TIM MERLIER, VITTORIA SOTTO LA PIOGGIA AL GIRO DI POLONIA

luglio 29, 2023 by Redazione  
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Vittoria bagnata vittoria fortunata per il velocista Tim Merlier (Soudal Quick – Step), il belga vince in volata la tappa in linea di esordio della breve corsa a tappe polacca regolando Olav Kooij (Jumbo – Visma) e Fernando Gaviria (Movistar Team).

Prima tappa del Giro di Polonia 2023 sotto l’insegna della pioggia che condiziona fortemente il finale di tappa con alcune cadute tanto che gli Organizzatori decidono di neutralizzare la corsa accreditando quindi i ritardi allo stesso tempo del vincitore di giornata. La cronaca della tappa vede una fuga iniziale di Kamil Malecki (Q36.5 Pro Cycling), Filippo Ridolfo (Novo Nordisk), Norbert Banaszek e Patryk Stosz (Polonia) tenuti sempre a bada dal gruppo che è deciso di arrivare in volata. Nonostante ciò visto alcune cadute che hanno condizionato le fasi finali della corsa la Giuria decide di neutralizzare la corsa all’ingresso del circuito di Tor Poznan. Ripresi i fuggitivi si arriva così allo sprint ed a vincere è dunque Tim Merlier (Soudal-QuickStep), che sfrutta al meglio gli spazi per anticipare Olav Kooij (Jumbo-Visma) e Fernando Gaviria (Movistar), da segnalare in nona posizione Jakub Marecko (Alpcin – Deucenick). Domani seconda tappa e prime asperità con arrivo a Karpacz.

Antonio SCarfone

Tim Merlier (Saudal Quick - Step) vince la prima tappa del Giro di Polonia 2023 (Photo credit Gtty Images)

Tim Merlier (Saudal Quick - Step) vince la prima tappa del Giro di Polonia 2023 (Photo credit Gtty Images)

EVENEPOEL “CLÁSICO” A SAN SEBASTIAN, TRIPLETE DEL BELGA NELLA CORSA BASCA

luglio 29, 2023 by Redazione  
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Il campione del mondo Remco Evenepoel (Soudal – QuickStep) fa sua la San Sebastian 2023 regolando in uno sprint Pello Bilbao (Bahrain – Victorious) chiude sul terzo gradino del podio Aleksandr Vlasov (Astana-PremierTech) staccatosi sull’ultimo strappo di giornata.

Partenza con il brivido alla Classica di San Sebastian 2023 infatti proprio nei chilometri di trasferimento iniziali verso il via della corsa Remco Evenepoel (Soudal – QuickStep) è vittima di una cadute, il belga si rialza senza particolari conseguenze e riprende la corsa che parte poi subito scoppiettante con un allungo di Alex Baudin (Ag2r Citroën), Romain Bardet (Team dsm-firmenich), Kevin Vermaerke (Team dsm-firmenich), Alessandro De Marchi (Jayco-AlUla), Ibon Ruiz (Kern Pharma), Xabier Azparren (Euskaltel) e Arjen Livyns (Lotto-Dstny). Al gruppo non sta bene e nei chilometri successivi il tentativo dei sette uomini al comando viene annullato. Un leggero rallentamento in gruppo favorisce il nascere di un nuovo tentativo di fuga con in avanscoperta con ancora il francese Bardet, Franck Bonnamour (Ag2r Citroën), Julien Bernard (Lidl-Trek), Nathan van Hooydonck (Jumbo-Visma) e Mikel Iturria (Euskaltel) questa volta il gruppo lascia fare ed i cinque raggiungono un vantaggio massimo di 3’ dopo aver percorso 61 Km di corsa. Al passaggio della salita simbolo della corsa la scalata dello Jaizkibel il gruppo rosicchia ben 2’ ai fuggitivi con un chiaro cambio di passo, in testa cede Bonnamour preludio ad un ricongiungimento che avviene anche grazie a nuovi scatti in testa al plotone portati da Garcia Cortina (Movistar) e Lawson Craddock (Team Jayco – AlUla). L’ultimo respiro della fuga è dato da Romain Bardet e da Van Hooydonck da soli in testa della corsa ma sull’ascesa dell’Erlaitz è Van Hooydonck a restare da solo in testa. A poco più di un chilometro dal GPM si muove in prima persona l’uomo più atteso, il campione del mondo Remco Evenepoel allunga con estrema facilità di pedalata al belga si accondano Aleksandr Vlasov (Bora-hansgrohe), Alberto Bettiol (EF Education – EasyPost) e Pello Bilbao (Bahrain-Victorious). Il terzetto scollina con 21” di vantaggio sugli immediati inseguitori Bardet e Van Hooydonck a seguire cià che resta del gruppo a 35” secondi di svantaggio. La discesa tortuosa e veloce non lascia margine di recupero per il gruppo mentre la coppia che insegue si riaccoda al terzetto in testa che insieme si presentano alla salita verso di Mendizorrotz con quasi 2’ di vantaggio, situazione chiara, il gruppo è tagliato fuori. Sulle rampe in doppia cifra è ancora Remco a dettare il suo passo che fa fuori uno stanchissimo Van Hooydonck e un altrettanto sfinito Bardet, poco dopo cede anche Bettiol, a scollinare sono in tre Evenepol, Bilbao e Vlasos. I tre si danno cambi regolari ed ormai sono imprendibili per tutti, sull’ultimo strappo Remco detta sempre il passo e l’unico a tenerlo è Pello Bilbao, mentre Vlasov alza bandiera bianca. Nel rettilineo di arrivo il belga guadagna la posizione dietro lo spagnolo per piazzare la volata vincente a 200 metri dal traguardo, urlo liberatorio e tris a San Sebastian. per Remco secondo di giornata un ottimo Pello Bilbao uscito forte dal Tour de France, Terzo Vlasov, quarto e quinto usciti dal gruppo rispettivamente Neilson Pwless (EF Education – EasyPost) e Ion Izagirre. Bellissima affermazione del campione del mondo che si presenta in gran forma al prossimo appuntamento mondiale di Glasgow.

Antonio Scarfone

29-07-2023

luglio 29, 2023 by Redazione  
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CLASSICA DI SAN SEBASTIAN

Il belga Remco Evenepoel (Soudal Quick-Step) si è imposto nella corsa spagnola, circuito di San Sebastian, percorrendo 230.3 Km in 5h30′59″, alla media di 41.748 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo spagnolo Pello Bilbao (Bahrain Victorious) e di 28″ il russo Aleksandr Vlasov (BORA-hansgrohe). Miglior italiano Andrea Bagioli (Soudal Quick-Step), 9° a 3′02″.

TOUR DE POLOGNE

Il belga Tim Merlier (Soudal Quick-Step) si è imposto nella prima tappa, circuito di Poznań, percorrendo 183.7 Km in 4h10′18″, alla media di 44.035 Km/h. Ha preceduto allo sprint allo sprint l’olandese Olav Kooij (Jumbo-Visma) e il colombiano Fernando Gaviria (Movistar Team). Miglior italiano Jakub Mareczko (Alpecin-Deceuninck), 9°. Merlier è il primo leader della classifica con 4″ su Kooij e 6″ su Gaviria. Miglior italiano Mareczko, 9° a 10″.

TOUR DE FRANCE FEMMES

L’olandsese Demi Vollering (Team SD Worx – Protime) si è imposta nella settima tappa, Lannemezan – Col du Tourmalet, percorrendo 89.8 Km in 2h52′43″, alla media di 31.196 Km/h. Ha preceduto di 1′58″ la polacca Katarzyna Niewiadoma (Canyon//SRAM Racing) e di 2′34″ la connazionale Annemiek van Vleuten (Movistar Team). Miglior italiana Marta Cavalli (FDJ – SUEZ), 8° a 5′43″. La Vollering è la nuova maglia gialla con 1′50″ sulla Niewiadoma e 2′28″ sulla Van Vleuten. Miglior italiana Erica Magnaldi (UAE Team ADQ), 11° a 9′22″

KREIZ BREIZH ELITES (Francia)

L’italiano Nicolò Buratti (nazionale italiana) si è imposto nella seconda tappa, Calanhel – Priziac, percorrendo 209.3 Km in 4h47′22″, alla media di 43.7 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Florian Dauphin (Cre’Actuel-Marie Morin-U 22) e di 2″ il francese Mathias Le Turnier (Bourg-en-Bresse Ain Cyclisme). Buratti è il nuovo leader della classifica con 43″ su Le Turnier e 53″ sull’olandese Tim Marsman (Metec-SOLARWATT p/b Mantel)

TOUR ALSACE

Il francese Axel Laurance (Alpecin-Deceuninck Development Team) si è imposto nella quarta tappa, Tagolsheim – Altkirch, percorrendo 197 Km in 4h27′55″, alla media di 44.118 Km/h. Ha preceduto allo sprint il britannico Noah Hobbs (Groupama-FDJ Conti) e lo statunitense Colby Simmons (Jumbo-Visma Development Team). Miglior italiano Andrea Debiasi (Cycling Team Friuli ASD), 5°. L’australiano Sebastian Berwick (Israel Premier Tech Academy) è ancora leader della classifica con 18″ sul francese Mathys Rondel (Tudor Pro Cycling Team U23) e 54″ sul francese Antoine Huby (Vendée U). Miglior italiano Alessandro Pinarello (Green Project-Bardiani CSF-Faizanè), 9° a 1′31″

CZECH TOUR

Il norvegese Johannes Staune-Mittet (Jumbo-Visma) si è imposto nella terza tappa, Moravská Třebová – Červenohorské Sedlo, percorrendo 161.5 Km in 4h12′56″, alla media di 38.31 Km/h. Ha preceduto di 2″ il tedesco Florian Lipowitz (BORA-hansgrohe) e di 10″ l’estone Rein Taaramäe (Intermarché-Circus-Wanty). Miglior italiano Samuele Zoccarato (Green Project-Bardiani CSF-Faizanè), 4° a 44″. Lipowitz è ancora leader della classifica con 29″ su Staune-Mittet e 2′22″ sul belga Kamiel Bonneu (Team Flanders-Baloise). Miglior italiano Luca Covili (Green Project-Bardiani CSF-Faizanè), 7° a 2′39″

DOOKOŁA MAZOWSZA (Polonia)

Il polacco Rudyk Bartosz (Voster ATS Team) si è imposto nella quarta ed ultima tappa, circuito di Kozienice, percorrendo 166.5 Km in 3h22′10″, alla media di 49.415 Km/h. Ha preceduto allo sprint il tedesco Leslie Lührs (nazionale tedesca) e l’olandese Jesper Rasch (ABLOC CT). Nessun italiano in gara. L’israeliano Oded Kogut (nazionale israeliana) si impone in classifica con 9″ su Bartosz e 24″ sull’olandese Lars Rouffaer (Allinq Continental Cyclingteam)

PRINCESS ANNA VASA TOUR (Donne – Polonia)

L’elvetica Linda Zanetti (UAE Development Team) si è imposta nella seconda tappa, circuito di Golub-Dobrzyń, percorrendo 124 Km in 3h07′19″, alla media di 39.719 Km/h. Ha preceduto allo sprint la polacca Dominika Wlodarczyk (MAT ATOM Deweloper Wroclaw) e la lituana Rasa Leleivyte (Aromitalia Basso Vaiano). Miglior italiana Lara Scarselli (Aromitalia – Basso Bikes – Vaiano), 27°. La Zanetti è la nuova leader della classifica con 1″ sulla Wlodarczyk e 4″ sulla norvegese Camilla Rånes Bye (Torelli). Miglior italiana la Scarselli, 18° a 14″

VUELTA A COLOMBIA FEMENINA

La canadese Nadia Gontova (ROXO Racing) si è imposta nella quarta tappa, Curití – Bucaramanga, percorrendo 102.5 Km in 2h57′27″, alla media di 34.658 Km/h. Ha preceduto di 40″ la venezuelana Lilibeth Chacón (Clarus Merquimia Group – Strongma) e la colombiana Karen Lorena Villamizar (DNA Pro Cycling). Nessuna italiana in gara. La Chacón è ancora leader della classifica con 18″ sulla colombiana Diana Peñuela (DNA Pro Cycling) e 1′48″ sulla colombiana Ana Sanabria (Colombia Pacto Por El Deporte – GW Shimano)

TDF FEMMES: ANCORA UNA FUGA VINCENTE, LA NORSGAARD BEFFA LE VELOCISTA

luglio 29, 2023 by Redazione  
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La danese Emma Norsgaard anche se per un solo secondo porta al traguardo la fuga e beffa le velociste impegnate a inseguirla e anticiparla sulla linea d’arrivo. Sul podio Kool e Kopecky, ancora in giallo in attesa dell’arrivo in salita sul Tourmalet. Per l’Italia, 5a Paladin, 6aConsonni e 9a Guazzini.

Solo un secondo è bastato alla danese Emma Norsgaard (Movistar Team) per aggiudicarsi la Albi-Blagnac, sesta tappa del Tour de France femminile.
La fuga nata su primo GPM di giornata ha preso le mosse dall’azione in solitaria di Agnieszka Skalniak-Sójka (Canyon//SRAM Racing), seguita a tratti da Sandra Alonso (CERATIZIT-WNT Pro Cycling). Il sopraggiungere sulle battistrada di Emma Norsgaard (Movistar Team), ha portato a tre ll numero delle componenti il plotoncino all’attacco, la cui azione è proseguita fino ai meno quattro dal traguardo. A questo punto un’accelerazione della Norsgaard ha tagliato fuori la Alonso, che è stata raggiunta poco dopo dal plotone. Le altre due hanno proseguito, intenzionate a raggiungere il traguardo prima di tutte le altre. Ai meno 500 la danese, sentendo ormai sul collo il fiato delle inseguitrici ha ulteriormente forzato l’andatura andando a cogliere il meritato successo. L’occasione di salire sul podio è invece sfumata per la Skalniak-Sójka (10a), raggiunta dalle sopraggiungenti velociste già lanciate verso il traguardo.
Con un secondo di ritardo ha conquistato la seconda piazza Charlotte Kool (Team dsm-firmenich) davanti a Lotte Kopecky (Team SD Worx – Protime), che poco o nulla ha rischiato per la sua leadership. A seguire troviamo Marianne Vos (Team Jumbo-Visma), Soraya Paladin (Canyon//SRAM Racing), Chiara Consonni (UAE Team ADQ), Julie De Wilde (Fenix-Deceuninck), Marta Lach (CERATIZIT-WNT Pro Cycling), e Vittoria Guazzini (FDJ – SUEZ), mentre chiude la top ten la già citata Skalniak-Sójka.
Se in classifica generale la Kopecky non ha rischiato nulla, Annemiek van Vleuten (Movistar Team) ha guadagnato due posizioni salendo al terzo posto e facendo retrocedere rispettivamente al 4° e al 5° posto Elisa Longo Borghini (Lidl – Trek) e Katarzyna Niewiadoma (Canyon//SRAM Racing).
Oggi il Tour de France Femme affronta il suo giorno dei giorni con la Lannemezan – Col du Tourmalet di 89.8 km. La tappa è breve ma le ascese del Col d’Aspin e del Tourmalet cambieranno i connotati della classifica, una classifica che stasera non vedrà i nomi delle italiane Longo Borghini ed Elisa Balsamo (Lidl – Trek), entrambe costrette al ritiro dopo la tappa di ieri per malanni fisici.

Mario Prato

La beffa della Norsgaard sul traguardo della sesta tappa (foto Alex Broadway / Getty Images)

La beffa della Norsgaard sul traguardo della sesta tappa (foto Alex Broadway / Getty Images)

AGOSTO 2023, RITORNA IL MONDIALE D’ESTATE

luglio 29, 2023 by Redazione  
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Il 2023 passerà alla storia del ciclismo come l’anno del ritorno del mondiale ad agosto. Si tratterà di una soluzione temporanea “una tantum”, per la precisione una volta ogni quattro anni, e nell’occasione il mondiale diventerà “super”, perché saranno assegnate tutte le medaglie del ciclismo, dalla strada alla pista, dalla mountain-bike alla bmx. Per questo motivo tutte le gare del mese slitteranno in avanti di una settima e così bisognerà attendere il 26 agosto per vedere prendere il via l’ultima grande corsa a tappe stagionale, il Giro di Spagna.

Gli appassionati di ciclismo che hanno superato gli “anta” e qualcuno che si sta avvicinando a questo particolare traguardo sono oramai gli unici che si ricordano di quando il mondiale di ciclismo si disputava alla fine d’agosto. Dopo il 1994 l’UCI optò per uno stravolgimento del calendario, spostando la Vuelta da aprile ad agosto e “rimandando” di un mese la rassegna iridata, ma quest’anno ci sarà un temporaneo ritorno al passato. Il nome del campione del mondo lo conosceremo il 6 agosto – una ventina di giorni prima rispetto alla data un tempo tradizionale – in occasione di quello che è stato già ribattezzato il “supermondiale” perché una volta ogni quattro anni (nel 2024 si tornerà alla solita data di fine settembre) in questa speciale occasione saranno assegnate nella medesima località e nel medesimo periodo tutte le maglie iridate possibili e immaginabili del ciclismo, non solo i titoli su strada e a cronometro ma anche quelli relativi a pista, mountain-bike, bmx e atleti paralimpici.

È inevitabile che l’anticipo del mondiale abbia provocato un piccolo terremoto in calendario – il Giro di Spagna, per esempio, slitterà avanti di una settimana – mentre non si sono spostati di una virgola i tradizionali appunti World Tour d’inizio agosto. Il 29 luglio si correrà così la Classica di San Sebastian in Spagna e lo stesso giorno prenderà il via il Giro di Polonia (tappa conclusiva il 4 agosto), la cui 80a edizione – che dovrebbe vedere come favorito per la vittoria finale il portoghese João Almeida – sarà caratterizzata dal ritorno nel tracciato dell’arrivo in salita a Karpacz, presenza fissa della corsa polacca fino al 2007, che prenderà il posto della tradizionale e spesso decisiva frazione collinare di Bukowina Tatrzańska, un classico delle edizioni più recenti. La prima maglia di leader della classifica la vestirà un velocista al termine della frazione d’apertura di Poznań, 184 Km prevalentemente pianeggianti con il circuito finale da percorrere sulla pista di un autodromo. La tappa con traguardo a Karpacz, piccola stazione di sport invernali dei Monti Sudeti, sarà la seconda e prevederà la partenza da Leszno e un paio di poco impegnative colline di seconda categoria subito prima dell’ascesa finale, 3700 metri al 6.9% con le inclinazioni più forti nel tratto iniziale di 1.6 Km che presenta una pendenza media del 9.5% e che è stato ribattezzato dai cicloamatori del posto con il soprannome di “Muro del pianto”. In vetta a un’altra piccola verticale sarà collocato l’arrivo della successiva Wałbrzych – Duszniki-Zdrój, la frazione caratterizzata dal dislivello complessivo più elevato (3067 metri) e dal traguardo fissato presso la Tauron Duszniki Arena, dove si giungerà dopo aver superato un muro di 400 metri al 12.4%. Dopo la facile Strzelin – Opole, seconda delle tre occasioni pensate per gli sprinter, un terzo muro sarà affrontato nel mezzo della cammino della Pszczyna – Bielsko-Biała, anche se i 2 Km all’11.4% dell’ascesa di Ochodzita dovranno essere affrontati molti lontani dal traguardo, anche questo posto al termine di un tratto in salita (2.3 Km al 4%) che dovrà essere ripetuto quattro volte nel finale di una frazione che ha in serbo un’altra bella scorpacciata di metri di dislivello, poco più di 3000 metri. Chiuderà i giochi di classifica la cronometro dell’indomani a Katowice, 16.6 Km pianeggianti su di un percorso che ricalca in parte quello sul quale nel 2021 s’impose il francese Rémi Cavagna alla media di 51.66 km/h, poi la conclusiva Zabrze – Cracovia rappresenterà la solita passerella a favore dei velocisti, con il circuito finale tracciato attorno al parco Błonia.

Sarà la cittadina scozzese di Glasgow il cuore del “supermondiale”, 10 giorni di gare iridate concentrate tra il 3 e il 13 agosto, con la data del 6 già circolettata di rosso sulle agende degli appassionati. È nella prima domenica del mese che si correrà, infatti, la gara più attesa, il campionato del mondo elite maschile, prevista sulla distanza di 272 Km con raduno di partenza a Edimburgo e un enigmatico circuito finale di 14.3 Km che dovrà essere ripetuto nove volte. Visto sulla carta sembra molto semplice, in concreto sarà molto complicato, sia sotto l’aspetto altimetrico, sia e soprattutto per quanto concerne la planimetria. Sulla prima si evidenziano sei microscopi strappi, talvolta ripidi, come il muro di 200 metri al 20% di pendenza massima che s’imbocca uscendo da una curva a gomito. E proprio le curve rappresentano la principale insidia del circuito perché in ciascuna tornata se ne dovranno ben 66 (una media di 4 al chilometro, con il rettilineo più lungo che misura 800 metri). Per quanto riguarda le prove “cadette”, quelle relative a Under23 e donne, le date da segnarsi saranno quelle del 12 e del 13 agosto, mentre nei giorni precedenti saranno assegnati i titoli a cronometro, con i professionisti che scenderanno in campo l’11 a Stirling, cittadina situata una quarantina di chilometri a nord di Gaslgow attorno alla quale è stato individuato un tracciato di 48 Km pianeggiante fino allo strappo in pavé di 800 metri al 5.5% al termine del quale sarà collocato l’arco d’arrivo.

Il prossimo grande appuntamento stagionale sarà il Giro di Spagna (al via il 26 agosto) e in previsione diversi tra i corridori che puntano alla maglia rossa andranno a disputare la Vuelta a Burgos (15 – 19 agosto), l’unica delle corse a tappe brevi del mese espressamente adatta agli scalatori, anche se quest’anno è stata reintrodotta nel tracciato una cronometro a squadre, disputata l’ultima volta nel 2016. Altra novità sarà la cancellazione dell’arrivo sullo strappo del castello di Burgos, che era divenuto una consuetudine: la città titolare della corsa ospiterà comunque l’arrivo della prima tappa, una frazione che prenderà le mosse da Villalba de Duero e sarà l’unica riservata ai velocisti. Il secondo giorno sarà quello della cronosquadre, da pedalare su di un tracciato atipico per questo tipo di prove e che ricorda quello della tappa di Plumelec del Tour del 2015: lasciata la rampa di lancio di Oña i primi 11 Km si snoderanno in pianura, poi quando mancheranno 2500 metri al traguardo di Poza de la Sal la strada inizierà dolcemente a salire, incontrando nel tratto conclusivo una pendenza media del 4.8%. La terza tappa proporrà il Picón Blanco, l’impegnativa salita di 8 Km al 9.2% che nel 2021 ha ospitato un arrivo in salita del Giro di Spagna (vittoria dell’estone Rein Taaramäe) e che in quest’occasione sarà affrontata come GPM di passaggio, piazzata a 36 Km dall’arrivo della frazione che scatterà da Sargentes de La Lora per concludersi a Villarcayo, stesso traguardo dove dodici mesi fa il corridore francese d’origini russe (ma con natali italiani) conquistò la maglia di leader della Vuelta a Burgos al termine di una tappa dal finale fotocopia. Chi rimpiangerà la cancellazione dell’arrivo al castello di Burgos non ne rimarrà deluso perché sarà rimpiazzato dal finale, anche più impegnativo, della successiva Santa Gadea del Cid – Pradoluengo, che si concluderà con l’ascesa al Bosque del Calcetín, 1.4 Km metri al 6.7% e un muro finale di 400 metri al 6.7%. Si disputerà come al solito all’ultimo giorno la tappa regina della corsa che, dopo la partenza da Golmayo e 160 Km da percorrere, si chiuderà con la salita simbolo della Vuelta a Burgos, l’arrampicata di 12 Km al 6.2% verso i 1870 metri delle Lagunas de Neila.

I velocisti che intenderanno far bella figura al Giro di Spagna potrebbero, invece, optare per la partecipazione al Giro di Danimarca, in calendario negli stessi giorni della Vuelta a Burgos. Non avranno vita facilissima, comunque, perché nei finali delle tappe a loro dedicate sono state spesso inserite piccole difficoltà altimetriche che daranno una bella scremata al gruppo, come i due strappi – il primo di 500 metri al 7.6% e il secondo di 600 metri al 5.9% – che spezzeranno la pianura del circuito finale di Aalborg, sede di partenza e arrivo della prima frazione. Stesso discorso per la tappa numero due, che da Kjellerup condurrà a Silkeborg e il cui traguardo sarà collocato 3 Km dopo la cima di un dente di 800 metri al 6.4% che dovrà essere ripetuto tre volte. La terza tappa sarà, invece, fuori dalla portata degli sprinter perché la Vejen – Vejle proporrà 2100 metri di dislivello e un mare di brevi ma insidiose collinette sulle quali spicca il muro del “mulino a vento”, 300 metri al 12.7% di pendenza media che termineranno in corrispondenza dello striscione dell’ultimo chilometro. Solo al penultimo giorno di gara i velocisti troveranno una tappa perfettamente calzante ai loro standard, perché non saranno previsti dislivelli sensibili nel circuito che chiuderà la Kalundborg – Bagsværd. Il nome del successore nell’albo d’oro del francese Christophe Laporte sarà sancito solo l’indomani, dopo che si sarà effettuata la conclusiva cronometro di Helsingør, 16 Km pianeggianti con l’esclusione di una lieve rampetta iniziale di circa 700 metri al 2.2%.

Ancora più a nord nel medesimo periodo, tra il 17 e il 20 agosto, si correrà l’Arctic Race of Norway, che quest’anno festeggerà il traguardo della decima edizione riportando la corsa a Capo Nord, dove già si era arrivati nel 2014 quando all’estremità settentrionale del continente europeo si era imposto, nomen omen, il corridore di casa Lars Petter Nordhaug. Quattro i giorni di gara, equamente distribuiti tra velocisti e uomini di classifica, con gli sprinter che avranno dalla loro parte le prime due tappe, anche se come in Danimarca si troveranno a gestirsi su percorsi non semplicissimi: sia il traguardo di Alta, sia quello del giorno seguente ad Hammerfest saranno, infatti, posti al termine di brevi rampe e in particolare quella della seconda frazione (900 metri al 6.1%) potrebbe dare parecchio filo da torcere ai diretti interessati alla vittoria. In salita sarà anche il finale della terza tappa a Havøysund, ma stavolta ci si troverà a fare i conti con pendenze importanti, quella di una verticale di 2 Km al 10% medio e un troncone intermedio di 500 metri al 13%. Il nome del vincitore lo conosceremo tra questo traguardo e quello dell’indomani a Capo Nord, dove si giungerà dopo aver affrontato a ridosso dell’arrivo le ultime due ascese della corsa norvegese, quelle di Skipsfjord (4.6 Km al 4.6%) e di Vestfjordellet (3 Km al 7%), con questa da scavalcare a circa 6500 metri dalla mitica meta.

Tra il 23 e il 27 del mese altre due brevi corse a tappe si disputeranno a ridosso della partenza della Vuelta, il Renewi Tour e il Giro di Germania. La prima corsa, che ha adottato questa dominazione proprio quest’anno, è la gara che nelle ultime due edizioni si è chiamata Benelux Tour e ancora prima BinckBank Tour ed Eneco Tour. La 18a edizione si svolgerà quasi interamente in territorio belga, con una sola capatina in Olanda per la seconda frazione, una cronometro di poco più di 14 Km disegnata nei dintorni di Sluis, mentre la precedente frazione d’apertura si correrà in totale pianura tra Blankenberge e Ardooie, traguardo “fisso” della corsa nordeuropea sin dal 2008 e che avrebbe dovuto essere sede d’arrivo anche lo scorso anno, quando il Benelux Tour fu cancellato per decisione degli organizzatori, che ritenevano il calendario troppo affollato al punto da pregiudicare la qualità della starting list. Anche il traguardo di Geraardsbergen è una costante di questa corsa, proposto per la prima volta nel 2012, ma stavolta sarà “retrocesso” dall’ultimo al terzo giorno di gara, al termine della tappa altimetricamente più complicata per la presenza del mitico Muro di Grammont (1.1 Km al 7.3% con tratti fino al 20%), in vetta al quale è previsto un solo passaggio, quando mancheranno poco più di 30 Km all’arrivo. Totalmente pianeggianti saranno le due conclusive frazioni di Peer e Bilzen che, considerato il complessivo disegno poco impegnativo del Renewi Tour, potrebbero anche rivelarsi determinati per il successo finale a causa dei numerosi abbuoni che saranno attribuiti lungo la strada, in particolare quelli assegnati in corrispondenza del “chilometro d’oro”, tratto di mille metri che prevede tre traguardi volanti in rapida successione, a distanza di 500 metri l’uno dall’altro.

La 37a edizione del Giro di Germania, la quinta organizzata dopo il ritorno della corsa in calendario dopo dieci anni d’assenza, si aprirà con un breve cronoprologo tracciato sulle strade di Sankt Wendel, 2 Km e 200 metri pianeggianti ma non velocissimi a causa delle numerose curve che si dovranno affrontare. Le sorti della corsa si decideranno tra questa cronometro d’avvio e le due successive frazioni in linea, la prima della quali proporrà 178 Km da percorrere alla volta di Merzig, dove la corsa tedesca è arrivata anche nel 2018 e come in quell’occasione si dovrà affrontare nel circuito finale – stavolta da inanellare due volte – la salita della Kreuzbergkapelle (1700 metri al 6.3%). La tappa più difficile sarà la terza, caratterizzata da un percorso di media montagna che proporrà nel finale l’ascesa di Altastenberg e l’arrivo in salita – comunque non particolarmente difficile – a Winterberg. A meno di clamorose sorprese, i palcoscenici delle ultime due tappe a Essen e Brema dovrebbero invece calcate dalle ruote dei velocisti.

Nel mese di agosto si accenderanno i riflettori anche sulle future leve del professionismo grazie alla 59a edizione del Tour de l’Avenir, la “special edition” della Grande Boucle riservata agli Under23 e che da quest’anno sarà affiancata da una corsa riservata alle donne. L’edizione 2023, in calendario tra il 20 e il 27 agosto, inizierà con una tappa di 140 Km destinata ai velocisti disegnata tra la nota località bretone di Carnac e La Gacilly, poi il giorno successivo gli sprinter avranno la seconda e ultima opportunità di vittoria sul traguardo della NozayChinon. Una prima manica della maglia gialla finale sarà messa in palio il terzo giorno nella prima tappa “chiave”, una cronometro a squadre di 21 Km che si disputerà sui pianeggianti rettilinei che collegano Vatan a Issoudun. Seguiranno due frazioni collinari, la prima caratterizzata dal semplice arrivo in salita nella località termale di Evaux-les-Bains (2.6 Km al 5.1%), la seconda dal traguardo fissato al termine dell’ultima discesa di giornata, sulle sponde del lago di Aiguebelette. Costituiranno l’antipasto alle ultime quattro tappe di montagna, da affrontare in tre giorni, tutte caratterizzate da distanze brevissime, come i 65 Km che si dovranno percorrere tra il raduno di partenza della sesta tappa, previsto a Méribel, e l’approdo ai 2304 metri del Col de la Loze, che si affronterà da un versante diverso e più impegnativo (18.6 Km al 7,7%) rispetto a quello del tappone di Courchevel dell’ultimo Tour, con il quale ha in comune gli ultimi, durissimi 5 Km, nei quali la pendenza media schizza al 9.8% e si raggiunge un picco massimo del 18%. Sarà prevista una fatica doppia il giorno dopo poiché si correrà una frazione divisa in due semitappe, con la mattutina cronoscalata alla stazione di sport invernali di Les Karellis (11 Km all’8.2%) e la pomeridiana ripartenza dalla stessa località per raggiungere in 70 Km il comune di Val-Cenis, dove il traguardo sarà collocato lungo la strada che conduce verso il confine con l’Italia, circa 5 Km dopo aver superato la cima del famoso Passo del Moncenisio (quasi 10 Km al 7%). I 13 Km al 7.4% dell’ascesa ai 2770 metri del Col de l’Iseran, il valico stradale più alto della catena alpina (lo Stelvio è di 12 metri più basso), costituiranno il piatto forte della conclusiva tappa di Sainte-Foy-Tarentaise, che successivamente proporrà anche l’ascesa a Le Moulins (8.6 Km al 5.9%) e infine quella che condurrà all’ultimo traguardo del Tour de l’Avenir, 4800 metri all’8.7% per mettere i sigilli alla corsa transalpina.

Poi spazio alla “Vuelta Maxima”

Mauro Facoltosi

I SITI UFFICIALI DELLE CORSE CITATE NELL’ARTICOLO

Classica di San Sebastian

https://klasikoa.eus/en

Giro di Polonia

www.tourdepologne.pl/en

Campionati del mondo di ciclismo Glasgow 2023

www.cyclingworldchamps.com

Vuelta a Burgos

www.vueltaburgos.com/es

Giro di Danimarca

https://postnorddanmarkrundt.dk

Arctic Race of Norway

www.arctic-race-of-norway.com/en

Renewi Tour

https://renewitour.com/en

Giro di Germania

www.deutschland-tour.com/en/home

Tour de l’Avenir

https://tourdelavenir.com/en

Larcobaleno iridato spicca sul cielo di Glasgow (www.afr.com)

L'arcobaleno iridato spicca sul cielo di Glasgow (www.afr.com)

28-07-2023

luglio 28, 2023 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

TOUR DE FRANCE FEMMES

La danese Emma Norsgaard (Movistar Team) si è imposta nella sesta tappa, Albi – Blagnac , percorrendo 122.1 Km in 2h59′16″, alla media di 40.866 Km/h. Ha preceduto di 1″ l’olandese Charlotte Kool (Team Dsm-Firmenich) e la belga Lotte Kopecky (Team SD Worx – Protime). Miglior italiana Soraya Paladin (CANYON//SRAM Racing), 5° a 1″. La Kopecky è ancora maglia gialla con 53″ sulla sudafricana Ashleigh Moolman-Pasio (AG Insurance – Soudal Quick-Step) e 55″ sull’olandese Annemiek van Vleuten (Movistar Team). Miglior italiana Elisa Longo Borghini ( Lidl-Trek), 4° a 55″.

KREIZ BREIZH ELITES (Francia)

Il tedesco Justin Wolf (Team Dauner | AKKON) si è imposto nella prima tappa, circuito a cronometro di Bégard, percorrendo 11.8 Km in 13′47″, alla media di 51.366 Km/h. Ha preceduto di 14″ l’elvetico Frederik Muff (Team Coloquick) e di 17″ l’olandese Tim Marsman (Metec-SOLARWATT p/b Mantel). Miglior italiano Nicolò Buratti (nazionale italiana), 15° a 34″. Wolf è il primo leader della classifica con 14″ su Muff e 17″ su Marsman. Miglior italiano Buratti, 15° a 34″.

TOUR ALSACE

L’australiano Sebastian Berwick (Israel Premier Tech Academy) si è imposto nella terza tappa, Vesoul – La Planche des Belles-Filles, percorrendo 136.2 Km in 3h19′51″, alla media di 39.81 Km/h. Ha preceduto di 22″ il francese Mathys Rondel (Tudor Pro Cycling Team U23) e di 54″ il francese Antoine Huby (Vendée U). Miglior italiano Alessandro Pinarello (Green Project-Bardiani CSF-Faizanè), 10° a 1′25″. Berwick è il nuovo leader della classifica con 18″ su Rondel e 54″ su Huby. Miglior italiano Pinarello, 8° a 1′31″

CZECH TOUR

Il tedesco Florian Lipowitz (BORA-hansgrohe) si è imposto nella seconda tappa, Olomouc – Pustevny, percorrendo 166.9 Km in 4h06′39″, alla media di 40.6 Km/h. Ha preceduto di 2″ il norvegese Per Strand Hagenes (Jumbo-Visma) e di 23″ il norvegese Anders Halland Johannessen (Uno-X Pro Cycling Team). Miglior italiano Simone Raccani (EOLO-Kometa Cycling Team), 11° a 25″. Lipowitz è il nuovo leader della classifica con 6″ su Hagenes e 27″ su Johannessen. Miglior italiano Alex Tolio (Green Project-Bardiani CSF-Faizanè), 4° a 35″

DOOKOŁA MAZOWSZA (Polonia)

L’israeliano Oded Kogut (nazionale israeliana) si è imposto anche nella terza tappa, circuito di Płońsk, percorrendo 154.3 Km in 3h24′20″, alla media di 45.308 Km/h. Ha preceduto allo sprint il tedesco Leslie Lührs (nazionale tedesca) e il polacco Damian Papierski (Voster ATS Team) Nessun italiano in gara. Kogut è ancora leader della classifica con 24″ sull’olandese Lars Rouffaer (Allinq Continental Cyclingteam) e 25″ sul lettone Mārtiņš Pluto (ABLOC CT)

PRINCESS ANNA VASA TOUR (Donne – Polonia)

La norvegese Camilla Rånes Bye (Torelli) si è imposta nella prima tappa, circuito di Golub-Dobrzyń, percorrendo 111 Km in 2h44′19″, alla media di 40.531 Km/h. Ha preceduto allo sprint la polacca Katarzyna Wilkos (MAT Atom Deweloper Wrocław) e l’estone Elina Tasane (WCC Team). Miglior italiana Milena del Sarto (Aromitalia – Basso Bikes – Vaiano), 7°. La Rånes Bye è la prima leader della classifica con 4″ sulla Wilkos e sull’olandese Lente Boskamp (WV Schijndel). Miglior italiana la Del Sarto, 11° a 10″

VUELTA A COLOMBIA FEMENINA

La venezuelana Lilibeth Chacón (Clarus Merquimia Group – Strongma) si è imposta nella terza tappa, cronometro individuale San Gil – Barichara, percorrendo 21.3 Km in 39′03″, alla media di 32.727 Km/h. Ha preceduto di 30″ la colombiana Diana Peñuela (DNA Pro Cycling) e di 53″ la messicana Anet Barrera (DNA Pro Cycling). Nessuna italiana in gara. La Chacón è la nuova leader della classifica con 15″ sulla Peñuela e 1′40″ sulla colombiana Ana Sanabria (Colombia Pacto Por El Deporte – GW Shimano)

LA FOTO RICOGNIZIONE DEL MONDIALE DI GLASGOW 2023 – 3a parte

luglio 28, 2023 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

La ricognizione del circuito di Glasgow si conclude con l’esame degli ultimi 4.6 Km, che riportano la corsa nel centro della cittadina scozzese. Le curve continueranno a rappresentare una grande insidia assieme all’ultima difficoltà altimetrica, la salita di Montrose Street (200 metri al 7.1%)

Curva a sinistra a 4.6 Km dall’arrivo

Curva a destra a 4.5 Km dall’arrivo

Curva a sinistra a 4.3 Km dall’arrivo

Curva a destra a 4.2 Km dall’arrivo

Inizio tratto di 300 metri suddiviso in due corsie (si percorre prima quella di sinistra e poi quella di destra) a 3.9 Km dall’arrivo

Curva a sinistra a 3.7 Km dall’arrivo (tratto suddiviso in due corsie)

Curva a destra a 3.3 Km dall’arrivo

Curva a destra a 3.2 Km dall’arrivo,

Curva a sinistra a 3 Km dall’arrivo, dopo la quale inizia un rettilineo di 100 metri in discesa in lastricato

Il rettillineo in discesa lastricato

Curva a destra a 2.9 Km dall’arrivo

Curva a sinistra a 2.8 Km dall’arrivo

Leggera curva a sinistra a 2.5 Km dall’arrivo

Curva a destra a 2.3 Km dall’arrivo

Curva a destra a 2.2 Km dall’arrivo

Curva a sinistra a 2.1 Km dall’arrivo

Curva a destra a 2.1 Km dall’arrivo

Curva a sinistra a 2 Km dall’arrivo

Curva a sinistra a 1.9 Km dall’arrivo

Curva a destra a 1.6 Km dall’arrivo, all’inizio della salita di Montrose Street

Salita di Montrose Street (200 metri al 7.1%)

Curva a sinistra a 1.4 Km dall’arrivo, al culmine della salita

Seconda curva a sinistra a 1.4 Km dall’arrivo

Curva a destra a 1.3 Km dall’arrivo (è il tratto di 300 metri suddiviso in due corsie, si transiterà sul lato sinistro)

Curva a sinistra a 1.1 Km dall’arrivo

Il rettilineo in discesa di 200 metri a metà del quale sarà collocato lo striscione dell’ultimo chilometro

Curva a destra a 900 metri dall’arrivo

“Esse” a 700 metri dall’arrivo (verso sinistra) per aggirare la chiesa di St George’s Tron

“Esse” a 600 metri dall’arrivo

Curva a sinistra a 500 metri dall’arrivo

Curva a sinistra a 400 metri dall’arrivo

Rettilineo d’arrivo

Vista dal traguardo

TDF FEMMES: IMPRESA SOLITARIA DI RICARDA BAUERNFEIND, KOPECKY ANCORA IN GIALLO

luglio 27, 2023 by Redazione  
Filed under News

Impresa in solitario della tedesca Ricarda Bauernfeind, che si è aggiudicata la quinta tappa del Tour de France Femmes. Lotte Kopecky, quarta, ancora in giallo. Quinta Soraya Paladin.

Ricarda Bauernfeind (Canyon//SRAM Racing) fa l’impresa e si aggiudica in solitaria la quinta tappa del Tour de France Femmes. La tedesca si è resa protagonista della fuga decisiva che ha preso le mosse sulla Côte de Laguépie, ai meno 50. Insieme alla tedesca si erano involate anche Riejanne Markus (Team Jumbo-Visma) e Claire Steels (Israel Premier Tech Roland), ma l’unica a proseguire l’azione, dopo circa una quindicina di chilometri, è stata la ventitreenne di Ingolstadt. Capace di mantenere a distanza il sopraggiungente gruppo delle inseguitrici, che si è dimostrato molto incostante nella condotta di gara, come se nessuno si volesse accollare l’onere dell’inseguimento. La seconda di giornata è stata Marlen Reusser (Team SD Worx – Protime), una delle più attive nell’inseguimento, davanti a Liane Lippert (Movistar Team), arrivate entrambi dopo 22″ dalla vincitrice.
La maglia gialla Lotte Kopecky (Team SD Worx – Protime) dopo 32″ ha regolato un nutrito gruppetto che comprendeva tra le altre anche Soraya Paladin (Canyon//SRAM Racing), quinta, e Elisa Longo Borghini (Lidl – Trek), nona.
In classifica generale la belga continua a condurre seguita da Ashleigh Moolman (AG Insurance – Soudal Quick-Step) che ha guadagnato una posizione e ha un ritardo dalla vetta di 49″. Terza Elisa Longo Borghini, che guadagna due posizioni e insegue a 51″. Salto all’indietro di 5 posizioni per Demi Vollering (Team SD Worx – Protime), ora settima a 1’03”, a causa di una penalizzazione di 20” per scia prolungata.
La fuga vincente della Bauernfeind non è stata l’unica della giornata. Le prime a muoversi guadagnandosi le luci della ribalta fin dalle prime fasi di gara sono state Mischa Bredewold (Team SD Worx – Protime), Olivia Baril (UAE Team ADQ), Claire Steels (Israel Premier Tech Roland), Justine Ghekiere (AG Insurance – Soudal Quick-Step), Loes Adegeest (FDJ – SUEZ), Ella Wyllie (Lifeplus Wahoo), Amber Kraak (Team Jumbo-Visma), Clara Koppenburg (Cofidis Women Team), Hannah Ludwig (Uno-X Pro Cycling Team), Clara Emond (Arkéa Pro Cycling Team) e Paula Patiño (Movistar Team). La loro azione è durata fino ai meno 50, pochi chilometri prima che entrassero in scena la Bauernfeind, la Markus e la Steels.
Domani la sesta tappa porterà il plotone da Albi, sede dell’arrivo odierno, a Blagnac per un totale di 122.1 Km. Il tracciato prevede 4 GPM di quarta categoria e altre salite non classificate ben distribuite su tutto il percorso della gara, che dovrebbe risolversi con un arrivo in volata.

Mario Prato

La Bauernfeind allattacco nellodierna tappa del Tour (foto Alex Broadway / Getty Images)

La Bauernfeind all'attacco nell'odierna tappa del Tour (foto Alex Broadway / Getty Images)

27-07-2023

luglio 27, 2023 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

TOUR DE FRANCE FEMMES

La tedesca Ricarda Bauernfeind (CANYON//SRAM Racing) si è imposta nella quinta tappa, Onet-le-Château – Albi, percorrendo 126.1 Km in 3h07′20″, alla media di 40.388 Km/h. Ha preceduto di 22″ l’elvetica Marlen Reusser (Team SD Worx) e la connazionale Liane Lippert (Movistar Team). Miglior italiana Soraya Paladin (CANYON//SRAM Racing), 5° a 32″. La belga Lotte Kopecky (Team SD Worx – Protime) è ancora maglia gialla con 49″ sulla sudafricana Ashleigh Moolman-Pasio (AG Insurance – Soudal Quick-Step) e 51″ sull’italiana Elisa Longo Borghini (Lidl – Trek)

VUELTA A CASTILLA Y LEON

L’argentino Eduardo Sepulveda (Lotto Dstny) si è imposto nella seconda ed ultima tappa, Coca – Segovia percorrendo 186.2 Km in 4h25′41″, alla media di 42.05 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo spagnolo Pablo Castrillo (Equipo Kern Pharma) e di 26″ il tedesco Felix Engelhardt (Team Jayco AlUla). Miglior italiano Simone Velasco (Astana Qazaqstan Team), 4° a 26″. Sepulveda si impone in classifica con 14″ su Engelhardt e 24″ sull’olandese Alex Molenaar (Electro Hiper Europa). Miglior italiano Velasco, 5° a 36″

TOUR ALSACE

L’italiano Daniel Skerl (Cycling Team Friuli ASD) si è imposto nella seconda tappa, Rust (Europa-Park) – Sélestat, percorrendo 166.1 Km in 3h43′18″, alla media di 44.631 Km/h. Ha preceduto allo sprint il belga Van Vlad Mechelen (Development Team Dsm-Firmenich) e l’olandese Alexander Konijn (AVC Aix-en-Provence). Il belga Tijl De Decker (Lotto Dstny Development Team) è ancora leader della classifica con lo stesso tempo dei britannici Rob Scott (Cross Team Legendre) e Joshua Giddings (Lotto Dstny Development Team). Miglior italiano Skerl, 6° a 2″

CZECH TOUR

L’israeliano Itamar Einhorn (Israel-Premier Tech) si è imposto nella prima tappa, Prostějov – Uničov, percorrendo 165 Km in 3h48′15″, alla media di 43.373 Km/h. Ha preceduto allo sprint il belga Milan Fretin (Team Flanders-Baloise) e lo statunitense Luke Lamperti (Trinity Racing). Miglior italiano Giovanni Lonardi (EOLO-Kometa), 6° a 1″. Einhorn è il primo leader della classifica con 4″ su Fretin e 6″ su Lamperti. Miglior italiano Lonardi, 9° a 10″

DOOKOŁA MAZOWSZA (Polonia)

L’israeliano Oded Kogut (nazionale israeliana) si è imposto anche nella seconda tappa, circuito di Grodzisk Mazowiecki, percorrendo 173.6 Km in 3h41′43″, alla media di 46.979 Km/h. Ha preceduto allo sprint il tedesco Leslie Lührs (nazionale tedesca) e il polacco Bartosz Rudyk (Voster ATS Team) Nessun italiano in gara. Kogut è ancora leader della classifica con 15″ sul lettone Mārtiņš Pluto (ABLOC CT) e su Rudyk

VUELTA A COLOMBIA FEMENINA

La colombiana Diana Peñuela (DNA Pro Cycling) si è imposta anche nella seconda tappa, Tunja – Oiba, percorrendo 132.3 Km in 3h20′11″, alla media di 39.654 Km/h. Ha preceduto di 2″ la venezuelana Lilibeth Chacón (Clarus Merquimia Group – Strongma) e di 2″ la connazionale Karen Lorena Villamizar (Pato Bike BMC Team). Nessuna italiana in gara. La Peñuela è ancora leader della classifica con 15″ sulla Chacón e 32″ sulla Villamizar

LA FOTO RICOGNIZIONE DEL MONDIALE DI GLASGOW 2023 – 2a parte

luglio 27, 2023 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Seconda parte della fotoricognizione del circuito dopo saranno assegnate le maglie iridate su strada. Ora prendiamo in esame il settore centrale del tracciato, che prevede la salita più lunga tra le cinque inserite (mezzo chilometro al 4.3%) e un ripidissimo muro di 200 metri al 10%, con un picco al 20%

Curva a sinistra a 9.2 Km dall’arrivo

“Esse” a 8.8 Km dall’arrivo

Curva a destra a 8.5 Km dall’arrivo

Curva a destra a 8.2 Km dall’arrivo

Lo strappo all’uscita dalla curva (200 metri all’8.2%)

Curva a destra a 7.9 Km dall’arrivo

Curva a sinistra a 7.8 Km dall’arrivo

Rettilineo in discesa all’uscita dalla curva

Curva a destra a 7.4 Km dall’arrivo per superare i cancelli del Kelvingrove Park

Tornante a 7.3 Km dall’arrivo, subito dopo aver superato i cancelli del parco

Curva a destra a 7.2 Km dall’arrivo – Curva a destra a 7.1 Km dall’arrivo Curva a sinistra a 7 Km d’arrivo

FOTO NON PRESENTI

“Esse” per andare ad imboccare il cancello d’uscita dal Kelvingrove Park (inquadrata dalla prospettiva opposta rispetto alla direzione di marcia). Culmine della salita più lunga del circuito (500 metri al 4.3%)

“Esse” (verso destra) a 6.8 Km dall’arrivo, per entrare nella Park Circus Place

“Esse” a 6.7 Km dall’arrivo, per uscire dalla Park Circus Place

“Esse” a 6.6 Km dall’arrivo

Curva a destra a 6.3 Km dall’arrivo

Curva a destra a 6.2 Km dall’arrivo

Curva a sinistra a 6.1 Km dall’arrivo

Curva a sinistra a 5.6 Km dall’arrivo

Il piccolo muro all’uscita dalla curva (200 metri al 10%, pendenza massima 20%)

Curva a destra a 5.4 Km dall’arrivo, al termine del muro

Curva a destra a 5.3 Km dall’arrivo

Curva a sinistra a 4.9 Km dall’arrivo

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