul trio di testa, ma ha poi desistito.
Sul penultimo muro, il Baneberg, è stato il turno di Hugo Page (Intermarché-Wanty) e Ben Turner (Ineos Grenadiers) che hanno approfittato del rallentamente del gruppo per evadere e andare in caccia del terzetto di testa. All’imbocco dell’ultimo passaggio sul Kemmelberg (-35) Pedersen, Pithie e Van der Poel avevano 40″ sui due inseguitori e 55″ su quel che rimaneva del gruppo. Giunti sul muro Pedersen ha forzato, mandando in difficoltà Pithie mentre Van der Poel ha resistito a ruota del danese. In testa alla corsa sono così rimasti i due favoriti, mentre il neozelandese ha dovuto alzare bandiera bianca.
Ai -30 il nuovo duo battistrada aveva una ventina di secondi sul neozelandese, circa un minuto su Page, Turner e Anthony Turgis (TotalEnergies) che nel frattempo era uscito dal gruppo, mentre il plotone ormai quasi rassegnato inseguiva invece ad 1′30″.

Finite le asperità, Pedersen e Van der Poel hanno proseguito di comune accordo aumentando ulteriormente il gap su tutti gli inseguitori. Pithie, resosi conto di non poter più raggiungere i primi due, ai -25 si è rialzato facendosi riprendere dagli altri 3 contrattaccanti che a quel punto avevano 1′05″ di ritardo. Il gruppo, tirato in maniera più convinta dagli uomoni della Soudal-Quick Step, si era nel frattempo riavvicinato (1′20″) e qualche chilometro più in là (-15) è riuscito a rinvenire sul quartetto inseguitore. Le trenate di Asgreen e Lampaert, coadivuati a questo punto anche dagli uomini della Visma, non erano però sufficienti per andare a riprendere i due scatenati battistrada.
Pedersen e Van der Poel hanno continuato a darsi cambi regolari fino all’ultimo km imboccato in testa da Pedersen con Van der Poel a ruota. Il danese ha lanciato la sua lunghissima volata ai 200 metri, Van der Poel gli ha preso la scia ed ha provato ad uscire dalla ruota del rivale ai -100, ma non è riuscito a superarlo finendo per rialzarsi negli ultimi metri. Pedersen ha così colto la sua seconda vittoria nella Gand-Wevelgem dopo il successo del 2020, relegando il campione del mondo al secondo posto. Terzo posto per Jordi Meeus che ha regolato il gruppo inseguitore (arrivato a 16″) superando allo sprint Jasper Philipsen, uno splendido Jonathan Milan e Olav Kooij. Completano la top ten Biniam Girmay (Intermarchè-Wanty), Tim Merlier, Dylan Groenewegen (Team Jayco-Alula) e Matteo Trentin.

Per Pedersen una vittoria assai convincente al cospetto del fuoriclasse neerlandese. Una vittoria che rilancia le quotazioni del danese in vista del Giro delle Fiandre di domenica prossima. Van der Poel, pur dimostrando di avere una gran gamba, ha palesato qualche piccola crepa che lascia qualche speranza agli avversari.

Pierpaolo Gnisci

Pedersen sontuoso, bis alla Gand (fonte: Getty Images)

Pedersen sontuoso, bis alla Gand (fonte: Getty Images)

POGACAR VINCE ANCHE A BARCELLONA. IL GIRO DI CATALOGNA HA IL SUO DOMINATORE

marzo 24, 2024 by Redazione  
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Nella passerella finale di Barcellona, Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) non molla di un millimetro pur avendo ormai la vittoria della maglia gialla in tasca e nella volata di un gruppo ridotto ha la meglio su Dorian Godon (Team Decathlon AG2R La Mondiale) e Guillaume Martin (Team Cofidis). Il Giro di Catalogna è meritatamente suo

La settima ed ultima tappa del Giro di Catalogna 2024 parte da Barcellona e termina a Barcellona dopo 145.3 km. E’ la consueta passerella finale che quest’anno ha visto Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) dominare in lungo e in largo. Il circuito finale del capoluogo catalano con la salita dell’Alt de Montjuic può animare l’ultima frazione della breve corsa spagnola. La consueta fuga di giornata, partita dopo circa 8 km, era composta da cinque ciclisti ovvero Harrison Wood (Team Cofidis), Jimmy Janssens (Team Alpecin Deceuninck), Ander Okamika (Team Burgos BH), Georg Steinhauser (Team EF Education EasyPost) ed Idar Andersen (Team Uno X Mobility). Janssens transitava per primo sul GPM de la Creu d’Ordal posto al km 36.5. A condurre l’inseguimento erano UAE Team Emirates e Team Israel Premier Tech. La fuga iniziava a perdere pezzi durante i primi passaggi sul circuito finale e restavano in testa, quando mancavano una quarantina di km alla conclusione, i soli Steinhauser e Andersen. In testa al gruppo maglia gialla si facevano vedere gli uomini dell’INEOS Grenadiers che con il loro forcing riducevano il gap sulla fuga finchè Steinhauser, ultimo fuggitivo in avanscoperta, veniva ripreso a 14 km dalla conclusione. Gli ultimi attacchi venivano portati a turno da Thomas De Gendt (Team Lotto Dstny), Stephen Williams (Team Israel Premier Tech) e Joao Almeida (UAE Team Emirates), ma il gruppo ridotto ad una ventina di unità chiudeva sempre. Nella volata a spuntarla era, neanche a dirlo, Tadej Pogacar che si imponeva davanti a Dorian Godon (Team Decathlon AG2R La Mondiale) e Guillaume Martin (Team Cofidis). Chiudevano la top five Stephen Williams in quarta posizione e Patrick Konrad (Team Lidl Trek) in quinta posizione. Da segnalare nella top ten l’ottavo posto di Antonio Tiberi (Team Bahrain Victorious). Lo strapotere di Pogacar è chiaro è manifesto visto che lo sloveno su sette tappe ne ha vinte quattro ed ha ottenuto anche un secondo posto. Lo sloveno vince nettamente il Giro di Catalogna con 3 minuti e 41 secondi di vantaggio su Mikel Landa (Team Soudal Quick Step) e 5 minuti e 3 secondi di vantaggio su Egan Bernal (Team INEOS Grenadiers). Per quanto riguarda le altre classifiche Pogacar fa incetta vincendo anche quella a punti e quella dei gpm, mentre Lenny Martinez (Team Groupama FDJ) si aggiudica la classifica dei giovani. Infine il Team Bahrain Victorious vince la classifica a squadre. Pogacar adesso si riposerà circa un mese prima di disputare la Liegi – Bastogne – Liegi. Ultimo atto prima di presentarsi al Giro d’Italia con i gradi di capitano unico della UAE Team Emirates e di strafavorito per la maglia rosa.

Antonio Scarfone

Tadej Pogacar vince a Barcellona (foto: Getty Images)

Tadej Pogacar vince a Barcellona (foto: Getty Images)

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