02-04-2023

aprile 2, 2023 by Redazione  
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GIRO DELLE FIANDRE

Lo sloveno Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) si è imposto nella classica belga, Bruges – Oudenaarde, percorrendo 273.4 Km in 6h12′07″, alla media di 44.083 Km/h. Ha preceduto di 16″ l’olandese Mathieu van der Poel (Alpecin-Deceuninck) e di 1′12″ il danese Mads Pedersen (Trek-Segafredo). Miglior italiano Matteo Trentin (UAE Team Emirates), 10° a 2′49″

GIRO DELLE FIANDRE DONNE

La belga Lotte Kopecky (Team SD Worx) si è imposta nella classica belga, circuito di Oudenaarde, percorrendo 156.6 Km in 4h06′11″, alla media di 38.167 Km/h. Ha preceduto di 36″ l’olandese Demi Vollering (Team SD Worx) e l’italiana Elisa Longo Borghini (Trek-Segafredo)

THE PRINCESS MAHA CHAKRI SIRINDHORNS CUP TOUR OF THAILAND

L’australiano Dylan Sunderland (St George Continental Cycling Team) si è imposto nella seconda tappa, Kanchanaburi – Phra Nakhon Si Ayutthaya, percorrendo 179 Km in 3h52′08″, alla media di 46.267 Km/h. Ha preceduto l’indonesiano Terry Yudha Kusuma (nazionale indonesiana) e l’olandese Raymond Kreder (JCL Team UKYO). Nessun italiano in gara. Il mongolo Tegshbayar Batsaikhan (Roojai Online Insurance) è ancora leader della classifica con 38″ su Kusuma e 43″ sul giapponese Yuma Koishi (JCL Team UKYO)

VUELTA BANTRAB (Guatemala)

Il colombiano Miguel Ángel López (Team Medellin-EPM) si è imposto anche nella quinta ed ultima tappa, San Juan La Laguna – Patzún, percorrendo 98 Km in 3h26′27″, alla media di 28.481 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo spagnolo Oscar Sevilla (Team Medellin-EPM) e di 1′39″ il connazionale Marco Tulio Suesca (Movistar-Best PC). Nessun italiano in gara. Sevilla si impone in classifica con lo stesso tempo di López e 5′40″ su Suesca

TROFEO PIVA (Under 23)

L’italiano Giacomo Villa (Biesse-Carrera) si è imposto nella corsa italiana, circuito di Col San Martino, percorrendo 179.2 Km in 4h40′35″, alla media di 38.32 Km/h. Ha preceduto allo sprint gli italiani Alessio Martinelli (Green Project-Bardiani CSF-Faizanè) e Davide De Pretto (Zalf Euromobil Fior)

VOLTA LIMBURG CLASSIC, GROVES BATTE UN COLPO

aprile 1, 2023 by Redazione  
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Kaden Groves vince nella tempesta la classica neerlandese davanti a Van Gils e Eenkhoorn

Percorso duro, pietre e per di più tempo da lupi nel sud dei Paesi Bassi. La fuga se ne va sotto la pioggia pochi chilometri dopo il via, composta da Tim Marsman (Metec-Solarwatt p/b Mantel), Timo de Jong (VolkerWessels Cycling Team), Marien Bogerd (Allinq Continental Cycling Team), Pierre-Pascal Keup (Team Lotto-Kern Haus), Abraham Stockman (TDT-Unibet) e Julian Borresch (Saris Rouvy Sauerland Team).
Al km 40 di corsa accade il surreale: il gruppetto di testa prende la strada sbagliata uscendo dal percorso di gara, che viene così neutralizzata momentaneamente per ristabilire l’ordine. A prescindere dalle strade intraprese però, i fuggitivi non raggiungono mai più di 1 minuto di vantaggio permettendo ad avventori di giornata di provare il contrattacco dal plotone. Si susseguono dunque vari tentativi singoli di ricongiungimento, alcuni dei quali con successo aumentando volta volta le unità del gruppetto al comando.
Appurata l’impossibilità del rientro a ranghi compatti date le asperità planimetriche, altimetriche e meteorologiche, la Lotto oggi protagonista della rincorsa si fa da parte e decide al contrario di lanciare unità singole alla rincorsa. Se ne vanno così dal gruppo Milan Menten, Pascal Eenkhoorn e Maxim Van Gils, con al traino Dries De Bondt (Alpecin-Deceuninck) e Mathias Bregnhøj (Leopard TOGT Pro Cycling). Il gruppetto inseguitore trova l’accordo e riesce ben presto e rientrare sul folto drappello al comando della corsa.
Con i distacchi così ridotti si susseguono fasi molto confuse di corsa senza un vero padrone. Uno dei momenti di svolta della giornata è l’attacco della coppia Oscar Onley (Team DSM) e Kaden Groves (Alpecin-Deceuninck) dal gruppo: i due in poco tempo recuperano uno ad uno tutti gli attaccanti e si portano al comando. Ai -37 ci prova di nuovo Groves, oggi in grande spolvero, il quale riesce nell’obiettivo di ridurre ancora di più le unità del gruppo ma senza rimanere da solo. Compito che gli riesce – quasi – finalmente durante l’ascesa del Moerslag, ultima asperità di giornata: sulla sua ruota resta il solo Van Gils che strenuamente resisterà fin sul traguardo, con la duplice speranza di un rientro da dietro di un compagno di squadra in Lotto, e di giocarsi le proprie carte nella volata a 2. Vane entrambe alla prova dei fatti: l’australiano Groves è il più veloce e vince così la classica odierna. Chiude il podio l’altro deluso di giornata in Lotto Dsnty, Pascal Eenkhoorn.

Lorenzo Alessandri

Kaden Groves esulta a Limburg sotto la pioggia

Kaden Groves esulta a Limburg sotto la pioggia

01-04-2023

aprile 1, 2023 by Redazione  
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GRAN PREMIO MIGUEL INDURAIN

Lo spagnolo Ion Izagirre (Cofidis) si è imposto nella corsa spagnola, circuito di Estella, percorrendo 203.2 Km in 5h09′05″, alla media di 39.45 Km/h. Ha preceduto di 2″ il colombiano Sergio Higuita (BORA-hansgrohe) e di 13″ il danese Mattias Skjelmose Jensen (Trek-Segafredo). Miglior italiano Cristian Scaroni (Astana Qazaqstan Team), 10° a 32″

VOLTA LIMBURG CLASSIC

L’australiano Kaden Groves (Alpecin-Deceuninck) si è imposto nella corsa olandese, circuito di Eijsden, percorrendo 193.4 Km in 4h57′18″, alla media di 39.031 Km/h. Ha preceduto allo sprint il belga Maxim Van Gils (Lotto Dstny) e di 1′32″ l’olandese Pascal Eenkhoorn (Lotto Dstny). Miglior italiano Alberto Dainese (Team DSM), 41° a 14′08″

THE PRINCESS MAHA CHAKRI SIRINDHORNS CUP TOUR OF THAILAND
Il mongolo Tegshbayar Batsaikhan (Roojai Online Insurance) si è imposto nella prima tappa, circuito di Kanchanaburi, percorrendo 119.4 Km in 2h35′50″, alla media di 45.972 Km/h. Ha preceduto di 36″ il giapponese Yuma Koishi (JCL Team UKYO) e di 38″ l’indonesiano Terry Yudha Kusuma (nazionale indonesiana). Nessun italiano in gara. Batsaikhan è il primo leader della classifica con 43″ su Koishi e 46″ su Kusuma

VUELTA BANTRAB (Guatemala)

Il colombiano colombiano Miguel Ángel López (Team Medellin-EPM) si è imposto nella quarta tappa, Patulul – San Lucas Tolimán, percorrendo 116.5 Km in 3h07′41″, alla media di 37.244 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Juan Diego Alba (Movistar-Best PC) e spagnolo Oscar Sevilla (Team Medellin-EPM). Nessun italiano in gara. Sevilla è ancora leader della classifica con lo stesso tempo di López e 3′53″ sul guatemalteco Sergio Geovani Chumil (Hino-One-La Red-Tigo-Suzuki).

ION IZAGIRRE SULLE ORME DI MIGUEL INDURAIN. ALLO SPAGNOLO IL GP DEDICATO AL CAMPIONE NAVARRO

aprile 1, 2023 by Redazione  
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Ion Izagirre (Team Cofidis) vince il GP Miguel Indurain 2023 grazie ad un attacco che non lascia scampo agli avversari sul muro finale a circa 2 km dalla conclusione. Lo spagnolo ha la meglio su Sergio Higuita (Team BORA Hansgrohe) e Mattias Skjelmose Jensen (Team Trek Segafredo), entrambi distanziati di 2 secondi.

L’edizione 2023 del GP Miguel Indurain parte da Estella e si conclude a Estella dopo circa 204 km. Come al solito questa corsa serve di preparazione per il Giro dei Paesi Baschi che prenderà il via lunedì 3 Aprile e vedrà ai nastri di partenza molti ciclisti in gara oggi. Tra i più attesi si segnalano Sergio Higuita (Team BORA Hansgrohe), Mattias Skjelmose Jensen (Team Trek Segafredo), Andreas Kron (Team Lotto Dstny) e una consistente ‘flotta’ di ciclisti spagnoli tra cui spiccano Alex Aranburu e Gonzalo Serrano (Team Movistar), Marc Soler (UAE Team Emirates) e Ion Izagirre (Team Cofidis), per citarne alcuni. Assente invece Warren Barguil, che vinse lo scorso anno grazie ad una volata ristretta. Il percorso, piuttosto esigente, è caratterizzato da diverse salite, non durissime, ma che spezzeranno continuamente il ritmo e che saranno trampolino di lancio ideale per i vari attacchi, specialmente nelle fasi calde della corsa. La fuga di giornata, partita intorno al km 20, era composta da quattro ciclisti: Alessandro Fancellu (Team EOLO-Kometa), Xavier Canellas (Team Electro Hiper Europa), Mikel Bizkarra (Team Euskaltel Euskadi) e Matyas Kopecky (Team Novo Nordisk). Sotto il forcing prima dell’UAE Team Emirates e del Team Movistar, e successivamente del Team EF Education First, il gruppo principale diminuiva progressivamente il ritardo sui fuggitivi, che tra l’altro iniziavano a perdere pezzi. Il primo a rialzarsi era infatti Fancello, seguito poco più tardi da Kopecki e Bizkarra. Il gruppo si ricompattava a circa 30 km dalla conclusione e subito ricominciavano i nuovi attacchi, i primi dei quali erano portati da Luis Leon Sanchez (Team Astana Qazaqstan) e Nelson Oliveira (Team Movistar). La coppia si avvantaggiava di qualche decina di secondi e restava in avanscoperta una decina di km, dopodichè l’inseguimento del gruppo aveva la meglio e Sanchez e Oliveira venivano ripresi a 13 km dalla conclusione. L’Alto Ibarra, a poco più di 2 km dalla conclusione, risultava decisivo, con Ion Izagirre (Team Cofidis) che accelerava e staccava Sergio Higuita. Lo spagnolo scollinava per primo e dava tutto nella breve discesa che portava al traguardo di Estella. Izagirre vinceva con 2 secondi di vantaggio su Higuita mentre terzo era Mattias Skjelmose Jensen, anche lui a 2 secondi di ritardo. Chiudevano la top five Andreas Kron in quarta posizione e Roger Adrià in quinta posizione. Nella top ten si segnalava il decimo posto di Christian Scaroni (Team Astana Qazaqstan), primo italiano all’arrivo. Izagirre ottiene la prima vittoria stagionale e si candida ad essere un uomo da osservare molto attentamente al prossimo Giro dei Paesi Baschi.

Antonio Scarfone

Ion Izagirre vince il GP Indurain 2023 (foto: David Ramos/Getty Images)

Ion Izagirre vince il GP Indurain 2023 (foto: David Ramos/Getty Images)

31-03-2023

aprile 1, 2023 by Redazione  
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LA ROUTE ADÉLIE DE VITRÉ

Il norvegese Fredrik Dversnes (Uno-X Pro Cycling Team) si è imposto nella corsa francese, circuito di Vitrè, percorrendo 197.8 Km in 4h44′56″, alla media di 41.652 Km/h. Ha preceduto di 5″ il francese Kévin Vauquelin (Team Arkéa-Samsic) e di 43″ il francese Louis Barré (Team Arkéa-Samsic). Miglior italiano Luca Mozzato (Team Arkéa-Samsic), 6° a 43″.

VUELTA BANTRAB (Guatemala)

Il colombiano Javier Jamaica (Team Medellin-EPM) si è imposto nella terza tappa, Tactic – Guastatoya, percorrendo 113.5 Km in 2h28′37″, alla media di 45.823 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Yeison Sebastian Reyes (Team Medellin-EPM) e il guatemalteco Sergio Geovani Chumil (Hino-One-La Red-Tigo-Suzuki). Nessun italiano in gara. Lo spagnolo Oscar Sevilla (Team Medellin-EPM) è ancora leader della classifica con lo stesso tempo del colombiano Miguel Ángel López (Team Medellin-EPM) e 3′50″ su Chumil

APRILE, C’È GIÀ ARIA DI GIRO

marzo 31, 2023 by Redazione  
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Aprile è il mese delle classiche del nord ma c’è chi già pensa al Giro. E fa bene perché la Corsa Rosa scatterà il 6 maggio e bisogna mettere a punto le cilindrate in vista della “festa di maggio”, come il giornalista milanese Orio Vergani definì quella che oggi gli organizzatori hanno ribattezzato “La corsa più dura del mondo nel paese più bello del mondo”. Per arrivarci con i motori rodati a puntino bisognerà inevitabilmente andare a fare il “tagliando” in una delle corse a tappe che punteggiano il mese di aprile e in questo i corridori avranno l’imbarazzo della scelta: Giro dei Paesi Baschi o Giro di Sicilia?  Tour of the Alps o Giro di Romandia?

Lo spettacolo offerto qualche giorno fa da Primoz Roglic e Remco Evenepoel al Giro di Catalogna fa già venir la voglia d’esser teletrasportati al 6 maggio, quando la Corsa Rosa scatterà dall’Abruzzo e i due corridori saranno le principali “stelle” al via. In attesa del Giro d’Italia gli appassionati non rimarranno a bocca asciutta perché il mese d’aprile non è soltanto quello delle grandi classiche del nord – Fiandre e Roubaix, Freccia, Amstel e Liegi – ma prevede anche lo svolgimento di una serie di brevi corse a tappe nelle quali l’aroma del Giro si respira dietro ogni curva. Per gli sfidanti dei due assi è, infatti, arrivato il momento di mettere a punto i motori, come avviene ogni anno prima di una grande corsa a tappe. Così, se chi punta al Tour prima va a fare il “tagliando” al Delfinato o al Giro di Svizzera, chi intende far bella figura al Giro ha l’imbarazzo della scelta grazie alle quattro corse a tappe che si succedono nel corso del mese, una in meno rispetto alle ultime stagioni a causa dello slittamento dalla primavera all’autunno del Giro di Turchia a causa del tremendo terremoto che recentemente ha colpito lo stato asiatico.

Tra il 3 e l’8 aprile saranno ancora le strade spagnole a far da palcoscenico alle grandi manovre in vista della Corsa Rosa con la 62a edizione del Giro dei Paesi Baschi, che quest’anno presenterà un paio di novità nel percorso per l’assenza della tappa a cronometro e dell’arrivo in salita al Santuario di Arrate, presenza fisse nella corsa iberica rispettivamente dal 1970 e dal 2009. Si comincerà con la meno impegnativa tra le cinque tappe in programma, 165 Km per andare da Vitoria-Gasteiz a Labastida con tanti saliscendi negli ultimi 65 Km che non dovrebbero impedire l’arrivo in volata, anche se strada facendo il gruppo dovrebbe sfilacciarsi e parecchi sprinter rimanere esclusi dai giochi per la vittoria. Anche la successiva Viana – Leitza potrebbe proporre un arrivo di gruppo, stavolta con un plotone ancora più ridotto nei ranghi per la presenza negli ultimi 15 Km della salita di Arkiskil, lunga ma dolcissima nelle pendenze, mentre nei tratti precedenti s’incontreranno altre quattro ascese, la più difficile delle quali è quella di Saldias (2.3 Km all’8.9% con un muro iniziale di 1000 metri al 12.7%), da affrontare a 46 Km dall’arrivo. I corridori che ambiranno a “usurpare” al colombiano Daniel Felipe Martínez il titolo di vincitore uscente della corsa cominceranno a sgomitare il giorno dopo nel finale della tappa che da Errenteria condurrà ad Amasa-Villabona, i cui ultimi 16 Km saranno movimentati da quattro brevi muri da affrontare in serie: il primo è quello di Azibar (1500 metri al 9.7%), immediatamente seguito da quelli del cimitero di Zizurkil (un chilometro al 10%) e di Aduna (700 metri all’8.8%, valido come traguardo volante), mentre il più impegnativo sarà quello che condurrà al traguardo, 1.1 Km al 9.4% con i quattrocento metri conclusivi caratterizzati da una vertiginosa pendenza massima del 26%. Interamente in circuito si svolgeranno le rimanenti frazioni, con la terzultima che si disputerà a Santurtzi e avrà il suo momento clou a 22 Km dall’arrivo, quando i corridori si troveranno ai piedi della cosiddetta Asturiana, salita di 7.5 Km al 6.3% che presenta le pendenze più croccanti nei primi 4 Km (media dell’8.8%). L’indomani la carovana si sposterà ad Amorebieta, cittadina che a luglio ospiterà la partenza della terza tappa del Tour de France e attorno alla quale è stato disegnato un tracciato clone di quello della frazione di Amasa-Villabona, con un’altra piccola serie di muri inseriti a ridosso del traguardo, resi ancora più selettivi dalla ristrettezze delle carreggiate. L’ultima sarà la tappa regina della corsa e, pur non proponendo l’arrivo in vetta, ruoterà ancora attorno alla tradizionale salita diretta al santuario della Virgen de Arrate, che sarà affrontata dall’impegnativo versante detto Krabelin, 5 Km al 9.5% che costituiranno una delle sei ascese della frazione di Eibar, 138 Km privi di tratti nei quali tirare il fiato e che presenteranno anche la non meno dura ascesa di Izua (4 Km al 9.1%).

La settimana successiva si correrà la prima delle due corse a tappe italiane del mese, il Giro di Sicilia (11-14 aprile), che anche quest’anno presenterà l’Etna come giudice di una corsa che scatterà da Marsala con una prima tappa diretta ad Agrigento. Il traguardo nella città della Valle dei Templi sarà posto al termine di una salita di 3.7 Km al 5.3%, la stessa che fu affrontata nel finale della seconda tappa del Giro del 2020, vinta da Diego Ulissi, che regolò in volata il tre volte campione del mondo Peter Sagan e il danese Mikkel Frølich Honoré mentre quel che rimaneva del gruppo selezionato dalla salita, poco più di 50 corridori, piombò sulla linea d’arrivo con 5 secondi di ritardo. Volata certa il giorno dopo al termine della Canicattì – Vittoria, la più semplice tra le quattro frazioni in programma, mentre più complicato sarà per gli sprinter resistere nel finale della Enna – Termini Imerese che, dopo l’attraversamento della catena delle Madonie – che si concluderà a un’ottantina di chilometri dall’arrivo – e un lungo tratto pianeggiante in riva al Tirreno, terminerà in vetta a una salita di 1200 metri al 6.3% nel corso della quale una serie di cinque tornanti causerà altrettanti e inevitabili rallentamenti. Come al Giro dei Paesi Baschi, anche al Giro di Sicilia si disputerà per ultima la tappa regina, quella dell’ascesa all’Etna, che sarà affrontata dal versante di Linguaglossa (la cosiddetta “Mareneve”, quasi 18 Km al 6.1%) nel corso della Barcellona Pozzo di Gotto – Giarre, frazione che proporrà nel tracciato anche le salite di Floresta e di Scorciavacca (10.1 Km al 6.4%), quest’ultima palcoscenico il primo ottobre del 2021 dell’ultima impresa vincente della carriera di Vincenzo Nibali-

Dall’Appennino Siculo le attenzioni degli appassionati si sposteranno quindi alla catena alpina per l’edizione 2023 del Tour of the Alps (17-21 aprile), la corsa che fino a qualche stagione fa si chiamava Giro del Trentino e che ha cambiato nome da quando è stata coinvolta nell’organizzazione anche l’Austria. Sarà quest’ultima a ospitare la tappa d’apertura, subito impegnativa (come nelle più recenti edizioni non ci saranno tappe destinate ai velocisti) perché dopo la partenza da Rattenberg prevede l’arrivo in salita ad Alpbach, percorsa un’ascesa finale di 6.2 Km al 4.8% (ultimi 1000 metri al 9%) che sarà preceduta di una decina di chilometri da quella più ripida della Kerschbaumer Sattel (5 Km al 10%). La seconda e la terza frazione saranno quelle più difficili e la prima di questa scatterà da Reith im Alpbachtal per entrare in Italia dal Brennero e affrontare nel finale la lunga salita verso l’Altopiano del Renon, suddivisa da due brevi discese in tre distinti tratti, con i primi 4.5 Km al 7.8%, i 6 Km centrali al 7.1% e gli ultimi 1400 metri al 3.4% per andare al traguardo, previsto sulla pista di pattinaggio su ghiaccio della Ritten Arena. Un altro arrivo in quota, ben più difficile, è previsto il giorno successivo quando si ripartirà dalla zona del Renon alla volta di Brentonico, dove l’arrivo sarà giudicato ai 1315 metri del Passo di San Valentino, affrontato dallo stesso versante (15.2 Km al 7.2%) che due anni fa fu inserito al Giro d’Italia nel finale del tappone della Sega di Ala, quello dell’inattesa crisi in salita della maglia rosa Egan Bernal. Le Dolomiti faranno da scenario alle fasi conclusive della successiva Rovereto – Predazzo, tappa che prevede subito dopo la partenza la salita più difficile di giornata (Passo del Sommo, 16 Km al 7.3%) mentre decisamente meno impegnative saranno le successive ascese al Lago di Santa Colomba (7.2 Km al 6.8%), a una sessantina di chilometri dal via, e al Passo di Pramadiccio (9.6 Km al 6.3%), da scalare a 16 Km dal traguardo. Si tornerà, infine, in Alto Adige per la conclusiva tappa che da Cavalese condurrà a Brunico, niente affatto una classica passerella di fine corse perché a 22 Km dall’arrivo si dovrà salire fino a Riomolino affronta una salita di 6 Km che presenta una pendenza media del 11%.

L’ultimo pit-stop prima della Corsa Rosa sarà il Giro di Romandia (25-30 aprile), corsa che i futuri “girini” spesso preferisco evitare perché si conclude troppo a ridosso della partenza del Giro e si corre il rischio di presentarsi al via troppo affaticati. Quest’anno, però, al Giro è stato aumentato il numero dei chilometri da percorrere contro il tempo e la corsa elvetica sarà l’unica tra quelle del mese di aprile a proporne nel tracciato (sono previste ben due cronometro in una corsa di soli sei giorni) e questo potrebbe invogliare la presenza di corridori che poi ritroveremo sulle strade italiane (e, se non cambierà programma, tra i big al via del Romandia dovrebbe esserci Damiano Caruso). Si comincerà con la prima delle due cronometro, un prologo lungo poco più di 7 Km da percorrersi sulle pianeggianti strade di Port-Valais. Da Crissier scatterà la successiva tappa diretta a Le Sentier, la prima delle due favorevoli ai velocisti per la totale assenza di difficoltà negli ultimi 60 Km. Il mattino successivo la carovana del Romandia traslocherà in Francia per il via della terza tappa da Morteau, lasciata la quale si rientrerà in Svizzera per arrivare a La-Chaux-de-Fonds dopo un percorso di media montagna tracciato sulle strade del massiccio del Giura che prevede due colli di terza categoria e altrettanti di seconda. È a questo punto che si disputerà la seconda cronometro, nella quale si affronterà un percorso non proprio da specialisti, un circuito di 19 Km disegnato attorno a Châtel-Saint-Denis che prevede una salita di 6 Km al 5% a cavallo del tratto centrale. Chi punta al successo finale dovrà, però, stare attento a non sprecarci troppe energie perché 24 ore più tardi si correrà il tappone dell’edizione 2023, 161 Km per andare da Sion alla stazione di sport invernali di Thyon 2000, alla quale si giungerà dopo aver percorso un’ascesa finale di 20.7 Km al 7.7% che non costituirà l’unica difficoltà di giornata perché in precedenza si affronteranno anche le salite di Anzère (15 Km al 7%) e Suen (15 Km al 6.2%). La conclusione sarà affidata alla Vufflens-la-Ville – Ginevra, tappa che dovrebbe terminare allo sprint ma che non sarà una passeggiata per i velocisti, i quali al traguardo avranno nelle gambe due precedenti salite e una ripida rampa inserita nel tracciato a una quindicina di chilometri dall’arrivo.

E poi sarà ancora Giro d’Italia, per la 106a volta…..

Mauro Facoltosi

Laltopiano del Renon, sede darrivo della seconda tappa del Tour of the Alps (www.montagnadiviaggi.it)

L'altopiano del Renon, sede d'arrivo della seconda tappa del Tour of the Alps (www.montagnadiviaggi.it)

I SITI UFFICIALI DELLE CORSE CITATE NELL’ARTICOLO

Giro dei Paesi Baschi

https://itzulia.eus

Giro di Sicilia

https://ilgirodisicilia.it

Tour of the Alps

www.tourofthealps.eu/it

Giro di Romandia

www.tourderomandie.ch

Giro d’Italia

www.giroditalia.it

30-03-2023

marzo 31, 2023 by Redazione  
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VUELTA BANTRAB (Guatemala)

Il colombiano Róbigzon Leandro Oyola (Team Medellin-EPM) si è imposto nella seconda tappa, San Miguel Chicaj – San Pedro Carchá, percorrendo 124.5 Km in 3h06′48″, alla media di 39.989 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’ecuadoriano Byron Guama (Movistar-Best PC) e il panamense Christofer Robín Jurado (Panamá es Cultura y Valores). Nessun italiano in gara. Lo spagnolo Oscar Sevilla (Team Medellin-EPM) è ancora leader della classifica con lo stesso tempo del colombiano Miguel Ángel López (Team Medellin-EPM) e 3′54″ su Oyola

29-03-2023

marzo 29, 2023 by Redazione  
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DWARS DOOR VLAANDEREN – A TRAVERS LA FLANDRE

Il francese Christophe Laporte (Jumbo-Visma) si è imposto nella corsa belga, Roeselare – Waregem, percorrendo 183.7 Km in 4h06′20″, alla media di 44.744 Km/h. Ha preceduto di 15″ lo spagnolo Oier Lazkano (Movistar Team) e lo statunitense Neilson Powless (EF Education-EasyPost). Miglior italiano Davide Ballerini (Soudal Quick-Step), 7° a 15″

DWARS DOOR VLAANDEREN – A TRAVERS LA FLANDRE DONNE

L’olandese Demi Vollering (Team SD Worx) si è imposta nella corsa belga, circuito di Waregem, percorrendo 114.9 Km in 2h53′04″, alla media di 39.834 Km/h. Ha preceduto di 38″ l’italiana Chiara Consonni (UAE Team ADQ) e la connazionale Marianne Vos (Team Jumbo-Visma)

VUELTA BANTRAB (Guatemala)

Lo spagnolo Oscar Sevilla (Team Medellin-EPM) si è imposto nella prima tappa, Ciudad de Guatemala – Salamá, percorrendo 140 Km in 3h26′48″, alla media di 40.619 Km/h. Ha preceduto allo sprint il colombiano Miguel Ángel López (Team Medellin-EPM) e di 3′54″ il colombiano Róbigzon Leandro Oyola (Team Medellin-EPM). Nessun italiano in gara. Sevilla è il primo leader della classifica con lo stesso tempo di López e 3′54″ su Oyola

DWARS DOOR VLAANDEREN: TRIONFANO ANCORA LAPORTE E LA JUMBO-VISMA

marzo 29, 2023 by Redazione  
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Settantasettesima edizione della Dwars door Vlaanderen – A travers la Flandre che viene vinta da Christophe Laporte (Jumbo-Visma) con un’azione da finisseur lanciata a 3,5 km dall’arrivo, un successo importante per il corridore francese che si ripete dopo la Gand-Wevelgem vinta domenica.

Corsa come ogni anno incerta che stavolta non vedeva al via il vincitore in carica Mathieu Van der Poel (Alpecin-Deceuninck) ma aveva ai nastri di partenza campioni del calibro di Julian Alaphilippe (Soudal-QuickStep), Mads Pedersen (Trek-Segafredo), Jasper Philipsen (Alpecin-Deceuninck), Michael Matthews (Team JayCo), Matteo Trentin (UAE Team Emirates) e il vincitore di giornata Laporte con la corazzata Jumbo-Visma. Subito dopo la partenza prendeva il largo la fuga con Alexander Kristoff (Uno-X), Yevgeniy Gidich (Astana Qazaqstan), Oier Lazkano (Movistar), Leon Heinschke (Team DSM), Nickolas Zukowsky (Q36.5) e Ward Vanhoof (Flanders-Baloise). I sei attaccanti, che avevano staccato il gruppo a 15 chilometri dal via, arrivano a guadagnare fino a 4 minuti, un brutto segnale per gli inseguitori.

Le squadre dei big si avvicendavano in testa al plotone per recuperare il gap dai fuggitivi e uno sforzo notevole lo avevano fatto gli uomini della Trek-Segafredo. Proprio in questa fase, a 90 km dall’arrivo, cadeva a terra Tim Merlier (Soudal-QuickStep) che dava così l’addio alla gara. Tra il Kanarieberg e il Knokteberg, a una sessantina di chilometri all’arrivo, la corsa entrava nel vivo con la Jumbo-Visma che faceva partire all’attacco i suoi campioni. Il primo a tentare di evadere dal gruppo era Tiesj Benoot (Jumbo-Visma) con un doppio attacco; al secondo tentativo gli restavano dietro solo 8 corridori: Laporte, Mikkel Frølich Honoré e Neilson Powless (EF Education-EasyPost), Jhonatan Narváez (Ineos Grenadiers), Stefan Küng, Valentin Madouas (Groupama-FDJ) e Quinten Hermans (Alpecin-Deceuninck). Questi contrattaccanti raggiungevano tutti i fuggitivi con l’esclusione di Kristoff e Lazkano che, stoicamente, mantenevano ancora un residuo vantaggio. Dopo essersi fatti prendere di sorpresa, Pedersen e la sua Trek-Segafredo si mettevano all’inseguimento del gruppetto Benoot, che nel frattempo aveva raggiunto Kristoff e Lazkano. Chilometro dopo chilometro, grazie anche all’aiuto dell’Alpecin-Deceuninck, il gruppo forte di trenta unità recuperava terreno arrivando a un gap di pochissimi secondi. A sei chilometri dalla linea d’arrivo con il gruppo a pochi metri partiva l’assolo di Laporte. Il ciclista francese della Jumbo-Visma partiva in progressione lasciando sul posto gli ex compagni di fuga e involandosi verso il traguardo di Waregem.
Secondo si piazzava Powless, che batteva allo sprint un irriducibile Lazkano. Philipsen regolava lo sprint del gruppo inseguitore piazzandosi quarto. Primo degli italiani è Davide Ballerini (Soudal-QuickStep), settimo davanti ad Andrea Pasqualon (Bahrain Victorious).

Luigi Giglio

Le Fiandre portano ancora bene a Laporte: dopo la Gand-Wevelgem di domenica il corridore francese vince anche la Dwars Door Vlaanderen (foto Tim de Waele/Getty Images)

Le Fiandre portano ancora bene a Laporte: dopo la Gand-Wevelgem di domenica il corridore francese vince anche la Dwars Door Vlaanderen (foto Tim de Waele/Getty Images)

GP LARCIANO, ACUTO DI BEN HEALY

marzo 27, 2023 by Redazione  
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Ben Healy vince in solitaria la classica toscana. Dietro di lui Ghebregzabhier e Stewart

Pronti via e la fuga di giornata è già fatta e lasciata dal gruppo: al comando si trovano in 6, Declan Irvine (Team Novo Nordisk), Francesco Galimberti (Biesse-Carrera), Pier Elis Belletta (Biesse-Carrera), Michele Berasi (General Store-Essegibi-F.lli Curia), Davide Dapporto (Team Technipes inEmiliaRomagna) e Filippo Dignani (Work Service-Vitalcare-Dynatek).
Come da tradizione del GP Industria e Artigianato sono 4 le tornate in programma intorno al borgo medievale di Larciano nel pistoiese, con altrettante scalate al breve ma arcigno GPM del Fornello. 
Nel gruppo a battere il ritmo senza sosta è in gran parte la UAE Emirates, tanto che la fuga viene ricongiunta ben prima delle fasi conclusive della corsa. Si susseguono dunque fasi confuse caratterizzate da attacchi e contrattacchi approfittando delle pendenze del Fornello, che non portano grosse novità di cronaca se non la frattura avvenuta nel plotone intorno ai -40 dal traguardo. Al comando delle ostilità si trova in questa fase un nutrito gruppetto di 17 unità con nomi interessanti, fra cui il blocco UAE Diego Ulissi, Davide Formolo, Marc Hirschi e Felix Grossschartner, e il trio Trek Segafredo Amanuel Ghebreigzabhier, Tony Gallopin e Natnael Tefsatsion. 
I battistrada trovano un discreto accordo fino ai piedi dell’ultima e decisiva tornata sul Fornello, dove tutti si aspettano un allungo da parte di un uomo UAE in maggioranza numerica e ai punti del talento fra gli uomini al comando. Dietro per il gruppo ormai le sorti sono segnate, nonostante un tentativo strenuo della Eolo-Kometa di ricucire lo strappo.
Davanti intanto in pochi danno peso all’attacco di Ben Healy EF Education – EasyPost, già vincitore di tappa e terzo finale alla Coppa e Bartali dei giorni passati. L’irlandese prende un piccolo margine nel tratto più duro del Fornello, quanto basta per valergli il successo finale in solitaria nel centro di Larciano. Dietro di lui si avvantaggia di poco sugli altri Amanuel Ghebregzabhier (Trek-Segafredo), mentre la volantina per l’ultima posizione sul podio è regolata da Mark Stewart (Bolton Equities Black Spoke). Piccola delusione in team UAE col solo sesto finale per Diego Ulissi, non riuscito a saltare prontamente sulle ruote del vincitore odierno.

Lorenzo Alessandri

Ben Healy, vincitore odierno in solitaria a Larciano. Photo Credit: Getty Images

Ben Healy, vincitore odierno in solitaria a Larciano. Photo Credit: Getty Images

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