TOUR FEMMINILE, LOTTE KOPECKY PRIMA SIGNORA IN GIALLO A CLERMONT-FERRAND

luglio 23, 2023 by Redazione  
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In un sorta di passaggio di testimone con la Grand Boucle maschile, ha preso il via oggi da Clermont-Ferrand il Tour de France Femmes.La vittoria con una azione da finisseur di classe è andata a Lotte Kopecky. Seconda Lorena Wiebes che ha regolato il gruppetto inseguitore davanti a Charlotte Kool. Ritorno alla corse oggi per Elisa Balsamo ed Elisa Longo Borghini

Mesdames et Messieurs voici Le Tour de France Femmes…
Clermont-Ferrand, la città sede della Michelin e che ha dato i natali a Remi Cavagna, ha avuto l’onere e l’onore di ospitare la prima giornata di gara del Tour de Frances Femmes, organizzato da ASO come il “fratello maggiore” che si sta per concludere in quel di Parigi.
La prima tappa, con avvio e conclusione nella stessa città dell’Alvernia, presentava un percorso dalle due facce, la prima molto facile e la seconda più interessante che poteva ispirare la fantasia delle ragazze in gara. Ed effetivamente la corsa si è sviluppata in questo senso perchè in prossimità dell’unico GPM di giornata, quello di terza categoria della Côte de Durtol, la campionessa belga Lotte Kopecky (Team SD Worx – Protime) ha aperto il gas e negli ultimi 10 km ha fatto tombola andando a centrare il successo in solitaria, indossando così la prima maglia gialla di questa edizione.
Il primo gruppetto inseguitore, forte di una quindicina scarsa di unità, nulla ha potuto se non impegnarsi per andare ad occupare i rimanenti gradini del podio. Seconda dopo 41” si è piazzata la campionessa europea Lorena Wiebes (Team SD Worx – Protime) che ha preceduto nell’ordine Charlotte Kool (Team Dsm-Firmenich) e Marianne Vos (Team Jumbo-Visma). Dopo altri 2” Ashleigh Moolman (AG Insurance – Soudal Quick-Step) ha regolato un gruppo più folto, composta sia dalla prime inseguitrici della fuggitiva Kopecky, sia da coloro che sono riuscite a rientrare nella discesa finale. Nel plotoncino, forte di una ventina scarsa di unità, era presente anche la campionessa italiana Elisa Longo Borghini, che ha chiuso in decima posizione. Un buon ritorno alle gare per la portacolori della Lidl – Trek, reduce dalla caduta che l’ha costretta al ritiro nell’ultimo Giro d’Italia Donne. Rimanendo sempre in casa Lidl – Trek, oggi è tornata alle corse anche Elisa Balsamo che, su un percorso che non si addiceva alle sue caratteristiche, ha comunque messo chilometri di gara nelle gambe che le torneranno utili quando dovrà sfidare le altre velociste.
Domani il Tour de France Femmes uscirà dal cono d’ombra del suo fratello maggiore e proseguirà con la Clermont-Ferrand-Mauriac, di 151.7 Km. La tappa presenta un tracciato interessante sotto l’aspetto orografico e dovrebbe chiamare alla ribalta sia le finisseur, sia chi ambisce a competere per la classifica generale.

Mario Prato

Lesultanza della Kopecky sul traguardo di Clermont-Ferrand (Getty Images Sport)

L'esultanza della Kopecky sul traguardo di Clermont-Ferrand (Getty Images Sport)

LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): SAINT-QUENTIN-EN-YVELINES – PARIGI (CHAMPS-ÉLYSÉES)

luglio 23, 2023 by Redazione  
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Il Tour è arrivato al suo tradizionale atto conclusivo sulle strade di Parigi, un finale di corsa che ritroveremo nel 2025 perchè è già stato annunciato che il prossimo anno la Grande Boucle terminerà a Nizza

Siamo arrivati all’ultimo capitolo del Tour de France, un capitolo che si aprirà all’insegna delle Olimpiadi che l’anno prossimo si terranno nella capitale francese. Quale location del via della frazione conclusiva gli organizzatori hanno infatti scelto il velodromo nazionale di Saint-Quentin-en-Yvelines, che tra dodici mesi ospiterà le gare su pista della rassegna a cinque cerchi. Lasciato l’ultimo raduno di partenza si dovranno percorrere una cinquantina di chilometri prima di giungere sulle strade della “Ville Lumière”, superando poco prima l’ultimo dei 70 Gran Premi della Montagna inseriti sul percorso del Tour, la Côte du Pavé des Gardes, ascesa non proprio semplicissima perchè i suoi 1300 metri al 5.9% prevedono un tratto di 500 metri al 9%. Lambita l’isola della Citè – sulla quale si trova la cattedrale di Notre-Dame – e attraversati i due cortili del Louvre, attorno al 60° Km di gara ci sarà il primo passaggio dal traguardo, dopodichè inizieranno gli otto giri – di 6.8 Km ciasciuno – del tradizionale circuito degli Champs-Élysées, anello non banalissimo per la presenza dei sampietrini e per il rettilineo in leggera salita che punta verso l’Arco di Trionfo. A meno di clamorose sorprese – come quando nel 1979 Hinault e Zoetemelk, i primi due della classifica, tagliarono il traguardo con più di 2 minuti sul gruppo – difficilmente si “scapperà” dal ferreo controllo delle squadre dei velocisti, che ci tengono da matti a fare bella figura su uno dei traguardi più prestigiosi del movimento. Un traguardo che ritroveramo nel 2025 perchè l’organizzazione ha già da tempo annunciato che l’anno prossimo il Tour terminerà a Nizza a causa delle troppa vicinanza con l’inizio delle Olimpiadi: la tappa conclusiva della 111° edizione – che, come già sappiamo, scatterà dall’Italia – sarà, infatti, prevista domenica 21 luglio, soli 5 giorni prima della cerimionia d’apertura (prevista al Trocadéro) e si è scelto di non dare troppo stress ad una metropoli già in fermento per l’imminente evento sportivo.

METEO TOUR

Saint-Quentin-en-Yvelines: poco nuvoloso, 23°C (percepiti 25°C), vento forte da SO (25 – 53 Km/h), umidità al 52%
Parigi – 1° passaggio (Km 60.6): cielo coperto, 25°C (percepiti 26°C), vento moderato da SO (24 – 45 Km/h), umidità al 45%
Parigi – arrivo : poco nuvoloso, 24°C (percepiti 26°C), vento moderato da SO (22 – 45 Km/h), umidità al 46%

GLI ORARI DEL TOUR

16.00: inizio diretta su Eurosport
16.40: partenza da Saint-Quentin-en-Yvelines
17.15: inizio diretta su RAI2
17.40-17.50: GPM della Côte du Pavé des Gardes
17.50-18.00: ingresso in Parigi
18.05-18.20: primo passaggio dal traguardo
18.30-18.40: traguardo volante dell’Haut des Champs
19.25-19.50: arrivo a Parigi

RASSEGNA STAMPA

Tour, 20ª tappa: vince Pogacar in volata. Domani passerella a Parigi per Vingegaard – La maglia a pois torna in Italia: 31 anni dopo Chiappucci, a Parigi sulle spalle di Ciccone

Gazzetta dello Sport – Italia

Pogacar rejste sig, men det var manden med de smukke nederlag, som kørte med folkets hjerter

Politiken – Danimarca

Tadeju Pogačarju zadnji gorski ples Toura

Delo – Slovenia

Überragend! Felix Gall auf vorletzter Etappe Zweiter

Kronen Zeitung – Austria

Vingegaard to win again as Pogacar takes stage 20

The Guardian – Regno Unito

Pogacar s’impose, Vingegaard presque sacré

L’Équipe – Francia

Una despedida gloriosa

AS – Spagna

Een deugddoende overwinning: Tadej Pogacar haalt het van Vingegaard in prestigesprint in de Vogezen

Het Nieuwsblad – Belgio

Pogacar revancheert zich met ritzege, Vingegaard kan tweede Tour-winst bijna niet meer ontgaan
Tadej Pogacar viert zijn tweede ritwinst – Rel in Tour na uitspraak Plugge over ’bierdrinkende renners’

De Telegraaf – Paesi Bassi

“Ich bin wieder ich selbst”: Pogacar schlägt Vingegaard im Sprint

Kicker – Germania

Pogačar wins Stage 20 but Vingegaard is virtually assured of Tour de France win

The Washington Post – USA

Tour de Francia: Pogacar le ganó el mano a mano a Vingegard y se quedó con la etapa

El Espectador – Colombia

TOURALCONTRARIO

L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.

Ordine d’arrivo della ventesima tappa, Belfort – Le Markstein (Fellering)

1° Jonas Rickaert
2° Søren Kragh Andersen s.t.
3° Dylan Groenewegen s.t.
4° Luka Mezgec s.t.
5° Jordi Meeus s.t.

Miglior italiano: Matteo Trentin, 21°

Classifica generale

1° Michael Mørkøv
2° Cees Bol a 9′27″
3° Yevgeniy Fedorov a 10′34″
4° Frederik Frison a 12′19″
5° Alex Edmondson a 22′32″

Miglior italiano Gianni Moscon, 16° a 43′12″

STRAFALGAR SQUARE

De Luca: “Andiamo a seguire l’arrivo del Gran Premio della Montagna”
Garzelli: “Il settimo posto è Jai Hindley”
De Luca: “Profilo totale” (dislivello)
Garzelli: “E’ stato per tanti anni la sparanza francese”
Garzelli: “Superare questo panico che qualche corridore è venuto in discesa”
De Luca: “L’ha detto Felice Gimondi, compianto con Merckx” (Merckx è ancora in vita e già si sta toccando)
Garzelli: “Vingegaards”
Televideo: “Le Markenstein” (Le Markstein)
Televideo: “Gaal” (Gall)
Televideo: “Jason Vingegaard” (oramai è un vizio!!!)
Televideo: “Costroviejo” (Castroviejo”

CASA RICORDI: TOUR DE FRANCE 1973

A 50 anni dalla vittoria di Luis Ocaña, riviviamo attraverso i titoli del quotidiano “La Stampa” l’edizione del Tour vinta dallo “spagnolo di Francia”

22 LUGLIO 1973 – 20a TAPPA; 1a SEMITAPPA: CIRCUITO DI VERSAILLES (cronometro individuale, 16 Km); 2a SEMITAPPA: VERSAILLES – PARIGI (89 Km)

OCAÑA ERA IL SOLO BIG ED HA FATTO IL VUOTO – BARONCHELLI, GIOVANE DAL GRANDE AVVENIRE
Tour: le conferme di un campione e di un astro nascente

Il velodromo nazionale di Saint-Quentin-en-Yvelines e l’altimetria dell’ultima tappa (www.paris2024.org)

Il velodromo nazionale di Saint-Quentin-en-Yvelines e l’altimetria dell’ultima tappa (www.paris2024.org)

22-07-2023

luglio 22, 2023 by Redazione  
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TOUR DE FRANCE

Lo sloveno Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) si è imposto nella ventesima tappa, Belfort – Le Markstein (Fellering), percorrendo 133.5 Km in 3h27′18″, alla media di 38.64 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’austriaco Felix Gall (AG2R Citroën Team) e il danese Jonas Vingegaard (Jumbo-Visma). Miglior italiano Giulio Ciccone (Lidl – Trek), 39° a 9′44″. Vingegaard è ancora maglia gialla con 7′29″ su Pogacar e 10′56″ sul britannico Adam Yates (UAE Team Emirates). Miglior italiano Ciccone, 32° a 2h24′29″

ETHIAS – TOUR DE WALLONIE

L’italiano Filippo Ganna (INEOS Grenadiers) si è imposto nella prima tappa, Huy – Hamoir, percorrendo 189.6 Km in 4h39′47″, alla media di 40.66 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Davide Ballerini (Soudal – Quick Step) e il belga Arne Marit (Intermarché – Circus – Wanty). Ganna è il primo leader della classifica con 4″ su Ballerini e 6″ su Marit.

VISEGRAD 4 BICYCLE RACE GRAND PRIX POLAND

L’israeliano Itamar Einhorn (nazionale israeliana) si è imposto nella corsa polacca, Oleśnica – Długołęka, percorrendo 141.9 Km in 3h04′09″, alla media di 46.234 Km/h. Ha preceduto allo sprint il rumeno Eduard-Michael Grosu (HRE Mazowsze Serce Polski) e il polacco Maciej Paterski (Voster ATS Team). Unico italiano in gara Antonio Polga (Team Novo Nordisk Development), 67° a 8′08″

TOUR OF HUANGSHAN (Cina)

Il mongolo Jambaljamts Sainbayar (Terengganu Polygon Cycling Team) si è imposto nella seconda tappa, Huangshan District Government Square, – Yixian, percorrendo 101 Km in 2h19′57″, alla media di 43.301 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Julien Trarieux (China Glory Continental Cycling Team) e il russo Petr Rikunov (Yunnan Lvshan Landscape). Nessun italiano in gara. Sainbayar è il nuovo leader della classifica con 4″ su Trarieux e 11″ sul rumeno Cristian Raileanu (Hengxiang Cycling Team).

POGACAR RINASCE A LE MARKSTEIN. TAPPA ALLO SLOVENO, VINGEGAARD FESTEGGIA IL 2° TOUR.

luglio 22, 2023 by Redazione  
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La crisi sul Col de Loze aveva sancito la fine della sua corsa alla 3a maglia gialla, ma non aveva certamente spento la sua voglia di vincere e così, una volta recuperato dalla crisi patita mercoledì pomeriggio, Tadej Pogacar è subito tornato ad esultare. Il fuoriclasse sloveno dell’UAE Team Emirates ha vinto la 20a tappa, 133,5 km da Belfort a Le Markstein, battendo in uno sprint ristretto un bravissimo e sorprendente Felix Gall (Ag2r Citroen Team), Jonas Vingegaard (Jumbo-Visma) e il compagno di squadra Adam Yates. Lo sloveno festeggia così il 2° successo di tappa (11° totale dal 2020 ad oggi) che si aggiunge al 2° posto nella classifica generale e alla 4a maglia bianca consecutiva. A vestire la maglia gialla sarà però uno straordinario Jonas Vingegaard che ha avuto la meglio sul rivale dopo 2 settimane e mezzo di una battaglia che è già passata alla storia del Tour. Per il danese il 2° successo consecutivo e la certezza di essere difficilmente battibile in una corsa a tappe di 3 settimane. Primo podio in carriera al Tour per un eccezionale Adam Yates che ha saputo vestire al contempo e benissimo sia i panni del gregario che quelli dell’uomo di classifica. Esulta anche Giulio Ciccone (Lidl-Trek) che corona con successo la rincorsa alla maglia a pois.

Nonostante la lotta per la maglia gialla fosse finita mercoledì sul Col de Loze, la 20a tappa offriva comunque molti aspetti interessanti rappresentando l’ultima chiamata sia per gli uomini di classifica intenzionati a salire sul podio o ad entrare nei primi 10 sia per gli scalatori vogliosi di giocarsi la vittoria di tappa. Una frazione corta ma con tantissimo dislivello quella che vedeva la partenza da Belfort e arrivo a Le Markstein dopo 133,5 km di salite e discese.
I primi 10 km erano gli unici pianeggiati dell’intera tappa e facevano da prologo al Ballon d’Alsace (11,5 km al 5,3%, 2a cat.) posto al km 23,5. Dopo la discesa, che conduceva al traguardo volante di Fresse-sur-Moselle (km 37), ed un breve tratto di falsopiani, iniziava il Col de la Croix de Moinats (5,2 km al 7,1%, 2a cat) posto al km 56. Poco dopo (km 64) vi era un altro gpm di 2a categoria, il Col de Grosse Pierre (3,2 km al 7,9%). Quindi una decina di chilometri di saliscendi portava all’imbocco del Col de la Schlucht (4,2 km al 5,1%, 3a cat.) a cui seguiva una lunghissima discesa che portava a Munster (-36,5) doveva iniziava la penultima salita di giornata, il duro Petit Ballon (9,3 km al 8,1%) la cui vetta era posta ai -25. Un ultima discesa precedeva la salita finale, il Col du Platzerwasel (7,1 km al 8,3%), ultima ascesa del Tour de France 2023. Dalla cima al traguardo di Le Markstein mancavano 8500 m di saliscendi.

Appena abbassata la bandierina che indicava il via ufficiale, è arrivato l’attacco degli uomini della Lotto-Dstny con Jasper De Buyst e lo scatenato Vcitor Campenaerts intenzionati ad avvantaggiarsi nei primi 10 km tutti pianeggianti. La coppia belga è immediatamente riuscita a prendere un piccolo margine, arrivando a 45″ al km 10, ovvero proprio all’imbocco della prima salita di giornata, il Ballon d’Alsace. Dopo un chilometro d’ascesa, in testa al gruppo sono ricominciate le ostilità con i corridori della TotalEnergies particolarmente attivi e un Giulio Ciccone (Lidl-Trek) sempre a ruota e intenzionto a controllare gli immediati rivali per la maglia a pois. L’andatura è aumentata anche grazie al ritmo imposto da Matteo Trentin, chiaro segnale delle intenzioni dell’UAE Team Emirates. Come conseguenza il gap da Campenaerts, nel frattempo rimasto solo visto che De Buyst si era staccato una volta esaurito il suo lavoro, è crollato. L’ex detentore del record dell’ora è stato ripreso quanto mancavano meno di 5 km al gpm. La bagarre è così ripartita: ad un’accelerazione di Dylan Teuns (Israel-Premier Tech) ha subito risposto il duo della Lidl formato da Mattias Skjelmose e Giulio Ciccone, ma anche in questo caso il gruppo (o quel che ne rimaneva) è rimasto compatto. Il grande lavoro di un altro uomo Lidl, ovvero l’ex-campione del mondo Mads Pedersen, ha poi condotto il gruppo maglia gialla allo scollinamento come se si trattasse di un traguardo volante. Ciccone ha agevolmente vinto lo sprint gudagnando altri 5 punti su Felix Gall (Ag2r Citroen Team) che invece non si è interessato alla volata.

Lungo la successiva discesa ci sono stati diversi tentativi di allungo che hanno visto tra i protagonisti tra gli altri anche Julian Alaphilippe (Soudal-Quick Step) e Mathieu Van der Poel (Alpecin-Deceuninck). L’evento più importante è stata però la caduta di Carlos Rodriguez (Ineos Grenadiers), 4° in classifica, avvenuto intorno ai -100. L’iberico, atteso dal connazionale e compagno di squadra Omar Fraile, è ripartito rapidamente nonostante le escoriazioni al braccio e soprattutto al sopracciglio sinistro. Il gruppo maglia gialla nel frattempo si era frantumato lungo la discesa probabilmente anche a causa della caduta dello spagnolo. Davanti si sono ritrovati in una ventina e tra questi vi erano la maglia gialla di Vingegaard, Thomas Pidcock (Ineos Grenadiers), Mikel Landa (Bahrain-Vicotorius) e poi i già citati Ciccone, Alaphilippe, Van der Poel e Skjelmose. Dietro, staccato di una ventina di secondi, vi era invece il gruppo principale tirato a tutta dagli uomini della UAE Team Emirates. Carlos Rodriguez inseguiva ad oltre un minuto di ritardo sempre in compagnia di Fraile.
La situazione si è ricomposta ai -90: il gruppo di testa si è man mano sfaldato vista la presenza ingombrante di Vingegaard, che si è fatto poi riassorbire dal gruppo principale. Nel frattempo Carlos Rodriguez era riuscito a rientrare sul plotone. Davanti sono così rimasti in 15: Mathieu Van der Poel (Alpecin-Deceuninck) Mikel Landa (Bahrain-Victorius), Ion Izagirre e Axel Zingle (Cofidis), Neilson Powless (EF Education-EasyPost), Stefan Kung (Groupama-FDJ), Thomas Pidcock (Ineos Grenadiers), Krists Neilands (Israel-Premier Tech), Giulio Ciccone, Mattias Skjelmose e Mads Pedersen (Lidl-Trek), Maxim Van Gils (Lotto-Dstny), Julian Alaphilippe (Soudal-Quick Step), Warren Barguil (Team Arkea-Samsic) e Mathieu Burgaudeau (TotalEnergies).

La Bora-Hansgrohe non era però intenzionata a lasciare spazio ai fuggitivi e ha imboccato la seconda salita di giornata ad andatura sostenuta spingendo i fuggitivi a fare lo stesso al fine di non essere ripresi. Il ritmo alto imposto da Skjelmose ha di ovviamente frantumato il drappello di testa riducendolo ad appena 6 corridori: Ciccone, Skjelmose, Pidcock, Neilands, Barguil e Van Gils. Ciccone è così passato per primo anche sul 2° gpm di giornata, il Col de la Croix de Moinats, regolando senza problemi i 5 compagni d’avventura. Kung e Izagirre sono transitati a poco più di 20″ dai 6 battistrada e con il gruppo maglia gialla alle calcagna (30″). Al termine della discesa, grazie ad un’azione orchestrata dalla Groupama, sui due inseguitori sono rientrati Valentin Madouas e Thibaut Pinot (Groupama-FDJ), Rigoberto Uran (EF Education-EasyPost), Chris Harper (Team Jayco-Alula) e Kevin Vermaerke (Team DSM-Firmenich). A questo punto Kung si è sacrificato per i due compagni di squadra, cercando di ridurre il gap dal sestetto di testa. Ai -70 il drappello dei fuggitivi aveva un vantaggio di 25″ sugli inseguitori (da cui aveva già perso contatto Kung che aveva esaurito il suo compito) e di 1′ sul gruppo maglia gialla tirato dalla UAE.
Lungo le rampe del 3° gpm, il Col de Grosse Pierre, Pinot ha accelerato rientrando sui battistrada (da cui aveva perso contatto Neilands) proprio in vista dello scollinamento (-68.6) che, neanche dirlo, ha visto transitare per primo nuovamente Ciccone. Dietro all’abruzzese sono passati nell’ordine Skjelmose, Barguil, Van Gils, Pidcock e Pinot. Staccato di un decina di secondi Harper, che è poi rientrato nel successivo tratto di saliscendi, mentre gli altri inseguitori sono transitati a quasi mezzo minuto. Gruppo sempre tirato dai corridori della UAE ad 1 minuto.

Di lì a poco (ai -63) sul gruppetto di testa sono rientrati anche Vermaerke, Madouas e Uran andando a formare un drappello di 10 battistrada a cui però il gruppo, distanziato di 55″, non aveva nessuna intenzione di lasciare spazio. La situazione è rimasta praticamente inalterata nei successivi chilometri che hanno condotto i corridori al 4° gran premio della montagna, quello del Col del La Schlucht (3a categoria) posto ai -54. Ciccone ha ovviamente anticipato i 9 compagni di fuga sancendo la matematica vittoria della maglia a pois. Il gruppo maglia gialla trainato da Mikkel Bjerg e Marc Soler (UAE Team Emirtes) è invece passato a 1′18″.
La discesa che ne seguiva non ha mutato la situazione: i 10 fuggitivi hanno imoccato il Petit Ballon (9,3 km al 8,1%) con 1′20″ sul plotone. Lungo le prime rampe, le più dure dell’intera salita, il dappello di testa si è letteralmente disintegrato. Nel giro di poche centinaia di metri in testa sono rimasti solo Pidcock, Pinot, Madouas, Ciccone e Barguil. E’ stato in particolare il ritmo imposto dal corridore di casa a fare la differenza. Harper, inizialmente staccato, si è man mano riavvicinato ai 5 di testa, per poi rientrare quando mancavano 7,3 km allo scollinamento. Vanmaerke invece continuava ad inseguire a circa mezzo minuto, mentre Uran, Van Gils e Skjelmose erano già stati ripresi dal gruppo, ora distante appena 1 minuto. A 6 km dalla vetta Pinot è andato via tutto solo piazzando un’accelerazione molto violenta. Il francese ha rapidamente guadagnato una quindicina di secondi su Pidcock, Barguil e Harper, lanciandosi alla ricerca di una difficilissima impresa in solitaria proprio nel giorno in cui il Tour giungeva nella sua terra d’origine. Ai 2,5 dalla vetta Harper si è staccato da Barguil e Pidcock che pagavano circa 20″ da Pinot. L’australiano è poi rientrato nel corso dell’ultimo chilometro di salita. Ciccone invece era già stato ripreso dal gruppo. Pinot ha incrementato il suo vantaggio spinto dal calore del suo pubblico e dei suoi tifosi transitanto al gpm con mezzo minuto su Pidcock, Barguil ed Harper. Il gruppo, tirato da Wilco Kelderman (Jumboò-Visma) ed ormai in procinto di riprendere Madouas, è invece giunto al gpm con 1′20″.

Lungo la discesa la situazione è rimasta pressocchè inalterata: giunti a Sondernach, dove finiva la discesa ed iniziava il Col du Platzerwasel, Pinot manteneva circa 20″ sui tre inseguitori e 1′15″ sul drappello maglia gialla da cui mancava però David Gaudu (Groupama-FDJ) scivolato in una curva mentre provava a prendere qualcosa dal taschino posteriore. Appena iniziata la salita, Harper ha perso nuovamente le ruote di Pidcock e Barguil che invece si stavano pericolosamente avvicinando a Pinot. Dietro intanto, le maglie della UAE, con Rafal Majka in testa, avevano ripreso le redini del gruppo maglia gialla finchè, quando mancavano 5,3 km alla vetta, il capitano Tadej Pogacar ha piazzato uno scatto devastante al quale solo il solito Jonas Vingegaard è riuscito a resistere. In men che non si dica il duo ha fatto il vuoto riavvicinandosi repentinamente ai battistrada. Una volta resosi conto che non avrebbe staccato il danese, Pogacar si è voltato verso il rivale. Ne è venuto fuori un evidentissimo rallentamento che ha facilitato il rientro di Felix Gall (Ag2r Citroen Team) il quale si è immediatamente posto in testa al terzetto a tirare. Ai 4,5 dalla vetta Pinot è stato ripreso da Pidcock e Barguil. Dietro di loro, distanziati di una decina di secondi vi erano Gall, Vingegaard e Pogacar, mentre il gruppetto di Adam Yates (UAE Team Emirates), Simon Yates (Team Jayco-Alula), Carlos Rodriguez (Ineos Grenadiers) e Pello Bilbao (Bahrain-Victorius) navigava a circa 25″ dalla maglia gialla. Ai -4 i tre battitrada sono stati inevitabilmente ripresi da Gall, Vingegaard e Pogacar. Poi, nel giro di poche decine di metri prima Pinot, poi Barguil e infine Pidcock hanno perso le ruote dei 3 battistrada. Dietro invece sono stati i due gemelli Yates a muoversi: prima Simon e poi Adam sono scattati dal gruppetto degli inseguitori lanciandosi all’inseguimento dei primi 3. Gall, Pogacar e Vingegaard a quel punto si sono lasciati andare a qualche tatticismo di troppo e così i due gemelli che nel frattempo si erano ricongiunti, si sono notevolmente avvicinati. Al gpm il trio di testa vantava una decina di secondi su Adam e Simon Yates e circa 40″ su Barguil, Pinot e Bilbao.

I due Yates sono rientrati sul trio di testa ai poco dopo (-5), al culmine dell’ultimo strappetto. Una volta arrivato davanti, Adam Yates si è messo subito in testa a tirare col duplice obiettivo di guadagnare su Carlos Rodriguez e di favorire uno sprint ristretto vista la presenza di Pogacar. Bilbao, Barguil e Pinot pagavano ancora 30″ e sembravano a quel punto irrimediabilmente tagliati fuori dalla lotta per la tappa. Ai -3 Simon Yates ha provato a sorprendere gli avversari ma è stato subito rintuzzato da Pogacar e così l’altro Yates è tornto a fare il ritmo. Si è così giunti all’ultimo chilometro con Adam Yates davanti a Pogacar, Vingegaard, Gall e Simon Yates. Adam ha tirato fino ai 300 metri, a quel punto Vingegaard ha provato l’anticipo infilando Yates all’interno della curva. Pogacar, avvertito il pericolo, si è lanciato dall’altro lato, ha rimontato il rivale danese e infine l’ha passato cogliendo una vittoria importantissima per il morale dopo le debacle degli scorsi giorni. Vingegaard chiude terzo, dietro anche ad un bravissimo Felix Gall, e davanti ad Adam Yates. Simon giunge 5° a 7″, mentre con 33″ di ritardo arrivano Barguil, Pinot e Bilbao. 9° a 50″ un ottimo Tobias Hallan Johannessen (Uno-X Pro Cycling Team) che precede Rafal Majka e Jai Hindley (Bora-Hansgrohe). Poco più dietro (a 52″) giunge un esausto Carlos Rodriguez.

La classifica generale, che con ogni probabilità non subirà mutazioni nella passerella conclusiva di Parigi, vede Jonas Vingegaard nettamente in testa e ormai prossimo a festeggiare la sua seconda vittoria consecutiva. Chiude secondo, staccato di ben 7′29″ ma comunque grande protagonista, un Tadej Pogacar che per oltre 2 settimane ha saputo contendere la maglia gialla al rivale danese. Terzo gradino del podio per un altro uomo UAE, Adam Yates (10′56″ il suo ritardo) giunto al primo podio in carriera in un GT a 31 anni. Dietro di lui il gemello Simon (a 12′23″) è riuscito in extremis a scavalcare un comunque ottimo Carlos Rodriguez (12′57″) che all’esordio assoluto e a soli 22 anni è comunque riuscito ad ottenere un’ottima 5a posizione finale. Sesta piazza per l’altro iberico Pello Bilbao (a 13′27″) all’ennesima top ten (già la quinta tra Giro e Tour) in carriera nei grandi giri. Chiude un pò in calando Jai Hindley (Bora-Hansgrohe) che termina 7° con un ritardo di 14′44″ dopo essere stato in lizza per il podio nei primi 12 giorni. Chi invece ha chiuso in crescendo è il giovane (classe 99) Felix Gall, autore di una terza settimana d’altissimo livello condita da una vittoria di tappa e l’8a posizione finale a 16′09″. Chiudono la top ten i francesi David Gaudu, 9° a 23′08″, e Guillaume Martin (Cofidis), 10° a 26′30″.

Pierpaolo Gnisci

Pogacar rinasce a Le Markstein (fonte: Getty Images)

Pogacar rinasce a Le Markstein (fonte: Getty Images)

LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): BELFORT – LE MARKSTEIN (Fellering)

luglio 22, 2023 by Redazione  
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Alla vigilia della passerella sugli Champs-Élysées si disputa sulle strade dei Vosgi un’ultima tappa di montagna. Si preannuncia un’altra bella indigestione di salite, con una considerevole mole di metri di dislivello da ingurgitare tra il via da Belfort e il traguardo fissato nella stazione di sport invernali di Le Markstein

Non si è mai vista una penultima tappa così dura al Tour. Negli ultimi anni è stata spesso inserita una frazione di montagna alla vigilia della tappa conclusiva di Parigi ma, alla luce del lungo trasferimento verso la capitale francese, si è sempre puntato su percorsi caratterizzati da chilometraggi brevi e da una o al massimo due salite da affrontare. Non sarà così quest’anno perchè, se è stata rispettata la prassi della breve distanza da percorrere, si è decisamente infarcito il percorso di difficoltà, proponendo anche oggi quasi 3500 metri di dislivello da superare, mentre le salite saranno ben otto. Si prenderà per la prima volta l’ascensore a pedali a soli 12 Km dalla partenza, quando i corridori si troveranno ai piedi della più celebre ascesa della tappa, il mitico Ballon d’Alsace, 11.5 Km al 5.3% per raggiungere 1172 metri di quota. Seguirà una fase centrale di una sessantina di chilometri movimentata da una serie di salite secondarie che traghetterà la corsa verso gli ultimi 35 Km, nei quali si affronteranno in rapida successione i due colli più impegnativi. Il primo sarà il Petit Ballon, che non è così “piccolo” come sembra suggerire il nome perchè i suoi 9 Km e rotti presentano una pendenza media dell’8.1%. Terminata la discesa subito si tornerà a puntare verso l’alto con i 7 Km all’8.3% del Col du Platzerwasel, quasi un arrivo in salita considerati i soli 8 Km che dopo lo scollinamento si dovranno percorrere per andare al traguardo, tratto che prevede un ulteriore strappo di quasi 1000 metri al 7.4% e poi strada in lievissima discesa verso la stazione di sport invernali di Le Markstein.

METEO TOUR

Belfort : nubi sparse, 24°C (percepiti 25°C), vento moderato da O (17 – 40 Km/h), umidità al 36%
Ballon d’Alsace (GPM – Km 24): nubi sparse, 20°C, vento moderato da O (18 – 43 Km/h), umidità al 42%
La Bresse (Km 61.3): poco nuvoloso, 22°C (percepiti 25°C), vento moderato da O (20 – 45 Km/h), umidità al 34%
Munster (Km 97.3): nubi sparse, 25°C, vento moderato da O (17 – 42 Km/h), umidità al 34%
Le Markstein (Fellering): nubi sparse, 18°C, vento moderato da O (19 – 49 Km/h), umidità al 43%

GLI ORARI DEL TOUR

13.00: inizio diretta su Eurosport
13.45: partenza da Belfort
14.15-14.20: GPM del Ballon d’Alsace
14.30-14.40: traguardo volante di Fresse-sur-Moselle
14.45: inizio diretta su RAI2
15.00-15.10: GPM del Col de la Croix des Moinat
15.10-15.25: GPM del Col de Grosse Pierre
15.30-15.45: GPM del Col de la Schlucht
15.50-16.05: inizio salita del Petit Ballon
16.15-16.35: GPM del Petit Ballon
16.25-16.45: inizio salita del Col du Platzerwasel
16.35-16.55: GPM del Col du Platzerwasel
16.50-17.20: arrivo a Le Markstein

RASSEGNA STAMPA

Beffa Asgreen, al fotofinish la tappa è di Mohoric. Vingegaard sempre maglia gialla

Gazzetta dello Sport – Italia

Asgreens vanvittige etape bliver afgjort af få centimeter og målfoto

Politiken – Danimarca

Na neverjetni etapi zmagal neverjetni Matej Mohorič

Delo – Slovenia

Sprintsieg für Mohoric – Gall weiter Gesamt-8.!

Kronen Zeitung – Austria

Mohoric wins stage 19 after photo-finish

The Guardian – Regno Unito

Mohoric prive Asgreen d’un doublé – Plugge: «Les cétones, Jonas les refuse»

L’Équipe – Francia

Mohoric da el golpe de riñón

AS – Spagna

Nét geen twee op twee voor Kasper Asgreen in de Tour: medevluchter Matej Mohoric klopt Deen op de streep

Het Nieuwsblad – Belgio

Jumbo-baas Plugge pareert ‘dopingaanval’ in Tour – Mohoric de beste, geen verschuivingen in het klassement

De Telegraaf – Paesi Bassi

Mohoric im Fotofinish knapp vor Asgreen – Politt im Pech

Kicker – Germania

Mohorič sheds happy tears after winning Tour de France 19th stage as Vingegaard protects lead

The Washington Post – USA

Tour de Francia: el foto finish declaró ganador a Matej Mohoric en la etapa 19

El Espectador – Colombia

TOURALCONTRARIO

L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.

Ordine d’arrivo della diciannovesima tappa, Moirans-en-Montagne – Poligny

1° Jonas Rickaert
2° Gianni Moscon s.t.
3° Peter Sagan s.t.
4° Maxim Van Gils s.t.
5° Marc Soler s.t.

Classifica generale

1° Michael Mørkøv
2° Cees Bol a 9′27″
3° Yevgeniy Fedorov a 10′34″
4° Frederik Frison a 11′06″
5° Axel Zingle a 17′02″

Miglior italiano Gianni Moscon, 14° a 36′21″

STRAFALGAR SQUARE

De Luca: “E’ stato raggiunto da un gruppo di corridoi”
Garzelli: “Davanti ci sono nove uomini che tutti hanno già vinto”
Garzelli: “Cancellare” (Cancellara)
Garzelli: “Pensiamo alla stanchezza di tutto il Tour”
Garzelli: “Andremo a vediere”
Garzelli: “Crampi dovuto alla grande fatica”
De Luca: “Tappa che dovrà vivere ancora 21 Km”
De Luca: “La telecamera fissa schiaccia i 9 all’inseguimento”
De Luca: “Attendiamo l’esito della vittoria”
Pancani: “La regia internazionale vuole fare arrivare prima i migliori della classifica”
Televideo: “Il campione del mondo Alaphilippe” (Alaphilippe è stato campione del mondo, l’attuale è Remco Evenepoel)
Televideo: “Andrea Bettiol” (Alberto)
Televideo: “Jason Vingegaard” (e ridaglie!! Jonas!!! JONAS!!!)

CASA RICORDI: TOUR DE FRANCE 1973

A 50 anni dalla vittoria di Luis Ocaña, riviviamo attraverso i titoli del quotidiano “La Stampa” l’edizione del Tour vinta dallo “spagnolo di Francia”

21 LUGLIO 1973 – 19a TAPPA: BOURGES – VERSAILLES (233.5 Km)

OCANA IN “GIALLO, OGGI VERSO PARIGI – BARONCHELLI CORRERÀ A FIANCO DI MERCKX
Si conclude il Tour de France
La tappa di Versailles all’inglese Hoban – Nell’Avvenire è sempre leader – All’inizio della prossima stagione passerà professionista

Le Markstein e l’altimetria della ventesima tappa (wikipedia)

Le Markstein e l’altimetria della ventesima tappa (wikipedia)

MOHORIC CONSOLA LA SLOVENIA, DOMANI LE ULTIME MONTAGNE

luglio 21, 2023 by Redazione  
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Matej Mohoric (Bahrain–Victorious) conquista la sua terza prestigiosa vittoria al Tour de France 2023 battendo in volata Kasper Asgreen (Soudal – QuickStep) e Ben O’Connor (Ag2r Citroën), terzetto che ha piazzato lo scatto decisivo da un gruppo numeroso che ha contraddistinto la fuga di giornata.

Tappa la 19ma che fa gola a tanti perchè è l’ultima vera occasione di vincere una tappa soprattutto per quelle formazioni a secco di vittorie, appena transitati dal chilometro zero è subito bagarre con il solito Victor Campenaerts (Lotto Dstny) che tutto solo prova ad allungare, il belga viene ripreso dal gruppo che in avvio è in forze per tenere una velocità elevata nell’approccio del primo gpm di giornata. Il nuovo tentativo di allungo è piazzato da Peter Sagan (TotalEnergies) a cui si accodano poco dopo Mads Pedersen (Lidl – Trek) e Alexey Lutsenko (Astana Qazaqstan Team) questi due tirano diritto e restano per circa 12 chilometri da soli al comando con un vantaggio massimo di 22”. La coppia al comando non guadagna, dietro infatti dal gruppo si susseguono altri scatti con Bryan Coquard (Cofidis), Matteo Trentin (UAE Team Emirates), Michal Kwiatkowski (Ineos Grenadiers) e Julian Alaphilippe (Soudal-QuickStep). In cima al gpm Pedersen transita per primo e prova a forzare in discesa tanto che spesso si toglie da ruota Lutsenko costretto a riportarsi più volte sotto il danese, intanto, a causa anche della strada stretta e tortuosa il gruppo si spezza ed a farne le spese è Adam Yates (UAE Team Emirates) riuscendo successivamente a rientrare. Partenza ancora una volta velocissima con la fuga che non riesce ad andare, ripresa la coppia al comando prova ancora un eterno Alaphilippe ancora con Pedersen e Lutsenko ed anche Stefan Kung (Groupama-FDJ) a cui si accoda inizialmente Nils Politt (Bora-hangrohe) e successivamente Alberto Bettiol (EF Education – EasyPost). Questa volta davanti si viene a formare un drappello con dentro: Warren Barguil (Team Arkéa – Samsic), Tiesj Benoot (Jumbo-Visma), Jack Haig (Bahrain – Victorious), Julian Alaphilippe (Soudal – QuickStep), Georg Zimmermann (Intermarché – Circus – Wanty), Nils Politt (BORA – hansgrohe), Victor Campenaerts (Lotto Dstny), Mads Pedersen (Lidl – Trek) e Matteo Trentin (UAE Team Emirates). Dopo 60 chilometri il loro vantaggio sale a 33” sul gruppo, sembra fatta, pare che la fuga possa andare via ed invece no perche dal gruppo c’è chi non ci sta e sono gli uomini di tre squadre Israel – Premier Tech, Uno-X Pro Cycling ed EF Education – EasyPost. Il gruppetto dei quindici raggiunge un vantaggio massimo di 1:16” e la situazione di corsa resta incerta fino a quando Politt è costretto a mettere piede a terra per la rottura della catena. Da questo istante in poi è un continuo recupero di tempo per chi insegue fino ad arrivare a 22”, gap che si riduce in prossimità del traguardo volante con la volata vinta da Jasper Philipsen (Alpecin-Deceuninck). Per effetto della volata le carte dietro vanno a rimescolarsi e la fuga guadagna una decina di secondi su un gruppetto di ben 29 uomini. Il ricongiungimento non tarda così ad arrivare, ma è ancora Campenaerts a trovarsi tutto solo al comando ma per poco perchè il belga si pianta letteralmente nell’ascesa al secondo gpm di giornata. La situazione di corse quindi vede un folto gruppo in avanscoperta così composto: Thomas Pidcock (INEOS Grenadiers), Ben O’Connor (AG2R Citroën Team), Hugo Houle (Israel – Premier Tech), Ion Izagirre (Cofidis), Krists Neilands (Israel – Premier Tech), Neilson Powless (EF Education-Easypost), Matej Mohorič (Bahrain – Victorious), Oliver Naesen (AG2R Citroën Team), Jonas Abrahamsen (Uno-X Pro Cycling Team), Marco Haller (BORA – hansgrohe), Kasper Asgreen (Soudal – QuickStep), Alberto Bettiol (EF Education-Easypost), Christophe Laporte (Jumbo-Visma), Daniel Oss (TotalEnergies), Anthony Turgis (TotalEnergies), Fred Wright (Bahrain – Victorious), Jasper Philipsen (Alpecin-Deceuninck), Simon Clarke (Israel – Premier Tech), Rasmus Tiller (Uno-X Pro Cycling Team), Luka Mezgec (Team Jayco – AlUla), Luke Durbridge (Team Jayco – AlUla), Søren Wærenskjold (Uno-X Pro Cycling Team), Dylan Groenewegen (Team Jayco – AlUla) e Jordi Meeus (BORA – hansgrohe). Dietro inizialmente la Intermachè, senza uomini davanti, ha provato a riportarsi sotto ma gli uomini di Biniam Ghirmay hanno dovuto alzare bandiera bianca con la Jumbo – Visma a questo punto a far tornare la definitiva quiete dopo la tempesta, andatura di controllo e fuga lasciata andare. Davanti infatti il gap si dilata subito, al gpm intanto scollina un terzetto sono Asgreen, Mohoric e O’Connor, a circa 20” grazie ad un gran lavoro di Pedersen transitano Pidcock, Barguil, Haig, Izagirre, Zimmermann, Van Der Poel, Naesen, Bettiol, Laporte, Strong, Pedersen e Mezge. Poco dopo finita la discesa si rifanno sotto Benoot, Alaphilippe, Houle, Neilands, Van Den Berg, Haller, Turgis, Wright, Philipsen, Trentin, Tiller e Groenewegen. Al terzetto in testa restano 15” di vantaggio ma dietro non c’è collaborazione, riescono ad allungare soltanto Laporte, Pedersen, Trentin, Bettiol, Pidcock, Mezgec, Zimmermann, Philipsen e Van Der Poel. Questi nove uomini hanno 25” da recuperare ai battistrada a dieci chilometri dalla conclusione, mentre dietro uno sfortunato Barguil, vittima di una foratura resta tagliato fuori dal possibile rientro. Davanti Asgreen, Mohoric e O’Connor viaggiano di comune accordo e vedono il gap salire a 30” a 5 chilometri dall’arrivo e così entrano anche nell’ultimo chilometro, dietro non c’è più possibilità di rientrare. Piccolissima fase di studio tra i tre con O’Connor in terza posizione che si fa sfilare per partire poi in volata a 400 metri dal traguardo, riparte Asgreen con Mohoric che gli si francobolla alla ruota lo affinca a sinistra e grazia al colpo di reni la passa per pochissimo tanto che nessuno dei due esulta in attesa del fotofinish! Tappa allo sloveno che scoppia in lacrime ricordando Gino Mader. Domani ultime montagne con le salite di prima categoria il Petit Ballon (9.3 km al 8.1%) e infine il Col du Platzerwasel (7.1 km al 8.4%) decreteranno le posizioni esatte in classifica generale e nella speciale classifica della maglia a pois.

Antonio Scarfone

La vittoria di Mathej Moorich su Kasper Asgreen (Image credit: Marco Bertorello / AFP via Getty Images)

La vittoria di Mathej Moorich su Kasper Asgreen (Image credit: Marco Bertorello / AFP via Getty Images)

21-07-2023

luglio 21, 2023 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

TOUR DE FRANCE

Lo sloveno Matej Mohorič (Bahrain – Victorious) si è imposto nella diciannovesima tappa, Moirans-en-Montagne – Poligny, percorrendo 172.8 Km in 3h31′02″, alla media di 49.13 Km/h. Ha preceduto allo sprint il danese danese Kasper Asgreen (Soudal – Quick Step) e di 4″ l’australiano Ben O’Connor (AG2R Citroën Team). Miglior italiano Alberto Bettiol (EF Education-EasyPost), 8° a 39″. Il danese Jonas Vingegaard (Jumbo-Visma) è ancora maglia gialla con 7′35″ sullo sloveno Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) e 10′45″ sul britannico Adam Yates (UAE Team Emirates). Miglior Giulio Ciccone (Lidl – Trek), 33° a 2h14′41″

TOUR OF HUANGSHAN (Cina)

Il cinese Zhi Hui Jiang (Li Ning Star) si è imposto nella prima tappa, Shexian Ancient City – Huangshan District Government Square, percorrendo 118.1 Km in 2h46′31″, alla media di 42.554 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Julien Trarieux (China Glory Continental Cycling Team) e il rumeno Cristian Raileanu (Hengxiang Cycling Team). Nessun italiano in gara. Jiang è il primo leader della classifica con 9″ su Trarieux e 10″ su Raileanu

LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): MOIRANS-EN-MONTAGNE – POLIGNY

luglio 20, 2023 by Redazione  
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Sulla carta quella odierna è un’altra tappa appetibile ai velocisti. Stavolta, però, il tracciato si prensenta più complicato e per le loro formazioni sarà più difficile tenere sotto controllo la fuga di giornata

Un altro arrivo in volata si prospetta all’orizzonte, anche se oggi il percorso si annuncia più complicato rispetto a quello sul quale si è gareggiato ieri e che ha visto i velocisti preceduti per un’inezia dal gruppetto dei fuggitivi. Nei primi 100 Km l’altimetria è un costante saliscendi fatto di pendenzine tenere che ricorda molto il tracciato della tappa di Champagnole del Tour del 2020, località dalla quale si transiterà proprio al termine di questo tratto e dove pure quel giorno la fuga riuscì a prevalere sul gruppo, giunto al traguardo dopo quasi otto minuti. Nel 40 Km successivi al passaggio da Champagnole il percorso si fa più snello per poi arrivare ai piedi della principale difficoltà altimetrica della tappa, la Côte d’Ivory, salita di 2300 metri al 6% con un tratto di 100 metri al 7.6% che a 28 Km dall’arrivo non fa certo paura agli sprinter, ma va ancora rimarcato il fatto che si sta correndo a tutta da 19 giorni e le loro squadre potrebbe ancora una volta faticare a tenere sotto controllo la fuga. Stavolta giocheranno a loro favore gli ultimi 8 Km che, con l’esclusione di una leggera curva a sinistra a 1800 metri dal traguardo, saranno in perfetto rettilineo, con la strada che tende leggermente a salire nel finale.

METEO TOUR

Moirans-en-Montagne : cielo sereno, 25°C (percepiti 26°C), vento moderato da NO (9 – 28 Km/h), umidità al 45%
Sarrogna (Km 42.5): nubi sparse, 26°C, vento moderato da NO (11 – 28 Km/h), umidità al 42%
Ney (traguardo volante – Km 97.7): nubi sparse, 24°C (percepiti 25°C), vento moderato da O (13 – 32 Km/h), umidità al 47%
Côte d’Ivory (GPM – Km 144.8): poco nuvoloso, 24°C (percepiti 25°C), vento moderato da NO (11 – 30 Km/h), umidità al 47%
Poligny : poco nuvoloso, 24°C (percepiti 25°C), vento moderato da NO (10 – 28 Km/h), umidità al 45%

GLI ORARI DEL TOUR

13.00: inizio diretta su Eurosport
13.30: partenza da Moirans-en-Montagne
14.00-14.05: GPM della Côte du Bois de Lionge
14.45: inizio diretta su RAI2
15.35-15.50: traguardo volante di Ney
16.35-16.55: GPM della Côte d’Ivory
17.10-17.35: arrivo a Poligny

RASSEGNA STAMPA

La fuga beffa il gruppo: Asgreen resiste e vince in volata. Vingegaard sempre in giallo

Gazzetta dello Sport – Italia

Sådan forløb 18. etape, som endte med dansk sejr

Politiken – Danimarca

V igri mačke z mišjo je zmagala miš

Delo – Slovenia

Asgreen holt 18. Etappe – Gall bestätigt Top-Form

Kronen Zeitung – Austria

Asgreen claims stage 18 victory as break proves too strong

The Guardian – Regno Unito

Asgreen piège les sprinteurs

L’Équipe – Francia

Asgreen tumba el esprint

AS – Spagna

Dan toch prijs voor Soudal-Quick-Step in de Tour, met dank aan Lotto-Dstny: Kasper Asgreen blijft net spurtend peloton voor

Het Nieuwsblad – Belgio

Vluchters verrassen sprinters in Tour: Asgreen net sneller dan Eenkhoorn

De Telegraaf – Paesi Bassi

Attacke der Sprinter kommt zu spät: Ausreißer Asgreen gewinnt in Bourg-en-Bresse

Kicker – Germania

Asgreen holds on to win 18th stage of Tour. Vingegaard protects big lead

The Washington Post – USA

Tour de Francia: la fuga sorprendió a los “esprinters” y Asgreen ganó la etapa

El Espectador – Colombia

TOURALCONTRARIO

L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.

Ordine d’arrivo della diciottesima tappa, Moûtiers – Bourg-en-Bresse

1° Quinten Hermans
2° Kevin Vermaerke s.t.
3° Victor Lafay s.t.
4° Tony Gallopin s.t.
5° Christopher Juul-Jensen s.t.

Miglior italiano Alberto Bettiol, 26° a 7′45″

Classifica generale

1° Michael Mørkøv
2° Cees Bol a 9′27″
3° Yevgeniy Fedorov a 10′34″
4° Frederik Frison a 11′06″
5° Axel Zingle a 17′02″

Miglior italiano Gianni Moscon, 16° a 36′21″

STRAFALGAR SQUARE

Garzelli: “Potrebbe andrare a influenzare il risultato finale”
Garzelli: “5000 metri di salita di dislivello”
De Luca: “Nel 1860 è diventuto territorio francese”
De Luca: “Non ha vinto le tappe e i risultati”
Garzelli: “Vingegaard era una squadra piccolina”
Garzelli: “Trentotto all’oro”
De Luca: “Davide Braimati” (Bramati)
Saronni: “Taddej” (Tadej Pogacar)
Televideo: “Eengkoorn” (Eenkhoorn)
Televideo: “Jason Vingegaard” (Jonas)

CASA RICORDI: TOUR DE FRANCE 1973

A 50 anni dalla vittoria di Luis Ocaña, riviviamo attraverso i titoli del quotidiano “La Stampa” l’edizione del Tour vinta dallo “spagnolo di Francia”

20 LUGLIO 1973 – 18a TAPPA: BRIVE-LA-GAILLARDE – PUY-DE-DÔME (216.5 Km)

OCANA DA SOLO – BARONCHELLI SEMPRE PRIMO
Giri di Francia: la maglia gialla non cambia padrone – La tappa vinta dallo svizzero Thalmann – Flamini (2°) a 48 secondi

La chiesa di Notre-Dame de Mouthier-le-Vieillard a Poligny e  l’altimetria della diciannovesima tappa (www.jura-tourism.com)

La chiesa di Notre-Dame de Mouthier-le-Vieillard a Poligny e l’altimetria della diciannovesima tappa (www.jura-tourism.com)

ASGREEN BEFFA I VELOCISTI DOPO LO “SGARBO” DI PHILIPSEN

luglio 20, 2023 by Redazione  
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Doveva essere una tappa votata all’arrivo in volata e invece i “voti” migliori se li sono presi i fuggitivi di giornata, capaci di resistere per un amen all’affannosa rincorsa del gruppo. La tappa passerà alla storia anche per un deprecabile gesto intimidatorio del quale si è macchiato il leader della classifica a punti Jasper Philipsen nei confronti del collega Pascal Eenkhoorn

Dopo la scorpacciata di tappe alpine che hanno determinato la superiorità di Jonas Vingegaard (Team Jumbo Visma) su Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) e con le quali il ciclista danese ha ipotecato la vittoria del suo secondo Tour consecutivo, la diciottesima tappa da Moûtiers a Bourg-en-Bresse di 185 km dovrebbe sorridere ai velocisti, a meno che una fuga numerosa riesca ad evadere e ad avere la meglio sul gruppo. Alla partenza da Moûtiers non si presentava Wout van Aert (Team Jumbo Visma), rientrato a casa per la nascita del figlio. Un Tour sicuramente discreto per il campione belga, sempre a servizio di Vingegaard, anche se gli è mancato l’acuto della vittoria di tappa (solo due secondi e due terzi posti). Nei primi chilometri della tappa si formava la fuga di giornata grazie all’azione di tre ciclisti: Victor Campenaerts (Team Lotto Dstny), Kasper Asgreen (Team Soudal Quick Step) e Jonas Abrahamsen (Uno X Pro Cycling Team). Il ciclista danese scollinava in prima posizione su entrambi i GPM che caratterizzavano la tappa: la Côte de Chambery-le-Haut posta al km 62.1 e la Côte de Boissieu posta al km 105.2. Intorno al km 120 Pascal Eenkhoorn (Team Lotto Dstny) ecadeva dal gruppo maglia gialla e raggiungeva la testa della corsa. A 55 km dalla conclusione i quattro uomini di testa avevano 50 secondi di vantaggio sul gruppo maglia gialla. Abrahamsen completava il personale ‘triplete’ di tappa aggiudicandosi anche il traguardo volante di Saint-Rambert-en-Bugey posto al km 132.9. Le squadre più attive all’inseguimento dei quattro fuggitivi erano la Jayco-AlUla, la Lidl Trek, la Bora Hansgrohe e naturalmente l’Alpecin Deceuninck, tutta a disposizione per la maglia verde Jasper Philipsen. Le trenate a più riprese di un inesauribile Campenaerts consentivano al quartetto di testa di passare sotto lo striscione dell’ultimo chilometri con un avantaggio di 6 secondi sul gruppo. Alcune curve e semicurve posizionate proprio negli ultimi 1000 metri avvantaggiavano i quattro di testa che riuscivano a mantenere un vantaggio sufficiente per giocarsi la vittoria di tappa. Era Asgreen ad imporsi davanti a Eenkhoorn ed Abrahamsen, mentre in quarta posizione si piazzava Philipsen e chiudeva la top five Mads Pedersen (Lidl – Trek). Nella top ten si segnalava l’ottavo posto di Matteo Trentin (UAE Team Emirates) e il decimo posto di Luca Mozzato (Team Arkea Samsic). Asgreen ottiene così la prima vittoria stagionale dopo essersi imposto nella prova a cronometro dei campionati nazionali danesi. In classifica generale resta tutto invariato con Vingegaard nettamente primo davanti a Tadej Pogacar (UAE Team Emirates). La tappa è stata caratterizzata anche da un bruttissimo gesto compiuto da Philipsen nei confronti di Eenkhoorn, quando quest’ultimo aveva tentato – e successivamente ci riproverà con successo – di uscire dal gruppo per raggiungere i fuggitivi e il titolare della maglia verde lo aveva quasi stretto al ciglio della strada, orribile gesto intimidatorio al fine di convincere il corridore olandese a desistere nel suo tentativo. Domani è in programma la diciannovesima tappa da Moirans-en-Montagne a Poligny di 172.8 km. Il percorso è sicuramente più vallonato di quello della tappa di oggi e non è da escludere che questa volta la fuga possa avere chances più concrete di successo. I ciclisti dovranno affrontare due GPM , il primo di quarta categoria dopo circa 20 km dalla partenza ed il secondo di terza categoria a 28 Km dall’arrivo.

Giuseppe Scarfone

Asgreen precede in volata i compagni di fuga (foto David Ramos / Getty Images)

Asgreen precede in volata i compagni di fuga (foto David Ramos / Getty Images)

20-07-2023

luglio 20, 2023 by Redazione  
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TOUR DE FRANCE

Il danese Kasper Asgreen (Soudal – Quick Step) si è imposto nella diciottesima tappa, Moûtiers – Bourg-en-Bresse, percorrendo 184.9 Km in 4h06′48″, alla media di 44.951 Km/h. Ha preceduto di 34″ il britannico Simon Yates (Team Jayco AlUla) e di 1′38″ lo spagnolo Pello Bilbao (Bahrain – Victorious). Miglior italiano Matteo Trentin
(UAE Team Emirates), 8°. Il danese Jonas Vingegaard (Jumbo-Visma) è ancora maglia gialla con 7′35″ sullo sloveno Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) e 10′45″ sul britannico Adam Yates (UAE Team Emirates). Miglior Giulio Ciccone (Lidl – Trek), 33° a 2h14′41″

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