MATHIEU DA MATTI! BURGAUDEAU VINCE A AUBAGNE. ROGLIC RESTA IN GIALLO

marzo 11, 2022 by Redazione  
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Con un’azione da navigato finisseur a circa 8 km dall’arrivo, Mathieu Burgaudeau (Team Total Energies) guadagna una ventina di secondi sul gruppo maglia gialla e resiste fin sul traguardo di Aubargne, dove conquista per un pelo la prima vittoria in carriera. Primoz Roglic (Team Jumbo Visma) conserva la maglia gialla e domani l’arrivo sul Col de Turini sarà decisivo perr l’esito finale della Parigi Nizza 2022.

La sesta tappa da Courthezon ad Aubagne è la più lunga della Parigi Nizza 2022 con i suoi 213.6 km. Lungo il percorso sono distribuiti cinque GPM di seconda e di terza categoria ma potrebbero tranquillamente essere sette poiché altre due salite sono classificate come traguardo volante. Visto lo sparpaglio della tappa di ieri, con l’arrivo della fuga e di un gruppo risicatissimo di pretendenti alla vittoria finale, non escludiamo di trovarci ad una copia della tappa di ieri, con in più altri 25 km da percorrere. Nizza si avvicina e Primoz Roglic ha messo una bella ipoteca sulla vittoria finale. Il forte ciclista sloveno oggi dovrà controllare la situazione e tenere gli occhi aperti, in attesa dell’esame forse decisivo del Col de Turini, arrivo della tappa di domani. La fuga di giornata si formava dopo pochi km dal via grazie all’azione di sei ciclisti: Yevgeniy Fedorov (Team Astana Qazaqstan), Valentin Madouas (Team Groupama FDJ), Johan Jacobs (Team Movistar), Julius Van Den Berg (Team EF Education EasyPost), Victor Koretzky (Team B&B Hotels KTM) e Sebastien Grignard (Team Lotto Soudal). , primo GPM di giornata, con un vantaggio sul gruppo maglia gialla che sfiorava i 4 minuti. Madouas scollinava in prima posizione. Dopo 60 km il vantaggio della fuga si manteneva stabile intorno ai 4 minuti e mezzo. Van Den Berg si aggiudicava il traguardo volante del Col du Pointou posto al km 65.5. Adesso i ciclisti dovevano affrontare una cinquantina di km interlocutori tra discesa e pianura prima di imbattersi nella seconda metà della tappa, la più difficile dal punto di vista altimetrico. Nel giro di una ventina di km si dovevano scalare i due GPM ravvicinati del Col du Sambuc e del Col de Portes. Su entrambi scollinava per primo Madouas, accrescendo così il suo bottino di punti per la speciale classifica dei GPM. Il francese della Groupama FDJ scollinava in prima posizione anche sul Col de Pas de la Couelle, penultimo GPM in programma oggi, posto al km 160.6. Di lì a poco i ciclisti avrebbero affrontato il Col de l’Espigoulier, ultimo e più impegnativo GPM della tappa odierna con i suoi 11 km di lunghezza. Proprio all’inizio della scalata si staccavano Madouas e Fedorov. Il gruppo maglia gialla, che intanto aveva aumentato l’andatura, era segnalato a una trentina di secondi di ritardo da Jacobs e Koretzky, sui quali nel frattempo si era portato Matthew Holmes (Team Lotto Soudal). Erano Trek Segafredo e Team Jumbo Visma a tirare in testa al gruppo. Holmes faceva in tempo a scollinare in prima posizione poco prima di essere ripreso dal gruppo maglia gialla insieme a Koretzky e Jacobs. Il gruppo afrrontava la discasa verso il traguardo volante di Lascours forte di una sessantina di ciclisti. Stefan Kung (Team Groupama FDJ) era vittima di una foratura e si fermava a bordo strada in attesa dell’assistenza da parte della sua ammiraglia. Soren Kragh Andersen (Team DSM) accelerava in discesa e guadagnava una decina di secondi sul gruppo tirato dal Team Trek Segafredo. Il danese veniva ripreso a poco più di 15 km dall’arrivo. Iniziavano alcuni scatti nei pressi del traguardo volante di Lascours. In tre si avvantaggiavano sul gruppo: Georg Zimmermann (Team Intermarchè Wanty Gobert), Guillaume Martin (Team Cofidis) e Mathieu Burgaudeau (Team Total Energies). Quest’ultimo si aggiudicava il traguardo volante e accelerava, riuscendo ad accumulare nel giro di tre km un vantaggio di 20 secondi sul gruppo. Burgaudeau dava tutto e sotto la flamme rouge dell’ultimo km aveva ancora una decina di secondi di vantaggio. Il francese riusciva a tagliare il traguardo con il gruppo che aveva lanciato la volata ma che non riusciva a sopravanzare Burgaudeau. In seconda posizione di piazzava Mads Pedersen (Team Trek Segafredo) mentre terzo era Wout Van Aert (Team Jumbo Visma). A completare la top five erano Biniam Girmay (Team Intermarchè Wanty Gobert) in quarta posizione e Bryan Coquard (Team B&B HotelsKTM). Da segnalare nella top ten il decimo posto di Luca Mozzato (Team B&B Hotels KTM). Burgaudeau ottiene la prima vittoria non solo del 2022 ma dell’intera carriera da professionista. Primoz Roglic (Team Jumbo Visma) conserva agevolmente la maglia gialla con 39 secondi di vantaggio su Simon Yates (Team BikeExchange Jayco) e 41 secondi di vantaggio su Pierre Latour (Team Total Energies). Domani, come già accennato, è in programma la penultima tappa da Nizza al Col de Turini lunga poco più di 155 km. Quest’ultima salita è diventata una meta classica degli ultimi anni nella breve corsa francese ed i suoi 15 km ad oltre il 7% di pendenza media daranno una fisionomia pressoché definitiva alla classifica generale.

Giuseppe Scarfone

Mathieu Burgaudeau vince ad Aubagne (foto: Getty Images)

Mathieu Burgaudeau vince ad Aubagne (foto: Getty Images)

10-03-2022

marzo 10, 2022 by Redazione  
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PARIGI-NIZZA

Lo statunitense Brandon McNulty (UAE Team Emirates) si è imposto nella quinta tappa, Saint-Just-Saint-Rambert – Saint-Sauveur-de-Montagut, percorrendo 188.8 Km in 4h53′30″, alla media di 38.596 Km/h. Ha preceduto di 1′58″ il francese Franck Bonnamour (B&B Hotels-KTM) e il connazionale Matteo Jorgenson (Movistar Team). Miglior italiano Fabio Felline (Astana Qazaqstan Team), 60° a 12′08″. Lo sloveno Primoz Roglic (Jumbo-Visma) è il nuovo leader della classifica con 39″ sul britannico Simon Yates (Team BikeExchange-Jayco) e 41″ sul francese Pierre-Roger Latour (TotalEnergies). Miglior italiano Felline, 41° a 11′14″.

TIRRENO-ADRIATICO

Lo sloveno Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) si è imposto nella quarta tappa, Cascata delle Marmore – Bellante, percorrendo 202 Km in 4h48′39″, alla media di 41.989 Km/h. Ha preceduto di 2″ il danese Jonas Vingegaard (Jumbo-Visma) e il francese Victor Lafay (Cofidis). Miglior italiano Giulio Ciccone (Trek-Segafredo), 5° a 5″. Pogacar è il nuovo leader della classifica con 9″ sul belga Remco Evenepoel (Quick-Step Alpha Vinyl Team) e 21″ sull’italiano Filippo Ganna (INEOS Grenadiers)

ISTARSKO PROLJEĆE – ISTRIAN SPRING TROPHY

Lo sloveno Matevz Govekar (Tirol KTM Cycling Team) si è imposto nel prologo, circuito a cronometro dell’aeroporto di Orsera, percorrendo 1.5 Km in 1′49″, alla media di 49.541 Km/h. Ha preceduto di 1″ il francese Alex Baudin (Swiss Racing Academy) e l’elvetico Robin Froidevaux (Swiss Racing Academy). Miglior italiano Filippo Fortin (Maloja Pushbikers), 13° a 3″. Govekar è il primo leader della classifica con 1″ su Baudin e Froidevaux. Miglior italiano Fortin, 13° a 3″.

BELLANTE PER POGACAR. TAPPA E MAGLIA PER IL CAMPIONE SLOVENO

marzo 10, 2022 by Redazione  
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Uno spettacolare Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) è protagonista di una maestosa prova di forza sull’arrivo in salita di Bellante. Lo sloveno con una fiammata impressionanteall’ultimo km lascia sul posto i suoi avversari che non riescono a rispondere al suo scatto. Lo sloveno vince praticamente in solitaria e diventa la nuova maglia azzurra. E domani a Fermo, in un finale caratterizzato da un paio di muri con pendenze che superano il 20%, Pogacar ha le carte in regola per concedere il bis.

La quarta tappa della Tirreno Adriatico 2022 parte dalla Cascata delle Marmore e termina a Bellante dopo 202 km. Gli Appennini Umbri e Laziali saranno protagonisti nella parte iniziale e centrale della tappa prima di scendere verso la pianura abruzzese nei dintorni di Teramo, non lontano dalla costa adriatica. Il Valico Torre Fuscello, posto dopo quasi 40 km, farà da trampolino per la probabile fuga di giornata ed il finale con l’insidioso circuito di Bellante da ripetere tre volte determinerà il vincitore di tappa e chissà, anche il nuovo ‘indossatore’ della maglia azzurra, visto che Filippo Ganna (Team INEOS) è atteso ad un esame molto impegnativo sullo strappetto che porta al traguardo che presenta punte massime dell’11%. Dopo la partenza il gruppo restava compatto fino all’inizio della scalata vera e propria verso il GPM del Valico di Torre Fuscello. Si formava quindi la fuga di giornata grazie all’azione di dieci ciclisti: Lilian Calmejane (Team AG2R Citroen), Jasha Sutterlin (Team Bahrain Victoriuos), Jhonatan Restrepo (Team Drone Hopper – Androni Giocattoli), Jonathan Caicedo (Team EF Education EasyPost), Diego Rosa (Team EOLO Kometa), Einer Rubio (Team Movistar), Warren Barguil (Team Arkea Samsic), Rsgabu Grmay (Team BykeExchange jayco), Chris Hamilton (Team DSM) e Quinn Simmons (Team Trek Segafredo). Dopo 30 km il vantaggio della fuga era di 3 minuti e 10 secondi. Simmons scollinava in prima posizione mentre il gruppo maglia azzurra, tirato dal Team INEOS, era segnalato di ritardo ad oltre 5 minuti di ritardo. Caleb Ewan (Team Lotto Soudal), vincitore ieri a Terni, si ritirava al km 38, praticamente in corrispondenza con lo scollinamento del GPM. Simmons si aggiudicava anche il traguardo volante di Ascoli Piceno posto al km 130.4. La fuga entrava nel circuito finale di Bellante avendo più di 3 minuti di vantaggio sul gruppo maglia azzurra. Team Jumbo Visma e UAE Team Emirates erano le squadre più vivaci in testa al gruppo e lavoravano per i propri capitani, rispettivamente Jonas Vingegaard e Tadej Pogacar. A 50 km dalla conclusione il vantaggio della fuga era sceso sotto i 3 minuti. Sulla prima scalata verso Bellante Simmons scattava, lasciandosi alle spalle i compagni di fuga. Ma era nel gruppo maglia azzurra che iniziava la bagarre col Julian Alaphilippe (Team Quick Step Alpha Vinyl) a fare il forcing per il suo compagno di squadra Remco Evenepoel, lanciandolo nella discesa dopo il primo scollinamento. Il belga non si lasciava pregare e accelerava, portandosi con sé Tadej Pogacar (UAE Team Emirates), Filippo Ganna (Team INEOS) e Jay Hindley (Team Bora Hansgrohe). Il quartetto dopo qualche schermaglia si rialzava, facendosi riprendere dal gruppo inseguitore. Simmons scollinava per la seconda volta sul GPM di Bellante mantenendo un vantaggio di cuna quarantina di secondi sul gruppo maglia azzurra tirato dal Team Jumbo Visma. Simmons, diventava il nuovo leader della classifica GPM e veniva ripreso a 13 km dall’arrivo. Scattava quindi Valentin Ferron (Team Total Energies). A 10 km dalla conclusione il francese aveva 10 secondi di vantaggio sul gruppo. In testa al gruppo era molto attivo il Team Trek Segafredo ed era proprio Simmons a tirare con decisione.Ferron veniva ripreso a poco più di 4 km dall’arrivo. All’inizio della terza ed ultima ascesa verso il traguardo di Bellante scattavano Damiano Caruso (Team Bahrain Victorious) e Romain Bardet (Team DSM). L’azione dell’italiano e del francese allungava il gruppo. Tra le vittime illustri di questa accelerazione si segnalava Richard Carapaz (Team INEOS). A poco più di 2 km dal termine scattava Remco Evenepoel (Team Quick Step Alpha Vinyl, mentre si staccava la maglia azzurra Filippo Ganna (Team INEOS). Ad ogni rallentamento risaliva Marc Soler (UAE Team Emirates) nche lavorava per Pogacar. Si staccava anche Julian Alaphilippe dopo l’ottimo lavoro svolto per Evenepoel. A circa 1 km dall’arrivo, nel tratto più duro della salita, uno strepitoso Pogacar era protagonista di un allungo sensazionale. Lo sloveno guadagnava in progressione sui diretti avversari ed andava a vincere praticamente da solo sul traguardo di Bellante. A 2 secondi in seconda posizione si piazzava Jonas Vingegaard (Team Jumbo Visma) mentre al terzo posto chiudeva il podio parziale Victor Lafay (Team Cofidis). Quarto era Evenepoel mentre Giulio Ciccone (Team Trek Segafredo) chiudeva la top five a 5 secondi di ritardo da Pogacar. Dopo aver dominato l’UAE Tour e le Strade Bianche, Pogacar sale al primo posto in classifica generale diventando la nuova maglia azzurra. Inseguono a 9 secondi di ritardo Evenepoel ed a 21 secondi di ritardo Ganna, che ha avuto la forza di resistere sull’ultima salita e non sprofondare eccessivamente nelle retrovie. Domani è in programma la quinta tappa da Sefro a Fermo. E’ la classica tappa marchigiana della Tirreno Adriatico, con un percorso che presenta moltissimi saliscendi. Con l’entrata nella provincia di Fermo, a 56 km dalla conclusione, inizieranno le insidie maggiori per il gruppo, che dovrà affrontare tre GPM l’ultimo dei quali, posto in corrispondenza con la linea del traguardo, è un muro vero e proprio con pendenze che raggiungono anche il 20%.

Antonio Scarfone

Tadej Pogacar vince a Bellante (foto: Sprint Cycling Agency)

Tadej Pogacar vince a Bellante (foto: Sprint Cycling Agency)

MCNULTY, FUGGITIVO TRA I FUGGITIVI. VITTORIA DELLO STATUNITENSE, ROGLIC NUOVA MAGLIA GIALLA

marzo 10, 2022 by Redazione  
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Dopo aver perso irrimediabilmente tempo nelle prime tappe, Brandon McNulty, capitano designato dell’UAE Team Emirates per la Parigi Nizza 2022, si reinventa fuggitivo e va a vincere in solitaria sul traguardo di Saint-Sauveur-de-Montagut, scattando in modo deciso sul Col de la Mure, guadagnando terreno sui compagni di fuga e mantenendo un vantaggio tale da non essere più ripreso. Cambia invece la maglia gialla, ora sulle spalle di Primoz Roglic (Team Jumbo Visma), dopo che Wout Van Aert non riusciva a tenere il ritmo dei migliori proprio sul Col de la Mure.

Dopo lo show offerto ancora una volta dal Team Jumbo Visma nella cronometro di Montlucon, oggi alla Parigi Nizza, sempre più dominata dai colori giallo neri della formazione olandese, va di scena una quinta tappa insidiosissima, dove gli uomini di classifica sono chiamati alla massima attenzione ed anche a tentare attacchi in un percorso reso complicato dalla presenza di cinque GPM. In particolare, dei tre GPM di prima categoria spalmati sul percorso, l’ultimo – il Col de la Mure – è il più difficile con i suoi 7.6 km all’8.3%. Dallo scollinamento mancheranno ancora più di 30 km all’arrivo di Saint-Sauveur-de-Montagut, nei quali bisognerà scalare la salita di Saint-Vincent-de-Durfort classificata come traguardo volante e capiremo se e quanti uomini faranno parte del gruppo, presumibilmente ridotto. Wout Van Aert parte da Saint-Just-Saint-Rambert in maglia gialla e nonostante i gradi di capitano appartengano a Primoz Roglic, tra le file del Team Jumbo Visma e tra gli appassionati di ciclismo c’è curiosità per capire se il campione belga sia capace di mantenerla ancora con le prime insidie altimetriche. Dopo la partenza da Saint-Just-Saint-Rambert, da cui si segnalavano ben 18 ritiri tra i quali quelli di Matteo Trentin (UAE Team Emirates), Neilson Powless (Team EF Education EasyPost), Dylan Groenewegen (Team Jumbo Visma), Gino Mader (Team Bahrain Victorious), Stefan Bissegger (Team EF Education EasyPost) ed Yves Lampaert (Team Quick Step Alpha Vinyl), si formava la fuga di giornata intorno al km 12 grazie all’azione di dieci ciclisti: Ruben Fernandez (Team Cofidis), Laurent Pichon (Team Arkea Samsic), Valentin Madouas (Team Groupama FDJ), Brandon McNulty (UAE Team Emirates), Matteo Jorgenson (Team Movistar), Harm Vanhoucke (Team Lotto Soudal), Owain Doull (Team EF Education EasyPost), Franck Bonnamour (Team B&B Hotels KTM), Anthony Turgis (Team Total Energies) e Michael Morkov (Team Quick Step Alpha Vinyl). I fuggitivi iniziavamo il primo GPM in programma, il Col de la Croix de Chaubouret, con circa 2 minuti di vantaggio sul gruppo maglia gialla tirato dagli uomini del Team Jumbo Visma. Era Madouas a scollinare in prima posizione. Nella discesa successiva il vantaggio della gufa arrivava a sfiorare i 6 minuti e la maglia gialla virtuale era indossata da Ruben Fernandez. Dopo 60 km il vantaggio della fuga sul gruppo era di 6 minuti e 50 secondi. Madouas scollinava per primo anche sul successivo GPM della Côte de Saint-Jeure-d’Ay posto al km 79.1 e diventando così il leader virtuale della classifica di specialità. Morkov si aggiudicava il primo traguardo volante di Etables posto al km 83. Dopo 90 km il vantaggio della fuga superava i 7 minuti. Sulla Côte de Saint-Romain-de-Lerps iniziavano a staccarsi alcuni velocisti come Jasper Philipsen (Team Alpecin Fenix) e Fabio Jakobsen (Team Quick Step Alpha Vinyl). Madouas scollinava in prima posizione. Il francese si ripeteva anche sulla successiva Côte de Toulaud posta al km 129.6, mentre il gruppo cercava di organizzare l’inseguimento. I fuggitivi iniziavano la scalata del Col de la Mure con 6 minuti di vantaggio sul gruppo maglia gialla. L’elevato ritmo imposto dal gruppo faceva vittime eccellenti come David Gaudu (Team Groupama FDJ) e soprattutto Wout Van Aert (Team Jumbo Visma). Era il Team Arkea Samsic a fare un forcing costante lungo il tratto più duro della salita, con pendenze che oscillavano tra il 7 e l’8 %. McNulty restava da solo al comando e scollinava in prima posizione con 1 minuto di vantaggio sugli immediati inseguitori, mentre il gruppo dei migliori, ridotto ad una ventina di unità, era segnalato a oltre 5 minuti di ritardo. A 25 km dalla conclusione McNulty aveva 1 minuto e 10 secondi di vantaggio sul terzetto formato da Vanhoucke, Jorgenson e Bonnamour. Mc Nulty iniziava a salire verso Saint-Vincent-de-Durfort, un GPM spacciato per traguardo volante. Lo statunitense conservava un vantaggio di circa 1 minuto sugli immediati inseguitori. Nel gruppo dei migliori, a oltre 6 minuti di ritardo da McNulty, il Team Total Energies faceva un forcing forsennato che metteva il gruppo in fila indiana. Nel frattempo McNulty si aggiudicava il traguardo volante di Saint-Vincent-de-Durfort90. A 10 km dall’arrivo scattava Daniel Martinez (Team INEOS), settimo in classifica generale a 1 minuto e 7 secondi di ritardo da Van Aert. A impegnarsi in prima persona per ricucire sul colombiano erano Primoz Roglic (Team Jumbo Visma) ed Aleksandr Vlasov (Team Bora Hansgrohe). Martinez veniva ripreso a circa 7 km dall’arrivo. McNulty andava a vincere in solitaria sul traguardo di Saint-Sauveur-de-Montagut. Bonnamour era secondo a 1 minuto e 58 secondi di ritardo, davanti a Jorgenson. Vanhoucke era quarto a 2 minuti e 30 secondi di ritardo da McNulty mentre chiudeva la top five Pichon a 4 minuti e 1 secondo di ritardo da McNulty. Il drappello dei migliori era regolato da Pierre Latour (Team Total Energies) con un ritardo di 5 minuti e 43 secondi di ritardo da McNulty. Dopo aver vinto nel 2022 due corse di un giorno, il Trofeo Calvia e la Faun Ardeche Classic, McNulty ottiene la terza vittoria in una corsa a tappe, per di più WT. In classifica generale Primoz Roglic (Team Jumbo Visma) diventa la nuova maglia gialla con 39 secondi di vantaggio su Simon Yates (Team BikeExchange Jayco) e 41 secondi di vantaggio sullo stesso Latour. Domani è in programma la sesta tappa da Courthezon ad Aubagne, lunga più di 213 km e cosparsa anch’essa di GPM. Saranno cinque come quelli di oggi, più facili visto che sono soltanto di seconda e di terza categoria ma altrettanto interessanti per le strategie che saranno messe in campo. Il Col de l’Espigoulier è l’ultimo che verrà affrontato e dal suo scollinamento mancheranno una trentina di km all’arrivo.

Giuseppe Scarfone

Brandon McNulty vince a Saint-Sauveur-de-Montagut (foto: Getty Images)

Brandon McNulty vince a Saint-Sauveur-de-Montagut (foto: Getty Images)

A TERNI LA LOTTERIA DELLE VOLATE PREMIA CALEB EWAN. GANNA RESTA IN MAGLIA AZZURRA

marzo 10, 2022 by Redazione  
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Caleb Ewan (Team Lotto Soudal) vince la volata di Terni ottenendo la terza vittoria stagionale, al termine di una tappa frizzante, in cui si sono fatti vivi nel finale con un attacco a lunga gittata uomini di classifica come Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) e Julian Alaphilippe (Team Quick Step Alpha Vinyl). Filippo Ganna (Team INEOS) conserva agevolmente la maglia azzurra e domani dovrà difenderla in una tappa che presenta l’impegnativo circuito finale di Bellante con pendenze che arrivano all’11%.

La terza tappa della Tirreno Adriatico 2022 ricalca per grandi linee quella del giorno prima. Si parte da Murlo e si arriva a Terni dopo 170 km piuttosto vallonati ma senza grandi asperità. L’unico GPM di La Foce dopo 35 km non sconvolgerà più di tanto i piani dei velocisti, che sulla carta non dovrebbero avere grosse difficoltà a giocarsi la vittoria in volata. Vedremo quindi se Tim Merlier (Team Alpecin Fenix) sarà in grado di bissare il successo di Sovicille. Da Murlo non partiva Peter Sagan (Team Total Energies) a causa di febbre associata a problemi gastrointestinali. La fuga si formava immediatamente grazie all’azione di sei ciclisti: Davide Bais e Mirco Maestri (Team EOLO Kometa), Luca Rastelli (Team Bardiani CSF), Mattia Bais ed Edoardo Zardini (Team Drone Hopper – Androni Giocattoli) e Taco Van Der Hoorn (Team Intermarchè Wanty Gobert). Dopo una ventina di km il sestetto di testa aveva 6 minuti e 15 secondi di vantaggio sul gruppo maglia azzurra tirato per il momento da uomini del Team DSM, del Team BikeExchange Jayco e del Team Alpecin Fenix. Davide Bais transitava in prima posizione sul GPM di La Foce posto al km 35.3, rafforzando il primato nella speciale classifica. Dopo lo scollinamento Bais si staccava dalla fuga. Al km 80 Caleb Ewan (Team Lotto Soudal) era coinvolto in una caduta ma si rimetteva prontamente in sella e rientrava in gruppo senza conseguenze dopo aver cambiato l sua bici. La velocità del gruppo aumentava sensibilmente km dopo km e così a 56 km dalla conclusione il vantaggio dei cinque di testa era di 1 solo minuto. La fuga veniva ripresa a 47 km dall’arrivo. Era l’UAE Team Emirates che aumentava l’andatura in vista del traguardo volante di Amelia per favorire il capitano Tadej Pogacar. Era proprio lo sloveno a transitare per primo ed ad aggiudicarsi i 3 secondi d’abbuono davanti a Marc Soler (UAE Team Emirates) e Julian Alaphilippe (Team Quick Step Alpha Vinyl). Oltre ai tre ciclisti citati, nel primo drappello che si era staccato dal gruppo maglia azzurra era presente anche Tao Geoghegan Hart (Team INEOS). Il gruppo inseguitore teneva il quartetto di testa ad una distanza tale da non impensierirlo più di tanto. Con l’alternarsi delle squadre dei velocisti in testa al gruppo, i quattro fuggitivi venivano infine raggiunti a 11 km dall’arrivo. Anche la maglia azzurra Filippo Ganna (Team INEOS) si metteva a disposizione della squadra ed in particolare di Elia Viviani per permettergli di preparare la volata nel migliore dei modi. Era Caleb Ewan ad avere la meglio su Arnaud Demare (Team Groupama FDJ) e sul sempre piazzato Olav Kooij (Team Jumbo Visma), che chiudeva il podio parziale. In quarta posizione si piazzava Nacer Bouhanni (Team Arkea Samsic) mentre quinto era Tim Merlier (Team Alpecin Fenix). Nella top ten si segnalavano anche l’ottavo posto di Simone Consonni (Team Cofidis), il nono posto di Elia Viviani (Team INEOS) ed il decimo posto di Matteo Moschetti (Team Trek Segafredo). Il velocista australiano ottiene la terza vittoria stagionale dopo le affermazioni al Saudi Tour ed al Tour des Alpes Maritimes et du Var. In classifica generale Ganna resta in maglia azzurra con 11 secondi di vantaggio su Remco Evenepoel (Team Quick Step Alpha Vinyl) e 14 secondi di vantaggio su Tadej Pogacar (UAE Team Emirates). Domani è in programma la quarta tappa dalla Cascata del Toce a Bellante. Dall’Umbria si arriva in Abruzzo attraversando il Lazio, in una tappa totalmente appenninica. Il GPM del Valico di Torre Fuscello, dopo oltre 37 km di corsa, potrebbe essere il trampolino per la fuga di giornata. Nel finale il circuito di Bellante è caratterizzato da altrettante tre ascese di oltre 4 km che si faranno certamente sentire nelle gambe dei ciclisti, soprattutto se prese ad alta velocità. Escludiamo perciò un arrivo a ranghi compatti, anzi sarà quasi sicuramente lotta tra gli uomini di classifica e ci sarà anche molta curiosità sulla tenuta della maglia azzurra Filippo Ganna.

Antonio Scarfone

Caleb Ewan vince a Terni (foto: Getty Images)

Caleb Ewan vince a Terni (foto: Getty Images)

09-03-2022

marzo 9, 2022 by Redazione  
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PARIGI-NIZZA

Il belga Wout van Aert (Jumbo-Visma) si è imposto nella quarta tappa, cronometro individuale Domérat – Montluçon, percorrendo 13.4 Km in 16′20″, alla media di 49.224 Km/h. Ha preceduto di 2″ lo sloveno Primoz Roglic (Jumbo-Visma) e di 6″ l’australiano Rohan Dennis (Jumbo-Visma). Miglior italiano Fabio Felline (Astana Qazaqstan Team), 42° a 1′10″. Van Aert è il nuovo leader della classifica con 10″ su Roglic (Jumbo-Visma) e 28″ sul francese Christophe Laporte (Jumbo-Visma). Miglior italiano Kristian Sbaragli (Alpecin-Fenix), 39° a 3′32″

TIRRENO-ADRIATICO

L’australiano Caleb Ewan (Lotto Soudal) si è imposto nella terza tappa, Murlo – Terni, percorrendo 170 Km in 4h07′24″, alla media di 41.229 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Arnaud Démare (Groupama-FDJ) e l’olandese Olav Kooij (Jumbo-Visma). Miglior italiano Simone Consonni (Cofidis), 8°. L’italiano Filippo Ganna (INEOS Grenadiers) è ancora leader della classifica con 11″ sul belga Remco Evenepoel (Quick-Step Alpha Vinyl Team) e 14″ sullo sloveno Tadej Pogacar (UAE Team Emirates).

GP OETINGEN (Donne)

L’olandese Lorena Wiebes (Team DSM) si è imposta nella corsa belga, circuito di Oetingen, percorrendo 130 Km in 3h30′19″, alla media di 37.087 Km/h. Ha preceduto allo sprint le italiane Chiara Consonni (Valcar-Travel & Service) e Maria Giulia Confalonieri (Ceratizit-WNT Pro Cycling)

VAN AERT SHOW A MONTLUCON. VINCE LA CRONO ED E’ LA NUOVA MAGLIA GIALLA

marzo 9, 2022 by Redazione  
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Wout Van Aert (Team Jumbo Visma) vince la cronometro individuale di Montlucon e balza al primo posto in classifica generale spodestando il compagno di squadra Christophe Laporte. Primoz Roglic e Rohan Dennis completano la tripletta giallo nera dimostrando la competitività della formazione olandese. Domani iniziano le prime vere montagne con la quinta tappa da Saint-Just-Saint-Rambert a Saint-Sauveur-de-Montagut.

La cronometro della quarta tappa può essere lo spartiacque della Parigi – Nizza 2022. Con la classifica generale già abbastanza definita soprattutto per l’esuberanza dimostrata dalla Jumbo Visma nelle prime due tappe, la coppia d’oro Wout van Aert – Primoz Roglic ha la possibilità di aumentare il vantaggio sui diretti avversari, andandosene a braccetto verso le salite che aspettano il gruppo nella seconda parte della Corsa verso il Sole. Da Domerat a Montlucon ci sono oltre 13 km di strada tendenzialmente pianeggiante ma con brevi salite, le più insidiose delle quali verranno affrontate tra il primo ed il secondo km, in cui la pendenza è del 5% e soprattutto negli ultimi 700 metri, dove la strada sale a quasi il 9%. Insomma è una cronometro che non arride agli specialisti e vedremo cosa saprà fare il fortissimo Stefan Bissegger (Team EF Education), già quest’anno protagonista di una bela vittoria ad Ajman, nella terza tappa dell’UAE Tour davanti nientepopodimeno che a Filippo Ganna (Team INEOS). La Jumbo Visma, visto i presupposti, conferma la sua forza di squadra centrando una tripletta impressionante. Nonostante un redivivo Simon Yates (Team BikeExchange Jayco), primo in assoluto all’intertempo, Wout Van Aert, Primoz Roglic e Rohan Dennis sono protagonisti di una seconda parte di percorso in crescendo. E’ il campione belga a vincere con il tempo di 16 minuti e 20 secondi. A 2 secondi di ritardo si piazza Roglic mentre Dennis chiude il podio di Montlucon con il tempo di 16 minuti e 26 secondi, a 6 secondi di ritardo da Van Aert. Stefan Kung è quarto a 10 secondi di ritardo da Van Aert mentre un ottimo Simon Yates chiude la top five di giornata in quinta posizione a 11 secondi di ritardo da Van Aert. Da segnalare l’undicesima posizione dell’ex maglia gialla Christophe Laporte (Team Jumbo Visma), a 29 secondi di ritardo da Van Aert. La nuova classifica generale vede proprio Van Aert indossare la maglia gialla con 10 secondi di vantaggio su Roglic e 28 secondi di vantaggio su Laporte. Domani è in programma la quinta tappa da Saint-Just-Saint-Rambert a Saint-Sauveur-de-Montagut per un totale di 188,8 km. Le cose iniziano a farsi sul serio visto che si dovranno scalare cinque GPM, tre dei quali di prima categoria. Il Col de la Mure sarà l’ultimo ad essere scalato ed è anche il più duro con i suoi 7.6 km all’8.3%. Dallo scollinamento, mancheranno ancora oltre 33 km su una strada con pochissima pianura. Chi ha ambizioni di classifica dovrà scoprirsi e scalatori puri come Quintana, Vlasov, Adam Yates, più o meno penalizzati dalla prova a cronometro di oggi, dovranno attaccare per scalare la classifica generale.

Giuseppe Scarfone

Wout Van Aert vince la cronometro di Montlucon (foto: Getty Images)

Wout Van Aert vince la cronometro di Montlucon (foto: Getty Images)

MERLIER, VOLATA VINCENTE A SOVICILLE. GANNA CONSERVA LA MAGLIA AZZURRA

marzo 8, 2022 by Redazione  
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A Sovicille la volata del gruppo compatto premia Tim Merlier (Team Alpecin Fenix) che ottiene la sua prima vittoria stagionale battendo Olav Kooij (Team Jumbo Visma) e Kaden Groves (Team BikeExchange Jayco). Filippo Ganna (Team INEOS) resta in maglia azzurra. Domani a Terni nuova opportunità per i velocisti.

La seconda tappa della Tirreno – Adriatico 2022 parte da Camaiore e termina a Sovicille dopo 219 km. La prima parte del percorso è totalmente pianeggiante mentre la seconda è un continuo saliscendi nell’entroterra della provincia senese in cui i ciclisti troveranno il GPM di La Pineta, unico della tappa. Filippo Ganna (Team INEOS) riparte in maglia azzurra dopo la bella vittoria nella cronometro iniziale di Lido di Camaiore. Dopo la partenza da Camaiore si formava la fuga di giornata dopo 5 km grazie all’azione di cinque ciclisti: Johnatan Canaveral e Davide Gabburo (Team Bardiani CSF), Mattia Bais ed Umberto Marengo (Team Drone Hopper – Androni Giocattoli) e Francesco Gavazzi (Team EOLO Kometa). Dopo 50 km il vantaggio della fuga era di 6 minuti e 20 secondi. Le squadre che tiravano il gruppo erano al momento il Team Lotto Soudal ed il Team Quick Step Alpha Vinyl Team. Si segnalava a circa metà tappa il ritiro di Giovanni Visconti (Team Bardiani CSF). A 80 km dall’arrivo il vantaggio della fuga era sceso a 4 minuti e 20 secondi. Una nuova accelerazione del gruppo con protagonista il Team INEOS avvicinava progressivamente il gruppo alla fuga. A 64 km dall’arrivo il vantaggio della fuga sul gruppo maglia azzurra era sceso a 2 minuti e 20 secondi. Sul GPM di La Pineta in testa alla corsa restavano Bais e Gavazzi. Bais scollinava in prima posizione diventando così il virtuale leader della classifica di specialità. Gavazzi si aggiudicava il successivo traguardo intermedio de Chiusdino posto al km 189.1. Nel frattempo anche due totem come Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) e Julian Alaphilippe (Team Quick Step Alpha Vinyl) si impegnavano a tirare il gruppo. A 19 km dalla conclusione Marc Soler (UAE Team Emirates) attaccava, in breve tempo raggiungeva Gavazzi, ultimo dei fuggitivi rimasto in testa e lo sorpassava, tentando l’azione personale. Lo spagnolo guadagnava una ventina di secondi di vantaggio sul gruppo che giocava come al gatto col topo. Una decisa accelerazione del Team Alpecin Fenix e del Team Lotto Soudal consentiva al gruppo di riprendere Soler a meno di 5 km dall’arrivo. Le squadre dei velocisti potevano così preparare la volata per i propri capitani. Era Tim Merlier (Team Alpecin Fenix) a battere il volata l’eterno piazzato Olav Kooij (Team Jumbo Visma) mentre al terzo posto si piazzava Kaden Groves (Team BikeExchange Jayco). Chiudevano la top five Peter Sagan (Team Total Energies) in quarta posizione e Simone Consonni (Team Cofidis) in quinta posizione. Nella top ten si segnalavano anche il settimo posto di Davide Ballerini (Team Quick Step Alpha Vinyl), l’ottavo posto di Giacomo Nizzolo (Team Israel Premier Tech), il nono posto di Jacopo Guarnieri (Team Groupama FDJ) ed il decimo posto di Andrea Vendrame (Team AG2R Citren). Tim Merlier ottiene la prima vittoria del 2022 mentre in classifica generale resta tutto invariato con Ganna in maglia azzurra davanti a Remco Evenepoel (Team Quick Step Alpha Vinyl) e Tadej Pogacar (UAE Team Emirates). Domani è in programma la terza tappa da Murlo a Terni di 170 km. Un solo GPM dopo 35 km non impedirà ai velocisti di esibirsi in una nuova volata, anche se il finale presenta qualche saliscendi nei dintorni di Amelia.

Antonio Scarfone

Tim Merlier vince a Sovicille (foto: Sport Cycling Academy)

Tim Merlier vince a Sovicille (foto: Sport Cycling Academy)

08-03-2022

marzo 8, 2022 by Redazione  
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PARIGI-NIZZA

Il danese Mads Pedersen (Trek-Segafredo) si è imposto nella terza tappa, Vierzon – Dun-le-Palestel, percorrendo 190.8 Km in 4h23′29″, alla media di 43.449 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Bryan Coquard (Cofidis) e il belga Wout Van Aert (Jumbo-Visma). Miglior italiano Fabio Felline (Astana Qazaqstan Team), 43°. Laporte è ancora leader della classifica con 1″ su Van Aert e 9″ sullo sloveno Primoz Roglic (Jumbo-Visma). Miglior italiano Luca Mozzato (B&B Hotels-KTM), 27° a 1′13″.

TIRRENO-ADRIATICO

Il belga Tim Merlier (Alpecin-Fenix) si è imposto nella seconda tappa, Camaiore – Sovicille, percorrendo 219 Km in 5h25′23″, alla media di 40.383 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’olandese Olav Kooij (Jumbo-Visma) e l’australiano Kaden Groves (Team BikeExchange-Jayco). Miglior italiano Simone Consonni (Cofidis), 5°. L’italiano Filippo Ganna (INEOS Grenadiers) è ancora leader della classifica con 11″ sul belga Remco Evenepoel (Quick-Step Alpha Vinyl Team) e 17″ sullo sloveno Tadej Pogacar (UAE Team Emirates).

PEDERSEN IRRAGGIUNGIBILE A DUN-LE-PALESTEL. VITTORIA DEL DANESE, LAPORTE RESTA IN GIALLO

marzo 8, 2022 by Redazione  
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Grazie ad una volata lunga, condotta e controllata alla perfezione sulla strada costantemente in salita, Mads Pedersen (Team Trek Segafredo) vince la terza tappa della Parigi – Nizza davanti a Bryan Coquard (Team Cofidis) e Wout Van Aert (Team Jumbo Visma). Christophe Laporte (Team Jumbo Visma) resta in maglia gialla alla vigilia della cronometro individuale della quarta tappa che al 99% avrà interessanti ripercussioni sulla classifica generale.

Dopo la seconda tappa condizionata da vento, ventagli e cadute, la Parigi Nizza riprende la sua corsa verso il sud della Francia con la terza frazione da Vierzon a Dun-le-Palestel, per un totale di 190.8 km. Dopo una prima metà completamente pianeggiante, il percorso diventa molto ondulato e la presenza di tre GPM di terza categoria renderanno interessante il finale di corsa. La tappa è sulla carta favorevole ai velocisti ma abbiamo già visto nelle prime due come un attacco isolato o di squadra (in questo caso del Team Jumbo Visma) può condizionare le strategie e di conseguenza l’andamento della tappa. In più, l’arrivo è posto su uno strappetto di circa 2 km ad oltre il 3% di pendenza media, quindi ci vorrà un’ottima gamba per sprintare. La fuga di giornata partiva al km 4 grazie all’azione di Thomas De Gendt (Team Lotto Soudal), Owain Doull (Team EF Education EasyPost) ed Alexis Gougeard (Team B&B Hotels KTM). Il gruppo lasciava fare ed il terzetto di testa raggiungeva i 5 minuti di vantaggio al km 60. De Gendt scollinava in prima posizione sul Col d’Eguzon, posto al km 120.7. A 65 km dalla conclusione il vantaggio della fuga era sceso a 3 minuti e 30 secondi. De Gendt si aggiudicava anche il successivo GPM della Cote de Crozant posto al km 132.9. A 55 km dalla conclusione il gruppo aveva ulteriormente accorciato le distanze nei confronti della fuga, segnalata con un vantaggio di 2 minuti e 25 secondi . In testa al gruppo maglia gialla si facevano notare in particolare gli uomini del Team Jumbo Visma, della INEOS, della Alpecin Fenix e della BikeExchange Jayco. Samuele Battistella (Team Astana Qazaqstan) si ritirava a 52 km dalla conclusione, seguendo le orme del compagno di squadra Yuriy Nataro, ritiratosi una ventina di km prima. De Gendt transitava in prima posizione sotto il traguardo di Dun-le-Palestel, posto come traguardo intermedio al km 149.9. Nel frattempo il Team Trek Segafredo ed il Team Fenix Alpecin aumentavano l’andatura nel gruppo inseguitore e così a 40 km dall’arrivo il vantaggio della fuga era sceso sotto i 2 minuti. A 25 km dalla conclusione il vantaggio del terzetto di testa era di soli 20 secondi. Era il Team Cofidis ad accelerare in testa al gruppo dove tra l’altro iniziavano anche alcuni scatti. Una volta ripresi i tre di testa, ci provava Kevin Geniez (Team Groupama FDJ) quando mancava 1 km dallo scollinamento sull’ultimo GPM di giornata. Il lussemburghese veniva ripreso e superato da Mathieu Burgaudeau (Team Total Energies) che transitava in prima posizione sul GPM della Côte de Le Peyroux. Il gruppo tornava compatto dopo lo scollinamento, anche se formava una lunga fila dovuta alla strada in discesa. In testa al gruppo era il Team Jumbo Visma a controllare la situazione. David Gaudu (Team Groupama FDJ, già disperso ieri tra i ventagli e anche vittima di una caduta, perdeva contatto a circa 18 km dall’arrivo. Pierre Latour (Team Total Energies) transitava in prima posizione al secondo traguardo volante di Balsac posto al km 172.1. A 8 km dall’arrivo JSoren Kragh Andersen (Team DSM) attaccava ed al suo inseguimento si portava Olivier Le Gac (Team Groupama FDJ), ma la coppia di testa veniva ripresa nel giro di 2 km. Molto attivi in testa al gruppo erano anche il Team Arkea Samsic ed il Team Movistar. La volata era tirata dagli uomini del Team Trek Segafredo che con Mads Pedersen impostavano una volata lunga sull’arrivo in costante ascesa. Il danese prendeva un vantaggio decisico che nessuno riusciva a colmare ed andava così a vincere davanti a Bryan Coquard (Team Cofidis) ed ad un onnipresente Wout Van Aert (Team Jumbo Visma). Chiudevano la top five Jasper Philipsen (Team Alpecin Fenix) in quarta posizione ed Anthony Turgis (Team Total Energies) in quinta posizione. Pedersen ottiene la seconda vittoria stagionale dopo essersi già imposto nella prima tappa dell’Etoile de Besseges. Christophe Laporte (Team Jumbo Visma) resta in maglia gialla nonostante una scivolata nella volata finale, davanti ai compagni di squadra Van Aert e Primoz Roglic. Domani è in programma la quarta tappa, una cronometro individuale di 13.4 km da Domerat a Montlucon. Il percorso è sostanzialmente pianeggiante ma presenta alcuni saliscendi sui quali si dovrà rilanciare l’azione ed inoltre gli ultimi 700 metri salgono decisamente all’insù con una pendenza media che sfiora il 9%. La lotta per la vittoria di tappa e la maglia gialla potrebbe essere ancora una questione del Team Jumbo Visma, con Van Aert e Roglic a contendersi vittoria parziale e primato in classifica generale.

Giuseppe Scarfone

Mads Pedersen vince a Dun-le-Palestel (foto: Sprint Cycling Agency)

Mads Pedersen vince a Dun-le-Palestel (foto: Sprint Cycling Agency)

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