LA GRANDE BOUCLE CHE VERRÀ (e altro ancora): TOUR DE FRANCE 2025

luglio 22, 2024 by Redazione  
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Ecco le modalità di partenza della prossima edizione del Tour de France. Nel 2025 la corsa trasalpina scatterà da Lilla, nel nord della Francia, e potrebbe tornare nuovamente in Italia.

Un’edizione del Tour è appena terminata e già la successiva traspare all’orizzonte. È da diversi mesi che si conoscono le modalità di partenza della Grande Boucle n° 112, essendo le prime tre tappe state svelate con grande anticipo il 30 novembre dello scorso anno. Non è, dunque, un mistero che nel 2025 il Tour tornerà a partire dentro i confini nazionali, dopo che le ultime tre edizioni erano consecutivamente scattate dall’estero. La cittadina prescelta per dare il “via” alla corsa sarà Lilla, nel nord est della nazione, da dove la Grande Boucle era già partita nel 1994, quando sulle strade del capoluogo della regione dell’Alta Francia si era disputato un tradizionale cronoprologo d’avvio, vinto dal britannico Chris Boardman. Tra dodici mesi le modalità di partenza saranno diverse e a vestire la prima maglia gialla sarà, sempre che non capitino strada facendo clamorose soprese, un velocità poichè il Tour si metterà in marcia con una tappa in circuito di 185 Km dall’altimetria prevalentemente pianeggiante, anche se non mancheranno alcune semplici collinette – Notre-Dame-de-Lorette, Cassel e Mont Noir – che metteranno in palio la prima maglia a pois di leader della classifica degli scalatori. Più articolato sarà il tracciato della successiva frazione che da Lauwin-Planque condurrà in 209 Km a Boulogne-sur-Mer, il cui finale ricorda quello della tappa di Bologna perchè si dovranno affrontare i muri di Haut Pichot (1 Km al 10%) e di Saint-Étienne-au-Mont (900 metri all’11%) a ridosso del finale, che prevede un ultima “côte” (Outreau, 800 metri all’8.8%) prima della breve e più pedalabile ascesa in cima alla quale sarà posto il traguardo. Torneranno protagonisti i velocisti nell’ultima delle tre tappe finora presentate, disegnata tra Valenciennes e Dunkerque, caratterizzata dalla sola ascesa a Cassel (affrontata anche il primo giorno) e probabilmente dal vento che spazza le zone costiere e l’entroterra della Manica.
L’indomani si ripartirà da Amiens, mentre il resto del tracciato è ancora da svelare – lo si conoscerà ufficialmente ad ottobre – ma incastrando i primi “rumors” pare che la corsa rimarrà nel nord della Francia ancora per qualche giorno puntando verso la Bretagna, dove il quotidiano locale Ouest-France ha “spoilerato” due probabili arrivi di tappa a Saint-Méen-le-Grand e Mûr-de-Bretagne: il primo è il paese natale del tre volte vincitore del Tour Louison Bobet, del quale l’anno prossimo si ricorerà il 70° anniversario della sua ultima vittoria alla Grande Boucle; l’altro centro è conosciuto agli appassionati per il suo “muro”, in cima al quale sono terminate quattro frazioni del Tour, l’ultima nel 2021 conquistata da Mathieu van der Poel. Stando così le cose si affronteranno prima i Pirenei e poi le Alpi, dove entra in ballo una delle due clamorose anticipazioni che il giornalista piemontese Beppe Conti ha fatto ai microfoni della RAI: tramontata la possibilità di un arrivo a Varese (smentita proprio negli scorsi giorni dall’organizzatore della Tre Valli Varesine Renzo Oldani), più concreta pare la notizia che nel 2025 il Tour scalerà il Colle delle Finestre, avvalorata dal fatto che il prossimo 24 agosto in vetta al celebre passo piemontese si concluderà l’ultima tappa del Tour de l’Avenir, la speciale Grande Boucle riservata agli Under23 e che pure è organizzato da ASO.
Infine, il direttore del Tour Christian Prudhomme ha già annunciato che l’anno prossimo si tornerà a Parigi per la passerella finale, che ritroverà lo spettacolare palcoscenico dei Campi Elisi

RASSEGNA STAMPA

Italia

Pogacar insaziabile: stravince anche la crono e conquista il suo terzo Tour da dominatore – Tadej: “E’ stato tutto perfetto. Adesso? La maglia iridata di VdP mi starebbe bene…”

Gazzetta dello Sport

Slovenia

Pogačar do tretje zaporedne etapne zmage in do tretjega Toura – Pogačar se je otresel Pantanija in lovi Merckxa – Sprejem za Pogačarja v sredo v Ljubljani in Komendi (Pogačar alla sua terza vittoria di tappa consecutiva e al suo terzo Tour – Pogačar si è scrollato di dosso Pantani e insegue Merckx – Mercoledì ricevimento per Pogačar a Lubiana e Komenda)

Delo

Danimarca

Tadej Pogacar vinder Tour de France. Jonas Vingegaard bliver nr. to – Duellen mellem Pogacar og Vingegaard ligger i toppen af cykelsportens mere end 100-årige historie (Tadej Pogacar vince il Tour de France. Jonas Vingegaard è il numero due – Il duello tra Pogacar e Vingegaard è al vertice della storia ultracentenaria del ciclismo)

Politiken

Regno Unito

Pogacar’s dominant triumph is most brilliant ever seen in Tour (Il trionfo dominante di Pogacar è il più brillante mai visto al Tour)

The Times

Francia

Incontestable Pogacar – Pogacar, une carrière statistiquement monstrueuse (Pogacar innegabile – Pogacar, una carriera statisticamente mostruosa)

L’Équipe

Spagna

Pogacar arrasa con ¡12 etapas! – ¿Cuánto dinero se lleva Tadej Pogacar por ganar el Tour de Francia 2024? (Pogacar travolge con 12 tappe! – Quanti soldi riceve Tadej Pogacar per aver vinto il Tour de France 2024?)

AS

Belgio

En dat is ritzege nummer zes (!): Tadej Pogacar is ook in slottijdrit met voorsprong de beste, Remco Evenepoel kan niet meedoen voor winst en wordt derde – Tot tranen toe bewogen Remco Evenepoel over “mooi antwoord aan de criticasters”: “Ik ga zeker terugkomen om te proberen winnen” – Eddy Merckx spreekt met bewondering over Remco Evenepoel: “Die derde plaats moet hem veel voldoening geven” (E questa è la vittoria di tappa numero sei (!): Tadej Pogacar è di gran lunga il migliore anche nella cronometro finale, Remco Evenepoel non può partecipare alla vittoria e finisce terzo – Commosso fino alle lacrime, Remco Evenepoel sulla “bella risposta alla critica”: “Tornerò sicuramente per provare a vincere” – Eddy Merckx parla con ammirazione di Remco Evenepoel: “Quel terzo posto gli deve dare tante soddisfazioni”)

Het Nieuwsblad

Paesi Bassi

Fenomenale Pogacar verplettert rivalen ook in afsluitende tijdrit en wint voor derde keer Tour – Gele Pogacar kijkt alweer naar volgend doel: ‘Van der Poel ziet er goed uit, maar ik wil die trui’ (Il fenomenale Pogacar schiaccia i rivali anche nella cronometro finale e vince il Tour per la terza volta – Pogacar giallo guarda già al prossimo gol: ‘Van der Poel sta bene, ma voglio quella maglia’)

De Telegraaf

Germania

Historisches Double perfekt: Pogacar gewinnt zum dritten Mal die Tour de France – Rote Laterne: Cavendish wird nach Rekordsieg Letzter bei der Tour (Storica doppietta perfetta: Pogacar vince per la terza volta il Tour de France – Lanterna Rossa: Cavendish arriva ultimo nel Tour dopo una vittoria record)

Kicker

Stati Uniti

Tadej Pogacar wins Tour de France for the 3rd time and in style with a victory at time trial (Tadej Pogacar vince il Tour de France per la terza volta e in grande stile con una vittoria nella cronometro)

The Washington Post

Colombia

Tadej Pogačar, el gran campeón del Tour de Francia 2024 – Santiago Buitrago, en el Top 10 del Tour de Francia 2024: así quedó la general – ¡Adiós, leyenda! Así fue la última etapa de Mark Cavendish en el Tour de Francia (Tadej Pogačar, il grande campione del Tour de France 2024 – Santiago Buitrago, nella Top 10 del Tour de France 2024: ecco com’è rimasta la classifica generale – Addio, leggenda! Questa è stata l’ultima tappa di Mark Cavendish al Tour de France)

El Espectador

Ecuador

Tadej Pogacar, conquista su tercer título del Tour de Francia, en el que Richard Carapaz es el ‘Rey de la Montaña’ y ‘supercombativo’ – Richard Carapaz es ‘decepcionante’ para la Federación Ecuatoriana de Ciclismo, pero para el resto del mundo ‘estuvo sobrado de coraje’ y ‘dio espectáculo’ en el Tour de Francia (Tadej Pogacar, vince il suo terzo titolo al Tour de France, in cui Richard Carapaz è il “Re della Montagna” e “super combattivo” – Richard Carapaz è ‘deludente’ per la Federazione ciclistica ecuadoriana, ma per il resto del mondo ‘ha avuto molto coraggio’ e ‘ha dato spettacolo’ al Tour de France)

El Universo

Australia

Slovenian Pogacar wraps up third Tour de France title (Lo sloveno Pogacar conquista il terzo titolo del Tour de France)

The West Australian

TOURALCONTRARIO

Ordine d’arrivo della ventunesima ed ultima tappa, cronometro individuale Monaco – Nizza

1° Dylan Groenewegen
2° Marc Soler a 55″
3° Nikias Arndt a 1′01″
4° Søren Wærenskjold s.t.
5° Sandy Dujardin a 1′05″

Miglior italiano Luca Mozzato, 16° a 2′06″

Classifica generale finale

1° Mark Cavendish
2° Davide Ballerini a 25″
3° Jarrad Drizners a 10′50″
4° Cees Bol a 15′00″
5° Luca Mozzato a 23′35″

Maglia nera: Tadej Pogacar, 141° a 6h23′11″

I MISTERI DELLA CASSAPANCA

L’angolo degli strafalcioni dei telecronisti

Rizzato: “La Promenade des Anglais sta pedalando Biniam Girmay”
Cassani: “Armiral” (Armirail)
Rizzato: “Mangia otto secondi al colometro”
Rizzato: “La Slovenia sulle spalle di questo straordinario fenomeno” (poveretto lui)
Televideo: “I vincitori da Cesenatico a Nizza” (il Tour è partito da Firenze)
Sport Mediaset: “A Nizza vince il più forte di questo Tour de France, che piazza la sesta sinfonia sulle strade di casa: la città francese ospita Tadej Pogacar da anni” (in realtà abita nel Principato di Monaco)
Sport Mediaset: “Nato a Komenda, in Slovenia, nel novembre 1998″ (Pogacar è nato in settembre)
Sport Mediaset: “Campione nazionale a Elite a cronometro”

CASA RICORDI: TOUR DE FRANCE 1948

La partenza del Tour da Firenze ci riporta con la memoria al Tour del 1948, l’ultimo dei due vinti dal fiorentino Gino Bartali, conquistato nei drammatici giorni dell’attentato al leader del Partito Comunista Italiano Palmiro Togliatti. Riviviamo quei giorni attraverso i titoli del quotidiano “La Stampa”

25 LUGLIO 1948 – 21a TAPPA: ROUBAIX – PARIGI (286 Km)

PARIGI RINNOVA A BARTALI IL TRIONFO DI 10 ANNI FA

Corrieri in volata completa il successo – Gino è nella storia dello sport scrivono stamane i giornali francesi

Vittoria tricolore nell’ultima tappa – Un pronostico in uno schiaffo

La Grand Place di Lilla e il logo del Tour de France (www.minube.it)

La Grand Place di Lilla e il logo del Tour de France (www.minube.it)

21-07-2024

luglio 21, 2024 by Redazione  
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TOUR DE FRANCE

Lo sloveno Tadej Pogačar (UAE Team Emirates) si è imposto anche nella ventunesima ed ultima tappa, cronometro individuale Monaco – Nizza, percorrendo 33.7 Km in 45′25″, alla media di 44.521 Km/h. Ha preceduto di 1′03″ il danese Jonas Vingegaard (Team Visma | Lease a Bike) e di 1′14″ il belga Remco Evenepoel (Soudal Quick-Step). Miglior italiano Matteo Sobrero (Red Bull – BORA – hansgrohe), 19° a 3′55″. Pogačar si impone in classifica con 6′17″ su Vingegaard e 9′18″ su Evenepoel. Miglior italiano Giulio Ciccone (Lidl – Trek), 11° a 30′42″

GIRO CICLISTICO DELLA VALLE D’AOSTA – MONT BLANC (Under23)

Lo spagnolo Pablo Torres (UAE Team Emirates Gen Z) si è imposto nella quinta ed ultima tappa, Valtournenche – Breuil-Cervinia, percorrendo 95.5 Km in 2h48′20″, alla media di 34.04 Km/h. Ha preceduto di 1′12″ il kazako Ilkhan Dostiyev (Astana Qazaqstan Development Team) e il belga Jarno Widar (Lotto Dstny Development Team). Miglior italiano Ludovico Crescioli (Team Technipes #inEmiliaRomagna), 6° a 1′57″. Widar si impome in classifica con 4′30″ su Dostiyev e 4′49″ su Crescioli

GRAND PRIX DE LA VILLE DE PÉRENCHIES

Il francese Théo Delacroix (St Michel – Mavic – Auber93) si è imposto nella corsa francese, circuito di Pérenchies, percorrendo 178.4 Km in 3h46′59″, alla media di 47.158 Km/h. Ha preceduto di 25″ il belga Steffen De Schuyteneer (Lotto Dstny Development Team) e il connazionale Maxime Jarnet (Van Rysel – Roubaix). Unico italiano in gara Renato Favero (Soudal – Quick-Step Devo Team), 36° a 1′51″

VISEGRAD 4 BICYCLE RACE – GRAND PRIX POLAND

Lo slovacco Lukáš Kubiš (Elkov – Kasper) si è imposto nella corsa polacca, Głogów – Grębocice, percorrendo 172.5 Km in 3h36′28″, alla media di 47.813 Km/h. Ha preceduto allo sprint il polacco Tomasz Budziński (Mazowsze Serce Polski) e di 1″ il polacco Bartłomiej Proć (Santic – Wibatech). Non ha concluso la corsa l’unico italiano in gara, Jacopo Colladon (Team Novo Nordisk Development)

BALOISE LADIES TOUR

L’olandese Lorena Wiebes (Team SD Worx – Protime) si è imposta anche nella quarta ed ultima tappa, circuito di Deinze, percorrendo 116.9 Km in 2h44′26″, alla media di 42.656 Km/h. Ha precedendo allo sprint la finlandese Lotta Henttala (EF Education-Cannondale) e la connazionale Charlotte Kool (Team Dsm-Firmenich PostNL). Miglior italiana Ilaria Sanguineti (Lidl – Trek), 4°. La Wiebes si impone in classifica con 51″ sulla statunitense Pfeiffer Georgi (Team Dsm-Firmenich PostNL) e 54″ sulla connazionale Thalita de Jong (Lotto Dstny Ladies). Miglior italiana Rachele Barbieri (Team Dsm-Firmenich PostNL), 20° a 1′32″.

LA PICTO – CHARENTAISE (Donne)

La spagnola Sheyla Gutiérrez (Movistar Team) si è imposta nella corsa francese, Base Départementale de Poitiers – Châtellerault, percorrendo 128.5 Km in 3h11′45″, alla media di 40.209 Km/h. Ha preceduto allo sprint la danese Emma Norsgaard (Movistar Team) e l’olandese Eline Jansen (VolkerWessels Women’s Pro Cycling Team). Miglior italiana Giorgia Vettorello (Roland), 17° a 10″

LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): MONACO – NIZZA

luglio 21, 2024 by Redazione  
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Il Tour si conclude eccezionalmente a Nizza e lo fa in maniera altrettanto eccezionale, perchè era dal 1989 che la Grande Boucle non terminava con una tappa a cronometro.

Un evento nell’evento. Avevamo utilizzato questi termini per descrivere il Grand Départ dall’Italia e andiamo a ripescarli per il gran finale del Tour de France 2024 e stavolta l’evento è ancora più eclatante. Quest’anno non ci sarà la consueta passerella finale sugli Champs-Élysées perchè Parigi non è stata eccezionalmente scelta dagli organizzatori per ospitare l’atto finale a causa dei preparativi in corso per gli imminenti giochi olimpici, che saranno inaugurati ufficialmente venerdì prossimo (anche se alcune gare si svolgeranno nei giorni precedenti). L’opportunità di ospitare l’arrivo conclusivo è stata offerta a Nizza e nell’occasione – ecco l’altro evento – si è pensato di farlo disputare a cronometro. Era da ben 35 anni che la tappa conclusiva non si svolgeva contro il tempo, abolita all’ultimo giorno perchè troppo complicato tenere bloccate per parecchie ore consecutive (cinque ce ne vorranno perchè gareggino tutti i corridori a Nizza) le strade di una metropoli problematica come Parigi. E probabilmente ha pesato molto anche lo smacco subito dai francesi nel 1989, quando l’ultima tappa terminò con il clamoroso sorpasso tra la maglia gialla Laurent Fignon e l’americano Greg Lemond, partito con 50″ da recuperare e alla fine vincitore per appena 8 secondi, il più basso distacco di sempre tra primo e secondo al Tour. Quel giorno si partì dalla reggia di Versailles nel 200° anniversario della rivoluzione francese e si percorsero 24 km e mezzo totalmente pianeggianti, mentre per l’epilogo della Grande Boucle numero 111 si è scelto un percorso più lungo (33.7 Km) e difficoltoso, poichè si è stabilito di non far percorrere la strada più diretta tra Monaco e Nizza, quella che costeggia il Mar Mediterraneo. La prima parte del tracciato sarà in concreto una cronoscalata poichè scesi dalla rampa di partenza di Monaco si uscirà dal principato in direzione dell’Italia e dopo quasi 3 Km piatti s’imbocchera la salita che conduce a La Turbie, poco più di 8 Km al 5.7% di pendenza media. Non si esauriranno qui le difficoltà di gara poichè si percorrerà solo una parte della successiva discesa, prima di svoltare in direzione del Col d’Èze, la salita simbolo della Parigi-Nizza, della quale se ne percorrerà solo il tratto conclusivo, uno dei più difficili perchè fino allo scollinamento si pedalerà per 1600 metri su di una pendenza media dell’8.8%, tratto che cela al suo interno un muro di quasi 500 metri al 12%. Solo a questo punto si potranno dirsi messe alle spalle tutte le difficoltà altimetriche di questo Tour perchè altre non se ne incontreranno nei rimanenti 16 Km, che inizieranno con un tratto in quota pianeggiante lungo 2 Km, introduttivo alla discesa di 9 Km al 5.2% che terminerà nei pressi del porto di Nizza. La strada diventerà realmente pianeggiante solamente nei conclusivi 5.5 Km, in gran parte tracciati sulla più celebre “avenue” di Nizza, la Promenade des Anglais, da sempre punto d’arrivo della frazione conclusiva della “Corsa al sole”. Non sarà così quest’anno poichè a poco meno di 2 Km dall’arrivo si dovrà affrontare l’ultima vera insidia del Tour 2024, una secca svolta da U che potrebbe dare problemi a chi giungerà a questo punto troppo velocemente e che immetterà nell’altra carreggiata del lungomare nizzardo per poi “proiettare” – affrontate le ultime curve concentrate negli ultimi 400 metri – verso la centralissima Place Massena, scenario prescelto per la cerimonia dell’incorazione del sovrano assoluto Tadej Pogacar.

METEO TOUR

Monaco – partenza primo corridore (ore 14.40): nubi sparse, 27°C (percepiti 29°C), vento moderato da SE (10-26 Km/h), umidità al 75%
Monaco – ore 16: parzialmente nuvoloso, 27°C (percepiti 29°C), vento moderato da SE (8-22 Km/h), umidità al 68%
Monaco – ore 17: nubi sparse, 27°C (percepiti 28°C), vento moderato da SE (9-26 Km/h), umidità al 71%
Monaco – ore 18: nubi sparse, 28°C, vento moderato da SE (9-20 Km/h), umidità al 74%
Monaco – partenza maglia gialla (ore 18.45): nubi sparse, 26°C (percepiti 27°C), vento moderato da E (8-19 Km/h), umidità al 74%
Nizza – arrivo primo corridore (ore 15.30): nubi sparse, 27°C (percepiti 30°C), vento moderato da SE (9-27 Km/h), umidità al 74%
Nizza – ore 16.30: nubi sparse, 28°C (percepiti 30°C), vento moderato da SE (9-20 Km/h), umidità al 70%
Nizza – ore 17.30: nubi sparse, 27°C (percepiti 29°C), vento moderato da SE (9-27 Km/h), umidità al 73%
Nizza – ore 18.30: nubi sparse, 27°C (percepiti 29°C), vento moderato da SE (9-21 Km/h), umidità al 81%
Nizza – arrivo maglia gialla (ore 19.30): nubi sparse, 26°C (percepiti 27°C), vento moderato da E (7-19 Km/h), umidità al 81%

GLI ORARI DEL TOUR

14.15: inizio diretta su Eurosport
14.40: partenza del primo corridore da Monaco
15.25: arrivo del primo corridore a Nizza
15.40: inizio diretta su Rai2
18.45: partenza della maglia gialla da Monaco
19.30: arrivo della maglia gialla a Nizza

RASSEGNA STAMPA

Italia

Pogacar non lascia nulla: sul Col de la Couillole batte Vingegaard e firma la manita

Gazzetta dello Sport

Slovenia

Pogačar tudi danes nepremagljiv (Ancora oggi Pogačar è imbattibile)

Delo

Danimarca

Suveræn Pogacar sætter Vingegaard på plads i vildt finaleridt (Il superbo Pogacar mette Vingegaard in posizione in una gara finale selvaggia)

Politiken

Regno Unito

Tadej Pogacar closes in on third Tour de France crown after fifth stage victory (Tadej Pogacar si avvicina al terzo titolo del Tour de France dopo la quinta vittoria di tappa)

The Independent

Francia

Pogacar triomphe encore (Pogacar trionfa ancora)

L’Équipe

Spagna

Pogacar gana incluso sin querer (Pogacar vince anche involontariamente)

AS

Belgio

Hij is onstopbaar: Pogacar pakt nóg een ritzege in de Tour, Evenepoel botst op counter van Vingegaard (È inarrestabile: Pogacar conquista un’altra vittoria di tappa al Tour, Evenepoel si scontra con la contromossa di Vingegaard)

Het Nieuwsblad

Paesi Bassi

Tadej Pogacar wint zelfs als hij dat niet wil en zet de puntjes op de i in de Tour de France (Tadej Pogacar vince anche se non vuole e dà gli ultimi ritocchi al Tour de France)

De Telegraaf

Germania

Pogacars fünfter Streich in seinem Wohnzimmer – Carapaz gewinnt das Bergtrikot (Quinto scherzo di Pogacar nel suo salotto: Carapaz vince la maglia della montagna)

Kicker

Stati Uniti

Pogacar edges Vingegaard to add more seconds to Tour de France lead and match a 76-year-old mark (Pogacar supera Vingegaard per aggiungere più secondi al vantaggio del Tour de France e eguagliare un traguardo di 76 anni)

The Washington Post

Colombia

Tour de Francia: Pogacar ganó la etapa 20 y acaricia el título (Tour de France: Pogacar vince la tappa 20 e conquista il titolo)

El Espectador

Ecuador

¡Histórico para Ecuador y Latinoamérica! Richard Carapaz, el ‘Rey de la Montaña’ del Tour de Francia (Storico per l’Ecuador e l’America Latina! Richard Carapaz, il “Re della Montagna” del Tour de France)

El Universo

Australia

Relentless Pogacar sets stage for Tour de France glory (L’implacabile Pogacar prepara il terreno per la gloria del Tour de France)

The West Australian

TOURALCONTRARIO

Ordine d’arrivo della ventesima tappa, Nizza – Col de la Couillole

1° Cees Bol
2° Mark Cavendish s.t.
3° Davide Ballerini s.t.
4° Harold Tejada s.t.
5° Robbe Ghys a 1′12″

Classifica generale

1° Davide Ballerini
2° Mark Cavendish a 1′03″
3° Jarrad Drizners a 10′04″
4° Cees Bol a 13′49″
5° Luca Mozzato a 23′59″

I MISTERI DELLA CASSAPANCA

L’angolo degli strafalcioni dei telecronisti

Pancani: “Il gruppo della maglia rosa è a 2’34”
Rizzato: “Carapaz, il vincitore del Giro 19” (2019)
Garzelli: “Keldermen” (Kelderman)
Rizzato: “Da un mese all’altra”
Rizzato: “Carapaz ha vinto il Tour de France”
Teletext Tv Svizzera: “Montecarlo – Nizza” (la cronometro conclusiva è Monaco – Nizza)
Sport Mediaset: “Grand Boucle” “Gran Boucle” (il soprannome del Tour è “Grande Boucle”)
Sport Mediaset: “Keldermann” (Kelderman)

CASA RICORDI: TOUR DE FRANCE 1948

La partenza del Tour da Firenze ci riporta con la memoria al Tour del 1948, l’ultimo dei due vinti dal fiorentino Gino Bartali, conquistato nei drammatici giorni dell’attentato al leader del Partito Comunista Italiano Palmiro Togliatti. Riviviamo quei giorni attraverso i titoli del quotidiano “La Stampa”

24 LUGLIO 1948 – 20a TAPPA: LIEGI – ROUBAIX (228 Km)

PARIGI ASPETTA BARTALI

L’asso italiano mira a concludere vittoriosamente la grande prova per rinnovare il trionfo del 1938 – La penultima tappa al francese Gauthier – Immutata la classifica

Panoramica di Nizza e l’altimetria della ventunesima tappa (www.nice.fr)

Panoramica di Nizza e l’altimetria della ventunesima tappa (www.nice.fr)

POGACAR, DOMINIO INFINITO. LO SLOVENO VINCE ANCHE LA COUILLOLE E FIRMA IL POKERISSIMO

luglio 21, 2024 by Redazione  
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C’è chi gli da del cannibale, riesumando lo storico soprannome di Eddy Merckx, e forse non va troppo lontano dalla realtà. Sta di fatto che anche oggi Tadej Pogacar ha messo le cose in chiaro dimostrando per l’ennesima volta d’essere il corridore più forte del mondo. Lo sloveno della UAE ha vinto anche la 20a tappa, la Nizza-Col de la Couillole, quinto successo di una Grande Boucle che ha dominato in lungo e in largo. La maglia gialla ha avuto la meglio negli ultimi 200 metri su un coraggioso Jonas Vingegaard (Visma | Lease a Bike) che ha onorato al meglio il dorsale n°1, ma si è dovuto nuovamente inchinare al cospetto dello sloveno. Terzo posto per un instancabile Richard Carapaz (EF Education-Easy Post), reduce dall’ennesima fuga e vincitore della maglia a pois. La classifica generale si è ulteriormente dilatata e, alla vigilia della crono finale di Nizza, vede Pogacar con oltre 5′ sul campione uscente e ben 8 su un Remco Evenepoel (Soudal-Quick Step) oggi meno brillante rispetto alle precedenti frazioni.

La penultima tappa del Tour prevedeva una breve (appena 133 km) ma dura cavalcata lungo le Alpi Marittime francesi. Appena usciti da Nizza i corridori erano attesi dall’unico tratto pianeggiante, quindi, giunti al Col de Nice, iniziava una sequenza di ben 4 salite (una di 2a categoria, le altre tre di 1a) poste in rapida successione. La prima asperità era rappresentata dal Col de Braus (10.2 km al 6.3%) posta al km 24. Dopo la successiva discesa iniziava il lunghissimo Col de Turini (20.9 km al 5,7%) posto al km 60 a sua volta seguito da un lungo tratto all’ingiù. Quindi era la volta del Col de la Colmiane (7.4 km al 7%) posto al km 96. Infine la salita finale che portava al Col de la Couillole (15.8 km al 7.3%), ultimo arrivo in salita del Tour de France 2024.

La bagarre per entrare nella fuga di giornata è partita inevitabilmente sin dal km0, ma il tentativo buono ha iniziato a prendere forma soltanto una volta iniziato il Col de Braus. A promuovere l’azione, come spesso è accaduto in questo Tour, sono stati gli uomini della EF in particolare grazie alla verve del solito Neilson Powless che ha lavorato a lungo in favore del compagno Richard Carapaz. Si è così formato un nutrito drappello che comprendeva inizialmente 22 uomini: Tiesj Benoot, Wilco Keldermann, Matteo Jorgenson e Jan Tratink (Visma | Lease a Bike), Pavel Sivakov e Adam Yates (UAE Team Emirates), Simon Yates e Laurens De Plus (INEOS Grenadiers), Giulio Ciccone e Carlos Verona (Lidl-Trek), Felix Gall, Bruno Armirail, Nans Peters e Nicolas Prodhomme (Decathlon-Ag2r), Santiago Buitrago e Jack Haig (Bahrain-Victorius), Mikel Landa (Soudal-Quick Step, Neilson Powless e Richard Carapaz (EF Education-Easy Post), Derek Gee (Israel-Premier Tech), Enric Mas (Movistar Team) e Clement Champoussin (Arkea-B&B Hotels). Tale gruppetto però non andava troppo a genio agli uomini della UAE che hanno imposto un ritmo talmente alto da ridurre il gruppo maglia gialla ad appena una quindicina di corridori quando erano stati percorsi solo pochi chilometri della prima salita. L’andatura forsennata del plotone ha fatto sì che il gap del gruppo di testa non andasse oltre qualche decina di secondi e così dal gruppo di testa sono tornati gli scatti allo scopo di selenzionare un tentativo meno corposo e più efficace. La testa della corsa è transitata in cima al primo gpm con meno di 1′ di vantaggio su quel che restava del gruppo maglia gialla.

Lungo la successiva discesa, il gruppo ha alzato il piede dall’acceleratore e di conseguenza i corridori in avanscoperta hanno iniziato a guadagnare. In questa fase in testa vi erano Enric Mas, Wilco Keldermann e Bruno Armirail mentre poco dietro inseguivano Richard Carapaz, Jan Trantik, Clement Champoussin insieme a Romain Bardet (Team DSM-Firmenich-PostNL) e Marc Soler (UAE Team Emirates), usciti dal gruppo in un secondo momento.
Sul Col de Turini dal gruppo sono però evasi altri corridori, vale a dire Kevin Geniets (Groupama-FDJ), Jasper Stuyven (Lidl), Nans Peters (Decathlon), Tobias Johannessen (Uno-X Mobility) e nuovamente Powless. Dietro nel frattempo il rallentamento del gruppo aveva consentito a Carlos Rodriguez (INEOS Grenadiers) di rientrare dopo un inizio di tappa decisamente complicato. I fuggitivi hanno invece approfittato della calma in gruppo per portare il gap rapidamente intorno ai 4 minuti. Lungo la salita Carapaz, Trantik, Soler e Bardet sono rientrati sui tre battistrada. A metà salita i 7 fuggitivi vantavano 1′40″ sul gruppetto dei contrattaccanti e 4′30″ sul plotone. A poco più di un km dallo scollinamento sui 7 di testa sono rientrati anche Tobias Johannessen, Kevin Geniets e il sorprendente Jasper Stuyven.

Proprio in cima alla salita (gpm vinto da Carapaz che si è così assicurato la vittoria della maglia a pois), in testa al gruppo sono mutati gli equilibri perchè, al posto della UAE che stava tenendo un passo non più infernale come ad inizio tappa, erano giunti gli uomini della Soudal, evidentemente decisi a non lasciare troppo margine ai fuggitivi. I 10 battistrada hanno però proseguito di comune accordo mantenendo un margine sempre superiore ai 4′. L’armonia davanti si è però interrotta lungo la penultima ascesa, quella che portava la carovana gialla a la Colmiane, grazie ad una serie di scatti di cui si sono resi protagonisti in particolare Mas e Soler. In cima al gpm (-37) il vantaggio dei 10 fuggitivi era sceso sotto i 3′. Tale gap è rimasto sostanzialmente inalterato fino ai piedi dell’ultima salita (-16).

Lungo l’ascesa finale Trantik si è messo a fare il ritmo, ponendosi al servizio di Keldermann, mentre Armirail ha rapidamente perso contatto, sorte poi condivisa anche da un sorprendente Stuyven e dallo stesso Trantnik una volta finito il suo lavoro. Ai -11 è arrivato lo scatto di un redivio Mas a cui il solo Carapaz è stato in grado di rispondere. Poco dietro è invece rimasto Bardet, che ha poi veleggiato a circa 15-20″ dai due battistrada. Più dietro vi erano invece Keldermann e Johannessen. Contemporaneamente dietro continuava il lavoro degli uomini della Soudal, in particolare con uno splendido Jan Hirt. Quando il ceco ha terminato il suo lavoro, in testa al gruppo è giunto Mikel Landa, il cui passo a ridotto il gruppo a meno di 10 unità: oltre all’iberico vi erano il compagno di squadra Evenepoel e poi Tadej Pogacar, Adam Yates e Joao Almeida (UAE Team Emirates), Jonas Vingegaard e Matteo Jorgenson (Visma | Lease a Bike), Giulio Ciccone (Lidl-Trek), Derek Gee (Israel-Premier Tech) e Santiago Buitrago (Bahrain-Victorius). Il colombiano ha però mollato ben presto, destino toccato ai -10 anche a Gee e Ciccone. Le accelarazioni di Landa hanno ben presto ridotto il gruppo a solo 6 corridori (Landa e Evenepoel, Pogacar e Almeida, Vingegaard e Jorgenson), mentre molti degli ormai ex-fuggitivi venivano inesorabilmente ripresi. Davanti invece Mas e Carapaz continuavano insieme, benchè intervallando momenti di collaborazione a scatti.

Intorno ai -8 è giunto il primo scatto di Remco Evenepoel a cui hanno subito risposto sia Pogacar che Vingegaard. Successivamente sono rientrati anche Almeida, Landa e Jorgenson, con quest’ultimo che ha poi alzato bandiera banca dopo poche centinaia di metri. Una nuova accelerazione del belga è giunta ai -5 e anche stavolta Vingegaard e Pogacar hanno immediatamente reagito. In questo caso però il danese non si è limitato a riprendere Evenepoel, ma ha a sua volta piazzato uno scatto violento a cui ha risposto solo Pogacar. Vingegaard ha continuato ad imporre un passo decisamente alto con la maglia gialla alla sua ruota. Il gap dai 2 battistrada si è così ridotto rapidamente fino al ricongiungimento avvenuto ai -3. Un chilometro dopo Mas ha alzato bandiera bianca, mentre un eroico Carapaz provava con tutte le forze residue a resistere ai due fuoriclasse. Evenpoel invece pagava già 25/30″ di ritardo. All’ultimo km però anche l’Ecuadoriano ha dovuto arrendersi lasciando la solita coppia sola in testa alla corsa. Vingegaard ha continuato a tirare, chiedendo di tanto in tanto un cambio a Pogacar. Lo sloveno è passato davanti ai -200 piazzando un’accelerazione devastante alla quale il danese non ha provato neanche a reagire.
Pogacar ha così concluso a braccia alzate per la quinta volta in questo Tour, precedendo Vingegaard di 7″. Poco dopo (a 23″) è giunto Carapaz. Quarta piazza per Evenepoel (a 53″) che ha preceduto Mas (1′07″), Almeida (1′28″), Jorgenson (1′33″), Landa (1′41″), Adam Yates (1′43″) e Bardet (1′52″).

La classifica generale vede ora Pogacar in testa con 5′14″ su Vingegaard e 8′04″ su Evenepoel. Molto più distanti gli altri: Almeida è 4° a 16′45 davanti ad un rinato Landa (17′25″). Quindi troviamo Adam Yates a 21′11″ e Carlos Rodriguez a 21′12″. Chiudono la top ten provvisoria Jorgenson (a 24′26″), Gee a 24′50″ e Ciccone a 25′48″.

Domani è in programma l’ultima tappa, una cronometro di 33,7 km con partenza dal Principato di Monaco e arrivo a Nizza. I corridori dovranno affrontare due storiche salite della Parigi-Nizza, ovvero La Turbie (8.2 km al 5.7%) al km 11 e il Col d’Eze (1.6 km al 8.85) al km 17. Una lunga discesa accompagnerà poi i corridori verso il capoluogo della Costa Azzurra con il classico arrivo sulla Promenade des Anglais.

Pierpaolo Gnisci

Pokerissimo Pogacar (fonte: Getty Images)

Pokerissimo Pogacar (fonte: Getty Images)

20-07-2024

luglio 20, 2024 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

TOUR DE FRANCE

Lo sloveno Tadej Pogačar (UAE Team Emirates) si è imposto anche nella ventesima tappa, Nizza – Col de la Couillole, percorrendo 132.8 Km in 4h04′22″, alla media di 32.607 Km/h. Ha preceduto di 7″ il danese Jonas Vingegaard (Team Visma | Lease a Bike) e di 23″ l’ecuadoriano Richard Carapaz (EF Education – EasyPost). Miglior italiano Giulio Ciccone (Lidl – Trek), 13° a 2′52″. Pogačar è ancora in maglia gialla con 5′14″ su Vingegaard e 8′04″ sul belga Remco Evenepoel (Soudal Quick-Step). Miglior italiano Ciccone, 10° a 25′48″

GIRO CICLISTICO DELLA VALLE D’AOSTA – MONT BLANC (Under23)

Il belga Jarno Widar (Lotto Dstny Development Team) si è imposto nella quarta tappa, Saint-Vincent – Champoluc, percorrendo 163.1 Km in 4h30′34″, alla media di 36.169 Km/h. Ha preceduto di 9″ il kazako Ilkhan Dostiyev (Astana Qazaqstan Development Team) e di 10″ il cileno Vicente Rojas (VF Group – Bardiani CSF – Faizanè). Miglior italiano Ludovico Crescioli (Team Technipes #inEmiliaRomagna), 4° a 4′10″. Widar è il nuovo leader della classifica con 2′20″ su Rojas e 4′04″ su Crescioli

VISEGRAD 4 BICYCLE RACE – GP CZECH REPUBLIC

Il ceco Martin Voltr (Pierre Baguette Cycling) si è imposto nella corsa ceca, circuito di Brno, percorrendo 190.5 Km in 4h31′54″, alla media di 42.038 Km/h. Ha preceduto di 51″ l’ungherese Barnabás Peák (Adria Mobil) e di 1′05″ il polacco Paweł Szóstka (Lubelskie Perła Polski). Non ha concluso la corsa l’unico italiano in gara, Jacopo Colladon (Team Novo Nordisk Development)

BALOISE LADIES TOUR

Terza tappa suddivisa in due semitappe.

L’olandese Lorena Wiebes (Team SD Worx – Protime) si è imposta nella prima semitappa, circuito di Zwevegem, percorrendo 66 Km in 1h28′52″, alla media di 44.561 Km/h. Ha preceduto allo sprint la connazionale Charlotte Kool (Team Dsm-Firmenich PostNL) e la polacca Daria Pikulik (Human Powered Health). Miglior italiana Sara Fiorin (UAE Development Team), 4°. La tappa doveva misurare 94.7 Km ma è stata accorciata di quasi 29 Km, tagliando il circuito finale, a causa di una caduta di massa avvenuta a 11 Km dalla partenza e che ha costetto l’organizzazione a sospendere la corsa per quasi un’ora. La Wiebes è ancora leader della classifica con 6″ sulla Kool e 21″ sulla statunitense Pfeiffer Georgi (Team Dsm-Firmenich PostNL). Miglior italiana Rachele Barbieri (Team Dsm-Firmenich PostNL), 5° a 24″.

La Wiebes si è imposta nella seconda semitappa, circuito a cronometro di Zwevegem, percorrendo 11 Km in 14′53″, alla media di 44.34 Km/h. Ha preceduto di 15″ la belga Marion Norbert Riberolle (Fenix-Deceuninck Development Team) e di 17″ la connazionale Thalita de Jong (Lotto Dstny Ladies). Miglior italiana Ilaria Sanguineti (Lidl – Trek), 29° a 51″. La Wiebes è ancora leader della classifica con 44″ sulla Georgi e 45″ sulla De Jong. Miglior italiana Rachele Barbieri (Team Dsm-Firmenich PostNL), 20° a 1′22″.

LA PÉRIGORD LADIES

L’australiana Josie Talbot (Cofidis Women Team) si è imposta nella corsa francese, Base Départementale de Rouffiac – Boulazac-Isle-Manoire, percorrendo 109.6 Km in 3h03′21″, alla media di 35.866 Km/h. Ha preceduto allo sprint la belga Margot Vanpachtenbeke (VolkerWessels Women’s Pro Cycling Team) e l’olandese Nina Buijsman (FDJ – SUEZ). Miglior italiana Elena Pirrone (Roland), 5°.

LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): NIZZA – COL DE LA COUILLOLE

luglio 20, 2024 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

L’ultimo round montano del Tour 2024 si disputa su strade ben note al gruppo. Le tre principali salite sulle quali è imperniato il tracciato in questi ultimi anni sono state con frequenza inserite nel tracciato della Parigi-Nizza, accogliendo a turno l’arrivo di tappa

Siamo arrivati al penultimo capitolo del Tour 2024, delineato da una tappa d’alta montagna che può quasi essere considerata un clone della frazione terminata a Isola 2000, nononostante oggi non si salirà mai in altissima quota, con il tetto della tappa fissato ai 1678 metri del Col de la Couillole, sede del traguardo. Come nella frazione di ieri ci si troverà a pedalare su salite non eccezionalmente difficili ma lunghe e dunque più selettive del lecito a causa del progessivo accumularsi delle fatiche dopo tre settimane di corsa. Si tratterà di ascese poco abituali per il Tour, almeno in tempi recenti, ma molto conosciute in gruppo, sia perchè diversi corridori risiedono nel vicino Principato di Monaco (a partire dalla maglia gialla Tadej Pogacar), sia perchè negli ultimi anni le tre salite principali sulle quale è strutturato il percorso hanno a turno ospitato diversi arrivi in salita della Parigi-Nizza, la corsa a tappe che a marzo anticipa la Milano-Sanremo assieme alla coeva Tirreno-Adriatico. Affrontati subito dopo la partenza da Nizza i facili Col de Nice (4.6 Km al 5.2%) e Col de Braus (10.2 Km al 6.3%), ci si arrampicherà per prima cosa verso i 1607 metri del Col de Turini, l’ascesa più lunga della tappa (20.8 Km al 5.7% con gli ultimi 12 Km al 6.7%), al termine della quale alla Parigi-Nizza si sono imposti il colombiano Daniel Martínez nel 2019 e lo sloveno Primoz Roglic nel 2022. Sette chilometri al 7.1%, tanto misura il successivo Col de la Colmiane (1500 metri), presso la cui sommità si trova la stazione di sport invernali di Valdeblore, dove la “Corsa al sole” ha fatto scalo in tre occasioni negli ultimi 6 anni con frazioni rispettivamente vinte dal britannico Simon Yates (2018), dal colombiano Nairo Quintana (2020) e dal citato Roglic (2021). Senza soluzione di continuità arriveranno i 16 Km conclusivi al 7.1% verso il Col de la Couillole, nel cui “curriculum” figurano altri due approdi della Parigi-Nizza, che portano la firma dell’australiano Richie Porte (2017) e del dominatore di questo Tour: lassù Pogacar, infatti, si è imposto lo scorso anno, in una edizione della corsa pure disputata sotto l’insegna del corridore sloveno, che vinse altre due tappe e la classifica finale con 53″ di vantaggio sul francese David Gaudu e 1′39″ sul grande sconfitto del Tour 2024, il danese Jonas Vingegaard.

METEO TOUR

Nizza : nubi sparse, 29°C (percepiti 31°C), vento moderato da S (6-22 Km/h), umidità al 63%
Sospel (Km 35.9): nubi sparse, 30°C (percepiti 32°C), vento moderato da S (11-31 Km/h), umidità al 53%
Col de la Colmiane (GPM – Km 95.9): nubi sparse, 24°C (percepiti 26°C), vento moderato da S (11-47 Km/h), umidità al 48%
Col de la Couillole*: sereno, 28°C, vento moderato da S (8-43 Km/h), umidità al 44%

* previsioni relative al centro di Roubion (1320 metri), dal quale si transita a 6 Km dall’arrivo (1678 metri)

GLI ORARI DEL TOUR

13.15: inizio diretta su Eurosport
13.55: partenza da Nizza
14.35-14.45: GPM del Col de Braus
14.45: inizio diretta su Rai2
14.55-15.05: inizio salita del Col de Turini
15.35-15.55: GPM del Col de Turini
16.10-16.30: traguardo volante di Saint-Martin-Vésubie e inizio salita del Col de la Colmiane
16.20-16.45: GPM del Col de la Colmiane
16.40-17.05: inizio salita finale
17.15-17.45: arrivo al Col de la Couillole

RASSEGNA STAMPA

Italia

Pogacar, così fai proprio paura: ridicolizza tutti a Isola 2000, vince per la 4ª volta e chiude il Tour

Gazzetta dello Sport

Slovenia

Pogačar v svojem slogu do četrte etapne zmage, Vingegaard do solz (Pogačar nel suo stile alla quarta vittoria di tappa, Vingegaard alle lacrime)

Delo

Danimarca

Med et vildt finaleridt cementerer Pogacar sin status som Tour-konge (Con una corsa finale sfrenata, Pogacar consolida il suo status di re del Tour)

Politiken

Regno Unito

Tadej Pogacar crushes rivals to all but seal Giro d’Italia-Tour de France double (Tadej Pogacar schiaccia i rivali fino a sigillare la doppietta Giro d’Italia-Tour de France)

The Daily Telegraph

Francia

Et Pogacar s’Isola (E Pogacar si isola)

L’Équipe

Spagna

Pogacar no tiene piedad (Pogacar non ha pietà)

AS

Belgio

Pogacar bezorgt Visma-Lease a Bike nieuwe kater met vierde ritzege, Evenepoel valt tevergeefs Vingegaard aan (Pogacar dà una nuova sbornia a Visma-Lease a Bike con la quarta vittoria di tappa, Evenepoel attacca invano Vingegaard)

Het Nieuwsblad

Paesi Bassi

Imponerende Pogacar verpest feestje Visma en wint weer (L’imponente Pogacar rovina il partito di Visma e vince ancora)

De Telegraaf

Germania

Pogacar dominiert weiter: Tagessieg und Vorsprung ausgebaut (Pogacar continua a dominare: vittoria di giornata e vantaggio allungato)

Kicker

Stati Uniti

Pogacar moves closer to a 3rd Tour de France title after dominant win in the mountains (Pogacar si avvicina al terzo titolo del Tour de France dopo la vittoria dominante in montagna)

The Washington Post

Colombia

¡Nadie puede con Pogacar! Otra vez ganó impresionante etapa en el Tour de Francia (Nessuno può farlo con Pogacar! Ancora una volta ha vinto una tappa impressionante al Tour de France)

El Espectador

Ecuador

Richard Carapaz ​lidera la montaña en el Tour de Francia (Richard Carapaz guida la montagna nel Tour de France)

El Universo

Australia

Pogacar masterclass leaves Tour de France at his mercy (La masterclass di Pogacar lascia il Tour de France alla sua mercé)

The West Australian

TOURALCONTRARIO

Ordine d’arrivo della diciannovesima tappa, Embrun – Isola 2000

1° Mark Cavendish
2° Cees Bol s.t.
3° Davide Ballerini s.t.
4° Harm Vanhoucke a 7″
5° Matej Mohoric a 38″

Classifica generale

1° Davide Ballerini
2° Mark Cavendish a 1′03″
3° Jarrad Drizners a 5′44″
4° Cees Bol a 13′49″
5° Luca Mozzato a 20′20″

I MISTERI DELLA CASSAPANCA

L’angolo degli strafalcioni dei telecronisti

Cassani: “Trentuntanni fa”
Cassani: “Possiamo solo fare i complimenti a tutto quello che sta facendo”
Rizzato: “Carapaz è nato sfiorando i 3000 metri sul livello del mare”
Garzelli: “Per quanto rigarda i velocisti”
Garzelli: “A Parigi volata non c’è” (anche perché quest’anno non si arriva a Parigi)
Rizzato: “Allenare specificamente le lunghe salite”
Rizzato: “Guarda sempre verso l’altro” (l’alto)
Televideo: “L’americano viene ripreso ai -9 Km proprio da Pogacar” (Pogacar è partito ai -9 e ha ripreso Jorgenson a 2 Km dall’arrivo)

CASA RICORDI: TOUR DE FRANCE 1948

La partenza del Tour da Firenze ci riporta con la memoria al Tour del 1948, l’ultimo dei due vinti dal fiorentino Gino Bartali, conquistato nei drammatici giorni dell’attentato al leader del Partito Comunista Italiano Palmiro Togliatti. Riviviamo quei giorni attraverso i titoli del quotidiano “La Stampa”

23 LUGLIO 1948 – 19a TAPPA: METZ – LIEGI (249 Km)

SETTIMA VITTORIA DI BARTALI

Più forte che mai la “maglia gialla”

Dopo aver rintuzzato un attacco di Robic in salita, il campione italiano si impone in volata a Liegi – Il vantaggio in classifica ancora aumentato

Serie di tornanti verso il Col de la Couillole e l’altimetria della ventesima tappa (www.nutri-cycles.com)

Serie di tornanti verso il Col de la Couillole e l’altimetria della ventesima tappa (www.nutri-cycles.com)

VISMA PIANO B, MA TADDEO FA IL CANNIBALE

luglio 19, 2024 by Redazione  
Filed under News

La Visma manda in fuga quelli che dovrebbero essere gli ultimi uomini di Vingegaard e, nel finale, Jorgenson stacca anche scalatori puri come Carapaz e Yates, ma la maglia gialla parte a 8 km dall’arrivo senza nemmeno alzarsi sui pedali. Evenepoel e Vingegaard non tentano neppure di rispondere e il belga fa il suo ottimo ritmo che il danese sembra abbia fatto fatica a seguire.

Molti si sono chiesti se la fuga di Wilco Kelderman e Matteo Jorgenson fosse preordinata ad un attacco da lontano di Jonas Vingegaard (Visma) oppure finalizzata a vincere la prima vera tappa alpina.
Non si trattava di un tappone nel senso classico del termine, perché il ridottissimo chilometraggio non consente di definirla tale, ma si trattava certamente di una frazione durissima, con 3 salite sopra i 2000 metri, e una di queste sfiorava addirittura i 3000.
Salite storiche, il punto più alto del Tour nonché valico carrozzabile più alto d’Europa: una tappa come questa era ovviamente molto ambita e quindi si poteva ben ritenere che la Visma corresse per la tappa. In realtà, il direttore sportivo, dopo la tappa, ha confermato che il piano era quello di lanciare un attacco sulla Bonette con Vingegaard per trovarsi sulla strada i due migliori uomini in salita. I piani, però, sono cambiati quando il danese ha comunicato di non sentirsi al massimo e ha quindi preferito lasciare che Kelderman lavorasse per Jorgenson, che infatti è andato molto vicino al colpaccio.
Vedendo poi come è andata la tappa per Vingegaard si è capito che forse non si è trattato di una semplice giornata no, poichè il fuoriclasse danese forse comincia ad accusare la mancanza di una adeguata preparazione.
Le conseguenze di una tale situazione, specialmente se si cerca di forzare il rientro in bicicletta dopo un brutto infortunio, possono farsi sentire nella terza settimana, laddove manca il fondo che si allena solo con la continuità.
Del resto, quando Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) ha alzato il ritmo, non gli è stato nemmeno necessario alzarsi sui pedali o fare quella rasoiata violenta che era stata necessaria a dare 8 secondi al danese in cima al Galibier.
Il divario tra i due, che all’inizio sembrava molto ridotto, è andato crescendo nel corso del Tour e ora il capitano della Visma dovrà anche guardarsi dagli attacchi di Remco Evenepoel (Soudal Quick-Step), che sembra cominciare a pensare con bramosia alla possibilità di issarsi sulla piazza d’onore.
Taddeo è semplicemente di un altro pianeta. Al termine del Giro d’Italia si era commentata la pochezza degli avversari, finiti a 10 minuti, ma va anche detto che, anche al Tour con tutti i migliori ciclisti del mondo, la musica non è molto diversa poiché ora Vingegaard si trova a oltre 5 minuti ed Evenepoel a oltre 7. E, se Pogacar decidesse di spingere al massimo anche nella due frazioni residue, la classifica finale potrebbe somigliare molto a quella del Giro.
Oggi si sono rivisti i distacchi degli anni 90 e dei primi 2000.
In un ciclismo che ci aveva abituati a vedere i big battagliare negli ultimissimi chilometri di salita per darsi pochi secondi l’un l’altro, Pogacar costringe un po’ tutti a cercare di far meglio. Quando è partito lui, infatti, anche Evenepoel ha alzato il ritmo e lui e Vingegaard sono rimasti da soli a 8 Km dall’arrivo. L’esatto contrario dei trenini modello Sky o Jumbo, nei quali l’ultimo uomo si spostava all’ultimo chilometro per propiziare lo sprint del capitano e nessuno osava uscire dallo schema prestabilito per timore di saltare.
Venendo alla cronaca odierna subito dopo il via ufficiale si forma un attacco in cui ci sono anche i due alfieri della Visma Kelderman e Jorgenson, che aderiscono al tentativo inaugurato da Christophe Laporte (Visma | Lease a Bike) e al quale si aggiungono Christopher Juul-Jensen (Team Jayco – AlUla), Michał Kwiatkowski (Ineos Grenadiers), Nicolas Prodhomme (Decathlon Ag2r La Mondiale), Jack Haig (Bahrain Victorious), Ilan Van Wilder (Soudal Quick-Step), Jai Hindley (Red Bull – Bora – Hansgrohe), Valentin Madouas (Groupama-FDJ), Neilson Powless (EF Education-EasyPost), Brent Van Moer (Lotto Dstny), Bryan Coquard (Cofidis), Davide Formolo e Oier Lazkano (Movistar), Cristián Rodríguez (Arkéa-B&B Hotels), Warren Barguil e Oscar Onley (Team dsm-firmenich PostNL), Magnus Cort e Jonas Abrahamsen (Uno-X Mobility), Mathieu Burgaudeau e Anthony Turgis (TotalEnergies).
All’inizio della salita del Vars si forma anche un contrattacco promosso da Richard Carapaz (EF Education – EasyPost), che si avvantaggia sul gruppo insieme a Egan Bernal (Ineos Grenadiers), Romain Bardet (Team Dsm-Firmenich PostNL) e Simon Yates (Team Jayco AlUla). La salita ovviamente fa le sue vittime e in vetta al Vars sono in nove a comporre la testa della corsa (Jorgenson, Kelderman, Carapaz, Simon Yates, Prodhomme, Onley, Van Wilder, Cristian Rodríguez e Hindley.)
Sulla salita verso gli oltre 2800 metri della Cima della Bonette il gruppo maglia gialla alza il ritmo e molti perdono contatto, mentre davanti restano Jorgenson, Kelderman, Rodríguez, Carapaz, Yates e Hindley con un vantaggio che continua a veleggiare sui 3 minuti.
Carapaz è il primo a transitare sul tetto del Tour e domani vestirà la maglia di miglior scalatore della Grande Boucle, la prestigiosa maglia a pois.
Il gruppo sceglie la prudenza in discesa e il vantaggio sale ma, quando prendono in mano la situazione prima Pavel Sivakov (UAE Team Emirates), poi Soler e infine Adam Yates, si capisce che Pogacar vuole andare a prendersi la tappa.
Davanti iniziano gli attacchi con Jorgenson che riesce a portarsi in testa da solo, seguito a qualche secondo da Carapaz, che sarà a sua volta raggiunto e staccato da Simon Yates.
Quando mancano 8 km all’arrivo ed il distacco è di 2′45″ la maglia gialla aumenta il ritmo senza neppure scattare e lascia tutti sul posto, andando a riprendere uno ad uno tutti i fuggitivi ed andando a vincere con l’inchino.
Evenepoel come al solito si difende con il ritmo, ma si accorge del fatto che Vingegaard resta incollato alla sua ruota e non sembra in grande giornata.
In un paio di occasioni il belga tenta di alzare i giri del motore, ma è già un gran passo in avanti per lui riuscire a resistere in tappe come questa.
Il danese non si fa staccare e conserva un buon margine sul terzo classificato, anche se non si tratta di un vantaggio del tutto rassicurante, specie considerando che l’ultima tappa sarà una cronometro individuale, gara che – anche se non pianeggiante – potrebbe sorridere alla maglia bianca.
Il distacco della coppia da Pogacar sarà di 1′42″ che, sommato all’abbuono, porta il distacco in generale del secondo a 5′03″ e quello del terzo a 7′01″.
E’ invece interessante notare che il quarto, il portoghese João Almeida (UAE Team Emirates) si trova già a 15 minuti di ritardo dallo sloveno.
Pogacar probabilmente avrà corso il Giro al risparmio, questo è vero, tuttavia quest’anno la sua superiorità è stata netta in entrambe le corse, probabilmente anche perché Vingegaard per forza di cose non è lo stesso dello scorso anno. Tuttavia Evenepoel, seppur molto migliorato, sembra ancora molto distante e dietro c’è l’abisso.

Benedetto Ciccarone

Sempre più cannibale: Pogacar si pappa anche il tappone di Isola 2000 (Getty Images)

Sempre più cannibale: Pogacar si "pappa" anche il tappone di Isola 2000 (Getty Images)

19-07-2024

luglio 19, 2024 by Redazione  
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TOUR DE FRANCE

Lo sloveno Tadej Pogačar (UAE Team Emirates) si è imposto nella diciannovesima tappa, Embrun – Isola 2000, percorrendo 144.6 Km in 4h04′03″, alla media di 35.55 Km/h. Ha preceduto di 21″ lo statunitense Matteo Jorgenson (Team Visma | Lease a Bike) e di 40″ il britannico Simon Yates (Team Jayco AlUla). Miglior italiano Giulio Ciccone (Lidl – Trek), 17° a 4′45″. Pogačar è ancora in maglia gialla con 5′03″ sul danese Jonas Vingegaard (Team Visma | Lease a Bike) e 7′01″ sul belga Remco Evenepoel (Soudal Quick-Step). Miglior italiano Giulio Ciccone (Lidl – Trek), 10° a 22′46″

GIRO CICLISTICO DELLA VALLE D’AOSTA – MONT BLANC (Under23)

Il britannico Joshua Golliker (Equipe continentale Groupama-FDJ) si è imposto nella terza tappa, Sarre – Pré Saint Didier (Verrand), percorrendo 129.5 Km in 3h44′23″, alla media di 34.628 Km/h. Ha preceduto di 10″ il colombiano Guillermo Juan Martinez (Q36.5 Continental Team) e di 56″ il belga Jarno Widar (Lotto Dstny Development Team). Miglior italiano Ludovico Crescioli (Team Technipes #inEmiliaRomagna), 4° a 56″. Crescioli è il nuovo leader della classifica con 6″ su Widar e 1′23″ sul belga Emiel Verstrynge (Alpecin-Deceuninck Development Team)

BALOISE LADIES TOUR

L’olandese Charlotte Kool (Team Dsm-Firmenich PostNL) si è imposta nella seconda tappa, circuito di Zulte, percorrendo 126.8 Km in 3h02′53″, alla media di 41.6 Km/h. Ha preceduto allo sprint la polacca Daria Pikulik (Human Powered Health) e l’italiana Sara Fiorin (UAE Development Team). L’olandese Lorena Wiebes (Team SD Worx – Protime) è ancora leader della classifica con 4″ sulla Kool e 15″ sulla britannica Pfeiffer Georgi (Team Dsm-Firmenich PostNL). Miglior italiana Rachele Barbieri (Team Dsm-Firmenich PostNL), 4° a 18″.

LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): EMBRUN – ISOLA 2000

luglio 19, 2024 by Redazione  
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Ecco il primo dei due tapponi alpini finale, durante i quali si ripercorreranno le salite che decisero le sorti del Giro d’Italia del 2016 a favore di Vincenzo Nibali. Come quel giorno si affronteranni i colli di Vars e della Bonette, mentre la salita verso la Lombarda sarà percorsa in gran parte, fino al traguardo di Isola 2000

Ricordate la tappa che decise il Giro d’Italia del 2016 con il ribaltone al vertice della classifica a ventiquattrore dalla conclusione e il definitivo passaggio della maglia rosa dalle spalle del colombiano Esteban Chaves a quelle di Vincenzo Nibali? Oggi i partecipanti al Tour ripercoreranno quasi fedelmente gran parte di quella frazione, che prese il via da Guillestre e terminò presso il santuario di Sant’Anna di Vinadio, pochi chilometri dopo esser rientrati in Italia, dove s’impose l’estone Rein Taaramäe. Come quel giorno la prima difficoltà altimetrica sarà il Col de Vars (2109 metri, 19 Km al 5.7%) che alla Corsa Rosa si affrontò subito dopo la partenza da Guillestre, località alla quale i corridori in gara al Tour giungeranno dopo aver percorsi 21 Km dal via da Embrun. Tornati nella valle dell’Ubaye – dove si trova il centro di Barcelonnette, sede d’arrivo della tappa disputata ieri – ci si ritroverà ai piedi della “Cima Coppi” dell’edizione 2024 della Grande Boucle, l’interminabile Cima della Bonette, nel complesso non durissima (la pendenza media è del 6.8%) ma che farà molto male per via della fatiche fin qui accumulate, per la sua lunghezza (23 Km) e per l’alta quota raggiunta, toccandosi allo scollinamento i 2802 metri sul livello del mare, una cinquantina di metri scarsi in più rispetto allo Stelvio, con una rampa finale di 900 metri al 10.3% che non fu percorsa nella tappa del Giro. Quest’ultima prevedeva, a questo punto, il rientro in Italia attraverso i 2351 metri del Colle della Lombarda, la cui ascesa sarà in gran parte percorsa anche dai partecipanti al Tour, che si fermeranno quasi 5 Km prima del valico, presso gli alberghi della stazione di sport invernali di Isola 2000. Fin lì saranno 16 Km al 7.1%, numeri che potrebbero provocare un terremoto in classifica e anche un corridore come l’attuale maglia gialla non potrà considerarsi nella proverbiale “botte di ferro”, nonostante il vantaggio sugli avversari da Tadej Pogacar: in passato lo sloveno ha già avuto episodi di sofferenza sulle salite alpestri e scottano ancora il ricordo dei quasi 6 minuti perduti nel tappone alpino di Courchevel lo scorso anno e dei tre lasciati per strada salendo verso il Col du Granon nel 2023.

METEO TOUR

Embrun : pioggia debole (0.1 mm), 28°C, vento moderato da SO (8-35 Km/h), umidità al 35%
Vars (Km 36.8): nubi sparse, 26°C, vento moderato da SO (8-31 Km/h), umidità al 32%
Cime de la Bonette (GPM – Km 87.5): sereno, 15°C , vento moderato da NO (20-26 Km/h), umidità al 33%
Isola 2000: sereno, 23°C (percepiti 25°C), vento forte da O (14-51 Km/h), umidità al 31%

GLI ORARI DEL TOUR

12.00: inizio diretta su Eurosport
12.30: partenza da Embrun
12.55-13.00: traguardo volante di Guillestre e inizio salita del Col de Vars
13.40-13.55: GPM del Col de Vars
14.00: inizio diretta su Rai2
14.05-14.25: inizio salita della Cime de la Bonette
15.05-15.35: GPM della Cime de la Bonette
15.45-16.20: inizio salita finale
16.25-17.05: arrivo a Isola 2000

RASSEGNA STAMPA

Italia

La fuga va, Campenaerts è perfetto e vince a Barcelonnette. Il gruppo arriva a 14′

Gazzetta dello Sport

Slovenia

Campenaerts je prišel v cilj 13 minut pred Pogačarjem (Campenaerts ha concluso con 13 minuti di vantaggio su Pogačar)

Delo

Danimarca

Snu belgier vinder Tour-etape efter lang dag i udbrud (Astuto belga vince la tappa del Tour dopo una lunga giornata di breakout)

Politiken

Regno Unito

Pogacar retains lead after Campenaerts pounces to win first Tour de France stage of career (Pogacar mantiene il comando dopo che Campenaerts si è avventato vincendo la prima tappa della carriera al Tour de France)

The Daily Telegraph

Francia

Campenaerts plus fort que Vercher (Campenaerts più forte di Vercher)

L’Équipe

Spagna

Lazkano lo volvió a intentar, Campenaerts lo logró al fin (Lazkano ci ha riprovato, alla fine Campenaerts ci è riuscito)

AS

Belgio

Weer een Belgische ritzege! Campenaerts klopt Kwiatkowski en sprint naar mooiste overwinning uit z’n carrière (Un’altra vittoria di tappa belga! Campenaerts batte Kwiatkowski e scatta verso la migliore vittoria della sua carriera)

Het Nieuwsblad

Paesi Bassi

Teleurstelling Van der Poel bij zege Campenaerts in Tour (La delusione di Van der Poel per la vittoria di Campenaerts al Tour)

De Telegraaf

Germania

“Zu viel investiert”: Ausreißer Zimmermann ohne Glück – Campenaerts unwiderstehlich (“Troppo investito”: un fuoriclasse Zimmermann senza fortuna – Campenaerts irresistibile)

Kicker

Stati Uniti

Campenaerts wins a 3-man sprint to take Tour de France stage as Pogacar keeps yellow jersey (Campenaerts vince uno sprint a tre per conquistare la tappa del Tour de France mentre Pogacar mantiene la maglia gialla)

The Washington Post

Colombia

Victor Campenaerts se quedó con la etapa 18 del Tour de Francia (Victor Campenaerts ha vinto la tappa 18 del Tour de France)

El Espectador

Ecuador

Así queda la clasificación general del Tour de Francia 2024 después de la etapa 18 con Richard Carapaz (Così si presenta la classifica generale del Tour de France 2024 dopo la tappa 18 con Richard Carapaz)

El Universo

Australia

Campenaerts ascends to landmark Tour stage victory (Campenaerts raggiunge la storica vittoria di tappa del Tour)

The West Australian

TOURALCONTRARIO

Ordine d’arrivo della diciottesima tappa, Gap – Barcelonnette

1° Søren Wærenskjold
2° Harm Vanhoucke a 9″
3° Daniel McLay a 12″
4° Luca Mozzato a 42″
5° Kevin Geniets a 2′00″

Classifica generale

1° Davide Ballerini
2° Mark Cavendish a 1′03″
3° Jarrad Drizners a 4′29″
4° Cees Bol a 13′49″
5° Luca Mozzato a 17′58″

I MISTERI DELLA CASSAPANCA

L’angolo degli strafalcioni dei telecronisti

Cassani: “Col de la Bonnette” (Bonette)
Rizzato: “Monossido di carbonico”
Cassani: “Questi primi chilometro”
Rizzato: “L’estremo sinistro della strada”
Rizzato: “Sta stringendo i denti non in condizioni perfette”
Pancani: “Nei giorni storti” (scorsi)
Cassani: “Campenaerts è stato quello che ha speso mero”
Garzelli: “E’ partito a una velocità abbastanza lento”
Borgato: “La Bonette, la strada asfaltata più alta d’Europa” (la più alta d’Europa è quella del Pico de Veleta, in Spagna, che arriva fino a 3384 metri di quota; la Bonette è in terza posizione, a quota 2802 metri)
Televideo RAI: “Kwiatowski” (Kwiatkowski)
Teletext TV Svizzera: “Barcelonette” (Barcelonnette)
Teletext TV Svizzera: “Co-prendevano ben 5 GPM”

CASA RICORDI: TOUR DE FRANCE 1948

La partenza del Tour da Firenze ci riporta con la memoria al Tour del 1948, l’ultimo dei due vinti dal fiorentino Gino Bartali, conquistato nei drammatici giorni dell’attentato al leader del Partito Comunista Italiano Palmiro Togliatti. Riviviamo quei giorni attraverso i titoli del quotidiano “La Stampa”

22 LUGLIO 1948 – 18a TAPPA: STRASBURGO – METZ (195 Km)

VITTORIA DI CORRIERI – IMMUTATA LA CLASSIFICA

Le ultime tappe del Tour

Isola 2000 e l’altimetria della diciannovesima tappa (isola2000.com)

Isola 2000 e l’altimetria della diciannovesima tappa (isola2000.com)

CAMPANE PER CAMPENAERTS, L’EX RECORDMAN DELL’ORA VINCE A BARCELONNETTE DOPO UN ANNO DI DIGIUNO

luglio 18, 2024 by Redazione  
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La diciottesima tappa del Tour 2024 riservava ai fuggitivi un’occasione da non perdere e così è stato. La maxifuga di oltre 30 ciclisti vede nel finale attacchi e contrattacchi con un terzetto di qualità che resta a giocarsi la vittoria. Nella volata a tre Victor Campenaerts (team Lotto Dstny) si impone su Matteo Vercher (Team TotalEnergies) e Michal Kwiatkowski (team INEOS Grenadiers). Domani primo dei due tapponi alpini con l’attesa di un nuovo duello tra Pogacar e Vingegaard

La diciottesima tappa del Tour 2024 parte da Gap e termina a Barcelonnette dopo 179.5 km. Sarà una giornata interessante che come ieri dovrebbe favorire la fuga mentre i big di classifica ‘riposeranno’ in vista del decisivo week end tra Alpi e Costa Azzurra. Non mancheranno i gpm da scalare – ben cinque e tutti di terza categoria – e già il Col du Festre dopo 30 km potrebbe essere decisivo per la formazione della fuga di giornata. Dopo i primi 20 km, tra attacchi e contrattacchi, Jasper Stuyven (Team Lidl Trek) iniziava a scalare in testa il Col du Festre con una decina di secondi di vantaggio sul gruppo maglia gialla. Il belga veniva ripreso e ricominciavano gli scatti in testa al gruppo. A circa metà dell’ascesa si staccavano una ventina di ciclisti tra cui spiccava il nome di Wout van Aert (Team Visma Lease a Bike) ma il gruppo reagiva nuovamente ed annullava questo nuovo tentativo. Oier Lazkano (Team Cofidis) scollinava in prima posizione sul gpm del Col de Festre posto al km 32.2. Oltre allo spagnolo facevano parte della maxi-fuga di oggi altri 35 ciclisti ovvero Alex Aranburu e Gregor Muhlberger (Team Movistar), Wout van Aert e Bart Lemmen (Team Visma Lease a Bike), Christopher Juul-Jensen e Michael Matthews (Team Jayco AlUla), Michal Kwiatkowski e Geraint Thomas (Team INEOS Grenadiers), Julien Bernard e Toms Skujins (Team Lidl Trek), Bruno Armirail, Dorian Godon e Nicolas Prodhomme (Team Decathlon AG2R La Mondiale), Wout Poels (Team Bahrain Victorious), Jai Hindley e Matteo Sobrero (Team BORA Hansgrohe), Valentin Madouas e Quentin Pacher (Team Groupama FDJ), Richard Carapaz, Ben Healy e Sean Quinn (Team EF Education EasyPost), Victor Campenaerts (Team Lotto Dstny), Hugo Houle e Kris Neilands (Team Israel Premier Tech), Guillaume Martin (Team Cofidis), Clement Champoussin e Raul Garcia Pierna (Team Arkea B&B Hotels), Louis Meintjes e Georg Zimmermann (Team Intermarchè Wanty), Frank van den Broek (Team DSM Firmenich PostNL), Tobias Halland Johannessen (Team Uno X Mobility), Steff Cras, Mathieu Burgaudeau, Jordan Jegat e Matteo Vercher (Team Total Energies). Lazkano scollinava in prima posizione sul gpm della Côte de Corps posta al km 57.5. Matthews vinceva il traguardo volante di Saint-Bonnet-en-Champsaur posto al km 84.3. Lazkano transitava in prima posizione sul successivo gpm del Col de Manse posto al km 97.3. Halland Johanness scollinava in prima posizione sul successivo gpm della Côte de Saint-Apollinaire posto al km 121. A 50 km dalla conclusione la tappa aveva ormai assunto una fisionomia evidente, con i fuggitivi che si sarebbero giocati la vittoria ed il gruppo maglia gialla che inseguiva – si fa per dire – a oltre 10 minuti di ritardo. Kwiatkowski scollinava in prima posizione sul quinto ed ultimo gpm di giornata, la Côte des Demoiselles Coiffées posta al km 139.1. Il ciclista polacco era tra i più attivi negli ultimi 30 km in leggero falsopiano. Attaccava insieme a Campenaerts ed a Vercher ed il terzetto di testa in breve tempo si avvantaggiava di una quarantina di secondi su un primo gruppo inseguitore formato da Lemmen, Skujins, Hindley, Neilands e Lazkano. I tre battistrava mantenevano il vantaggio sui diretti inseguitori dandosi regolarmente i cambi. Nonostante un allungo di Vercher a circa 1 km dall’arrivo, la vittoria si sarebbe giocata nella volata ristretta dove a prevalere era Campenaerts davanti a Vercher e Kwiatkowski. Il corridore belga, ex recordman dell’ora, tornava così a sorridore dopo un digiuno di vittorie lungo quasi un anno, iniziato dopo l’affermazione nella tappa a cronometro del Giro di Lussemburgo ottenuta a settembre del 2023. A 22 secondi di ritardo Skujins regolava il gruppetto degli inseguitori per la quarta posizione mentre chiudeva la top five Lazkano in quinta posizione. Il gruppo maglia gialla arrivava ad oltre un quarto d’ora di ritardo. Per Campenaerts è la prima vittoria stagionale mentre la classifica generale non cambia con Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) in maglia gialla davanti a Jonas Vingegaard (Team Visma Lease a Bike) e Remco Evenepoel (Team Soudal Quick Step). Domani la diciannovesima tappa offre il primo dei due tapponi alpini con Col de Vars, Cime de la Bonette e Isola 2000. Tre salite davvero impegnative che superano rispettivamente i 18, i 23 ed i 16 km. Torneranno di scena i big di classifica per un finale di Tour che si annuncia davvero entusiasmante.

Antonio Scarfone

Dopo una lunga fuga Tour de France 2024 Campenaerts precede i compagni davventura a Barcelonnette (foto Tim de Waele/Getty Images)

Dopo una lunga fuga Tour de France 2024 Campenaerts precede i compagni d'avventura a Barcelonnette (foto Tim de Waele/Getty Images)

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