GIRO DI SICILIA, BONIFAZIO RITROVA IL GUSTO DELLA VITTORIA
Nella città siciliana dal nome beneaugurante la vittoria è andata a Bonifazio che si è imposto in una volata di gruppo su Albanese e Blake. Quinto Caruso.
La Canicattì-Vittoria di 193 km, seconda tappa del Giro di Sicilia 2023, ha visto la vittoria di Niccolò Bonifazio. Il ligure portacolori della Intermarché – Circus – Wanty si è imposto con l’esperienza al termine di una volata di gruppo che ha portato l’intero plotone a piombare sul traguardo di giornata. Secondo posto per Vincenzo Albanese, che ha schierato la propria Eolo-Kometa a gestire le fasi di preparazione alla volata con l’intenzione di centrare la vittoria per scalzare dal primo posto della classifica il vincitore di ieri, il neozelandese Finn Fisher-Black (UAE Team Emirates). Terza piazza per Blake Quick (Team Jayco AlUla). Da segnalare la quinta posizione di Damiano Caruso (Bahrain – Victorious), un piazzamento inatteso in una tappa non adatta alle sue caratteristiche che dimostra tutta la sua volontà nel bissare il successo finale dello scorso anno. Il vincitore di giornata ha così commentato la sua vittoria: “Ho lavorato molto durante l’inverno ma non avevo avuto ancora la mia occasione, tuttavia stamattina ero fiducioso di poter vincere oggi. Sono partito lungo e ce l’ho fatta. La mia ultima vittoria risale a quasi 300 giorni fa, poco prima del Tour de France dello scorso anno. Voglio vedere cosa succederà ora. È una vittoria importante”.
La tappa odierna a parte la scarica adrenalinica del finale, dove ha prevalso la scaltrezza del velocista ligure, ha vissuto sull’impresa dei 9 coraggiosi impegnati nella lunga fuga di giornata: Riccardo Ciuccarelli (Biesse – Carrera), Michael Belleri (Biesse – Carrera), Giannicola di Nella (D’Amico – UM Tools), Tommaso Bergagna (General Store – Essegibi – F.Lli Curia), Andrés Liber Mancipe (GW Shimano-Sidermec), Ben Granger (Mg.K Vis – Colors for Peace), Luca Cretti (Team Colpack Ballan), Charles Planet (Team Novo Nordisk), Gabriele Petrelli (Team Technipes #inEmiliaRomagna).
Fallito in parte l’assalto di Albanese alla maglia giallorossa di Fisher-Black in classifica domina ancora il neozelandese con 6″ sul corridore campano, che ora comanda la classifica a punti, con 14″ su Diego Ulissi (UAE Team Emirates) e 18″ su Caruso.
Dopo il traguardo Fisher-Black ha commentato “È stata una bella sensazione correre con la maglia di leader oggi. Non l’avevo mai provata prima. Mi aspettavo che Vincenzo Albanese si lanciasse in volata oggi e non potevo fare ugualmente. Domani la tappa sarà più impegnativa”.
Domani la terza tappa, Enna-Termini Imerese di 150 Km, prevede le ascese di Rocca Vutura, di Sperlinga e della Portella di Bafurco prima della lunga discesa che porterà sulla costa tirrenica. Finale pianeggiante, con l’eccezione dell’ultimo chilometri in salita al 6% con 5 tornanti. Non è una “tappa dolomitica” ma ha tutti gli ingredienti per ingolosire gli appassionati di ciclismo.
Mario Prato

La volata vincente di Bonifazio a Vittoria (foto La Presse)
AGRIGENTO PREMIA FISHER-BLACK, PRIMO NEOZELANDESE A VINCERE AL GIRO DI SICILIA
Successo neozelandese ad Agrigento sede d’arrivo della prima tappa del Giro di Sicilia 2023. A primeggiare è infatti stato Finn Fisher-Black in maglia UAE. Piazze d’onore per Albanese ed Ulissi.
Ha preso il via ieri a Marsala il Giro di Sicilia, breve corsa a tappe organizzata dalla RCS e ritornata in calendario nel 2019 dopo 40 anni di assenza.
L’edizione 2023 prevede quattro tappe e si concluderà a Giarre venerdì prossimo venturo. Ieri, primo giorno di gara, il plotone ha preso le mosse in quel di Marsala per dirigersi verso Agrigento. L’arrivo che puntava verso l’alto ha premiato il neozelandese in maglia UAE Team Emirates Finn Fisher-Black. Il giovane, alla sua prima vittoria da professionista, grazie al gioco di squadra ha piazzato una vera e propria azione da finisseur infliggendo così 8” a Vincenzo Albanese (EOLO-Kometa), giunto secondo davanti a Diego Ulissi (UAE Team Emirates). Per il toscano la soddisfazione di salire comunque sul podio dopo aver favorito l’azione del compagno di squadra. Quarto si è piazzato il vincitore dello scorso anno Damiano Caruso (Bahrain – Victorious)
Prima della conclusione della tappa che ha visto il successo di Fisher-Black, attuale possessore di tutte le maglie in palio di questa edizione, la tappa ha vissuto sulle gesta di 7 coraggiosi, Sebastian Schonberger (Human Powered Health), Michael Belleri (Biesse-Carrera), Niccolò Galli (Nazionale Italiana), Nicolas Milesi (Colpack Ballan), Umberto Poli (Novo Nordisk), Matteo Montefiori (Technipes #inEmiliaRomagna) e Roland Thalmann (Tudor Pro Cycling). Nonostante la loro buona volontà, il plotone (guidato dall’Astana e dall’UAE Team Emirates) non ha mai lasciato il guinzaglio troppo lungo e il loro vantaggio non è mai salito sopra ai 3’.
Quando mancavano una trentina di chilometri alla conclusione l’allungo perentorio di Thalmann ha suonato il “De Prufundis” per l’armonia del gruppo di testa e ne ha favorito il riassorbimento da parte del plotone, avvenuto a 5 Km dall’arrivo. Poco dopo ci provava Emanuele Ansaloni (Technipes #inEmiliaRomagna), tentativo subito stoppato dal gruppo.
Dopo l’arrivo il giovane neozelandese, primo vincitore del paese al Giro di Sicilia, ha così commentato: “Non era affatto questo il piano. Mi aspettavo che Diego vincesse. Ho attaccato e, quando mi sono guardato indietro, non c’era più nessuno. Il direttore sportivo alla radio mi ha detto di continuare. Non credevo di vincere finché non ho tagliato il traguardo. È la mia prima vittoria da professionista ed è molto importante per me, visto che l’anno scorso mi sono rotto una gamba e tornare è stato molto difficile… E’ stato emozionante ricevere i complimenti da parte di Vincenzo Nibali sul palco. Sono cresciuto guardandolo in televisione e mi ha dato motivazione per diventare professionista. Spero di poter diventare un corridore da corse a tappe ma, per questo Giro di Sicilia, dovrò vedere come starò domani. Ho un grande supporto da parte del team ma allo stesso tempo ci sono tante opzioni per la vittoria finale. Ho corso assieme a Jonas Vingegaard quando ero alla Jumbo-Visma e vedere la sua crescita come corridore mi ha sicuramente aiutato.”
Oggi la seconda tappa da Canicattì a Vittoria prevede un tracciato con una lunga sequenza di curve e saliscendi che terminano a circa 20 km dalla linea di arrivo. Il finale pianeggiante dovrebbe favorire le ruote veloci.
Mario Prato

Finn Fisher-Black (foto Getty)
VAN DER POEL RE DEL PAVE’. ALL’OLANDESE LA PARIGI-ROUBAIX 2023
aprile 9, 2023 by Redazione
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Mathieu van der Poel (Team Alpecin Deceuninck) doma lo storico pavè con lucidità, classe, potenza ed anche un po’ di fortuna, visto che Wout van Aert (Team Jumbo Visma), il suo peggior rivale, è fermato da una foratura sul più bello. La festa dell’Alpecin Deceuninck è completata dal secondo posto di Jasper Philipsen. Filippo Ganna (Team INEOS Grenadiers) è il primo italiano all’arrivo
La Parigi-Roubaix si conferma ancora una volta corsa dura, imprevedibile e variegata, con un ritmo già elevato da subito, tant’è vero che la fuga di giornata vera e propria partiva dopo un’ottantina di km dalla partenza ad opera di Sjoerd Bax (UAE Team Emirates), Derek Gee (Team Israel Premier Tech), Jonas Koch (Team BORA Hansgrohe), Juri Hollmann (Team Movistar) e Nils Eekhoff (Team DSM). Il vantaggio dei cinque di testa non superava mai i 2 minuti anche perché il ritmo del gruppo inseguitore era sempre abbastanza elevato, con Team Jumbo Visma, Team Trek Segafredo, Team INEOS Grenadiers e Team Bahrain Victorious spesso davanti a tirare. Peter Sagan (Team TotalEnergies) se non tra i ciclisti più attesi, almeno tra quelli più acclamati, anche perché oggi disputava la sua ultima Parigi-Roubaix, era costretto al ritiro a causa di una caduta dopo 105 km. La Foresta d’Aremberg si rivelava lo spartuacque della corsa, con i fuggitivi che venivano ripresi proprio al suo interno e con una caduta nel gruppo inseguitore che metteva fuori due pezzi da novanta come Dylan van Baarle (Team Jumbo Visma) e Kasper Asgreen (Team Soudal Quick Step). In testa alla corsa, a circa 80 km dalla conclusione, si formava un gruppo in cui era presente il terzetto di capitani dell’Alpecin Deceuninck con Mathieu van der Poel, Gianni Vermeersch e Jasper Philipsen, gli ultimi due rientrati sul gruppo di testa che si era avvantaggiato sul resto dei ciclisti e che comprendeva anche Christophe Laporte e Wout van Aert (Team Jumbo Visma), Stefan Kung (Team Groupama FDJ), John Degenkolb (Team DSM), Laurenz Rex (Team Intermarchè Circus Wanty) e Max Walscheid (Team Cofidis). Insieme a Vermeersch e Philipsen, rientravano sul gruppo di testa anche Filippo Ganna (Team INEOS Grenadiers) e Mads Pedersen (Team Trek Segafredo). Laporte doveva arrendersi a causa di una foratura, lasciando così il capitano Van Aert da solo. A circa 50 km dalla conclusione, dopo alcune accelerazioni di Van Aert e di Van der Poel nel settore di Mons-en-Pévèle, si staccavano dal gruppo di testa Rex, Walscheid e Vermeersch. A 20 km dalla conclusione era ormai chiaro che a giocarsi la vittoria sarebbero stati Kung, Pedersen, Van Aert, Van der Poel, Philipsen, Degenkolg, Ganna e Kung. Durante l’attraversamento del Carrefour de l’Arbre, tra i settori di pavè più sconnessi, una caduta tagliava fuori Degenkolb. Si avvantaggiavano per un attimo Van Aert e Van der Poel ma era l’olandese ad accelerare ed a guadagnare sia sul belga, rallentato anche da un problema meccanico che lo costringeva a cambiare bici, che sul resto del gruppo. Van der Poel era così autore di una cavalcata trionfale negli ultimi 20 km. Alle sue spalle Van Aert, ferito nell’animo ma non abbattutosi del tutto, dimostrava di avere comunque un’ottima gamba visto che le sue accelerazioni mettevano in croce Pedersen, Kung e Ganna. Soltanto Philipsen riusciva a stargli dietro. Van der Poel trionfava nel velodromo di Roubaix di fronte ad una folla festante mentre Philipsen si piazzava secondo a 46 secondi di ritardo battendo Van Aert nella volata per i gradini più bassi del podio. Pedersen era quarto a 50 secondi di ritardo, mentre chiudeva la top five Kung. Ganna, primo degli italiani, si piazzava in sesta posizione e confermava così di essere la speranza italiana per le Parigi-Roubaix che verranno. La stagione del pavè si chiude formalmente oggi, anche se la settimana entrante si disputerà la Freccia del Brabante, che porterà alle nuove corse sulle Ardenne che caratterizzeranno la seconda metà di Aprile e dove Van der Poel vorrà ancora stupire.
Antonio Scarfone

Mathieu van der Poel vince la Parigi-Roubaix 2023 (foto: Getty Images Sport)
A EIBAR IL TRIS DI VINGEGAARD. IL DANESE VINCE CON AUTORITA’ IL GIRO DEI PAESI BASCHI 2023
Ancora Jonas Vingegaard (Team Jumbo Visma) protagonista al Giro dei Paesi Baschi, con un’ultima tappa in cui mette il sigillo alla vittoria finale. Il danese attacca sul gpm di Izua e lo rivedono solo alla fine. La Jumbo Visma si conferma squadrone vero
La sesta ed ultima patta del Giro dei Paesi Baschi parte da Eibar e termina nella medesima località dopo 137.8 km. Un chilometraggio non eccessivo che presenta però un percorso molto esigente con ben sette gmp sui quali la corsa potrebbe esplodere grazie ai ciclisti che vogliono contrastare il dominio, finora piuttosto netto, di Jonas Vingegaard (Team Jumbo Visma), ormai ad un passo dalla vittoria della breve corsa basca. Il primo tentativo di attacco dopo la partenza veniva portato da Nicolas Prodhomme (Team AG2R Citroen) e Jimmy Janssens (Team Alpecin Deceuninck). Il gruppo maglia gialla reagiva e riprendeva i due attaccanti sul primo gpm di Elkorrieta, posto al km 13.5, sul quale scollinava per primo Jon Barrenetxea (Team Caja Rural – Seguros RGA). Il gruppo restava compatto anche sul successivo gpm di Azurki, posto al km 24.9, sul quale scollinava in prima posizione Steven Kruijswijk (Team Jumbo Visma). Proprio l’olandese era tra i protagonisti dell’allungo decisivo con cui si formava la fuga di giornata. Oltre a lui, erano presenti il compagno di squadra Attila Valter, Marc Hirschi (UAE Team Emirates), Ruber Guerreiro (Team Movistar), Eddie Dunbar (Team Jayco AlUla), rein Taaramae (Team Intermarchè Circus Wanty), Bruno Armirail (Team Groupama FDJ), Esteban Chaves (Team EF Education EasyPost), Harm Vanhoucke (Team DSM), Emanuel Buchmann (Team BORA Hansgrohe), Valentin Paret-Peintre (Team AG2R Cicloweb) e Daniel Martinez (Team INEOS Grenadiers). Sul successivo gpm di Gorla posto al km 45, era Guerreiro a scollinare in prima posizione. Ad 80 km dalla conclusione il vantaggio della fuga sul gruppo maglia gialla era di 1 minuto e 35 secondi. Tra le squadre più attive in testa al gruppo si segnalava il Team Bahrain Victorious, con Mikel Landa che classifica alla mano era l’uomo più insidioso per Vingegaard. Si avvicinava il gpm di Krabelin, il più duro della tappa, con pendenze superiori al 10% per larghi tratti. I 12 uomini di testa iniziavano la scalata del predetto gpm con un minuto di vantaggio sul gruppo inseguitore. Guerreiro scollinava in prima posizione. Oltre al portoghese, restavano in testa Chaves, Kruijswijk e Valter. Chaves si aggiudicava il primo traguardo volate di Markina-Xemein posto al km 83.7. Il colombiano si ripeteva poco dopo scollinando in prima posizione sul gpm di Trabakua posto al km 92.6. Mauro Schmid (Team Soudal Quick Step) raggiungeva il gruppetto di testa quando mancavano circa 40 km alla conclusione. Lo svizzero si aggiudicava il secondo traguardo volante di Eibar posto al km 104.5. Sul successivo gpm di Izua uno scatto secco di Jonas Vingegaard spezzettava il gruppo degli inseguitori. Il danese si riportava in poco tempo su Chaves e Schmid, che nel frattempo erano rimasti da soli in testa. Anzi, dopo averli raggiunti, Vingegaard ripartiva tutto solo distanziandoli nettamente nel giro di un centinaio di metri. Il danese scollinava in prima posizione ed al suo inseguimento si formava un gruppetto di undici uomini. Vingegaard scollinava per primo sull’ultimo gpm di Urkaregi posto al km 125.3 e guadagnava tra discesa e pianura oltre 1 minuto sugli immediati inseguitori. Il danese andava a vincere così la sua terza tappa del Giro dei Paesi Baschi, mentre James Knox (Team Soudal Quick Step) si piazzava in seconda posizione a 47 secondi. In terza posizione Ion Izagirre (Team Cofidis) regolava il gruppo degli inseguitori mentre chiudevano la top five Brandon McNulty (UAE Team Emirates) in quarta posizione e Sergio Higuita in quinta posizione. Il trionfo di Vingegaard è netto visto che in classifica generale rifila 1 minuto e 12 secondi di ritardo a Landa ed 1 minuto e 29 secondi di ritardo a Izagirre. Per quanto riguarda le brevi corse a tappe, c’è già attesa in Trentino per il prossimo Tour of the Alps, in programma dal 17 al 21 Aprile. Sarà come al solito la classica preparazione in vista del Giro d’Italia.
Antonio Scarfone

Jonas Vingegaard vince il Giro dei Paesi Baschi 2023
SERGIO HIGUITA VINCE AD AMOREBIETA. VINGEGAARD RESTA IN MAGLIA GIALLA
Nella quinta e penultima tappa del Giro dei Paesi Baschi, il solito finale esplosivo con continue salitelle brevi ma ripidissime favorisce nel finale un gruppo con i ciclisti più forti in cui è Sergio Higuita (Team BORA Hansgrohe) a prevalere in volata. Jonas Vingegarrd (Team Jumbo Visma)resta in maglia gialla ed è ad un passo dalla vittoria nella breve corsa basca
La quinta tappa del Giro dei Paesi Baschi 2023 ripropone un percorso già visto e rivisto con i soliti ripidi gpm ed i dentelli nel finale che possono far esplodere la corsa. Dopo la partenza da Amorebieta già la prima salita di Montecalvo posta dopo 11 km e mezzo può essere il trampolino giusto per la fuga di giornata. Ed infatti proprio su questa salita evadevano dal gruppo principale Rémi Cavagna e Mattia Cattaneo (Team Soudal Quick Step). Era il francese a scollinare in prima posizione. Era invece Cattaneo a scollinare in prima posizione sul successivo gpm di Natxitua posto al km 54.2. La coppia di testa raggiungeva il vantaggio massimo sul gruppo maglia gialla, di poco inferiore ai 5 minuti, intorno al km 70. Cattaneo si aggiudicava anche il terzo gpm di Paresi posto al km 102.1. A 50 km dalla conclusione, il vantaggio della fuga sul gruppo maglia gialla era sceso a 2 minuti e 45 secondi. Era come al solito il Team Jumbo Visma a comandare le operazioni ed a dettare il ritmo più consono all’inseguimento di Cavagna e Cattaneo. L’italiano si aggiudicava il primo traguardo volante di Muxika posto al km 124 ed il successivo gpm di Balarrinaga posto al km 140.3. I due ciclisti di testa venivano ripresi dal gruppo poco prima del secondo traguardo volante di Amorebieta-Ttxano, posto al km 147.1, sul quale transitava per primo Romain Gregoire (Team Groupama-FDJ). Gli attacchi e i contrattacchi negli ultimi 10 km di tappa, favoriti da alcuni dentelli con pendenze che arrivavano anche al 13%, frazionavano il gruppo ma nelle posizioni di testa era sempre presente e vigile la maglia gialla Jonas Vingegaard (Team Jumbo Visma), che in alcune occasioni provava anche l’allungo. La volata vedeva protagonista un gruppo forte di una ventina di unità ed ad imporsi in volata era Sergio Higuita (Team BORA Hansgrohe) davanti ad Andrea Bagioli (Team Soudal Quick Step) e Mattias Skjelmose Jensen (Team Trek Segafredo). Chiudevano la top five Matteo Sobrero (Team Jayco AlUla) in quarta posizione e Mauro Schmid (Team SOudal Quick step) in quinta posizione. Higuita ottiene la prima vittoria stagionale mentre in classifica generale Vingegaard conserva la maglia gialla con 13 secondi di vantaggio su Mikel Landa (Team Bahrain Victorious) e 31 secondi di vantaggio su David Gaudu (Team Groupama FDJ). Visto che in 40 secondi sono racchiusi 10 ciclisti, nell’ultima tappa di domani ancora è tutto possibile anche se Vingegaard parte come favorito per la vittoria finale. Sono ben sette i gpm che i ciclisti affronteranno da Eibar ad Eibar, ultima tappa di quadi 138 km. In caso di ritmo forsennato, alcune di queste sette salite potrebbero fare danni e la più dura di tutte, Krabelin, posta al km 70.2, praticamente a metà del percorso, aspetta i ciclisti per far esplodere la corsa. Insomma Vingegaard dovrà tenere gli occhi ben aperti fino alla fine per portare a casa la seconda corsa a tappe stagionale dopo il Gran Camino vinto lo scorso Febbraio.
Antonio Scarfone

Sergio Higuita vince ad Amorebieta (foto: Getty Images)
A SANTURTZI VINGEGAARD CONCEDE IL BIS ED E’ SEMPRE PIU’ MAGLIA GIALLA
Jonas Vingegaard (Team Jumbo Visma) si esalta nel tratto più duro dell’ultimo gpm dell’Asturiana e prende il volo insieme ad un coriaceo Mikel Landa (Team Bahrain Victorious). La coppia si dà cambi regolari e si gioca la vittoria di tappa col danese che ha la meglio sullo spagnolo. Buon quarto posto di Matteo Sobrero (Team Jayco AlUla) che resta nella top five in classifica generale
Con un’azione da vero campione Jonas Vingegaard (Team Jumbo Visma) ieri ha vinto la terza tappa sul durissimo arrivo in salita di Villabona ed è diventato la nuova maglia gialla del Giro dei Paesi Baschi 2023. Il danese ha tutta l’aria di voler portare a compimento la vittoria finale nella breve corsa basca, arricchendo così le vittorie che stanno facendo della squadra olandese il nuovo cannibale del ciclismo – i riferimenti a Wout van Aert, Dylan van Baarle, Christophe Laporte, Primoz Roglic sono del tutto casuali…Oggi la quarta tappa prende il via da Santurtzi e termina nella stessa località basca dopo circa 176 km. Dei quattro gpm in programma, quello più duro è senza dubbio il quarto ed ultimo de La Asturiana, oltre 7 km al 6.3% di pendenza media ma con i primi 3 km che non scendono mai al di sotto dell’8%. Dopo lo scollinamento gli ultimi 15 km sono quasi tutti in discesa perciò coloro che si sono avvantaggiati sull’ultima salita avranno ottime possibilità di giocarsi la vittoria di tappa. La fuga di giornata vera e propria, dopo vari tentativi di attacco nei primi venti km, si formava sul primo gpm di Malkuartu, posto al km 35, grazie all’azione di Harm Vanhoucke (Team DSM); Jonathan Caicedo (Team EF Education EasyPost), Natnael Tesfatsion (Team Trek Segafredo), Jon Barrenetxea (Team Caja Rural-RGA Seguros) ed Alan Jousseaume (Team TotalEnergies). Barrenetxea scollinava in prima posizione e la fuga accumulava un po’ di vantaggio sul gruppo maglia gialla. Lo spagnolo si ripeteva sui due successivi gpm di Santa Koloma e di Bezi, posti rispettivamente al km 80.5 ed al km 103.2. A 70 km dalla conclusione il vantaggio della fuga sul gruppo era di 4 minuti e 40 secondi. Tesfatsion vinceva il primo traguardo volante di Santurtzi posto al km 131.5. Il gruppo maglia gialla, tirato dagli uomini della Jumbo Visma, riprendeva la fuga in tempo per permettere a Jonas Vingegaard di vincere il secondo traguardo volante di Larigada posto al km 148.7. Nel tratto più duro della salita de l’Asturiana Vingegaard e Mikel Landa (Team Bahrain Victorious) allungavano sul gruppo principale. Era il danese a scollinare in prima posizione. La coppia di testa si dava cambi regolari ed andava a giocarsi la vittoria di tappa che nello sprint a due arrideva a Vingegaard. Landa era secondo mentre a 2 secondi di ritardo Mauro Schmid (Team Soudal Quick Step) regolava il gruppetto degli inseguitori. Chiudevano la top five Matteo Sobrero (Team Jayco AlUla) in quarta posizione e Brandon McNulty (UAE Team Emirates) in quinta posizione. Vingegaard ottiene così il bis dopo la vittoria di ieri e rafforza la sua maglia gialla visto che adesso conduce in classifica generale con 31 secondi di vantaggio su Gaudu e 33 secondi di vantaggio su Sobrero. Domani è in programma la quarta tappa che parte da Amorebieta e si conclude ad Amorebieta dopo 166 km in cui si affronteranno quattro gpm e dove ancora una volta troveremo un finale duro con tre dentelli che raggiungono pendenze in doppia cifra. Sarà perciò un’altra tappa scoppiettante prima del gran finale di sabato che prevede la scalata di ben 7 gpm.
Antonio Scarfone

La vittoria di Vingegaard nella quarta tappa del Giro dei Paesi Baschi (Getty Images Sport)
JASPER PHILIPSEN VINCE DA FAVORITO IL SCHELDEPRIJS
Nella semiclassica che tradizionalmente viene considerata come un campionato del mondo tra i velocisti, Jasper Philipsen (Team Alpecin Deceuninck) vince con autorità davanti a Sam Welsford (Team DSM) e Mark Cavendish (Team Astana Qazaqstan)
Il Scheldeprijs si conferma corsa per velocisti visto che negli oltre 205 tra Terneuzen e Schoten non vi è ombra di salite. La semiclassica che quest’anno si disputa nella settimana tra Giro delle Fiandre e Parigi-Roubaix non può fare a meno perciò di vedere ai nastri di partenza alcuni tra i più forti uomini veloci in circolazione, a partire da Alexander Kristoff (Uno-X Pro Cycling Team) che vorrà difendere la vittoria ottenuta nel 2022 al termine di una corsa condizionata dal maltempo. Tra i ciclisti che lo insidieranno sono presenti tra gli altri Jasper Philipsen (Team Alpecin Deceuninck), Fabio Jakobsen (Team Soudal Quick Step), Sam Welsford (Team DSM), Caleb Ewan (Team Lotto Dstny), Gerben Thijssen (Team Intermarchè Circus Wanty), Mark Cavendish (Team Astana Qazaqstan), Dylan Groenewegen (Team Jayco AlUla) e Jordi Meeus (Team BORA Hansgrohe). Tra gli italiani, quello con le chance migliori potrebbe essere Albero Dainese (Team DSM), anche se dovrà probabilmente condividere la leadership di squadra con Welsford. Alla partenza è presente anche Mathieu van der Poel (Team Alpecin Deceuninck), che svolgerà una sorta di allenamento in vista della Parigi-Roubaix di domenica. La fuga che ha caratterizzato la corsa ha preso il via intorno al km 10 grazie all’azione di sette ciclisti: Ceriel Desal (Team Bingoal WB), Josh Kench (Team Bolton Equities Black Spoke), Giulio Masotto (Team Corratec), Ruben Apers (Team Flanders – Baloise), Filippo Ridolfo (Team Novo Nordisk) e Bram Dissel e Vincent Hoppezak (Team BEAT Cycling Club). Il gruppo ha controllato la fuga non permettendo di far lievitare il suo vantaggio eccessivamente. Dopo 120 km il vantaggio della fuga era di 1 minuto e 20 secondi. La pressochè totale assenza di vento favoriva la marcia dei ciclisti e specialmente del gruppo inseguitore, alla testa del quale le squadre dei velocisti si davano cambi regolari. A circa 30 km dalla conclusione l’Uno-X Pro Cycling Team ed il Team DSM acceleravano in testa al gruppo, mentre qualche km più tardi i primi fuggitivi a rialzarsi erano Kench, Masotto ed Hoppezak. Anche uomini del Team Alpecin Deceuninck e del Team Soudal Quick Step avanzavano nelle prime posizioni del gruppo. Una volta conclusa la fuga, si aspettava soltanto la volata finale. Anche Van der Poel con una trenata delle sue contribuiva a mantenere alta l’andatura. La volata vedeva imporsi Jasper Philipsen che vinceva da favorito davanti a Sam Welsford e Mark Cavendish. Chiudevano la top five Dykan Groenewegen in quarta posizione e Gerben Thijssen in quinta posizione. Nella top ten si segnalava anche il decimo posto di Giacomo Nizzolo (Team Israel Premier Tech), primo italiano all’arrivo. Philipsen conferma l’ottima forma del periodo che lo ha già visto trionfare circa due settimane fa nella Classic Brugge DePanne, oltre alle precedenti due vittorie di tappa alla Tirreno Adriatico.
Antonio Scarfone

Jasper Philipsen vince il Scheldeprijs (foto: Luc Claessen/Getty Images)
VINGEGAARD SENZA RIVALI A VILLABONA. TAPPA E MAGLIA PER IL DANESE
Nella terza tappa del Giro dei Paesi Baschi 2023 un Jonas Vingegaard (Team Jumbo Visma) in stato di grazia vola sulle pendenze superiori al 20% della breve salita finale e va a vincere sul traguardo di Villabona diventando la nuova maglia gialla
La terza tappa del Giro dei Paesi Baschi 2023, al di là dei sei gpm categorizzati, offrirà il vero spettacolo sui tre-quattro dentelli finali dove si scatenerà quasi certamente la battaglia tra i big di classifica. Sono quasi 163 i km da percorrere tra Errenteria ed Amasa-Villabona, il cui arrivo con rampe che arrivano al 26% parla da solo. Ide Schelling (Team BORA Hansgrohe) è la nuova maglia gialla e vedremo se e come riuscirà a domare il finale di tappa. La fuga di giornata, dopo vari attacchi nei primi 10 km, si formava grazie all’azione di sei ciclisti: Nicolas Prodhomme (Team AG2R Citroen), Thibault Guernalec (Team Arkea Samsic), Simon Geschke (Team Cofidis), Gerog Zimmermann (Team Intermarchè Circus Wanty), Rémi Cavagna (Team Soudal Quick Step) e Pierre Latour (Team TotalEnergies). Latour transitava in prima posizione sul primo gpm di Meaga posto al km 57.6, mentre sul successivo gpm di Andazarrate posto al km 72.7 era Cavagna a transitare per primo. Dopo 90 km la fuga aveva 1 minuto e 50 secondi di vantaggio sul gruppo maglia gialla. Cavagna vinceva il primo traguardo volante di Amasa-Villabona posto al km 92. Latour transitava in prima posizione sul successivo gpm di Alkiza posto al km 102. I fuggitivi iniziavano a sentire la fatica ed alcuni di loro si rialzavano. Zimmermann e Cavagna restavano da soli in testa alla corsa ed il tedesco scollinava per primo sul gpm di Orendain posto al km 106.6. A 40 km dalla conclusione, con ancora due gpm da scalare ed il difficile finale già descritto in precedenza, la coppia di testa aveva poco più di un minuto di vantaggio sul gruppo maglia gialla, segnalato in forte recupero. Zimmermann e Cavagna venivano ripresi a 25 km dalla conclusione. Sul successivo gpm di Altzo andavano al contrattacco Esteban Chaves (team EF Education EasyPost), Laurens Huys (team Intermarchè Circus Wanty) e Bauke Mollema (Team Trek Segafredo) con l’olandese che scollinava in prima posizione. A 18 km dal termine il terzetto di testa aveva 20 secondi di vantaggio sul gruppo tirato dal Team Jayco AlUla. Chaves restava da solo in testa a circa 15 km dalla conclusione. Il colombiano manteneva un vantaggio di una quindicina di secondi sul gruppo tirato adesso dal Team Jumbo Visma. Juan Pedro Lopez (Team trek Segafredo) e James Knox (Team Soudal Quick Step) evadevano dal gruppo ed erano i primi a raggiungere Chaves quando mancavano 6 km circa all’arrivo. Sull’ultimo dentello, a circa 600 metri dalla conclusione, l’ultimo degli attaccanti ad essere ripreso era Knox dopodichè le pendenze superiori al 20% vedevano lo scatto bruciante di Jonas Vingegaard (Team Jumbo Visma), perfettamente a suo agio nei metri finali della tappa. Il danese aumentava addirittura il suo vantaggio sugli inseguitori nel giro di 200 metri ed andava a vincere abbastanza nettamente davanti a Mikel Landa (Team Bahrain Victorious), secondo a 2 secondi di ritardo, ed a Enric Mas (Team Movistar), che chiudeva in terza posizione. Ion Izagirre (Team Cofidis) era quarto a 8 secondi di ritardo da Vingegaard mentre chiudeva la top five David Gaudu (Team Groupama FDJ) in quinta posizione. Da segnalare nella top ten il buon nono posto di Andrea Bagioli (Team Soudal Quick Step). Vingegaard ottiene la quinta vittoria stagionale – di cui solo tre ottenute in tretta dell’O Gran Camino ed un’altra nella cronosquadre della Parigi-Nizza. Il danese è la nuova maglia gialla con 5 secondi di vantaggio su Landa e 16 secondi di vantaggio su Gaudu. Domani è in programma la quarta tappa da Santurtzi a Santurtzi di 175.7 km che presenta tre gpm di terza categoria ed un gpm di seconda categoria, quest’ultimo situato a circa 15 km dalla conclusione. Sarà una tappa ancora una volta abbastanza movimentata nella quale Vingegaard dovrà stare attento ad eventuali attacchi nel finale.
Antonio Scarfone

Jonas Vingegaard vince a Villabona (foto: Getty Images)
SCHELLING, TAPPA E MAGLIA A LEITZA
A Leitza, al termine di una tappa scoppiettante soprattutto nella discesa finale, Ide Schelling vince in volata davanti a Matteo Sobrero (Team Jayco AlUla) e David Gaudu (Team Groupama FDJ). L’olandese è anche la nuova maglia gialla
La seconda tappa del Giro dei Paesi Baschi da Viana a Leitza è la più lunga dell’edizione 2023 con i suoi 193.8 km ed i cinque gpm spalmati lungo il percorso saranno indicativi delle ambizioni dei pretendenti alla classifica generale, condotta per ora da Ethan Hayter (Team INEOS Grenadiers) dopo la bella vittoria in volata di ieri. Il britannico oggi difficilmente riuscirà a mantenere la maglia gialla per cui squadre come Movistar, Jumbo Visma e Bahrain Merida potrebbero prendersi la scena. La stessa INEOS Grenadiers non starà certo a guardare visto che Daniel Martinez, vincitore lo scorso anno, ha fatto capire di puntare in alto dopo aver vinto ieri il secondo traguardo volante che gli ha permesso di conquistare 3 secondi di abbuono. La fuga di giornata partiva intorno al km 10 grazie all’azione d Jesus Ezquerra (Team Burgos BH), Alan Jousseaume (Team TotalEnergies), Javier Romo (Team Astana Qazaqstan), Txomin Juaristi (Team Euskaltel-Euskadi), Jon Barrenetxea (Team Caja Rural-Seguros RGA) e Carlos Garcia Pierna (Team Kern Pharma). Barrenetxea transitava in prima posizione sul primo gpm di Etxauri posto al km 74.3. Il basco della Caja Rural si ripeteva sia sul gpm di Uitzi posto al km 123.4, sia su quello di Arkiskil posto al km 134.1. Era invece Jousseaume ad aggiudicarsi il primo traguardo volante di Leitza posto al km 129.1. La fuga iniziava la scala del quarto e più difficile gpm di Saldias, posto al km 147.8, con 1 minuto e 40 secondi di vantaggio sul gruppo maglia gialla tirato dall’EF Education EasyPost. L’azione della squadra statunitense era l’anticamera dell’attacco di Richard Carapaz sulle pendenze più dure del predetto gpm. All’azione dell’ex campione olimpico seguiva una violenta accelerazione di Mikel Landa (Team Bahrain Victorious), che provava tutto solo a riportarsi sulla fuga, che nel frattempo si era ridotta ai soli Romo e Jousseaume. Era Romo a scollinare in prima posizione. Landa e Barrenetxea rientravano sulla testa della corsa quando mancavano una quarantina di km alla conclusione, mentre il gruppo inseguiva a 40 secondi di ritardo. Landa vinceva il secondo traguardo volante di Doneztebe posto al km 165.4. Il forcing del gruppo inseguitore, in particolare di INEOS, EF e Movistar, riprendeva la fuga a 18 km dal termine. Lilian Calmejane (Team Intermarchè Circus Wanty) ed Abel Balderstone (Team Caja Rural-Seguros RGA) si avvantaggiavano poco dopo raggiungendo a loro volta una quindicina di secondi di vantaggio sul gruppo al loro inseguimento. Il primo a riportarsi sulla nuova coppia di testa, a poco meno di 9 km dalla conclusione, era David de La Cruz (Team Astana Qazaqstan). Il Team Movistar, con una decisa accelerazione, ricompattava il gruppo poco prima dello scollinamento su Arkiskil, quinto ed ultimo gpm di tappa, sul quale transitava per primo Marc Soler (UAE Team Emirates). Nella discesa successiva verso il traguardo di Leitza Alex Aranburu (Team Movistar) accelerava allungando il gruppo che si spezzettava in più tronconi. Un primo drappello di ciclisti formato da una trentina di unità si giocava la vittoria di tappa con Ide Schelling (Team BORA Hansgrohe) che aveva la meglio su Matteo Sobrero (Team Jayco AlUla) e David Gaudu (Team Groupama FDJ). Chiudevano la top five Aranburu in quarta posizione e Brandon McNulty (UAE team Emirates) in quinta posizione. Nella top ten si segnalava anche il sesto posto di Andrea Bagioli (Team Soudal Quick Step) e l’ottavo posto di Christian Scaroni (Team Astana Qazaqstan). Schelling ottiene la prima vittoria stagionale ed è anche la nuova maglia gialla con 4 secondi di vantaggio su Sobrero e 6 secondi di vantaggio su Gaudu. Domani è in programma la terza tappa da Errenteria ad Amasa-Villabona di 153.9 km. Anche se sono categorizzati solo cinque gpm, tutti di terza categoria, la tappa vede la presenza di almeno altri cinque dentelli in stile basco, con pendenze in doppia cifra. Inoltre, l’arrivo proprio su uno di questi dentelli è davvero micidiale, visto che sulla linea d’arrivo le pendenze arrivano addirittura al 26%. Sarà un banco di prova non indifferente per coloro che vorranno ambire alla vittoria finale della breve corsa basca.
Antonio Scarfone

Ide Schelling vince a Leitza (foto: Getty Images Sport)
A LABASTIDA LA VOLATA E’ PER HAYTER
Nella prima tappa del Giro dei Paesi Baschi 2023 la volata di Labastida, al termine di un finale costellato di saliscendi, vede la vittoria di Ethan Hayter (Team INEOS Grenadiers) davanti a Mauro Schmid (Team Soudal Quick Step) e Jon Aberasturi (Team Trek Segafredo). Il britannico è la prima maglia gialla
Il Giro dei Paesi Baschi anche quest’anno offre tappe cosparse di muri e salite, sui quali si scatenerà la battaglia per la vittoria finale. Anche la prima tappa, la più facile dal punto di vista altimetrico, offre insidie e trabocchetti lungo il suo percorso. Sono poco più di 165 i km da percorrere da Vitoria-Gasteiz a Labastida e l’unico gpm da affrontare, l’Alto de Opakua posto al km 32.5, sarà seguito da innumerevoli mangia e bevi che contribuiranno a renderà la tappa incerta fino alla fine. I velocisti la vittoria se la dovranno guadagnare anche perché le squadre degli uomini di classifica nel finale lavoreranno per i propri capitani. La fuga di giornata si formava intorno al km 12 grazie all’azione di Cristian Rodriguez (Team Arkea Samsic), Jon Barrenetxea (Team Caja Rural-Seguros RGA) e Txomin Juaristi (Team Euskaltel Euskadi). Era Barrenetxea a scollinare in prima posizione sull’Alto de Opakua. Juaristi vinceva il primo traguardo volante di Labastida posto al km 110.4. Il gruppo riprendeva il terzetto di testa a 30 km dalla conclusione. Daniel Martinez (Team INEOS Grenadiers) vinceva il secondo traguardo volante di Laguardia posto al km 144.9. Il gruppo affrontava il finale di tappa complessivamente compatto ed erano in particolar modo Team Soudal Quick Step e Team INEOS Grenadiers a tenere un ritmo elevato nelle prime posizioni del gruppo. Nonostante un effimero tentativo di allungo da parte di Mathieu Burgaudeau (Team TotalEnergies) a circa 2 km dalla conclusione, la volata finale premiava Ethan Hayter (Team INEOS Grenadiers), il quale sfruttava nel migliore dei modi il lavoro della sua squadra e otteneva così la prima vittoria stagionale. Il britannico precedeva sulla linea del traguardo Mauro Schmid (Team Soudal Quick Step) e Jon Aberasturi (Team Trek Segafredo). A chiudere la top five erano Alex Aranburu (Movistar) in quarta posizione ed Orluis Aular (Caja Rural-Seguros RGA) in quinta posizione, mentre il primo degli italiani era Cristian Scaroni (Team Astana Qazaqstan), decimo. Domani è in programma la seconda tappa da Viana a Leitza di 193.8 km. La seconda parte del tracciato è quella più difficile, con quattro gpm che seguono il primo posto al km 75. Dal km 120 fino alla conclusione sarà un continuo saliscendi e nel finale assisteremo sicuramente ad attacchi e contrattacchi per la vittoria della tappa.
Antonio Scarfone

Ethan Hayter vince a Labastida (foto: Getty Images Sport)

