FEBBRAIO 2024, IL PIATTO È GIÀ RICCO

gennaio 29, 2024 by Redazione  
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Arriva il mese di Febbraio, corto ma ricco di gare tutte da seguire con passione. A cavallo con gli ultimi giorni di gennaio si disputerà l’AlUla Tour, l’ex Giro dell’Arabia Saudita che darà la stura a una serie di brevi ma interessanti corse a tappe. Si correrà prevalentemente in Spagna, ma ci sarà spazio anche per la Francia, il Portogallo, la Colombia e nuovamente la penisola araba. Alla fine del mese si aprirà la stagione delle classiche belghe e si correrà anche la prima gara organizzata sul suolo italiano, il tradizionale Trofeo Laigueglia.

“Febbraio ricco, mi ci ficco” verrebbe da gridare all’appassionato di ciclismo a veder quello che propone il mese più corto dell’anno. Nell’arco di 29 giorni – il 2024 è bisestile ben 95 saranno di gara, considerando sia le corse di un giorno, sia le singole frazioni delle corse a tappe che si succederann  e che arriveranno anche a strabordare nel mese precedente. Il 30 gennaio prenderà, infatti, il via la prima delle quattordici corse a tappe che si succederanno in questo periodo, l’AlUla Tour, gara che da quest’anno impareremo a conoscere con questo nome dopo che nelle precedenti quattro edizioni era stata chiamata Saudi Tour. Gli organizzatori di quello che è nato come Giro dell’Arabia Saudita hanno, infatti, deciso di concentrare la corsa nella zona del Governatorato di ‘Ula, che ha stabilito di puntare sul ciclismo a 360° gradi anche tramite la sponsorizzazione di due team professionistici, uno maschile e uno femminile. I grandi protagonisti della corsa araba saranno i velocisti, che avranno a loro disposizione quattro dei cinque palcoscenici offerti, a cominciare da quello della tappa d’apertura, 149 Km disegnati attraverso il deserto con circuito finale sulle strade del capoluogo Al-’Ula, dove il traguardo sarà fissato presso la stazione ferroviaria di Al Manshiyah. Pur essendo ancora il finale adatto a diversi degli sprinter presenti in gara, più complicati saranno per loro gli ultimi chilometri della frazione successiva, la più lunga dall’alto dei suoi 199 Km, che scatterà dal Winter Park di Al-’Ula per concludersi sulle strade della Sharaan Nature Reserve, dove il traguardo sarà posto al termine di una salita di 3 Km al 4.5% di pendenza media. Non presenterà particolari difficoltà la terza tappa, che prenderà via dall’AlUla International Airport per “decollare” verso l’AlUla Camel Cup Track, ippodromo concepito per ospitare le corse dei cammelli e attorno al quale si dovranno percorrere due giri quasi completi del circuito finale. Uno strappo di 600 metri al 4.3% avrà in vetta l’arrivo della quarta tappa, che partirà dal sito archeologico di Hegra – iscritto dal 2008 tra i patrimoni dell’umanità dall’UNESCO – per terminare di fronte alla Maraya Concert Hall, dove lo scorso anno si concluse l’ultima tappa, vinta dall’italiano Simone Consonni. Nella vecchia Al-’Ula, infine, sarà abbassata la bandierina del via della frazione conclusiva, che avrà il suo momento saliente nella ripidissima salita di 3 Km al 12%, con picchi del 22%, che precederà di una decina di chilometri l’approdo presso lo spettacolare belvedere dell’Harrat Uwayrid.

Il 31 gennaio s’inaugurerà il calendario UCI ProSeries con il via della 75a edizione della Volta a la Comunitat Valenciana, che inizierà con una frazione di media montagna di 167 Km tracciata tra Benicássim e Castellón de la Plana, traguardo al quale si giungerà 17 Km dopo aver superato la cima della principale difficoltà di giornata, la salita del “Deserto delle Palme” (7.7 Km al 5.1%). Molto simile nella struttura sarà la successiva frazione che da Canals condurrà in 163 Km a Simat de la Valldigna, anche se il finale sarà più semplice, per via dei 5 Km al 3,9% che si dovranno percorrere per raggiungere la cima dell’Alto Pla de Corrals, piazzato a 10 Km dalla conclusione. Dopo la tappa San Vicente del Raspeig – Orihuela, l’unica alla portata dei velocisti, si correrà la frazione più impegnativa, che da Moraira condurrà a La Vall d’Ebo in 175 Km: di questi i più interessanti in chiave classifica saranno gli ultimi 20 Km, che prevedono il breve ma ripido Alto del Miserat (4900 metri al 10.3% di pendenza media) e l’ascesa finale verso il Pla de la Corona, poco meno di 2 Km inclinati al 7.5%. Un’altra impegnativa salita, il Puerto de la Frontera (5 Km al 9.2%), sarà programmata il giorno successivo nel corso della frazione conclusiva da Bétera a Valencia, il cui finale (salita compresa) ricalcherà quello dell’ultima tappa dell’edizione 2023 che, nonostante l’assoluta mancanza di difficoltà negli ultimi 45 Km, fu determinante per la vittoria finale del portoghese Rui Costa, che proprio all’ultimo giorno tolse la maglia di leader dalle spalle dell’italiano Giulio Ciccone per soli 16 secondi.

Come puntualmente avviene dal 2011, sarà la cittadina di Bellegarde a ospitare la partenza dell’Étoile de Bessèges, la prima gara a tappe del calendario francese, che scatterà con una frazione in circuito di 161 Km totalmente pianeggiante con l’eccezione della Côte de la Tour (700 metri all’8.2%), strappo che termina a poche centinaia di metri dal traguardo. Apparentemente simile, ma in realtà molto più duro, sarà il finale della seconda tappa che da Marguerittes condurrà a Rousson, dove i corridori troveranno la linea del traguardo tracciata al termine di un’ascesa di 1.6 Km al 6.4% che ha caratteristiche di vero e proprio muro nei 600 metri conclusivi, nei quali la pendenza media schizza violentemente al 12%. In circuito attorno a Bessèges, la città titolare della corsa, si snoderà la terza frazione, intitolata alla memoria di Raymond Poulidor e movimentata da una serie di ascese non difficilissime come il Col des Brousses (2.4 Km al 5.1%), che dovrà essere ripetuto tre volte. Il comune di Méjannes-le-Clap accoglierà partenza e arrivo della penultima tappa, un anello di circa 160 Km che avrà il suo momento clou nell’ascesa alla Côte de Tharaux (4.5 Km al 4.7%), che si può considerare alla stregua di un arrivo in salita dovendosi percorrere soli 800 metri tra lo scollinamento e il traguardo. A questo punto prima di sancire il vincitore della 54a edizione della corsa transalpina bisognerà attendere la conclusione della tradizionale cronometro tracciata sulle strade di Alès, poco meno di 11 Km da percorrersi in pianura fino al piede dell’ascesa finale verso il colle dell’Ermitage, 2.8 Km al 5.6% che nel 2021 e nel 2022 non furono d’intralcio per la vittoria del nostro Filippo Ganna, mentre nel 2020 a imporsi era stato un altro italiano, Alberto Bettiol.

La prima corsa a tappe interamente organizzata nel secondo mese dell’anno sarà il Tour Colombia (6-11 febbraio), che tornerà in calendario dopo quattro anni d’assenza e che non va confusa con il Giro di Colombia, in programma a giugno. Nel momento nel quale pubblichiamo l’articolo ancora non si conoscono i dettagli delle sei tappe, la cui lista è stata già annunciata da tempo e in particolare risalta l’arrivo della penultima frazione, che scatterà dalla capitale Bogotà per terminare agli oltre 2800 metri dell’Alto del Vino, interminabile ascesa di quasi 30 Km al 5.8% di pendenza media.

Tra l’8 e il 12 febbraio si correrà il Tour de la Provence, la cui 8a edizione si sarebbe dovuto disputare lo scorso anno, quando fu annullata a causa di beghe tra l’organizzatore e il proprietario della gara. Quattro le giornata di gara, la prima delle quali sarà una cronometro individuale di 5 Km disegnata sul lungomare di Marsiglia. Il Giro della Provenza proseguirà con una prima tappa in linea che da Aix-en-Provence condurrà in 157 Km a Martigues, dove dovrebbe andare in scena un arrivo in volata “condito” dal vento che sovente spazza le lande della Camargue. La seconda frazione sarà quella sulla carta più impegnativa, anche se non sembrano durissimi i 165 Km della Forcalquier – Manosque, lungo i quali la principale difficoltà sarà rappresentata dal Col de l’Aire dei Masco (6.3 Km al 4.8%), da scavalcare a 26 Km dall’arrivo. L’ultimo atto della corsa francese sarà ancora favorevole ai velocisti, che troveranno pane per i loro denti al termine della Rognac – Arles, quasi totalmente pianeggiante e che vedrà nuovamente i corridori percorrere le insidiose strade della Camargue, dove i temuti ventagli potrebbero anche rivelarsi determinanti per la classifica finale.

Tra il 10 e il 14 febbraio si tornerà a correre sulle strade della penisola araba con la 13a edizione del Tour of Oman, il cui tracciato nel momento in cui scriviamo ancora deve essere presentato. Difficilmente, però, mancherà nel percorso l’impegnativo arrivo in salita sulla “Green Mountain” (5.7 Km al 9.9%), presenza fissa fin dalla seconda edizione.

A metà mese le attenzioni degli appassionati torneranno a rivolgersi alla penisola iberica perché tra il 14 e il 18 febbraio si disputeranno in contemporanea la Volta ao Algarve em Bicicleta in Portogallo e la Vuelta a Andalucía-Ruta Ciclista del Sol in Spagna. La corsa portoghese presenterà un percorso ricalcato su quello delle più recenti edizioni, strutturato sulla presenza di una tappa a cronometro e sugli immancabili arrivi in salita sugli “alti” di Fóia e Malhão. Le restanti due frazioni saranno alla mercé dei velocisti, che avranno la prima occasione al termine della frazione d’apertura disegnata tra Portimão e Lagos, su di un tracciato di 200 Km per lunghi tratti identico a quello che lo scorso anno vide imporsi allo sprint il norvegese Alexander Kristoff. Da Lagoa scatterà la tappa diretta all’Alto da Fóia, la montagna più alta della regione dell’Algarve, ai cui 902 metri si arriverà con un’ascesa di poco meno di 8 Km al 6.1% che ha visto imporsi negli anni passati campioni del calibro del belga Remco Evenepoel (2020) e dello sloveno Tadej Pogacar (2019). Ai confini con la Spagna si correrà la terza tappa (Vila Real de Santo António – Tavira), l’ultima delle due favorevole ai velocisti, poi si deciderà il vincitore della 50a edizione della corsa portoghese tra la cronometro di Albufeira (22 Km) e la conclusiva frazione che partirà da Faro per terminare ai 510 metri dell’Alto de Malhão, la salita simbolo di questa gara, i cui 2500 metri al 9.5% dovranno essere presi di petto due volte negli ultimi 25 Km, un traguardo del quale è stato mattatore Alberto Contador, vincitore lassù in tre occasioni.

A tenere a battesimo la 70a edizione della Vuelta a Andalucía sarà la cittadina di Almuñécar, prescelta dall’organizzazione per dare il via alla prima tappa, che terminerà a Cádiar dopo 162 Km di media montagna movimentati da tre colli non particolarmente difficili, l’ultimo dei quali piazzato a una cinquantina di chilometri dalla conclusione. Le prime schermaglie tra gli uomini che puntano al successo finale potrebbero andare in scena l’indomani sulla rampa che conduce al castello di Alcaudete, sede d’arrivo della tappa numero 2, che partirà da Vélez-Málaga e che per il resto non sarà molto dissimile da quella del giorno precedente. Come in Algarve anche in Andalusia saranno due le tappe offerte ai velocisti, la prima delle quali si correrà tra Arjona e Pozoblanco. Da Cordova, che ad agosto ospiterà l’arrivo di una frazione del Giro di Spagna, si ripartirà per la tappa regina, il cui finale prevede di ripetere quattro giri di un circuito disegnato attorno alla cittadina di Lucena, anello caratterizzato dalla ripida salita della Cota (pendenza media del 10%), in vetta alla quale non saranno assegnati solo i punti per la classifica degli scalatori ma anche abbuoni che saranno applicati in classifica generale. Torneranno, infine, protagonisti i velocisti nell’ultimo giorno di corsa, nel quale è previsto il raduno di partenza da Benahavís mentre il traguardo sarà presso la località balneare di La Línea de la Concepción, alle porte di Gibilterra.

Per l’ultima volta in questa stagione i riflettori dei media ciclistici torneranno a puntare verso il Medio Oriente tra il 19 e il 25 febbraio, quando si correrà la sesta edizione dell’UAE Tour, corsa organizzata da RCS Sport – gli stessi artefici del Giro d’Italia e delle altre competizioni targate “Gazzetta dello Sport” – e nata nel 2019 dalla fusione dei preesistenti “giri” di Dubai e Abu Dhabi. Il deserto sarà l’assoluto protagonista della frazione d’avvio, 143 Km che da Madinat Zayed condurranno al Liwa Palace dopo aver attraversato a continui saliscendi l’omonima e spettacolare oasi di dune, sulla quali spicca quella di Moreeb, la più alta del mondo. Come già avvenuto nel 2021, la tappa a cronometro – che tornerà a essere individuale, dopo che lo scorso anno si era disputata a squadre – si correrà sull’isola artificiale di Al Hudayriat, su di un percorso di 13 Km che per ovvie ragioni sarà totalmente pianeggiante. Con un trasferimento “monstre” di quasi 230 Km ci si trasferirà quindi su un’altra isola creata dall’uomo, quella di Al Marjan, dalla quale si ripartirà alla volta della montagna più alta degli Emirati Arabi Uniti, la Jebel Jais: l’ascesa finale verso il traguardo, poco sotto i 1500 metri di quota, non è durissima (pendenza media del 5.6%), ma negli scorsi anni si è sempre rivelata selettiva a causa della lunghezza di 19 Km e della caratura dei corridori che vi si sono dati battaglia, testimoniata dalle vittorie di Pogacar nel 2022 e del due volte vincitore del Tour de France Jonas Vingegaard l’anno precedente, mentre nel 2019 ci aveva lasciato la firma il vincitore dell’ultimo Giro d’Italia Primoz Roglic. Interamente sulle filanti strade di Dubai si disputerà la quarta tappa, che terminerà presso il porto cittadino, sullo stesso rettilineo dove lo scorso anno aveva messo per primo le sue ruote davanti a quelle degli avversari il colombiano Juan Sebastián Molano. Un altro traguardo preso a “piene mani” dal tracciato dell’edizione 2023 sarà quello del giorno successivo a Umm Al Quwain, dove vinse l’olandese Dylan Groenewegen e al quale si giungerà al termine della tappa più lunga, 182 Km con partenza da Al Aqah e l’attraversamento nel mezzo della penisola del “Corno d’Arabia”. La capitale Abu Dhabi, alla quale è stato assegnato recentemente l’onere di organizzare i campionati del mondo del 2029, sarà il palcoscenico della penultima tappa, un’altra cavalcata favorevole agli sprinter che si aprirà nei pressi del Louvre emiratino per concludersi sull’isola artificiale del “frangiflutti”. Il nome del successore di Pogacar sarà ufficialmente annunciato l’indomani al termine della conclusiva frazione, la seconda delle due di montagna, che da Al Ain vedrà i corridori pedalare nel mezzo del deserto in direzione della Jebel Hafeet, arrivo in salita presente in tutte le edizioni dell’UAE Tour finora disputate e i cui 11 Km al 6.7% lo scorso anno erano stati “domati” proprio dal forte scalatore sloveno.

In parallelo agli ultimi giorni dell’UAE Tour si disputerà in Spagna la terza edizione della O Gran Camiño (22-25 febbraio), gara ideata nel 2022 dall’ex corridore Ezequiel Mosquera per riportare una corsa a tappe nella sua regione d’origine, la Galizia, la cui specifica “vuelta” non veniva più organizzata dal 2000. A differenza delle prime due edizioni, vinte rispettivamente dallo spagnolo Alejandro Valverde e dal danese Vingegaard, la cronometro individuale non sarà tappa di chiusura ma sarà affrontata il primo giorno, quando si dovranno percorrere quasi 15 Km sulle strade de La Coruña, con la linea d’arrivo fissata presso il monumento simbolo del capoluogo galiziano, il faro noto con il nome di “Torre di Ercole”. Il volto del leader della classifica generale potrebbe cambiare già il giorno successivo al termine della tappa che da Taboada porterà i corridori fino a Chantada, dove si giungerà dopo aver ripetuto per due volte la salita di San Pedro de Líncora, 5 Km al 6.3%, che si concluderà a pochi chilometri dal traguardo. La terza frazione da Xinzo de Limia a Ribadavia sarà sulla carta la tappa più semplice, alla portata di quei velocisti che avranno smaltito i due colli di terza categoria che si dovranno superare negli ultimi 65 Km. A metter la parola fine alla corsa iberica sarà la tappa regina, che da Ponteares condurrà fino a Tui, dove l’arrivo sarà collocato al termine dell’ascesa al Monte Aloia (7 Km all’8%), pure da scalare due volte.

Calato il sipario sulle corse a tappe del mese, negli ultimi giorni si alzerà quello delle grandi classiche del nord, la cui ouverture sarà rappresentata dall’Omloop Het Nieuwsblad Elite, la cui edizione numero 79 si celebrerà il 24 febbraio su di un percorso non molto differente da quello del 2023, con la partenza da Gand, l’arrivo a Ninove e il tratto conclusivo nel quale si ricalcherà lo storico finale visto al Giro delle Fiandre fino al 2011, quando le ultime asperità della classica fiamminga erano i mitici muri di Grammont e del Bosberg.

Ventiquattrore più tardi si rimarrà in zona per la Kuurne-Bruxelles-Kuurne che, in virtù della totale mancanza di difficoltà negli ultimi 60 Km, è una delle competizioni della “Campagna del Nord” più adatte agli sprinter, anche se non sono mancate edizioni terminate con soluzioni diverse dalla volata finale (l’ultima volta è successo lo scorso anno, la precedente nel 2020).

Il programma proseguirà poi con Le Samyn del 27 febbraio, corsa che ha il suo piatto forte nella presenza di una quindicina di brevi settori di pavé, tratti che già fanno respirare l’aroma della Parigi-Roubaix, quest’anno calendarizzata il 7 aprile.

E l’Italia? Per vedere per la prima volta il gruppo in azione sulle strade nella nostra nazione occorrerà pazientare fino il 28 febbraio, quando si disputerà il Trofeo Laigueglia, tradizionale gara d’apertura del calendario italiano. Non ci saranno grandissime novità nel tracciato di questa storica gara e, dopo aver affrontato nella prima parte le storiche ascese di Cima Paravenna e del Testico, nel finale si dovranno percorrere quattro tornate dell’impegnativo circuito che il suo “perno” nella salita di Colla Micheri (2 Km all’8.2%), inserito per la prima volta nel percorso nel 2015.

Mauro Facoltosi

I SITI UFFICIALI DELLE CORSE CITATE NELL’ARTICOLO

AlUla Tour

www.thealulatour.com/en

Volta a la Comunitat Valenciana

vueltacv.com/en

Étoile de Bessèges

www.etoiledebesseges.com

Tour Colombia

tourcolombiauci.com

Tour de la Provence

www.tourdelaprovence.fr

Tour of Oman

www.tour-of-oman.com/en

Volta ao Algarve em Bicicleta

voltaaoalgarve.com/en/home-2

Vuelta a Andalucía-Ruta Ciclista del Sol

vueltaandalucia.es

UAE Tour

www.theuaetour.com

O Gran Camiño

ograncamino.gal/?lang=en

Omloop Het Nieuwsblad Elite

www.omloophetnieuwsblad.be/en/race/elite-men/race-info

Kuurne-Bruxelles-Kuurne

www.kuurne-brussel-kuurne.be/en

Le Samyn

lesamyn.be

Trofeo Laigueglia

trofeolaigueglia.it

Larea archeologica di Hegra, in Arabia Saudita, sarà una delle località dalle quale scatterà una tappa dellAlUla Tour (Tripadvisor.com)

L'area archeologica di Hegra, in Arabia Saudita, sarà una delle località dalle quale scatterà una tappa dell'AlUla Tour (Tripadvisor.com)

GENIETS INTONA LA MARSIGLIESE

gennaio 29, 2024 by Redazione  
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Il corridore lussemburghese vince la tradizionale prova d’apertura del calendario transalpino, il Grand Prix La Marseillaise

Dopo le prime gare in Australia e Spagna, debutta il calendario francese con il tradizionale Grand Prix La Marseillaise. Il percorso, 167.5 Km con partenza e arrivo a Marsiglia, risulta molto favorevole alle fughe con le sue 10 salite, otto delle quali classificate GPM e il punto più alto raggiunto a circa metà gara in vetta al Col de l’Espigoulier (729 metri). In corrispodenza di questo scollinamento testa si ritrovava un piccolo drappello di fuggitivi, con circa 3’40″ di vantaggio sul gruppo principale, comporlo da Théo Delacroix (St.Michel – Mavic – Auber93), Hugo Toumire (Cofidis), Jelle Vermoote (Bingoal), Alex Colman (Flanders – Baloise) e Jean-Louis Le Ny (Nice Metropole), con quest’ultimo primo a scollinare.
Da li in poi il gruppo, guidato da Uno-X e Decathlon-AG2R, ha iniziato a recuperare terreno, dimezzando il gap ai meno 50 e portando un gruppo di una trentina di corridori a giocarsi la corsa alle pendici della salita della Route des Crêtes. L’attacco decisivo avviene circa a metà della salita, quando dal plotone esce Alex Baudin (Decathlon AG2R) seguito a breve da Kevin Geniets (Groupama-FDJ).
I due scollinano con 30” sugli inseguitori e mantengono il vantaggio lungo il successivo tratto in falsopiano e anche sull’ultima ascesa verso il Col de la Gineste. A quel punto, a meno di 10 Km dal traguardo, la situazione vedrà Kévin Vauquelin (Arkéa-B&B Hotels) a inseguire in solitaria con 21” di ritardo dai primi e 10” di vantagio sul primo gruppo inseguitore, ma non riuscirà mai a raggiungere la testa della corsa. Davanti Geniets regola Baudin aggiudicandosi la corsa davanti a un terzetto francese completato da Pierre Gautherat (Decathlon AG2R). che si aggiudicherà la volata del gruppo, giunto a oltre un minuto.
Chiudono la top ten Pau Miquel (Equipa Kern Pharma), Quentin Pacher (Groupama – FDJ), Jenno Berckmoes (Lotto Dstny), Eduard Prades (Caja Rural – Seguros RGA), il nostro Matteo Trentin (Tudor) e Damien Girard (Nice Metropole), tutti facenti parti del gruppo principale.

Andrea Mastrangelo

Kevin Geniets vince il Grand Prix Cycliste La Marseillaise (Getty Images)

Kevin Geniets vince il Grand Prix Cycliste La Marseillaise (Getty Images)

CHALLENGE MALLORCA: IL TROFEO PALMA È DI GERBEN THIJSSEN

gennaio 28, 2024 by Redazione  
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Gerben Thijssen, Alexander Kristoff e Marijn Van Der Berg compongono il podio del Trofeo Palma, ultima prova della Challange Mallorca. Sesto posto per Alberto Dainese, primo degli italiani.

Conclusione in volata nel Trofeo Palma, l’ultima delle cinque gare che compongono lo Challenge Mallorca. La volata è arrivata al termine di una gara frizzante e molto combattuta, ma che non è sfuggita alla “legge dei velocisti”, che difficilmente si lasciano sfuggire le occasioni che la strada mette a loro disposizione. Uno di questi era appunto l’odierno Trofeo Palma odierno. Nonostante l’orografia della prima parte di gara favorisse le azioni da lontano, il finale era un invito a nozze per le ruote veloci.
La corsa si è svolta in maniera direttamente proporzionale al tracciato di gara. Nella prima parte via libera per gli attaccanti e ad avvantaggiarsi sono stati in 6: Yentl Vandevelde (Team Flanders – Baloise), Joan Albert Riera (Illes Balears Arabay Cycling), Laurent Gervais (Project Echelon Racing), Samuele Zoccarato (VF Group – Bardiani CSF – Faizanè), Diego Uriarte (Equipo Kern Pharma) e Noé Ury (Team Storck – Metropol Cycling). Per loro un lungo viaggio in avanscoperta conclusosi ai meno 25. Prima della conclusione, però, c’è stato ancora il tempo per un velleitario tentativ o di Ole Theiler (Team Storck – Metropol Cycling), Julian Borresch (REMBE Pro Cycling Team Sauerland), Julen Arriola-Bengoa (Caja Rural – Seguros RGA), Toon Clynhens (Team Flanders – Baloise), Marius Mayrhofer (Tudor Pro Cycling Team), Jorge Arcas (Movistar Team) e Samuele Zoccarato. Nulla da fare nemmeno per loro, tenuti sotto controllo dalle squadre dei velocisti. Sotto l’ultimo traguardo dello Challenge Mallorca 2024 son così transitati Gerben Thijssen (Intermarché – Wanty), Alexander Kristoff (Uno-X Mobility), Marijn van den Berg (EF Education – EasyPost), Tim Torn Teutenberg (Lidl – Trek Future Racing), Arnaud Démare (Arkéa – B&B Hotels), Alberto Dainese (Tudor Pro Cycling Team), Jarne Van de Paar (Lotto Dstny), Daniel Babor (Caja Rural – Seguros RGA), Yves Lampaert (Soudal – Quick Step) e Scott McGill (Project Echelon Racing).

Mario Prato

Gerben Thijssen vince lultima gara dello Challenge Mallorca (Getty Images)

Gerben Thijssen vince l'ultima gara dello Challenge Mallorca (Getty Images)

28-01-2024

gennaio 28, 2024 by Redazione  
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CADEL EVANS GREAT OCEAN ROAD RACE

Il neozelandese Laurence Pithie (Groupama – FDJ) si è imposto nella corsa australiana, circuito di Geelong, percorrendo 174.3 Km in 4h17′40″, alla media di 40.587 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’eritreo Natnael Tesfatsion (Lidl – Trek) e il tedesco Georg Zimmermann (Intermarché – Wanty). Miglior italiano Christian Scaroni (Astana Qazaqstan Team), 8°.

TROFEO PLAYA DE PALMA – PALMA

Il tedesco Gerben Thijssen (Intermarché – Wanty) si è imposto nella corsa spagnola, circuito di Palma di Maiorca, percorrendo 150 Km in 3h09′11″, alla media di 47.573 Km/h. Ha preceduto allo sprint il norvegese Alexander Kristoff (Uno-X Mobility) e l’olandese Marijn van den Berg (EF Education – EasyPost). Miglior italiano Alberto Dainese (Tudor Pro Cycling Team), 6°.

GRAN PRIX CYCLISTE LA MARSELLAISE

Il lussemburghese Kevin Geniets (Groupama – FDJ) si è imposto nella corsa francese, circuito di Marsiglia, percorrendo 167.5 Km in 4h07′52″, alla media di 40.546 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Alex Baudin (Decathlon AG2R La Mondiale Team) e di 10″ il francese Kévin Vauquelin (Arkéa – B&B Hotels). Miglior italiano Matteo Trentin (Tudor Pro Cycling Team), 9° a 1′14″

TOUR OF SHARJAH (Emirati Arabi Uniti)

Lo sloveno Gal Glivar (UAE Team Emirates Gen Z) si è imposto nella terza tappa, circuito a cronometro della Old Sharjah Corniche, percorrendo 10.1 Km in 12′22″, alla media di 49.1 Km/h. Ha preceduto di 2″ lo statunitense Owen Cole (UAE Team Emirates Gen Z) e di 14″ lo spagnolo Jesús Ezquerra (Burgos – BH). Miglior italiano Giulio Masotto (Team Corratec – Vini Fantini), 13° a 41″. Glivar è il nuovo leader della classifica con 9″ sull’irlandese Jesse Ewart (Terengganu Cycling Team) e 21″ sullo spagnolo Ángel Fuentes Burgos – BH). Miglior italiano Davide Baldaccini (Team Corratec – Vini Fantini), 13° a 46″

WOMEN CYCLING PRO COSTA DE ALMERÍA

La canadese Olivia Baril (Movistar Team) si è imposta nella corsa spagnola, Campohermoso – Mojácar, percorrendo 121 Km in 3h31′30″, alla media di 34.326 Km/h. Ha preceduto di 3″ la spagnola Ane Santesteban (Laboral Kutxa – Fundación Euskad) e la polacca Karolina Perekitko (Winspace). Miglior italiana Nadia Quagliotto (Laboral Kutxa – Fundación Euskadi), 4° a 8″

PITHIE NEL SOLCO DI EVANS. SUA LA CADEL EVANS GREAT OCEAN ROAD RACE IN QUEL DI GEELONG

gennaio 28, 2024 by Redazione  
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La semi classica australiana dedicata a Cadel Evans vede la vittoria in volata di Laurence Pithie (Team Groupama FDJ) davanti a Natnael Tesfatsion (Team Lidl Trek) e Georg Zimmermann (Team Intermarchè Wanty). Il giovane ciclista neozelandese prosegue nel suo percorso di crescita e di lui ne sentiremo parlare ancora

La Cadel Evans Great Ocean Road Race giunge quest’anno alla sua ottava edizione e presenta il consueto percorso con Geelong sede di partenza e arrivo. Su queste strade si svolsero i Campionati Mondiali di ciclismo nel 2010 e l’appuntamento con la semiclassica oceanica è anche il secondo di categoria WT dopo il Tour Down Under. Marius Mayrhofer, vincitore lo scorso anno, non è presente nella lista di partenza e quindi vedremo chi gli succederà tra gli atleti in gara. I pretendenti alla vittoria dovrebbero essere finisseur e ciclisti resistenti, visto che il circuito finale con le quattro salite di Challambra Crescent, poco più di 1 km a quasi l’8% di pendenza media, potrebbero essere indigeste ai ciclisti più pesanti. La fuga di giornata è stata caratterizzata dall’azione di quattro ciclisti australiani: Jackson Medway e Zac Marriar (Team BridgeLane), Dylan Proctor – Parker e Joshua Cranage (Ara Skip Capital). Le squadre più attive all’inseguimento dei quattro ciclisti in testa alla corsa sono state quelle dei velocisti ed in particolare Israel Premier Tech per Corbin Strong, Intermarchè Wanty poer Biniam Girmay e Jayco AlUla per Caleb Ewan. Una caduta metteva fuori causa Oscar Onley (Team DSM firmenich PostNL), un ciclista che avrebbe potuto fare bene in caso di corsa dura nel circuito finale. Intanto Medway si aggiudicava entrambi i traguardi volanti di Torquay e di Barwon Heads, posti rispettivamente al km 56.7 e 79.7. La fuga, dopo aver visto il suo vantaggio lievitare ad oltre 6 minuti intorno al km 80, iniziava a perdere secondi e minuti dopo essere entrata nel circuito finale di Geelong. I primi decisi attacchi, in un gruppo che iniziava a sfilacciarsi, venivano portati a meno di 30 km dalla conclusione da alcuni uomini della Lidl Trek. A 24 km dal termine, una volta raggiunta la fuga, scattavano prima Juan Pedro Lopez e poi Bauke Mollema. A 18 km dalla conclusione era la volta di Lilian Calmejane (Team Intermarchè Wanty) ma il gruppo rispondeva ancora una volta all’attacco del ciclista francese ed iniziava l’ultimo giro del circuito forte di una quarantina di uomini. La velocità aumentava nell’avvicinarsi all’ultima salita di Challambra Crescent. Erano in particolare George Bennett (Team Israel Premier Tech), Luke Plapp (Team Jayco AlUla) e Jhonatan Narvaez (Team INEOS Grenadiers) i più pimpanti sulla salita finale che una volta superata vedeva il gruppo ancora più ridotto. A 6 km dalla conclusione restavano in testa una ventina di ciclisti. L’attacco più convinto veniva portato nei km finali da Quinn Simmons (Team Lidl Trek) ma il campione americano si arrendeva al ritorno del gruppo a 1 kmdalla conclusione. Nella volata finale Laurence Pithie (Team Groupama FDK) vinceva davanti a Natnael Tesfatsion (Team Lidl Trek) e Georg Zimmermann (Team Intermarchè Wanty). Chiudevano la top five Corbin Strong (Team Israel Premier Tech) in quarta posizionee Jhonatan Narvaez (Team INEOS Grenadiers) in quinta posizione. Nella top ten conclusiova si segnalava l’ottavo posto di Christian Scaroni (Team Astana Qazaqstan). Pithie vince la sua prima corsa stagionale e rafforza le sue caratteristiche di uomo veloce capace di resistere a salite secche e ripide.

Antonio Scarfone

Laurence Pithie vince la Cadel Evans Great Ocean Road Race 2024 (foto: Getty Images)

Laurence Pithie vince la Cadel Evans Great Ocean Road Race 2024 (foto: Getty Images)

CHALLENGE MALLORCA: ANCORA UN PODIO PER VLASOV MA IL TROFEO POLLENÇA – PORT D’ANDRATX LO VINCE PELAYO SÁNCHEZ

gennaio 28, 2024 by Redazione  
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Pelayo Sánchez, neo acquisto della Movistar, si è aggiudicato il Trofeo Pollença – Port d’Andratx. Alle spalle del giovane iberico piazzamenti per Mayrhofer e Vlasov, al terzo podio in quattro giorni di gara.

Pelayo Sánchez (Movistar Team) si è aggiudicato oggi il Trofeo Pollença – Port d’Andratx. Il giovane spagnolo, classe 2000, si è imposto sul gruppetto di attaccanti che ha animato le fasi finali della gara. Il suo spunto ha relegato sui gradini più bassi del podio il tedesco Marius Mayrhofer (Tudor Pro Cycling Team) e Aleksandr Vlasov (BORA – hansgrohe). Per il russo si tratta di un altro piazzamento, il terzo in quattro giorni di gara. A seguire gli altri componenti del gruppetto di testa, ovvero Tobias Halland Johannessen (Uno-X Mobility), Ilan Van Wilder (Soudal – Quick Step) e Benjamin Thomas (Cofidis). Dopo 2″ Brandon McNulty (UAE Team Emirates) è transitato sotto il traguardo davanti a Lennert Van Eetvelt (Lotto Dstny) e Marc Soler (UAE Team Emirates). La topten è stata completata dall’italiano Alberto Bettiol (EF Education – EasyPost) che, con un ritardo di 13″ dal vincitore, ha anticipato Vincenzo Albanese (Arkéa – B&B Hotels), Filippo Fiorelli (VF Group – Bardiani CSF – Faizanè) e altri 25 elementi.
La palma di primi attaccanti di giornata è andata a Idar Andersen (Uno-X Mobility), Jonas Gregaard (Lotto Dstny), Dylan Vandenstorme (Flanders-Baloise), Cole Kessler (Lidl-Trek), Hugo Scala JR (Project Echelon) e Sebastian Niehues (REMBE Team Sauerland). La loro azione, grazie alle prime asperità della giornata, ha fatto si che acculumasse un buon vantaggio, ma ha rapidamente bruciato le energie degli attaccanti, ridottisi dopo il Coll de Femenias e il Puig Major ai soli Andersen e Gregaard.
In gruppo, invece, la bagarre è esplosa ai meno 50, con la UAE e fare da maestro di cerimonie. L’attacco in solitaria di Igor Arrieta ha di fatto cambiato il volto della competizione. Il gruppo più deciso nell’inseguimento era forte di una quarantina di corridori. Quelli che con ruoli più o meno principali hanno animato le fasi finali. Sulle tracce di Arrieta si è portato con un’azione decisa il belga Van Eeetvelt, rimasto poi da solo a causa di una caduta dello spagnolo nel corso dell’ultima discesa di giornata.
Il viaggio in solitaria del belga è durato poco perchè su di lui si sono portati in 8. Il traguardo ha messo così fine alle ostilità e premiato Sánchez.
Oggi il Challenge Mallorca si concluderà con il Trofeo Playa de Palma – Palma, che dovrebbe riportare alla ribalta i velocisti, rimasti in ombra negli ultimi tre giorni.

Mario Prato

Pelayo Sanchez vince la penultima gara dello Challenge Mallorca (Getty Images)

Pelayo Sanchez vince la penultima gara dello Challenge Mallorca (Getty Images)

27-01-2024

gennaio 27, 2024 by Redazione  
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TROFEO POLLENÇA – PORT D’ANDRATX

Lo spagnolo Pelayo Sánchez (Movistar Team) si è imposto nella corsa spagnola, Pollença – Port d’Andratx, percorrendo 158.4 Km in 3h44′52″, alla media di 42.265 Km/h. Ha preceduto allo sprint il tedesco Marius Mayrhofer (Tudor Pro Cycling Team) e il russo Aleksandr Vlasov (BORA – hansgrohe). Miglior italiano Alberto Bettiol (EF Education – EasyPost), 10° a 13″

GP ANTALYA AIRPORT CITY

Il cinese Binyan Ma (China Glory – Mentech Continental Cycling Team) si è imposto nella corsa turca, circuito di Aspendos Ancient City, percorrendo 139.6 Km in 3h26′05″, alla media di 40.644 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’eritreo Natnael Berhane (Beykoz Belediyesi Spor Türkiye) e il kazako Ruslan Aliyev (Almaty Astana Motors). Nessun italiano in gara

TOUR OF SHARJAH (Emirati Arabi Uniti)

Il francese Pierre Barbier (Philippe Wagner/Bazin) si è imposto nella seconda tappa, BEEAH Headquarters – Ajman Makan (City Sharjah Waterfront), percorrendo 137.7 Km in 2h51′20″, alla media di 48.208 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Niccolò Bonifazio (Team Corratec – Vini Fantini) e lo sloveno Gal Glivar (UAE Team Emirates Gen Z). Barbier è il nuovo leader della classifica con 3″ sull’irlandese Jesse Ewart (Terengganu Cycling Team) e 5″ sul marocchino Anass Aït El Abdia (Abu Dhabi Cycling Club). Miglior italiano Bonifazio, 4° a 7″

DEAKIN UNIVERSITY ELITE WOMEN’S ROAD RACE

L’olandese Rosita Reijnhout (Team Visma | Lease a Bike) si è imposta nella corsa australiana, circuito di Geelong, percorrendo 140.8 Km in 3h53′31″, alla media di 36.177 Km/h. Ha preceduto allo sprint la polacca Dominika Włodarczyk (UAE Team ADQ) e la danese Cecilie Uttrup Ludwig (FDJ – SUEZ). Miglior italiana Francesca Barale (Team Dsm-Firmenich PostNL), 6° a 5″

CHALLENGE MALLORCA: VLASOV E MCNULTY ANCORA BATTUTI, IL TROFEO SERRA DE TRAMUNTANA VA A VAN EETVELT

gennaio 26, 2024 by Redazione  
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Come al Trofeo Calvià Vlasov e McNulty sono stati preceduti sul traguardo dal classico terzo incomodo. A cogliere il successo è stato il belga Lennert Van Eetvelt. Primo degli italiani Aleotti, undicesimo.

Il Trofeo Serra de Tramuntana è stato quasi la fotocopia del Trofeo Calvià, l’appuntamento di apertura dello Challenge Mallorca.
Oggi a relegare sui gradini più bassi del podio Aleksandr Vlasov (BORA – hansgrohe) e Brandon McNulty (UAE Team Emirates) è stato il belga Lennert Van Eetvelt. Il ventiduenne portacolori della Lotto Dstny si è imposto sui compagni di fuga al termine dei quasi 154 km della corsa spagnola.
I tre grazie all’azione del russo e dello statunitense si erano avantaggiati salendo verso il Coll de Puig Major quando mancavano al traguardo circa 25 km.
Questa azione, risultata poi decisiva, non è stata l’unica di giornata. I primi a muoversi sono stati, salendo verso il Coll de sa Batalla, Mattia Cattaneo (Soudal-QuickStep), Pelayo Sanchez (Movistar) e Jesus Herrada (Cofidis). I tre, visto anche la loro qualità, non hanno mai avuto via libera e, infatti, sono stati ripresu subito dopo aver scollinato. In contropiede sono partiti Alexis Renard (Cofidis), Baptiste Planckaert (Intermarché-Wanty), Gregor Mühlberger (Movistar), Sebastian Mora (Burgos-BH), Dylan Vandenstorme (Flanders-Baloise), Louis Leidert (Lidl-Trek), Andrea Garosio (Polti-Kometa) e Samuel Boardman (Project Echelon). Questi hanno avuto un po’ più di fortuna, riuscendo anche a raggiungere un vantaggio massimo superiore ai tre minuti. La loro azione si è conclusa ai meno 35, una decina di chilometri prima del tentativo decisivo di Vlasov, McNulty e Van Eetvelt.
Alle spalle dei tre attaccanti il primo a tagliare il traguardo, dopo 42″, è stato Yannis Voisard (Tudor Pro Cycling Team). Una decina di secondi più tardi Van Wilder (Soudal – Quick Step) ha regolato un gruppetto formato anche da Lukas Nerurkar (EF Education – EasyPost), Iván Romeo (Movistar Team), Tobias Halland Johannessen (Uno-X Mobility) e Igor Arrieta (UAE Team Emirates). Più indietro, rispettivamente 1′32″ dopo l’arrivo del vincitore, Rune Herregodts (Intermarché – Wanty) ha regolato un altro gruppetto davanti a Giovanni Aleotti (BORA – hansgrohe).
Domani lo Challenge Mallorca proseguirà con il Trofeo Pollença – Port d’Andratx di poco più di 158 km, penultimo appuntamento di questa cinque giorni sull’isola spagnola. La corsa prevede nuovamente la salita al Puig Major, che stavolta sarà affrontato dal versante meno impegnativo e a 80 Km dal traguardo, a sua volta preceduto da altri 5 colli, nessuno dei quali presenta pendenze particolarmente impegnative.

Mario Prato

Lennert van Eetvelt vince il Trofeo Serra de Tramuntana (Getty Images)

Lennert van Eetvelt vince il Trofeo Serra de Tramuntana (Getty Images)

26-01-2024

gennaio 26, 2024 by Redazione  
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TROFEO SERRA DE TRAMUNTANA

Il belga Lennert Van Eetvelt (Lotto Dstny) si è imposto nella corsa spagnola, Selva – Lluc, percorrendo 153.8 Km in 3h34′43″, alla media di 42.978 Km/h. Ha preceduto allo sprint il russo Aleksandr Vlasov (BORA – hansgrohe) e lo statunitense Brandon McNulty (UAE Team Emirates). Miglior italiano Giovanni Aleotti (BORA – hansgrohe), 11° a 1′32″

TOUR OF SHARJAH (Emirati Arabi Uniti)

L’irlandese Jesse Ewart (Terengganu Cycling Team) si è imposto nella prima tappa, Sharjah Fort – Kalba Fort, percorrendo 134.5 Km in 2h59′55″, alla media di 45.823 Km/h. Ha preceduto allo sprint il marocchino Anass Aït El Abdia (Abu Dhabi Cycling Club) e il ruandese Eric Manizabayo (nazionale ruandese). Miglior italiano Jakub Mareczko (Team Corratec – Vini Fantini), 4° a 5″. Ewart è il primo leader della classifica con 2″ su Aït El Abdia e 7″ su Manizabayo. Miglior italiano Niccolò Bonifazio (Team Corratec – Vini Fantini), 5° a 14″

CHALLANGE MALLORCA: IL SECONDO TROFEO AL DEBUTTANTE MAGNIER

gennaio 25, 2024 by Redazione  
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Primo successo tra i professionisti per il 19enne Paul Magnier al Trofeo Ses Salines – Felantitx, secondo appuntamento dello Challenge Mallorca. Seconda posizione per Alberto Dainese, terzo Luke Lampert. Quinto posto per Colnaghi, sesto Cimolai, ottavo Oldani.

Il secondo appuntamento della Challenge Mallorca, il Trofeo Ses Salines – Felantitx, ha visto il successo del giovane francese Paul Magnier (Soudal – Quick Step). Il giovane francese, non ancora ventenne, non ha avuto timori referenziali nel gettarsi nella mischia di un arrivo a ranghi compatti. Anzi, ha dimostrato molta malizia e mestiere nello sfruttare a proprio vantaggio l’ultima curva ai meno 180 metri. Nel finale convulso tipico delle volate rimane un po’ di amaro in bocca ad Alberto Dainese (Tudor Pro Cycling Team), partito con i favori del pronostico e costretto – più per merito dell’aversario che per demerito proprio – alla seconda posizione. Terzo ha chiuso un compagno di squadra del vincitore, Luke Lamperti.
Il gran lavoro della Soudal-Quick Step, dopo aver raggiunto i fuggitivi di giornata ai meno 12, aveva lanciato ben due elementi a giocarsi la volata, entrambi saliti sul podio.
La quarta piazza è andata a Marijn Van Den Berg (EF Education – EasyPost) davanti a Luca Colnaghi (VF Group – Bardiani CSF – Faizanè). Sesto ha chiuso un altro corridore di casa nostra, Davide Cimolai (Movistar Team); settimo è giunto Tim Torn Teutenberg (Lidl – Trek Future Racing), ottavo Stefano Oldani (Cofidis), nono David Martin (Team Polti Kometa). Chiude la TopTen una vecchia volpe delle volate, il norvegese Alexander Kristoff (Uno-X Mobility).
La corsa, nonostante i saliscendi del tracciato, era adatta ai velocisti e così, a differenza di quanto accaduto ieri, ha avuto uno svolgimento più regolare. I fuggitivi di giornata rispondevano al nome di Edgar Curto (Illes Balears Arabay Cycling), Ethan Craine (Project Echelon Racing). Victor Vercouillie (Team Flanders – Baloise) e Riccardo Lucca (VF Group – Bardiani CSF – Faizanè). Questi ultimi due sono stati gli ultimi a cedere, venendo raggiunti – come già detto in precedenza – ai meno 12.
Domani terzo appuntamento dello Challenge Mallorca. Sulla distanza dei 153,8 Km si disputerà il 18° Trofeo Serra Tramuntana, con partenza da Selva e conclusione a Lluc. La corsa presenta un tracciato che potrebbe premiare come già accaduto ieri i più coraggiosi e i meno calcolatori e in particolare bisognerà affrontare la lunga ascesa al Puig Maior (14 Km al 6%), Cima Coppi della corsa maiorchina.

Mario Prato

Magnier anticipa in volata Dainese a Felanitx (foto Teresa Ayuga)

Magnier anticipa in volata Dainese a Felanitx (foto Teresa Ayuga)

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