FUGA PER LA VITTORIA DI ALEX GUERIN. MAURO SCHMID RAFFORZA IL PRIMATO.

marzo 24, 2023 by Redazione  
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Con una fuga di quasi cento chilometri Alexis Guerin (Bingoal WB) si impone sul traguardo di Fiorano Modenese con una vittoria che ha il sapore dell’impresa, a regolare il drappello dei migliori invece ci pensa Mauro Schmid (Soudal-Quick Step) ipotecando così la vittoria della Settimana Internazionale Coppi e Bartali 2023.

La quarta tappa della Settimana Internazionale Coppi Bartali si snoda intorno a Fiorano Modenese con la salita verso Madonna di Puianello posta dopo 13 chilometri di corsa, occasione questa per vedere formarsi la fuga della prima ora. L’ascesa vede sganciarsi un gruppetto formato da: Luke Rowe (Ineos Grenadiers), Christian Scaroni (Astana Qazaqstan), Ben Zwiehoff (Bora-hansgrohe), Stefan de Bod (EF Education-EasyPost), Gijs Leemreize (Jumbo-Visma), Rémi Cavagna (Soudal-Quick Step), Lawson Craddock (Team Jayco Alula), Amanuel Ghebreigzabhier, Tony Gallopin (Trek-Segafredo), Alexis Guerin (Bingoal WB), Alex Martín (Eolo-Kometa), Alessio Martinelli (Green Project-Bardiani CSF-Faizanè), Marco Frigo (Israel – Premier Tech), Karel Vacek (Team Corratec), Aloïs Charrin (Tudor Pro Cycling Team), Jhonatan Restrepo (GW Shimano-Sidermec), Thomas Pesenti (Beltrami TSA Tre Colli) e Alessandro Monaco (Team Technipes #inEmiliaRomagna). La fuga riesce subito a guadagnare 1’:30” sul gruppo, dopo circa cinquanta chilometri in testa alla corsa si portano in tre Zwiehoff, Cavagna e Guerin provano ad andarsene ma vengono ripresi pochi chilometri dopo. Non appena il drappello in avamscoperta torna compatto registriamo un nuovo allungo di Frigo, Charrin, Vacek e nuovamente Guerin, che riescono a prendere una ventina di secondi di margine sugli immediati inseguitori. Il più agguerrito sembra essere il corridore della Bingol WB che infatti con uno scatto si porta da solo in testa alla corsa mentre dietro il gruppetto inseguitore inizia a perdere sempre più uomini. Allo scollinamento di Serramazzoni Guerin conserva 40” sui primissimi inseguitori e 3:55” sul gruppo. L’azione del francese è davvero incisiva ed infatti il vantaggio a 50 Km dal traguardo aumenta a 1’:30” su Gallopin che tutto solo ha cercato di riportarsi sotto il connazionale, mentre il gruppo ha iniziato a recuperare terreno riprendenso praticamente tutti gli ex compagni di fuga del francese. All’imbocco dell’ascesa verso il GPM di Via Fazzana il gruppo è segnalato a circa 2’. Guerin scollina con 1’:20” su un gruppetto formato da James Shaw, Ben Healy (EF Education – EasyPost), Johannes Staune-Mittet (Jumbo-Visma), Mauro Schmid (Soudal-Quick Step) e Domenico Pozzovivo (Israel Premier Tech). Nonostante l’inseguimento promosso soprattutto della coppia EF Education – EasyPost, il francese riesce ancora a resistere ed arrivare ai 5 Km dall’arrivo con un margine di 15”. Non ci sono più difficoltà altimetriche solo una lotta appassionante sul filo dei secondi che premia questa volta il fuggitivo, infatti Guerin riesce nell’impresa tagliando il traguardo a braccia alzate per soli 3” su Mauro Schmid che regola il drappello inseguitore e che consente allo svizzero di rafforzare il primato, terzo posto per Shaw. In classifica generale Schmid si porta a 14” proprio su Shaw che scavalca Walter Calzoni a 28” (Q36.5 Pro Cycling). Domani frazione conclusiva con la cronometro individuale di 18,6 Km da Carpi a Carpi.

Antonio Scarfone

Alexis Guérin (Bingoal WB) esulta a Fiorano Modenese (Image credit: Sprint Cycling Agency/GS Emilia)

Alexis Guérin (Bingoal WB) esulta a Fiorano Modenese (Image credit: Sprint Cycling Agency/GS Emilia)

VAN AERT E’ LA STELLA PIU’ BRILLANTE AD HARELBEKE

marzo 24, 2023 by Redazione  
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La E3 Saxo Bank Classic diventa una corsa a tre negli ultimi 30 km, dove la superiorità di Wout van Aert (Team Jumbo Visma), Mathieu van der Poel (Team Alpecin Deceuninck) e Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) appare netta. Nella volata ristretta il campione belga si impone sull’olandese e sullo sloveno

La E3 Saxo Bank Classic 2023 parte da Harelbeke e termina ad Harelbeke dopo poco più di 204 km. Un concentrato di pavè e di muri tipico delle corse del Nord, primo atto di una serie di gare che porteranno al gran finale del Giro delle Fiandre di domenica 2 Aprile. La difficoltà del percorso ed il prestigio di questa semiclassica, di categoria WT, attirano nomi di altissimo livello e basti pensare che, come alla Milano-Sanremo, sarà alla partenza il terzetto dei fenomeni ovvero Wout van Aert, Mathieu van der Poel e Tadej Pogacar. La Jumbo Visma in particolare mette sul piatto, oltre al campione belga, una squadra fortissima con diversi potenziali capitani, con Christophe Laporte, Tiesj Benoot e Dylan van Baarle che possono dire la loro nel caso in cui Van Aert avesse qualche difficoltà. Tra i ciclisti italiani, dopo il secondo posto alla Classicissima, c’è molta attesa per Filippo Ganna, al primo impegno stagionale in Belgio, tra l’altro da capitano unico dell’INEOS Grenadiers. Altri protagonisti che potranno accendere la corsa sono Julian Alaphilippe e Kasper Asgreen (Team Soudal Quick Step), Biniam Girmay (Team Intermarchè Circus Wanty), Matej Mohoric (Team Bahrain Victorious), Alberto Bettiol (Team EF Education EasyPost), Stefan Kung (Team Groupama FDJ), Jasper Stuyven e Mads Pedersen (Team Trek Segafredo). La fuga di giornata dopo la partenza da Harelbeke, vedeva cinque ciclisti protagonisti: Mathias Norsgaard (Team Movistar), Mathis Le Berre (Team Arkea Samsic), Kelland O’Brien (Team Jayco AlUla), Thomas Bonnet (Team TotalEnergies) e Martin Urianstad (Uno-X Pro Cycling Team). La fuga aveva vita relativamente breve visto che già sul Taaienberg una potente accelerazione di Van der Poel riportava il gruppo, già abbastanza spezzettato, sulla testa della corsa. Alle spalle dell’olandese Van Aert era la sua ombra. Le cose si rimescolavano a corca 70 km dall’arrivo quando prima Matteo Jorgenson (Team Movistar) e successivamente un terzetto formato da Nathan Van Hooydonck (Team Jumbo Visma), Soren Kragh Andersen (Team Alpecin Deceuninck) e Matej Mohoric (Team Bahrain Victorious) riuscivano ad evadere dal gruppo dei migliori. Una nuova violenta accelerazione di Van der Poel consentiva al gruppo inseguitore di raggiungere il terzetto di testa poco prima dello Stationberg quando mancavano 57 km alla conclusione. Anche Pogacar e Van Aert erano nel primo gruppo. A 50 km dalla conclusione i sei uomini di testa avevano un vantaggio di 45 secondi dal primo gruppo degli inseguitori. A 41 km dalla conclusione solo Mohoric riusciva a restare attaccato a Van Aert, Van del Poel e Pogacar, dopo un altro show dell’olandese sul Paterberg. A fativa Kragh Andersen e Van Hooydonck riuscivano comunque a rientrare sui quattro ciclisti di testa quando mancavano poco meno di 40 km alla conclusione. Sull’Oude Kwaremont i tre fenomeni tornavano ad accelerare e si avvantaggiavano definitivamente sugli altri tre ciclisti che si facevano sfilare e sarebbero stati raggiunti poco più tardi da un altro drappello di ritardatari con Filippo Ganna unico italiano presente. Van Aert, Pogacar e Van der Poel avevano ormai fatto il vuoto ed a 30 km dalla conclusione già potevano studiarsi in vista della volata ristretta alla quale avrebbero partecipato. Il primo a partire era Pogacar ma alla sua ruota si portava Van der Poel che lo superava di slancio. A sua volta Van Aert accelerava con una progressione irresistibile e sopravanzava l’olandese, andando a vincere ad Harelbeke per il secondo anno consecutivo. Van der Poel era secondo mentre Pogacar chiudeva sul gradino più basso del podio. Matteo Jorgenson (Team Movistar) era quarto a 33 secondi di ritardo da Van Aert mentre chiudeva la top five Ivan Garcia Cortina a 44 secondi di ritardo dal belga. Da segnalare il buon decimo posto finale di Filippo Ganna. Van Aert ottiene la prima vittoria stagionale su strada e si candida ad essere protagonista nelle prossime corse del Nord, con l’obbiettivo dichiarato del Giro delle Fiandre in programma domenica 2 Aprile. La sfida contro Pogacar e Van der Poel è appena iniziata, dopo una già entusiasmante Milano-Sanremo.

Antonio Scarfone

Wout van Aert vince la E3 Saxo Bank Classic (foto: Getty Images)

Wout van Aert vince la E3 Saxo Bank Classic (foto: Getty Images)

ROGLIC, 6 VITTORIE STAGIONALI SU 12 GARE: VINCE IN SALITA A LO PORT E CONSOLIDA IL PRIMATO

marzo 24, 2023 by Redazione  
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Roglic è una sentenza. Sesta vittoria stagionale in 12 giorni di corsa per lo sloveno della Jumbo-Visma il quale dimostra, per ora, di essere il più forte alla Volta a Catalunya 2023 aggiudicandosi la quinta tappa dopo aver staccato nel corso dell’ultimo tratto della durissima salita finale del Mirador del Portell (8 km e mezzo di lunghezza ed una pendenza media dell’8,8%.) Remco Evenepoel (Soudal-Quick Step). Terzo un ottimo Joao Almeida (UAE Team Emirates). Crolla, invece, Giulio Ciccone (Trek-Segafredo), arrivato ad oltre 1’30” da Roglic.

Si parte da Tortosa per arrivare a Lo Port in una frazione che misura complessivamente 178 km con l’epilogo del Mirador del Portell, l’ascesa più dura dell’edizione 2023. Prima dell’ultima salita, ecco l’Alt de Bot (7,6 km al 3,4%) e il Coll de Som (4km al 4,2%). Tutti aspettano la tenzone tra i due protagonisti: Remco Evenepoel e Primoz Roglic, con la possibilità da parte di Giulio Ciccone di far la parte del guastafeste.
Sono in 3 a fuggire dal gruppo – Ethan Hayter (Ineos), Guillaume Martin (Cofidis) e Tsgabu Grmay (Team Jayco AlUla) – partiti sull’Alt de Bot. Martin conquista altri punti consolidando la propria leadership nella speciale classifica dei grimpeurs. A questo punto Hayter e Martin si rialzano sui pedali, mentre Grmay prosegue nella sua azione. Dal plotone inseguitore escono Julen Amezqueta (Caja Rural), Hector Carretero, Pablo Castrillo, Josè Felix Parra (Equipo Kern Pharma) e Ibai Azurmendi (Euskaltel Euskadi), che raggiungono Martin. Questo gruppettino fagociterà dopo qualche chilometro anche Grmay. A 90 km dall’arrivo il vantaggio di questi 7 corridori sul gruppo dei migliori è di 2’35”.
Inizia il Coll del Som, che la testa della corsa affronta tranquillamente con Martin che anche stavolta passa per primo per poi rialzarsi. Il gruppo lascia ancora fare, prima che in vista dell’ascesa finale si scaldino i motori. A quel punto passa al comando del gruppo inseguitore la Soudal-Quick Step, davanti alla Jumbo-Visma. L’andatura si alza e il distacco dalla testa della corsa che si riduce ai 2’30”. Alzano la testa anche quelli della Ineos-Grenadiers con Geraint Thomas ed Egan Bernal e si fanno vedere anche i rosso-neri della Bahrain Victorious per Mikel Landa, quarto in classifica a 44” dai leader. Siamo ai -25 km dall’arrivo, i fuggitivi provano a stringere i denti ma più ci si avvicina all’ascesa finale più il vantaggio si assottiglia. Castrillo si stacca subito dal gruppetto dei fuggitivi mentre Grmay prova ad allungare. Si stacca Carreteto. All’inseguimento di Grmay rimangono Parra, Amezqueta e Azurmendi. Dietro lavorano anche la Bora-Hansgrohe e la EF Education-EasyPost, mentre si staccano Thomas e Bernal. Grmay continua a resistere da solo in testa ma viene ripreso ai -6,5 dal traguardo. Ai -4,5 km parte all’attacco Evenepoel. Tengono bene Roglic e Marc Soler (UAE Team Emirates). All’inseguimento di questi tre corridori si lancia un altro terzetto, composto da Landa, Michael Woods (Israel-Premier Tech) e il compagno di squadra di Carapaz Rigoberto Uran. Riattacca Remco, ma Roglic risponde presente. Si forma un quartetto in testa quando ai tre al comando si aggiunge Joao Almeida (UAE Team Emirates). Giulio Ciccone, in crisi, perde terreno dai primi. Negli ultimi 2000 metri Soler lavora per Almeida prima di staccarsi.
All’ultimo chilometro Evenepoel accelera. Roglic lo segue e anche Almeida. Ai -300 metri prova la rasoiata il campione del mondo, Roglic però non molla. Spettacolare testa a testa. Ai -25 metri è Roglic che parte. L’iridato non ce la fa e così lo sloveno vince guadagnando anche 16” sul belga in classifica generale tra distacco reale e abbuono di 10 secondi. Terzo è Almeida a 12”, quarto Soler a 28”, quinto Uran a 44”. Ciccone giunge al traguardo con un ritardo di 1’28”.
In classifica ora Roglic ha 10” di vantaggio su Evenepoel, mentre Almeida (a 1’02” dallo sloveno>)) scalza Ciccone dalla terza posizione. L’abruzzese adesso è 7° con un distacco di 1’57” dallo sloveno della Jumbo-Visma.
Domani sesta tappa, la Martorell-Molins de Rei di 183,2 km. Si tratta di na frazione piuttosto arcigna, pur non essendo d’alta montagna. Poca la pianura, millecinquecento i metri di dislivello da superare. Il primo GPM di seconda categoria (Alt de la Creu d’Aragall, 5.6 km al 6% di media e alcuni tratti all’8/9%). Una discesa veloce porta a Pallejà, dove svoltando a destra si sale all’Alt de Fontpineda, circa 2 km e mezzo al 7.8%, con un muro di circa 1200 metri al 12%, nel quale si raggiunguno punte del 20%.
Anche qui qualcosa potrà succedere. Nulla è ancora deciso e Evenepoel proverà sicuramente a rifarsi.

Vito Sansone

Roglic taglia vittorioso il traguardo di Lo Port (foto David Ramos/Getty Images)

Roglic taglia vittorioso il traguardo di Lo Port (foto David Ramos/Getty Images)

A SABADELL GROVES SI AGGIUDICA IL VOLATONE. ROGLIC RESTA LEADER DELLA CORSA

marzo 23, 2023 by Redazione  
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Doveva essere una giornata per le ruote veloci e così è stato. Con una poderosa rimonta Kaden Groves (Alpecin-Deceuninck) si aggiudica il volatone di gruppo conquistando così la quarta tappa della Volta a Catalunya 2023. Alle sue spalle finiscono il francese Bryan Coquard (Cofidis), partito troppo presto e da solo, e Corbin Strong (Israel – Premier Tech). Nella graduatoria generale comanda sempre Primoz Roglic (Jumbo Visma) con lo stesso tempo di Remco Evenepoel (Soudal – Quick Step), mentre Giulio Ciccone (Trek_Segafredo) è terzo a 19” dallo sloveno.

La quarta tappa del Giro di Catalogna, 188,2 km da Llìvia a Sabadell, è confezionata sulle misure delle ruote veloci, anche se presenta qualche insidia altimetrica sotto al forma di tre GPM, uno di prima categoria in partenza e i rimanenti di terza categoria.
Protagonisti della fuga odierna sono Nans Peters (AG2R Citroën), Christopher Juul Jensen (Jayco AlUla), David De La Cruz (Astana Qazaqstan), Torstein Træen (Uno-X) e Roger Adrià (Equipo Kern Pharma). Al primo traguardo volante passa in testa Træen. La media è di circa 45 km/h e il vantaggio sul gruppo Roglic si mantiene sui 4’.
Arriva la seconda ascesa della frazione odierna, il Collet de Sant Agustí, con Adrià che transita per primo sotto lo striscione del GPM. In testa al plotone inseguitore si alternao corridori della Cofidis, della Ineos Grenadiers e dell’Alpecin. Giulio Ciccone (Trek-Segafredo), terzo della generale, soffre di qualche problema meccanico, prontamente risolto.
Ci si avvicina al terzo ed ultimo GPM di giornata, il Coll de Lligabosses, con il distacco tra drappello di fuggitivi e gruppo che si assottiglia e ai -40 km risulta di 1’20”. Allo scollinamento è ulteriormente sceso a un minuto e nella successiva discesa verso Sabadell il gruppo continua a rimontare sulla testa della corsa.
Ai – 10 km dal traguardo il vantaggio è sceso soli 22” e, come da pronostici iniziali, si prospetta, il volatone di gruppo.
La fuga a lunga gittata termina esattamente quando mancano 4 km all’arrivo. All’interno dell’ultimo chilometro l’Alpecin prova ad entrare con forza. L’ultima curva indirizza i corridori in un rettilineo d’arrivo da affrontare con il vento contrario. Parte ai -250 Coquard ma resta fermo al vento e Groves ne approfitta ed ha meglio con un imperioso colpo di reni. Al terzo posto si piazza Strong.
La tappa di domani – 177 Km da Tortosa a Lo Port – vedrà nuovamente protagonisti gli uomini di classifica con la salita finale di 8 km all’8.8% che potrebbe provocare importanti scossoni nella generale.

Vito Sansone

Lepilogo del volatone di Sabadell (Getty Images Sport)

L'epilogo del volatone di Sabadell (Getty Images Sport)

GIOIA D’IRLANDA AL VELODROMO DI FORLI’: HEALY LA SPUNTA SU POZZOVIVO

marzo 23, 2023 by Redazione  
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Il corridore della EF Education-Easypost ha vinto la terza tappa della Settimana Internazionale Coppi & Bartali (circuito di Forlì, 139.7 km) battendo il lucano della Israel Premier Tech in una volata a tre che includeva anche l’ucraino Mark Padun, compagno di squadra del vincitore di tappa. Lo svizzero Mauro Schmid, già secondo classificato nelle prime due frazioni, mantiene la leadership assoluta.

E’ ancora la squadra americana a gioire sul traguardo della Settimana Coppi & Bartali, ventiquattro ore dopo la vittoria di Sean Quinn a Longiano. Quella di Forlì è una tappa breve ma dura, con il circuito di Monte Cavallo (salita in parte sterrata) da ripetere tre volte e mezzo, prima di affrontare il “dente” di Bertinoro e la discesa verso l’arrivo, situato sulla pista del Velodromo Servadei. Ben nove uomini erano nella fuga della prima ora: Antonio Nibali (Astana – Qazaqstan), Luke Rowe (Ineos – Grenadiers), Lawson Craddock (Jayco – AlUla), Dimitri Peyskens (Bingoal Wb), Andrea Garosio (Eolo – Kometa), Luca Covili (Green Project – Bardiani – CSF), Jhonatan Restrepo (GW Shimano – Sidermec), Alois Charrin (Tudor Pro Cycling Team) e Patrick Gamper (Bora – Hansgrohe). Questo gruppetto, che ha avuto un vantaggio massimo di circa un minuto e mezzo, ha resistito fino a 23 Km dall’arrivo, quando veniva ripreso dal plotone. Poi Domenico Pozzovivo (Israel – Premier Tech) innesta il turbo e viene seguito dalla coppia della EF Education – Easypost composta da Ben Healy e Mark Padun. Il terzetto non verrà più raggiunto e si gioca la volata vincente che va all’irlandese, grazie soprattutto all’aiuto del compagno di squadra ucraino. A 25” arriva il gruppo, regolato da Felix Engelhardt (Jayco – AlUla), che brucia Mauro Schmid in volata: nessun problema per l’elvetico della Soudal – Quickstep, ancora padrone della classifica generale con 8” di vantaggio sull’italiano Walter Calzoni (Q36.5 Cycling Team) e 12″ sul britannico James Shaw (EF Education – Easypost).
C’è ancora una tappa in linea prima della cronometro decisiva a Carpi, e anche questa sarà impegnativa, con le salite di Puianello e di “Casa dello Storto”, un muro lungo 3.3 km e con pendenza media superiore al 10%. Il tratto conclisivo a Fiorano Modenese (sede di partenza e arrivo) prevederà, infine, un circuito di 8.6 chilometri da ripetere due volte caratterizzato da un’ascesa di 1.8 Km all’8.3%, i cui 700 metri iniziali presentano una pendenza media dell’11.2%

Andrea Giorgini

Bean Healy (Getty Images)

Bean Healy (Getty Images)

SUL MURO DEL BELVEDERE SI IMPONE SEAN QUINN

marzo 22, 2023 by Redazione  
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L’arrivo sul muro del Belvedere di Longiano è dominato con una gran prova di forza da Sean Quinn (EF Education – EasyPost); l’americano dopo aver agganciato il drappello di testa con Mauro Schmid (Soudal Quick Step), va tutto solo a prendersi la vittoria di tappa proprio sullo svizzero che diventa il nuovo leader della classifica generale.

Alla seconda tappa della Settimana Internazionale Coppi e Bartali 2023 dopo circa venti chilometri la fuga riesce a formarsi grazie ad un allungo di Veljko Stojinic e Marco Murgano (Team Corratec), James Fouché (Black Spoke), Florian Lipowitz (Bora-Hansgrohe) ed Emanuele Ansaloni (Team Technipes #inEmiliaRomagna). Il drappello di testa raggiunge un vantaggio massimo di 6’ nei primi quaranta chilometri di gara. Il vantaggio si manterrà costante fino ai meno settanta dal traguardo. All’imbocco del primo dei tre passaggi previsti del GPM di Roncofreddo la fuga inizia a perdere sia minuti preziosi sia il primo uomo, ovvero Murgano. Allo scollinamento il gruppo transita con 4’:30” di ritardo. Al secondo passaggio alzano bandiera bianca Fouché ed Ansaloni, in testa restano Lipowitz e Stojnic con 2’ di vantaggio. La terza ascesa determina un netto cambio di ritmo nel gruppo che fa esplodere la corsa, ad accendere la miccia sono Gianluca Brambilla (Q36.5 Pro Cycling), Mauro Schmid (Soudal Quick Step), Sean Quinn e James Shaw (EF Education EasyPost), e Thomas Gloag (Jumbo Visma) con Walter Calzoni (Q36.5 Pro Cycling Team) che si riporta sotto poco dopo. Il gruppo insegue tirato da Domenico Pozzovivo (Israel – Premier Tech) a 30”. I due uomini della fuga iniziale perdono per primi contatto dopo un nuovo allungo di Brambilla che guadagna subito 18” e si presenta tutto solo ai piedi dell’ultima fatica, il muro del Belvedere. L’italiano viene raggiunto da Schmid e da Calzoni e dopo qualche decina di metri anche da Sean Quinn che rilancia subito l’azione. Lo statunitense si invola così verso la sua prima vittoria da professionista battendo in una volata ristretta Schmid e Calzoni. Chiudono la top five Shaw in quarta posizione e Brambilla in quinta posizione, quest’ultimo con un ritardo di 3 secondi da Quinn. Nella top ten finale si segnala anche il decimo posto di Pozzovivo. Dopo il crollo, per molti versi preventivato, di Remi Cavagna, Schmid è ora primo in classifica generale davanti a Quinn a 2 secondi di ritardo e Calzoni a 8 secondi di ritardo. Domani è in programma la terza tappa da Forlì a Forlì di 140 km con il circuito centrale del Monte Cavallo da ripetere tre volte e con la predetta salita che presenta pendenze interessanti ed anche dei tratti in sterrato. L’ultima insidia altimetrica i ciclisti la affronteranno a circa 25 km dalla conclusione, con la ripida salitella di Tessello, anch’essa in sterrato. I big di classifica dovranno tenere gli occhi aperti perché in tappe come queste le sorprese sono dietro l’angolo.

Antonio Scarfone

Sean Quinn vince sul Muro del Belvedere (foto: SprintCyclingAgency/GS Emilia)

Sean Quinn vince sul Muro del Belvedere (foto: SprintCyclingAgency/GS Emilia)

L’ACUTO DI REMCO A LA MOLINA. ROGLIC, BATTUTO NEGLI ULTIMI 250 METRI, RESTA LEADER.

marzo 22, 2023 by Redazione  
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Antipasto di Giro d’Italia alla Volta a Catalunya. Negli ultimi chilometri della terza frazione – lunga 180 chilometri e 600 metri, 4mila metri di dislivello e tre Gran Premi della Montagna tra Olost e La Molina – è sfida aperta tra Remco Evenepoel e Primoz Roglic (Jumbo-Visma). con il campione del mondo in carica che ai -250 metri dal traguardo stacca lo sloveno e trionfa a braccia alzate con 2” su Roglic. Per la somma dei piazzamenti quest’ultimo resta al comando della classifica, pur avendo lo stesso tempo del belga.

Sono in 7 ad andar in fuga. C’è ancora Simone Petilli (Intermarché-Circus-Wanty), al qual fa compagnia Filippo Zana (Jayco-AlUla). Insieme a loro da registrare la presenza di Richard Carapaz (EF Education-EasyPost), che vuole rialzarla testa dopo la crisi di ieri, Maxim Van Gils (Lotto Dstny), Guillaume Martin (Cofidis), Niklas Eg (Uno-X Pro Cycling Team) e Jefferson Alveiro Cepeda (Caja Rural-Seguros). L’ecuadoriano, vincitore del Giro d’Italia nel 2019, deve rimontare a Roglic 3’36” e per diversi chilometri è virtualmente maglia bianco-verde di leader della generale.
A una cinquantina di chilometri dall’arrivo il gruppo dei fuggitivi affronta la prima asperità di giornata, il Coll de la Creueta, 19,9 km al 4,3% di media. Il plotone con il leader della classifica Roglic lascia fare, mentre davanti si staccano prima Cepeda e poi anche Petilli e Martin. Restano in fuga in 4: Carapaz, Zana, Van Gils ed Eg. Il gruppo della maglia bianco-verde intanto recupera terreno, trainato dalle squadre dei primi due della generale, la Jumbo-Visma e la Soudal-Quick Step. Ai -9 km e mezzo dalla vetta del Coll de la Creueta il danese Eg è al gancio. Dal gruppo inseguitore perde terreno Geraint Thomas (Ineos Grenadiers).
Si stacca Zana e poi Carapaz. In testa rimangono Van Gils e Martin, ma l’ecuadoriano rientra poco dopo. Scollinano i fuggitivi mentre Petilli e Zana proseguono assieme ma non riescono a riagguantare i tre, i quali si dirigono verso l’ultima salita di La Molina (12,1 km al 4,3%). I due corridori di casa nostra vengono risucchiati dal gruppo, ancora trainato da Lotto e Soudal. Quindi tocca a Martin essere ripreso. Ma Van Gils non ci sta e scatta ai -9 km, mentre Carapaz torna nella pancia del gruppo maglia bianco-verde, composto da una trentina di persone. L’azione del belga, però durerà pochissimo.
Il gruppo è compatto ai – 8 con Remco e Primoz che si marcano stretti. I loro volti sono due maschere.
Ai -4,6 fiammata di Evenepoel con Roglic che risponde, mentre Giulio Ciccone (Trek – Segafredo), vincitore ieri a Vallter, non riesce a tenere il ritmo. Il gruppo è frantumato mentre continua l’azione dei due, con lo sloveno che cerca di resistere al forcing dell’iridato e non gli dà mai il cambio.
Nel corso dell’ultimo chilometro Evenepoel continua ad alzarsi sui pedali mentre Roglic resta alla sua ruota. Ai 250 metri è previsto un tornante dove Remco rompe gli indugi, scatta e conquista tappa e leadership della generale grazie ai secondi di abbuono presi. In terza posizione conclude un comunque bravo Ciccone, giunto a 13” dal campione del mondo. Come detto, la somma dei piazzamenti permette a Roglic di mantenere la maglia bianco-verde di leader della classifica generale. Ciccone a 19” conserva il terzo posto seguito da Mikel Landa (Bahrain – Victorius) e Joao Almeida (UAE Team Emirates), mentre Simone Petilli conquista la maglia bianco-rossa che contrassegna il primato tra gli scalatori, togliendola dalle spalle di Ciccone.
Domani quarta tappa da Llìvia a Sabadell per 188.2 Km con 3 GPM che non dovrebbero impedire l’arrivo in volata.

Vito Sansone

Evenepoel vince la seconda tappa di montagna del Giro di Catalogna ( foto David Ramos/Getty Images)

Evenepoel vince la seconda tappa di montagna del Giro di Catalogna ( foto David Ramos/Getty Images)

JASPER PHILIPSEN VINCE LA CLASSIC BRUGGE – DE PANNE

marzo 22, 2023 by Redazione  
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La Classic Brugge – De Panne, battuta da pioggia e vento, vede un quartetto giocarsi la vittoria. E’ Jasper Philipsen (Team Alpecin Deceuninck) ad avere la meglio su Olav Kooij (Team Jumbo Visma) e ed Yves Lampaert (Team Soudal Quick Step).

La Classic Brugge -De Panne, emanazione diretta dei Tre Giorni di La Panne, vede alla partenza 16 squadre WT, alle quali si aggiungono 5 squadre Professional per un totale di 21 formazioni alla partenza. La corsa è tradizionalmente riservata ai velocisti e salvo qualche eccezione, tra cui Tim Merlier e pochi altri, è schierata alla partenza la maggior parte degli sprinter in circolazione, anche con diverse alternative in ciascuna squadra. Basti pensare che la BORA Hansgrohe porta in Belgio un terzetto di tutto rispetto formato da Sam Bennett, Jordi Meeus e Danny van Poppel. L’UAE Team non è da meno con Pascal Ackermann e Juan Sebastian Molano. Tra gli altri attesi protagonisti citiamo Olav Kooij (Team Jumbo Visma), Fabio Jakobsen (Team Soudal Quick Step), Jasper Philipsen (Team Alpecin Deceuninck), Arnaud Demare (Team Groupama FDJ) e Dylan Groenewegen (Team Jayco AlUla). Per quanto riguarda l’Italia, le possibilità di fare bene sono riposte in Alberto Dainese, anche se dovrà vedersela nella DSM proprio con l’australiano Sam Welsford, che in questa stagione conta già tre vittorie e diversi piazzamenti. Le condizioni meteo, unite ai tre passaggi del De Moeren, tratto caratteristico della Brugge – De Panne esposto a venti impetuosi, potrebbero riservare interessanti sviluppi sull’evoluzione della corsa. In cinque animavano la fuga di giornata, ovvero Jonas Rutsch (Team EF Education EasyPost), Mathis Le Berre (Team Arkea Samsic), Louis Bendixen (Uno-X Pro Cycling Team), Jens Reynders (Team Israel Premier Tech) e Milan Fretin (Team Flanders Baloise). Il vantaggio massimo dei cinque fuggitivi, dopo una quarantina di km dalla partenza, sfiorava i 3 minuti. Il ritmo elevato imposto dalle squadre dei velocisti non lasciava scampo ai fuggitivi, che venivano raggiunti già a metà del percorso. Il vento e la pioggia scuotevano l’avanzata del gruppo che spesso si spezzettava in più tronconi, fino a trovare un proprio assestamento ad una quarantina di km dall’arrivo quando in testa alla corsa restavano circa venti ciclisti. Tra di loro, erano presenti quasi tutto i velocisti più attesi tra cui Philipsen, Jakobsen, Ackermann, Molano, Demare, Kooij e Groenewegen. Da segnalare anche la presenza di due italiani, ovvero Davide ballerini (Team Soudal Quick Step) e Simone Consonni (Team Cofidis). A poco meno di 20 km dalla conclusione una accelerazione improvvisa di Yves Lampaert (Team Soudal Quick Step), Philipsen, Kooij e Frederik Frison (Team Lotto Dstny) faceva breccia nel gruppo di testa. Il quartetto raggiungeva un vantaggio tra i 20 ed i 25 secondi mentre alle loro spalle la fatica si faceva sentire e tra gli uomini più attesi si sfilavano Demare e Groenewegen. La volata a quattro premiava Philipsen che riusciva a mettere la sua ruota davanti a quella di Kooij. Terzo era Lampaert mentre quarto Frison. Fabio Jakobsen chiudeva in quinta posizione, regolando il gruppetto degli immediati inseguitori. Il venticinquenne belga vince la prima corsa di un giorno del 2023 dopo ave vinto due tappe alla Tirreno-Adriatico.

Antonio Scarfone

Jasper Philipsen vince la Classic Brugge DePanne (foto: Getty Images Sport)

Jasper Philipsen vince la Classic Brugge - De Panne (foto: Getty Images Sport)

LA SETTIMANA INTERNAZIONALE COPPI & BARTALI INAUGURATA DA UNA DOPPIETTA SOUDAL – QUICKSTEP

marzo 21, 2023 by Redazione  
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Il Wolfpack fa primo e secondo nella tappa di apertura della corsa italiana a Riccione piazzando Remi Cavagna e Mauro Schmid ai primi due posti. Il francese ha vinto grazie ad un assolo che gli ha permesso di avere 32” di gap sul gruppo, regolato dal compagno di squadra svizzero su Rick Pluimers (Tudor Pro Cycling Team).

Nomi importanti sono nella startlist della Settimana Internazionale Coppi & Bartali: oltre alla Soudal – Quickstep che ha in formazione anche atleti del calibro di Josef Cerny e James Knox, troviamo l’ucraino Mark Padun (EF Education – EasyPost), il tedesco Felix Engelhardt (Jayco – AlUla) fresco vincitore della Per Sempre Alfredo domenica scorsa, Elia Viviani (Ineos – Grenadiers), Alexander Riabuschenko (Astana – Qazaqstan) e Domenico Pozzovivo, al debutto in maglia Israel – Premier Tech.

La prima giornata non vede più le semitappe come accaduto in passato, ma una vera e propria frazione in linea di 161.8 km sulle colline tra Romagna e Marche, con Riccione sede sia di partenza, sia sede di arrivo. Nella prima parte si è passati da Tavullia (paese di Valentino Rossi) e per tre volte sulla salita di Mondaino affrontando il Circuito dei Borghi. Infine si è transitati da Montescudo due volte (GPM) e sul muro di Cà Menghi prima di tornare a Riccione.

La fuga ha visto protagonisti fin da subito il comasco Alessandro Fancellu (Eolo – Kometa), il belga Lennert Teugels (Bingoal Pauwels), il ligure Marco Murgano (Team Corratec), il colombiano Didier Merchan (GW Shimano – Sidermec) e il bolognese Gabriele Petrelli (Technipes – InEmiliaRomagna), i quali dopo 40 km hanno già un vantaggio superiore ai sei minuti. L’ultimo a desistere è stato Teugels, raggiunto da Remi Cavagna nei pressi del primo passaggio al GPM di Montescudo. Nella seconda tornata il transalpino della Soudal – Quickstep lascia la compagnia del belga e inizia la sua cavalcata solitaria fino all’arrivo di Riccione, dove taglia il traguardo con 32” sul plotone principale, regolato allo sprint da Mauro Schmid che regala così uno splendido uno-due al “Wolfpack”.

Cavagna ripartirà come Leader di Classifica domani nella Riccione – Longiano, tappa molto impegnativa e adatta a scalatori esplosivi grazie al circuito con la salita di Roncofreddo e il muro di 800 metri all’11% che termina in dirittura d’arrivo.

Andrea Giorgini

Remi Cavagna, il vincitore della prima tappa della Settimana Internazionale Coppi e Bartali (foto Bruno Bade/Getty Images)

Remi Cavagna, il vincitore della prima tappa della Settimana Internazionale Coppi e Bartali (foto Bruno Bade/Getty Images)

IN CATALOGNA GIULIO CICCONE PER MEZZA RUOTA CONQUISTA IL TAPPONE DI VALLTER

marzo 21, 2023 by Redazione  
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All’ultima curva, gettando il cuore ma usando anche la testa dopo l’ultima curva, Giulio Ciccone (Trek-Segafredo) si aggiudica la seconda tappa della Volta a Catalunya, 165,4 km da Matarò a Vallter, precedendo di mezza bici Primoz Roglic (Jumbo Visma) e il campione del mondo Remco Evenepoel (Soudal – Quick Step). Nella generale lo sloveno resta in testa con 6” su Evenepoel. Stesso distacco per Ciccone. Vittoria n.113 per i corridori italiani in questa corsa a tappe.

Piatto forte della tappa odiena le due salite previste nel finale, il Col de Coubet, GPM di 1a categoria coi suoi 10,3 km al 5,4%, ad anticipare l’ascesa finale verso il traguardo, posto a 2150 metri d’altitudine presso la stazione di sport invernali di Vallter 2000, al termine di una lunghissima salita di 15 km al 6,7%.
Tra quelli che hanno dovuto salutare anzitempo il Giro di Catalogna c’è lo sfortunatissimo Dario Cataldo (Trek-Segafredo), il quale nella caduta di ieri a 3 km dall’arrivo ha riportato la frattura della testa del femore sinistro e dell’acetabolo destro, due fratture del processo trasversale della colonna lombare, la frattura della clavicola sinistra e costole rotte multiple con pneumotorace bilaterale.
Vanno in fuga Simone Petilli (Intermarché-Circus-Wanty), Ewen Costiou (Arkéa-Samsic), Christopher Juul Jensen (Jayco AlUla), Simon Carr (EF Education-EasyPost) , Vadim Pronskiy (Astana Qazaqstan), Julen Amezqueta (Caja Rural-Seguros), Francisco Galván (Equipo Kern Pharma), Xabier Mikel Azparren (Euskaltel-Euskadi). Gli otto raggiungono un vantaggio di 3’ con il gruppo, guidato dalla Jumbo-Visma del leader della classifica generale Primoz Roglic, che per ora lascia fare.
In attesa del Col de Coubet, Petilli arriva per primo al traguardo volante di Olot. A circa 50 km dall’arrivo inizia la seconda ascesa di giornata, con una punta massima all’11%, ed è ancora Petilli a rendersi protagonista conquistando pure il Coubet e 10 punti che permettono al lecchese di balzare al comando della graduatoria degli scalatori.
Mentre il vantaggio sul gruppo Roglic inizia a diminuire, in discesa tenta l’allungo il danese Jensen, tentando una fuga nella fuga, ma il tentativo dura davvero poco. Sono nuovamente in otto a comporre la testa della corsa ai -25 km dal traguardo di Vallter. Dietro è ancora la Jumbo-Visma a tirare in testa al gruppo inseguitore. Ai -22,5 km timido tentativo di allungo di Carr, che si risolve in un nulla di fatto. Il vantaggio degli otto continua ad assottigliarsi, grazie al lavoro continuo dei compagni di squadra di Roglic. e ai ai -20 dal traguardo scende a 2’10” . Mancano 5 km all’ultima ed importante salita verso Vallter e nel gruppo principale si verifica una caduta, dopo una curva a gomito a sinistra. A terra terminano Fabio Felline (Astana) – finito prima contro la balaustra e poi contro il marciapiede – e il francese Kennis Ellisonde (Trek-Segafredo). Ad aver la peggio è quest’ultimo, che rimedia una brutta botta al polso ed è costretto al ritiro. Dopo l’abitato di Villalonga de Ter inizia la salita finale con i fuggitivi che mantengono ancora 1’40” sul gruppo. Prova ancora l’allungo Carr, seguito da Petilli che poi si stacca.
Quando la rampa si fa più dura si stacca il vincitore del Tour 2019 Egan Bernal (Ineos Granediers), che non è ancora al meglio dopo il malanno al ginocchio che lo ha tormentato negli scorsi mesi. Joao Almeida (UAE Team Emirates) fora e cerca con fatica di riaccodarsi al gruppo. Ai – 8 va in difficoltà anche Richard Carapaz (EF Education-EasyPost), mentre Carr viene risucchiato dal gruppo.
Ai -6,5 parte Esteban Chaves (EF Education-EasyPost), seguito da Sepp Kuss (Jumbo-Visma). La Bahrain Victorious si porta in testa al gruppo. Lo statunitense viene ripreso poco dopo, mentre Chaves va avanti con un rapporto molto duro e incrementa il vantaggio sul plotoncino dei migliori, sempre trainato dai Bahrain. Ai -2 attacca Mikel Landa (Bahrain Victorius), quindi Evenepoel con Ciccone. Chaves stringe i denti e all’ultimo chilometro mantiene una dozzina di secondi su Remco e gli altri migliori. Il campione del mondo riparte a tutta, con Ciccone e Roglic che rispondono presente. È una lotta di muscoli e di nervi. Chaves prova a resistere con la bocca spalancata, ma il ritmo del belga è inesauribile. Il colombiano viene raggiunto ai – 500 metri, poi a -350 parte la fucilata di Evenepoel, ma Roglic e soprattutto Ciccone non mollano e proprio dopo l’ultima curva Giulio vince di mezza bicicletta, precedendo lo sloveno e il belga, con il primo che conserva la maglia di leader della classifica generale, dove precede di 6 secondi Evenepoel e l’abruzzese.
Domani terza tappa da Olot a La Molina, ancora dura e piena di salite. A -126 km dall’arrivo inizia l’interminabile scalata al Coll de la Creueta (19.9 km al 4.3%). Una volta arrivati in cima i corridori dovranno affrontare una ventina di chilometri di discesa molto complessa, termina la quale quale iniziale l’ascesa finale verso La Molina, 12.1 km al 4.3%.

Vito Sansone

La volata ai 2135 metri di Vallter 2000, vinta magistralmente da Giulio Ciccone (foto David Ramos/Getty Images)

La volata ai 2135 metri di Vallter 2000, vinta magistralmente da Giulio Ciccone (foto David Ramos/Getty Images)

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