MILANO – SANREMO 2024: LE PAGELLE
marzo 16, 2024 by Redazione
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I voti de Ilciclismo.it ai protagonisti nella Milano – Sanremo 2024. Tante ‘promozioni’ ma anche alcune delusioni
JASPER PHILIPSEN. Non si vede per tutta la corsa ma resta sempre attaccato al gruppo dei migliori nel convulso finale. Van der Poel lo guida con sapienza nella preparazione della volata e quando fiuta l’occasione della vita non se la fa scappare. Vince così la sua prima corsa Monumento della sua carriera. VOTO: 9.
MATHIEU VAN DER POEL. Sempre presente nelle prime posizioni del gruppo sui Capi e sulla Cipressa, non batte ciglio sul doppio attacco di Pogacar sul Poggio, andando a chiudere senza problemi. Resta passivo in discesa alla ruota dello sloveno salvo poi tirare la volata a Philipsen. Una conduzione di corsa perfetta sia tatticamente che atleticamente. Se questi sono i presupposti alla prima apparizione stagionale su strada, tornerà presto a vincere. VOTO: 8.5
TADEJ POGACAR.. Dopo il grande lavoro dell’UAE Team Emirates che ha scremato il gruppo tra Capi, Cipressa e prima parte del Poggio, sferra due attacchi prima della discesa verso Sanremo che però non gli fanno fare la differenza. Alla fine deve accontentarsi del terzo posto ma da buon fuoriclasse tornerà a Sanremo per vincere. VOTO: 8
MICHAEL MATTHEWS. Dopo il terzo posto del 2020 si migliora a 33 anni chiudendo in seconda posizione dimostrando di avere le gambe per fare ottime volate e soprattutto per tenere su salite non impossibili. VOTO: 7.5
ALBERTO BETTIOL. Con la recente vittoria nella Milano – Torino aveva dimostrato di essere in buona forma. Rimane in alcune circostante alla ruota di Van der Poel tra salita sul Poggio e nella successiva discesa. In volata fa quello che può e conclude con un quinto posto dignitoso. VOTO: 7
MADS PEDERSEN. Tra i velocisti era quello che alla vigilia aveva le chance maggiori di ben figurare. Jasper Stuyven e Jonathan Milan gli sono vicini fin quando possono ma la fatica si fa sentire nelle gambe e non fa meglio del quarto posto. VOTO: 6.5
JULIAN ALAPHILIPPE. Non è più il ciclista del quadriennio 2017 – 2020, quando vinse una Sanremo e fece due podi, ma il suo nono posto nonostante una condizione fisica non perfetta gli assicura una ampia sufficienza. VOTO: 6.5
MAXIM VAN GILS. Alla vigilia aveva dichiarato di avere le gambe per provare a entrare nella top ten. Detto, fatto. Il 24enne ciclista belga in tutte le corse disputate nel 2024 ha dimostrato di avere un’ottina gamba sia nelle corse a tappe che in quelle di un giorno. VOTO: 6.5
MATEJ MOHORIC. Pur restando con i primi sul Poggio e pur provando a dare tutto al termine della discesa, non fa la differenza che aveva fatto nel 2022 e deve accontentarsi del sesto posto. VOTO: 6
FILIPPO GANNA. Conduce una corsa impeccabile fino alla discesa dal Poggio verso il traguardo finale, quando un problema al cambio lo estromette dalla possibilità di giocarsi le sue carte. VOTO: 6
THOMAS PIDCOCK. Dopo il problema occorso a Ganna, diventa lui il capitano dell’INEOS Grenadiers ma non può fare più di tanto nella volata finale. VOTO: 6
CHRISTOPHE LAPORTE. Doveva essere il capitano del Team Jumbo Visma Lease a Bike ma soffre già durante il passaggio sui Capi, abbandonando addirittura la corsa. VOTO: 4
Antonio Scarfone

LA SANREMO TORNA A UNO SPRINTER, PHILIPSEN TRIONFA IN VIA ROMA
marzo 16, 2024 by Redazione
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Battuto il record di velocità media di Bugno, la Sanremo è volata via ad oltre 46 di media, la fuga non ha mai avuto spazio e, nel finale, i tentativi di anticipare la volata, comunque ristretta, sono naufragati. Il vincitore uscente si è sacrificato per permettere all’uomo più adatto ad un finale del genere di giocare le proprie carte al meglio.
Sarebbe stata la prima volta per entrambi. Per i due grandi favororiti della vigilia. Per Pogacar una prima volta personale, la prima vittoria alla Classicissima; per Van der Poel, che la Sanremo l’ha vinta lo scorso anno, sarebbe stata la prima vittoria della Sanremo da parte di un corridore all’esordio stagionale, traguardo che anche quest’anno è rimasto ancora inviolato.
Pogacar ha provato due volte e la prima non ha sortito grandi effetti, nonostante abbia provato uno scatto violento, ma troppo era il controllo degli avversari e troppo breve era il tratto con una pendenza di un certo rilievo. Più efficace è stato il secondo allungo, avvenuto un po’ a sorpresa da dietro, con un Van der Poel che però è riuscito molto bene a chiudere il buco e ad accodarsi allo sloveno nella discesa.
La Sanremo, si sa, è difficilissima da interpretare, aperta a tantissimi scenari, vinta da corridori con le caratteristiche più diverse, da un velocista puro come Mario Cipollini ad uno scalatore specialista degli attacchi da lontano come Claudio Chiappucci.
Quest’anno purtroppo, con una decisione scellerata, la corsa non è partita dalla città di Milano bensì da Pavia, con una riduzione del chilometraggio.
Vegni si è giustificato accusando l’amministrazione di Milano di non aver particolare interesse ad una corsa, pur così importante, come la Classicissima e probabilmente ha ragione. Questa circostanza però deve far riflettere su una situazione in cui – nonostante si promuova una mobilità dolce, della quale la bicicletta è non solo l’antesignana, ma anche la protagonista e nonostante Milano voglia proporsi come città in prima linea in questa battaglia – l’amministrazione preferisce non dar fastidio agli automobilisti e allontanare la corsa dalla città che l’ha resa grande.
Come si diceva, le medie sono state molto alte e la fuga di 10 uomini (Davide Baldaccini, Valerio Conti e Kyrylo Tsarenko del Team Corratec – Vini Fantini, Sergio Samitier del Movistar Team, Romain Combaud del Team Dsm-Firmenich PostNL, Davide Bais, Mirco Maestri e Andrea Pietrobon del (Team Polti-Kometa), Alessandro Tonelli e Samuele Zoccarato del VF Group-Bardiani CSF- Faizanè) che ha caratterizzato la corsa non ha mai avuto un grande spazio, raggiungendo un vantaggio massimo di 3 minuti
C’è stata, invece, grande attenzione da parte dei più attesi protagonisti che, sin dai tre storici capi dell’Aurelia hanno controllato, cercando di rimanere nelle prime posizioni e mantenendo la squadra sugli scudi. In questa fase si staccano due grossi nomi del calibro di Alexander Kristoff (Uno-X Mobility) e Christophe Laporte (Team Visma)
Come era prevedibile, sulla Cipressa sono stati gli uomini della UAE ad imporre un ritmo in grado di assottigliare il gruppo, ma anche gli uomini della Ineos e della EF Education si sono dimostrati attivi. Diversi commentatori avevano previsto un tentativo di attacco di Tadej Pogacar (UAE) sulla Cipressa, attacco che non c’è stato.
Indubbiamente la Cipressa è molto più adatta rispetto al Poggio per provare a fare la differenza, però non si può non considerare che i chilometri da percorrere sull’Aurelia prima di andare a prendere il Poggio sono un suicidio sportivo se percorsi da soli ed anche lo stesso Poggio presenta pendenze che favoriscono l’inseguimento di un gruppo, con la sola eccezione del breve passaggio all’8%.
Il lavoro dei compagni di squadra del campione sloveno ha effettivamente assottigliato il gruppo, ma nei chilometri pianeggianti per andare a prendere il Poggio è rientrato un folto gruppo guidato da Jonathan Milan (Lidl – Trek), che poi è andato subito in testa al servizio del capitano Mads Pedersen. Nel frattempo lungo le rampe della Cipressa il gruppo di testa si è sgretolato e davanti sono rimasti solo Samitier, Maestri e Bais, con i primi due messi fuori gioco da una caduta nella successiva discesa. Bais non si è arreso e una volta ripreso dal gruppo è ripartito all’attacco, riuscendo a fare qualche chilometro allo scoperto.
Sul Poggio le prime squadre a condurre le operazioni sono Ineos e Lidl, ma è l’accelerazione di Tim Wellens (UAE) ad annunciare il primo vero attacco, quello di Pogacar. Lo scatto è violento ma non fa male sia perché a resistere sono in tanti, sia perché lo sloveno si è rialzato dopo aver visto che non era riuscito a fare il vuoto e che Mathieu Van der Poel (Alpecin – Deceuninck) non era interessato a dargli il cambio, si è rialzato.
Si è quindi formato un drappello di testa, con tutti i migliori: Pogacar, Van Der Poel, Alberto Bettiol (EF Education – EasyPost), Filippo Ganna (Ineos Grenadiers), Pedersen, Michael Matthews (Team Jayco-AlUla), Tom Pidcock (Ineos Grenadiers), Jasper Stuyven (Lidl-Trek), Matteo Sobrero (Bora-hansgrohe), Jasper Philipsen (Alpecin-Deceuninck), Julian Alaphilippe (Soudal-QuickStep) e Maxim Van Gils (Lotto Dstny).
Per il secondo attacco Pogacar decide di provare a sorprendere gli avversari e parte secco da dietro. Stavolta riesce a guadagnare qualche metro, ma Van der Poel è lesto a chiudere e gli si accoda in discesa. Philipsen è molto vicino e a quel punto, diviene lui il favorito per la vittoria, viste le sue doti di velocista.
Il campione del mondo, infatti, non collabora con lo sloveno, consentendo il rientro di diversi corridori, tra cui non solo Philipsen, ma anche Matej Mohoric (Bahrain – Victorious), che proprio alla fine della discesa parte secco. Ganna, invece, sembra pedalare bene, ma viene bloccato lungo la discesa da un incidente meccanico che gli fa perdere la scia dei migliori.
Mohoric prova l’azione da finisseur, ma gli avversari sono troppo vicini e Van der Poel chiude poco prima del triangolo rosso dell’ultimo chilometro. L’ultimo tentativo è di Sobrero, sulla cui ruota salta Pidcock che prova ad anticipare lo sprint.
Stavolta è Stuyven, vincitore nel 2021, a chiudere per lanciare lo sprint di Pedersen che però non è brillante. Sono Matthews e Philipsen che se la giocano al fotofinish con la vittoria del secondo, ma un ottimo Tadej Pogacar partecipa alla volata e coglie il terzo gradino del podio.
Nelle interviste del post gara, il capitano della UAE sembra molto contrariato, ma in realtà un terzo posto in uno sprint pure ristretto, ma popolato da uomini molto più veloci di lui, dimostra che, dopo 290 chilometri di gara, serve una brillantezza che in pochi riescono a conservare per disputare uno sprint all’altezza della situazione.
Stavolta il Poggio non ha fatto la differenza, ma un significativo ruolo nella vicenda lo ha avuto il campione del mondo. Decidendo giustamente di non collaborare con Pogacar, ha permesso il rientro del compagno di squadra velocista e di altri atleti che probabilmente non sarebbero rientrati in caso di una collaborazione per andare a tutta fino al traguardo.
In questo caso Van der Poel ha sacrificato una buona occasione perché, sulla carta, sarebbe arrivato avvantaggiato in una volata a due con Pogacar; tuttavia, come si diceva poc’anzi, in una volata dopo 290 km di corsa un corridore all’esordio stagionale potrebbe anche non avere il colpo di pedale adatto per affrontare un avversario che, sebbene meno veloce, è sempre tra i più temibili su ogni terreno.
La Classicissima non ha tradito le attese, il fascino intramontabile di questa corsa sta nella sua imprevedibilità, nella difficoltà di lettura per scegliere la strategia migliore, nello spettacolo offerto dal caos totale e convulso che il finale offre sempre. Una corsa sempre da gustare fino in fondo e che si spera tornerà presto a partire dalla sua naturale sede di partenza.
Benedetto Ciccarone

Philipsen vince allo sprint la Milano-Sanremo 2024 (Getty Images)
16-03-2024
marzo 16, 2024 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
MILANO – SANREMO
Il belga Jasper Philipsen (Alpecin – Deceuninck) si è imposto nella classica italiana, Pavia – Sanremo, percorrendo 288 Km in 6h15′44″, alla media di 45.990 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’australiano Michael Matthews (Team Jayco AlUla) e lo sloveno Tadej Pogačar (UAE Team Emirates). Miglior italiano Alberto Bettiol (EF Education – EasyPost), 5°.
CLASSIC LOIRE ATLANTIQUE
Il francese Paul Lapeira (Decathlon AG2R La Mondiale Team) si è imposto nella corsa francese, circuito di La Haie-Fouassière, percorrendo 182.8 Km in 4h16′27″, alla media di 42.769 Km/h. Ha preceduto di 19″ il belga Tom Van Asbroeck (Israel – Premier Tech) e il connazionale Emmanuel Morin (Van Rysel – Roubaix). Non hanno concluso la prova i tre italiani in gara.
TOUR OF RHODES BY RODOS PALACE
L’italiano Alessandro Romele (Astana Qazaqstan Development Team) si è imposto nella seconda tappa, Rodi – Kalithies, percorrendo 158.6 Km in 3h46′12″, alla media di 42.069 Km/h. Ha preceduto allo sprint il polacco Patryk Stosz (Team Felt Felbermayr) e il norvegese André Drege (Team Coop – Repsol). Drege è ancora leader della classifica con 13″ sull’elvetico Colin Stüssi (Team Vorarlberg) e 16″ sul tedesco Lukas Meiler (Team Vorarlberg). Miglior italiano Romele, 4° a 19″
TOUR DE NORMANDIE FÉMININ
La statunitense Lauren Stephens (Cynisca Cycling) si è imposta nella terza tappa, Coutances – Martinvast, percorrendo 136.8 Km in 3h16′49″, alla media di 41.704 Km/h. Ha preceduto di 7″ la francese Victoire Berteau (Cofidis Women Team) e di 20″ la francese Gladys Verhulst-Wild (FDJ – SUEZ). Miglior italiana Cristina Tonetti (Laboral Kutxa – Fundación Euskadi), 8° a 41″. L’olandese Ellen van Dijk (Lidl – Trek) è ancora leader della classifica con 1″ sulla Berteau e 13″ sulla connazionale Riejanne Markus (Team Visma | Lease a Bike). Miglior italiana Alessia Vigilia (FDJ – SUEZ), 11° a 56″
VUELTA CICLISTA INTERNATIONAL A GUATEMALA
La colombiana Karen Lorena Villamizar (Boneshaker Project presented by ROXO) si è imposta nella terza tappa, circuito di Tecpán, percorrendo 117.8 Km in 3h05′13″, alla media di 38.161 Km/h. Ha preceduto allo sprint la connazionale Lina Maria Rojas (Pato Bike BMC Team) e l’italiana Valentina Basilico (Eneicat – CMTeam). La Basilico, unica italiana in gara, è tornata leader della classifica con 4″ sulla Rojas e sulla Villamizar
LUCA MOZZATO, SUCCESSO ITALIANO ALLA BREDENE KOKSIJDE CLASSIC
Sventola il tricolore sul primo gradino del podio della Bredene Koksijde Classic. Luca Mozzato si è imposto nella corsa belga su Groenewegen e Thijssen. Ai piedi del podio Simone Consonni, quarto
Al termine di una corsa nervosa, tipica delle latitudini fiamminghe. il successo ha sorriso a Luca Mozzato della Arkéa – B&B Hotels. Il veneto è stato capace di rimanere sempre nel vivo della corsa, nonostante i molteplici tentativi di allungo portati da molti partecipanti, e la pioggia e il vento che hanno reso ancora più complicato il tutto. Anche grazie all’apporto della squadra, però, il nostro ha potuto spendere le giuste energie e nelle fasi finali prima si è trovato con merito nel gruppo dei battistrada, poi ha potuto contrastare i velocisti ritornati su di loro. Atleti, questi, che sulla carta sono decisamente più veloci e adatti ad arrivi a ranghi più o meno compatti. Nelle ultimissime fasi una caduta ha ulteriormente complicato le cose, ma non ha interferito con la volata del portacolori della Arkéa – B&B Hotels.
Sul podio insieme a Mozzato sono saliti due signori velocisti, ovvero Dylan Groenewegen (Team Jayco AlUla) e Gerben Thijssen (Intermarché – Wanty). Quarta posizione per Simone Consonni (Lidl – Trek), per lui ancora una prestazione di livello dopo il quinto posto dell’altro ieri nella Danilith Nokere Koerse. A seguire si sono piazzati Arnaud De Lie (Lotto Dstny), Emīls Liepiņš (Team Dsm-Firmenich PostNL), Arvid de Kleijn (Tudor Pro Cycling Team), Timothy Dupont (Tarteletto – Isorex), Hugo Hofstetter (Israel – Premier Tech) e Dries Van Gestel (TotalEnergies).
Mario Prato

Mozzato vince in volata la semiclassica belga (Getty Images)
15-03-2024
marzo 15, 2024 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
BREDENE KOKSIJDE CLASSIC
L’italiano Luca Mozzato (Arkéa – B&B Hotels) si è imposto nella corsa belga, Bredene – Koksijde, percorrendo 201.2 Km in 4h46′31″, alla media di 42.134 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’olandese Dylan Groenewegen (Team Jayco AlUla) e il belga Gerben Thijssen (Intermarché – Wanty)
TOUR OF RHODES BY RODOS PALACE
Lo statunitense Scott McGill (Project Echelon Racing) si è imposto nella prima tappa, Rodi – Marizza, percorrendo 148 Km in 3h29′34″, alla media di 42.373 Km/h. Ha preceduto allo sprint il polacco Patryk Stosz (Team Felt Felbermayr) e il danese Gustav Wang (Airtox – Carl Ras). Miglior italiano Alessandro Romele (Astana Qazaqstan Development Team), 4°. Il norvegese André Drege (Team Coop – Repsol) è ancora leader della classifica con 4″ sull’elvetico Colin Stüssi (Team Vorarlberg) e 7″ sul tedesco Lukas Meiler (Team Vorarlberg). Miglior italiano Davide Toneatti (Astana Qazaqstan Development Team), 4° a 15″
YOUNGSTER COAST CHALLENGE (Under 23)
Il tedesco Niklas Behrens (Lidl – Trek Future Racing) si è imposto nella corsa belga, Bredene – Koksijde, percorrendo 172.2 Km in 3h58′18″, alla media di 43.357 Km/h. Ha preceduto di 19″ il belga Ramses Debruyne (Alpecin-Deceuninck Development Team) e il connazionale Tim Torn Teutenberg (Lidl – Trek Future Racing). Miglior italianao Alessandro Borgo (CTF Victorious), 6° a 22″
TOUR DE NORMANDIE FÉMININ
La spagnola Sandra Alonso (CERATIZIT-WNT Pro Cycling Team) si è imposta nella seconda tappa, Le Neubourg – Pavilly, percorrendo 138.4 Km in 3h26′03″, alla media di 40.301 Km/h. Ha preceduto di 5″ l’olandese Thalita de Jong (Lotto Dstny Ladies) e l’italiana Maria Giulia Confalonieri (Uno-X Mobility). L’olandese Ellen van Dijk (Lidl – Trek) è ancora leader della classifica con 19″ sulla connazionale Riejanne Markus (Team Visma | Lease a Bike) e 21″ sulla connazionale Lieke Nooijen (Team Visma | Lease a Bike). Miglior italiana Alessia Vigilia (FDJ – SUEZ), 12° a 56″.
VUELTA CICLISTA INTERNATIONAL A GUATEMALA
La statunitense Kira Payer (Boneshaker Project presented by ROXO) si è imposta nella seconda tappa, circuito di Barberena, percorrendo 110 Km in 3h16′44″, alla media di 33.548 Km/h. Ha preceduto allo sprint la colombiana Natalia Garzon (Sistecredito – GW) e la brasiliana Marcela Elizabeth Prieto (Pato Bike BMC Team). Unica italiana in gara Valentina Basilico (Eneicat – CMTeam), 8°. La Garzon è la nuova leader della classifica con 1″ sulla Basilico e 3″ sulla Payer
14-03-2024
marzo 14, 2024 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
GRAN PRIX DE DENAIN – PORTE DE HAINAUT
Il tedesco Jannik Steimle (Q36.5 Pro Cycling Team) si è imposto nella corsa francese, circuito di Denain, percorrendo 196.2 Km in 4h40′31″, alla media di 41.965 Km/h. Ha preceduto allo sprint il belga Ceriel Desal
(Bingoal WB) e di 11″ il belga Dries Van Gestel (TotalEnergies). Unico italiano classificato Luca Mozzato (Arkéa – B&B Hotels), 27° a 1′09″. Ritirati gli altri 3 azzurri in gara
TOUR OF RHODES BY RODOS PALACE
Il norvegese André Drege (Team Coop – Repsol) si è imposto nel prologo, cronoscalata Ialysos – Filerimos Monastery, percorrendo 3.8 Km in 8′05″, alla media di 28.206 Km/h. Ha preceduto di 7″ il tedesco Lukas Meiler (Team Vorarlberg) e l’elvetico Colin Stüssi (Team Vorarlberg). Miglior italiano Davide Toneatti (Astana Qazaqstan Development Team), 4° a 15″. Drege è il primo leader della classifica con 7″ su Meiler e Stüssi. Miglior italiano Toneatti, 4° a 15″
TOUR DE TAIWAN
L’israeliano Itamar Einhorn (Israel – Premier Tech) si è imposto nella quinta ed ultima tappa, Fo Guang Shan Buddha Museum – Kaohsiung National Stadium, percorrendo 146.4 Km in 3h03′43″, alla media di 47.813 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Matteo Malucelli (JCL Team UKYO) e lo spagnolo Manuel Peñalver (Team Polti Kometa). Il britannico Joseph Blackmore (Israel – Premier Tech) si impone in classifica con 4″ sul giapponese Yuma Koishi (JCL Team UKYO) e 5 sull’australiano Carter Bettles (Roojai Insurance). Miglior italiano Davide De Cassan (Team Polti Kometa), 6° a 19″.
TOUR DE NORMANDIE FÉMININ
L’olandese Ellen van Dijk (Lidl – Trek) si è imposta nella prima tappa, circuito a cronometro di Bagnoles-de-l’Orne, percorrendo 10.3 Km in 13′32″, alla media di 45.665 Km/h. Ha preceduto di 19″ la connazionale Riejanne Markus (Team Visma | Lease a Bike) e di 24″ la connazionale Lieke Nooijen (Team Visma | Lease a Bike). Miglior italiana Alessia Vigilia (FDJ – SUEZ), 21° a 56″. La Van Dijk è la prima leader della classifica con 19″ sulla Markus e 24″ sulla Nooijen. Miglior italiana la Vigilia, 21° a 56″.
VUELTA CICLISTA INTERNATIONAL A GUATEMALA
L’italiana Valentina Basilico (Eneicat – CMTeam) si è imposta nella prima tappa, circuito di Ipala, percorrendo 83 Km in 2h18′58″, alla media di 35.84 Km/h. Ha preceduto allo sprint le colombiane Nicoll Garcia (Pato Bike BMC Team) e Lina Maria Rojas (Pato Bike BMC Team). La Basilico, unica italiana in gara, è la prima leader della classifica con 1″ sulla colombiana Karen Gonzalez (Sistecredito – GW) e 4″ sulla Garcia.
TIM MERLIER, ALLA NOKERE KOERSE LA TRIPLETTA È SERVITA
La Danilith Nokere Koerse numero 78 è andata, come le due edizioni precedenti, a Tim Merlier che si è imposto con un’azione di forza nel finale su Jakobsen e Philipsen .Quinto posto per Simone Consonni
Aria, aria di casa mia, aria di libertà… cantava nei primi anni ’80 Sammy Barbot. Lo stesso pensiero deve averlo Tim Merlier che, essendo nato a Wortegem-Petegem, distante solo 14 km da Nokere, si è “preso” la libertà di vincere anche per il terzo anno consecutivo la Danilith Nokere Koerse. A dispetto delle sue caratteristiche di velocista, oggi il portacolori della Soudal-Quick Step si è imposto con un’azione di forza ai meno 350 metri che gli ha permesso di vincere quasi per distacco davanti a Fabio Jakobsen (Team Dsm-firmenich PostNL), Jasper Philipsen (Alpecin – Deceuninck), Pascal Ackermann (Israel – Premier Tech), Simone Consonni (Lidl – Trek), Tom Van Asbroeck (Israel – Premier Tech), Maikel Zijlaard (Tudor Pro Cycling Team), Milan Menten (Lotto Dstny). Quattro secondi di ritardo ha accusato la coppia formata da Hugo Hofstetter (Israel – Premier Tech) e Pavel Bittner (Team dsm-firmenich PostNL), che completano la “top ten” mentre undicesimo a 7″ dal vincitore si è piazzato Filippo Baroncini (UAE Team Emirates).
Il finale scoppiettante è stato il giusto epilogo di una gara corsa in modo frizzante, ma che non ha mai permesso agli attaccanti di turno di prendere il largo in maniera definitiva.
Oggi si è altresì disputata la 5a edizione della corsa dedicata alle donne. Sulla distanza di 127 km si è imposta come nel 2023 Lotte Kopecky (Team SD Worx – Protime). La campionessa del ,ondo in carica ha preceduto di 17″ la compagna di squadra Lorena Wiebes, seconda anche lo scorso anno, e di 18″ Lily Williams (Human Powered Health). Ironia del destino anche nella gara femminile la prima delle italiane risponde al cognome Consonni: è Chiara, la piccola di casa, che difende i colori della UAE Team ADQ e ha chiuso in 12a posizione a 1’13” dalla fuoriclasse belga.
Mario Prato

Per il terzo anno consecutivo Tim Merlier vince la Nokere Koerse (foto Luc Claessen / Getty Images)
13-03-2024
marzo 13, 2024 by Redazione
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MILANO – TORINO
L’italiano Alberto Bettiol (EF Education – EasyPost) si è imposto nella corsa italiana, Rho – Salassa, percorrendo 177 Km in 3h54′13″, alla media di 45.343 Km/h. Ha preceduto di 7″ l’elvetico Jan Christen (UAE Team Emirates) e di 9″ l’elvetico Marc Hirschi (UAE Team Emirates)
DANILITH NOKERE COERSE
Il belga Tim Merlier (Soudal Quick-Step) si è imposto nella corsa belga, Deinze – Nokere, percorrendo 188.1 Km in 4h21′59″, alla media di 43.079 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’olandese Fabio Jakobsen (Team Dsm-Firmenich PostNL) e il connazionale Jasper Philipsen (Alpecin – Deceuninck). Miglior italiano Simone Consonni (Lidl – Trek), 5°.
DANILITH NOKERE COERSE DONNE
La belga Lotte Kopecky (Team SD Worx – Protime) si è imposta nella corsa belga, Deinze – Nokere, percorrendo 127 Km in 3h15′55″, alla media di 38.894 Km/h. Ha preceduto di 17″ l’olandese Lorena Wiebes (Team SD Worx – Protime) e di 18″ la statunitense Lily Williams (Human Powered Health). Miglior italiana Chiara Consonni (UAE Team ADQ), 12° a 1′13″
TOUR DE TAIWAN
L’australiano Carter Bettles (Roojai Insurance) si è imposto nella quarta tappa, Nantou County Hall – Xiansang Visitor Centre of Sun Moon Lake, percorrendo 167.2 Km in 3h55′39″, alla media di 42.572 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’elvetico Valentin Darbellay (Team Corratec – Vini Fantini) e il britannico Joseph Blackmore (Israel-Premier Tech). Miglior italiano Davide De Cassan (Team Polti Kometa), 6°. Lo spagnolo Iván Cobo (Equipo Kern Pharma) è il nuovo leader della classifica con 2″ sul giapponese Yuma Koishi (JCL Team UKYO) e su Bettles. Miglior italiano Andrea Garosio (Team Polti Kometa), 7° a 13″.
GRAN PRIX MOPT (Donne)
La cilena Aranza Valentina Villalón (Soltec Iberoamérica) si è imposta nella corsa salvadoregna, cronometro individuale Surf City – San Luis Talpa, percorrendo 25 Km in 35′22″, alla media di 42.413 Km/h. Ha preceduto di due centesimi di secondo la russa Tamara Dronova-Balabolina (Roland) e di 48″ l’austriaca Anna Kiesenhofer (Roland). Miglior italiana Giorgia Vettorello (Roland), 12° a 4′16″
ALBERTO BETTIOL, FUGA CAPOLAVORO ALLA MILANO – TORINO
La Classica più antica del mondo torna a parlare italiano dopo nove anni grazie alla impresa del corridore toscano della EF Education – Easy Post sul traguardo di Salassa. Decisivo lo scatto a 30 km dal termine sulla salita di Prascorsano, poi – aiutato dalle sue doti – è riuscito a resistere alla furia dei primi inseguitori. La UAE Team Emirates completa il podio grazie agli svizzeri Jan Christen e Marc Hirschi.
RCS Sport ha rinnovato il percorso della Milano – Torino, che torna ad essere mosso e collinare dopo alcune edizioni andate appannaggio dei velocisti. Non siamo ai livelli degli arrivi di Superga ma si è visto uno spettacolo degno di una grande corsa, sia dal punto di vista paesaggistico (bellissimi gli scenari con le montagne innevate del Parco Nazionale del Gran Paradiso), sia dal lato sportivo.
Da Rho si andava Salassa in 177 chilometri complessivi, con diversi importanti contendenti al via. In ottica Milano-Sanremo, per esempio, si erano schierati attesi protagonisti della “Classicissima” come Mark Cavendish (Astana Qazaqstan Team), Alexander Kristoff (Uno-X Mobility), Ivan Garcia Cortina (Movistar Team), Marc Hirschi (UAE Team Emirates) e Alberto Bettiol (EF Education – EasyPost). La fuga iniziale è composta da tre corridori, il francese Matteo Vercher (Total Energies), l’italiano Marco Murgano (Team Corratec – Vini Fantini) e lo spagnolo Marcel Camprubi (Q36.5 Pro Cycling Team), che parteno dopo otto chilometri e saranno raggiunta ai -37. Dopo il passaggio dalla linea d’arrivo si affrontata un circuito mosso che includeva le salite di Prascorsano e Colleretto Castelnuovo: è sulla prima salita (3 chilometri al 7% medio e massima del 12%) c’è va in scena lo scatto decisivo di Alberto Bettiol, dietro al quale si gettano all’inseguimento quindici corridori.
L’azione del toscano è forte e risulta praticamente imprendibile da tutti, nonostante alcune azioni, come quella di Gianluca Brambilla (Q36.5 Pro Cycling Team), risultate poi vana. La UAE – Team Emirates lavora per Hirschi grazie a Jan Christen e Diego Ulissi, mentre per i colori italiani c’è anche Martin Marcellusi (VF Group – Bardiani CSF – Faizanè). Bettiol si difende sul secondo strappo e poi deve fare sfoggio delle sue doti di cronoman nel falsopiano che porta a Salassa. All’ultimo chilometro, quando il toscano ha soli 10” di vantaggio, c’è lo scatto di Christen, che inizialmentw sembra in grado di raggiungere Bettiol: il gap è, però, incolmabile e al traguardo si presente sette secondi prima dell’elvwtico. Dopo il Giro delle Fiandre 2019 e la tappa di Stradella al Giro d’Italia 2021, questa è la terza vittoria “di lusso” per il corridore della EF Education – Easy Post, che regala all’Italia un successo alla Milano – Torino nove anni dopo quello di Diego Rosa, trionfante a Superga nel 2015.
Con l’avvicinamento alla Milano-Sanremo, Bettiol torna così a essere uno dei papabili outsiders della Classicissima di primavera. Qui le parole del vincitore odierno: “Questa è una corsa iconica e ho voluto onorarla, non credevo di andare così forte. Ho disputato la Tirreno – Adriatico e ne sono uscito bene in vista della Sanremo, è un risultato che da fiducia a me ed alla squadra. La condizione è molto buona e voglio fare bene nei prossimi appuntamenti”.
Andrea Giorgini

Alberto Bettiol impegnato nella sua personale cronometro individuale sulle strade della Milano-Torino (Getty Images)
12-03-2024
marzo 12, 2024 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
TOUR DE TAIWAN
L’australiano Bentley Niquet-Olden (CCACHE x Par Küp) si è imposto nella terza tappa, Baozhong Temple – Taichung City, percorrendo 154.3 Km in 2h46′54″, alla media di 41.522 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Davide De Cassan (Team Polti Kometa) e l’elvetico Antoine Debons (Team Corratec – Vini Fantini). Il britannico Mason Hollyman (Israel – Premier Tech) è ancora leader della classifica con 4″ sul giapponese Yuma Koishi (JCL Team UKYO) e 5″ sullo spagnolo Iván Cobo (Equipo Kern Pharma). Miglior italiano Andrea Garosio (Team Polti Kometa), 14° a 18″.
VUELTA A EL SALVADOR (Donne)
IN AGGIORNAMENTO
La russa Tamara Dronova-Balabolina (Roland) si è imposta anche nella quarta ed ultima tappa, circuito di Santa Ana, percorrendo 94.1Km in 2h35′08″, alla media di 36.39 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’ucraina Olga Shekel (nazionale ucraina) e l’olandese Sylvie Swinkels (Roland). Miglior italiana Angela Oro (Bepink – Bongioanni), 7°. L’elvetica Elena Hartmann (Roland) si impone in classifica con 38″ sulla Dronova-Balabolina e 47″ sulla cipriota Antri Christoforou (Roland). Miglior italiana Giorgia Vettorello (Roland), 5° a 56″

