PHILIPSEN VINCE A SMIRNE E DIVENTA LA NUOVA MAGLIA TURCHESE

aprile 12, 2022 by Redazione  
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La terza volata su tre tappe, dopo due vittorie australiane, questa volta premia il belga Jasper Philipsen (Team Alpecin Fenix), che ha la meglio su Kaden Groves (Team BikeExchange) e Miguel Angel Fernandez (Team Global 6 Cycling). Philipsen è la nuova maglia turchese e domani con l’arrivo in salita di MAnisa entrano finalmente in scena i pretendenti alla vittoria finale.

La terza tappa del Giro di Turchia da Cesme ad Smirne è lunga 123 km e, come le due precedenti, non sembra discostarsi dal solito copione che prevede un arrivo in volata. Un solo GPM di quarta categoria dopo 30 km non sembra infatti una difficoltà insormontabile per i velocisti che pregustano una nuova battaglia all’ultimo colpo di pedale. Kaden Groves (Team BikeExchange) parte da Cesme in maglia turchese e dovrà difenderla dagli inevitabili attacchi sulla linea del traguardo. Un incerottatissimo Nairo Quintana (Team Arkea Samsic) non si arrende a botte e ferite patite nella doppia caduta di ieri e parte comunque mettendo nel mirino la tappa regina di domani con l’arrivo in salita a Manisa. La fuga di giornata si concretizzava intorno al quindicesimo km quando riuscivano ad evadere dal gruppo sei ciclisti: Vitaliy Buts (Sakarya BB Pro Team), Umberto Poli (Team Novo Nordisk), Peio Goikoetxea (Team Euskaltel – Euskadi), Noah Granigan e Scott McGill (Wildlife Generation Pro Cycling) e Leo Bouvier (Team ù tardiBike Aid). McGill vinceva il primo traguardo volante posto al km 17.1, mentre una decina di km più tardi Granigan si aggiudicava l’unico GPM della tappa posto al km 27.5. Il gruppo maglia turchese teneva sempre sotto controllo la fuga, che non superava mai i 2 minuti di vantaggio. McGill vinceva anche il secondo traguardo volante posto al km 81.1. Nel gruppo della maglia turchese era molto attivo il Team Lotto Soudal che si faceva notare in testa a tirare con un instancabile Thomas De Gendt. Granigan era il primo dei fuggitivi che si rialzava e si faceva riprendere dal gruppo a 25 km dall’arrivo. Gli ultimi fuggitivi ad essere ripresi dal gruppo erano Bouvier e McGill a 15 km dalla fine. Nonostante qualche attacco nel finale, tra cui quello del ciclista turco Amhet Orken (Wildlife Generation Pro Cycling). Il gruppo si presentava compatto sotto lo striscione dell’ultimo km, anche se un paio di km prima si registrava una caduta che coinvolgeva una decina di ciclisti tra i quali l’italiano Jakub Mareczko (Team Alpecin Fenix) ed il compagno di squadra Jay Vine, capitano della squadra belga per quanto riguarda la classifica generale. Per fortuna la caduta avveniva all’interno dei 3 km dall’arrivo, per cui i tempi venivano neutralizzati. Nella volata la spuntava Jasper Philipsen (Team Alpecin Fenix) davanti a Kaden Groves (Team BikeExchange) e Miguel Angel Fernandez (Team Global 6 Cycling). Chiudevano la top five Daniel McLay (Team Arkea Samsic) in quarta posizione ed Alberto Dainese (Team DSM) in quinta posizione. Nella top ten era da segnalare anche il nono posto di Filippo Tagliani (Team Drone Hopper – Androni Giocattoli). Philipsen si riscatta prontamente dopo i due secondi posti delle due tappe precedenti ed ottiene la terza vittoria stagionale essersi già imposto nella prima e nella sesta tappa dell’UAE Tour. In classifica generale il belga è anche la nuova maglia turchese con 2 secondi di vantaggio su Groves e 12 secondi di vantaggio su caleb Ewan (team Lotto Soudal). Domani con la quarta tappa si può dire che si deciderà molto del Giro di Turchia 2022 per quanto riguarda la parte alta della classifica generale. Infatti è in programma la Smirne – Manisa con un arrivo in salita di quasi 10 km alla media del 7.7%. Una salita che non ha nulla da invidiare a quelle alpine o pirenaiche ed anzi, se vogliamo fare un confronto, è molto simile per regolarità e pendenza alla prima metà della salita verso il Mont Ventoux, fino a Chalet Reynard. Le cadute di Quintana e Vine, tra i candidati più gettonati per la vittoria della corsa turca, possono aprire nuovi scenari per quanto riguarda i ciclisti da tenere in considerazione e vedremo chi riuscirà a emergere nella lotta per la vittoria di tappa. Di una cosa siamo certi: vincerà uno scalatore.

Antonio Scarfone

Jasper Philipsen vince a Smirne (foto: Getty Images)

Jasper Philipsen vince a Smirne (foto: Getty Images)

MATTEO MALUCELLI VINCE LA PRIMA TAPPA AL GIRO DI SICILIA

aprile 12, 2022 by Redazione  
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Matteo Malucelli (Selezione nazionale italiana) ha vinto la prima tappa del Giro di Sicilia battendo in volata Matteo Moschetti (Trek- Segafredo) e Filippo Fiorelli (Bardiani-CSF-Faizanè). Malucelli ha conquistato anche la prima maglia di leader.

La terza edizione del Giro di Sicilia presentava un percorso impegnativo con una tappa iniziale per velocisti, seguita da due tappe mosse e la tappa conclusiva sul Monte Etna.
Il favorito d’obbligo era l’ex vincitore Vincenzo Nibali (Astana Qazaqstan Team), che nonostante il difficile inizio di stagione sicuramente voleva colpire nella sua terra.
I principali avversari erano Jefferson Alexander Cepeda (Drone Hopper – Androni Giocattoli), Diego Rosa (EOLO-Kometa), Louis Meintjes e Domenico Pozzovivo (Intermarché – Wanty – Gobert Matériaux), Kenny Elissonde (Trek – Segafredo) e quello che forse era il vero principale avversario, ovvero Damiano Caruso (Selezione nazionale italiana), anche lui pronto a battagliare sulle strade di casa.

La prima tappa presentava un percorso quasi totalmente pianeggiante da Milazzo a Bagheria di 199 chilometri con i favori del pronostico in Matteo Moschetti (Trek- Segafredo), mentre i possibili outsiders erano Matteo Malucelli (Selezione nazionale italiana), Vincenzo Albanese (EOLO-Kometa), Filippo Fiorelli (Bardiani-CSF-Faizanè) e Gerben Thijssen (Intermarché – Wanty – Gobert Matériaux).

La fuga di giornata includeva Michael Belleri (Biesse – Carrera), Nelson Andrés Soto Martinez (Colombia Tierra de Atletas – GW Bicicletas – Shimano), Gabriele Petrelli (Cycling Team Friuli ASD), Alejandro Ropero Molina (EOLO-Kometa), Guido Draghi (Mg.K Vis-Color for Peace-VPM), Stefano Gandin (Team Corratec) e Francesco Zandri (Work Service Vitalcare Vega). Questi corridori guadagnavano un vantaggio massimo di quattro minuti che scendevano sotto gli sforzi di Bardiani-CSF-Faizanè e Intermarché – Wanty – Gobert Matériaux.
Sullo strappo di Termini Imerese, ai -24, si avvantaggiavano Zandri e Repero per la battaglia nella conquista del GPM. Nei chilometri successivi la fuga si ricompattava ad eccezione di Soto.
In gruppo era la selezione italiana a mantenere un forte ritmo che vedeva la rimonta sui fuggitivi ai -14, quando Petrelli e Belleri ci provavano in coppia, mentre la Bardiani prendeva il comando in gruppo riprendendo il resto della fuga. Nel tratto seguente, mentre Alessandro Monaco (Giotti Victoria – Savini Due) provava senza successo un attacco, il duo di testa manteneva un vantaggio di venti secondi fino agli ultimi otto chilometri, dove era la Trek – Segafredo ad occuparsi dell’inseguimento che alternandosi ad altre squadre riusciva a chiudere su di loro agli ultimi 5 chilometri.
Era quindi la selezione nazionale italiana a controllare il finale fino all’ultimo chilometro, quando la Trek – Segafredo tornava in testa per lanciare lo sprint negli ultimi 200 metri a Moschetti, il quale veniva però saltato all’ultimo da Malucelli, mentre Fiorelli si piazzava al terzo posto.
Per Malucelli è un importante successo dopo essere rimasto appiedato poco più di un mese fa al seguito dei provvedimenti presi durante l’invasione russa d’Ucraina. Infatti la ex Gazprom – Rusvelo, nonostante avesse rimosso gli sponsor incriminati, non sta avendo la possibilità da parte dell’UCI di continuare a gareggiare e la selezione nazionale italiana del CT Daniele Bennati sta aiutando i diversi atleti italiani a correre in diverse corse nelle ultime settimane.

Carlo Toniatti.

Il successo di Maluccelli a Bagheria (Massimo Fulgenzi/SprintCyclingAgency)

Il successo di Maluccelli a Bagheria (Massimo Fulgenzi/SprintCyclingAgency)

GROVES VINCE LA VOLATA DI ALACATI ED E’ LA NUOVA MAGLIA TURCHESE

aprile 11, 2022 by Redazione  
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Nella più che scontata volata della seconda tappa del Giro di Turchia, Kaden Groves (Team BikeExchange) vince davanti a Jasper Philipsen (Team Alpecin Fenix) e Sam Bennett (Team BORA Hansgrohe). L’australiano è la nuova maglia turchese mentre due cadute nel giro di una trentina di km mettono fuori causa per la classifica generale Nairo Quintana (Team Arkea Samsic).

La seconda tappa del Giro di Turchia 2022 parte da Selçuk e termina ad Alaçati dopo 158 km senza grosse difficoltà altimetriche. Un solo GPM posto ad una quarantina di km dall’arrivo non sembra poter incidere più di tanto sulla scontata volata. Caleb Ewan (Team Lotto Soudal) cerca il bis dopo la vittoria nella prima tappa; l’australiano può inoltre aumentare il proprio vantaggio sugli avversari diretti guadagnando gli abbuoni di tempo all’arrivo. Dopo la partenza da Selçuk, la fuga di giornata si formava al km 17 grazie all’azione di otto ciclisti: Jon Barrenetxea (Team Caja Rural – Seguros RGA), Peio Goikoetxea (Team Euskaltel Euskadi), Angel Fuentes (Team Burgos BH), Julian Lino (Team Bike Aid), Noah Granigan (Wildlife Generation Pro Cycling Team), Cristian Raileanu (Sakarya BB Pro Team), Oleksandr Prevar (Spor Toto Cycling Team) e Nicolas Sessler (Global 6 Cycling Team). Barrenetxea vinceva il primo traguardo intermedio posto al km 37.2 mentre il gruppo della maglia turchese inseguiva a circa 3 minuti di ritardo. Granigan vinceva il successivo traguardo volante posto al km 91.1. Durante la scalata verso l’unico GPM di giornata posto al km 117.1 il gruppo accelerava e diminuiva il suo ritardo nei confronti della fuga. A 38 km dall’arrivo una caduta coinvolgeva Nairo Quintana (Team Arkea Samsic) e Jay Vine (Team Alpecin Fenix), due attesi protagonisti della vittoria finale. Entrambi si rialzavano e rientravano in gruppo dopo circa 5 km. Nel frattempo la fuga si era spezzata in più parti a causa di attacchi e contrattacchi che avevano scosso il gruppo di testa. Granigan in particolare tentava l’azione solitaria e scollinava per primo sull’unico GPM di giornata. Alle sue spalle nei primi metri della discesa si riportava Goikoetxea che rilanciava l’azione e restava in testa da solo. A 27 km dall’arrivo Goikoetxea veniva ripreso ed il gruppo tornava compatto. A 23 km dall’arrivo ci provava Vitaliy Buts (Sakarya BB Pro Cycling Team) ma il ciclista ucraino durava in testa soltanto 3 km, così come Per Munstermann (Team Saris Rouvy Sauerland), ripartito subito dopo ma ripreso altrettanto rapidamente. Era in particolare il Team DSM a tenere l’alta l’andatura in testa alla corsa. Anche il Team Alpecin Fenix si faceva vivo nelle prime posizioni. A circa 4 km dall’arrivo un’altra caduta coinvolgeva Quintana. Il colombiano, pieno di graffi e con la maglia e il pantaloncino evidentemente strappati, sarebbe giunto all’arrivo con 1 minuto e 44 secondi di ritardo. La volata vedeva vincitore Kaden Groves (Team BikeExchange) davanti a Jasper Philipsen (Team Alpecin Fenix) e Sam Bennett (Team BORA Hansgrohe). Chiudevano la top ten Cees Bol (Team DSM) in quarta posizione e Caleb Ewan (Team Lotto Soudal) in quinta posizione. Groves ottiene la seconda vittoria stagionale dopo quella ottenuta nella seconda tappa del Giro di Catalogna e soprattutto balza al comanda della classifica generale diventando la nuova maglia turchese. L’australiano conduce con 2 secondi di vantaggio su Philipsen e con 4 secondi di vantaggio su Ewan. Domani è in programma la terza tappa da Cesme ad Izmir per un totale di 123 km. Un solo GPM di quarta categoria dopo 30 km non sembra, ancora una volta, una difficoltà insormontabile per i velocisti che salvo sorprese si giocheranno di nuovo la vittoria in volata.

Antonio Scarfone

Kaden Groves vince ad Alaçati (foto:Getty Images)

Kaden Groves vince ad Alaçati (foto:Getty Images)

AMSTEL, BIS DI KWIATKOWSKI. COSNEFROY BEFFATO AL FOTOFINISH

aprile 10, 2022 by Redazione  
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L’Amstel Gold Race 2022 si conclude esattamente come un anno fa con un finale grottesco che vede nuovamente protagonista il fotofinish. Ad alzare le braccia al cielo dopo un paio di minuti di attesa è stato il redivivo Michal Kwiatkowski (Ineos Grenadiers) che ha battuto di pochi centimetri il francese Benoit Cosnefroy (Ag2r Citroen Team) al termine di uno sprint a due. Così come nel 2021, anche questa volta l’analisi del fotofinish ha regalato momenti a dir poco teatrali, con Cosnefroy che ha inizialmente esultato dopo aver ricevuto la comunicazione (errata) della vittoria per poi sprofondare nell’amarezza una volta ufficializzato il trionfo del Polacco. Kwiatkowski ha così potuto festeggiare la sua seconda vittoria all’Amstel dopo quella ottenuta con la maglia iridata nel 2015. Terzo posto per Tiesj Benoot (Team Jumbo-Visma) che è riuscito ad anticipare nel finale il gruppetto inseguitore di cui faceva parte anche il grande favorito della vigilia Mathieu Van der Poel (Alpecin-Fenix).

Dopo l’edizione 2021, disputata su un circuito ridotto a causa delle restrizioni dovute alla pandemia, il percorso della classica olandese è tornato ad affrontare l’intera sequenza di brevi strappi che aveva caratterizzato le precedenti edizioni. Lungo i 254,1 km, con partenza a Maastricht ed arrivo a Valkenburg, i corridori erano attesi da ben 33 le cotes, inserite in una serie di circuiti concentrici ed immerse nella campagna del Limburgo.
La fuga di giornata è partita già al km 9 ed è stata animata da Ide Schelling (Bora-Hansgrohe), Owain Doull (EF Education-EasyPost), Johan Jacobs (Movistar Team), Emils Liepens (Trek-Segafrdo), Aaron Van Poucke (Sport Vlaanderen Baloise), Luca Rastelli e Davide Gabburo (Bardiani-CSF-Faizanè). Quest’ultimo si è però ben presto staccato, lasciando in testa alla corsa un drappello di 6 corridori che è riuscito a toccare un vantaggio massimo di circa 5 minuti.
Il gruppo, tirato principalmente dagli uomini dell’Alpecin-Fenix, ha man mano ridotto il vantaggio finchè, ai -96, si è staccato un gruppetto di contrattaccanti formato da Nathan Van Hooydonck (Jumbo-Visma), Victor Campenaerts (Lotto-Soudal) e Ivan Garcia Cortina (Movistar Team). Lo spagnolo di lì a poco si è rialzato, lasciando la coppia belga all’inseguimento dei 5 battistrada (nel frattempo aveva perso contatto Rastelli). L’inseguimento di Van Hooydonck e Campenaerts si è poi concretizzato ai -88, quando la coppia è rientrata sulla testa della corsa andando a formare un gruppetto di 7 battistrada che ha a lungo mantenuto un vantaggio di circa un minuto e mezzo sul gruppo principale.

Una volta entrati negli ultimi 60 km, l’andatura è aumentata sia nel gruppo inseguitore sia nel drappello di testa in cui il più attivo era il belga Nathan Van Hooydonck. A farne le spese sono stati prima Campenaerts e Schelling, che han perso contatto sul Loorberg (ai -58), e poi Emils Liepins che ha invece mollato la presa sul Gulperbergweg (-52). Dietro invece a tirare un gruppo sempre meno folto ed ormai lontano solo 40″ erano ancora i compagni di squadra di Mathieu Van der Poel. Di lì a poco (ai -50) è arrivato lo scatto di Tim Wellens (Lotto-Soudal) a cui si è immediatamente accodato Christophe Laporte (Jumbo-Visma), ma la mancata collaborazione del francese ha fatto finire ben presto l’azione.
Ai -47 il ritmo del gruppo è notevolmente aumentato per effetto del lavoro svolto dagli uomini dell’Ineos e così nel giro di un paio di chilometri (ai -44, sull’Eyserbosweg) i quattri battistrada superstiti sono stati assorbiti. A quel punto il plotone era ridotto ormai a non più di quaranta corridori.

La corsa è definitivamente scoppiata lungo uno dei muri più duri, il Keutenberg, posto ai -35. Il primo (timido) attacco è stato opera di Michal Kwiatkowski, ma non ha sortito particolari effetti. Ben più incisivo il successivo allungo di Tiesj Benoot che ha fatto uscire allo scoperto tutti i favoriti di giornata. Si è così formato un gruppetto che, oltre al belga della Jumbo-Visma, vedeva la presenza di Michal Kwiatkowski e Tom Pidcock della Ineos Grenadiers e poi Mathieu Van der Poel (Alpecin-Fenix), Kasper Asgreen (Quick Step Alpha Vinyl), Benoit Cosnefroy (Ag2r Citroen Team), Michael Matthews (Team BikeExchange-Jayco), Marc Hirschi (UAE Team Emirates), Stefan Kung (Groupama-FDJ), Alexander Kamp (Trek-Segafredo) e Dylan Teuns (Bahrain-Victorius). Il nuovo plotoncino di testa ha ben presto guadagnato un margine di sicurezza di 30″ su un gruppo in cui tra gli altri vi erano Matej Mohoric (Bahrain-Victorius), Michael Valgren (EF Education-EasyPost) e Matteo Trentin (UAE Team Emirates) ed ha proceduto senza sussulti fino all’ultimo passaggio sul Cauberg (-24). Proprio lungo lo strappo simbolo della corsa limburghese sono arrivati gli scatti di Hirschi e Pidcock che però non hanno fatto male a nessuno lasciando la situazione inalterata.

L’azione decisiva è venuta fuori poco dopo, in prossimità dell’ultimo passaggio sul traguardo, quando Kwiatkowski ha provato a mettere a frutto la superiorità numerica dell’Ineos allungando sugli altri 10. Il Polacco si è presentato ai piedi della penultima asperità, il Geulhemmerberg, con una decina di secondi sul gruppo inseguitore in cui la collaborazione non era così efficace. E così, ai -19, lungo le rampe del suddetto strappo Benoit Cosnefroy se ne è andato in solitaria, riprendendo nel giro di poche decine di metri il corridore dell’Ineos. A quel punto Pidcock si è reso protagonista di un allungo difficile da comprendere, vista la presenza di un suo compagno di squadra davanti. Il britannico, evidentemente resosi conto dell’errore, si è rialzato proprio mentre in contropiede partiva Dylan Teuns. Il fiammingo si è avvicinato ai due battistrada, ma è poi rimbalzato finendo per essere ripreso ai -15, mentre la coppia di testa aveva portato il vantaggio a 20″. Il gap è ulteriormente cresciuto (fino a 32″) nel tratto di avvicinamento all’ultimo strappo e, nonostante l’accelerazione messa in atto da Marc Hirschi lungo il Bemelerberg (-8), i due battistrada si sono ritrovati a difendere un margine di circa 20″ nei 7000 metri finali, una volta terminate tutte le asperità. Dietro si procedeva a strappi e a poco sono servite un paio di accelerazioni tentate da Van der Poel, non sufficienti ad avvicinare la coppia di testa.

Una volta entrati negli ultimi 1000 metri, il duo di testa ha iniziato guardarsi un pò troppo con Kwiatkowski intenzionato a restare in seconda ruota fino allo sprint finale. E così da dietro c’ha provato di nuovo Benoot. Il belga stavolta è riuscito a sfuggire ai compagni di fuga e si è lanciato nel disperato tentativo di rientrare sulla coppia di testa che aveva rallentato in maniera un pò troppo evidente. Ma a differenza di quanto successo domenica scorsa al Fiandre, stavolta l’aggancio finale non è riuscito e così ai -200 Cosnefroy ha lanciato la sua lunga volata. Kwiatkowski gli è rimasto a ruota uscendo ai -80. Il polacco ha lentamente affiancato il transalpino, superandolo grazie ad un colpo di reni chirurgico, mentre dietro Benoot (a 10″) doveva accontentarsi del gradino più basso del podio. Alle sue spalle Van der Poel ha regolato il gruppetto inseguitore (giunto a 20″) chiudendo 4° davanti a Kamp, Asgreen, Matthews, Kung, Hirschi, Teuns e Pidcock.
Tagliato il traguardo è iniziata la farsa perchè, in attesa del responso ufficiale del fotofinish, un’errata comunicazione di radiocorsa ha scatenato la gioia di un incredulo Cosnefroy, mentre un perplesso Kwiatkowski attendeva l’ufficialità dell’ordine d’arrivo. Un paio di minuti dopo è giunta la classifica ufficiale che invece vedeva vincitore proprio Kwiatkowski. Per il polacco una grande vittoria dopo un lungo periodo in cui i successi e le buone prestazioni erano mancate.

Pierpaolo Gnisci

EWAN TORNA IN TURCHIA E VINCE SUBITO. TAPPA E MAGLIA PER L’AUSTRALIANO

aprile 10, 2022 by Redazione  
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Dopo oltre un mese d’assenza Caleb Ewan (Team Lotto Soudal) torna a gareggiare al Giro di Turchia dove ottiene la vittoria nella prima tappa con arrivo a Kusadasi. Battuti in volata Jasper Philipsen (Team Fenix Alpecin) e Kaden Groves (Team BikeExchange Jayco). L’austaliano è la prima maglia turchese.

La prima tappa del Giro di Turchia 2022 è anche la più lunga delle otto in programma (tutte in linea). Si percorrerà la costa turca da sud a nord e si prevede un arrivo in volata, probabilmente non di massa visto l’insidioso GPM a 30 km dall’arrivo. Si parte da Bodrum e si arriva a Kusadasi dopo 207 km. La fuga di giornata è stata caratterizzata dall’azione di cinque uomini: Michael Schwarzmann (Team Lotto Soudal), Halil İbrahim Dogan (Team Bike Aid), Vitaliy Buts (Sakarya BB Pro Team), Burak Abay (Spor Toto Cycling Team ) e Abram Stockman (Team Saris Rouvy Sauerland). Le squadre dei velocisti hanno tenuto sotto controllo la testa della corsa il cui vantaggio sul gruppo inseguitore non ha mai superato i 4 minuti. All’inseguimento della fuga si segnalava il Team Alpecin Fenix, il cui capitano designato per le volate è Jasper Philipsen. Attivi nelle prime posizioni del gruppo anche Team BikeExchange e Team Lotto Soudal, nonostante Schwartzmann fosse in fuga. Dopo l’ultimo GPM di giornata posto al km 173 il gruppo accelerava ed annullava la fuga a 34 km dall’arrivo. Qualche attacco isolato, tra cui quello di Patrick Bevin (Team Israel Premier Tech), Sean Bennett (China Glory Continental Cycling Team) e Jon Barrenetxea (Team Caja Rural), non incideva più di tanto sul copione finale. Bennett era l’ultimo attaccante ad essere ripreso a poco meno di 5 km dall’arrivo. La volata era lanciata e Caleb Ewan (Team Lotto Soudal) vinceva davanti a Jasper Philipsen (Team Alpecin Fenix) e Kaden Groves (Team BikeExchange Jayco). Chiudevano la top five Danny Van Poppel (Team BORA Hansgrohe) in quarta posizione e Rick Zabel (Team Israel Premier Tech) in quinta posizione. Nella top ten si segnalava il settimo posto di Mirco Maestri (Team EOLO Kometa) ed il nono posto di Filippo Tagliani (Team Drone Hopper – Androni Giocattoli). Ewan, che torna alle corse dopo la Tirreno – Adriatico di Marzo, ottiene la quarta vittoria stagionale dopo le tre tappe vinte rispettivamente al Saudi Tour, al Tour des Alps Maritimes e du Var e, appunto, alla Tirreno Adriatico. L’australiano veste la maglia turchese di leader della classifica generale con 4 secondi di vantaggio su Philipsen e 6 secondi di vantaggio su Groves. La seconda tappa di domani da Selçuk ad Alaçati è lunga quasi 160 km e presenta un solo facile GPM a 40 km dall’arrivo. A meno di sorprese assisteremo ad un altro arrivo in volata con i velocisti a darsi battaglia per la vittoria.

Antonio Scarfone

Caleb Ewan vince a Kusadasi (foto: tuttobiciweb)

Caleb Ewan vince a Kusadasi (foto: tuttobiciweb)

ION IZAGIRRE VINCE AD EIBAR. DANIEL MARTINEZ VINCE IL GIRO DEI PAESI BASCHI 2022

aprile 9, 2022 by Redazione  
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Ad Eibar, nel tappone conclusivo del Giro dei Paesi Baschi 2022, Ion Izagirre (Team Cofidis) vince la volata di un gruppo ristretto davanti ad Aleksandr Vlasov (Team BORA Hansgrohe) e Marc Soler (UAE Team Emirates) mentre Daniel Martinez (Team INEOS), quarto all’arrivo, vince la corsa basca superando proprio alla fine Remco Evenepoel (Team Quick Step Alpha Vinyl), in difficoltà sull’ultima salita.

Eibar, Elkorrieta, Endoia, Azurki, Gorla, Soraluze, Krabelin, Urkaregi, Eibar, Usartzam, Arrate. Non è la formazione calcistica della nazionale basca, ma sono i punti salienti della sesta ed ultima tappa del Giro dei Paesi Baschi 2022. Si parte da Eibar e si arriva ad Arrate dopo 135.7 km. In mezzo, sette GPM che decideranno il vincitore della corsa basca. I 3000 metri di dislivello totale e i durissimi tratti delle salite, spesso e volentieri con pendenze vicine al 20%, saranno giudici inappellabili di una corsa che ha visto proprio nelle tappe finali le maggiori insidie. Remco Evenepoel (Team Quick Step Alpha Vinyl), fresco indossatore della maglia gialla dopo la bella azione di ieri negli ultimi 15 km, dovrà difendersi dagli attacchi che gli verranno portati da ciclisti certamente più adatti a percorsi del genere ed anche il ‘patriottismo’ basco di Pello Bilbao (Team Bahrain Victorious) e di Ion Izagirre (Team Cofidis), ben posizionati in classifica generale, sarà un elemento da non sottovalutare. Dopo la partenza da Eibar iniziavano immediatamente gli attacchi e già sul primo GPM di Elkorrieta il gruppo si spezzava in diversi tronconi. Quattro ciclisti riuscivano ad evadere: Davide Formolo (UAE Team Emirates), Cristian Rodriguez (Team Total Energies), Tony Gallopin (Team Trek Segafredo) e Xabier Azparren (Team Euskaltel Euskadi). Era Rodriguez a scollinare in prima posizione. Nella successiva discesa Nelson Oliveira (Team Movistar) riusciva a raggiungere il gruppo di testa, che così diventava di cinque uomini. Alle loro spalle, a circa 2 minuti di ritardo, sette uomini che avevano attaccato in ritardo cercavano comunque di raggiungere la testa della corsa. I sette erano: Lennard Kamna (Team BORA Hansgrohe), Tsgabu Grmay (Team BikeExchange Jayco), Romain Combaud (Team DSM), Hugo Houle (Team Israel Premier Tech), Angel Madrazo (Team Burgos BH), Kenny Elissonde (Team Trek Segafredo) e Igor Arrieta (Team Kern Pharma). Il gruppo maglia gialla inseguiva ad oltre 6 minuti. Rodriguez scollinava in prima posizione sul GPM di Endoia posto al km 42.7. All’inizio del successivo GPM di Azurki il gruppetto in testa era di nuovo tornato ad essere di quattro ciclisti, visto che si era staccato Azparren. Il primo gruppo inseguitore restava sempre a bagnomaria, visto che non riusciva ad accorciare le distanze dalla testa della corsa ed faceva registrare un ritardo intorno ai 2 minuti. Formolo scollinava per primo sul GPM di Azurki. All’inizio del successivo GPM di Gorla anche Rodriguez si era staccato dal gruppetto di testa che così restava formato da soli tre uomini. Il gruppo maglia gialla, tirato dal Team INEOS e dal Team Quick Step Alpha Vinyl, era segnalato a circa 4 minuti di ritardo. Formolo scollinava in prima posizione mentre nel gruppo maglia gialla il forcing del Team INEOS riduceva progressivamente il distacco dalla testa della corsa. Formolo si aggiudicava alche il primo traguardo volante di Soraluze posto al km 88. Iniziava così, dopo 4 km, il durissimo GPM di Krabelin, lungo poco più di 4 km ma la cui parte centrale aveva pendenze costantemente al di sopra del 15%. Formolo scollinava in prima posizione seguito da Oliveira mentre alle loro spalle il gruppo maglia gialla era scoppiato, con tutti i migliori a scattarsi in faccia uno contro l’altro. A farne maggiormente le spese era proprio la maglia gialla Evenepoel che era costretto a inseguire avversario del calibro di Primoz Roglic e Jonas Vingegaard (Team Jumbo Visma), Enric Mas (Team Movistar), Daniel Martinez (Team INEOS) e Aleksandr Vlasov (Team BORA HAnsgrohe). Oliveira veniva ripreso dal primo gruppo inseguitore e poco dopo veniva coinvolto in una caduta insieme ad Enric Mas. Sul successivo GPM di Urkaregi, una volta raggiunto Formolo, si formava in testa un drappello di una decina di unità. Il primo a scollinare era Ion Izagirre (Team Cofidis). Evenepoel era ritornato sul gruppetto di testa ed accelerava immediatamente, andando a vincere il secondo traguardo intermedio di Eibar posto al km 127. Sull’ultimo GPM di Usartza attacchi e contrattacchi contraddistinguevanola testa della corsa. Si staccavano in cinque: Izagirre, Vlasov, Martinez, Vingegaard e Marc Soler (UAE Team Emirates). Questi ciclisti si andavano a giocare la vittoria di tappa. Era Izagirre a vincere davanti a Vlasov e Soler. Martinez era quarto mentre Vingegaard chiudeva in quinta posizione a 3 secondi di ritardo da Izagirre. Izagirre ottiene la prima vittoria stagionale e termina secondo a 11 secondi di ritardo da Martinez, vincitore del Giro dei Paesi Baschi 2022. Il podio è completato da Vlasov, a 16 secondi di ritardo dal colombiano, mentre Evenepoel, in difficoltà sulla salita finale, deve accontentarsi della quarta posizione. Per quanto riguarda le altre classifiche, Daniel Martinez vince anche quella a punti, Cristian Rodriguez vince quella dei GPM e Remco Evenepoel quella dei giovani. Infine il Team INEOS vince la classifica a squadre.

Giuseppe Scarfone

Ion Izagirre vince la tappa finale di Arrate (foto: Getty Images)

Ion Izagirre vince la tappa finale di Arrate (foto: Getty Images)

OLAV KOOIJ, COLPO GROSSO A LA CHAPELLE-SAINT-AUBIN

aprile 8, 2022 by Redazione  
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Una vittoria che vale doppio quella ottenuta oggi da Olav Kooij nell’ultima tappa del Circuit Cycliste Sarthe – Pays de la Loire. Mads Pedersen coinvolto in una caduta ha dovuto cedere la leadership al vincitore odieno. Elia Viviani ha raccolto un terzo posto alle spalle di Xandro Meurisse.

In una tappa accorciata per il maltempo, una caduta ai meno 4 ha contribuito a ridisegnare la classifica generale del Circuit Cycliste Sarthe – Pays de la Loire. A farne le spese più di tutti è stato Mads Pedersen (Trek – Segafredo), fino a questa mattina Leader indiscusso della corsa a tappe transalpina. Con il danese fuori dai giochi, la volata conclusiva della quarta tappa è diventata fondamentale per la vittoria finale.
Il più veloce di tutti è stato Olav Kooji (Jumbo Visma), già a segno nella seconda tappa e questo successo ha permesso al giovane olandese di insediarsi in testa alla classifica nell’ultima occasione utile. Alle sue spalle si è piazzato colui che lo ha “accompagnato” nell’attacco decisivo, nato intorno ai meno 6 dal traguardo, e che gli ha conteso la volata fino all’ultimo, ovvero Xandro Meurisse (Alpecin-Fenix). Dopo una quindicina di secondi Elia Viviani (INEOS Grenadiers) ha regolato Mick van Dijke (Jumbo-Visma), Jérémy Leveau (Go Sport – Roubaix Lille Métropole), Yves Lampaert (Quick-Step Alpha Vinyl Team), Alexis Renard (Cofidis), Benoît Cosnefroy (AG2R Citroën Team) e Bram Welten (Groupama – FDJ). Per chiudere la topten di giornata si è dovuto aspettare che Romain Cardis (St Michel – Auber93) tagliasse il traguardo, 39 secondi dopo l’arrivo di Kooij.
L’attacco portato dalla coppia Kooji-Meurisse è avvenuto dopo che alcuni tentativi, apportati in varie occasioni fin dalla partenza, erano stati annullati. L’attacco sembrava gestibile da parte del grippo inseguitore, ma una caduta ai meno 4 ha vanificato l’inseguimento e permesso ai due di andarsi a giocare la tappa.
Per l’olandese la vittoria odierna lo ha catapultato in vetta alla classifica davanti a Cosnefroy, che ha un ritardo di 8”, mentre Meurisse si è piazzato terzo 14”. Primo italiano è Viviani, settimo a 1’09”.

Mario Prato

La premazione di Kooij, vincitore della 68a edizione del Circuit de la Sarthe (foto Dario Belingheri/Getty Images)

La premazione di Kooij, vincitore della 68a edizione del Circuit de la Sarthe (foto Dario Belingheri/Getty Images)

RODRIGUEZ CORONA LA FUGA A MALLABIA. EVENEPOEL ATTACCA ED E’ LA NUOVA MAGLIA GIALLA

aprile 8, 2022 by Redazione  
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La penultima tappa del Giro dei Paesi Baschi 2022 si accende nel finale con l’attacco in discesa di Remco Evenepoel (Team Quick Step Alpha Vinyl) che sgrana il gruppo maglia gialla e fa vittime eccellenti come Adam Yates (Team INEOS), David Gaudu (Team Groupama FDJ) e soprattutto la stessa maglia gialla Primoz Roglic (Team Jumbo Visma). Sul traguardo di Mallabia resiste e vince Carlos Rodriguez (Team INEOS), mentre Evenepoel è la nuova maglia gialla.

Le ultime due tappe del Giro dei Paesi Baschi 2022 sono le più impegnative dal punto di vista altimetrico ed incideranno sicuramente su una classifica generale ancora abbastanza corta nelle primissime posizioni. Primoz Roglic (Team Jumbo Visma) indossa la magia gialla dalla prima tappa ma sarà in questi ultimi due atti conclusivi che deve dimostrare di essere in grado di vincere per la terza volta la breve corsa basca. La tappa di oggi parte da Zamudio e termina a Mallabia dopo quasi 164 km. Sono presenti ufficialmente cinque GPM, ma dando uno sguardo all’altimetria notiamo che lungo il percorso ci sono altre due o tre salite più o meno impegnative che si faranno sentire nelle gambe dei ciclisti. Da Zamudio non partivano nove ciclisti, tra cui Sergio Higuita (Team Bora Hansgrohe) e Pierre Latour (Team AG2R Citroen), quest’ultimo vittima di una caduta nel concitato finale di ieri. La fuga faceva fatica a partire e sul primo GPM di Paresi posto al km 27.1 il gruppo era ancora compatto; il primo a scollinare era Jan Polanc (UAE Team Emirates). Il primo attacco deciso veniva portato da Tao Geoghegan Hart (Team INEOS) e Gino Mader (Team Bahrain Victoriuous) intorno al km 35 ma dopo cinque km la coppia in avanscoperta veniva ripresa dal gruppo maglia gialla. Più deciso era il successivo attacco sulle prime rampre del GPM di Bedarona, dove evadevano dal gruppo in sette: Pello Bilbao (Team Bahrain Victorious), Sepp Kuss (Team Jumbo Visma), Marc Soler (UAE Team Emirates), Sergio Samitier (Team Movistar), Carlos Rodriguez (Team INEOS), Lucas Hamilton (Team BikeExchange Jayco) e Kenny Elissonde (Team Trek Segafredo). Era in particolare Bilbao, ben posizionato in classifica generale, a rilanciare l’andatura ed a scollinare anche in prima posizione. Il gruppo dei sette nei successivi 20 km raggiungeva un vantaggio massimo che sfiorava i 2 minuti ma il gruppo maglia gialla con Quick Step Alpha Vinyl e Jumbo Visma accelerava progressivamente. Visto che il vantaggio della fuga iniziava a diminuire, Bilbao decideva di non spremersi più di tanto in vista di una seconda metà di tappa molto dura e si faceva sfilare, venendo riassorbito dal gruppo maglia gialla al 85 km dall’arrivo. Sul successivo GPM di Gontzegaraigana, posto al km 93.8, era Soler a scollinare in prima posizione. Nella successiva discesa Hamilton era vittima di una caduta ed era costretto al ritiro. Il gruppo di testa continuava a perdere pezzi e sul successivo GPM di Trabakua, posto al km 104.5, restavano in testa soltanto Soler e Rodriguez. Era ancora Soler a scollinare per primo. A 55 km dalla conclusione la coppia di testa aveva un vantaggio di 3 minuti e 50 sul gruppo che aveva rallentato un po’ l’azione visto che Bilbao si era rialzato. Prima dell’ultimo GPM di Karabieta posto al km 150.7, la strada continuava a salire e scendere repentinamente ed ora i punti d’interesse erano i due traguardi volanti di Mallabia e Abadino. Soler si aggiudicava il primo traguardo volante di Mallabia posto al km 113.5. A 30 km dall’arrivo il vantaggio di Soler e Rodriguez era di 3 minuti e mezzo sul gruppo maglia gialla, dove in testa a tirare si notavano gli uomini del Team Jumbo Visma e del Team Quick Step Alpha Vinyl. si aggiudicava il secondo traguardo volante di Abadino posto al km 136. Soler e Rodriguez iniziavano l’ultimo GPM di karabieta con circa 2 minuti di vantaggio sul gruppo che aveva accelerato decisamente sotto l’azione del Team Bora Hansgrohe e del Team Bahrain Victorious. Ad 1 km dallo scollinamento Rodriguez accelerava e si lasciava alle spalle Soler. Alle loro spalle si era formato un gruppetto di sette uomini formato da Aleksandr Vlasov (Team Bora Hansgrohe), Remco Evenepoel (Team Quick Step Alpha Vinyl), Jonas Vingegaard (Team Jumbo Visma), Ion Izagirre (Team Cofidis), Pello Bilbao (Team Bahrain Victorious), Daniel Martinez (Team INEOS) ed Enric Mas (Team Movistar). Era stato Evenepoel ad attaccare in discesa portandosi con sé gli altri sei, mentre Adam Yates (Team INEOS) e soprattutto la maglia gialla Primoz Roglic (Team Jumbo Visma) perdevano il treno buono. A 6 km dall’arrivo Rodriguez aveva 30 secondi di vantaggio sul primo gruppo inseguitore e 1 minuto di vantaggio sul gruppo maglia gialla. Lo spagnolo manteneva più o meno invariato il vantaggio e si presentava sotto lo striscione dell’ultimo km con 25 secondi di vantaggio sul gruppo Evenepoel. Negli ultimi 500 metri la pendenza aumentava sensibilmente ma Rodriguez riusciva a gestirsi ed andava a vincere sul traguardo di Mallabia. In seconda posizione si piazzava Martinez a 7 secondi di ritardo mentre Evenepoel era terzo a 9 secondi di ritardo. Chiudevano la top five Izagirre e Mas in quarta e quinta posizione a 11 secondi di ritardo da Rodriguez. Il giovane ciclista spagnolo del team INEOS ottiene la prima vittoria stagionale dopo essersi già messo in mostra alla Volta Valenciana, in Andalucia e in Catalogna. In classifica generale Evenepoel è la nuova maglia gialla con appena 2 secondi di vantaggio su Martinez e 21 secondi di vantaggio su Ion Izagirre. Domani il gran finale del Giro dei Paesi Baschi 2022 offre la classica tappa da Eibar ad Arrate, lunga poco meno di 136 km ma infarcita di GPM – ben sette – sui quali assisteremo alla lotta conclusiva per la vittoria della corsa basca. Vedremo se e quanto saranno indigesti ad Evenepoel i muri in doppia cifra in una tappa all’insegna di attacchi e contrattacchi e in cui nessuno sembra ancora aver ipotecato la vittoria finale.

Giuseppe Scarfone

Carlos Rodriguez vince a Mallabia (foto: Luis Angel Gomez/SprintCyclingAcademy)

Carlos Rodriguez vince a Mallabia (foto: Luis Angel Gomez/SprintCyclingAcademy)

MADS PEDERSEN, ANCORA LUI AL CIRCUITO DELLA SARTHE

aprile 7, 2022 by Redazione  
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Ulteriore conferma per Mads Pedersen nella terza tappa del Circuit Cycliste Sarthe – Pays de la Loire. Il danese, sempre più leader della corsa francese, è salito sul gradino più alto del podio di giornata con Kévin Vauquelin e Mark Cavendish a fargli da corona sui rimanenti gradini.

Secondo successo su tre tappe per Mads Pedersen. Il danese della Trek-Segafredo ha rafforzato il suo primo posto in classifica andando a cogliere il successo a Sablé-sur-Sarthe, al termine della terza tappa della corsa a tappe francese. Un successo ottenuto annullando il tentativo di finisseur di Kevin Vauquelin (Team Arkéa Samsic), che aveva provato ad anticipare tutti all’altezza della “flamme rouge”, dopo che era stata annullata la fuga di giornata. Terza piazza per il sempiterno Mark Cavendish (Quick-Step Alpha Vinyl Team) mentre a seguire troviamo Paul Penhoët (Equipe continentale Groupama-FDJ), Hugo Hofstetter (Team Arkéa Samsic), Olav Kooij (Jumbo-Visma), Clément Venturini (AG2R Citroën Team), Lorrenzo Manzin (TotalEnergies), Marijn van den Berg (EF Education-EasyPost) e Thomas Boudat (Go Sport – Roubaix Lille Métropole).
La già menzionata fuga di giornata ha visto protagonisti Georg Steinhauser (EF Education-Easypost), Paul Ourselin (Totalenergies), Laurent Pichon (Arkea Samsic), Andrii Ponomar (Drone Hopper Androni Giocattoli), Tony Hurel (Saint Michel Auber 93) ed Emiel Vermeulen (Go Sport Roubaix Lille Métropole), con il tedesco Steinhauser che ha sfiorato il colpaccio cercando l’azione personale nel finale, vedendo sfumare le sue ambizioni ai meno 2000 metri. Un chilometro più avanti Vauquelin prova a emularlo, venendo saltato negli ultimissimi metri dal sopraggiungente Pedersen.
A un giorno dal termine – domani è in programma l’ultima tappa con partenza ed arrivo a La Chapelle-Saint-Aubin – la classifica generale vede Pedersen ancora in testa, precedendo di 23″ Kevin Vauquelin, Benoît Cosnefroy (AG2R Citroën Team) e Axel Zingle (Cofidis), di 28″ Luke Plapp (INEOS Grenadiers) e Alexis Gougeard (B&B Hotels – KTM), di 29″ Thibaut Pinot (Groupama – FDJ), di 30″ Sean Quinn (EF Education-EasyPost), di 40″ Olav Kooij (Jumbo-Visma) e di 41″ Laurent Pichon (Team Arkéa Samsic).

Mario Prato

Bis di Pedersen sulle strade del dipartimento della Sarthe (foto Dario BelingheriGetty Images)

Bis di Pedersen sulle strade del dipartimento della Sarthe (foto Dario BelingheriGetty Images)

A ZAMUDIO VINCE MARTINEZ. ROGLIC RESTA IN MAGLIA GIALLA

aprile 7, 2022 by Redazione  
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Nella volata ristretta di Zamudio, nella quarta tappa del Giro dei Paesi Baschi 2022, è Daniel Martinez (Team INEOS) ad imporsi su Julian Alaphilippe (Team Quick Step Alpha Vinyl) e Diego Ulissi (UAE Team Emirates). Roglic resta in maglia gialla a due tappe dalla fine, sicuramente le più impegnative dal punto di vista altimetrico.

Ieri nella terza tappa, con la vittoria di un coriaceo Pello Bilbao (Team Bahrain Victorious) si è capito chi può vincere il Giro dei Paesi Baschi 2022, con una quindicina di uomini a battagliare per la vittoria di tappa. Adesso la classifica generale vede sempre al comando Primoz Roglic (Team Jumbo Visma) ed alle sue spalle sono racchiusi altri 13 uomini in una quarantina di secondi. Oggi la quarta tappa da Vitoria-Gasteiz a Zamudio può definire ulteriormente la classifica visto che nel percorso di oltre 185 km c’è pochissima pianura e quattro GPM che sgraneranno il gruppo; in particolare sul penultimo di Urruztimendi e sull’ultimo di Vivero – che presentano punte vicine al 20% – la corsa scoppierà inevitabilmente. Dopo la partenza da Vitoria-Gasteiz il gruppo restava compatto per una ventina di km, dopodiché si formava la fuga di giornata grazie all’azione di 14 ciclisti: Davide Formolo (UAE Team Emirates), Mauri Vansevenant (Team Quick Step Alpha Vinyl), Oscar Rodriguez (Team Movistar), Geraint Thomas (Team INEOS), Ruben Fernander e Victor Lafay (Team Cofidis), Felix Grossschartner (Team Bora Hansgrohe), Tsgabu Grmay (Team BikeExchange), Cristian Rodriguez (Team TotalEnergies), Mark Donovan (Team DSM), Jefferson Cepeda (Team Caja Rural), Bruno Armirail (Team Groupama FDJ), Mikel Iturria (Team Euskaltel Euskadi) e Ruben Guerreiro (Team EF Education EasyPost). Anche Pascal Ennkhoorn (Team Jumbo Visma) faceva inizialmente parte della fuga, ma il ciclista olandese veniva richiamato dalla propria squadra per lavorare in testa al gruppo e tenere sotto controllo la fuga stessa. All’inizio dell’ascesa verso l’Alto de Vivero, primo GPM in programma posto al km 70.1, il vantaggio della fuga sul gruppo era di poco inferiore ai 2 minuti. Era Cristian Rodriguez a scollinare in prima posizione. Nella successiva discesa il vantaggio della fuga superava i 3 minuti sul gruppo inseguitore, che per il momento si limitava a controllare la situazione. Armirail si aggiudicava il primo traguardo volante di Sopela posto al km 101.4. Cristian Rodriguez si aggiudicava anche il successivo GPM di Jata posto al km 124.6. Tra i fuggitivi, il primo a staccarsi era Grossschartner. Il successivo Alto de Urruztimendi segnava la prima svolta di una tappa ancora in divenire, visto che sulla ripidissima ascesa con punte vivine al 20% il gruppo di testa si sgretolava immediatamente. Armirail scollinava in prima posizione e trainava con sé Thomas, Lafay e Guerreiro. Nella successiva discesa il gruppetto di testa guadagnava 40 secondi sul primo gruppo inseguitore, mentre il gruppo maglia gialla era segnalato a 1 minuto e 50 secondi di ritardo. A 31 km dall’arrivo Formolo, Vansevenant e Iturria rientravano sul gruppetto di testa. Armirail vinceva il secondo traguardo volante di Zamudio posto al km 155.3. Sull’ultimo GPM di Vivero, attacchi e contrattacchi erano portati sia nel gruppo di testa che in quello inseguitore. In particolare Lafay nel tratto più duro accelerava e restava da solo in testa alla corsa. Il francese scollinava per primo e si lanciava in discesa, quando mancavano 19 km all’arrivo. Da segnalare nel gruppo maglia gialla il forcing del Team Quick Step Alpha Vinyl con un Julian Alaphilippe a tirare in prima persona. A 10 km dal termine Lafay aveva ancora 1 minuto di vantaggio sul gruppo maglia gialla. Pierre Latour (Team TotalEnergies), nono in classifica generale a 25 secondi di ritardo da Roglic, era vittima di una caduta in una semicurva verso sinistra. A 8 km dall’arrivo in testa al gruppo si portavano gli uomini dell’UAE Team Emirates, con lo stesso Formolo a tirare una volta ripreso. A 6 km dall’arrivo Lafay aveva 50 secondi di vantaggio sul gruppo maglia gialla, formato da una quarantina di unità. Il vantaggio del francese scendeva rapidamente ed il gruppo gli piombava addosso proprio sotto lo striscione dell’ultimo km. Era Remco Evenepoel (Team Quick Step Alpha Vinyl) che tirava come ieri per portare Alaphilippe nella migliore posizione in vista della volata. E proprio come ieri, Alaphilippe veniva beffato per una questione di centimetri, questa volta da Daniel Martinez (Team INEOS ). In terza posizione si piazzava Diego Ulissi (UAE Team Emirates), mentre chiudevano la top five Primoz Roglic in quarta posizione e Pello Bilbao (Team Bahrain Victorious) in quinta posizione. Il colombiano ottiene la seconda vittoria stagionale dopo quella nei Campionati Nazionali a Cronometro. In classifica generale Roglic resta primo davanti ad Evenepoel, ma in terza posizione spunta proprio martinez che grazie agli abbuoni conquistati oggi è a 11 secondi dallo sloveno. Domani la quinta tappa da Zamudio a Mallabia, lunga poco meno di 164 km, è un vero e proprio tappone, visto che sono presenti cinque GPM ma le salite vere e proprie, almeno osservando attentamente l’altimetria, sono almeno otto, compreso l’arrivo sullo strappo di Mallabia, con gli ultimi 500 metri al 16% di pendenza media. Sarà quasi certamente una nuova lotta tra i big di classifica ed i veri pretendenti alla vittoria finale non potranno più nascondersi.

Giuseppe Scarfone

Daniel Martinez vince a Zamudio (foto: Luis Angel Gomez/SprintCyclingAgency)

Daniel Martinez vince a Zamudio (foto: Luis Angel Gomez/SprintCyclingAgency)

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