VENTAGLI E CONFUSIONE ALLA VUELTA, ALLA FINE VINCE KAMNA. KUSS RESTA LEADER.
La 9a tappa della Vuelta a Espana ci ha riservato scenari non preventivati alla vigilia, ma soprattutto ci lascia la sensazione che in questi primi 9 giorni troppi meccanismi nell’organizzazione della corsa iberica non abbiano funzionato adeguatamente. La frazione, caratterizzata dai ventagli venuti fuori ad inizio tappa e poi nuovamente a metà corsa, alla fine è stata mortificata da una decisione degli organizzatori che definire tafazziana è quasi un complimento: la neutralizzazione degli ultimi 2 km a causa di un’intensa precipitazione avvenuta qualche ora prima dell’arrivo della corsa. Le immagini dei corridori che giungevano al traguardo ha poi dimostrato come la decisione fosse completamente sbagliata, situazione che fa il paio con quanto avvenuto nello scorso weekend a Barcellona. Alla fine a vincere la tappa è stato il micidiale Lennard Kamna (Bora-Hasngrohe) che con il successo odierno è entrato nel club di coloro che hanno vinto tappe in tutti e tre i grandi giri. Alle sue spalle l’ottimo Mattia Sobrero (Team Jayco-AlUla) staccato di 13″ e Chris Hamilton (Team dsm-firmenich) ad oltre un minuto. Solo qualche scaramuccia tra i big che si sono limitati ad una sorta di sprint nei pressi dello striscione dei -2, in corrispondenza del quale sono stati presi i tempi validi per la classifica generale che vede sempre in testa Sepp Kuss (Jumbo-Visma) con 43″ su Marc Soler (UAE Team Emirates) e 1′02″ su Lenny Martinez (Groupama-FDJ).
La 9a frazione della Vuelta, la Cartagena-Collado de La Crus de Caravaca (181 km), presentava un arrivo in salita non troppo complicato, ma rappresentava comunque un’altra occasione di confronto tra i big oltre che una ghiotta occasione per i cacciatori di tappa. I primi 40 km erano prevalentemente pianeggiati, quindi i corridori erano attesi dal Puerto de Casas la Marina la Periz (12.1 km al 4,9%) posto al km 60. Dopo la successiva discesa iniziava un lungo tratto misto che culminava con il falsopiano che faceva da antipasto all’ultima salita. L’ascesa finale (8.2 km al 5.4%) era del tutto irregolare vista l’alternanza fra tratti decisamente semplici e altri molto più difficili. In particolare il terzultimo km prevedeva pendenze superiori al 10%. Quindi, dopo un km in leggera discesa, un ultimo km nuovamente molto duro.
Pronti via e subito il primo colpo di scena: sfruttando il vento laterale, gli uomini della Jumbo-Visma hanno immediatamente provato a sorprendere gli avversari, mettendo in atto un attacco di squadra che ha letteralemente disintegrato il gruppo dando il là a dei ventagli. Davanti si sono ritrovati in 13, di cui ben 7 uomini della squadra olandese: Jonas Vingegaard, Primoz Roglic, Sepp Kuss, Dylan Van Baarle, Jan Tratnik, Wilco Kelderman e Attila Valter. Insieme a loro Remco Evenepoel e Mattia Cattaneo (Soudal-Quick Step), Alexander Vlasov, Nico Denz ed Emmanuel Buchmann (Bora-Hansgrohe) e Matevz Govekar (Bahrain-Victorius). Sono quindi rimasti fuori dall’azione . I due uomini della Soudal hanno contribuito a dare una mano a quelli della Jumbo con l’evidente intenzione di fare definitivamente fuoriEnric Mas (Movistar Team) e gli uomini della UAE Team Emirates (Juan Ayuso, Josè Almeida e Marc Soler). Il vantaggio del gruppo di testa ha raggiunto i 45″ ma il lavoro profuso dietro da UAE, Movistar e Bahrain ha fatto si che intorno al km 50 i battistrada fossero ripresi. Una volta calmate le acque, il gruppo di nuovo compatto ha rallentato l’andatura favorendo la formazione di una fuga che ha preso corpo sulla prima salita di giornata, il Puerto Casas de Marina la Perdiz. I primi a muoversi sono stati Lennard Kamna (Bora-Hansgrohe), Ruben Fernandez (Cofidis), Amanuel Gebreigzabhier (Lidl-Trek), Matteo Sobrero (Team Jayco-AlUla) e Daniel Navarro (Burgos-BH). Di lì a poco su di loro sono ritornati prima Jon Barrenetxea (Caja Rural-Seguros RGA) e poi anche Jonathan Caicedo (EF Education-EasyPost) e Chris Hamilton (Team dsm-firmenich).
Il vantaggio degli 8 fuggitivi è immediatamente dilagato arrivando ad 8′ ai -100. A quel punto il buon esito della loro azione sembrava decisamente scontato, ma di lì a poco (ai -80) il vento laterale è tornato nuovamente protagonista dando vita ad altri ventagli. In questo caso a spingere maggiormente in testa al gruppo sono stati gli uomini della Soudal. A farne le spese è stato l’ex leader della generale Lenny Martinez (Groupama-FDJ) rimasto attardato nel gruppo inseguitore. Il ritmo imposto dal drappello dei big è stato talmente alto da far si che nel giro di 10 km il vantaggio dei battistrada crollasse a 4′20″, mentre il primo gruppo inseguitore, tirato da Goupama e Bora, navigava a 5′30″. Una volta girata la strada e cessato il vento laterale, gli uomini della Soudal si sono ritrovati a dover sostenere l’intera azione che di conseguenza si è man mano affievolita fino all’inevitabile ricongiungimento avvenuto ai -52. A quel punto il vantaggio della fuga era di poco superiore ai 3 minuti e mezzo. La Jumbo, nuovamente in testa al gruppo con Van Baarle, non aveva però l’intenzione di riprendere i battistrada e di conseguenza il gap è nuovamente aumentato (4′45″ ai -30).
A questo punto è arrivata un’imporante notizia dall’organizzazione della corsa: a causa di una intensa precipitazione piovosa che aveva interessato la zona d’arrivo diverse ore prima lasciando del fango in una curva posta ai -150 dal traguardo, i tempi per la classifica sarebbero stati presi ai 2050 metri dall’arrivo. Una decisione che difatto neutralizzava il tratto finale per quel che riguarvadala classifica generale, depotenziando la tappa. I fuggitivi, chiaramente non interessati a tale decisione, hanno proseguito di comune accordo fino ai -8, quando è iniziata la salita finale e con essa gli scatti. I primi a perdere contatto sono stati Fernandez e Navarro, quindi anche Barrenetxea e Caicedo. Ai -5 ha mollato anche Chris Hamilton, lasciando così in testa il trio formato da Kamna, Gebreigzabhier e Sobrero. A quel punto è giunta una prima decisa accelerazione di Kamna che ha fatto perdere contatto anche al corridore eritreo. Il ritmo di Kamna era però troppo alto anche per Sobrero che a sua volta ha perso contatto dal tedesco. Il piemontese non ha mollato restando ad una distanza non troppo elevata (circa 15″) dal corridore della Bora e provando a rientrare nel tratto più duro della salita. Kamna ha però controllato con grande fermezza ed è così riuscito a tagliare il traguardo tutt solo. Sobrero si è dovuto accontentare della piazza d’onore con un ritardo (misurato ai -2) di 13″. Terza posizione per Chris Hamilton (ad 1′12″) davanti a Gebreigzabhier (1′00″ di ritardo per il corridore della Lidl che è stato superato da Hamilton negli ultimi 2 km).
Il gruppo maglia roja ha invece approcciato la salita finale con gli uomini della Movistar in testa a cui si sono rapidamente alternati quelli della Soudal, in particolare con Mattia Cattaneo. Il ritmo non era però così altro e così ai -3 sono partiti Joao Almeida (UAE Team Emirates) e Alexander Vlasov (Bora-Hansgrohe). Gli altri big non hanno reagito e così la suddetta coppia è riuscita a prendere un piccolo margine sul resto degli uomini di classifica che si sono mossi soltanto in prossimità dei -2, ovvero del punto di rilevamento dei tempi. Roglic ha messo in mostra una gamba eccezionale, ma il taglio della tappa gli ha sostanzialmente impedito di approfittarne. I big sono così arrivati praticamente tutti insieme: Almeida e Vlasov hanno guadagnato 5″ su Roglic, Vingegaard, Evenepoel, Mas e Ayuso, mentre da Kuss, Landa e Soler ne han persi 9″. La nuova classifica generale ricalca quindi in buona parte quella di ieri: Kuss guida con 43″ su Soler, 1′02″ su Lenny Martinez, 2′22″ su Evenepoel, 2′29″ su Landa e Roglic. Poi troviamo Vingegaard e Mas a 2′33″, Ayuso a 2′43 e Almeida a 2′55″.
Domani la corsa osserverà il primo dei due giorni di riposo. Martedì si riprenderà col botto grazie alla cronometro di Valladolid. Sarà una prova contro il tempo breve (25,8 km) e completamente piatta che sicuramente contribuirà a modificare la classifica generale.
Pierpaolo Gnisci
AD OLAV KOOIJ LA PRIMA DEL TOUR OF BRITAIN
Successo in volata per l’uomo della Jumbo-Visma lanciato da Wout van Aert, che ha chiuso secondo, verso la linea del traguardo. Terza piazza per Sam Bennett.
Ha preso il via oggi con la Altrincham-Manchester la 19a edizione del Tour of Britain. La prevedibile conclusione in volata ha visto il successo della Jumbo Visma, che ha nominato velocista titolare il giovane olandese Olav Kooij. Per il delicato ruolo di ultimo uomo la scelta in casa del team olandese è caduta su una delle ruote più veloci del gruppo, Wout van Aert: una coppia inedita, che ha dato da subito buoni risultati. I due olandesi sono andati, infatti, ad occupare i primi due gradini del podio, dopo che la squadra ha controllato la gara tutto il giorno, neutralizzando la più classica delle fughe di giornata. Terzo si è piazzato l’irlandese Sam Bennett (BORA – hansgrohe) e a seguire sono passati sotto lo striscione d’arrivo Max Kanter (Movistar Team), Ethan Vernon (Soudal – Quick Step), Stian Fredheim (Uno-X Pro Cycling Team), Davide Bomboi (TDT-Unibet Cycling Team), Danny van Poppel (BORA – hansgrohe), Gonzalo Serrano (Movistar Team) e Rory Townsend (Bolton Equities Black Spoke) a completare la Top10. Per trovare i primi corridori di casa nostra bisogna scorrere l’ordine d’arrivo fino alla 22a posizione, occupata da Nicolò Parisini (Q36.5 Pro Cycling Team), e alla 25a con Giacomo Ballabio (Global 6 Cycling), due dei componenti della sparuta pattuglia azzurra che comprende anche Davide Persico del Team Colpack Ballan CSB (ma in forza alla Bingoal WB) ed Edoardo Affini (Jumbo-Visma).
Mario Prato

Kooij vince la prima tappa del Giro della Gran Bretagna (Getty Images)
03-09-2023
settembre 3, 2023 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
VUELTA A ESPAÑA
Il tedesco Lennard Kämna (BORA – hansgrohe) si è imposto nella nona tappa, Cartagena – Collado de la Cruz de Caravaca, percorrendo 184.5 Km in 4h28′59″, alla media di 41.155 Km/h. Ha preceduto di 13″ l’italiano Matteo Sobrero (Team Jayco AlUla) e di 1′12″ l’australiano Chris Hamilton (Team Dsm – Firmenich). Lo statunitense Sepp Kuss (Jumbo-Visma) è ancora maglia rossa con 43″ sullo spagnolo Marc Soler (UAE Team Emirates) e 1′02″ sul francese Lenny Martinez (Groupama – FDJ. Miglior italiano Damiano Caruso (Bahrain – Victorious), 27° a 21′29″
BRETAGNE CLASSIC – OUEST FRANCE
Il francese Valentin Madouas (Groupama – FDJ) si è imposto nella corsa francese, circuito di Plouay, percorrendo 258 Km in 6h15′22″, alla media di 41.24 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Mathieu Burgaudeau (TotalEnergies) e l’austriaco Felix Großschartner (UAE Team Emirates). Miglior italiano Elia Viviani (INEOS Grenadiers), 9° a 35″
MARYLAND CYCLING CLASSIC
Il danese Mattias Skjelmose (Lidl – Trek) si è imposto nella corsa statunitense, Sparks – Baltimora, percorrendo 196.9 Km in 4h26′05″, alla media di 44.4 Km/h. Ha preceduto di 2′20″ lo statunitense Neilson Powless (EF Education-EasyPost) e il canadese Hugo Houle (Israel – Premier Tech). Miglior italiano Filippo Baroncini (Lidl – Trek), 22° a 7′12″
TOUR OF BRITAIN
L’olandese Olav Kooij (Jumbo-Visma) si è imposto nella prima tappa, Altrincham – Manchester, percorrendo 163.6 Km in 3h51′02″, alla media di 41.968 Km/h. Ha preceduto allo sprint il belga Wout van Aert
(Jumbo-Visma) e l’irlandese Sam Bennett (BORA – hansgrohe). Miglior italiano Nicolò Parisini (Q36.5 Pro Cycling Team), 22°. Kooij è il primo leader della classifica con lo stesso tempo di Van Aert e Bennett. Miglior italiano Parisini, 22°.
GRAND PRIX DE PLOUAY OPEN
Il francese Pierre Thierry (Morbihan Fybolia GOA) si è imposto nella corsa francese, circuito di Plouay, percorrendo 179.8 Km in 4h10′43″, alla media di 43.029 Km/h. Ha preceduto di 29″ il francese Théo Delacroix (St Michel – Mavic – Auber93) e di 34″ il tedesco Hannes Wilksch (Tudor Pro Cycling Team). Miglior italiano Lorenzo Conforti (Green Project-Bardiani CSF-Faizanè), 23° a 1′05″
GYLNE GUTUER
Il danese Andreas Stokbro (Leopard TOGT Pro Cycling) si è imposto nella corsa norvegese, circuito di Stange, percorrendo 165.2 Km in 3h51′31″, alla media di 42.813 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Rasmus Bøgh Wallin (Restaurant Suri – Carl Ras) e il norvegese Kristoffer Skjerping (Kjekkas IF). Nessun italiano in gara
IN THE FOOTSTEPS OF THE ROMANS (Bulgaria)
L’italiano Filippo Fortin (Maloja Pushbikers) si è imposto anche nella seconda ed ultima tappa, Banya – Razlog, percorrendo 134 Km in 2h55′05″, alla media di 45.921 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo slovacco Lukáš Kubiš (Dukla Banska Bystrica) e l’ungherese Ádám Kristóf Karl (Epronex – Hungary Cycling Team). Fortin si impone in classifica con 14″ sul polacco Patryk Stosz (Voster ATS Team) e su Kubiš
OCEAN CUP (CHINA PINGTAN INTERNATIONAL ROAD CYCLING RACE)
La corsa cinese è stata annullata per maltempo
GROTE PRIJS BEERENS (Donne)
L’italiana Chiara Consonni UAE Team ADQ) si è imposta nella corsa belga, circuito di Aartselaar, percorrendo 129.6 Km in 3h06′21″, alla media di 41.72 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiana Martina Fidanza (CERATIZIT-WNT Pro Cycling) e l’olandese Sofie van Rooijen (Parkhotel Valkenburg)
GIRO DELLA REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA (Under23)
Il messicano Carlos Alfonso Garcia (A.R Monex Pro Cycling Team) si è imposto nella quarta ed ultima tappa, Sesto al Reghena – Trieste, percorrendo 160.2 Km in 3h35′45″, alla media di 44.552 Km/h. Ha preceduto di 2″ il francese Axel Laurance (Alpecin-Deceuninck Development Team) e l’italiano Federico Iacomoni (Sias Rime). L’italiano Francesco Galimberti (Biesse – Carrera) si impone in classifica con 1′12″ sull’italiano Raffaele Mosca (Q36.5 Continental Team) e di 1′53″ l’olandese Owen Geleijn (Jumbo-Visma Development Team)
LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): CARTAGENA – COLLADO DE LA CRUZ DE CARAVACA
settembre 3, 2023 by Redazione
Filed under Approfondimenti
La prima settimana della Vuelta si conclude con un arrivo in salita in apparenza innocuo. I numeri apparentementi banali del Collado de la Cruz de Caravaca nascondo perchè una natura a tratti violenta, perchè l’ascesa finale ha la stessa fisionomia di una scalinata
La Vuelta è arrivato all’ultimo atto della prima settimana, un atto che prevede un arrivo in salita apparentemente semplice perchè l’ascesa finale verso il Collado de la Cruz de Caravaca, lunga 8 Km, presenta una pendenza media del 5.2% appena. Se però si vanno ad esaminare nel dettaglio gli ultimi 8000 metri si scopre come questi abbiano l’aspetto di una gradinata, con tratti facilissimi e talvolta pianeggianti intermezzati da violentissimi muri, il primo dei quali – 200 metri al 12.2% con un picco al 17.5% – s’incontrerà all’inizio, poco dopo esser usciti dal centro di Caravaca de la Cruz, frequenta meta di pellegrinaggi per la presenza del santuario della Vera Croce, nel quale sono venerati due frammenti della croce al quale fu appeso Cristo. Dopo questo biglietto da visita la salita procede a strappi nei successivi 3 Km, in direzione dei due muri principali che caratterizzano il finale, il primo di 1400 metri al 10.2% – nel corso del quale si tocca la punta massima dell’intera ascesa, al 20% – e l’ultimo di 1200 metri al 9.2% che terminerà sotto la linea del traguardo. Il resto della tappa, invece, non proporrà difficoltà sensibili, tenuto anche conto che l’unica altra salita inserita nel percorso – il comunque non trascurabile Puerto Casas de Marina la Perdiz (12.1 Km al 4.9%, con i primi 8.3 Km al 6.2%) – si affronterà a 60 Km dal via e, dunque, molto lontano dal complicatissimo finale. Con queste premesse si potranno oggi assistere a due gare in una: in testa alla corsa la lotta fraticida per il successo di tappa tra i corridori che fino a pochi chilometri prima collaboravano per la riuscita della fuga, diversi minuti più tardi un altro capitolo della sfida tra gli uomini di classifica, che oggi potrebbero anche “darci dentro” con le energie contando sulla possibilità di recuperarle il giorno dopo in occasione del riposo.

Il santuario della Vera Croce a Caravaca de la Cruz e l’altimetria della nona tappa (www.spain.info)
METEO VUELTA
Cartagena : nubi sparse, 28°C (percepiti 31°C), vento forte da E (27-60 Km/h), umidità al 75%
Alhama de Murcia (Km 44.8): pioggia debole (0.3 mm), 27°C (percepiti 29°C), vento moderato da E (14-34 Km/h), umidità al 73%
Mula (Km 90): temporale (1 mm), 25°C (percepiti 27°C), vento moderato da E (16-36 Km/h), umidità al 80%
Calasparra (Km 168.8): pioggia debole (0.6 mm), 21°C, vento moderato da O (9-22 Km/h), umidità al 88%
Caravaca de la Cruz – inizio salita finale (176.5 Km): pioggia debole (0.2 mm), 21°C, vento moderato da NE (3-31 Km/h), umidità al 92%
GLI ORARI DELLA VUELTA
12.39: partenza da Cartagena
14.00-14.15: GPM del Puerto Casas de Marina la Perdiz
14.15: inizio diretta su Eurosport
16.40-17.05: traguardo volante (con abbuoni) di Cehegín
16.50-17.20: inizio salita finale
17.00-17.30: arrivo al Collado de la Cruz de Caravaca
RASSEGNA STAMPA
In salita c’è solo la Jumbo Visma: Roglic vince, Kuss nuovo leader
Gazzetta dello Sport – Italia
Roglic træder sig til sejr i stor triumf for Jumbo-Visma
Politiken – Damimarca
Popoln dan za Jumbo Vismo! Rogliču etapa, Kussu rdeča majica
Delo – Slovenia
Roglic klopt sterke Evenepoel in sprint, Sepp Kuss nieuwe leider in Vuelta: “Of we nu drie kopmannen hebben? Ja, maar misschien komt er wel nog iemand bij”
Het Nieuwsblad – Belgio
Roglic s’impose, Kuss détrône Martinez
L’Équipe – Francia
Roglic wins stage eight and Kuss claims red jersey
The Guardian- Regno Unito
La undécima de Roglic
AS – Spagna
Roglic vence oitava etapa da Vuelta e Kuss assume liderança da geral
Público – Portogallo
Dubbelslag Jumbo-Visma in Vuelta: ritzege Roglic, rood voor Kuss
De Telegraaf – Paesi Bassi
Roglic holt Etappensieg vor Evenepoel – Kuss übernimmt Rot
Kicker – Germania
Primoz Roglic se quedó con la octava etapa de la Vuelta a España
El Espectador – Colombia
VUELTAALCONTRARIO
L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.
Ordine d’arrivo dell’ottava tappa, Dénia – Xorret de Catí
1° Robbe Ghys
2° Davide Cimolai a 23″
3° Alberto Dainese s.t.
4° Jarrad Drizners a 41″
5° Marijn van den Berg s.t.
Classifica generale
1° Robbe Ghys
2° Callum Scotson a 2′09″
3° Alberto Dainese a 2′41″
4° Jimmy Janssens a 2′50″
5° François Bidard a 4′08″
RICORDO DI FEDERICO BAHAMONTES (Tour 1959)
Solitamente la nostra rubrica si concludeva con il racconto di un’edizione passata della Vuelta. Stavolta non sarà così perchè lo scorso 8 agosto è venuto a mancare all’eta di 95 anni uno dei corridori spagnoli più celebri di tutti i tempi, Federico Bahamontes. Lo scalatore originario di Toledo la corsa di casa non è mai riuscito a vincerla (ci andò vicino nel 1957, quando fu secondo a più di otto minuti dal connazionale Jesús Loroño) e per questo motivo lo ricorderemo attraverso i titoli degli articoli sul Tour de France del 1959, vinto da Bahamontes, comparsi sul quotidiano “La Stampa”
2 LUGLIO 1959 – 8a TAPPA: LA ROCHELLE – BORDEAUX (201 Km)
TREGUA TRA GLI ASSI NELLA TAPPA DI BORDEAUX E VITTORIA DI DEJOUHANNET, UN ESORDIENTE DEL TOUR
Sulla carovana incominciano a pesare il caldo e le fatiche di gara
Il ventiquattrenne regionale francese che ha tagliato per primo il traguardo era incerto se dedicarsi al calcio o al ciclismo – Ha scelto la bicicletta per seguire le pressioni del padre, ex-corridore -Classifica generale immutata – Leggera indisposizione di Favero
XORRET DE CATI’ AI GIALLONERI: VINCE ROGLIC, KUSS E’ IL NUOVO LEADER
Dopo la minirivoluzione di Jalavambre, l’arrivo di Xorret de Catì sembrava destinato a rompere definitivamente gli equilibri. Invece, l’unica certezza che ci lascia l’8a frazione della Vuelta 2023 è che la corazzata Jumbo dovrà vedersela fino alla fine con Remco Evenepoel, mentre Enric Mas e Juan Ayuso sono pronti a recitare il ruolo dei guastafeste. In attesa della resa dei conti che si consumerà nelle prossime due settimane, oggi i calabroni hanno portato a casa un’altra tappa grazie allo sprint vincente di Primoz Roglic, bravo ad infilare nel finale Evenepoel, e al contempo hanno conquistato la maglia roja, adesso vestita dal bravissimo Sepp Kuss. La classifica alle spalle dello statunitense è però decisamente corta e lascia ancora ampio margine a diversi scenari.
L’8a tappa proponeva un percorso interamente ricavato a ridosso della Costa Blanca e che culminava con l’ormai classico arrivo di Xorret de Catì. Una tappa che, sebbene lontana dalle gradi montagne iberiche, rappresentava un interessante banco di prova per i corridori di classifica vista la presenza di ben 5 gpm, l’ultimo dei quali era proprio il famigerato Xorret de Catì (3.8 km al 11.5% di penzenza medie e punte fino al 17%). Subito dopo la partenza di Denìa i corridori erano attesi da 20 km completamente piatti, praticamente gli unici di questa frazione. Dopodichè iniziava un lungo su e giù per l’entroterra Valenciano: il primo gpm di giornata era l’Alto de Vall d’Ebo (8 km 6.5%, 2a cat.) posto al km 28, seguito dal Puerto de Tolos (4 km al 5.7%, 3a cat) al km 50. Quindi un tratto di saliscendi precedeva il Puerto de Benifallim (9.1 km al 5.1%, 2a cat) al km 82. Al termine della successiva discesa iniziava la salita più lunga di giornata, il Puerto de Carrasqueta (11 km al 4,6%) posto al km 110. A questo punto i corridori dovevano affrontare un tratto di circa 45 km relativamente semplice e che conduceva ai piedi del muro di Xorret de Catì (km 162), dalla cui cima mancavano appena 4 km, quasi tutti in discesa, fino al traguardo. Una frazione che sorrideva ai cacciatori di tappe e che al contempo chiamava all’azione anche gli uomini di classifica.
Il primo tentativo di fuga è giunto al km 7, quando dal gruppo sono usciti Nico Denz (Bora-Hansgrohe), Tobias Bayer (Alpecin-Deceuninck), Thomas De Gendt (Lotto-Dstny), Julius Van Den Berg (EF Education-EasyPost), Damien Touze (Ag2r Citroen Team), Jon Barrenetxea (Caja Rural-Seguros RGA), Ander Okamika e Pelayo Sanchez (Burgos-BH). La loro azione non ha però avuto fortuna e si è cosi scatenato un valzer fatto di attacchi e contrattacchi che è andato avanti a lungo. La situazione non è cambiata neanche lungo la prima salita di giornata, l’Alto de Vall d’Ebo, in cima al quale il plotone è transitato compatto. Proprio dopo lo scollinamento, intorno al km 30, il danese Andreas Kron (Lotto-Dstny), vincitore della tappa di Barcellona pochi giorni fa, ha provato l’allungo. Dietro di lui si sono man mano aggiunti altri corridori andando a comporre un gruppo di ben 30 corridori: Andreas Kron, Thomas De Gendt, Sylvain Moniquet e Lennert Van Eetvelt (Lotto-Dstny), Nicolas Prodhomme (Ag2r Citroen Team), Javier Romo e Vadim Pronskiy (Astana Qazaqstan Team), Ben Zwiehoff (Bora-Hansgrohe), Jesus Herrada e Ruben Fernandenz (Cofidis), Diego Camargo e Julius Van Den Berg (EF Education-EasyPost), Lorenzo Germani (Groupama-FDJ), Damiano Caruso e Antonio Tibero (Bahrain-Victorius), Jonathan Castroviejo (INEOS Grenadiers), Rui Costa (Intermarchè-Circus-Wanty), Kenny Elissonde e Bauke Mollema (Lidl-Trek), Oier Lazkano e Nelson Oliveira (Movistar Team), Christian Rodriguez (Team Arkea-Samsic), Romain Bardet (Team dsm-firmenich), Welay Berhe e Callum Scotson (Team Jayco-AlUla), Finn Fisher-Black (UAE Team Emirates), Jose Manuel Diaz e Pelayo Sanchez (Burgos-BH), Joel Nicolau (Caja Rural-Seguros RGA), Fabien Doubey e Paul Ourselin (TotalEnergies). Il folto gruppo di testa ha ben presto fatto il vuoto approcciando il secondo gpm di giornata, il Puerto de Tolos, con 2 minuti e mezzo di vantaggio, gap si è poi ulteriormente dilatato in salita (quasi 4′ allo scollinamento).
Subito dopo il gpm, Thomas De Gendt ha lasciato la compagnia degli altri 29 fuggitivi, lanciandosi verso una delle sue lunghissime fughe in solitaria. Lungo il successivo tratto di saliscendi De Gendt è riuscito a a guadagnare un discreto margine, transitando al km 70 con 1 minuto sul gruppo inseguitore e 5′20″ sul plotone. La situazione è cambiata quando la strada è tornata a salire verso il Puerto de Benifallim (km 82). In testa al gruppo maglia roja sono arrivati gli uomini della Jumbo-Visma: il ritmo imposto da Robert Gesink ha immediatamente fatto diminuire il gap dal battistrada a 4′20″. Contemporaneamente anche il gruppo inseguitore aveva alzato il ritmo rompendosi in più drappelli. De Gendt ha così perso qualche secondo di vantaggio passando al gpm con 35″ su un primo gruppetto inseguitore comprendente Tiberi, Lazkano, Romo e Rodriguez. Ad una ventina di secondi da questo quartetto vi erano Elissonde e Prodhomme e subito dietro il resto degli altri fuggitivi, da cui si erano staccati i soli Mollema e Van Den Berg. Il gruppo, sempre tirato dall’instancabile Gesink, si era però ulteriormente avvicinato, scollinando con 4′ di ritardo. L’azione solitaria di De Gendt si è esaurita lungo la successiva discesa quando è stato ripreso e poi staccato (a causa di problemi meccanici) dai quattro inseguitori ai quali nel frattempo s’era aggiunto anche Rui Costa.
Ai -70, il drappello formato da Rui Costa, Lazkano, Romo, Rodriguez e Tiberi vantava circa 20″ su un terzetto composto da Elissonde, Kron e Prodhomme. Quindi a circa 1′ si trovavano gli altri 20 fuggitivi, mentre il gruppo tirato dalla Jumbo e dagli uomini della Groupama era segnalato a 3′50″.
La situazione si è nuovamente rimescolata sulla successiva salita, il Puerto de la Carrasqueta, quando i due drappelli di testa sono stati riassorbiti dal terzo gruppetto da cui nel frattempo avevano perso contatto diversi uomini: De Gendt, Scotson, Herrada, Fernandez, Diaz, Nicolau poi anche Doubey. La quiete è però durta poco: a circa 3 dallo scollinamento è infatti arrivato l’allungo di Damiano Caruso a cui si sono subito aggiunti i giovani Berhe e Moniquet e poi anche Tiberi, Lazkano, Rui Costa, Bardet e Rodriguez. Di lì a poco gli equilibri sono nuovamente mutati grazie all’allungo di Caruso, Kron, Lazkano e Rui Costa. Il nuovo quartetto ha trovato subito l’accordo guadagnando un margine interessante sugli ex-compagni di fuga, scivolati rapidamente ad oltre 1 minuto. Il problema per i 4 battistrada a questo punto non erano più gli inseguitori, bensì il gruppo che, sempre tirato dalla Jumbo (ora con Dylan Van Baarle) si era pericolosamente avvicinato: ai -25 Kron, Caruso, Lazkano e Rui Costa avevano 40″ sui primi insieguitori, Van Eetvelt e Camargo, e 1′25″ sul plotone. A questo punto era ormai chiaro che l’esito della fuga non sarebbe stato positivo: Camargo e Van Eetvelt sono stati ripresi ai -10, mentre gli ultimi 4 fuggitivi sono riusciti a resistere fino alle prime rampe del terribile muro di Xorret de Catì.
Lungo la salita finale il ritmo è stato inizialemente scandito dagli uomini della Jumbo, prima con Jan Tratnik e poi con Attila Valter. Successivamente è stato Remco Evenepoel (Soudal-Quick Step) a mettere i propri compangi Louis Vervaeke e Mattia Cattaneo in testa al gruppo dei migliori sempre meno folto e da cui aveva appena perso contatto il leader della classifica generale, Lenny Martinez (Groupama-FDJ). Esaurita l’azione di Vervaeke e Cattaneo, è stato proprio Evenepoel a prendere le redini del drappello di testa. L’aumento di andatura imposto dal campione del mondo a cronometro ha fatto sì che nel giro di pochi metri restassero alla sua ruota pochissimi corridori: il trio della Jumbo formato da Jonas Vingegaard, Primoz Roglic e Sepp Kuss, Enric Mas (Movistar Team), Juan Ayuso e Marc Soler (UAE Team Emirates), mentre un altro corridore della formazione emiratina, Jose Almeida, era leggermente staccato. Ai – 5 Kuss ha provato ad andare via tutto solo, ma l’azione dell’americano è stata poco incisiva e così ai -4 gli otto corridori sopra menzionati si sono nuovamente trovti tutti insieme. Evenepoel è così tornato ad imporre l’andatura ma la sua azione non è riuscita a fare davvero la differenza visto che Vingegaard, Roglic, Mas e Ayuso gli sono rimasti a ruota abbastanza agevolmente. Kuss, Soler e Almeida hanno invece scollinato con una manciata di secondi di ritardo, recuperati poi nella brevissima discesa che precedeva l’arrivo. Si è così giunti all’ultimo km con Evenepoel sempre in testa che ha di fatto spianato la strada all’inesorabile sprint di Roglic. Lo sloveno ha vinto nettamente davanti al fuoriclasse belga e Juan Ayuso. Alle loro spalle, staccati di 2″, sono giunti Mas, Vingegaard, Almeida, Kuss e Soler.
La nuova classifica generale vede Kuss in testa con 43″ su Soler, 1′00″ su Lenny Martinez e 2′05″ su un ottimo Wout Poels (Bahrain-Victorius), oggi 9°. Seguono Mikel Landa (Bahrain-Victorius) a 2′29″, Evenepoel a 2′31″, Roglic a 2′38″ e la coppia formata da Mas e Vingegaard a 2′42″. Completa la top ten provvisoria Juan Ayuso, 10° a 2′52″.
Domani il programma prevede la 9a tappa, da Cartagena a Collado De La Cruz de Caravaca per un totale di 184.5 km. La frazione sarà caratterizzata da un altro arrivo impegnativo: la salita finale (8.2 km al 5.4%) proporrà un paio di km veramente difficili, con pendenze superiori al 10%.
Pierpaolo Gnisci
02-09-2023
settembre 2, 2023 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
VUELTA A ESPAÑA
Lo sloveno Primož Roglič (Jumbo-Visma) si è imposto nell’ottava tappa, Dénia – Xorret de Catí (Costa Blanca Interior), percorrendo 185 Km in 4h13′52″, alla media di 38.997 Km/h. Ha preceduto allo sprint il belga Remco Evenepoel (Soudal – Quick Step) e lo spagnolo Juan Ayuso (UAE Team Emirates). Miglior italiano Damiano Caruso (Bahrain – Victorious), 23° a 2′06″. Lo statunitense Sepp Kuss (Jumbo-Visma) è la nuova maglia rossa con 43″ sullo spagnolo Marc Soler (UAE Team Emirates) e 1′00″ sul francese Lenny Martinez (Groupama – FDJ. Miglior italiano Caruso, 25° a 11′31″
LILLEHAMMER GP
Il danese Christian Ingemann Lindquist (Restaurant Suri – Carl Ras) si è imposto nella corsa norvegese, Lillehammer – Hafjelltoppen, percorrendo 145 Km in 3h49′40″, alla media di 37.881 Km/h. Ha preceduto di 35″ il norvegese Johannes Kulset (Uno-X Dare Development Team) e di 51″ il norvegese Eivind Broholt Fougner (Lillehammer CK). Nessun italiano in gara
IN THE FOOTSTEPS OF THE ROMANS (Bulgaria)
L’italiano Filippo Fortin (Maloja Pushbikers) si è imposto nella prima tappa, Banya – Razlog, percorrendo 126.5 Km in 2h35′01″, alla media di 48.962 Km/h. Ha preceduto allo sprint il polacco Patryk Stosz (Voster ATS Team) e lo sloveno Tilen Finkšt (Adria Mobil). Fortin è il primo leader della classifica con 4″ su Stosz e 6″ su Finkšt
GP DE PLOUAY – LORIENT- AGGLOMÉRATION TROPHÉE CERA (Donne)
L’olandese Mischa Bredewold (Team SD Worx) si è imposta nella corsa francese, circuito di Plouay, percorrendo 159.6 Km in 4h14′54″, alla media di 37.568 Km/h. Ha preceduto allo sprint la polacca Marta Lach
(CERATIZIT-WNT Pro Cycling) e l’italiana Sofia Bertizzolo (UAE Team ADQ)
GIRO DELLA REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA (Under23)
L’italiano Luca Vergallito (Alpecin-Deceuninck Development Team) si è imposto nella terza tappa, Cordenons – Sauris di Sopra, percorrendo 150.2 Km in 3h54′03″, alla media di 38.505 Km/h. Ha preceduto di 39″ l’italiano Edward Ravasi (Team Hrinkow Advarics) e di 1′40″ l’italiano Andrea Innocenti (Team Technipes #inEmiliaRomagna). L’italiano Francesco Galimberti (Biesse – Carrera) è il nuovo leader della classifica con 1′21″ sull’italiano Raffaele Mosca (Q36.5 Continental Team) e di 2′02″ l’olandese Owen Geleijn (Jumbo-Visma Development Team)
FLANDER TOMORROW TOUR (Under23)
Terza ed ultima tappa suddivisa in due semitappe.
L’olandese Axel van der Tuuk (Metec – SOLARWATT p/b Mantel) si è imposto nella prima semitappa, cronometro individuale Koksijde – Wulpen, percorrendo 12.7 Km in 14′57″, alla media di 50.97 Km/h. Ha preceduto di 6″ il belga Victor Vercouillie (EFC-L&R – Van Mossel) e lo svedese Jakob Söderqvist (nazionale svedese). Miglior italiano Federico Savino (Soudal – Quick-Step Devo Team), 13° a 31″. Söderqvist è il nuovo leader della classifica con 11″ sull’olandese Tibor del Grosso (Metec – SOLARWATT p/b Mantel) e 15″ su Van der Tuuk. Miglior italiano Savino, 16° a 46″
Il tedesco Leslie Lührs (Team Lotto – Kern Haus) si è imposto nella seconda semitappa, Kortemark – Handzame, percorrendo 124.9 Km in 2h43′17″, alla media di 45.896 Km/h. Ha preceduto allo sprint il belga Senne Hulsmans (Soudal – Quick-Step Devo Team) e l’estone Romet Pajur (Team Lotto – Kern Haus). Miglior italiano Alessio Delle Vedove (Circus – ReUz – Technord), 11°. Söderqvist si impone in classifica con 8″ su Del Grosso e 14″ su Van der Tuuk. Miglior italiano Savino, 16° a 46″
LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): DÉNIA – XORRET DE CATÍ
settembre 2, 2023 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Si torna in montagna con una tappa che, a differenza delle precedenti, non porterà i corridori in alta quota ma, pur mantenendosi costantemente al di sotto i 1100 metri sul livello del mare, proporrà parecchi metri di dislivello da superare
La prima settimana di gara si conclude con due tappe che, pur non potendo esser definite d’alta montagna, daranno sicuramente un’altra bella scrollata alla classifica generale, uscita stravolta l’altro ieri dalla frazione con arrivo sul Pico del Buitre. Oggi il percorso si manterrà sempre sotto i 1100 metri di quota, ma proporrà qualcosa come 3620 metri di dislivello, 150 in più rispetto a quelli della tappa pirenaica di Andorra affrontata lunedì scorso, che presentava due sole salite, entrambe dirette alla soglia dei 2000 metri sul livello del mare. Oggi, invece, il dislivello complessivo sarà spalmato su ben otto ascese che, con l’esclusione dell’ultima, non si annunciano particolarmente temibili: delle prime sette (ma solo cinque attribuiranno punteggi per la classifica degli scalatori), quelle che più spiccano sulle altre sono i “puerti” (passi) di Benifallim e della Carrasqueta, il primo di 9 Km al 5.1%, il secondo di 11 Km al 4.6%. Non s’incontrerà, quindi, nulla di particolarmente difficile fino a 7 Km dall’arrivo, quando la strada si drizzerà brutalmente sotto le ruote dei corridori per affrontare quello che è un autentico muro moltiplicato per quattro: presentano, infatti, una pendenza media dell’11.4% i 3.8 Km che condurranno al Portell de Catí, valico che sulle cartine ufficiali della Vuelta è stato ribattezzato con lo stesso nome della località d’arrivo, il piccolo centro di villeggiatura di Xorret de Catì. Non si tratta, infatti, di un arrivo in salita, ma difficilmente ci sarà spazio per ribaltare i duri verdetti della salita nei 3.3 Km conclusivi, da percorrere in ripida discesa fino all’arco dell’ultimo chilometro, quando la strada riprenderà dolcemente a puntare verso l’alto. Complice la pioggia che, seppur prevista debole, sferzerà i corridori per l’intera giornata potrebbe venirne fuori unaa tappa molto difficile e la classifica generale potrebbe ancora risentirne.

Le montagne dello Xorret de Catí e l’altimetria dell’ottava tappa (wikipedia)
METEO VUELTA
Dénia : pioggia debole (0.4 mm), 24°C (percepiti 25°C), vento moderato da S (15-27 Km/h), umidità al 68%
Alto de Vall d’Ebo (GPM – Km 28.8): pioggia debole (0.4 mm), 23°C (percepiti 24°C), vento moderato da SE (7-24 Km/h), umidità al 68%
Benifallim (Km 76.6): pioggia debole (0.3 mm), 21°C, vento moderato da S (11-35 Km/h), umidità al 74%
Ibi (traguardo volante – Km 125.6): pioggia debole (0.5 mm), 19°C, vento moderato da S (13-36 Km/h), umidità al 86%
Castalla – inizio salita finale (157.8 Km): pioggia debole (0.4 mm), 18°C, vento moderato da SE (14-40 Km/h), umidità al 92%
GLI ORARI DELLA VUELTA
13.10: partenza da Dénia
13.50-14.00: GPM dell’Alto de Vall d’Ebo
14.20-14.35: GPM del Puerto de Tollos
14.30: inizio diretta su Eurosport
15.10-15.30: GPM del Puerto de Benifallim
15.55-16.15: GPM (con abbuoni) del Puerto de la Carrasqueta
16.15-16.40: traguardo volante di Ibi
17.05-17.35: inizio salita finale
17.10-17.40: GPM di Xorret de Catì
17.15-17.45: arrivo a Xorret de Catì
RASSEGNA STAMPA
Vuelta, settima tappa a sorpresa a Soupe. Martinez resta leader
Gazzetta dello Sport – Italia
Franskmand vandt kaotisk massespurt i Vueltaen
Politiken – Damimarca
Prihajajo Rogličeve strmine za zalogo pred uro resnice
Delo – Slovenia
Geoffrey Soupe is verrassende winnaar van massasprint in zevende etappe Vuelta, Edward Theuns derde
Het Nieuwsblad – Belgio
Soupe vainqueur, Martinez toujours en rouge, la belle journée française
L’Équipe – Francia
Soupe sprints to biggest win of career on stage seven
The Guardian- Regno Unito
Sorpresa al esprint
AS – Spagna
Geoffrey Soupe vence sétima etapa da Vuelta ao sprint, Lenny Martinez segue líder
Público – Portogallo
Geoffrey Soupe stunt met zege in Vuelta, Thymen Arensman geeft op na harde val in finale
De Telegraaf – Paesi Bassi
Groves verpasst dritten Erfolg im Sprint
Kicker – Germania
Soupe wins 7th stage of Spanish Vuelta, Martinez keeps lead
The Washington Post – Stati Uniti
Clasificación general de la Vuelta a España: así van los colombianos
El Espectador – Colombia
VUELTAALCONTRARIO
L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.
Ordine d’arrivo della settima tappa, Utiel – Oliva
1° Pierre-Roger Latour
2° Robbe Ghys a 12″
3° Jetse Bol a 2′51″
4° Romain Bardet a 3′02″
5° Alberto Dainese s.t.
Classifica generale
1° Pierre-Roger Latour
2° Callum Scotson a 5′12″
3° Jimmy Janssens a 9′05″
4° Jason Osborne a 9′08″
5° Robbe Ghys a 10′05″
Miglior italiano Alberto Dainese, 6° a 13′08″
RICORDO DI FEDERICO BAHAMONTES (Tour 1959)
Solitamente la nostra rubrica si concludeva con il racconto di un’edizione passata della Vuelta. Stavolta non sarà così perchè lo scorso 8 agosto è venuto a mancare all’eta di 95 anni uno dei corridori spagnoli più celebri di tutti i tempi, Federico Bahamontes. Lo scalatore originario di Toledo la corsa di casa non è mai riuscito a vincerla (ci andò vicino nel 1957, quando fu secondo a più di otto minuti dal connazionale Jesús Loroño) e per questo motivo lo ricorderemo attraverso i titoli degli articoli sul Tour de France del 1959, vinto da Bahamontes, comparsi sul quotidiano “La Stampa”
1 LUGLIO 1959 – 7a TAPPA: NANTES – LA ROCHELLE (190 Km)
HASSENFORDER PRIMO A LA ROCHELLE IN UNA VOLATA CONFUSA E IRREGOLARE
Il Giro di Francia si avvicina ai Pirenei
Il belga Van Geneugden, ritenendosi danneggiato, reclama, ma la Giuria conferma il successo del francese – Baffi, trattenuto per la maglia, si libera con uno strattone – Tentativi di fuga di Rivière, Baldini e Anquetil – Cazala conserva la maglia gialla
01-09-2023
settembre 1, 2023 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
VUELTA A ESPAÑA
Il francese Geoffrey Soupe (TotalEnergies) si è imposto nella settima tappa, Utiel – Oliva, percorrendo 200.8 Km in 4h56′29″, alla media di 40.636 Km/h. Ha preceduto allo sprint il venezuelano Orluis Aular (Caja Rural – Seguros RGA) e il belga Edward Theuns (Lidl – Trek). Miglior italiano Filippo Ganna (INEOS Grenadiers), 9°. Il francese Lenny Martinez (Groupama – FDJ) è ancora maglia rossa con 8″ sullo statunitense Sepp Kuss (Jumbo-Visma) e 51″ sullo spagnolo Marc Soler (UAE Team Emirates). Miglior italiano Damiano Caruso (Bahrain – Victorious), 25° a 9′39″
TOUR DE L’AVENIR FEMMES (Under 23)
L’olandese Shirin van Anrooij (nazionale olandese) si è imposta nella quinta ed ultima tappa, Saint-Gervais Mont Blanc – Sainte-Foy-Tarentaise, percorrendo 98.3 Km in 3h10′53″, alla media di 30.898 Km/h. Ha preceduto di 2′20″ la britannica Anna Shackley (nazionale britannica) e di 3′31″ l’elvetica Petra Stiasny
(nazionale elvetica). Miglior italiana Gaia Realini (nazionale italiana), 4° a 3′36″. La Van Anrooij si impone in classifica con 2′15″ sulla Shackley e 3′50″ sulla Realini
GIRO DELLA REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA (Under23)
Il ceco Michael Kukrle (Team Felbermayr – Simplon Wels) si è imposto nella seconda tappa, Rivoli di Osoppo – Colloredo di Monte Albano, percorrendo 156.3 Km in 3h41′42″, alla media di 42.3 Km/h. Ha preceduto di 21″ l’italiano Andrea Debiasi (Cycling Team Friuli ASD) e di 22″ l’italiano Federico Iacomoni (Sias Rime). Kukrle è il nuovo leader della classifica con 21″ sull’olandese Owen Geleijn (Jumbo-Visma Development Team) e su Debiasi e
FLANDER TOMORROW TOUR (Under23)
L’italiano Alessio Delle Vedove (Circus – ReUz – Technord) si è imposto nella seconda tappa, circuito di Poperinge, percorrendo 158.9 Km in 3h35′39″, alla media di 44.211 Km/h. Ha preceduto allo sprint il belga Warre Vangheluwe (Soudal – Quick-Step Devo Team) e il francese Axel Huens (Circus – ReUz – Technord). Il belga Mathis Avondts (VP Consulting – Prorace Cycling Team) è il nuovo leader della classifica con 2″ sul connazionale Gust Lootens (Soudal – Quick-Step Devo Team) e 4″ sul connazionale Dylan Vandenstorme (Circus – ReUz – Technord). Miglior italiano Delle Vedove, 16° a 15″
CARNEADE SOUPE SORPRENDE TUTTI A OLIVA. MARTINEZ RESTA IN MAGLIA ROSSA
In una Vuelta il cui livello dei velocisti non è eccelso, la settima tappa vede primeggiare il trentacinquenne Geoffrey Soupe (Team Total Energies), che pesca il jolly dopo una carriera tutt’altro che esaltante. Secondo Orluis Aular (Team Caja Rural Seguros), terzo Edward Theuns (Team Lidl Trek). Lenny Martinez (Team Groupama FDJ) conserva la maglia rossa
La prima settimana della Vuelta 2023 si conclude con una tappa adatta ai velocisti. Si parte da Utiel e si arriva a Oliva dopo quasi 201 km. L’assenza totale di gpm induce a pensare che la tappa sia favorevole ai velocisti ma gli ultimi 80 km si correranno costantemente lungo la costa e il vento potrebbe scompaginare le carte, oltre che il gruppo stesso. Kaden Groves (Team Alpecin Deceuninck), già saldamente al comando nella classifica a punti, vorrà comunque esibirsi in un’altra volata e provare a vincere per la terza volta dopo le vittorie nella quarta e nella quinta tappa. La fuga di giornata partiva già dopo un km grazie all’azione di José Herrada (Team Cofidis) ed Ander Okamika (Team Burgos BH). Dopo che la fuga si era stabilizzata, si segnalava soltanto la caduta di Geraint Thoma (Team INEOS) dopo un’ottantina di km. Il ciclista gallese, che già aveva toccato il suolo nella seconda tappa, doveva essere la punta di diamante della squadra inglese per la corsa spagnola ma a questo punto temiamo che possa anche ritirarsi, anche perché il suo ritardo in classifica dalla maglia rossa Lenny Martinez (Team Groupama FDJ) inizia a farsi pesante. Il gruppo col passare dei km recuperava secondi su secondi ai due ciclisti in fuga. A 67 km dalla conclusione Herrada era il primo fuggitivo a rialzarsi mentre Okamika, rimasto solo in testa alla corsa, veniva ripreso una ventina di km più tardi, quando era ormai vicino l’unico traguardo volante di Cullera posto al km 166.8. Groves era il primo a transitarvi e ad incrementare ulteriormente il suo vantaggio nella classifica a punti. Gli ultimi 30 km erano percorsi ad un’andatura pressochè turistica da parte del gruppo, che attendeva solamente la volata finale. Il ritmo aumentava finalmente negli ultimi 10 km quando le squadre dei velocisti si facevano vedere in testa al gruppo a tirare. Tra le più attive si segnalavano la Lotto Dstny, la DSM, la EF Education EasyPost e l’Intermarchè Circus Wanty. A poco meno di 6 km dalla conclusione una caduta spezzava il gruppo che comunque riusciva a ricompattarsi poco dopo. Tra i ciclisti caduti il più sofferente sembrava Thymen Arensman (Team INEOS Grenadiers), prontamente soccorso dai medici. In una volata piuttosto confusa era Geoffrey Soupe (Team Total Energies) ad avere la meglio su Orluis Aular (Team Caja Rural Seguros) ed Edward Theuns (Team Lidl Trek). Quarto era Juan Sebastian Molano (UAE Team Emirates) mentre Groves chiudeva soltanto in quinta posizione. Nella top ten si segnalava il nono posto di Filippo Ganna (Team INEOS Grenadiers). Soupe ottiene la prima vittoria di prestigio della sua carriera, visto che il trentacinquenne di Viriat si era imposto quest’anno soltanto nella prima tappa della Tropicale Amissa Bongo, mentre per trovare una vittoria precedente bisogna andare al 2011 quando vinse una tappa sempre nella corsa africana ed al Tour Alsace. La classifica generale resta invariata con Martinez in maglia rossa davanti a Sepp Kuss (Team Jumbo Visma) e Marc Soler (UAE Team Emirates). Domani è in programma l’ottava tappa da Denia a Xorret de Catì di 165 km. Tappa non lunghissima ma che presenta cinque gmp, due di seconda, due di terza ed uno di prima categoria. La salita conclusiva è la più dura con i suoi 3.8 km all’11.5%. Sarà battaglia tra gli uomini di classifica e capiremo anche se Remco Evenepoel (Team Soudal Quick Step) riuscirà a tenere testa alla coppia della Jumbo Visma formata da Jonas Vingegaard e da Primoz Roglic, sullo sfondo della vice-leadership di Sepp Kuss che a questo punto può sognare in grande.
Antonio Scarfone

Geoffrey Soupe vince a Oliva (foto: Getty Images)
LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): UTIEL – OLIVA
settembre 1, 2023 by Redazione
Filed under Approfondimenti
E’ una delle tappe più facili della 68a edizione del Giro di Spagna quella che da Utiel condurrà ad Oliva. Anche il vento, che avrebbe potuto portare scompiglio e creare i temutissimi ventagli, non dovrebbe costituire un problema perchè nel finale lungo il mare il gruppo dovrebbe trovarselo costantemente contrario
In attesa delle prossime tappe difficili, in programma nell’imminente week end, oggi la Vuelta torna in pianura per proporre una delle frazione più facili dell’edizione 2023. Solo alcune facili ascese interverrano a spezzare il lungo tratto in lenta discesa che inizierà ad una ventina di chilometri dal via e si protrarrà fino al 130° Km di gara, per poi lasciare definitivamente lo spazio alla pianura. Il fatto che da Valencia in poi gli ultimi 70 Km si snoderanno costantemente lungo la costa mediterraea fanno subito pensare, alla luce del fatto che sono previste folate fino a 50 Km orari, che nel finale possano verificate le temutissime fratture nel gruppo causate dal soffiare del vento e che spesso hanno fatto perdere ai malcapitati finiti nelle retrovie parecchi minuti e parecchie energie per tentare di limare lo svantaggio. Fortunatamente, però, oggi questo pericolo sembrerebbe scongiurato perchè le previsioni annunciano vento da sud est, quindi contrario e leggermente laterale rispetto alla direzione di corsa: i corridori si troveranno comunque a far molta fatica, ma con queste condizioni è quasi impossibile riuscire ad aprire i famigerati “ventagli”. Vento contrario a parte, nulla si dovrebbe contrapporre alla volata di gruppo, anticipata – ecco, questa è forse l’unica vera insidia del tracciato odierno – dalla stretta curva a gomito verso sinistra che si dovrà affrontare a soli 300 metri dal traguardo.

La spiaggia di Oliva e l’altimetria della settima tappa (www.hotelplayaoliva.com)
METEO VUELTA
Utiel : nubi sparse, 28°C (percepiti 27°C), vento moderato da S (9-26 Km/h), umidità al 33%
Pedralba (Km 72): nubi sparse, 31°C (percepiti 30°C), vento moderato da SE (9-26 Km/h), umidità al 38%
Torrent (Km 114.5): cielo sereno, 31°C, vento moderato da SE (15-34 Km/h), umidità al 45%
Cullera (traguardo volante – Km 166.8): nubi sparse, 30°C (percepiti 31°C), vento moderato da SE (28-49 Km/h), umidità al 51%
Oliva : nubi sparse, 30°C (percepiti 31°C), vento moderato da SE (25-42 Km/h), umidità al 46%
GLI ORARI DELLA VUELTA
12.57: partenza da Utiel
14.30: inizio diretta su Eurosport
16.30-16.66: traguardo volante (con abbuoni) di Cullera
17.15-17.45: arrivo a Oliva
RASSEGNA STAMPA
Vuelta: sul Pico del Buitre trionfa Sepp Kuss, Evenepoel si stacca
Gazzetta dello Sport – Italia
Jumbo bomba na Vuelti! Dvajsetletni Lenny Martinez je v rdeči majici
Delo – Slovenia
Evenepoel kraakt in Vuelta: Roglic en Vingegaard smeren hem halve minuut aan, Kuss wint de rit
Het Nieuwsblad – Belgio
Lenny Martinez maillot rouge à 20 ans!
L’Équipe – Francia
Kuss takes centre stage to lead Jumbo-Visma charge on stage six
The Guardian- Regno Unito
El Jumbo saca músculo
AS – Spagna
Sepp Kuss vence etapa e Lenny Martinez assume liderança da Vuelta
Público (Portogallo)
Jumbo slaat toe in Vuelta: ritzege Kuss, goede zaken Roglic en Vingegaard
De Telegraaf – Paesi Bassi
Evenepoel verliert Rotes Trikot – Kuss gewinnt auf dem Pico del Buitre
Kicker – Germania
Einer Rubio, protagonista en una etapa en la Evenepoel perdió el liderato de la Vuelta
El Espectador – Colombia
VUELTAALCONTRARIO
L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.
Ordine d’arrivo della sesta tappa, La Vall d’Uixó – Pico del Buitre (Observatorio Astrofísico de Javalambre)
1° Alberto Dainese
2° Jason Osborne
3° Robbe Ghys a 58″
4° Samuel Gaze a 1′00″
5° Davide Cimolai a 1′27″
Classifica generale
1° Callum Scotson
2° Pierre-Roger Latour a 3′03″
3° Jason Osborne a 3′56″
4° Jimmy Janssens a 5′10″
5° François Bidard a 5′29″
Miglior italiano Davide Cimolai, 16° a 11′21″
RICORDO DI FEDERICO BAHAMONTES (Tour 1959)
Solitamente la nostra rubrica si concludeva con il racconto di un’edizione passata della Vuelta. Stavolta non sarà così perchè lo scorso 8 agosto è venuto a mancare all’eta di 95 anni uno dei corridori spagnoli più celebri di tutti i tempi, Federico Bahamontes. Lo scalatore originario di Toledo la corsa di casa non è mai riuscito a vincerla (ci andò vicino nel 1957, quando fu secondo a più di otto minuti dal connazionale Jesús Loroño) e per questo motivo lo ricorderemo attraverso i titoli degli articoli sul Tour de France del 1959, vinto da Bahamontes, comparsi sul quotidiano “La Stampa”
30 GIUGNO 1959 – 6a TAPPA: BLAIN – NANTES (45 Km, cronometro individuale)
RIVIÈRE VINCE LA TAPPA A CRONOMETRO DEL TOUR ALLA MEDIA ECCEZIONALE DI KM. 47,911 ALL’ORA
Gli assi si sono impegnati a fondo nella Blain – Nantes
L’italiano Baldini tiene validamente testa al recordman dell’ora in bicicletta e si classifica secondo con poco distacco – Anquetil è terzo – In forte ritardo Bobet e Geminiani – Una polemica per l’ordine di partenza ed un reclamo dei francesi – Cazala resta Maglia gialla