TOUR OF BRITAIN: ULTIMA TAPPA A RODRIGUEZ, SUCCESSO FINALE PER WOUT VAN AERT

settembre 10, 2023 by Redazione  
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La vittoria per distacco dello spagnolo Carlos Rodriguez non è stata sufficiente a scalzare dalla vetta della classifica Wout Van Aert, secondo di giornata. Terzo Damien Howson.

L’ottava tappa ha messo la parola fine alla diciannovesima edizione del Tour of Britain. La Margam Country Park-Caerphilly ha visto il successo in solitaria dello spagnolo Carlos Rodríguez (INEOS Grenadiers). Il suo vantaggio sul traguardo è stato di 11”, troppo poco per erodere i 39 che lo dividevano in classifica dal belga Wout Van Aert. Anzi, è stato proprio il portacolori della Jumbo-Visma piazzandosi secondo a eliminare alla radice tutti i rischi di una sua potenziale detronizzazione. Terza piazza per Damien Howson (Q36.5 Pro Cycling Team), che ha preceduto gli altri componenti del gruppetto che inseguiva lo spagnolo, composto anche da Tobias Halland Johannessen (Uno-X Pro Cycling Team) e Magnus Sheffield (INEOS Grenadiers) e giunto a 11″ dal vincitore. Dopo 30″ Nils Politt (BORA – hansgrohe) ha colto la sesta posizione, precedendo di un solo secondo Zeb Kyffin (Saint Piran), Mark Donovan (Q36.5 Pro Cycling Team), Gregor Mühlberger (Movistar Team) e Kamiel Bonneu (Team Flanders – Baloise) che completa l’ultima TopTen del Tour of Britain 2023.
Nonostante il rischio corso l’esperto Van Aert ha centrato il bersaglio grosso di mettere in carniere per la seconda volta in carriera la corsa a tappe britannica, successo già colto nel 2021. Allora, però, c’erano gli abbuoni e il nostro si era imposto in quattro tappe su otto. Quest’anno, invece, gli è bastato un affondo da finisseur per crearsi il gruzzoletto di 3” che gli ha permesso di risultare vincitore. Sul podio finale sono saliti anche Johannessen e Howson. Per quanto riguarda gli italiani in classifica generale troviamo al 25° posto Nicolò Parisini (Q36.5 Pro Cycling Team), capace di cogliere un sesto posto nella tappa di Harlow. Nonostante i tre piazzamenti in TopTen e altri due nei 15, lo stagista della Bingoal WB Davide Persico, ha subito le ultime due tappe finendo indietro in classifica.
Nelle classifiche accessorie troviamo la sorpresa di questa edizione della corsa, ovvero Olav Kooij (Jumbo-Visma), le cui quattro vittorie di tappa lo hanno reso padrone assoluto della classifica a punti. Il velocista olandese è stato anche a lungo in vetta alla classifica dei giovani, ma le ultime due tappe – non adatte alle sue caratteristiche – lo hanno fatto uscire dai giochi premiando lo statunitense Sheffield. Il neozelandese James Fouché (Bolton Equities Black Spoke) si è aggiudicato la classifica degli scalatori mentre il miglior team è risulato la professional norvegese Uno-X Pro Cycling Team.

Mario Prato

La premiazione di Wout Van Aert (foto SWPix)

La premiazione di Wout Van Aert (foto SWPix)

10-09-2023

settembre 10, 2023 by Redazione  
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VUELTA A ESPAÑA

Il portoghese Rui Costa (Intermarché – Circus – Wanty) si è imposto nella quindicesima tappa, Pamplona – Lekunberri, percorrendo 158.3 Km in 3h30′56″, alla media di 45.028 Km/h. Ha preceduto allo sprint il tedesco Lennard Kämna (BORA – hansgrohe) e il colombiano Santiago Buitrago (Bahrain – Victorious). Miglior italiano Jacopo Mosca (Lidl – Trek), 17° a 2′52″. Lo statunitense Sepp Kuss (Jumbo-Visma) è ancora maglia rossa con 1′37″ sullo sloveno Primož Roglič (Jumbo-Visma) e 1′44″ sul danese Jonas Vingegaard (Jumbo-Visma). Miglior italiano Antonio Tiberi (Bahrain – Victorious), 23° a 52′19″

GRAND PRIX CYCLISTE DE MONTRÉAL

Il britannico Adam Yates (UAE Team Emirates) si è imposto nella corsa canadese, circuito di Montréal, percorrendo 221.4 Km in 5h54′02″, alla media di 37.522 Km/h. Ha preceduto di 3″ il francese Pavel Sivakov (INEOS Grenadiers) e di 12″ lo spagnolo Alex Aranburu (Movistar Team). Miglior italiano Simone Velasco (Astana Qazaqstan Team), 5° a 12″

TOUR OF BRITAIN

Lo spagnolo Carlos Rodríguez (INEOS Grenadiers) si è imposto nell’ottava ed ultima tappa, Margam Country Park – Caerphilly, percorrendo 166.8 Km in 3h52′43″, alla media di 43.005 Km/h. Ha preceduto di 11″ il belga Wout Van Aert (Jumbo-Visma) e l’australiano Damien Howson (Q36.5 Pro Cycling Team). Miglior italiano Nicolò Parisini (Q36.5 Pro Cycling Team), 26° a 4′08″. Van Aert si impone in classifica con 3″ sul norvegese Tobias Halland Johannessen (Uno-X Pro Cycling Team) e su Howson. Miglior italiano Parisini, 25° a 5′20″

GP DE FOURMIES – LA VOIX DU NORD

Il belga Tim Merlier (Soudal – Quick Step) si è imposto nella corsa francese, circuito di Fourmies, percorrendo 197.6 Km in 4h25′34″, alla media di 44.644 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Gerben Thijssen (Intermarché – Circus – Want) e l’italiano Matteo Moschetti (Q36.5 Pro Cycling Team)

LA CHORALIS FOURMIES FÉMININE

La polacca Marta Lach (CERATIZIT-WNT Pro Cycling) si è imposta nella corsa francese, circuito di Fourmies, percorrendo 117.8 Km in 2h57′04″, alla media di 39.917 Km/h. Ha preceduto di 1″ l’olandese Sofie van Rooijen (Parkhotel Valkenburg) e la belga Marthe Truyen (Fenix-Deceuninck). Miglior italiana Valentina Basilico (BePink – GOLD), 6° a 1″

GRAND PRIX DE LA SOMME CONSEIL DÉPARTEMENTAL 80

Il francese Bastien Pichon (ESEG Douai) si è imposto nella corsa francese, Drucat – Cayeux-sur-Mer, percorrendo 180.5 Km in 4h21′33″, alla media di 41.407 Km/h. Ha preceduto allo sprint il belga Michiel Lambrecht (Bingoal WB Development Team) e il francese Axel Huens (Circus – ReUz – Technord). Unico italiano in gara Francesco Busatto (Circus – ReUz – Technord), 38° a 12′16″

OKOLO JIŽNÍCH ČECH/TOUR OF SOUTH BOHEMIA

Il danese Rasmus Bøgh Wallin (Restaurant Suri – Carl Ras) si è imposto nella quarta ed ultima tappa, České Budějovice – Jindřichův Hradec, percorrendo 168.1 Km in 3h48′47″, alla media di 44.085 Km/h. Ha preceduto di 35″ il polacco Bartłomiej Proć (Santic – Wibatech) e il norvegese Ludvik Holstad (Lillehammer CK). Nessun italiano in gara. Il norvegese Martin Solhaug Hansen (Uno-X Dare Development Team) si impone in classifica con 2″ sul ceco Adam Ťoupalík (Elkov – Kasper) e 25″ sul ceco Michael Kukrle (Team Felbermayr – Simplon Wels)

TOUR DU VAN (Turchia)

Il kazako Yevgeniy Gidich (nazionale kazaka) si è imposto anche nella quarta ed ultima tappa, Erciş – Van, percorrendo 125 Km in 2h56′35″, alla media di 42.473 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’algerino Mohamed Nadjib Assal (nazionale algerina) e l’uzbeko Danil Evdokimov (nazionale uzbeka). Nessun italiano in gara. Il kazako Daniil Marukhin (nazionale kazaka) si impone in classifica con 6″ sul connazionale Nicolas Vinokurov (nazionale kazaka) e 2′08″ sull’uzbeko Dmitriy Bocharov (nazionale uzbeka)

GRAND PRIX EL MARSA

Il russo Sergey Rostovtsev (Beykoz Belediyesi Spor Kulübü) si è imposto nella corsa marocchina, Boukraa – Laâyoune, percorrendo 106.1 Km in 2h18′13″, alla media di 46.058 Km/h. Ha preceduto di 1″ i marocchini Achraf Ed Doghmy (nazionale marocchina) e Youssef Bdadou (Sidi Ali – Unlock Team). Ha terminato la corsa fuori tempo massimo l’unico italiano in gara, Alessio Gasparini (Retelec Team Cycling Galicia)

TOUR OF SALALAH (Oman)

L’algerino Yacine Hamza (nazionale algerina) si è imposto nella prima tappa, Khor Rori – Ayn Ishat, percorrendo 123 Km in 3h05′08″, alla media di 39.863 Km/h. Ha preceduto di 2″ il tedesco Robin Fischer (Storck – Metropol Cycling) e di 48″ lo sloveno Grega Bole (Shabab Al Ahli Cycling Team). Nessun italiano in gara. Hamza è il primo leader della classifica con 6″ su Fischer e 54″ su Bole

TOUR OF POYANG LAKE (Cina)

L’olandese Jesper Rasch (ABLOC CT) si è imposto nella terza tappa, circuito di Yingtan, percorrendo 151.3 Km in 3h29′35″, alla media di 43.315 Km/h. Ha preceduto allo sprint il colombiano Luis Carlos Chia (SCOM – Taishantiyu Team) e il polacco Norbert Banaszek (HRE Mazowsze Serce Polski) . Nessun italiano in gara. Il cinese Xianjing Lyu (China Glory Continental Cycling Team) è ancora leader della classifica con 1″ sul polacco Jakub Kaczmarek (HRE Mazowsze Serce Polski) e 3″ sull’australiano Cameron Ivory (St George Continental Cycling Team)

TOUR CYCLISTE FÉMININ INTERNATIONAL DE L’ARDÈCHE

L’italiana Barbara Malcotti (Human Powered Health) si è imposta nella sesta tappa, Saint-Félicien – Tain-l’Hermitage, percorrendo 125.9 Km in 3h22′56″, alla media di 37.224 Km/h. Ha preceduto di 28″ la canadese Olivia Baril (UAE Team AD) e l’italiana Nadia Quagliotto (Laboral Kutxa Fundación Euskadi). L’italiana Marta Cavalli (FDJ – SUEZ) è ancora leader della classifica con 14″ sull’italiana Erica Magnaldi (UAE Team ADQ) e 20″ sulla bielorussa Anastasiya Kolesava (Arkéa Pro Cycling Team)

SIMAC LADIES TOUR (Paesi Bassi)

L’olandese Lorena Wiebes (Team SD Worx) si è imposta nella quinta ed ultima tappa, circuito di Arnhem, percorrendo 150.3 Km in 3h44′53″, alla media di 40.101 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiana Elisa Balsamo (Lidl – Trek) e la belga Lotte Kopecky (Team SD Worx). La Kopecky si impone in classifica con 5″ sulla Wiebes e 41″ sulla britannica Anna Henderson (Team Jumbo-Visma). Miglior italiana Sofia Bertizzolo, 11° a 1′34″

LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): PAMPLONA – LEKUNBERRI

settembre 10, 2023 by Redazione  
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Dopo la scorpacciata pirenaica dei scorsi giorni la Vuelta si concede una frazione decisamente più tranquilla. Il traguardo di Lekunberri non sarà, però, alla portata dei velocisti, mentre fa gola ai cacciatori di tappe

Se avete avuto una sensazione di “deja vù” nel leggere gli estremi della tappa odierna non vi siete sbagliati. Fra Pamplona e Lekunberri nella Vuelta di 3 anni fa si disputò, infatti, la prima tappa di montagna di quell’edizione, terminata con il successo in solitaria dello spagnolo Marc Soler, che anticipò di una ventina di secondi la volata dei favoriti, regolata dal leader della corsa Primož Roglič. Quel giorno, lungo il tracciato predisposto tra le due località, si doveva salire fino ai 1200 metri del santuario di San Miguel de Aralar affrontando un’impegnativa ascesa di 9.5 Km all’8%, cara ai tifosi di Fabio Aru perchè lassù nel 2014 lo scalatore sardo si era imposto in un’altra tappa del Giro di Spagna. Ebbene, scordatevi tutto questo. Consci d’aver proposto nelle ore scorse due durissime tappe di montagna, stavolta gli organizzatori hanno disegnato la tappa con mano decisamente più leggera e al posto della salita al santuario ne hanno inserita una più difficile da pronunciare che da affrontare in sella ad una bicicletta. E’ il Puerto de Zuarrarrate (erroneamente abbreviato in Zuarrate sull’altimetria ufficiale), poco più di 6 Km al 5.1% che dovranno essere presi di petto due volte, l’ultima quando mancheranno soli 8 Km e mezzo al traguardo. Con un tracciato del genere i big della classifica oggi dovrebbe trascorrere una sorta di anticipo del giorno di riposo previsto per lunedì, mentre i velocisti saranno tagliati fuori dai giochi per la vittoria, che invece sarà affare per gli uomini che s’imbarcheranno nella fuga di giornata: l’ultima ascesa al Zuarrarrate sempre proprio un ideale trampolino di lancio per sbarazzarsi dei più stanchi tra i compagni d’avventura prima di lanciarsi giù nella discesa che si concluderà in vista dell’arco dell’ultimo chilometro.

Il borgo di Lekunberri e laltimetria della quindicesima tappa (www.noticiasdenavarra.com)

Il borgo di Lekunberri e l'altimetria della quindicesima tappa (www.noticiasdenavarra.com)

METEO VUELTA

Pamplona : cielo sereno, 26°C (percepiti 27°C), vento moderato da S (8-22 Km/h), umidità al 51%
Estella (52.8 Km): nubi sparse, 27°C (percepiti 28°C), vento moderato da SE (10-24 Km/h), umidità al 55%
Lekunberri (1° passaggio – 128 Km) : nubi sparse, 27°C (percepiti 28°C), vento moderato da SE (10-29 Km/h), umidità al 51%
Lekunberri (arrivo) : nubi sparse, 27°C (percepiti 28°C), vento moderato da SE (9-30 Km/h), umidità al 49%

GLI ORARI DELLA VUELTA

13.33: partenza da Pamplona
14.30: inizio diretta su Eurosport
15.25-15.40: GPM del Puerto de Lizarraga
16.20-16.45: GPM del Puerto de Zuarrarrate (1° passaggio)
16.55-17.20: traguardo volante di Irurtzun
17.05-17.30: GPM (con abbuoni) del Puerto de Zuarrarrate (2° passaggio)
17.15-17.45: arrivo a Lekunberri

RASSEGNA STAMPA

Vuelta, l’orgoglio di Evenepoel: va in fuga e vince per distacco, poi si commuove

Gazzetta dello Sport – Italia

Vueltaens nerve forsvandt, da Remco Evenepoel gjorde det samme

Politiken – Danimarca

Neverjetni Remco je prišel v cilj sam, debelih osem minut pred rdečo majico

Delo – Slovenia

Van de hel naar de hemel: emotionele Remco Evenepoel spoelt inzinking door met ritzege én bergtrui in de Vuelta

Het Nieuwsblad – Belgio

Evenepoel à réaction

L’Équipe – Francia

Evenepoel snatches stage 14 after GC meltdown on Friday

The Guardian – Regno Unito

Evenepoel resurge a lo grande

AS – Spagna

Remco Evenepoel redime-se depois do trauma do Tourmalet

Público – Portogallo

Evenepoel spoelt dag na inzinking in Vuelta kater weg met imponerende ritzege

De Telegraaf – Paesi Bassi

Nach Einbruch am Vortag: Evenepoel gewinnt Bergankunft

Kicker – Germania

Evenepoel bounces back by winning Spanish Vuelta’s 14th stage, Kuss keeps lead with 1 week left

The Washington Post – Stati Uniti

Remco Evenepoel tuvo una reacción de orgullo y se quedó con la decimocuarta etapa

El Espectador – Colombia

VUELTAALCONTRARIO

L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.

Ordine d’arrivo della quattordicesima tappa, Sauveterre-de-Béarn – Larra-Belagua

1° Eric Fagundez
2° Marijn van den Berg a 1′39″
3° Samuel Watson s.t.
4° Dorian Godon a 3′20″
5° François Bidard a 4′12″

Miglior italiano Davide Cimolai, 8° 4′12″

Classifica generale

1° Rui Oliveira
2° Davide Cimolai a 2′00″
3° Jarrad Drizners a 2′54″
4° Alberto Dainese a 3′21″
5° Matevz Govekar a 4′26″

RICORDO DI FEDERICO BAHAMONTES (Tour 1959)

Solitamente la nostra rubrica si concludeva con il racconto di un’edizione passata della Vuelta. Stavolta non sarà così perchè lo scorso 8 agosto è venuto a mancare all’eta di 95 anni uno dei corridori spagnoli più celebri di tutti i tempi, Federico Bahamontes. Lo scalatore originario di Toledo la corsa di casa non è mai riuscito a vincerla (ci andò vicino nel 1957, quando fu secondo a più di otto minuti dal connazionale Jesús Loroño) e per questo motivo lo ricorderemo attraverso i titoli degli articoli sul Tour de France del 1959, vinto da Bahamontes, comparsi sul quotidiano “La Stampa”

9 LUGLIO 1959 – 14a TAPPA: AURILLAC – CLERMONT-FERRAND (231 Km)

NELLA TAPPA DEL TOUR DOMINATA DAL CALDO GLI ASSI NON SI IMPEGNANO: VINCE LE DISSEZ
Da Aurillac a Clermont Ferrand 231 chilometri di gara senza lotta
Il regionale francese precede di pochi secondi Saint – Sulle tre salite del premio della montagna sono transitati Bergaud, Saint e Le Dissez – Baldini staccato sul Puy Mary recupera in discesa – Una caduta di De Bruyne – Oggi prova a cronometro sul Puy de Dôme

REMCO REAZIONE DA LEONE. EVENEPOEL VA IN FUGA E DOMINA LA TAPPA. INVARIATA LA CLASSIFICA

settembre 10, 2023 by Redazione  
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Nella vita di ogni campione possono esserci momenti di difficoltà, giornate di crisi, sconfitte pesanti che quasi rimettono in discussione le proprie certezze. E’ è anche dal modo in cui si reagisce alle giornate più storte che si capisce qual’è la vera stoffa del corridore. Remco Evenepoel ieri pomeriggio ha tagliato il traguardo del Tourmalet con oltre 27 minuti dal trio della Jumbo che ha dominato la tappa, una sconfitta pesante, probabilmente la peggiore disfatta nella carriera del giovane fenomeno Belga. Una giornata che poteva lasciare scorie pesanti nella testa e nelle gambe di Remco. E invece oggi Evenepoel ha reagito alla maniera dei grandi, con una vittoria voluta e cercata a tutti i costi. Il corridore della Soudal-Quick Step, andato in fuga insieme ad una ventina di altri corriodri, è poi rimasto in compagnia del solo Romain Bardet (Team dsm-firmenich) che ha infine staccato ai -4 andando a cogliere il secondo successo di tappa in questa Vuelta. Seconda piazza per il francese (a 1′12″), mentre il giovane Lennert Van Eetvelt (Lotto-Dstny) è andato a cogliere un bel 3° posto (a ben 6′33″). Praticamente no contest tra i big della classifica se si fa eccezione di un paio di scatti non molto convinti di Juan Ayuso (UAE Team Emirates). In testa alla graduatoria vi è sempre il trio Jumbo formato da Sepp Kuss in maglia roja, Primoz Roglic (2° a 1′37″) e Jonas Vingegaard (3° a 1′44″).

Il giorno dopo la clamorosa impresa della Jumbo e il crollo devastante di Remco Evenepoel, la Vuelta proponeva un’altra tappa pirenaica piuttosto complicata (oltre 3500 m di dislivello, quasi 40 km di salite). La frazione, lunga 156 km, prevedeva il via in territorio francese, a Sauveterre-de-Bearn, e l’arrivo in cima al Puerto de Belagua (9.4 km al 6,3%). I primi 55 km, tutti piatti, erano i più semplici della tappa. Al termine di questo tratto aveva inizio la prima salita di giornata il Col Hourcére (11.6 km al 8.3%) la cui cima era posta ai -91. Dopo la discesa e un tratto di falsopiano i corridori erano attesi dal Puerto de Larrau (15.1 km al 7.8%, con lunghi tratti oltre il 9%) che segnava il ritorno della corsa in territorio spagnolo. Dopo la successiva discesa vi erano una breve cote (Puerto de Laza, 3.2 km al 5.8%) e quindi un tratto di fondovalle di circa 25 km che facevano da antipasto alla salita finale.

La tappa è partita subito con ad una andatura altissima visti i numerosi attacchi che si sono verificati sin dai primissimi km. Intorno al km 10 dal gruppo è uscito Remco Evenepoel (Soudal-Quick Step), il grande sconffitto della tappa del Tourmalet, con Nelson Oliveira (Movistar Team) a ruota. Il duo però ha guadagnato solo qualche decina di metri sul gruppo e nel giro di pochi chilometri è stato ripreso dal plotone in testa al quale la bagarre era sempre elevata. Il tentativo buono è partito solo al km 30, quando dal gruppo lanciato ad alta velocità si è staccato un drappello di 24 corridori, in cui oltre allo stesso Evenepoel vi erano: Kaden Groves (Alpecin-Deceuninck), Damiano Caruso e Kamil Gradek (Bahrain-Victorius), Lennard Kamna (Bora-Hansgrohe), Andrè Carvalho e Ruben Fernandez (Cofidis), Stefan Bissegger e Sean Quinn (EF Education-EasyPost), Clement Davy e Michael Storer (Groupama-FDJ), Jonathan Castroviejo (INEOS Grenadiers), Rui Costa, Julius Johansen e Simone Petilli (Intermarchè-Circus-Wanty), Juan Pedro Lopez e Amanuel Ghebreigzabhier (Lidl-Trek), Lennert Van Eetvelt (Lotto-Dsnty), Nelson Oliveira (Movistar Team), Kevin Vauquelin e Kevin Ledanois (Team Arkea-Samsic), Romain Bardet e Alberto Dainese (Team dsm-firmenich) e Joel Nicolau (Caja Rural-Seguros RGA).

Il gruppo non ha però mollato per merito della UAE che imposto un ritmo decisamente alto al plotone e di conseguenza il distacco non è mai decollato: al km 50 il gap era di 1′15″. A questo punto però il plotone ha rallentato in maniera piuttosto netta e così è arrivata una raffica di contrattacchi. Ai piedi della prima salita di giornata, il Col Hourcére (11.6 km al 8.3%), dietro al gruppo dei battistrada via era un primo gruppo inseguitore composto da Mattia Cattaneo (Soudal-Quick Step), Omar Fraile (Ineos Grenadiers) Chris Hamilton (Team dsm-firmenich), Rui Oliveira (UAE Team Emirates) e Josè Manuel Diaz (Burgos-BH) ad 1′17″, poi un terzetto formato da Nico Denz (Bora-Hansgrohe), Mickael Cherel e Nicolas Prodhomme (Ag2r Citroen Team) a 1′29″, quindi un altro gruppetto con Julien Bernard (Lidl-Trek), Larry Warbasse (Ag2r Citroen Team), Vadim Pronskiy (Astana Qazaqstan Team) e Cyril Barthe (Burgos-BH) a 2′00″, infine la coppia formata da Finn Fisher-Black e Diego Camargo a 3′25″. Il gruppo era invece scivolato a 4′30″.

Nelle prima centinaia di metri della salita Cattaneo e Fraile sono riusciti a rientrare sul gruppo di testa dal quale si erano già staccati Davy, Groves, Carvalho e Johansen. L’italiano si è immediatamente lanciato in testa al drappello dei battistrada scandendo un ritmo regolare in appoggio ad Evenepoel. In testa al plotone nel frattempo si erano riportati i corridori della UAE che avevano imposto un’andatura piuttosto sostenuta. Ai -6 dallo scollinamento il gap del plotone era sceso a 3′ 40″ mentre molti corridori avevano già perso definitivamente contatto. Lungo la salita il gruppo ha ridotto un pò alla volta il distacco dal drappello di testa nonostante il passo tenuto da Cattaneo, tutt’altro che blando. In prossimità dello scollinamento (-91) Evenepoel ha impresso una delle sue accelerazioni, portando a casa i 15 punti messi in palio nella classifica dei gpm. L’unico in grado di reagire alla sparata del belga è stato Romain Bardet. Il nuovo duo di testa ha poi allungato in discesa guadagnando un margine interessante (33″ ai -75) sul gruppetto dei primi inseguitori. Il plotone, ridotto a circa 35 corridori, si era leggermente riallontanato a circa 3′45″ ma restava comunque ad una distanza non troppo rassicurante.
Evenpoel e Bardet hanno continuato a guadagnare qualcosa anche nel tratto di fondovalle, giungendo all’imbocco del Puerto de Larrau (-61) con circa 1′ sui 12 inseguitori (Cattaneo, Castroviejo, Caruso, Gradek, Lopez, Storer, Kamna, Van Etvelt, Quinn, Nelson Oliveira, Hamilton e Diaz) e 4′20″ sul gruppo.

Lungo la dura salita che fa da confine tra Francia e Spagna, il gruppo dei contrattaccanti è letteralmente esploso: Storer è riuscito a sbarazzarsi della compagnia altrui e si è lanciato all’inseguimento di Evenepoel e Bardet. Ai -7 dal gpm l’Australiano aveva circa 1′ di ritardo, mentre alle sue spalle vi era la coppia Castroviejo-Van Eetvelt a 1′50″. Dietro di loro si trovavano, sparsi qua e là, gli altri reduci della fuga iniziale, quindi il gruppo sempre tirato dalla UAE che restava a 4′45″. Di lì a poco nel gruppo maglia roja sono andati in difficoltà proprio due corridori dell’UAE ovvero Almeida e Soler. Ciò non ha distolto Fisher-Black dall’imporre il suo ritmo, evidentemente in funzione dell’attacco di Juan Ayuso, arrivato poco dopo (ai -53). Il giovane iberico è stato subito ripreso, ma ha successivamente riprovato un allungo più deciso a cui hanno immediatamente risposto i capitani Jumbo, Primoz Roglic, Joans Vingegaard e Sepp Kuss, e gli altri big. La situazione si è poi ricomposta e non si sono più visti attacchi lungo il Larreu. Evenepoel e Bardet hanno quindi scollinato con oltre 2′ su uno Storer ormai rassegnato, 2′33″ su Lopez, Castroviejo e Van Eetvelt e 6 minuti sul gruppo tirato dal bravissimo Robert Gesink (Jumbo-Visma).

Nel tratto successivo i distacchi si sono dilatati in maniera definitiva: gli ultimi inseguitori si sono praticamente rassegnati a doversi giocare al più il terzo posto di tappa, mentre il gruppo ha avuto solo un sussulto quando in testa al gruppo è comparso il blocco della Bahrain-Victorius. Un fuoco di paglia visto che molto rapidamente la situazione è tornata calma e così il gruppo ai -10 aveva addirittura 8 minuti di ritardo. Davanti Remco e Bardet proseguivano esattamente in quest’ordine visto che il francese non ha praticamente mai dato un cambio al campione belga. Ai -4 però Bardet ha palesato i primi segni di cedimento e così Remco, una volta resosi conto che il francese aveva perso qualche mentro, ha accelerato dando il colpo di grazia al buon Romain. Evenepoel si è così involato verso la seconda vittoria di tappa in questa Vuelta, un successo che ha il sapore della rivalsa per il 23enne di Aalst, scoppiato in lacrime nel dopo corsa. Bardet si è dovuto accontentare del secondo posto (a 1′12″), mentre sul terzo gradino del podio di giornata è salito il giovane Lennert Van Eetvelt giunto a 6′33″ e bravo a beffare nel finale il compagno d’avventura Jonathan Castroviejo (4° a 6′35″). Quinta posizione (a 7′24″) per Michael Storer che ha evidentemente mollato nel finale.

Quanto al gruppo, la cronaca del finale ha veramente poco da raccontare visto il no contest a cui i big della classifica si sono lasciati andare. Dal gruppo maglia roja infatti l’unico movimento è stato quello messo in atto da David De La Cruz (Astana Qazaqstan Team) partito ad un paio di km dal traguardo e giunto poi in 6a posizione a 8′21″ solo un secondo meglio rispetto al gruppetto dei big regolato da Alexander Vlasov (Bora-Hansgrohe) che ha preceduto il leader Kuss, Wout Poels (Bahrain-Victorius) e Juan Ayuso.

La classifica generale vede ovviamente saldamente in testa Kuss con 1′37″ su Roglic e 1′44″ su Vingegaard con in quali forma un incredibile podio monocolore. Seguono Ayuso a 2′37″, Enric Mas (Movistar Team) a 3′06″, Marc Soler (UAE Team Emirates) a 3′10″, Mikel Landa (Bahrain-Victorius) a 4′12″, e Vlasov a 5′02″. Chiudono la top ten il giovanissimo Cian Uijtebroeks (Bora-Hansgrohe) a 5′30″ e Joao Ameida a 8′39″.

Domani è prevista la 15a tappa disegnata interamente nel territorio basco, da Pamplona a Lekunberri (158 km). La frazione prevede 3 gpm, l’ultimo dei quali, il Puerto de Zuarrarrate (6.3 km al 5.1%) terminerà ad appena 8 km dal traguardo. Un’altra tappa destinata a sorridere ai fuggitivi.

Pierpaolo Gnisci

Remco risorge a Belagua (fonte:Getty Images)

Remco risorge a Belagua (fonte:Getty Images)

09-09-2023

settembre 9, 2023 by Redazione  
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VUELTA A ESPAÑA

Il belga Remco Evenepoel (Soudal – Quick Step) si è imposto nella quattordicesima tappa, Sauveterre-de-Béarn – Larra-Belagua, percorrendo 156.2 Km in 4h13′38″, alla media di 36.951 Km/h. Ha preceduto di 1′12″ il francese Romain Bardet (Team Dsm – Firmenich) e di 6′33″ il connazionale Lennert Van Eetvelt (Lotto Dstny). Miglior italiano Antonio Tiberi (Bahrain – Victorious), 18° a 8′44″. Lo statunitense Sepp Kuss (Jumbo-Visma) è ancora maglia rossa con 1′37″ sullo sloveno Primož Roglič (Jumbo-Visma) e 1′44″ sul danese Jonas Vingegaard (Jumbo-Visma). Miglior italiano Tiberi, 24° a 52′19″

TOUR OF BRITAIN

Il norvegese Rasmus Tiller (Uno-X Pro Cycling Team) si è imposto nella settima tappa, Tewkesbury – Gloucester, percorrendo 170.9 Km in 3h50′53″, alla media di 44.412 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’olandese Danny van Poppel (BORA – hansgrohe) e il britannico Stephen Williams (nazionale britannica). Miglior italiano Nicolò Parisini (Q36.5 Pro Cycling Team), 15° a 36″. Il belga Wout Van Aert (Jumbo-Visma) è ancora leader della classifica con 3″ su Van Poppel e su Tiller. Miglior italiano Giacomo Ballabio (Global 6 Cycling), 20° a 39″

OKOLO JIŽNÍCH ČECH/TOUR OF SOUTH BOHEMIA

Il belga Harm Vanhoucke (Lotto Dstny) si è imposto nella terza tappa, Český Krumlov – Javorník, percorrendo 123.3 Km in 3h02′57″, alla media di 40.437 Km/h. Ha preceduto allo sprint i norvegesi Trym Brennsæter (Equipe continentale Groupama-FDJ) e Martin Solhaug Hansen (Uno-X Dare Development Team). Nessun italiano in gara. Hansen è il nuovo leader della classifica con 2″ sul ceco Adam Ťoupalík (Elkov – Kasper) e 13″ sul ceco Michael Kukrle (Team Felbermayr – Simplon Wels)

TOUR OF KOSOVO

L’italiano Nicolò Garibbo (Gragnano Sporting Club) si è imposto nella terza ed ultima tappa, Hani I Elezit – Morinë, percorrendo 156.6 Km in 3h27′44″, alla media di 45.231 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Lorenzo Cataldo (Gragnano Sporting Club) e il greco Nikolaos Michail Drakos (ASD Aries Cycling). Garibbo si impone in classifica con 6″ sull’italiano Piergiorgio Cozzani (Gragnano Sporting Club) e 7″ su Drakos

TOUR DU VAN (Turchia)

Il kazako Yevgeniy Gidich (nazionale kazaka) si è imposto nella terza tappa, Malazgirt – Erciş, percorrendo 119.2 Km in 2h44′28″, alla media di 43.486 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’uzbeko Dmitriy Bocharov (nazionale uzbeka) e l’algerino Mohamed Nadjib Assal (nazionale algerina). Nessun italiano in gara. Il kazako Daniil Marukhin (nazionale kazaka) è ancora leader della classifica con 6″ sul connazionale Nicolas Vinokurov (nazionale kazaka) e 1′59″ su Bocharov

GRAND PRIX ES-SEMARA

Il marocchino Adil El Arbaoui (nazionale marocchina) si è imposto nella corsa marocchina, Boukraa – Smara, percorrendo 166.1 Km in 4h02′06″, alla media di 41.165 Km/h. Ha preceduto di 4″ il tedesco Leo Charrois (Team Embrace The World) e di 40″ il tedesco Louis Kitzki (Team Embrace The World). Non ha concluso la corsa l’unico italiano in gara, Alessio Gasparini (Retelec Team Cycling Galicia)

TOUR OF POYANG LAKE (Cina)

Il mongolo Maral-Erdene Batmunkh (nazionale mongola) si è imposto nella seconda tappa, circuito di Fuliang, percorrendo 111.5 Km in 2h33′06″, alla media di 43.697 Km/h. Ha preceduto allo sprint il sudcoreano Daeyeong Joo (nazionale sudcoreana) e di 3″ l’olandese Jesper Rasch (ABLOC CT). Nessun italiano in gara. Il cinese Xianjing Lyu (China Glory Continental Cycling Team) è ancora leader della classifica con 2″ sull’australiano Cameron Ivory (St George Continental Cycling Team) e 4″ sul polacco Jakub Kaczmarek (HRE Mazowsze Serce Polski).

TOUR CYCLISTE FÉMININ INTERNATIONAL DE L’ARDÈCHE

L’italiana Marta Cavalli (FDJ – SUEZ) si è imposta nella quinta tappa, Marvejols – Mont Lozère, percorrendo 100.3 Km in 3h10′08″, alla media di 31.651 Km/h. Ha preceduto di 14″ l’italiana Erica Magnaldi (UAE Team ADQ) e di 1′53″ la canadese Olivia Baril (UAE Team AD). La Cavalli è la nuova leader della classifica con 14″ sulla Magnaldi e 17″ sulla bielorussa Anastasiya Kolesava (Arkéa Pro Cycling Team)

A TRAVERS LES HAUTS DE FRANCE (Donne)

Il francese Valentine Fortin (Cofidis Women Team) si è imposta nella corsa francese, Brebières – Quéant, percorrendo 130 Km in 3h16′10″, alla media di 39.762 Km/h. Ha preceduto allo sprint la lussemburghese Christine Majerus (nazionale lussemburghese) e la belga Marthe Truyen (Fenix-Deceuninck). Miglior italiana Alessia Vigilia (Top Girls Fassa Bortolo), 8°.

SIMAC LADIES TOUR (Paesi Bassi)

La belga Lotte Kopecky (Team SD Worx) si è imposta nella quarta tappa, circuito di Valkenburg, percorrendo 131.6 Km in 3h24′17″, alla media di 38.652 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’olandese Lorena Wiebes (Team SD Worx) e la polacca Katarzyna Niewiadoma (Canyon//SRAM Racing). Miglior italiana Sofia Bertizzolo (UAE Team ADQ), 4° a 10″. La Kopecky è ancora leader della classifica con 11″ sulla Wiebes e 37″ sulla britannica Anna Henderson (Team Jumbo-Visma). Miglior italiana la Bertizzolo, 13° a 1′27″

RASMUS TILLER SI IMPONE NELLA PENULTIMA TAPPA DEL TOUR OF BRITAIN

settembre 9, 2023 by Redazione  
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Successo di Rasmus Tiller in una volata ristretta che ha messo fine alla penultima tappa del Tour of Britain. Piazze d’onore per Van Poppel e Williams. Van Aert ancora leader a un giorno dal termine.

Rasmus Tiller, norvegese della Uno-X Pro Cycling, si è imposto allo sprint davanti a Danny van Poppel (Bora-Hansgrohe) e Stephen Williams (nazionale britannica). La Tewkesbury-Gloucester, penultima tappa del Tour of Britain 2023, si è così conclusa con uno sprint ristretto di una dozzina di elementi, nonostante il tentativo di Wout Van Aert (Jumbo-Visma) di rafforzare la sua leadership con un altro colpo affondato nel finale. Il belga rimane comunque in cima alla classifica generale con l’esiguo vantaggio di 3” conquistato nella tappa dell’altro ieri.
La tappa era iniziata la fuga di Ben Turner (Ineos-Grenadiers), Alexander Richardson (Saint Piran), Mark Donovan (Q36.5), Abram Stockman (TDT-Unibet) e Liam Johnston (Trinity Racing). Il percorso, che ricordava quello di una classica, ha fatto sì che i cinque non superassero mai i 3’ di vantaggio. La loro fuga è poi terminata sull’ultima salita di giornata, dopo la quale è cominciata una serie di scatti che ha selezionato il plotone riducendo i battistrada a una dozzina di elementi. In queste fasi un po’ concitate si è avuta anche la caduta di Carlos Rodriguez (Ineos-Grenadiers). L’ultimo guizzo prima della volata finale porta il nome di Van Aert, che ai meno tre ha provato la stoccata vincente. Gli inseguitori si sono organizzati e hanno chiuso il gap quando mancavano 800 metri al traguardo, giusto in tempo per giocarsi la tappa in volata.
Il più veloce è così stato il norvegese Tiller davanti a Van Poppel, Williams, Gregor Mühlberger (Movistar Team), Damien Howson (Q36.5 Pro Cycling Team), Tobias Halland Johannessen (Uno-X Pro Cycling Team), Zeb Kyffin (Saint Piran), Magnus Sheffield (INEOS Grenadiers), Liam Johnston (Trinity Racing) e Mark Donovan(Q36.5 Pro Cycling Team). Il primo degli italiani Nicolò Parisini (Q36.5 Pro Cycling Team) è giunto 15°, secondo del gruppetto giunto a 36″ dal vincitore e che comprendeva anche Giacomo Ballabio (Global 6 Cycling).
Domani l’ultima tappa metterà fine all’edizione 2023 del Touir of Britain. La Margam Country Park – Caerphilly di 166.8 km prevede una seconda parte di gara molto interessante. Chi vorrà imporsi nella classifica finale dovrà aver ragione di una sequenza di salite di tutto rispetto. Si comincerà con la Bwich Mountain (circa 3.5 km al 6.5%), al quale seguiranno i GPM di Rhigos (quasi 6 km al 5% di media) e Bryn Du (3 km all’8.5%). Successivamente la strada si impennerà sull’ascesa di Llanwonno (quasi 3 km al 7%, con rampe in doppia cifra) e su quella di Tir-y-Gelly, un muretto di 600 metri al 10%. Il finale di gara sarà in circuito e prevede di ripetere due volte la dura salita alla Caerphilly Mountain (circa 1.5 km al 9%), con l’ultimo transito in vetta a soli 7 km dal traguardo.

Mario Prato

Il norvegese Tiller a segno nella penultima tappa del Giro della Gran Bretagna (foto SWPix)

Il norvegese Tiller a segno nella penultima tappa del Giro della Gran Bretagna (foto SWPix)

GP QUEBEC, FINALMENTE DE LIE

settembre 9, 2023 by Redazione  
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Prima vittoria nel World Tour di Arnaud De Lie al GP Québec. Battuti Corbin Strong e Micheal Matthews

Quindicesima edizione del Grand Prix Cycliste de Québec, classica canadese da poco nel prestigioso circuito World Tour. Il percorso è un circuito cittadino nel centro della omonima città ma non manca un dentello piazzato sul tracciato per infiammare lo spettacolo, la Côte des Glacis.
Come da precedenti edizioni però alla fine le ostilità si risolvono in una volata di gruppo fra i favoriti di giornata: quest’anno il più lesto allo sprint è Arnaud De Lie, giovane promessa belga classe 2002 in forze alla Lotto – Dstny, finora protagonista di spunti interessanti nelle corse di minore importanza ma senza acuti di rilievo – fino ad oggi – nel più prestigioso circuito World Tour.
Primo degli sconfitti Corbin Strong (Israel – Premier Tech) davanti a Michael Matthews (Team Jayco – AlUla), chiuso al momento di lanciare lo sprint da Christophe Laporte (Jumbo Visma) a sua volta piantato e rialzatosi ben prima della linea finale di arrivo.

Lorenzo Alessandri

TOUR OF BRITAIN, VAN POPPEL SPEZZA L’EGEMONIA JUMBO-VISMA

settembre 9, 2023 by Redazione  
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Successo di tappa per l’olandese Van Poppel in quella che dovrebbe essere stata l’ultima occasione per le ruote veloci. La coppia Van Aert-Kooij non ha funzionato come nei giorni scorsi e il giovane olandese stavolta si è dovuto accontentare del quarto posto, preceduto anche da Vernon e Gudmestad. Per l’italia buone prove di Parisini e Persico, sesto e settimo. Van Aert sempre leader con tre secondi sugli inseguitori.

Danny van Poppel (BORA – hansgrohe) c’è finalmente riuscito. Sul traguardo di Harlow il velocista olandese ha interrotto l’egemonia della Jumbo-Visma. Nelle concitate fasi della volata finale, il solito Wout van Aert (Jumbo-Visma) si è fatto carico di pilotare il coequipier Oval Kooij come negli giorni scorsi. Il giovane velocista olandese, però, non è sembrato devastante come nelle prime quattro tappe e si è piazzato “solo” quarto, dietro appunto a Van Poppel, Ethan Vernon (nazionale britannica) e Tord Gudmestad (Uno-X Pro Cycling Team). Proseguendo a scorrere la TopTen di giornata troviamo Casper van Uden (Team Dsm – Firmenich), Nicolò Parisini (Q36.5 Pro Cycling Team), Davide Persico (Bingoal WB), Robert Donaldson (Trinity Racing), Thomas Pidcock (INEOS Grenadiers) e Szymon Sajnok (Q36.5 Pro Cycling Team).
La tappa odierna, che ha portato il plotone da Southend-on-Sea a Harlow era iniziato come da copione con la fuga di cinque elementi, ben controllati dai team dei velocisti. Ai meno 15 la fuga è terminata e c’è stato ancora il tempo per un tentativo d’attacco del belga Dimitri Peyskeks della Bingoal WB, prontamente rintuzzato dalla INEOS e dalla nazionale britannica Alcune cadute nel finale hanno complicato il lavoro dei treni, ma, nonostante questi intoppio, gli sprinter in gara non si sono comunque fatti sfuggire l’occasione di giocarsi la tappa in volata.
Oggi il Tour of Britain dovrebbe entrare nel vivo con la Tewkesbury – Gloucester di 171 Km, tappa che presenta nei primi 50 km un primo blocco di ascese interessanti, tra cui la più impegnativa è quella di Winchcombe Hill (2 km al 9%). Il prosieguo del percorso sarà continuamente ondulato, fino agli ultimi 30km quando in sequenza i ciclisti incontreranno le salite di Crawley Hill (1.7 km all’8% e un picco del 21.5%) e di Painswick (2 km al 6%), due ascese che dovrebbero selezionare il plotone in vista degli gli ultimi chilometri, nuovamente pianeggianti.

Mario Prato

Il colpo di reni di Danny van Poppel sul traguardo di Harlow (foto SWPix)

Il colpo di reni di Danny van Poppel sul traguardo di Harlow (foto SWPix)

LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): SAUVETERRE-DE-BÉARN – LARRA-BELAGUA

settembre 9, 2023 by Redazione  
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La Vuelta rientra in patria seguendo un percorso geograficamente inverso rispetto a quelle di ieri: i corridori sono ancora attesi da una dura tappa d’alta montagna

Dopo il tappone del Tourmalet la carovana della Vuelta fa ritorno in patria con un tappone dal tracciato speculare rispetto a quello affrontato ieri. Oggi le principali salite si affronteranno in partenza mentre il finale, una volta rientrati in Spagna, sarà solo apparentemente più facile e i minuti di distacco potrebbero ancora volare a grappoli, come spesso accaduto in passato quando si scalano in successione prima salite toste e poi altre meno dure. La prima, che si attaccherà ad una cinquantina di chilometri dal via, sarà il Col de la Hourcère, i cui 11.6 Km all’8.3% sono – come lo Spandelles scalato ieri – una recente scoperta del ciclismo, affrontato per la prima volta al Tour del 2020; immediatamente dopo si scalerà la salita regina della tappa, il Port de Larrau (15 Km al 7.9% con i primi 10 Km al 9%), in cima alla quale si passerà il confine di stato rientrando in Spagna: anche questo è un colle poco battuto dal grande ciclismo, con soli due passaggi del Tour in archivio, il primo nel 1996 e l’ultimo nel 2007. A quel punto mancheranno poco meno di 50 Km al traguardo, previsto nella stazione di sport invernali di Larra-Belagua, percorsa un’ascesa finale “double face”, impegnativa – anche se non durissima – nei primi 7 Km (media del 7.3%) e pedalabile nei conclusivi 2400 metri, nei quali la pendenza media declina sotto al 4%.

Vista panoramica dal belvedere di Larra-Belagua e l’altimetria della quattordicesima tappa (turismo.navarra.com)

Vista panoramica dal belvedere di Larra-Belagua e l’altimetria della quattordicesima tappa (turismo.navarra.com)

METEO VUELTA

Sauveterre-de-Béarn : cielo sereno, 32°C (percepiti 33°C), vento debole da N (3-13 Km/h), umidità al 45%
Lanne-en-Barétous (46.3 Km): nubi sparse, 31°C (percepiti 32°C), vento moderato da NE (6-21 Km/h), umidità al 44%
Larrau (96.7 Km) : nubi sparse, 32°C, vento moderato da S (9-34 Km/h), umidità al 37%
Isaba (134.8 Km) : nubi sparse, 28°C (percepiti 27°C), vento moderato da S (15-43 Km/h), umidità al 32%
Larra-Belagua: previsioni non disponibili

GLI ORARI DELLA VUELTA

12.30: inizio diretta su Eurosport (diretta integrale)
13.17: partenza da Sauveterre-de-Béarn
14.40-14.50: inizio salita Col Hourcére
14.55-15.10: GPM del Col Hourcére
15.40-16.10: inizio salita Puerto de Larrau
16.00-16.25: GPM (con abbuoni) del Puerto de Larrau
16.30-16.50: GPM del Puerto de Laza
16.35-17.00: traguardo volante di Uztarróz
17.00-17.30: inizio salita finale
17.15-17.45: arrivo a Larra-Belagua

RASSEGNA STAMPA

Vingegaard, Kuss e Roglic: triplete sul Tourmalet e in classifica. Crolla Evenepoel

Gazzetta dello Sport – Italia

Vueltaens nerve forsvandt, da Remco Evenepoel gjorde det samme – Vingegaard vinder 13. etape af Vuelta a Espana

Politiken – Danimarca

Jumbovci prvi trije na etapi in prvi trije v skupnem seštevku Vuelte

Delo – Slovenia

Op meer dan 27 (!) minuten: Remco Evenepoel moet in de Vuelta de kelk tot op de bodem ledigen op de Tourmalet – Jumbo-Visma is oppermachtig: Vingegaard, Kuss en Roglic pakken plek 1, 2 én 3 op de Tourmalet

Het Nieuwsblad – Belgio

Vingegaard-Kuss-Roglic, le triplé Jumbo au Tourmalet

L’Équipe – Francia

Vingegaard and Jumbo-Visma tame Tourmalet as Evenepoel falls away

The Guardian – Regno Unito

El tridente invencible

AS – Spagna

Jonas Vingegaard venceu no Tourmalet no pior dia de João Almeida na Vuelta

Público – Portogallo

Jonas Vingegaard moet na zege in dertiende etappe Sepp Kuss nog voor zich dulden

De Telegraaf – Paesi Bassi

Vingegaard gewinnt Königsetappe – Evenepoel bricht ein

Kicker – Germania

Etapa reina de la Vuelta a España: ganó Vingegaard y el Jumbo sentenció la carrera – Remco Evenepoel perdió casi 30 minutos en la Vuelta a España: ¿qué le pasó?

El Espectador – Colombia

VUELTAALCONTRARIO

L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.

Ordine d’arrivo della tredicesima tappa, Formigal – Col du Tourmalet

1° Davide Cimolai
2° Hugo Hofstetter a 36″
3° Eric Fagundez a 40″
4° Joel Nicolau a 53″
5° Milan Menten a 1′15″

Classifica generale

1° Rui Oliveira
2° Alberto Dainese a 45″
3° Matevz Govekar a 1′50″
4° Davide Cimolai a 2′00″
5° Maurice Ballerstedt a 2′12″

RICORDO DI FEDERICO BAHAMONTES (Tour 1959)

Solitamente la nostra rubrica si concludeva con il racconto di un’edizione passata della Vuelta. Stavolta non sarà così perchè lo scorso 8 agosto è venuto a mancare all’eta di 95 anni uno dei corridori spagnoli più celebri di tutti i tempi, Federico Bahamontes. Lo scalatore originario di Toledo la corsa di casa non è mai riuscito a vincerla (ci andò vicino nel 1957, quando fu secondo a più di otto minuti dal connazionale Jesús Loroño) e per questo motivo lo ricorderemo attraverso i titoli degli articoli sul Tour de France del 1959, vinto da Bahamontes, comparsi sul quotidiano “La Stampa”

8 LUGLIO 1959 – 13a TAPPA: ALBI – AURILLAC (219 Km)

GAUL E BOBET CROLLANO NELLA ALBI – AURILLAC SOTTO I RIUSCITI ATTACCHI DI BALDINI E ANQUETIL
Sconvolta la classifica generale del Giro ciclistico di Francia
L’italiano passa al quarto posto nella graduatoria – Il lussemburghese, colpito da una crisi, e Louison staccati di oltre venti minuti – La tappa vinta dal francese Anglade – Il belga Hoevenaers nuova maglia gialla, mentre l’ex-leader Vermeulin scompare dai primi posti – Sedici corridori ritirati o fuori tempo massimo

SUL TOURMALET DOMINIO ASSOLUTO JUMBO, NAUFRAGIO EVENEPOEL

settembre 8, 2023 by Redazione  
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La corazzata Jumbo Visma piazza i propri tre assi sui tre gradini del podio, sia a livello di tappa, sia in classifica generale e ora la situazione per le altre squadre appare quasi compromessa, nonostante manchi ancora la terza settimana. Remco Evenepoel e Joao Almeida si staccano già sull’Aubisque ed escono di classifica.

Che la Jumbo Visma puntasse a diventare la prima squadra a vincere tutti i tre grandi giri nello stesso anno si era capito da quando aveva deciso di schierare al via di questa edizione della Vuelta tutti i migliori corridori a disposizione, non solo i due vincitori dei primi due grandi giri della stagione, ma anche il gregario di lusso che è sempre sembrato averne quanto i capitani, tanto che molti si sono chiesti dove sarebbe arrivato libero da compiti di gregariato.
La risposta sta arrivando in questa Vuelta. Il giovane americano Sepp Kuss non si lascia intimorire ed è sempre tra i migliori, ha attaccato vincendo una tappa difficile e accumulando un ottimo vantaggio in generale, si è difeso a cronometro e oggi, nel tappone di montagna, ha ceduto solo ad un fortissimo Jonas Vingegaard, che sembra però avere qualche scoria post Tour de France visto che non è riuscito ad affondare il colpo e alla fine ha guadagnato solo 30 secondi in 9 chilometri, perdendo parecchio nel finale dopo aver staccato gli avversari di quasi un minuto.
Dopo il danese e Kuss si sono presentati sul traguardo Primoz Roglic e, pochi secondi dopo, i giovani Juan Ayuso (UAE Team Emirates) e Cian Uijtdebroecks (BORA – hansgrohe), seguiti a ruota da Enric Mas (Movistar Team).
La tattica Jumbo appare chiara, piazzare i tre assi nei primi tre posti della generale con un buon vantaggio sugli inseguitori in modo che, anche in caso di grave crisi di uno, ci sarebbero comunque gli altri due per ipotecare il successo.
Questo aspetto, però, non è che possa considerarsi un merito della squadra; piuttosto uno strapotere del genere porta alla considerazione da un lato che certe tattiche si possono fare se si hanno certi uomini, dall’altro che i mezzi economici della compagine olandese permettono loro di avere una squadra in cui i capitani fanno anche i gregari e i gregari sono in grado di staccare i capitani delle altre squadre sulle salite.
Non vi sono allo stato avversari credibili per la Jumbo. Ayuso è un ottimo giovane e in prospettiva potrebbe anche portare, insieme a Tadej Pogacar, la UAE a battagliare con la Jumbo, ma in questa Vuelta sta ancora facendo esperienza tra i professionisti ed il quarto posto in generale è già un buon risultato che certamente lo spagnolo cercherà di impreziosire con una vittoria di tappa, si spera tentando un attacco per salire sul podio.
Gli altri sono davvero lontani; c’era grande attesa per Mas, che cerca di reagire ma è a 3 minuti dalla maglia rossa e non sembra in grado di competere.
João Almeida (UAE Team Emirates) non è stato il solito cagnaccio che fa l’elastico in salita e ha perso quasi sette minuti, che però non sono nulla rispetto ai 27 accusati da Remco Evenepoel (Soudal – Quick Step), per il quale si può parlare di autentico naufragio.
Il belga vincitore dell’edizione dello scorso anno si era staccato già lungo le rampe del Col d’Aubisque e ha continuato a perdere minuti su minuti in tutto il resto del tracciato, che prevedeva anche il duro Col de Spandelles prima di affrontare il Tourmalet.
La negativa prestazione del neocampione del mondo a cronometro conferma i dubbi da più parti avanzati sulla tenuta del belga sulle grandi salite e nei tapponi di montagna, specie quando essi sono collocati, come sempre accade nei grandi giri, alla fine della seconda e nella terza settimana.
Lo scorso anno Evenepoel aveva beneficiato di una serie di combinazioni favorevoli, tra cui la mancanza di avversari credibili e un terza settimana particolarmente soft, che gli aveva permesso di gestire il vantaggio accumulato nella prima metà della corsa.
Il belga è ancora giovane, ma forse è arrivata l’ora di decidere cosa fare da grande. Le sua classe cristallina nelle classiche e nelle cronometro non è in discussione, ma forse la classifica generale dei grandi giri non è il terreno adatto per valorizzarla.
Buona, invece, è stata la prova di un altro belga, Cian Uijtdebroeks (Bora-hansgrohe), ottimo giovane che oggi è rimasto con il gruppo dei migliori alla spalle degli scatenati Jumbo e sarà da osservare nel prossimo futuro per capire dove potrà arrivare.
Ora Vingegaard ha vinto una tappa, ha conquistato la maglia a pois ed è terzo in classifica con quasi un minuto su Ayuso. Roglic ha pure vinto una tappa ed è secondo in generale, tutto lascia pensare che i Jumbo cercheranno di gestire la situzione e lasceranno la vittoria a Kuss come ringraziamento per il prezioso lavoro svolto al Giro per Roglic e al Tour per Vingegaard.
Non si tratterebbe comunque di un regalo perché Kuss ha probabilmente lasciato che Vingagaard attaccasse per agganciare il podio; nel finale la maglia rossa si è mossa staccando gli avversari e recuperando buona parte del gap nei confronti del compagno di squadra.
Neppure si può tacere il fatto che Kuss è in maglia rossa sui livelli dei più blasonati compagni di squadra dopo aver corso a grandi livelli Giro e Tour, cosa che nessuno dei suoi capitani ha fatto. Kuss sta così dimostrando che è possibile correre ad alti livelli tutti i tre grandi giri.
Due parole sul tracciato odierno si impongono. La distanza che si è percorsa (135 Km) non è certamente degna di un tappone di montagna, essendo pari a quello di una prova under23. Il percorso presentava montagne storiche ma tutte collocate in Francia, con il punto più alto del tracciato della Vuelta posto su una salita francese. Ora è vero che dal lato spagnolo dei Pirenei non ci sono salite paragonabili a quelle del versante francese, ma è anche vero che una corsa nazionale dovrebbe cercare di valorizzare il proprio territorio anche in termini di ritorno turistico e di immagine e allora forse l’aver consegnato questa corsa nella mani di ASO non è stata la mossa migliore.
Mancano ancora tante tappe che potrebbero regalare ancora colpi di scena e nella terza settimana si possono sempre vedere sorprese con l’Angliru che si affaccia pericolosamente all’orizzonte, ma sembra davvero difficile che la vittoria finale possa sfuggire alla squadra che più di tutte la sta cercando.

Benedetto Ciccarone

Lattacco di Vingegaard sul Tourmalet (Getty Images)

L'attacco di Vingegaard sul Tourmalet (Getty Images)

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