18-01-2024

gennaio 18, 2024 by Redazione  
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SANTOS TOUR DOWN UNDER

L’australiano Sam Welsford (BORA – hansgrohe) si è imposto nella terza tappa, Tea Tree Gully – Campbelltown, percorrendo 145.3 Km in 3h20′42″, alla media di 43.438 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Elia Viviani (INEOS Grenadiers) e il britannico Daniel McLay (Arkéa – B&B Hotels). Il messicano Isaac del Toro (UAE Team Emirates) è ancora leader della classifica con 2″ sul neozelandese Corbin Strong (Israel – Premier Tech) e 5″ sul francese Axel Mariault (Cofidis). Miglior italiano Diego Ulissi (UAE Team Emirates), 30° a 11″

VUELTA AL TACHIRA EN BICICLETA (Venezuela)

Il venezuelano Juan José Ruiz (Gobernación Trujillo Orbea) si è imposto nella quinta tappa, La Tendida – La Grita, percorrendo 134.4 Km in 3h24′20″, alla media di 39.465 Km/h. Ha preceduto di 4″ l’ecuadoriano Jonathan Klever Caicedo (Forte Petrolike – Androni Giocattoli) e di 8″ il connazionale Nelson Camargo (Gobernación Trujillo Orbea). Nessun italiano in gara. Caicedo è ancora leader della classifica con 33″ su Ruiz e 55″ su Camargo

DEL TORO PRENDE IL GRUPPO PER LE CORNA. VITTORIA A SORPRESA DEL MESSICANO IN AUSTRALIA

gennaio 17, 2024 by Redazione  
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Un’irresistibile allungo nell’ultimo km della seconda tappa consente a Isaac Del Toro (UAE Team Emirates) di fare il colpo groppo nella seconda tappa del Tour Down Under 2024. Il ventenne ciclista messicano, all’esordio stagionale con l’UAE Team Emirates, vince la tappa resistendo al ritorno del gruppo ed è la nuova maglia ocra, simbolo del primato

La seconda tappa del Santos Tour Down Under 2024 parte da Norwood e termina a Lobenthal dopo 142 km. Sono tre i gpm da scalare, quello iniziale di Ashton al km 10 ed i due successivi di Fox Creek Climb da affrontare rispettivamente al km 63.5 ed al km 98.5. Una terza scalata di quest’ultima asperità, non categorizzata come gpm, sarà affrontata ad una decina di km dall’arrivo. La tappa in sé non è impossibile ma la salita di Fox Creek Climb, che misura quasi 2 km ed ha pendenze che arrivano in doppia cifra, può scatenare la bagarre tra gli uomini di classifica. Vedremo se la maglia ocra Sam Welsford (Team BORA Hansgrohe) riuscirà a tenere il simbolo del primato. Dopo la partenza da Norwood si saliva subito verso il primo gpm di giornata di Ashton. Erano Jardi Van der Lee (Team EF Education Easy Post) e Luke Burns (Nazionale Australiana) ad accendere le micce ed involarsi in testa alla corsa. LA coppia di testa raggiungeva in breve tempo un vantaggio superiore al minuto e mezzo e Van der Lee scollinava era il primo a scollinare sul gpm predetto. Al successivo traguardo volante di Woodside posto al km 30.7 era ancora Van der Lee ad avere la meglio su Burns, mentre il gruppo inseguiva ad oltre 5 minuti di ritardo. Erano principalmente BORA Hansgrohe e Jayco ALUla a tirare in testa al gruppo che iniziava ad allungarsi su un percorso non completamente pianeggiante. Burns scollinava in prima posizione sul primo passaggio del gpm di Fox Creek Climb posto al km 63.5. Il gruppo inseguiva ad oltre 4 minuti di ritardo ed affrontava la successiva discesa a forte velocità, accorciando sempre di più sui due battistrada. A 70 km dalla conclusione il vantaggio di Van der Lee e Burns era sceso a 3 minuti e 30 secondi. Van der Lee si aggiudicava il traguardo volante di Lobenthal posto al km 71.7. Burns scollinava in prima posizione sul secondo gpm di Fox Creek Climb posto al km 98.4. Il gruppo inseguitore, tirato sempre da Jayco ALUla e BORA Hansgrohe aveva ridotto ulteriormente il suo ritardo ed ora era segnalato a 2 minuti dalla coppia di testa. Anche l’INEOS Grenadiers dava una mano in testa al gruppo e la fuga veniva definitivamente annullata a 20 km dalla conclusione. Il gruppo affrontava compatto la terza salita di Fox Creek Climb – questa volta non categorizzata come gpm – ed iniziavano immediatamente gli attacchi tra gli uomini di classifica o presunti tali. Tra di questi, i più attivi erano Jhonatan Narvaez (Team INEOS Grenadiers), Isaac Del Toro e Fin Fisher-Black (UAE Team Emirates) e Luke Plapp (Team Jayco AlUla). In particolare Plapp e Narvaez si avvantaggiavano in discesa su un gruppo allungato e composto da una cinquantina di ciclisti. La coppia di testa veniva ripresa a poco meno di 6 km dalla conclusione. Era l’Israel Premier Tech a farsi vedere nelle prime posizioni del gruppo. A poco più di 4 km dalla conclusione attaccava Quinn Simmons (Team Lidl Trek). Il primo a portarsi sulle ruote del campione USA era Bastien Tronchon (Team DecathlonAG2R ). La nuova coppia di testa veniva ripresa a poco più di 1 km dalla conclusione da Isaac del Toro che proseguiva nell’azione personale e aumentava il vantaggio sul gruppo tirato ancora una volta dagli uomini dell’Israel Premier Tech. Il ventenne ciclista messicano, all’esordio da pro con la nuova maglia dell’UAE Team Emirates, resisteva fin sulla linea del traguardo andando a cogliere una vittoria clamorosa davanti alla coppia dell’Israel formata da Corbin Strong e Stephen Williams. Chiudevano la top five Biniam Girmay (Team Intermarchè Circus Wanty) in quarta posizione e Caleb Ewan (Team Jayco AlUla) in quinta posizione. Del Toro, alla prima vittoria stagionale, balza in testa alla classifica generale e veste la maglia ocra con 2 secondi di vantaggio su Strong e 7 secondi di vantaggio su Girmay. Domani è in programma la terza tappa da Tea Tree Gully a Campbelltown di 146 km. Sono due i gpm da affrontare, il Tea Tree Gully Hill al km 2 ed il Whispering Wall Climb al km 34,5, entrambi posti nella parte iniziale della tappa e tali da non poter impensierire più di tanto i velocisti, che al 99% torneranno a darsi battaglia per la vittoria di tappa.

Antonio Scarfone

Isaac Del Toro vince la seconda tappa del Tour Down Under 2024 (foto: Getty Image)

Isaac Del Toro vince la seconda tappa del Tour Down Under 2024 (foto: Getty Image)

17-01-2024

gennaio 17, 2024 by Redazione  
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SANTOS TOUR DOWN UNDER

Il messicano Isaac del Toro (UAE Team Emirates) si è imposto nella seconda tappa, Norwood – Lobethal, percorrendo 141.6 Km in 3h29′37″, alla media di 40.531 Km/h. Ha preceduto allo sprint il neozelandese Corbin Strong (Israel – Premier Tech) e il britannico Stephen Williams (Israel – Premier Tech). Miglior italiano Michele Gazzoli (Astana Qazaqstan Team), 25°. Del Toro è il nuovo leader della classifica con 2″ su Strong e 7″ sull’eritreo Biniam Girmay (Intermarché – Wanty). Miglior italiano Diego Ulissi (UAE Team Emirates), 32° a 11″

VUELTA AL TACHIRA EN BICICLETA (Venezuela)

L’ecuadoriano Jonathan Klever Caicedo (Forte Petrolike – Androni Giocattoli) si è imposto nella quarta tappa, Tovar – Mérida, percorrendo 120.6 Km in 2h41′40″, alla media di 44.759 Km/h. Ha preceduto di 33″ il messicano Edgar David Cadena Forte Petrolike – Androni Giocattoli) e di 33″ il venezuelano Juan José Ruiz (Gobernación Trujillo Orbea). Nessun italiano in gara. Caicedo è il nuovo leader della classifica con 41″ su Ruiz e 46″ sul venezuelano Luis Pinto (Team MM Mutraining)

WELSFORD PROFETA IN PATRIA. L’AUSTRALIANO VINCE LA PRIMA TAPPA DEL TOUR DOWN UNDER 2024

gennaio 16, 2024 by Redazione  
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Nella prima tappa del Tour Down Under 2024, Sam Welsford (Team BORA Hansgrohe) vince in volata davanti a Phil Bauhaus (Team Bahrain Victorious) e Biniam Girmay (Team Intermarchè Circus Wanty). Il ventisettenne di Subiaco è la prima maglia ocra della corsa a tappe che apre la stagione ciclistica su strada

La tanto attesa stagione ciclistica su strada ricomincia con il consueto Tour Down Under, tra l’alto corsa WT, in programma dal 16 al 21 Gennaio. La torrida estate australiana farà da sfondo alla lotta per la prima affermazione stagionale di rilievo, con la schiera dei padroni di casa pronta a dare filo da torcere a tutti i ciclisti di diversa nazionalità ed il fatto che essi tengano molto a questa corsa è confermato dai ventidue podi finali su ventitre edizioni totali in cui è presente almeno un ciclista australiano. Sono invece 14 le affermazioni di un ciclista di casa – nell’ordine Stuart O’Grady nel 1999 e nel 2001, Michael Rogers nel 2002, Patrick Jonker nel 2004, Simon Gerrans nel 2006, 2012, 2014 e 2016, Allan David nel 2009, Cameron Meyer nel 2011, Rohan Dennis nel 2015, Richie Porte nel 2017 e nel 2020 e Jay Vine nel 2023. La prima delle sei tappe, lunga complessivamente 144 km, consta di un circuito da percorrere tre volte attorno alla località di Tanunda con il dentello di Menglers Hill che sarà l’asperità principale della tappa e che verrà affrontato anch’esso tre volte ma che non dovrebbe preoccupare più di tanto i velocisti. Dopo la partenza da Tanunda e i primi scatti per portar via la fuga di giornata, la prima vera azione che caratterizzava la tappa si sviluppava per merito di Louis Barrè (Team Arkea Samsic) che partiva tutto solo al km 4. Il gruppo però rispondeva all’attacco del ciclista francese e tornava compatto soprattutto grazie all’accelerazione dell’Israel Premier Tech. Fin Fisher-Black (UAE Team Emirates) si aggiudicava il primo traguardo volante di Angaston posto al km 24.5. Dopo il transito dal primo traguardo volante, era ancora una volta Barrè ad attaccare, seguito questa volta da Georg Zimmermann (Team Intermarchè Circus Wanty). Barrè si aggiudicava il primo GPM di Menglers Hill posto al km 32. Il gruppo alle spalle dei battistrada scollinava con un ritardo di 2 minuti e 20 secondi. Al primo passaggio dall’arrivo la coppia di testa aveva 2 minuti e 50 secondi di vantaggio sul gruppo tirato da Jayco AlUla e BORA Hansgrohe. Zimmermann si aggiudicava il secondo traguardo volante di Angaston posto al km 73.9 mentre Barrè transitava nuovamente in prima posizione sul secondo GPM di Menglers Hill posto al km 81.3. Gli sforzi dei due uomini di testa terminavano nella successiva discesa, quando il gruppo annullava la fuga e tornava compatto ad una cinquantina di km dalla conclusione. Tra i ciclisti si respirava già l’aria della volata finale e le squadre dei velocisti erano già schierate in prima fila per proteggere i capitani di giornata. Anche alcuni uomini di classifica, tra i quali Luke Plapp (Team Jayco ALUla) si impegnavano a tirare in testa al gruppo. Era la BORA Hansgrohe a lavorare alla perfezione per Sam Welsford che andava a vincere con una progressione finale imperiosa davanti a Phil Bauhaus (Team Bahrain Victorious) e Binian Girmay (Team Intermarchè Circus Wanty). Chiudevano la top five Cale Ewan (Team Jayco AlUla) in quarta posizione e Jhonatan Narvaez (Team INEOS Grenadiers) in quinta posizione mentre non si segnalavano ciclisti italiani nella top ten. Welsford inizia così nel migliore dei modi la sua stagione con la nuova squadra e si conferma come uno dei velocisti da seguire anche se non è più giovanissimo visto che compierà 27 anni fra tre giorni. Intanto il ciclista australiano veste la prima maglia ocra davanti a Bauhaus e Girmay, staccati rispettivamente di 4 e di 6 secondi. Domani è in programma la seconda tappa da Norwood a Lobenthal di 141 km. Il percorso sulla carta sembra un po’ più impegnativo con la salita iniziale di Ashton che incoraggerà i fuggitivi di giornata. Successivamente si entrerà nel circuito di Lobenthal da ripetere tre volte e nel quale spiccano le tre ascese di Fox Creek Climb – le prime due delle quali categorizzate come gpm – la cui pendenza che sfiora il 9% potrebbe dare il la per i primi attacchi tra coloro che aspirano alla vittoria della maglia ocra.

Antonio Scarfone

Sam Welsford vince la prima tappa del Tour Down Under (foto: Getty Images)

Sam Welsford vince la prima tappa del Tour Down Under (foto: Getty Images)

16-01-2024

gennaio 16, 2024 by Redazione  
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SANTOS TOUR DOWN UNDER

L’australiano Sam Welsford (BORA – hansgrohe) si è imposto nella prima tappa, circuito di Tanunda, percorrendo 144 Km in 3h25′56″, alla media di 41.955 Km/h. Ha preceduto allo sprint il tedesco Phil Bauhaus
(Bahrain – Victorious) e l’eritreo Biniam Girmay (Intermarché – Wanty). Miglior italiano Alessandro Covi (UAE Team Emirates), 25°. Welsford è il primo leader della classifica con 4″ su Bauhaus e 6″ su Girmay. Miglior italiano Covi, 28° a 10″

VUELTA AL TACHIRA EN BICICLETA (Venezuela)

Il venezuelano Fernando Briceño (Team La Guacamaya INDET Trujillo) si è imposto nella terza tappa, San Juan de Colón – La Tendida, percorrendo 125.7 Km in 2h47′31″, alla media di 45.018 Km/h. Ha preceduto di 17″ i connazionali Yorman Fuentes (Team La Guacamaya INDET Trujillo) e Jesus Miguel Goyo (Team MM Mutraining). Nessun italiano in gara. Fernando Briceño è il nuovo leader della classifica con 25″ sul connazionale Yimmi José Briceño (Gobernación Trujillo Orbea) e 29″ su Ramirez

15-01-2024

gennaio 16, 2024 by Redazione  
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VUELTA AL TACHIRA EN BICICLETA (Venezuela)

Il venezuelano Yimmi José Briceño (Gobernación Trujillo Orbea) si è imposto nella seconda tappa, San Josecito – San Cristóbal, percorrendo 141.5 Km in 3h11′21″, alla media di 44.369 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Yurgen Ramirez (Team Fina Arroz – Banco Plaza) e il colombiano Adrián Bustamante (GW Erco Shimano). Nessun italiano in gara. Briceño è il nuovo leader della classifica con 4″ su Ramirez e 6″ su Bustamante

GENNAIO 2024, SI RICOMINCIA!!!

gennaio 15, 2024 by Redazione  
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Arriva il momento della ripartenza dopo il letargo autunnale. Come avviene da diverse stagioni ad aprire le danze sarà il Santos Tour Down Under, corsa australiana giunta alla 24a edizione. Nella seconda metà del mese si riprenderà a correre anche in Europa, con il tradizionale challenge di Maiorca.

L’inverno è cominciato da meno di un mese, ma per i corridori è già ora di uscire dal letargo. Il 16 gennaio è, infatti, previsto il debutto stagionale dell’UCI World Tour, il circuito voluto dall’Unione Ciclista Internazionale per radunare in una sorta di challenge la “serie A” delle corse ciclistiche mondiali, che accosta i tre Grandi Giri e le principali classiche a corse meno blasonate. In realtà già dai primi giorni del 2024 si è ripreso a gareggiare con la disputa di una breve corsa a tappe – la New Zealand Cycle Classic, dominata dal corridore di casa Aaron Gate –  e dei campionati nazionali australiani, che per quanto riguarda i professionisti sono stati vinti da Luke Plapp.

Come anticipato, bisognerà attendere la metà del mese per vedere per la prima volta in scena alcuni tra i grandi nomi del ciclismo mondiale, che scenderanno in gara sulle strade del Santos Tour Down Under (16-21 gennaio), la cui 24a edizione vedrà il rientro nel tracciato del tradizionale arrivo in salita a Willunga Hill, lo scorso anno rimpiazzato da una breve e pianeggiante tappa a cronometro che già è stata depennata dal copione. La corsa australiana – che tra i grandi al via vedrà schierati il nostro Filippo Ganna, il due volte campione del mondo Julian Alaphilippe e il britannico Simon Yates – prenderà le mosse con una tappa di 144 Km disegnata attorno alla cittadina di Tanunda e caratterizzata dallo strappo di Mengiers Hill da ripetere tre volte, ascesa di 900 metri al 5.5% che non dovrebbe impedire l’arrivo in volata, come accadde l’anno scorso quando questa stessa salita fu affrontata da un versante più impegnativo e al traguardo si presentò un gruppo forte di 115 corridori, regolati dal tedesco Phil Bauhaus. Più movimentata sarà l’altimetria a continui saliscendi della successiva Norwood – Lobethal, tappa di quasi 142 Km che avrà il suo punto di forza nella salita di Fox Creek Climb, 1.6 Km al 7.7% che contengono un muro di 800 metri al 10% e che dovranno essere superati l’ultima volta a poco meno di 9 Km dal traguardo. Torneranno quindi protagonisti i velocisti, prima nella Tea Tree Gully – Campbelltown di 145 Km (la tappa più lunga, con le difficoltà altimetriche concentrate nei primi 34 Km) e poi nella Murray Bridge – Port Elliot di 136 Km, la frazione più insidiosa tra quelle facili per la presenza nel finale di ampi tratti da percorrere in prossima delle ventose rive dell’Oceano Indiano, dove alto è il rischio che s’inneschino i temutissimi “ventagli”, le fratture in più tronconi del gruppo che spesso causano la perdita di parecchi minuti. L’indomani dalla località balneare di Christies Beach scatterà la tappa “regina”, che terminerà dopo 129 Km in vetta alla collina di Willunga Hill, i cui 3.4 Km al 7.3% dovranno essere presi di petto due volte negli ultimi 26 Km e che lo stesso giorno ospiterà una cronoscalata amatoriale nella quale gli appassionati avranno la possibilità di sfidare l’ex professionista Richie Porte, autentico “mattatore” di questa salita, sulla quale si è imposto sei volte. Un arrivo in salita caratterizzerà anche la conclusiva frazione di Mount Lofty, che prenderà le mosse 128 Km prima da Unley e che ha in programma tre ripetizioni dell’ascesa finale, 1600 metri al 6.5% che anche lo scorso anno accolsero l’arrivo dell’ultima tappa, vinta da Simon Yates.

Non bisognerà attendere molto per vedere il debutto dei professionisti sulle strade della vecchia Europa, perché il 20 gennaio si disputerà la Clàssica Comunitat Valenciana 1969 – Gran Premi València, corsa di un giorno seguita 24 ore più tardi dalla prima edizione della Ruta de la Cerámica – Gran Premio Castellón. Tra il 24 e il 28 è, invece, calendarizzato il Challenge Ciclista Mallorca che a dispetto delle apparenze non è una gara a tappe non essendo previste né una classifica finale, né l’obbligo della partecipazione a tutte e 5 i “trofei” del quale si compone. Il primo sarà il Trofeo Calvià, 150 Km con partenza e arrivo fissati nella località balneare di Palmanova e un percorso a continui saliscendi che ricalca fedelmente quello sul quale si gareggiò nel 2023, quando qui s’impose il portoghese Rui Costa. La corsa dell’isola di Maiorca proseguirà con il Trofeo Ses Salines – Felanitx di 181 Km, il primo dei due riservati ai velocisti, poi si salirà in quota per affrontare la salita del Puig Major, che si scalerà una prima volta nel corso del tradizionale Trofeo Serra de Tramuntana, lo scorso anno accorciato a causa della neve che impedì di raggiungere i quasi 900 metri dello scollinamento. Se il maltempo non ci metterà ancora lo zampino, quest’anno la lunga ascesa – sono quasi 14 Km dal 6% – sarà scavalcata a una ventina di chilometri dal traguardo di Lluc e sarà poi ripetuta il giorno dopo, quando si tornerà sul Puig Major in occasione del Trofeo Pollença – Port d’Andratx, anche se stavolta la scalata sarà affrontata dal versante più semplice e piuttosto distante dal traguardo, a 80 Km dall’approdo di Pollença. Avrà, invece, l’aspetto di una classica passerella di fine corsa il conclusivo Trofeo Palma, il cui finale prevede di ripetere cinque volte il pianeggiante circuito disegnato sul lungomare di Palma di Maiorca.

Mauro Facoltosi

I SITI UFFICIALI DELLE CORSE CITATE NELL’ARTICOLO

Santos Tour Down Under

https://tourdownunder.com.au/

Clàssica Comunitat Valenciana 1969 – Gran Premio Valencia

https://voltalamarina.com/classica-comunitat-valenciana-1969-gran-premio-valencia

Ruta de la Cerámica – Gran Premio Castellón

https://gpcastellon.es/

Challenge Ciclista Mallorca

https://vueltamallorca.com/challenge-mallorca/en/home/

LA SAGA(N) DI PETER – CAPITOLO FINALE: TOUR DE SUISSE 2022

gennaio 15, 2024 by Redazione  
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Ricorderete che nei mesi scorsi, prima di cominciare il racconto della saga ciclistica di Peter Sagan, avevamo ripercorso la carriera di un altro corridore che ha appeso la bici al chiodo al termine della stagione 2023, il francese Thibaut Pinot. Il destino ha voluto che entrambi ottenessero l’ultima vittoria in carriera nella medesima corsa e nella medesima stagione: così al Giro di Svizzera del 2022 Pinot alzerà per l’ultima volta le braccia al cielo nel tappone di Malbun mentre Sagan si congederà dalle vittorie di strada imponendosi quattro giorni prima sul traguardo di Grenchen. Abbiamo parlato, nel caso di Sagan, di vittorie su strada perchè il campione slovacco, in realtà, continuerà a gareggiare anche nel 2024 ma non lo rivedremo più nelle corse tradizionali, avendo deciso di chiudere definitivamente la carriera sulle “ruote grasse” della mountain bike.
Grazie di tutto Thibaut, grazie di tutto Peter.

SAGAN RINASCE A GRENCHEN. VITTORIA IN VOLATA DELLO SLOVACCO, WILLIAMS RESTA IN GIALLO

A Grenchen nella volata a ranghi compatti – probabilmente l’unica del Giro di Svizzera 2022 – Peter Sagan (Team TotalEnergies) vince davanti a Bryan Coquard (Team Cofidis) ed Alexander Kristoff (Team Intermarchè Wanty Gobert). Lo slovacco torna alla vittoria dopo quasi un anno e prova a voltare pagina dopo una prima parte di 2022 deludente. Stephen Williams (Team Bahrain Victorious) resta in maglia gialla.

La terza tappa del Giro di Svizzera 2022 è altimetricamente quella più semplice e dove i velocisti hanno le maggiori chances di arrivare a giocarsi la vittoria in volata. Una volata che però dovranno conquistarsi perché la tappa presenta comunque quattro GPM non durissima ma comunque da scalare ed anche altre salitelle, specialmente nei primi 70 km , sulle quali potrà partire la fuga di giornata. Si parte da Aesch e si arriva a Grenchen dopo 177 km. La partenza subito in salita favoriva gli attacchi nel gruppo. Si formava un gruppo di sei ciclisti costituito da Manuele Boaro (Team Astana Qazaqstan), Stefan Bissegger (Team EF Education EasyPost), Philippe Gilbert (Team Lotto Soudal), Quinn Simmons (Team Trek Segafredo), Joey Rosskopf (Team Human Powered Health) e Mathias Reutiman (Nazionale Svizzera). Nicolas Prodhomme (Team AG2R Citroen) provava a rientrare sulla fuga ma dopo una ventina di km al suo inseguimento si rialzava e veniva riassorbito dal gruppo maglia gialla. Simmons scollinava in prima posizione sul primo GPM della Cote au Bouvier posto al km 82.9. Il gruppo maglia gialla inseguiva ad oltre 2 minuti di ritardo. Simmons si aggiudicava anche il successivo GPM di Bellelay posto al km 112.7. Dopo la buona volata ottenuta ieri, seppur per posizioni di rincalzo dietro Andreas Leknessund (Team DSM), era il Team Intermarchè Wanty Gobert a tirare il gruppo confidando nelle possibilità di Andrea Pasqualon, che oggi condivideva i gradi di capitano insieme ad Alexander Kristoff. Reutimann vinceva il primo traguardo volante di Tavannes posto al km 122. A 50 km dall’arrivo i fuggitivi avevano 1 minuto e 50 secondi di vantaggio nei confronti del gruppo. Sul successivo GPM di Vauffelin, dal gruppo di testa si staccavano Boaro e Reutimann. Simmons scollinava in prima posizione. Anche il Team TotalEnergies tirava in testa al gruppo, a completa disposizione di Peter Sagan, finora decisamente in ombra nel 2022 tra malattie e ritiri. Bissegger allungava in un tratto in discesa e sfruttando le sue capacità di passista restava da solo in testa quando mancavano meno di 30 km all’arrivo. A 20 km dall’arrivo Bissegger aveva 50 secondi di vantaggio sul gruppo maglia gialla, che ormai teneva nel mirino lo svizzero. Bissegger scollinava per primo sul GPM di Lommiswil posto al km 159.9, pochi km prima di essere ripreso dal gruppo. Il gruppo riprendeva Bissegger a 11 km dall’arrivo. Geraint Thomas (Team INEOS) transitava in prima posizione sul traguardo volante di Bellach, posto al km 165.6. Nelle prime posizioni del gruppo si facevano vedere gli uomini dell’UAE Team Emirates. A 4 km dall’arrivo una caduta metteva fuori gioco Maximilian Schachmann (Team BORA Hansgrohe). La volata vedeva prevalere Peter Sagan davanti a Bryan Coquard (Team Cofidis) ed Alexander Kristoff (Team Intermarchè Wanty Gobert). Chiudevano la top five Thomas Pidcock (Team INEOS) in quarta posizione ed Alex Aranburu (Team Movistar) in quinta posizione. Nella top ten si segnalavano il sesto posto di Matteo Trentin (UAE Team Emirates) ed il decimo posto di Alberto Bettiol (Team EF Education EasyPost). Sagan ottiene la prima vittoria stagionale è vede forse per la prima volta una luce fuori dal tunnel in cui era entrato da almeno un anno a questa parte. L’ultima vittoria dello slovacco tre volte campione del mondo risaliva infatti al 20 Giugno 2021 quando vinse i Campionati Nazionali su Strada. Per quanto riguarda la classifica generale, Stephen Williams (Team Bahrain Victorious) resta in maglia gialla con 6 secondi di vantaggio su Andreas Kron (Team Lotto Soudal) e 7 secondi di vantaggio su Geraint Thomas. Domani è in programma la quarta tappa da Grenchen a Brunnen per un totale di 191 km. I ciclisti dovranno affrontare due GPM, il primo dopo una trentina di km ed il secondo, quello di Sattel, con pendenze anche di una certa difficoltà, a soli 15 km dall’arrivo. A meno di una fuga vincente, ci aspettiamo un arrivo che favorisca una volata ristretta di ciclisti, tra cui quelli che ambiscono alla classifica generale.

Antonio Scarfone

Peter Sagan vince a Grenchen )foto: Vincent Kalut/PN/SprintCyclingAgency)

Peter Sagan vince a Grenchen )foto: Vincent Kalut/PN/SprintCyclingAgency)

LA SAGA(N) DI PETER – CAPITOLO LXIII: GIRO D’ITALIA 2021

gennaio 14, 2024 by Redazione  
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Sagan torna alla Corsa Rosa per la seconda volta in carriera con l’obiettivo di vincere ancora una tappa e, soprattutto, di affiancare le sette maglie verdi conquistate al Tour quella ciclamino della classifica punti del Giro. L’anno prima gli era sfuggita per una cinquantina di punti ed era finita sulle spalle del francese Arnaud Démare, che nel 2021 esce ben presto di scena finendo fuori tempo massimo nella tappa appennica di Campo Felice. È proprio nella tappa successiva, quella che Sagan fa sua imponendosi allo sprint in quel di Foligno, che lo slovacco riesce a fasciarsi il busto di ciclamino, sbandierando l’insegna della classifica a punti fin sul traguardo finale di Milano.

9a tappa: L’AQUILA – FOLIGNO

SAGAN, CLASSE E POTENZA A FOLIGNO. BERNAL CONSERVA LA MAGLIA ROSA

A Foligno, in una volata priva di alcuni velocisti staccatisi sul Valico della Somma, Peter Sagan (Team Bora Hansgrohe) vince con autorità sfruttando al meglio il lavoro della sua squadra. Lo slovacco batte Fernando Gaviria (UAE Team Emirates) e Davide Cimolai (Team Israel StartUp Nation). Domani primo giorno di riposo in attesa di mercoledì, quando le strade bianche nei dintorni di Siena faranno da sfondo ad una delle tappe più spettacolari del Giro 2021.

Dopo l’appassionante tappa di Campo Felice in cui Egan Bernal (Team INEOS Grenadiers) si è vestito di rosa, il Giro 2021 riparte da L’Aquila e risale verso l’Umbria, con l’arrivo di Foligno dopo 139 km che dovrebbe arridere alle ruote veloci. Ma ci sono due ostacoli non indifferenti: il Valico della Somma, GPM di quarta categoria posto a 40 km dall’arrivo. Ed il vento, che sarà presente durante tutta la tappa anche con raffiche superiori ai 40 km/h. Ventagli e attacchi di finisseur potrebbero quinti caratterizzare questa tappa e sia velocisti che uomini di classifica dovranno tenere gli occhi aperti prima del giorno di riposo in programma martedì. Dopo la partenza da L’Aquila si formava immediatamente la fuga di giornata grazie all’azione di cinque ciclisti: Simon Pellaud (Team Androni Giocattoli), Umberto Marengo (Team Bardiani CSF), Samuela Rivi (Team EOLO Kometa), Taco van der Hoorn (Team Intermarchè Wanty Gobert) e Kobe Goossens (Team Lotto Soudal). Dopo 10 km la fuga aveva 2 minuti e 10 secondi di vantaggio sul gruppo. Rivi si aggiudicava il traguardo volante di Santa Rufina posto al km 46.9. Il gruppo manteneva la fuga nel mirino e la annullava a 42 km dall’arrivo, poco prima dell’inizio dell’ascesa verso il Valico della Somma. Era in particolare il Team Bora Hansgrohe a tirare il gruppo. L’andatura imposta dal team tedesco metteva fuori gioco la maglia ciclamino Tim Merlier (Team Alpecin Fenix). Anche Giacomo Nizzolo (Team Qhubeka ASSOS) sembrava in difficoltà e veniva scortato dai propri compagni di squadra. Dopo lo scollinamento sul GPM di Valico della Somma, sul quale transitava in prima posizione Giovanni Aleotti (Team Bora Hansgrohe) era in particolare Victor Campenaerts (Team Qhubeka ASSOS) a guidare il campione europeo in un disperato inseguimento sul gruppo maglia rosa, in testa al quale si erano portati anche gli uomini dell’Israel StartUp Nation per Davide Cimolai. A 26 km dall’arrivo Nizzolo si arrendeva e rinunciava all’inseguimento. E così la volata si sarebbe disputata senza velocisti del calibro di Nizzolo, Merlier ed anche Dylan Groenewegen (Team Jumbo Visma), già staccatosi in precedenza. Al secondo traguardo volante di Campello su Clitunno transitava per primo Jonathan Narvaez (Team INEOS Grenadiers). L’avvicinamento a Foligno non faceva segnalare rilevanti note di cronaca se non la preparazione della volata da parte delle squadre dei velocisti. Il lavoro della Bora Hansgrohe, sempre attenta e vigile nelle prime posizioni, permetteva a Sagan di sprintare alla perfezione e raccogliere una meritata vittoria. Il ciclista slovacco aveva la meglio su Fernando Gaviria (UAE Team Emirates) e Davide Cimolai, mentre chiudevano la top five Stefano Oldani (Team Lotto Soudal) e Gianni Vermeersch (Team Alpecix Fenix). Sagan vince la prima tappa al Giro 2021 e veste anche la maglia ciclamino, suo obiettivo dichiarato. In classifica generale Egan Bernal (Team INEOS Grenadiers) resta in maglia rosa davanti a Remco Evenepoel (Team Deceuninck Quick Step) ed Aleksandr Vlasov (Team Astana).Dopo il primo giorno di riposo di domani, il Giro riparte mercoledì con l’attesissima tappa da Perugia a Montalcino lunga 162 km. Oltre a due GPM di terza categoria negli ultimi 40 km, i ciclisti dovranno attraversare nella seconda metà del tracciato anche quattro settori di strade bianche, per un totale di 35 km. Lo spettacolo è garantito ed i big di classifica sono pronti a farci divertire.

Giuseppe Scarfone

14-01-2024

gennaio 14, 2024 by Redazione  
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NEW ZEALAND CYCLE CLASSIC

Il neozelandese Aaron Gate (nazionale neozelandese) si è imposto anche nella quarta ed ultima tappa, circuito di Wellington, percorrendo 44.8 Km in 1h08′17″, alla media di 39.365 Km/h. Ha preceduto allo sprint i connazionali Tom Sexton (St George Continental Cycling Team) e Bailey O’Donnell (Oxford Edge Cycling Team). Nessun italiano in gara. Gate si impone in classifica con 33″ sull’australiano Elliot Schultz (Team BridgeLane) e 37″ sul connazionale Ollie Jones (Southern Cross Racing)

VUELTA AL TACHIRA EN BICICLETA (Venezuela)

Il colombiano Nelson Andrés Soto (Forte Petrolike – Androni Giocattoli) si è imposto nella prima tappa, circuito di San Cristóbal, percorrendo 150 Km in 3h36′14″, alla media di 41.622 Km/h. Ha preceduto allo sprint i venezuelani Angelvis Arroyo (Team FIna Arroz – Banco Plaza) e Francisco Peñuela (Rádio Popular – Paredes – Boavista). Nessun italiano in gara. Soto è il primo leader della classifica con 4″ su Arroyo e 6″ su Peñuela

SANTOS TOUR DOWN UNDER DONNE (Australia)

L’australiana Sarah Gigante (AG Insurance – Soudal Team) si è imposta nella terza ed ultima tappa, Adelaide – Willunga Hill, percorrendo 93.4 Km in 2h30′38″, alla media di 35.835 Km/h. Ha preceduto di 16″ l’olandese Nienke Vinke (Team Dsm-Firmenich PostNL) e di 27″ la connazionale Neve Bradbury (Canyon//SRAM Racing). Miglior italiana Francesca Barale (Team Dsm-Firmenich PostNL), 13° a 55″. La Gigante si impone in classifica con 20″ sulla Vinke e 33″ sulla Bradbury. Miglior italiana la Barale, 11° a 1′05″.

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