LONGO BORGHINI REGINA D’ITALIA, IL GIRO WOMEN È SUO

luglio 15, 2024 by Redazione  
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Capolavoro di Elisa Longo Borghini che rintuzza tutti gli attacchi della sua diretta avversaria Lotte Kopecky per poi staccarla sul rettilineo finale. Ultima tappa a Kimberley (Le Court) Pienaar, prima atleta mauriziana a vincere una tappa. Podio di giornata per Ruth Edwards e Franziska Koch, arrivate con la vincitrice.

Finalmente Longo Borghini!!! Finalmente Elisa Longo Borghini (Lidl – Trek) ha scritto il suo nome nella storia del Giro d’Italia Women e lo ha fatto vestendo il simbolo del primato dalla prima all’ultima tappa. Rischiando di perderla, ma senza mai avere paura che questo accadesse veramente. La sua avversaria più forte, la belga Lotte Kopecky (Team SD Worx – Protime), ha messo sulla strada tutta la sua classe e le sue capacità, che sono veramente tante. Ma la Longo Borghini vista in queste otto tappe è stata fredda quando occorreva, calcolatrice, quasi ragioniera all’occorrenza e forte, terribilmente forte e motivata come oggi, quando dopo aver francobollato la ruota dell’avversaria per tutto il giorno l’ha staccata negli ultime centinaia di metri di questo Giro per tagliare il traguardo da sola. E poco importava se la tappa era già stata vinta da Kimberley (Le Court) Pienaar (AG Insurance – Soudal Team), che aveva regolato le compagne di viaggio Ruth Edwards (Human Powered Health) e Franziska Koch (Team dsm-firmenich PostNL).
La vincitrice di tappa, prima atleta provenuiente dalle isole Mauritius ad aggiudicarsi una tappa del Giro, ha detto dopo l’arrivo: “Non ho parole per quello che ho fatto. Era un sogno partecipare a una gara come questa e ora sono qui, con una vittoria di tappa. Ho perso molto tempo in classifica generale, quindi oggi l’intenzione era quella di divertirmi. Ho dato tutto perché non avevo nulla da perdere. È stata una sensazione pazzesca tagliare il traguardo per prima, non la dimenticherò mai. Ancora non ci credo! Non siamo venute al Giro con grandi aspettative perchè la nostra leader Ashleigh Moolman Pasio è caduta al Catalunya e quindi eravamo qui con una squadra molto giovane. Ho provato a tenere in classifica ma poi ho avuto una giornata storta e mi sono concentrata sulle tappe. E’ andata bene così. E’ un grandissimo risultato per il mio paese e spero possa ispirare più persone ad iniziare a praticare questo sport splendido”.
Questa ultima tappa era facilmente ipotizzabile come un lungo duello che vedeva le due prime della classifica, divise alla partenza da un solo secondo. La disponibilità degli abbuoni poteva favorire la belga mentre la determinazione e un’eventuale fuga tornavano a vantaggio della ragazza di Ornavasso. Un “all in” appassionante, che strada facendo sembrava sempre più emozionante e aperto a tutte le soluzioni. La Kopecky pesta sui pedali come solo una campionessa del suo calibro può permettersi. La Longo Borghini tiene botta, risponde ad ogni attacco e non molla mai la ruota della sua diretta avversaria. L’italiana ha interesse che la fuga arrivi, la belga non solo deve annullare la fuga ma deve mettere la propria bici davanti a quella dell’avversaria. I chilometri finali passano veloci e il vantaggio della fuggitive si riduce e perdono anche qualche pezzo per strada. La Kopecky insiste, Longo Borghini resiste. Le fuggitive arrivano e si giocano la tappa, la Longo Borghini da una botta, una sola, e non ce n’è più per nessuno; arriva quarta, da sola, e corona finalmente il suo sogno rosa. Elisa Longo Borghini conquista il Giro d’Italia Women 2024 targato RCS.
“E’ stato l’epilogo incredibile di una settimana perfetta. Mi piace vivere questo tipo di situazioni, essere sotto pressione, lottare gomito a gomito. Sono partita con un secondo di vantaggio ma ero motivatissima a dare tutto, e nel team tutti mi hanno supportato. Vestire la Maglia Rosa finale è qualcosa di speciale, sono orgogliosa di ciò che ho fatto, anche se mi servirà del tempo per metabolizzarlo – poi ha continuato – Questa vittoria è frutto del duro lavoro, perchè non sono nata fenomeno ma nonostante ciò non ho mai smesso di crederci, superando anche momenti difficili, infortuni, periodi in cui volevo riconsiderare la mia carriera. Anche in questa corsa ci sono stati momenti critici come nella terza tappa, in cui ho sofferto il caldo sulla salita finale. Oggi invece ero molto tranquilla, la fuga aveva un buon margine e questa situazione ha portato Kopecky a scoprirsi. Ero un po’ infastidita dal finale di ieri e oggi volevo dimostrare tutto il mio valore. Il mio prossimo obiettivo sono le Olimpiadi ma prima voglio godermi questo successo e la Maglia Rosa che ho tanto sognato e che ora posso finalmente definire mia”.
Onore della armi per la seconda classificata, che può onorarsi di essere la prima atleta belga a salire sul podio della corsa rosa: “E’ bello tornare sul podio di un Grande Giro anche se il margine che mi ha separato dal successo era veramente minimo. – sono state le sue parole – Oggi è stata una tappa durissima, devo ringraziare le mie compagne di squadra che hanno fatto il possibile per aiutarmi. Rispetto molto Elisa, è stata una grande avversaria. Sono soddisfatta e orgogliosa di ciò che ho fatto”.
L’ultimo giorno di un grande Giro è quello delle emozioni ma anche quello dei consuntivi.
Come già detto e ripetuto la maglia rosa è andata alla Longo Borghini con 21″ sulla Kopecky mentre terza a 1′16″ si è piazzata l’australiana Neve Bradbury (Canyon//SRAM Racing) grazie all’impresa del giorno prima nel tappone del Blockhaus.
La maglia rossa della classifica a punti se la porta a casa l’indomabile Kopecky grazie ai numerosi piazzamenti precendendo di 86 lunghezze la Longo Borghini con 68 e di 95 la neozelandese Niamh Fisher-Black (Team SD Worx – Protime), vincitrice a Toano del primo arrivo in salita.
La maglia azzurra dei Gran Premi della Montagna se l’aggiudica la belga Justine Ghekiere (AG Insurance – Soudal Team) davanti alla connazionale Kopecky, mentre la maglia bianca di miglior giovane è andata alla Bradbury, terza in classifica generale. Infine, la miglior formazione è risultata la Liv AlUla Jayco che, messi assieme i tempi delle loro atlete, ha sopravanzato di quasi 10 minuti la Lidl – Trek della maglia rosa.
Il Giro d’Italia Femminile, che nella sua storia ha cambiato più volte nome fino all’odierno Giro d’Italia Women, vanta nel suo palmares solo 5 atlete italiane sul gradino più alto del podio: Maria Canins (1988), Roberta Bonanomi (1989), Michela Fanini (1994), Fabiana Luperini (1995-1998, 2008) e da oggi anche Elisa Longo Borghini.

Mario Prato

Il podio del Giro dItalia Women 2024 (Getty Images)

Il podio del Giro d'Italia Women 2024 (Getty Images)

14-07-2024

luglio 14, 2024 by Redazione  
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TOUR DE FRANCE

Lo sloveno Tadej Pogačar (UAE Team Emirates) si è imposto anche nella quindicesima tappa, Loudenvielle – Plateau de Beille, percorrendo 197.7 Km in 5h13′55″, alla media di 37.787 Km/h. Ha preceduto di 1′08″ il danese Jonas Vingegaard (Team Visma | Lease a Bike) e di 2′51″ il belga Remco Evenepoel (Soudal Quick-Step). Miglior italiano Giulio Ciccone (Lidl – Trek), 13° a 6′29″. Pogačar è ancora in maglia gialla con 3′09″ su Vingegaard e 5′19″ su Evenepoel. Miglior italiano Ciccone, 8° a 15′48″

GIRO D’ITALIA WOMEN

La mauriziana Kimberley (Le Court) Pienaar (AG Insurance – Soudal Team) si è imposta nell’ottava ed ultima tappa, Pescara – L’Aquila, percorrendo 117 Km in 3h19′08″, alla media di 35.253 Km/h. Ha preceduto allo sprint la statunitense Ruth Edwards (Human Powered Health) e la tedesca Franziska Koch (Team Dsm-Firmenich PostNL). Miglior italiana Elisa Longo Borghini (Lidl – Trek), 4° a 25″. La Longo Borghini si impone in classifica con 21″ sulla belga Lotte Kopecky (Team SD Worx – Protime) e 1′16″ sull’australiana Neve Bradbury (Canyon//SRAM Racing)

GIRO DELL’APPENNINO

L’elvetico Jan Christen (UAE Team Emirates) si è imposto nella corsa italiana, Novi Ligure – Genova, percorrendo 198.5 Km in 4h58′47″, alla media di 39.862 Km/h. Ha preceduto di 56″ gli italiani Simone Velasco
(Astana Qazaqstan Team) e Diego Ulissi (UAE Team Emirates)

TOUR DE L’AIN

L’ecuadoriano Jefferson Alexander Cepeda (EF Education – EasyPost) si è imposto nella seconda tappa, Saint-Vulbas – Lélex (Monts-Jura), percorrendo 155.3 Km in 3h50′20″, alla media di 40.454 Km/h. Ha preceduto di 28″ l’italiano Stefano Oldani (Cofidis) e il francese Rudy Molard (Groupama – FDJ). In gara anche l’italiano Davide Cimolai (Movistar Team), 68° a 21′50″. Cepeda è il nuovo leader della classifica con 32″ su Oldani e 33″ su Molard. Cimolai 63° a 22′00″

TOUR OF QINGHAI LAKE (Cina)

L’uruguaiano Eric Antonio Fagúndez (Burgos – BH) si è imposto nell’ottava ed ultima tappa, circuito di Menyuan, percorrendo 120.6 Km in 2h27′41″, alla media di 48.997 Km/h. Ha preceduto di 1″ il polacco Marcin Budziński (Mazowsze Serce Polski) e lo spagnolo Rodrigo Álvarez (Burgos – BH). Miglior italiano Filippo Magli
»VF Group – Bardiani CSF – Faizanè), 5° a 1″. L’ecuadoriano Jefferson Alveiro Cepeda (Caja Rural – Seguros RGA) si impone in classifica con 1′31″ sull’uruguaiano Guillermo Thomas Silva (Caja Rural – Seguros RGA) e 2′07″ sull’italiano Manuele Tarozzi (VF Group – Bardiani CSF – Faizanè)

GP INTERNACIONAL TORRES VEDRAS – TROFÉU JOAQUIM AGOSTINHO (Portogallo)

Il portoghese Afonso Eulálio (ABTF Betão – Feirense) si è imposto nella terza ed ultima tappa, Atouguia da Baleia – Alto de Montejunto, percorrendo 171 Km in 4h08′37″, alla media di 41.268 Km/h. Ha preceduto di 18″ il portoricano Abner González (Efapel Cycling) e lo spagnolo Fernando Barceló (Caja Rural – Seguros RGA). Nessun italiano in gara. Il venezuelano Orluis Aular (Caja Rural – Seguros RGA) si impone in classifica con 13″ su Eulálio e 23″ sul russo Artem Nych (Sabgal / Anicolor)

GROTE PRIJS CHW BEVEREN (Donne)

La belga Fien Van Eynde (Fenix-Deceuninck Development Team) si è imposta nella corsa belga, circuito di Beveren, percorrendo 138 Km in 3h32′42″, alla media di 38.928 Km/h. Ha preceduto allo sprint le connazionali Anna Vanderaerden (Fenix-Deceuninck Development Team) e Febe Poppe (Proximus – Cyclis CT). Due italiane in gara: Gaia Tortolina (A.S.D. Women Cycling Project) 16°, Martina Puiatti (Torelli) non ha terminato la corsa.

LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): LOUDENVIELLE – PLATEAU DE BEILLE

luglio 14, 2024 by Redazione  
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Seconda ed ultima giornata del Tour sulle strade pirenaiche. La frazione che terminerà a Plateau de Beille sarà la prima di questa edizione della Grande Boucle a potersi fregiare del titolo di “tappone”, forte di oltre 5000 metri di dislivello e di ben sei ascese, anche se solo sull’ultima vedremo rinnovarsi lo spettacolo della sfida tra i primattori della classifica generale.

Alla prima razione pirenaica ne segue immediatamente una più consistente, letteralmente da “cavallo”. Percorrendo i 198 Km che da Loudenvielle condurranno al Plateau de Beille i corridori dovranno sorbirsi ben 5071 metri di dislivello, il più elevato previsto in questa edizione da una singola frazione, un vero e proprio tappone caratterrizato da ben sei salite. I riflettori saranno quasi unicamente puntati, però, su quella conclusiva, vista la disposizione delle altre ascese, con le prime tre concentrate entro i 65 Km iniziali e le altre due piazzate a una settantina di chilometri dall’arrivo. Lasciato il raduno di partenza subito inizierà l’ascesa verso un altro mitico colle del Tour, il Peyresourde (7 Km al 7.8%), seguita dalla discesa sulla nota stazione termale di Luchon e dal tratto pianeggiante che terminerà ai piedi del Col del Mentè (9 Km al 9.3%). Immediatamente dopo si percorreranno i 4.3 Km al 9.6% del Col de Portet-d’Aspet, transitando al cospetto del monumento che ricorda Fabio Casartelli, per poi imboccare il semplice tratto centrale della tappa, una sessantina di chilometri totalmente privi di difficoltà altimetriche. A questo punto si tornerà a salire per affrontare l’impegnativa ascesa del Col d’Agnès (10 Km al 7.2%), seguita dal breve e pedalabile Port de Lers (4.4 Km al 5.4%) e poi da un altro abbondante tratto sgombro di salite, quasi 35 Km che tireranno idealmente la volata all’attesa salita conclusiva, diretta alla stazione di sport invernali di Plateau de Beille. È qui che, percorsi 16 Km al 7.8%, Marco Pantani il 22 luglio del 1998 pose la prima pietra della sua vittoria finale al Tour, un successo che riporterà il nome di un italiano al vertice della Grande Boucle 33 anni dopo l’affermazione di Felice Gimondi. È qui che, il 14 luglio del 2024 sicuramente vivremo un’altra pagina di grande agonismo: Pogacar affonderà ulteriormente sugli avversari o questi sapranno prendersi la rivincita in una giornata nella quale anche i corridori francesi vorranno prendersi la loro parte, per celebrare al meglio la festa nazionale?

METEO TOUR

Loudenvielle : sereno, 26°C, vento moderato da SO (9-37 Km/h), umidità al 39%
Marignac (traguardo volante – Km 37): nubi sparse, 28°C (percepiti 30°C), vento moderato da N (9-25 Km/h), umidità al 57%
Col du Portet d’Aspet (GPM – Km 65.4): nubi sparse, 26°C (percepiti 27°C), vento moderato da NO (10-28 Km/h), umidità al 60%
Aulus-les-Bains (Km 127.8): sereno, 28°C, vento moderato da N (9-32 Km/h), umidità al 52%
Tarascon-sur-Ariège (Km 172.1): pioggia debole (0.3 mm), 28°C (percepiti 30°C), vento moderato da N (7-28 Km/h), umidità al 59%
Plateau de Beille: pioggia debole (0.1 mm), 20°C, vento moderato da N (9-32 Km/h), umidità al 63%

GLI ORARI DEL TOUR

11.30: inizio diretta su Eurosport
12.05: partenza da Loudenvielle e inizio salita del Peyresourde
12.20-12.30: GPM del Col de Peyresourde
12.55-13.10: traguardo volante di Marignac
13.05-13.15: inizio Col de Mentè
13.15-13.30: GPM del Col de Menté
13.35-13.50: inizio Col du Portet d’Aspet
13.40-14.00: GPM del Col du Portet d’Aspet
14.45: inizio diretta su Rai2 (dopo la diretta del Giro d’Italia Femminile, dalle 14.00)
15.20-15.45: inizio Col d’Agnès
15.45-16.15: GPM del Col d’Agnès
16.35-17.15: inizio salita finale
17.20-18.05: arrivo al Plateau de Beille

LA FOTORICOGNIZIONE DEL FINALE

http://www.ilciclismo.it/2009/?p=73617

RASSEGNA STAMPA

Italia

Show di Pogacar, mani sul Tour! Travolgente sui Pirenei, dà 39″ a Vingegaard e 1′10″ a Evenepoel

Gazzetta dello Sport

Slovenia

Tadej Pogačar v velikem slogu dobil prvo pirenejsko bitko (Tadej Pogačar vinse con stile la prima battaglia dei Pirenei)

Delo

Danimarca

Formidable Pogacar sætter Vingegaard på plads på den første etape i Pyrenæerne (Il formidabile Pogacar mette Vingegaard al suo posto nella prima tappa nei Pirenei)

Politiken

Regno Unito

Pogacar wins in high mountains to deal blow to Vingegaard and extend Tour de France lead (Pogacar vince in alta montagna per assestare un duro colpo a Vingegaard e aumentare il vantaggio del Tour de France)

The Daily Telegraph

Francia

Le coup de force de Pogacar (Il colpo di stato di Pogacar)

L’Équipe

Spagna

Pogacar no se cansa de atacar (Pogacar non si stanca mai di attaccare)

AS

Belgio

Pogacar deelt op eerste aankomst bergop ferme tik uit aan Vingegaard, Evenepoel wordt knap derde (Pogacar sferra un duro colpo a Vingegaard al primo arrivo in salita, Evenepoel arriva terzo)

Het Nieuwsblad

Paesi Bassi

Pogacar deelt tik uit (Pogacar sferra un pugno)

De Telegraaf

Germania

Entfesselter Pogacar gewinnt erste Pyrenäen-Etappe – Vingegaard büßt Zeit ein (Pogacar scatenato vince la prima tappa dei Pirenei – Vingegaard perde tempo)

Kicker

Stati Uniti

Pogacar wins mountainous 14th stage of Tour de France to extend overall lead over Vingegaard (Pogacar vince la quattordicesima tappa montuosa del Tour de France estendendo il vantaggio su Vingegaard)

The Washington Post

Colombia

Pogacar atacó a Vingegaard en la montaña, en un día agridulce para los colombianos (Pogacar ha attaccato Vingegaard in montagna, in una giornata agrodolce per i colombiani)

El Espectador

Ecuador

​¡Intratable! Tadej Pogacar gana la etapa 14 y es líder indiscutible del Tour de Francia; Richard Carapaz asciende en la general (Intrattabile! Tadej Pogacar vince la tappa 14 ed è il leader indiscusso del Tour de France; Richard Carapaz sale in classifica generale)

El Universo

Australia

Pogacar takes Tourmalet stage win to extend Tour lead (Pogacar vince la tappa del Tourmalet per estendere il vantaggio del Tour)

The West Australian

TOURALCONTRARIO

Ordine d’arrivo della quattordicesima tappa, Pau – Saint-Lary-Soulan (Pla d’Adet)

1° Cees Bol
2° Mark Cavendish s.t.
3° Gerben Thijssen s.t.
4° Davide Ballerini s.t.
5° Arnaud Démare a 31″

Classifica generale

1° Bram Welten
2° Gerben Thijssen a 13′18″
3° Jarrad Drizners a 17′19″
4° Davide Ballerini a 18′27″
5° Mark Cavendish a 18′52″

I MISTERI DELLA CASSAPANCA

L’angolo degli strafalcioni dei telecronisti

Cassani: “Il giorno primo”
Garzelli: “Fabio Aru ha smesso troppo presto, perché un corridore che ha vinto la Vuelta ha smesso”
Garzelli: “E’ una tappa lunghissima l’Olimpiade”
Garzelli: “Oggi è iniziato il Tour de France”
Pancani: “43 secondi rimediati a Vingegaard”
Televideo RAI: “Plateau Beille” (Plateau de Beille)
Sport Mediaset: “Kwiatowski” (Kwiatkowski)
Sport Mediaset: “si staccano con l’avvicinamento al secondo muro (Col d’Horquette d’Ancizan)” (8 Km al 5%, tutto tranne che un muro)

CASA RICORDI: TOUR DE FRANCE 1948

La partenza del Tour da Firenze ci riporta con la memoria al Tour del 1948, l’ultimo dei due vinti dal fiorentino Gino Bartali, conquistato nei drammatici giorni dell’attentato al leader del Partito Comunista Italiano Palmiro Togliatti. Riviviamo quei giorni attraverso i titoli del quotidiano “La Stampa”

16 LUGLIO 1948 – 14a TAPPA: BRIANÇON – AIX-LES-BAINS (263 Km)

PRIMO E SOLO ANCHE AD AIX-LES-BAINS – GINO BARTALI RICONQUJISTA LA MAGLIA GIALLA – COME BARTALI HA VINTO TRA I TURBINI DELLE ALPI

Nella sosta dì Aix-les-Bains non si parla che di Gino – Conserverà il primato fino a Parigi? – Vittoria memorabile negli annali del Tour

Il “Bobet del ‘38” si chiamava Vervaecke

TRISTE BILANCIO E INQUETUDINE POLITICA

Dopo due giorni di sciopero generale – De Gasperi annuncia alla Camera le nuove leggi sugli scioperi – Le condizioni di Togliatti

“Bisogna poter lavorare in tranquillità; l’Italia non vuole più alcuna dittatura” – Violenti incidenti e pugilato generale tra l’estrema sinistra ed il centro – Accuse al Governo di Nenni e Di Vittorio – Gli organi offesi dai tre proiettili – Le trasfusioni di sangue – Le complicazioni bronco-polmonari

Il Plateau de Beille e l’altimetria della quindicesima tappa (www.ariegepyrenees.com)

Il Plateau de Beille e l’altimetria della quindicesima tappa (www.ariegepyrenees.com)

GIRO D’ITALIA WOMEN: NEVE BRADBURY VINCE SUL BLOCKHAUS, PER UN SECONDO LONGO BORGHINI È ANCORA IN ROSA

luglio 13, 2024 by Redazione  
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Neve Bradbury (Canyon//SRAM Racing) ha vinto la settima tappa del Giro d’Italia Women, la Lanciano-Blockhaus di 120 km. Al secondo e terzo posto si sono classificate rispettivamente Lotte Kopecky (Team SD Worx – Protime) e Elisa Longo Borghini (Lidl – Trek), divise ora da un solo secondo in classifica

Neve… un nome perfetto per vincere una tappa di montagna. Così si chiama la Bradbury, l’australiana portacolori della Canyon//SRAM Racing. La sua vittoria sul Blockhaus, la salita più dura del Giro d’Italia Women, è nata grazie ad un’attacco portato in solitaria al gruppetto delle migliori che conducevano le fasi salienti sella tappa. “Sono esausta ma felice. – sono state le sue parole dopo il traguardo – Non penso di aver spinto così tanto in vita mia. Quando ho attaccato pensavo soprattutto alla vittoria di tappa ma adesso la situazione si fa interessante anche in ottica Maglia Rosa. Domani ci proverò, non voglio pormi limiti”.
La sua dichiarazione a caldo può sembrare un po’ azzardata, ma grazie all’impresa odierna l’australiana è salita al terzo posto della classifica generale, sempre condotta da Elisa Longo Borghini (Lidl – Trek), oggi terza alle spalle della campionessa del mondo Lotte Kopecky (Team SD Worx – Protime), sua diretta rivale in chiave maglia rosa. Questa coppia di “stelle” ha chiuso la tappa del Blockhaus 44” dopo l’arrivo dell’australiana.
La vittoria della Bradbury è stata fondamentale per la lotta alla maglia rosa perchè l’abbuono di 10” per il primo posto se conquistato dalla Kopecky le avrebbe permesso di passare in testa alla classifica. I restanti abbuoni di 6” e 4” hanno, invece, fatto sì che la belga conquistasse ancora terreno, ma non abbastanza per scavalcare la campionessa italiana, in Rosa dalla prima tappa.
Ovviamente le protagoniste della tappa odierna non sono state solo le prime tre dell’ordine d’arrivo, che in ordine inverso sono anche quelle che occupano i primi tre posti della generale, distante rispettivamente di un secondo e di 1′12″. Tornando all’ordine d’arrivo in quarta posizione dopo 1’07” si è piazzata Pauliena Rooijakkers (Feix-Deceuninck), a 2′02″ Antonia Niedermaier (Canyon//SRAM Racing) e Juliette Labous (Team dsm-firmenich PostNL), a 2′05″ Niamh Fisher-Black (Team SD Worx – Protime), a 2′15″ Gaia Realini (Lidl – Trek), a 4′20″ Mareille Meijering (Movistar Team), Mavi García (Liv AlUla Jayco) e Cecilie Uttrup Ludwig (FDJ – SUEZ). Nella top20 si sono piazzate altre tre italiane: tredicesima Monica Trinca Colonel (Bepink – Bongioanni); quattordicesima Erica Magnaldi (UAE Team ADQ) e dicianovesima Barbara Malcotti (Human Powered Health).
La classifica generale come già scritto vede Longo Borghini e Kopecky divise da un solo secondo, seguite dalla vincitrice odierna, che ha conquistato 8 posizioni e ora è a 1’12”. Nella TopTen troviamo inoltre a 2′01″ la Rooijakkers, a 2′11″ la Labous, a 2′28″ la Niedermaier, a 2′54″ la Fisher-Black, a 3′59″ la Realini, a 4′18″ la Ludwig (FDJ – SUEZ) e a 5′13″ la García
Nelle interviste di rito la prima a prendere la parola è stata la vincitrice di tappa, che ha aggiunto a quanto detto dopo il traguardo: “Sono orgogliosa di me stessa. Non avrei mai creduto di poter vincere una tappa al Giro, e per questo sono estremamente felice. Oggi è stata una giornata molto dura, probabilmente la più difficile che ho passato in bicicletta. Ho attaccato per cercare di vincere la tappa, ma ora tutto cambia anche in ottica classifica generale. Domani farò del mio meglio”.
La Longo Borghini, ben cosciente che la sua maglia rosa è sempre più insidiata dalla campionessa del mondo, ha dichiarato: “E’ stata una giornata durissima, ma sono ancora in maglia rosa. Sapevo che Lotte Kopecky sarebbe andata forte, era migliorata molto in salita già l’anno scorso. La nostra è una sfida su molti terreni, lei è più veloce di me e oggi ha sfruttato questa sua qualità. Domani sarà un altro capitolo, voglio riposarmi e provare a rilassarmi il più possibile”.
Ultima a prendere la parola è stata la Kopecky, che indossa anche la maglia rossa, di leader della classifica a punti: “Quello tra me e Elisa è un duello molto emozionante. Oggi ho cercato di guadagnare qualche secondo sprintando nel finale, ma lei è stata molto forte. Sono molto contenta della mia prestazione su questa salita, in una giornata durissima. Domani ho un’altra chance, il percorso mi piace, soprattutto il finale. Cercheremo di controllare la corsa e se avrò le gambe cercherò di conquistare la maglia rosa”.
L’ultima sfida è stata lanciata, la partita a scacchi tra le due prime donne di questo Giro d’Italia Women si concluderà lungo i 117 Km della Pescara-L’Aquila di domani. La tappa presenta un tracciato impegnativo, un classico saliscendi appenninico con il finale cittadino caratterizzato da brevi salite con pendenza anche in doppia cifra, un traguardo più volte utilizzato anche al Giro d’Italia dei “maschietti”

Mario Prato

Neve Bradbury vince la tappa regina del Giro dItalia Women (Getty Images)

Neve Bradbury vince la tappa regina del Giro d'Italia Women (Getty Images)

13-07-2024

luglio 13, 2024 by Redazione  
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TOUR DE FRANCE

Lo sloveno Tadej Pogačar (UAE Team Emirates) si è imposto nella quattordicesima tappa, Pau – Saint-Lary-Soulan (Pla d’Adet), percorrendo 151.9 Km in 4h01′51″, alla media di 37.685 Km/h. Ha preceduto di 39″ il danese Jonas Vingegaard (Team Visma | Lease a Bike) e 1′10″ il belga Remco Evenepoel (Soudal Quick-Step). Miglior italiano Giulio Ciccone (Lidl – Trek), 5° a 1′23″. Pogačar è ancora in maglia gialla con 1′57″ su Vingegaard e 2′22″ su Evenepoel. Miglior italiano Ciccone, 8° a 9′09″

GIRO D’ITALIA WOMEN

L’australiana Neve Bradbury (Canyon//SRAM Racing) si è imposta nella settima tappa, Lanciano – Blockhaus, percorrendo 120 Km in 4h17′34″, alla media di 27.954 Km/h. Ha preceduto di 44″ la belga Lotte Kopecky (Team SD Worx – Protime) e l’italiana Elisa Longo Borghini (Lidl – Trek). La Longo Borghini è ancora in maglia rosa con 1″ sulla Kopecky e 1′12″ sulla Bradbury

TOUR DE L’AIN

L’australiano Fergus Browning (Trinity Racing) si è imposto nella prima tappa, Laiz – Bourg-en-Bresse, percorrendo 137.3 Km in 3h04′48″, alla media di 44.578 Km/h. Ha preceduto allo sprint il neozelandese Laurence Pithie (Groupama – FDJ) e il tedesco Tobias Müller (Rad-Net Oßwald). Due italiani in gara: Davide Cimolai (Movistar Team) 5°, Stefano Oldani (Cofidis), 6°. Browning è il primop leader della classifica con 7″ su Pithie e 9″ su Müller. Cimolai 6° a 13″, Oldani 7° a 13″.

TOUR OF QINGHAI LAKE (Cina)

Il turco Ahmet Örken (Spor Toto Cycling Team) si è imposto nella settima tappa, Qilian – Menyuan, percorrendo 168.5 Km in 3h32′44″, alla media di 47.524 Km/h. Ha preceduto allo sprint il mongolo Tegsh-bayar Batsaikhan (Roojai Insurance) e l’olandese Martijn Rasenberg (Parkhotel Valkenburg). Miglior italiano Riccardo Lucca (VF Group – Bardiani CSF – Faizanè), 4°. L’ecuadoriano Jefferson Alveiro Cepeda (Caja Rural – Seguros RGA) è ancora leader della classifica con 1′44″ sull’uruguaiano Guillermo Thomas Silva (Caja Rural – Seguros RGA) e 2′20″ sull’italiano Manuele Tarozzi (VF Group – Bardiani CSF – Faizanè)

GP INTERNACIONAL TORRES VEDRAS – TROFÉU JOAQUIM AGOSTINHO (Portogallo)

Il venezuelano Orluis Aular (Caja Rural – Seguros RGA) si è imposto nella seconda tappa, Silveira – Torres Vedras, percorrendo 170.2 Km in 4h26′49″, alla media di 38.273 Km/h. Ha preceduto allo sprint il portoghese Afonso Eulálio (ABTF Betão – Feirense) e di 9″ lo spagnolo Fernando Barceló (Caja Rural – Seguros RGA). Nessun italiano in gara. Aular è ancora leader della classifica con 29″ sul portoghese Tiago Antunes (Efapel Cycling) e 38″ sullo spagnolo Francisco Galván (Equipo Kern Pharma)

GRAND PRIX ALTINKALE

Il britannico Maximilian Stedman (Istanbul Büyükșehir Belediye Spor Türkiye) si è imposto nella corsa turca, circuito di Altınkale, percorrendo 134 Km in 3h26′22″, alla media di 38.96 Km/h. Ha preceduto di 3″ l’iraniano Hasan Seyfollahifard (nazionale iraniana) e di 4″ il turco Ferhat Emisci (nazionale turca). Nessun italiano in gara.

­SUPER TADDEO, ATTACCA SUI PIRENEI E AUMENTA IL VANTAGGIO IN GENERALE

luglio 13, 2024 by Redazione  
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Pogacar manda in avanti Yates come apripista e, dopo il solito scatto violento con cui apre il buco su Vingagaard, lo raggiunge e riprende fiato prima di sparare tutto su pendenze non troppo arcigne e quindi più congeniali ad un corridore potente come lui piuttosto che ad uno scalatore leggero come il danese.

Chi pensa che il Tour sia finito sbaglia di grosso. Può ancora succedere di tutto a partire dalla tappa di domani, dura e lunga, e con tutte le Alpi ancora da affrontare.
Oggi però Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) oltre che incrementare il vantaggio in classifica è stato tatticamente perfetto perché ha sfruttato in contemporanea le sue caratteristiche fisiche (il suo scatto violentissimo, irresistibile per chiunque), la squadra (che ha controllato la corsa alla perfezione e Adam Yates che gli ha fatto da punto di appoggio per permettergli di rifiatare) e le caratteristiche del percorso che, negli ultimi chilometri, presentava pendenze decisamente più adatte alla sua potenza piuttosto che alla leggerezza di un corridore come Jonas Vingegaard (Visma)
Ha funzionato tutto alla perfezione e, forse, oltre le più rosee aspettative della maglia gialla e del suo team.
La squadra ha controllato la fuga senza esagerare, senza sfinire del tutto gli uomini, senza imporre ritmi impossibili, tanto che il gruppo maglia gialla è rimasto abbastanza folto sino all’ultima salita.
Dopo una lunga conversazione tra il capoclassifica e Yates c’è stato l’allungo del britannico, cosa che ha costretto la Visma a mettere in testa al gruppo l’unico uomo disponibile per il danese, Matteo Jorgenson, che non è però uno scalatore ed infatti il ritmo imposto non era affatto vertiginoso, tanto che Yates, senza dannarsi troppo, ha guadagnato in breve 20 secondi.
Pogacar, quando le pendenze erano ancora elevate, è riuscito a creare il buco su Vingegaard e Remco Evenepoel (Soudal Quick-Step) con la sua classica rasoiata violenta e a portarsi su Yates.
Il compagno di squadra lo ha aiutato a rifiatare, impedendo però a Vingegaard di chiudere il gap.
Quando ormai le pendenze stavano per calare e Yates era sfinito Pogacar è andato via da solo ed è riuscito ad incrementare il suo vantaggio su Vingegaard che, nel frattempo, aveva staccato Evenepoel.
Su pendenze non troppo elevate si riesce a fare velocità e in questo Pogacar è certamente superiore a Vingegaard, tanto che è riuscito ad incrementare il vantaggio molto più che nella prima parte dell’attacco. Al contrario di quanto accaduto sul Massiccio Centrale, quando forse Pogacar si era anche alimentato male, non solo Vingegaard non è riuscito a chiudere il gap, ma ha tagliato il traguardo con 40 secondi di ritardo.
A 1′10″ è arrivato Evenepoel che, alla prima prova sulle grandi salite, sta dimostrando di essere molto migliorato anche su questo terreno.
In questa tappa Pogacar non ha utilizzato la squadra solo per tirare e controllare la corsa, ma ha capito che poteva sfruttare la superiorità del suo team anche in altro modo e è riuscito infatti a finalizzare l’attacco di Yates anche perché Jorgenson, che era stato utilissimo a Vingegaard sugli sterrati, non è certo al livello di Yates in montagna.
Venendo alla cronaca odierna, la corsa prevedeva un lungo tratto pianeggiante nel quale ci sono stati subiti moltissimi attacchi, che non riescono però a dar vita alla fuga.
Intorno a chilometro 40 riescono ad avvantaggiarsi Bryan Coquard (Cofidis), Mathieu Van Der Poel (Alpecin-Deceuninck), Arnaud De Lie e Cedric Beullens (Lotto Dstny), preso raggiunti da Oier Lazkano (Movistar), Magnus Cort (Uno-X Mobility), Kévin Vauquelin e Raul Garcia Pierna (Arkéa-B&B Hotels). Il gruppo sembra calmarsi e questo porta altri corridori a decidere di inseguire i battistrada. Il gruppo dei contrattaccanti è formato da Christopher Juul-jensen (Team Jayco AlUla), Michał Kwiatkowski (Ineos Grenadiers), Bruno Armirail (Decathlon Ag2r La Mondiale Team), Marco Haller (Red Bull-Bora-hansgrohe), David Gaudu (Groupama-FDJ), Jasper Philipsen (Alpecin-Deceuninck), Rui Costa, Ben Healy e Sean Quinn (EF Education-EasyPost), Victor Campenaerts (Lotto Dstny), Simon Geschke (Cofidis), Louis Meintjes e Biniam Girmay (Intermarché-Wanty), Alexey Lutsenko (Astana Qazaqstan Team) e Fabien Grellier (TotalEnergies)
L’inseguimento viene portato a termine sulle prime rampe del Tourmalet ma, naturalmente, poco dopo l’inizio della salita molto uomini iniziano a perdere contatto, mentre dietro il gruppo viaggia con 4 minuti di ritardo e con la UAE in testa che controlla abbastanza tranquillamente, mentre Pogacar non si trova nella scia dei compagni di squadra bensì nella pancia del gruppo.
Al GPM, dedicato come sempre al ricordo di Jacques Goddet, Lazkano riesce a distanziare Gaudu in un duello che avrà esito opposto sul successivo GPM di Horquette d’Ancizan.
Su questa seconda salita di giornata, però, il gruppo alza il ritmo con l’intervento in testa di Marc Soler (UAE Team Emirates) e anche il gruppetto dei battistrada si riduce grazie all’azione di Healy che si porta dietro Kwiatkowski, Meintjes, Gaudu e Lazkano, con quest’ultimo che disegna della orribili traiettorie quadrate in discesa e perde contatto dagli altri per rientrare in un momento successivo.
Sull’ultima salita il ritardo del gruppo è ormai ridotto a poco più di un minuto ed in testa si portano prima Pavel Sivakov (UAE Team Emirates) poi Joao Almeida (UAE Team Emirates), mentre davanti Healy va via da solo.
Almeida resta davanti per poche centinaia di metri perché a quel punto parte Yates e in gruppo è Jorgenson a mettersi davanti, fino all’affondo di Pogacar che si appoggia a Yates per rifiatare prima di ripartire a tutta. Vingegaard, che in un primo momento riesce a contenere il gap come al solito negli 8-9 secondi, inizia a perdere sempre di più con il passare dei chilometri, tanto che nell’ultimo chilometro accusa un distacco identico a quello accumulato in oltre 3 km e giunge al traguardo con 39 secondi di ritardo.
Attualmente il danese è a quasi 2 minuti dalla maglia gialla, mentre Evenepoel perde la seconda posizione e scende al sul terzo gradino provvisorio con un ritardo di 2′22″, ma può essere soddisfatto della sua prova.
Buona la gara di Giulio Ciccone (Lidl – Trek), che giunge al traguardo con 1′23″ di ritardo e mantiene la posizione in top ten, ottavo con poco più di 9 minuti di ritardo.
Oggi è andata in scena una bellissima tappa, ma le emozioni non sono finite perché domani ci sarà un altro tappone pirenaico con partenza in salita e 5 colli da affrontare prima dell’arrivo sul Plateau de Beille, dove Pantani sferrò un attacco nell’anno che lo avrebbe poi visto firmare l’ultima doppietta Giro-Tour, obiettivo che Pogacar vuole raggiungere in questa stagione

Benedetto Ciccarone

La maglia gialla allattacco sulle strade della prima frazione pirenaica (Getty Images)

La maglia gialla all'attacco sulle strade della prima frazione pirenaica (Getty Images)

LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): PAU – SAINT-LARY-SOULAN (PLA D’ADET)

luglio 13, 2024 by Redazione  
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Arrivano i Pirenei che debuttano con due ascese classiche, il mitico Tourmalet e quella che condurrà i corridori al traguardo del Pla d’Adet.

Debuttano i Pirenei con un arrivo in salita classico per il Tour de France, già proposto in dieci occasioni. Il Pla d’Adet fu inserito nel tracciato per la prima volta nel 1974 e così quest’anno si celebrerà il cinquantennale di quella storica giornata, che coincise con l’ultima vittoria sulle strade della Grande Boucle di uno dei corridori più amati di Francia, l’indimenticato Raymond Poulidor. “Poupou” vinse al termine di una frazione che era partita dalla cittadina spagnola di La Seu d’Urgell, alle porte del principato d’Andorra, mentre quest’anno si arriverà dalla direzione opposta, affrontando un’altra storica ascesa del Tour, il mitico Colle del Tourmalet (2115 metri), che nel 2024 sarà scalato per l’86a volta nella storia. Sarà la prima delle tre salite di giornata, intrapresa dal versante più impegnativo, quasi 20 Km al 7.4% al termine dei quali sarà assegnato, oltre al GPM, uno speciale “souvenir” intitolato a Jacques Goddet, il giornalista che fu secondo direttore del Tour, incarico ricoperto dal 1947 al 1986. Ad una salita storica ne seguirà una meno tradizionale, perchè risale solo al 2011 – 101 anni dopo la scoperta ciclistica del Tourmalet – la prima ascensione all’Hourquette d’Ancizan, che sarà invece affrontata dal versante sulla carta più pedalabile, anche se il dato ufficiale di 8.2 Km al 5.1% è inficiato dalla presenza di un tratto intermedio in discesa (i primi 4 km sono i più tosti, al 7.2% di pendenza media). A quel punto mancheranno 28 Km e mezzo al traguardo, gli ultimi 11 dei quali nuovamente in salita, stavolta pedalando su una pendenza media del 7.9%: c’è spazio per far infiammare nuovamente la lotta tra Pogacar, Vingegaard e il terzo incomodo Evenepoel.

METEO TOUR

Pau : parzialmente nuvoloso, 21°C, vento moderato da NE (8-22 Km/h), umidità al 56%
Argelès-Gazost (Km 52): cielo coperto, 19°C, vento moderato da NE (9-27 Km/h), umidità al 78%
Luz-Saint-Sauveur (inizio Tourmalet – Km 70.6): : parzialmente nuvoloso, 24°C (percepiti 25°C), vento moderato da SO (4-41 Km/h), umidità al 62%
Col du Tourmalet (GPM – Km 89.6): : parzialmente nuvoloso, 20°C, vento moderato da O (0-31 Km/h), umidità al 65%
Saint-Lary-Soulan (Pla d’Adet): parzialmente nuvoloso, 19°C, vento forte da S (8-50 Km/h), umidità al 58%

GLI ORARI DEL TOUR

12.45: inizio diretta su Eurosport
13.20: partenza da Pau
14.45: inizio diretta su Rai2 (dopo la diretta del Giro d’Italia Femminile, dalle 14.00)
14.50-15.00: traguardo volante di Esquièze-Sère e inizio salita Tourmalet
15.40-16.05: GPM del Col du Tourmalet
16.00-16.30: inizio salita dell’Hourquette d’Ancizan
16.20-16.45: GPM dell’Hourquette d’Ancizan
16.40-17.10: inizio salita finale
17.15-17.50: arrivo al Pla d’Adet

LA FOTORICOGNIZIONE DEL FINALE

http://www.ilciclismo.it/2009/?p=73614

RASSEGNA STAMPA

Italia

Philipsen si impone in volata su Van Aert. Maxi caduta nel finale! Pogacar sempre in giallo

Gazzetta dello Sport

Slovenia

Konec Toura za Primoža Rogliča – Spet padec pred ciljem. Druga zmaga Philipsena (La fine del Tour per Primož Roglič – Un’altra caduta prima del traguardo. Seconda vittoria di Philipsen)

Delo

Danimarca

Philipsen tager anden Tour-sejr i år efter vild etape (Philipsen ottiene la sua seconda vittoria al Tour quest’anno dopo una tappa selvaggia)

Politiken

Regno Unito

Jasper Philipsen wins stage 13 in Pau after hefty late crash (Jasper Philipsen vince la tappa 13 a Pau dopo un violento incidente nel finale)

The Daily Telegraph

Francia

Dégâts et frustrations après la chute – Philipsen double la mise (Danni e frustrazione dopo la caduta)

L’Équipe

Spagna

Philipsen vuela al esprint en vísperas de los Pirineos (Philipsen vola allo sprint alla vigilia dei Pirenei)

AS

Belgio

Jasper Philipsen sprint oppermachtig naar tweede ritzege in Tour, Wout van Aert strandt alweer op… plek twee! (Jasper Philipsen scatta in modo straordinario verso la vittoria della seconda tappa del Tour, Wout van Aert è nuovamente bloccato al… secondo posto!)

Het Nieuwsblad

Paesi Bassi

Jasper Philipsen wint spectaculaire dertiende etappe in Tour de France (Jasper Philipsen vince la spettacolare tredicesima tappa del Tour de France)

De Telegraaf

Germania

Zum dritten Mal Dritter: Ackermann bei Philipsen-Sieg erneut geschlagen (Terzo tempo per la terza volta: Ackermann battuto ancora nella vittoria di Philipsen)

Kicker

Stati Uniti

Philipsen wins Stage 13 of Tour de France in sprint finish and Pogacar keeps overall lead (Philipsen vince la 13a tappa del Tour de France in volata e Pogacar mantiene la testa della classifica generale)

The Washington Post

Colombia

Jasper Philipsen se impuso en la etapa 13 del Tour de Francia (Jasper Philipsen ha vinto la 13a tappa del Tour de France)

El Espectador

Ecuador

Richard Carapaz pelea en la fuga de la etapa 13 del Tour de Francia, triunfo de Jasper Philipsen (Richard Carapaz lotta nella fuga della 13a tappa del Tour de France, vittoria per Jasper Philipsen)

El Universo

Australia

Philipsen sprints home as Pogacar retains control (Philipsen corre a casa mentre Pogacar mantiene il controllo)

The West Australian

TOURALCONTRARIO

Ordine d’arrivo della tredicesima tappa, Agen – Pau

1° Yves Lampaert
2° Jarrad Drizners a 43″
3° Louis Vervaeke s.t.
4° Kobe Goossens s.t.
5° Jan Hirt s.t.

Miglior italiano: Davide Formolo, 14° a 43″

Classifica generale

1° Bram Welten
2° Jarrad Drizners a 14′48″
3° Gerben Thijssen a 15′06″
4° Davide Ballerini a 20′15″
5° Mark Cavendish a 20′40″

I MISTERI DELLA CASSAPANCA

L’angolo degli strafalcioni dei telecronisti

Rizzato: “Ayuso non riusciva a muovere la bicicletta”
Rizzato: “Gruppo sempre spianato”
Rizzato: “C’è vento, si vede nella vegetazione”

CASA RICORDI: TOUR DE FRANCE 1948

La partenza del Tour da Firenze ci riporta con la memoria al Tour del 1948, l’ultimo dei due vinti dal fiorentino Gino Bartali, conquistato nei drammatici giorni dell’attentato al leader del Partito Comunista Italiano Palmiro Togliatti. Riviviamo quei giorni attraverso i titoli del quotidiano “La Stampa”

15 LUGLIO 1948 – 13a TAPPA: CANNES – BRIANÇON (274 Km)

BARTALI DOMINATORE A BRIANÇON TENTA OGGI LA CARTA DECISIVA – SCHIANTATI BOBET E ROBIC SUL VARS E SULL’IZOARD

Un’impresa da leggenda ripetuta a dieci anni di distanza – La grande corsa che tutti aspettavamo – Da stamane all’attacco di altri colli alpini – Traguardo di Briançon

La “maglia gialla” ha tagliato ieri il traguardo con 18 minuti di ritardo e Robic con 24′ – Una maglia tricolore; tutti gridarono: Bartalì – Gino arrivò sorridente – Il pianto di Bobet e l’ansia per il verdetto del cronometro – Dominati da “Gino”

LO SCIOPERO GENERALE FINITO A MEZZOGIORNO

L’accordo tra il Governo e la C. G. I. L. raggiunto stanotte – Gli ultimi bollettini sulle condizioni di Togliatti

Milioni di lavoratori hanno partecipato alla manifestazione di protesta per il criminale attentato contro il “leader” comunista – Le situazioni più difficili, per gli incidenti occorsi in alcuni centri, saranno risolte d’intesa fra le due parti – Ritorno alla normalità: il lavoro già ripreso in varie città

Pla d’Adet e l’altimetria della quattordicesima tappa (www.saintlary.com)

Pla d’Adet e l’altimetria della quattordicesima tappa (www.saintlary.com)

GIRO D’ITALIA WOMEN: LIANE LIPPERT SI PRENDE LA SESTA TAPPA, LONGO BORGHINI TIENE LA MAGLIA ROSA

luglio 12, 2024 by Redazione  
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Successo della tedesca Liane Lippert che si è imposta sul terzetto che ha animato la fuga buona nel finale di gara. Podio di giornata per Ruth Edwards e Erica Magnaldi. Elisa Longo Borghini risponde ad un tentativo di attacco della Kopecky e mantiene la Maglia Rosa a due tappe dal termine

La fuga buona nata nelle fasi finali della tappa premia la tedesca Liane Lippert (Movistar Team), che si è imposta nella San Benedetto del Tronto-Chieti di 159 km, sesta tappa del Giro d’Italia Women. Al secondo e terzo posto si sono classificate rispettivamente Ruth Edwards (Human Powered Health) e Erica Magnaldi (UAE Team ADQ), ultime rimaste del drappello che era riuscito ad avvantaggiarsi insieme ad Ane Santesteban (Laboral Kutxa – Fundación Euskadi) dopo il GPM di Penne.
La vittoria della Lippert, senza nulla togliere al valore delle altre atlete impegnate nella corsa, ha un valore maggiore essendo stata vittima di un infortunio che l’ha tenuta lontano dalle corse per molto tempo, come si evince anche dalle sue dichiarazioni post gara: “E’ una vittoria dal valore immenso anche perchè l’inizio di Giro è stato molto complicato. Ho iniziato ad assaporarla dal momento in cui sono entrata nella fuga ma allo stesso momento dicevo a me stessa di rimanere concentrata. Ho passato dei mesi difficili a causa di un brutto infortunio e voglio ringraziare coloro che hanno creduto in me. Sono molto emozionata perché, dopo l’infortunio che ho avuto, cercavo una vittoria o un buon risultato da dedicare non solo a me stessa ma a tutti coloro che mi sostengono. È stata una giornata dura e calda, il ritmo era molto veloce, per fortuna sono riuscita a entrare nella fuga giusta. Quella di oggi era l’ultima possibilità per me di vincere ed ero molto motivata. Non volevo ripetere l’errore commesso ai Campionati Nazionali, quindi ho deciso di anticipare un po’ lo sprint. E’ andata bene, sono molto soddisfatta”.
Se quella di oggi era l’ultima possibilità per la tedesca di dire la sua, per le “stelle” di questo Giro la sesta tappa è stata la prima di una terna che le vedrà impegnate fino alla fine per la conquista della Maglia Rosa.
Dopo la volata vincente di ieri che ha permesso a Lotte Kopecky (Team SD Worx – Protime) di avvicinarsi alla vetta della classifica, oggi è stata la maglia rosa Longo Borghini (Lidl – Trek) ad aggiudicarsi il round della loro personalissima sfida. La piemontese ha, infatti, prontamente risposto ad un allungo della belga nel finale di gara e, non soddisfatta di averne spento le velleità, è anche andata a vincere la volata del gruppetto che inseguiva le tre di testa, chiudendo in quarta posizione. “Sono felice di aver vinto la volata per il quarto posto anche se non cambia niente per la classifica generale. Non è una sfida tra me e Lotte Kopecky, il livello della gara è molto alto e non si può escludere nessuna dalla sfida per la Maglia Rosa. Domani ci saranno distacchi elevati perchè il Blockhaus è una salita molto selettiva. L’ho provata in allenamento con Gaia Realini e credo che sarà decisiva”.
Domani il Giro d’Italia femminile ha in programma quella che si può definire “Tappa Regina”. Si partirà da Lanciano alla volta della celebre ascesa del Blockhaus, che si raggiungerà in 120 Km. La salita sarà presa di petto due volte, la prima fermandosi ai quasi 1300 metri del Passo Lanciano dopo 11 Km all’8.6%, la secondda prolungando l’ascensione di quasi 5 Km – in tutto sono 16 Km all’8.3% – per portarsi fino a quota 1654, nello stesso luogo dove nel recente passato sono terminate tre tappe del Giro riservato ai professionisti. Nell’occasione l’ascesa finale sarà intitolata ad Alfonsina Strada, la ciclista emiliana che corse tra il 1907 e il 1936 e nel 1924 presa parte, unica donna, al Giro d’Italia maschile: la ricorderà un’opera realizzata dallo street artist toscano Dela Vega e che sarà installata presso il punto culminante della strada asfaltata
del Blockhaus, a 2068 metri du quota, luogo dove nel 1967 era terminata la prima tappa del Giro arrivata lassù, vinta dal “cannibale” Eddy Merckx.

Mario Prato

Liane Lippert vince la sesta tappa del Giro dItalia femminile (Getty Images)

Liane Lippert vince la sesta tappa del Giro d'Italia femminile (Getty Images)

PHILIPSEN BIS AL TOUR, SECONDA VITTORIA IN VOLATA PER IL BELGA

luglio 12, 2024 by Redazione  
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Jasper Philipsen vince in volata l’arrivo a Pau al Tour de France 2024, questa volta il belga parte lungo e fa tuto da solo dimostrando una gamba superiore a tutti i diretti avversari, seondo chiude, ancora, Wout Van Aert (Visma|Lease a Bike), terzo invece Pascal Ackermann (Israel – Premier Tech), la maglia verde Biniam Girmay (Intermarché – Wanty) si accontenta del quarto posto.

Il Tour de France registra l’assenza di Primož Roglič (Red Bull-Bora-Hansgrohe), lo sloveno non parte dopo la caduta di ieri, chi invece parte forte subito dopo il via è Mathieu van der Poel (Alpecin-Deceuninck) che riesce a portar via la fuga di giornata con un gruppetto di ben 23 uomini: Jan Tratnik (Team Visma | Lease A Bike), Adam Yates (UAE Team Emirates), Michał Kwiatkowski (INEOS Grenadiers), Julien Bernard (Lidl-Trek), Toms Skujiņš (Lidl-Trek), Matej Mohorič (Bahrain Victorious), Kevin Geniets (Groupama-FDJ), Romain Grégoire (Groupama-FDJ), Mathieu Van Der Poel (Alpecin-Deceuninck), Axel Laurance (Alpecin-Deceuninck), Rui Costa (EF Education EasyPost), Neilson Powless (EF Education EasyPost), Marijn Van Den Berg (EF Education EasyPost), Arnaud De Lie (Lotto Dstny), Cedric Beullens (Lotto Dstny), Brent Van Moer (Lotto Dstny), Jakob Fuglsang (Israel Premier Tech), Hugo Houle (Israel Premier Tech), Oier Lazkano (Movistar Team), Frank Van Den Broek (Team dsm-firmenich PostNL), Davide Ballerini (Astana Qazaqstan Team), Magnus Cort (Uno-X Mobility), Jonas Abrahamsen (Uno-X Mobility) e Mathieu Burgaudeau (TotalEnergies) che però poco dopo si stacca. Il gruppo lascia fare, in testa al plotone si portano inizialmente sia la Jayco-AlUla sia la Visma|Lease a Bike per cercare di organizzare l’inseguimento. In un tratto in rettilineo con vento laterale Wout van Aert (Visma|Lease a Bike), con una grande gamba, allunga e spezza il gruppo, il belga si porta dietro un gruppetto con dentro anche la maglia gialla Tadej Pogačar (UAE Team Emirates) e Jonas Vingegaard (Team Visma | Lease A Bike) riuscendo ad avere circa una ventina di secondi di vangtaggio sul resto del gruppo, dietro sono gli Ineos Grenadiers a dover chiudere. Il vento intanto cala di intensità ed il gruppo va a ricompattarsi. Da segnalare il ritiro in questo frangente di  Juan Ayuso (UAE Team Emirates) a causa, probabilmente di positività al Covid. Il drappello di testa nonostante la sfuriata del gruppo riesce a conservare un vantaggio di poco superiore al minuto, la presenza di Adam Yates fa si che il vantaggio non dilaghi, invece di procedere di comune accordo Magnus Cort prova un allungo a cui si accodano Michal Kwiatkowski, Julien Bernard e Romain Grégoire, i quattro riescono ad avvantaggiarsi di un minuto sugli ex compagni di fuga che intanto vengo assorbiti dal gruppo. Nel tratto di tappa con qualche salita non segnalata come GPM i più attivo sono Rasmus Tiller e Jonas Abrahamsen, ci provano anche Campenaerts, Healy e Van Gils, poco dopo allungano Richard Carapaz (EF Education – EasyPost) e Tobias Halland Johannessen (Uno-X Mobility). I due sono io soli a riuscire a guadagnare qualche secondo e rimanere in testa alla corsa ma il gruppo li riprende grazie al loro delle squadre dei velocisti, soprattutto Alpecin – Deceuninck e Lotto Dstny vanno a chiudere. Nei chilometri conclusivi è la Visma | Lease a Bike a fare la voce grossa pilotando ad altissima velocità il gruppo, si entra nel rettilineo di arrivo dove una caduta, innescata da una manovra scellerata di Van Gils coinvolge Amaury Capiot (Arkéa-B&B Hotels), Axel Zingle (Cofidis) e Cees Bol (Astana Qazaqstan) che hanno la peggio, mentre De Lie rimane in piedi ma è tagliato fuori dalla volata. In testa questa volta è Laporte a lanciare al meglio Wout Van Aert che non parte nel momento giusto e si fa anticipare da Jasper Philipsen, il belga questa volta fa tutto da solo e con una volata lunghissima vince per la seconda volta, dietro di lui proprio Wout Van Aert ennesima volta secondo, una maledizione che incombe ancora sul belga, terzo, sempre più in crescita Pascal Ackermann (Israel – Premier Tech), quarto invece Biniam Girmay (Intermarché – Wanty). Domani cambierà lo scenario grazie all’arrivo in salita di Pla d’Adet affare per gli uomini di classifica che vogliono vincere il Tour de France.

Antonio Scarfone

Jasper Philipsen (Alpecin - Deceuninck) è bis a Pau (Photo credit: Getty Images)

Jasper Philipsen (Alpecin - Deceuninck) è bis a Pau (Photo credit: Getty Images)

12-07-2024

luglio 12, 2024 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

TOUR DE FRANCE

Il belga Jasper Philipsen (Alpecin – Deceuninck) si è imposto nella tredicesima tappa, Agen – Pau, percorrendo 165.3 Km in 3h23′09″, alla media di 48.821 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Wout van Aert (Team Visma | Lease a Bike) e il tedesco Pascal Ackermann (Israel – Premier Tech). Miglior italiano Giulio Ciccone (Lidl – Trek), 31°. Lo sloveno Tadej Pogačar (UAE Team Emirates) è ancora in maglia gialla con 1′06″ sul belga Remco Evenepoel (Soudal Quick-Step) e 1′14″ sul danese Jonas Vingegaard (Team Visma | Lease a Bike). Miglior italiano Ciccone, 8° a 7′36″

GIRO D’ITALIA WOMEN

La tedesca Liane Lippert (Movistar Team) si è imposta nella sesta tappa, San Benedetto del Tronto – Chieti, percorrendo 159 Km in 4h16′21″, alla media di 37.215 Km/h. Ha preceduto allo sprint la statunitense Ruth Edwards (Human Powered Health) e di 1″ l’italiana Erica Magnaldi (UAE Team ADQ). L’italiana Elisa Longo Borghini (Lidl – Trek) è ancora in maglia rosa con 3″ sulla belga Lotte Kopecky (Team SD Worx – Protime) e 38″ sulla danese Cecilie Uttrup Ludwig (FDJ – SUEZ)

TOUR OF QINGHAI LAKE (Cina)

L’italiano Davide Persico (Bingoal WB) si è imposto nella sesta tappa, Xihaizhen – Qilian, percorrendo 205.6 Km in 4h23′09″, alla media di 46.878 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Enrico Zanoncello (VF Group – Bardiani CSF – Faizanè) e l’uruguaiano Guillermo Thomas Silva (Caja Rural – Seguros RGA). L’ecuadoriano Jefferson Alveiro Cepeda (Caja Rural – Seguros RGA) è ancora leader della classifica con 1′44″ su Silva e 2′20″ sull’italiano Manuele Tarozzi (VF Group – Bardiani CSF – Faizanè)

GP INTERNACIONAL TORRES VEDRAS – TROFÉU JOAQUIM AGOSTINHO (Portogallo)

Lo spagnolo David González (Caja Rural – Seguros RGA) si è imposto nella prima tappa, Foz do Arelho – Lourinhã, percorrendo 171 Km in 4h47′26″, alla media di 35.695 Km/h. Ha preceduto allo sprint il portoghese César Martingil (Tavfer-Ovos Matinados-Mortágua) e l’argentino Tomas Contte (Aviludo – Louletano – Loulé Concelho). Nessun italiano in gara. Il venezuelano Orluis Aular (Caja Rural – Seguros RGA) è il nuovo leader della classifica con 7″ sul danese Julius Johansen (Sabgal / Anicolor) e 13″ sul russo Aleksandr Grigorev (Efapel Cycling)

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