QUARTIERTAPPA: DALLA SEDE DI LIVIGNO
maggio 20, 2024 by Redazione
Filed under 19 MAGGIO 2024 - 15a tappa: MANERBA DEL GARDA - LIVIGNO (Mottolino), Approfondimenti
Ecco il tradizionale contenitore made ilciclismo.it che da diverse stagioni accompagna le cronache prima del Giro e poi del Tour. All’interno ritroverete le rubriche riservate alla rassegna stampa internazionale, alla colonna sonora del giorno, alle previsioni del tempo per la tappa successiva, alle “perle” dei telecronisti, al Giro d’Italia rivisto alla “rovescia” e al ricordo di un Giro passato (quest’anno rivisiteremo l’edizione vinta dall’elvetico Carlo Clerici nel 1954)
SALA STAMPA
Italia
Pogacar, che meraviglia! Riprende Quintana a 2 km dall’arrivo e trionfa a Livigno
Gazzetta dello Sport
Slovenia
Tadej Pogačar se je med legende vpisal še v Livignu (Tadej Pogačar è diventato una leggenda a Livigno)
Delo
Regno Unito
Pogacar pulls away to win brutal 15th stage (Pogacar si allontana vincendo la brutale 15a tappa)
The Guardian
Francia
Pogacar seul au monde (Pogacar unico al mondo)
L’Équipe
Spagna
Game over
AS
Belgio
Fenomenale Tadej Pogacar zegeviert ook in koninginnenrit van Giro en pakt op indrukwekkende wijze vierde etappezege (Il fenomenale Tadej Pogacar trionfa anche nella tappa regina del Giro e conquista in modo impressionante la quarta vittoria di tappa)
Het Nieuwsblad
Paesi Bassi
Fenomenale Tadej Pogacar met groots machtsvertoon naar zege in koninginnenrit Giro d’Italia (Il fenomenale Tadej Pogacar con una grande dimostrazione di potenza fino alla vittoria nella tappa regina del Giro d’Italia)
De Telegraaf
Germania
Pogacar dominiert auf Giro-Königsetappe – Steinhauser auf Platz drei (Pogacar domina la tappa regina del Giro – Steinhauser al terzo posto)
Kicker
USA
Pogacar leads Giro by nearly 7 minutes after stunning win in Giro’s Queen stage (Pogacar guida il Giro di quasi 7 minuti dopo la straordinaria vittoria nella tappa regina del Giro)
The Washington Post
Colombia
Un Nairo Quintana rejuvenecido y estelar desató la batalla con Pogacar: segundo en la etapa 15 del Giro de Italia (Un Nairo Quintana ringiovanito e stellare scatena la battaglia con Pogacar: secondo nella quindicesima tappa del Giro d’Italia)
El Tiempo
Ecuador
Exhibición de Tadej Pogacar sentencia el Giro de Italia (L’esibizione di Tadej Pogacar segna il Giro d’Italia)
El Universo
Australia
Pogacar’s epic Giro win leaves cycling world gasping (L’epica vittoria di Pogacar al Giro lascia il mondo del ciclismo senza fiato)
The West Australian
DISCOGIRO
La colonna sonora della tappa del Giro scelta per voi da ilciclismo.it
Fino all’alba (Arisa – Inno ufficiale delle olimpiadi di Milano Cortina 2026)
METEOGIRO
Livigno: pioggia debole (0.3 mm), 9°C (percepiti 10°C), vento debole da SE (2-11 Km/h), umidità al 77%
Bormio (Km 33.5): pioggia debole (1 mm), 13°C, vento debole da SE (3-17 Km/h), umidità al 81%
Giogo di Santa Maria (Cima Coppi – Km 50.2 – previsioni relative al soprastante Passo dello Stelvio): pioggia debole (0.8 mm), 3°C, vento debole da SE (3-17 Km/h), umidità al 90%
Silandro (Km 98.7): pioggia debole (1.2 mm), 18°C, vento moderato da E (2-21 Km/h), umidità al 73%
Bolzano – traguardo volante (Km 161.4) : pioggia debole (1.1 mm), 19°C, vento moderato da E (2-32 Km/h), umidità al 79%
Santa Cristina Valgardena : pioggia debole (1.8 mm), 13°C, vento moderato da O (4-28 Km/h), umidità al 90%
GLI ORARI DEL GIRO
11.15: inizio diretta su Eurosport
11.30: partenza da Livigno
11.35: inizio diretta su RaiSport
11.40-11.45: scollinamento Passo d’Eira (no GPM)
11.50-12.00: scollinamento Passo di Foscagno (no GPM)
12.15-12.35: inizio salita Giogo di Santa Maria
13.05-13.25: GPM del Giogo di Santa Maria (Cima Coppi)
12.30-12.55: GPM di Colle San Zeno
14.05: inizio diretta su Rai2
15.25-16.00: traguardo volante Sprint di Bolzano
15.40-16.10: inizio salita Pinei
16.00-16.40: traguardo volante Intergiro di Fiè allo Sciliar
16.10-16.50: traguardo volante Sprint di Siusi allo Sciliar (con abbuoni)
16.30-17.10: GPM di Passo Pinei
16.35-17.20: inizio salita finale
16.50-17.40: arrivo a Santa Cristina Valgardena (Monte Pana)
I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Con la ricomposizione della coppia al commento Pancani – Cassani la rubrica degli strafalcioni dei telecronisti riprende il suo titolo originario
De Luca: “Tarozzi prova a riprendere le code del gruppo”
De Luca: “Questo è un falsipiano”
De Luca: “Monte in Campione” (Montecampione)
De Luca: “Valico di Santa Giustina” (Valico di Santa Cristina)
De Luca: “Cesenatico, città natale di Marco Pantani” (è nato a Cesena)
Borgato: “Buongiorno Alessandromi”
Pancani: “Cinque minuti è il ritiro del gruppo maglia rosa”
Pancani: “Scarone” (Scaroni)
Rizzato: “Infatto ha preso il largo”
Cassani: “Tre chilometro primo”
Cassani: “Monta Pana” (Monte Pana)
Cassani: “Zana è nella ruota di Antonio Tiberi”
Pancani: “Sulle tappe della strada di Livigno”
Pancani: “La strada si alza sotto i pedali”
GIROALCONTRARIO
L’ordine d’arrivo e la classifica generale dal punto di vista della maglia nera
Ordine d’arrivo della quindicesima tappa, Manerba del Garda – Livigno (Mottolino)
1° Julius van den Berg
2° Andrea Piccolo a 8″
3° David Dekker a 1′27″
4° Alan Riou a 5′28″
5° Olivier Le Gac a 12′49″
Classifica generale
1° David Dekker
2° Alan Riou a 3′23″
3° Julius van den Berg a 5′17″
4° Fabian Lienhard a 16′29″
5° Tobias Lund Andresen a 17′12″
Miglior italiano Davide Cimolai, 10° a 23′10″
IL GIRO DI 70 ANNI FA
Riviviamo l’edizione 1954 della Corsa Rosa attraverso i titoli del quotidiano “La Stampa”. Quell’anno si impose grazie a una storica fuga bidone l’elvetico Carlo Clerici
5 GIUGNO 1954 – GIORNO DI RIPOSO A BRESCIA
KOBLET È IL FAVORITO DI COPPI NELLA ODIERNA TAPPA A CRONOMETRO
Riprende il Giro d’Italia sul percorso de Gardone a Riva
Tutti gli assi hanno ieri provato i 45 chilometri della gara – Grosso partirà sub-judice – Si fa strada la convinzione che il Giro sia ormai appannaggio degli svizzeri – Carovane di tifosi sulla Gardesana
6 GIUGNO 1954 – 15a TAPPA: GARDONE RIVIERA – RIVA DEL GARDA (cronometro individuale, 45 Km)
GLI ASSI SI SCATENANO NELLA TAPPA A CRONOMETRO E KOBLET GUADAGNA SU COPPI QUASI MEZZO MINUTO
Appassionante duello sul percorso Salò – Riva del Garda – Hugo sul traguardo come una furia – Clerici ha difeso la sua maglia rosa
Alla media di oltre 45 all’ora – La tenace difesa di Coppi – Magni è giunto terzo, Fornara quarto e Defilippis quinto – L’olandese Voorting ha corso bene nonostante il polso dolorante – Lo svizzero ancora saldamente primo in classifica – Trecentomila spettatori ai lati della Gardesana – Uno schiaffo di Bartali a un tifoso invadente

Coreografia rosa sulle nevi di Livigno (www.sondriotoday.it)
ARCHIVIO QUARTIERTAPPA
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Raduno di partenza a Venaria Reale
1a tappa: Venaria Reale – Torino
2a tappa: San Francesco al Campo – Santuario di Oropa
3a tappa: Novara – Fossano
4a tappa: Acqui Terme – Andora
5a tappa: Genova – Lucca
6a tappa: Torre del Lago Puccini (Viareggio) – Rapolano Terme
7a tappa: Foligno – Perugia (cronometro individuale)
8a tappa: Spoleto – Prati di Tivo
9a tappa: Avezzano – Napoli
10a tappa: Pompei – Cusano Mutri (Bocca della Selva)
11a tappa: Foiano di Val Fortore – Francavilla al Mare
12a tappa: Martinsicuro – Fano
13a tappa: Riccione – Cento
14a tappa: Castiglione delle Stiviere – Desenzano del Garda (cronometro individuale)
UN MONUMENTALE POGACAR APPONE IL QUARTO SIGILLO NELLA TAPPA REGINA
maggio 19, 2024 by Redazione
Filed under 19 MAGGIO 2024 - 15a tappa: MANERBA DEL GARDA - LIVIGNO (Mottolino), News
Impresa dalla maglia rosa che attacca a 5 Km dalla vetta del Passo del Foscagno, riprende tutti i superstiti di una popolatissima fuga partita al mattino e taglia il traguardo braccia al cielo poco meno di tre minuti prima dei suoi diretti avversari in classifica generale, che ora accusano un ritardo davvero enorme. Giornata non positiva per gli italiani, tutti in crisi.
Alla vigilia della frazione odierna erano stati ipotizzati vari scenari tattici e quasi tutti prefiguravano un attacco della maglia rosa. Le differenze tra opinionisti ed appassionati riguardavano il punto che Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) avrebbe scelto per l’attacco. I più romantici si erano spinti ad ipotizzare un attacco già dal Mortirolo, anche se il lungo fondovalle da affrontare dopo il termine della discesa portava ad escludere una simile soluzione. Le ipotesi più gettonate riguardavano un attacco sul Foscagno oppure un tentativo sulla salita finale divisa in due tronconi, il primo fino a Passo d’Eira e il secondo dal valico sino alla cima della pista da sci in località Mottolino.
Manco a dirlo, Pogacar ha scelto la seconda soluzione, scattando a circa 13 chilometri dall’arrivo e mettendo in scena uno spettacolo di raro pregio. Il ritmo del leader della classifica è stato elevatissimo, tanto da permettergli di recuperare, in pochissime pedalate, tutti i reduci della fuga di giornata e solo uno scalatore di razza come Nairo Quintana (Movistar), oggi in giornata di grazia, è riuscito a resistere sino alla prime rampe della salita finale.
Gli avversari di classifica hanno accusato distacchi molto pesanti, anche se va detto che ci hanno messo del loro, rallentando parecchio l’andatura dopo che Pogacar li aveva salutati, tanto da consentire a corridori staccati di rientrare agevolmente nel gruppetto.
La battaglia per il podio è andata in scena solo nel finale e a farne le spese è stato soprattutto Antonio Tiberi (Bahrain – Victorious), andato in crisi sulle accelerate nel finale (non può parlarsi di attacchi veri e propri); va detto, però, che il laziale ha stretto i denti ed è riuscito a conservare la quinta posizione e la maglia bianca per una manciata di secondi nei confronti di Tymen Arensman (INEOS), che ora si fa minaccioso dopo aver guadagnato quasi un minuto nei confronti di Tiberi.
Dopo questa mazzata sportiva e morale agli avversari, rimane da capire se Pogacar avrà ancora voglia di vincere, visto che ci sono almeno quattro tappe che, fuga permettendo, potrebbe portarsi a casa senza problemi (Monte Pana, Sappada, Passo Brocon e Bassano del Grappa).
La frazione ha visto sin da subito partire un attacco di 12 uomini – vale a dire Tobias Bayer (Alpecin-Deceuninck), Davide Ballerini (Astana Qazaqstan Team), Simone Velasco (Astana Qazaqstan Team), Harrison Wood (Cofidis), Laurence Pithie e Lewis Askey (Groupama-FDJ), Olivier Le Gac (Groupama-FDJ), Lilian Calmejane (Intermarché Wanty), Bert Van Lerberghe (Soudal Quick-Step), Caleb Ewan (Team Jayco – AlUla), Davide Bais (Team Polti Kometa) e Alessandro Tonelli (VF Group – Bardiani CSF – Faizanè) – che, dopo aver rapidamente guadagnato 3 minuti, si sono ritrovati ad essere seguiti da un foltissimo gruppo di atleti partiti sotto l’impulso di Simon Geschke (Cofidis), che indossava la maglia azzurra in prestito da Pogacar. Si forma quindi un gruppo di contrattaccanti popolato dal citato Geschke, Tobias Foss e Jhonatan Narváez (Ineos Grenadiers), Kaden Groves, Nicola Conci e Edward Planckaert (Alpecin-Deceuninck), Ewen Costiou, Michel Ries e Alessandro Verre (Arkéa-B&B Hotels), Christian Scaroni (Astana Qazaqstan Team), Jonas Koch e Maximilian Schachmann (Bora-hansgrohe), Enzo Paleni (Groupama-FDJ), Andrea Vendrame (Decathlon Ag2r La Mondiale Team), Jefferson Alexander Cepeda e Georg Steinhauser (EF Education-EasyPost), Kevin Colleoni (Intermarché Wanty), Andrea Bagioli, Juan Pedro López e Amanuel Ghebreigzabhier (Lidl-Trek), Lorenzo Milesi, Quintana, Will Barta e Pelayo Sánchez (Movistar Team), Julian Alaphilippe e Mauri Vansevenant (Soudal Quick-Step), Chris Hamilton e Gijs Leemreize (Team dsm-firmenich PostNL), Alessandro De Marchi e Luke Plapp (Team Jayco AlUla), Davide Piganzoli, Matteo Fabbro, Mattia Bais, Mirco Maestri e Francisco Muñoz (Team Polti Kometa), Jan Tratnik e Attila Valter (Team Visma | Lease A Bike), Matteo Trentin, Michael Storer e Florian Stork (Tudor Pro Cycling Team), Luca Covili, Filippo Fiorelli, Martin Marcellusi, Giulio Pellizzari e Manuele Tarozzi (VF Group – Bardiani CSF – Faizanè).
L’inseguimento dura parecchi chilometri e si concretizza solo lungo la salita inedita di Colle San Zeno. Nella discesa, però, c’è un nuovo frazionamento e si ritrovano davanti Bayer, Ballerini, Scaroni, Wood, Pellizzari e Tonelli, mentre alcuni atleti del gruppo inseguitore perdono contatto e il gruppo controlla, mantenendo il ritardo sui 3 / 4 minuti.
Sul Mortirolo, si avvantaggiano Scaroni e Pellizzari, sui quali si riporta Conci in vista del GPM.
Tra la discesa ed il successivo falsopiano, nel fondovalle, la situazione si ricompatta e il gruppo di testa è composto da Narváez, Conci, Ries, Scaroni, Geschke, Steinhauser, Ghebreigzabhier, López, Quintana, Sánchez, Alaphilippe, Vansevenant, Piganzoli, Valter, Storer, Covili e Giulio Pellizzari.
Mentre il gruppo maglia rosa procede sornione, ma senza concedere troppo vantaggio, gli uomini davanti si danno battaglia sulla salita delle Motte, non classificata come GPM. Ad avvantaggiarsi sono Conci, Steinhauser, Piganzoli, Valter e Covili, che vengono ben presto raggiunti da Narváez, Geschke, Quintana, Alaphilippe e Storer.
Sul Foscagno attacca Steinhauser, che viene raggiunto e staccato da Quintana, rimasto sempre a ruota nel corso della fuga, mentre dietro il gruppo maglia rosa comincia ad assottigliarsi sotto l’azione di Rafal Majka (UAE Team Emirates).
E’ il preludio all’attacco della maglia rosa che arriva a 5 km dal Passo del Foscagno. Il leader della classifica generale se ne va in progressione, nessuno può far nulla e neppure Daniel Felipe Martinez (Bora – Hansgrohe), l’unico che aveva provato ad uscire dal gruppo, riesce ad avvicinarsi. Mentre gli altri uomini di classifica addirittura rallentano pur di non tentare un attacco tra di loro prima degli ultimi chilometri, Pogacar va a riprendere in men che non si dica tutti i fuggitivi, eccetto Quintana, e passa secondo al GPM.
Nella discesa Pogacar non prende eccessivi rischi, mentre il vantaggio sugli avversari è già ben oltre i due minuti, ma nella salita verso Passo d’Eira il fuoriclasse sloveno prende e stacca Quintana, involandosi da solo negli ultimi due ripidissimi chilometri.
Secondo, a 30 secondi, si piazza un ottimo Quintana, che rischiava di rimanere addirittura senza squadra e invece ha sfiorato la vittoria nella tappa regina del Giro d’Italia.
Tra gli uomini di classifica, con un ritardo vicino ai 3 minuti, Romain Bardet (Dsm-Firmenich) conserva una manciata di secondi sugli altri big. Geraint Thomas (INEOS) e Martinez arrivano insieme mentre Ben O’Connor (Decathlon AG2R La Mondiale) paga qualche secondo insieme ad Arensman, che però guadagna oltre un minuto su un Tiberi in crisi, che taglia il traguardo con 4 minuti di ritardo dal vincitore.
Il laziale, però, mantiene sia la quinta posizione, sia la maglia bianca, mentre Lorenzo Fortunato (Astana) e Filippo Zana (Team Jayco AlUla), pure in difficoltà, perdono una posizione in classifica, con Fortunato che esce dalla top ten.
Al termine di questa frazione il distacco di Thomas da Pogacar è di 6 minuti e 41 secondi, mentre quello di Martinez sfiora i 7 minuti, O’Connor è a 7′43″ e Tiberi a 9′26″, con soli 19 secondi su Arensman, suo avversario nella lotta per la maglia bianca.
Completo il disastro, invece, della Rai nella copertura televisiva. Alle ore 14 e 40 vi è stato l’incomprensibile cambio di rete perchè Rai2 stava trasmettendo la finale del doppio femminile degli Internazionali d’Italia. Il cambio ha mandato il Giro su Rai2 e spostato il tennis su RaiSport e i programmi sono quindi continuati, invertendo però la rete. La cosa, per quanto riguarda il Giro, si è risolta nel taglio degli ultimi 3 Km del Mortirolo (i più duri nel versante affrontato oggi), anche perché, appena ripresa la trasmissione della tappa, mentre i cronisti parlavano è partita la pubblicità.
Ciliegina sulla torta è stata l’eliminazione del Processo alla Tappa. Ora, se la finale di singolare maschile degli internazionali di tennis poteva giustificare una cosa simile, lo stesso discorso non vale per le corse dei cavalli andate in onda su RaiSport.
Per l’azienda televisiva pubblica, che sembra puntare molto sul Giro d’Italia tanto da dedicargli numerosi programmi, uno scivolone del genere proprio nel giorno della tappa regina sembra davvero ingiustificabile.
Domani ci sarà il secondo giorno di riposo, mentre martedì andrà in scena una tappa che prevede la scalata del Giogo di Santa Maria nella prima parte (Cima Coppi al posto del Passo dello Stelvio) e, dopo un lungo tratto pianeggiante, un finale in salita con il Passo Pinei e l’arrivo a Monte Pana, sopra Santa Cristina Valgardena. Sulla prima parte della tappa, però, incombe l’incognita meteorologica, considerato il previsto peggioramento delle condizioni che potrebbe portare la neve sulla Cima Coppi. Al proposito mette qualche preoccupazione agli appassionati l’inqualificabile atteggiamento assunto dai corridori negli anni passati, che ha portato al taglio di frazioni solamente per la pioggia, e quello degli organizzatori che hanno ceduto alle loro pressioni.
Con l’attuale vantaggio sul secondo e con il Tour de France che incombe la maglia rosa potrebbe limitarsi a controllare e, al limite, a piazzare un allungo sulle rampe finale, anche perchè per un atleta come Pocacar potrebbe essere difficile resistere alla tentazione.
Il fatto è che quest’anno, con la partecipazione di Jonas Vingegaard (Visma) in forse, l’occasione della doppietta appare davvero ghiotta e questo potrebbe portare, se non il corridore, almeno il direttore sportivo a consigliare allo sloveno una condotta di gara più conservativa.
Benedetto Ciccarone

Pogacar viaggia solitario verso la cima innevata del Mottolino (Getty Images)
19-05-2024
maggio 19, 2024 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
GIRO D’ITALIA
Lo sloveno Tadej Pogačar (UAE Team Emirates) si è imposto nella quindicesima tappa, Manerba del Garda – Livigno (Mottolino), percorrendo 222 Km in 6h11′43″, alla media di 35.834 Km/h. Ha preceduto di 29″ il colombiano Nairo Quintana (Movistar Team) e di 2′32″ il tedesco Georg Steinhauser (EF Education – EasyPost). Miglior italiano Filippo Zana (Team Jayco AlUla), 11° a 3′35″. Pogačar è ancora in maglia rosa con 6′41″ sul britannico Geraint Thomas (INEOS Grenadiers) e 6′56″ sul colombiano Daniel Felipe Martínez (Bora-Hansgrohe). Miglior italiano Antonio Tiberi (Bahrain – Victorious), 5° a 9′27″
4 JOURS DE DUNKERQUE – GRAND PRIX DES HAUTS DE FRANCE
L’irlandese Sam Bennett (Decathlon AG2R La Mondiale Team) si è imposto anche nella sesta ed ultima tappa, Loon-Plage – Dunkerque, percorrendo 176.8 Km in 3h51′04″, alla media di 45.909 Km/h. Ha preceduto allo sprint il belga Sasha Weemaes (Bingoal WB) (Lotto Dstny) e il tedesco Pascal Ackermann (Israel – Premier Tech). Due italiani in gara: Giacomo Villa (Bingoal WB) 44° con lo stesso tempo dei primi, Fausto Masnada (Soudal Quick-Step) 67° a 1′16″. Bennett si impone in classifica con 38″ sul francese Paul Penhoët (Groupama – FDJ) e 41″ sul belga Jenno Berckmoes (Lotto Dstny). Villa 44° a 10′52″, Masnada 63° a 13′29″
ANTWERP PORT EPIC / SELS TROPHY
Il norvegese Alexander Kristoff (Uno-X Mobility) si è imposto nella corsa belga, circuito di Anversa, percorrendo 177.9 Km in 4h13′48″, alla media di 42.057 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Emilien Jeannière (TotalEnergies) e l’irlandese Oded Kogut (Israel – Premier Tech). Unico italiano in gara Luca Mozzato
(Arkéa – B&B Hotels), 85° a 7′04″
ANTWERP PORT EPIC LADIES
L’irlandese Lara Gillespie (UAE Development Team) si è imposta nella corsa belga, circuito di Anversa, percorrendo 140.1 Km in 3h36′04″, alla media di 38.905 Km/h. Ha preceduto allo sprint la britannica Zoe Bäckstedt (Canyon//SRAM Racing) e l’olandese Babette van der Wolf (Lifeplus Wahoo) Miglior italiana Federica Venturelli (UAE Development Team), 9° a 3″
GP GORENJSKA
Il ceco Michal Schuran (ATT Investments) si è imposto nella corsa slovena, Snovik – Zatrnik, percorrendo 145.3 Km in 3h27′41″, alla media di 41.977 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Jakub Řiman
(Pierre Baguette Cycling) e l’austriacoi Emanuel Zangerle (Team Felt Felbermayr). Miglior italiano Andrea Cantoni (Mg.K Vis – Colors for Peace), 10° a 7″.
INTERNATIONAL TOUR OF HELLAS
Il polacco Bartosz Rudyk (ATT Investments) si è imposto nella quinta ed ultima tappa, circuito di Atene, percorrendo 132.5 Km in 2h48′35″, alla media di 47.172 Km/h. Ha preceduto allo sprint gli italiani Luca Colnaghi (VF Group – Bardiani CSF – Faizanè) e Attilio Viviani (Team Corratec – Vini Fantini). L’austriaco Riccardo Zoidl (Team Felt Felbermayr) si impone in classifica con 46″ sul connazionale Hermann Pernsteiner (Team Felt Felbermayr) e 1′33″ sull’italiano Valerio Conti (Team Corratec – Vini Fantini)
TOUR OF SAKARYA (Turchia)
Il kazako Orken Slamzhanov (Almaty Astana Motors) si è imposto nella terza ed ultima tappa, circuito di Sakarya, percorrendo 137.5 Km in 3h06′50″, alla media di 44.157 Km/h. Ha preceduto allo sprint il turco Burak Abay (Sakarya BB Pro Team) e il cinese Xianjing Lyu (China Glory – Mentech Continental Cycling Team). Il sudafricano Willie Smit (China Glory – Mentech Continental Cycling Team) si impone in classifica con 1′29″ sul turco Kaan Özkalbim (Spor Toto Cycling Team) e sul kazako Iogan Shtein (Vino SKO Team)
TOUR D’ALGÉRIE CYCLISTE
L’algerino Yacine Hamza (Madar Pro Cycling Team) si è imposto nell’ottava tappa, Constantine – Skikda, percorrendo 117.4 Km in 2h26′55″, alla media di 47.946 Km/h. Ha preceduto allo sprint il danese David Drouin (EuroCyclingTrips – YOELEO) e il connazionale Youcef Reguigui (Terengganu Cycling Team). Nessun italiano in gara. L’eritreo Meron Teshome Hagos (nazionale eritrea) è ancora leader della classifica con 30″ sull’algerino Nassim Saidi (Madar Pro Cycling Team) e 38″ sull’olandese Lars Quaedvlieg (Universe Cycling Team)
GRAN PREMIO NEW YORK CITY
L’olandese Tibor del Grosso (Alpecin-Deceuninck Development Team) si è imposto nella corsa statunitense, New York – Fort Lee, percorrendo 136.3 Km in 3h04′20″, alla media di 44.365 Km/h. Ha preceduto allo sprint il colombiano Wilmar Paredes (Team Medellín) e il tedesco Johannes Adamietz (Lotto Dstny). Miglior italiano Kristian Sbaragli (Team Corratec – Vini Fantini), 6° a 34″
TOUR OF JAPAN
Il britannico Max Walke (Saint Piran) si è imposto nel prologo, circuito a cronometro di Sakai, percorrendo 2.6 Km in 3′08″, alla media di 49.787 Km/h. Ha preceduto di 8″ il giapponese Yoshiki Terada (Shimano Racing) e l’italiano Matteo Malucelli (JCL Team UKYO). Walke è il primo leader della classifica con 8″ su Terada e Malucelli
ORLEN NATIONS GRAND PRIX (Under23 – Polonia)
Il kazako Ilkhan Dostiyev (nazionale kazaka) si è imposto nella quinta ed ultima tappa, Lesko – Hotel Arłamów, percorrendo 149 Km in 3h38′15″, alla media di 40.962 Km/h. Ha preceduto di 3″ il lussemburghese Arno Wallenborn (nazionale lussemburghese) e di 9″ il belga Emiel Verstrynge (nazionale belga). Miglior italiano Matteo Scalco (nazionale italiana), 17° a 9″. Il francese Mathys Rondel (nazionale francese) si impone in classifica con 17″ sul connazionale Brieuc Rolland (nazionale francese) e su Wallenborn. Miglior italiano Scalco, 15° a 1′16″.
VUELTA A BURGOS FEMINAS
L’olandese Demi Vollering (Team SD Worx – Protime) si è imposta nella quarta ed ultima tappa, Peñaranda de Duero – Canicosa de la Sierra, percorrendo 122 Km in 3h17′43″, alla media di 37.023 Km/h. Ha preceduto di 51″ la connazionale Lucinda Brand (Lidl – Trek) e di 1′14″ la francese Évita Muzic (FDJ – SUEZ). Miglior italiana Greta Marturano (Fenix-Deceuninck), 14° a 2′51″. La Vollering si impone in classifica con 1′28″ sulla Muzic e 1′59″ sulla connazionale Karlijn Swinkels (UAE Team ADQ). Miglior italiana Soraya Paladin (Canyon//SRAM Racing), 7° a 3′27″.
UN TAPPONE CON VISTA OLIMPICA
maggio 19, 2024 by Redazione
Filed under 19 MAGGIO 2024 - 15a tappa: MANERBA DEL GARDA - LIVIGNO (Mottolino), News
Dopo aver a lungo peregrinato sulla catena appenninica il Giro fa ritorno sulle Alpi, già visitate in partenza con la capatina al santuario di Oropa. Ora è arrivato il momento del primo dei due tapponi alpini, quello con il quale la Corsa Rosa tirerà una volata lunghissima alle Olimpiadi Invernali del 2026. Due anni prima dell’evento Livigno, che ospiterà le gare dello snowboard e del freestyle, sarà la sede d’arrivo della tappa dotata del maggior numero di metri di dislivello, più di 5400: il clou sarà concentrato negli ultimi 56 Km, nei quali si dovranno affrontare l’interminabile ascesa alla Forcola di Livigno e poi quella finale verso le piste del Mottolino.
NOTA:: il finale è stato modificato rispetto a quanto riportato sotto a causa del diniego delle autorità elvetiche sul transito dalla Forcola di Livigno. Arrivati a Edolo, anzichè l’Aprica si scalerà il Passo del Mortirolo dal versante di Edolo (12.6 Km al 7.7%) per poi scendere verso Grosio. Seguirà la risalita della Valtellina in direzione di Bormio, che sarà evitata affrontando la salita delle Motte (3.1 Km al 7.5%). Raggiunta la vicina Isolaccia Valdidentro si salirà ai 2291 metri del Passo di Foscagno (14.6 Km al 6.3%), immediatamente seguito dall’ascesa finale verso il Passo d’Eira e il Mottolino (4.6 Km al 7.7% con rampe fino al 19%)
Nel 2026 Milano e Cortina ospiteranno le Olimpiadi Invernali e il Giro d’Italia non si farà trova impreparato all’evento. Era già successo nel 2005, quando la Corsa Rosa fece da volano alla rassegna a cinque cerchi che l’anno successivo si sarebbe tenuta in Piemonte proponendo due arrivi di tappa nelle località assegnatarie, Torino e Sestriere. Molto probabilmente qualcosa di simile accadrà l’anno prossimo, quando il Giro potrebbe – ancora nulla è stato annunciato al proposito – inserire nel percorso alcune delle località che ospiteranno le gare olimpiche, poiché oltre al capoluogo lombardo e alla “Perla delle Dolomiti” saranno coinvolti anche altri centri. Le medaglie saranno, infatti, assegnate anche a Tesero, Predazzo, Rasun-Anterselva, Rho, Assago, Bormio e Livigno: quest’ultima ospiterà un “anticipo” in rosa del grande evento accogliendo l’arrivo del primo tappone alpino del Giro d’Italia 2024, nel complesso non il più duro ma certamente quello maggiormente dotato di metri di dislivello, perché pedalando dalle sponde del Garda verso l’Alta Valtellina se dovranno superare più di 5400, distribuiti tra cinque salite, sulle quali spicca quella che condurrà ai 2313 metri della Forcola di Livigno. I dati riportati sull’altimetria ufficiale parlano di 18 Km di salita, che ne fanno la quarta ascesa per lunghezza del tracciato del Giro 2024, preceduta da Monte Grappa (anche se solo per 200 metri), Stelvio, Rolle e Pinei. In realtà le cose non stanno proprio così perché nel computo della distanza non è stata considerata la parte iniziale della salita elvetica, che la porta a misurare nella realtà quasi 25 Km e mezzo, superando di oltre un chilometro il “record” del Pinei.
Si partirà da Manerba del Garda, la località del Benaco divenuta celebre in tempi recenti a causa della siccità che ha reso possibile l’accesso a piedi all’Isola di San Biagio, nota anche con il toponimo di “Isola dei Conigli”.
Raggiunta la vicina Salò ci si allontanerà dalle rive del lago per risalire la Val Sabbia e raggiungere Sabbio Chiese dove, all’ombra della rupe sulla quale nel 1527 l’originario castello fu trasformato nel Santuario della Madonna della Rocca, lo scorso anno prese il via il tappone diretto al Monte Bondone, vinto dal portoghese João Almeida. Raggiunta la vicina Casto, paese d’origine di Sonny Colbrelli, si andrà all’attacco della prima ascesa di giornata, quella di Lodrino (6.9 Km al 4.6%), scavalcata la quale si scenderà nella retrostante Val Trompia. Sul fondovalle di quest’ultima si pedalerà per poco più di 5 Km, toccando il centro di Tavernole sul Mella, dove il percorso andrà a sfiorare la medioevale Chiesa di San Filastrio e un antico forno fusorio recentemente restaurato e aperto al pubblico, testimonianza tra le più antiche della lavorazione del ferro, da secoli vero e proprio motore economico di questa valle. Questo breve tratto di falsopiano terminerà ai piedi del Colle di San Zeno, valico che viene inserito per la prima volta nel tracciato di una corsa ciclistica, con i corridori che vi saliranno dal versante meno impegnativo (13.8 Km al 6.6%), disegnato attraverso le frazioni del comune di Pezzaze, dove – parte a piedi e parte con un vecchio trenino decauville – è possibile visitare la miniera Marzoli, attiva nell’estrazione del ferro dal 1886 al 1978. Una vera e propria “picchiata” attenderà i corridori una volta giunti ai 1418 metri del Colle di San Zeno poiché nei successivi 16 Km si pedalerà costantemente lungo una discesa che presenta una pendenza media del 7.4%: è il più difficile tra i due versanti del colle, solo in parte inedito perché nella piccola località di sport invernali di Val Palot – dalla quale si transiterà 5 Km dopo lo scollinamento – sono terminate due tappe del Brixia Tour, corsa disputata per 11 stagioni tra il 2001 e il 2011: la prima la vinse nel 2004 lo scalatore messicano Julio Alberto Pérez Cuapio, mentre l’anno successivo ospitò l’arrivo di una cronoscalata vinta dal vicentino Emanuele Sella.
Terminata la discesa nella località di villeggiatura di Pisogne, affacciata sul Lago d’Iseo, inizierà un lungo tratto intermedio quasi del tutto privo di difficoltà altimetriche con il quale si risalirà la Val Camonica e che traghetterà la corsa verso le fasi decisive di questa tappa. All’inizio di questo tratto si toccherà la nota stazione termale di Boario, la cui storia è piuttosto recente se paragonata a quella di altre località simili perché si cominciarono a sfruttarne le acque alla fine del Settecento, mentre risale all’inizio del secolo scorso la costruzione del liberty Padiglione dell’Antica Fonte.
Poco più avanti s’incontrerà l’unica difficoltà altimetrica inserita in questa fase di risalita della valle, che tra le sponde del Sebino ed Edolo si protrae per quasi 60 Km: è lo strappo di 800 metri all’8% che si concluderà alle porte del centro di Breno, “cerniera” tra la bassa e la media valle, luogo da sempre strategico come ci ricordano i resti del soprastante castello, del quale sono giunte ai giorni nostri due torri, le mura di cinta e parte di una chiesetta intitolata a San Michele.
Risalendo la valle se ne toccherà una delle località più visitate, quella Capo di Ponte che attira turisti da tutto il mondo per il Parco Nazionale delle Incisioni Rupestri di Naquane, “griffato” UNESCO, ma che merita la sosta per ammirarvi anche l’antica la Pieve di San Siro e il Monastero di San Salvatore.
Dopo Edolo il Giro si volgerà verso una delle sue salite più celebri, quel Passo dell’Aprica che deve la sua fama ciclista alla vicinanza con il Mortirolo, abbinato al quale le tenere pendenze del versante camuno hanno spesso portato a una lievitazione dei distacchi. Quest’anno non si sarà il temuto confronto con la mostruosa salita valtellinese, mentre si percorrerà una variante alla tradizionale strada, che prevede di affrontare proprio all’inizio il muro di Santicolo (600 metri al 17%), superato il quale la salita ritrova i suoi tradizionali “binari” (12.9 Km al 3.7%).
Planati in Valtellina i “girini” transiteranno a fianco dell’imponente mole del Santuario della Madonna di Tirano, innalzato tra il 1505 e il 1528 nel luogo dove – quattro anni prima l’inizio dei lavori – la Santa Vergine era apparsa nell’orto di Mario Omodei, un contadino che il pomeriggio del 29 settembre del 1501 era impegnato nel lavoro nei campi. Per i partecipanti al Giro il passaggio accanto al santuario darà l’avviso della ripresa delle “ostilità” perché da lì a breve inizierà l’interminabile salita verso la Forcola di Livigno, ufficialmente lunga 18 Km e caratterizzata da una pendenza media del 7.1%. La strada, in realtà, inizia a salire quando mancano 33 Km al valico, 25 Km e mezzo dei quali in salita; questa, infatti, è suddivisa da un lungo tratto centrale pianeggiante e nemmeno scherzano i primi 7.5 Km al 7%, nel corso del quale si tocca il centro di Brusio, caratterizzato dalla presenza di uno dei tratti più spettacolari della “Ferrovia del Bernina” (l’intera linea è patrimonio UNESCO dal 2008), il viadotto elicoidale che fu realizzato in pietra tra il 1908 e il 1910 e che nel 2010, in occasione del centenario del “trenino rosso” fu effigiato nel logo dell’evento e illuminato come se fosse una torta di compleanno. La prima parte dell’ascesa terminerà in prossimità delle rive del Lago di Poschiavo, di origine naturale ma sfruttato per la produzione di energia elettrica sin dal 1904, costeggiando il quale s’imboccherà il lungo tratto pianeggiante (quasi 8 Km) che spezza in due tronconi la salita verso la Forcola. Fino a 4 km dallo scollinamento questa coincide con quella diretta al più celebre Passo del Bernina, salita che nonostante la fama non ha un grande feeling con il Giro d’Italia: l’unica volta che la Corsa Rosa vi transitò era il 12 giugno del 1954, giorno passato alla storia per lo “Sciopero del Bernina”, allorquando i corridori affrontarono la salita in gruppo, annichiliti dalla fuga bidone che due settimane prima aveva portato in maglia rosa l’elvetico Carlo Clerici con un vantaggio che nessuno riuscì a colmare (a Milano il distacco del secondo, il connazionale Hugo Koblet, sfiorò la mezzora). Raggiunti i 2315 metri della Forcola – sarà la prima delle sei volte nelle quali si supererà quota 2000 in questa edizione del Giro – davanti ai corridori si spalancherà la discesa, non particolarmente difficile (sono 5.4 Km al 6.4%) verso il “Piccolo Tibet”. Così è stata ribattezzata la conca di Livigno, conosciuta per la sua zona franca – le cui origini risalgono concesse nel 1538 dalla Contea di Bormio – e per la particolare forma allungata dell’abitato, un “serpentone” di ben 5 Km che giunge fino alle rive del Lago di Livigno, bacino artificiale realizzato alla fine degli anni ’60 e nel quale confluiscono le acque dello Spol, uno dei tre fiumi italiani i cui corsi non si gettano nel bacino del Mediterraneo, ma “scaricano” in quello del Mar Nero. Non ci sarà tempo per i corridori per specchiarsi nelle sue acque perché stavolta l’arrivo non sarà in centro, come invece era successo nei due precedenti datati 1972 e 2005, quando nel “Piccolo Tibet” si erano imposti Eddy Merckx e il colombiano Iván Parra, autore di un’eccezionale doppietta poiché il giorno prima aveva conquistato anche il tappone dolomitico di Ortisei. C’è ancora una difficoltà altimetrica da superare, una salita di 8.8 Km al 6.1% in parte inedita perché in passato già tre volte si è giunti ai 2120 metri del Passo d’Eira, dove si abbandonerà la strada per Bormio e s’imboccherà il ripido tratto conclusivo, che presenta una pendenza media del 10% negli ultimi 1500 metri, con un picco massimo del 19%. Asfaltata apposta per l’arrivo del Giro, è la vecchia mulattiera che porterà i corridori fino alle piste del Mottolino, dove in ai giochi olimpici saranno assegnate le medaglie nelle specialità dello snowboard e del freestyle. E nell’attesa del grande evento a cinque cerchi arriverà il Giro a inauguare alla sua maniera questo piccolo tempio dello sport….
Mauro Facoltosi

Il lago di Livigno e l’altimetria della quindicesima tappa (www.outdooractive.com)
I VALICHI DELLA TAPPA
Sella di Lodrino (735 metri). Quotata 737 metri sulle cartine del Giro e chiamata anche “Valico della Cocca di Lodrino”, vi transita la Strada Provinciale 3 “Lodrino-Nozza” tra Nozza e Lodrino. Il Giro l’ha scalata finora tre volte, la prima durante la tappa Rovato – Monte Bondone del Giro del 2006, vinta dal varesino Ivan Basso, e che vide svettare per primo a Lodrino il colombiano Miguel Ángel Rubiano. L’anno successivo l’ascesa fu inserita nei chilometri iniziali dell’ultima tappa del Giro, Vestone – Milano, vinta dall’argentino Maximiliano Ariel Richeze, ma il passaggio in vetta non fu “registrato” non essendo previsto il GPM in quest’occasione. L’ultimo passaggio del Giro risale alla tappa Riva del Garda – Iseo del 2018, vinta allo sprint dal veronese Elia Viviani, mentre il GPM a Lodrino era stato conquistato dal francese Alexandre Geniez.
Colle di San Zeno (1434 metri). Chiamato anche Colma di San Zeno e Col de San Zé, è quotato 1418 sulle cartine del Giro 2024. Situato sullo spartiacque tra la Val Trompia e la Val Camonica, è valicato dalla strada che mette in comunicazione Pezzaze con Fraine e Pisogne.
Sella di Breno (342 metri). Vi sorge l’omonimo centro.
Passo di Aprica (1113 metri). È l’ampia sella pianeggiante, lunga quasi 3 Km, che mette in comunicazione la Valcamonica con la Valtellina tramite la Valle di Corteno. È valicato dalla Strada Statale 39 “dell’Aprica” e vi sorge l’omonima stazione di sport invernali, costituita dai tre nuclei di Madonna, Mavigna e San Pietro. Quotata 1173 sulle cartine del Giro 2022, è stata affrontata alla corsa rosa 13 volte come GPM, una come traguardo volante Intergiro (nel 1992, tappa Palazzolo sull’Oglio – Sondrio, vinta da Marco Saligari che transitò in testa anche sul valico) e due come traguardo di tappa senza gran premio (nel 2006, quando Ivan Basso s’impose in rosa nella Trento – Aprica, e al termine della Brescia – Aprica del 2010, vinta da Scarponi). Il primo a transitare in testa sotto lo striscione GPM è stato Fausto Coppi nel corso della Locarno – Brescia del Giro del 1950, vinta da Luciano Maggini. In seguito hanno conquistato questo traguardo Vittorio Adorni nel 1962 (tappa Moena – Aprica), Bruno Vicino nel 1979 (Trento – Barzio, vinta da Amilcare Sgalbazzi), lo svizzero Stefan Joho nel 1988 (la mitica tappa Chiesa Valmalenco – Bormio con il Gavia affrontato con la neve, vinta dall’olandese Erik Breukink), il venezuelano Sierra nel 1990 (Moena – Aprica), Gotti nel 1996 (Cavalese – Aprica), Mariano Piccoli nel 2000 (Bormio – Brescia, vinta da Biagio Conte), Emanuele Sella nel 2008 (Rovetta – Tirano, vinta dallo stesso corridore), l’ucraino Yuriy Krivtsov nel 2010 (passaggio intermedio nella citata tappa Brescia – Aprica), lo spagnolo Pablo Lastras Garcia nel 2011 (Feltre – Tirano, vinta da Diego Ulissi), Matteo Rabottini nel 2012 (Caldes – Passo dello Stelvio, vinta da De Gendt), il canadese Ryder Hesjedal e lo spagnolo Mikel Landa nella Pinzolo – Aprica del 2015 che prevedeva due passaggi sul passo. Nel 2017, l’Aprica fu relegata a un ruolo marginale, inserita subito dopo la partenza della poco impegnativa frazione di trasferimento Tirano – Canazei, vinta in fuga dal francese Pierre Rolland, che era transitato in testa anche sul GPM inserito a inizio tappa. Infine, nel 2022 all’Aprica terminò praticamente in discesa la 16a tappa della Corsa Rosa, che prevedeva pochi chilometri prima lo scollinamento sul Valico di Santa Cristina: sia quest’ultimo, sia la vittoria di tappa furono conquistate dal ceco Jan Hirt.
Forcola di Livigno (2315 metri). Valicata dalla strada che mette in comunicazione Livigno con il centro elvetico di Poschiavo, viene toccata per la seconda volta al Giro d’Italia dopo il passaggio avvenuto nel 2010 durante la tappa Bormio – Ponte di Legno (Passo del Tonale), conquistato dall’australiano Matthew Lloyd, mentre al traguardo s’impose proprio un corridore elvetico, Johann Tschopp. Ci sono, però, due precedenti nei quali la Corsa Rosa fu respinta dal maltempo e la prima volta accadde nel 1995, quando l’allora direttore del Giro Carmine Castellano fu costretto qualche settimana prima del passaggio della corsa a rimettere mano al tracciato della tappa che dalla Val Senales conduceva a Lenzerheide Valbella, frazione che prevedeva anche le ascese al Giogo di Santa Maria (all’epoca ancora sterrata) e al Bernina. Nel 2005 ancora la neve in vetta, unita alla pioggia battente alla partenza di Livigno, consigliò alla direzione di corsa di spostare il via della tappa diretta a Lissone, traslocando il “chilometro zero” alla Madonna di Tirano.
Passo Eira (2208 metri). Quotato 2210 metri sulle cartine del Giro 2024, è valicato dalla Strada Statale 301 “del Foscagno” tra Livigno e Trepalle. Il Giro d’Italia finora vi è transitato tre volte, la prima nel finale della tappa vinta nel 1972 da Eddy Merckx a Livigno, partita da Parabiago e che vide il grande rivale del belga in quell’edizione, lo spagnolo José Manuel Fuente, transitare in testa sull’Eira. Non ci fu GPM in vetta al passo, invece, nel finale della Egna – Livigno del 2005, vinta da colombiano Iván Parra. L’ultimo uomo al comando sul valico è stato, invece, l’australiano Matthew Lloyd in occasione della citata tappa di Ponte di Legno del Giro del 2010.
Nota. Il testo di riferimento è “Valichi stradali d’Italia” di Georges Rossini (editore Ediciclo).
CIAK SI GIRO
Se i rigidi climi del “Piccolo Tibet” nostrano vi avranno fatto venire la voglia di un corroborante minestrone… eccovelo scodellato! Nell’inverno del 1980 il regista romano Sergio Citti salì proprio a Livigno per le riprese del finale del “Il minestrone”, pellicola concepita per il cinema e poi sbarcata in televisione sotto la forma di piccolo sceneggiato a puntate essendone state girate due versioni, una per il grande schermo della durata di quasi due ore e una lunga il doppio e destinata alla trasmissione sulla RAI, che aveva coprodotto il film con la casa di produzione Medusa e che aspetterà il 1985 per la prima visione televisiva. Unico film in gara al prestigioso Festival internazionale del cinema di Berlino tenutosi nella capitale tedesca dal 13 al 24 febbraio 1981, la pellicola racconta del lungo viaggio di due vagabondi della periferia di Roma, interpretati da Franco Citti (fratello del regista) e da Ninetto Davoli. All’inizio delle loro peregrinazioni, perennemente alla ricerca da qualcosa da mettere sotto i denti, i due s’imbattono nel futuro premio Oscar Roberto Benigni, che qui è il “Maestro”, un accattone la cui specialità è fuggire dai ristoranti senza pagare il conto. Le loro continue fughe da un’osteria all’altra li portano a compiere un viaggio che dalla capitale li porta prima in Toscana e poi in Emilia, dove incappano in un un santone che li convince a seguirlo nel suo pellegrinaggio, un viaggio durante il quale il bizzarro personaggio – impersonato dal grande Giorgio Gaber – snocciola liste di leccornie che potranno gustare una volta giunti a destinazione. E quella destinazione è la Svizzera: la scena nella quale Gaber indica ai suoi seguaci il valico oltre il quale si trova il “bengodi” mostra l’ultimo tratto del versante italiano della Forcola di Livigno.
In collaborazione con www.davinotti.com

Giorgio Gaber indica la Forcola di Livigno nel finale de “Il minestrone” (www.davinotti.com)
Le altre location del film citato
https://www.davinotti.com/forum/location-verificate/il-minestrone/50001933
FOTOGALLERY
Manerba del Garda, Isola di San Biagio
Sabbio Chiese, Santuario della Madonna della Rocca
Tavernole sul Mella, Chiesa di San Filastrio
Pezzaze, Miniera Marzoli
Pisogne, Lago d’Iseo
Boario Terme, Padiglione dell’Antica Fonte
Castello di Breno
Capo di Ponte, Pieve di San Siro
Santuario della Madonna di Tirano
Brusio, il viadotto elicoidale della “Ferrovia del Bernina”
Lago di Poschiavo
La Forcola di Livigno (vista dal lato italiano)
Il tratto iniziale del “serpentone” di Livigno
QUARTIERTAPPA: DALLA SEDE DI DESENZANO DEL GARDA
maggio 18, 2024 by Redazione
Filed under 18 MAGGIO 2024 - 14a tappa: CASTIGLIONE DELLE STIVIERE - DESENZANO DEL GARDA, Approfondimenti
Ecco il tradizionale contenitore made ilciclismo.it che da diverse stagioni accompagna le cronache prima del Giro e poi del Tour. All’interno ritroverete le rubriche riservate alla rassegna stampa internazionale, alla colonna sonora del giorno, alle previsioni del tempo per la tappa successiva, alle “perle” dei telecronisti, al Giro d’Italia rivisto alla “rovescia” e al ricordo di un Giro passato (quest’anno rivisiteremo l’edizione vinta dall’elvetico Carlo Clerici nel 1954)
SALA STAMPA
Italia
Desenzano si gode TopGanna: vola a cronometro e vince battendo Pogacar
Gazzetta dello Sport
Slovenia
Pogačar ni premagal Ganne, v skupnem seštevku pa je še povečal prednost (Pogačar non ha battuto Ganna, ma ha aumentato il suo vantaggio nel totale)
Delo
Regno Unito
Ganna wins stage 14 to delight home fans (Ganna vince la tappa 14 per deliziare i tifosi di casa)
The Guardian
Francia
Pogacar battu par Ganna mais plus que jamais leader (Pogacar battuto da Ganna ma più leader che mai)
L’Équipe
Spagna
Sólo Ganna puede con Pogacar (Solo Ganna può competere con Pogacar)
AS
Belgio
Filippo Ganna moet monsterlijke tijdrit rijden om Tadej Pogacar te kloppen, Italiaan heeft eerste zege van het seizoen beet (Filippo Ganna deve percorrere una mostruosa cronometro per battere Tadej Pogacar, l’italiano ottiene la prima vittoria della stagione)
Het Nieuwsblad
Paesi Bassi
Filippo Ganna wint, Thymen Arensman en Tadej Pogacar doen goede zaken (Vince Filippo Ganna, Thymen Arensman e Tadej Pogacar fanno buoni affari)
De Telegraaf
Germania
Zeitfahren: Pogacar baut seinen Vorsprung aus – Ganna gewinnt (Cronometro: Pogacar allunga, vince Ganna)
Kicker
USA
Pogacar extends Giro lead to nearly 4 minutes after stage 14 as Ganna wins time trial (Pogacar estende il vantaggio del Giro a quasi 4 minuti dopo la tappa 14 mentre Ganna vince la cronometro)
The Washington Post
Colombia
Daniel Martínez cedió terreno, Pogacar no pudo destronar a Ganna en la etapa 14 del Giro de Italia (Daniel Martínez ha ceduto, Pogacar non è riuscito a detronizzare Ganna nella tappa 14 del Giro d’Italia)
El Tiempo
Ecuador
Jhonatan Narváez salva la segunda contrarreloj del Giro de Italia, que se queda en manos de Filippo Ganna (Jhonatan Narváez salva la seconda cronometro del Giro d’Italia, che resta nelle mani di Filippo Ganna)
El Universo
Australia
O’Connor targets Giro podium as Pogacar extends lead (O’Connor punta al podio del Giro mentre Pogacar estende il vantaggio)
The West Australian
DISCOGIRO
La colonna sonora della tappa del Giro scelta per voi da ilciclismo.it
Orologi (Sfera Ebbasta)
METEOGIRO
Manerba del Garda : nubi sparse, 20°C, vento moderato da S (3-12 Km/h), umidità al 65%
Lodrino (GPM – Km 37.7): pioggia debole (0.1 mm), 17°C, vento moderato da SO (6-23 Km/h), umidità al 61%
Valpalot (Km 69.3 – discesa dal Colle San Zeno) : pioggia debole (0.1 mm), 16°C, vento moderato da SO (7-26 Km/h), umidità al 60%
Malonno – traguardo volante (Km 130.3): nubi sparse, 17°C, vento moderato da SO (6-33 Km/h), umidità al 50%
Grosio (Km 169.2) : nubi sparse, 21°C, vento moderato da SO (6-32 Km/h), umidità al 48%
Isolaccia-Valdidentro – traguardo Intergiro e inizio salita Foscagno (Km 197.6) : pioggia debole (0.5 mm), 16°C, vento moderato da S (10-35 Km/h), umidità al 56%
Livigno* : nubi sparse, 11°C, vento moderato da S (10-32 Km/h), umidità al 55%
* previsioni relative al centro di Livigno (1815 metri), traguardo al Mottolino (2385 metri)
GLI ORARI DEL GIRO
10.15: inizio diretta su Eurosport
10.35: inizio diretta su RaiSport
10.40: partenza da Manerba del Garda
11.35-11.50: GPM di Lodrino
12.30-12.55: GPM di Colle San Zeno
14.00: inizio diretta su Rai2
14.00-14.30: traguardo volante Sprint di Malonno
14.10-14.40: inizio salita Mortirolo
14.55-15.35: GPM di Passo del Mortirolo
15.50-16.35: traguardo volante Sprint di Le Motte (con abbuoni)
15.55-16.40: traguardo volante Intergiro di Isolaccia Valdidentro e inizio salita Foscagno
16.30-17.25: GPM di Passo di Foscagno
16.45-17.40: arrivo a Livigno (Mottolino)
I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Con la ricomposizione della coppia al commento Pancani – Cassani la rubrica degli strafalcioni dei telecronisti riprende il suo titolo originario
Genovesi: “C’è tantissimo vino coltivato a vite”
Pancani: “Walscheid è il nuovo miglior tempo”
Borgato: “Si muove sempre sulle spalle rispetto ad Affini”
Cassani: “E’ particolarmente provato per la salita” (portato)
Rizzato: “Il discorso che facevamo prima circo l’aerodinamica”
Ganna: “Ho preso una manata sul manubrio con la testa”
Teletext TV Svizzera: “Schachmann” (Schachman)
GIROALCONTRARIO
L’ordine d’arrivo e la classifica generale dal punto di vista della maglia nera
Ordine d’arrivo della quattordicesima tappa, cronometro individuale Castiglione delle Stiviere – Desenzano del Garda
1° Tobias Lund Andresen
2° Alexander Cepeda a 43″
3° Olivier Le Gac a 47″
4° Alessandro Verre s.t.
5° Timo Kielich a 55″
Classifica generale
1° Alan Riou
2° David Dekker a 38″
3° Fabian Lienhard a 3′53″
4° Tim Merlier a 5′26″
5° Tobias Lund Andresen a 5′30″
Miglior italiano Davide Cimolai, 11° a 11′14″
IL GIRO DI 70 ANNI FA
Riviviamo l’edizione 1954 della Corsa Rosa attraverso i titoli del quotidiano “La Stampa”. Quell’anno si impose grazie a una storica fuga bidone l’elvetico Carlo Clerici
4 GIUGNO 1954 – 14a TAPPA: TORINO – BRESCIA (240 Km)
LA FIACCA DEGLI ASSI SPRONA I GREGARI E BRASOLA STRAPPA LA VITTORIA IN VOLATA
Da Torino a Brescia corsa senza impegno, senza emozioni
Van Steenbergen continua a fare raccolta di “traguardi volanti” – Il saluto delle mondine ai campioni attraverso le risaie del Vercellese – La sfortuna di Benedetti appiedato sul rettilineo di arrivo – Staccati, come al solito, gli assi – Nulla di nuovo nella classifica generale – Un clinico illustre al capezzale di “Pipazza” – Minardi si è ritirato dal Giro

Palazzo Todeschini a Desenzano del Garda illuminato di rosa (www.giornaledibrescia.it)
ARCHIVIO QUARTIERTAPPA
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Raduno di partenza a Venaria Reale
1a tappa: Venaria Reale – Torino
2a tappa: San Francesco al Campo – Santuario di Oropa
3a tappa: Novara – Fossano
4a tappa: Acqui Terme – Andora
5a tappa: Genova – Lucca
6a tappa: Torre del Lago Puccini (Viareggio) – Rapolano Terme
7a tappa: Foligno – Perugia (cronometro individuale)
8a tappa: Spoleto – Prati di Tivo
9a tappa: Avezzano – Napoli
10a tappa: Pompei – Cusano Mutri (Bocca della Selva)
11a tappa: Foiano di Val Fortore – Francavilla al Mare
12a tappa: Martinsicuro – Fano
13a tappa: Riccione – Cento
PRIMA VITTORIA STAGIONALE DI GANNA. POGACAR SEMPRE PIU’ ROSA
maggio 18, 2024 by Redazione
Filed under 18 MAGGIO 2024 - 14a tappa: CASTIGLIONE DELLE STIVIERE - DESENZANO DEL GARDA, News
Ganna si vendica della maglia rosa che gli aveva tolto la vittoria nella prima cronometro di questo giro e, sfoderando una prestazione ottima, ferma i cronometri sul tempo di 35′02″, 29 secondi meglio del leader della classifica generale, che si aggiudica comunque il secondo posto guadagnando ancora sui diretti avversari alla vigilia delle grandi montagne.
Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) punta a vincere il Giro, ha un ottimo vantaggio in classifica generale e, dopo il secondo intertempo, era in netto vantaggio su tutti i suoi possibili avversari in classifica generale. Domani iniziano le montagne, con la tappa forse più dura del Giro, certamente la più lunga e quella dotata del maggior dislivello-
Tutti questi fattori potrebbero aver portato Pogacar a non spingere al massimo e l’impressione è dovuta al fatto che, dal secondo intermedio sino al traguardo, in 8 chilometri, Pogacar ha perso 19 secondi da Filippo Ganna (INEOS Grenadiers), ovvero più di 2 secondi al chilometro. Al primo intertempo, invece, la maglia rosa guadagnava 4 secondi nei confronti del campione italiano di specialità e questo forse per via del tracciato più tecnico che da pedalare; ma al secondo intertempo, quando già il percorso si presentava più filante, accusava un ritardo di 10 secondi, il che significa che aveva perso 14 secondi in 15 chilometri, meno della metà di quanto ha perso negli ultimi 8 Km.
E’, quindi, evidente un calo della prestazione nel finale da parte di Pogacar, cosa che può essere dovuta a una piccola défaillance, oppure a una scelta precisa dettata dal fatto che domani c’è una tappa molto dura e è importante non sprecare oggi troppe energie.
Del resto, anche le prestazioni degli altri corridori confermano questo aspetto. Antonio Tiberi (Bahrain – Victorious), che dopo 7,8 Km accusava 21 secondi da Pogacar, ha poi chiuso la prova con un passivo di 50 secondi dallo sloveno, il che significa ch in 23.3 Km ha accusato solo 8 secondi in più rispetto a quanto aveva perso in 8 chilometri, mentre l’evoluzione del passivo è stata più regolare nei confronti del vincitore.
Ganna ha concluso la prova ad una media superiore ai 53 Km/h, anche se il direttore sportivo, intervistato nel dopo corsa, ha affermato che l’obiettivo era quello di arrivare a una media di 54 Km/h.
Ad ogni modo, su un percorso più congeniale alle sue caratteristiche rispetto alla prova di Perugia, il campione italiano è riuscito ad esprimersi al meglio e a cogliere la prima vittoria stagionale.
La maglia rosa, al netto di quanto già osservato, ha comunque guadagnato abbastanza nei confronti degli avversari: 38″ su Tymen Arensman (INEOS Grenadiers), 45″ su Geraint Thomas (INEOS Grenadiers), 50″ su Tiberi, 56″ su Ben O’Connor (Decathlon AG2R La Mondiale) e 1′16″ su Daniel Felipe Martinez (BORA – Hansgrohe), autore di una prova opaca. In seguito alla brutta prestazione il colombiano ha perduto la seconda posizione in classifica in favore di Thomas, ma va detto che Martinez, pur essendo campione nazionale di specialità, è comunque più uno scalatore che un cronoman, avendo conquistato in titolo in Colombia, che come tutti sanno non ha una grande tradizione per le corse contro il tempo.
Buona la difesa di Tiberi che è stato, come nella prima tappa a cronometro, estremamente regolare e ora si trova in top five a 5′17 da Pogacar, a soli 1′21″ dal podio e a 42 secondi dal quarto posto.
Ora il corridore laziale dovrà fare attenzione ad Arensman, che può insidiarlo anche nella lotta per la maglia bianca. L’olandese è stato autore di un’ottima prova, ha chiuso terzo a 1′07″ da Ganna, guadagnando 12 secondi su Tiberi al netto delle difficoltà che entrambi hanno avuto nelle prime tappe, che per Arensman sono state tuttavia molto più gravi.
Thomas si è ritrovato e sembra aver superato le difficoltà emerse nella prova contro il tempo di Perugia ed è andato a riprendersi il secondo posto. Il gallese, si sa, è un cagnaccio, un regolarista, un fondista, un corridore esperto ed estremamente solido che nella terza settimana, pur senza particolari acuti, è in grado di mantenere l’asticella alta, proprio quando gli altri cominciano ad essere a corto di energie.
In lotta per il podio c’è pure O’Connor, anche lui autore di una prova tutto sommato molto buona, considerando le sue caratteristiche: è stato solo 6 secondi più lento di Tiberi e ne ha incassati da uno specialista delle prove contro il tempo come Thomas. Se l’australiano non commetterà più l’errore di fare il fuori giri per tentare di seguire un eventuale attacco della maglia rosa, potrà essere un brutto cliente in salita.
Infine, una menzione per gli ultimi due italiani in top ten: Filippo Zana (Team Jayco AlUla) ha concluso ventiquattresimo con un ritardo di 2′32″ da Ganna e ha messo in campo una difesa tutto sommato discreta, considerando le sue caratteristiche, perdendo 5 secondi al chilometro dal vincitore; meno bene è andata a Lorenzo Fortunato (Astana Qazaqstan Team), quarantaquattresimo con un ritardo di 3′50″, che significa oltre 8 secondi al chilometro. Va comunque detto che Fortunato è riuscito a mantenere la top ten e ora potrà far valere le sue doti di scalatore per provare a centrare una vittoria di tappa.
Come era prevedibile, la cronometro di oggi non è stata un terremoto ma ha dato dei piccoli assestamenti alla classifica generale, ma da domani si inizia a fare sul serio.
La quindicesima tappa prevede 5400 metri di dislivello e, anche se l’eliminazione della Forcola di Livigno ha reso il finale meno duro, la prova resta comunque molto severa. I tratti più duri si incontranno negli ultimi 6 chilometri verso il Mottolino e questo potrebbe forse spegnere le velleità di un attacco da lontano. Sarà interessante capire se qualcuno vorrà giocare le carte dell’azzardo, provando un attacco sul Foscagno, sul quale, peròm è difficile fare la differenza a causa delle pendenze piuttosto regolari e nient’affatto elevate. Attenzione, però, alla discesa dal Mortirolo che potrebbe essere il terreno per imboscate, a maggior ragione se dovesse essere bagnata (cosa che, stando alla previsione meteo, non può essere esclusa).
Benedetto Ciccarone

Ganna sfreccia più veloce di tutti sulle strade della crono di Desenzano (Getty Images)
18-05-2024
maggio 18, 2024 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
GIRO D’ITALIA
L’italiano Filippo Ganna (INEOS Grenadiers) si è imposto nella quattordicesima tappa, cronometro individuale Castiglione delle Stiviere – Desenzano del Garda, percorrendo 31.2 Km in 35′02″, alla media di 53.435 Km/h. Ha preceduto di 29″ lo sloveno Tadej Pogačar (UAE Team Emirates) e di 1′07″ l’olandese Thymen Arensman (INEOS Grenadiers). Pogačar è ancora in maglia rosa con 3′41″ sul britannico Geraint Thomas (INEOS Grenadiers) e 3′56″ sul colombiano Daniel Felipe Martínez (Bora-Hansgrohe). Miglior italiano Antonio Tiberi (Bahrain – Victorious), 5° a 5′17″
4 JOURS DE DUNKERQUE – GRAND PRIX DES HAUTS DE FRANCE
L’irlandese Sam Bennett (Decathlon AG2R La Mondiale Team) si è imposto nella quinta tappa, Arques – Cassel, percorrendo 179.1 Km in 4h24′31″, alla media di 40.625 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Paul Penhoët (Groupama – FDJ) e il belga Jenno Berckmoes (Lotto Dstny). Due italiani in gara: Giacomo Villa (Bingoal WB) 56° a 9′08″, Fausto Masnada (Soudal Quick-Step) 86° a 9′40″. Bennett è ancora leader della classifica con 28″ su Penhoët e 31″ su Berckmoes. Villa 57° a 10′42″, Masnada 67° a 12′03″
VEENENDAAL VEENENDAAL CLASSIC
Il norvegese Tord Gudmestad (Uno-X Mobility) si è imposto nella corsa olandese, circuito di Veenendaal, percorrendo 171.6 Km in 3h36′06″, alla media di 47.645 Km/h. Ha preceduto allo sprint il belga Simon Dehairs (Alpecin-Deceuninck Development Team) e l’olandese Dylan Groenewegen (Team Jayco AlUla). Miglior italiano Matteo Moschetti (Q36.5 Pro Cycling Team), 4°.
INTERNATIONAL TOUR OF HELLAS
Il britannico Dylan Hicks (Saint Piran) si è imposto nella quarta tappa, Spercheiada – Calcide, percorrendo 196.5 Km in 4h37′00″, alla media di 42.57 Km/h. Ha preceduto allo sprint il polacco Bartosz Rudyk
(ATT Investments) e il belga Bo Godart (Tarteletto – Isorex). Miglior italiano Luca Colnaghi (VF Group – Bardiani CSF – Faizanè), 4°. L’austriaco Riccardo Zoidl (Team Felt Felbermayr) è ancora leader della classifica con 46″ sul connazionale Hermann Pernsteiner (Team Felt Felbermayr) e 1′33″ sull’italiano Valerio Conti (Team Corratec – Vini Fantini)
TOUR OF SAKARYA (Turchia)
Il cinese Xianjing Lyu (China Glory – Mentech Continental Cycling Team) si è imposto nella seconda tappa, Sakarya – Kaynarca, percorrendo 136.4 Km in 2h59′51″, alla media di 45.505 Km/h. Ha preceduto allo sprint i turchi Burak Abay (Sakarya BB Pro Team) e Serdar Anıl Depe (Spor Toto Cycling Team). Nessun italiano in gara. Il sudafricano Willie Smit (China Glory – Mentech Continental Cycling Team) è ancora leader della classifica con 1′29″ sul turco Kaan Özkalbim (Spor Toto Cycling Team) e sul kazako Iogan Shtein (Vino SKO Team)
TOUR D’ALGÉRIE CYCLISTE
L’algerino Ayoub Ferkous (UCI WCC Men’s Team) si è imposto nella settima tappa, Sétif – Constantine, percorrendo 129.4 Km in 2h36′12″, alla media di 49.706 Km/h. Ha preceduto allo sprint il ruandese Paul Uwiduhaye (nazionale ruandese) e di 45″ il connazionale Youcef Reguigui (Terengganu Cycling Team). Nessun italiano in gara. L’eritreo Meron Teshome Hagos (nazionale eritrea) è ancora leader della classifica con 30″ sull’algerino Nassim Saidi (Madar Pro Cycling Team) e 38″ sull’olandese Lars Quaedvlieg (Universe Cycling Team)
ORLEN NATIONS GRAND PRIX (Under23 – Polonia)
Il danese Peter Øxenberg Hansen (nazionale danese) si è imposto nella quarta tappa, Bukovina Resort – Jasło, percorrendo 175 Km in 4h01′43″, alla media di 43.439 Km/h. Ha preceduto di 5″ l’italiano Filippo d’Aiuto (nazionale italiana) e di 14″ il britannico Matthew Brennan (nazionale britannica). Il francese Mathys Rondel (nazionale francese) è ancora leader della classifica con 14″ sul connazionale Brieuc Rolland (nazionale francese) e 16″ su Brennan. Miglior italiano Alessandro Pinarello (nazionale italiana), 13° a 47″
VUELTA A BURGOS FEMINAS
L’olandese Lorena Wiebes (Team SD Worx – Protime) si è imposta nella terza tappa, Roa de Duero – Melgar de Fernamental, percorrendo 122 Km in 2h54′21″, alla media di 41.985 Km/h. Ha preceduto allo sprint la francese Clara Copponi (Lidl – Trek) e la connazionale KMaike van der Duin (Canyon//SRAM Racing). Miglior italiana Maria Giulia Confalonieri (Uno-X Mobility), 4°. L’olandese Demi Vollering (Team SD Worx – Protime) è ancora leader della classifica con 8″ sulla francese Évita Muzic (FDJ – SUEZ) e 11″ sulla connazionale Karlijn Swinkels (UAE Team ADQ). Miglior italiana Soraya Paladin (Canyon//SRAM Racing), 6° a 26″.
TIC-TAC IN RIVA AL GARDA
maggio 18, 2024 by Redazione
Filed under 18 MAGGIO 2024 - 14a tappa: CASTIGLIONE DELLE STIVIERE - DESENZANO DEL GARDA, News
Tornano a ticchettare i cronometri al Giro d’Italia. Una settimana dopo la sfida contro il tempo sulle strade umbre va in scena un’altra tappa a cronometro, stavolta disegnata su di un tracciato più tarato sulle misure degli specialisti. Nonostante l’ambientazione collinare, le difficoltà altimetriche oggi avranno la forma d’isolati colli, brevi e poco pendenti, e nulla arriverà a turbare le loro possibilità di vittoria. Ma anche in questo caso occorrerà utilizzare con parsimonia le energie, perché il giorno dopo sarà in programma il primo, duro tappone alpino.
Per la seconda e ultima volta in questa edizione del Giro tornano a scattare i cronometri per un’altra appassionante sfida contro l’orologio destinata a cambiare ancora una volta i connotati alla classifica. Stavolta si è scelta un’ambientazione più collinare rispetto a quella dell’altra prova contro il tempo che, tolta la salita finale verso Perugia, si era disputata sul perfetto piattone della Valle Umbra. Il palcoscenico prescelto per questa seconda cronometro sarà quello delle colline moreniche del Garda, il “filtro” che separa il lago dalla Pianura Padana e che 165 anni fu teatro della storica battaglia di Solferino e San Martino, episodio della Seconda Guerra d’Indipendenza Italiana che rappresentò la fine del dominio austriaco sui territori della Lombardia e del Veneto, tirando idealmente la volata alla proclamazione dell’unità nazionale, sancita due anni più tardi. Nonostante questa premessa geografica, il percorso che condurrà i “girini” da Castiglione delle Stiviere a Desenzano del Garda può tranquillamente essere definito pianeggiante, per la gioia di quei cronoman puri le cui velleità una settimana prima si erano scontrate con la salita che conduceva verso Perugia. Oggi le difficoltà altimetriche avranno, infatti, l’aspetto di tre brevi strappi – il più lungo e difficile di 600 metri, gli altri due entrambi lunghi 400 metri – che spuntano come funghi dalla pianura e che difficilmente turberanno la gara ai favoriti per la vittoria finale. Non dovranno però, incappare nell’errore di lanciare i loro cavalli al galoppo sfrenato, come accadeva sui campi di battaglia risorgimentali, perché anche questa tappa sarà immediatamente seguita da una dura frazione di montagna e occorrerà dosare le energie senza “strafare”, considerato anche che la tappa di Livigno sarà molto più dura rispetto a quella che conduceva ai Prati di Tivo, che come ben ricordiamo è stata affrontata dopo la crono di Perugia
Si scenderà dalla rampa di lancio in Piazza San Luigi, cuore di Castiglione delle Stiviere sul quale affaccia la basilica intitolata al santo gesuita che fu anche marchese della celebre famiglia Gonzaga. Usciti dalla città che vanta anche il Museo Internazionale della Croce Rossa – fondata nel 1863 dal filantropo elvetico Jean Henri Dunant, sconvolto dalla vista dei soldati feriti durante la battaglia di Solferino – si prenderà subito la strada delle colline e dopo poco meno di 5 Km si giungerà ai piedi del primo dei tre dentelli che movimentano il tracciato della crono, lungo 400 metri e caratterizzato da una pendenza media del 4.5%. 3 Km più avanti saranno comunicati i primi tempi di gara al momento del passaggio da Solferino, dove si transiterà ai piedi della collina della Rocca, torre costruita nel 1022 nel luogo che oggi costituisce il punto più elevato della provincia di Mantova (206 metri sul livello del mare) e che nel 1870 fu trasformata in museo dedicato alla battaglia, nell’occasione ribattezzandola “Spia d’Italia”. A una dozzina di chilometri dal via si arriverà all’appuntamento con il momento più difficile di questa crono, la salita di 600 metri al 6% che conduce a Cavriana, borgo dominato dalla torre campanaria che svetta su resti del castello, le cui pietre saranno utilizzate nel 1770 per ristrutturare la sottostante Villa Mirra, nella quale soggiornarono l’imperatore francese Napoleone III nei giorni della battaglia di Solferino, mentre al presidente della Repubblica Italiana Giovanni Gronchi e il francese Charles de Gaulle vi sarà offerta una colazione ufficiale il 24 giugno del 1959, nel primo centenario del fatto d’armi.
Seguirà un tratto di circa 4 Km caratterizzato da lievissime ondulazioni, falsipiani quasi impercettibili che la strada disegna percorrendo la plaga collinare a occidente di Castellaro Lagusello, delizioso borgo medioevale affacciato su di un piccolo laghetto dall’insolita forma a cuore, sulle cui rive negli anni settanta è stato scoperto un insediamento palafitticolo che nel 2011 è stato inserito nella lista dei patrimoni dell’umanità dell’UNESCO. Per un paio di chilometri la strada torna perfettamente pianeggiante, pedalando in direzione dell’ultimo ostacolo di giornata, un’ascesa di 400 metri al 4.4% che si concluderà alle soglie di Pozzolengo, dove i corridori sfioreranno il locale castello, in realtà un microscopico borgo fortificato costruito tra il IX e il X secolo sulla sommità del Monte Fluno per dare ospitalità alla popolazione locale durante le scorribande dei barbari.
Allo scoccare del ventesimo chilometro terminerà la fase più intricata di questa crono e da qui al traguardo, 11 Km più tardi, non s’incontreranno più tratti da percorrere in salita. Poco meno di 3 km più avanti si raggiungerà il secondo e ultimo dei punti di rilevamento degli intermedi, che saranno presi in prossimità della Torre di San Martino della Battaglia, monumento memoriale della storica tenzone che – a differenza di quello di Solferino – fu appositamente costruito tra il 1880 e il 1983, innalzato a poca distanza dall’ossario nel quale furono deposti i resti di oltre 2600 soldati caduti sul campo, appartenenti sia all’Armata Sarda, sia allo sconfitto esercito dell’Impero Austro-Ungarico.
Quando mancheranno 4 Km all’arrivo si giungerà, infine, sulla sponda meridionale del lago di Garda, che s’incontrerà all’altezza di Rivoltella, la frazione di Desenzano presso la quale in antichità si trovava la Mansio ad Flexum, stazione di posta per il cambio dei cavalli collocata in un punto strategico al punto che l’originario toponimo di questo luogo è perfino riportato sulle mappe che il matematico Ignazio Denti fece affrescare sulla volta della Galleria delle Carte Geografiche, presso i Musei Vaticani.
Ancora pochi minuti di gara e poi, presso il porto di Desenzano, conosceremo gli esiti di quest’altra sfida contro il tempo.
Mauro Facoltosi

La torre di San Martino della Battaglia e l’altimetria della quattordicesima tappa (www.lagodigardaeventi.it)
CIAK SI GIRO
A due passi dal percorso di gara c’è il delizioso borgo di Castellaro Lagusello, frazione del comune di Monzambano che in un paio di occasioni ha prestato i propri vicoli all’occhio della macchina da presa. Qui ci limitiamo a ricordare il primo dei due film girati in questo luogo, “La partita”, pellicola del 1988 diretta da Carlo Vanzina. Il popolare regista figlio d’arte (il padre fu il mitico Steno) è principalmente conosciuto per le commedie e per esser considerato il “papà dei cinepanettoni” (pensate che la Treccani ha pure coniato il neologismo “vanzinata”), ma nella sua carriera ha saltuariamente esplorato altri generi come il thriller (“Sotto il vestito niente” è ancora oggi uno dei suoi film più celebri), il biografico (“I miei primi 40 anni”, trasposizione cinematografica della biografica di Marina Ripa di Meana), il giallo (“Tre colonne in cronaca”), il sentimentale (“Piccolo grande amore”) e il film d’avventura. È il caso, quest’ultimo, de “La partita”, film ambientato nel XVIII secolo per il quale Vanzina reclutò due star di Hollywood, il premio oscar Faye Dunaway e Matthew Modine, ai quale fu affidato il ruolo dei protagonisti: Modine è il nobile Francesco Sacredo che, rientrato in patria dopo l’esilio, scopre che il padre ha perduto al gioco l’intero patrimonio di famiglia, finito nelle mani della scaltra contessa Matilde Von Wallenstein (la Dunaway), la quale proporrà all’uomo un’ennesima “partita”, il cui esito sarà la riconquista o la definitiva perdita dei beni di famiglia. Per girare il film occorrevano location “d’epoca” e così si scelse Venezia per le scene principali (lì abitano il Sancredo e la contessa), poi la produzione “emigrò” prima in Lombardia (ed è qui che entrano in scena Castellaro Lagusello e la vicina Sirmione) e in seguito in Francia, dove lo scontro finale tra i due protagonisti ha come palcoscenico una chiesetta affacciata sul canale della Manica. Altre scene furono girate in Lazio, tra Bracciano, Cerveteri e la capitale, dove per le riprese si utilizzò un fasullo villaggio medioevale che qualche anno prima era stato costruito presso gli studi di Cinecittà e che sarà successivamente smantellato per far posto ad altri set: si tratta di una location posticcia ma ben nota, perché nel 1984 era stata il villaggio di Frittole, il piccolo borgo nel quale Benigni e Troisi capitano dopo esser sbalzati indietro nel tempo nel film campione d’incassi “Non ci resta che piangere”. Negli anni successivi in due occasioni sarà sullo stesso set anche Paolo Villaggio, che nel 1985 vi girerà “Fracchia contro Dracula” e dodici mesi più tardi “Superfantozzi”.
In collaborazione con www.davinotti.com

Castellaro Lagusello nel film di Carlo Vanzina “La partita” (www.davinotti.com)
Qui potete vedere le altre location del film
https://www.davinotti.com/forum/location-verificate/la-partita/50018801
https://www.davinotti.com/forum/location-segnalazioni/la-partita/80018801
FOTOGALLERY
Castiglione delle Stiviere, Basilica di San Luigi Gonzaga
Castiglione delle Stiviere, Museo Internazionale della Croce Rossa
L’imbocco del primo strappo, alle porte di Solferino
La rocca di Solferino
Cavriana vista dal castello
Scorcio di Castellaro Lagusello
L’ingresso al borgo fortificato di Pozzolengo
L’ossario di San Martino della Battaglia
Il porto di Desenzano del Garda, presso il quale terminerà la cronometro
QUARTIERTAPPA: DALLA SEDE DI CENTO
maggio 17, 2024 by Redazione
Filed under 17 MAGGIO 2024 - 13a tappa: RICCIONE - CENTO, Approfondimenti
Ecco il tradizionale contenitore made ilciclismo.it che da diverse stagioni accompagna le cronache prima del Giro e poi del Tour. All’interno ritroverete le rubriche riservate alla rassegna stampa internazionale, alla colonna sonora del giorno, alle previsioni del tempo per la tappa successiva, alle “perle” dei telecronisti, al Giro d’Italia rivisto alla “rovescia” e al ricordo di un Giro passato (quest’anno rivisiteremo l’edizione vinta dall’elvetico Carlo Clerici nel 1954)
SALA STAMPA
Italia
A Cento è volatona: tripletta di super Milan! Pogacar sempre in maglia rosa
Gazzetta dello Sport
Slovenia
Kronometer in kraljevska etapa za kronanje rožnatega panterja – Milan tretjič do zmage, Mezgečevi tudi danes praznih rok (Il cronometro e il palco reale per l’incoronazione della pantera rosa – Milan alla vittoria per la terza volta, anche oggi Mezgeč è a mani vuote)
Delo
Regno Unito
In-form Milan pounces for third stage victory of race (Milan in forma si avventa per la terza vittoria di tappa)
The Guardian
Francia
Milan s’offre une 3e victoire d’étape (Milan si offre una terza vittoria di tappa)
L’Équipe
Spagna
Hat-trick de Milan (Tripletta di Milan)
AS
Belgio
Alweer raak voor Jonathan Milan: Italiaan sprint onhoudbaar naar derde ritzege in de Giro na sterk werk van Jasper Stuyven (Un altro successo per Jonathan Milan: per l’italiano sprint inarrestabile verso la terza vittoria di tappa al Giro dopo il grande lavoro di Jasper Stuyven)
Het Nieuwsblad
Paesi Bassi
Onaantastbare Milan pakt met sprint uit het boekje derde ritzege in Giro (L’intoccabile Milan conquista la terza vittoria di tappa al Giro con uno sprint da manuale)
De Telegraaf
Germania
Bauhaus starker Dritter bei Milan-Hattrick (Forte Bauhaus, terzo nella tripletta di Milan)
Kicker
Australia
More Giro woe for out-of-sorts Aussie sprint ace Ewan (Altri guai al Giro per l’asso australiano dello sprint Ewan, fuori forma)
The West Australian
DISCOGIRO
La colonna sonora della tappa del Giro scelta per voi da ilciclismo.it
La vida es un carnaval (Celia Cruz)
METEOGIRO
Castiglione delle Stiviere – partenza primo corridore (13.20) : nubi sparse, 21°C, vento moderato da E (6-20 Km/h), umidità al 58%
Castiglione delle Stiviere – ore 14.30: nubi sparse, 22°C, vento moderato da E (5-21 Km/h), umidità al 55%
Castiglione delle Stiviere – ore 15.30: nubi sparse, 22°C (percepiti 25°C), vento moderato da E (6-18 Km/h), umidità al 54%
Castiglione delle Stiviere – partenza maglia rosa (ore 16.35): nubi sparse, 22°C (percepiti 25°C), vento moderato da E (8-19 Km/h), umidità al 54%
Desenzano del Garda – arrivo primo corridore (13.56) : nubi sparse, 21°C, vento moderato da E (4-18 Km/h), umidità al 57%
Desenzano del Garda – ore 15 : nubi sparse, 22°C, vento moderato da E (5-14 Km/h), umidità al 56%
Desenzano del Garda – ore 16 : nubi sparse, 22°C, vento moderato da E (6-16 Km/h), umidità al 56%
Desenzano del Garda – arrivo maglia rosa : nubi sparse, 22°C, vento moderato da E (7-17 Km/h), umidità al 56%
GLI ORARI DEL GIRO
13.00: inizio diretta su Eurosport
13.20: inizio diretta su RaiSport
13.40: partenza del primo corridore da Castiglione delle Stiviere
14.00: inizio diretta su Rai2
14.15: arrivo del primo corridore a Desenzano del Garda
16.43: partenza della maglia rosa da Castiglione delle Stiviere
17.20: arrivo della maglia rosa a Desenzano del Garda
I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Con la ricomposizione della coppia al commento Pancani – Cassani la rubrica degli strafalcioni dei telecronisti riprende il suo titolo originario
De Luca: “Tiberi sta masticando qualche gommino” (caramelle gommose)
De Luca: “Ecco l’Arco Augusto” (Arco di Augusto)
Petacchi: “L’Alpecin-Deceuninck vogliono una vittoria di tappa”
Borgato: “Cercare di generale stress alla maglia rosa di Tadej Pogacar” (chissà come sarà stropicciata stasera)
Fabretti: “Umberto Ganna” (Filippo)
Televideo RAI: “Aniolkowsky”, “Aniolkowsi” (Aniolkowski)
Televideo RAI: “Timn Van Dijke” (Tim)
Televideo: “Giovani Lonardi”
GIROALCONTRARIO
L’ordine d’arrivo e la classifica generale dal punto di vista della maglia nera
Ordine d’arrivo della tredicesima tappa, Riccione – Cento
1° Ewen Costiou
2° Mattia Bais a 2′45″
3° Benjamin Thomas a 3′06″
4° Simon Clarke s.t.
5° Tobias Foss a 3′48″
Classifica generale
1° Alan Riou
2° David Dekker a 52″
3° Josef Cerný a 1′29″
4° Fabian Lienhard a 2′50″
5° Tim Merlier a 5′30″
Miglior italiano Davide Cimolai, 13° a 11′00″
IL GIRO DI 70 ANNI FA
Riviviamo l’edizione 1954 della Corsa Rosa attraverso i titoli del quotidiano “La Stampa”. Quell’anno si impose grazie a una storica fuga bidone l’elvetico Carlo Clerici
3 GIUGNO 1954 – 13a TAPPA: GENOVA – TORINO (211 Km)
COPPI GUIDA L’OFFENSIVA CONTRO CLERICI SCATENATA FRA ALESSANDRIA E MONCALVO
La Genova-Torino è stato disputata allo media di 38 Km. all’ora – Koblet e Schaer gregari di lusso al servizio della “maglia rosa”
Lo svizzero è riuscito a respingere l’attacco – Astrua primo al traguardo di Cocconato – La fase decisiva della lotta si è svolta sulla salita della Rezza – Nove corridori disputano a Torino la volata finale vinta dall’olandese Wagtmans – Classifica generale immutata – Dice il campionissimo: “Abbiamo sbagliato ad attaccar” – Come e perchè Fausto ha perduto terreno sulla salita di Cocconato – Clerici comincia a credere che vincerà il Giro

La rocca di Cento illuminata di rosa (www.comune.cento.fe.it)
ARCHIVIO QUARTIERTAPPA
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Raduno di partenza a Venaria Reale
1a tappa: Venaria Reale – Torino
2a tappa: San Francesco al Campo – Santuario di Oropa
3a tappa: Novara – Fossano
4a tappa: Acqui Terme – Andora
5a tappa: Genova – Lucca
6a tappa: Torre del Lago Puccini (Viareggio) – Rapolano Terme
7a tappa: Foligno – Perugia (cronometro individuale)
8a tappa: Spoleto – Prati di Tivo
9a tappa: Avezzano – Napoli
10a tappa: Pompei – Cusano Mutri (Bocca della Selva)
11a tappa: Foiano di Val Fortore – Francavilla al Mare
12a tappa: Martinsicuro – Fano
17-05-2024
maggio 17, 2024 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
GIRO D’ITALIA
L’italiano Jonathan Milan (Lidl – Trek) si è imposto nella tredicesima tappa, Riccione – Cento, percorrendo 179 Km in 4h02′03″, alla media di 44.371 Km/h. Ha preceduto allo sprint il polacco Stanisław Aniołkowski (Cofidis) e il tedesco Phil Bauhaus (Bahrain – Victorios). Lo sloveno Tadej Pogačar (UAE Team Emirates) è ancora in maglia rosa con 2′40″ sul colombiano Daniel Felipe Martínez (Bora-Hansgrohe) e 2′56″ sul britannico Geraint Thomas (INEOS Grenadiers). Miglior italiano Antonio Tiberi (Bahrain – Victorious), 5° a 4′27″
4 JOURS DE DUNKERQUE – GRAND PRIX DES HAUTS DE FRANCE
Il belga Warre Vangheluwe (Soudal Quick-Step) si è imposto nella quarta tappa, Mazingarbe – Pont-à-Marcq, percorrendo 166.8 Km in 3h35′22″, alla media di 46.47 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’irlandese Sam Bennett (Decathlon AG2R La Mondiale Team) e il neozelandese Corbin Strong (Israel – Premier Tech). Due italiani in gara: Giacomo Villa (Bingoal WB) 62° a 54″, Fausto Masnada (Soudal Quick-Step) 79° a 1′47″. Bennett è ancora leader della classifica con 14″ sul belga Milan Fretin (Cofidis) e 23″ su Strong. Villa 54° a 1′24″, Masnada 70° a 2′17″
INTERNATIONAL TOUR OF HELLAS
L’austriaco Riccardo Zoidl (Team Felt Felbermayr) si è imposto nella terza tappa, Karditsa – Karpenisi (Velouchi), percorrendo 158.2 Km in 4h31′41″, alla media di 34.938 Km/h. Ha preceduto di 34″ il connazionale Hermann Pernsteiner (Team Felt Felbermayr) e di 1′22″ l’italiano Valerio Conti (Team Corratec – Vini Fantini). Zoidl è il nuovo leader della classifica con 46″ su Pernsteiner e 1′33″ su Conti
TOUR OF SAKARYA (Turchia)
Il sudafricano Willie Smit (China Glory – Mentech Continental Cycling Team) si è imposto nella prima tappa, Sakarya – Camili, percorrendo 118.2 Km in 2h55′01″, alla media di 40.522 Km/h. Ha preceduto di 1′12″ il kazako Iogan Shtein (Vino SKO Team) e l’uzbeko Nikita Tsvetkov (nazionale uzbeka). Nessun italiano in gara. Smit è il nuovo leader della classifica con 1′29″ sul turco Kaan Özkalbim (Spor Toto Cycling Team) e su Shtein.
TOUR D’ALGÉRIE CYCLISTE
L’algerino Yacine Hamza (Madar Pro Cycling Team) si è imposto nella sesta tappa, Bouira – Sétif, percorrendo 186.5 Km in 4h15′25″, alla media di 43.811 Km/h. Ha preceduto allo sprint i connazionali Youcef Reguigui (Terengganu Cycling Team) e Nassim Saidi (Madar Pro Cycling Team). Nessun italiano in gara. L’eritreo Meron Teshome Hagos (nazionale eritrea) è il nuovo leader della classifica con 30″ su Saidi (Madar Pro Cycling Team) e 38″ sull’olandese Lars Quaedvlieg (Universe Cycling Team)
ORLEN NATIONS GRAND PRIX (Under23 – Polonia)
Il lussemburghese Mathieu Kockelmann (nazionale lussemburghese) si è imposto nella terza tappa, Tvrdošín – Štrbské Pleso, percorrendo 121 Km in 3h00′54″, alla media di 40.133 Km/h. Ha preceduto allo sprint il kazako Ilkhan Dostiyev (nazionale kazaka) e l’elvetico Fabian Weiss (nazionale elvetica). Miglior italiano Alessandro Pinarello (nazionale italiana), 8°. Il francese Mathys Rondel (nazionale francese) è ancora leader della classifica con 14″ sul connazionale Brieuc Rolland (nazionale francese) e 20″ sul britannico Matthew Brennan (nazionale britannica). Miglior italiano Pinarello, 13° a 47″
VUELTA A BURGOS FEMINAS
L’olandese Demi Vollering (Team SD Worx – Protime) si è imposta nella seconda tappa, Briviesca – Alto de Rosales, percorrendo 123 Km in 3h05′23″, alla media di 39.809 Km/h. Ha preceduto di 4″ la francese Évita Muzic (FDJ – SUEZ) e di 9″ la connazionale Karlijn Swinkels (UAE Team ADQ). Miglior italiana Silvia Persico
(UAE Team ADQ), 6° a 19″. La Vollering è la nuova leader della classifica con 8″ sulla Muzic e 11″ sulla Swinkels. Miglior italiana Soraya Paladin (Canyon//SRAM Racing), 6° a 26″.
VEENENDAAL VEENENDAAL CLASSIC (Donne)
L’olandese Riejanne Markus (Team Visma | Lease a Bike) si è imposta nella corsa olandese, circuito di Veenendaal, percorrendo 136.5 Km in 3h15′18″, alla media di 41.935 Km/h. Ha preceduto di 9″ l’italiana Barbara Guarischi (Team SD Worx – Protime) e la belga Marthe Truyen (Fenix-Deceuninck)