TOUR DE L’AVENIR 2025, JARNO WIDAR TRIONFA A TIGNES. FINN QUINTO, DECOMBLE ANCORA IN GIALLO
Il primo arrivo in salita del Tour de l’Avenir 2025 regala spettacolo e conferma Jarno Widar come uno dei talenti più in forma della corsa. Il belga trionfa negli ultimi metri della scalata a Tignes, mentre la maglia gialla Maxime Decomble riesce a gestire bene la sua corsa e conserva il primato.
La quinta tappa del Tour de l’Avenir regala il primo arrivo in salita e lo spettacolo non delude. A imporsi è il giovane belga Jarno Widar, che negli ultimi metri della scalata finale a Tignes stacca tutti i rivali e firma il successo. Alle sue spalle completano il podio di tappa il francese Paul Seixas, il norvegese Jørgen Nordhagen e l’ecuadoriano Mateo Ramírez, giunti a 5″, mentre l’azzurro Lorenzo Finn chiude quinto a 8″.
La tappa, breve ma intensa, con due salite impegnative prima dell’arrivo ai 2100 metri, ha subito selezionato il gruppo, lasciando in vista circa venti corridori per la volata finale in salita. Widar ha sfruttato le ultime centinaia di metri per fare la differenza, battendo nettamente Seixas e Nordhagen. Finn, dopo aver faticato nelle prime fasi, riesce a rientrare con il gruppo di testa ma cede nel finale.
La maglia gialla Maxime Decomble, gestendo bene la sua corsa, chiude la tappa con 1’16” di ritardo conservando il simbolo del primato con 51″ di vantaggio sul connazionale Seixas e 54″ su Finn.
Tra gli altri italiani da segnalare anche Filippo Turconi, 14° a 1’52”, e Davide Donati, 18° a 2’03”. La classifica generale resta quindi molto compatta tra i primi corridori, con Decomble saldamente in testa, Finn ancora in piena lotta per un piazzamento da podio e Widar pronto a confermare la sua condizione nelle prossime frazioni alpine.
Domani il Tour de l’Avenir proporrà l’ultima frazione, suddivisa in due impegnative semitappe. La prima, quasi interamente tracciata in territorio italiano, prevede la partenza da Morgex e l’arrivo a La Rosière dopo aver affrontato in soli 41 Km il durissimo Colle San Carlo e il più pedalabile Piccolo San Bernardo. Il pomeriggio arrivo sempre a La Rosière, stavolta al termine di una cronoscalata lunga poco più di 10 Km
Mario Prato

Jarno Widar vince il "tappone" del Tour de France 2025 (foto Le DL / Tom Pham Van Suu)
A PAL VINE CORONA LA FUGA DEL MATTINO MENTRE TRÆEN E’ LA NUOVA MAGLIA ROSSA. AYUSO ESCE DI CLASSIFICA
La fuga di giornata, partita dopo una decina di chilometri, è la protagonista della prima tappa pirenaica della Vuelta 2025 con Jay Vine (UAE Team Emirates) che sfrutta le sue doti da scalatore per involarsi in solitaria e trionfare sul traguardo di Pal. Torstein Træen (Team Bahrain Victorious) è la nuova maglia rossa
Dopo la cronosquadre di Figueres che ha visto il ritorno in maglia rossa di Jonas Vingegaard (Team Visma Lease a Bike), la Vuelta affronta per la prima volta i Pirenei con la sesta tappa da Olot a Pal di 170.3 km. Sono quattro i GPM in programma, ovvero la Collada de Sentigosa, la Collada de Toses, l’Alto de la Comella e l’arrivo in salita a Pal, ad una quindicina di chilometri da Andorra. Dopo una decina di chilometri dalla partenza si formava la fuga di giornata grazie all’azione di dieci ciclisti, Torstein Træen (Team Bahrain Victorious), Bruno Armirail (Decathlon AG2R La Mondiale Team), Louis Vervaeke e Gianmarco Garofoli (Team Soudal Quick Step), Lorenzo Fortunato (Team XDS Astana), Pablo Castrillo (Team Movistar), Jai Vine (UAE Team Emirates XRG), Ramses Debruyne (Team Alpecin Deceuninck), James Shaw e Archie Ryan (Team EF Education EasyPost). Vine scollinava in prima posizione sulla Collada se Sentigosa. posto al km 11.4. Sulla successiva Collada de Toses, posta al km 66.4 era Vervaeke a scollinare in prima posizione. Dopo un vantaggio massimo della fuga che aveva superato i 5 minuti, il gruppo maglia gialla aumentava l’andatura con gli uomini del Team Visma Lease a Bike a tirare nelle prime posizioni. Fortunato si aggiudicava il traguardo volante di Andorra la Vella, posto al km 144.3 mentre Vine scollinava in prima posizione sul penultimo GPM dell’Alto della Comella, posto al km 149.2. Vine allungava sui compagni di fuga e a circa 12 km dalla conclusione restava da solo in testa alla corsa. L’australiano manteneva un margine costante di vantaggio sugli immediati inseguitori, mentre il gruppo maglia rossa sembrava ormai tagliato fuori dai giochi per la vittoria di tappa. Vine andava a imporsi in solitaria con 54 secondi di vantaggio su Træen e 1 minuto e 10 secondi di vantaggio su Fortunato. Chiudevano la top five Armirail in quarta posizione e Castrillo in quinta, rispettivamente a 1 minuto e 15 secondi e a 1 minuto e 52 secondi da Vine. Il gruppo maglia rossa, regolato da Joao Almeida (UAE Team Emirates XRG), tagliava il traguardo con 4 minuti e 19 secondi di ritardo da Vine, che ottiene così la terza vittoria stagionale mentre Træen è la nuova maglia rossa con 31 secondi di vantaggio su Armirail e 1 minuto e 1 secondo di vantaggio su Fortunato. Da segnalare la giornata no di Juan Ayuso (UAE Team Emirates XRG) che taglia il traguardo con quasi 12 minuti di ritardo da Træen ed esce di classifica. Domani è in programma la settima tappa con partenza da Andorra la Vella ed arrivo a Cerler dopo aver affrontato altri quattro GPM, l’ultimo dei quali anche in questo caso coinciderà con l’arrivo. Vedremo se Træen riuscirà a mantenere la maglia rossa e se ci saranno distacchi tra i favoriti per la vittoria finale, oggi rimasti invariati rispetto a quelli decretati in classifica dalla cronosquadre.
Antonio Scarfone

L'australiano Vine si impone nella prima frazione pirenaica della Vuelta 2025 (foto Dario Belingheri/Getty Images)
TOUR DE L’AVENIR 2025, VOLATA A SORPRESA: MATHIEU KOCKELMANN TRIONFA A VAL-SURAN, DONATI SESTO
Il lussemburghese Mathieu Kockelmann sorprende tutti e vince la quarta tappa del Tour de l’Avenir 2025. Sul traguardo di Val-Suran il classe 2004 precede Cesar Macias e Anze Ravbar. Giornata amara per i favoriti Noah Hobbs e Davide Donati, rispettivamente quinto e sesto. Maxime Decomble resta in maglia gialla.
Finale inatteso nella quarta tappa del Tour de l’Avenir 2025, da Montagnat a Val-Suran, dove la volata ha premiato il talento lussemburghese Mathieu Kockelmann. In un arrivo selettivo, più duro del previsto, il 20enne è riuscito a trovare lo spunto decisivo, conquistando la vittoria più prestigiosa della sua giovane carriera.
La frazione, movimentata da diversi allunghi nel finale, sembrava disegnata per i velocisti resistenti, ma l’imprevedibilità della corsa ha fatto saltare gli equilibri. Negli ultimi 200 metri Kockelmann ha superato in potenza il messicano Cesar Macias, mentre lo sloveno Anže Ravbar ha completato il podio. Quarto posto per l’altro messicano Juan Antonio Prieto, con i due grandi favoriti, il britannico Noah Hobbs e l’azzurro Davide Donati, costretti ad accontentarsi rispettivamente della quinta e della sesta piazza.
Donati, in particolare, ha vissuto un finale complicato: nel tentativo di lanciarsi allo sprint è rimasto chiuso e ha avuto un contatto con l’irlandese Seth Dunwoody, perdendo così la possibilità di lottare per le primissime posizioni.
Nessuna novità, invece, in classifica generale: il francese Maxime Decomble (Groupama-FDJ Continental) conserva la maglia gialla con 6” di vantaggio sul danese Simon Dalby e sull’australiano Jack Ward.
Domani il Tour de l’Avenir entrerà finalmente nel vivo con l’attesissima prima arrampicata vera, l’arrivo in quota a Tignes 2100 destinato a ridisegnare la graduatoria e a rilanciare la sfida tra i grandi favoriti per la vittoria finale dopo le prime scintille del cronoprologo in salita, pure disputato sulle strade di Tignes.
Mario Prato

Kockelmann vince in volata la 5a tappa del Tour de l'Avenir (foto Tour de l'Avenir)
VUELTA, LA CRONOSQUADRE PARLA EMIRATINO
L’Uae Team Emirates – XRG è la vincitrice della quinta tappa del Giro di Spagna 2025, una prova contro il tempo di 24,1 chilometri con partenza ed arrivo a Figueres, in Catalogna. Alle sue spalle c’è la Visma|Lease a Bike di Jonas Vingegaard, che torna a vestire la Maglia Rossa di leader della classifica generale. Durante la corsa è andata in scena una protesta di un gruppo Pro Palestina che ha provato a bloccare la gara della Israel – Premier Tech.
Al termine della fase introduttiva tra Italia e Francia, la Vuelta ha varcato il territorio spagnolo con la quinta frazione, una cronometro a squadre di 24 km disegnata intorno alla città natale di Salvador Dalì, Figueres, nel cuore della Catalogna. A vincere la tappa è stata la UAE Team Emirates – XRG, capitanata da Juan Ayuso e Joao Almeida, con il tempo di 25′26” (media di 56.855 km/h), staccando di 8” i rivali diretti della Visma|Lease a Bike. Un risultato che basta comunque a Jonas Vingegaard per riprendere la “Roja”, indossata da David Gaudu (Groupama-FDJ) dopo la tappa di ieri, con 8” di vantaggio proprio su Ayuso, Almeida e Marc Soler.. A completare il podio c’è la Lidl-Trek di Mads Pedersen e Giulio Ciccone a 9” dal primo posto di tappa.
Da segnalare una caduta in piena velocità di Matteo Sobrero (Red Bull – Bora – Hansgrohe), ma comunque la squadra tedesca ha concluso la crono con soli 12” di ritardo e al quarto posto. Momenti di tensione sono avvenuti durante la prova della Israel – Premier Tech, quando un gruppo di manifestanti ha cercato di bloccare la corsa della squadra con licenza israeliana, la cui presenza in gara non è stata accettata da una parte del parlamento spagnolo, che ha chiesto agli organizzatori della Vuelta di escludere il team dalla corsa a causa della drammatica situazione nella Striscia di Gaza.
La Vuelta domani proporrà il secondo arrivo in salita ancora all’estero. La Olot-Pal si concluderà nel Principato di Andorra dopo 170 km a 1900 metri di altitudine. I GPM in programma sono quattro: Collada de Sentigosa (1059 m, 3° cat.), Collada de Toses (1790 m, 1° cat.), Alto de la Comella (1347 m, 2° cat.) e la salita finale di 9.6 km al 6.3% medio.
Andrea Giorgini

La UAE lanciata verso la vittoria sul circuito di Figueres (foto Tim de Waele/Getty Images)
TURNER SORPRENDE TUTTI, SUA LA QUARTA TAPPA DELLA VUELTA
Finale spettacolare alla Vuelta a España 2025, dove Ben Turner (Ineos Grenadiers) ha colto una vittoria inattesa nella quarta frazione. Sul traguardo in leggera ascesa, il britannico ha ribaltato le previsioni superando in rimonta Jasper Philipsen (Alpecin-Deceuninck), che aveva preparato lo sprint grazie al lavoro impeccabile di Edward Planckaert, poi terzo. Tra gli italiani, ottava posizione per Nicolò Buratti.
La giornata ha avuto subito un avvio vivace con i tentativi di Joel Nicolau (Caja Rural-Seguros RGA), Kelland O’Brien (Jayco AlUla), Jonas Gregaard (Lotto) e Simone Petilli (Intermarché-Wanty), ai quali si è aggiunto Lukas Nerurkar (EF Education-EasyPost). Il plotone però non ha concesso spazio e l’azione si è esaurita presto. A muoversi in seguito sono stati Louis Vervaeke, Sean Quinn, Kamiel Bonneu e Mario Aparicio, con Nicolau ancora protagonista. Quest’ultimo si è preso i punti sul primo GPM di Exilles, mentre il margine dei battistrada è salito a tre minuti.
La Lidl-Trek ha poi preso in mano la corsa, ricucendo progressivamente lo strappo e riportando la situazione sotto controllo. Dopo il Col du Lautaret, ultimo GPM di giornata, il gruppo ha neutralizzato gli attaccanti, nonostante l’ultimo tentativo solitario di Aparicio. A provarci poco dopo è stato Sinuhe Fernandez (EF Education-EasyPost), che ha resistito una manciata di chilometri prima di essere ripreso. Gli ultimi 50 chilometri sono trascorsi senza scossoni, a parte il traguardo volante di Noyarey dove Mads Pedersen (Lidl-Trek) ha preceduto Ethan Vernon e Jake Stewart (Israel-Premier Tech). David Gaudu (Groupama-FDJ) ha provato a inserirsi per strappare abbuoni, riuscendo così a scavalcare Jonas Vingegaard in classifica generale e vestire la maglia rossa. Nell’approccio allo sprint finale, la Alpecin-Deceuninck sembrava avere la situazione sotto controllo: Planckaert ha lanciato Philipsen in posizione ideale, ma il belga ha esitato quel tanto che è bastato a favorire Turner, autore di un recupero impressionante negli ultimi metri. Il britannico ha tagliato il traguardo a braccia alzate, lasciando la coppia della squadra belga a contendersi le piazze d’onore.
Antonio Scarfone

Ben Turner esulta alla quarta tappa della Vuelta (Photo credit: Getty Images)
TOUR DE L’AVENIR 2025, IMPRESA SOLITARIA DI CARL-FREDERIK BÉVORT NELLA TERZA TAPPA
Il danese Carl-Frederik Bévort rompe gli equilibri e conquista la terza tappa del Tour de l’Avenir 2025 con un’azione in solitaria di quasi 30 km. Alle sue spalle Noah Hobbs regola il gruppo, classifica generale invariata con Maxime Decomble sempre in maglia gialla.
Il Tour de l’Avenir 2025 ha vissuto oggi la prima vera impresa individuale. Nella terza tappa da Étang-sur-Arroux a Châtillon-sur-Chalaronne (158,6 km) il danese Carl-Frederik Bévort ha colto un successo di prestigio con una lunga cavalcata solitaria.
Partito a circa 27 km dal traguardo, dopo una giornata trascorsa in fuga con Erazem Valjavec (figlio di quel Tadej Valjavec che nel 1999 vinse il Giro d’Italia Under23), Cole Kessler e Robin Donzé, Bévort ha scelto il momento giusto per staccare i compagni d’avventura e non si è più voltato indietro. Gli altri fuggitivi sono stati ripresi dal gruppo ai meno 13 km, mentre il danese ha proseguito imperterrito, tagliando il traguardo in solitaria.
Alle sue spalle, con un ritardo di 12 secondi, il britannico Noah Hobbs ha regolato lo sprint del gruppo, confermando la sua brillantezza in questi primi giorni di corsa. Terza piazza per l’irlandese Seth Dunwoody davanti al belga Aaron Dockx, al lussemburghese Mathieu Kockelmann e al ceco Matyáš Kopecký.
Nulla cambia invece in classifica generale: il francese Maxime Decomble conserva la maglia gialla con 6 secondi di margine sul danese Simon Dalby e sull’australiano Jack Ward. Sempre in top-10 anche l’azzurro Filippo Turconi, nono a 32 secondi dal vertice.
Il Tour de l’Avenir continua domani con un’altra tappa che dovrebbe essere un’occasione d’oro per finiseur o velocisti resistenti – 110 Km da Montagnat a Val-Suran, mentre i big della classifica se ne rimarranno buoni buoni nella pancia del gruppo attendendo le montagne per provare a fare la differenza.
Mario Prato

Bévort vince la terza tappa della corsa transalpina (foto Tour de l'Avenir)
ZAMPATA DI GAUDU A CERES, BATTUTO PEDERSEN. VINGEGARD CONSERVA LA ROJA.
David Gaudu torna protagonista alla Vuelta a España 2025 conquistando la terza tappa con arrivo a Ceres. Il francese della Groupama-FDJ ha imposto la sua velocità in uno sprint in leggera salita, bruciando sul traguardo Mads Pedersen (Lidl-Trek) e confermando le sue doti di finisseur. Terzo posto per Jonas Vingegaard (Visma | Lease a Bike), che grazie ai 4″ di abbuono mantiene la Maglia Rossa con lo stesso tempo del transalpino, ma forte di piazzamenti migliori. Ai piedi del podio di giornata Giulio Ciccone (Lidl-Trek), che retrocede al terzo posto della generale a 8″ dal danese.
La corsa è stata movimentata sin dai primi chilometri, rallentati da problemi meccanici che hanno coinvolto Chris Harper (Jayco AlUla) e Carlos García Pierna (Burgos BH). Una volta lanciata l’azione, a trovare il colpo giusto è stato Alessandro Verre (Arkéa-B&B Hotels), capace di animare la fuga di giornata insieme a Sean Quinn (EF Education-EasyPost), Patrick Gamper (Jayco AlUla) e Luca Van Boven (Intermarché-Wanty). Il quartetto ha guadagnato oltre due minuti, con Verre che ha conquistato anche punti preziosi per la Maglia a Pois sul GPM di giornata.
Dietro, la Lidl-Trek ha tenuto saldo il controllo, riducendo progressivamente il vantaggio. Il gruppo si è ricompattato nella fase finale della corsa, quando gli ultimi superstiti della fuga sono stati neutralizzati a meno di 20 km dall’arrivo. A quel punto la battaglia si è spostata nelle prime posizioni del plotone, con le squadre dei big a pilotare i rispettivi capitani verso lo strappo conclusivo di Ceres, ascesa che ha fatto fuori diversi velocisti puri, uno su tutti Jasper Philipsen (Alpecin-Deceuninck). Nell’ultimo chilometro, Pedersen ha beneficiato del lavoro di Ciccone e Bagioli, sembrando in perfetta posizione per piazzare la sua progressione. Ma Gaudu, con un guizzo fulmineo, ha trovato lo spazio giusto all’interno e lo ha superato di potenza negli ultimi metri, firmando così il suo primo successo in questa edizione della Vuelta.
La classifica generale resta cortissima: Vingegaard difende la leadership davanti allo stesso Gaudu, mentre Ciccone scivola a 8″. La Vuelta si conferma dunque apertissima e pronta a regalare nuovi colpi di scena.
Antonio Scarfone

David Gaudu esulta a Ceres (Photho credit: Getty Images)
FUGA VINCENTE AL TOUR DE L’AVENIR: TRIONFO DI ELLIOT ROWE, TURCONI OTTAVO
Colpo grosso della fuga alla seconda tappa del Tour de l’Avenir 2025. A Vitry-en-Charollais il britannico Elliot Rowe regola lo sprint del drappello di attaccanti e conquista il successo di giornata. Maxime Decomble nuova maglia gialla, ottavo posto per l’azzurro Filippo Turconi.
Il Tour de l’Avenir 2025 continua a regalare sorprese e spettacolo. Dopo la volata di Noah Hobbs a Saint-Galmier, la corsa francese ha vissuto oggi l’esito classico della “fuga bidone”: un drappello di 19 uomini è riuscito a resistere al ritorno del gruppo, arrivando con oltre due minuti di vantaggio sul traguardo di Vitry-en-Charollais al termine dei 136,7 chilometri odierni.
A imporsi nello sprint ristretto è stato il britannico Elliot Rowe, che a soli 19 anni diventa l’ottavo corridore più giovane capace di vincere una tappa al Tour de l’Avenir. Sul podio con lui salgono il tedesco Louis Leidert e il lussemburghese Alexandre Kess L’Italia trova un piazzamento nella top-10 con Filippo Turconi, ottavo e unico azzurro nella fuga di giornata, che conferma la solidità e la costanza dimostrate nelle prime tappe.
Il successo della fuga ha completamente ridisegnato la classifica generale e ora la nuova maglia gialla è il francese Maxime Decomble, decimo di tappa e meglio piazzato tra gli uomini in avanscoperta. Il corridore transalpino comanda ora con 6″ di vantaggio sul danese Simon Dalby e sull’australiano Jack Ward, mentre il precedente leader Paul Seixas scivola nelle retrovie e “precipita” dalla prima alla 16a posizione con un passivo di 2′02″. Il migliore dei nostri in classifica ora è proprio Turconi, 9° a 32″ da Decomble
Il Tour de l’Avenir non smette dunque di sorprendere: domani nuova occasione per chi vorrà tentare l’attacco da lontano o per le ruote veloci rimaste fuori dal colpo di scena odierno.
Mario Prato

Elliot Rowe vince la terza tappa del Tour de l'Avenir (https://www.larenaissancehebdo.fr)
ARNAUD DE LIE VINCE IL RENEWI TOUR, SØREN WÆRENSKJOLD IL GIRO DI GERMANIA
Convincente prestazione al Renewi Tour del ciclista belga che sembra aver superato i problemi fisici che lo hanno condizionato nella prima parte di stagione e che può chiudere il 2025 avendo ancora molto da dire. Søren Wærenskjold vince il Giro di Germania grazie ad un’ottimo prologo d’apertura che lo fa restare nei quartieri alti della classifica generale fino alla stoccata decisiva della terza tappa, che lo vede vincere a Kassel
Il Renewi Tour 2025 – ex Binck Bank Tour – si svolge su cinque tappe in cui velocisti e uomini da classiche si alternano sia per gli arrivi in volata, sia per quelli più impegnativi sulle “côtes” belghe. La prima tappa totalmente pianeggiante da Terneuzen a Breskens ha visto il trionfo di Tim Merlier (Team Soudal Quick Step), tra i velocisti più forti in questo momento, che ha vinto davanti ad Arnaud De Lie (Team Lotto) e Juan Sebastian Molano (UAE Team Emirates XRG), con i sei secondi d’abbuono conquistati da De Lie che si riveleranno fondamentali per la vittoria finale. Nella seconda tappa da Blankenberge ad Ardooie, nuovamente adatta alle ruote veloci, Olav Kooij (Team Visma Lease a Bike) ha vinto davanti a Pavel Bittner (Team Picnic PostNL) ed Arvid De Kleijn (Tudor Pro Cycling Team). La terza tappa da Aalter a Geraardsbergen, decisiva ai fini della classifica generale, proponeva diversi saliscendi – e tra questi il mitico muro di Grammont – con Mathieu van der Poel (Team Alpecin Deceunionck) che ha ritrovato lo smalto dopo il ritiro dal Tour ed è andato a vincere la volata a due davanti a De Lie. Terzo si classificava Tim Wellens (UAE Team Emirates) a 12 secondi di ritardo. De Lie manteneva così un solo secondo di vantaggio su Van der Poel quando mancavano due tappa alla conclusione della breve corsa belga. Merlier balzava ancora una volta agli oneri della cronaca il giorno successivo vincendo la violata della quarta tappa da Riemst a Bilzen-Hoeselt davanti a Bittner e Kooij. Nonostante diversi attacchi e contrattacchi negli ultimi 50 km, la quinta ed ultima tappa, disegnata in circuito attorno a Lovanio e costellata di ben 8 côtes si risolveva con una volata di gruppo nella quake De Lie aveva la meglio su Van der Poel e Dries De Bondt (Team Decathlon AG2R La Mondiale). Era il sigillo di Di Lie sulla classifica generale, conquistata con appena 3 secondi di vantaggio su Van der Poel e 31″ su Wellens. Chiudevano la top five della classifica generale Fred Wright (Team Bahrain Victorious) in quarta posizione ed Olav Kooij in quinta posizione, rispettivamente a 55 e 57 secondi da De Lie. A portare a casa le classifiche accessorie erano, invece, il ceco Bittner (punti), l’olandese Tibor Del Grosso (Alpecin – Deceuninck, miglior giovane) e la formazione belga Alpecin – Deceuninck (a squadre) mentre non era prevista l’assegnazione di una maglia destinata agli scalatori nonostante le numerose piccole ascese disseminate nelle ultime tre tappe. Se in Belgio De Lie è stato profeta in patria, al Giro di Germania è stato il norvegese Søren Wærenskjold (Team Uno X Mobility) a catalizzare le attenzioni già dal breve prologo di Essen dove vince per meno di un secondo su Samuel Watson (Team INEOS Grenadiers) e Marco Haller (Team Tudor Pro Cycling). Le successive quattro tappe sono tutte favorevoli ai velocisti e in particolare i favori del pronostico puntano sul nostro
Jonathan Milan (Lidl-Trek) che, considerati i numerosi abbuoni previsti e i soli 6 secondi di ritardo patiti nel prologo, è tra i migliori indiziati per la vittoria finale. Wærenskjold, però, mantiene salde le aspirazioni di vittoria nonostante la prima tappa da Essen a Herford vede vincitore Matthew Brennan (Team Visma Lease a Bike) davanti Milan e Danny van Poppel (Team Redbull BORA Hansgrohe). Nella volata a tre della seconda tappa da Herford ad Arnsberg è Jhonatan Narvaez (UAE Team Emirates) ad avere la meglio su Riley Sheehan (Team Israele Premier Tech) e lo stesso Wærenskjold, che ritorna al comando nella classifica generale dopo aver temporaneamente ceduto le insegne del primato a Van Poppel. Il norvegese ipoteca la vittoria del Giro di Germania vincendo la terza tappa da Arnsberd a Kassel e sopravanzando in volata Émilien Jeannière (Team TotalEnergies) e Watson, dopo che Van Poppel – primo a tagliare il traguardo – era stato retrocesso a causa di una manovra scorretta in volata e Milan era uscito dai piani alti della classifica accusando più di 10 minuti di ritardo. Il norvegese, infine, ha terminato in seconda posizione la quarta ed ultima tappa da Halle a Magdeburgo, dove a vincere è ancora Brennan, con terzo un Milan in ripresa dopo la débâcle di 24 ore prima. Wærenskjold vince così il Giro di Germania con 16 secondi di vantaggio su Narvaez e 19″ su Sheehan, mettendo in valigia anche le leadership della classifica a punti e di quella dei giovani. Miglior scalatore si laurea il tedesco Enzo Leijnse (Team Picnic PostNL), mentre fa festa anche la formazione emiratina UAE Team Emirates – XRG, che per soli 13 secondi svetta al vertice della classifica riservata alle squadre.
Antonio Scarfone

Arnaud De Lie si impone a Lovanio nell'ultima e decisiva tappa del Renewi Tour (foto Luc Claessen/Getty Images)
VINGEGAARD TORNA AL SUCCESSO, MA CICCONE È SEMPRE LÌ
In una tappa flagellata dal maltempo, e che non ha visto accadere gravi incidenti solo per l’assenza di discese importanti, nessuno dei favoriti si muove, neanche sulla lunga salita finale, e la tappa si chiude con una volata tutt’altro che ristretta, che vede il nostro Ciccone contendere sino all’ultimo metro la vittoria al grande favorito della corsa, il danese Jonas Vingegaard.
La seconda tappa della Vuelta si sposta decisamente nella parte meridionale del Piemonte, partendo da Alba, un centinaio di chilometri a sud di Novara dove ieri era posto il traguardo, e arrivando dopo circa 160 chilometri nella località sciistica di Limone Piemonte, nei pressi del confine francese: qui si dovrà affrontare un arrivo in salita di media difficoltà, 10 chilometri al 5% che vengono considerati GPM di seconda categoria. La salita, tuttavia, è di quelle “progressive” e addirittura l’intera tappa, sin dalla partenza, inizia a salire lentamente ma inesorabilmente, con un lunghissimo falsopiano che avvicinerà i corridori alle Alpi; poi, nel paese di Borgo San Dalmazzo, a 25 chilometri dal traguardo, le pendenze aumenteranno con decisione, dapprima all’1-2%, poi al 3-4% quando inizierà la salita “ufficiale”, e poi al 6-7% negli ultimi chilometri con le ultime rampe al 9%, anche 10%. Questo aumento progressivo della pendenza potrebbe tagliare le gambe a chi non è ancora al massimo della forma e senza dubbio capiremo già questo pomeriggio chi non lo è abbastanza per aspirare alla vittoria finale; chi invece sarà in forma si giocherà probabilmente la vittoria in una volata ristretta, come accadde nel Giro del 2002 quando Garzelli vinse la quinta tappa del Giro d’Italia davanti a Perez-Fernandez, Simoni e Casagrande.
La partenza è data poco prima delle 14, con tempo coperto ma basse probabilità di pioggia. La maglia rossa di leader della classifica generale è indossata dal velocista belga Jasper Philipsen (Alpecin – Deceuninck) che ieri ha vinto, secondo pronostico, la volata di gruppo a Novara. Nel giro di pochi chilometri, dopo alcune schermaglie iniziali, parte una fuga con quattro corridori di secondo piano capeggiati dal buon passista tedesco Nico Denz (Red Bull – BORA – hansgrohe), quest’anno vincitore di una tappa al Giro. Il gruppo lascia fare e i fuggitivi arrivano ad avere tre minuti di vantaggio in meno di quindici chilometri, mentre da dietro lo spagnolo Sinuhé Fernández (Burgos Burpellet BH) tenta di riportarsi su di loro. Con molta tenacia, e approfittando dell’improvviso cedimento di Denz che si stacca non appena la strada inizia a salire e viene riassorbito dal gruppo, lo spagnolo si riporta sui fuggitivi dopo ben 17 chilometri di inseguimento solitario; senza Denz, il loro vantaggio è rapidamente sceso sotto i due minuti, ma finirà per stabilizzarsi poco oltre il minuto e mezzo. Poco dopo Saluzzo il tempo peggiora e comincia a piovigginare; a Busca, dopo 67 chilometri, c’è un traguardo volante che viene vinto da uno dei componenti del quartetto, il belga Liam Slock (Lotto). Nulla succede: i corridori attraversano Cuneo, poi deviano sino ad arrivare a Villanova Mondovì, quasi a tenersi lontani dalle Alpi ormai vicine, e poi, nuovamente, tornano indietro sempre sfiorando le montagne sino ad arrivare a Borgo San Dalmazzo, appena sette chilometri a sud di Cuneo; è qui che la tappa si lancia nella Valle Vermenagna per affrontare la salita conclusiva. La pioggia, che è andata aumentando col passare dei chilometri, sta diventando un problema serio e nel gruppo si verificano alcune cadute: queste inizialmente coinvolgono pochi corridori, e senza conseguenze, ma poi, lungo una rotonda, l’asfalto viscido causa un incidente più grave, che coinvolge una decina di uomini tra cui il grande favorito della corsa Jonas Vingegaard (Team Visma | Lease a Bike) con molti dei suoi compagni di squadra. Tutti i corridori coinvolti riescono a ripartire, sia pure non subito e non senza danni, ma intanto i fuggitivi, che da mezz’ora hanno perso lo stanco Fernández per strada, riportano ad oltre un minuto e mezzo il loro vantaggio, che era molto calato quando avevano iniziato a tirare la Q36.5 Pro Cycling Team (per il suo capitano Tom Pidcock, venuto alla Vuelta con ambizioni di classifica) e la Team Jayco AlUla (probabilmente per il suo capitano Ben O’Connor, l’anno scorso secondo a Madrid). Il vantaggio è ormai sotto i 40 secondi quando i corridori raggiungono l’inizio “ufficiale” della salita, a 10 chilometri dal traguardo, e i velocisti, fra i quali Philipsen, iniziano a staccarsi dal gruppo; a 8 chilometri rimangono ai fuggitivi 25 secondi e il solo Slock sembra avere ancora abbastanza energie per insistere nella fuga, anche dopo il cedimento dei suoi compagni a 7 chilometri dall’arrivo. Slock regge fin quasi allo striscione dei 5 chilometri, ma alla fine viene ripreso e il gruppo affronta compatto l’ultimo, e più ripido, tratto di salita. La INEOS Grenadiers con Michał Kwiatkowski (forse sperando nel suo capitano Egan Bernal) e la Visma con Wilco Kelderman e poi con Ben Tulett iniziano a tirare con decisione; ma il gruppo rimane folto e nessuno si muove. Si arriva ai meno -3 chilometri, poi ai -2, e non succede nulla, anche se si aggiungono in testa gli uomini della Lidl Trek (certamente per il loro capitano Giulio Ciccone). Il gruppo è sempre compatto all’ultimo chilometro ed è solo ai 500 metri, quando Marc Soler (UAE Team Emirates – XRG) e Tom Pidcock /(Q36.5 Pro Cycling Team), abbozzano degli scatti, che si vede qualcuno muoversi. La tappa, però, si chiude con una poco prevedibile volata di gruppo (neanche ristretto: sono rimasti in 25, e altri 20 seguono a pochi secondi), con Vingegaard e Ciccone che lottano spalla a spalla sino all’ultimo metro, e il danese che sulla linea d’arrivo la spunta di pochi centimetri, tornando così alla vittoria, in una tappa non a cronometro, dopo un digiuno che durava dal Tour dello scorso anno. Il terzo gradino del podio è occupato da David Gaudu (Groupama – FDJ); seguono poi, nell’ordine, tutti i grandi favoriti: Egan Bernal (INEOS Grenadiers), João Almeida (UAE Team Emirates – XRG), Felix Gall (Decathlon AG2R La Mondiale Team), Jai Hindley (Red Bull – BORA – hansgrohe), Juan Ayuso (UAE Team Emirates – XRG), Matteo Jorgenson (Team Visma | Lease a Bike) e Pidcock. Il verdetto della tappa è quindi chiaro: nessuno, tra i favoriti, ha ceduto, Vingegaard conferma le sue ambizioni e Ciccone il suo ottimo stato di forma. Vingegaard è ovviamente il nuovo leader della classifica generale, davanti a Ciccone e a Gaudu; il danese guida anche la classifica degli scalatori (ma sarà ancora il nostro Alessnadro Verre dell’Arkéa – B&B Hotels a indossare domani la maglia a pois), mentre Philipsen resta al comando di quella a punti. Primo dei giovani è adesso Ayuso. Domani si continua in Piemonte con una tappa che sfiorerà continuamente le Alpi ma che, nonostante un arrivo in leggera salita, non dovrebbe vedere sconvolgimenti in classifica generale. Partenza da San Maurizio Canavese, arrivo dopo poco più di 130 Km di gara a Ceres.
Andrea Carta

Nella nebbia di Limone Piemonte Vingegaard vince la seconda tappa della Vuelta (foto Dario Belingheri/Getty Images)