LA PRIMA MAGLIA ROSA SI PESCA DAI TRABOCCHI

maggio 6, 2023 by Redazione  
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La 106a edizione del Giro d’Italia prende le mosse con una crono d’avvio insolita perché tra Fossacesia Marina e Ortona non si affronterà un tradizionale e breve prologo, ma si gareggerà sulla distanza di ben 20 Km. I passisti avranno fin da subito la possibilità di dare una decisa spallata agli scalatori, agevolati anche dalla linearità dei primi 17 Km, quasi interamente tracciati sulla scorrevole pista ciclabile della Costa dei Trabocchi.

Scalatore fatti più in là. Cronoman e passisti gongolano per la scelta degli organizzatori del Giro di rimpolpare il tracciato della Corsa Rosa di chilometri a percorrere a cronometro, dopo la penuria vista nelle ultime stagioni. Basti dire che si passerà dagli appena 27 Km previsti lo scorso anno ai 72 dell’edizione 2023, un numero che si avvicina molto ai chilometri che si dovettero percorrere nel 2017, quando non a caso il Giro lo vinse un cronoman, l’olandese Tom Dumoulin, che nella tappa conclusiva di Milano tolse la maglia rosa dalle spalle di uno scalatore, il colombiano Nairo Quintana, per trentuno secondi. Siamo certamente lontani dagli eccessi visti al Tour negli anni ’90, quando per invogliare la presenza di un corridore dotato nello specifico esercizio come Indurain si arrivano a inserire quasi 120 Km a crono per edizione (senza contare le interminabili cronosquadre), ma è indubbio che quest’anno gli scalatori avranno vita meno facile e dovranno stringere i denti in queste tappe per poi tentare di sfruttare ogni occasione utile per recuperare il terreno perduto e la prima l’avranno già alla quarta tappa con l’arrivo al Lago Laceno. Come certo è che si troveranno a inseguire sin dal primo giorno di gara perché il via alla corsa non sarà dato con un tradizionale prologo ma con una cronometro di quasi 20 Km, la più lunga tra quelle individuali fin qui proposte come tappa d’apertura di un grande giro. Per fare un paragone, nella prima tappa del Tour 2022 a Copenhagen si è gareggiato su una distanza di 13 Km e su di un tracciato totalmente pianeggiante movimentato da una trentina di curve, mentre nella tappa di Ortona se ne incontreranno una quindicina, tutte concentrate negli ultimi 3 Km, mentre il resto del tracciato sarà tutto una successione di rettilinei pianeggianti raccordati da rare e dolci curve che agevoleranno ancora più i passisti a discapito degli scalatori, i quali in queste condizioni potrebbero anche patire la facile salita di 1200 metri al 5% che culminerà a poco più di un chilometro e mezzo dal traguardo. Insolita – c’è un solo precedente al Giro, nella cronosquadre che inaugurò l’edizione 2015 a Sanremo – sarà anche la sede di gara perché gran parte del tracciato (15 Km su 20), si snoderà sulla pista ciclabile creata dalla riconversione di un tratto dismesso della Ferrovia Adriatica che si snoda lungo la spettacolare Costa dei Trabocchi, caratterizzata dalla presenza di numerose e tipiche palafitte installate a pochi metri dalla costa, ancora oggi utilizzate dai pescatori e spesso attrezzate con piccoli ristoranti nei quali degustare quanto appena pescato. Particolare è stata anche la scelta della sede d’avvio del Giro perché il via ufficiale non sarà dato da una grande città (com’è stato nel caso di Budapest, Torino, Palermo, Bologna e Gerusalemme nelle ultime cinque edizioni) ma da una piccola località balneare, Fossacesia Marina, frazione di un altrettanto piccolo centro collinare legato alla storia del ciclismo attraverso la figura di Alessandro Fantini, che vi nacque il primo gennaio del 1932 e che vinse due tappe al Tour e sette al Giro (dove vestì per quasi una settimana la maglia rosa nel 1956) prima del drammatico incidente al Giro di Germania del 1961 che né causò la morte a soli 29 anni.
I primi 300 metri si correranno sull’asfalto del lungomare, poi si sbarcherà sulla ciclabile transitando ai piedi del colle sul quale si staglia dal 1165 l’Abbazia di San Giovanni in Venere, così chiamata perché costruita sul luogo dove un tempo sorgeva un tempio dedicato alla celebre dea. La lunga serie dei trabocchi – il percorso ne sfiorerà ben 17 – inizierà a 2.3 Km quando i “girini” transiteranno a pochi metri dal Trabocco Punta Rocciosa, dopo il quale si costeggerà una delle spiagge più belle di questo tratto di costa, la Fuggitella.
Doppiata con lievi curve Punta Cavalluccio (i cui tre trabocchi sono ancora oggi gestiti da una delle più antiche famiglie di “traboccanti”, i Veri, originaria della Francia), il percorso della ciclabile torna a farsi rettilineo andando incontro alla prima di quattro gallerie che per un momento celeranno alla vista il mare. Subito dopo ci si infilerà nel secondo tunnel, scavato nel cuore del Promontorio Dannunziano, sul quale si trova l’eremo (oggi abitazione privata) nel quale il poeta pescarese trascorse l’estate del 1889 assieme alla sua amante dell’epoca Barbara Leoni e nel quale ebbe l’ispirazione per completare la trilogia dei “Romanzi della Rosa” con “Trionfo della morte”, che andò ad affiancarsi a “Il piacere” e “L’innocente” e nel quale descrisse con il termine “anfibio antidiluviano” il vicino Trabocco Turchino, anch’esso nascosto alla vista da un’altra breve galleria. Percorsi i primi 10 chilometri e mezzo si conosceranno i primi verdetti dell’orologio al momento del passaggio dalla Marina di San Vito, altra località che si sdoppia tra il litorale e un retrostante borgo collinare al quale salire per ammirare dal Belvedere Marconi il suggestivo panorama che va ad abbracciare il tratto iniziale della Costa dei Trabocchi. Da lì a breve, infatti, i “girini” sfileranno a due passi dalla più settentrionale di queste caratteristiche palafitte, quella di Punta Mucchiola, sfiorata la quale inizierà il più lungo dei rettilinei della ciclabile, quasi 1200 metri disegnati lungo la Spiaggia di Ripari Bardella in direzione degli scarsi ruderi dell’antica Torre del Moro, la cui costruzione fu ordinata nel XVI secolo dal viceré del Regno di Napoli Pedro Afan de Ribera per proteggere questo tratto di costa dalle incursioni saracene. Superata con l’ultima e più lunga delle quattro gallerie dell’ex strada ferrata (quasi mezzo chilometro in lieve curva) la Punta dell’Acquabella, preservata da una piccola riserva naturale istituita nel 2007 e vasta 28 ettari, i “girini” affronteranno l’ultimo tratto sulla ciclabile, che lasceranno definitivamente a poco meno di 5 Km dall’arrivo, percorrendo ancora un ultimo tratto lungo il mare all’altezza del porto di Ortona, il principale dell’Abruzzo, un tempo collegato alla soprastante città da una funicolare, andata distrutta nel 1943 durante i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. Oggi l’unica possibilità per raggiungere il centro dal porto è rappresentata dalla strada che ora dovranno percorrere anche i corridori, 1200 metri in morbida salita e un paio di tornanti disegnati ai piedi del belvedere della Passeggiata Orientale, dalla quale transiteranno anche i “girini” pedalando in direzione del Castello Aragonese, uno dei due manieri presenti a Ortona, costruito a partire dal 1452 e gravemente danneggiato prima dalle bombe della guerra e qualche anno più tardi da una frana che trascinò verso il mare una parte dell’edificio. Una svolta a sinistra proprio di fronte al castello introdurrà i corridori nel chilometro conclusivo, tracciato nel cuore del centro storico andando a transitare prima dinanzi alla basilica barocca di San Tommaso (vi sono custodite le reliquie del celebre apostolo “incredulo”) e poi in Piazza della Repubblica, al cospetto del municipio. Qui inizierà il primo rettilineo d’arrivo del 106° Giro d’Italia, 300 metri in lastricato verso la scomparsa Porta Calderari, al cui posto il 6 maggio 2023 si troverà il moderno portale del traguardo, sotto il quale scopriremo i primi, pesanti verdetti della Corsa Rosa.

Mauro Facoltosi

La pista ciclabile della Costa dei Trabocchi e l’altimetria della prima tappa (destinazionecostadeitrabocchi.it)

La pista ciclabile della Costa dei Trabocchi e l’altimetria della prima tappa (destinazionecostadeitrabocchi.it)

FOTOGALLERY

Il lungomare di Fossacesia Marina dal quale scatterà la cronometro

Fossacesia, Abbazia di San Giovanni in Venere

Il trabocco Punta Rocciosa, il primo dei diciassette che s’incontreranno lungo il tracciato

La pista ciclabile all’altezza della Spiaggia della Fuggitella

Uno dei tre trabocchi di Punta Castelluccio

La prima delle quattro gallerie dell’ex ferrovia, presso la quale si trova il Trabocco Lupone

Il promontorio dannunziano

Il Trabocco Turchino che ispirò D’Annunzio

San Vito Chietino, vista dal Belvedere Marconi sulla sottostante marina e sul tratto iniziale della Costa dei Trabocchi

Il trabocco di Punta Mucchiola, il più settentrionale della costa

Punta dell’Acquabella e uno dei viadotti dell’ex ferrovia

Il porto di Ortona e la soprastante città

Castello di Ortona

Ortona, basilica di San Tommaso

QUARTIERTAPPA: DALLA SEDE DI FOSSACESIA MARINA

maggio 5, 2023 by Redazione  
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Ecco il tradizionale contenitore made ne ilciclismo.it che da diverse stagioni accompagna le cronache prima del Giro e poi del Tour. All’interno ritroverete le rubriche riservate alla rassegna stampa internazionale, alla colonna sonora del giorno, alle previsioni del tempo per la tappa successiva, alle “perle” dei telecronisti, al Giro d’Italia rivisto alla “rovescia” e al ricordo di un Giro passato (quest’anno rivisiteremo l’edizione vinta da Giuseppe Saronni nel 1983)

SALA STAMPA

Italia

Giro d’Italia, ci siamo: domani Ganna parte alle 16.37 nella crono inaugurale

Gazzetta dello Sport

Belgio

Remco Evenepoel begint relaxed aan monumentale opdracht: “Idealiter zou ik met een boxershort moeten rijden, maar dat is natuurlijk geen zicht”

Het Nieuwsblad

Slovenia

Rogliča bi strl na kolesu za kronometer

Delo

Francia

Ce qu’il faut attendre des Français – Roglic-Evenepoel : duel sous haute tension

L’Équipe

Spagna

Maestro contra aprendiz

AS

Paesi Bassi

Nog meer pech Jumbo-Visma: Tratnik mist Giro na ongeval – Loodzware opgave 10-tal Nederlanders in Giro: ’Ben ook maar een mens’

De Telegraaf

Colombia

Giro de Italia 2023: los ciclistas que serán protagonistas de la carrera

El Tiempo

Australia

Giro d’Italia: Thomas and Geoghegan Hart lead Ineos and British hopes

The Guardian

DISCOGIRO

La colonna sonora della tappa del Giro scelta per voi da ilciclismo.it

Starting Now (Brandy)

METEOGIRO

Fossacesia Marina – partenza primo corridore: cielo sereno, 20°C, vento debole da E (10 – 20 Km/h), umidità al 63%
Fossacesia Marina – partenza ultimo corridore: nubi sparse, 19°C, vento debole da E (7 – 20 Km/h), umidità al 65%
Ortona – arrivo primo corridore: nubi sparse, 19°C, vento debole da E (9 – 17 Km/h), umidità al 70%
Ortona – arrivo ultimo corridore: nubi sparse, 19°C, vento debole da E (8 – 18 Km/h), umidità al 69%

GLI ORARI DEL GIRO

13.30: inizio diretta su Eurosport
13.50: inizio diretta su RaiSport
13.50: partenza del primo corridore da Fossacesia Marina
14.05: inizio diretta su Rai2
14.13: arrivo del primo corridore a Ortona
16.48: partenza dell’ultimo corridore da Fossacesia Marina
17.10: arrivo dell’ultimo corridore a Ortona

STRAFALGAR SQUARE

L’angolo degli strafalcioni dei telecronisti

Televideo: “Edizione che scattera in Abruzzo”
Televideo: “Foccacesia Marina”
Televideo: “Cassano Masnago” (Cassano Magnago)

GIROALCONTRARIO

L’ordine d’arrivo e la classifica generale dal punto di vista della maglia nera

L’anno scorso è finita così:

1° Roger Kluge
2° Pieter Serry a 16′55″
3° Matthias Brändle a 21′05″
4° Bert Van Lerberghe a 25′07″
5° Mark Cavendish a 27′19″

Miglior italiano Filippo Tagliani, 7° a 44′53″

Maglia nera Jai Hindley, 149° a 7h13′57″

IL GIRO DI 40 ANNI FA

Riviviamo l’edizione 1983 della Corsa Rosa attraverso i titoli del quotidiano “La Stampa”

11 maggio 1983 – RADUNO DI PARTENZA A BRESCIA

SARONNI CONTRO MOSER, ANCORA I SOLITI DUE

Scatta oggi, con il cronoprologo a Brescia, una corsa che, assente Hinault e senza campioni nuovi, non esce da un tema obbligato – Subito in maglia rosa il sogno del trentino

Un inizio molto «televisivo», con una cronometro a squadre dopo il minicircuito di oggi: potrebbe uscirne una classifica strana – La prima vera tappa sabato da Mantova a Comacchio – Francesco vuole comiciare bene, dopo si vedrà – Giro senza retorica – Otto chilometri, per le vie di Brescia

Un trabocco della costa abruzzese illuminato di rosa in occasione del Giro dItalia (abruzzolive.it)

Un trabocco della costa abruzzese illuminato di rosa in occasione del Giro d'Italia (abruzzolive.it)

GIRO D’ITALIA 2023 – IL BORSINO DEI FAVORITI

maggio 5, 2023 by Redazione  
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Chi saranno i favoriti per la vittoria nella 106a edizione del Giro d’Italia cha scatterà domani dall’Abruzzo? Ecco il borsino

30% – REMCO EVENPOEL (Soudal Quick-Step): Il belga è il favorito numero 1 della centoseiesima edizione del Giro d’Italia. Il 2022 lo ha concluso alla grande vincendo la Vuelta di Spagna e il Mondiale su strada. Anche in questa primavare ha mostrato una forma strepitosa e batterlo sarà dura. Ballerini sarà il suo angelo custode negli arrivi in pianura mentre Cattaneo, Hirt e Masnada lo scorteranno quando la strada inizierà a salire.

20% – PRIMOZ ROGLIC (Team Jumbo-Visma): Il corridore sloveno manca dalla Corsa Rosa dal 2019, quando terminò terzo alle spalle di Carapaz e Nibali. Negli anni ha ottenuto vittorie di prestigio in Spagna e bei piazzamenti in Francia, ma la vittoria in Italia sarebbe un tassello importante per la sua carriera. Si presenta ai nastri di partenza in ottima forma e con un team che, come al solito, sulla carta è uno dei più forti

15% – GERAINT THOMAS (Ineos Grenadiers): Il trentaseienne corridore della Ineos non ha lasciato bei ricordi al Giro d’Italia, quest’anno potrebbe essere l’ultima possibilità per cercare un successo di prestigio, considerando che viene dal terzo posto del Tour de France 2022.

10% – JOAO ALMEJDA (UAE Team Emirates): Il percorso gli si addice molto, le cronometro presenti e i tapponi di montagna non molto ”duri” rispetto al passato possono favorire il portoghese, che già negli anni scorsi si è reso protagonista al Giro.

10% – TAO GEOGHEGAN HART (Ineos Grenadiers)
: Lui è l’unico dei favoriti ad aver già vinto il Giro d’Italia (nel 2020, quando si corse in ottobre a causa della pandemia). Lo scorso anno ha lavorato più per gli altri che per sé, questo perchè la forma fisica non ha mai raggiunto il picco del 2020. Il britannico ha corso bene alla Tirreno-Adriatico e ha trionfato magistralmente al Tour of the Alps, cosa che fa pensare che in casa Ineos Grenadiers lui e Thomas partano alla pari coi gradi di capitano.

5% – ALEKSANDR VLASOV (Bora hansgrohe): Il ventisettenne della Bora non è mai riuscito a mostrare tutto il suo talento nei Grandi Giri. Cadute, malanni e imprevisti lo hanno tenuto bloccato negli ultimi anni, però quando è risucito ad arrivare fino alla fine ha sempre sfiorato il podio. Si aspetta un suo definitivo salto di qualità che lo porterebbe tra i big delle corse a tappe prima che il tempo batta cassa.

3% – DAMIANO CARUSO (Bahrain Victorious): Il siciliano è la speranza italiana nella Corsa Rosa. La carta d’identità inizia ad essere pesante, però le esperienze e la sua scaltrezza ad evitare le insidie della strada che il Giro d’Italia presenta possono essere delle ottime armi.

2% – JACK HAIG (Bahrain Victorious): Il corridore australiano ha una grande potenzialità, purtroppo per lui nelle ultime stagioni vari problemi lo hanno tenuto lontano dalle corse a tappe di tre settimane. Sottovalutarlo potrebbe essere un grosso errore.

2% – JAY VINE (UAE Team Emirates): Il giovanissimo ciclista della UAE potrebbe essere la sorpresa della Corsa Rosa. Età, talento, squadra forte sono punti importanti su cui poter fa leva. Quest’anno lo abbiamo visto poco in corsa, cosa che non gli ha impedito però di portare a casa bei risultati.

2% – THIBAUT PINOT (Groupama – FDJ): L’esperto scalatore transalpino non ha mai vinto un Grande Giro in carriera, cosa che ci dispiace enormemente. Se dovesse provare a fare classifica con un pò di fortuna potrebbe rivelarsi la sorprea del Giro d’Italia 2023, un premio meritato per la sua carriera.

1% – ALTRI: La Corsa Rosa ha sempre regalato sorprese, anche quest’anno potrebbe esserci un corridore sottovaluto o l’exploit di qualchee giovane atleta.

Luigi Giglio

Roglic ed Evenepoel, i due principali favoriti per la vittoria del Giro 2023 (Getty Images)

Roglic ed Evenepoel, i due principali favoriti per la vittoria del Giro 2023 (Getty Images)

04-05-2023

maggio 5, 2023 by Redazione  
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INTERNATIONAL TOUR OF HELLAS

Il belga Timothy Dupont (Tarteletto-Isorex) si è imposto nella seconda tappa, Micene – Calamata , percorrendo 178.3 Km in 3h54′20″, alla media di 45.653 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Enrico Zanoncello (Green Project-Bardiani CSF-Faizanè) e il portoghese Iuri Leitao (Caja Rural-Seguros RGA). Il neozelandese Aaron Gate (Bolton Equities Black Spoke) è ancora leader della classifica con 9″ sull’irlandese Rory Townsend (Bolton Equities Black Spokee) e 10″ su Leitao. Miglior italiano Manuele Tarozzi (Green Project-Bardiani CSF-Faizanè), 25° a 36″

TOUR DU BÉNIN

L’algerino Yacine Hamza (nazionale algerina) si è imposto anche nella terza tappa, Abomey – Comé, percorrendo 140.5 Km in 3h46′12″, alla media di 37.273 Km/h. Ha preceduto allo sprint il marocchino Achraf Ed Doghmy (nazionale marocchina) e il camerunense Clovis Kamzong (nazionale camerunense). Nessun italiano in gara. Ed Doghmy è ancora leader della classifica con 12″ su Kamzong e 18″ su Hamza

TOUR DE CATAMARCA INTERNACIONAL (Argentina)

L’ecudoriano Santiago Montenegro (Movistar-Best PC) si è imposto nella prima tappa, circuito di Catamarca, percorrendo 184.2 Km in 4h38′58″, alla media di 39.618 Km/h. Ha preceduto di 2″ l’olandese Stefan Verhoeff (Universe Cycling Team) e il colombiano Leison Damian Maca (Supergiros-Alc.Manizales). Miglior italiano Matteo Donegà (nazionale italiana), 63° a 14′26″. Montenegro è il primo leader della classifica con 6″ su Verhoeff e 8″ su Maca. Miglior italiano Donegà, 63° a 14′36″.

LA VUELTA FEMENINA

L’olandese Marianne Vos (Team Jumbo-Visma) si è imposta anche nella quarta tappa, Cuenca – Guadalajara, percorrendo 133.1 Km in 3h26′24″, alla media di 38.692 Km/h. Ha preceduto allo sprint la danese Emma Norsgaard (Movistar Team) e l’elvetica Marlen Reusser (Team SD Worx). Miglior italiana Silvia Persico (UAE Team ADQ), 8°. La Vos è ancora leader della classifica con 25″ sulla statunitense Chloé Dygert (CANYON//SRAM Racing) e 26″ sulla connazionale Riejanne Markus (Team Jumbo-Visma). Miglior italiana Erica Magnaldi (UAE Team ADQ), 16° a 1′15″

03-05-2023

maggio 4, 2023 by Redazione  
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INTERNATIONAL TOUR OF HELLAS

Il polacco Stanislaw Aniolkowski (Human Powered Health) si è imposto nella prima tappa, circuito di Candia, percorrendo 187.7 Km in 4h35′29″, alla media di 40.881 Km/h. Ha preceduto allo sprint il portoghese Iuri Leitao (Caja Rural-Seguros RGA) e lo statunitense Tyler Stites (nazionale statunitense). Miglior italiano Lorenzo Quartucci (Team corratec – Selle Italia). Il neozelandese Aaron Gate (Bolton Equities Black Spoke) è ancora leader della classifica con 9″ sull’irlandese Rory Townsend (Bolton Equities Black Spokee) e 12″ su Aniolkowski. Miglior italiano Manuele Tarozzi (Green Project-Bardiani CSF-Faizanè), 25° a 36″

TOUR DU BÉNIN

L’algerino Yacine Hamza (nazionale algerina) si è imposto nella seconda tappa, Parakou – Savè, percorrendo 156.4 Km in 3h51′43″, alla media di 40.503 Km/h. Ha preceduto allo sprint il marocchino Achraf Ed Doghmy (nazionale marocchina) e il francese Stefan Bennett (EuroCyclingTrips). Nessun italiano in gara. Ed Doghmy è ancora leader della classifica con 8″ sul camerunense Clovis Kamzong (nazionale camerunense) e 15″ sul burkinabè Souleymane Koné (nazionale burkinabè)

CARPATHIAN COURIERS RACE IN MEMORY OF WACŁAW FELCZAK (Polonia – Under23)

Lo sloveno Gal Glivar (nazionale slovena) si è imposto nella quinta ed ultima tappa, Iwonicz Zdrój – Rymanów Zdrój, percorrendo 83.5 Km in 2h06′35″, alla media di 39.58 Km/h. Ha preceduto allo sprint il tedesco Moritz Kretschy (nazionale tedesca) e l’italiano Giulio Pellizzari (Green Project-Bardiani CSF-Faizanè). Glivar si impone in classifica con 9″ su Pellizzari e 23″ sull’italiano Davide De Cassan (Cycling Team Friuli ASD)

LA VUELTA FEMENINA

L’olandese Marianne Vos (Team Jumbo-Visma) si è imposta nella terza tappa, Elche de la Sierra – La Roda, percorrendo 157.8 Km in 3h27′38″, alla media di 45.6 Km/h. Ha preceduto allo sprint la connazionale Charlotte Kool (Team DSM) e la statunitense Chloé Dygert (CANYON//SRAM Racing). Miglior italiana Erica Magnaldi (UAE Team ADQ), 24°. La Vos è ancora leader della classifica con 13″ sulla Dygert e 14″ sulla connazionale Riejanne Markus (Team Jumbo-Visma). Miglior italiana la Magnaldi, 21° a 1′03″

02-05-2023

maggio 3, 2023 by Redazione  
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INTERNATIONAL TOUR OF HELLAS

Il neozelandese Aaron Gate (Bolton Equities Black Spoke) si è imposto nel prologo, circuito a cronometro di Candia, percorrendo 6 Km in 7′30″, alla media di 48.000 Km/h. Ha preceduto di 9″ l’irlandese Rory Townsend (Bolton Equities Black Spoke) e di 14″ il connazionale Logan Currie (Bolton Equities Black Spoke). Miglior italiano Giulio Masotto (Team Corratec), 27° a 36″. Gate è il primo leader della classifica con 9″ su Townsend e 14″ su Currie. Miglior italiano Masotto, 27° a 36″

TOUR DU BÉNIN

Il marocchino Achraf Ed Doghmy (nazionale marocchina) si è imposto nella prima tappa, Parakou – Djougou, percorrendo 132.5 Km in 3h04′57″, alla media di 42.994 Km/h. Ha preceduto allo sprint il camerunense Clovis Kamzong (nazionale camerunense) e il burkinabè Souleymane Koné (nazionale burkinabè). Nessun italiano in gara. Ed Doghmy è il primo leader della classifica con 2″ su Kamzong e 4″ su Koné

CARPATHIAN COURIERS RACE IN MEMORY OF WACŁAW FELCZAK (Polonia – Under23)

L’italiano Alberto Bruttomesso (Cycling Team Friuli ASD) si è imposto nella quarta tappa, Niedzica – Podegrodzie, percorrendo 142.1 Km in 2h59′26″, alla media di 47.516 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Marco Andreaus (Cycling Team Friuli ASD) e l’olandese Niek Voogt (Scorpions Racing Team). Il lituano Aivaras Mikutis (Tudor Pro Cycling Team U23) è ancora leader della classifica con 4″ sullo sloveno Gal Glivar (nazionale slovena) e sull’italiano Davide De Cassan (Cycling Team Friuli ASD)

LA VUELTA FEMENINA

L’olandese Charlotte Kool (Team DSM) si è imposta nella seconda tappa, Orihuela – Pilar de la Horadada, percorrendo 105.8 Km in 2h41′27″, alla media di 39.319 Km/h. Ha preceduto allo sprint la connazionale Marianne Vos (Team Jumbo-Visma) e la statunitense Chloé Dygert (CANYON//SRAM Racing). Miglior italiana Rachele Barbieri (Liv Racing TeqFind), 5°. La Vos è la nuova leader della classifica con 1″ sulla Dygert e 2″ sull’olandese Riejanne Markus (Team Jumbo-Visma). Miglior italiana Gaia Realini (Trek-Segafredo), 11° a 15″

01-05-2023

maggio 1, 2023 by Redazione  
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ESCHBORN-FRANKFURT

Il danese Søren Kragh Andersen (Alpecin-Deceuninck) si è imposto nella corsa tedesca, Eschborn – Francoforte, percorrendo 203.8 Km in 4h51′27″, alla media di 41.956 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’austriaco Patrick Konrad (BORA-hansgrohe) e l’italiano Alessandro Fedeli (Q36.5 Pro Cycling Team)

LE TOUR DE BRETAGNE CYCLISTE

L’olandese Roel van Sintmaartensdijk (Circus-ReUz-Technord) si è imposto nella settima ed ultima tappa, Piré-Chancé – Châteaugiron, percorrendo 163.5 Km in 3h31′04″, alla media di 46.478 Km/h. Ha preceduto allo sprint il norvegese Sakarias Koller Løland (Uno-X DARE Development Team) e Noah Hobbs (Groupama-FDJ Conti). Miglior italiano Andrea Debiasi (nazionale italiana), 15° L’elvetico Simon Pellaud (Tudor Pro Cycling Team) si impone in classifica con 26″ sul francese Nolann Mahoudo (CIC U Nantes Atlantique) e 35″ sullo statunitense Luke Lamperti (Trinity Racing). Miglior italiano Sergio Meris (nazionale italiana), 10° a 51″

CIRCUITO DEL PORTO – TROFEO ARVEDI

L’italiano Mattia Pinazzi (Arvedi Cycling) si è imposto nella corsa italiana, circuito di Cremona, percorrendo 179.9 Km in 3h52′00″, alla media di 46.526 Km/h. Ha preceduto allo sprint gli italiani Davide Persico (Team Colpack Ballan) e l’italiano Nicolas Dalla Valle (Team Corratec)

ESCHBORN-FRANKFURT UNDER 23

Il danese Joshua Gudnitz (Team Coloquick) si è imposto nella corsa tedesca, Eschborn – Francoforte, percorrendo 108.4 Km in 2h30′59″, alla media di 43.078 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Gustav Wang (Restaurant Suri-Carl Ras) e l’eritreo Aklilu Arefayne (Circus-ReUz-Technord). Miglior italiano Alessio Delle Vedove (Circus-ReUz-Technord), 7°.

CARPATHIAN COURIERS RACE IN MEMORY OF WACŁAW FELCZAK (Polonia – Under23)

Lo sloveno Gal Glivar (nazionale slovena) si è imposto nella terza tappa, circuito di Stará Ľubovňa, percorrendo 138.4 Km in 3h06′51″, alla media di 44.442 Km/h. Ha preceduto di 10″ l’italiano Giulio Pellizzari (Green Project-Bardiani CSF-Faizanè) e l’austriaco Sebastian Putz (Tirol KTM Cycling Team). Il lituano Aivaras Mikutis (Tudor Pro Cycling Team U23) è il nuovo leader della classifica con 4″ su Glivar e sull’italiano Davide De Cassan (Cycling Team Friuli ASD)

LA VUELTA FEMENINA

Il team olandese Team Jumbo-Visma si è imposto nella prima tappa, cronometro a squadre di Torrevieja, percorrendo 14.5 Km in 18′03″, alla media di 48.199 Km/h. Ha preceduto di 1″ il team tedesco Canyon//SRAM Racing e di 9″ il team statunitense Trek – Segafredo. Unica squadra italiana al via il team Bepink, 19° a 1′47″. La britannica Anna Henderson (Team Jumbo-Visma) è la prima leader della classifica con lo stesso tempo delle olandesi Amber Kraak (Team Jumbo-Visma) e Marianne Vos (Team Jumbo-Visma). Miglior italiana Gaia Realini (Trek-Segafredo), 11° a 9″

IL GRUPPO E’ DISTRATTO E KRAGH ANDERSEN VINCE LA VOLATA RISTRETTA

maggio 1, 2023 by Redazione  
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Fughe e attacchi caratterizzano il GP di Francoforte 2023, con le squadre dei velocisti che restano al palo, non riuscendo a chiudere definitivamente sui vari attacchi sferrati. Dall’ultimo di questi beneficia Soren Kragh Andersen (Team Alpecin Deceuninck), che batte in una volata ristretta Patrick Konrad (Team BORA Hansgrohe) ed Alessandro Fedeli (Q36.5 Pro Cycling Team)

Il Gran Premio di Francoforte – ufficialmente Eschborn Frankfurt – si disputa come al solito nella ricorrenza del Primo Maggio e strizza l’occhio ai velocisti, che nei 203.8 km di corsa dovranno pur sempre guadagnarsi la volata visto che la doppia ascesa del Feldberg e la tripla ascesa del Mammolshain induriranno la corsa. Il Mammolshain, caratteristico muro della corsa tedesca di 2.3 km all’8%, sarà affrontato l’ultima volta quando mancheranno poco meno di 40 km alla conclusione, per cui il gruppo avrà la possibilità di compattarsi per lo sprint finale. Non sono comunque da escludere del tutto azioni vincenti di finisseur o di una fuga ben assortita. La fuga di giornata partiva immediatamente, dopo neanche 2 km dal via, grazie all’azione di Max Walscheid (Team Cofidis), Sergio Tu (Team Bahrain Victorious), Jens Reynders (Team Israel Premier Tech), Ceriel Desal (Team Bingoal WB), Matteo Moschetti (Q36.5 Pro Cycling Team) e Felipe Orts (Team Burgos BH). Il vantaggio massimo della fuga, superiore agli 8 minuti, veniva raggiunto al km 32, dopodichè già durante la prima ascesa del Feldberg esso iniziava a calare vistosamente. Al km 60 la fuga aveva 3 minuti e 15 secondi di vantaggio sul gruppo tirato da BORA Hansgrohe ed Alpecin Deceuninck. Sui fuggitivi si riportava un drappello di cinque ciclisti formato da Samuele Zoccarato (Team Green Project-Bardiani CSF-Faizanè), Georg Steinhauser (Team EF Education EasyPost), Mathieu Bargaudeau (Team TotalEnergies) e Lorenzo Milesi (Team DSM), mentre alcuni membri originari della prima fuga si rialzavano sul secondo gpm di Feldberg. La maggior parte dei componenti della fuga veniva infine ripresa prima della terza ed ultima scalata verso il Mammolshain. A Steinhauser si aggregavano Lorenzo Rota e Georg Zimmermann (Team Intermarchè Circus Wanty), Patrick Konrab (Team BORA Hansgrohe), Marc Hirschi (UAE Team Emirates), Soren Kragh Andersen (Team Alpecin Deceuninck), Ben Hermans e Stephen Williams (Team Israel Premier Tech), Alessandro Fedeli (Q36.5 Pro Cycling Team) e Matteo Marcellusi (Team Green Project-Bardiani CSF-Faizanè). A 20 km dal termine il vantaggio della testa della corsa era di 1 minuto e 10 secondi sul gruppo tirato dalle squadre dei velocisti, tra cui erano molto attive il Team Jayco AlUla, il Team Cofidis ed il Team Bahrain Victorious. Nonostante gli sforzi del gruppo all’inseguimento, il drappello di testa riusciva a restare compatto e a non farsi raggiungere. Nella volata ristretta era Kragh Andersen a vincere davanti a Konrad e Fedeli. Chiudevano la top five Hirschi in quarta posizione e Rota in quinta posizione. Il gruppo inseguitore veniva regolatao a 18 secondi di ritardo da Arnaud De Lie (Team Lotto Dstny). Kragh Andersen ottiene la prima vittoria stagionale confermando di essere un uomo che sa cogliere l’attimo, in una carriera che tra le corse più prestigiose lo ha già visto vincere in una Parigi-Tours, in due tappe del Tour de France, in una tappa del Giro di Svizzera, del Benelux Tour e della Parigi-Nizza.

Antonio Scarfone

Søren Kragh Andersen vince la Classica di Francoforte 2023 (foto: Arne Dedert/dpa)

Søren Kragh Andersen vince la Classica di Francoforte 2023 (foto: Arne Dedert/dpa)

GAVIRIA ANTICIPA TUTTI A GINEVRA. ADAM YATES E’ IL RE DI ROMANDIA.

maggio 1, 2023 by Redazione  
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E’ Fernando Gaviria (Movistar Team) il vincitore dell’ultima frazione del Tour de Romandie edizione 2023. Il colombiano ha dominato lo sprint finale di Ginevra anticipando gli avversari Nikias Arndt (Bahrain-Victorius) ed Ethan Hayter (Ineos Grenadiers) al termine di una tappa in cui i velocisti hanno dovuto faticare non poco per arrivare in volata. Nessun cambiamento nella classifica generale che ha premiato Adam Yates (UAE Team Emirates) già vincitore della tappa regina in quel di Thyon 2000. Dietro di lui l’interessantissimo Matteo Jorgenson (Movistar Team) 2° a 19″ e Damiano Caruso (Bahrain-Victorius) giunto 3° a 27″ e pronto per provarsi a giocarsi le sue carte anche al prossimo Giro d’Italia.

La tappa finale, 171 km da Vufflens-la-Ville a Ginevra, proponeva un tracciato adatto ai velocisti in virtù degli ultimi 45 tutti piatti o tendenti all’ingiù. La fase centrale della frazione era però decismente frizzante vista la presenza di due gpm: il Grand Fuey (5,8 km al 7,5%) posto al km 95 e Le Molard (3,3 km al 6,8%) al km 119. Insomma, una frazione che pur favorendo le ruote veloci, non escludeva del tutto i colpi di mano o le fughe da lontano.

Subito dopo il via un terzetto composto da Paul Lapeira (Ag2r Citroen Team), Robert Stannard (Alpecin-Deceuninck) e Thomas Gloag (Jumbo-Visma) è riuscito ad evadere dal gruppo. A questo trio si è immediatamente aggiunto Antoine Aebi, rappresentante della nazionale Svizzera. Nel gruppo principale sono però continuati gli attacchi e proprio da uno di questi allunghi è riuscito ad avvantaggiarsi il campione danese Alexander Kamp (Tudor Pro Cycling) che ha poi completato il suo inseguimento intorno al km 30. Si è così formato un drappello di 5 uomini, poi rimasto in testa alla corsa per buona parte della tappa. La presenza nel gruppetto di testa di un uomo di classifica (Gloag 11° a 2′14″) e la voglia dei velocisti di giocarsi le loro chance sul traguardo di Ginevra, hanno fatto si che il vantaggio dei fuggitivi non superasse i 4 minuti e mezzo. Dopo lo sprint intermedio di Cassonay (km 66) il plotone ha iniziato inesorabilmente a guadagnare, tirato dagli uomini del leader Adam Yates, l’UAE Team Emirates, e da quelli della Movistar. Quest’ultimi erano chiaramente intenzionati a portare allo sprint Fernando Gaviria. Il gap ha così iniziato a diminuire sensibilmente.

Una ulteriore accelerazione da parte del plotone è avvenuta lungo la prima salita di giornata, il Grand Fuey (5,8 km al 7,6%). L’andatura prodotta dagli uomini della UAE (Domen Novak in particolare) ha spaccato il gruppo, facendo perdere contatto a diversi velocisti tra cui Ethan Vernon (Soudal-Quick Step) e lo stesso Gaviria. Gli sprinter però sono man mano rientrati lungo la successiva discesa grazie anche ad un rallentamento del gruppo, che nel frattempo aveva ripreso Aebi. In questa fase i 4 fuggitivi superstiti, che avevano visto scendere il loro vantaggio a poco più di un minuto lungo la salita, sono riusciti a guadagnare nuovamente qualcosa riportando il gap intorno a 2 minuti.
Lungo la seconda ed ultima salita di giornata (Le Molard, 3,3 km al 6,8%) il gruppo ha nuovamente aumentato l’andatura, stavolta per merito del lavoro di Ineos Grenadiers e EF Education-EasyPost e i velocisti di conseguenza sono andati ancora in difficoltà. Tra i corridori staccati, c’erano di nuovo Gaviria e Vernon, oltre al belga Milan Menten (Lotto-Dstny). A 40 km dall’arrivo la situazione della corsa era decisamente fluida: il quartetto di testa vantava poco più di 20″ sul gruppo principale formato da non più di 60 corridori. Un primo gruppo di inseguitori, che comprendeva anche Gaviria e Menten, era segnalato a circa 30″ dal plotone, mentre un ulteriore drappello in cui si era ritrovato Vernon, viaggiava con un disacco di 1′15″ dalla testa della corsa.

I quattro fuggitivi si sono arresi ai -34 e ciò ha generato un successivo rallentamento del gruppo che ha facilitato il rientro del gruppetto di Gaviria e Menten, avvenuto ai -30. Di li a poco, approfittando della nuova situazione di corsa, Geoffrey Bouchard (Ag2r Citroen Team) ha provato ad uscire dal gruppo in solitaria. Al francese si sono aggiunti poco dopo due corridori della Tudor, ovvero Arthur Kluckers e Sebastien Reichenbach. Il nuovo terzetto di testa è riuscito a guadangare una manciata di secondi (15″ ai -20) costringendo la Movistar ai lavori straordinari per poter chiudere sui battistrada. Ai -10, il trio di testa aveva ancora una ventina di secondi da difendere e il plotone ha dovuto lavorare sodo per arrivare al ricongiungimento (-2 dall’arrivo). A questo punto sono iniziate le operazioni di preparazione alla volata. Gaviria è stato il più lesto e ha anticipato tutti approfittando di una curva posta ai 300 metri dall’arrivo. Il colombiano ha subito guadagnato un margine di sicurezza che gli ha consentito di alzare la braccia al cielo con tranquillità. Dietro di lui Nikias Arndt (Bahrain-Victorius), Ethan Hayter (Ineos Grenadiers), Milan Menten (Lotto-Dstny), Gianmarco Garofoli (Astana Qazaqstan Team), Luca Mozzato (Team Arkea-Samsic), Lewis Askey (Groupama-FDJ), Magnus Cort (EF Education-EasyPost), Matteo Sobrero (Team Jayco-AlUla) e Dion Smith (Intermarché-Circus-Wanty).

La classifica è rimasta invariata. Vittoria finale dunque per Adam Yates (UAE Team Emirates) che conquista per la prima volta in carriera la corsa Elvetica con un vantaggio di 19″ su Matteo Jorgenson (Movistar Team) e 27″ su un ottimo Damiano Caruso (Bahrain-Victorius). Ai piedi del podio troviamo il giovanissimo britannico Max Poole (Team DSM) a 38″ e il vecchio Thibaut Pinot (Groupama-FDJ) a 41″. Sesta piazza per Cian Uijtdebroeks (Bora-Hansgrohe) ad 1′21″ davanti a Romain Bardet (Team DSM), 7° ad 1′28″. Buon ottavo posto per Egan Bernal (Ineos Grenadiers) che ritorna nella top ten di un corsa WT dopo il terribile infortunio occorso più di un anno fa. Per il colombiano un ritardo di 1′53″ ma anche la consapevolezza di essere sulla giusta strada per il ritorno ad alti livelli. Completano la top ten finale Eddie Dunbar (Team Jayco-AlUla), 9° ad 1′53″, e Rafal Majka (UAE Team Emirates) 10° a 2′07″ dal compagno di squadra.

Pierpaolo Gnisci

Gaviria anticipo vincente (Image Credit:Getty Images)

Gaviria anticipo vincente (Image Credit:Getty Images)

30-04-2023

aprile 30, 2023 by Redazione  
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TOUR DE ROMANDIE

Il colombiano Fernando Gaviria (Movistar Team) si è imposto nella quinta ed ultima tappa, Vufflens-la-Ville – Ginevra percorrendo 170.8 Km in 3h58′01″, alla media di 43.056 Km/h. Ha preceduto allo sprint il tedesco Nikias Arndt (Bahrain Victorious) e il britannico Ethan Hayter (INEOS Grenadiers). Miglior italiano Gianmarco Garofoli (Astana Qazaqstan Team), 5° Yates è il nuovo leader della classifica con 19″ sullo statunitense Matteo Jorgenson (Movistar Team) e 27″ su Caruso.

VUELTA ASTURIAS JUAN ALVAREZ MENDO

Lo spagnolo Pelayo Sanchez (Burgos-BH) si è imposto nella terza ed ultima tappa, Cangas del Narcea – Oviedo, percorrendo 146.5 Km in 3h27′13″, alla media di 42.419 Km/h. Ha preceduto di 17″ l’italiano Vincenzo Albanese (EOLO-Kometa Cycling Team) e il belga Steff Cras (TotalEnergies). L’italiano Lorenzo Fortunato (EOLO-Kometa Cycling Team) si impone in classifica con 31″ sul colombiano Einer Augusto Rubio (Movistar Team) e 33″ sul colombiano Iván Ramiro Sosa (Movistar Team).

LE TOUR DE BRETAGNE CYCLISTE

La sesta tappa, Châteaubriant – Plancoët (209.4 Km), è stata annullata a causa del fango sulle strade che ha causato una caduta di massa. L’elvetico Simon Pellaud (Tudor Pro Cycling Team) rimane leader della classifica con 26″ sul francese Nolann Mahoudo (CIC U Nantes Atlantique) e 35″ sullo statunitense Luke Lamperti (Trinity Racing). Miglior italiano Sergio Meris (nazionale italiana), 11° a 51″

GP VORARLBERG P/B RADHAUS RANKWEIL

Il ceco Michael Boros (Elkov-Kasper) si è imposto nella corsa austriaca, circuito di Nenzing, percorrendo 163.1 Km in 3h50′58″, alla media di 42.37 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’austriaco Moran Vermeulen (Team Vorarlberg) e di 3″ lo sloveno Jaka Primozic (Hrinkow Advarics). Miglior italiano Alexander Konychev (Team Corratec), 8° a 59″.

TOUR OF THE GILA (USA)

Lo spagnolo Oscar Sevilla (Team Medellin-EPM) si è imposto nella quinta ed ultima tappa, Silver City – Piños Altos, percorrendo 161.9 Km in 4h11′15″, alla media di 38.663 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo statunitense Alex Hoehn (Above and Beyond Cancer p/b World) e di 2′37″ l’olandese Lars Quaedvlieg (Universe Cycling Team). Unico italiano in gara Antonio Polga (Team Novo Nordisk Development), 52° a 32′59″. Hoehn si impone in classifica con 2″ su Sevilla e di 2′23″ il norvegese Torbjørn Andre Røed (Above and Beyond Cancer p/b World). Polga 55° a 48′11″

TOUR OF THE GILA DONNE (USA)

La statunitense Austin Killips (Amy D Foundation) si è imposta nella quinta ed ultima tappa, Silver City – Piños Altos, percorrendo 110.9 Km in 3h07′16″, alla media di 35.532 Km/h. Ha preceduto di 8″ la messicana Marcela Prieto (Pato Bike BMC Team) e di 12″ la connazionale Cassie Nelson (Amy D Foundation). Nessuna italiana in gara. La Killips si impone in classifica con con 1′29″ sulla Prieto e 1′33″ sulla connazionale Emily Ehrlich (Virginia’s Blue Ridge TWENTY24)

CARPATHIAN COURIERS RACE IN MEMORY OF WACŁAW FELCZAK (Polonia – Under23)

L’olandese Wessel Mouris (Scorpions Racing Team) si è imposto nella seconda tappa, circuito di Bánovce nad Bebravou, percorrendo 146.6 Km in 3h14′09″, alla media di 45.305 Km/h. Ha preceduto di 1″ il lituano Aivaras Mikutis (Tudor Pro Cycling Team U23) e di 1′15″ l’italiano Alberto Bruttomesso (Cycling Team Friuli ASD). Mouris è il nuovo leader della classifica con 1′04″ su Mikutis e 1′10″ sull’italiano Marco Andreaus (Cycling Team Friuli ASD)

GRACIA ORLOVA’ (Repubblica Ceca – Donne)

La polacca Dominika Wlodarczyk (MAT ATOM Deweloper Wroclaw) si è imposta nella quinta ed ultima tappa, circuito di Orlová, percorrendo 101.6 Km in 2h47′36″, alla media di 36.372 Km/h. Ha preceduto allo sprint la svedese Jenny Rissveds (nazionale svedese) e di 5″ la belga Fien Van Eynde (Fenix-Deceuninck Development Team). Due italiane in gara: Federica Damiana Piergiovanni (UAE Development Team) 8° a 13″, Carlotta Cipressi (UAE Development Team) 9° a 13″. La Rissveds si impone in classifica con 23″ sulla Wlodarczyk e 54″ sulla connazionale Emilia Fahlin (nazionale svedese). La Piergiovanni 8° a 1′40″, la Cipressi 12° a 2′03″

CERATIZIT FESTIVAL ESLY JACOBS (Lussemburgo – Donne)

La neozelandese Ally Wollaston (AG Insurance-Soudal Quick-Step Team) si è imposta nella seconda ed ultima tappa, Lussemburgo – Steinfort, percorrendo 111.1 Km in 2h51′20″, alla media di 38.907 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiana Marta Bastianelli (UAE Team ADQ) e l’olandese Anouska Koster (Uno-X Pro Cycling Team). La Wollaston si impone in classifica con 1″ sulla Bastianelli e 14″ sulla Koster

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