02-04-2015
aprile 2, 2015 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
DRIEDAAGSE DE PANNE-KOKSIJDE (Belgio)
Terza ed ultima tappa suddivisa in due semitappe.
Il mattino, il norvegese Alexander Kristoff (Team Katusha) si è imposto anche nella prima semitappa, circuito di De Panne, percorrendo 111,4 Km in 2h28′26″ alla media di 45,030 km/h. Ha preceduto allo sprint il tedesco Greipel e l’italiano Sacha Modolo (Lampre – Merida). Kristoff è ancora leader della classifica con 22″ sul belga Devolder e 23″ sul danese Bak. Miglior italiano Elia Viviani (Team Sky), 6° a 54″
Il pomeriggio, il britannico Bradley Wiggins (Team Sky) si è imposto nella seconda semitappa, circuito a cronometro di De Panne, percorrendo 14,2 Km in 17′49″ alla media di 47,820 km/h. Ha preceduto di 10″ l’elvetico Küng e di 18″ Kristoff. Miglior italiano Viviani, 13° a 45″. Kristoff si impone in classifica con 23″ su Devolder e 42″ su Wiggins. Miglior italiano Viviani, 11° a 1′21″
VUELTA CICLISTA DEL URUGUAY
L’uruguayano Hector Aguilar Figueiras (Schneck Alas Rojas) si è imposto nella settima tappa, Colonia – Santa Lucia, percorrendo 149,3 Km in 3h06′08″ alla media di 48,127 km/h. Ha preceduto allo sprint l’argentino Rosas e l’uruguayano Presa. Il brasiliano William Chiarello (Clube Dataro de Ciclismo – Bottecchia) è ancora leader della classifica con 36″ su Rosas e Presa
THE MAHA CHACKRI SIRINDHON’S CUP “TOUR OF THAILAND”
Il cinese Ma Guangtong (Hengxiang Cycling Team) si è imposto nella seconda tappa, Buri Ram – Roi Et, percorrendo 151 Km in 3h17′47″ alla media di 45,808 km/h. Ha preceduto di 4″ i malesi Saleh e Manan. Il giapponese Kouhei Uchima (Bridgestone Anchor Cycling Team) è ancora leader della classifica con 3″ sul sudcoreano Kim e 6″ sul kazako Shushemoin
TOUR OF KUBAN (Russia)
Il russo Maxim Pokidov (Itera – Katusha) si è imposto nel prologo, circuito di Anapa, percorrendo 6 Km in 7′26″ alla media di 48,430 km/h. Ha fatto registrare lo stesso tempo del connazionale Razumov e ha preceduto di 1″ il russo Ovechkin. Unico italiano in gara Ivan Balykin (RusVelo), 38° a 26″.
01-04-2015
aprile 2, 2015 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
DRIEDAAGSE DE PANNE-KOKSIJDE (Belgio)
Il norvegese Alexander Kristoff (Team Katusha) si è imposto anche nella seconda tappa, Zottegem – Koksijde, percorrendo 217,2 Km in 5h33′32″ alla media di 39,072 km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Elia Viviani (Team Sky) e il neozelandese Archbold. Kristoff è ancora leader della classifica con 16″ sul belga Devolder e 17″ sul danese Bak. Miglior italiano Viviani, 6° a 48″
VUELTA CICLISTA DEL URUGUAY
L’argentino Francisco Chamorro (Funvic Brasilinvest-São José dos Campos) si è imposto nella sesta tappa, Durazno – Colonia, percorrendo 167,8 Km in 3h41′02″ alla media di 45,550 km/h. Ha preceduto allo sprint i connazionali Rosas e Gaday. Il brasiliano William Chiarello (Clube Dataro de Ciclismo – Bottecchia) è ancora leader della classifica con 40″ sull’uruguayano Presa e 42″ su Rosas.
THE MAHA CHACKRI SIRINDHON’S CUP “TOUR OF THAILAND”
Il giapponese Kouhei Uchima (Bridgestone Anchor Cycling Team) si è imposto nella prima tappa, Nakhon Ratchasima – Buri Ram, percorrendo 177 Km in 3h47′53″ alla media di 46,603 km/h. Ha preceduto allo sprint il sudcoreano Kim e il kazako Shushemoin, distanzati di 3″ e 6″ nella prima classifica generale
KRASNODAR-ANAPA
Il russo Andrei Solomennikov (RusVelo) si è imposto nella corsa russa, Krasnodar – Anapa, percorrendo 177,8 Km in 4h04′21″ alla media di 43,659 km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Maikin e l’ucraino Buts. Unico italiano in gara Ivan Balykin (RusVelo), 17° a 2′45″
KRISTOFF CONCEDE IL BIS E RAFFORZA IL PRIMATO. VIVIANI BUON SECONDO
Alexander Kristoff (Team Katusha) si aggiudica la seconda tappa della Tre Giorni di La Panne battendo in volata Elia Viviani (Team SKY) e Shane Archbold (Bora Argon 18) dopo due fughe (una composta da 12 ciclisti, l’altra da 3) riprese rispettivamnete ai meno 21 e ai meno 3. Imperioso sprint del norvegese che adesso aumenta il vantaggio in classifica generale, avendo 16 secondi su Stijn Devolder (Team Trek) e 17 secondi su Lars Ytting Bak (Lotto Soudal). Domani giornata conclusiva che prevede due semitappe, una in linea e una a cronometro, che decideranno il vincitore della breve corsa a tappe fiamminga.
La seconda tappa della Tre Giorni di La Panne, la Zottegem – Koksijde di 217.2 km, risultava altimetricamente meno impegnativa della prima tappa, visto che le asperità – in numero di cinque – erano tutte comprese nella sua parte centrale. Una ghiotta opportunità, di conseguenza, per i velocisti presenti, primo dei quali Alexander Kristoff, che pregustava alla partenza di bissare il successo di ieri e di consolidare il primato in classifica generale. Dopo la partenza da Zottegem erano numerosi i tentativi di fuga, che alla fine riusciva formarsi grazie alla collaborazione di 12 atleti: Jimmy Engoulvent (Team Europcar), Martin Mortensen (Cult Energy Pro Cycling), Amaury Capiot (Topsport Vlaanderen Baloise), Christoph Pfingsten (Bora – Argon 18), Tim De Troyer (Wanty Group Goubert), Mattia Pozzo (Nippo – Vini Fantini), Mirko Tedeschi (Team Southeast), Gerry Druyts (Vastgoedservice), Michael Vingerling (Team 3M), Jonathan Dufrasne (Wallonie – Bruxelles), Jasha Sutterlin (Team Movistar) e Nick Dougall (MTN – Qhubeka). Il gruppo si rialzava e la fuga prendeva un buon margine di vantaggio, visto che già al km 30 aveva 7 minuti di vantaggio. Da segnalare che il miglior ciclista della fuga in classifica generale era Druyts, 33° a 44 secondi da Kristoff. Alcuni ventagli si formavano nella prima parte della tappa, anche perché ancora una volta il vento era uno dei grandi protagonisti. Il gruppo comunque controllava abbastanza agevolemnete il tentativo dei 12 fuggitivi. I “berg” posti a metà tappa non influivano più di tanto sulle possibilità dei fuggitivi, anzi si segnalava un ritmo piuttosto incisivo del gruppo, specialmente sul Kemmelberg, preso in testa dagli uomini della FDJ.fr e del Team Trek, con i capitani Demare e Devolder sempre vigili nelle prime posizioni. Ai meno 90 il vantaggio della fuga era di 6 minuti su un gruppo molto allungato che aveva perso molti ciclisti attardati nelle retrovie. Il Rodeberg scremava ancora di più il gruppo dei migliori, che restavano in una sessantina all’inseguimento della fuga, e la Trek in modo particolare cercava di imprimere un nuovo impulso all’andatura. Seguivano una sessantina di km abbastanza interlocutori, con la fuga tenuta a bada dal gruppo che nel frattempo si ‘rimpolpava’ con altri corridori rimasti staccati nei chilometri precedenti. La fuga, infine, veniva ripresa a circa 20 km dall’arrivo, dopo che un tacito accordo tra le squadre dei velocisti (in particolare Katusha, SKY, Lampre Merida e FDJ.fr) aveva portato loro uomini a tirare in testa. Ai meno 18 Mortensen, reduce della fuga, provava nuovamente un attacco insieme ad Alessandro Malaguti (Nippo – Vini Fantini) e Dennis Coenen (Vastgoedservice). La gloria per il terzetto durava fino ai meno 3, quando il gruppo, ormai lanciatissimo, rinveniva definitivamente e si apprestava alla volata finale. L’assenza di un ‘treno’ di riferimento portava i velocisti designati per la volata a seguire i gregari più fidati: ad esempiom Kristoff era a ruota di Paolini mentre Modolo era costantemente dietro Cimolai. Lo sprint veniva lanciato piuttosto disordinatamente dopo una semicurva ai meno 200 metri. Kristoff partiva abbastanza lungo ma aveva la forza per fare il vuoto, visto che vinceva con una bici abbondante su Viviani (Team SKY), secondo, e Shane Archbold (Bora Argon 18), terzo. Da segnalare nella top ten anche la presenza di Sacha Modolo (Lampre Merida) e Kristian Sbaragli (MTN Qhubeka). In classifica generale Kristoff ha ora 16 secondi di vantaggio su Stijn Devolder (Team Trek) e 17 secondi su Lars Ytting Bak (Lotto Soudal), terzo. Domani nelle due semitappe conclusive, in linea al mattino e a crono nel pomeriggio, sapremo chi sarà il vincitore di questa divertente edizione della Tre Giorni di la Panne 2015.
Giuseppe Scarfone
ORDINE D’ARRIVO
1 Alexander Kristoff (Nor) Team Katusha 5:33:32
2 Elia Viviani (Ita) Team Sky
3 Shane Archbold (NZl) Bora-Argon 18
4 Antoine Demoitie (Bel) Wallonie – Bruxelles
5 Sacha Modolo (Ita) Lampre-Merida
6 Kristian Sbaragli (Ita) MTN – Qhubeka
7 Raymond Kreder (Ned) Team Roompot
8 Mark Renshaw (Aus) Etixx – Quick-Step
9 Magnus Cort Nielsen (Den) Orica GreenEdge
10 Rafael Andriato (Bra) Southeast
11 Arnaud Demare (Fra) FDJ.fr
12 Michael Schwarzmann (Ger) Bora-Argon 18
13 Andrea Guardini (Ita) Astana Pro Team
14 Mickael Delage (Fra) FDJ.fr
15 Mads Pedersen (Den) Cult Energy Pro Cycling
16 Enrique Sanz (Spa) Movistar Team
17 Dylan Groenewegen (Ned) Team Roompot
18 André Greipel (Ger) Lotto Soudal
19 Riccardo Stacchiotti (Ita) Nippo – Vini Fantini
20 Sven Erik Bystrøm (Nor) Team Katusha
21 Andrew Fenn (GBr) Team Sky
22 Bert Van Lerberghe (Bel) Topsport Vlaanderen – Baloise
23 Alexey Lutsenko (Kaz) Astana Pro Team
24 Jarl Salomein (Bel) Topsport Vlaanderen – Baloise
25 Klaas Lodewyck (Bel) BMC Racing Team
26 Matthieu Ladagnous (Fra) FDJ.fr
27 Dmitriy Gruzdev (Kaz) Astana Pro Team
28 Stijn Devolder (Bel) Trek Factory Racing
29 Vincent Jerome (Fra) Team Europcar
30 Frederik Backaert (Bel) Wanty – Groupe Gobert
31 Nicolas Marini (Ita) Nippo – Vini Fantini
32 Yves Lampaert (Bel) Etixx – Quick-Step
33 Sonny Colbrelli (Ita) Bardiani CSF
34 Bradley Wiggins (GBr) Team Sky
35 Tony Hurel (Fra) Team Europcar
36 Gerry Druyts (Bel) Vastgoedservice – Golden Palace Continental Team
37 Luke Durbridge (Aus) Orica GreenEdge
38 Yohann Gene (Fra) Team Europcar
39 James Vanlandschoot (Bel) Wanty – Groupe Gobert
40 Jacopo Guarnieri (Ita) Team Katusha
41 Manuel Quinziato (Ita) BMC Racing Team
42 Boris Vallee (Bel) Lotto Soudal
43 Youcef Reguigui (Alg) MTN – Qhubeka
44 Guillaume Van Keirsbulck (Bel) Etixx – Quick-Step
45 Emiel Vermeulen (Bel) Team 3M
46 Francesco Gavazzi (Ita) Southeast
47 Stefan Küng (Swi) BMC Racing Team
48 Lars Ytting Bak (Den) Lotto Soudal
49 Laurens De Vreese (Bel) Astana Pro Team
50 Julien Vermote (Bel) Etixx – Quick-Step
CLASSIFICA GENERALE
1 Alexander Kristoff (Nor) Team Katusha 9:32:43
2 Stijn Devolder (Bel) Trek Factory Racing 0:00:16
3 Lars Ytting Bak (Den) Lotto Soudal 0:00:17
4 Sean De Bie (Bel) Lotto Soudal 0:00:20
5 Sven Erik Bystrøm (Nor) Team Katusha 0:00:26
6 Elia Viviani (Ita) Team Sky 0:00:48
7 Gerry Druyts (Bel) Vastgoedservice – Golden Palace Continental Team 0:00:50
8 Stefan Küng (Swi) BMC Racing Team 0:00:52
9 Sacha Modolo (Ita) Lampre-Merida 0:00:54
10 Kristian Sbaragli (Ita) MTN – Qhubeka
11 Raymond Kreder (Ned) Team Roompot
12 Arnaud Demare (Fra) FDJ.fr
13 Rafael Andriato (Bra) Southeast
14 Magnus Cort Nielsen (Den) Orica GreenEdge
15 André Greipel (Ger) Lotto Soudal
16 Riccardo Stacchiotti (Ita) Nippo – Vini Fantini
17 Frederik Backaert (Bel) Wanty – Groupe Gobert
18 Matthieu Ladagnous (Fra) FDJ.fr
19 Youcef Reguigui (Alg) MTN – Qhubeka
20 Dmitriy Gruzdev (Kaz) Astana Pro Team
21 Yves Lampaert (Bel) Etixx – Quick-Step
22 Jacopo Guarnieri (Ita) Team Katusha
23 Klaas Lodewyck (Bel) BMC Racing Team
24 Alexey Lutsenko (Kaz) Astana Pro Team
25 Vincent Jerome (Fra) Team Europcar
26 Sonny Colbrelli (Ita) Bardiani CSF
27 Francesco Gavazzi (Ita) Southeast
28 Luke Durbridge (Aus) Orica GreenEdge
29 Manuel Quinziato (Ita) BMC Racing Team
30 Boris Vallee (Bel) Lotto Soudal
31 Bradley Wiggins (GBr) Team Sky
32 Fabio Sabatini (Ita) Etixx – Quick-Step
33 Yannick Martinez (Fra) Team Europcar
34 Jasper Stuyven (Bel) Trek Factory Racing
35 Rick Zabel (Ger) BMC Racing Team
36 Julien Vermote (Bel) Etixx – Quick-Step
37 Christian Knees (Ger) Team Sky
38 Antoine Duchesne (Can) Team Europcar
39 Grégory Rast (Swi) Trek Factory Racing
40 Dennis Coenen (Bel) Vastgoedservice – Golden Palace Continental Team
41 Danilo Wyss (Swi) BMC Racing Team
42 Marco Haller (Aut) Team Katusha
43 Davide Cimolai (Ita) Lampre-Merida 0:01:13
44 Lars Boom (Ned) Astana Pro Team 0:01:20
45 Roberto Ferrari (Ita) Lampre-Merida 0:01:30
46 Guillaume Van Keirsbulck (Bel) Etixx – Quick-Step 0:03:21
47 Pim Ligthart (Ned) Lotto Soudal
48 Christoph Pfingsten (Ger) Bora-Argon 18 0:03:47
49 Bert Van Lerberghe (Bel) Topsport Vlaanderen – Baloise 0:03:49
50 Johnny Hoogerland (Ned) Team Roompot 0:03:51

Il bis del norvegese Kristoff sulle strade della corsa a tappe belga (foto Bettini)
31-03-2015
aprile 1, 2015 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
DRIEDAAGSE DE PANNE-KOKSIJDE (Belgio)
Il norvegese Alexander Kristoff (Team Katusha) si è imposto nella prima tappa, De Panne – Zottegem, percorrendo 187,1 Km in 3h59′31″ alla media di 46,869 km/h. Ha preceduto allo sprint i belgi Debusschere e Devolder. Miglior italiano Sacha Modolo (Lampre-Merida), 9° a 34″. Kristoff è il primo leader della classifica con 2″ su Debusschere e 6″ su Devolder. Miglior italiano Modolo, 9° a 44″
VUELTA CICLISTA DEL URUGUAY
L’uruguayano Alan Matias Presa (C.C.Cerro Largo) si è imposto nella quinta tappa, Tacuarembó – Durazno, percorrendo 180,1 Km in 4h31′53″ alla media di 39,745 km/h. Ha preceduto allo sprint i connazionali Mascaranas e Aguilar Figueiras. Il brasiliano William Chiarello (Clube Dataro de Ciclismo – Bottecchia) è ancora leader della classifica con 40″ su Presa e 48″ sull’argentino Rosas.
KRIST – OFF LIMITS. NESSUNO È CAPACE DI BATTERE IL NORVEGESE NELLA PRIMA TAPPA DELLA TRE GIORNI DI LA PANNE
Alexander Kristoff (Team Katusha) vince autorevolmente la prima tappa della Tre Giorni di La Panne 2015 battendo in una volata ristretta il campione nazionale belga Jens Debusschere (Lotto Soudal), bravo comunque a resistere fino alla fine dopo essere stato impegnato in una fuga a quattro nella parte centrale della tappa. In terza posizione Stijn Devolder (Team Trek), mentre primo degli italiani è Sacha Modolo (Lampre Merida) che viene preceduto da Arnaud Démare (Team TDJ.fr) nella volata dei battuti, giunti a 42 secondi con il gruppo che fino alla fine ha cercato invano di ricucire sugli attaccanti. Kristoff, primo in classifica generale, strizza l’occhio alla vittoria finale anche perché ha ora altre due tappe in cui esprimere al meglio le sue capacità di velocista.
La Tre Giorni di La Panne, classica corsa a tappe fiamminga di preparazione al prossimo Giro delle Fiandre, ha preso il via oggi con la prima tappa da De Panne a Zottegem. La partecipazione, piuttosto numerosa, comprende in totale 25 squadre: 11 formazioni World Tour (Astana, BMC, Etixx, FDJ, Lampre, Lotto Soudal, Movistar, Orica, Team Katusha, Team Sky, Trek), 11 squadre Professional (Androni, Bardiani, Bora, Cult Energy, MTN, Nippo, Southeast, Team Europcar, Team Roompot, Topsport, Wanty) e 3 team Continental (Team 3M, Vastgoedservice, Wallonie). Il percorso originario della prima tappa, di 201.6 km, è stato accorciato di una decina di chilometri dagli organizzatori. In particolare sono stati neutralizzati i primi chilometri dopo la partenza dalla cittadina costiera belga, poiché le strade piuttosto strette e il forte vento che spirava in zona poteva creare difficoltà ai ciclisti, anche se le condizioni meteo non si potevano considerare da vera e propria tregenda, come già accaduto l’altro ieri nel corso della Gand.Wevelgem. Dopo la partenza il gruppo iniziava in ogni caso a fare i conti con le forti raffiche di vento e il primo a farne le spese era Gert Steegmans (Team Trek), costretto al ritiro, dolorante ad un ginocchio, dopo essere caduto in un canale. Dopo alcuni tentativi, nel frattempo si formava una fuga composta da sette ciclisti e precisamente Jonas Rickaert (Topsport Vlaanderen), Shane Archbold (Bora – Argon 18), Enrico Barbin (Bardiani CSF), Eduard Grosu (Nippo – Vini Fantini), Kevin Hulsmans (Vastgoedservice), Emiel Vermeulen (Team 3M) e Jonathan Dufrasne (Wallonie – Bruxelles). Il gruppo lasciava fare mentre uomini SKY e Lotto Soudal iniziavano a farsi vedere nelle prime posizioni. La prima ora di corsa veniva ‘divorata’ ad una media di 56 km/h, complice anche il forte vento, favorevole all’inizio della tappa. Una caduta successiva coinvolgeva anche il campione nazionale belga Jens Debusschere (Lotto Soudal), il quale però non si perdeva d’animo e, annullata la prima fuga di sette ciclisti, dava il la per un nuovo e più convinto tentativo di fuga insieme a Nelson Oliveira (Lampre Merida), Michael Rehis (Cult Energy Pro Cycling) e Jarl Salomein (Topsport Vlaanderen). Dopo metà tappa, intorno al km 100, il quartetto aveva 1 minuto e 20 secondi di vantaggio sul gruppo, tirato dal Team SKY. Laurens De Vreese (Team Astana) provava ad accodarsi alla fuga ma restava a bagnomaria. In testa al gruppo la Trek si univa alla SKY nell’inseguimento ai quattro, che avevano aumentato il proprio vantaggio fin quasi a 2 minuti. Ma nel giro di una ventina di chilometri il gruppo aveva ripreso a condurre l’andatura ad un ritmo sostenuto e a meno 8 dall’arrivo il vantaggio della fuga era inferiore al minuto. Lars Ytting Bak (Lotto Soudal) era il primo a portarsi sulla fuga a 47 km dall’arrivo e provava ad andarsene insieme al compagno Debusschere. Al primo dei due passaggi sul traguardo di Zottegem la coppia in testa aveva un vantaggio di 24 secondi. Arnaud Démare (FDJ.fr) e Andrè Greipel (Lotto Soudal), attesi protagonisti in volata, erano frenati da problemi meccanici ma ritornavano in gruppo. Sul Leberg, a 28 km dall’arrivo, si scatenava la bagarre e il gruppo si spezzettava in numerosi drappelli. Ai meno 22 Sean De Bie (Lotto Soudal), Stjin Devolder (Team Trek), Sven Erik Bystrom e Alexander Kristoff (Team Katusha) raggiungevano la coppia in testa mentre il gruppo provava a ricompattarsi ed a inseguire sotto l’impulso della SKY. Dopo il passaggio sul Valkenberg, terzultima asperità del percorso, il vantaggio della fuga era di oltre 30 secondi e a nulla valeva il disperato tentativo di riaggancio da parte di Wiggins (Team SKY), che metteva in fila il gruppo, senza però avere la forza di ricucire sui sei in testa. Lo sprint era inevitabile e Kristoff, ottimamente condotto dal giovane compagno Bystrom, batteva agevolmente in volata Debusschere, mentre Devolder chiudeva il podio di giornata. Il gruppo sprintava a 34 secondi con Démare (FRJ.fr) che precedeva Sacha Modolo (Lampre Merida), nono e primo degli italiani all’arrivo. Kristoff ottiene così la terza vittoria stagionale dopo le volate vincenti nella terza tappa del Tour of Oman e nella prima tappa della Parigi-Nizza e si candida come uomo da tenere in grande considerazione per la vittoria finale della Tre Giorni di la Panne, anche perché sia domani che giovedì mattina ci saranno altre due tappe favorevoli agli sprinters, prima della cronometro finale di giovedì pomeriggio. Nel frattempo andiamo per ordine e vediamo cosa succederà domani, con la seconda tappa Zottegem – Koksijde lunga poco più di 212 km.
Giuseppe Scarfone
ORDINE D’ARRIVO
1 Alexander Kristoff (Nor) Team Katusha 3:59:31
2 Jens Debusschere (Bel) Lotto Soudal
3 Stijn Devolder (Bel) Trek Factory Racing
4 Sean De Bie (Bel) Lotto Soudal
5 Lars Ytting Bak (Den) Lotto Soudal
6 Sven Erik Bystrøm (Nor) Team Katusha 0:00:06
7 Stefan Küng (Swi) BMC Racing Team 0:00:32
8 Arnaud Demare (Fra) FDJ.fr 0:00:34
9 Sacha Modolo (Ita) Lampre-Merida
10 Kristian Sbaragli (Ita) MTN – Qhubeka
CLASSIFICA GENERALE
1 Alexander Kristoff (Nor) Team Katusha 3:59:21
2 Jens Debusschere (Bel) Lotto Soudal 0:00:02
3 Stijn Devolder (Bel) Trek Factory Racing 0:00:06
4 Lars Ytting Bak (Den) Lotto Soudal 0:00:07
5 Sean De Bie (Bel) Lotto Soudal 0:00:10
6 Sven Erik Bystrøm (Nor) Team Katusha 0:00:16
7 Stefan Küng (Swi) BMC Racing Team 0:00:42
8 Arnaud Demare (Fra) FDJ.fr 0:00:44
9 Sacha Modolo (Ita) Lampre-Merida
10 Kristian Sbaragli (Ita) MTN – Qhubeka

Il norvegese Kristoff vince la prima tappa della breve corsa belga (foto Belga)
30-03-2015
marzo 31, 2015 by Redazione
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VUELTA CICLISTA DEL URUGUAY
L’argentino Laureano Rosas (Sindicato Empleados Públicos of San Juan) si è imposto nella quarta tappa, circuito di Tacuarembó, percorrendo 106,3 Km in 2h20′26″ alla media di 45,416 km/h. Ha preceduto allo sprint gli uruguayani Maldonado e Aguilar Figueiras. Il brasiliano William Chiarello (Clube Dataro de Ciclismo – Bottecchia) è ancora leader della classifica con 48″ su Rosas e 50″ sull’uruguayano Presa.
MEINTJES: CHE COLPO!
Il giovanissimo sudafricano della Mtn-Qhubeka attacca a fondo nell’ultima tappa della Settimana Coppi e Bartali (152 km da Pavullo a Roccapelago) e riesce a superare Ben Swift in classifica generale per soli 2″! Le vecchie glorie Cunego e Rebellin sul podio di giornata.
Conclusione spettacolare e al cardiopalma per la Settimana Coppi e Bartali. E tutto grazie al giovanissimo sudafricano Luis Meintjes che, con un’azione d’altri tempi (possiamo ben dirlo visto che ha solo 23 anni ed è partito a 30 chilometri dal traguardo), ha ribaltato la classifica generale riuscendo a sorpassare Ben Swift di soli due secondi.
La giornata si era aperta con la fuga di Samuel Spokes, australiano della Drapac, e di Primoz Roglic, sloveno della Adria Mobil. Per i due attaccanti il massimo vantaggio è stato di 3′30″. Salendo verso il Passo di Cento croci, però, Roglic si è sbarazzato della compagnia di Spokes, rimanendo al comando tutto solo. A controllare la corsa il Team Sky di Ben Swift, che ha tenuto il fuggitivo in controllo, ma senza forzare troppo l’andatura. A far esplodere la gara ci ha pensato Luis Meintjes che, lungo le rampe del penultimo GPM di giornata, ha piazzato un affondo convinto, nel tentativo di staccare subito tutti. E vi è riuscito: per un soffio il trio composto da Damiano Cunego, Davide Rebellin e Freddy Montana non è riuscito ad agganciare lo scatenato sudafricano, ma Meintjes ha tenuto tutti indietro, agganciando Roglic proprio in cima alla salita. Ben Swift, comunque in buona forma, non ha però tenuto il ritmo dei migliori, accusando subito uno svantaggio di più di un minuto, ma venendo preziosamente aiutato dal compagno Henao a raggiungere il traguardo, perdendo meno tempo possibile e cercando di mantenere il primo posto in generale.
Nel tratto finale di corsa, prima dell’ultima salita di Roccapelago, Meintjes ha martellato forte, incrementando il vantaggio sugli immediati inseguitori e vincendo alla grande la tappa. Dopo 1′12″ un Damiano Cunego al primo”acuto” stagionale ha vinto lo sprint del terzetto inseguitore nel quale si era inserito Ben Swift, battendo Davide Rebellin e lo stesso Swift. Dai due veterani italiani buoni segnali in vista delle corse calde della primavera e del Giro d’Italia, mentre per il britannico della Sky (che, però, ha corso bene e ha poco da recriminare) il mancato abbuono si rivelerà decisivo: per soli 2″ la classifica generale andrà a Meintjes. Quinto al traguardo (e sul podio in classifica generale) Matja Kvasina del Team Felbermayr, autore di una buona prova anche nella tappa di due giorni orsono. Più indietro Henao, Bongorno, Montana, Pellizotti e Reda.
Grandissima soddisfazione dunque per il ventitreenne Luis Meintjes, che promette veramente più che bene per il futuro delle corse a tappe. E sorride anche la MTN-Qhubeka, che ha iniziato questo 2015 in modo veramente eccellente, specialmente nelle brevi corse a tappe (ricordiamo il successo di Reguigi in Malesia). L’Africa si sta finalmente affermando nel ciclismo di alto livello.
Francesco Bertone
ORDINE D’ARRIVO
1 Louis Meintjes (RSA) MTN – Qhubeka 3:54:24
2 Damiano Cunego (Ita) Nippo – Vini Fantini 0:01:12
3 Davide Rebellin (Ita) CCC Sprandi Polkowice
4 Ben Swift (GBr) Team Sky
5 Matija Kvasina (Cro) Team Felbermayr Simplon Wels 0:01:15
6 Sergio Luis Henao Montoya (Col) Team Sky 0:01:17
7 Francesco Manuel Bongiorno (Ita) Bardiani CSF
8 Freddy Montana (Col) Movistar Team 0:01:23
9 Franco Pellizotti (Ita) Androni Giocattoli 0:02:22
10 Francesco Reda (Ita) Team Idea 2010 ASD 0:02:30
11 Kanstantsin Siutsou (Blr) Team Sky 0:02:31
12 Antonio Santoro (Ita) Mg.Kvis-Vega 0:02:33
13 Yonattah Monsalve (Ven) Southeast Pro Cycling
14 Simone Stortoni (Ita) Androni Giocattoli 0:02:37
15 Primoz Roglic (Slo) Adria Mobil 0:02:46
16 Valerio Agnoli (Ita) Italian National Team 0:03:20
17 Jacques Janse Van Rensburg (RSA) MTN – Qhubeka 0:03:26
18 Simone Petilli (Ita) Unieuro Wilier 0:03:30
19 Carlos Julian Quintero (Col) Colombia
20 Lachlan Norris (Aus) Drapac Professional Cycling 0:04:44
21 Grega Bole (Slo) CCC Sprandi Polkowice 0:05:19
22 Diego Ochoa (Col) Movistar Team
23 Nikolay Mihaylov (Bul) CCC Sprandi Polkowice
24 Antonino Parrinello (Ita) d’Amico Bottecchia
25 Alessandro Bisolti (Ita) Nippo – Vini Fantini 0:05:29
26 Andrea Pasqualon (Ita) Roth – Skoda 0:05:38
27 Edoardo Zardini (Ita) Bardiani CSF 0:05:54
28 Domen Novak (Slo) Adria Mobil 0:06:26
29 Stephen Cummings (GBr) MTN – Qhubeka 0:07:17
30 Valerio Conti (Ita) Italian National Team 0:07:59
31 Ildar Arslanov (Rus) RusVelo 0:08:00
32 Arthur Van Overberghe (Bel) Topsport Vlaanderen – Baloise
33 Emanuel Kiserlovski (Cro) Meridiana Kamen Team 0:08:07
34 Cristian Talero (Col) Movistar Team 0:08:13
35 Victor Campenaerts (Bel) Topsport Vlaanderen – Baloise 0:08:44
36 Kristjan Fajt (Slo) Adria Mobil 0:09:31
37 Gianni Moscon (Ita) Italian National Team 0:12:41
38 Giulio Ciccone (Ita) Italian National Team
39 Soren Kragh Andersen (Den) Team Trefor – Blue Water 0:13:40
40 Simone Ponzi (Ita) Southeast Pro Cycling 0:14:21
41 Marco Frapporti (Ita) Androni Giocattoli
42 José Hernández (Col) GM Cycling Team
43 Johann Van Zyl (RSA) MTN – Qhubeka
44 Jure Golcer (Slo) Team Felbermayr Simplon Wels
45 Thomas Sprengers (Bel) Topsport Vlaanderen – Baloise
46 Felix Grossschartner (Aut) Team Felbermayr Simplon Wels
47 Adrien Niyonshuti (Rwa) MTN – Qhubeka
48 Matteo Spreafico (Ita) Team Idea 2010 ASD
49 Luca Chirico (Ita) Bardiani CSF
50 Giacomo Berlato (Ita) Nippo – Vini Fantini
CLASSIFICA GENERALE
1 Louis Meintjes (RSA) MTN – Qhubeka 14:31:42
2 Ben Swift (GBr) Team Sky 0:00:02
3 Matija Kvasina (Cro) Team Felbermayr Simplon Wels 0:00:46
4 Francesco Manuel Bongiorno (Ita) Bardiani CSF 0:01:01
5 Davide Rebellin (Ita) CCC Sprandi Polkowice 0:02:31
6 Kanstantsin Siutsou (Blr) Team Sky 0:02:38
7 Franco Pellizotti (Ita) Androni Giocattoli 0:02:39
8 Simone Stortoni (Ita) Androni Giocattoli 0:03:12
9 Valerio Agnoli (Ita) Italian National Team 0:03:33
10 Carlos Julian Quintero (Col) Colombia 0:03:35
11 Francesco Reda (Ita) Team Idea 2010 ASD 0:04:09
12 Yonattah Monsalve (Ven) Southeast Pro Cycling 0:04:11
13 Antonio Santoro (Ita) Mg.Kvis-Vega 0:04:26
14 Damiano Cunego (Ita) Nippo – Vini Fantini 0:05:14
15 Simone Petilli (Ita) Unieuro Wilier 0:05:33
16 Edoardo Zardini (Ita) Bardiani CSF 0:06:46
17 Sergio Luis Henao Montoya (Col) Team Sky 0:07:23
18 Stephen Cummings (GBr) MTN – Qhubeka 0:08:34
19 Domen Novak (Slo) Adria Mobil 0:09:02
20 Primoz Roglic (Slo) Adria Mobil 0:10:07
21 Grega Bole (Slo) CCC Sprandi Polkowice 0:12:16
22 Freddy Montana (Col) Movistar Team 0:13:47
23 Soren Kragh Andersen (Den) Team Trefor – Blue Water 0:14:00
24 Victor Campenaerts (Bel) Topsport Vlaanderen – Baloise 0:14:30
25 Andrea Pasqualon (Ita) Roth – Skoda 0:15:33
26 Emanuel Kiserlovski (Cro) Meridiana Kamen Team 0:15:56
27 Francesco Gavazzi (Ita) Southeast Pro Cycling 0:16:22
28 Simone Ponzi (Ita) Southeast Pro Cycling 0:17:23
29 Thomas Sprengers (Bel) Topsport Vlaanderen – Baloise 0:17:25
30 Paolo Ciavatta (Ita) d’Amico Bottecchia 0:18:49
31 Edwin Alcibiades Avila Vanegas (Col) Colombia 0:18:55
32 Gianni Moscon (Ita) Italian National Team 0:20:12
33 Antonino Parrinello (Ita) d’Amico Bottecchia
34 Felix Grossschartner (Aut) Team Felbermayr Simplon Wels 0:20:13
35 Sonny Colbrelli (Ita) Bardiani CSF 0:20:33
36 Luca Chirico (Ita) Bardiani CSF
37 Nikolay Mihaylov (Bul) CCC Sprandi Polkowice 0:21:00
38 Alessandro Bisolti (Ita) Nippo – Vini Fantini 0:21:44
39 Ildar Arslanov (Rus) RusVelo 0:21:47
40 Lachlan Norris (Aus) Drapac Professional Cycling 0:21:56
41 Jacques Janse Van Rensburg (RSA) MTN – Qhubeka 0:22:48
42 Giorgio Cecchinel (Ita) Southeast Pro Cycling 0:23:02
43 Jure Golcer (Slo) Team Felbermayr Simplon Wels 0:23:35
44 Asbjorn Kragh Andersen (Den) Team Trefor – Blue Water 0:24:08
45 Kristjan Fajt (Slo) Adria Mobil 0:24:15
46 Giulio Ciccone (Ita) Italian National Team 0:24:41
47 Marco Frapporti (Ita) Androni Giocattoli 0:26:37
48 Samuel Spokes (Aus) Drapac Professional Cycling 0:29:16
49 Manuel Belletti (Ita) Southeast Pro Cycling 0:29:18
50 Diego Ochoa (Col) Movistar Team 0:30:56

Meintjes vince la tappa di montagna della Coppi e Bartali, imponendosi in classifica generale (foto Bettini)
PERAUD, TAPPA E VITTORIA FINALE AL CRITERIUM INTERNATIONAL
Il francese Jean Christophe Peraud (AG2R) vince la terza e ultima tappa del Criterium International 2015, caratterizzata da una fuga di cinque uomini, tra cui da segnalare la presenza dell’italiano Marco Canola (UnitedHealthcare), annullata ai piedi della salita finale, e bissa il successo dell’edizione 2014, dimostrando di avere una buona gamba soprattutto sull’ascesa finale del Col de l’Ospedale, dove ha lasciato tutti al palo a circa 6 km dall’arrivo. In seconda posizione si posiziona Pierrick Fedrigo (Bretagne – Séché Environnement) e a 16 secondi Thibaut Pinot (FDJ.fr). Quest’ultimo deve accontentarsi del secondo posto in classifica generale, mentre un buon Fabio Felline (Team Trek) chiude al terzo posto. Da segnalare il tracollo sull’ultima asperità di Benjamin King (Cannondale Garmin), ex detentore del primato.
Una giornata soleggiata ma ventosa accoglieva i ciclisti per la terza e ultima tappa del Criterium International da Porto Vecchio al Col de l’Ospedale. Una tappa evidentemente decisiva per la vittoria finale e che già dai primi chilometri veniva interpretata con combattività. Intorno al km 10, infatti, era già in corso una fuga di cinque ciclisti formata da Romain Feillu (Bretagne – Séché Environnement), Chad Haga (Team Giant), Christian Mager (Cult Energy Pro Cycling), Marco Canola (UnitedHealthcare Professional Cycling Team) e Benjamin Giraud (Team Marseille 13 KTM). Il gruppo lasciva fare e la fuga vedeva aumentare il proprio vantaggio. Dopo 47 km veniva superato il primo dei tre traguardi intermedi, posto a Monacia D’Aullène, sul quale Romain Feillu transitava in prima posizione. A questo punto la fuga faceva registrare un vantaggio di 4 minuti e 10 secondi su un gruppo ancora piuttosto sonnacchioso. Il successivo GPM della Côte de Roccapina era, invece, appannaggio di Marco Canola. Poco dopo, l’italiano in fuga faceva suo anche il secondo GPM di giornata, la Côte d’Orasi al km 56. Al km 77, in corrispondenza del secondo traguardo intermedio di Sartene, vinto da Mager, il ritardo della fuga sul gruppo era di 4 minuti. Canola poco dopo faceva suo anche il terzo GPM, la Côte de Granace, posto al km 86. Sul Col de Sainte-Lucie-De-Tallano, quarto GPM di giornata, Canola transitava ancora per primo, mentre si segnalava un tentativo isolato da parte di Romain Guillemois (Team Europcar) che provava a evadere dal gruppo e riusciva stoicamente a rientrare sul gruppetto di testa, dal quale nel frattempo aveva perso contatto Giraud. Canola, intanto. collezionava anche il GPM del Col de Bacinu al km 121 mentre dietro il gruppo iniziava ad organizzarsi e in testa facevano capolino tre-quattro uomini della Garmin Cannondale a dettare il ritmo. Sulla Côte de Ceccia, penultimo GPM ancora vinto da Canola a 43 km dall’arrivo, il vantaggio della fuga diminuiva anche perché ai Cannondale-Garmin si erano uniti in testa al gruppo gli uomini della FDJ.fr. Infatti ai piedi del Col de l’Ospedale la fuga veniva definitivamente ripresa dal gruppo. Dopo alcuni chilometri di ascesa Ben King si staccava dalle prime posizioni, piombando nelle retrovie del gruppo e dovendo dire addio ai sogni di gloria. La FDJ.fr prendeva le redini della corsa, ma ai meno 6 km e mezzo Jean Christophe Peraud scattava tutto solo e nessuno riusciva a rinvenire su di lui. Il francese aumentava lentamente ma inesorabilmente il vantaggio sul gruppo dei migliori e tagliava il traguardo, seppur con un po’ d’affanno negli ultimi due chilometri, con un vantaggio di 15 secondi su Pierrick Fedrigo (Bretagne – Séché Environnement) e di 16 secondi su Thibaut Pinot (FDJ.fr). Il francese della AG2R vinceva così il suo secondo Criterium International consecutivo, confermando come l’ultima tappa sia decisiva per le sorti della vittoria finale. In seconda posizione si piazza Pinot, che già aveva fatto vedere buone cose alla Tirreno Adriatico, mentre in terza posizione Fabio Felline chiude il podio assoluto, nobilitato anche dalla bella vittoria di ieri pomeriggio nella cronometro individuale. Le ‘mini—corse’ a tappe proseguiranno nella settimana entrante, tra martedì e giovedì, con la Tre Giorni di La Panne, classica corsa di preparazione al Giro delle Fiandre di domenica 5 Aprile.
Giuseppe Scarfone
ORDINE D’ARRIVO
1 Jean-Christophe Peraud (Fra) AG2R La Mondiale 5:19:05
2 Pierrick Fedrigo (Fra) Bretagne-Séché Environnement 0:00:15
3 Thibaut Pinot (Fra) FDJ.fr 0:00:16
4 Jan Bakelants (Bel) AG2R La Mondiale 0:00:25
5 Fabio Felline (Ita) Trek Factory Racing
6 Alexis Vuillermoz (Fra) AG2R La Mondiale
7 Nicolas Edet (Fra) Cofidis, Solutions Credits
8 Julian Arredondo (Col) Trek Factory Racing 0:00:30
9 José Mendes (Por) Bora-Argon 18
10 Manuele Boaro (Ita) Tinkoff-Saxo 0:00:51
CLASSIFICA GENERALE
1 Jean-Christophe Peraud (Fra) AG2R La Mondiale 7:35:45
2 Thibaut Pinot (Fra) FDJ.fr 0:00:10
3 Fabio Felline (Ita) Trek Factory Racing 0:00:18
4 Pierrick Fedrigo (Fra) Bretagne-Séché Environnement
5 José Mendes (Por) Bora-Argon 18 0:00:40
6 Jan Bakelants (Bel) AG2R La Mondiale 0:00:41
7 Nicolas Edet (Fra) Cofidis, Solutions Credits 0:00:43
8 Julian Arredondo (Col) Trek Factory Racing 0:00:44
9 Alexis Vuillermoz (Fra) AG2R La Mondiale 0:00:45
10 Manuele Boaro (Ita) Tinkoff-Saxo 0:00:46

Peraud trionfa in cima al Col de l'Ospedale (www.eurosport.fr)
VALVERDE FA TRIS E CONQUISTA IL PODIO MA RINUNCIA AD ATTACCARE PORTE
Valverde si è aggiudicato la vittoria anche nell’ultima tappa della Volta a Catalunya, portando a quota tre il bottino di vittorie di tappa e conquistando il secondo posto in classifica generale a 4 secondi da Porte. Il murciano conquista un abbuono al primo traguardo volante e accenna una attacco sull’ultima ascesa, ma poi decide di desistere e si fa tirare la volata vincente da Rojas. Porte mette in saccoccia un importante successo poco dopo quello ottenuto alla Parigi-Nizza.
Spesso è capitato di commentare sbigottiti scelte tattiche discutibili di Valverde, ma oggi la situazione è particolare. Perfetta la tattica scelta per vincere la tappa, farsi tirare la volata da Rojas ed imporsi con personalità su un traguardo per nulla scontato; singolare, invece, la condotta tattica in chiave classifica generale. Sembra che l’intenzione di Valverde sia stata quella di puntare al podio invece che alla vittoria.
Nelle prima fasi di gara, però, la strategia di gara del murciano appariva tutt’altra, avendo il capitano della Movistar sprintato per conquistare l’abbuono al primo traguardo volante, segno della volontà di colmare il gap di 16 secondi nei confronti del capoclassifica.
Invece, nelle scalate al Montjuïc abbiamo visto prima una Movistar tener un ritmo singolarmente blando per uno che vuole attaccare e lo stesso Valverde prodursi in una progressione di 300 metri che aveva avuto anche buoni risultati nel far il buco, ma poi non continuare nell’azione che poteva davvero rivelarsi decisiva per la vittoria finale, con Porte che stava ancora decidendo il da farsi.
Come si diceva, la corsa è stata irrequieta sin dalle fasi iniziali e in diversi si fanno promotori di possibili attacchi, ma il gruppo spegne tutte le velleità fino allo sprint per il primo traguardo volante, nel quale Valverde riesce a conquistare l’abbuono di 2 secondi.
Assolto questo compito, la Movistar tira un po’ i remi in barca e lascia andare David Arroyo (Caja Rural – RGA), Marek Rutkiewicz (CCC Sprandi Polkowice) e Walter Pedraza (Colombia – Coldeportes). I battistrada hanno qualche difficoltà nel prendere il largo e non riescono mai a portare il vantaggio massimo a dimensioni tali da poter dar loro l’illusione di una possibile vittoria.
A portare al definitivo tramonto le speranze degli avventurieri ci pensano gli uomini della Etixx-QuickStep, che alzano un po’ il ritmo non forsennato dei Movistar andando a riprendere prima Rutkiewicz, poi Arroyo ed infine Pedraza, che aveva tentato l’azione solitaria. Al penultimo giro ci prova Daniel Martin, che riesce a guadagnare qualcosa, ma non a mantenere il vantaggio sul gruppo. All’ultima salita prova a partire Valverde, con una azione che sembrava stesse dando i suoi frutti, avendo il murciano guadagnato molto con un allungo di poche centinaia di metri sugli altri big che si stavano un po’ guardando in faccia. Inspiegabilmente, lo spagnolo, invece di proseguire a tutta per cercare di guadagnare i pochi secondi che gli sarebbero stati sufficienti per salire sul gradino più alto del podio, ha rinunciato e si è lasciato raggiungere dal gruppo per poi riorganizzarsi con Rojas e disputare con successo lo sprint sul traguardo di Barcellona, conquistando così altri secondi di abbuono che lo portano al secondo posto della classifica generale davanti al nostro Pozzovivo, che può essere soddisfatto per aver conquistato il podio, lascindosi alle spalle uomini come Contador, Uran e Aru. Anche il corridore lucano avrebbe potuto tentare un allungo all’ultima tornata, ma la situazione di oggi era decisamente diversa da quella che gli si è rivelata favorevole e così il capitano della Ag2R ha deciso di accontentarsi della terza piazza. Contador, invece, resta ai piedi del podio, deludendo un po’ rispetto alle aspettative, ma non bisogna dimenticare che lo spagnolo sta affrontando la preparazione in modo da trovare la migliore condizione nella seconda parte del Giro d’Italia e recuperarla in tempo per il Tour de France. Anche Aru, nella marcia di avvicinamento al Giro, sembra sempre più avvicinarsi al livello di corridori più avanti di lui nella preparazione.
La corsa ha comunque offerto spettacolo e suspence fino alla fine, dalla fuga bidone di Rolland al crollo dello stesso nella tappa di montagna, con la resistenza di De Clercq, l’intelligenza di Pozzovivo, l’allungo di Porte su Contador ed un percorso che non ha offerto ai velocisti alcuna vera occasione, non un percorso durissimo, ma molto nervoso, con asperità non lontane dall’arrivo in ogni tappa e fughe che riuscivano ad andare all’arrivo anche senza il placet del gruppo. Elementi che dimostrano ancora una volta come percorsi disegnati sapientemente possano dare l’occasione ai corridori di tentare colpi di mano e di far lavorare la fantasia per uscire dagli schemi precostituiti. Proprio questa spirito, che aveva animato sino ad oggi questa corsa, è mancato a Valverde che sembra aver preferito trovarsi in una situazione favorevole per il successo parziale che rischiare nel tentativo di far saltare il banco, tentativo dall’esito davvero imprevedibile.
Benedetto Ciccarone
ORDINE D’ARRIVO
1 Alejandro Valverde (Spa) Movistar Team 2:47:33
2 Bryan Coquard (Fra) Team Europcar
3 Sergei Chernetski (Rus) Team Katusha
4 Jarlinson Pantano (Col) IAM Cycling
5 Romain Hardy (Fra) Cofidis, Solutions Credits
6 Jose Joaquin Rojas (Spa) Movistar Team
7 Rigoberto Uran (Col) Etixx – Quick-Step
8 Domenico Pozzovivo (Ita) AG2R La Mondiale
9 Rafael Valls Ferri (Spa) Lampre-Merida
10 Gianluca Brambilla (Ita) Etixx – Quick-Step
CLASSIFICA GENERALE
1 Richie Porte (Aus) Team Sky 30:30:30
2 Alejandro Valverde (Spa) Movistar Team 0:00:04
3 Domenico Pozzovivo (Ita) AG2R La Mondiale 0:00:05
4 Alberto Contador (Spa) Tinkoff-Saxo 0:00:07
5 Rigoberto Uran (Col) Etixx – Quick-Step 0:00:18
6 Fabio Aru (Ita) Astana Pro Team 0:00:27
7 Darwin Atapuma Hurtado (Col) BMC Racing Team 0:00:33
8 Rafael Valls Ferri (Spa) Lampre-Merida 0:00:43
9 Daniel Martin (Irl) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team 0:01:35
10 Jarlinson Pantano (Col) IAM Cycling 0:02:16

Valverde si accontenta della vittoria di tappa nell'ultima tappa del Giro della Catalogna (foto Tim de Waele/TDWSport.com)
GAND ITALIANA DOPO 13 ANNI: PAOLINI BEFFA I GIGANTI DEL NORD
marzo 29, 2015 by Redazione
Filed under 2) GAND - WEVELGEM, News
Il veterano della Katusha si inserisce nella fuga decisiva a quasi 60 km dal traguardo, e con un’azione d’anticipo a 6 km dal traguardo precede i favoriti Terpstra e Thomas. Gara pesantemente condizionata dalla pioggia battente e dal forte vento, che ha più volte spezzato il gruppo, sin dai chilometri iniziali. Fuori dai giochi Kristoff e Sagan, relegati al nono e decimo posto, a quasi sette minuti dal vincitore.
A 38 anni suonati, Luca Paolini si regala la giornata più bella della carriera nella Gand-Wevelgem più spettacolare della storia recente: una gara infiammatasi già a 150 km dal traguardo, che ha visto l’azione decisiva nascere ai -60. Numeri da corsa d’altri tempi, nella quale l’esperienza dell’azzurro è valsa più della gamba leggermente migliore di Terpstra e Thomas, tanto impressionanti nelle loro trenate controvento quanto sciocchi nel concedere una dote di 20’’ a Paolini nelle battute finali, procrastinando ben più del lecito la reazione.
Senza nulla togliere ai corridori, che hanno interpretato la corsa con uno spirito battagliero raramente ammirato nel ciclismo del XXI secolo, molto del merito dello spettacolo va attribuito al meteo, che ha sin dall’inizio condizionato la gara tramite pioggia a tratti battente, temperature quasi invernali e – soprattutto – folate di vento fino a 50 km/h che hanno a più riprese spezzato il gruppo, senza nemmeno che qualche formazione coraggiosa dovesse prendersi il disturbo di organizzare un ventaglio.
La prima frattura si è verificata dopo nemmeno 100 dei 239 km previsti, quando in testa alla corsa resisteva – sia pur con margine insufficiente ad alimentare qualsiasi sogno di gloria – il sestetto composto da Albert Timmer, Alexis Gougeard, Alex Dowsett, Jesse Sergent, Mirko Tedeschi e Pavel Brutt, avvantaggiatosi in avvio. Lo sparpagliamento ha avuto vita breve, ma è bastato a capire che ben difficilmente si sarebbe ripetuto il fiacco canovaccio favorevole ai velocisti che negli ultimi anni era stato spesso rispettato.
Poco dopo, infatti, una seconda raffica ha nuovamente sgretolato il plotone dei favoriti, favorendo la formazione di un drappello di testa – divenuto tale dopo essere andato a raggiungere i fuggitivi della prima ora – comprendente, tra gli altri, Sagan, Kristoff, Degenkolb, Van Avermaet e Thomas. Già qui è parso ad un tratto che la corsa potesse decidersi, ma la riluttanza della BMC a dar seguito da sola all’azione e qualche esitazione di troppo da parte delle altre squadre hanno fatto sì che da dietro potessero rifarsi sotto quasi tutti i grossi calibri.
Dopo una fase tanto battagliata, con ancora 100 km da percorrere in condizioni che non accennavano ad addolcirsi, soltanto due scenari opposti restavano ipotizzabili per il prosieguo della gara: un generale attendismo dovuto a timore e stanchezza, con annesso epilogo in volata, oppure una completa e definitiva rottura della corsa ben prima di giungere a Wevelgem. Con somma gioia del pubblico a casa, a prevalere è stata l’ipotesi B: appena intrapresa per la prima volta la sequenza Baneberg-Kemmelberg-Monteberg, la Etixx – Quick-Step – preso atto dell’impossibilità per Cavendish di lottare per il successo – ha assunto il comando delle operazioni, andando nel frattempo a neutralizzare un breve assolo suicida di Tjallingii, raggiunto nella discesa del Kemmelberg.
Con gli Etixx ormai chiaramente in procinto di sferrare l’attacco, è stato invece Jurgen Roelandts il primo a muoversi, con un’offensiva solitaria che il seguito avrebbe provato meno folle di quanto la logica suggerisse.
Una foratura occorsa a Terpstra, di cui la BMC ha inutilmente provato ad approfittare, ha rimandato di qualche chilometro l’affondo della squadra da battere, materializzatosi in ogni caso di lì a poco con lo scatto di Stijn Vandenbergh. Daniel Oss è stato il primo ad accodarsi, ben presto imitato prima da un pimpantissimo Thomas e da Vanmarcke, quindi da Debusschere, andato a creare una situazione ideale per la Lotto Soudal: una locomotiva come Roelandts al comando in solitaria, seguito da un drappello in cui proprio il campione belga si proponeva come l’uomo più veloce. Poco dopo si è rifatto sotto anche Luca Paolini, rientrato quasi in contemporanea ad una spettacolare capriola di Thomas, fortunatamente esauritasi sull’erba (in caso contrario, la dinamica era quella che sfocia classicamente in una clavicola da ricomporre).
Resasi conto che l’attacco di Vandenbergh aveva portato alla formazione di un gruppetto dal quale ben difficilmente il belga sarebbe emerso vincitore, la Etixx è stata costretta a mandare allo scoperto in prima persona Terpstra, quando all’arrivo mancavano 56 km e il vantaggio di Paolini e soci su quel che rimaneva del gruppo era già di una quarantina di secondi. Nessuno ha avuto la forza e la prontezza necessarie a seguire l’olandese, il cui contrattacco si sarebbe rivelato l’ultimo treno utile per rientrare in gioco. Da lì in poi, infatti, il plotone avrebbe proseguito ad andatura quasi turistica, nell’impossibilità di organizzare un inseguimento, riducendo di fatto la corsa ad una questione fra i primi otto.
Terpstra, rientrato con impressionante facilità nello spazio di 5 km, ha dimostrato una volta di più la propria brillantezza in occasione della seconda scalata al Kemmelberg, allungando con Thomas a ruota, ma il solo Daniel Oss non è riuscito a tornar sotto in discesa.
L’affondo dell’olandese, ancorché infruttuoso, è tuttavia servito a scuotere un drappello la cui andatura era stata sì sufficiente a distanziare Sagan, Kristoff e compagnia, ma non ad avvicinare un superlativo Roelandts, capace addirittura di portare il proprio vantaggio oltre i 2’ all’imbocco dell’ultima infilata di muri. I lunghi rettilinei di avvicinamento a Wevelgem sono risultati fatali al fiammingo, ripreso intorno ai -18, pochi istanti dopo una seconda e quanto mai intempestiva foratura di Terpstra.
Proprio il trionfatore dell’ultima Roubaix, appena riguadagnata la scia dei compagni d’avventura, ha dato il là alla bagarre finale, lanciando un attacco al quale il solo Paolini ha saputo rispondere immediatamente. Thomas ha atteso qualche istante prima di replicare, impressionando tuttavia per la facilità del recupero, operato levandosi di forza dalla ruota un passista del calibro di Vandenbergh, comunque rientrato a sua volta poco dopo. Vanmarcke e Debusschere, approfittando del marcamento tra i quattro di testa, sono andati a ricomporre il sestetto ai -8, denotando comunque un affanno che non lasciava intravedere grandi prospettive per il finale.
Quando tutti aspettavano un nuovo attacco di Terpstra o un’offensiva di Thomas, che può forse rimproverarsi per aver dato il meglio di sé nel ricucire sugli avversari, ma senza mai prendere l’iniziativa, è stato invece Luca Paolini a rompere gli indugi, trovando in risposta una stupefacente inerzia da parte della concorrenza. Malgrado la presenza di due uomini Etixx – Quick-Step, ci sono voluti infatti 3 km perché incominciasse un inseguimento degno di tale nome, inscenato dal solito Terpstra, seguito dal solito Thomas.
Malgrado il maggiore spolvero dimostrato anche nei chilometri finali dalla coppia britannico-olandese, Paolini non ha avuto problemi a difendere circa metà della ventina abbondante di secondi guadagnati in quei 3 km di marcamento tra gli inseguitori, cogliendo finalmente un successo pieno in una classica di alto livello, dopo una lunga serie di piazzamenti, comprendente anche due podi alla Sanremo e uno al Fiandre (oltre ad un bronzo iridato). Terpstra ha regolato agilmente Thomas, a 11’’ dal vincitore, mentre Vandenbergh, trovando la forza di chiudere 4°, a 18’’, ha reso ancora più sconcertante la lunga fase d’attesa che ha dato via libera all’azione di Paolini. Debusschere, Vanmarcke, Roelandts e Oss hanno occupato le piazze dalla quarta all’ottava, mentre Kristoff si è imposto su Sagan nella pleonastica volata per la nona posizione.
Se – come scritto in apertura – la Gand 2015 è parsa una corsa d’altri tempi, è quasi paradossale che ad imporsi sia stato un corridore che dell’eliminazione di ogni residuo di ciclismo eroico in quello contemporaneo ha fatto una ragione di vita, perlomeno da quando non-si-sa-chi gli ha conferito i galloni di sindacalista del gruppo. Speriamo che il risultato odierno possa convincerlo ad abbandonare la frangia dei Pozzato, dei Cancellara e di tutti coloro che vorrebbero di fatto gareggiare sempre alle Canarie. Non nutriamo grandi speranze, a dire il vero, se è vero che anche oggi, in condizioni chiaramente difficili ma altrettanto chiaramente regolari, non sono mancati in gruppo i conciliaboli circa l’opportunità di proseguire o meno la corsa, con Paolini ovviamente protagonista. È un peccato che certi indifendibili piagnistei vengano da un corridore che – quando smette i panni del paladino del gruppo e veste quelli dell’atleta – sa essere il combattente ammirato oggi.
Matteo Novarini
ORDINE D’ARRIVO
1 Luca Paolini (Ita) Team Katusha 6:20:55
2 Niki Terpstra (Ned) Etixx – Quick-Step 0:00:11
3 Geraint Thomas (GBr) Team Sky
4 Stijn Vandenbergh (Bel) Etixx – Quick-Step 0:00:18
5 Jens Debusschere (Bel) Lotto Soudal 0:00:26
6 Sep Vanmarcke (Bel) Team LottoNL-Jumbo 0:00:40
7 Jurgen Roelandts (Bel) Lotto Soudal 0:01:52
8 Daniel Oss (Ita) BMC Racing Team 0:04:15
9 Alexander Kristoff (Nor) Team Katusha 0:06:54
10 Peter Sagan (Svk) Tinkoff-Saxo

Paolini, Terpstra e Thomas sul podio (foto Tim De Waele/TDWSport.com)

