SPRINT IN RIVA ALL’ADRIATICO
Prima occasione per i velocisti in riva all’Adriatico, anche oggi protagonista della “scenografia” del Giro 2023. Dopo la cronometro d’avvio lungo la Costa dei Trabocchi ampi tratti della seconda frazione si snoderanno ancora lungo la litoranea abruzzese, con alcune divagazioni nell’entroterra che non costituiranno pietre d’inciampo per le squadre dei velocisti: le possibilità di fallire a San Salvo saranno pressoché nulle, anche se il vento potrebbe dare qualche grattacapo.
Protagonista quasi unico dello scenario della cronometro d’apertura, il Mar Adriatico avrà un ruolo preponderante anche nella seconda giornata di gara. La tappa numero 2, infatti, si snoderà per metà del suo sviluppo sulla pianeggiante statale litoranea mentre la resta parte della frazione si svolgerà nell’entroterra, dove si affronteranno salite poco impegnative che, complice anche il fatto che si supererà l’ultima di questa a 74 Km dall’arrivo, faranno di questa tappa la prima delle otto che dovrebbero terminare in volata. Il condizionale è sempre d’obbligo perché molte di queste tappe saranno caratterizzate da tracciati che metteranno a dura prova le formazioni degli sprinter e anche quando il percorso è semplice come quello odierno bisognerà mettere sempre in conto eventuali insidie sopraggiunte, come il vento che sovente spazza i litorali e potrebbe creare fratture in seno al gruppo.
Il primo dei tre tratti collinari che spezzeranno la pianura i corridori lo incontreranno in partenza da Teramo perché prima di giungere in riva all’Adriatico bisognerà percorrere quasi 46 Km, incontrando la prima salita di giornata a 14 Km dal via, quando con 5.4 Km d’ascesa al 5.5% si raggiungerà Bellante, borgo dove recentemente ha lasciato la sua firma il due volte vincitore del Tour Tadej Pogačar, che il 22 marzo 2022 vi si è imposto al termine della quarta tappa della Tirreno-Adriatico, conquistando quella maglia di leader della classifica che porterà sino al traguardo finale di San Benedetto del Tronto dopo aver “condito” la vittoria con il successo anche nel tappone del doppio Carpegna. Scesi nella Val Vibrata, all’estremità settentrionale dell’Abruzzo, il gruppo attraverserà il centro di Nereto subito prima d’intraprendere le due brevi e facili ascese verso Controguerra e Colonnella, centri che furono toccati in senso inverso in occasione della tappa dei muri del Giro 2020, terminata nella vicina Tortoreto Lido e vinta da Peter Sagan, per il quale questo rappresentò il primo successo dopo un digiuno che perdurava dalla quinta frazione del Tour dell’anno precedente.
La discesa da Colonnella chiuderà la prima parte di questa frazione portando il gruppo in riva al mare, raggiunto all’altezza di Alba Adriatica, dalla quale inizierà il primo dei tre tratti disegnati lungo il litorale, quasi 34 Km che – senza contare le rare rotatorie – proporranno una dozzina di curve appena, consentendo al gruppo di procedere a buona velocità. Poco dopo l’inizio di questo tratto si attraverseranno i quartieri marittimi della citata Tortoreto, centro che ha il suo borgo antico posto su una collina che deve il nome al clima mite della zona, per questo motivo da secoli luogo prediletto dalle tortore per la nidificazione. Una doppia anima ha anche la vicina Giulianova, dove la vicinanza della collina al litorale permette ai villeggianti di raggiungere con una breve passeggiata dalla spiaggia il centro storico e visitarne i principali monumenti, come il duomo rinascimentale di San Flaviano.
Toccate le località balneari di Roseto degli Abruzzi e Pineto, il percorso andrà a sfiorare l’antica torre costiera di Cerrano, risalente alla fine del ‘400 e il cui aspetto non fu granché intaccato dalle modifiche apportate negli anni ’20 dall’allora proprietario Diego de Sterlich Aliprandi, eccentrico marchese che fu anche pilota automobilistico e in queste “vesti” vinse impegnative corse in salita (come la Trento – Monte Bondone, nella quale si impose due volte) mentre nel 1926 si prese il lusso di battere uno dei più grandi campioni di questo sport, Tazio Nuvolari, nella Vittorio Veneto – Cansiglio. Anche per i “girini” è venuto il momento di affrontare una salita, quella al 5.4% di pendenza media che, con 5 tornanti, conduce in poco più di 4 Km al panoramico borgo di Silvi, il cui nome ricorda la folta macchia mediterranea nella quale è adagiato. L’escursione nell’entroterra sarà di breve durata e nel giro di una dozzina di chilometri si farà ritorno in riva all’Adriatico, che tornerà a essere filo conduttore della tappa fino al passaggio di Pescara, dove si costeggerà il centro storico del comune più popoloso d’Abruzzo, nel quale su Corso Manthonè si affaccia la casa natale di Gabriele D’Annunzio, dal 1963 sede di un museo dedicato al “vate”. Il percorso tornerà ora ad allontanarsi dal mare per l’ultima e più lunga “scampagnata” in collina prevista in questa frazione, una sessantina di chilometri che inizieranno con la risalita della valle del fiume Aterno-Pescara (i suoi 152 Km ne fanno il più lungo della regione), ancora con strada pianeggiante per un bel tratto, fino alla zona industriale di Chieti Scalo. È qui che ha inizio la salita più impegnativa di questa giornata, la “Colonnetta”, 4500 metri al 6.2% in cima ai quali il 16 maggio del 1909 si concluse la seconda tappa del primo Giro d’Italia, vinta dal tortonese Giovanni Cuniolo, che s’impose allo sprint precedendo il corridore che quel giorno si portò al vertice della classifica generale detronizzando il romano Dario Beni, il futuro vincitore di quella prima edizione della Corsa Rosa Luigi Ganna. Teatro di quel finale fu Chieti che fece da sfondo a quella tappa con i suoi monumenti, dalla romano-gotica cattedrale di San Giustino ai resti archeologici dell’antica Teate Marrucinorum. Come sempre i “girini” non avranno tempo per apprezzare queste bellezze perché tosto dovranno imboccare la successiva discesa verso la valle dell’Alento, raggiunta la quali si riprenderà immediatamente a salire verso il borgo di Ripa Teatina (2.6 Km al 5%), dove è possibile ammirare una statua del pugile più forte della storia della boxe, Rocky Marciano, statunitense di nascita ma originario da parte paterna di questo centro. Transitati ai piedi della collina di Miglianico (vi si trova il Santuario di San Pantaleone, al quale nel 1902 D’Annunzio una delle “Novelle della Pescara”, opera pubblicata in sei volumi), il gruppo farà velocemente ritorno sulla statale litoranea, che d’ora in avanti sarà seguita fedelmente nei rimanenti 63 Km, leggermente più movimentati rispetto ai “piattoni” che avevano caratterizzato i precedenti tratti disegnati in riva all’Adriatico. Un primo tratto ondulato i corridori lo incontreranno all’altezza di Ortona, dove non si entrerà in centro ma si rimarrà sulla veloce strada di circonvallazione, terminata la quale il tracciato lambirà il cimitero militare canadese che ancora ci ricorda come in queste zone si combatté duramente durante i tristi giorni della Seconda Guerra Mondiale. Il tratto successivo vedrà ancora i trabocchi rubare la scena al gruppo poiché si dovrà ripercorrere a ritroso il tracciato della cronometro d’apertura, anche se per questioni di sicurezza non si pedalerà sulla ciclabile ma sulla leggermente più tortuosa strada statale che, a differenza dell’ex ferrovia, asseconda con dolci curve l’orografia della Costa dei Trabocchi. Tornati a Fossacesia Marina, il percorso riprenderà a farsi più lineare superando con un lungo rettilineo il corso del Sangro, secondo fiume d’Abruzzo per lunghezza, in prossimità della sua foce per poi correre tra il mare e il margine orientale della Riserva Naturale della Lecceta di Torino di Sangro, il cui simbolo è la testuggine di terra e nei cui pressi è possibile sostare per un momento di riflessione presso un altro sacrario militare, come quello di Ortona progettato dall’architetto britannico Louis de Soissons. Pochi chilometri più avanti si lascerà temporaneamente la linea di costa e, affrontato un piccolo strappo, si tornerà a pedalare alla presenza del mare all’altezza di Punta Penna, presso la quale si trovano il porto di Vasto e il suo faro che, dall’alto dei suoi 70 metri, è il secondo per altezza d’Italia, preceduto di quasi 50 metri dalla celebre Lanterna di Genova.
Sfiorata la vicina Vasto, che l’indomani ospiterà il via della terza tappa e che meriterebbe una deviazione per ammirarne i principali monumenti (come Palazzo d’Avalos o il panoramico rudere con vista sul mare della facciata della chiesa di San Pietro), un’ultima successione di rettilinei porterà i corridori a San Salvo, dove un paio di curve a gomito lanceranno il gruppo verso il primo, appassionante volatone del Giro 2022
Mauro Facoltosi

La spiaggia della Marina di San Salvo e l'altimetria della seconda tappa (www.vivilabruzzo.it)
CIAK SI GIRO
In collaborazione con www.davinotti.com
Anche quest’anno vi porteremo alla scoperta dei luoghi della nostra bella Italia che sono stati immortatali sul grande schermo e cominciamo con un film interamente girato in Abruzzo, non molto distante dalle strade toccate durante la seconda tappa. È “Omicidio all’Italiana”, seconda pellicola firmata dal comico abruzzese Marcello Macchia, originario di Vasto e fattosi conoscere con programmi come “Mai dire Lunedì” e con la serie “Mario”, dove s’è presentato con il nome d’arte con il quale è noto, Maccio Capatonda. Se per il suo primo film, “Italiano medio”, Capatonda scelse Milano quale set, quando si trattò di dare un “volto” al microscopico borgo di Acitrullo – dove è interamente ambientato “Omicidio all’Italiana” – si optò per Cortina, paesino dell’appennino pescarese dal nome altisonante teatro dell’omicidio che dà il nome alla pellicola, in realtà una morte causata da un boccone finito di traverso che il sindaco del paesino taroccherà in assassinio per accoltellamento per attirare ad Acitrullo le telecamere dei principali telegiornali nazionali e in particolare quelle di “Chi L’Acciso”, parodia di “Chi l’ha visto” condotta dalla giornalista Donatella Spruzzone, personaggio interpretato da Sabrina Ferilli e che fa il verso alla nota criminologa Roberta Bruzzone. Si possono così ammirare suggestivi scorci di questo borgo privo di particolari attrattive turistiche e sul quale spicca il campanile della scomparsa chiesa di Sant’Andrea Apostolo, nel film ribattezzato “San Ceppato”.

Il borgo di Corvara nel film "Omicidio all'italiana" (www.davinotti.com)
Le altre location del film
https://www.davinotti.com/forum/location-verificate/omicidio-all-italiana/50040300
FOTOGALLERY
Teramo, Piazza Martiri della Libertà
Il borgo di Bellante (www.facebook.com/comunedibellante)
Il borgo di Tortoreto
Giulianova, duomo di San Flaviano
Pineto, Torre del Cerrano
Il litorale adriatico visto dal borgo di Silvi
Pescara, casa natale di Gabriele D’Annunzio
Chieti, Teatro Romano
Ripa Teatina, statua di Rocky Marciano
Miglianico, santuario di San Pantaleone
Ortona, cimitero militare canadese
Torino di Sangro, cimitero militare inglese
Il faro di Punta Penna presso il porto di Vasto
La facciata dell’ex chiesa di San Pietro a Vasto (wikipedia)
QUARTIERTAPPA: DALLA SEDE DI ORTONA
maggio 6, 2023 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Ecco il tradizionale contenitore made ne ilciclismo.it che da diverse stagioni accompagna le cronache prima del Giro e poi del Tour. All’interno ritroverete le rubriche riservate alla rassegna stampa internazionale, alla colonna sonora del giorno, alle previsioni del tempo per la tappa successiva, alle “perle” dei telecronisti, al Giro d’Italia rivisto alla “rovescia” e al ricordo di un Giro passato (quest’anno rivisiteremo l’edizione vinta da Giuseppe Saronni nel 1983)
SALA STAMPA
Italia
Giro d’Italia stellare: in rosa c’è subito Evenepoel
Gazzetta dello Sport
Belgio
Remco recht naar roze in de Giro! Evenepoel vermorzelt concurrentie in openingstrijdrit en pakt al 43 seconden op Roglic
Het Nieuwsblad
Slovenia
Roglič je za Evenepoelom zaostal za 43 sekund
Delo
Gran Bretagna
Evenepoel lays down Giro d’Italia marker with emphatic win on stage one
The Guardian
Francia
Le coup de force d’Evenepoel
L’Équipe
Spagna
Evenepoel no está para bromas
AS
Portogallo
Almeida em terceiro num Giro em que Evenepoel é o primeiro camisola rosa
Público
Paesi Bassi
Evenepoel flitsend van start in Giro en heeft roze trui te pakken na tijdrit
De Telegraaf
Germania
Beeindruckender Evenepoel gleich in Rosa – Kämna verpasst Top 20
Kicker
USA
Evenepoel obliterates rivals to win Giro opening time trial
The Washington Post
Colombia
Rigoberto Urán y Santiago Buitrago: muy buen arranque en el Giro de Italia
El Tiempo
DISCOGIRO
La colonna sonora della tappa del Giro scelta per voi da ilciclismo.it
Rocket Man (Elton John)
METEOGIRO
Teramo : poco nuvoloso, 23°C (percepiti 25°C), vento debole da E (8 – 24 Km/h), umidità al 59%
Alba Adriatica (45.6 Km): nubi sparse, 20°C, vento debole da E (11 – 20 Km/h), umidità al 77%
Silvi Paese (GPM) (84.5 Km): poco nuvoloso, 20°C, vento debole da E (12 – 22 Km/h), umidità al 72%
Ripa Teatina (GPM) (130.3 Km): poco nuvoloso, 22°C (percepiti 25°C), vento debole da E (11 – 26 Km/h), umidità al 52%
Fossacesia Marina (167.1 Km): nubi sparse, 20°C, vento debole da E (12 – 22 Km/h), umidità al 68%
San Salvo: nubi sparse, 20°C, vento debole da E (5 – 22 Km/h), umidità al 71%
GLI ORARI DEL GIRO
12.00: inizio diretta su Eurosport
12.20: inizio diretta su RaiSport
12.30: partenza da Teramo
14.00: inizio diretta su Rai2
14.20-14.30: GPM di Silvi Paese
14.40-14.55: traguardo volante di Pescara
15.10-15.30: traguardo volante di Chieti
15.25-15.45: GPM di Ripa Teatina
17.00-17.25: arrivo a San Salvo
STRAFALGAR SQUARE
L’angolo degli strafalcioni dei telecronisti
Pancani: “La meraviglia di questa costa che, quando sarà completata, misurerà 42 Km” (si riferiva alla pista ciclabile)
Rizzato: “Il francese è stato invertito”
Petacchi: “Andare alla ricerca di cacce”
Pancani: “Quando ciovrè dovrà affrontare lo strappo verso Ortona”
Petacchi: “E’ un giro che le ultime tre tappe possono creare problemi”
Petacchi: “Ha degli ottimi rivale”
Pancani: “Continuava a scorrere il cronometro”
Pancani: “Ritardi che non mi aspettavo in quest’ordine”
Televideo: “La costa dei Trabocchi dei Trabocchi”
GIROALCONTRARIO
L’ordine d’arrivo e la classifica generale dal punto di vista della maglia nera
Ordine d’arrivo della prima tappa, Fossacesia Marina – Ortona, e prima classifica generale
1° Alessandro Iacchi
2° Stefano Gandin a 14″
3° José Joaquin Rojas a 19″
4° Henok Mulubrhan a 21″
5° Karel Vacek a 32″
IL GIRO DI 40 ANNI FA
Riviviamo l’edizione 1983 della Corsa Rosa attraverso i titoli del quotidiano “La Stampa”
12 maggio 1983 – PROLOGO: BRESCIA (8 Km, cronometro individuale)
CLAMOROSO: LAVORATORI IN SCIOPERO, STOP AL GIRO
Annullato il prologo a cronometra per una manifestazione di metalmeccanici nelle vie di Brescia
Inutili i tentativi di Torrìani per sbloccare la situazione: i manifestanti avrebbero voluto parlare alla tv e non ci sono riusciti – Di qui l’irrigidimento che, per la prima volta, ha fermato una tappa della corsa – Appello di Carraro – Ferma presa di posizione del Coni – Oggi, salvo altri blocchi sindacali, una «crono» a squadre un po’ assurda – Da Brescia a Mantova, se tutto va bene

Il castello aragonese di Ortona illuminato di rosa (dabruzzo.it)
ARCHIVIO QUARTIERTAPPA
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Raduno di partenza a Fossacesia Marina
UN RAZZO BELGA IRROMPE AL GIRO. EVENEPOEL DECOLLA IN ROSA DALLA COSTA DEI TRABOCCHI
Remco Evenepoel (Team Soudal Quick Step) domina la prima tappa a cronometro da Fossacesia Marina a Ortona e già si candida per la vittoria del Giro 2023. Già distanti gli avversari più temibili. Filippo Ganna (Team INEOS Grenadiers) non fa meglio del secondo posto
Il grande giorno è arrivato. Il Giro d’Italia 2023 parte dall’Abruzzo con una cronometro di 19.6 km da Fossacesia Marina ad Ortona. La maggior parte del percorso si dipana sulla bella pista ciclabile lungo la costa adriatica, denominata Ciclovia Costa dei Trabocchi, dove si entrerà dopo 1 km e mezzo dalla partenza. Al km 15 si esce dalla ciclovia e si percorrono gli ultimi 4 km su strade classiche, con gli ultimi 3 km che salgono a strappi – pendenza massima del’8% – verso il traguardo di Ortona. La classifica generale prenderà già una piega interessante, con il duello Evenepoel-Roglic, anche se la prima maglia rosa potrebbe essere un discorso riservato ai grandi specialisti delle corse come il tempo come Filippo Ganna (Team INEOS Grenadiers), Geraint Thomas (Team INEOS Grenadiers) e Stefan Kung (Team Groupama FDJ). Proprio questi cinque ciclisti partiranno in un arco temporale ristretto – tra le 16.15 e le 16.37 – per cui è plausibile che troveranno le stesse condizioni meteo. Remco Evenepoel (Team Soudal Quick Step) polverizza cronometro e asfalto ad una media superiore ai 58 km/h e si impone in 21 minuti e 18 secondi. Il campione belga è primo anche nel primo e nel secondo intertempo e la sua vittoria non è mai stata messa in dubbio. Ganna, secondo all’arrivo con un ritardo di 22 secondi da Evenepoel, già al primo intertempo era indietro di 12 secondi. Buona la prova di Joao Almeida (UAE Team Emirates), che chiude in terza posizione con il tempo di 21 minuti e 47 secondi, a 29 secondi di ritardo da Evenepoel. Tra gli uomini di classifica è quello più vicino al belga. Chiudono la top five Tao Geoghegan Hart (Team INEOS Grenadiers) in quarta posizione e Primoz Roglic (Team Jumbo Visma) in quinta posizione, rispettivamente con un ritardo di 40 e 43 secondi da Evenepoel. Il belga è la prima maglia rosa con 22 secondi di vantaggio su Ganna e 29 secondi di vantaggio su Almeida. L’ultimo ciclista ad aver indossato il simbolo del primato dalla prima all’ultima tappa fu Gianni Bugno nel 1990 e chissà che Evenepoel voglia ripercorrere le gesta del campione brianzolo. Domani è in programma la seconda tappa da Teramo a San Salvo lunga 202 km. L’Abruzzo è ancora protagonista con una tappa adatta ai velocisti. I due gpm di Silvi Paese e di Riva Teatina sono lontani dal traguardo e gli ultimi 70 km sono complessivamente pianeggianti, per cui a san Salvo ci aspettiamo una bella volata.
Antonio Scarfone

Remco Evenepoel vince la cronometro di Ortona (foto: Tim de Waele/Getty Images)
GP MORBIHAN, VINCE DE LIE
Arnaud De Lie vince la classica in Bretagna davanti a Romain Grégoire e Rasmus Tiller
Maggio non è solo mese di Giro d’Italia ma anche del ben meno noto GP du Morbihan, classica francese di primavera in Britannia. Il percorso accarezza i 190 km su un circuito vallonato intorno al borgo di Plumelec che si presta a molteplici favoriti, promettendo discreto spettacolo nonostante un parco partenti non delle più grandi occasioni.
La fuga di giornata ci mette qualche chilometro ad evadere, fin quando si avvantaggiano in sei: Antonio Puppio (Q36.5 Pro Cycling Team), Milan Fretin (Team Flanders – Baloise), Jonathan Couanon (Nice Métropole Côte d’Azur), Paul Wright (Bolton Equities Black Spoke) e il duo della Euskaltel – Euskadi Enekoitz Azparren e Iker Ballarin. Il gruppo alle loro spalle lascia fare, pur tenendo a bada il distacco in termini di minuti.
Il ritmo cambia però intorno ai 3 giri dalla conclusione grazie soprattutto al ritmo imposto dalla Uno-X Pro Cycling Team in testa, con effetto immediato di abbattere sensibilmente il margine degli uomini al comando, dai quali intanto ha perso le ruote Puppio qualche chilometro in precedenza. Quando il distacco è giunto ormai nell’ordine della decina di secondi da dietro ci prova Florian Vermeersch (Lotto Dstny), ma il belga non ha la gamba dei giorni migliori quest’oggi e il gruppo ricuce su di lui in pochi chilometri, lanciandosi a ranghi quasi compatti verso l’attacco dell’ultimo giro e conseguentemente ultima asperità di giornata.
Qui ancora la Lotto – Dstny si piazza al comando dettando un ritmo che rende quasi impossibile ogni velleità di attacco da finisseur con l’obiettivo di portare l’altro capitano di oggi, Arnaud De Lie, nelle migliori condizioni per la volata finale. Il lavoro della squadra si rivela vincente, con la promessa belga classe 2002 che riesce ad essere il più veloce sul traguardo e fare man bassa dell’ennesima corsa di secondo ordine in carriera, mettendo in cascina esperienza importante per il suo futuro in palcoscenici più di rilievo. Alle sue spalle chiudono il podio Romain Grégoire (Groupama – FDJ) e Rasmus Tiller (Uno-X Pro Cycling Team).
Lorenzo Alessandri

Arnaud De Lie con il grido di gioia sul traguardo di Plumelec. Photo Credit: Eurosport GCN
06-05-2023
maggio 6, 2023 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
GIRO D’ITALIA
Il belga Remco Evenepoel (Soudal Quick-Step) si è imposto nella prima tappa, cronometro individuale Fossacesia Marina – Ortona, percorrendo 19.6 Km in 21′18″, alla media di 55.211 Km/h. Ha preceduto di 22″ l’italiano Filippo Ganna (INEOS Grenadiers) e di 29″ il portoghese Joao Almeida (UAE Team Emirates). Evenepoel è la prima maglia rosa con 22″ su Ganna e 29″ su Almeida.
GRAND PRIX DU MORBIHAN
Il belga Arnaud De Lie (Lotto Dstny) si è imposto nella corsa francese, Josselin – Plumelec, percorrendo 188.6 Km in 4h21′59″, alla media di 43.194 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Romain Grégoire (Groupama-FDJ) e il norvegese Rasmus Tiller (Uno-X Pro Cycling Team). Miglior italiano Alessandro Fedeli (Q36.5 Pro Cycling Team), 7°.
INTERNATIONAL TOUR OF HELLAS
Il polacco Stanislaw Aniolkowski (Human Powered Health) si è imposto nella quarta ed ultima tappa, Costa Navarino – Olimpia, percorrendo 133.5 Km in 2h56′20″, alla media di 45.425 Km/h. Ha preceduto allo sprint il portoghese Iuri Leitao (Caja Rural-Seguros RGA) e il tedesco Pirmin Eisenbarth (Bike Aid). Miglior italiano Giacomo Ballabio (Global 6 Cycling), 4°. Leitao si impone in classifica con 6″ sul neozelandese Aaron Gate (Bolton Equities Black Spoke) e 9″ su Aniolkowski. Miglior italiano Manuele Tarozzi (Green Project-Bardiani CSF-Faizanè), 23° a 42″
RONDE VAN OVERIJSSEL
L’olandese Coen Vermeltfoort (VolkerWessels Cycling Team) si è imposto nella corsa belga, circuito di Rijssen, percorrendo 200 Km in 4h31′04″, alla media di 44.27 Km/h. Ha preceduto allo sprint il belga Tim Torn Teutenberg (Leopard Togt Pro Cycling) e il lettone Martin Pluto (ABLOC CT). Nessun italiano in gara
SUNDVOLDEN GP
Il norvegese Ådne Holter (Uno-X DARE Development Team) si è imposto nella corsa norvegese, Sundvollen – Kleivstua, percorrendo 169 Km in 4h05′46″, alla media di 41.259 Km/h. Ha preceduto allo sprint il danese Mathias Bregnhøj (Leopard Togt Pro Cycling) e il britannico Jack Rootkin-Gray (Saint Piran). Nessun italiano in gara
TOUR DU BÉNIN
L’algerino Yacine Hamza (nazionale algerina) si è imposto nella quinta ed ultima tappa, Sèhouè – Cotonou, percorrendo 135 Km in 3h05′04″, alla media di 43.768 Km/h. Ha preceduto allo sprint i marocchini Achraf Ed Doghmy (nazionale marocchina) e Youssef Bdadou (nazionale marocchina). Nessun italiano in gara. Ed Doghmy (nazionale marocchina) si impone in classifica con 6″ su Hamza e 18″ sul camerunense Clovis Kamzong (nazionale camerunense)
TOUR DE CATAMARCA INTERNACIONAL (Argentina)
Il colombiano Miguel Ángel López (Team Medellin-EPM) si è imposto nella terza tappa, Alijilán – El Portezuelo (Mirador del Valle), percorrendo 99.8 Km in 2h34′21″, alla media di 38.795 Km/h. Ha preceduto di 1′34″ il connazionale Javier Jamaica (Team Medellin-EPM) e di 1′47″ l’ecuadoriano Santiago Montenegro (Movistar-Best PC). Miglior italiano Matteo Donegà (nazionale italiana), 47° a 12′09″. López è il nuovo leader della classifica con 1′38″ su Jamaica e 1′41″ su Montenegro. Miglior italiano Donegà, 55° a 27′18″.
LA VUELTA FEMENINA
L’italiana Gaia Realini (Trek-Segafredo) si è imposta nella sesta tappa, Castro Urdiales – Laredo, percorrendo 106.1 Km in 2h49′23″, alla media di 37.583 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’olandese Annemiek van Vleuten (Movistar Team) e di 1′04″ l’olandese Loes Adegeest (FDJ-SUEZ). La Van Vleuten è la nuova leader della classifica con 1′11″ sulla connazionale Demi Vollering (Team SD Worx) e 1′23″ sulla connazionale Riejanne Markus (Team Jumbo-Visma). Miglior italiana Erica Magnaldi (UAE Team ADQ), 9° a 2′39″
GRAND PRIX DU MORBIHAN FEMMES
L’australiana Grace Brown (FDJ – SUEZ) si è imposta nella corsa francese, Josselin – Plumelec, percorrendo 95.7 Km in 2h36′35″, alla media di 36.671 Km/h. Ha preceduto di 20″ la francese Cédrine Kerbaol (CERATIZIT-WNT Pro Cycling) e la polacca Dominika Wlodarczyk (MAT Atom Deweloper Wrocław). Miglior italiana Sofia Bertizzolo (UAE Development Team), 4° a 22″
GP ECO-STRUCT (Donne)
La danese Amalie Dideriksen (Uno-X Pro Cycling Team) si è imposta nella corsa belga, circuito di Schellebelle, percorrendo 138.8 Km in 3h23′45″, alla media di 40.87 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’irlandese Lara Gillespie (UAE Development Team) e l’olandese Mirre Knaven (AG Insurance-NXTG U23 Team). Miglior italiana Emma Bernardi (Team Mendelspeck), 8°.
05-05-2023
maggio 6, 2023 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
INTERNATIONAL TOUR OF HELLAS
Il portoghese Iuri Leitao (Caja Rural-Seguros RGA) si è imposto nella terza tappa, Costa Navarino – Kyparissia, percorrendo 153 Km in 3h31′26″, alla media di 43.418 Km/h. Ha preceduto allo sprint il belga Timothy Dupont (Tarteletto-Isorex) e l’irlandese Rory Townsend (Bolton Equities Black Spokee). Miglior italiano Enrico Zanoncello (Green Project-Bardiani CSF-Faizanè), 7°. Leitao è il nuovo leader della classifica con 1″ sul neozelandese Aaron Gate (Bolton Equities Black Spoke) e 6″ su Townsend. Miglior italiano Manuele Tarozzi (Green Project-Bardiani CSF-Faizanè), 24° a 37″
TOUR DU BÉNIN
Il camerunense Rodrigue Eric Kuere (nazionale camerunense) si è imposto nella quarta tappa, Kétou – Porto-Novo, percorrendo 109.4 Km in 2h46′38″, alla media di 39.41 Km/h. Ha preceduto di 4″ l’algerino Yacine Hamza (nazionale algerina) e il marocchino El Houcaine Sabbahi (nazionale marocchina). Nessun italiano in gara. Il marocchino Achraf Ed Doghmy (nazionale marocchina) è ancora leader della classifica con 12″ su Hamza e sul camerunense Clovis Kamzong (nazionale camerunense)
TOUR DE CATAMARCA INTERNACIONAL (Argentina)
L’italiano Samuel Quaranta (nazionale italiana) si è imposto nella seconda tappa, Pomán – Huillapino, percorrendo 118.3 Km in 2h40′58″, alla media di 44.096 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’uruguaiano Pablo Anchieri (nazionale uruguaiana) e l’ecuadoriano Cristian David Pita (Team Banco Guayaquil). L’ecudoriano Santiago Montenegro (Movistar-Best PC) è il nuovo leader della classifica con 6″ sull’olandese Stefan Verhoeff (Universe Cycling Team) e 8″ sul colombiano Leison Damian Maca (Supergiros-Alc.Manizales). Miglior italiano Matteo Donegà (nazionale italiana), 65° a 15′11″.
LA VUELTA FEMENINA
L’olandese Demi Vollering (Team SD Worx) si è imposta nella quinta tappa, La Cabrera – Mirador de Peñas Llanas, percorrendo 129.2 Km in 3h33′25″, alla media di 36.323 Km/h. Ha preceduto di 3″ la connazionale Annemiek van Vleuten (Movistar Team) e di 9″ la tedesca Ricarda Bauernfeind (CANYON//SRAM Racing). Miglior italiana Gaia Realini (Trek-Segafredo), 5° a 27″. La Vollering è la nuova leader della classifica con 5″ sulla Van Vleuten e 12″ sulla connazionale Riejanne Markus (Team Jumbo-Visma). Miglior italiana Erica Magnaldi (UAE Team ADQ), 10° a 1′28″
LA CLASSIQUE MORBIHAN
L’italiana Gaia Masetti (AG Insurance-Soudal Quick-Step Team) si è imposta nella corsa francese, circuito di Josselin, percorrendo 114.7 Km in 3h04′22″, alla media di 37.328 Km/h. Ha preceduto di 9″ l’italiana Alessia Vigilia (Top Girls Fassa Bortolo) e di 11″ l’italiana Sofia Bertizzolo (UAE Development Team)
LA PRIMA MAGLIA ROSA SI PESCA DAI TRABOCCHI
La 106a edizione del Giro d’Italia prende le mosse con una crono d’avvio insolita perché tra Fossacesia Marina e Ortona non si affronterà un tradizionale e breve prologo, ma si gareggerà sulla distanza di ben 20 Km. I passisti avranno fin da subito la possibilità di dare una decisa spallata agli scalatori, agevolati anche dalla linearità dei primi 17 Km, quasi interamente tracciati sulla scorrevole pista ciclabile della Costa dei Trabocchi.
Scalatore fatti più in là. Cronoman e passisti gongolano per la scelta degli organizzatori del Giro di rimpolpare il tracciato della Corsa Rosa di chilometri a percorrere a cronometro, dopo la penuria vista nelle ultime stagioni. Basti dire che si passerà dagli appena 27 Km previsti lo scorso anno ai 72 dell’edizione 2023, un numero che si avvicina molto ai chilometri che si dovettero percorrere nel 2017, quando non a caso il Giro lo vinse un cronoman, l’olandese Tom Dumoulin, che nella tappa conclusiva di Milano tolse la maglia rosa dalle spalle di uno scalatore, il colombiano Nairo Quintana, per trentuno secondi. Siamo certamente lontani dagli eccessi visti al Tour negli anni ’90, quando per invogliare la presenza di un corridore dotato nello specifico esercizio come Indurain si arrivano a inserire quasi 120 Km a crono per edizione (senza contare le interminabili cronosquadre), ma è indubbio che quest’anno gli scalatori avranno vita meno facile e dovranno stringere i denti in queste tappe per poi tentare di sfruttare ogni occasione utile per recuperare il terreno perduto e la prima l’avranno già alla quarta tappa con l’arrivo al Lago Laceno. Come certo è che si troveranno a inseguire sin dal primo giorno di gara perché il via alla corsa non sarà dato con un tradizionale prologo ma con una cronometro di quasi 20 Km, la più lunga tra quelle individuali fin qui proposte come tappa d’apertura di un grande giro. Per fare un paragone, nella prima tappa del Tour 2022 a Copenhagen si è gareggiato su una distanza di 13 Km e su di un tracciato totalmente pianeggiante movimentato da una trentina di curve, mentre nella tappa di Ortona se ne incontreranno una quindicina, tutte concentrate negli ultimi 3 Km, mentre il resto del tracciato sarà tutto una successione di rettilinei pianeggianti raccordati da rare e dolci curve che agevoleranno ancora più i passisti a discapito degli scalatori, i quali in queste condizioni potrebbero anche patire la facile salita di 1200 metri al 5% che culminerà a poco più di un chilometro e mezzo dal traguardo. Insolita – c’è un solo precedente al Giro, nella cronosquadre che inaugurò l’edizione 2015 a Sanremo – sarà anche la sede di gara perché gran parte del tracciato (15 Km su 20), si snoderà sulla pista ciclabile creata dalla riconversione di un tratto dismesso della Ferrovia Adriatica che si snoda lungo la spettacolare Costa dei Trabocchi, caratterizzata dalla presenza di numerose e tipiche palafitte installate a pochi metri dalla costa, ancora oggi utilizzate dai pescatori e spesso attrezzate con piccoli ristoranti nei quali degustare quanto appena pescato. Particolare è stata anche la scelta della sede d’avvio del Giro perché il via ufficiale non sarà dato da una grande città (com’è stato nel caso di Budapest, Torino, Palermo, Bologna e Gerusalemme nelle ultime cinque edizioni) ma da una piccola località balneare, Fossacesia Marina, frazione di un altrettanto piccolo centro collinare legato alla storia del ciclismo attraverso la figura di Alessandro Fantini, che vi nacque il primo gennaio del 1932 e che vinse due tappe al Tour e sette al Giro (dove vestì per quasi una settimana la maglia rosa nel 1956) prima del drammatico incidente al Giro di Germania del 1961 che né causò la morte a soli 29 anni.
I primi 300 metri si correranno sull’asfalto del lungomare, poi si sbarcherà sulla ciclabile transitando ai piedi del colle sul quale si staglia dal 1165 l’Abbazia di San Giovanni in Venere, così chiamata perché costruita sul luogo dove un tempo sorgeva un tempio dedicato alla celebre dea. La lunga serie dei trabocchi – il percorso ne sfiorerà ben 17 – inizierà a 2.3 Km quando i “girini” transiteranno a pochi metri dal Trabocco Punta Rocciosa, dopo il quale si costeggerà una delle spiagge più belle di questo tratto di costa, la Fuggitella.
Doppiata con lievi curve Punta Cavalluccio (i cui tre trabocchi sono ancora oggi gestiti da una delle più antiche famiglie di “traboccanti”, i Veri, originaria della Francia), il percorso della ciclabile torna a farsi rettilineo andando incontro alla prima di quattro gallerie che per un momento celeranno alla vista il mare. Subito dopo ci si infilerà nel secondo tunnel, scavato nel cuore del Promontorio Dannunziano, sul quale si trova l’eremo (oggi abitazione privata) nel quale il poeta pescarese trascorse l’estate del 1889 assieme alla sua amante dell’epoca Barbara Leoni e nel quale ebbe l’ispirazione per completare la trilogia dei “Romanzi della Rosa” con “Trionfo della morte”, che andò ad affiancarsi a “Il piacere” e “L’innocente” e nel quale descrisse con il termine “anfibio antidiluviano” il vicino Trabocco Turchino, anch’esso nascosto alla vista da un’altra breve galleria. Percorsi i primi 10 chilometri e mezzo si conosceranno i primi verdetti dell’orologio al momento del passaggio dalla Marina di San Vito, altra località che si sdoppia tra il litorale e un retrostante borgo collinare al quale salire per ammirare dal Belvedere Marconi il suggestivo panorama che va ad abbracciare il tratto iniziale della Costa dei Trabocchi. Da lì a breve, infatti, i “girini” sfileranno a due passi dalla più settentrionale di queste caratteristiche palafitte, quella di Punta Mucchiola, sfiorata la quale inizierà il più lungo dei rettilinei della ciclabile, quasi 1200 metri disegnati lungo la Spiaggia di Ripari Bardella in direzione degli scarsi ruderi dell’antica Torre del Moro, la cui costruzione fu ordinata nel XVI secolo dal viceré del Regno di Napoli Pedro Afan de Ribera per proteggere questo tratto di costa dalle incursioni saracene. Superata con l’ultima e più lunga delle quattro gallerie dell’ex strada ferrata (quasi mezzo chilometro in lieve curva) la Punta dell’Acquabella, preservata da una piccola riserva naturale istituita nel 2007 e vasta 28 ettari, i “girini” affronteranno l’ultimo tratto sulla ciclabile, che lasceranno definitivamente a poco meno di 5 Km dall’arrivo, percorrendo ancora un ultimo tratto lungo il mare all’altezza del porto di Ortona, il principale dell’Abruzzo, un tempo collegato alla soprastante città da una funicolare, andata distrutta nel 1943 durante i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. Oggi l’unica possibilità per raggiungere il centro dal porto è rappresentata dalla strada che ora dovranno percorrere anche i corridori, 1200 metri in morbida salita e un paio di tornanti disegnati ai piedi del belvedere della Passeggiata Orientale, dalla quale transiteranno anche i “girini” pedalando in direzione del Castello Aragonese, uno dei due manieri presenti a Ortona, costruito a partire dal 1452 e gravemente danneggiato prima dalle bombe della guerra e qualche anno più tardi da una frana che trascinò verso il mare una parte dell’edificio. Una svolta a sinistra proprio di fronte al castello introdurrà i corridori nel chilometro conclusivo, tracciato nel cuore del centro storico andando a transitare prima dinanzi alla basilica barocca di San Tommaso (vi sono custodite le reliquie del celebre apostolo “incredulo”) e poi in Piazza della Repubblica, al cospetto del municipio. Qui inizierà il primo rettilineo d’arrivo del 106° Giro d’Italia, 300 metri in lastricato verso la scomparsa Porta Calderari, al cui posto il 6 maggio 2023 si troverà il moderno portale del traguardo, sotto il quale scopriremo i primi, pesanti verdetti della Corsa Rosa.
Mauro Facoltosi

La pista ciclabile della Costa dei Trabocchi e l’altimetria della prima tappa (destinazionecostadeitrabocchi.it)
FOTOGALLERY
Il lungomare di Fossacesia Marina dal quale scatterà la cronometro
Fossacesia, Abbazia di San Giovanni in Venere
Il trabocco Punta Rocciosa, il primo dei diciassette che s’incontreranno lungo il tracciato
La pista ciclabile all’altezza della Spiaggia della Fuggitella
Uno dei tre trabocchi di Punta Castelluccio
La prima delle quattro gallerie dell’ex ferrovia, presso la quale si trova il Trabocco Lupone
Il promontorio dannunziano
Il Trabocco Turchino che ispirò D’Annunzio
San Vito Chietino, vista dal Belvedere Marconi sulla sottostante marina e sul tratto iniziale della Costa dei Trabocchi
Il trabocco di Punta Mucchiola, il più settentrionale della costa
Punta dell’Acquabella e uno dei viadotti dell’ex ferrovia
Il porto di Ortona e la soprastante città
Castello di Ortona
Ortona, basilica di San Tommaso
QUARTIERTAPPA: DALLA SEDE DI FOSSACESIA MARINA
maggio 5, 2023 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Ecco il tradizionale contenitore made ne ilciclismo.it che da diverse stagioni accompagna le cronache prima del Giro e poi del Tour. All’interno ritroverete le rubriche riservate alla rassegna stampa internazionale, alla colonna sonora del giorno, alle previsioni del tempo per la tappa successiva, alle “perle” dei telecronisti, al Giro d’Italia rivisto alla “rovescia” e al ricordo di un Giro passato (quest’anno rivisiteremo l’edizione vinta da Giuseppe Saronni nel 1983)
SALA STAMPA
Italia
Giro d’Italia, ci siamo: domani Ganna parte alle 16.37 nella crono inaugurale
Gazzetta dello Sport
Belgio
Remco Evenepoel begint relaxed aan monumentale opdracht: “Idealiter zou ik met een boxershort moeten rijden, maar dat is natuurlijk geen zicht”
Het Nieuwsblad
Slovenia
Rogliča bi strl na kolesu za kronometer
Delo
Francia
Ce qu’il faut attendre des Français – Roglic-Evenepoel : duel sous haute tension
L’Équipe
Spagna
Maestro contra aprendiz
AS
Paesi Bassi
Nog meer pech Jumbo-Visma: Tratnik mist Giro na ongeval – Loodzware opgave 10-tal Nederlanders in Giro: ’Ben ook maar een mens’
De Telegraaf
Colombia
Giro de Italia 2023: los ciclistas que serán protagonistas de la carrera
El Tiempo
Australia
Giro d’Italia: Thomas and Geoghegan Hart lead Ineos and British hopes
The Guardian
DISCOGIRO
La colonna sonora della tappa del Giro scelta per voi da ilciclismo.it
Starting Now (Brandy)
METEOGIRO
Fossacesia Marina – partenza primo corridore: cielo sereno, 20°C, vento debole da E (10 – 20 Km/h), umidità al 63%
Fossacesia Marina – partenza ultimo corridore: nubi sparse, 19°C, vento debole da E (7 – 20 Km/h), umidità al 65%
Ortona – arrivo primo corridore: nubi sparse, 19°C, vento debole da E (9 – 17 Km/h), umidità al 70%
Ortona – arrivo ultimo corridore: nubi sparse, 19°C, vento debole da E (8 – 18 Km/h), umidità al 69%
GLI ORARI DEL GIRO
13.30: inizio diretta su Eurosport
13.50: inizio diretta su RaiSport
13.50: partenza del primo corridore da Fossacesia Marina
14.05: inizio diretta su Rai2
14.13: arrivo del primo corridore a Ortona
16.48: partenza dell’ultimo corridore da Fossacesia Marina
17.10: arrivo dell’ultimo corridore a Ortona
STRAFALGAR SQUARE
L’angolo degli strafalcioni dei telecronisti
Televideo: “Edizione che scattera in Abruzzo”
Televideo: “Foccacesia Marina”
Televideo: “Cassano Masnago” (Cassano Magnago)
GIROALCONTRARIO
L’ordine d’arrivo e la classifica generale dal punto di vista della maglia nera
L’anno scorso è finita così:
1° Roger Kluge
2° Pieter Serry a 16′55″
3° Matthias Brändle a 21′05″
4° Bert Van Lerberghe a 25′07″
5° Mark Cavendish a 27′19″
Miglior italiano Filippo Tagliani, 7° a 44′53″
Maglia nera Jai Hindley, 149° a 7h13′57″
IL GIRO DI 40 ANNI FA
Riviviamo l’edizione 1983 della Corsa Rosa attraverso i titoli del quotidiano “La Stampa”
11 maggio 1983 – RADUNO DI PARTENZA A BRESCIA
SARONNI CONTRO MOSER, ANCORA I SOLITI DUE
Scatta oggi, con il cronoprologo a Brescia, una corsa che, assente Hinault e senza campioni nuovi, non esce da un tema obbligato – Subito in maglia rosa il sogno del trentino
Un inizio molto «televisivo», con una cronometro a squadre dopo il minicircuito di oggi: potrebbe uscirne una classifica strana – La prima vera tappa sabato da Mantova a Comacchio – Francesco vuole comiciare bene, dopo si vedrà – Giro senza retorica – Otto chilometri, per le vie di Brescia

Un trabocco della costa abruzzese illuminato di rosa in occasione del Giro d'Italia (abruzzolive.it)
GIRO D’ITALIA 2023 – IL BORSINO DEI FAVORITI
Chi saranno i favoriti per la vittoria nella 106a edizione del Giro d’Italia cha scatterà domani dall’Abruzzo? Ecco il borsino
30% – REMCO EVENPOEL (Soudal Quick-Step): Il belga è il favorito numero 1 della centoseiesima edizione del Giro d’Italia. Il 2022 lo ha concluso alla grande vincendo la Vuelta di Spagna e il Mondiale su strada. Anche in questa primavare ha mostrato una forma strepitosa e batterlo sarà dura. Ballerini sarà il suo angelo custode negli arrivi in pianura mentre Cattaneo, Hirt e Masnada lo scorteranno quando la strada inizierà a salire.
20% – PRIMOZ ROGLIC (Team Jumbo-Visma): Il corridore sloveno manca dalla Corsa Rosa dal 2019, quando terminò terzo alle spalle di Carapaz e Nibali. Negli anni ha ottenuto vittorie di prestigio in Spagna e bei piazzamenti in Francia, ma la vittoria in Italia sarebbe un tassello importante per la sua carriera. Si presenta ai nastri di partenza in ottima forma e con un team che, come al solito, sulla carta è uno dei più forti
15% – GERAINT THOMAS (Ineos Grenadiers): Il trentaseienne corridore della Ineos non ha lasciato bei ricordi al Giro d’Italia, quest’anno potrebbe essere l’ultima possibilità per cercare un successo di prestigio, considerando che viene dal terzo posto del Tour de France 2022.
10% – JOAO ALMEJDA (UAE Team Emirates): Il percorso gli si addice molto, le cronometro presenti e i tapponi di montagna non molto ”duri” rispetto al passato possono favorire il portoghese, che già negli anni scorsi si è reso protagonista al Giro.
10% – TAO GEOGHEGAN HART (Ineos Grenadiers): Lui è l’unico dei favoriti ad aver già vinto il Giro d’Italia (nel 2020, quando si corse in ottobre a causa della pandemia). Lo scorso anno ha lavorato più per gli altri che per sé, questo perchè la forma fisica non ha mai raggiunto il picco del 2020. Il britannico ha corso bene alla Tirreno-Adriatico e ha trionfato magistralmente al Tour of the Alps, cosa che fa pensare che in casa Ineos Grenadiers lui e Thomas partano alla pari coi gradi di capitano.
5% – ALEKSANDR VLASOV (Bora hansgrohe): Il ventisettenne della Bora non è mai riuscito a mostrare tutto il suo talento nei Grandi Giri. Cadute, malanni e imprevisti lo hanno tenuto bloccato negli ultimi anni, però quando è risucito ad arrivare fino alla fine ha sempre sfiorato il podio. Si aspetta un suo definitivo salto di qualità che lo porterebbe tra i big delle corse a tappe prima che il tempo batta cassa.
3% – DAMIANO CARUSO (Bahrain Victorious): Il siciliano è la speranza italiana nella Corsa Rosa. La carta d’identità inizia ad essere pesante, però le esperienze e la sua scaltrezza ad evitare le insidie della strada che il Giro d’Italia presenta possono essere delle ottime armi.
2% – JACK HAIG (Bahrain Victorious): Il corridore australiano ha una grande potenzialità, purtroppo per lui nelle ultime stagioni vari problemi lo hanno tenuto lontano dalle corse a tappe di tre settimane. Sottovalutarlo potrebbe essere un grosso errore.
2% – JAY VINE (UAE Team Emirates): Il giovanissimo ciclista della UAE potrebbe essere la sorpresa della Corsa Rosa. Età, talento, squadra forte sono punti importanti su cui poter fa leva. Quest’anno lo abbiamo visto poco in corsa, cosa che non gli ha impedito però di portare a casa bei risultati.
2% – THIBAUT PINOT (Groupama – FDJ): L’esperto scalatore transalpino non ha mai vinto un Grande Giro in carriera, cosa che ci dispiace enormemente. Se dovesse provare a fare classifica con un pò di fortuna potrebbe rivelarsi la sorprea del Giro d’Italia 2023, un premio meritato per la sua carriera.
1% – ALTRI: La Corsa Rosa ha sempre regalato sorprese, anche quest’anno potrebbe esserci un corridore sottovaluto o l’exploit di qualchee giovane atleta.
Luigi Giglio

Roglic ed Evenepoel, i due principali favoriti per la vittoria del Giro 2023 (Getty Images)
04-05-2023
maggio 5, 2023 by Redazione
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INTERNATIONAL TOUR OF HELLAS
Il belga Timothy Dupont (Tarteletto-Isorex) si è imposto nella seconda tappa, Micene – Calamata , percorrendo 178.3 Km in 3h54′20″, alla media di 45.653 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Enrico Zanoncello (Green Project-Bardiani CSF-Faizanè) e il portoghese Iuri Leitao (Caja Rural-Seguros RGA). Il neozelandese Aaron Gate (Bolton Equities Black Spoke) è ancora leader della classifica con 9″ sull’irlandese Rory Townsend (Bolton Equities Black Spokee) e 10″ su Leitao. Miglior italiano Manuele Tarozzi (Green Project-Bardiani CSF-Faizanè), 25° a 36″
TOUR DU BÉNIN
L’algerino Yacine Hamza (nazionale algerina) si è imposto anche nella terza tappa, Abomey – Comé, percorrendo 140.5 Km in 3h46′12″, alla media di 37.273 Km/h. Ha preceduto allo sprint il marocchino Achraf Ed Doghmy (nazionale marocchina) e il camerunense Clovis Kamzong (nazionale camerunense). Nessun italiano in gara. Ed Doghmy è ancora leader della classifica con 12″ su Kamzong e 18″ su Hamza
TOUR DE CATAMARCA INTERNACIONAL (Argentina)
L’ecudoriano Santiago Montenegro (Movistar-Best PC) si è imposto nella prima tappa, circuito di Catamarca, percorrendo 184.2 Km in 4h38′58″, alla media di 39.618 Km/h. Ha preceduto di 2″ l’olandese Stefan Verhoeff (Universe Cycling Team) e il colombiano Leison Damian Maca (Supergiros-Alc.Manizales). Miglior italiano Matteo Donegà (nazionale italiana), 63° a 14′26″. Montenegro è il primo leader della classifica con 6″ su Verhoeff e 8″ su Maca. Miglior italiano Donegà, 63° a 14′36″.
LA VUELTA FEMENINA
L’olandese Marianne Vos (Team Jumbo-Visma) si è imposta anche nella quarta tappa, Cuenca – Guadalajara, percorrendo 133.1 Km in 3h26′24″, alla media di 38.692 Km/h. Ha preceduto allo sprint la danese Emma Norsgaard (Movistar Team) e l’elvetica Marlen Reusser (Team SD Worx). Miglior italiana Silvia Persico (UAE Team ADQ), 8°. La Vos è ancora leader della classifica con 25″ sulla statunitense Chloé Dygert (CANYON//SRAM Racing) e 26″ sulla connazionale Riejanne Markus (Team Jumbo-Visma). Miglior italiana Erica Magnaldi (UAE Team ADQ), 16° a 1′15″