LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): VIERZON – LE CREUSOT

luglio 2, 2021 by Redazione  
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Alla vigilia delle montagne si disputa un’insidiosa frazione di collina, decisamente più impegnativa rispetto a quelle vissute sulle strade bretoni. Chilometraggi “oversize” non sono più abituali nelle grandi corse a tappe e oggi ci sarà da fare i conti anche con un tracciato piuttosto complicato, nel quale spicca un muro di 1.7 Km all’11.3% da scavalcare a 18 Km dall’arrivo

Alla vigilia delle prime due tappe di montagna si disputa la frazione più lunga del Tour 2021, che è anche quella altimetricamente più complicata della prima settimana. I quasi 250 Km che si dovranno percorrere viaggiando da Vierzon a Le Creusot presenteranno una prima parte di gara scorrevole, poi l’altimetria si animerà quando la corsa giungerà sulle strade del Morvan, l’estremità settentrionale del Massiccio Centrale. Così negli ultimi 100 Km s’incontreranno una dietro l’altra ben sette salite, cinque delle quali valide per la classifica dei GPM, sulle quali spicca quella del Signal d’Uchon e non soltanto perché è la più elevata (635 metri) del lotto. I suoi numeri sono all’apparenza non temibili perché una salita complessivamente di 5.7 Km al 5.7% non fa paura a nessuno, ma in realtà questi dati sono falsati da una discesa intermedia di quasi 1 Km che la spezza in due settori e quello conclusivo ha caratteristiche di muro: nei conclusivi millesettecento metri, infatti, la pendenza media balza all’11.3% (il picco massimo è del 18%) e a rendere ancor più selettiva l’ascesa ci penserà la sede stradale notevolmente ristretta, anche nella successiva discesa. Terminata quest’ultima, immediatamente si riprenderà a salire alla volta dell’ultimo GPM di giornata, la più pedalabile Côte de la Gourloye (2.4 Km al 5.3%), scavalcata la quale mancheranno soli 8 Km al traguardo, a sua volta collocato al termine di un tratto conclusivo in lieve ascesa di circa 1500 metri. Se qualche big dovesse staccarsi dal gruppo principale sul Signal d’Uchon potrebbe faticare non poco a rientrare e, anzi, potrebbe non riuscire proprio a farlo.

Il “marteau-pilon”, la pressa a vapore simbolo di Le Creusot, e l’altimetria della settima tappa (www.lejsl.com)

Il “marteau-pilon”, la pressa a vapore simbolo di Le Creusot, e l’altimetria della settima tappa (www.lejsl.com)

L’ANGOLO DELLA STORIA

Le Creusot è uno di quei nomi che ci fanno in automatico sfogliare l’album dei ricordi e in particolare è un luogo caro agli appassionati di ciclismo che furono tifosi di Marco Pantani, anche se in questo centro il “Pirata” accusò un ritardo non indifferente da Jan Ullrich. Non poteva essere altrimenti perché nella cittadina della Borgogna terminava la seconda delle due cronometro lunghe del Tour del 1998, 52 Km che videro il cronoman tedesco dominare alla sua maniera e staccare di quasi un minuto lo statunitense Bobby Julich e di due minuti e 35 secondi lo scalatore di Cesenatico. Ma il “Pirata” aveva dalla sua parte il consistente tesoretto che cinque giorni prima aveva guadagnato nel tappone di Les Deux Alpes, partito da Grenoble con Ullrich saldamente in maglia gialla e Pantani quarto in classifica con tre minuti da recuperare. Sembrava impossibile il ribaltone, le tappe di montagna quell’anno erano state disegnate con mano non propriamente pesante e il tedesco aveva dalla sua parte tre cronometro per un totale di quasi 116 Km da percorrere contro il tempo; ma un Pantani più scatenato che mai e una giornata di raro maltempo sulle strade del Tour lo portano a soffrire terribilmente, soprattutto lungo la discesa del Galibier, e ad accusare al traguardo un ritardo di quasi 9 minuti da Pantani, passivo che lo fece retrocedere dal primo al quinto posto della classifica, ora dominata proprio da Marco. Ci tenterà l’indomani, nell’ultima tappa di montagna, di riprendersi le insegne del comando, ma lo scalatore italiano non lo mollerà e gli concederà l’onore della vittoria in quel di Albertville. La cronometro di Le Creusot, qualche giorno più tardi, gli consentirà inevitabilmente di guadagnare tempo su Pantani, ma quei 2’35” guadagnati non bastarono per intaccare il primato del “Pirata”, che si presentò alla rampa di lancio di Montceau-les-Mines con 5’56” di vantaggio sul rivale, scesi al traguardo ai 3’21” con i quali Pantani si presenterà da vincitore assoluto ventiquattrore più tardi sugli Champs-Elysées, primo italiano a vincere il Tour dopo Felice Gimondi e un’attesa durata 33 anni. Forsanche con il ricordo di questa giornata, nel 2006 fu riproposta una cronometro su quelle strade, anche se a ruoli inverti perché Le Creusot fu scelta come sede di partenza: al traguardo di Montceau-les-Mines, 57 Km più avanti, il più veloce fu lo specialista ucraino Serhij Hončar, che staccò di 41” il tedesco Andreas Klöden e di 1’11” lo statunitense Floyd Landis. Quest’ultimo quel giorno tolse la maglia gialla dalle spalle dello spagnolo Óscar Pereiro, al quale quasi un anno più tardi sarà riconsegnata dall’Unione Ciclista Internazionale, dopo la squalifica per doping del corridore americano.

METEO TOUR

Le previsioni meteo per la tappa del giorno

Vierzon : cielo sereno, 22.5°C, vento moderato da SE (10-12 km/h), umidità al 69%
Bourges (Km 25.8) : cielo sereno, 23.4°C, vento moderato da SE (10-11 km/h), umidità al 65%
Nevers (Km 91.8) : cielo sereno, 24.1°C (percepiti 25°C), vento debole da SE (9-11 km/h), umidità al 59%
Château-Chinon (GPM – 161.5 Km): poco nuvoloso, 22.8°C, vento debole da SSE (7-9 km/h), umidità al 52%
Autun (206.3 Km): poco nuvoloso, 23.7°C, vento debole da SSE (5-6 km/h), umidità al 53%
Le Creusot : nubi sparse, 24.1°C (percepiti 25°C), vento debole da SE (5-7 km/h), umidità al 53%

GLI ORARI DEL TOUR

10.55: inizio diretta su Eurosport1
11.05: partenza da Vierzon
11.15: partenza ufficiale
13.30: inizio diretta su RaiSport
13.50-14.05: traguardo volante di Saint-Benin-d’Azy
14.00: inizio diretta su RAI 2 (a circa 115 Km dalla partenza)
14.50-15.15: scollinamento Côte de Château-Chinon
15.20-15.45: scollinamento Côte de Glux-en-Glenne
16.15-16.45: scollinamento Côte de la Croix de la Libération
16.40-17.15: scollinamento Signal d’Uchon
16.55-17.30: scollinamento Côte de la Gourloye
17.05-17.45: arrivo a Le Creusot

TOURALCONTRARIO

Ordine d’arrivo della sesta tappa, Tours – Châteauroux

1° Anthony Perez
2° Jacopo Guarnieri a 42″
3° Marco Haller a 1′54″
4° Mikkel Bjerg a 2′11″
5° Christopher Juul-Jensen a 2′28″

Classifica generale

1° Ide Schelling
2° Amund Grøndahl Jansen a 51″
3° Daniel McLay a 1′19″
4° Roger Kluge a 1′41″
5° Clément Russo a 2′11″

Miglior italiano: Daniel Oss, 24° a 12′05″

STRAFALGAR SQUARE

L’angolo degli strafalcioni dei telecronisti

Ballan (commentando una delle volate dei giorni scorsi): “Van der Poel si è messo in testa con la maglia gialla”
De Luca: “Quando la maglia gialla si dovette arrampicare sulle spalle di Pogacar”
De Luca: “Corridori che vanno nettamente”
De Luca: “La Parigi-Tours è una classica che vede l’arrivo”
De Luca: “Tour de France che ha ospitato tanti arrivi del Giro d’Italia”
De Luca: “Cura del preparativo delle cronometro”
Garzelli: “Van Aert ci tiene a strappare la maglia a Van der Poel”
Garzelli: “Cambi direzione del gruppo”
Garzelli: “Non ha grandissimi problema”
De Luca: “La strada che si sta avvicinando a Châteauroux”
Garzelli: “L’ultimo uomo di Cavendish sarà Ballerini, che andrà a lanciare Morkov, che sarà l’ultimo uomo…”
Garzelli: “Cercare i loro capitano”

DISCOTOUR

Son 32 (Noname)

NON C’E’ DUE SENZA TRE, CAVENDISH A CHATEAUROUX DIECI ANNI DOPO

luglio 1, 2021 by Redazione  
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Mark Cavendish ha vinto la sesta tappa del Tour de France su un traguardo che già lo aveva visto due volte braccia al cielo e che gli aveva consegnato la prima vittoria al Tour nel 2008. Ottima volata da parte del mannese che salta senza problemi Philipsen, lanciato in modo non impeccabile da Merlier.

Le tappe nelle sterminate pianure del centro della Francia non sono mai state esaltanti.
Nessuna possibilità di approntare diversivi credibili rispetto al copione con fuga tenuta a bagnomaria per tutta la tappa, ricompattamento generale a pochi chilometri dall’arrivo e volata finale con sfida tra treni.
Niente colline, niente punti ventosi, niente trabocchetti. La conformazione del territorio in certe zone impedisce l’inserimento di qualsiasi elemento in grado di turbare l’armonia.
Non ha fatto eccezione la tappa di oggi, che pure all’inizio aveva visto un tentativo di fuga formato da uomini abbastanza pericolosi. Il gruppo però non ha lasciato scampo a questa azione interessante proprio per le presenze sgradite ed ha chiuso implacabilmente.
Dopo la partenza, gli attacchi sono cominciati subito visto anche il ridotto chilometraggio della frazione ed ad avvantaggiarsi sono, come si diceva, uomini di qualità Kasper Asgreen (Deceuninck-Quick-Step), Søren Kragh Andersen (Team DSM), Toms Skujiņš (Trek-Segafredo), Greg Van Avermaet (Ag2r Citroen), Jonas Rickaert (Alpecin-Fenix), Thomas De Gendt (Lotto Soudal), Nils Politt (Bora-Hansgrohe) e Georg Zimmermann (Intermarché-Wanty-Gobert Matériaux).
Ovviamente la presenza di Asgreen, undicesimo a 1:49 da Van der Poel non è tollerata dal gruppo, specie se unita alla presenza di altri nomi come De Gendt e Van Avermaet. Le squadre dei velocisti iniziano ad accelerare il ritmo ed il vantaggio si assottiglia.
Con l’avvicinarsi del gruppo, salta anche l’accordo tra gli attaccanti che si spezzano in due drappelli per poi ricongiungersi, ma il gruppo piomba addosso ai battistrada quando mancano ancora 130 Km alla conclusione.
Van Avermaet però non ne vuole sapere di arrendersi e riparte a tutta prima che il gruppo riesca a riassorbire il tentativo. Dal plotone, a questo punto, evade Kluge che si riporta sul battistrada che, avvisato dalla ammiraglia, rallenta per agevolare il rientro di un uomo con cui collaborare.
Ovviamente la fuga composta da soli due uomini non fa paura ed il gruppo assesta la velocità in modo da tenere il vantaggio intorno ai 2 minuti.
A questo punto il copione va in scena senza variazioni.
Al traguardo volante, il distacco diminuisce a causa di una accelerazione del gruppo per disputare la volata, vinta da Colbrelli, che conquista quindi la terza piazza, ma subito dopo risale perché il gruppo non vuole chiudere troppo presto sugli attaccanti.
Il ricongiungimento avviene poco dopo il cartello dei 3 Km all’arrivo. A quel punto, si organizzano i treni, uno a destra con la Alpecin ed uno a sinistra con la Deceunick. Dopo una trenata di Van der Poel, è Merlier che prova a lanciare Jasper Philipsen, ma Mark Cavendish spunta da dietro e passa senza problemi l’avversario. Nel finale, spunta anche Bouhanni che va a conquistare la terza posizione. Quarto Arnaud Demare.
Mark Cavendish conquista senza problemi la tappa grazie alla sua esperienza. Lanciata la volata, ha intuito subito che la ruota giusta era quella di Philipsen, lanciato da Merlier che non è stato proprio impeccabile perché ha dato una accelerata secca che, invece di favorire chi era immediatamente dietro, ha finito per dare un vantaggio a Cavendish che, nel prendere la ruota di Philipsen, ha fatto un cambio di ritmo più progressivo e meno violento che gli ha permesso di saltare senza problemi l’avversario.
Domani, tappa adatta alle fughe con un finale nervoso, che potrebbe anche invogliare qualcuno a tentare una imboscata. Vista la attuale condizione di Pogacar, è forse più facile cercare di sorprenderlo con attacchi di squadra in tappe con trabocchetti come quella di domani, piuttosto che sulle grandi montagne.
L’arrivo di domani è lo stesso della cronometro al penultimo giorno del Tour 98 al termine della quale Pantani superò l’ultima insidia che lo separava dal gradino più alto del podio dei Campi Elisi. Dopo 23 anni, è ancora l’ultimo corridore ad aver realizzato la storica doppietta riuscita solo ai grandissimi: Coppi, Anquetil, Merckx, Hinault, Roche, Indurain ed appunto Marco Pantani.

Benedetto Ciccarone

Il bis di Cavendish a Châteauroux, 32 successo in carriera del britannico al Tour e terza affermazione personale nella cittadina francese (foto Bettini)

Il bis di Cavendish a Châteauroux, 32 successo in carriera del britannico al Tour e terza affermazione personale nella cittadina francese (foto Bettini)

01-07-2021

luglio 1, 2021 by Redazione  
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TOUR DE FRANCE

Il britannico Mark Cavendish (Deceuninck – Quick Step) si è imposto nella sesta tappa, Tours – Châteauroux, percorrendo 160.4 Km in 3h17′36″, alla media di 48.704 Km/h. Ha preceduto allo sprint il belga Jasper Philipsen
(Alpecin-Fenix) e il francese Nacer Bouhanni (Team Arkéa Samsic). Miglior italiano Sonny Colbrelli (Bahrain – Victorious), 11°. L’olandese Mathieu van der Poel (Alpecin-Fenix) è ancora maglia gialla con 8″ sullo sloveno Tadej Pogačar (UAE-Team Emirates) e 30″ sul belga Wout Van Aert (Team Jumbo-Visma). Miglior italiano Vincenzo Nibali (Trek – Segafredo), 19° a 2′55″

TOUR OF BULGARIA

Lo sloveno Matevž Govekar (Tirol KTM Cycling Team) si è imposto nella prima tappa, Sofia – Plovdiv, percorrendo 178 Km in 4h41′55″, alla media di 37.884 Km/h. Ha preceduto di 5″ il tedesco Michel Aschenbrenner (P&S Metalltechnik) e di 6″ il belga Niels Vandeputte (Alpecin-Fenix Development). Miglior italiano Andrea Biancalani (Gragnano Sporting Club Caselli), 5° a 7″. L’italiano Giovanni Lonardi (Bardiani-CSF-Faizanè) è il nuovo leader della classifica con 1″ su Govekar e 4″ sul polacco Marceli Boguslawski (HRE Mazowsze Serce Polski)

LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): TOURS – CHÂTEAUROUX

luglio 1, 2021 by Redazione  
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È l’ultima tappa di pianura della prima settimana e oggi ben poche emozioni dovrebbe offrire il percorso. Le zone che si attraverseranno presentano spesso l’insidia del vento (Valverde ne sa qualcosa) ma, stando alle previsioni, oggi non dovrebbe disturbare più di tanto lo svolgimento della frazione

Prima che tornino nuovamente in scena gli uomini di classifica la prima settimana del Tour offre nuovamente spazio, per l’ultima volta prima delle montagne, ai virtuosi dei finali a 70 all’ora. Difficilmente avremo una soluzione diversa dall’arrivo allo sprint nella frazione di Châteauroux, una delle poche di questa edizione del Tour a presentare ampi tratti realmente pianeggianti, rarità sulle strade francesi. Potrebbe però non rivelarsi una passeggiata la marcia di avvicinamento al sesto traguardo del Tour 2021 perché le sconfinate lande pianeggianti che si trovano al centro della Francia sovente sono battute dal vento, le cui folate non sono “frenate” da emergenze collinari. Spesso le tappe iniziali della Parigi-Nizza, che si disputano nel rigido clima di marzo, vengono fortemente condizionate dal vento ma anche al Tour non sono rari episodi simili a queste latitudini. A una settantina di chilometri dalla città sede d’arrivo quest’oggi c’è il centro di Saint-Amand-Montrond, dove nel 2013 a causa della rottura del gruppo sotto l’azione del vento lo spagnolo Alejandro Valverde, che alla partenza di quella tappa era secondo in classifica a 3’25” dalla maglia gialla Chris Froome, si ritrovò a perdere quasi dieci minuti da tutti gli altri avversari di classifica: se si pensa che a Parigi giungerà ottavo con 15’26” di ritardo, senza il passivo patito per colpa del vento quell’anno avrebbe potuto lottare per un piazzamento sul podio, sul quale finirono Froome, il colombiano Nairo Quintana (2° a 4’20”) e il connazionale Joaquim Rodríguez (3° a 5’04”). Detto questo, però, sembrebbe che le previsiono meteo per la giornata di oggi siano abbastanza clementi sotto l’aspetto vento ed Eolo così non dovrebbe disturbare più di tanto lo svolgimento della sesta tappa

Lo Château Raoul di Châteauroux e l’altimetria della sesta tappa (www.my-loire-valley.com)

Lo Château Raoul di Châteauroux e l’altimetria della sesta tappa (www.my-loire-valley.com)

L’ANGOLO DELLA STORIA

Con quella di quest’anno Châteauroux salirà a quota quattro. Tre, infatti, sono le precedenti occasioni nelle quali il Tour ha fatto scalo nel capoluogo della regione dell’Indre, da sempre terreno di caccia per i velocisti come testimoniato anche dal breve albo d’oro della Châteauroux Classic de l’Indre, corsa in linea per professionisti che si è disputata per 11 stagioni tra il 2004 e il 2014 e ha avuto come “mattatore” il lo sprinter transalpino Anthony Ravard, tre volte vincitore e una volta terzo. Anche il traguardo del Tour ha un suo “habitué” e si tratta di Mark Cavendish, che si è imposto le ultime due volte, regolando allo sprint nel 2008 lo spagnolo Óscar Freire e il tedesco Erik Zabel, mentre nel 2011 a soccombere al britannico saranno il nostro Alessandro Petacchi e il tedesco Andrè Greipel. A tenere a “battesimo” questo traguardo, nel 1998, era stato un altro nostro corridore, Mario Cipollini: quella fu una volata agrodolce per i corridori italiani perché, mentre lo sprinter toscano andava a imporsi davanti a Zabel e al francese Christophe Mengin, alle sue spalle finiva a terra a causa di un contatto Silvio Martinello, che fino all’anno prima era l’ultimo uomo di Cipollini nella conduzione degli sprint e che quel giorno cercava di fare la sua volata, ma sarà costretto a tornarsene in Italia con il bacino fratturato.

METEO TOUR

Le previsioni meteo per la tappa del giorno

Tours: nubi sparse, 22.2°C (percepiti 23°C), vento debole da NW (3-4 km/h), umidità al 68%
Chenonceaux (Km 41.9) : nubi sparse con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 22.7°C, vento debole da NW (3-4 km/h), umidità al 66%
Luçay-le-Mâle (traguardo volante) Km 104.3) : temporale con pioggia modesta e schiarite (0,2 mm), 22.1°C (percepiti 23°C), vento debole da WNW (2-3 km/h), umidità al 70%
Châteauroux : poco nuvoloso con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 22.4°C, vento debole da NNW (3-4 km/h), umidità al 69%

GLI ORARI DEL TOUR

13.50: inizio diretta su Eurosport1
13.55: partenza da Tours
14.00: inizio diretta su RAI 2 (5 minuti prima del passaggio del gruppo dal “chilometro 0″)
15.35-15.45: scollinamento Côte de Saint-Aignan
16.15-16.30: traguardo volante di Luçay-le-Mâle
17.25-17.45: arrivo a Châteauroux

TOURALCONTRARIO

Ordine d’arrivo della quinta tappa, cronometro individuale Changè – Laval (Espace Mayenne)

1° Brandon McNulty
2° Carlos Verona a 32″
3° Roger Kluge a 42″
4° Mads Pedersen a 57″
5° Bryan Coquard a 1′00″

Classifica generale

1° Amund Grøndahl Jansen
2° Daniel McLay a 28″
3° Ide Schelling a 1′00″
4° Clément Russo a 1′44″
5° Roger Kluge a 1′57″

Miglior italiano: Daniel Oss, 28° a 13′05″

STRAFALGAR SQUARE

L’angolo degli strafalcioni dei telecronisti

De Luca: “Froome un tempo, ahilui, dominava queste prove”
Orlando: “Cronometro che si sta disputando sotto la pioggia di 27 Km”
De Luca: “Un chilometro che misura 27 Km”
De Luca: “Campenaerts quando è partito aveva già un bel distacco”
Garzelli: “Faranno una crona a tutta”
De Luca: “La sbandata della curva”
De Luca: “Il padiso del cicloturista” (paradiso)
De Luca: “I francesi hanno il vezzo di mettere la vocale sull’accento”
De Luca: “Acciaio inix”
De Luca: “Due grandi protagonisti di questo Tour de France delle cronometro”
De Luca: “McNulty è un ottimo prospetto per i grandi giri”
Garzelli: “Guadagna due secondi a chilometri”
Garzelli: “Mark Cavendish tutti lo davano per perso”
De Luca: “36 anni e un piede e mezzo in pensione”
De Luca (prima di un’interruzione pubblicitaria): “È tempo di prendersi una pausa dal Giro d’Italia”
De Luca: “Come ricordevamo”
Garzelli: “In questi anni ci sono stati dei studi”
Garzelli: “In queste curve potrà esserci la prima posizione provvisoria”
De Luca: “Si sta impegnano nelle ultime curve per andare a fermare il cronometro”
Garzelli: “Potrebbe innervosire le squadre della Jumbo-Visma e dell’UAE-Team Emirates”
De Luca: “Bisogna andare nell’età tra le due grandi guerre”
Garzelli: “Quando era nel suolo con la clavicola fuori posto”
Garzelli: “Stile perfetto nella bici a cronometro”
Garzelli: “Roglic si sta difendendo molto bene, dovuto alle grandi ferite”
Garzelli: “Un punto di riferimento per tutti, soprattutto in vista per la classifica generale”
Garzelli (riferendosi alla vittoria nella cronometro del Tour de Suisse): “La grande prova di Uran, che era sconosciuta persino ai suoi stessi dirigenti”
Garzelli: “Vediamo se in questi ultimi 10 secondi è riuscito a recuperare qualcosa” (10 Km)
Garzelli: “Sei secondi di vantaggi”
Garzelli: “Scioglie le gambe Alaphilippe”
Garzelli: “La maglia giolla”
De Luca: “Lo attendevamo protagonista”
De Luca: “La utilizza pochissimo la bici a cronometro Van der Poel” (ha fatto la crono in moto?)
Garzelli: “Van der Poel può contare con 39 secondi di vantaggio”
Garzelli: “Guarda la lucidità che ha in viso Pogacar” (ha esagerato con il cerone?)
De Luca: “Ultimo 3 Km”

DISCOTOUR

Time after time (Cyndi Lauper)

VAN DER POEL DIFENDE LA GIALLA MA POGACAR E’ DI UN ALTRO PIANETA

giugno 30, 2021 by Redazione  
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Tutti aspettavano i grandi specialisti delle prove contro il tempo ed invece Tadej Pogacar, con una prova straordinaria ha superato i più blasonati cronoman ed ha inflitto distacchi piuttosto pesanti ai suoi avversari per la classifica generale. Ottima prova di Van der Poel che disputa la crono della vita e mantiene per pochi secondi il vessillo del primato.

Tadej Pogacar ha di che esser ben lieto.
Non solo è riuscito a conquistare una grande vittoria di tappa ed a rifilare distacchi importanti a tutti i suoi principali rivali per la vittoria finale, ma è anche riuscito a non indossare la maglia gialla.
Questa circostanza è certamente vantaggiosa per lui che punta alla vittoria di Parigi, ma non ha una squadra formidabile.
Vedersi costretto ad impegnare i propri uomini per controllare la corsa già dalla sesta tappa poteva rivelarsi problematico per il leader in pectore di questa corsa, mentre invece, con la maglia gialla ancora sulle spalle di Van der Poel, gli UAE possono lasciare il compito agli uomini della Alpecin, anche perché Van der Poel ha interesse a difendere la maglia il più a lungo possibile, visto che non può coltivare ambizioni sulla classifica finale.
La prova odierna era certamente favorevole agli specialisti. A fronte di una prima parte con una breve salite ed una parte finale più tecnica, con molte curve secche, la parte centrale della prova presentava lungi rettifili sui quali spingere il lungo rapporto, adattissima a uomini come Kung e Van Aert. Niente da fare, questi uomini si sono dovuti accontentare del secondo e del quarto posto, con Vingegaard che si è inserito al terzo, facendo meglio del capitano Roglic che pure è un discreto specialista.
Proprio Roglic certamente aveva per oggi ambizioni ben diverse dal prendere 44 secondi dal connazionale che l’anno scorso gli sfilò la maglia gialla alla vigilia dei campi elisi. In realtà, il capitano della Jumbo ha chiuso con un tempo che sul momento non sembrava male, 25 secondi da Kung che tutti davano come vincitore, meno di un secondo al chilometro dal più accreditato specialista. Alla fine però il tempo dello sloveno è stato peggiore anche di quello di Van der Poel, che doveva sì difendere la maglia gialla ma non ha certo nella prova contro il tempo la sua dote migliore.
Il capoclassifica invece è stato bravissimo non solo a dare tutto sulla strada, ma anche a mettere a frutto le proprie doti di guida della bici. Nella parte finale, molto tecnica con curve cieche e strette, è riuscito addirittura a guadagnare un paio di secondi sullo scatenato Pogacar che ha preferito non rischiare nelle curve più pericolose, mentre la maglia gialla vi si è gettata a capofitto andando a lambire le transenne più di una volta.
L’olandese ha certamente meritato di mantenere il simbolo del primato, cosa nella quale egli stesso non credeva, vista anche la incombente presenza a soli 8 secondi di Alaphilippe che nel 2019 aveva disputato una grandissima prova contro il tempo in quel di Pau.
Il campione del mondo in linea invece ha deluso, solo quattordicesimo ad 1:11 dal vincitore, peggio di Uran che non è male contro il tempo, ma ha comunque 34 anni. Alaphilippe però, in virtù del vantaggio accumulato nelle prime tappe, resiste davanti ai vari big (eccetto Pogacar) in quarta posizione e 48 secondi della maglia gialla.
Molto negativa la prova di Geraint Thomas che già nelle prime tappe non era sembrato in condizione. Il gallese ha accusato un ritardo di 1:18 sul traguardo, solo 26 secondi meglio del compagno di squadra Carapaz che però è uno scalatore puro, di bassa statura e del tutto inadatto a prove come quella odierna.
A ciò va aggiunto il fatto che questa cronometro arrivava al quinto giorno di gara quando i corridori hanno ancora molte energie e, quindi, in un momento in cui le differenze tra gli specialisti ed i meno adatti a questo tipo di sforzo sono più marcate.
In questo senso, anche se Carapaz ha accusato un ritardo di ben 1:44 può ritenersi certamente meno deluso rispetto a Geraint Thomas che rimane dietro di lui in classifica generale. Il migliore degli Ineos è stato Richie Porte che ha concluso la sua prova in nona posizione con un passivo di 55 secondi dal vincitore della tappa. A questo punto, è lecito ipotizzare che Thomas possa essere utilizzato come diversivo per favorire attacchi di Carapaz. L’ecuadoregno è uno che non si spaventa ad attaccare da lontano, come fece al giro d’italia a Courmayeur quando andò a prendersi la rosa per tenerla sino a Verona, e Thomas è un corridore cui, nonostante tutto, non si può conceder troppa libertà. Richie Porte, uscito di classifica per note vicende, dovrebbe invece rivestire il ruolo di gregario di lusso.
In ogni caso, nel week end sulle alpi, potremmo avere ulteriori conferme di queste considerazioni.
Molto lontani tutti gli altri, i vari Lopez, Yates Quintana, Nibali hanno accusato distacchi molto consistenti.
Si tratta di uomini comunque di grande valore che potrebbero animare la sfida sulle montagne e potrebbero avere un piccolo margine di manovra visto il distacco.
In particolare è Lopez che potrebbe sperare in un po’ di libertà nel week end visto il suo distacco di oltre 5 minuti. Il buon Migul Angel è un corridore generoso che sulle alte montagne è in grado di offrire delle buone prove.
La classifica generale, uscita riscritta dalla tappa di oggi, ha però ancora una fisionomia difficilmente decifrabile e si dovrà aspettare il week end sulle alpi (quest’anno piuttosto soft) per avere qualche conferma.
La tappa di dopodomani con arrivo a Le Creusot ed un finale complicato potrebbe già ispirare qualche scaramuccia, mentre domani ci sarà terreno per gli sprinter.
L’unica certezza è che, al momento, Pogacar è nettamente il più forte, ma il Tour è lungo e quello che è successo lo scorso anno insegna che non si può mai essere sicuri.

Benedetto Ciccarone

Pogacar esulta al traguardo di Laval (Getty Images)

Pogacar esulta al traguardo di Laval (Getty Images)

30-06-2021

giugno 30, 2021 by Redazione  
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TOUR DE FRANCE

Lo sloveno Tadej Pogačar (UAE-Team Emirates) si è imposto nella quinta tappa, cronometro individuale Changé – Laval (Espace Mayenne), percorrendo 27.2 Km in 32′00″, alla media di 51 Km/h. Ha preceduto di 19″ l’elvetico Stefan Küng (Groupama – FDJ) e di 27″ il danese Jonas Vingegaard Rasmussen (Team Jumbo-Visma). Miglior italiano Mattia Cattaneo (Deceuninck – Quick Step), 8° a 55″. L’olandese Mathieu van der Poel (Alpecin-Fenix) è ancora maglia gialla con 8″ su Pogačar e 30″ sul belga Wout Van Aert (Team Jumbo-Visma). Miglior italiano Vincenzo Nibali (Trek – Segafredo), 19° a 2′55″

TOUR OF BULGARIA

Il polacco Marceli Boguslawski (HRE Mazowsze Serce Polski) si è imposto nel prologo, circuito a cronometro di Sofia, percorrendo 1 Km in 1′07″, alla media di 53.731 Km/h. Ha preceduto di 2″ il tedesco Michel Aschenbrenner (P&S Metalltechnik) e di 3″ il belga Niels Vandeputte (Alpecin-Fenix Development). Miglior italiano Andrea Biancalani (Gragnano Sporting Club Caselli), 6° a 4″. Boguslawski è il primo leader della classifica con 2″ su Aschenbrenner e 3″ su Vandeputte. Miglior italiano Biancalani, 6° a 4″.

RENDEZ-VOUS A FOUGERES CON MARK CAVENDISH

giugno 30, 2021 by Redazione  
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Come sei anni fa, ancora sull’arrivo di Fougères è Mark Cavendish a vincere la volata di gruppo al Tour de France! Una favola per il folletto dell’Isola di Man ad un passo dal ritiro dalle corse rinato nella Deceuninck-QuickStep ed ora a quota 31 successi nella Grande Boucle. Fantastica la sua volata dopo uno straordinario lavoro dei compagni di squadra con la quale regola al traguardo Nacer Bouhanni (Arkea-Samsic) e Jasper Philipsen (Alpecin-Fenix).

Una tappa, la quarta del Tour de France, che inizia in seno alla protesta dei corridori per i fatti accaduti ieri in merito alla discutibile pericolosità delle strade percorse, dopo 10 Km il gruppo, secondo accordi presi in partenza, decide di fermarsi per qualche minuto. La ripresa è ad andatura lenta, per far tornare le cose alla normalità bisogna aspettare la fuga di giornata grazie all’allungo di Brent Van Moer (Lotto Soudal) e Pierre-Luc Périchon (Cofidis) questa azione contraddistinguerà tutta la frazione. In gruppo l’Alpecin-Fenix della maglia gialla controlla l’andatura tenendo il vantaggio dei fuggitivi a 2’. Il ritmo inizia ad alzarsi soltanto in vista del traguardo volante di Vitré vinto da Van Moer, dietro dopo circa 1’ transita il gruppo regolato da Mark Cavendish (Deceuninck-QuickStep). Ai meno 15 Km dal traguardo è sempre Van Moer ad essere ancora protagonista scattando e portandosi da solo in testa alla corsa mentre Brent Van Moer viene riassorbito, qualche chilometro dopo dal gruppo. Il belga della Lotto Soudal non si arrende tanto che addirittura torna a guadagnare secondi preziosi, ai meno 10 dall’arrivo di Fougères conserva 1’:04”. Soltanto in questa fase di corsa si vedono le squadre dei velocisti dare un sensibile segnale in testa, inizia la Groupama-FDJ a far alzare l’andatura, subito dopo vengono in testa a dar man forte i Deceuninck-QuickStep ed il Team Arkéa Samsic tra di loro a rompere i cambi con l’intento di proteggere il loro compagno di squadra si inseriscono in testa anche i Lotto Soudal in chiara azione di disturbo. L’esito della corsa diventa così incertissimo, il fuggitivo entra negli ultimi 3 Km con ben 33” di vantaggio. Dietro arrivano gli uomini del Team DSM che insieme al grande lavoro ancora dell l’Alpecin-Fenix della Trek – Segafredo e della Bahrain – Victorious riescono a portare il gruppo, ormai lanciatissimo ai meno 2 Km con 21” da recuperare. Davanti Van Moer è a tutta, transita con una decina di secondi sotto l’arco dell’ultimo chilometro e viene ripreso in vista del cartello dei 200 m con il gruppo ormai che si lancia, per forza di cose, in una volata lunghissima con gli Alpecin-Fenix che hanno questa volta come ultimo uomo Jasper Philipsen, il belga esce in testa dalla semicurva prima del traguardo ma deve fare i conti con un redivivo Mark Cavendish che lo passa a centro strada con Nacer Bouhanni alla sua ruota chiude secondo. Il folletto mannese libera tutta la sua emozione con le mani in avanti subito dopo l’arrivo in segno di liberazione, è un sogno da raccontare e rivedere perché fa bene dopo quanto accaduto ieri, intorno a Cavendish in lacrime, nuova maglia verde, gli abbracci di tutti i suoi compagni di squadra. In classifica generale non cambia nulla, domani invece la maglia gialla potrebbe cambiare perché è prevista la prima delle due crono del Tour de France da Changé a Laval Espace Mayenne di 27,2 Km.

Antonio Scarfone

La vittoria di Mark Cavendish a Fougeres (foto: Getty Images Sport)

La vittoria di Mark Cavendish a Fougeres (foto: Getty Images Sport)

LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): CHANGÈ – LAVAL (Espace Mayenne)

giugno 30, 2021 by Redazione  
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Scocca l’ora delle cronometro. Quest’anno ne sono previste due lunge entrambe una trentina di chilometri e la prima di queste va in scena al quinto giorno di gara su di un tracciato prevalentemente pianeggiante e veloce. Un paio di tratti, il primo in partenza e l’ultimo a ridosso del traguardo, interverrano a rallentare le grosse cilindrate dei cronoman, naturali favoriti per la vittoria mentre gli scalatori dovranno stringere i denti per quasi tutti i 27 Km del tracciato

Se lo scorso anno il principale biglietto da visita del Tour erano state le montagne, tante (ben sette arrivi in salita) e subito, il tratto distintivo dell’edizione 2021 sarà il ritorno sul piedistallo delle cronometro individuali. Quest’anno saranno previsti 58 Km da percorrere contro il tempo, un netto passo in avanti sotto quest’aspetto rispetto alle edizioni più recenti (senza contare le cronosquadre l’anno scorso ne sono stati proposti solo 36 Km, 27 nel 2019, 31 nel 2018 e nel 2017 appena 14), anche se non si vedranno chilometraggi monstre come accadeva negli anni ’90, quando l’allora disegnatore del Tour de France Jean-Marie Leblanc soleva inserirne un paio lunghe una sessantina di chilometri cadauna, le quali andavano ad affiancarsi a una cronosquadre anche più lunga e al tradizionale cronoprologo. Di certo non ne saranno contenti gli scalatori, anche perché stavolta si è usata una mano più leggera rispetto allo scorso anno nel tracciare le tappe di montagna, se si pensa che gli arrivi in salita ufficiali saranno solo i due pirenaici del Col de Portet e di Luz-Ardiden (ma come tale è possibile considerare anche la frazione alpina di Tignes, dove l’ultima salita termina a 2 Km dall’arrivo). La prima razione di strada contro il tempo sarà offerta oggi nella quinta tappa, che in 27 Km e 200 metri collegherà due centri, Changè e Laval, che tra loro distano meno di 4 Km e che proporrà un tracciato abbastanza filante, sia sotto l’aspetto planimetrico, sia sotto quello altimetrico. Si fregano dunque le mani i cronoman e leggermente meno i passisti attrezzati per l’esercizio del tic-tac perché questi ultimi hanno bisogno di percorsi perfettamente pianeggianti per rendere al meglio e proprio subito dopo esser scesi dalla rampa di lancio di Changè dovrà essere affrontata l’unica vera salita prevista dal tracciato, lunga un chilometro esatto e caratterizzata da una pendenza media del 5.2%. Nulla di trascendentale, dunque, ma anche quei cronoman che hanno bisogno di qualche chilometro per “carburare” potrebbero patirla, prima che la strada torni a loro favore, prevalentemente pianeggiante e spezzata da rare curve. Il tracciato tornerà poi a farsi complicato negli ultimi 2.2 Km, disegnati sulle strade del quartiere Hilard di Laval con una serie di curve secche ravvicinate che raccorderanno un tratto nel quale si tornerà brevemente a salire (circa mille metri d’ascesa, anche se salita vera s’incontrerà solamente nei primi 300 metri al 5.3%): è un tratto che rallenterà giocoforza i cronoman e che potrebbe rivelarsi determinante per il successo se i favoriti per la vittoria odierna si presenteranno all’imbocco del segmento conclusivo di questa crono raccolti nel fazzoletto di pochi secondi.

L’Espace Mayenne di Laval e l’altimetria della quinta tappa (@Conseil départemental de la Mayenne)

L’Espace Mayenne di Laval e l’altimetria della quinta tappa (@Conseil départemental de la Mayenne)

L’ANGOLO DELLA STORIA

Laval è alla sua seconda presenza sul tracciato del Tour e anche il precedente del 1999 è stato all’insegna della velocità. A terminare nel capoluogo del dipartimento della Mayenne non fu, però, una cronometro ma una tappa per velocisti, la terza frazione del primo dei sette Tour vinti con l’inganno da Lance Armstrong, al quale l’UCI poi toglierà tutti i successi senza assegnarli al corridore giunto secondo in classifica: se l’avessero fatto quel Tour lo avrebbe conquistato l’elvetico Alex Zülle con 2’49” sullo spagnolo Fernando Escartín e 7’06” sul francese Laurent Dufaux, mentre le sei edizioni successive avrebbero avuto come vincitori il tedesco Jan Ullrich (2000, 2001 e 2003), lo spagnolo Joseba Beloki (2002), il tedesco Andreas Klöden (2004) e Ivan Basso (2005). Tornando alla tappa di Laval, ad imporsi fu il belga Tom Steels che precedette allo sprint il tedesco Erik Zabel e l’australiano Stuart O’Grady. Primo italiano fu Nicola Minali, quarto, mentre solo decimo si classificò Mario Cipollini, che il giorno prima si era piazzato terzo nella volata di Saint-Nazaire (pure vinta da Steels) e poi troverà modo di rifarsi nei giorni successivi, quando farà sue ben quattro frazioni consecutive, stabilendo anche il record di tappa in linea più veloce della storia sul traguardo di Blois, al termine di una frazione letteralmente “volata” a 50,355 km/h.

METEO TOUR

Le previsioni meteo per la tappa del giorno

Changè – partenza primo corridore : nubi sparse con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 17.3°C, vento debole da W (9-11 km/h), umidità al 89%
Laval (Espace Mayenne) – arrivo maglia gialla : cielo coperto con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 19.5°C, vento moderato da NW (11-13 km/h), umidità al 82%

GLI ORARI DEL TOUR

12.10: inizio diretta su Eurosport1
12.15: partenza del primo corridore da Changè
12.47: arrivo del primo corridore a Laval
13.30: inizio diretta su RaiSport
14.00: inizio diretta su RAI 2 (a circa 15 Km dalla partenza)
16.50: partenza della maglia gialla da Changè
17.22: arrivo della maglia gialla a Laval

TOURALCONTRARIO

Ordine d’arrivo della quarta tappa, Redon – Fougères

1° Roger Kluge
2° Davide Ballerini a 3′12″
3° Pierre-Luc Périchon a 5′19″
4° Christopher Juul-Jensen a 5′29″
5° Mikkel Bjerg s.t.

Classifica generale

1° Amund Grøndahl Jansen
2° Clément Russo a 50″
3° Daniel McLay a 53″
4° Ide Schelling a 1′27″
5° Roger Kluge a 3′06″

Miglior italiano: Daniel Oss, 27° a 11′44″

STRAFALGAR SQUARE

L’angolo degli strafalcioni dei telecronisti

Garzelli: “Porchè”
De Luca: “La sicurezza è arrivata a livelli che non è più ammissibile”
De Luca: “Tre curve secche di novanta gradi”
Garzelli: “In questo momento sta tirando l’uomo di sempre, Tim Declercq”
De Luca: “È stato catapultato tra la ruota posteriore di Tim Merlier”
De Luca: “In situazioni limiti”
Garzelli (parlando delle bici moderne): “Bellissimi questi bolidi che però devi spingere”
Borgato: “Ultimi 300 metri completamente rettilinei e pianeggianti” (la strada era in salita e c’era una curva che iniziava ai meno 200 metri e finiva a 50 metri dall’arrivo)
Garzelli: “Traguardo volanti”
Garzelli: “Molti volti sono importanti”
De Luca: “Va a sfilare i corridori la telecamera”
Garzelli: “Cavendish va a vincere questo traguardo volante” (era la volata per il terzo posto)
Garzelli: “Ottimo passistima”
De Luca: “Pedala gran bene il ragazzo belga”
Garzelli: “Compagni della Lotto Soudal di Van Moer”

DISCOTOUR

I’m Back (T.I.)

29-06-2021

giugno 29, 2021 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

TOUR DE FRANCE

Il britannico Mark Cavendish (Deceuninck – Quick Step) si è imposto nella quarta tappa, Redon – Fougères, percorrendo 150.4 Km in 3h20′17″, alla media di 45.056 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Nacer Bouhanni (Team Arkéa Samsic) e il belga Jasper Philipsen (Alpecin-Fenix). Miglior italiano Sonny Colbrelli (Bahrain – Victorious), 11°. L’olandese Mathieu van der Poel (Alpecin-Fenix) è ancora maglia gialla con 8″ sul francese Julian Alaphilippe (Deceuninck – Quick Step) e 31″ sull’ecuadoriano Richard Antonio Carapaz Montenegro (INEOS Grenadiers). Miglior italiano Vincenzo Nibali (Trek – Segafredo), 16° a 55″

IN THE FOOTSTEPS OF THE ROMANS (Bulgaria)

Il greco Georgios Bouglas (nazionale greca) si è imposto nella seconda ed ultima tappa, Banya – Razlog, percorrendo 137.3 Km in 3h02′30″, alla media di 45.143 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’ucraino Vitalii Novakowskyi (Eurocar Grawe Ukraine) e l’italiano Giovanni Lonardi (Bardiani-CSF-Faizanè). Il tedesco Immanuel Stark (P&S Metalltechnik) si impone in classifica con 4″ sul polacco Paweł Cieślik (Voster ATS Team) e 20″ sul connazionale Tobias Nolde (P&S Metalltechnik). Miglior italiano Alessandro Tonelli (Bardiani-CSF-Faizanè), 7° a 1′15″.

LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): REDON – FOUGÈRES

giugno 29, 2021 by Redazione  
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Ultima tappa in terra bretone ancora favorevole ai velocisti. Questa sarà, assieme alle due cronometro, l’unica tra le frazioni in linea a non proporre nemmeno un GPM, anche se il tracciato non sarò del tutto pianeggiante. Principale insidia per gli sprinter sarà il rettilineo d’arrivo in salita con curva a destra che terminerà a 50 metri dalla linea d’arrivo

È la seconda tappa disegnata a favore dei velocisti ed anche la più facile del Tour 2021. Assieme alle due cronometro, sarà l’unica tra le 19 frazioni in linea di questa edizione a non presentare nemmeno un gran premio della montagna, anche se le difficoltà altimetriche non mancheranno nemmeno oggi. In Francia la vera pianura è cosa rara e di certo è quasi impossibile trovarla sulle strade della Bretagna, che oggi accoglieranno il Tour per il quarto e ultimo giorno consecutivo. Stavolta le colline faranno prevalentemente da fondale a un tracciato punteggiato da tanti piccoli mangia e bevi, senza mai incontrare tratti di salita vera. Sull’altimetria si notato un paio di tratti che spiccano sugli altri – 1 Km al 4.5% per raggiungere il centro di Bain-de-Bretagne attorno al 36° Km di gara e uno strappo di 900 metri al 5.8% da scavalcare a una ventina di chilometri dall’arrivo – ma si tratta di difficoltà che il gruppo supererà in scioltezza e che non fanno paura ai velocisti. Questi ultimi, invece, temeranno gli ultimi duecento metri perché in quel frangente la strada tenderà leggermente a salire – e questo già potrebbe costituire un problema per quegli sprinter che prediligono i finali belli lisci – e, contemporaneamente, a curvare verso destra al punto che oggi il rettilineo d’arrivo sarà brevissimo, lungo una cinquantina di metri appena. Nulla d’insormontabile per molti degli sprinter in gara, se si pensa che su questo stesso finale nel 2015 ci fu volatona di gruppo con ben novantasei corridori classificati con lo stesso tempo del vincitore.

Scorcio di Fougères e l’altimetria della quarta tappa (chateau-fougeres.com)

Scorcio di Fougères e l’altimetria della quarta tappa (chateau-fougeres.com)

L’ANGOLO DELLA STORIA

Abbiamo appena messo l’acquolina alla bocca a chi si sarà dimenticato com’era terminata la tappa giunta a Fougères nel 2015. Vi rinfreschiamo subito la memoria dicendovi che in questo precedente a tagliare a braccia levate la linea del traguardo era stato uno dei “re” dello sprint, il britannico Mark Cavendish, che nell’occasione avrà la meglio sul tedesco André Greipel e sullo slovacco Peter Sagan, che grazie all’abbuono conquistato sale dal quarto al secondo posto della classifica, fermandosi a 11” dal primato di Chris Froome, maglia gialla in seguito alla mancata partenza del leader della corsa, il tedesco Tony Martin, che il giorno prima aveva terminato la tappa di Le Havre con una clavicola fratturata. In precedenza il Tour aveva proposto un arrivo a Fougères esattamente 30 anni prima, al termine di una tappa di tutt’altro spessore, una cronometro a squadre di 73 Km che fu conquistata dalla La Vie Claire, la formazione nella quale militavano il grande favorito per la vittoria finale e il suo “delfino”, vale a dire Bernard Hinault – che quell’anno conquisterà il suo quinto e ultimo Tour – e il corridore che l’anno successivo lo seguirà nell’albo d’oro della Grande Boucle, l’americano Greg LeMond.

METEO TOUR

Le previsioni meteo per la tappa del giorno

Redon : nubi sparse, 20.3°C, vento debole da NW (10-11 km/h), umidità al 66%
Châteaugiron (66.7 Km): nubi sparse, 20.9°C, vento moderato da NNW (14-17 km/h), umidità al 67%
Vitré – traguardo volante (114.4 Km): cielo coperto con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 20.4°C, vento moderato da NW (15-17 km/h), umidità al 69%
Fougères : nubi sparse con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 19.3°C, vento moderato da NW (19-22 km/h), umidità al 77%

GLI ORARI DEL TOUR

13.20: inizio diretta su Eurosport1
13.25: partenza da Redon
13.40: partenza ufficiale
14.00: inizio diretta su RAI 2 (a circa 15 Km dalla partenza)
16.05-16.20: traguardo volante di Vitrè
16.50-17.10: arrivo a Fougères

TOURALCONTRARIO

Ordine d’arrivo della terza tappa, Lorient – Pontivy

1° Caleb Ewan (vittoria annullata)
1° Marco Haller
2° Ide Schelling a 55″
3° Daniel Oss a 57″
4° Jasper De Buyst a 1′00″
5° Clément Russo s.t.

Classifica generale

1° Clément Russo
2° Amund Grøndahl Jansen a 17″
3° Daniel McLay a 46″
4° Ide Schelling a 2′05″
5° Tony Martin a 3′03″

Miglior italiano: Daniel Oss, 28° a 12′01″

STRAFALGAR SQUARE

L’angolo degli strafalcioni dei telecronisti

Garzelli: “Bisogna capire quella spalla sinistra”
Garzelli: “Sfortunatamente per lui si è rimesso in piedi”
De Luca: “Criterium molto ben pagati dagli organizzatori dei corridori”
Garzelli: “Stanno pedalendo”
De Luca: “Il presidente dell’UCI è al seguito del Giro d’Italia in questi giorni”
Garzelli: “Gli stessi organizzatore”
De Luca: “È stato nomitato”
De Luca: “Van der Poel è stato figlio di, nonno di”
De Luca: “Cadenvish” (Cavendish)
De Luca: “In tutto il mando”
Colbrelli: “Inseguire Van der Poel era impossibile perchè è un altro pianeta”
Garzelli (a proposito dei GPM): “Domani solo qualche punto in palio” (non sono previsti GPM nella tappa di Fougères)
Giovannelli: “Tim Merlier non è ancora 100%”
De Luca: “La frattura che ha causato quella caduta”
Garzelli: “È cacaduto”
Garzelli: “Semicurva a 100 metri l’arrivo”
De Luca: “Le attenzione sono tutte per questa macchina bianca, Caleb Ewan”
Televideo: “Ces Bol” (Cees Bol)
Televideo: “Antonio Turgi” (Anthony Turgis)
Televideo: “Mattej Mohoric” (Matej)
Televideo: “Miglia Scotson” (Miles, mannaggia al traduttore automatico)

DISCOTOUR

Che patatrac (Trix)

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