28-04-2023

aprile 29, 2023 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

TOUR DE ROMANDIE

Lo spagnolo Juan Ayuso (UAE Team Emirates) si è imposto nella terza tappa, circuito a cronometro di Châtel-Saint-Denis, percorrendo 18.7 Km in 25′15″, alla media di 44.554 Km/h. Ha preceduto di 5″ lo statunitense Matteo Jorgenson (Movistar Team) e di 17″ il britannico Adam Yates (UAE Team Emirates). Miglior italiano Damiano Caruso (Bahrain Victorious), 6° a 20″. Ayuso è il nuovo leader della classifica con 18″ su Jorgenson e 19″ sul norvegese Tobias Foss (Jumbo-Visma). Miglior italiano Caruso, 6° a 32″.

VUELTA ASTURIAS JUAN ALVAREZ MENDO

L’australiano Damien Howson (Q36.5 Pro Cycling Team) si è imposto nella prima tappa, Oviedo – Pola de Lena, percorrendo 182 Km in 4h39′58″, alla media di 39.005 Km/h. Ha preceduto di 4″ l’italiano Vincenzo Albanese (EOLO-Kometa Cycling Team) e lo spagolo Roger Adriá (Equipo Kern Pharma). Howson è il primo leader della classifica con 8″ su Albanese e 10″ su Adriá

LE TOUR DE BRETAGNE CYCLISTE

Il francese Nolann Mahoudo (CIC U Nantes Atlantique) si è imposto nella quarta tappa, Le Mené – Plumelec, percorrendo 183.1 Km in 4h16′17″, alla media di 42.867 Km/h. Ha preceduto di 11″ il connazionale Pierre Thierry (Morbihan Fybolia GOA) e di 15″ l’australiano Brady Gilmore (ARA | Skip Capital). Miglior italiano Sergio Meris (nazionale italiana), 8° a 15″. L’elvetico Simon Pellaud (Tudor Pro Cycling Team) è ancora leader della classifica con 26″ su Mahoudo e 35″ sullo statunitense Luke Lamperti (Trinity Racing). Miglior italiano Meris, 14° a 51″

TOUR OF THE GILA (USA)

Il colombiano Walter Vargas (Team Medellin-EPM) si è imposto nella terza tappa, circuito a cronometro di Tyrone, percorrendo 26 Km in 33′47″, alla media di 46.177 Km/h. Ha preceduto di 21″ il norvegese Torbjørn Andre Røed (Above and Beyond Cancer p/b World) e di 25″ lo statunitense Alex Hoehn (Above and Beyond Cancer p/b World). Unico italiano in gara Antonio Polga (Team Novo Nordisk Development), 98° a 6′52″. Røed è ancora leader della classifica con 47″ sullo statunitense Drake Deuel (CS Velo Racing) e 1′03″ su Hoehn. Polga 78° a 16′09″

TOUR OF THE GILA DONNE (USA)

La statunitense Emily Ehrlich (Virginia’s Blue Ridge TWENTY24) si è imposta nella terza tappa, circuito a cronometro di Tyrone, percorrendo 26 Km in 38′15″, alla media di 40.784 Km/h. Ha preceduto di 1′09″ la connazionale Maeghan Easler (Roxo Racing) e di 1′18″ la connazionale Austin Killips (Amy D Foundation). Nessuna italiana in gara. La Killips è la nuova leader della classifica con 22″ sulla Ehrlich e 1′12″ sulla canadese Nadia Gontova (Roxo Racing).

GRACIA ORLOVA’ (Repubblica Ceca – Donne)

L’elvetica Linda Zanetti (UAE Development Team) si è imposta nella seconda tappa, circuito di Lichnov, percorrendo 99.8 Km in 2h’52′09″, alla media di 34.784 Km/h. Ha preceduto allo sprint la polacca Dominika Wlodarczyk (MAT ATOM Deweloper Wroclaw) e la svedese Jenny Rissveds (nazionale svedese). Due italiane in gara: Carlotta Cipressi (UAE Development Team) 11° a 53″, Federica Damiana Piergiovanni (UAE Development Team) 13° a 53″. La Wlodarczyk è ancora leader della classifica con 9″ sulla Zanetti e 10″ sulla Rissveds. La Cipressi 11° a 1′32″, la Piergiovanni 12° a 1′32″

AYUSO RITORNO COL BOTTO: VINCE LA CRONO E SI VESTE DI GIALLO

aprile 28, 2023 by Redazione  
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Che Juan Ayuso fosse uno dei corridori più talentuosi tra quelli nati nel nuovo millennio era una certezza acquisita già al termine dalla scorsa Vuelta. Ciò che non era affatto scontato era che il corridore della UAE Team Emirates potesse andare così forte già al Tour de Romandie dopo aver trascorso così tanti mesi lontano dalle corse a causa di una fastidiosa nevralgia. Invece il ritorno alle competizioni ci ha subito regalato un corridore in grandissimo spolvero. L’iberico, classe 2002 (compirà 21 anni il prossimo settembre), aveva già dato saggio delle sue ottime condizioni durante il prologo di martedì e soprattutto con il secondo posto conquistato ieri. Oggi si è però superato, vincendo la crono di Chatel-Saint-Denis con 5″ su Matteo Jorgenson (Movistar Team), altro giovane di talento, e 17″ sul compagno di squadra Adam Yates.
Ayuso diventa così anche il nuovo leader della classifica generale alla vigilia della tappa regina che domani incoronerà il vincitore del Romandia. Lo spagnolo ora guida con 18″ su Jorgenson e 19″ su un deludente Tobias Foss (Jumbo-Visma).

La crono odierna era la prima delle due frazioni destinate a riscrivere profondamente la classifica della corsa Svizzera. La prova, lunga poco meno di 19 km, presentava nella sua fase centrale una salita di circa 6 km seguita da una discesa che terminava poco prima del traguardo. Una prova non propriamente adatta agli specialisti delle prove contro il tempo e che sorrideva invece agli uomini di classifica. La corsa, che si è aperta con la notizia della non partenza di Ion Izagirre e Anthony Perez (entrambi Cofidis) causa covid, è stata disputata in condizioni climatiche tutto sommato buone viste le premesse della vigilia.

Il primo tempo degno di nota è stato fatto segnare da uno degli specialisti delle prove contro il tempo, Mikkel Bjerg (UAE Team Emirates), che ha fermato le lancette sul tempo di 25′39″. Il danese è rimasto in testa alla graduatoria per una mezzoretta, per essere poi superato dalla prova dello statunitense William Barta (Movistar Team) che è riuscito ad impiegare 5″ in meno rispetto a Bjerg. La classifica provvisoria è rimasta sostanzialmente inalterata fino alla partenza degli uomini di classifica. Tra questi ha subito colpito il primo intermedio di un altro statunitense della Movistar, ovvero Matteo Jorgenson. Il 23enne di Walnut Creek ha fatto segnare un tempo di 14′22″ che verrà poi battuto poco dopo soltanto da Adam Yates (UAE Team Emirates). Alle loro spalle, distanziato di 5″ da Yates, un altro corridore in forza alla compagine Emiratina, ovvero Juan Ayuso. Lo spagnolo è stato però formidabile nel tratto finale, quasi tutti in discesa, che gli ha consentito una clamorosa rimonta.

Ayuso ha concluso la sua crono con il tempo di 25′15″, 5″ in meno rispetto ad un bravissimo Jorgenson. Adam Yates, nonostante un finale in calando, è riuscito a conservare la terza posizione del podio, chiudendo con un distacco di ben 17″ dal più giovane compagno di squadra. Quarta piazza per uno specialista delle prove contro il tempo, il portoghese Nelson Oliveira (Movistar Team) giunto a 18″ davanti ad un altro compagno di squadra, William Barta, 5° a 19″. Buona prestazione anche per Damiano Caruso (Bahrain-Victorius) piazzatosi in 6a posizione a 20″ da Ayuso e capace di precedere Mikkel Bjerg ed un deludente Tobias Foss (Jumbo-Visma) entrambi arrivati con 24″ di ritardo. La top ten di giornata è stata completata da Gino Mader (Bahrain-Victorius) che ha pagato 25″ e dal giovane britannico Max Poole (Team DSM) a 27″. Male l’ormai ex-leader Ethan Hayter (Ineos Grenadiers) giunto 21° a 49″ e Romain Bardet (Team DSM) addirittura 32° a 57″ in compagnia di Cian Uijtdebroeks (Bora-Hansgroe).

La nuova classifica generale vede in testa proprio Ayuso con 18″ su Jorgenson, 19″ su Foss e 22″ su Nelson Oliveira. Seguono Adam Yates a 30″, Damiano Caruso a 32″ e un altro giovane di casa UAE, il neozelandese Finn Fisher-Black a 34″. Competano la top10 provvisoria Jonathan Castroviejo (Ineos Grenadiers) a 36″, Max Poole a 37″ ed Hayter a 38″.

Domani è in programma la 4a tappa, la frazione regina di questa edizione: appena 162 km da Sion a Thyon 2000 infarciti di salite. Dopo lo strappo di Chamoson (2 km al 7,2%) posto immediatamente dopo il via, i corridori dovranno affrontare l’ascesa di Anzére (14,6 km al 6,9%) al km 45 e subito dopo la breve salita di Lens (3,6 km al 6,8%). Quindi troveranno un tratto pianeggiante che sarà il preludio al gran finale con la salita di Suen (14 km al 6,6%) al km 115 e infine la lunghissima salita finale che condurrà i corridori a Thyon 2000 (20,9 km al 7,6%). Sarà senza ombra di dubbio la tappa decisiva.

Pierpaolo Gnisci

Super crono di Ayuso (Image Credit: Getty Images)

Super crono di Ayuso (Image Credit: Getty Images)

AL ROMANDIA E’ SEMPRE QUESTIONE D’ETHAN. HAYTER VINCE A LA CHAUX-DE-FONDS ED E’ IL NUOVO LEADER

aprile 27, 2023 by Redazione  
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Da un Ethan all’altro. Si potrebbe riassumere così l’esito della 2a tappa in linea del Tour de Romandie. Dopo la vittoria di Vernon in quel di Vallèe de Joux, oggi è stato il turno dell’altro Ethan, il più famoso Hayter che ha messo a segno il classico colpo “tappa e maglia”. Il corridore della Ineos Grenadiers ha battuto allo sprint a ranghi ridotti il giovane talento iberico Juan Ayuso (UAE Team Emirates) e Romain Bardet (Team DSM), ancora piazzato dopo il 4° posto conquistato ieri. Hayter adesso guida con 6″ su Tobias Foss (Jumbo-Visma) e Remi Cavagna (Soudal-Quick Step). Irrimediabilmente staccati i vincitori delle prime frazioni, Josef Cerny ed Ethan Vernon, entrambi in forza alla Soudal-Quick Step.

La seconda tappa del Romandia 2023, da Morteau a La Chaud-de-Fonds per un totale di 162,7 km, si presentava come una frazione adatta a soluzioni diverse vista la presenza di ben 5 gpm negli ultimi 90 km: il Baset (6.7 km al 6.0%) al km 81, Le Communal (1.5 km al 8.1%) al km 99, il Col de la Vue des Alpes (5.2 km al 4.8%), il Col de la Tourne (4.4 km al 7.1%) e quindi di nuovo lo strappo di Le Communal, la cui cima era posta ad appena 12 km dall’arrivo.

La fuga di giornata si è formata dopo una ventina di chilometri dal via, grazie all’azione di 3 uomini: Gleb Brussenskiy (Astana Qazaqstan Team), Tom Bohli (Tudor Pro Cycling) e Julien Bernard (Trek-Segafredo), quest’ultimo già in fuga nella prima tappa. Al terzetto di testa ha provato ad aggiungersi anche un altro svizzero, Antoine Aebi (Nazionale Svizzera), ma la sua azione ritardta non ha avuto buon esito si è esaurita quando all’arrivo mancavano oltre 115 km. Il trio di testa ha così man mano guadagnato raggiungendo abbastanza velocimente un margine di circa 3′30″ sul gruppo tirato dagli uomini della Soudal-Quick Step. Il distacco ha continuato ad aumentare arrivando fino a 5 minuti in corrispondenza dell’inizio della prima salita di giornata.
A questo punto il ritmo del gruppo è cambiato grazie all’impulso fornito dagli uomini della Jumbo-Visma che han man mano ridotto il gap (3′ in cima a Baset). L’andazzo non è cambiato sulla successiva ascesa, quella di Le Communal, in corrispondenza della quale il gruppo aveva ulteriormente ridotto lo svantaggio a poco più di 2 minuti. Lungo la terza salita di giornata, il Col de la Vue des Alpes, il drappello di testa ha iniziato a perdere pezzi vista le difficoltà a cui è andato incontro Bohli. Lo svizzero si è irrimediabilmente staccato, lasciando in testa alla corsa la coppia Bernard-Brussenskiy che allo scollinamento poteva vantare un margine di solo 1 minuto sul gruppo, da cui avevano perso contatto già diversi corridori.

I due fuggitivi sono stati ripresi lungo la penultim salita (-30), mentre nel frattempo i vincitori delle prime due frazioni, Josef Cerny ed Ethan Vernon (entrambi Soudal-Quick Step), avevano perso già contatto dal plotone sempre tirato dalla Jumbo. Negli ultimi 15 km dal plotone, ridotto ad una settantina di corridori, hanno provato ad evadere diversi uomini: Harol Tejada (Astana Qazaqstan Team), poi Michael Woods (Israel-Premier Tech) immediatamente seguito da Thomas Gloag (Jumbo-Visma), Oscar Onley (Team DSM) e Gregor Muhlberger (Movistar Team). Sull’ultimo strappo hanno invece provato a muoversi Ion Izagirre (Cofidis), William Barta (Movistar Team) e Max Poole (Team DSM). In discesa è invece stato il turno di Thibaut Pinot (Groupama-FDJ) e Damiano Caruso (Bahrain-Victorius). Tutte azioni senza esito positivo.

Gli uomini della Ineos, entrati in scena negli ultimi chilometri, sono così riusciti a tenere cucito il gruppo di testa, lanciando la volata del loro uomo, Ethan Hayter che ha battuto allo sprint un sorprendente Juan Ayuso (UAE Team Emirates), Romain Bardet (Team DSM), Matteo Sobrero (Team Jayco-AlUla) e Oscar Onley (Team DSM). Quindi troviamo Harry Sweeny (Lotto-Dstny), Kobe Goossens (Intermarchè-Circus-Wanty), Magnus Cort (EF Education-EasyPost), Finn Fischer-Black (UAE Team Emirates) e Nick Schultz (Israel-PremierTech).

La nuova classifica generale vede in testa proprio Ethan Hayter, che ora guida con 6″ sulla coppia formata da Tobias Foss (Jumbo-Visma) e Remi Cavagna (Soudal-Quick Step). Seguono Juan Ayuso a 11″ e Mattia Sobrero a 14″. Completano la top ten provvisoria Nelson Oliveira (Movistar Team) a 15″, Romain Bardet e Jonathan Castroviejo (Ineos Grenadiers) e Fischer-Black a 17″ e Rainer Kepplinger (Bahrain-Victorius) a 18″.

Domani 3a tappa, una cronometro individuale di 18.8 km piuttosto complicata. Dopo i primi 6 km sostanzialmente pianeggianti, i corridori dovranno affrontare 5 km all’insù e quindi un tratto di discesa che anticiperà l’arrivo. Una frazione che darà sicuramente una ulteriore scossa alla classifica generale.

Pierpaolo Gnisci

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27-04-2023

aprile 27, 2023 by Redazione  
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TOUR DE ROMANDIE

Il britannico Ethan Hayter (INEOS Grenadiers) si è imposto nella seconda tappa, Morteau – La Chaux-de-Fonds, percorrendo 162.7 Km in 3h55′20″, alla media di 41.482 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo spagnolo Juan Ayuso (UAE Team Emirates) e il francese Romain Bardet (Team DSM). Miglior italiano Matteo Sobrero (Team Jayco-AlUla), 4°. Hayter è il nuovo leader della classifica con 6″ sul norvegese Tobias Foss (Jumbo-Visma) e sul francese Rémi Cavagna ( Soudal Quick-Step). Miglior italiano Sobrero, 5° a 14″.

LE TOUR DE BRETAGNE CYCLISTE

Il danese Mads Østergaard Kristensen (Leopard Togt Pro Cycling) si è imposto nella terza tappa, Trégunc – Le Quillio, percorrendo 191.5 Km in 4h20′17″, alla media di 44.144 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’elvetico Simon Pellaud (Tudor Pro Cycling Team) e di 38″ l’italiano Andrea Debiasi (nazionale italiana). Pellaud è il nuovo leader della classifica con lo stesso tempo di Kristensen e 35″ sullo statunitense Luke Lamperti (Trinity Racing). Miglior italiano Sergio Meris (nazionale italiana), 14° a 51″

TOUR OF THE GILA (USA)

Il messicano Ignacio de Jesús Prado (Canel´s-ZeroUno) si è imposto nella seconda tappa, circuito di Fort Bayard, percorrendo 120.7 Km in 3h02′58″, alla media di 39.581 Km/h. Ha preceduto allo sprint il colombiano Brayan Sanchez (Team Medellin-EPM) e lo statunitense Alex Hoehn (Above and Beyond Cancer p/b World). Unico italiano in gara Antonio Polga (Team Novo Nordisk Development), 84° a 3′11″. Il norvegese Torbjørn Andre Røed (Above and Beyond Cancer p/b World) è il nuovo leader della classifica con 11″ sullo statunitense Richard Arnopol (Project Echelon Racing) e 15″ sul colombiano Heiner Rodrigo Parra (Canel´s-ZeroUno). Polga 66° a 9′38″

TOUR OF THE GILA DONNE (USA)

La cubana Marlies Mejias (Virginia’s Blue Ridge TWENTY24) si è imposta nella seconda tappa, circuito di Fort Bayard, percorrendo 120.7 Km in 3h29′02″, alla media di 34.645 Km/h. Ha preceduto allo sprint le statunitensi Maeghan Easler (Roxo Racing) e Shayna Powless (DNA Pro Cycling Team). Nessuna italiana in gara. La messicana Marcela Prieto (Pato Bike BMC Team) è ancora leader della classifica con 8″ sulla statunitense Austin Killips (Amy D Foundation) e 33″ sulla canadese Nadia Gontova (Roxo Racing).

GRACIA ORLOVA’ (Repubblica Ceca – Donne)

La polacca Dominika Wlodarczyk (MAT ATOM Deweloper Wroclaw) si è imposta nella prima tappa, Orlová – Štramberk, percorrendo 104.2 Km in 2h45′50″, alla media di 37.701 Km/h. Ha preceduto allo sprint le svedesi Jenny Rissveds (nazionale svedese) ed Emilia Fahlin (nazionale svedese). Due italiane in gara: Federica Damiana Piergiovanni (UAE Development Team) 12° a 18″, Carlotta Cipressi (UAE Development Team) 13° a 18″. La Wlodarczyk è la prima leader della classifica con 6″ sulla Rissveds e 8″ sulla Fahlin. La Piergiovanni 13° a 30″, la Cipressi 14° a 30″

ANCORA WOLFPACK AL ROMANDIA. VERNON VINCE IN VALLÉE DE JOUX ED E’ IL NUOVO LEADER

aprile 27, 2023 by Redazione  
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Sarà l’effetto della vittoria di Remco Evenepoel o forse è solo il caso. Sta di fatto che la Soudal-Quick Step ha iniziato il Tour de Romandie veramente alla grande. Dopo l’exploit di Josef Cerny, vincitore del prologo del martedì, ad alzare le braccia al cielo al termine della prima tappa in linea è stato il giovane Ethan Vernon, che ha battuto nettamente nello sprint finale un Thibau Nys (Trek-Segafredo) al primo risultato di rilievo tra i professionisti e l’altro belga Milan Menten (Lotto-Dstny), reduce da un inizio di stagione molto positivo. Il corridore britannico, grazie all’abbuono conquistato sul traguardo di Le Sentier, è riuscito anche a conquistare la maglia gialla, scalzando dalla prima posizione in suo compagno di squadra per una questione di centesimi.

La prima frazione della corsa Romanda, 170,9 km da Crissier alla Vallée de Joux, presentava un percorso interlocutorio. Lla fase centrale della frazione era caratterizzata da due gpm di 2a categoria in rapida sequenza: il Fontanezier (4.5 km al 8%) al km 66 e Mauborget (5.3 km al 7.1%) al km 72. Dopo la successiva discesa ed un lungo tratto in falsopiano, al km 122 era posto l’ultimo gpm di giornata, il Col Mont d’Orzeires (2 km al 5.5%). Il finale però era favorevole alle ruote veloci visti gli ultimi 47 km praticamente piatti che consentivano ai corridori eventualmente staccati di rientrare sul gruppo.
Da segnalare la non partenza di Alexey Lutsenko (Astana Qazaqstan Team) colpito dal covid.

La fuga di giornata è nata già al primo km, quando in 4 sono evasi dal gruppo: Michael Schar (Ag2r Citroen Team), Tobias Bayer (Alpecin-Deceuninck), Julien Bernard (Trek-Segafredo) e Jan Stockli (Nazionale Svizzera). A loro si è aggiunto poco dopo un altro rappresentante della selezione elvetica, Dario Lillo. I cinque battistrada hanno rapidamente guadagnato margine, ma non sono poi riusciti ad andare oltre un vantaggio di circa 3 minuti. Il lavoro degli uomini della Soudal-Quick Step infatti ha tenuto il drappello di testa sempre a distanza di sicurezza: il loro vantaggio ai piedi della prima salita di giornata, il Fontanezier (-110), si attestava intorno ai 2′15″. Proprio lungo l’ascesa Stockli ha perso contatto dai 4 compagni di fuga a causa di un problema meccanico. Nel frattempo il gruppo tirato dagli uomini della Ineos aveva decismente accelerato l’andatura, portandosi ad 1′20″ dai fuggitivi. Il gruppo ha continuato ad accelerare anche lungo la seconda salita, il Mauborget, facendo staccare diversi corridori, tra cui il leader Josef Cerny ed Ethan Vernon (Soudal-Quick Step) e Magnus Cort (EF Education-EasyPost). Davanti invece Bernard era riuscito a vincere anche il secondo gpm di giornata, mentre Bayer aveva perso contatto venendo poi ripreso dal gruppo. Nel frattempo si erano ritiratidiveri corridori di primo piano: Rui Costa (Intermarché-Circus-Wanty) a causa del colpo preso ieri ad inizio del prologo; Simon Yates (Team Jayco-AlUla) per problemi di stomaco; Mark Cavendish (Astana Qazaqstan Team) dopo aver perso contatto dal gruppo lungo le prime rampe del Fontanezier.

Il gruppo tirato da Egan Bernal (Ineos Grenadiers) ha continuato a recuperare, riducendo il gap a soli 20″ in cima al gpm e rendendo inevitabile il ricongiungimento coi 3 battistrada poi avvenuto ai -75. Il plotone, che si era frantumato lungo la discesa, si è andato man mano a ricomporre sotto il controllo degli uomini della Soudal-Quick Step e della EF Education-EasyPost che hanno accompagnato la corsa verso un inevitabile epilogo in volata. Unico sussulto l’attacco di Remi Cavagna (Soudal-Quick Step) ai -4 a cui ha protamente risposto Matteo Sobrero (Team Jayco-Alula). Vernon, abilmente lanciato dal suo compagno Casper Pedersen, è riuscito a guadagnare quel margine che reso impossibile la rimonta del giovane figlio d’arte Thibau Nys (Trek-Segafredo), all’esordio in una corsa a tappe WT, e l’altro belga Milan Menten (Lotto-Dstny). Dietro di loro Romain Bardet (Team DSM), Jacopo Mosca (Trek-Segafredo), Nick Schultz (Israel-PremierTech) e Lilian Calmejane (Intermarchè-Circus-Wanty). Chiudono la top ten di giornata Clement Venturini (Ag2r Citroen Team), Ivo Oliveira (UAE Team Emirates) e Quinten Hermans (Alpecin-Deceuninck).

Vernon, ieri decimo nel prologo, è riuscito anche a strappare la leadership al compagno di squadra Cerny grazie all’abbuono guadagnato sul traguardo. Il britannico ora guida a pari tempo con Cerny, 1″ su Tobias Foss (Jumbo-Visma) e Remi Cavagna, 4″ su Nico Denz (Bora-Hansgrohe) e 5″ sulla coppia formata da Joel Suter (Tudor Pro Cycling) e Ethan Hayter (Ineos Grenadiers).

Domani 2a tappa in linea. I corridori dovranno percorrere 162.7 km per arrivare da Morteau a Le-Chaux-de-Fonds, affontando ben 5 gpm tutti concentrati negli ultimi 90 km di corsa: Baset (6.7 km al 6.0%) al km 81, Le Communal (1.5 km al 8.1%) al km 99, il Col de la Vue des Alpes (5.2 km al 4.8%), il Col de la Tourne (4.4 km al 7.1%) e nuovamente le Communal, il cui secondo passaggio verrà affrontato ad una dozzina di km dal traguardo. Una frazione in cui sarà possibile vedere le prime scaramucce tra i pretendenti alla vittoria finale.

Pierpaolo Gnisci

Vernon tappa e maglia a Le Sentier (Image Credit:Dario Belingheri/Getty Images)

Vernon tappa e maglia a Le Sentier (Image Credit:Dario Belingheri/Getty Images)

26-04-2023

aprile 26, 2023 by Redazione  
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TOUR DE ROMANDIE

Il britannico Ethan Vernon (Soudal Quick-Step) si è imposto nella prima tappa, Crissier – Vallée de Joux (Le Sentier), percorrendo 170.9 Km in 4h05′34″, alla media di 41.756 Km/h. Ha preceduto allo sprint i belgi Thibau Nys (Trek-Segafredo) e Milan Menten (Lotto Dstny). Miglior italiano Jacopo Mosca (Trek-Segafredo), 5°. Vernon è il nuovo leader della classifica con lo stesso tempo del ceco Josef Cerný (Soudal Quick-Step) e 1″ sul norvegese Tobias Foss (Jumbo-Visma). Miglior italiano Matteo Sobrero (Team Jayco-AlUla), 9° a 9″.

LE TOUR DE BRETAGNE CYCLISTE

Il francese Rudy Barbier (St Michel-Mavic-Auber 93) si è imposto nella seconda tappa, Sibiril – Melgven, percorrendo 172.2 Km in 4h10′49″, alla media di 41.193 Km/h. Ha preceduto allo sprint il canadese Riley Pickrell (Israel Premier Tech Academy) e lo statunitense Luke Lamperti (Trinity Racing). Miglior italiano Andrea Debiasi (nazionale italiana), 10°. Lamperti è ancora leader della classifica con 6″ su Pickrell e Barbier. Miglior italiano Sergio Meris (nazionale italiana), 22° a 16″

TOUR OF THE GILA (USA)

Il colombiano Miguel Ángel López (Team Medellin-EPM) si è imposto nella prima tappa, Silver City – Mogollon, percorrendo 148 Km in 3h50′09″, alla media di 38.584 Km/h. Ha preceduto di 55″ il norvegese Torbjørn Andre Røed (Above and Beyond Cancer p/b World) e di 1′04″ lo statunitense Richard Arnopol (Project Echelon Racing). Unico italiano in gara Antonio Polga (Team Novo Nordisk Development), 62° a 7′16″. López è il primo leader della classifica con 59″ su Røed e 1′10″ su Arnopol. Polga 62° a 7′26″

TOUR OF THE GILA DONNE (USA)

La messicana Marcela Prieto (Pato Bike BMC Team) si è imposta nella prima tappa, Silver City – Mogollon, percorrendo 114.3 Km in 3h50′12″, alla media di 29.791 Km/h. Ha preceduto di 4″ la statunitense Austin Killips (Amy D Foundation) e di 27″ la canadese Nadia Gontova (Roxo Racing). Nessuna italiana in gara. La Prieto è la prima leader della classifica con 8″ sulla Killips e 33″ sulla Gontova

SORPRESA CERNY A PORT-VALAIS: IL CECO VINCE IL PROLOGO ED E’ IL PRIMO LEADER DEL ROMANDIA

aprile 25, 2023 by Redazione  
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Non si può certamente dire che oggi Josef Cerny partisse con il favore del pronostico, suona perciò abbastanza inaspettata la sua vittoria nel prologo che ha aperto oggi la 76sima edizione del Tour de Romandie. Il corridore ceco in forza alla Soudal-Quick Step è riuscito a sorprendere tutti, battendo di un niente il campione del mondo delle prove contro il tempo Tobias Foss (Jumbo-Visma) e il compagno di squadra Remi Cavagna, distanziati rispettivamente di 29 e 97 centesimi. Ai piedi del podio un bravo Nico Denz (Team DSM) a 4″ e il corridore di casa Joel Suter (Nazionale Svizzera) a 5″.
Tra gli uomini di classifica, ottima prestazione per Juan Ayuso (UAE Team Emirates) al suo esordio stagionale con un ottimo 13° posto a 10″ dal vincitore. Bene anche Romain Bardet (Team DSM), Damiano Caruso (Bahrain-Victorius) e i fratelli Adam e Simon Yates. Perdono qualche secondo di troppo Alexey Lutsenko (Astana Qazaqstan Team), Ion Izagirre (Cofidis) e Michel Woods (Israel-Premier Tech).

Come da tradizione, la corsa a tappe della Svizzera Romanda si è aperta con un classico prologo di 6,8 km interamente pianeggiante con partenza e arrivo in quel di Port-Valais. Ad aprire le danze è stato l’elevetico Jonathan Bogli corridore dilettante schierato in quest’occasione dalla selezione Svizzera.
Il primo tempo degno di nota è stato fatto segnare dall’Austriaco Rainer Kepplinger (Bahrain-Victorius) che ha concluso la sua prova in 7′38″55. Nel frattempo aveva preso il via il primo degli uomini di classifica, il francese Romain Bardet (Team DSM), bravo a limitare i danni con un discreto 7′41″. Di lì a poco, il tempo di Kepplinger è stato battuto prima dal portoghese Ivo Oliveira (UAE Team Emirates), capasce di fare meglio di 4″ (7′34″40 il suo tempo), e poi da Nico Denz (Team DMS), primo a scendere sotto la soglia dei sette minuti e mezzo in 7′29″60. Il tedesco è rimasto a lungo in testa alla corsa, mentre man mano diversi uomini papabili per la vittoria finale arrivavano al traguardo. Tra questi da segnalare la prestazione di Juan Ayuso (UAE Team Emirates) al suo esordio stagionale dopo una serie di problemi fisici. Il giovane talento iberico ha fatto segnare un ottimo 7′37″45, 8 secondi in più rispetto a Denz, tempo pressochè identico a quello del connazionale Jonathan Castroviejo (Ineos Grenadiers). Meno buona invece la prova di Damiano Caruso (Bahrain-Victorius), che ha chiuso il suo prologo in 7′43″, un secondo meglio di Adam Yates (UAE Team Emirates) giunto al traguardo pochi minuti dopo il siciliano.
Decisamente sfortunato Alberto Rui Costa (Intermarchè-Circus-Wanty) incappato in un incidente a dir poco rocambolesco: il portoghese ha rotto la moltiplica proprio mentre scendeva dalla rampa di partenza, sbattendo il ginocchio sul manubrio e compromettendo così la sua corsa (sarà poi ultimi a quasi 5 minuti dal vincitore).

I primi pericoli per Denz sono arrivati ad opera di un altro portoghese, Nelson Oliveira (Movistar Team), bravo a chiudere in 2a posizione provvisoria a 5″87. La leadership del tedesco si è però interrotta pochi minuti dopo, quando al traguardo è arrivato uno scatenato Josef Cerny (Soudal-Quick Step) che, grazie ad un ottimo 7′25″88, ha scalzato dalla prima piazza il corridore della DSM. E’ stato quindi il turno dei colombiani Sergio Higuita (Bora-Hansgrohe) ed Egan Bernal (Ineos Grenadiers), quest’ultimo in cerca di riscatto dopo il bruttissimo infortunio dello scorso anno e i problemi di inzio stagione. I due sudamericano sono giunti entrambi a 7′50″.
Ottima la crono di Matteo Sobrero (Team Jayco-AlUla) con il tempo di 7′34″25. Buone anche le prestazioni di Ethan Vernon (Soudal-Quick Step), che ha chiuso la sua prova a 9″25 dal compagno di squadra, e soprattutto di Joel Suter (Tudor Pro Cycling), terzo a 4″18 da Cerny.
Male invece Michael Woods (Israel Premier Tech) che non è riuscito ad andare oltre una deludente 148a posizione a 48″ dal leader. Non buoni neanche i tempi di Alexey Lutsenko (Astana Qazaqstan Team) e Ion Izagirre entrambi a 35″ da Cerny. Ci si poteva aspettare di meglio anche da Kevin Vauquelin (Team Arkea-Samsic), giunto a 25″ da Cerny. Bene invece Simon Yates (Team Jayco AlUla) che ha chiuso in 7′45″, appena un secondo peggio del gemello Adam.

A questo punto mancavano all’arrivo pochi corridori, diversi dei quali candidati ad attaccare seriamente il primato di Cerny. Uno degli uomini più attesi era Ethan Hayter (Ineos Grenadiers) vincitore del prologo dello scorso anno. Il britannico è andato forte, ma non abbastanza da battere Cerny (4″39 il suo distacco, poco dietro Suter). Ancora più forte è andato Remi Cavagna (Soudal-Quick Step) che si è arreso al compagno per appena 97″. I brividi non erano però finiti perchè a quel punto è giunto al traguardo Tobias Foss (Jumbo-Visma). Il norvegese sembrava in grado di sopravvanzare il ceco, ma alla fine si è dovuto accontentare del 2° posto a soli 29″. L’ultimo pericolo l’ha portato Mikkel Bjerg (UAE Team Emirates), giunto 7° a 9 secondi.
Per Cerny si tratta della prima vittoria stagionale. Il ceco è ovviamente anche leader della classifica generale che guida davanti a Foss e Cavagna. Alle loro spalle Nico Denz a 4″, Joel Suter ed Ethan Hayter a 5″, Bjerg Sobrero e Ivo Oliveira a 9″ e quindi Ethan Vernon, Nelson Oliveira ed Arthur Kluckers (Tudor Pro Cycling) a 10″.

Domani è in programma la prima tappa in linea: saranno 169 i km che condurranno i corridori da Crissier a Vallì de Joux. Il percorso offrirà nella parte centrale 3 gpm (due di 2a e uno di 3a categoria) che potranno lanciare i fuggitivi di giornata. Gli ultimi 47 km, praticamente piatti, favoriranno però un ricompattamento del gruppo ed un probabile epilogo in volata.

Pierpaolo Gnisci

Cerny sorprende al Romandia (Image credit: FABRICE COFFRINI/AFP via Getty Images)

Cerny sorprende al Romandia (Image credit: FABRICE COFFRINI/AFP via Getty Images)

25-04-2023

aprile 25, 2023 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

TOUR DE ROMANDIE

Il ceco Josef Cerný (Soudal Quick-Step) si è imposto nel prologo, circuito a cronometro di Le Bouveret (Port-Valais), percorrendo 6.8 Km in 7′25″, alla media di 55.173 Km/h. Ha preceduto di 1″ il norvegese Tobias Foss (Jumbo-Visma) e il francese Rémi Cavagna (Soudal Quick-Step). Miglior italiano Matteo Sobrero (Team Jayco-AlUla), 8° a 9″. Cerný è il primo leader della classifica con 1″ su Foss e Cavagna. Miglior italiano Sobrero, 8° a 9″.

LE TOUR DE BRETAGNE CYCLISTE

Lo statunitense Luke Lamperti (Trinity Racing) si è imposto nella prima tappa, Plouescat – Saint-Pol-de-Léon, percorrendo 155.5 Km in 3h21′40″, alla media di 46.264 Km/h. Ha preceduto allo sprint il danese Andreas Stokbro (Leopard Togt Pro Cycling) e il canadese Riley Pickrell (Israel Premier Tech Academy). Miglior italiano Sergio Meris (nazionale italiana), 17°. Lamperti è il primo leader della classifica con 6″ su Stokbro e 8″ su Pickrell. Miglior italiano Meris, 17° a 12″

GRAN PREMIO DELLA LIBERAZIONE (Under 23)

L’italiano Alessandro Romele (Team Colpack Ballan) si è imposto nella corsa italiana, circuito di Roma, percorrendo 138 Km in 4h38′33″, alla media di 39.526 Km/h. Ha preceduto allo sprint il danese Gustav Wang (Restaurant Suri-Carl Ras) e di 34″ l’italiano Alessandro Pinarello (Green Project-Bardiani CSF-Faizanè)

GRAN PREMIO DELLA LIBERAZIONE (Donne)

L’italiana Silvia Zanardi (BePink) si è imposta nella corsa italiana, circuito di Roma, percorrendo 96 Km in 2h33′19″, alla media di 37.569 Km/h. Ha preceduto allo sprint le italiane Cristina Tonetti (Top Girls Fassa Bortolo) e Giorgia Bariani (Top Girls Fassa Bortolo)

LIEGI 2023: LE PAGELLE

Le pagelle della Liegi-Bastogne-Liegi 2023

REMCO EVENEPOEL: Concede il bis alla Liegi-Bastogne-Liegi con nonchalance vestendo la maglia di campione del Mondo. Tutti si aspettavano un duello all’ultimo sangue con Pogacar ma una caduta manda ko lo sloveno. Supportato da una grande Soudal Quick-Step, apre le danze sulla Redoute e affonda sul falsopiano seguente prendendo un vantaggio abissale. Vittoria di classe e potenza con il Giro d’Italia alle porte. VOTO 10

BEN HEALY: L’irlandese è la sorpresa di questa primavera, corre con generosità e coraggio. Alla Liegi paga, però, l’inesperienza dovuta alla giovane età. VOTO 7,5

SANTIAGO BUITRAGO: Il colombiano classe 99 della Bahrain termina al terzo posto dimostrando una buona attitudine per le corse di un giorno. VOTO 7

VALENTIN MADOUAS: Il francese era atteso sulle pietre, invece la forma arriva con qualche settimana di ritardo consentendogli di cogliere un buon quinto posto alla Liegi-Bastogne-Liegi. VOTO 6,5

JULIAN ALAPHILIPPE: Cosa si può dire ad un campione del genere quando con grande umiltà si mette a disposizione del giovane capitano Evenepoel? Umile e soprattutto utile. VOTO 6,5

SIMONE VELASCO: Uno dei protagonisti di giornata. È stato uno dei primi attaccanti in questa Liegi-Bastogne-Liegi e si è arreso solo ai piedi della Redoute. VOTO 6,5

THOMAS PIDCOCK: Il corridore della Ineos ripete la stessa corsa fatta all’Amstel, corre stringendo i denti cercando di non perdere le ruote del duo Evenepoel/Pogacar fino a scoppiare dopo i 200 chilometri. Resiste con tenacia nel gruppetto inseguitore, vincendo lo sprint per il secondo posto. Cercasi fondo. VOTO 6

GIULIO CICCONE: Fino a 10 chilometri dall’arrivo e lì tra i primi inseguitori per poi sparire mestamente fuori anche dalla top ten di giornata. Quando Evenepoel fa il vuoto non sfrutta l’occasione di avere Skjelmose come compagno di squadra. VOTO 5

BENOIT COSNEFROY: Dopo una primavera ben corsa, con bei risultati portati a casa, alla Liegi alza bandiera bianca quando mancano oltre 70 chilometri all’arrivo. VOTO 5

TADEJ POGACAR: Una caduta dopo 80 chilometri di corsa gli costano purtroppo una frattura allo scafoide e un’altra al polso. C’era attesa per il duello con Evenepoel, rimandata all’anno prossimo. SENZA VOTO

Luigi Giglio

LIEGI BAGNATA TADEJ SFORTUNATO, REMCO SENZA RIVALI

aprile 23, 2023 by Redazione  
Filed under 7) LIEGI - BASTOGNE - LIEGI, News

Il campione del mondo Remco Evenepoel ha vinto in maglia iridata la edizione numero 109 della Liegi-Bastogne-Liegi, la quarta classica monumento della stagione, con un attacco partito a pochi metri dallo scollinamento della mitica Redoute. La caduta di Tadej Pogacar ha, però, non solo privato gli appassionati di un duello che si annunciava epico, ma anche lo stesso Evenepoel di un vero termine di paragone vista l’enorme differenza emersa nei confronti dei, pur agguerriti, residui rivali.

La prima vera notizia arriva molto presto, intorno al chilometro 90 di gara, quando il gruppo si trova nei pressi di Bastogne. Mikkel Honore (EF Education-EasyPost) e Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) finiscono a terra. Lo sloveno prova a ripartire ma si rende subito conto che non gli sarà possibile portare a termine la corsa. I successivi accertamenti in ospedale confermeranno la frattura dello scafoide e dell’osso semilunare della mano sinistra in conseguenza della quale il capitano del team UAE sarà sottoposto ad intervento chirurgico nelle prossime ore.
A questo punto, l’uomo da battere diventava inevitabilmente il solo Remco Evenepoel (Soudal – Quick Step) e la corsa per la vittoria ha avuto due soli momenti chiave: gli ultimi 200 metri della Redoute e il successivo inedito tratto di salita, pochissimi metri che sono bastati al belga per levarsi di ruota tutti gli avversari e involarsi in solitaria verso il traguardo, continuando ad aumentare il proprio vantaggio, mentre dietro gli altri si davano battaglia per il podio.
Certamente pregevole l’impresa del campione del mondo, che ha centrato la seconda vittoria su due partecipazioni e ha ancora una volta attaccato sulla Redoute, che per molti anni aveva ceduto il primato di punto chiave alla Roche-aux-Faucons, più vicina al traguardo.
Da quando sono arrivati sulla scena uomini come Pogacar ed Evenepoel è invece tornato in auge l’attacco da lontano, sfruttando punti che in passato avevano propiziato grandi imprese e che, negli ultimi anni, avevano perso un po’ di incisività proprio per non essere in linea con la moda dell’attacco nel finale.
La strategia era diventata quella di fare gran ritmo su salite come la Redoute per tentare di mettere fatica nella gambe degli avversari e poi tentare di far la differenza sull’ultima asperità.
Proprio per avere sia Evenepoel sia Pogacar rotto questo schema il loro duello era attesissimo da tutti gli appassionati e probabilmente i due se le sarebbero suonate sulla Redoute e, se non ne fosse uscito un uomo da solo, i contendenti avrebbero continuato a darsele di santa ragione per tutti i chilometri successivi con grande incertezza per la gioia di tutti i tifosi.
La sorte maligna ci ha privati di questo spettacolo, ma comunque la Doyenne, svoltasi per molti chilometri sotto una pioggia che non ha portato fortuna al fuoriclasse sloveno, ci ha regalato una bellissima azione del campione del mondo e una bella battaglia per il podio, nella quale si era inizialmente inserito Giulio Ciccone (Trek – Segafredo), che ha poi un po’ pagato nel finale.
Le corse con elevato chilometraggio del resto sono ancora indigeste a molti in gruppo e coloro che non sono portati per questo genere di sforzi riescono spesso solo con l’esperienza ad ovviare a questo handicap.
Sul versante televisivo non può che commentarsi la pessima copertura offerta dalla RAI che ha mandato in onda solo gli ultimi 50 chilometri di una delle corse più importanti della stagione, vieppiù se si pensa a ciò che si è preferito trasmettere sulla rete sportiva, i campionati nazionali di tuffi e una partita di serie C, eventi che, con tutto il rispetto, mantengono una dimensione nazionale rispetto ad una corsa non solo di livello internazionale, ma tra le più importanti del ciclismo. Su Rai2, invece, si è invece preferito mandare in onda programmi preregistrati che potevano trovare collocazione in qualsiasi altro momento della giornata.
La corsa ha visto il formarsi della fuga sin da subito con l’iniziativa promossa da Lars van den Berg (Groupama-FDJ), alla quale hanno aderito subito Fredrik Dversnes (Uno-X Pro Cycling Team), Johan Meens (Bingoal WB), Jason Osborne (Alpecin-Deceuninck), Simone Velasco (Astana Qazaqstan, Georg Zimmermann (Intermarché – Circus – Wanty). Poco dopo Ruben Apers (Team Flanders – Baloise), Alexandre Balmer (Team Jayco AlUla), Héctor Carretero (Equipo Kern Pharma), Mathis Le Berre (Team Arkéa – Samsic) e Paul Ourselin (TotalEnergies) raggiungono la testa della corsa andando a formare un drappello di 10 uomini che accumulano un vantaggio massimo di poco inferiore ai 5 minuti.
Il tentativo è tenuto agevolmente sotto controllo dal gruppo, che ha visto gli uomini della UAE collaborare in testa sino al chilometro 90, quando la caduta di cui già si è parlato ha messo fuori gioco il leader designato della formazione emiratina. Va detto che il fuoriclasse sloveno non ha alcuna colpa essendo stato coinvolto suo malgrado nell’incidente.
Ai meno 100 provano ad attaccare in gruppo Magnus Sheffield (Ineos), Jan Tratnik (Jumbo-Visma) e Valentin Madouas (Groupama-FDJ), con l’uomo della Jumbo che stacca prima Madouas e poi Sheffield. La conseguente accelerazione del gruppo mette in difficoltà grossi nomi come Mikel Landa (Bahrain – Victorious) ed Enric Mas (Movistar Team), che vengono staccati, mentre anche tra i fuggitivi ci sono defezioni. Davanti restano così in 5 con Osborne, Ourselin, Velasco, Zimmermann e Lars van den Berg.
Tratnik si porta sui fuggivi e prosegue nell’azione, alla quale resiste il solo Velasco, mentre il gruppo continua ad assottigliarsi e altri uomini importanti come Julian Alaphilippe (Soudal – Quick Step) e Alexey Lutsenko (Astana Qazaqstan Team) che perdono contatto.
Sulla Redoute si esaurisce il tentativo del mattino e a quel punto entrano in scena i big.
A tirare a più non posso è Ilan Van Wilder (Soudal-QuickStep) ma, quando Evenepoel accenna un’accelerazione si nota che la sua ruota slitta e il belga aspetta gli ultimi 200 metri per attaccare e rimanere solo senza particolari problemi.
Il tratto sino alla scollinamento, però, è troppo breve per distanziare adeguatamente Tom Pidcock (INEOS Grenadiers), che aveva cercato invano di tenere la ruota. L’abilità in discesa del britannico della Ineos gli permette, però, di riportarsi abbastanza agevolmente sul battistrada.
Tuttavia, nei successivi tratti in ascesa inseriti quest’anno per la prima volta al posto del falsopiano Evenepoel riesce a levarsi di ruota Pidcock senza neppure scattare, semplicemente con il ritmo elevato. Il belga si alzerà sui pedali solo dopo aver notato che il portacolori della Ineos aveva mollato la presa.
Ancor più dietro cercano di tenere duro e riportarsi su Pidcock anche i due della Trek Giulio Ciccone e Mattias Skjelmose. L’operazione si rivela più complicata del previsto tanto che, poco dopo il ricongiungimento, il trio viene raggiunto in un batter d’occhio da Ben Healy (EF Education-EasyPost) e poi dal resto del gruppo, che ormai è ridotto a circa 20 unità.
Mentre davanti Evenepoel procede nel suo assolo continuando a guadagnare, Healy e Santiago Buitrago (Bahrain – Victorious) allungano sulla Roche-aux-Faucons. A loro riesce comunque ad accodarsi uno stoico Pidcock che, dopo il tentativo di mantenere la ruota di Evenepoel, sembrava aver esaurito la benzina.
Sarà proprio il vincitore dell’ultima Strade Bianche a conquistare la volata per il secondo posto su Buitrago e su Healy, che manca il podio dopo essersi accollato il maggior peso nell’attacco.
Come si era detto in apertura, per la vittoria non c’è stata storia. Si è visto subito che Evenepoel aveva un altro passo rispetto a tutti. Sono bastati 200 metri per levarsi tutti di ruota e poi, dopo che Pidcock si era accodato sfruttando la discesa, è stato sufficiente un ritmo regolare ma molto elevato per chiudere la partita definitivamente. L’assenza di Pogacar in questo senso è stata una sciagura ancor più grande, anche se la lotta per il podio si è comunque rivelata appassionante.
Chiusa la stagione delle classiche di primavera che hanno offerto quest’anno un grande spettacolo, manca solo il Giro di Romandia prima di poter gustare un giro d’italia che tutti ci auguriamo appassionante e spettacolare come sono state le classiche. Sarà anche l’occasione per verificare su un terreno più significativo della Vuelta i miglioramenti di Evenepoel nella corse a tappe.

Benedetto Ciccarone

Evenepoel vola a prendersi la sua seconda Liegi consecutiva (Getty Images)

Evenepoel vola a prendersi la sua seconda Liegi consecutiva (Getty Images)

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