FAUN DRÔME CLASSIC: IMPRESA DI ANTHONY PEREZ
Ancora una vittoria francese sulle strade di casa. Ventiquattrore dopo l’affermazione di Alaphilippe alla Faun-Ardéche Classic arriva il successo del connazionale Anthony Perez nella Drôme Classic
È ancora un francese a trionfare nella due giorni di classiche nel sud della Francia. Quest’oggi a trionfare è Anthony Perez (Cofidis) che si aggiudica la Faun Drome Classic dopo una lunghissima fuga di quasi 40 km iniziata lungo il Col de la Grande Limite, la principale ascesa di giornata. In quel momento il gruppo si era rotto e un drappello di circa 30 unità guidava la corsa, mentre gli inseguitori aveva definitivamente abbandonato le speranze dopo un infruttuoso tira e molla iniziale.
Poco a poco i trenta corridori raggiungevano i fuggitivi della mattina e si apprestavano ad affrontare le ultime e più importanti salite della corsa. Lungo il Col Deves avviene un’importante selezione e all’inizio del Col de la Grande Limite i battistrada rimangono in appena 14, con il gruppo principale a 2’.
L’accelerata di Perez lascia di sasso il plotoncino e il francese riesce a guadagnare fino a 30” al GPM su un gruppo di sette inseguitori: David Gaudu (Groupama), Julian Alaphilippe (Soudal), Rui Costa
(Intermarche), Quinn Simmons (Trek), Andrea Bagioli (Soudal), Corbin Strong (Israel) e Romain Bardet (DSM). Questi non riescono però a trovare l’accordo e il francese in testa si invola verso il traguardo.
Nel finale Bagioli prova ad anticipare lo sprint, ma viene battuto nella volata per il secondo posto da
Rui Costa. Al quarto posto si piazza Gaudu mentre Simmons completa la top 5. Sarà solo 16° al traguardo il vincitore di ieri Alaphilippe.
Andrea Mastrangelo

La vittoria di Perez (foto James Startt / Agence Zoom)
26-02-2023
febbraio 26, 2023 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
KUURNE-BRUXELLES-KUURNE
Il belga Tiesj Benoot (Jumbo-Visma) si è imposto nella classica belga, circuito di Kuurne, percorrendo 193.1 Km in 4h32′25″, alla media di 42.53 Km/h. Ha preceduto di 1″ il connazionale Nathan van Hooydonck (Jumbo-Visma) e lo sloveno Matej Mohoric (Bahrain Victorious). Miglior italiano Jonathan Milan (Bahrain Victorious), 12° a 43″
CRAYWINCKELHOF – OMLOOP VAN HET HAGELAND (DONNE)
L’olandese Lorena Wiebes (Team SD Worx) si è imposta nella corsa belga, Aarschot – Tielt-Winge, percorrendo 123.9 Km in 3h21′19″, alla media di 36.927 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiana Marta Bastianelli (UAE Team ADQ) e la francese Audrey Cordon-Ragot (Zaaf Cycling Team)
UAE TOUR
Il britannico Adam Yates (UAE Team Emirates) si è imposto nella settima ed ultima tappa, Hazza Bin Zayed Stadium – Jebel Hafeet, percorrendo 153 Km in 3h29′42″, alla media di 43.777 Km/h. Ha preceduto di 10″ il belga Remco Evenepoel (Soudal Quick-Step) e di 42″ il francese Geoffrey Bouchard (AG2R Citroën Team). Miglior italiano Antonio Tiberi (Trek – Segafredo), 8° a 1′16″. Evenepoel si impone in classifica con 59″ sull’australiano Lucas Plapp (INEOS Grenadiers) e 1′00″ su Yates. Miglior italiano Tiberi, 7° a 2′33″
O GRAN CAMIÑO
Il danese Jonas Vingegaard (Jumbo-Visma) si è imposto anche nella quarta ed ultima tappa, cronometro individuale Novo Milladoiro – Santiago di Compostela, percorrendo 18.1 Km in 23′47″, alla media di 45.662 Km/h. Ha preceduto di 35″ l’australiano Rohan Dennis (Jumbo-Visma) e di 59″ lo statunitense William Barta (Movistar Team). Miglior italiano Simone Velasco (Astana Qazaqstan Team), 16° a 1′39″. Vingegaard si impone in classifica con 2′31″ sullo spagnolo Jesus Herrada (Cofidis) e 2′48″ sul portoghese Ruben Guerreiro (Movistar Team). Miglior italiano Lorenzo Fortunato (EOLO-Kometa Cycling Team), 13° a 4′17″.
FAUN DRÔME CLASSIC
Il francese Anthony Perez (Cofidis) si è imposto nella corsa francese, circuito di Étoile-sur-Rhône, percorrendo 191.5 Km in 4h57′26″, alla media di 38.631 Km/h. Ha preceduto di 1′11″ il portoghese Rui Costa (Intermarché-Circus-Wanty) e l’italiano Andrea Bagioli (Soudal Quick-Step)
TOUR DU RWANDA
L’eritreo Henok Mulubrhan (Green Project-Bardiani CSF-Faizanèsi è imposto nell’ottava ed ultima tappa, circuito di Kigali, percorrendo 75.3 Km in 2h04′52″, alla media di 36.183 Km/h. Ha preceduto allo sprint il britannico Joseph Blackmore (nazionale britannica) e lo spagnolo Victor De La Parte (TotalEnergies). Miglior italiano Walter Calzoni (Q36.5 Pro Cycling Team), 5°. Mulubrhan si impone in classifica con lo stesso tempo di Calzoni e 1″ sul belga William Junior Lecerf (Soudal Quick-Step Devo Team)
OMLOOP HET NIEUWSBLAD 2023 CAVALCATA DI 40 KM DI VAN BAARLE
L’olandese della Jumbo Visma vince la prima classica del pavè di stagione, finalizzando il lavoro della squadra che aveva controllato la corsa tutta la giornata e messo alla frusta il gruppo per favorire la stoccata decisiva. Fondamentale nel finale il lavoro di Laporte che, rompendo i cambi nel drappello dei contrattaccanti, ha favorito il buon fine dell’azione.
Come da tradizione, la Omloop Het Nieuwsblad apre nella Fiandre orientali la stagione della classiche del pavè e, come pure da tradizione, ha offerto diverse emozioni e rimescolamenti.
La fuga di giornata parte già nelle prime fasi di gara e vede la partecipazione di Louis Blouwe (Bingoal WB), Alex Colman (Team Flanders – Baloise), Adam De Vos (Human Powered Health), Gilles De Wilde (Team Flanders – Baloise), Mathis Le Berre (Team Arkéa – Samsic), Mathias Norsgaard (Movistar Team) e Jelle Wallays (Cofidis), i quali riescono ad ottenere un vantaggio massimo intorno agli 8 minuti, mentre dietro controllano la situazione gli uomini della Jumbo Visma che hanno diverse frecce al loro arco per tentare di portare a casa la vittoria.
Il susseguirsi di muri e tratti di pavè, caratteristici di questa corsa, porta il gruppo a spezzarsi e, da una fase piuttosto concitata, alcuni uomini riescono ad avvantaggiarsi sul gruppo principale. Si tratta di Pascal Ackermann (UAE Team Emirates), Tiesj Benoot, Christophe Laporte, Jan Tratnik, Nathan Van Hooydonck, Dylan van Baarle, Tim van Dijke (Jumbo-Visma), Arnaud De Lie (Lotto-Dstny), Marco Haller (Bora-Hansgorhe), Daan Hoole (Trek Segafredo), Kelland O’Brien (Jayco-AlUla), Magnus Sheffield e Connor Swift (Ineos Grenadiers), ovvero uomini di primo piano che non possono essere sottovalutati. Il confronto tra questi uomini che arrivano a guadagnare oltre un minuto ed il gruppo, che non ha alcuna intenzione di lasciarli andare, porta ad una drastica diminuzione del vantaggio dei battistrada, che cominciano a subodorare la mala parata.
Tra i contrattaccanti però, non c’è grande accordo e sul susseguirsi di muri restano davanti solo Haller, O’Brien, Swift, Tratnik, Van Hooydonck e Wright. In gruppo, però, fanno sul serio e sono varie le squadre che mettono uomini in testa-
Il lavoro di queste formazioni porta il gruppo al ricongiungimento con i contrattaccanti e al riavvicinamento ai battistrada, che mantengono poco più di un minuto di vantaggio.
Ai meno 50 cominciano gli attacchi anche tra gli uomini in testa alla corsa, con Wallays, Le Berre e Norsgaard che lasciano la compagnia degli altri avventurieri lanciandosi all’attacco.
In gruppo la Jumbo fa sul serio con Van Hooydonck che piazza un allungo che fa da preludio all’affondo vero e proprio di Van Baarle, il quale si porta dietro un ottimo Jonathan Milan (Bahrain-Victorious) e Florian Vermeersch (Lotto Dstny). Tardivo è, invece, il tentativo di rientro di Kevin Geniets (Groupama-FDJ) e Jasper Stuyven (Trek-Segafredo). che restano beffati e non riescono a chiudere.
Sui muri successivi Milan e Vermeersch vengono staccati da Van Baarle, sulla cui ruota resiste stoicamente Le Berre, unico della fuga del mattino a non capitolare. Nel gruppo si muove Thomas Pidkock. ma gli uomini della Jumbo fanno da stopper e non permettono al portacolori della Ineos di evadere mentre, ripreso Milan, gli uomini della Bahrain cercano di alzare il ritmo per riportarsi sulla testa della corsa.
La resistenza di Le Berre viene ben presto piegata da Van Baarle, mentre dietro ci sono vari scatti che portano fuori un quartetto con Tim Wellens, Matej Mohoric (Bahrain-Victorious), De Lie e Christophe Laporte (Jumbo-Visma). Anche Stefan Kung (Groupama-FDJ), Pidcock, Rasmus Tiller (Uno-X Pro Cycling) e Owain Doull (EF Education – EasyPost) provano ad inseguire i contrattaccanti, ma il loro tentativo ha vita breve, mentre invece il quartetto si porta molto vicino al fuggitivo. A questo punto Laporte riesce a far saltare l’accordo rompendo i cambi e così Van Baarle riesce a mantenere il vantaggio proprio nel tratto pianeggiante che, in teoria, avrebbe dovuto favorire un gruppetto più che un uomo solo.
Naturalmente il vantaggio di essere in gruppo può concretizzarsi solo in caso di cambi regolari, mentre il lavoro da stopper di Laporte in favore dell’azione del compagno riesce a mandare a monte il tentativo di rimonta. In gruppo le squadre alzano l’andatura ma questo lavoro ha come effetto solo quello di riportarlo sui contrattaccanti. Ciononostante De Lie decide di provare la volata lunga e riesce a conquistare il secondo posto mettendosi alle spalle Laporte che, oltre a garantire la vittoria al compagno, va a prendersi anche i gradino più basso del podio.
L’olandese ha vinto meritatamente la corsa muovendosi 40 chilometri dall’arrivo, riuscendo a levarsi di ruota tutti coloro che hanno provato a resistere ed infine mantenendo un buon ritmo. L’azione da stopper di Laporte ha certamente agevolato l’azione di Van Baarle nel tratto che poteva essergli fatale, ma ciò non toglie il merito del vincitore, che ha comunque mostrato grandi doti anche sul passo.
La corsa ha offerto come al solito bagarre ed incertezza sino alla fine, attacchi sulle numerose difficoltà e grandi emozioni come del resto accade sempre nelle classiche del pavè.
Benedetto Ciccarone

Van Baarle all'attacco sul mitico muro di Grammont (Getty Images)
SULLA SALITA DELLA JEBEL HAFEET SHOW DI ADAM YATES. AD EVENEPOEL L’UAE TOUR 2023
L’ultima tappa dell’UAE Tour sancisce la vittoria finale di Remco Evenepoel, secondo al tradizionale arrivo in salita della Jebel Hafeeet, conquistato da Adam Yates
Bollicine nel gran finale dell’UAE Tour 2023. Numero di Adam Yates (UAE Team Emirates) che vince e conquista il gradino più basso del podio dopo essere scattato negli ultimi chilometri della salita finale della Jebel Hafeet (10,7 km all’8,5% di pendenza media, dopo 144 km completamente piatti), lasciando a Remco Evenepoel (Soudal – Quick Step) il compito di controllare il ritorno di Pello Bilbao (Bahrain-Victorious) e Luke Plapp (Ineos Grenadiers) e di conquistare per la prima volta la corsa a tappe degli Emirati Arabi Uniti. Il podio finale è completato da Plapp e, appunto, da Yates che sopravanza Bilbao, il quale perde terreno proprio in prossimità della “flamme rouge” dell’ultimo chilometro.
Sono in cinque ad andare in fuga: Jaakko Hanninen (AG2R Citroen), Maurice Ballerstedt (Alpecin-Deceuninck), Ignatas Konovalovas (Groupama-FDJ), Michel Hessmann (Jumbo Visma) e Sam Welsford (Team DSM). Quest’ultimo si aggiudica il primo traguardo intermedio di giornata. Il vantaggio massimo della testa della corsa sul gruppo Maglia Rossa raggiungerà i 5’11”.
Più si avvicina la salita finale e più il margine dei 5 diminuisce. Il plotone è ora tirato dalla UAE Team Emirates, dalla INEOS-Grenadiers e dalla Soudal – Quick Step e controlla a vista i fuggitivi, le cui speranze di arrivare in fondo si riducono al lumicino.
Il caldo si fa sempre più asfissiante e il gruppo di testa inizia a perdere pezzi. Ai – 20 si stacca Welsford.
Al secondo traguardo volante (Green Muzabarrah ai -14) non si ha nessuno sprint, con Hanninen a transitare per primo.
Inizia la salita della Jebel Hafeet e si stacca quasi subito Ballersteedt. Poco dopo tocca ad Hanninen alzare bandiera bianca. Konovalovas e Hessmann provano a resistere ma il gruppo, trainato dalla Soudal-Quick Step e dall’UAE Team Emirates, accelera.
Ai -6 dall’arrivo parte Yates, seguito da Evenepoel e da Sepp Kuss (Jumbo Visma). Plapp si stacca e assieme a lui Bilbao. Ai – 5 km e mezzo Konovalovas e Hessmann vengono ripresi. Un chilometro più tardi accelera il campione del mondo in carica; Yates resiste mentre Kuss viene ripreso da Bilbao, il quale sale del proprio passo. Ora è duello aperto tra Yates, già vincitore all’UAE Tour nel 2020 e secondo nel 2021 e 2022, ed Evenepoel. Al loro inseguimento Bilbao e Kuss ai quali si aggiunge Geoffrey Bouchard (AG2R Citroën Team). Ai – 3 scatta ancora il britannico e stavolta Remco decide di non rispondere e di controllare Plapp e Bilbao. Yates aumenta a 11” il margine nei confronti dell’iridato, mentre Plapp riprende Bilbao. Bouchard non molla. Alla fine Yates trionfa con Evenepoel a 11″. Terzo è Bouchard a 41″. Come detto, Bilbao scende dal podio a vantaggio proprio di Yates, con Plapp in seconda posizione. Da segnalare, in una prestazione degli italiani povera di spunti (eccezion fatta per alcuni tentativi di fuga di Samuele Zoccarato della Green Project-BardianiCSF-Faizanè), l’ottavo posto conquistato nella tappa odierna da Antonio Tiberi (Trek-Segafredo), che entra anche nella Top 10 finale concludendo la corsa degli Emirati in 7a posizione.
Ad Evenepoel, che vince l’UAE Tour senza aggiudicarsi nemmeno una tappa ma dimostrando grande forza e acume tattico, va anche la Maglia Bianca di miglior giovane. Tim Merlier (Soudal-Quick Step) si aggiudica la classifica a punti, mentre Edward Planckaert (Alpecin-Deceuninck) quella nera di leader definitivo dei cacciatori di traguardi volanti.
Vito Sansone

Evenepoel e Yates in azione sulla salita finale (Getty Images)
JONAS VINGEGAARD PIGLIATUTTO IN GALIZIA
La seconda edizione della O Gran Camiño va al campione danese della Jumbo – Visma, che si prende in totale tutte e tre le tappe disputate per intero (la prima fu annullata per neve quando mancavano 19 chilometri all’arrivo), inclusa la cronometro individuale di oggi a Santiago di Compostela (18 km con partenza da Novo Milladoiro) e, ovviamente, la classifica generale. La squadra olandese fa anche doppietta nella prova contro il tempo, piazzando Rohan Dennis al secondo posto dopo che l’australiano è stato a lungo al comando. Terzo posto di tappa per l’americano del Team Movistar William Barta.
Jonas Vingegaard (Jumbo – Visma) risponde presente. Il vincitore dell’ultimo Tour de France era atteso ad una prestazione di livello dopo le vittorie già ottenute da Tadej Pogacar in Spagna e da Remco Evenepoel negli Emirati Arabi Uniti. A questo punto restano solamente Mathieu Van der Poel e Wout Van Aert tra i top big a giocarsi le loro chance su strada nel 2023, ma l’attesa è dovuta al fatto che i due hanno appena concluso la stagione di ciclocross, nella quale si sono spesso dati battaglia e spettacolo.
Tornando alla corsa galiziana la forza di Vingegaard è stata superlativa fin dal primo giorno. Con sé ha avuto a disposizione una Jumbo – Visma stellare, con gregari preziosi in salita (vedi Attila Valter, alla fine 4° assoluto), che gli ha permesso di condurre la classifica generale senza particolari avversità. Alle sue spalle salgono sul podio Jesus Herrada (Team Cofidis), che dopo la crono è riuscito a scalzare dal secondo posto il portoghese Ruben Guerreiro (Movistar). Crolla, invece, Lorenzo Fortunato, che dalla quinta posizione al termine della tappa di ieri precipita in 13° posizione dove aver mostrato i suoi limiti nelle cronometro. Il corridore bolognese ha molto da lavorare in questa disciplina se vuole competere ad alto livello nei grandi giri.
Nella top 20 assoluta si piazza un altro italiano, il marchigiano Giovanni Carboni (Equipo Kern Pharma).
L’asso pigliatutto danese si è portato a casa anche la classifica degli scalatori, mentre ai punti si impone l’austriaco Sebastian Schönberger (Human Powered Health) e tra i giovani il migliore è il britannico Lukas Nerurkar (Trinity Racing)
Andrea Giorgini

Vingegaard in azione nella cronometro di Santiago di Compostela (Getty Images)
ALAPHILIPPE REGNA IN PATRIA: SUA LA FAUN ARDÈCHE CLASSIC
Squillo del francese Alaphilippe nella Faun Ardèche Classic, vinta dall’asso transalpino dopo un tentativo nativo sulla penultima salita e orchestrato assieme al connazionale David Gaudu
Il francese Julian Alaphilippe (Soudal – Quick Step) ottiene la prima vittoria stagionale sulle strade di casa battendo il connazionale David Gaudu (Groupama) in uno sprint a due dopo che la coppia si era avvantaggiata lungo la salita di Saint-Romain-de-Lerps, la penultima difficoltà altimetrica della Faun Ardèche Classic,
I due se ne sono andati dopo il gruppo aveva ripreso i fuggitivi di giornata, Remì Cavagna (Soudal – Quick Step) e Valentin Ferron (TotalEnergies), a pochi chilometri dal Mur de Cornas, l’ascesa che anticipava immediatamente quella di Saint-Romain-de-Lerps. Il lavoro principale era stato svolto principalmente da Uno-X e Trek, con la Soudal che si è unita per indurire l’andatura dopo che il proprio portacolori era stato riassorbito.
Nel punto più ripido sono scattati i due francesi lasciando a 30″, misurati allo scolllinamento Victor Lafay (Cofidis), Mattias Skjelmose Jensen (Trek), Jefferson Alexander Cepeda (EF) e Aurélien Paret-Peintre (AG2R). I cambi regolari dei primi due non hanno lasciato possibilità di rientro agli inseguitori, che hanno concluso a 31” regolati da Skjelmose Jensen su Lafay e Romain Grégoire (Groupama). Buon settimo posto per Lorenzo Rota (Intermarché – Circus – Wanty), giunto a 43”.
Oggi appuntamento con la sorella più giovane Faun Drôme Classic, nella quale Alaphilippe partità vestendo ancora i galloni del favorito
Andrea Mastrangelo

Julian Alaphilippe vince la Faun-Ardèche Classic (Getty Images)
JONAS VINGEGAARD SENZA RIVALI SULLE SALITE DELLA GALIZIA
Il vincitore dell’ultimo Tour de France bissa in meno di ventiquattr’ore il successo di tappa alla O Gran Camiño prendendosi anche l’arrivo in salita di Alto do Castelo. Ancora il maltempo ha fatto da padrone nella prima parte di corsa, quando i corridori sono passati in una zona molto innevata e dove il freddo era ancora molto presente. Esso ha costretto gli organizzatori a cancellare dal tracciato originale la doppia salita all’Alto de Santa Mariña e a spostare l’arrivo tre chilometri prima di dove era previsto, con la distanza scesa a 127 km totali
Jonas Vingegaard non ha padroni al Giro di Galizia: la Jumbo – Visma è senza dubbio il Team più forte nella gara spagnola e lo ha dimostrato sulla breve ma durissima salita finale di oggi, con tratti di pendenza vicini al 20% e con terreno solo parzialmente asfaltato (se non addirittura sterrato) nel punto più ripido. Il danese è stato portato “in carrozza” fino al punto chiave della salita dal compagno di squadra Attila Valter, seguito da Ruben Guerreiro (Movistar Team) e Jesus Herrada (Cofidis).
Precedentemente una fuga con Simone Velasco (Astana Qazaqstan Team) aveva caratterizzato la corsa: insieme al corridore dell’Isola d’Elba, vincitore già della tappa di Sagunto alla Volta Valenciana poche settimane fa, c’erano lo spagnolo Xabier Isasa (Euskaltel – Euskadi) e l’austriaco Sebastian Schönberger (Human Powered Health), i quali sono stati ripresi ai -10 dall’arrivo. La Jumbo – Visma fa subito il forcing attaccando la salita conclusiva e il gruppo si fraziona molto rapidamente. Attila Valter si mette in testa seguito dal suo capitano Vingegaard, il quale parte dove inizia la parte più impegnativa della salita. La strada, oltre ad essere ripida, ha un terreno sconnesso e presenta una carreggiata molto stretta che mette in fila indiana i corridori. Nulla possono contro il campione danese, che stacca tutti dando 20” a Ruben Guerreiro e 35” alla coppia composta da Attila Valter e Jesus Herrada. Poco dietro giunge un ottimo Lorenzo Fortunato: il bolognese compie un grande recupero che gli permette di entrare anche nella Top 5 in classifica generale, a 1′31” da Vingegaard, che risponde per le rime alle vittorie già ottenute da Tadej Pogacar e Remco Evenepoel.
Nulla è ancora deciso però: la resa dei conti avverà domani nella cronometro individuale da Novo Milladoiro a Santiago di Compostela. Saranno 18 km piuttosto vallonati ma che saranno decisivi per l’assegnazione della corsa e del podio finale in questa seconda edizione della “O Gran Camiño”.
Andrea Giorgini

Jonas Vingegaard (Getty Images)
25-02-2023
febbraio 25, 2023 by Redazione
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OMLOOP HET NIEUWSBLAD
L’olandese Dylan van Baarle (Jumbo-Visma) si è imposto nella classica belga, Gand – Ninove, percorrendo 207.3 Km in 5h54′49″, alla media di 42.189 Km/h. Ha preceduto di 20″ il belga Arnaud De Lie (Lotto Dstny) e il francese Christophe Laporte (Jumbo-Visma). Miglior italiano Davide Ballerini (Soudal Quick-Step), 6° a 20″
OMLOOP HET NIEUWSBLAD DONNE
La belga Lotte Kopecky (Team SD Worx) si è imposta nella classica belga, Gand – Ninove, percorrendo 132.2 Km in 3h32′54″, alla media di 37.257 Km/h. Ha preceduto di 11″ l’olandese Lorena Wiebes (Team SD Worx) e l’italiana Marta Bastianelli (UAE Team ADQ)
UAE TOUR
Il belga Tim Merlier (Soudal Quick-Step) si è imposto nella sesta tappa, Warner Bros. World Abu Dhabi – Abu Dhabi Breakwater, percorrendo 166 Km in 3h41′12″, alla media di 45.027 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’irlandese Sam Bennett (BORA-hansgrohe) e l’olandese Dylan Groenewegen (Team Jayco-AlUla). Miglior italiano Luca Colnaghi (Green Project-Bardiani CSF-Faizanè), 15°. Il belga Remco Evenepoel (Soudal Quick-Step) è ancora leader della classifica con 9″ sull’australiano Lucas Plapp (INEOS Grenadiers) e 13″ sullo spagnolo Pello Bilbao (Bahrain Victorious). Miglior italiano Antonio Tiberi (Trek – Segafredo), 16° a 1′21″
O GRAN CAMIÑO
Il danese Jonas Vingegaard (Jumbo-Visma) si è imposto anche nella terza tappa, Esgos – Rubiá (Alto do Castelo), percorrendo 127 Km in 3h19′58″, alla media di 38.106 Km/h. Ha preceduto di 21″ il portoghese Ruben Guerreiro (Movistar Team) e di 35″ l’ungherese Attila Valter (Jumbo-Visma). Miglior italiano Lorenzo Fortunato (EOLO-Kometa Cycling Team), 5° a 40″. Vingegaard è ancora leader della classifica con 53″ su Guerreiro e 1′24″ sullo spagnolo Jesus Herrada (Cofidis). Miglior italiano Fortunato, 5° a 1′31″.
FAUN-ARDÈCHE CLASSIC
Il francese Julian Alaphilippe (Soudal Quick-Step) si è imposto nella corsa francese, circuito di Guilherand-Granges, percorrendo 168.5 Km in 4h22′50″, alla media di 38.465 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale David Gaudu (Groupama-FDJ) e di 31″ il danese Mattias Skjelmose Jensen (Trek-Segafredo). Miglior italiano Lorenzo Rota (Intermarché-Circus-Wanty), 7° a 43″.
TOUR DU RWANDA
L’italiano Manuele Tarozzi (Green Project-Bardiani CSF-Faizanè) si è imposto nella settima tappa, Nyamata – Mont Kigali, percorrendo 115.8 Km in 2h58′53″, alla media di 38.841 Km/h. Ha preceduto 32″ il britannico Mark Stewart (Bolton Equities Black Spoke) e lo spagnolo Unai Iribar (Euskaltel-Euskadi). L’eritreo Henok Mulubrhan (Green Project-Bardiani CSF-Faizanè) è tornato leader della classifica con lo stesso tempo dell’italiano Walter Calzoni (Q36.5 Pro Cycling Team) e 1″ sul belga William Junior Lecerf (Soudal Quick-Step Devo Team)
MERLIER IMPRENDIBILE IN VOLATA AD ABU DHABI. EVENEPOEL CONSERVA IL PRIMATO
L’ultima occasione per i velocisti in questa edizione del Giro degli Emirati Arabi Uniti è ancora colta da Tim Merlier, che già si era imposto nella tappa d’apertura. Nulla cambia in classifica alla vigilia della decisiva frazione conclusiva, che prevede l’arrivo in salita alla Jebel Hafeet.
Terzo sigillo stagionale per Tim Merlier. Il belga portacolori della Soudal Quick-Step si aggiudica la sesta tappa dell’UAE Tour 2023, 166 km piatti dal parco a tema di Warner Bros al Breakwater di Abu Dhabi.
In tre vanno in fuga e tra questi c’è ancora una volta Samuele Zoccarato (Green Project Bardiani CSF Faizanè). Assieme a lui ci sono Edward Planckaert (Alpecin-Deceuninck) e Larry Warbasse (AG2R Citroen), che ottengono un vantaggio massimo di 2’27” sul gruppo della Maglia Rossa, tirato dalla Soudal-Quick Step del leader della classifica Remco Evenepoel.
Il primo traguardo volante di tappa ad Al Sadar è appannaggio di Planckaert; dietro di lui Zoccarato e Warbasse.
Ai -80 paura per Paul Lapeira della AG2R Citroen, ruzzolato sull’asfalto bollente; per lui, fortunatamente, solo qualche abrasione e la casacca lacerata.
I chilometri si assottigliano, il caldo diventa sempre più asfissiante ed il margine dei 3 battistrada diminuisce sempre più mentre le squadre dei velocisti mettono in testa i propri gregari.
Al secondo traguardo intermedio di giornata, a Zayed City, è ancora Planckaert a passare per primo avvicinandosi nella speciale classifica a Tim Merlier.
Quando mancano 30 chilometri al traguardo il vantaggio dei tre in testa si riduce ulteriormente scendendo sotto il minuto. Il primo ad essere ripreso, ai -10, è Planckaert, mente poco dopo alzano bandiera bianca anche Zoccarato e Warbasse.
I trenini si allargano sulla strada e i team si studiano in vista del volatone finale.
Nell’ultimo chilometro lavorano Groupama, Soudal, Bora-Hansgrohe e Lotto Dstny. Alle ultime due semicurve il vincitore della tappa di ieri, Dylan Groenewegen (Team Jayco AlUla) parte troppo lungo. Merlier scatta dalla settima posizione ai -200 metri e, nonostante il tentativo disperato di rimonta di Sam Bennett (Bora – Hansgrohe), conquista il terzo trionfo di questo 2023. Groenewegen è terzo, davanti a Olav Kooij (Jumbo-Visma) e Fernando Gaviria (Movistar Team).
In testa alla generale non si ha nessun sconvolgimento e così Evenepoel mantiene il simbolo del primato con 9’’ di vantaggio su Luke Plapp (Ineos Grenadiers) e 13” su Pello Bilbao (Barhain Victorius).
Sarà decisiva la tappa conclusiva di domani, 153 Km dall’Hazza Bin Zayed Stadium di Al Ain alla Jebel Hafeet, salita di 11 chilometri al 6.8% di pendenza media.
Vito Sansone

Tim Merlier vince la penultima tappa dell'UAE Tour 2023 (Getty Images)
VINGEGAARD STREGA SUL MONTE TREGA. TAPPA E MAGLIA PER IL DANESE
Nella seconda tappa del O Gran Camiño una progressione violenta nell’ultimo km consente a Jonas Vingegaard (Team Jumbo Visma) di allungare sui diretti avversari e vincere con autorità pewr la prima volta nel 2023, per di più all’esordio. Il danese è anche la prima maglia gialla
La seconda tappa dell’O Gran Camiño è formalmente la prima della breve corsa galiziana visto che ieri la neve ha bloccato tutto e tutti a 20 km dalla conclusione. Si riparte oggi da Tui confidando in condizioni meteo più clementi. L’arrivo è posto sul Monte Trega dopo 184.3 km. Prima della salita finale, la più impegnativa con i suoi 4 km al 7.1% di pendenza media, i ciclisti affronteranno nella seconda parte del percorso altri due gpm che contribuiranno a mettere fatica nelle gambe. Dopo pochi km dalla partenza si formava la fuga di giornata grazie all’azione di sette ciclisti: Unai Cuadrado (Team Euskaltel Euskadi), Josu Etxeberria (Team Caja Rural), Alexander Konychev (Team Corratec), Antonio Angulo (Team Burgos BH), Sebastian Schonberger (Team Human Powered Health), Mattia Bais (Team EOLO Kometa) ed Alejandro Ropero (Team Electro Hiper Europa). Ropero si aggiudicava il primo traguardo volante di Moana posto al km 53. Il gruppo, tirato principalmente dagli uomini della Jumbo Visma, non dava troppo vantaggio ai fuggitivi. Dopo 75 km il vantaggio della fuga sul gruppo era di 2 minuti. All’inizio dell’Alto de San Esteban de Negros il vantaggio si manteneva complessivamente immutato. Era Schonberger a scollinare in prima posizione. Dopo i successivi traguardi volanti di Gondomar e di Baiona, posti rispettivamente al km 137 ed al km 142.1 ed entrambi vinti da Ropero, il gruppo inseguitore aumentava l’andatura tanto da riprendere i fuggitivi sulle prime rampe del gpm dell’Alto da Cruz da Portela. Il gruppo iniziava compatto la scalata verso il traguardo del Monte Trega con Jumbo Visma ancora molto attiva, spalleggiata nelle prime posizioni dal Team Cofidis. Negli ultimi 2 km, su pendenze a cavallo tra il 7 e l’8%, il gruppo si spezzettava sotto gli attacchi dei ciclisti con Jonas Vingegaard (Team Jumbo Visma) che allungava senza apparente difficolta nell’ultimo km e capace di dilatare pedalata dopo pedalata il suo vantaggio sui diretti inseguitori. Il danese andava a vincere in solitaria con 21 secondi di Vantaggio su Ruben Guerreiro (Team Movistar) e 24 secondi di vantaggio su Ion Izagirre (Team Cofidis), mentre chiudevano la top five Antonio Pedrero (Team Movistar) in quarta posizione e Jesus Herrada in quinta posizione, rispettivamente a 26 e 27 secondi di ritardo da Vingegaarg. Lorenzo Fortunato (Team EOLO Kometa) era settimo e primo degli italiani. Vingegaard ottiene la prima vittoria stagionale al suo esordio e veste la prima maglia gialla di leader della classifica generale con 28 secondi di vantaggio su Guerreiro e 31 secondi di vantaggio su Izagirre. La tendenza alla salita è confermata anche nella tappa di domani da Esgos all’Alto do Castelo. Sono cinque i gpm da affrontare, con la doppia scalata dell’Alto de Santa Marina che farà da antipasto per l’ultima salita finale, che ha pendenze abbastanza arcigne soprattutto nella parte centrale, in cui spicca un km al 13%. Sarà di nuovo pane per i denti per scalatori e uomini di classifica, con Vingegaard che potrebbe aumentare il vantaggio sugli avversari diretti ed ipotecare la vittoria finale in attesa della cronometro dell’ultima tappa.
Antonio Scarfone

Jonas Vingegaard vince sul Monte Trega (foto: SprintCyclingAgency)