GROVES NON CADE E VINCE A PERPIGNAN. HVIDEBERG E’ LA NUOVA MAGLIA VERDE
Kaden Groves (Team BikeExchange Jayco) vince con autorità la volata di Perpignan nella seconda tappa del Giro di Catalogna 2022, in un finale convulso caratterizzato da ventagli e cadute che spezzettano il gruppo. Jonas Hvideberg (Team DSM) grazie agli abbuoni conquistati durante la fuga è la nuova maglia verde. Domani prima tappa per uomini di classifica con l’arrivo in salita a La Molina.
Dopo la vittoria in volata di Michael Matthews (Team BikeExchange Jayco) nella prima tappa e soprattutto dopo il grande spavento per Sonny Colbrelli (Team Bahrain Victorious), accasciatosi per un malore e prontamente assistito dai medici, il Giro di Catalogna 2022 prova a ripartire con la seconda tappa da L’Escala a Perpignan di 202.4 km. Si sconfina inusualmente in Francia puntando costantemente verso nord ed attraversando la parte costiera dei Pirenei. Le maggiori insidie altimetriche verranno affrontate intorno a metà tappa, dal km 90 al km 150, con i tre GPM in rapida sequenza del Coll de sa Perafita, del Coll del Frare e del Coll des Belitres. Una volta giunti in Francia, da Banyuls-sur-Mer a Perpignan restano una cinquantina di km sostanzialmente pianeggianti che dovrebbero favorire le squadre dei velocisti per una volata di gruppo molto probabile. Da L’Escala, oltre a Colbrelli, non partiva neanche il compagno di squadra Jack Haig. Dopo una decina di km si formava la fuga di giornata grazie all’azione di tre ciclisti: Jonas Iversby Hvideberg (Team DSM), Adrià Moreno (Team Burgos BH) e Joan Bou (Team Euskaltel Euskadi). Dopo 30 km il vantaggio della fuga nei confronti del gruppo era di oltre 4 minuti. Dopo 50 km il vantaggio era aumentato a 5 minuti. Era in particolare il Team BikeExchange Jayco a dettare il ritmo in testa al gruppo. Hvideberg scollinava per primo sul Coll de sa Perafita, primo GPM in programma posto al km 107.9. Bou vinceva il traguardo volante di Port de la Selva posto al km 116, mentre poco più tardi Hvideberg faceva suo il secondo traguardo volante di Llançà posto al km 123.3. La fuga iniziava l’ascesa del Coll de Frare, secondo GPM di giornata, con poco più di 2 minuti di vantaggio sul gruppo inseguitore, nel quale una caduta di sette ciclisti coinvolgeva anche Andrea Bagioli, uno dei capitani del Team Quick Step Alpha Vinyl. Tutti e sette i ciclisti si rimettevano in sella e proseguivano. Sul successivo Coll del Frare posto al km 134.4 il primo a scollinare era Bou. Lo spagnolo si ripeteva nuovamente sul Coll des Belitres, andando a scollinare in prima posizione. La corsa entrava così in territorio spagnolo. A 55 km dall’arrivo il terzetto di testa aveva 1 minuto e 40 secondi di vantaggio su un gruppo che aveva accelerato e che nelle salitelle di metà tappa aveva perso alcuni ciclisti che almeno sulla carta sembrava potessero dire la loro in classifica generale, come Richie Porte (Team INEOS), Antwan Tolhoek (Team Trek Segafredo) e Marc Soler (UAE Team Emirates). In particolare l’australiano era costretto ad abbandonare la corsa. A 40 km dall’arrivo il vantaggio della fuga sul gruppo era sceso a 1 minuto e 10 secondi. Il gruppo riprendeva la fuga a 27 km dall’arrivo. A 23 km dall’arrivo Carlos Rodriguez (Team INEOS) era vittima di una foratura e cambiava al volo la bici, mettendosi a inseguire il gruppo e riuscendo a riprendere la coda dopo qualche km grazie all’aiuto di un paio di compagni. A 16 km dall’arrivo una curva a gomito verso destra provocava un vistoso rallentamento che creava confusione e lasciava nelle retrovie Simon Yates, il capitano del Team BikeExchange Jayco per la classifica generale. Vento e ventagli non mancavano nel tratto finale ed il gruppo si spezzettava sempre di più. Le squadre più attive in testa erano Team Movistar, Team Jumbo Visma e Team INEOS. A giocarsi la volata sul traguardo di Perpignan giungeva un gruppo di una quarantina di unità. Era Kaden Groves (Team BikeExchange Jayco) ad avere la meglio su Phil Bauhaus (Team Bahrain Victorious) ed Hugo Hofstetter (Team Cofidis). Chiudevano la top five Ethan Vernon (Team Quick Step Alpha Vinyl) in quarta posizione e Juan Sebastian Molano (UAE Team Emirates) in quinta posizione, mentre la maglia biancoverde Matthews non faceva meglio del settimo posto. Il ventitreenne australiano ottiene la sua prima vittoria stagionale dopo altre belle prestazioni offerte al Tour of Oman ed alla Tirreno Adriatico, dove aveva raccolto complessivamente due secondi e tre terzi posti. Il gruppo con Yates giungeva al traguardo con 33 secondi di ritardo ed il britannico dovrà attaccare già domani se vuole risalire in classifica. Grazie agli abbuoni conquistati Hvideberg scalza proprio Matthews ed è il nuovo leader della classifica generale con 1 secondi di vantaggio sull’australiano. Domani è in programma la terza tappa da Perpignan a La Molina di 161.1 km. Si può parlare di una tappa pirenaica ‘light’, poiché ritornando in Spagna si affronteranno tre GPM lunghi ma non impossibili come Mont Saint-Louis, Collada des Toses e La Molina. Sono comunque classificati di prima categoria ed assisteremo quasi certamente alle prime scaramucce tra i pretendenti alla vittoria finale.
Giuseppe Scarfone

Kaden Groves vince a Perpignan (foto: Getty Images)
21-03-2022
marzo 21, 2022 by Redazione
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VOLTA CICLISTA A CATALUNYA
L’australiano Michael Matthews (Team BikeExchange-Jayco) si è imposto nella prima tappa, circuito di Sant Feliu de Guíxols, percorrendo 171.2 Km in 3h47′11″, alla media di 45.215 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Sonny Colbrelli (Bahrain Victorious) e il francese Quentin Pacher (Groupama-FDJ). Matthews è il primo leader della classifica con 4″ su Colbrelli e sul norvegese Jonas Iversby Hvideberg (Team DSM)
TOUR DE NORMANDIE
Il francese Mathis Le Berre (Côtes d’Armor-Marie Morin) si è imposto nella prima tappa, Ouistreham – Vimoutiers, percorrendo 148.2 Km in 3h41′45″, alla media di 40.099 Km/h. Ha preceduto di 4″ il connazionale Florian Rapiteau (Laval Cyclisme 53) e di 17″ il connazionale Thomas Bonnet (Vendée U). Miglior italiano Marco Frigo (Israel Cycling Academy), 58° a 20″. Le Berre è il primo leader della classifica con 13″ su Rapiteau e 29″ su Bonnet. Miglior italiano Frigo, 59° a 36″
CATALOGNA 2022, MATTHEWS VINCE LA PRIMA TAPPA, PAURA PER COLBRELLI.
Dopo il quarto posto alla Milano Sanremo, Michael Matthews (Team BikeExchange Jayco) vola in Catalogna e fa sua la prima tappa con una volata di grande potenza in quel di Sant Feliu de Guixols, al termine di una giornata caratterizzata da pioggia e vento. L’australiano parte lungo e mantiene un margine che nessuno riesce a colmare sulla strada in costante ascesa. Matthews veste la prima maglia biancoverde e può confermarsi già domani nella seconda tappa ancora favorevole alle ruote veloci. Malore di Colbrelli subito dopo l’arrivo
Il Giro di Catalogna 2022 presenta un percorso classico, con sette tappe in linea che strizzano l’occhio agli scalatori. Non sono salite ripide come quelle dei Paesi Baschi, ma i ciclisti che vorranno emergere dovranno avere comunque un buon feeling con le salite. Già la prima tappa di poco più di 171 km da Sant Feliu de Guixols a Sant Feliu de Guixols vede tre GPM non banali che potrebbero incidere da subito sulla classifica generale. Il primo GPM, l’Alto de Santa Pellaia, dopo una ventina di km, può essere un buon trampolino di lancio per la prima fuga della corsa catalana. Nel finale, l’Alt de la Ganga e l’Alt de la Romanyà, metterà ulteriore pepe sulla corsa, che potrebbe esplodere proprio sull’ultimo GPM in programma. Dallo scollinamento all’arrivo mancheranno circa 25 km molto veloci con parecchia discesa e un finale con diversi saliscendi che potrebbero favorire ulteriori attacchi. Una delle squadre faro della corsa sarà l’INEOS, che in Catalogna porta una squadra con addirittura quattro potenziali capitani (Porte, Carapaz, Sivakov e Carlos Rodriguez), pur facendo a meno di Adam Yates, il vincitore dell’edizione 2021. Dopo la partenza sotto un cielo grigio il primo tentativo di fuga era portato da tre ciclisti: Adrià Moreno (Team Burgos BH), Raul Garcia Pierna (Team Kern Pharma) e Gotzon Martin (Team Euskaltel Euskadi. Il terzetto veniva ripreso nel giro di un paio di km. Sull’Alt de Santa Pellaia, primo dei tre GPM in programma oggi, attaccava Alex Molenaar (Team Burgos BH), inaugurando una nuova serie di attacchi e contrattacchi da parte di numerosi ciclisti. Molenaar riusciva a scollinare in prima posizione pochi istanti prima di essere ripreso dal gruppo nella discesa successiva. Un gruppetto di sei ciclisti riusciva ad evadere dal gruppo dopo una trentina di km. I sei erano Jetse Bol (Team Burgos BH), Marco Brenner (Team DSM), Jonathan Caicedo (Team EF Education EasyPost), Carlos Canal ed Antonio Jesus Soto (Team Euskaltel Euskadi) e Raul Garcia Pierna, quest’ultimo già protagonista del primo tentativo di fuga. Dopo 60 km il vantaggio della fuga era di poco superiore ai 3 minuti. Il gruppo accelerava improvvisamente anche perché il vento abbastanza sostenuto permetteva la formazione di ventagli. I fuggitivi venivano ripresi a 73 km dall’arrivo, una decina di km prima dell’inizio dell’Alt de la Ganga, secondo GPM in programma. Era Rohan Dennis (Team Jumbo Visma) che scollinava per primo. A 46 km dall’arrivo un nuovo tentativo d’attacco veniva portato da Pieter Serry (Team Quick Step Alpha Vinyl), Bruno Armirail (Team Groupama FDJ), Theo Delacroix (Team Intermarchè Wanty Gobert), Jonas Iversby Hvideberg (Team DSM), ed i sempre presenti Caicedo e Molenaar. Hvideberg si aggiudicava il traguardo intermedio di Sant Feliu de Guixols posto al km 134.5. Il gruppo di testa affrontava il GPM dell’Alt de Romanyà con 1 minuto di vantaggio sul gruppo inseguitore e sotto una forte pioggia. Più dietro era segnalato Jai Hindley, uno dei capitani del team Bora Hansgrohe, ritardato da un salto di catena. Caicedo eda il primo fuggitivo ad essere ripreso, a circa 1 km e mezzo dallo scollinamento. Erano Team Movistar, Team Trek Segafredo e Team INEOS a farsi vedere nelle prime posizioni del gruppo. Hvideberg scollinava in prima posizione. Erano le squadre dei velocisti a prendere in mano le redini dell’inseguimento quando mancavano una ventina di km al termine. Molto attive in testa al gruppo erano Team Bahrain Victorious e Team DSM. Richard Carapaz (Team INEOS) veniva coinvolto in una caduta a 12 km dal termine ma rientrava prontamente in gruppo scortato dai compagni di squadra Plapp e Castroviejo. Una decisa accelerazione di Rohann Dennis riportava il gruppo sugli attaccanti che venivano definitivamente ripresi a 8 km dall’arrivo. Il gruppo giungeva compatto sotto lo striscione dell’ultimo km, da dove la strada si impennava leggermente fino all’arrivo. Lo sprint, praticamente in salita, premiava un coriaceo Michael Matthews (Team BikeExchange Jayco) che impostava una volata lunga a 400 metri dal traguardo e riusciva a resistere al ritorno degli avversari. Sonny Colbrelli (Team Bahrain Victorious) era secondo mentre in terza posizione si classificava Quentin Pacher (Team Groupama FDJ). Chiudevano la top five Andrea Bagioli (Team Quick Step Alpha Vinyl) in quarta posizione e Sergio Higuita (Team Bora Hansgrohe) in quinta posizione. Subito dopo l’arrivo Colbrelli si accasciava per un improvviso malore e si rendevano necessari l’intervento dell’ambulanza e un massaggio cardiaco. Matthews ottiene così la prima vittoria del 2022 e sale al primo posto in classifica generale indossando la maglia bianco verde di leader con 4 secondi di vantaggio su Colbrelli e 6 secondi di vantaggio su Pacher. Domani è in programma la seconda tappa da L’Escala a Perpignan. Si sconfina in Francia per una tappa che presenta le maggiori insidie a metà percorso, dove i ciclisti saranno attesi da tre GPM che potrebbero stimolare l’azione di qualche coraggioso. Il finale senza rilevanti difficoltà altimetriche ci fa però propendere per una nuova volata.
Giuseppe Scarfone

Michael Matthews vince a Sant Feliu de Guixols (foto: Marca.com)
SANREMO 2022 – LE PAGELLE
marzo 21, 2022 by Redazione
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Le pagelle della Milano – Sanremo vinta a sorpresa dallo sloveno Matej Mohoric
MATEJ MOHORIC: Lo sloveno della Bahrain – Victorius non partiva coi favori dei pronostici ma nei chilometri finali dimostra un coraggio e una padronanza della bici che solo in pochi possono vantare. Prima classica monumento e prima corsa del 2022 vinta. Sul Poggio e sulla Cipressa è sempre coi big, non perde le ruote dei vari Pogacar, Van Aert e Van der Poel, poi rilancia e scappa in discesa dove allunga e rischiando più volte l’osso del collo va a vincere una corsa di gran classe e coraggio. VOTO: 10
MATHIEU VAN DER POEL: Non doveva nemmeno partecipare per i problemi alla schiena, lo hanno dovuto convincere. Nonostante sia alla prima corsa stagionale mostra una condizione fisica e atletica da far invidia a molti. Uno dei primi a rispondere alle trenate di Pogacar e Andersen, alla fine raccoglie un terzo posto di tutto rispetto. VOTO: 8
ANTHONY TURGIS: Il passista della TotalEnergies non è un ciclista abituato a tagliare il traguardo prima di tutti, eppure oggi ci è andato molto vicino, prima sul Poggio quando è uno dei più attivi, poi negli ultimi due chilometri quando si mette ad inseguire Mohoric da solo dopo che si rende conto che non può sperare nella collaborazione altrui. Un gran secondo posto che ridà lustro ai risultati di questo corridore che non rispecchianno il suo vero valore. VOTO: 7,5
MICHAEL MATTHEWS: L’australiano era alla sua decima partecipazione alla Milano-Sanremo, una corsa che lo ha sempre affascinato ma che non è mai riuscito a vincere, nonostante i molti piazzamenti fatti. Quest’anno raccoglie un quarto posto, un altro piazzamento d’onore per un corridore che onora sempre la Classicissima di Primavera. VOTO: 7
SØREN KRAGH ANDERSEN: Lo scorso anno aveva dimostrato di avere la Milano-Sanremo tra le sue corde. Prova a sorprendere tutti sul Poggio e per poco non ci riesce. VOTO: 7
TADEJ POGACAR: Tutti gli occhi sono puntati su di lui, si riprende dopo qualche problemino di stomaco nei primi chilometri di gara, la squadra lo supporta e tiene chiusa la corsa per un suo attacco. Lo sloveno attacca e riattacca dalla Cipressa al Poggio, ma non riesce a fare il vuoto. Si fa uccellare da Mohoric in controtempo. VOTO: 7
SAMUELE RIVI e ALESSANDRO TONELLI: I due ciclisti italiani entrano nella fuga di giornata con altri sei compagni di avventura attaccando per ben 284 chilometri e arrendendosi per ultimi al ritorno del gruppo. VOTO: 7
MADS PEDERSEN: Il danese prende il posto di Jasper Stuyven nella Trek-Segafredo, la condizione c’è come dimostravano i risultati della Parigi-Nizza. Corre con scioltezza, specie sulla Cipressa e sul Poggio dove è sempre uno dei primi a reagire alle trenate di Pogacar & Company. Col senno di poi avrebbe potuto correre in modo più aggressivo, ma con un Mohoric in formato Superman difficilmente il risultato sarebbe cambiato. VOTO: 6,5
DAVIDE FORMOLO: Il corridore veneto è un fedelissimo della scuderia di Tadej Pogacar. Fedeltà e dedizione alla causa dimostrata anche alla Milano-Sanremo dove si mette in testa al gruppo per rendere la corsa più dura. VOTO: 6,5
DIEGO ULISSI: Il toscano si mette in testa per lanciare Pogacar e lo fa davvero bene. VOTO: 6,5
VINCENZO ALBANESE: Il corridore della Eolo-Kometa è il primo degli italiani, undicesimo a undici secondi da Mohoric. Una corsa condotta con attenzione che fa ben sperare per il futuro. VOTO: 6
WOUT VAN AERT: Il corridore della Jumbo-Visma era il grande favorito di giornata insieme a Pogacar. Ma, mentre lo sloveno attaccava a più riprese sulla Cipressa prima e sul Poggio poi, Van Aert restava sornione a ruota degli inseguitori senza sbilanciarsi più di tanto in azioni che gli potevano far sprecare energie inutilmente. Purtroppo per lui questa tattica non ha pagato e si è ritrovato impantanato in un inseguimento dispendioso, sia fisicamente, sia mentalmente. Termina all’ottavo posto, l’ultimo del gruppetto inseguitore. VOTO: 5,5
ALEXANDER KRISTOFF: Il norvegese si era presentato ai nastri di partenza con buone sensazioni e una gamba niente male. Purtroppo per lui l’età e i chilometri della Sanremo lo hanno fatto rimbalzare. VOTO: 5
THOMAS PIDCOCK: Era una delle punte di giornata della Ineos Grenadiers, anche se in questo 2022 su strada non ha ancora trovato lo spunto vincente. Esce subito di scena quando la corsa si infiamma sulla Cipressa. VOTO: 4,5
FABIO JAKOBSEN: L’olandese è il velocista di punta della Quick-Step Alpha Vinyl, ma la sua corsa però si mette subito male quando si la gara si accende e non riesce a tenere il ritmo dei migliori staccandosi malamente. Arriverà ad oltre sei minuti da Mohoric. VOTO: 4
Luigi Giglio
20-03-2022
marzo 20, 2022 by Redazione
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PER SEMPRE ALFREDO
L’elvetico Marc Hirschi (UAE Team Emirates) si è imposto nella corsa italiana, Firenze – Sesto Fiorentino, percorrendo 172.7 Km in 4h23′38″, alla media di 39.305 Km/h. Ha preceduto di 3″ il neozelandese Dion Smith (Team BikeExchange-Jayco) e il belga Remy Mertz (Bingoal Pauwels Sauces WB). Miglior italiano Alessandro Fedeli (nazionale italiana), 4° a 3″.
CHOLET-PAYS DE LOIRE
Il francese Marc Sarreau (AG2R Citroën Team) si è imposto nella corsa francese, circuito di Cholet, percorrendo 202 Km in 4h44′40″, alla media di 42.576 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Emmanuel Morin (Team U Nantes-Atlantique) e il belga Piet Allegaert (Cofidis) Due italiani in gara: Alessandro Verre (Team Arkéa-Samsic), 50° a 35″, ritirato Alessio Gasparini (JAVA Kiwi Atlántico)
GRAND PRIX CRIQUIELION
Il canadese Pier-André Côté (Human Powered Health) si è imposto nella corsa belga, circuito di Lessines, percorrendo 186.9 Km in 4h15′30″, alla media di 43.89 Km/h. Ha preceduto di 3″ i belgi Gil Gelders (Bingoal-WB Development Team) e Thimo Willems (Minerva Cycling Team). Nessun italiano in gara
OLYMPIA’S TOUR (Paesi Bassi)
Il britannico Jim Brown (WiV SunGod) si è imposto nella quarta ed ultima tappa, circuito di Assen, percorrendo 165.3 Km in 3h37′34″, alla media di 45.586 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Matthew Gibson (WiV SunGod) e il norvegese Stian Fredheim (Uno-X DARE DT). Nessun italiano in gara. L’olandese Maikel Zijlaard (VolkerWessels Cycling Team) si impone in classifica con 11″ sul connazionale Bert-Jan Lindeman (VolkerWessels Cycling Team) e 14″ sul connazionale Joren Bloem (À Bloc CT)
VOLTA AO ALENTEJO (Portogallo)
Lo spagnolo Juan Josè Lobato (Euskaltel-Euskadi) si è imposto nella quinta ed ultima tappa, Castelo de Vide – Évora, percorrendo 171.9 Km in 3h55′50″, alla media di 43.734 Km/h. Ha preceduto di 1″ i portoghesi Daniel Freitas (Radio Popular-Paredes-Boavista) e Joao Matias (Tavfer-Mortágua-Ovos Matinados). Nessun italiano in gara. Il venezuelano Orluis Aular (Caja Rural-Seguros RGA) si impone in classifica con 5″ sullo spagnolo Xabier Azparren (Euskaltel-Euskadi) e 24″ sul portoghese Jose Neves (W52/FC Porto)
GP SLOVENIAN ISTRIA
L’austriaco Daniel Auer (WSA KTM Graz p/b Leomo) si è imposto nella corsa slovena, circuito di Isola, percorrendo 156.5 Km in 3h51′36″, alla media di 40.544 Km/h. Ha preceduto allo sprint il britannico Oliver Stockwell (Cycling Team Friuli ASD) e di 3″ l’italiano Nicolò Buratti (Cycling Team Friuli ASD)
INTERNATIONAL RHODES GRAND PRIX
Il norvegese André Drege (Team Coop) si è imposto nella corsa greca, circuito di Rodi, percorrendo 186 Km in 4h14′45″, alla media di 43.808 Km/h. Ha preceduto allo sprint il danese Andreas Stokbro (Team Coop) e il tedesco Christian Koch (Team Lotto-Kern Haus). Miglior italiano Filippo Fortin (Maloja Pushbikers), 43° a 54″
GRAND PRIX GÜNDOĞMUŞ
L’ucraino Anatolii Budiak (Terengganu Polygon Cycling Team) si è imposto nella corsa turca, Okurcalar – Gündoğmuş, percorrendo 100.5 Km in 2h38′29″, alla media di 38.048 Km/h. Ha preceduto di 5″ l’etritreo Metkel Eyob (Terengganu Polygon Cycling Team) e di 22″ il mongolo Jambaljamats Sainbayar (Terengganu Polygon Cycling Team). Nessun italiano in gara
POPOLARISSIMA
Il colombiano Nicolas Gomez (Team Colpack Ballan) si è imposto nella corsa italiana, circuito di Treviso, percorrendo 175.2 Km in 3h45′01″, alla media di 46.717 Km/h. Ha preceduto alle sprint gli italiani Francesco Della Lunga (Team Colpack) e Matteo Baseggio (U.C. Trevigiani Energiapura)
TROFEO ALFREDO BINDA – COMUNE DI CITTIGLIO (Donne)
L’italiana Elisa Balsamo (Trek-Segafredo) si è imposta nella corsa italiana, Cocquio Trevisago – Cittiglio, percorrendo 141.8 Km in 3h36′29″, alla media di 39.301 Km/h. Ha preceduto alle sprint le italiane Sofia Bertizzolo (UAE Team ADQ) e Soraya Paladin (CANYON//SRAM Racing)
PER SEMPRE ALFREDO, ESORDIO STAGIONALE VINCENTE PER HIRSCHI
Marc Hirschi (UAE – Team Emirates) ha conquistato il successo alla Per Sempre Alfredo con un attacco nel finale. Dion Smith (Team BikeExchange – Jayco) ha vinto la volata per il secondo posto davanti a Remy Mertz (Bingoal Pauwels Sauces WB). Il migliore degli italiani è stato Alessandro Fedeli (Selezione italiana) chiudendo al quarto posto.
La seconda edizione della Per Sempre Alfredo, corsa organizzata dal medesimo comitato dedicato al grande CT Alfredo Martini, presentava un percorso completamente diverso rispetto all’anno passato.
L’anno scorso il percorso da Firenze a Sesto Fiorentino prevedeva 3 giri di un circuito di Fiesole con le Croci di Calenzano a metà percorso e un finale interamente pianeggiante con circuito a Sesto Fiorentino, mentre quest’anno la partenza è rimasta nel circuito di Fiesole con due giri da compiere, per poi avere la fase centrale di corsa nella valle del Mugello con un percorso mosso, prima di ritornare verso Sesto Fiorentino con le Croci di Calenzano. Il finale quest’anno però prevedeva un percorso impegnativo con un circuito di 22 chilometri e la salita di Collina, 3600 metri al 6.1% divisa in due tronconi impegnativi con punte in doppia cifra. L’ultimo passaggio a Collina avveniva ad appena 8 chilometri dall’arrivo, quasi interamente in discesa per raggiungere l’arrivo di Sesto dopo 173 chilometri.
Per quanto riguardava le squadre partecipanti il livello si è leggermente alzato con la presenza di 3 squadre WT, contro le 2 della prima edizioni, BORA – Hansgrohe con il velocista Matthew Walls e il giovanissimo talento Cian Uijtdebroeks, il Team BikeExchange – Jayco con Dion Smith e Matteo Sobrero, mentre l’UAE Team Emirates schierava principalmente Marc Hirschi, al debuto stagionale dopo una chirurgia al bacino affrontata a gennaio e in ricerca di riscatto dopo una stagione difficile.
Tra gli altri atleti più interessanti erano presenti Nicola Conci, Marco Canola e Kristian Sbaragli (Selezione italiana), Filippo Fiorelli (Bardiani-CSF-Faizanè), Natnael Tesfatsion e Jefferson Alexander Cepeda (Drone Hopper – Androni Giocattoli), Edward Ravasi e Alessandro Fancellu (EOLO-Kometa) e Gianmarco Garofoli (Astana Qazaqstan Development Team).
La prima sorpresa di giornata era la non partenza di Ravasi che poteva essere tra i papabili di oggi, mentre sulla prima salita di Fiesole si sganciava la fuga di giornata comprendente Didier Norberto Merchan Cardona (Drone Hopper – Androni Giocattoli) e Lorenzo Milesi (Selezione italiana). Mentre Federico Burchio (Work Service Vitalcare Vega) tentava di unirsi a loro in un secondo momento, arrendendosi però intorno al sessantesimo chilometro di corsa.
A compiere l’inseguimento nel gruppo era la UAE Team Emirates che manteneva il ritardo intorno ai cinque minuti. Sulla salita di Montecarelli, ai -90, Milesi restava al comando in solitaria, mentre il gruppo ridotto ad una settantina di atleti aumentava progressivamente il suo passo andando a riprenderlo sul secondo passaggio della salita di Collina. Una volta che i corridori transitavano per la penultima volta sull’arrivo Fiorelli, Marco Tizza (Bingoal Pauwels Sauces WB) e Uijtdebroeks attaccavano, riuscivano ad aggiungersi a loro Marco Canola, Patrick Gamper (BORA – Hansgrohe) e Kenny Molly (Bingoal Pauwels Sauces WB). Questi atleti riuscivano a guadagnare al massimo 20” con il gruppo che riusciva a riprenderli sull’ultima scalata di Collina. Marc Hirschi attaccava secco nel tratto più duro riuscendo a scollinare con 12” sul gruppo, vantaggio che restava abbastanza stabile nel finale riuscendo a conquistare la vittoria, mentre Dion Smith vinceva la volata del gruppo per il secondo posto davanti a Remy Mertz (Bingoal Pauwels Sauces WB). Alessandro Fedeli (Selezione italiana) è stato il migliore degli italiani chiudendo al quarto posto.
Per Hirschi si tratta quindi di un esordio stagionale con successo che lo porterà nei prossimi giorni correrà la Settimana Internazionale Coppi e Bartali dove troverà un parterre di primissimo piano per preparare al meglio le classiche delle Ardenne di aprile.
Carlo Toniatti.

Marc Hirschi festeggia sul traguardo di Sesto Fiorentino (Tommaso Pelagalli/SprintCyclingAgency)
19-03-2022
marzo 20, 2022 by Redazione
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MILANO – SANREMO
Lo sloveno Matej Mohoric (Bahrain Victorious) si è imposto nella classica italiana, Milano – Sanremo, percorrendo 293 Km in 6h27′49″, alla media di 45.331 Km/h. Ha preceduto di 2″ il francese Anthony Turgis (TotalEnergies) e l’olandese Mathieu van der Poel )Alpecin-Fenix) Miglior italiano Vincenzo Albanese (EOLO-Kometa Cycling Team), 11° a 11″.
CLASSIC LOIRE ATLANTIQUE
Il francese Anthony Perez (Cofidis) si è imposto nella corsa francese, circuito di La Haye-Fouassière, percorrendo 182.8 Km in 4h16′15″, alla media di 42.802 Km/h. Ha preceduto allo sprint il britannico Lewis Askey (Groupama-FDJ) e il connazionale Matis Louvel (Team Arkéa-Samsic). Due italiani in gara: Alessandro Verre (Team Arkéa-Samsic), 65° a 11′27″, ritirato Alessio Gasparini (JAVA Kiwi Atlántico)
OLYMPIA’S TOUR (Paesi Bassi)
L’olandese Elmar Reinders (Riwal Cycling Team) si è imposto nella terza tappa, circuito di Leek, percorrendo 182.6 Km in 4h03′00″, alla media di 45.086 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Maikel Zijlaard (VolkerWessels Cycling Team) e il norvegese Stian Fredheim (Uno-X DARE DT). Nessun italiano in gara. Reinders è ancora leader della classifica con 7″ su Zijlaard e 18″ sul connazionale Bert-Jan Lindeman (VolkerWessels Cycling Team)
VOLTA AO ALENTEJO (Portogallo)
Il venezuelano Orluis Aular (Caja Rural-Seguros RGA) si è imposto nella quarta tappa, circuito a cronometro di Castelo de Vide, percorrendo 8.4 Km in 12′39″, alla media di 39.842 Km/h. Ha preceduto di 2″ lo spagnolo Xabier Azparren (Euskaltel-Euskadi) e il portoghese Jose Neves (W52/FC Porto). Nessun italiano in gara. Aular è ancora leader della classifica con 5″ su Azparren (Euskaltel-Euskadi) e 24″ su Neves
GRAND PRIX MANAVGAT SIDE
Il russo Mamyr Stash (Vozrozhdenie) si è imposto nella corsa turca, circuito di Manavgat, percorrendo 126 Km in 3h11′15″, alla media di 39.529 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’ucraino Mykhaylo Kononenko (Sakarya BB Pro Team) e il kazako Iogan Shtein (Almaty Cycling Team). Nessun italiano in gara
TRA DUE SLOVENI IL TERZO GODE
marzo 19, 2022 by Redazione
Filed under 1) MILANO - SANREMO, News
Matej Mohoric ha vinto la centotredicesima edizione dalla Classicissima con una azione perfetta lanciata nella discesa del Poggio, dopo aver resistito alle sfuriate del connazionale Pogacar e di Kragh Andersen.
Dopo aver guadagnato pochi secondi, Mohoric è riuscito a resistere al tentativo di rientro del drappello con Turgis che lo ha insidiato fino a poche centinaia di metri dal traguardo di via Roma.
Slovenia pigliatutto nella prima parte della stagione 2022.
Dopo UAE Tour, Strade Bianche, Parigi-Nizza e Tirreno-Adriatico anche la Sanremo finisce nel palmares di uno sloveno.
Tra due grandi campioni, come Roglic e Pogacar, Mohoric può essere considerato un outsider, la verità però è che Mohoric è un ottimo corridore, uno dei migliori discesisti in gruppo e dotato di grandi doti di guida della bici, come ha dimostrato oggi quando è riuscito a mantenere la barra dritta in due punti in cui ha rischiato il volo andando davvero al limite.
Mohoric ha adottato l’unica tattica possibile per lui, non ha mai messo il naso fuori, ha solo pensato a restare nel gruppo principale, a resistere sulla Cipressa e sul Poggio e poi dare tutto nella discesa, sfruttando le sue doti funamboliche. Tornato sull’Aurelia, ha proseguito con un lunghissimo rapporto e, come accaduto negli ultimi anni, è riuscito a mantenere quei pochi secondi che, dopo quasi 300 Km di corsa, sembrano impossibili da annullare.
Pogacar ha fatto quello che tutti si aspettavano, corsa dura con la squadra sulla Cipressa e quattro tentativi di allungo sul Poggio… ma non è bastato.
L’arma che ha consentito allo sloveno di fa man bassa alla Tirreno-Adriatico ed alla Strade Bianche non è stata sufficiente in una corsa apparentemente semplice, ma proprio per questo in realtà davvero complessa, come la Sanremo
La verità è che le pendenze del Poggio, anche se arrivano dopo quasi 290 Km di corsa, possono essere sufficienti per fare la differenza solo se dietro non ci siano uomini assatanati della levatura di Van Aert e di Van der Poel, che sembra essersi ripreso dai recenti problemi.
Tuttavia il Poggio ha presentato comunque fattura a diversi uomini, come ad esempio Primoz Roglic che non è riuscito a rispondere ai continui attacchi fino allo scollinamento.
Se Pogacar ha tentato tre affondi, Kragh andersen ne ha tentato uno solo che, però, è sembrato ancor più violento di quelli del vincitore della ultime due edizioni del Tour de France.
Il danese del Team DSM ha piazzato una rasoiata terribile nel tratto all’8% ed anche Pogacar ha avuto la sua bella gatta da pelare per riuscire a riprendere la ruota dell’avversario, che si stava pericolosamente allontanando.
Van Aert ha puntato a tenere chiunque tentasse di evadere, con l’ovvio intento di infilare tutti in volata dopo la capitolazione dei velocisti puri e la sfortuna di uomini pericolosi come Sagan.
Tutto ciò non è stato sufficiente a fronte del numero offerto dal vincitore di oggi.
La Corsa, partita formalmente dallo storico velodromo Vigorelli che per tanti anni ha ospitato la conclusione del Giro d’Italia, è stata caratterizzata da una lunghissima fuga di giornata che, formata inizialmente da sette uomini, è stata definitivamente annullata quando davanti erano rimasti in due.
Al chilometro zero si sono subito portati in avanti Yevgeniy Gidich (Astana Qazaqstan Team), Artyom Zakharov (Astana Qazaqstan Team), Alessandro Tonelli (Bardiani CSF Faizanè), Filippo Tagliani (Drone Hopper – Androni Giocattoli), Ricardo Zurita (Drone Hopper – Androni Giocattoli) , Filippo Conca (Lotto Soudal) e Samuele Rivi (Eolo-Kometa Cycling Team).
Il drappello guadagna rapidamente un vantaggio che toccherà un massimo di circa 7 minuti, ma è apparso subito evidente che il gruppo non aveva alcuna intensione di lasciare che la fuga prendesse il largo.
Il vantaggio ha a lungo veleggiato intorno ai sei minuti, con la Jumbo che si è presa la briga di controllare la corsa, quasi sempre con uno stoico Jos Van Emden.
Dopo la discesa del Turchino e l’approdo sull’Aurelia, il vento a favore fa il gioco dei battistrada e il loro vantaggio rimane stabile per diversi chilometri.
Sui primi due capi la corsa non vede scossoni, ma sul Berta salta l’accordo tra i battistrada con Conca, Gidich, Rivi, Sevilla Lopez e Tonelli che si avvantaggiano.
Nel gruppo c’è la prima vittima eccellente, il britannico Thomas Pidcock, che perde decisamente terreno in preda ad una brutta crisi, cosa che capiterà poco dopo anche a Conca, costretto addirittura scendere dalla bicicletta a causa dei crampi.
Proprio quando sta per iniziare la salita di Costarainera, com’è altrimenti nota la celebre Cipressa, Sagan accusa un problema meccanico e, nonostante i tentativi messi sulla strada, non riuscirà più a rientrare anche a causa del ritmo elevatissimo che prima Jan Polanc e poi Davide Formolo impongono sulla salita per ordine di Pogacar.
In questa fase il ritmo forsennato degli UAE riduce il gruppo ad una trentina di unità, con molti velocisti puri, come ad esempio Viviani, che perdono definitivamente contatto.
Il ritmo degli UAE prosegue anche nel successivo tratto pianeggiante, mentre davanti sono rimasti soltanto Rivi e Tonelli, che hanno il merito di non mollare, venendo raggiunti solo dopo l’imbocco del Poggio.
Sulla salita Pogacar prova tre allunghi, ma Van Aert non molla un metro e un ottimo Van der Poel pure si affila ad ogni tentativo.
Ad un certo punto anche Roglic si mette in testa, ma si vede subito che la sua pedalata non è efficace.
L’allungo più pericoloso lo piazza Soren Kragh Andersen, una vera rasoiata che riesce a mandare tutti in difficoltà. Pogacar è il primo che riesce a chiudere sul corridore danese, non senza difficoltà. Il rientro dello sloveno fa desistere il danese, che non è esattamente un fulmine in volata, e così anche Van Aert e Van der Poel si riportano sulla coppia, mentre Matthews penserà a riportare sotto altri corridori
Nelle retrovie, invece, una caduta di Cosnefroy apre un buco, con Kwiatowsky e Démare che rimangono attardati.
Si arriva così in cima al Poggio con gruppetto di una decina di unità ma, appena iniziata la discesa, Matej Mohoric apre il gas e inizia una picchiata a folle velocità, prendendosi enormi rischi e riuscendo per due volte ad evitare la caduta con numeri da equilibrista.
Lo sloveno riesce a guadagnare circa 5/6 secondi e, una volta giunto sull’Aurelia. spinge il lungo rapporto.
Nell’ultimo chilometro dal drappello degli inseguitori, riesce ad avvantaggiarsi il francese Antony Turgis, che si avvicina pericolosamente allo sloveno, senza però riuscire a ricucire.
Sul terzo gradino del podio sale un ottimo Van Der Poelk, che ha dimostrato che, quando partecipa ad una gara, intende sempre essere protagonista.
Matej Mohoric non era certo il nome che girava sulle bocche degli addetti ai lavori alla vigilia, tuttavia il fascino intramontabile della Classicissima, l’elemento che la rende una delle corse più amate dagli appassionati, è proprio l’incertezza che la caratterizza, la difficoltà di imbroccare l’azione giusta, pur in un percorso che non sembrerebbe presentare grosse difficoltà.
Ancora una volta si è avuta la conferma del fatto che il lungo chilometraggio è una difficoltà che può fare la differenza e che oggi, a causa della mania insana di ridurre la lunghezza dei percorsi, i corridori non sono più abituati ad affrontare.
Come di consueto la Classicissima, ritornata per quest’anno nella sua tradizionale collocazione in calendario il giorno di San Giuseppe, apre la stagione delle grandi classiche di primavera che ora si sposteranno a nord per offrire agli appassionati il consueto spettacolo su muri e pavè.
Benedetto Ciccarone

Mohoric vince meritatamente la 113a edizione della Milano-Sanremo (foto Marco Bertorello / AFP)
18-03-2022
marzo 18, 2022 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
BREDENE KOKSIJDE CLASSIC
Il tedesco Pascal Ackermann (UAE Team Emirates) si è imposto nella corsa belga, Bredene – Koksijde, percorrendo 200.9 Km in 4h29′30″, alla media di 44.727 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Hugo Hofstetter (Team Arkéa-Samsic) e il belga Tim Merlier (Alpecin-Fenix). Miglior italiano Luca Mozzato (B&B Hotels-KTM), 8°.
YOUNGSTER COAST CHALLENGE (U23)
L’australiano Jensen Plowright (Groupama-FDJ Conti) si è imposto nella corsa belga, Bredene – Koksijde, percorrendo 167.2 Km in 3h33′10″, alla media di 47.062 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Paul Penhoët (Groupama-FDJ Conti) e l’italiano Davide Persico (Team Colpack Ballan)
OLYMPIA’S TOUR (Paesi Bassi)
L’olandese Peter Schulting (VolkerWessels Cycling Team) si è imposto nella seconda tappa, Westerbork – Wijster, percorrendo 173.1 Km in 1h33′02″, alla media di 48.11 Km/h. Ha preceduto di 2″ il connazionale Hartthijs De Vries (Metec-Solarwatt p/b Mantel) e di 9″ connazionale Elmar Reinders (Riwal Cycling Team). Nessun italiano in gara. Reinders è il nuovo leader della classifica con 3″ sul connazionale Maikel Zijlaard (VolkerWessels Cycling Team) e 8″ sul connazionale Bert-Jan Lindeman (VolkerWessels Cycling Team)
VOLTA AO ALENTEJO (Portogallo)
Il venezuelano Leangel Linarez (Tavfer-Mortágua-Ovos Matinados) si è imposto nella terza tappa, Elvas – Ponte de Sor, percorrendo 176.7 Km in 3h58′33″, alla media di 44.444 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Orluis Aular (Caja Rural-Seguros RGA) e il portoghese Daniel Freitas (Radio Popular-Paredes-Boavista). Nessun italiano in gara. Aular è tornato leader della classifica con 3″ sullo spagnolo Xabier Azparren (Euskaltel-Euskadi) e 8″ su Linarez
RISBOCCIA LA PRIMAVERA DI ACKERMANN. IL TEDESCO VINCE LA BREDENE KOKSIJDE 2022
Dopo un periodo di appannamento piuttosto lungo e che forse lo ha anche condizionato con il passaggio dal Team Bora Hansgrohe all’Uae Team Emirates, Pascal Ackermann ritrova la verve di un tempo e soprattutto la vittoria in una semiclassica come la Bredene Koksijde Classic in cui aveva già trionfato nel 2019. Battuti Hofstetter e Merlier, quest’ultimo vincitore lo scorso anno.
Mentre appassionati e tifosi di ciclismo sono in fermento per l’attesissima Milano – Sanremo di domani, al Nord continua la sequela di classiche e semiclassiche di un certo livello. Nella settimana che si conclude con la Classicissima si sono già disputate la Nokere Koerse mercoledì ed il GP de Denain giovedì. Oggi è in programma la Bredene Koksijde Classic (ex Handzame Classic) che tradizionalmente strizza l’occhio alle ruote veloci. Tim Merlier (Team Alpecin Fenix) è il vincitore dell’edizione 2021 e si ripresenta alla partenza di Bredene per puntare ad una nuova vittoria dopo la bella affermazione di mercoledì alla Nokere Koerse. Il percorso di 200 km presenta nella parte centrale la doppia scalata di Monteberg e Kemmelberg, a cui seguirà l’ultimo muro del Rodeberg posto però a ben 90 km dall’arrivo. Da quel momento la strada è completamente pianeggiante fino all’arrivo di Koksijde, dove la volata di gruppo sembra inevitabile. Dopo la partenza da Bredene si formavano diversi drappelli di attaccanti in testa alla corsa. Dopo un primo tentativo di Jon Aberasturi (Team Trek Segafredo), Ward Vanhoof (Team Sport Vlaanderen Baloise), Dimitri Peyskens (Team Bingoal Pauwels), Thomas Joseph (Team Minerva Cycling) e Gianni Marchand (Team Tarteletto Isorex), annullato dal Team Bora Hansgrohe, la fuga di giornata partiva dopo 18 km grazie all’azione di altri cinque ciclisti: Patrick Gamper (Team Bora Hansgrohe), Adrien Petit (Team Intermarché Wanty Gobert), Karl Patrick Lauk (Team Bingoal Pauwels), Kasper Saver (Team Minerva Cycling) e Thibau Verhofstadt (Tarteletto Isorex). Dopo 75 km il vantaggio della fuga era di 4 minuti e 10 secondi. Nonostante qualche sofferenza di troppo sulla doppia ascesa di Monteberg e Kemmelberg, che gli facevano perdere qualche decina di metri sul grosso del gruppo, Tim Merlier riusciva a rientrare abbastanza agevolmente dopo che la strada spianava. I muri posti a metà percorso avevano comunque creato un primo drappello di ciclisti all’inseguimento dei cinque di testa. Questo drappello era formato da Dries De Bondt (Team Alpecin Fenix), Mauro Schmid e Jannik Steimle (Team Quick Step Alpha Vinyl), Victor Campenaerts (Team Lotto Soudal), Barnabas Peak (Team Intermarchè Wanty Gobert) e Rasmus Tiller (Uno-X Pro Cycling Team). A 75 km dalla conclusione il gruppo di testa aveva 2 minuti e 50 secondi di vantaggio sul primo gruppo inseguitore e 3 minuti e 10 secondi di vantaggio sul gruppo vero e proprio. Il primo gruppo inseguitore veniva ripreso a 72 km dall’arrivo. Ma subito contrattaccava un nuovo gruppetto con Tim Merlier, De Bondt e Guillaume Van Keirsbulck (Team Alpecin Fenix), Arnaud De Lie (Team Lotto Soudal) e Pascal Ackermann (UAE Team Emirates). A questi ultimi cinque contrattaccanti si riuniva un gruppo un po’ più consistente a 44 km dall’arrivo. A 42 km dall’arrivo i cinque di testa avevano ormai soltanto 25 secondi di vantaggio sul gruppo in forte ripresa, tirato dagli uomini del Team Alpecin Fenix, del Team Lotto Soudal e del Team Quick Step Alpha Vinyl. La testa della corsa affrontava gli ultimi 3 giri del circuito di Koksijde con 18 secondi vantaggio sul gruppo. L’ultimo passaggio sul traguardo vedeva il gruppo di testa con soli 10 secondi di vantaggio sul gruppo. Il gruppo annullava la fuga a poco meno di 8 km dall’arrivo, nonostante l’estremo tentativo di Verhofstadt. La volata, preceduta da un lavoro molto accorto della Uno-X Pro Cycling Team, vedeva trionfare un redivivo Pascal Ackermann (UAE Team Emirates) che aveva la meglio su Hugo Hofstetter (Team Cofidis) e Tim Merlier. In quarta posizione si piazzava Sam Welsfort (Team DSM) mentre chiudeva la top five Gerben Thijssen (Team Intermarchè Wanty Gobert). Nella top ten, in ottava posizione, si piazzava un discreto Luca Mozzato (Team B&B Hotels KTM). Ackermann torna in auge ottenendo la prima vittoria stagionale, per di più nella nuova squadra, e prova a rientrare tra gli sprinter più forti del circuito dopo un 2021 piuttosto deludente – le uniche vittorie del tedesco si erano infatti avute in corse a tappe di livello non eccelso come Sibiu Cycling Tour, Settimana Internazionale e Deutschland Tour. Il Belgio tornerà protagonista la settimana prossima con la Classic Brugge De Panne, prima corsa di un fine Marzo interessantissimo con E3 Prijs Vlaanderen, Gand – Wevelgem e Dwars door Vlaanderen. Ma adesso concentriamoci sulla Milano Sanremo, la prima corsa Monumento del 2022. Domani le strade della Riviera saranno caldissime.
Giuseppe Scarfone

Pascal Ackermann vince la Bredene Koksijde Classic (foto: Getty Images)