BRENNAN FELIU E CONTENTO. AL BRITANNICO LA PRIMA TAPPA DEL GIRO DI CATALOGNA 2025
Il maltempo condiziona la prima tappa del Giro di Catalogna 2025 che si conclude a Sant Feliu de Guíxols con una volata anomala visto la strada in costante ascesa negli ultimi 500 metri. Matthew Brennan (Team Visma Lease a Bike) fa il numero rientrando su Tibor Del Grosso (Team Alpecin Deceuninck) che si era avvantaggiato negli ultimi 2 km sopravanzandolo proprio in vista della linea d’arrivo. L’olandese è solo terzo, dietro anche il compagno di squadra Kaden Groves
Il Giro di Catalogna 2025 presenta sette tappe in linea ed inizia come da tradizione con una tappa adatta ai velocisti di circa 180 km da Sant Feliu de Guíxols – Sant Feliu de Guíxols. Il Coll de Begur e l’Alt de Santa Pellaia, posti nei primi 60 km, sono le uniche due asperità altimetriche che i velocisti supereranno senza troppi problemi. La fuga di giornata partiva dopo alcuni km dal via grazie all’azione di Jan Castellon (Team Caja Rural Seguros RGA), José Luis Faura (Team Burgos Burpellet BH), Danny van der Tuuk e Nicolas Alustiza (Team Euskaltel Euskadi). Castellion si aggiudicava il primo traguardo volante di Palafrugell posto al km 18.5. Erano il Team Alpecin Deceuninck ed il Team Picnic PostNL i più impegnati all’inseguimento dei quattro battistrada. Era Van der Tuuk a scollinare in prima posizione sul Coll de Begur posto al km 28.8. Il secondo traguardo volante de La Bisbal d’Empordà posto al km 47.8 era vinto da Castellon. Alustiza scollinava in prima posizione sul successivo gpm dell’Alt de Santa Pellaia posto al km 64.9. Nel tratto centrale della tappa il gruppo aumentava l’andatura fino a riprendere la fuga a 60 km sotto una pioggia battente. Enric Mas (Team Movistar) vinceva il traguardo volante di Llagostera posto al km 136.5 con Primoz Roglic (Team Redbull BORA Hansgrohe) che si piazzava in terza posizione guadagnando così 1 secondo d’abbuono. Il ritmo imposto proprio dalla Redbull BORA Hansgrohe a circa 15 km dalla conclusione – complice òa strada con diversi saliscendi – allungava e spezzettava il gruppo. Tra i nomi più caldi intruppati nelle retrovie si segnalavano Axel Laurance (Team INEOS Grenadiers) e Sepp Kuss (Team Visma Lease a Bike). A giocarsi la vittoria erano una cinquantina di ciclisti. Nella discesa che anticipava l’arrivo Tibor Del Grosso (Team Alpecin Deceuninck) guadagnava un centinaio di metri su Matthew Brennan (Team Visma Lease a Bike) e Kaden Groves (Team Alpecin Deceuninck). Nei 500 metri finali in costante salita con punte all’8%, l’olandese in testa si piantava consentendo a Brennan di raggiungerlo e superarlo proprio una decina di metri prima della linea d’arrivo. Il ciclista britannico vinceva davanti a Groves e Del Grosso. Chiudeva la top five la coppia della Decathlon AG2R La Mondiale formata da Dorian Godon e Andrea Vendrame. Per Brennan, che compirà 20 anni ad Agosto, è la seconda vittoria da professionista nel 2025 dopo quella ottenuta quattro giorni fa al GP de Denain. Il britannico è anche la prima maglia biancoverde di leader della classifica generale davanti a Groves e Del Grosso. Domani la seconda tappa da Banyoles a Figueres di 177.3 km sembra ancora favorire le ruote veloci anche se i due gpm del Coll Puig del Pení e del Coll de Sant Pere de Rodes sono sicuramente più impegnativi di quelli della prima tappa, pur essendo situati tra il km 70 ed il km 100. I velocisti avranno 70 km abbondanti per recuperare dal secondo scollinamento fino all’arrivo di Figueres.
Antonio Scarfone

Matthew Brennan vince a Sant Feliu de Guíxols (foto: Getty Images)
POGACAR INFIAMMA LA CLASSICISSIMA SULLA CIPRESSA, LA VITTORIA SE LA PRENDE VAN DER POEL
marzo 22, 2025 by Redazione
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Il campione del mondo ha regalato un sabato indimenticabile agli appassionati con un attacco sulla salita di Cipressa che, dal lontano 1996, non era mai più stata decisiva per via delle caratteristiche del percorso che rendono estremamente difficile andare all’arrivo. Van der Poel e uno stoico Filippo Ganna riescono a resistere e, dopo un’altra battaglia sul Poggio, è volata a tre con l’olandese che disputa uno sprint perfetto e precede Ganna e Pogacar che, ancora una volta, deve rimandare l’appuntamento con la vittoria in questa corsa.
Inutile girarci intorno, la Milano – Sanremo è la classica più complicata da vincere per il fuoriclasse sloveno (la Roubaix è un capitolo a parte).
Dopo aver tentato nelle scorse edizioni di fare la differenza sul Poggio, quest’anno Tadej Pogacar (UAE Team Emirates – XRG) ha tentato di giocare una delle sue armi migliori, l’attacco da lontano.
Una simile opzione sembrava nell’aria e già era stata ipotizzata lo scorso anno, visto che sul Poggio è quasi impossibile fare la differenza rispetto a certi uomini.
Quest’anno il pronostico si è trasformato in realtà e la maglia iridata è uscita dal gruppo con una delle sue brutali accelerate già sulla prima rampe della salita della Cipressa; solo due uomini sono stati in grado di non farsi travolgere dall’attacco: il già vincitore di questo corsa Mathieu Van der Poel (Alpecin – Deceuninck) e l’ottimo Filippo Ganna (INEOS Grenadiers), che ha mostrato all’ultima Tirreno Adriatico un’ottima condizione.
L’italiano ha avuto i suoi problemi a tenere il ritmo sulle accelerate di Pogacar, ma è riuscito a gestirsi molto intelligentemente, evitando il fuori giri e cercando sempre di rientrare, approfittando degli inevitabili rallentamenti dopo le rasoiate. Con questa condotta di gara il nostro grande passista è riuscito a ricucire il gap causato dagli attacchi di Pogacar sulla Cipressa prima e sul Poggio poi. Dopo l’ultima asperità Ganna si è superato guadagnando secondi in discesa, terreno nel quale, almeno sulla carta, è inferiore sia a Pogacar, sia a Van der Poel. L’italiano ha portato a compimento l’inseguimento all’interno dell’ultimo chilometro ma, ovviamente, lo sforzo profuso nel finale di una gara lunghissima e tiratissima lo ha inevitabilmente lasciato un po’ a corto di energie per uno sprint combattuto al cospetto di un corridore esplosivo come Van der Poel.
La gara di Ganna è stata quindi ottima ed il secondo posto è un grandissimo risultato.
Il vincitore di questa edizione 116 della Classicissima, invece, ha adottato l’unica tattica possibile, ovvero non mollare un metro sulle tremende rasoiate del campione del mondo, e ha retto molto bene, anche se in alcuni momenti ha dovuto dar fondo a tutte le sue energie e sulle ultime rampe del Poggio ha addirittura provato un allungo, prontamente rintuzzato da Pogacar.
La condotta di gara dell’olandese è stata perfetta anche in pianura e, tornato sull’Aurelia con Ganna e Pogacar dopo la Cipressa, ha collaborato per aumentare il vantaggio sul gruppo, in modo tale da assicurare un finale a tre. Nel tratto conclusivo ha sfruttato il tentativo di Pogacar di impedire il rientro di Ganna ed è riuscito ad anticipare lo sprint osservando gli avversari e cogliendo il momento migliore per partire a tutta, dando fondo alla sua grande esplosività.
Decisivo è stato l’attimo in cui Pogacar era distante qualche metro e Ganna, dal lato opposto della strada, cercava di ordinare le idee; è a questo punto che Van der Poel ha saputo cogliere l’attimo ed è andato a prendersi la vittoria.
Per quanto riguarda Pogacar, l’appuntamento con la vittoria è ancora rimandato; del resto si sa che in una volata con Van der Poel non c’è storia. Il campione del mondo non ha nulla da rimproverarsi, la tattica è stata quella giusta: quella di attaccare sulla Cipressa per far fuori definitivamente i velocisti e impedire situazioni come quella dello scorso anno, quando nel finale erano presenti squadre in superiorità numerica.
L’attacco è stato ottimo e il primo gruppo inseguitore, nonostante fosse rimasto molto ridotto, non è riuscito a contenere il distacco, che allo scollinamento superava i 30 secondi. Si tratta di un gap davvero difficile da scavare su una salita con quelle pendenze e in una situazione in cui certo i tre non sono stati lasciati andare.
Nel tratto pianeggiante Pogacar era consapevole che avrebbe ricevuto collaborazione, essendo interesse comune andare all’arrivo, e sulle primissime rampe del Poggio ha iniziato la girandola di attacchi nell’estremo tentativo di staccare Van der Poel. L’olandese non ha mollato mai ruota e, anzi, come azione dimostrativa ha provato un allungo nelle ultime rampe della salita, azione che sulle prime aveva sorpreso Pogacar.
In definitiva, i tre hanno dato un grande spettacolo anche se in realtà il protagonista assoluto è stato una volta ancora Pogacar, che riesce a dar sfoggio della sua classe anche quando non vince.
Per quel che riguarda il resto della corsa, va segnalata una lunga fuga di giornata esauritasi sui tre capi e animata da Mathis Le Berre (Arkéa-B&B Hotels), Alessandro Verre (Arkéa-B&B Hotels), Baptiste Veistroffer (Lotto Cycling Team), Kristian Sbaragli (Team Solution Tech – Vini Fantini), Tommaso Nencini (Team Solution Tech – Vini Fantini), Mark Stewart (Team Solution Tech – Vini Fantini), Martin Marcellusi (VF Group Bardiani-CSF Faizanè) e Filippo Turconi (VF Group Bardiani-CSF Faizanè).
Un’ultima notazione pare opportuna per censurare la scelta di spostare la partenza da Milano a Pavia. La corsa è storica e si chiama Milano – Sanremo ed è quindi evidente che non ha senso non farla partire dal capolugo lombardo. É stato affermato che anche le corse che vedono Parigi come partenza non scattano da Parigi. Quello che non si comprende è per quale motivo si debbano copiare gli errori commessi da organizzatori di altre corse.
Per fortuna i corridori ci hanno fatto dimenticare questa stortura con una corsa bellissima e spettacolare.
La stagione delle classiche monumento è partita e, se il buon giorno si vede dal mattino, gli appassionati possono aspettarsi una straordinaria primavera.
Benedetto Ciccarone

Per la seconda volta in carriera Van der Poel vince la Milano-Sanremo (Getty Images)
BREDENE – KOKSIJDE, IL RITORNO AL SUCCESSO DI EDWARD THEUNS
Quattro anni dopo la tappa di Budapest al Giro di Ungheria il fiammingo di Lidl-Trek porta a casa un nuovo successo grazie ad una bella azione di un piccolo gruppetto. Nella volata finale Theuns ha preceduto lo statunitense Luke Lamperti (Soudal – Quickstep) e l’olandese Nils Eekhoff (Team Picnic PostNL), con il gruppo che manca per poche centinaia di metri l’aggancio finale agli attaccanti. Decimo posto per Alessandro Romele (XDS Astana Team), migliore degli italiani.
Una lunga volata, di vera potenza sulle strade di casa, per la decima vittoria in carriera: così oggi Edward Theuns, 33enne fiammingo della Lidl-Trek, si è aggiudicato la Bredene-Koksijde Classic, semiclassica di 201 km con arrivo nella località balneare affacciata sul Mare del Nord. E’ stata una corsa con varie emozioni ed un finale sempre molto incerto, dove il vento (che qui è “di casa”) si è fatto sentire e non sono mancate le cadute.
I continui attacchi hanno portato un gruppo di quindici corridori a lasciare il plotone principale e a proseguire verso l’arrivo. Quando sembrava che questi venissero ripresi per dare spazio alle azioni finali dei velocisti, l’azione di riaggancio è arrivata con notevole ritardo e il gruppetto ha resistito fino all’arrivo. A nulla, infatti, è valso il recupero, arrivato ai -300 metri dal traguardo, dove Theuns è riuscito con una lunga volata a prevalere su Luke Lamperti e Nils Eekhoff, regalandosi una emozionantissima vittoria. Era da ben quattro anni, esattamente dal 16 maggio 2021, che il belga nato a Gand mancava all’appello tra i vincitori di una corsa. Dopo la vittoria nella quinta ed ultima tappa del Tour de Hongrie, a Budapest, la sua carriera è andata avanti come gregario, fino a trasformarsi in un uomo-squadra fondamentale per Jonathan Milan negli sprint del friulano. Fondamentale è stato il suo contributo nella recente edizione della Tirreno-Adriatico, nella quale Milan è andato a segno due volte, nelle tappe di Follonica e San Benedetto del Tronto. A Koksijde Teuns ha avuto la sua chance ed è arrivata finalmente anche la vittoria.
Per Theuns i futuri appuntamenti resteranno sulle strade del Belgio, la prossima settimana alla Brugge – De Panne (mercoledì) e domenica alla Gand – Wevelgem, per proseguire poi con la Dwars Door Vlaanderen del 2 aprile. Ma domani i fari sono tutti puntati alla “Classicissima”, la Milano-Sanremo, prima “Monumento” della stagione 2025.
Andrea Giorgini

Teuns torna alla vittoria sulle strade della Bredene Koksijde Classic (foto Luc Claessen/Getty Images)
NOKERE KOERSE 2025: EEKHOFF DOMINA LO SPRINT, PHILIPSEN OUT PER CADUTA
L’olandese Nils Eekhoff vince l’edizione 2025 della Nokere Koerse, semiclassica belga che ha visto tra i protagonisti in negativo il grande favorito della vigilia Jasper Philipsen, incappato in una brutta caduta a pochi giorni da quella Milano-Sanremo il cui bis era uno degli obiettivi stagionali del corridore belga
La Nokere Koerse 2025 si conclude con una volata mozzafiato e un colpo di scena che scuote il mondo del ciclismo. A tagliare per primo il traguardo è Nils Eekhoff del Team Picnic PostNL, autore di uno sprint lunghissimo e potente, che gli ha permesso di resistere al ritorno di Matteo Moschetti (Q36.5 Pro Cycling Team), costretto ad accontentarsi della seconda piazza. Sul terzo gradino del podio sale il giovane talento Luke Lamperti (Soudal Quick-Step), mentre tra gli italiani spicca Alberto Dainese (Tudor Pro Cycling Team), ottavo con la maglia della Tudor Pro Cycling Team.
Se il successo di Eekhoff è stato costruito con intelligenza e determinazione, la corsa è stata però segnata da un episodio drammatico: Jasper Philipsen (Alpecin – Deceuninck), grande favorito della vigilia, è stato vittima di una rovinosa caduta proprio nel finale di gara. Il velocista belga, che essere stato tra i più attivi negli ultimi chilometri con numerosi attacchi, è finito pesantemente a terra nel corso dello sprint, riportando evidenti ferite sul lato destro del corpo. Dopo essere rimasto immobile per qualche istante, il campione belga è stato caricato in ambulanza, visibilmente scosso e dolorante.
Si sono visti costretti ad incassare un duro colpo Philipsen e l’Alpecin-Deceuninck, perchè l’infortunio è accaduto a pochi giorni dalla Milano-Sanremo, dove il belga avrebbe dovuto difendere il titolo conquistato lo scorso anno. Le sue condizioni saranno valutate nelle prossime ore, ma la preoccupazione nel team è palpabile: anche un piccolo infortunio potrebbe compromettere le sue chance di prendere il via alla classicissima di primavera, anche se le news dell’ultimo ora lo danno tra i partenti.
Tornando alla 79a edizion della Nokere Koerse, si è trattato di una corsa combattuta fin dalle prime battute, infiammate da una fuga coraggiosa promossa da Rasmus Bogh Wallin (Uno-X Mobility), Jelle Jannik (Unibet Tietema Rockets), Alex Colman (Team Flanders Baloise) e Lennert Teugels (Tarteletto-Isorex). Nonostante un vantaggio mai troppo consistente, il quartetto ha saputo resistere a lungo al ritorno del gruppo, anche quando a movimentare la corsa ci ha pensato Florian Vermeersch (UAE Team Emirates XRG) con un primo attacco a 80 km dall’arrivo.
Il vero show è iniziato a 40 chilometri dalla conclusione, quando Philipsen ha deciso di passare all’azione con un primo attacco, confermando le sue ambizioni di vittoria. Il belga ha poi continuato a muoversi nel finale, mantenendosi sempre nelle prime posizioni, fino al drammatico epilogo che lo ha visto finire rovinosamente a terra.
Alla fine, lo sprint ha premiato un Eekhoff perfetto, capace di partire lungo e gestire il ritorno degli avversari, scrivendo il suo nome nell’albo d’oro della Nokere Koerse. Ora gli occhi sono tutti puntati sulla condizione che Philipsen potrà fornire sabato prossimo alla Sanremo.
Mario Prato
IN CIMA A SUPERGA INFURIA DEL TORO. PRIMA VITTORIA MESSICANA ALLA MILANO – TORINO
Isaac del Toro vince di testa e di cuore una Milano – Torino molto selettiva, che ritorna a Superga dopo quattro anni. Il ciclista messicano è abile a superare nell’ultimo km prima Tobias Halland Johannessen (Team Uno X Mobility) e poi Ben Tulett (Team Visma Lease a Bike)
Dopo quattro anni la Milano – Torino torna al vecchio percorso con la doppia ascesa finale verso la Basilica di Superga. L’ultima volta, nel 2021, a vincere fu Primoz Roglic (Team Jumbo Visma). Quest’anno Alberto Bettiol (Team XDS Astana) parte con il dorsale numero 1 e prova a difendere la vittoria ottenuta nel 2024 su un percorso completamente diverso. La squadra punto di riferimento della corsa sarà come al solito l’UAE Team Emirates XRG che ha il Isaac del Toro e Adam Yates i due ciclisti più adatti alle pendenze della salita finale. Da segnalare che ai nastri di partenza, oltre a Bettiol, erano presenti altri due vincitori della Milano – Torino: Diego Ulissi (Team XDS Astana) vincitore nel 2013 e Michael Woods (Team Israel Premier Tech) vincitore nel 2019. Dopo una trentina di km dalla partenza di Rho si formava la fuga di giornata grazie all’azione di cinque ciclisti ovvero Jonas Rutsch (Team Intermarché Wanty), Nariyuki Masuda (JCL Team UKYO), Mattia Bais (Team Polti VisitMalta), Davide Baldaccini e Kristian Sbaragli (Team Solution Tech – Vini Fantini). Le squadre più impegnate all’inseguimento erano l’UAE Team Emirates XRG ed la Tudor Pro Cycling Team. Una caduta a 114 costringeva al ritiro Michael Woods. Il ritmo impetuoso impresso dall’UAE Team XRG nella prima scalata verso Superga si faceva sentire nelle gambe del gruppo che affrontava l’ascesa finale forte di una trentina scarsa di unità, mentre la fuga perdeva pezzi irrimediabilmente. Rutsch era l’ultimo fuggitivo ad essere ripreso dal gruppo a circa 5 km dalla conclusione. Il primo attacco vero e proprio lo portava Anders Halland Johannessen (Team Uno X Mobility) a 4 km dall’arrivo. Rispondevano all’attacco del ciclista norvegese prima Adam Yates (UAE Team Emirates) e poi Ben Tulett (Team Visma Lease a Bike). Tobias Halland Johannessen (Team Uno x Mobility) prendeva il posto del fratello nelle prime posizioni del gruppo quando mancavano circa 3 km alla fine. Anche Isaac del Toro (UAE Team Emirates) recuperava posizioni e si faceva vedere nelle primissime posizioni del gruppo. Sotto lo striscione dell’ultimo km attaccava con decisione ma forse troppo presto Halland Johannessen che si faceva superare nel giro di un centinaio di metri da Tulett il quale a sua volta non riusciva a fare il vuoto e veniva anzi prima affiancato e poi superato da Del Toro negli ultimi metri, Il ciclista messicano andava così a vincere la sua prima Milano – Torino, che coincideva anche con la prima vittoria di un ciclista messicano in 106 edizioni. A un secondo di ritardo Tules si piazzava in seconda posizione mentre Halland Johannessen era terzo a 9 secondi di ritardo da Del Toro. Chiudevano la top five Adam Yates a 24 secondi di ritardo da Del Toro ed Einer Rubio (Team Movistar) a 27 secondi di ritardo da Del Toro. L’unico italiano nella top ten era Lorenzo Fortunato (Team XDS Astana), ottavo a 38 secondi di ritardo da Del Toro, alla prima vittoria stagionale. Adesso tutte le attenzioni degli appassionati si concentreranno nel week end quando la Milano – Sanremo, prima Monumento del 2025, infiammerà la riviera ligure.
Antonio Scarfone

Isaac del Toro vince la Milano - Torino 2025 (foto: Getty Images)
MILAN FA DOPPIETTA, AYUSO RE DELLA CORSA DEI DUE MARI
Jonathan Milan (Lidl – Trek) sfreccia nella tappa conclusiva della Tirreno Adriatico 2025 a San Benedetto del Tronto e fa doppietta nella corsa dei due mari, imbattibile per tutti il velocista italiano che conquista la maglia della speciale classifica a punti, si deve arrendere nonostante una bella volata Sam Bennett (Decathlon AG2R La Mondiale Team) che arriva secondo, mentre terzo chiude Olav Kooij (Team Visma – Lease Bike). In ottica di classifica generale Juan Ayuso (UAE Team Emirates XRG) vince la corsa, cambia il secondo posto che va a Filippo Ganna (Ineos Grenadiers) che grazie ai secondi di abbuono del traguardo volante sopravanza Antonio Tiberi (Bahrain Victorious) terzo nella classifica.
Il via da Porto Potenza Picena per l’ultima tappa della Tirreno Adriatico 2025 porta il gruppo ad affrontare un solo GPM quello di Ripatransone posto dopo circa 60 Km di corsa, l’avvio è subito reso frizzante da Mathieu van der Poel (Alpecin-Deceuninck) che con continui scatto riesce a portare vuia un drappello di uomini con Kévin Vauquelin (Arkea-B&B Hotels), Lucas Hamilton (Ineos Grenadiers), Bjoern Koerdt (Team Picnic PostNL) e Manuele Tarozzi (VF Group Bardiani CSF – Faizanè). I battistrada guadagnano circa 30” ma dietro la Ineos Grenadiers non ci sta, evidentemente gli uomini di Filippo Ganna vogliono provare a rosicchiare, proprio con Filippo, secondi al traguardo intermedio per acciuffare la seconda posizione della classifica generale ad un solo secondo da Antonio Tiberi (Bahrain Victorious). L’azione della Ineos Grenadiers infatti non si placa, i battistrada vengono subito ripresi uno ad uno prima del GPM di Ripatransone, l’ultimo a rialzarsi è Mathieu van der Poel a circa 2 Km dallo scollinamento. Il gruppo inizia a perdere qualche ruota veloce, in difficoltà infatti sia Dylan Groenewegen (Team Jayco-AlUla) e Olav Kooij (Visma|Lease a Bike) ma lo spazio per rientrare nella successiva discesa in vista del circuito di San Benedetto del Tronto c’è. Al traguardo volante Filippo Ganna (Ineos Grenadiers) capitalizza il lavoro dei suoi compagni di squadra passando in prima posizione e superando Antonio Tiberi (Bahrain Victorious), in classifica generale. E’ il primo vero sussulto della tappa che non vede momenti di particolare interesse. Mentre il gruppo si riorganizza prova un allungo il solito Ben Healy (EF Education – EasyPost) seguito da Dries De Bondt (Decathlon Ag2r La Mondiale) e Magnus Cort (Uno-X Mobility) ma senza successo. Il ritmo torna subito alto grazie alle squadre dei velocisti che vogliono provare a vincere la tappa, occasione ghiottissima per tanti. In testa si portano sia la Lidl – Trek sia la Visma | Lease a Bike. In vista dell’ultimo giro e prima dell’ultimo chilometro Filippo Ganna con una trenata delle sue allunga tutto il gruppo, alla sua ruota fanno buona guardia i Lidl – Trek che scortano Jonathan Milan lanciato al meglio in vista del traguardo dal compagno di squadra Edward Theuns, Milan diventa imprendibile per tutti e dà quasi una ruota a Sam Bennett (Decathlon Ag2r La Mondiale) secondo, terzo Olav Kooij (Team Visma – Lease Bike). Gran bella vittoria dell’italiano che arriva così all’appuntamento della Classicissima di sabato prossimo con i favori del pronostico, come anche Filippo Ganna per le speranze italiane. Per ciò concerne la classifica generale il Re dei due mari è Juan Ayuso (UAE Team Emirates XRG) apparso fin dalle prime salite il più forte in gara grazie anche ad una squadra solidissima.
Antonio Scarfone

Juan Ayuso (UAE Team Emirates XRG) vince la Tirreno Adriatico 2025 (Photo credit: Getty Images)
MAGNUS SHEFFIELD VINCE LA TAPPA FINALE DI NIZZA. A MATTEO JORGENSON LA PARIGI – NIZZA 2025
Nella vivace ottava ed ultima tappa, attacchi e contrattacchi dei big ma Matteo Jorgenson (Team Visma Lease a Bike) controlla la situazione e vince con merito la sua seconda Parigi – Nizza consecutiva. Magnus Sheffield (Team INEOS Grenadiers) vince in solitaria la tappa finale
L’ottava ed ultima tappa della Parigi – Nizza 2024 parte da Nizza e termina a Nizza dopo 119.9 km. I tre gpm del Col de la Porte, della Côte de Peille e del Col de Quatre Chemins decideranno le sorti della corsa a tappe francese. Gli ultimi due gpm saranno intervallati anche dal Col d’Èze, che sarà invece l’unico traguardo volante della tappa. Matteo Jorgenson (Team Visma Lease a Bike) parte in maglia gialla e proverà a vincere la sua seconda Parigi – Nizza consecutiva. Dopo qualche tentativo di attacco, Mads Pedersen (Team Lidl Trek) restava in testa all’inizio della salita del Col de la Porte. Ma l’INEOS Grenadiers aumentava il ritmo ed annullava l’azione di Pedersen. Era Joshua Tarling (Team INEOS Grenadiers) a scollinate in prima posizione sul gpm del Col de la Porte posto al km 50.7. Ma Pedersen non si arrendeva e contrattaccava all’inizio della Côte de Peille insieme ad Aleksandr Vlasov (Team Redbull BORA Hansgrohe) e Felix Gall (Decathlon AG2R La Mondiale Team). Era Vlasov a scollinare in prima posizione sulla Côte de Peille posta al km 79.2. Pedersen vinceva il traguardo volante del Col d’Èze posto al km 95.1. Sul gpm del Col de Quatre Chemins il gruppo, una volta ripresi gli attaccanti, si spezzettava in tanti drappelli. Magbus Sheffiel (Team INEOS Grenadiers) scollinava in prima posizione seguito come un’ombra dalla maglia gialla Jorgenson. Il britannico aumentaca l’andatura nella discesa verso Nizza ed andava a vincere in solitaria con 29 secondi di vantaggio su Jorgenson mentre Gall era terzo a 35 secondi di ritardo. Chiudevano la top five, entrambi a 1 minuto e 1 secondo di ritardo da Sheffield, Michael Storer (Team Tudor Pro Cycling) in quarta posizione e Clement Champoussin (Team XDS Astana) in quinta posizione. Pe Sheffield è la prima vittoria stagionale mentre Jorgenson vince la sua seconda Parigi – Nizza consecutiva con 1 minuto e 15 secondi di vantaggio su Florian Lipowitz (Team Redbull BORA Hansgrohe) e 1 minuto e 58 secondi di vantaggio su Thymen Arensman (Team INEOS Grenadiers). Per quanto riguardano le altre classifiche Mads Pedersen vince qualle a punti, Thomas Gachignard (Team TotalEnergies) quella dei gpm, Florian Lipowitz quella dei giovani ed infine il Team INEOS Grenadiers vince la classifica a squadre.
Antonio Scarfone

Magnus Sheffield vince a Nizza (foto: Getty Images)
AYUSO SENZA RIVALI ALLA TIRRENO ADRIATICO, VITTORIA NELLA TAPPA REGINA E IPOTECA DELLA CORSA DEI DUE MARI
Juan Ayuso (UAE Emirates XRG) si va a prendere l’arrivo in salita di Frontignano nella tappa regina della Tirreno Adriatico 2025, lo spagnolo finalizza il lavoro perfetto dei suoi compagni di squadra andando a vestire così la maglia azzurra, al secondo posto si piazza Tom Pidcock (Q36.5), terzo Jai Hindley (Red Bull-Bora-hansgrohe). Oggi classica chiusura a San Benedetto del Trono con l’arrivo destinato alle ruote veloci.
Da Cartoceto all’arrivo in salito di Frontignano la Tirreno Adriatico 2025 cercava il suo padrone visto l’esiguo vantaggio alla partenza di Filippo Ganna (Ineos Grenadiers) su Juan Ayuso (UAE Emirates XRG) in classifica generale. Ma prima della battaglia finale la tappa ha vissuto per buona parte dell’azione in fuga promossa da Samuele Battistella (EF Education – EasyPost) a cui si sono agganciati anche Gianni Vermeersch (Alpecin-Deceuninck), Andrea Vendrame (Decathlon Ag2r La Mondiale Team), Jasper Stuyven (Lidl-Trek), Andrea Pietrobon (Team Polti VisitMalta) e Magnus Cort (Uno-X Mobility). Non gente qualunque ma atleti che ben sanno leggere ed interpretare la possibilità di vittoria di una tappa, per loro la speranza è corsa nella corsa. Il gruppo inizialmente lascia fare tanto che il rallentamento del gruppo dei migliori fa si che nasca un contrattacco grazie a Benjamin Thomas (Cofidis) e Chris Hamilton (Team Picnic PostNL) che nell’arco di una ventina di chilometri rientrano sui battistrada, altri nuovi buoni che alimentano la speranza di buona riuscita della fuga. Il gruppo dopo la prima ora di corsa scivola a 3’ di ritardo, a questo punto i primi movimenti in testa a chi insegue sono svolti dalla Q36.5 Pro Cycling e dalla UAE Team Emirates – XRG ma nonostante ciò l’andatura resta bassa, a testimonianza del fatto che a 100 Km di gara il vantaggio è salito a 4’:30”. Il discorso cambia con l’arrivo in testa del plotone della Red Bull – Bora – hansgrohe ed infatti al traguardo volante di Pieve Torina gli inseguitori rosicchiano quasi una trentina di secondi. La tappa non vive di forti emozioni, se non all’attacco della salita finale con i battistrada che vi arrivano con solo 1’ di vantaggio, a dar man forte all’inseguimento anche il contributo della Bahrain-Victorious che aggredisce in testa la salita che porta all’arrivo, la fuga inizia così a perdere speranze e uomini, infatti i primi ad alzare bandiera bianca sono Andrea Pietrobon e Benjamin Thomas al contrario Andrea Vendrame prova uno scatto in solitaria ma più per scuotere i compagni di avventura rimasti, all’italiano non risponde nessuno e viene subito riassorbito poco dopo. Il gruppo dei migliori è ora tirato da Isaac del Toro (UAE Emirates XRG) che con un gran ritmo recupera secondi preziosi per un gruppo che inizia a perdere i velocisti. L’azione del messicano prosegue fino ai 4 chilometri dall’arrivo, il testimone è preso dal compagno di squadra Juan Ayuso (UAE Emirates XRG) che si porta prima in testa e subito dopo piazza il primo scatto, allo spagnolo si francobollano Tom Pidcock (Q36.5), Jai Hindley (Red Bull-Bora-hansgrohe) e Mikel Landa (Soudal Quick-Step). Restano più indietro invece Antonio Tiberi (Bahrain Victorious), Derek Gee (Israel-Premier Tech) e Ben Healy (EF Education-EasyPost). La maglia azzurra di Filippo Ganna (Ineos Grenadiers) scivola in fondo al gruppetto rimasto, per staccarsi poco dopo e salire del proprio passo. In testa Ayuso mette giù uno scatto, poi un secondo ed un terzo, al quarto lo spagnolo fa il vuoto quando mancano poco più di 2 Km all’arrivo. Il talento della UAE Emirates XRG va via tutto solo ed alza le braccia al cielo in cima a Frontignano, Pidcock chiude secondo insieme a Hindley, distanziati di 13”, due secondi dopo arriva Mikel Landa (Saudal – Quick Step) mentre Tiberi e Gee chiudono a 20”. L’ex maglia azzurra arriva a 50” e, nonostante ciò, riesce a conservare la terza posizione in classifica generale che vede Ayuso nuova maglia azzurra seguito da Antonio Tiberi Bahrain-Victorious a 37”, Filippo Ganna (Ineos Grenadiers) appunto è terzo a 38”, quarto Derek Gee (Israel Premier Teck) a 42” mentre in quinta posizione troviamo Jai Hindley (Red Bull-Bora-hansgrohe a 53”. Classifica generale che sostanzialmente resterà invariata quest’oggi dopo l’arrivo classico a San Benedetto del Tronto che chiama all’appello i velocisti.
Antonio Scarfone

Juan Ayuso esulta a Frontignano, sua la tappa regina della Tirreno Adriatico 2025 (Photo credit: Getty Images)
MICHAEL STORER VINCE AD AURON. MATTEO JORGENSON RESTA IN MAGLIA GIALLA
L’arrivo in salita di Auron favorisce la fuga e Michael Storer (Team Tudor Pro Cycling) ottiene la prima vittoria stagionale. I big di classifica instaurano una tregua prima della decisiva ottava ed ultima tappa di domani con tre impegnativi gpm
La Parigi – Nizza giunge alle due ultime tappe, le più insidiose dal punto di vista altimetrico, con Matteo Jorgenson (Team Visma Lease a Bike) in maglia gialla ma con ancora molto da dire in ottica classifica generale. Ceramente il ciclista statunitense parte in pole position per la vittoria finale ma le sorprese in una corsa come questa sono dietro l’angolo e qualcosa ne sa proprio Jonas Vingegaard che sembrava avviato ad una facile vittoria ma una caduta nella quinta tappa lo ha estromesso dalla Corsa verso il Sole. La settima tappa da Nizza ad Auron è lunga soltanto 109.3 km ma la salita finale di oltre 7 km al 6.9% di pendenza media promette spettacolo. Sulla Côte d’Aspremont si formava un drappello di una quindicina di ciclisti. Gli attaccanti erano Kelland O’Brien e Mauro Schmid (Team Jayco AlUla), Joshua Tarling (Team INEOS Grendiers), Bruno Armirail (Decathlon AG2R La Mondiale Team), Fred Wright (Team Bahrain Victorious), Ivan Romeo (Team Movistar), Julian Alaphilippe e Michael Storer (Team Tudor Pro Cycling), Stefan Kung e Johan Jacobs (Team Groupama FDJ), Neilson Powless e Georg Steinhauser (Team EF Education EasyPost), Clement Izquierdo, Alexandre Delettre e Jordan Jegat (Team TotalEnergies). Era Delettre a scollinare in prima posizione. Una caduta a 52 km dalla conclusione costringeva al ritiro Mattias Skjelmose Jensen (Team Lidl Trek). A 45 km dal termine i quindici uomini in fuga avevano 3 minuti di vantaggio sul gruppo maglia gialla tirato dalla Visma Lease a Bike. Storer vinceva il traguardo volante di Isola posto al km 129.4. I primi ciclisti della fuga a rialzarsi erano Jacobs, Alaphilippe e Delettre. A 4 km dalla conclusione restavano in testa alla corsa Steinhauser, Schmid e Storer. Storer accelerava e staccava il resto della compagnia. L’australiano aumentava la cadenza delle pedalata e si involava tutto solo verso la vittoria in solitaria. Storer trionfaca con 20 secondi di vantaggio su Schimid e 30 secondi di vantaggio su Steinhauser. Romeo era quarto a 45 secondi di ritardo mentre Jegat chiudeva la top five a 50 secondi di ritardo da Storer. I big di classifica alla fine non si facevano troppo male e solo Felix Gall (Decathlon AG2R La Mondiale Team) guadagnava qualcosina. Per Storer è la prima vittoria stagionale mentre in classifica generale resta tutto sostanzialmente immutato con Jorgenson sempre in maglia gialla davanti a Florian Lipowitz (Team Redbull BORA Hansgrohe) e Thymen Arensman (Team INEOS Grenadiers). Domani è in programma l’ottava ed ultima tappa della Parigi – Nizza 2025. Nizza è sede di partenza e di arrivo e le scalate del Col de la Porte, della Côte de Peille e del Col de Quatre Chemins saranno i giudici inappellabili della breve corsa a tappe francese.
Antonio Scarfone

Michael Storer vince ad Auron (foto: Dario Belingheri/Getty Images)
DALLA FUGA SPUNTA FREDERIK DVERSNES, VITTORIA PER IL NORVEGESE ALLA TIRRENO ADRIATICO
Il norvegese Frederik Dversnes (Uno X Mobility) capitalizza al meglio lo scatto nella salita finale rispetto ai propri compagni di fuga e va a vincere in solitaria il complicato arrivo a Pergola della Tirreno Adriatico 2025, il gruppo dei migliori è regolato da Mathieu van der Poel (Alpecin-Deceuninck) su Roger Adrià (Red Bull – Bora – hansgrohe). Filippo Ganna (Ineos Grenadiers) riesce a conservare la maglia azzurra.
Da Scoli Piceno a Pergola per una distanza di tappa di 205 Km la quinta tappa della Tirreno Adriatico 2025 sulla carta è stata contrassegnata da un circoletto rosso dai cacciatori di tappe, orografia del territorio che invoglia a provare la fuga ed allora fin dal primo chilometro l’attacco di Dries De Bondt (Decathlon AG2R La Mondiale) e Francisco Muñoz (Team Polti VisitMalta) ha dato l’input per far sì che potessero scattare anche PaulOurselin (Cofidis), Fredrik Dversnes (Uno-X Mobility), Manuele Tarozzi (VF Group-Bardiani CSF-Faizanè), Gal Glivar e Xandro Meurisse (Alpecin-Deceuninck).Tutti ottimi rersistenti pedalatori che fanno registrare la fuga giusta che sta bene al gruppo, infatti i battistrada riescono in pochi chilometri di corsa a portarsi a 3’ di vantaggio all’attacco della salita di Croce Casale. Dopo lo scollinamento, tra la discesa ed alcuni tratti in “mangia e bevi” il vantaggio si dilazione arrivando a toccare quasi i 7’. Campanello d’allarme per il gruppo che inizia così ad organizzarsi per l’inseguimento superato il cartello di 90 Km di corsa, a portarsi in testa compaiono gli uomini della Q36 Pro Cycling che riescono a rosicchiare un minuto ai fuggitivi intenti ad affrontae il GPM di Santa Marciana, qui alza bandiera bianca Francisco Muñoz. A dar man forte al tentativo di ricongiungimento ci pensa anche la UAE Team Emirates – XRG imprimendo un gran ritmo in testa a chi insegue. In discesa gli emiratini sono aiutati anche dagli Ineos Grenadiers che prima dello strappo di Barbara riescono a portare il gruppo a soli 3’:50” dalla testa della corsa mentre restano 40 Km da percorrere. L’ago della bilancia pende a questo punto per chi insegue, il gruppetto dei fuggitivi infatti perde anche Meurisse. Dietro intanto nuove forze per il gruppo dei migliori vengono immesse dalla Visma – Lease Bike, i gialloneri portano il plotone a 1’:40” dai battistrada, c’è la penultima salita da afrontare anticipata da Chris Hamilton (Team Picnic-PostNL) e Nicholas Prodhomme (Decathlon Ag2r La Mondiale) che tentano di anticiparsi ma vengono ripresi dal gruppo lanciato a forte velocità. Sia arriva all’ultima fatica della tappa, la salita di Monterolo per poi scendere verso Pergola il cui arrivo è posto in leggera pendenza, i battistrada conservano sol tanto 1’ di vantaggio. A questo punto Dversnes scatta in faccia ai compagnia di fuga rimasti, dal gruppo provano ancora un anticipo sia Esteban Chaves (EF Education-EasyPost) sia Nairo Quintana (Movistar) ma sono azioni che si sciolgono come neve al sole, il gruppo dei migliori li riassorbe subito tirato da Isaac Del Toro (UAE Team Emirates – XRG). In testa Dversnes scollina con 20” di vantaggio, dietro qualche scaramuccia tra Juan Ayuso (UAE Team Emirates-XRG) e Tom Pidcock (Q36.5 Pro Cycling) che con due scatti mettono in difficoltà la maglia azzurra Filippo Ganna (Ineos Grenadiers) ma viste le pendenze non impossibili riesce a tenere le ruote dei migliori. In discesa si registrano diversi scatti ma tutti infruttuosi, non c’è in questa fase una organizzazione tale da andare a riprendere Dversnes che guadagna ulteriori preziosi secondi tanto basta per affrontare il falsopiano che conduce all’arrivo e vincere in solitaria, dietro si piazzano a 7” tutti i migliori regolati da Mathieu Van der Poel (Alpecin-Deceuninck) su Roger Adrià (Red Bull – Bora – hansgrohe). Oggi tappa regina della corsa con l’arrivo in salita a Frontignano, sarà difficile per Ganna conservare la maglia azzurra nonostante conservi 22 “ su Ayuso e 29” su Tiberi.
Antonio Scarfone

Fredrik Dversnes esulta a Pergola (Photo credit: Getty Images)


