ÉTOILE DE BESSÈGES: SPRINT VINCENTE DI SØREN WÆRENSKJOLD A MARGUERITTES
La seconda tappa dell’Étoile de Bessèges è andata a Søren Wærenskjold che ha regolato Démare e Magnier che mantiene la maglia di leader della classifica
La seconda tappa dell’Étoile de Bessèges – Tour du Gard, la Domessargues – Marguerittes di 166 Km, è andata al norvegese della Uno-X Mobility Søren Wærenskjold. Sono saliti sul podio di giornata il francese Arnaud Démare (Arkéa – B&B Hotels) e il leader della classifica Paul Magnier (Soudal Quick-Step), che grazie al piazzamento rinforza la sua leadership anche in quelle a punti e dei giovani. Completano la TopTen di giornata Jordi Meeus (Red Bull – BORA – hansgrohe), Axel Laurance (INEOS Grenadiers), Paul Penhoët (Groupama – FDJ), Madis Mihkels (EF Education – EasyPost), Sandy Dujardin (Team TotalEnergies), Sam Bennett (Decathlon AG2R La Mondiale Team) e Axel Huens (Unibet Tietema Rockets). Per l’Italia da segnalare i piazzamenti di Giacomo Villa (Wagner Bazin WB), 19°, e di Marco Tizza (Wagner Bazin WB), 23°.
Durante lo svolgimento della volata finale si è registrata la caduta dello spagnolo Marc Brustenga (Equipo Kern Pharma) che ha tagliato il traguardo a piedi con la bicicletta in spalla.
La tappa odierna, caratterizzata dai doppi passaggi sulle “côtes” di Montagnac e Cabrières, è stata animata dalla classica fuga di giornata, iniziata dopo un paio di chilometri dal via e terminata in vista del finale. A promuoverla sono stati due dei protagonisti del tentativo di ieri, ovvero il leader della classifica dei GPM Axandre Van Petegem (Wagner Bazin WB) e Victor Vercouillie (Team Flanders – Baloise). Ai due si sono prontamente aggiunti Louis Kitzki (Alpecin-Deceuninck Development Team), Maël Guégan (CIC – U – Nantes) e Yohann Simon (St Michel – Preference Home – Auber93). I cinque sono stati “al vento” per la quasi totalità della tappa, ma le squadre dei velocisti non sono avvezze a regalare nulla e anche oggi non si sono fatte mancare l’occasione di lanciare verso il successo i loro sprinter.
Domani è in programma la terza tappa, che si correrà in circuito per 164 Km attorno a Bessèges, su di un tracciato vallonato e caratterizzato da sei Gran Premi della Montagna da affrontare. Precisamente i ciclisti in gara affronteranno per tre volte il Col de Brousses, per due volte il Col de Trélis e una sola volta la Côte de Méjannes-le-Clap.
Mario Prato

Wærenskjold ad un passo dalla vittoria nella seconda tappa dell'Étoile de Bessèges (Getty Images)
BUITRAGO VINCE SULL’ALTO DE PARTEGAT. VACEK RESISTE IN MAGLIA AMARILLO
Santiago Buitrago (Team Bahrain Victorious) spiana la salita conclusiva della seconda tappa della Volta Valenciana, con pendenze in doppia cifra negli ultimi 2 km, ottenendo così la prima vittoria stagionale. Mathias Vacek (Team Lidl Trek) conserva la maglia amarillo per soli 2 secondi su Joao Almeida (UAE Team Emirates XRG)
La seconda tappa della Volta a la Comunitat Valenciana parte da La Nucía e termina a Benifato dopo 166 km. I primi tre quarti della tappa non presentano difficoltà altimetriche di rilievo ma il discorso cambierà negli ultimi 60 km quando i ciclisti dovranno affrontare i tre gpm categorizzati del Coll de Rates, di Benimantell e dell’Alto de Partegat. Soprattutto l’ultimo, un prima categoria di oltre 4 km al 9.5% di pendenza media, sul quale tra l’altro è posta la linea d’arrivo, servirà a definire meglio la classifica generale ed a capire chi sono i veri capitani di ciascuna squadra dopo la cronosquadre di ieri. Il Team Lidl-Trek parte con un po’ di vantaggio visto l’exploit di ieri e ben cinque suoi ciclisti nella top five della generale. Vedremo inoltre quali e quante squadre attaccheranno la Lidl – Trek in un finale adattissimo a colpi di mano e attacchi a sorpresa. Mathias Vacek (Team Lidl – Trek) deve difendere la maglia amarillo appena conquistata e vedremo se avrà le potenzialità per essere un uomo di classifica vero e proprio. La fuga di giornata partiva dopo una decina di km ed era formata da cinque ciclisti ovvero Matyáš Kopecky (Team Novo Nordisk), Sinuhé Fernandez (Team Burgos Burpellet BH), Quentin Bezza (Team Wagner Bazin WB), Samuele Zoccarato (Team Polti VisitMalta) e Vicente Rojas (Team VF Group – Bardiani CSF – Faizanè). Dopo 60 km il quintetto di testa aveva 3 minuti e 10 secondi di vantaggio sul gruppo della maglia amarillo tirato dagli uomini della Lidl – Trek. Kopecky si aggiudicava il primo traguardo volante di Altea posto al km 89.3. A 60 km dalla conclusione il vantaggio della fuga era salito a 4 minuti e 30 secondi. All’inizio della scalata del Coll d Rates, primo dei tre gpm in programma, il vantaggio della fuga era sceso a 4 minuti. Kopecki scollinava per primo sul gpm del Colle de Rates ma il gruppo tirato dagli uomini dell’UAE Team Emirates XRG era sempre più minaccioso alle spalle dei fuggitivi. La fuga veniva ripresa definitivamente a 24 km dalla conclusione. A 17 km dall’arrivo Tobias Foss (Team INEOS Grenadiers) rompeva gli indugi e attaccava. Il norvegese scollinava in prima posizione sul gpm di Benimantell posto al km 156.3 ma alle sue spalle il gruppo, ridotto ad una dozzina di unità, lo teneva nel mirino. Tra i più attivi si segnalavano gli uomini del Team Movistar e del Team Bahrain Victorious. I primi a portarsi concretamente all’inseguimento di Foss erano Ivan Romeo (Team Movistar) e Pello Bilbao (Team Bahrain Victorious), finchè non lo raggiungevano a poco meno di 7 km dalla conclusione. Bilbao aumentava il ritmo sull’ultimo gpm ed in vista del traguardo restava da solo in testa. Alle sue spalle il compagno di squadra Santiago Buitrago accelerava a sua volta raggiungendo Bilbao a 400 metri dall’arrivo, nel tratto più duro. Il colombiano restava da solo in testa ed andava a vincere con 9 secondi di vantaggio su Bilbao e 13 secondi di vantaggio su Joao Almeida (UAE team Emirates XRG), Chiudevano la top five Jefferson Alveiro Cepeda (Team Movistar) e Thymen Arensman (Team INEOS Grenadiers) in quarta e quinta posizione a 21 secondi di ritardo da Buitrago. La maglia amarillo Vacek era soltanto tredicesimo a 57 secondi di ritardo da Buitrago. Per il cilclista colombiano è la prima vittoria stagionale e fa un bel balzo in classifica generale visto che adesso occupa la terza posizione con 5 secondi di ritardo da Vacek. Secondo è invece Almeida a 2 secondi di ritardo da Vacek. Domani è in programma la terza tappa da Algemesí ad Alpuente di 180.3 km. Le difficoltà principali si trovano nella parte centrale e finale della tappa. L’Alto de Alcublas e l’Alto Peñas de Dios inizieranno a mettere fatica nelle gambe dei ciclisti fino al terzo gpm di El Remedio, lungo 7.9 km con una pendenza media del 6.5%. Gli ultimi 25 km vallonati saranno corsi a tutta da un gruppo verosimilmente molto frazionato e con i big di classifica a scatenare la bagarre per conquistare la maglia amarillo, anche se il Vacek visto oggi non mollerà facilmente.
Antonio Scarfone

Santiago Buitrago vince sull'ALto de Partegat (foto: Getty Images)
A PAUL MAGNIER LA PRIMA TAPPA DELL’ÉTOILE DE BESSÈGES
Paul Magnier, francese della Soudal Quick-Step, al debutto stagionale, si è aggiudicato la prima tappa dell’Étoile de Bessèges – Tour du Gard. Sul podio di giornata Meeus e Van Den Berg.
Vittorioso debutto stagionale per il francese Paul Magnier. Il francese della Soudal Quick-Step si è imposto nella tappa d’apertura dell’Étoile de Bessèges – Tour du Gard, disputata in circuito attorno a Bellegarde. Alle sue spalle si sono piazzati Jordi Meeus (Red Bull – BORA – hansgrohe), Marijn van den Berg (EF Education – EasyPost), Maxim Van Gils (Red Bull – BORA – hansgrohe), Timo Kielich (Alpecin – Deceuninck), Sandy Dujardin (Team TotalEnergies), Arnaud De Lie (Lotto), Jan Tratnik (Red Bull – BORA – hansgrohe), Axel Laurance (INEOS Grenadiers), mentre chiude la TopTen Lukáš Kubiš (Unibet Tietema Rockets). Il successo odierno vale per il francese la leadership in ben tre classifiche, la generale, quella a punti e quella dei giovani.
La fuga di giornata che ha animato buona parte della giornata è stata portata avanti da Axandre Van Petegem (Wagner Bazin WB), primo Leader della Classifica dei GpM, Victor Vercouillie (Flanders – Baloise), Célestin Guillon (Van Rysel Roubaix) e Axel Mariault (CIC – U – Nantes). I quattro, capaci di raggiungere un vantaggio massimo superiore ai sei minuti, sono stati ripresi quando al traguardo mancavano solo una quarantina di chilometri. Dopo il ricongiungimento ci ha provato un gruppetto formato da Lennert Belmans (Alpecin-Deceuninck Development Team), Baptiste Planckaert (Van Rysel Roubaix) e Maël Guégan (CIC – U – Nantes). La loro azione non ha avuto fortuna e ha fatto da apripista al lavoro delle squadre dei velocisti che hanno preparato al meglio la strada alle loro ruoto veloci, anche se la rampa finale verso il traguardo ha selezionato il gruppo che è andato a giocarsi la vittoria in più plotoncini, distanziati di poche manciate di secondi l’uno dall’altro.
Domani si disputerà la seconda tappa con partenza da Domessargues e arrivo dopo un percorso vallonato a Marguerittes. Il menù prevede quattro “côtes”, con l’ultima di queste piazzata a meno di dieci chilometri dalla fine. Un buon trampolino di lancio per chi vorrà tentare la sorte ed evitare un arrivo a ranghi compatti.
Mario Prato

Magnier esulta sul traguardo di Bellegarde (Getty Images)
VALENCIANA, DOMINIO LIDL TREK NELLA CRONOSQUADRE. VACEK PRIMA MAGLIA AMARILLO
Con una grande prestazione di squadra, il Team Lidl -Trek stravince la cronosquadre della prima tappa ed è l’unica squadra a scendere sotto i minuti. Più staccate Team Jayco AlUla e Red Bull – BORA – hansgrohe. Mathias Vacek è la prima maglia amarillo della breve corsa a tappe spagnola
La Volta a la Comunitat Valenciana è la prima corsa a tappe che si svolge in Spagna nel 2025 ed inizia con un’inusuale cronosquadre di oltre 34 km da Orihuela a Orihuela Playa. La classifica generale avrà già dopo la prima tappa una fisionomia ben definita e capiremo subito quali saranno i ciclisti che si contenderanno la vittoria finale, da ipotecare comunque nelle successive tappe in linea – specialmente la seconda e la terza – che offrono percorsi vallonati e in cui non mancheranno gli attacchi dei big. A vincere è stata la Lidl – Trek con il tempo di 39 minuti e 19 secondi, unica squadra capace di scendere sotto i 40 minuti con la media superiore ai 52 km/h. A tagliare per primo il traguardo è stato Mathias Vacek che è la prima maglia amarillo della breve corsa spagnola davanti ai compagni di squadra Jonathan Milan e Dan Hoole. La forza della squadra a stelle è strisce è testimoniata dal quarto posto di Jakob Soderqvist e dal quinto posto di Edward Theuns, rispettivamente a 1 secondo ed a 30 secondi di ritardo da Vacek. A 46 secondi di ritardo dalla Lidl Trek troviamo il Team Jayco Alula mentre la Red Bull – BORA – hansgrohe chiude con 50 secondi di ritardo, così come l’UAE Team Emirates XRG chiude, il che vuol dire che i vari McNulty, Almeida e Sivakov, capitani della formazione emiratina, dovranno già da domani attaccare per recuperare il tempo perduto. Anche Alexander Vlasov , in forze alla Redbull, e dovrà attaccare nelle prossime tappe, lui che lo scorso anno fu terzo della generale. Tra le squadre più penalizzate citiamo la Bahrain Victorious di Santiago Buitrago, secondo lo scorso anno, che paga 1 minuto e 12 secondi di ritardo dall’UAE team Emirates XRG, mentre limitano i danni Team INEOS Grenadiers e Team Movistar, rispettivamente a 52 secondi di ritardo ed a 1 minuto e 5 secondi di ritardo dalla Lidl – Trek. Domani è in programma la seconda tappa da La Nucía Benifato di 166km con un finale impegnativo che prevede la scalata in rapida successione del Coll de Rates, di Benimantell e dell’Alto de Partegat. Quest’ultima salita è lunga poco più di 4 km ed ha una pendenza media superiore al 9%, perciò coloro che vogliono puntare alla vittoria non si faranno pregare e dovranno necessariamente attaccare, soprattutto quegli scalatori che oggi non hanno brillato nella cronosquadre.
Antonio Scarfone

Il Team Lidl - Trek vince la cronosquadre di Orihuela (foto: Getty Images)
VALENTIN FERRON ESPUGNA LA “MARSIGLIESE”, IL FRANCESE VINCE LA PRIMA CORSA TRANSALPINA
Vittoria al fotofinish per il transalpino Valentin Ferron al Gran Prix Cycliste de Marseille La Marseillaise .Il portacolori dellla Cofidis si è imposto su Vincent Van Hemelen e Francisco Galván. Primo degli italiani Marco Tizza, undicesimo.
Con un finale incerto fino all’ultimo, i quattro fuggitivi sono stati riassorbiti in vista dello striscione d’arrivo, si è disputato la prima corsa del calendario francese. Il GP Cycliste de Marseille La Marseillaise, “classica” d’apertura, si è oggi decisa al Cofidis. Il successo è così andato al francese Valentin Ferron (Cofidis), capace di rimontare con successo il belga Vincent Van Hemelen (Team Flanders – Baloise). Terzo si è piazzato lo spagnolo Francisco Galván (Equipo Kern Pharma) e a seguire sono transitati sotto lo striscione d’arrivo Eduard Prades (Caja Rural – Seguros RGA), Paul Seixas (Decathlon AG2R La Mondiale Team), Gotzon Martín (Euskaltel – Euskadi), Nicolas Prodhomme (Decathlon AG2R La Mondiale Team), Axel Laurance (INEOS Grenadiers), e Pau Miquel (Equipo Kern Pharma) con Alex Molenaar (Caja Rural – Seguros RGA) a completare la TopTen davanti a Marco Tizza (Wagner Bazin WB), primo dei corridori di casa nostra.
Fin dalle prime fasi di gara la corsa come tradizione si è svolta in una maniera molto garibaldina con un susseguirsi di attacchi e contrattacchi. Il tentativo più interessante è stato quello portato con non poche ambizioni da Kevin Vauquelin (Arkéa-B&B Hotels), Axel Laurance (Ineos Grenadiers), Timo Kielich (Alpecin-Deceuninck) e Paul Seixas (Decathlon AG2R La Mondiale). I quattro si sono avvantaggiati quando mancavano una ventina di chilometri al termine e la loro azione è terminata a soli 500 metri dal traguardo. A quel punto a prendere la scena è stato il belga Van Hemelen, autore di una volata lunghissima che meritava maggior successo. Successo andato. però, al transalpino Ferron , capace di rimontarlo e superarlo. Anche se solo di pochi centimetri, come ha messo in evidenza il fotofinish.
Mario Prato

E' stato necessario il fotofinish per decretare il vincitore del 46° Grand Prix Cycliste de Marseille La Marseillaise (foto LNC / B. Bade)
IURI LEITAO SORPRENDE I VELOCISTI E VINCE IL TROFEO PALMA
Nell’ultima delle cinque prove del Challenge Mallorca, Iúri Leitão (Team Caja Rural Seguros RGA) è autore di un’accelerazione mortifera a 200 metri dall’arrivo che gli consente di vincere davanti ai velocisti. Quarta posizione per Matteo Malucelli (Team XDS Astana).
Il Trofeo Palma mette fine ad un Challenge Mallorca che ha visto complessivamente una buona partecipazione di squadre e di ciclisti nei cinque giorni di svolgimento. Un po’ di tristezza e di scoramento ha mostrato però l’organizzazione della corsa quando ieri i ciclisti hanno imposto la cancellazione del Trofeo Andratx – Pollença dopo 25 km dalla partenza per condizioni di strada giudicate dagli stessi corridori pericolose. La corsa conclusiva si svolge su strade pianeggianti avendo come sede di partenza e di arrivo Palma de Mallorca. Saranno verosimilmente i velocisti a giocarsi la vittoria con Biniam Girmay (Team Intermarchè – Wanty) che cerca il riscatto dopo il quarto posto del Trofeo Ses Salines. Dopo diversi attacchi la fuga buona evadeva dal gruppo intorno al km 50 grazie all’azione di Florian Lipowitz (Team Redbull BORA Hansgrohe) e Colby Lange (Team Project Echelon Racing). Il ciclista tedesco, praticamente all’esordio stagionale dopo la ‘falsa partenza’ di ieri al Trofeo Andratx, sembrava già bello pimpante tant’è vero che lasciava al palo il suo compagno di fuga a 64 km dalla conclusione, potendo sfruttare un vantaggio di 3 minuti sul gruppo tirato dalle squadre dei velocisti. Queste ultime aumentavano il ritmo nel primo passaggio sul circuito di Palma da ripetere cinque volte. Tra le squadre più attive all’inseguimento di Lipowitz si segnalavano l’Intermarchè Wanty, l’XDS Astana e la Q36.5 Pro Cycling. Il ciclista tedesco veniva ripreso a 13 km dalla conclusione. I velocisti si preparavano alla volata ma proprio quando tutto sembrava pronto per lo sprint finale ecco che a circa 200 metri dalla conclusione, approfittando della curva a gomito che dava sul rettilineo finale, Iúri Leitão (Team Caja Rural Seguros RGA) scattava sorprendendo tutti. Il portoghese dava tutto negli ultimi metri ed andava a cogliere la prima vittoria in carriera davanti a Stanisław Aniołkowski (Team Cofodis) ed Erlend Blikra (Team Uno X Mobility) mentre chiudevano la top five Matteo Malucelli (Team XDS Astana) in quarta posizione e Max Kanter (Team XDS Astana) in quinta posizione. Delusione per Girmay che non riusciva a fare meglio del nono posto. Per Leitão è la prima vittoria stagionale.
Antonio Scarfone

Iúri Leitão vince il Trofeo Palma (foto: Getty Images)
MAURO SCHMID VINCE LA CADEL EVANS ROAD RACE
Con un’azione solitaria dopo l’ultima ascesa di Challambra Crescent, Mauro Schmid (Team Jayco AlUla) si avvantaggia sul primo gruppo inseguitore e mantiene un margine risicato ma sufficiente a consentirgli di ottenere la prima vittoria in stagione. Quinto posto per Andrea Bagioli (Team Lidl Trek).
La Cadel Evans Great Ocean Road Race conclude il calendario australiano di corse dopo il Tour Down Under e la Surf Coast Classic. La corsa dedicata al campione australiano vincitore della medaglia d’oro a Geelong nel 2010 ha proprio la cittadina a sud ovest di Melbourne come sede di partenza e di arrivo. Gli ultimo 70 km della corsa si svolgeranno proprio all’interno del circuito di Geelong che dovrà essere affrontato quattro volte. La salita di Challambra Crescent è la maggiore insidia altimetrica ed i velocisti presenti dovranno superarla bene per poter sprigionare tutta la potenza nella volata che non sembra scontata. Laurence Pithie (Team Redbull BORA HAnsgrohe) difende la vittoria del 2024 e partirà col dorsale numero 1. Era Andrea Raccagni Noviero (Team Soudal Quick Step) a tentare l’azione solitaria subito dopo la partenza. Il gruppo lasciava fare e l’italiano raggiungeva un vantaggio massimo che sfiorava gli 8 minuti dopo una settantina di km dalla partenza. All’inizio del primo dei quattro giri del circuito cittadino di Geelong, il vantaggio di Raccagni Noviero si era dimezzato sotto l’azione delle squadre inseguitrici, che avevano iniziato ad aumentare il ritmo. Erano in particolare gli uomini del Team Lidl Trek a farsi vedere costantemente nelle prime posizioni. Una volta ripreso il battistrada, a circa 70 km dalla conclusione, iniziavano gli scatti per mettere subito in difficoltà i velocisti. Uno dei primi ad alzare bandiera bianca era proprio Sam Welsford (Team Redbull BORA Hansgrohe). A 46 dalla conclusione attaccava un quartetto formato da Connor Swift (Team INEOS Grenadiers), Chris Harper (Team Jayco AlUla), Max Walker (Team EF Education Easy Post) e Rudy Porter (Nazionale Australiana). A 19 km dalla conclusione Swift e Porter, restati da soli in testa, venivano ripresi dal gruppo tirato questa volta dalla Movistar e dall’Israel Premier Tech. A circa 7 km dalla conclusione dopo il quarto ed ultimo passaggio sul gpm di Challambra Crescent, si avvantaggiava un gruppetto di una dozzina di unità nel quale erano presenti Laurence Pithie e Finn Fisher-Black (Team Redbull BORA Hansgrohe), Mauro Schmid (Team Jayco AlUla), Andrea Bagioli (Team Lidl Trek), Magnus Sheffield (Team INEOS Grenadiers), Lewis Askey e Remy Rochas (Team Groupama FDJ), Javier Romo (Team Movistar), Oscar Onley (Team Picnic PostNL), Aaron Gate (Team XDS Astana), Corbin Strong e Michael Woods (Team Israel Premier Tech) ed Esteban Chaves (Team EF Education EasyPost). Schmid apriva un piccolo buco che si allargava sempre di più e pur riuscendo a raggiungere un vantaggio di una quindicina di secondi il gruppo alle sue spalle non riusciva a rintuzzare il suo attacco. Il campione nazionale svizzero vinceva praticamente in solitaria con 3 secondi di vantaggio su Gate e Pithie mentre chiudevano la top five Romo in quarta posizione e Bagioli in quinta posizione. Per Schmid è la prima vittoria del 2025.
Antonio Scarfone

Mauro Schmid vince la Cadel Evans Road Race (foto: Getty Images)
A MOSCHETTI L’ULTIMA TAPPA DELL’ALULA TOUR DI PIDCOCK
L’ultima tappa dell’AlUla Tour è firmata da Matteo Moschetti. Il milanese ha avuto la meglio su Dylan Groenewegen e Juan Sebastián Molano, saliti sul podio di giornata. Ottavo Alberto Bruttomesso. Nonostante il vento abbia reso complicate alcune fasi di gara Tom Pidcock ha conquistato la corsa saudita e la classifica a punti.
Matteo Moschetti mette in carniere il suo primo successo stagionale centrando l’ultima tappa dell’AlUla Tour. Il milanese del Q36.5 Pro Cycling Team ha regolato allo sprint un gruppo di 15 elementi precedendo nell’ordine Dylan Groenewegen (Team Jayco AlUla), Juan Sebastián Molano (UAE Team Emirates – XRG), Alexander Kristoff (Uno-X Mobility), Yevgeniy Fedorov (XDS Astana Team), Florian Dauphin (Team TotalEnergies), Arvid de Kleijn (Tudor Pro Cycling Team), Alberto Bruttomesso (Bahrain – Victorious), Sasha Weemaes (Wagner Bazin WB), Marc Brustenga (Equipo Kern Pharma) e i rimanenti componenti del mini plotone.
La tappa odierna, caratterizzata dalla presenza del vento che ha frazionato il gruppo in più gruppi tronconi, non ha creato problemi a Tom Pidcock, compagno di squadra del vincitore dell’ultima tappa, che ha portato a casa il doppio successo: sue, infatti, sono sia la maglia verde della classifica generale, sia quella rossa della classifica a punti.
Se il britannico è sgusciato indenne tra gli scherzi di Eolo, lo stesso non possono dire Rainer Kepplinger (Bahrain – Victorious) e Alan Hatherly (Team Jayco AlUla) che, partiti rispettivamente in seconda e terza posizione, hanno chiuso la tappa nel terzo gruppo, giunto al traguardo 57” dopo la vittoria di Moschetti. Sul podio finale della corsa sudita sonocosì saliti Fredrik Dversnes (1′19″) e Johannes Kulset (1′11″), entrambi della Uno-X Mobility, così come Ådne Holter, quarto a 1′22″. Seguono Kepplinger a 1′23″, Hatherly e Frank van den Broek (Team Picnic PostNL) a 1′17″, Alessandro Fancellu (JCL Team UKYO) a 1′39″, Diego Uriarte (Equipo Kern Pharma) a 1′51″, Jordan Jegat (Team TotalEnergies), Mathias Bregnhøj (Terengganu Cycling Team) e Stefan de Bod (Terengganu Cycling Team) a 1′58″.
La classifica a punti alle spalle del ragazzo di Leeds vede tutti velocisti di razza: con lo stesso gruzzolo di punti, 30, troviamo nell’ordine Tim Merlier (Soudal Quick-Step), Molano e Groenewegen, mentre Moschetti si è piazzato quinto con 29 punti.
La classifica della combattività è, invece, andata al belga Jens Reynders (Wagner Bazin WB) davanti al colui che ha vestito la maglia nelle prime frazioni, il malese Muhammad Nur Aiman Bin Rosli (Terengganu Cycling Team).
La classifica dei giovani è stata affare per la norvegese Uno-X Mobility, che è risultata anche il miglior team nella speciale classifica e che ha piazzarto nelle prime due posizioni Kulset e Holter.
Mario Prato

Moschetti vince la tappa conclusiva della corsa saudita (Getty Images)
TOM PIDCOCK SI PRENDE ANCHE LA TAPPA REGINA DELL’ALULA TOUR
Successo bis di Tom Pidcock che dopo essersi “regalato” la seconda frazione della corsa saudita si è aggiudicato anche quella che da tutti veniva indicata come la tappa regina. Il britannico si è imposto facendo il forcing sulla salita decisiva e arrivando solo al traguardo. Podio di giornata per Hatherly e Kepplinger. Sesto Pesenti e nono Fancellu.
Tom Pidcock, dopo il successo di Mercoledì scorso che lo aveva proiettato in testa alla classifica, ha rafforzato la sua leadership concedendo il bis anche nella Maraya-Skyviews of Harrat Uwayrid. La salita decisiva della tappa odierna ha visto il portacolori della Q36.5 Pro Cycling Team prima dettare il ritmo per sfoltire i potenziali avversari e poi involarsi in solitaria. Nonostante gli sforzi, gli avversari nulla hanno potuto contro la determinazione del venticinquenne di Leeds. I primi inseguitori, Alan Hatherly (Team Jayco AlUla), Rainer Kepplinger (Bahrain – Victorious) e Johannes Kulset (Uno-X Mobility) hanno chiuso dopo 12”. Eddie Dunbar (Team Jayco AlUla) ha tagliato il traguardo 16″ più tardi. Dopo 24″ Thomas Pesenti (Soudal – Quick-Step Devo Team) ha regolato un gruppetto di 15 unità precedendo nell’ordine Xabier Mikel Azparren (Q36.5 Pro Cycling Team), Alessandro Fancellu (JCL Team UKYO), Joris Delbove (Team TotalEnergies), Max van der Meulen (Bahrain – Victorious) e gli altri.
Al termine di questa decisiva tappa la classifica generale dell’AlUla Tour 2025 vede ovviamente Pidcock in maglia di leader con un vantaggio di 29” su Kepplinger, 32” su Hatherly, 1’11” su Fredrik Dversnes (Uno-X Mobility) e 1’13” su Kulset. Primo italiano è Fancellu, decimo a 1’38”.
La tappa odierna si è svolta con la consueta fuga di giornata iniziata da Jens Reynders (Wagner Bazin WB), Alessandro Romele e Alexandre Vinokurov (XDS Astana), che si sono avvantaggiati dopo il primo traguardo volante, posto dopo soli 10 km di gara. Al terzetto si sono aggiunti dopo più di 45 Km Yuma Koishi (JCL Team Ukyo), Muhammad Shahmir Aiman Abdul Halim (Terengganu Cycling Team), Andreas Miltiadis e Kongphob Timachai (Roojai Insurance), Ali Jehad Alhassan (Rappr. Saudita) e Henri Renard-Haquin (Wagner Bazin WB). I fuggitivi perdendo elementi riescono comunque a raggiungere le prime rampe della salita simbolo della tappa odierna. I cinque sopravissuti – Romele, Reynders, Koishi, Abdul Halim e Renard-Haquin – vengono raggiunti poco prima dello show di Pidcock come in un ideale passaggio di testimone in testa alla gara.
Domani l’AlUla Tour terminerà con la quinta tappa, che preveda la partenza dall’AlUla Camel Cup Track e il ritorno dopo quasi 170 Km alla pista normalmente utilizzata per le corse dei cammelli. Il tracciato prevede solo qualche saliscendi e l’arrivo in volata sarà la soluzione più probabile, ma la corsa potrebbe essere resa molto più tosta del previsto dal vento, poichè si correrà in una delle zone più esposte dell’Arabia, con ampi tratti da percorrere allo scoperto nel deserto. Eventuali tempeste di sabbia potrebbe proporre un tranello non di poco conto, con il rischio che si verifichino i famigerati ventagli, nei quali si possono lasciare per strada parecchi minuti.
Mario Prato

Pidcock all'attacco sulla salita più dura dell'AlUla Tour (Getty Images)
STORK SORPRENDE I BIG A SELVA. SUO IL TROFEO SERRA DE TRAMUNTANA
Con un attacco a poco più di tre km dalla conclusione, Florian Stork (Team Tudor Pro Cycling) si invola e va a vincere la sua prima corsa tra i pro. Piazza d’onore per Martin Marcellusi (VF Group – Bardiani CSF – Faizanè) mentre gli attesi Antonio Morgado (UAE Team Emirates XRG) e Marc Hirschi (Team Tudor Pro Cycling), nonostante qualche attacco isolato, non fanno meglio di una top ten.
Il Challenge Mallorca 2025 giunge al giro di boa con la terza delle cinque prove totali, il Trofeo Serra de Tramuntana. Sono poco più di 151 i km da Lluc a Selva. La corsa si deciderà molto probabilmente nella parte centrale della corsa, quando i ciclisti affronteranno in rapida successione il Coll de Sa Batalla, Il Coll Puig Maior ed il Coll de Sóller, tutte e tre salite lunghe tra i 7 e gli 8 km e con pendenze piuttosto accentuate. Tra i favoriti alla partenza troviamo Jan Christen (UAE Team Emirates XRG), vincitore l’altro ieri nel Trofeo Calvià. La squadra emiratina ha tra le sue fila anche Antonio Morgado, che si è già messo in luce in questo Challenge Mallorca con due terzi posti, oltre alla vittoria all’esordio stagionale nel Gran Premio Castellon. Morgado e Christen dovranno vedersela principalmente con Marc Hirschi (Team Tudor Pro Cycling) ma altri ottimi finisseur come Christian Scaroni e Clement Champoussin (Team XDS Astana) e Roger Adrià (Team Redbull BORA Hansgrohe). Attenzione anche a quei ciclisti che possono resistere in salita e rientare nel tratto pianeggiante finale come Biniam Girmay (Team Intermarchè Wanty), Marijn van den Berg (Team EF Education EasyPost) ed Alex Aranburu (Team Cofidis). Sui primi due gpm il gruppo restava compatto con le squadre dei favoriti – principalmente UAE Team Emirates XRG e Team Tudor Pro Cycling – a condurre l’andatura in testa. Sul Coll de Soller la corsa finalmente si animava e si formava un primo gruppo di testa di una decina di ciclisti tra cui gli onnipresenti Morgado, Christen e Hirschi. Tra gli italiani era presente Diego Ulissi (Team XDS Astana). Ad una ventina di km dalla conclusione Morgado restava da solo in testa alla corsa seguito a una ventina di secondi da Hirschi, Ulissi, Florian Stork (Team Tudor Pro Cycling), Markus Hoelgaard (Team Uno X Mobility), Hugo de la Calle (Team Burgos Burpellet BH), on Barrenetxea (Team Movistar), Raul Garcia Pienna (Team Arkea B&B Hotels) e da un terzetto della VF Group – Bardiani CSF – Faizanè formato da Alessandro Pinarello, Filippo Fiorelli e Martin Marcellusi. Morgado veniva ripreso a 12 km dalla conclusione. A poco più di 3 km dall’arrivo Stork rompeva gli indugi ed accelerava. Il tedesco si avvantaggiava in breve tempo sul gruppetto degli inseguitori, dal quale usciva a sua volta Marcellusi, ma il ciclista italiano nulla poteva contro la progressione di Stork che continuava a guadagnare terreno andando a vincere in solitaria sull’arrivo in salita di Selva. Marcellusi era secondo a 18 secondi di ritardo mentre chiudeva il podio Hoelgaard a 25 secondi di ritardo. Quarto posto per Barrenetxea e quonto posto per Garcia Pienna a 25 secondi di ritardo da Stork. In top ten troviamo Ulissi in settima posizione e Fiorelli in decima posizione mentre Hirschi, favorito della vigilia, deve accontentarsi dell’ottavo posto. Per Stork è la prima vittoria in carriera tra i pro. Domani il Trofeo Andratx – Pollença, quarto atto del Challenge Mallorca 2025, presenta ancora tanta salita con i gpm del Coll de Sa Gramola, dell Coll d’en Claret, del Coll de Puig Maior e del Mirador d’es Colomer, sul quale è posto l’arrivo. Sarà una corsa ancora votata all’attacco con i velocisti che dovranno aspettare domenica per contendersi la vittoria nel Trofeo Palma, quinto ed ultimo capitolo del Challenge Mallorca.
Antonio Scarfone

Florian Stork vince il Trofeo Serra de Tramuntana (foto: Getty Images)