AD ALCALA’ DE LOS GAZULES E’ SEMPRE “TIME” WELLENS. DOMINIO UAE, POGACAR SEMPRE LEADER.

febbraio 17, 2023 by Redazione  
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Continua senza interruzioni la supremazia dell’UAE Team Emirates in Andalucia. Dopo la doppietta messa a segno da Pogacar nelle prime due tappe, è stato oggi il turno del redivivo Tim Wellens che aveva già vinto ad Alcalà de los Gazlues 5 anni fa. Il belga è entrato nella fuga di giornata e ha poi staccato i compagni d’avventura sullo strappo finale tornando alla vittoria dopo quasi un anno di digiuno.
Resta quasi immutata la classifica generale che vede sempre in testa l’insaziabile Tadej Pogacar. Alle sue spalle Santiago Buitrago (Bahrain-Victorius) a 48″ e la coppia formata da Mikel Landa (Bahrain-Victorius) e Carlos Rodriguez (Ineos Grenadiers) a 52″.

La terza tappa della Vuelta a Andalucia prevedeva il via da Alcalá de Guadaira e l’arrivo ad Alcalá de los Gazules dopo 161 chilometri prevalentemente pianeggianti. Il primo gpm di giornata, l’Alto de Medina Sidonia (3.1 km al 5.9%), era posto infatti soltanto al km 130. Il finale però non era affatto banale visto che l’arrivo, modificato rispetto al percorso originario a causa del forte vento che ha condizionato la tappa, era posto in cima ad uno strappo.

La corsa è stata caratterizzata da una fuga di ben 22 corridori partita dopo una decina di chilometri dal via. Il drappello di testa era formato da: Samuele Battistella (Astana Qazaqstan Team), Dries De Bondt, Samuel Gaze e Stefano Oldani (tutti e tre dell’Alpecin-Deceuninck), Edoardo Zambanini (Bahrain-Victorius), Connor Swift e Salvatore Puccio (Ineos Grenadiers), Laurenz Rex (Intermarchè-Circus-Wanty), Gorka Izagirre (Movistar Team), Felix Engelhardt (Team Jayco-AlUla), Tim Wellens e Domen Novak (UAE Team Emirates), Cyril Barthe e Josè Manuel Diaz (Burgos-BH), Joel Nicolau (Caja Rural-Seguros RGA), Erik Fetter e Davide Bais (Eolo-Kometa), Ibai Azurmendi (Euskaltel-Euskadi), Hugo Houle (Israel-Premier Tech), Liam Slock (Lotto-Dstny), Pierre Latour e Geoffrey Soupe (Total Energies).
Il gruppo ha lasciato andare e così i fuggitivi hanno rapidamente guadagnato un margine significativo (3′45″ al km 30).
Di lì a poco è giunta la notizia dello spostamento del traguardo a causa delle forti raffiche di vento (fino a 75 km/h) previste per il tratto finale. La linea d’arrivo, inizialmente posta in cima ad uno strappo di 1.2 km al 10.7%, è stata rilocata a Plaza Alameda de la Cruz, circa 500 metri più in basso.

L’andazzo della corsa non è però cambiato con i battistrada che hanno continuato a guadagnare, procedendo di comune accordo fino agli ultimi 10 km, quando ha avuto inizio una sequenza infinita di attacchi che ha visto tra i protagonisti i vari Rex, Bais, Oldani, Latour, Barthe, De Bondt e Puccio. L’attacco più incisivo è stato quello partito intorno ai -5 ad opera di Rex, raggiunto poco dopo dallo scatenato De Bondt. Il duo belga ha guadagnato un piccolo margine, ma è stato poi ripreso in cima al penultimo strappo -4). Subito dopo, in un breve tratto di discea, hanno allungato Battistella, Houle e Diaz. Il nuovo trio di testa ha imboccato lo strappo finale con un leggerissimo vantaggio sugli inseguitori ma si è subito arreso già lungo le prime rampe. A quel punto è partita l’accelerazione di Tim Wellens che non ha lasciato scampo agli altri fuggitivi e si è lanciato verso la sua prima vittoria in maglia UAE. Piazza d’onore per Latour (a 14″) che ha preceduto Battistella e Swift (entrambi a 15″). Quinta posizione per Laurenz Rex (16″) giunto insieme agli italiani Bais e Zambanini.

Resta quasi immutata la classifica generale che vede sempre saldamente in testa uno strepitoso Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) davanti a Santiago Buitrago (Bahrain-Victorius), secondo a 48″, e alla coppia formata da Mikel Landa (Bahrain-Victorius) e Carlos Rodriguez (Ineos Grenadiers) a 52″. Seguono Enric Mas (Movistar Team) ad 1′47″ e Tao Geoghegan Hart (Ineos Grenadiers) a 2′12″.

Domani si torna a salire nella 4a tappa, con partenza da Olvera e arrivo ad Iznàjar al termine 165 km particolarmente mossi. I corridori negli ultimi 60 km dovranno affrontare ben 5 salite di cui 3 classificate come gpm (due di terza e uno di seconda categoria). Dalla cima dell’ultima ascesa, il Fuentes de Cesna (4.3 km al 4.7%) mancheranno poco meno di 10 km, quasi tutti in discesa. Una frazione che potrebbe nuovamente sorridere ai fuggitivi di giornata.

Pierpaolo Gnisci

Wellens prima in maglia UAE (fonte: SprintCyclingAgency)

Wellens prima in maglia UAE (fonte: SprintCyclingAgency)

VAUQUELIN, BUONA LA PRIMA

febbraio 17, 2023 by Redazione  
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Al Tour des Alpes Maritimes arrivava la prima vittoria da professionista per il ventunenne Kevin Vauquelin (Team Arkea Samsic). Un successo importante per il giovane ciclista messo a segno nella prima tappa della cinquantacinquesima edizione di questa breve corsa a tappe.

Tappa di 187 km che da Saint-Raphaël terminava a Ramatuelle. Frazione caratterizzata dalla fuga di giornata composta da Mael Guegan (CIC U Nantes), Florian Rapteau (St. Michel Auber), Mads Ostergaard Kristensen (Leopard TOGT), Jean-Louis Le Ny (Nice Metropole) e Julien Bernard (Trek Segafredo).
L’azione dei fuggitivi terminava a 11 chilometri dalla linea del traguardo, quando un sestetto formato da Aurelien Paret-Peintre e Pierre Gautherat della Ag2r Citroën, Kevin Vauquelin della Arkea Samsic, Neilson Powless della EF Education Easypost, Mathieu Burgaudeau della TotalEnergies e Kevin Geniets della Groupama FDJ attaccavano recuperando e staccando i fuggitivi. A 5 chilometri dall’arrivo però il gruppo recuperava lo scarto.
Nell’ultimo chilometro in salita Vauquelin sorprendeva tutti gli avversari giocando d’anticipo e guadagnando qualche decina di metri di vantaggio su tutti. Metri difesi fino al traguardo, soprattutto dal grande favorito di giornata Powless Neilson (EF Education-EasyPost), costretto alla seconda posizione. Terzo Geniets Kevin (Groupama-FDJ) e quarto Paret-Peintre Aurélien (AG2R Citroën Team). Primo degli italiani al nono posto Marco Tizza (Bingoal WB).

Luigi Giglio

Prima vittoria nella massima categoria per Kevin Vauquelin (Getty Images)

Prima vittoria nella massima categoria per Kevin Vauquelin (Getty Images)

MAGNUS CORT INFILZA VAN WILDER ALL’ALTO DA FÓIA

febbraio 16, 2023 by Redazione  
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Questione di centimetri la vittoria di Magnus Cort (EF Education-EasyPost) nella seconda tappa della Volta ao Algarve 2023, il danese dopo una grande rimonta beffa il belga che già, con un braccio alzato gustava il sapore del successo, subito amaro dopo il verdetto del fotofinish! Magnus Cort con il successo odierno si porta al comando della corsa.

Dopo le cadute di ieri quest’oggi al foglio firma tante assenze, non portano Marc Hirschi (UAE Team Emirates), Yesid Pira (Caja Rural-Seguros RGA), Joel Suter (Tudor Pro Cycling Team), Barry Miller (ABTF Betão-Feirense) e André Ramalho (Credibom / LA Aluminios / Marcos Car) e Frederico Figuereido (Glassdrive Q8 Anicolor). Subito pochi chilometri dopo il via una caduta costringe al ritiro anche Luís Mendonça (Glassdrive Q8 Anicolor) e Jonas Iversby Hvideberg (Team DSM), poco dopo va via la fuga buona con dentro Matthew Gibson (Human Powered Health), Rafael Lourenço (APHotels & Resorts-Tavira), Tomas Contte (Aviludo-Louletano-Loulé Concelho), Gaspar Gonçalves (Efapel), António Ferreira (Kelly / Simoldes / UDO) e João Matias (Tavfer-Ovos Matinados-Mortágua). I fuggitivi avranno un vantaggio massimo di 3’:15” quando gli uomini del leder Alexander Kristoff (Uno-X Pro Cycling) si mettono a lavorare in testa al gruppo inseguitore. L’effetto produce subito un recupero immediato per poi assestarsi intorno ai 2’:30”. Nella seconda oro di gara gli attaccanti fanno incette dei traguardi intermedi e nello specifico Lourenço fa suo il GPM di Casais e Alferce davanti al leader della maglia degli scalatori Ferreira, mentre Matias conquista il traguardo volante di Monchique. Entrando nei 60 chilometri dall’arrivo il gruppo è sotto i due minuti dalla fuga destinata ad essere ben presto riassorbita. In testa sempre la Uno-X Pro Cycling Team lancia il gruppo fino ai meno 35 chilometri quando da recuperare resta un solo minuto. Si entra nella fase più attesa della corsa con la strada che pian piano diventa sempre più nervosa fino all’arrivo in salita dell’Alto da Fóia, qui il gruppetto in testa inizia ad accusare la fatica e, inevitabilmente, a perdere pezzi. I primi ad alzar bandiera bianca sono Connte e Gibson, qualche chilometro più tardi è la volta di Ferreira e Matias. Gli ultimi ad arrendersi sono Lourenço e Gonçalves, ripresi a 25 chilometri dall’arrivo quando c’è da affrontare il penultimo GPM di giornata, quello di Picota. Da qui a mettersi in testa sono gli uomini della Ineos Grenadiers, l’andatura è alta e non consente a nessuno di andare via, si va così fin dentro l’ultimo chilometro, il più duro, la sede stradale si apre verso il rettilineo che precede l’arrivo caratterizzato da una leggera curva a sinistra. Gli Ineos Grenadiers cedono il passo ai Bora-hansgrohe con Frederik Wandahl per tenere davanti Jai Hindley, a 200 metri dall’arrivo è Ilan Van Wilder (Soudal-QuickStep) a iniziare la volata, sulla sua ruota si porta Rui Costa (Intermarché-Circus-Wanty), senza riuscire a sopravanzarlo. Quando la vittoria sembrava a favore di g Van Wilder, una strepitosa rimonta di Magnus Cort (EF Education-EasyPost) proprio sulla sinistra gli vale, con il colpo di reni, la vittoria beffando, di fatto, Van Wilder già con un braccio al cielo, terzo Rui Costa poi Hindley, chiude in quinta posizione Valentin Madoaus (Groupama – FDJ). Gli uomini di classifica tutti racchiusi in un drappello a 12”, tranne Thymen Arensman apparso un po’ in difficoltà chiude a 22”. Per Magnus Cort tappa e maglia da difendere domani alla terza tappa con arrivo a Tavira.

Antonio Scarfone

Magnus Cort beffa Van Wilder sullalto da Fóia (Image credit: Getty Images)

Magnus Cort beffa Van Wilder sull'alto da Fóia (Image credit: Getty Images)

POGACAR ESPUGNA ANCHE LA FORTALEZA, LO SLOVENO SEMPRE PIU’ SOVRANO DELL’ANDALUSIA

febbraio 16, 2023 by Redazione  
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Inarrestabile. Se dovessimo utilizzare un solo termine per definire il Tadej Pogacar di inizio 2023, questo sarebbe probabilmente quello più appropriato. Lo Sloveno, già vincitore lunedì tra gli sterrati di Jaèn e ieri nella frazione d’apertura della Ruta del Sol, conferma il suo strapotere con un’altra vittoria, la terza in appena tre giorni di corsa. Insomma, non si poteva far di meglio. Il leader indiscusso dell’UAE Team Emirates si è imposto in cima al duro strappo che ha portato i corridori ad Alcalá la Real, lasciandosi alle spalle (a 4″) un drappello formato da Enric Mas (Movistar Team), Santiago Buitrago e Mikel Landa (entrambi della Bahrain-Victorius). Pogacar consolida così il suo primato, già ampiamente al sicuro dopo il numero esibito ieri.

La seconda tappa della Vuelta a Andalucia, 156 km da Diezma ad Alcalá la Real, presentava un percorso più semplice rispetto alla frazione d’apertura, ma comunque insidioso. I gpm in programma erano 4: il Puerto del Zegri (4.5 km al 4.5%) al km 48, Los Rosales (4.4 km al 5.3%) al km 90, il Puerto de la Hoya de Charrilla (10.3 km al 3.5%) al km 133 ed infine il breve ma durissimo strappo che avrebbe condotto i corridori ad Alcalá la Real (poco meno di 1 km all’11.5% in parte in pavè).

Dopo un primo tentativo di una dozzina di corridori (tra cui Matej Mohoric e Alessandro Covi) partito al km 0 e neutralizzato grazie al lavoro degli uomini di Ineos Grenadiers e Intermarchè-Circus-Wanty ai -100, in testa alla corsa (ai -94) si è portata la coppia formata da Geoffrey Soupe (TotalEnergies) e Brent Van Moer (Lotto-Dstny). L’azione del duo franco-belga, partita quando mancavano 94 km all’arrivo, è durata ben poco esaurendosi dopo una ventina di km.
La fuga buona è partita così soltanto lungo la seconda salita di giornata, quella di Los Rosales, quando ben 9 atleti sono riusciti ad evadere dal plotone: l’attivissimo Matej Mohoric (Bahrain-Victorius), il duo dell’Intermarchè formato da Lorezo Rota e Georg Zimmermann, Dylan Teuns (Israel-Premier Tech), Antonio Nibali (Astana Qazaqstan Team), Chris Juul-Jensen (Team Jayco-Al’Ula), Axel Laurance (Alpecin-Deceuninck), Davide Bais (Eolo-Kometa) e infine Alan Jousseaume (TotalEnergies), quest’ultimo primo allo scollinamento.

Il gruppo ha lasciato andare, ma ha sempre mantenuto i battistrada a debita distanza (gap di circa 2′ ai -45). La corsa è esplosa lungo le prime e durissime rampe (2.1 km al 13.1%) del terzo gpm di giornata, il Puerto de la Hoya de Charrilla. Il primo attacco è stato inferto ai -28 da Mikel Landa (Bahrain-Victorius) con il solo Tadej Pogacar a resistergli a ruota. Lo sloveno non si è accontentato e ha contrattaccato lasciando sul posto il basco e riportandosi sui reduci della fuga ovvero Rota, Zimmermann, Mohoric e Teuns. A quel punto però Pogacar non ha voluto affondare il colpo e così in prossimità del gpm (vinto da Rota) sul gruppetto di testa si sono riportati Landa, il suo compagno Santiago Buitrago, Enric Mas (Movistar Team) e Carlos Rodriguez (Ineos Grenadiers).

Il drappello di testa ha proceduto di comune accordo fino ai -3, quando Rota ha provato a rompere gli equilibri proprio mentre stavano per rientrare Damiano Caruso (Bahrain-Victorius), Rafal Majka (UAE Team Emirates) e Tao Geoghegan Hart (Ineos Grenadiers). 500 metri dopo a provarci è stato il compagno di squara Zimmermann ma, come prevedibile, la corsa si è decisa soltanto sul duro strappo finale. Il primo a muoversi, proprio all’inizio del tratto in pavè (ai -400), è stato Enric Mas. L’unico in grado di reggere l’accelerazione del Maiorchino è stato Pogacar che è poi passato in testa ai -200 realizzando un clamoros tris. Lo sloveno ha tagliato il traguardo con 4″ su Mas, Buitrago, Landa e Rodriguez. 6° a 17″ un ottimo Lorenzo Rota che ha preceduto Teuns (a 17″), Geoghegan Hart (a 21″), Caruso (a 33″) e Zimmermann (10° a 36″).

Pogacar ora guida con 48″ su Buitrago e 52″ sulla coppia formata da Landa e Rodriguez. Seguono, decisamente più distanti, Enric Mas (5° ad 1′47″), Geoghegan Hart (6° a 2′12″), Damiano Caruso (7° a 2′22″), Majka (8° a 2′51″). Chiudono la top ten Pavel Sivakov (Ineos Grenadiers) e Jack Haig (Bahrain-Victorius) entrambi a 2′52″ dallo scatenato sloveno.

Domani 3a tappa, da Alcalà de Guadira ad Alcalà de los Gazules per un totale di 161 km. Sarà la tappa altimetricamente meno impegnativa della Vuelta a Andalucia. Il percorso infatti presenterà un unico gpm, l’Alto de Medina Sidonia (3.1 km al 5.9%) posto a poco più di 30 km dall’arrivo. Il finale sarà però ancora una volta insidioso, vista la presenza di un altro strappo decisamente duro (1.2 km al 10.7% di pendenza media) che decreterà il vincitore di giornata.

Pierpaolo Gnisci

Pogacar scatenato in Andalucia (fonte: Luis Angel Gomez/SprintCyclingAgency)

Pogacar scatenato in Andalucia (fonte: Luis Angel Gomez/SprintCyclingAgency)

POGACAR SFODERA LA ESPADA. LO SLOVENO DOMINA LA PRIMA TAPPA DELLA VUELTA A ANDALUCIA.

febbraio 15, 2023 by Redazione  
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Il fuoriclasse della UAE stacca tutti lungo la salita finale e mette una seria ipoteca sulla corsa iberica già alla prima tappa. Alle sue spalle, staccati di 38″, Mikel Landa (Bahrain-Victorius), Carlos Rodriguez (Ineos Grenadiers) e Santiago Buitrago (Bahrain-Victorius). Per lo sloveno si tratta già della seconda vittoria stagionale (in appena due giorni di corsa) dopo il trionfo nella Jaen Paraiso Interior. Una partenza davvero travolgente per l’astro più brillante del firmamento ciclistico.

Ha preso il via stamane la 69a edizione della Vuelta a Andalucia, classico appuntamento di inizio stagione ospitato dalla regione più meridionale della penisola iberica. La corsa, nota al grande pubblico anche col nome di Ruta del Sol, è iniziata con una prima frazione decisamente impegnativa in virtù di ben 5 gran premi della montagna che chiamavano già all’azione i pretendendenti alla vittoria finale. La Puente de Génave-Santiago de la Espada (179 km) proponeva già poco dopo la partenza due gran premi della montagna di 3a categoria in rapida successione: il Collado de los Yesos (4.7 km al 5.8%) al km 19 e l’Alto des Onsares (4.7 km al 5.4%) al km 28. Dopo un tratto vallonato, iniziava una sequenza di ben 3 gpm di 1a categoria, vale a dire il Puerto del Navalperal (8.1 km al 6.9%) al km 84, la Garganta de Hornos (16.5 km al 4.5%) al km 136 e infine l’ascesa di Despiernacaballos (10.6 km al 5.8%) la cui cima era posta ad appena 8 km (tutti in discesa) dal traguardo.

La corsa è stata animata da 4 fuggitivi, che hanno avuto la meglio dopo una fase iniziale dove a farla da padrone era stata la bagarre: il neopro francese Clément Alleno (Burgos-BH), gli iberici Gotzon Martín (Euskaltel-Euskadi) e Alex Martín (EOLO-Kometa) ed il belga Aaron Van Poucke (Team Flanders-Baloise). In particolare evidenza il basco dell’Euskaltel che è riuscito a vincere i primi 3 gpm di giornata, lanciandosi in testa alla classifica dei grimpeurs.
In testa al gruppo principale invece si sono viste principalmente le maglie bianche e nere dell’UAE e quelle blu del Team Movistar, entrambe interessate a non lasciare troppo margine ai battistrada e a lavorare per i rispettivi capitani, Tadej Pogacar ed Enric Mas.
Il canovaccio della tappa è cambiato a 50 km dalla fine, quando dal gruppo è partito in solitaria Omar Fraile (Ineos Grenadiers). Lo spagnolo di lì a poco è rientrato su Alex e Gotzon Martin (quest’ultimo vincitore anche del 4° gpm di giornata) mentre Van Poucke e Alleno avevano già perso contatto dalla testa della corsa.
L’azione del terzetto iberico è stata neutralizzata quando al traguardo mancavano poco più di 20 km e la salita finale.

Proprio in vista dell’ascesa che portava a Despiernacaballos è iniziato il forcing del team UAE, prima grazie all’andatura imposta da Alessandro Covi e da Tim Wellens, poi per merito di Rafal Majka e George Bennett. Quando il neozelandese ha esaurito la sua azione, Pogacar non c’ha pensato troppo ed è partito quando mancavano 5 km allo scollinamento. L’unico a tenere inizialmente la ruota del fuoriclasse sloveno è stato Santiago Buitrago (Bahrain-Victorius). Il colombiano non ha però resistio a lungo ed è stato costretto a staccarsi, venendo poi ripreso da un terzetto formato dal compagno di squadra Mikel Landa, Enric Mas (Movistar Team) e Carlos Rodriguez (Ineos Grenadiers).
Il quartetto inseguitore ha scollinato con 40″ di ritardo dallo scatenato Pogacar. Di lì a poco Enric Mas è stato vittima di un problema meccanico che lo ha tagliato fuori dalla lotta per il podio.

Pogacar ha gestito con sicurezza la discesa finale, tagliando il traguardo in solitaria con 38″ su Landa, Rodriguez e Buitrago. Decisamente più distante Tao Geoghegan Hart (Ineos Grenadiers) 5° ad 1′38″ che ha preceduto (di appena un secondo) il quartetto formato da Pavel Sivakov (Ineos Grenadiers), Damiano Caruso (Bahrain-Victorius), lo sfortunato Enric Mas e Jack Haig (altro Bahrain-Victorius). Chiude la top 10 di giornata l’ecuadoriano Jefferson Cepeda (Caja Rural-Seguros RGA) ad 1′41″.
La classifica generale rispecchia fedelmente l’ordine d’arrivo vista l’assenza di abbuoni.

Domani è in programma la 2a tappa, la Diezma-Alcalà Real, frazione abbastanza insidiosa nonostante la lunghezza limitata (appena 156.1 km). I corridori dovranno affrontare altri 4 gpm. I primi tre, il Puerto de Zegri (4.5 km al 4.5%), la salita di Los Rosales (4.4 km al 5.3%) e il Puerto de la Hoya de Charrilla (10.3 km al 3.6%) posti rispettivamente ai km 48, 90 e 133, contribuiranno a movimentare la tappa, favorendo la formazione di una fuga. La corsa però con ogni probabilità si deciderà sull’erta finale: 943 m all’11.5%.

Pierpaolo Gnisci

Pogacar sfodera la Espada (foto: Sprint Cycling Agency)

Pogacar sfodera l'Espada (Image Credit: Luis Angel Gomez/Sprint Cycling Agency)

KRISTOFF VINCE A LAGOS. IL NORVEGESE E’ ANCHE LA PRIMA MAGLIA GIALLA

febbraio 15, 2023 by Redazione  
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Nella volata della prima tappa della Volta ao Algarve 2023, imperiosa volata di Alexander Kristoff (Uno-X Pro Cycling Team) che sfrutta al meglio il lavoro della squadra ottenendo la prima vittoria stagionale, vestendo anche la maglia gialla di leader della classifica generale

La Volta ao Algarve parte oggi con la prima tappa in linea da Portimao a Lagos di 200.2 km. E’ una delle prime tappe di questo inizio di stagione in cui si abbatte la distanza dei 200 km ed il percorso piuttosto nervoso potrebbe già dici qualcosa in ottica classifica generale. Sono due le salite categorizzate come GPM, la Cruz de Assumada posta al km 63.5 e La Nave posta al km 138.5. Dopo la partenza da Portimao si formava la fuga di giornata grazie all’azione di Alexander Kamp (Tudor Pro Cycling Team), Aleksandr Grigorev (Team Efapel Cycling) ed Antonio Ferreira (Team Kelly Simoldes UDO), Rafael Lourenco (Team APHotels and Resorts – Tavira) e Sergio Garcia (Team Glassdrive Q8 Anicolor). Lourenco transitava in prima posizione sulla Cruz de Assumada. Ad accollarsi l’onere dell’inseguimento era in special modo la Soudal Quick Step, che lavorava per la probabile ma non scontata volata di Fabio Jakobsen. Era Ferreira a scollinare in prima posizione sul successivo GPM di Nave. Nelle fasi salienti della tappa si segnalava il forte recupero del gruppo sui fuggitivi, con Kamp E Grigorev, gli ultimi due rimasti in testa, ripresi a poco meno di 13 km dall’arrivo. Qualche caduta di troppo condizionava gli ultimi 10 km di tappa nei quali le squadre dei velocisti riuscivano a prendere in mano le operazioni. Nella volata, lanciata alla perfezione dall’Uno-X Pro Cycling Team, Alexander Kristoff (Uno-X Pro Cycling Team) si imponeva su Jordi Meeus (Team BORA Hansgrohe) e sul compagno di squadra Søren Waerenskjold, mentre solo quarto era Fabio Jakobsen e quinto, a chiusura della top five, si piazzava Pavel Bittner (Team DSM). Da segnalare che Thomas Pidcock (Team INEOS), all’inizio accreditato de quinto posto, veniva successivamente retrocesso in 135° posizione per manovra irregolare. Kristoff, già fattosi notare tre giorni fa con il quarto posto alla Clasica de Almeira, ottiene la prima vittoria stagionale ed a 35 anni conferma di essere ancora un ottimo velocista. Il norvegese è la prima maglia gialla con 4 secondi di vantaggio su Jordi Meeus e 6 secondi di vantaggio su Søren Waerenskjold. Domani è in programma la seconda tappa da Sagres all’Alto de Foia. Quest’ultimo è il quarto ed anche il più difficile dei GPM in programma: è lungo 7.7% ed ha una pendenza media del 6.1%. Cambierà lo scenario rispetto alla tappa di oggi, con scalatori e generalmente uomini di classifica a sfidarsi per la vittoria final della breve corsa portoghese.

Antonio Scarfone

Alexander Kristoff vince a Lagos (foto: Tim de Waele/Getty Images)

Alexander Kristoff vince a Lagos (foto: Tim de Waele/Getty Images)

VANSEVENANT VINCE SULLA GREEN MOUNTAIN. A JORGENSON IL TOUR OF OMAN 2023

febbraio 15, 2023 by Redazione  
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Nella decisiva ultima tappa con arrivo sulla Green Mountain, Mauri Vansevenant (Team Lotto Soudal) vince davanti a Matteo Jorgenson (Team Movistar). Lo statunitense vince con un solo secondo di vantaggio sul belga la breve corsa mediorientale e si candida a diventare un uomo da corse a tappe per la Movistar, dopo l’epoca Valverde

Al Tour of Oman è arrivato il giorno della Green Mountain. E’ una delle salite più ostiche delle corse a tappa che si svolgono in Medioriente e da sempre è il simbolo della corsa ciclistica del sultanato. Sui suoi tornanti con pendenze spesso in doppia cifra anche quest’anno si deciderà il vincitore della maglia rossa, con Matteo Jorgenson (Team Movistar) che parte come favorito, avendo dato già ottimi segnali nelle precedenti tappe con arrivi in salita. Lo statunitense parte da con 5 secondi di vantaggio su Diego Ulissi (UAE Team Emirates) e Mauri Vansevenant (Team Soudal Quick Step) e vuole cogliere il bersaglio grosso dopo aver già vinto la prima tappa da pro qualche giorno fa. La tappa è stata caratterizzata dalla fuga più numerosa di questo Tour of Oman che ha visto la presenza di sette ciclisti: Lawrence Naesen (Team AG2R Citroën), Ceriel Desal (Team Bingoal WB), Ángel Fuentes (Team Burgos-BH), Faisal Al-Mamari (Nazionale dell’Oman), Benjamin Perry (Team Human Powered Health), Irwandie Lakasek (Terengganu Polygon Cycling Team) e Manabu Ishibashi (JCL Team UKYO). Per gran parte della tappa si alternavano in testa al gruppo inseguitore Team Movistar, Team BORA Hansgrohe e Team Astana Qazaqstan. Al-Mamari si aggiudicava il primo traguardo di Wadi Squt posto al km 89.5, mentre Fuentes vinceva quello successivo di Birkat Al Mouz posto al km 141. Il vantaggio della fuga diminuiva km dopo km nell’avvicinarsi ai piedi della Green Mountain. Anche UAE Team Emirates e Lotto Dstny contribuivano all’inseguimento del gruppo maglia rossa. Dopo Lakasek ed Al-Mamari, i primi ad essersi rialzati a 40 km dalla conclusione, anche Fuentes , Perry ed Ishibashi alzavano bandiera bianca. Gli ultimi ciclisti della fuga ad essere ripresi erano Desal e Naesen. La bagarre nel gruppo principale iniziava già a poco meno di 4 km dall’arrivo, quando la salita iniziava a farsi più dura. Il primo ciclista di alta classifica ad accusare il ritmo sempre più elevato era Diego Ulissi che si sfilava a poco meno di 3 km dall’arrivo. Gli stessi Alexey Lutsenko (Team Astana Qazaqstan) e Jesus Herrada (Team Cofidis), per diverso tempo presenti nelle zone alte della classifica ed in predicato di ottenere almeno una top five finale, perdevano terreno sui battistrada. Erano Jorgenson e Vansevenant i più attivi e pimpanti e si controllavano a vicenda nell’ultimo km. Vansevenant vinceva davanti a Jorgenson con Geoffrey Bouchard (Team AG2R Citroën) terzo a 12 secondi di ritardo. Chiudevano la top five Rein Taaramae (Team Intermarchè Circus Wanty) in quarta posizione e Maxim van Gils (Team Lotto Dstny) in quinta posizione. Vansevenant ottiene la prima vittoria stagionale mentre Jorgenson vince il Tour of Oman 2023 con 1 secondo di vantaggio su Vansevenant e 28 secondi di vantaggio su Bouchard. Lo statunitense può aspirare a diventare un uomo da brevi corse a tappe e perché no anche grandi Giri. Jorgenson fa bottino pieno visto che oltre a quella generale vince anche la classifica a punti e quella dei giovani. Infine la BORA Hansgrohe vince la classifica a squadre. Il Medio Oriente sarà ancora protagonista tra quattro giorni, quando scatterà l’UAE Tour, corsa a tappe di una settimana, che è anche inserita nel calendario WT.

Antonio Scarfone

Mauri Vansevenant vince sulla Green Mountain (foto: Alex Broadway/Getty Images)

Mauri Vansevenant vince sulla Green Mountain (foto: Alex Broadway/Getty Images)

ULISSI VINCE A YITTI HILLS. JORGENSON TIENE LA MAGLIA ROSSA

febbraio 14, 2023 by Redazione  
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Nella quarta tappa dell’Tour of Oman, in un finale adatto ai finisseur, Diego Ulissi (UAE Team Emirates) non si lascia scappare l’occasione e vince sull’arrivo in salita di Yitty Hills davanti ad Axel Zingle (Team Cofidis) ed Ide Schelling (Team BORA Hansgrohe). Domani l’attesa tappa finale sulla Green Mountain

La quarta tappa del Tour of Oman parte da Izki e si conclude a Yitti Hills dopo 194.2 km. E’ la tappa più lunga della breve corsa mediorientale ed il finale con le due salitelle di Al Jissah e di Yitti Hills, sulla quale è posta la linea d’arrivo, potrebbe animare le velleità di vittoria di qualche finisseur, anche se non escludiamo neppure un arrivo con la volata di un gruppo più o meno ridotto. Fatto sta che Matteo Jorgenson (Team Movistar) non dovrebbe avere troppe difficoltà a mantenere la maglia rossa del primato in classifica generale in attesa della quinta e decisiva tappa con arrivo sulla Green Mountain. Dopo la partenza da Izki iniziavano subito gli attacchi per portare via la fuga di giornata ma dopo 50 km il gruppo era ancora compatto. Fredriz Dversnes (Uno-X Pro Cycling team) vinceva il traguardo volante di Al Jarda posto al km 52.4. Il norvegese guadagnava qualche metro di vantaggio sul gruppo e su di lui si portavano anche Yevgeniy Fedorov (Team Astana Qazaqstan), Urko Berrade (Team Kern Pharma) e Youceg Reguigui (Terengganu Polygon Cycling Team). A 90 km dalla conclusione il quartetto di testa, approfittando del rilassamento del gruppo, raggiungeva un vantaggio di 3 minuti e 40 secondi. Reguigui vinceva il secondo traguardo volante di Al Akbar posto al km 155.7. A 30 km dall’arrivo il vantaggio della fuga era sceso sotto i due minuti. Erano principalmente Team Movistar, Team Arkea Samsic e Team Cofidis a tirare. Poco prima dell’inizio della salita di Al Jissah la fuga veniva ripresa e iniziavano gli scatti con un quartetto che riusciva a evadere dal gruppo, formato da Alexey Lutsenko (Team Astana Qazakstan), Matteo Jorgenson (Team Movistar), Maxim van Gils (Team Lotto Dstny) e Mauri Vansevenant (Team Soudal Quick Step). Lutsenko scollinava in prima posizione. Grazie al forcing dell’UAE team Emirates il gruppo ritornava compatto ai piedi della salita finale di Yitti Hills. La volata conclusiva premiava Diego Ulissi (UAE Team Emirates), che aveva la meglio su Axel Zingle (Team Cofidis) ed Ide Schelling (Team BORA Hansgrohe). Chiudevano la top five Jordi Warlop (Team Soudal Quick Step) in quarta posizione e Louis Bendixen (Uno-X Pro Cycling team) in quinta posizione. Nella top ten si segnalava anche la settima posizione di Andrea Vendrame (Team AG2R Citroen). Ulissi ottiene la prima vittoria stagionale ed adesso insidia in classifica generale la prima posizione di Jorgenson. Lo statunitense ha ora soltanto 5 secondi di vantaggio sul ciclista toscano che lo può insidiare in classifica generale nell’ultima tappa di domani da Samail alla Green Mountain. Sulla salita conclusiva, simbolo della corsa mediorientale – è lunga 5.7 km con una pendenza media del 10.5% – si deciderà il vincitore finale senza possibilità di appello. La classifica generale è ancora piuttosto corta visto che oltre venti ciclisti sono racchiusi in 40 secondi.

Antonio Scarfone

Diego Ulissi vince ad Yitti Hills (foto: Axel Broadway/Getty Images)

Diego Ulissi vince ad Yitti Hills (foto: Axel Broadway/Getty Images)

PRIMA GARA E PRIMO CENTRO STAGIONALE PER POGACAR, SUA LA JAEN PARAISO INTERIOR

febbraio 14, 2023 by Redazione  
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Neanche il tempo di rientrare e subito primo sigillo per Tadej Progacar (UAE). Il campione sloveno fa sua la seconda edizione della classica spagnola sulle strade bianche succedendo al kazako Lutshenko.

L’atleta della UAE domina la gara in lungo e in largo. Si lancia in 4 2km di fuga tra gli uliveti dell’Andalusia, viene rallentato da un problema meccanico negli ultimi dieci chilometri e stravince comunque la corsa con un distacco di 49” sul primo degli umani, l’inglese Ben Turner (Ineos), che regola il belga Tim Wellens (UAE).
Lo sloveno ha dapprima scremato il gruppo sul quinto tratto in sterrato, poi ha sfruttato il lavoro dei compagni e successivamente è partito lasciando gli altri tra la polvere delle sue ruote. In breve ha raggiunto il corridore che si trovava al comando della corsa, lo spagnolo Sergio Samitier (Movistar), lasciandolo sul posto e involandosi tutto solo.
A completare il dominio UAE ci ha poi pensato l’elvetico Marc Hirshi che, dopo aver lavora assieme a Wellens per il loro capitano, ha colto un quarto posto a 1’17” anticipando il danese Andreas Kron (Lotto Dstny), il britannico Ben Tulett (Ineos) e l’italiano Lorenzo Rota (Intermarche). Il tedesco Georg Zimmermann (Intermarche), i francese Warren Barguil (Warren – Arkea) e lo spagnolo Gorka Izagirre (Movistar) chiudono la top ten a 1’31”.

Andrea Mastrangelo

Pogacar allattacco sugli sterrati andalusi (foto Dario Belingheri / Getty Images)

Pogacar all'attacco sugli sterrati andalusi (foto Dario Belingheri / Getty Images)

JABAL HAAT A STELLE E STRISCE. TAPPA E MAGLIA PER JORGENSON

febbraio 13, 2023 by Redazione  
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Matteo Jorgenson (Team Movistar) vince la terza tappa del Tour of Oman sulla salita finale di Jabal Haat e strappa la maglia rossa dalle spalle di Jesus Herrada (Team Cofidis), soltanto decimo al traguardo.

La terza tappa del Tour of Oman da Al Khobar a Jabal Haat è lunga quasi 152 km e non presenta significative insidie altimetriche fino a 5 km dal termine, quando la strada si impenna verso il traguardo con una pendenza media dell’8.5%. Jesus Herrada (Team Cofidis) sarà chiamato a difendere la maglia rossa conquistata ieri in un finale simile e se vogliamo anche più duro, visto che rispetto al finale della seconda tappa oggi la salita è più lunga. La fuga di giornata, dopo la partenza da Al Khobar, è stata caratterizzata dall’azione di Alejandro Franco Gonzales (Team Burgos BH), Said Al Rhabi (Nazionale dell’Oman), Johan Meens (Team Bingoal WB), Stephen Basset (Team Human Powered Healt) e Mohd Harrif Saleh (Terengganu Polygon Cycling Team). Saleh vinceva il primo traguardo volante di Birkat Al Mouz posto al km 93.1. La fuga, dopo aver avuto un vantaggio superiore ai 3 minuti sul gruppo maglia rossa, iniziava a perdere terreno, anche perché lo stesso Team Cofidis aveva iniziato ad imporre un ritmo più elevato. Meens si aggiudicava il secondo traguardo volante di Al Hamra posto al km 145.1 dopodichè la fuga veniva ripresa dal gruppo che iniziava l’ultima salita verso Jabal Haat a forte andatura. Scatti e controscatti portavano ad una dinamica finale simile a quella di ieri, con l’ultimo km percorso a tutta dai ciclisti che determinavano continui frazionamenti nel gruppo. L’attacco decisivo era di Matteo Jorgenson (Team Movistar) a 200 metri dalla linea d’arrivo. Il ciclista statunitense vinceva nettamente staccando di 2 secondi Mauri Vansevenant (Team Soudal Quick Step) e di 3 secondi Geoffrey Bouchard (Team AG2R Citroen). In quarta posizione si piazzava Cristian Rodriguez (Team TotalEnergies) mentre chiudeva la top five Cian Uijtdebroecks (Team BORA Hansgrohe). Nella top ten l’unico italiano presente era Diego Ulissi (UAE Team Emirates), ottavo a 9 secondi di ritardo da Jorgenson. Herrada si piazzava decimo a 16 secondi di ritardo da Jorgenson e perdeva così la maglia rossa proprio a discapito del ciclista statunitense, che raccoglieva la prima vittoria stagionale e soprattutto la prima da pro. Jorgenson è ora il leader della classifica generale con 6 secondi di vantaggio su Vansevenant e 14 secondi di vantaggio su Bouchard. Domani è in programma la quarta tappa da Izki a Yitti Hills di oltre 194 km. E’ la tappa più lunga del Tour of Oman 2023 ed offre un finale molto nervoso con tante salitelle negli ultimi 15 km, due delle quali categorizzate anche come gpm. In particolare lo strappo finale di Yitti Hills. Sul quale è posta la linea del traguardo, misura 1.6 km ed ha una pendenza media del 6.6%. A meno di exploit di velocisti resistenti in salita, la vittoria di tappa potrebbero contendersela nuovamente finisseur oppure uomini di classifica.

Antonio Scarfone

Marreo Jorgenson vince a Jabal haat (foto: Axel Broadway / Getty Images)

Marreo Jorgenson vince a Jabal haat (foto: Axel Broadway / Getty Images)

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