GP DENAIN: WALSCHEID SI RISCATTA
Corsa nella corsa per l’edizione 2022 del GP Denain, da un lato gli specialisti a giocarsi la vittoria, dall’altro i corridori venuti in Francia per fare esperienza sul pavè in vista della tappa del Tour de France che si concluderà alle soglie della Foresta dell’Arenberg. Tra questi un pimpante Roglic (Jumbo – Visma), che ha mostrato una buona convivenza con le ostiche pietre del nord ed è rimasto coi migliori fino alla fine, riuscendo anche ad inserendosi in una fuga.
La gara, 200 km al confine franco-belga, è iniziata sotto il ritmo imposto dal veterano Niki Terpstra (Total Direct Energie) che ha portato via una fuga con Milan Fretin (Vlaanderen), Emiel Vermeulen (Go Sport), Floris De Tier (Alpecin) e Yoann Paillot (St.Michel). La loro azione è durata fino ai meno 30, quando si sono arresi Fretin e Terpstra, mentre gli altri componenti avevano già alzato bandiera bianca.
Nei chilometri successivi è stata la Ineos a fare il ritmo e rompere la corsa e in particolare Ben Turner con una trenata poderosa ha portato via un quintetto composto dai compagni di squadra Jhonatan Narvaez e Magnus Sheffield, da Primoz Roglic (Jumbo-Visma) e Damien Touzè (Ag2R – Citroen).
Il quintetto non ha avuto molta libertà, come pronosticabile, e il gruppo si è rifatto sotto andando a riprendere i fuggitivi all’ultimo chilometro. In volata si è imposto Max Walscheid (Cofidis), che riscatta il secondo posto di ieri alla Nokere Koerse. Alle sue spalle Dries De Bondt (Alpecin), Adrien Petit (Intermarchè), Pierre Barbier (B&B Hotels) e Marc Sarreau (Ag2r – Citoren) chiudono la top-five.
Oltre a Roglic si erano presentati al via per saggiare le abilità sul pavès anche Daniel Martinez (Ineos) e Jonas Vingegaard (Jumbo – Visma). Per lo sloveno il bicchiere è quasi pieno, bene anche Martinez, mentre è da rimandato Vingegaard, che giunge al traguardo molto attardato a causa anche di una foratura che ha compromesso la sua gara.
Andrea Mastrangelo

Max Walscheid si impone al GP di Denain (foto Luc Claessen/Getty Images)
17-03-2022
marzo 17, 2022 by Redazione
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GRAND PRIX DE DENAIN – PORTE DE HAINAUT
Il tedesco Max Walscheid (Cofidis) si è imposto nella corsa francese, circuito di Denain, percorrendo 200.3 Km in 4h42′24″, alla media di 42.557 Km/h. Ha preceduto allo sprint il belga Dries De Bondt (Alpecin-Fenix) e il francese Adrien Petit (Intermarché-Wanty-Gobert). Miglior italiano Luca Mozzato (B&B Hotels-KTM), 26°.
OLYMPIA’S TOUR (Paesi Bassi)
Prima tappa strutturata in due semitappe.
Il team olandese Allinq Continental Cycling Team si è imposto nella prima semitappa, cronometro a squadre di Hardenberg, percorrendo 7.2 Km in 8′32″, alla media di 50.625 Km/h. Ha preceduto di 4″ il team olandese VolkerWessels Cycling Team e di 7″ il team olandese Metec – SOLARWATT p/b Mantel. L’olandese Arne Peters (Allinq Continental Cyclingteam) è il primo leader della classifica con lo stesso tempo dei connazionali Jasper Schouten (Allinq Continental Cyclingteam) e Jelle Bootsveld (Allinq Continental Cyclingteam). Nessun italiano in gara.
Il britannico Matthew Gibson (WiV SunGod) si è imposto nella seconda semitappa, circuito di Hardenberg, percorrendo 74.6 Km in 1h33′02″, alla media di 48.11 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’olandese Elmar Reinders (Riwal Cycling Team) e il polacco Alan Banaszek (HRE Mazowsze Serce Polski). Nessun italiano in gara. Peters è ancora leader della classifica con 4″ sui connazionali Maikel Zijlaard (VolkerWessels Cycling Team) e Bert-Jan Lindeman (VolkerWessels Cycling Team)
VOLTA AO ALENTEJO (Portogallo)
Lo spagnolo Xabier Azparren (Euskaltel-Euskadi) si è imposto nella seconda tappa, Beja – Portel, percorrendo 187.7 Km in 4h29′23″, alla media di 41.807 Km/h. Ha preceduto allo sprint il portoghese Tiago Machado (Radio Popular-Paredes-Boavista) e di 7″ il venezuelano Orluis Aular (Caja Rural-Seguros RGA). Nessun italiano in gara. Azparren è il nuovo leader della classifica con 3″ su Aular e 6″ su Machado
NOKERE KOERSE: NETTA SUPERIORITÀ E VITTORIA DI MERLIER
Non è una delle tre regine del nord, ma con i suoi quasi 80 anni, la Nokere Koerse è di diritto nel novero delle classiche del pavè e come sempre garantisce un roster di tutto rispetto e uno spettacolo interessante.
Tim Merlier (Alpecin-Fenix), favorito numero della vigilia, non ha tradito le aspettative e si è imposto con un’azione da manuale sul finale quando, uscito dalle ruote di un Pascal Ackermann (UAE) apparso ancora non in forma ottimale, ha dato una sferzata che non ha lasciato scampo agli avversari. Solo Max Walscheid (Cofidis) è apparso in grado di reggere l’urto sul muro in pavè finale, senza però mai impensierire il belga.
Alle loro spalle Arnaud De Lie (Lotto Soudal), Bert Van Lerberghe (Quick Step) e Bram Welten (Groupama). Nono il tedesco Ackermann.
La corsa si è svolta interamente secondo i piani di Alpecin, Arkèa e Lotto Soudal, presentatesi con i loro velocisti da portare in carrozza fino agli ultimi metri e nulla hanno potuto, nonostante il grosso impegno, le squadre avversarie. La prima fuga (con Lagrée, Carpenter, Verwilst, Vanoverschelde e D’Heygere) dura una novantina di chilometri, ma il gruppo ha paura di lasciare troppo spazio e si ricompatta. Iniziano così diversi scatti e controscatti che permettono a Casper Van Uden (DSM), Andreas Goeman (Tarteletto) e Samuele Zoccarato (Bardiani – CSF – Faizanè) di guadagnare qualche secondo. L’italiano non riesce a tenere il ritmo imposto dai compagni di fuga e alza bandiera bianca mentre da dietro risalgono Lulas Postlberger (Bora-hansgrohe) e Mathijs Paasschens (Bingoal Pauwels Sauces WB), che vanno a formare un quartetto inseguito dagli uomini Alpecin e Lotto.
Il vantaggio non arriverà mai neanche al minuto di vantaggio e si annulla completamente quando ai meno 20 si porta in testa anche la Quick Step. Nel finale gli attacchi non cennano a diminuire, ma l’unico degno di nota è quello di Samuel Watson (Groupama), che prende qualche secondo prima di essere inesorabilmente riassorbito in vista dell’ultimo settore di pavè che portava i corridori all’arrivo, dove Merlier che è bravo a intrufolarsi e prendere le ruote giuste prima di piazzare la zampata vincente.
Andrea Mastrangelo

La vittoria di Merlier nella classica belga (foto Tim Van WichelenCVPNSprintCyclingAgency2022)
MARK CAVENDISH FIORISCE NELLA PRIMAVERA DELLA MILANO TORINO!
Ancora lui, ancora un inizio di stagione da protagonista, oggi alla Milano Torino Mark Cavendish (Quick-Step Alpha Vinyl) ha vinto da padrone andando a concretizzare il magistrale lavoro dei compagni di squadra facendo così sembrare la vittoria in volata un gioco da ragazzi. Al secondo posto Nacer Bouhanni (Arkéa – Samsic), terzo Alexander Kristoff (Intermarché-Wanty-Gobert).
La Milano Torino offre un percorso senza difficoltà altimetriche di rilievo, la volata è la soluzione finale con le squadre dei velocisti a dover tenere sotto controllo la corsa ed organizzare lo sprint nell’ultimo chilometro. La corsa è corsa ed i ciclisti la rendono sempre interessante e così è battaglia fin dai primi chilometri per portare via la fuga di giornata. All’inizio a provarci, ma senza esito positivo, sono Alessandro De Marchi (Israel-PremierTech) e Antonio Tiberi (Trek-Segafredo). Bisogna aspettare il passaggio al chilometro 30 di gara per registrare un nuovo tentativo di fuga grazie all’azione di Daniel Viegas (Eolo-Kometa) a cui si aggiungono Diego Alba (Drone Hopper – Androni Sidermec) e Martin Marcellusi (Bardiani CSF Faizanè). Il gruppo lascia fare, tanto che la prima ora di corsa si chiude con un vantaggio dei tre poco superiore ai 5’, dietro sono l’Arkéa – Samsic, la Ineos Grenadiers e la Quick-Step Alpha Vinyl a controllare la situazione con anche il contributo della Intermarché-Wanty-Gobert, del Team DSM e del TeamBikeExchange – Jayco. Si passa così alla seconda ora di corsa con il vantaggio in testa praticamente dimezzato, è il preludio al ricongiungimento che avviene non appena il gruppo a forte velocità transita al cartello dei meno 20 Km dal traguardo. Qui dal gruppo evade, in un leggero tratto in salita, Ben Healy (EF Education – EasyPost), l’irlandese guadagna subito 15” con il gruppo che lo tiene a tiro. Ai meno 5 Km nuovamente gruppo compatto. Questa volta la velocità è alta e le squadre dei velocisti iniziano a scortare il proprio uomo di punta. Davanti si porta la Quick-Step Alpha Vinyl, subito dietro la Arkéa – Samsic che per un tratto si porta a condurre in testa. E’ un alternarsi davanti tra queste due formazioni, ancora davanti in prossimità dell’arco dell’ultimo chilometro la Quick-Step Alpha Vinyl che da qui in avanti è impeccabile con l’ultimo uomo Michael Morkov che protegge il capitano Mark Cavendish fino ai 150 metri dal traguardo. Lavoro fantastico che consente al britannico di alzare le braccia al cielo dopo una volata senza mai essere in sofferenza, dietro Nacer Bouhanni e su Alexander Kristoff (Intermarché-Wanty-Gobert) non hai mai dato l’impressione di riuscire a sopravanzare Cannonball! Fuori dal podio quarto Max Kanter (Movistar) che precede Peter Sagan (TotalEnergies), sesto Andrea Vendrame (AG2R Citroën), il primo degli italiani all’arrivo. Cavendish è il primo ciclista britannico a vincere la Milano Torino, una delle classiche italiane più longeve.
Antonio Scarfone

Mark Cavendish vince la Milano - Torno (foto: Tim de Waele/Getty Images)
16-03-2022
marzo 16, 2022 by Redazione
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MILANO – TORINO
Il britannico Mark Cavendish (Quick-Step Alpha Vinyl Team) si è imposto nella classica italiana, Magenta – Rivoli, percorrendo 199 Km in 4h31′22″, alla media di 44.000 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Nacer Bouhanni (Team Arkéa-Samsic) e il norvegese Alexander Kristoff (Intermarché-Wanty-Gobert). Miglior italiano Andrea Vendrame (AG2R Citroën Team), 6°.
DANILITH NOKERE KOERSE
Il belga Tim Merlier (Alpecin-Fenix) si è imposto nella corsa belga, Deinze – Nokere, percorrendo 199 Km in 4h20′04″, alla media di 43.789 Km/h. Ha preceduto allo sprint il tedesco Max Walscheid (Cofidis) e il connazionale Arnaud De Lie (Lotto Soudal). Miglior italiano Marco Frigo (Israel-Premier Tech), 56° a 53″
DANILITH NOKERE KOERSE DONNE
L’olandese Lorena Wiebes (Team DSM) si è imposta nella corsa belga, Deinze – Nokere, percorrendo 125.9 Km in 3h14′47″, alla media di 38.782 Km/h. Ha preceduto di 1″ la belga Lotte Kopecky (Team SD Worx) e l’italiana Marta Bastianelli (UAE Team ADQ)
VOLTA AO ALENTEJO (Portogallo)
Il venezuelano Orluis Aular (Caja Rural-Seguros RGA) si è imposto nella prima tappa, Vendas Novas – Sines, percorrendo 176.7 Km in 4h05′56″, alla media di 43.109 Km/h. Ha preceduto allo sprint il portoghese Iuri Leitao (Caja Rural-Seguros RGA) e il connazionale Leangel Linarez (Tavfer-Mortágua-Ovos Matinados). Nessun italiano in gara. Aular è il primo leader della classifica con 4″ sui portoghesi Leitao e Rodrigo Caixas (L.A. Alumínios/Credibom/Marcos Car)
PHIL BAUHAUS, PRIMA VITTORIA STAGIONALE ALLA CORSA DEI DUE MARI, TADEJ POGACAR VINCE LA TIRRENO ADRIATICO 2022.
A San Benedetto del Tronto questa volta è volata di gruppo con la vittoria che va a Phil Bauhaus (Bahrain – Victorious) che in rimonta va ad imporsi su Giacomo Nizzolo (Israel-Premier Tech) e Kaden Groves (Team BikeExchange-Jayco). Nulla cambia in classifica generale con Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) che fa sua la Corsa dei Due Mari, secondo gradino del podio per Jonas Vingegaard (Jumbo-Visma) e terzo gradino del podio per Mikel Landa (Bahrain-Victorious).
Ultimo atto della Tirreno Adriatico 2022 con l’arrivo a San Benedetto del Tronto che strizza l’occhio ai velocisti. Non partono, dopo le cadute di ieri Enric Mas (Movistar) e Tao Geoghegan Hart (Ineos-Grenadiers). In avvio subito una caduta che va a coinvolgere Olav Kooij e Sepp Kuss (Jumbo-Visma). Ad avere la peggio però sono Magnus Cort Nielsen (EF Education-EasyPost) e Mattia Bais (Drone Hopper-Androni Sidermec) costretti al ritiro. Qualche chilometro dopo va via la fuga di giornata caratterizzata dalla presenza di Alessandro Tonelli (Bardiani-CSF-Faizané), Jorge Arcas (Movistar) e Manuele Boaro (Astana Qazaqstan). I tre, con il gruppo evidentemente rilassato, riescono a guadagnare un vantaggio massimo di 3’25”. Al GPM passa per primo Manuele Boaro, da qui in poi restano 90 Km pianeggianti in cui il gruppo inizia ad organizzare le operazioni per tornare sui fuggitivi. Ecco quindi le squadre più attrezzate per la volata alternarsi in testa al plotone, il lavoro è ripartito tra Jumbo-Visma, Quick-Step Alpha Vinyl, Alpecin-Fenix e Groupama-FDJ. Al primo passaggio sotto il traguardo il ritardo dai battistrada è di circa 2’. Da registrare al successivo passaggio dal traguardo una foratura per Jonas Vingegaard (Jumbo-Visma), il secondo della classifica generale riesce poco dopo a rientrare nel gruppo dei migliori. In testa, una volta entrati nei 15 Km conclusivi, Tonelli è il primo a cedere ed essere così riassorbito dal gruppo ormai lanciatissimo verso la volata. Davanti la coppia Boaro e Arcas conserva 40” di vantaggio, poca cosa a dispetto dell’impulso con cui dietro il gruppo, in gran forze, sta per arrivare sulla testa della corsa con anche l’Alpecin-Fenix a dare il proprio contributo nel ricucire e riuscire a riprendere la fuga quando mancano 8 Km. A questo punto le carte in gruppo vanno a rimescolarsi, davanti è una lotta tra i treni delle squadre, a fare la voce grossa anche la Bahrain Victorious, Arkea-Samsic, Trek-Segafredo e Israel-Premier Tech oltre all’UAE Team Emirates per proteggere il leader della corsa Tadej Pogacar. Tranditati sotto l’arco dell’ultimo chilometro è Rick Zabel (Israel-Premier Tech) a condurre verso lo sprint il proprio compagno di squadra Giacomo Nizzolo, subito dietro in rimonta spunta, scortato dal fidato Andrea Pasqualon, Alexander Kristoff (Intermarché – Wanty – Gobert Matériaux) ma senza riuscire a superare Nizzolo che sembra lanciato verso il successo alla sinistra della carreggiata, dietro l’italiano Kaden Groves (Team BikeExchange – Jayco) e Phil Bauhaus (Bahrain Victorious) escono verso destra e con uno spunto più veloce è Bauhaus a bruciare Nizzolo sul traguardo, terzo Groves, quarto Davide Cimolai (Cofidis), quinto Alberto Dainese (Team DSM). In classifica generale non cambia nulla con il fenomeno sloveno in maglia azzurra da leader Tadej Pogacar (sue anche le maglie della speciale classifica a punti e miglior giovane) che fa sua la Tirreno Adriatico 2022 con 1’:52” su Jonas Vingegaard (Jumbo-Visma) e 2’:33 su Mikel Landa (Bahrain-Victorious), quarto a 2’:44 Richie Porte (Ineos-Grenadiers), quinto a 3’:05” Jay Hindley (Bora – Hansgrohe). Adesso attendiamo Pogacar alla Milano Sanremo di sabato prossimo ed il forte ciclista sloveno dopo aver già mostrato una forma eccezionale da inizio anno, vincendo tutte le corse a cui ha partecipato, non si pone limiti e siamo sicuri che si inventerà qualcosa anche sul Poggio. Da notare che prima della Classicissima ci sarà un antipasto molto gustoso mercoledì con la Milano – Torono, classica autunnale che quest’anno si correrà un po’ prima…
Antonio Scarfone

Phil Bauhaus vince a San Benedetto del Tronto (foto: Getty Images Spot)
13-03-2022
marzo 13, 2022 by Redazione
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PARIGI-NIZZA
Lo sloveno Primoz Roglic (Jumbo-Visma) si è imposto nella settima tappa, Nizza – Col de Turini, percorrendo 155.2 Km in 4h02′47″, alla media di 38.355 Km/h. Ha preceduto allo sprint il colombiano Daniel Felipe Martinez (INEOS Grenadiers) e di 2″ il britannico Simon Yates (Team BikeExchange-Jayco). Miglior italiano Fabio Felline (Astana Qazaqstan Team), 35° a 10′59″. Roglic è ancora leader della classifica con 47″ su Yates e 1′00″ su Martinez. Miglior italiano Felline, 29° a 22′23″.
TIRRENO-ADRIATICO
Il tedesco Phil Bauhaus (Bahrain Victorious) si è imposto nella settima ed ultima tappa, circuito di San Benedetto del Tronto, percorrendo 152 Km in 3h39′58″, alla media di 43.37 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Giacomo Nizzolo (Israel-Premier Tech) e l’australiano Kaden Groves (Team BikeExchange-Jayco). Lo sloveno Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) si impone in classifica con 1′52″ sul danese Jonas Vingegaard (Jumbo-Visma) e 2′33″ sullo spagnolo Mikel Landa (Bahrain Victorious). Miglior italiano Damiano Caruso (Bahrain Victorious), 7° a 3′20″
ALBERT ACHTERHES PROFRONDE VAN DRENTHE
Il belga Dries Van Gestel (TotalEnergies) si è imposto nella corsa olandese, Assen – Hoogeveen, percorrendo 198.1 Km in 5h08′47″, alla media di 38.493 Km/h. Ha preceduto di 5″ l’ungherese Barnabas Peak (Intermarché-Wanty-Gobert) e il francese Hugo Hofstetter (Team Arkéa-Samsic). Unico italiano in gara Jakub Mareczko (Alpecin-Fenix), 17° a 1′14″.
DORPENOMLOOP RUCPHEN
L’olandese Maikel Zijlaard (VolkerWessels Cycling Team) si è imposto nella corsa olandese, circuito di Rucphen, percorrendo 186 Km in 4h07′33″, alla media di 45.081 Km/h. Ha preceduto di 4″ i belgi Sasha Weemaes (Sport Vlaanderen-Baloise) e Timothy Dupont (Bingoal-WB Development Team).
ISTARSKO PROLJEĆE – ISTRIAN SPRING TROPHY
L’elvetico Robin Froidevaux (Swiss Racing Academy) si è imposto nella terza ed ultima tappa, Pisino – Umago, percorrendo 114 Km in 2h27′50″, alla media di 46.268 Km/h. Ha preceduto allo sprint il polacco Bartosz Rudyk (Santic – Wibatech) e il croato Viktor Potočki (Ljubljana Gusto Santic). Miglior italiano Filippo Fortin (Maloja Pushbikers), 9°. Lo statunitense Matthew Riccitello (Hagens Berman Axeon) si impone in classifica con 15″ sul francese Alex Baudin (Swiss Racing Academy) e 23″ sul britannico Sean Flynn (Swiss Racing Academy). Miglior italiano Martin Marcellusi (Bardiani CSF Faizanè), 18° a 1′03″
SOUTH AEGEAN TOUR (Grecia)
Il canadese Matteo Dal-Cin (Toronto Hustle) si è imposto nella seconda ed ultima tappa, Rodi – Salakos, percorrendo 168.8 Km in 4h06′09″, alla media di 41.146 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Alexis Guérin (Team Vorarlberg) e il norvegese Embret Svestad-Bårdseng (Team Coop). Miglior italiano Andrea Peron (Team Novo Nordisk), 20° a 19″. Dal-Cinè si impone in classifica con 6″ sul tedesco Luca Dressler (Team Lotto-Kern Haus) e 10″ su Guérin. Miglior italiano Peron, 17° a 2′17″
CLASSICA DA ARRABIDA – CYCLIN’PORTUGAL
Il venezuelano Orluis Aular (Caja Rural-Seguros RGA) si è imposto nella corsa olandese, Sesimbra – Setúbal, percorrendo 161.8 Km in 3h40′31″, alla media di 44.024 Km/h. Ha preceduto allo sprint i portoghesi Luís Gomes (Kelly-Simoldes-UD Oliveirense) e Luis Mendonça (Glassdrive/Q8/Anicolor). Unico italiano in gara Alessio Gasparini (JAVA Kiwi Atlántico), 67° a 5′53″
PARIS-NICE: ROGLIC RESISTE A SIMON YATES E CONQUISTA LA CORSA. MONUMENTALE VAN AERT
La tappa finale della Paris-Nice non delude le aspettative e regala spettacolo, pur senza riservare il ’solito’ ribaltone. Primoz Roglic (Jumbo-Visma) riesce quindi finalmente a portare a casa la prestigiosa corsa a tappe francese che un anno fa gli era sfuggita proprio all’ultima tappa dopo averla dominata in lungo e in largo. Anche questa volta però per lo sloveno non sono mancati i rischi grazie all’azione di Simon Yates (Team BikeExchange), vincitore della tappa odierna che ha messo in discussione la leadership dello sloveno. Alla fine il britannico si è dovuto ‘accontentare’ della vittoria di tappa e del secondo posto nella classifica generale. Gigantesca la prestazione di Wout Van Aert che ha scortato il compagno di squadra dal primo all’ultimo chilometro.
L’ultima tappa della Corse au Soleil prevedeva l’ormai classico circuito attorno a Nizza infarcito di brevi salite. I km da percorrere erano appena 115 ma presentavano ben 5 gpm e oltre 2000 metri di dislivello. Subito dopo il via di Nizza i corridori erano attesi da una sequenza di ben 3 gpm di 2a categoria, la Cote de Levens (km 21), la Cote de Chateauneuf (km 37) e la Cote de Barre-les-Alpes (km 52). Quindi era il turno della Cote de Peille (6.6 km al 6.9%) posta ai -46 e classificata come gpm di 1a categoria. Infine, al termine della successiva e lunghissima discesa, iniziava l’ultimo gpm, il Col d’Eze, stavolta affrontato da un versante inedito (6,1 km al 7,6%) caratterizzato da un chilometro centrale durissimo (al 12.6 %). Dalla cima dell’ultima ascesa all’arrivo posto in Promenade des Anglais mancavano appena 16 km, quasi tutti in discesa ad eccezione degli ultimi 2500 m pianeggianti. Una tappa molto insidiosa che nel corso delle ultime stagioni ha spesso contribuito a ribaltare l’esito della corsa francese.
Nonostante il maltempo (pioggia e freddo sin dalla partenza) la bagarre è partita subito dopo il via ufficiale ed è continuata per diversi chilometri. Nessuno dei vari tentativi di fuga è però riuscito ad andare via a causa dell’alto ritmo del gruppo, tirato nelle fasi iniziali da Thomas De Gendt (Lotto-Soudal). Il plotone ha così approcciato la prima salita di giornata, il gpm di 2a categoria de la Cote de Levens (6.3 km al 5.8%) posto al km 21, sotto l’impulso di Wout Van Aert (Jumbo-Visma). L’andatura imposta dal campione belga ha messo in difficoltà diversi uomini, che han man mano perso contatto dal plotone. Tra questi ben sette corridori hanno alzato bandiera bianca poco dopo andandosi ad aggiungere agli 8 non partenti (tra cui De La Cruz, 11° in classifica).
Poco dopo il passaggio sul gpm, vinto da Quentin Pacher (Groupama-FDJ), è giunto l’attacco di Bauke Mollema (Trek-Segafred) a cui nel giro di poche pedalate si sono aggiunti Wout Van Aert e Fabio Felline (Astana Qazaqstan Team). Qualche centianaio di metri più tardi, poco prima del traguardo volante di Levens (km 25.8) vinto da Van Aert, sul terzetto sono rinvenuti altri 8 uomini: Conor Swift (Arkea-Samsic), Soren Kragh Andersen (Team DSM), Omar Fraile e Andrey Amador (Ineos Grenadiers), Guillaume Martin (Cofidis), Gorka Izagirre (Movistar Team), Alex Kirsch (Trek-Segafredo) e Stefan Kung (Groupama-FDJ). I 10 battistrada (Van Aert si era rialzato subito dopo il traguardo volante) non hanno però mai guadagnato un margine significativo ed il loro tentativo è e stato neutralizzato ai -87, poco prima dell’inizio della seconda salita di giornata, la Cote de Chateauneuf (5.4 km al 4.5%) posta al km 37. Il ritmo imposto dalla Jumbo-Visma lungo l’ascesa ha impedito ulteriori attacchi consentendo a Pacher di conquistare anche il secondo gpm.
La situazione è rimasta inalterata, con gli uomini giallo-neri a guidare il plotone, anche lungo la discesa e nella successiva salita, il gpm di 2a categoria di Cote de Barre-les-Alpes (km 52). L’andatatura della Jumbo-Visma però ha notevolmente selezionato il gruppo principale che, in cima alla cote, era ormai ridotto a non più di una trentina di unità. Lungo la discesa è iniziato il calvario di Pierre Latour (Totalnergies) che ha prima forato e poi ha dovuto cambiare la bici, perdendo irrimediabilmente terreno dal gruppo maglia gialla, sempre tirato dai generosissimi Rohan Dennis e Steven Kruijswijk (Jumbo-Visma). La situazione è finalmente mutata lungo la salita de la Cote de Peille, quando gli uomini della Ineos Grenadiers (in evidenza Omar Fraile) hanno preso la testa del gruppo, aumentando ancora di più la velocità. Il guppetto maglia gialla di conseguenza si è ulteriormente frantumato finchè, quando mancavano 3,2 km alla vetta, non è partito Daniel Martinez (Ineos Grenadiers). Sulle sue ruote si è subito riportato Nairo Quintana (Arkea-Samsic) seguito poi dal duo Jumbo formato da Primoz Roglic e Wout Van Aert e da Simon Yates (Team BikeExchange). Il nuovo quintetto di testa è stato letteralmente trainato da Wout Van Aert che ha continuato ad imprimere un’andatura sostenuta fino allo scollinamento. Alle spalle dei battistrada nel frattempo si era formato un terzetto composto da Adam Yates (Ineos Grenadiers), Andreas Leknessund (Team DSM) e Brandon McNulty (UAE Team Emirates) che è stato poi ripreso poco prima dello scollinamento da un ulteriore drappello, comprendente tra gli altri Jack Haig (Bahrain-Victorius), Ion Izagirre e Guillaume Martin (Cofidis). Il gruppetto inseguitore, forte di una dozzina di corridori, ha scollinato con circa 55″ di ritardo dai 5 battistrada.
Van Aert è rimasto in testa anche nella tratto successivo, una lunga discesa alternata a tratti di falsopiano, mantenendo il distacco stabile intorno al minuto. L’unico momento in cui la maglia verde non è stata in testa al drappello è stato in occasione dello sprint con abbuoni di La Turbie (km 80,5) vinto da Yates davanti a Martinez e allo stesso Van Aert. Una manciata di chilometri più tardi, Daniel Martinez è stato vittima di una foratura che gli ha fatto perdere oltre 40″ estromettendolo dalla corsa per la tappa. Il colombiano ha provato un disperato recupero, ma alla fine si è dovuto arrendere al ritorno del gruppo inseguitore una volta entrati a Nizza per imboccare l’ascesa verso il Col d’Eze. Sulle prime rampe dell’ultima salita di giornata, Nairo Quintana ha preso la testa del gruppetto, evidentemente deciso a difendere il margine sugli inseguitori (circa 45″) che gli avrebbe consentito di salire sul podio. Ai 4300 metri dalla vetta il colombiano è partito in maniera decisa trascinandosi dietro Yates e Roglic, mentre Van Aert ha impiegato qualche metro in più prima di rientrare. Sul successivo rallentamento è però partito Simon Yates e questa volta nessuno è riuscito a reggere lo scatto. Yates ha guadagnato rapidamente una quindicina di secondi, approfittando del tratto più duro della salita. Roglic è invece andato in difficoltà, restando in compagnia di Quintana e Van Aert, col belga tornato a scandire il ritmo a favore del compagno di squadra. Il campione belga ha letteralmente scortato fino in cima un Roglic in leggera crisi, mentre Quintana ha perso contatto ai -2 dalla vetta. Allo scollinamento il duo della Jumbo è transitato con un distacco di 24″. Dietro di loro Nairo Quintana e quindi un terzetto formato da Daniel Martinez, Brandon McNulty e Guillaume Martin transitato con 1′20″.
Il distacco di Roglic e Van Aert è lentamente diminuito lungo la discesa, scendendo sotto i 10″ ai 5500 metri dal traguardo, ma Simon Yates ha saputo stringere i denti difendendo il risicatissimo margine fino al traguardo. Per il britannico prima vittoria stagionale davanti a Van Aert e Roglic, giunti a 9″. Quarto posto per McNulty che ha regolato un gruppetto di undici unità arrivato a 1′44″, battendo nell’ordine Soren Kragh Andersen (Team DSM), Stefan Kung (Groupama-FDJ), Aurelien Paret-Peintre (Ag2r Citroen Team), Adam Yates (Ineos Grenadiers), Wout Poels (Bahrain-Victorius), Ion Izagirre (Cofidisi) e Jack Haig (Bahrain-Victorius).
La classifica generale vede il trionfo di Primoz Roglic che ha battuto Simon Yates (Team BikeExchange-Jayco), arrivato a 29″, e Daniel Martinez (Ineos Grenadiers) che è riuscito a difendere il podio (a 2′37″). Quarta posizione per un altro uomo della Ineos, Adam Yates (a 3′29″), davanti a Nairo Quintana (Arkea-Samsic), 5° a 3′43″, e Jack Haig (Bahrain-Victorius), 6° a 3′51″. Completano la top ten Ion Izagirre (Cofidis) a 4′32″, Joao Almeida (UAE Team Emirates) a 5′43″, Guillaume Martin (Cofidis) a 5′48″ e Aurelien Paret-Peintre (Ag2r Citroen Team) a 6′32″.
Per Roglic si tratta della 15a vittoria nella classifica generale di una corsa a tappe, una bella rivincita dopo la disfatta del 2021. Una vittoria ottenuta grazie anche al grandissimo supporto offerto da un generosissimo Wout Van Aert che ha saputo limitare i danni nel momento di maggiore difficoltà per lo sloveno.
Pierpaolo Gnisci

Roglic resiste e conquista la Parigi-Nizza (fonte:Getty Images Sport)
TADEJ POGACAR INFIAMMA IL MONTE CARPEGNA, VITTORIA DA PROTAGONISTA!
Incontenibile Tadej Pogar (UAE Team Emirates) alla Tirreno Adriatico 2022, lo sloveno in maglia azzurra domina la tappa regina della Corsa dei due Mari, spiana, tutto solo, la doppia ascesa al Monte Carpegna ed ipoteca il successo finale. Devono alzare bandiera bianca e limitare i danni Jonas Vingegaard (Jumbo-Visma), Mikel Landa (Bahrain Victorious) e Richie Porte (Ineos Grenadiers).
La tappa decisiva della Tirreno Adriatico parte da Apecchio e termina a Carpegna dopo 215 km. La doppia scalata del Monte Carpegna sarà il momento clou non solo della tappa odierna ma di tutta la Corsa dei due Mari. Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) ha 9 secondi di vantaggio su Remco Evenepoel (Team Quick Step Alpha Vinyl) ma alle loro spalle forti scalatori come Miguel Angel Lopez (Team Astana Qazaqstan), Giulio Ciccone (Team Trek Segafredo), Richie Porte (team INEOS), Mikel Landa (Team Bahrain Victorious), Jonas Vingegaard (Team Jumbo Visma), per dirne alcuni, daranno filo da torcere alle due stelle più brillanti presenti alla breve corsa italiana. La tappa tanto attesa della Tirreno Adriatico offre fin da subito un tentativo di fuga, a provarci sono Benoit Cosnefroy (Ag2r Citroën Team), Marco Haller (Bora – Hansgrohe), Davide Bais (Eolo-Kometa Cycling Team) e Alexander Konychev (Team BikeExchange – Jayco), per loro già dopo il Km 20 di corsa il vantaggio è di 45” con la UAE Team Emirates che lascia fare. Qualche chilometro dopo un nuovo allungo in testa al gruppo che insegue è piazzato dal campione del mondo Julian Alaphilippe (Quick-Step Alpha Vinyl). Il francese inizialmente porta via con sé un gruppetto ma vengono subito ripresi. Poco dopo è ancora Alaphilippe a muoversi riuscendo a portarsi sulla testa della corsa insieme a Marco Haller (Bora – Hansgrohe), Alex Aranburu (Movistar Team) , Luis Mas (Movistar Team), Mikkel Honoré (Quick-Step Alpha Vinyl Team) e Quinn Simmons (Trek – Segafredo) quest’ultimo per difendere la maglia della speciale classifica dei GPM. Questi uomini danno linfa ed energie alla fuga iniziale e così nel breve tempo riescono ad avere un vantaggio di ben 4’. Dietro ad inseguire si alternano Trek – Segafredo e Israel – Premier Tech con anche la presenza della UAE Team Emirates. Verso Urbino il vantaggio dei battistrada sale ancora a 5’, ma nel tratto in discesa che porta a Carpegna grazie anche all’apporto della Bahrain – Victorious il gruppo riesce a rosicchiare secondi preziosi. Sulla strada che porta al primo passaggio del Monte Carpegna, salita tanto cara a Marco Pantani, la fuga inizia a perdere elementi, davanti rimangono i più forti: Mas, Aranburu, Alaphilippe, Simmons e Cosnefroy, con il gruppo sempre più vicino, al GPM soltanto 2’ di vantaggio. Il primo acuto nei tratti più duri del Carpegna è di Rafal Majka (UAE Team Emirates) davanti a fare l’andatura in testa al gruppo, mentre in testa Simmons riesce a staccare tutti i compagni di fuga che uno dopo l’altro vengono riassorbiti dal gruppo dei favoriti. Altro scatto da parte di Diego Rosa (Eolo – Kometa), bella da vedere ma con poca efficacia, destinata ad essere subito annullata dal gruppo. La prima scalata al carpegna registra vittime illustri, a pagare è Remco Evenepoel (Quick-Step Alpha Vinyl Team), stessa sorte per Tao Geoghegan Hart (Ineos Grenadiers). In vista dello scollinamento, in testa al gruppo si porta Caruso, che prova a forzare l’andatura, il gruppo dei migliori va così a frazionarsi e prima del nuovo passaggio da Carpegna la testa del gruppo con i migliori va a riprendere Simmons transitato al GPM con appena 20″ di vantaggio. A questo punto è ancora la Bahrain Victorious che prova a far valere la superiorità numerica sganciando Pello Bilbao, ma anche lui viene presto ripreso dagli altri dodici del gruppo maglia azzurra. Il primo a rompere gli indugi quando la strada torna a salire è Landa, che si porta dietro Pogacar, Vingegaard ed Enric Mas, mentre un po’ in affanno Richie Porte (Ineos Grenadiers) prova da solo a riportarsi sul quartetto al comando. A 15 km dall’arrivo ecco la fiammata decisiva di Tadej Pogacar. Alle sue spalle subito il vuoto, nessuno riesce a reagire allo strapotere dello sloveno. Dietro la maglia azzurra si forma la coppia con Landa e Vingegaard ripresi poi anche da Porte. In cima all’ultima salita di giornata Pogacar conserva oltre un minuto e mezzo di vantaggio su Landa, Porte, Mas e Vingeggard, mentre più dietro si trovano Hindley, Pinot e Caruso. Lo sloveno scende in picchiata verso la gloria ed il traguardo finale di Carpegna senza particolari problemi, mentre nel drappello alle sue spalle una rovinosa caduta mette fuori causa Mas e rallenta Richie Porte. Pogacar vince ancora da protagonista sul traguardo di Carpegna, bissando il successo nella seconda tappa di Bellante. In seconda posizione a 1 minuto e 3 secondi di ritardo Vingegaard anticipa Landa, mentre chiudono la top five Porte in quarta posizione ad 1 minuto e 34 secondi di ritardo e Damiano Caruso in quinta posizione a 1 minuto e 49 secondi di ritardo. Evenepoel giunge in tredicesima posizione perdendo 4 minuti da Pogacar. Lo sloveno ipoteca la vittoria della Tirreno Adriatico 2022 e nella passerella di domenica di San Benedetto del Tronto, favorevole ai velocisti, potrà mostrare a tutto il mondo il suo secondo tridente consecutivo.
Antonio Scarfone

Tadej Pogacar vince a Carpegna (foto: Roberto Bettini/Spint Cycling Agency)
12-03-2022
marzo 12, 2022 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
PARIGI-NIZZA
Lo sloveno Primoz Roglic (Jumbo-Visma) si è imposto nella settima tappa, Nizza – Col de Turini, percorrendo 155.2 Km in 4h02′47″, alla media di 38.355 Km/h. Ha preceduto allo sprint il colombiano Daniel Felipe Martinez (INEOS Grenadiers) e di 2″ il britannico Simon Yates (Team BikeExchange-Jayco). Miglior italiano Fabio Felline (Astana Qazaqstan Team), 35° a 10′59″. Roglic è ancora leader della classifica con 47″ su Yates e 1′00″ su Martinez. Miglior italiano Felline, 29° a 22′23″.
TIRRENO-ADRIATICO
Lo sloveno Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) si è imposto nella sesta tappa, Apecchio – Carpegna, percorrendo 215 Km in 5h28′57″, alla media di 39.216 Km/h. Ha preceduto di 1′03″ il danese Jonas Vingegaard (Jumbo-Visma) e lo spagnolo Mikel Landa (Bahrain Victorious). Miglior italiano Damiano Caruso (Bahrain Victorious), 5° a 1′49″. Pogacar è ancora leader della classifica con 1′52″ su Vingegaard e 2′33″ su Landa. Miglior italiano Caruso, 7° a 3′20″
ISTARSKO PROLJEĆE – ISTRIAN SPRING TROPHY
Il francese Alex Baudin (Swiss Racing Academy) si è imposto nella seconda tappa, Cittanova – Montona, percorrendo 175 Km in 4h09′49″, alla media di 42.031 Km/h. Ha preceduto di 4″ l’ecuadoriano Harold Martin Lopez (Astana Qazaqstan Development Team) e l’elvetico Fabio Christen (EF Education-NIPPO Development). Miglior italiano Gianmarco Garofoli (Astana Qazaqstan Development), 18° a 33″. Lo statunitense Matthew Riccitello (Hagens Berman Axeon) è il nuovo leader della classifica con 15″ su Baudin e 23″ su Christen. Miglior italiano Martin Marcellusi (Bardiani CSF Faizanè), 18° a 1′03″
SOUTH AEGEAN TOUR (Grecia)
Il tedesco Luca Dressler (Team Lotto-Kern Haus) si è imposto nella prima tappa, circuito di Koskinou, percorrendo 172.1 Km in 4h23′25″, alla media di 39.2 Km/h. Ha preceduto allo sprint il canadese Matteo Dal-Cin (Toronto Hustle) e lo statunitense Jared Scott (Aevolo). Miglior italiano Andrea Peron (Team Novo Nordisk), 11° a 1′42″. Dressler è il primo leader della classifica con 4″ su Dal-Cin e 6″ su Scott. Miglior italiano Peron, 12° a 1′52″
RONDE VAN DRENTHE (Donne)
L’olandese Lorena Wiebes (Team DSM) si è imposta nella corsa olandese, Assen – Hoogeveen, percorrendo 155.9 Km in 4h03′31″, alla media di 38.412 Km/h. Ha preceduto di 1″ l’italiana Elisa Balsamo (Trek-Segafredo) e la belga Lotte Kopecky (Team SD Worx)