ELIA VIVIANI PROFETA IN CINA, VITTORIA INAUGURALE AL TOUR OF GUANGXI

ottobre 12, 2023 by Redazione  
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Inizia all’insegna dell’Italia il Tour of Guangxi 2023 grazie alla vittoria in volata di Elia Viviani (Ineos Granadiers), il profeta con un grande recupero ai danni di Jonathan Milan (Bahrain Victorious) alza le braccia al cielo, terzo Sam Bennett (Bora-hansgrohe).

La prima tappa del Tour of Guangxi 2023 arrivava a Beihai, la corsa ultima in programma del calendario WorldTour prevede sei frazioni, quest’oggi l’epilogo più probabile era la volata di gruppo, troppo facile infatti lo strappetto di 1,5 Km al 4,7 % di media del circuto da ripetere per tre volte per impensierire i velocisti presenti. La prima ora di corsa aveva visto sganciarsi la fuga con dentro Dries De Bondt (Alpecin-Deceuninck), Frederik Wandahl (Bora-Hansgrohe), Omer Goldstein (Israel-Premier Tech)  e Louis Barré (Arkéa Samsic). I quattro uomini al comando nonostante cambi regolari ed un buon margine di vantaggio sono stati ripresi a circa 15 Km dall’arrivo. Con il gruppo compatto le squadre con gli uomini veloci dettavano legge per prendere le posizioni di testa, in particolare la Bahrain-Victorious di Jonathan Milan il forte velocista italiana provava a lanciare per primo la volata a 250 m dall’arrivo ma veniva sopravanzato da Elia Viviani (Ineos Grenadiers) grazie ad una magistrale rimonta, terzo Sam Bennett (Bora-hansgrohe), quarto Arnaud De Lie (Lotto Dstny) quinto Olav Kooij (Jumbo-Visma). Grazie alla vittoria di quest’oggi il veronese domani vestirà la maglia di leader della classifica generale.

Antonio Scarfone

Elia Viviani vince la prima tappa del Tour of Guangxi 2023 (Credit photo: Getty Images)

Elia Viviani vince la prima tappa del Tour of Guangxi 2023 (Credit photo: Getty Images)

GIRO DI TURCHIA: DENZ – WALS, DOPPIETTA BORA – HANSGROHE

ottobre 12, 2023 by Redazione  
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Successo di Nico Denz nella quinta tappa del Presidential Cycling Tour of Türkiye 2023. Il tedesco era incaricato di tirare la volata al compagno Matthew Walls, ma ha proseguito la sua azione fin dopo il traguardo. Terza piazza per Cees Bol, quarto Malucelli, quinto Lonardi, sesto Colnaghi e ottavo Konychev.

Finale pirotecnico nella quinta tappa del Presidential Cycling Tour of Türkiye. A imporsi sul traguardo di Bodrum è stato il tedesco Nico Denz (BORA – hansgrohe), che ha preceduto il compagno di squadra, al quale doveva tirare la volata, Matthew Walls e Cees Bol (Astana Qazaqstan Team). A seguire molta Italia con il quarto posto di Matteo Malucelli (Bingoal-WB), il quinto di Giovanni Lonardi (Eolo-Kometa), il sesto di Luca Colnaghi (Green Project-Bardiani Csf-Faizanè) e, dopo la settima piazza conquistata da Ryan Gibbons (UAE Team Emirates), l’ottavo posto di Alexander Konychev (Corratec-Selle Italia). Completano la TopTen Fabio Christen (Q36.5 Pro Cycling Team) e Timothy Dupont (Tarteletto – Isorex). Come salta all’occhio nei primi dieci non è presente colui che ha dominato gli arrivi a ranghi compatti di questa competizione, Jasper Philipsen (Alpecin-Deceuninck), rallentato da una caduta avvenuta all’ultima curva e che ha tagliato fuori dai giochi per la vittoria di tappa anche Matteo Moschetti (Q36.5 Pro Cycling Team).
La frazione odierna era iniziata subito in maniera effervescente. I primi 30 Km, infatti, sono stati teatro di una serie numerosa di scatti che non hanno portato a nulla. Più fortunato è stato Fernando Tercero (EOLO-Kometa), che ha definitivamente dato il via alla “fuga buona”. Sulle tracce dello spagnolo si sono poco dopo portati Jay Vine (UAE Team Emirates), Alessio Martinelli (Bardiani), Alejandro Franco (Burgos BH), Gianni Marchand (Tarteletto – Isorex) e Dawit Yemane (BikeAid) e così la situazione si è definitivamente normalizzata. I sei hanno raggiunto un vantaggio massimo di 5’30”. Ovviamente con il passare dei chilometri questo gap è andato calando grazie al lavoro delle squadre dei velocisti. Dopo un periodo di calma apparente, con i fuggitivi a circa quattro minuti dal plotone, gli inseguitori hanno ricominciato a guadagnare terreno.
Ai meno 20 davanti sopravvivono i soli Vine e Yamane, mentre dietro non demordono e vogliono chiudere il gap con la giusta tempistica. Ai meno 14 il gruppo è nuovamente compatto, mentre ai meno 10 c’è il tentativo di Mehmet Sampionbisiklet (Global 6), seguito ai meno 5 da una sortita di Alexys Guerin (Bingoal-WB). Questi e altri ancora più infruttuosi tentativi non hanno minimamente scalfito le intenzioni dei più di arrivare in volata.
Oltre alla caduta di cui si è già scritto, c’è da segnalare il rischio corso dal secondo in classifica Ben Zwiehoff (Bora-hansgrohe), incappato ai meno 20 in una foratura che lo portato ad incassare un ritardo di quasi un minuto, recuperato anche grazie al lavoro del compagno di squadra Denz (che poi, come abbiamo visto, si è preso la soddisfazione di andare a vincere la tappa)
In classifica generale la situazione non è cambiata con Alexey Lutsenko (Astana Qazaqstan) che continua a condurre con con 16” su Zwiehoff e con 33″ sul compagno di squadra Harold Tejada.
Ora la corsa proseguirà con sesta tappa, che scatterà da Bodrum per raggiungere in 193 Km Selçuk, dove il traguardo sarà posto al termine di una salita di quasi 5 Km al 7.8% di pendenza media.

Mario Prato

Nico Denz, il vincitore della quinta tappa del Giro di Turchia (foto Stuart Franklin/Getty Images)

Nico Denz, il vincitore della quinta tappa del Giro di Turchia (foto Stuart Franklin/Getty Images)

12-10-2023

ottobre 12, 2023 by Redazione  
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GREE – TOUR OF GUANGXI (Cina)

L’italiano Elia Viviani (INEOS Grenadiers) si è imposto nella prima tappa, circuito di Beihai, percorrendo 135.6 Km in 3h01′56″, alla media di 44.72 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Jonathan Milan (Bahrain – Victorious) e l’irlandese Sam Bennett (BORA – hansgrohe). Viviani è il primo leader della classifica con 4″ su Milan e sul belga Dries De Bondt (Alpecin-Deceuninck)

PRESIDENTIAL CYCLING TOUR OF TÜRKIYE

Il tedesco Nico Denz (BORA – hansgrohe) si è imposto nella quinta tappa, Marmaris – Bodrum, percorrendo 180.6 Km in 4h26′27″, alla media di 40.668 Km/h. Ha preceduto allo sprint il britannico Matthew Walls (BORA – hansgrohe) e l’olandese Cees Bol (Astana Qazaqstan Team). Miglior italiano Matteo Malucelli (Bingoal WB), 4°. Il kazako Alexey Lutsenko (Astana Qazaqstan Team) è ancora leader della classifica con 16″ sul tedesco Ben Zwiehoff (BORA – hansgrohe) e 33″ sul colombiano Harold Tejada (Astana Qazaqstan Team). Miglior italiano Giulio Pellizzari (Green Project-Bardiani CSF-Faizanè), 6° a 1′34″

TOUR OF CHONGMING ISLAND (Cina – Donne)

L’olandese Mylène de Zoete (CERATIZIT-WNT Pro Cycling) si è imposta nella prima tappa, circuito del Chongming New City Park (Shanghai), percorrendo 108.9 Km in 2h34′47″, alla media di 42.214 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’australiana Georgia Baker (Team Jayco AlUla) e la polacca Daria Pikulik (Human Powered Health). Miglior italiana Chiara Consonni (UAE Team ADQ), 4°. La De Zoete è la prima leader della classifica con 4″ sulla Baker e 6″ sulla Pikulik. Miglior italiana la Consonni, 4° a 7″

VUELTA INTERNACIONAL FEMENINA A COSTA RICA

La venezuelana Lilibeth Chacón (Clarus Merquimia Group – Strongman) si è imposta nella prima tappa, Pérez Zeledón – General Viejo, percorrendo 113.4 Km in 3h28′51″, alla media di 32.584 Km/h. Ha preceduto di 1″ la colombiana Karen Lorena Villamizar (Pato Bike BMC Team) e la messicana Marcela Prieto (Pato Bike BMC Team). Nessuna italiana in gara. La Chacón è la prima leader della classifica con 1″ sulla Villamizar e sulla Prieto

11-10-2023

ottobre 11, 2023 by Redazione  
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GIRO DEL VENETO

Il francese Dorian Godon (AG2R Citroën Team) si è imposto nella corsa veneta, Tombolo – Vicenza (Monte Berico), percorrendo 107.1 Km in 3h43′05″, alla media di 45.755 Km/h. Ha preceduto allo sprint il norvegese Tobias Halland Johannessen (Uno-X Pro Cycling Team) e il belga Florian Vermeersch (Lotto Dstny). Miglior italiano Luca Mozzato (Team Arkéa Samsic), 6°.

PRESIDENTIAL CYCLING TOUR OF TÜRKIYE

Il belga Jasper Philipsen (Alpecin-Deceuninck) si è imposto nella quarta tappa, Fethiye – Marmaris, percorrendo 165.3 Km in 3h50′17″, alla media di 43.069 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Timothy Dupont (Tarteletto – Isorex) e l’italiano Giovanni Lonardi (EOLO-Kometa). Il kazako Alexey Lutsenko (Astana Qazaqstan Team) è ancora leader della classifica con 16″ sul tedesco Ben Zwiehoff (BORA – hansgrohe) e 33″ sul colombiano Harold Tejada (Astana Qazaqstan Team). Miglior italiano Giulio Pellizzari (Green Project-Bardiani CSF-Faizanè), 6° a 1′34″

PRESIDENTIAL CYCLING TOUR OF TÜRKIYE: PHILIPSEN… E SONO TRE

ottobre 11, 2023 by Redazione  
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Giù il cappello, Jasper Philipsen ha fatto 18. È lui il plurivincitore di questa stagione e non è detto che si fermi qui. Piazze d’onore oggi per Dupont e Lonardi, primo dei quattro italiani in TopTen. Lutsenko si gode il risultato portato a casa ieri rimanendo ancora in vetta alla generale.

Dopo l’exploit del kazako Alexey Lutsenko di ieri, il Presidential Cycling Tour of Türkiye 2023 torna nella normalità di veder primeggiare il “solito” Jasper Philipsen. Anche oggi il belga della Alpecin-Deceuninck ha dettato la sua legge. A far da corona a questo suo 18° successo stagionale, nessuno come lui in questo 2023, sono stati oggi il connazionale Timothy Dupont (Tarteletto – Isorex) e l’italiano Giovanni Lonardi (EOLO-Kometa). Ai piedi del podio giornaliero sono rimasti Cees Bol (Astana Qazaqstan Team), Álvaro José Hodeg (UAE Team Emirates), Attilio Viviani (Team Corratec – Selle Italia), Luca Colnaghi (Green Project-Bardiani CSF-Faizanè), Matyáš Kopecký (Team Novo Nordisk), Kenneth Van Rooy (Bingoal WB) e Giacomo Ballabio (Global 6 Cycling), per rimanere nell’ambito della TopTen.
La tappa odierna si è sviluppata in maniera abbastanza lineare e scorrendo gli appunti di cronaca risaltano solo i nomi dei pochi ciclisti che hanno provato a evitare la prevedibile conclusione in volata.
Il primo a cercare la soluzione da lontano è stato inutilmente Jay Vine (UAE Team Emirates). L’australiano, desideroso di vendicare la sua défaillance nella tappa di ieri, si è dannato senza successo per portare via la fuga. Questa fase di gara un po’ concitata ha fatto sì che il plotone si spezzasse, anche se per poco tempo, in due tronconi. Più fortunato è stato Nico Denz (Bora-hansgrohe), che si è involato in solitaria ed è stato capace di mettere tra lui e il plotone che lo inseguiva un vantaggio massimo di 3′50″. A rispondere a questo attacco ci ha provato, anche se un po’ in ritardo, Travis Stedman (Q36.5 Pro Cycling). Il suo rimanere nella cosiddetta “terra di nessuno” per lungo tempo lo ha fatto, però, desistere. Con il vantaggio del fuggitivo che diminuiva in maniera esponenziale con l’avvicinarsi del traguardo c’è stato il tentativo di riportarsi sul battistrada di un altro tedesco, Anton Schiffer (BikeAid). Prima che vedesse la testa della corsa il suo tentativo è stato, però, stoppato e da li a poco la stessa sorte è toccata a Denz.
L’ultimo strappo di giornata ha acceso le velleità di Alexis Guerin (Bingoal WB) e Ben Zwiehoff (Bora-hansgrohe), velleità che sono state prontamente spente dalle squadre dei velocisti, già al lavoro per lanciare i propri uomini.
Domani si proseguirà con la Marmaris- Bodrum di 180.6 Km. Il tracciato di gara presenta una parte centrale che potrebbe portare a qualche sorpresa per la presenza di un colle di prima categoria e di un’altro di terza entro i primi 90 Km. Il finale, invece, si presente decisamente più gestibile anche se i ciclisti affronteranno un susseguirsi di strappi fin sul traguardo e difficilmente domani Philipsen e soci dovrebbero arrivare a giocarsi il successo.

Mario Prato

Philipsen vince per la terza volta in questa edizione del Giro di Turchia (foto Bas Czerwinski/Getty Images)

Philipsen vince per la terza volta in questa edizione del Giro di Turchia (foto Bas Czerwinski/Getty Images)

DORIAN GODON VINCE IL GIRO DEL VENETO 2023

ottobre 11, 2023 by Redazione  
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Nell’impegnativo finale sul Monte Berico, con pendenze che raggiungono il 12%, uno sprint di una quarantina di ciclisti vede la vittoria di Dorian Godon (Team AG2R Citroen) davanti a Tobias Halland Johannessen (Uno X Pro Cycling Team) e Florian Vermeersch (Team Lotto Dstny). Primo italiano Luca Mozzato (Team Arkea Samsic), sesto all’arrivo

Il Giro del Veneto 2023 parte da Tombolo, in provincia di Padova e termina a Vicenza, precisamente sul Monte Berico. Sono 170 km divisi complessivamente in tre parti. I primi 50 km sono completamente pianeggianti; la parte centrale, entrando nella provincia vicentina, presenta le asperità di Teolo, Villaga, Grancona e Brendola. Infine si entra nel circuito del Monte Berico che verrà affrontato cinque volte. La salita finale, lunga 800 metri, ha una pendenza media dell’8% con punte al 12%, per cui i velocisti puri sembrano tagliati fuori dalla vittoria, mentre quelli resistenti come Michael Matthews (Team Jayco AlUla) e Corbin Strong (Team Israel Premier Tech) potrebbero avere qualche chance in più. Resta il fatto che sono i finisseur i grandi favoriti e tra di loro Marc Hirschi (UAE Team Emirates) parte in pole position, anche perchè la forma dello svizzero in questa parte conclusiva della stagione è molto buona. La squadra emiratina è tra quelle più forti schierate alla partenza di Tombolo visto che oltre ad Hirschi sono presenti altri ciclisti che possono aspirare alla vittoria come Diego Ulissi e Davide Formolo, oltre a Matteo Trentin che ha vinto nel 2022 ma che appare un gradino sotto i compagni di squadra visto che non ha mai brillato negli arrivi in salita. La fuga di giornata si componeva di sei ciclisti: Stan Dewulf (AG2R Citroën Team), Davide De Cassan (Team Eolo Kometa), Brent Van Moer (Team Lotto Dstny), Joey Rosskopf (Q36.5 Pro Cycling Team), Jonas Abrahamsen (Uno-X Pro Cycling Team) e Michael Belleri (Team Biesse – Carrera). Dopo 70 km di corsa il vantaggio dei sei fuggitivi sul gruppo era di 4 minuti e 5 secondi. De Cassan e Belleri si rialzavano ad una sessantina di km dall’arrivo. I quattro ciclisti rimasti in testa si davano cambi regolari. Sotto il forcing del Team Israel Premier Tech e dell’UAE Team Emirates il vantaggio dei quattro battistrada scendeva progressivamente. A 15 km dall’arrivo la testa della corsa conservava 50 secondi di vantaggio sul gruppo in forte ripresa. Rosskopf si sfilava proprio sul penultimo passaggio sotto il traguardo e così in testa restavano De Wulf, Van Moer ed Abrahamsen. Il gruppo riprendeva i tre battistrada a 6 km dalla conclusione. A questo punto contrattaccavano Florian Vermeersch (Team Lotto Dstny) e Tobias Halland Johannessen (Uno X Pro Cycling Team) ma il loro tentativo durava non più di qualche centinaio di metri. A giocarsi la vittoria era un gruppo formato da una quarantina di ciclisti. Era l’Uno X Pro Cycling Team a tenere alta l’andatura negli ultimi 3 km. Nell’inusuale volata in salita Dorian Godon (Team AG2R Citroen) si imponeva davanti a Tobias Halland Johannessen ed a Florian Vermeersch, mentre chiudevano la top five Corbin Strong (Team Israel Premier Tech) in quarta posizione e Marc Hirschi (UAE Team Emirates) in quinta posizione. Nella top ten si segnalavano il sesto posto di Luca Mozzato (Team Arkea Samsic), il settimo posto di Samuele Battistella (Team Astana Qazaqstan) ed il decimo posto di Gianluca Brambilla (Q36.5 Pro Cycling Team). Godon ottiene la seconda vittoria stagionale dopo la bella affermazione nella Freccia del Brabante risalente allo scorso 12 Aprile. Il ‘Trittico Veneto’, se vogliamo considerare anche il Mondiale di Gravel disputato domenica scorsa si concluderà domenica 15 Ottobre con la Veneto Classic.

Antonio Scarfone

Dorian Godon vince il Giro del Veneto 2023 (foto: Getty Images Sport)

Dorian Godon vince il Giro del Veneto 2023 (foto: Getty Images Sport)

LUTSENKO GRAN VISIR DEL BABADAG, IL KAZAKO DOMA L’INDOMABILE SALITA TURCA

ottobre 10, 2023 by Redazione  
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Nella terza tappa del Presidential Cycling Tour of Türkiye il kazako Alexey Lutsenko si impone in cima alla durissima salita del Babadağ. Podio di giornata per Zwiehoff e Tejada. Sesto Giulio Pellizzari.

Archiviate le prime due tappe dedicate ai velocisti il Presidential Cycling Tour of Türkiye 2023 è entrato nel vivo con quella che si può definire senza ombra di smentita “tappa regina”.
I 104 km della Fethiye-Babadağ sono stati sufficenti a ridisegnare, forse in maniera definitiva, la classifica generale. Ad avere la meglio oggi è stato il portacolori dell’Astana Qazaqstan Team Alexey Lutsenko.
Al trentunenne di Petropavl sono bastati gli ultimi 800 metri di gara per dettare la sua legge e imporre agli altri ritardi di tutto rispetto, anche se non pesanti. Dopo 12” Ben Zwiehoff (BORA – hansgrohe) ha occupato il secondo gradino del podio, mentre ne sono dovuti passarne 27, di secondi, perchè Harold Tejada (Astana Qazaqstan Team) potesse salire sull’ultimo gradino disponibile. Dopo 48″ è transitato sul traguardo Florian Lipowitz (BORA – hansgrohe), dopo 55″ Matteo Badilatti (Q36.5 Pro Cycling Team) e dopo 1′24″ Giulio Pellizzari (Green Project-Bardiani CSF-Faizanè), migliore dei venti italiani in gara. A seguire dopo 3′ Ander Okamika (Burgos-BH), dopo 3′28″ Alexis Guerin (Bingoal WB), dopo 3′41″ Xandro Meurisse (Alpecin-Deceuninck) e dopo 3′44″ Domen Novak (UAE Team Emirates), che ha chiuso la TopTen.
Da segnalare che il sesto posto del 19enne di San Severino Marche vale molto di più di un semplice dato statistico. Il ragazzo alla corte dei Reverberi si è, infatti, staccato all’inizio della salita più dura di sempre (18.4 Km al 10.3%), per poi procedere del suo passo e rimontare i corridori che lo avevano precedentemente staccato.
Se la salita finale era il giudice supremo di giornata, i contendenti non hanno di certo aspettato gli ultimi 19 Km per accendere la tappa. Fin dal via le scaramucce non sono mancate, ma la vera fuga di giornata è stata quella portata dopo più di un’ora di corsa da Umberto Poli (Team Novo Nordisk), Robigzon Oyola (Team Medellin-EPM) e Oliver Mattheis (Bike Aid), seguiti a breve da Lennert Teugels (Tarteletto-Isorex) e Tobias Nolde (P&S Benotti). Con questa composizione, tre corridore a condurre, due a inseguire e il plotone a chiudere la carovana, si è arrivati al primo GPM di giornata, salendo verso il quale la situazione è cambiata. Davanti è rimasto il solo Oyola, che scollina in solitaria seguito prima dal solo Mattheis e successivamente da quel che restava del plotone, che chiuderà il gap sui due poco prima di affrontare l’ultima salita di giornata.
Con i pretendenti al successo ormai sul proscenio il primo a rompere gli indugi è stato Alexis Guerin (Bingoal WB). La Bora-hansgrohe si incarica di condurre l’inseguimento scremando ulteriormente il gruppetto. A comporlo sono infatti i soli Harold Tejada e Alexey Lutsenko, Jay Vine e Domen Novak (UAE Team Emirates), Ben Zwiehoff, Anton Palzer e Florian Lipowitz (Bora-hansgrohe), Ander Okamika (Burgos-BH) e Alex Martin (Eolo-Kometa), con Giulio Pellizzari (Green Project-Bardiani CSF-Faizanè) che, staccatosi a inizio salita ma non molto distante, sceglie di salire con il proprio passo assieme a Matteo Badilatti (Q36.5 Pro Cycling Team).
La salita finale, però, non è di facile gestione e il gruppetto si assottiglia ancora, fino a sgranarsi del tutto nell’ordine che ha passato il traguardo.
Ora la nuova classifica generale vede il vincitore di oggi condurre con 16” su Zwiehoff e con 33″ su Tejada. Entro il minuto di ritardo c’è anche Lipowitz, 4° a 58″, mentre il nostro Pellizzari è 6° a 1′34″.
Domani la Fethiye- Marmaris di 165.3 km non impensierirà sicuramente il nuovo leader della corsa, mentre i due GPM e le altre salitelle sparse per il tracciato potrebbero dare grattacapi ai velocisti in una tappa che sembra ideale per un tentativo di fuga con ottime possibilità di andare fino al traguardo.

Mario Prato

Lutsenko vittorioso in cima al Babadag (foto David Ramos/Getty Images)

Lutsenko vittorioso in cima al Babadag (foto David Ramos/Getty Images)

10-10-2023

ottobre 10, 2023 by Redazione  
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PRESIDENTIAL CYCLING TOUR OF TÜRKIYE

Il kazako Alexey Lutsenko (Astana Qazaqstan Team) si è imposto nella terza tappa, Fethiye – Babadağ, percorrendo 104.1 Km in 3h34′17″, alla media di 29.148 Km/h. Ha preceduto di 12″ il tedesco Ben Zwiehoff (BORA – hansgrohe) e di 27″ il colombiano Harold Tejada (Astana Qazaqstan Team). Miglior italiano Giulio Pellizzari (Green Project-Bardiani CSF-Faizanè), 6° a 1′24″. Lutsenko è il nuovo leader della classifica con 16″ su Zwiehoff e 33″ su Tejada. Miglior italiano Pellizzari, 6° a 1′34″

LOMBARDIA 2023 – LE PAGELLE

ottobre 10, 2023 by Redazione  
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Le pagelle della 117a edizione del Giro di Lombardia, vinto per il terzo anno consecutivo da Tadej Pogacar

TADEJ POGACAR: Riesce nell’impresa di vincere tre Giri di Lombardia consecutivi, cosa che era riuscita solamente ad Alfredo Binda e a Fausto Coppi (quest’ultimo addirittura ne vinse quattro, cinque dei quali di fila). Lo sloveno corre con maestria e intelligenza tattica, non fa lavorare molto la squadra, si nasconde e poi attacca dove meno te lo aspetti facendo il vuoto in discesa. Chiude il 2023 con il botto dopo aver vinto numerose corse e ben due classiche monumento, il Giro delle Fiandre e, appunto, il Lombardia. Campione d’altri tempi. VOTO: 10

ANDREA BAGIOLI: Dopo la caduta di Remco Evenepoel gli danno il via libera e lui ne approfitta per centrare un ottimo secondo posto. Un ottobre da incorniciare per il giovane valtellinese che l’anno prossimo vestirà la casacca della Lidl Trek, dove avrà i gradi di capitano e il tifo di tutti gli italiani. VOTO: 8,5

SIMON YATES: Il britannico sgambetta come a bei tempi, è lui che fa esplodere la corsa facendo saltare le tattiche delle varie squadre. VOTO: 7,5

ALEKSANDR VLASOV: Il russo della Bora Hansgrohe mostra una buona condizione atletica, sempre nelle prime posizioni, attento e ordinato. Peccato per lui che Pogacar sia di un altro pianeta. VOTO: 7

ADAM YATES: Il gemello Yates in casacca UAE Team Emirates è l’ombra di Pogacar fin quando lo sloveno non decide di fare la differenza. Ottimo gregario. VOTO: 7

BEN HEALY: L’irlandese della EF Education-EasyPost esce in avanscoperta per tattica di squadra e lo fa bene. Macina chilometri su chilometri fino al Ganda. VOTO: 6,5

CARLOS RODRIGUEZ: Lo spagnolo della neos Grenadiers è poco appariscente, ma è sempre nel vivo della corsa e chiude sesto. VOTO: 6,5

PRIMOZ ROGLIC: Lo sloveno era uno dei favoriti di giornata. Fa lavorare al Jumbo-Visma dalla primissima parte della corsa fino a quando resta senza compagni nel momento clou del Lombardia. Quando Simon Yates attacca lui è colpevolmente indietro e si perde anche il contrattacco di Pogacar. Terzo posto per lui. VOTO: 6

RICHARD CARAPAZ: L’ecuadoriano della EF Education- EasyPost raccoglie un settimo posto in una corsa adattissima alle sue caratteristiche. Le gambe non sono quelle di qualche anno fa, speriamo non sia già entrato nella fase discendente della sua parabola sportiva. VOTO: 5,5

REMCO EVENEPOEL: Il Giro di Lombardia è una corsa stregata per il belga della Soudal Quick-Step: una caduta (fortunatamente non disastrosa come quella del 2020) lo condiziona dopo 21 chilometri. Corre ma le botte si fanno sentire e molla le ruote del gruppo dei migliori quando la corsa entra nel vivo. VOTO: 5,5

ENRIC MAS: Le molte attese sullo spagnolo della Movistar si spengono dopo pochi secondi a causa di una caduta. SENZA VOTO.

THIBAUTH PINOT: Lo scalatore francese classe 1990 saluta il ciclismo nella corsa dove ha ottenuto la vittoria più importante della sua carriera, nel 2018 quando battè il nostro Nibali. Corridore di grandi speranze per i transalpini, quando a soli 24 anni arrivò terzo sul podio del Tour de France. Negli anni a seguire non riuscirà mai a vincere un Grande Giro, si accontenterà di qualche tappa e di qualche classifica minore, ma il suo modo di correre hanno fatto innamorare tutti gli appassionati di ciclismo. Ci mancherai messieur Pinot. VOTO: 10

Luigi Giglio

GIRO DI TURCHIA, PHILIPSEN FA IL BIS A KALKAN

ottobre 9, 2023 by Redazione  
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Seconda tappa e secondo successo per Jasper Philipsen al Presidential Cycling Tour of Türkiy davanti a Bol e Colnaghi. Per il belga successo numero 17 in stagione

Ancora una vittoria in questo 2023 per Jasper Philipsen (Alpecin-Deceuninck). Il belga continua così il suo duello a distanza con il vincitore dell’ultimo Lombardia per il titolo di plurivittorioso della stagione 2023.
Nel carniere del velocista classe ’98 si è aggiunta oggi la seconda tappa del Presidential Cycling Tour of Türkiye. La frazione, partita da Kemer per concludersi a Kalkan dopo 166.5 km, presentava due GPM ma nulla di impossibile per le ruote veloci del plotone. Non ci sono stati così problemi per il più forte velocista ai nastri di partenza ad allungare la sua già pingue lista di vittorie stagionali.
A fare da corona al belga oggi troviamo Cees Bol (Astana Qazaqstan Team), Luca Colnaghi (Green Project-Bardiani CSF-Faizanè), Antonio Angulo (Burgos-BH) e Clément Alleno (Burgos-B).
La vittoria del belga non faccia pensare che se la sia guadagnata con poca fatica perchè la tappa è stata interpretata in maniera molto frizzate da parte di molti corridori. In inizio sono stati Lennert Teugels (Bingoal), Artur Sowinski (Voster ATS), Jacob Relaes (Tarteletto) e Wesley Mol (BikeAid) a tentare la fuga, poi a questi si è aggiunto l’italiano Matteo Amella (Corratec-Selle Italia). Alle loro spalle la situazione non è stata fluida e in molti hanno tentato il contrattacco, sperando di chiudere il gap. Con il passare dei chilometri, mentre Alpecin e Bardiani facevano i “controllori” tarpando le ali alle altrui velleità, il gruppetto davanti si assottiglia e a 35 Km dall’arrivo davanti rimangono solo in due, il nostro Amella e Sowinski, con vantaggio sul gruppo di circa un mibuto. Una volta ripresi questi ultimi fuggitivi e con il traguardo sempre più vicino sono saliti alla ribalta gli uomini dell’Astana Qazaqstan nella speranza di anticipare i tempi della volata dell’Alpecin. Progetto di sicuro ragguardevole, ma che non ha dato i frutti sperati. Cees Bol si è, infatti, lanciato prima di tutti verso il traguardo, ma di fatto ha svolto il ruolo di punto di riferimento per Philipsen, che lo ha raggiunto e saltato sul traguardo.
Domani il Presidential Cycling Tour of Türkiye proseguirà con la terza tappa da Fethiye al monte Babadağ (104.1 km). Dopo un avvio pianeggiante o quasi, il plotone incontrerà un primo GPM di prima categoria, 13 Km al 6.3% per arrivare ad un’altitudine di 1152 metri. Molto più impegnativa si annuncia la lunga e durissima salita finale, che dal livello del mare salirà fino ai 1928 metri del traguardo, oltre 18,4 Km nei quali la pendenza media si attesta al 10.3%.

Mario Prato

Philipsen indossa la maglia di leader della corsa turca (Getty Images)

Philipsen indossa la maglia di leader della corsa turca (Getty Images)

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