VINGEGAARD STREGA SUL MONTE TREGA. TAPPA E MAGLIA PER IL DANESE

febbraio 24, 2023 by Redazione  
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Nella seconda tappa del O Gran Camiño una progressione violenta nell’ultimo km consente a Jonas Vingegaard (Team Jumbo Visma) di allungare sui diretti avversari e vincere con autorità pewr la prima volta nel 2023, per di più all’esordio. Il danese è anche la prima maglia gialla

La seconda tappa dell’O Gran Camiño è formalmente la prima della breve corsa galiziana visto che ieri la neve ha bloccato tutto e tutti a 20 km dalla conclusione. Si riparte oggi da Tui confidando in condizioni meteo più clementi. L’arrivo è posto sul Monte Trega dopo 184.3 km. Prima della salita finale, la più impegnativa con i suoi 4 km al 7.1% di pendenza media, i ciclisti affronteranno nella seconda parte del percorso altri due gpm che contribuiranno a mettere fatica nelle gambe. Dopo pochi km dalla partenza si formava la fuga di giornata grazie all’azione di sette ciclisti: Unai Cuadrado (Team Euskaltel Euskadi), Josu Etxeberria (Team Caja Rural), Alexander Konychev (Team Corratec), Antonio Angulo (Team Burgos BH), Sebastian Schonberger (Team Human Powered Health), Mattia Bais (Team EOLO Kometa) ed Alejandro Ropero (Team Electro Hiper Europa). Ropero si aggiudicava il primo traguardo volante di Moana posto al km 53. Il gruppo, tirato principalmente dagli uomini della Jumbo Visma, non dava troppo vantaggio ai fuggitivi. Dopo 75 km il vantaggio della fuga sul gruppo era di 2 minuti. All’inizio dell’Alto de San Esteban de Negros il vantaggio si manteneva complessivamente immutato. Era Schonberger a scollinare in prima posizione. Dopo i successivi traguardi volanti di Gondomar e di Baiona, posti rispettivamente al km 137 ed al km 142.1 ed entrambi vinti da Ropero, il gruppo inseguitore aumentava l’andatura tanto da riprendere i fuggitivi sulle prime rampe del gpm dell’Alto da Cruz da Portela. Il gruppo iniziava compatto la scalata verso il traguardo del Monte Trega con Jumbo Visma ancora molto attiva, spalleggiata nelle prime posizioni dal Team Cofidis. Negli ultimi 2 km, su pendenze a cavallo tra il 7 e l’8%, il gruppo si spezzettava sotto gli attacchi dei ciclisti con Jonas Vingegaard (Team Jumbo Visma) che allungava senza apparente difficolta nell’ultimo km e capace di dilatare pedalata dopo pedalata il suo vantaggio sui diretti inseguitori. Il danese andava a vincere in solitaria con 21 secondi di Vantaggio su Ruben Guerreiro (Team Movistar) e 24 secondi di vantaggio su Ion Izagirre (Team Cofidis), mentre chiudevano la top five Antonio Pedrero (Team Movistar) in quarta posizione e Jesus Herrada in quinta posizione, rispettivamente a 26 e 27 secondi di ritardo da Vingegaarg. Lorenzo Fortunato (Team EOLO Kometa) era settimo e primo degli italiani. Vingegaard ottiene la prima vittoria stagionale al suo esordio e veste la prima maglia gialla di leader della classifica generale con 28 secondi di vantaggio su Guerreiro e 31 secondi di vantaggio su Izagirre. La tendenza alla salita è confermata anche nella tappa di domani da Esgos all’Alto do Castelo. Sono cinque i gpm da affrontare, con la doppia scalata dell’Alto de Santa Marina che farà da antipasto per l’ultima salita finale, che ha pendenze abbastanza arcigne soprattutto nella parte centrale, in cui spicca un km al 13%. Sarà di nuovo pane per i denti per scalatori e uomini di classifica, con Vingegaard che potrebbe aumentare il vantaggio sugli avversari diretti ed ipotecare la vittoria finale in attesa della cronometro dell’ultima tappa.

Antonio Scarfone

Jonas Vingegaard vince sul Monte Trega (foto: SprintCyclingAgency)

Jonas Vingegaard vince sul Monte Trega (foto: SprintCyclingAgency)

ANCORA UNA VOLATA DI GRUPPO ALL’UAE TOUR, ACUTO IMPERIOSO DI GROENEWEGEN

febbraio 24, 2023 by Redazione  
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Nulla da segnalare di rilevante nella quinta tappa della corsa emiratina, almeno siano a una quindicina di chilometri dall’arrivo, quando il gruppo, appena ricompattatosi dopo la fuga di giornata, si spezza sotto l’azione del vento e dietro rimangono nomi grossi come quelli del leader della classifica Evenepoel e del secondo, l’australiano Plapp. A meno 10 tutto rientra nella norma e si viaggia spediti verso un’ineluttabile arrivo allo sprint, che vede prevalare l’olandese Groenewegen

Il leone di Amsterdam ha finalmente ruggito. Dylan Groenewegen (Team Jayco AlUla) con una volata di potenza pura si aggiudica la quinta tappa dell’UAE Tour 2023, la Al Marjan Island – Umm al Quwain di 170 km. Secondo giunge Fernando Gaviria (Movistar team), terzo Sam Bennet (Bora – Hansgrohe); quindi Emil Liepins (Trek Segafredo), Tim Merlier (Soudal – Quick Step), Sam Welsford (Team DSM), il vincitore di ieri Juan Sebastian Molano (UAE Team Emirates), Mark Cavendish (Astana Qazaqstan Team Team), Olav Kooji (Jumbo-Visma) e Arnaud Démare (Groupama – FdJ).
Si tratta della vittoria numero 65 in carriera da parte dell’olandese, che chiude in 3’57’07”, la seconda all’UAE Tour dopo quella del 2020.
Nessuna variazione in vetta alla classifica, con Remco Evenepoel (Soudal – Quick Step) che mantiene la leadership della classifica generale aumentando di poco il vantaggio sui suoi diretti inseguitori grazie agli abbuoni racimolati al secondo traguardo volante. Sono così 9 i secondi di vanaggio su Luke Plapp (Ineos Grenadiers) e 13 quelli su Pello Bilbao (Barhain-Victorius).
La tappa, totalmente priva di insidie altimetriche, era partita al piccolo trotto, con il gruppo che per parecchi chilometri aveva marciato con medie intorno ai 35 km/h.
Ai – 120 km provano la fuga in 4, Josef Cerny e Louis Vervaeke (Soudal – Quick Step), Geoffrey Bouchard (AG2R Citroën Team) e Thomas De Gendt (Lotto Dstny). Dopo lo sprint intermedio del Tower Links Golf Club Cerny, vincitore della volata, assieme a Vervaeke e Bouchard alza bandiera bianca e viene riassorbito dal gruppo maglia rossa. Resta avanti solo De Gendt con 1’30” di vantaggio ai -100 e, successivamente un massimo di 2’43”. Dai -70 in poi, però, il fuggitivo inizia a perdere terreno, arrivando comunque a transitare per primo all’altro traguardo volante di Al Serra, conquistando 8 punti e 3” in classifica generale. Al momento del passaggio gruppo da questo luogo, Evenepoel supera allo sprint Merlier, incamerandosi i 2” di abbuono spettanti al secondo transitato.
A questo punto ci prova Samuele Zoccarato (Green Project-Bardiani CSF-Faizanè), ma la sua azione non produce risultati concreti, mentre De Gendt viene ripreso ai -20 dal traguardo.
Il gruppo, ora compatto, continua a tirare, trainato soprattutto dalla Jumbo-Visma. E qui torna il vento a dar fastidio e a spezzare il plotone in due tronconi. Prima è Evenepoel a restar dietro, poi Plapp oltre ad Elia Viviani (INEOS Grenadiers). Il ricompattamento si ha ai -10 dall’arrivo. Si formano i trenini. Dopo le prime tappe un po’ in sordina, Dylan Groenewegen parte da lontano e con una grande progressione supera tutti e si aggiudica la frazione. Evenepoel, oltre alla maglia rossa, conserva la maglia bianca di miglior giovane.
Domani, sesta e penultima tappa dal parco Warner Bros. World di Abu Dhabi al Breakwater della stessa metropoli, percorsi 166 Km senza difficoltà altimetriche da superare, ennesima ghiotta occasione per le ruote veloci.

Vito Sansone

Groenewegen si impone nella quinta tappa dellUAE Tour (foto SprintCyclingAgency)

Groenewegen si impone nella quinta tappa dell'UAE Tour (foto SprintCyclingAgency)

MOSCON, FUGA INUTILE IN GALIZIA: LA NEVE ANNULLA IL PRIMO ATTO DEL “GRANDE CAMMINO”

febbraio 23, 2023 by Redazione  
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Gianni Moscon, al rientro in gara dopo l’infortunio alla clavicola patito il mese scorso in Australia, era tra i protagonisti della fuga che stava caratterizzando la prima tappa della “O Gran Camiño”. Il tentativo è stato, però, stoppato dai membri della giuria dopo che il gruppo inseguitore si era fermato a causa di una pesante nevicata improvvisamente rovesciasto sulle strade della vorsa iberica

Il maltempo ha costretto gli organizzatori della gara spagnola a fermare la corsa a venti Km dal traguardo della frazione di apertura, prevista tra Lugo e Sarria sulla distanza di 188 Km, a causa di una fitta nevicata e delle temperature proibitive. Al momento dello stop era in corso una fuga con l’austriaco Sebastian Schönberger (Human Powered Health), lo spagnolo Vicente Hernaiz (Radio Popular – Paredes – Boavista) e l’italiano Gianni Moscon (Astana Qazaqstan Team), tentativo del quale in precedenza aveva fatto parte anche un altro azzurro, il valtellinese Francesco Gavazzi (EOLO-Kometa).

I primi fiocchi di neve sono cominciati a cadere sul percorso di gara quando mancavano 29 km all’arrivo di Sarria, ma nei dieci chilometri successivi le condizioni meteo sono peggiorate e le temperature intorno allo zero hanno indotto giuria e direzione di corsa prima a neutralizzare e infine a cancellare la tappa. Tra i corridori che si sono messi in prima persona a dialogare con l’organizzazione c’è stato Jonas Vingegaard (Jumbo-Visma), il vincitore del Tour de France 2022. Il danese è rimasto a lungo a parlare con il presidente di giuria per discutere sul da farsi, prima di salire nell’ammiraglia della Jumbo – Visma e raggiungere il traguardo dove erano parcheggiati i bus delle squadre. A fine corsa la giuria ha comunque deciso di considerare validi traguardi volanti e GPM disputati nei chilometri precedente, assegnando le maglie di leader delle classifiche a punti e degli scalatori rispettivamente allo stesso Vingegaard e al nostro Gavazzi.
Per quanto concerne Moscon, la O Gran Camiño è la prima gara europea in stagione per il corridore trentino, che a gennaio aveva partecipato al Santos Tour Down Under in Australia, ritirandosi alla terza tappa per una caduta che aveva avuto come conseguenza la frattura alla clavicola sinistra. Se non ci fosse stato l’imprevisto neve a meno di 20 km dall’arrivo, il corridore trentino era in corsa per poter vincere la tappa, anche se il gruppo aveva rosicchiato gran parte del vantaggio acquisito e in quel momento il terzetto al comando conservava ancora 30″ secondi di gap.
Domani si riparte da zero domani con la Tui – A Guarda, 184 km caratterizzati dall’arrivo in salita al Monte Trega, percorsa un’ascesa di 4 Km al 7.1% di pendenza media.

Andrea Giorgini

Il gruppo sotto la neve durante la tappa dapertura della corsa galiziana (Getty Images)

Il gruppo sotto la neve durante la tappa d'apertura della corsa galiziana (Getty Images)

ANCORA COLOMBIA ALL’UAE TOUR. SIGILLO IN VOLATA DI MOLANO, EVENEPOEL SEMPRE IN ROSSO.

febbraio 23, 2023 by Redazione  
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Un altro corridore colombiano in trionfo all’UAE Tour. Dopo la vittoria di ieri di Einer Augusto in vetta alla salita della Jebel Jais, oggi è toccato al suo connazionale Juan Sebastian Molan, il più veloce di tutti sul rettilineo d’arrivo del porto di Dubai.

Come da programma si è conclusa con una mega volata di gruppo la quarta frazione dell’Uae Tour 2023, la Shindagha-Dubai Harbour di 171 km. Anche qui, come due giorni fa, al fotofinish e anche qui come ieri ad opera di un corridore colombiano. A spuntarla, infatti, è Juan Sebastian Molano (UAE Team Emirates) su Olav Kooij (Jumbo Visma) e Sam Welsford (Team DSM).
Il campione del mondo Remco Evenepoel (Soudal Quick Step) rimane leader della classifica generale con 7” di vantaggio su Luke Plapp (Ineos Grenadiers) e 11” su Pello Bilbao (Bahrain – Victorius).
Pronti, via e sono in 3 ad andare in fuga: Alessandro Tonelli, Samuele Zoccarato (Green Project-Bardiani CSF-Faizanè) e Alex Baudin (AG2R Citroen). Il loro vantaggio massimo arriverà a superare di poco i 3 minuti. Il gruppo per ora lascia fare e, con andatura blanda, preferisce ammirare deserto e cammelli. Poi, a mano a mano che si entra nel centro di Dubai, il vantaggio dei fuggitivi diminuisce.
Quick-Step, Movistar e Lotto fanno l’andatura nel gruppo. I tre in testa con grande generosità cercano di resistere, ma la loro avventura è destinata a concludersi prima del traguardo, dopo che sia la Lotto Dstny, sia la Barhain Victorius hanno aumentato l’andatura per i loro sprinter.
Dopo una fuga lunga 165 km, Tonelli, Zoccarato e Baudin vengono ripresi dal gruppo ai – 2 dall’arrivo. All’ultimo chilometro la Barhain a lanciare lo sprint, ma Molano sembra aver anticipato sia Kooij che Welsford.
In tanti sono sulla stessa linea. Alla fine arriva il verdetto del fotofinish con Molano vincente. Solo quinto Groenewegen (Team Jayco AlUla). Più indietro gli altri favoriti di giornata. Evenepoel, come detto, mantiene la maglia rossa ma anche quella bianca di miglior giovane della corsa.
Domani quinta tappa da Al Marjan Island ad Umm al Quwain (182 km), anche questa totalmente pianeggiante. Atteso un altro arrivo in volata.

Vito Sansone

Anche a Dubai si sarà costretti ad attendere il verdetto del fotofinish per decretare il vincitore (foto Dario Belingheri / Getty Images)

Anche a Dubai si sarà costretti ad attendere il verdetto del fotofinish per decretare il vincitore (foto Dario Belingheri / Getty Images)

RUBIO, COMPLEANNO CON VITTORIA SULLA JEBEL JAIS. EVENEPOEL SI PRENDE LA VETTA DELLE GENERALE

febbraio 22, 2023 by Redazione  
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Il colombiano Einer Augusto Rubio vince la prima tappa di montagna dell’UAE Tour nel giorno del suo venticinquesimo compleanno e festegia con Remco Evenepoel, nuovo leader della classifica generale

La “Saeta Rubio” sull’Uae Tour. Nella tappa più lunga della corsa degli Emirati Arabi il colombiano portacolori della Movistar si fa il più bel regalo per il suo venticinquesimo compleanno attaccando ai – 10 dal traguardo e aggiudicandosi in solitaria la 3a tappa, la Umbrella Beach Al Fujairah – Jebel Jais di 185 km. Ma, nonostante la lunghezza, le vere asperità di questa frazione sono previste nella lunga salita finale, 19 Km al 5.6% con tratti attorno al 7% e alcuni punti che vanno anche in doppia cifra a 2000 metri dal traguardo.
Nella prima parte vanno in fuga in 4, OierLazkano (Movistar), Edward Planckaert (Alpecin-Deceuninck), Filippo Magli e Riccardo Lucca (Green Project-Bardiani CSF-Faizané). Arriveranno ad avere un vantaggio massimo di 5 minuti e mezzo sul gruppo Maglia Rossa ai – 90 dall’arrivo.
Ora, però, si mettono al lavoro lì dietro le compagini dei leaders, la Ineos del capoclassifica Luke Plapp e la Soudal del grande favorito per la vittoria finale, il belga Remco Evenepoel. Il vantaggio scende e ai – 30 e Lazkano decide di salutare i propri compagni di fuga e di provare da solo. Il suo vantaggio non supera i 45″ sui compagni d’avventura, mentre all’inizio dell’ascesa verso la Jebel Jais l’iberico ha un margine di 2 minuti e mezzo sul gruppo principale, che nel frattempo aveva ripreso, gli altri fuggitivi.. A spingere è l’UAE Team Emirates con il danese Mikkel Bjerg che prova ad andar via, ma viene subito stoppato.
Lazkano viene ripreso ai – 14 dal gruppo, poi ai – 10 parte Rubio con Samuele Zoccarato (Green Project-Bardiani CSF-Faizané) che prova a rispondere, ma senza successo. Dal gruppo perdono quota Andrey Amador (EF Education-Easypost) e Jakob Fuglsang (Israel-Premier Tech). Rubio mantiene il vantaggio sul gruppo, trainato da Evenepoel, il quale preferisce non forzare, ormai sicuro di aver conquistato il simbolo della leadership, e si accontenta di vincere lo sprint per gli abbuoni.
Sul traguardo Rubio lascia il campione del mondo in carica a 14″, mentre terzo è Adam Yates (UAE Team Emirates) a 15″. Nella generale Evenepoel balza in testa testa con 7″ su Plapp e 11″ su Pello Bilbao (Barhain-Victorius).
Domani quarta tappa, 174 Km da Al Shindagha al porto di Dubai, sarà la prima di tre frazioni completamente pianeggianti destinate ai velocisti.

Vito Sansone

La vittoria di Rubio nella prima tappa di montagna del Giro degli Emirati Arabi Uniti (foto Dario Belingheri / Getty Images)

La vittoria di Rubio nella prima tappa di montagna del Giro degli Emirati Arabi Uniti (foto Dario Belingheri / Getty Images)

I CALIFFI DELLA SOUDAL VOLANO NELLA CRONOSQUADRE, MA È L’INEOS PLAPP IL NUOVO SCEICCO DELL’UAE TOUR

febbraio 21, 2023 by Redazione  
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La cronometro a squadre dell’UAE Tour ha un impatto lieve in classifica, perchè al termine dei 17 Km e rotti del circuito di Khalifa Port la maggior parte delle squadre accusano distacchi di risibile entità. Vittoria alla Soudal Quick Step del grande favorito per la vittoria finale Remco Evenepoel, che però non veste la maglia di leader della classifica, che viene assegnata dalla giuria all’australiano Luke Plapp.

Alla Soudal Quick Step del vincitore di ieri Tim Merlier e del campione del mondo Remco Evenepoel va la cronosquadre di Khalifa Port, 17,3 km completamente piatti. Distanziata di un solo secondo arriva la EF Education Easy Post. Gradino più basso del podio per la Ineos Grenadiers di Luke Plapp. Quest’ultimo, però, approfitta del fatto che il leader della classifica Merlier si sia staccato a circa un chilometro dall’arrivo, dopo il grande lavoro svolto per portare la Soudal al successo di questa seconda tappa dell’UAE Tour, per vestire la maglia rossa di leader della classifica. Plapp, nella generale, ha praticamente lo stesso tempo di Remco Evenepoel, ancora grande protagonista, ma la giuria gli assegna la leadership in virtù di un miglior piazzamento nella classifica a punti, come prescrive il regolamento. Sale, invece, dalla quinta alla terza posizione Nikias Arndt (Barhain-Victorious), staccato di 3”.
Si parte e l’UAE Emirates chiude la cronosquadre in 18’e 33” lasciando Groupama-FDJ a 10”, Alpecin-Deceuninck a 32″ e Tudor Pro Cycling Team a 34″, detenendo per parecchio il miglior tempo. Irrompe successivamamente la EF-Education EasyPost, che è già in vantaggio di 12” rispetto all’UAE al primo intermedio e alla fine la superano per 15″ La Trek-Segafredo giunge al traguardo terza a 18” dall’EF, mentre tutti attendono le prestazioni di Ineos-Grenadiers e Soudal Quick Step. Plapp e compagni, che all’intermedio erano arrivati con 7” di ritardo, rosicchiano lo svantaggio e giungono sul traguardo con solo 2” in pù.
Parte il team della maglia rossa, ma all’inizio la Soudal pare avere il freno tirato e paga 10″ di ritardo dall’EF al primo intermedio. Nel frattempo la Bahrain-Victorius di Arndt e Phil Bauhaus arriva al traguardo piazzandosi temporaneamente terza.
A questo punto, come avvenuto ieri, Evenepoel si rende conto che è ora di aumentare l’andatura ed è autore di uin lavoro pazzesco, con la preziosa collaborazione di Merlier. La fatica che viene pagata a caro prezzo da quest’ultimo, che si stacca dal trenino della Soudal a mille metri dalla conclusione, cedendo il simbolo del primato a Plapp.
Grazie all’azione dei due belgi la Soudal riesce a rimontare ed a sorpassare l’EF proprio nel finale, fermando il crono sui 18’11″, alla media di 56.773 km/h.
La maglia rossa, come detto, va aa Plapp. Dietro di lui c’è Evenepoel con lo stesso tempo, quindi Arndt a 3”, Pello Bilbao (Bahrain-Victorius) a 4” e Mark Cavendish (Astana Qazaqstan Team) a 5”.
Plapp è anche leader della classifica dei giovani (maglia bianca), mentre per Merlier c’è la casacca verde della graduatoria a punti.
Domani terza frazione dalla Umbrella Beach di Al Fujairah alla Jebel Jais, la più lunga (185 Km) e impegnativa dell’UAE 2023 con la lunga salita finale, (21.1 km al 5.4%) e gli ultimi 3 km con pendenza media del 7% e massima del 9%.

Vito Sansone

Il trenino della Soudal-QuickStep lanciato verso la vittoria nella cronometro a squadre (foto Dario Belingheri / Getty Images)

Il trenino della Soudal-QuickStep lanciato verso la vittoria nella cronometro a squadre (foto Dario Belingheri / Getty Images)

MERLIER AL FOTOFINISH, EVENEPOEL COL VENTO IN POPPA

febbraio 20, 2023 by Redazione  
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Allo sprinter della Alpecin la 1a frazione dell’UAE TOUR. L’iridato guadagna 51” sui diretti avversari

Una volata sul filo dei millesimi, anzi dei millimetri. A spuntarla nella prima tappa dell’UAE Tour – 151 km da Al Dhafra Castle ad Al Mirfa – è Tim Merlier (Alpecin-Deceuninck) su Caleb Ewan (Lotto Dstny). Ma c’è anche un vincitore morale di questo atto iniziale del Giro degli Emirati Arabi Uniti ed è Remco Evenepoel (Soudal-Quick Step). Il campione del mondo in carica, infatti, negli ultimi 6 chilometri sconvolge una tappa lì per lì abbastanza noiosa e condizionata dal vento, tirando il gruppetto dei 13 e guadagnando una cinquantina di secondi su tutti i suoi avversari per la vittoria finale.
Una prima frazione, del resto, fatta apposta per le ruote veloci, con un percorso pianeggiante, fatta eccezione per uno piccolo strappo di 500 metri dubito dopo il primo passaggio sul traguardo, nel circuito finale di 18 km e mezzo.
Grande incognita i ventagli. Detto, fatto. Il plotone si scompone in tanti gruppettini.
A metà gara davanti sono Evenepoel, poi Elia Viviani, Kim Heiduk, Joshua Tarling e Luke Plapp (Ineos-Grenadiers), Michel Hessmann, Olav Kooij, Thomas Gloag e Tosh Van Der Sande (Jumbo-Visma), Andrey Amador, Martijn Van Den Berg (EF Education), Maurice Ballerstedt (Alpecin-Deceuninck), Sam Bennett, Danny Van Poppel (BORA-Hansgrohe), Juan Sebastian Molano (UAE Team Emirates), Pello Bilbao, Phil Bauhaus, Matevz Govekar, Niklas Arndt e Fran Miholjevic (Bahrain Victorious), Arthur Kluckers, Maikel Zijlaard (Tudor), Cees Bol (Astana-Qazaqstan), Clement Davy (Groupama-FDJ) e Tobias Lund Andersen (Team DSM), Jarrad Drizners (Lotto-Dstny). Questi 23 hanno 43” di margine su Merlier, Mark Cavendish (Astana Qazaqstan Team), Arnaud Demare (Groupama-FDJ.), Ewan ed Adam Yates (UAE Team Emirates).
Plapp si aggiudica il secondo sprint intermedio davanti ad Evenepoel e ad Arndt.
Ora il mini-gruppo guidato da Merlier, Cavendish ed Yates, con l’UAE Team Emirates e la Soudal-Quick Step a tirare, fa sentire il fiato sul collo alla testa della corsa fino al riaggancio ai -50 km. Diventano in 57 lì davanti con un altro italiano, Simone Petilli (Intermarché-Circus-Wanty) ad aggiungersi a Viviani. Mentre il plotone è ad oltre 4’ e 30”.
L’assenza di vento non aiuta Evenepoel e soci ed il gap si assottiglia sempre più. Ai -33 il gruppone ha solo 1’25” di svantaggio e vede i 57 lì davanti. Ai -30, però, ecco il campione del mondo tirar fuori il coniglio dal cilindro; contrattacca portandosi appresso Merlier, Bert Lerberghe (Soudal-Quick Step), poi Cavendish e Cees Bol (Astana-Qazaqstan), Bilbao, Arndt, Govekar e Phil Bauhaus (Bahrain-Victorious), Luke Plapp (Ineos Grenadiers), Olav Kooij (Jumbo-Visma), Caleb Ewan e Jarrad Drizners (Lotto-Dstny). Questi tredici in fuga hanno 32” sui vecchi compagni ed un minuto sul gruppo principale. Dopo il primo passaggio sul circuito finale cresce il forcing di Evenepoel, aiutato anche dalla Barhain-Victorius, e il vantaggio del gruppetto di testa: 1’ su Adam Yates e soci ed 1’43” sul gruppo principale. Ai -10 i contrattaccanti vengono risucchiati dal gruppo principale, ora staccato di 1’15”. Negli ultimi 6 km inizia lo show di Remco, che aumenta i giri del suo motore per mettere alla prova gli altri 12. Si arriva all’ultimo chilometro e inizia la bagarre. Merlier parte ai -150 metri, con Ewan che recupera. Sulla linea del traguardo arrivano in pratica assieme. Bisogna analizzare il fotofinish. Dopo momenti abbastanza convulsi, viene ufficializzata la vittoria di Merlier. Terzo posto per Cavendish. Quindi Kooij, Arndt, Bauhaus, Plapp, Evenepoel, Bilbao e Bol.
Il gruppone, con Sam Bennet, arriva a 51”.
Tutto questo mentre Evenepoel gongola, avendo guadagnato subito quasi un minuto sui suoi competitors in attesa della tappa di domani, la cronosquadre di Khalifa Port, 17.3 km nei quali il campione del mondo avrà occasione di incrementare ulteriormente il suo vantaggio.
Nella generale Tim Merlier è leader con 4” di vantaggio su Ewan e 5” su Plapp, quest’ultimo maglia bianca di miglior giovane.

Vito Sansone

E stato un fotofinish difficilissimo da interpretare quello che ha decretato la vittoria di Tim Merlier nella prima tappa dellUAE Tour

E' stato un fotofinish difficilissimo da interpretare quello che ha decretato la vittoria di Tim Merlier nella prima tappa dell'UAE Tour

IN ANDALUSIA FRAILE NEGA IL POKERISSIMO ALLA UAE. POGACAR CONQUISTA LA CLASSIFICA FINALE

febbraio 19, 2023 by Redazione  
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E’ merito di Omar Fraile se oggi l’UAE Team Emirates non ha potuto festeggiare un clamoroso en-plein dopo le 4 vittorie nelle prime 4 tappe (tre con lo scatenato Pogacar ed una con Tim Wellens). La squadra di Tadej Pogacar aveva designato Alessandro Covi come capitano di giornata lanciandolo in testa nella volata finale, ma stavolta si è dovuta accontentare del secondo posto. Fraile (Ineos Grenadiers) è stato abile a prendere le ruote di Covi, per poi superarlo negli ultimi 100 metri, conquistando la sua prima vittoria in maglia Ineos. 3° posto per un ottimo Andrea Pasqualon (Bahrain-Victorius).
Tadej Pogacar ha conservato agevolmente la leadership concludendo la Ruta del Sol con 1′18″ su Mikel Landa e 1′23″ su Santiago Buitrago, entrambi della Bahrain-Victorius.

L’ultima frazione di questa spettacolare edizione della Vuelta a Andalusia, da Otura ad Alàhurin de la Torre per un totale di 185 km, presentava un percorso altimetricamente abbastanza complicato nella parte iniziale e poi decisamente più semplice nel tratto conclusivo. Tre dei quattro gran premi della montagna in programma erano infatti concentrati nei primi 100 km: l’Alto El Cerrajón (7.9 km al 3.4%) al km 25, l’Alto del Navazo (6.3 km al 4.1%) al km 57 e il Puerto del Sol (17.3 km al 4.9%) posto proprio al km 100. Quest’ultimo rappresentava senza dubbio l’ostacolo più arduo dell’ultima frazione. Dopo un lungo tratto prevalentemente in discesa era posto l’ultimo gpm, l’Alto de Los Nuñez (4.5 km al 5.9%). Dalla cima dell’ultima asperità mancavano circa 25 km, tutti pianeggiati ad eccezione dell’ultimo km che tirava leggermente all’insù.

Subito dopo la partenza sono andati via Xabier Isasa (Euksaltel-Euskadi), Dries Van Gestel (Total Energies) e Vincent Van Hemelen (Team Flanders-Baloise). Il terzetto è stato ripreso poche centinaia di metri dopo da altri 4 atleti: Dries De Bondt (Alpecin-Deceuninck), Kevin Colleoni (Team Jayco-AlUla), Pascal Eenkhoorn (Lotto-Dstny) ed Erik Fetter (Eolo-Kometa).
I 7 battistrada hanno avuto il via libera dal gruppo che però non ha voluto lasciare troppo margine, mantenendoli sempre a distanza di sicurezza (massimo 3′). I fuggitivi hanno proceduto di comune accordo fino ai piedi dell’ultimo gpm, l’Alto de Los Nunez, quando Isasa ha provato a lasciare la compagnia degli altri 6 battistrada. Van Hemelen si è subito staccato, mentre il suo connazionale De Bondt si è lanciato all’inseguimento di Isasa che ha poi ripreso e staccato. Il corridore dell’Alpecin-Deceuninck ha scollinato tutto solo e ha deciso di tirare dritto nonostante mancassero 30 km all’arrivo.

Dietro nel frattempo il gruppo, che si era selezionato nelle precedenti salite, era composto da non più di una quaratina di corridori, tra cui non mancavano però icorridori veloci. A prendere le redini del plotone in questa fase è stata la Movistar che puntava al successo di tappa con Ivan Garcia Cortina. De Bondt invece ha proseguito con la sua azione, ma il margine sul gruppo inseguitore era ormai decisamente risicato (20″ ai -20) rendendo inevitabile il ricongiugimento, arrivato ai -9. A questo punto sono inziate le operazioni per la volata finale. A prendere la testa del plotone sono state l’UAE e la Ineos. I primi hanno sacrificato sia Wellens che Pogacar, quest’ultimo autore di un’accelerazione prodigiosa che ha allungato in modo evidente il gruppo. Una volta esaurita l’azione del campione Sloveno, Alesandro Covi ha lanciato la sua volata. Fraile ha preso le ruote del piemontese e lo ha scavalcato con facilità vincendo nettamente lo sprint. Covi si è dovuto così accontentare della piazza d’onore davanti ad un altro italiano, Andrea Pasqualon (Bahrain-Victorius). Quarta piazza per Andreas Kron (Lotto-Dstny) che ha preceduto Nick Schultz (Israel-Premier Tech), Gonzalo Serrano (Movistar Team) ed Edvald Boasson Hagen (Total Energies). Caruso, ottavo a 5″, ha regolato un gruppetto comprendente Jesu Ezquerra (Burgos-BH) e Lorenzo Rota (Intermarchè-Circus-Wanty).

Pogacar conquista la classifica generale con un vantaggio di 1′18″ su Mikel Landa e 1′23″ su Santiago Buitrago, entrambi della Bahrain-Victorius. Giù dal podio Carlos Rodriguez (Ineos Grenardiers) a 1′39″ ed un Enric Mas (Movistar Team), quinto a 2′02″, che ha pagato a caro prezzo il guaio meccanico avuto nella prima tappa. Sesta posizione per Tao Geoghegan Hart (Ineos Grenadiers) a 2′47″, davanti a Damiano Caruso (Bahrain-Victorius), 7° a 3′05, e Lorenzo Rota (Intermarchè-Circus-Wanty), ottavo a 3′23″. Chiudono la top ten Andreas Kron (Lotto-Dstny), 9° a 3′40″, e Pavel Sivakov (Ineos Grenadiers), 10° a 3′57″.

Pierpaolo Gnisci

Fraile interrompe il regno UAE (fonte: Luis Angel Gomez/SprintCyclingAgency)

Fraile interrompe il regno UAE (fonte: Luis Angel Gomez/SprintCyclingAgency)

PARET-PEINTRE “DIPINGE” L’ULTIMA TAPPA, CLASSIFICA FINALE A VAUQUELIN

febbraio 19, 2023 by Redazione  
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Ultima tappa del Tour des Alpes Maritimes et du Var vinta da Aurélien Paret-Peintre (AG2R Citroën Team) grazie ad un poderoso scatto messo a segno a cinque chilometri dal traguardo, azione che gli ha permesso di sorprendere il gruppo dei migliori e imporsi in solitaria a Vence. Il corridore francese ventiseienne ha tagliato il traguardo con 5″ di vantaggio su Mattias Skjelmose (Trek – Segafredo), terzo il vincitore della classifica generale Kévin Vauquelin (Team Arkéa Samsic).

Frazione mossa con ben quattro GPM, il primo in cima al Col d’Èze dopo pochi chilometri di gara, l’ultimo sulla Montée de Sine a quattro chilometri dal traguardo. Proprio lungo la salitella finale è scoppiata la corsa grazie all’andatura imposta da Esteban Chavez (EF Education-EasyPost ) e dagli uomini della Trek Segafredo, che hanno scremato il gruppo. Da segnalare la buona prova del colombiano in supporto al capitano Nelson Powless, secondo in classifica alla partenza dell’ultima frazione. A cinque chilometri dalla linea d’arrivo l’azione decisiva di Aurélien Paret-Peintre (AG2R Citroën Team) che ha sorpreso i migliori prendendo qualche secondo e costringendo il leader della generale Kévin Vauquelin a muoversi in prima persona. Pur non riuscendo a riportarsi sul fuggitivo il 21enne della Arkea Samsic è riuscito a conquistare la vittoria finale in classifica, divenendo così il più giovane vincitore del Tour des Alpes Maritimes et du Var.
Diciannovesimo e primo degli italiani nella frazione di oggi a 50″ dal vincitore, Marco Tizza (Bingoal WB) ha chiuso in classifica generale al sedicesimo posto con un ritardo di 1′29″ da Vauquelin.

Luigi Giglio

La vittoria di Aurélien Paret-Peintre nella tappa conclusiva della corsa transalpina (foto Luc Claessen / Getty Images)

La vittoria di Aurélien Paret-Peintre nella tappa conclusiva della corsa transalpina (foto Luc Claessen / Getty Images)

KUNG INSUPERABILE A LAGOA. A MARTINEZ LA VOLTA AO ALGARVE 2023

febbraio 19, 2023 by Redazione  
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Nella cronometro conclusiva di Lagoa, Stefan Kung non fa sconti e mette in fila tutti i suoi rivali della specialità, Cavagna, Ganna e Foss in primis. Con il quarto posto ottenuto oggi, Daniel Martinez (Team INEOS Grenadiers) vince la Volta ao Algarve 2023, beffando per soli 2 secondi Filippo Ganna

La cronometro individuale di Lagoa – oltre 24 km completamente pianeggianti – offre ai ciclisti più dotati nella corsa contro il tempo la possibilità di rivoluzionare la classifica generale proprio nella quinta ed ultima tappa della Volta ao Algarve. Thomas Pidcock (Team INEOS Grenadiers) partirà per ultimo e con la maglia gialla addosso ma riuscirà a portare a casa la vittoria finale difendendosi dagli attacchi di autentici fenomeni ancora in gioco come Filippo Ganna (Team INEOS Grenadiers) e Tobias Foss (Team Jumbo Visma)? La risposta giungeva già con il risultato del primo intertempo del ciclista britannico, dopo 8 km e mezzo. Pidcock era undicesimo a 30 secondi di ritardo da Stefan Kung (Team Groupama FDJ) e le cose sarebbero andate sempre peggio. Alla fine Pidcock avrebbe concluso la sua prova con il tempo di 31 minuti ed 1 secondo, ad 1 minuto e 27 secondi di ritardo proprio da Kung, il vincitore della cronometro. Lo svizzero partiva forte, rallentava leggermente nel tratto centrale per poi concludere la sua prova accelerando nuovamente e chiudendo con il tempo di 29 minuti e 34 secondi, ottenendo così la sua prima vittoria stagionale. In seconda posizione si classificava Remi Cavagna (Team Soudal Quick Step) a 4 secondi di ritardo mentre terzo era Filippo Ganna a 10 secondi di ritardo. L’ex campione del mondo della specialità aveva comunque con la sua prestazione di poter vincere la maglia gialla ma non aveva fatto i conti con il compagno di squadra Daniel Martinez, autore di una cronometro di tutto rispetto che gli valeva la quarta posizione con il tempo di 29 minuti e 50 secondi. In questo modo il ciclista colombiano riusciva a sopravanzare tutti ed in particolare Ganna per soli 2 secondi. Un secondo posto finale che sa di beffa per l’ex campione del mondo della specialità, che sia sull’Alto de Foia che sull’Alto de Malhao era riuscito a non perdere troppo tempo ed a restare in gioco per giocarsi le chance di vittoria nella crono di oggi. Invece a festeggiare è Martinez, alla prima corsa stagionale in Europa. Per quanto riguarda le altre classifiche Magnus Cort Nielsen (Team EF Education EasyPost) vince quella a punti, Kasper Agreen (Team Soudal Quick Step) quella GPM ed Oscar Onley (Team DSM) quella del miglior giovane. Infine il Team INEOS Grenadiers vince la classifica a squadre.

Antonio Scarfone

Stefan Kung impegnato nella cronometro di Lagoa (foto:Tim de Waele / Getty Images)

Stefan Kung impegnato nella cronometro di Lagoa (foto:Tim de Waele / Getty Images)

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